Università di Cagliari
Foraminiferi
Paleobiologia
Corso di Laurea in Biologia Corso di Laurea in Scienze Geologiche A.A. 2006/07
introduzione
Prof. Carlo Corradini
Costituiscono un gruppo di microrganismi unicellulari a guscio biomineralizzato. Presenti da almeno 570 Ma in tutti gli ambienti marini, i foraminiferi recenti e fossili sono stati e sono tuttora inventariati dapprima sotto la spinta della loro applicazione biostratigrafica e nell’esplorazione petrolifera, e più di recente, da alcuni anni sempre più, nella loro applicazione nel monitoraggio ambientale.
Foraminiferi in collaborazione con
Prof. Antonietta Cherchi
L’interesse biologico è notevole per lo studio dei processi della Vita che si estendono nel tempo a lungo temine (milioni di anni) impossibili da simulare in laboratorio. Ne deriva che lo studio delle forme del passato rappresenta una simulazione di “laboratorio” a tutti gli effetti, basata ovviamente sulle parti biomineralizzate.
Foraminiferi introduzione
introduzione
Dopo la morte della cellula, i gusci biomineralizzati si depositano sul fondo e si conservano nei sedimenti. Sono talora talmente numerosi che, ad es., nelle lagune salate tropicali i gusci rappresentano fino al 90% delle sabbie di fondo. La loro classificazione si basa strutturali e sulla natura dei gusci.
Possono essere bentonici fissi o mobili, planctonici, vivere e svilupparsi incriptati; sono tipici degli ambienti marini a salinità normale, ma si rinvengono pure nelle acque salmastre degli estuari ed in lagune epialine o ipoaline e persino nelle profondità dei fondali oceanici. Possono sopportare acque gelide dell’Artico o acque surriscaldate dei laghi salati del Sahara. Costituiscono attualmente la parte più cospicua della biomassa negli ecosistemi marini.
Foraminiferi
Nei bentonici mobili il movimento avviene tramite pseudopodi.
sui
caratteri
morfologici,
introduzione
Presentano un’alta diversità e sono capaci di costruire gusci dalle più svariate forme e di varia natura, talora assai complessi.
La comprensione dei processi biologici è necessaria per stabilire le regole dell’ecologia nella quale ogni situazione reale risulta dalle relazioni tra l’organismo, la sua storia ed il suo ambiente di vita. Si può ricostruire la sua storia se si comprendono la genesi, il significato morfofunzionale, la natura, la morfologia e la struttura del guscio. Il guscio biomineralizzato costituisce a tutti gli effetti un documento storico.
Il loro nutrimento è costituito essenzialmente da microrganismi (batteri, diatomee, foraminiferi stessi). Molti ospitano nel loro citoplasma alghe unicellulari simbiotiche, che forniscono al foraminifero O2 (fotosintesi) e nello stesso tempo catturano la CO2 prodotta dal foraminifero (respirazione).
Foraminiferi
I foraminiferi attuali comprendono circa 5000 specie.
Alla fine del XX secolo si è arrivati ad un inventario di circa 50.000 specie tra recenti e fossili, e questo numero è in continuo incremento. Si conosce la loro ripartizione cronologica ed ambientale.
Principali eucarioti unicellulari
Principali eucarioti unicellulari
Principali eucarioti unicellulari
Foraminiferi introduzione
Mentre gli studi micropaleontologici sono stati già intrapresi scientificamente all’inizio dell’800 sulle forme di maggiori dimensioni, gli studi biologici su questo gruppo hanno preso avvio solo alla fine del XIX secolo, con la realizzazione delle prime colture in laboratorio. Già nel 1982 Lipps deplorava la misconoscenza della biologia dei foraminiferi, malgrado il molteplice interesse di questo gruppo e l‘abbondanza delle forme; lamentava che i biologi marini perla gran parte li ignoravano, mentre i microbiologi orientavano soprattutto i loro studi verso microrganismi d’acqua dolce. Negli anni ’80 era conosciuta la biologia solo di circa 20 specie (sulle 5000 attuali) tramite studi di laboratorio, mentre gli studi in situ erano ancora abbastanza rari. Negli anni ’90 si conosceva la citologia, il ciclo di vita e diversi comportamenti di circa 50 specie viventi. In questi ultimi anni il numero degli studi di carattere biologico è andato via via aumentando, apportando nuove conoscenze. Ma tuttora sono soprattutto i micropaleontologi che studiano pure le forme attuali.
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