“OLTRE IL CAPANNONE” Metamorfosi dei paesaggi della piccola e media industria Caso studio: Zona Industriale di SACCOLONGO (PD)
“o l t r e i l c a p a n n o n e”
Da ormai un decennio si parla della crisi della piccola-media industria italiana. Un modello produttivo che appariva ancora vincente all’alba del nuovo millennio, ma che in seguito alla recessione non è stato del tutto capace di rispondere alle sollecitazioni di un mercato globale. Negli anni d’oro di questo modello produttivo, alla crescita economica è corrisposto dal punto di vista fisico lo sviluppo di un’urbanizzazione dispersa che ha cementificato il territorio secondo atti poco o mal governati. Il risultato più direttamente percepibile di questo fenomeno è stato il proliferare dei capannoni: strutture edilizie quasi sempre anonime, povere concettualmente e architettonicamente banali, incapaci quindi di interpretare le specificità dei diversi contesti territoriali e di proporre assetti tipologici innovativi.
Questa tesi mira a sviluppare un potenziale modello di intervento in queste zone spesso dimenticate per disinteresse o per timore nell’affrontare un problema verificatosi per mancanza di diligenza. Immaginare la riconversione, la trasformazione o la demolizione delle strutture non più necessarie, e anche il ripensamento di quelle ancora attive che non annullano i loro problemi solo in virtù della loro sopravvivenza. Una situazione che per essere compresa e affrontata deve necessariamente tenere conto della metamorfosi che la piccola-media industria sta affrontando per sopravvivere, sfruttando i temi offerti dalle nuove forme di lavoro, dalla cronica mancanza di servizi delle città italiane, dalle esigenze di recupero del paesaggio, dalle nuove tecnologie energetiche e di riciclo dei materiali. Si tratta anche di una grande opportunità per ridisegnare, secondo parametri realmente innovativi, parti dimensionalmente rilevanti dei nostri territori. Un’occasione non più rimandabile se crediamo che il futuro del Paese passi anche per la qualità delle sue città e del suo paesaggio.
indice degli elaborati
A
Analisi del territorio
6 - 17
B
Strategie di intervento
18 - 27
C
Masterplan di progetto
28 - 30
D
Edifici di progetto
32 - 47
E
Approfondimento tecnico
48 - 53
F
Riproduzione del progetto
54 - 67
5
A
analisi del territorio
il problema l’ area di studio
La crisi del modello produttivo, la crisi degli spazi della produzione Nei decenni appena trascorsi, nel pieno del boom economico, si verificò uno sviluppo insediativo ed urbano talvolta invasivo e dispersivo. La conseguenza fu la proliferazione di strutture edilizie atte alla produzione: i capannoni. Queste strutture si innestarono, come corpi totalmente estranei e decontestualizzati nelle aree industriali di ogni singolo comune occupando talvolta anche le zone marginali e sotto-industrializzate. Il fenomeno riguardò, di fatto, l’intero territorio italiano, manifestandosi in modo ancor più eclatante nelle province centrali del Triveneto: basti pensare che in provincia di Padova risultano al 2012 più di 74 kmq adibiti ad attività produttive (20% dell’area totale urbanizzata). Oggi, quella che fu l’urbanizzazione compulsiva, viene in parte giustificata da quelle che un tempo erano state le prospettive di ascesa economica del nostro paese, in particolare nel territorio del nordest. Tuttavia ora, nel pieno della crisi economica e sociale, ci si trova ad affrontare le conseguenze derivanti dall’errata previsione di sviluppo che ha portato alla luce numerose problematiche insediative, funzionali, infrastrutturali, sociali e soprattutto ambientali. A seguito della grande recessione, in molti casi, i fabbricati che compongono queste aree sono rimasti incompiuti, sfitti e nei peggiori casi 6 | OLTRE IL CAPANNONE
abbandonati. Quelli ancora “attivi” risultano sovradimensionati rispetto all’attuale necessità di spazi per la produzione, che interessano cicli produttivi sempre più leggeri e immateriali. Il problema di tutto ciò risulta essere lo svuotamento delle aree industriali, non più virtuose come un tempo, ma che però ne mantengono le caratteristiche negative dal punto di vista paesaggistico: spreco di suolo, cementificazione, scarsa qualità architettonica ed urbana.
L’area di studio La zona industriale in esame si trova a Saccolongo, comune “satellite” della città di Padova. L’area comunale si trova a sud del fiume Bacchiglione ed ha una forte vocazione rurale, al suo interno l’area industriale occupa circa 40 ettari (15% della totale superfice). Nel corso degli anni l’espansione della suddetta area ha invaso il territorio circostante, occupando smodatamente la campagna e rompendo la trama agricola che costituiva l’elemento caratteristico del paesaggio. Quest’ area è una placca solida e cementificata la cui presenza deve essere mitigata e i cui confini devono essere resi labili in modo da stabilire un dialogo tra i diversi elementi del territorio e ritrovando l’identità di cui è stato in privato.
A.01
Analisi del territorio
Sistema industriale Provincia di Padova
Sistema stradale
8 | OLTRE IL CAPANNONE
Zone Industriali
Sistema ferroviario
Urbanizzato
Rapporto tra la superficie industriale e la restante area urbanizzata nei comuni limitrofi a Saccolongo
dati ricavati dalla Banca dati “carta della copertura del suolo 2012� Infrastruttura dei Dati Territoriali Regione Veneto
totale superficie urbanizzata superficie industrializzata
superficie residenziale e altre destinazioni
853,8
ha
%
21 ha 3135.1
PADOVA
%
ha
64
%
9 ha 672,3
Abano Terme
%
ha
91
127,3
18
%
ha 569,7
Albignasego
%
ha
82
82,2
%
20 ha 325,1
Mestrino
%
ha
80
55,8
%
23 ha 345,8
Rubano
%
ha
77
40,5
%
15 ha 231,9
SACCOLONGO
%
ha
85
93,3
%
Selvazzano Dentro
79
14 ha 5243,6 %
85
9
Analisi del territorio
Confine comunale 10 | OLTRE IL CAPANNONE
ViabilitĂ stradale
Linea ferroviaria
A.02
Zona Industiale
Costruito
Principali corsi d’acqua 11
A.03
Analisi del territorio
Sistema ecologico Provincia di Padova
Verde boschivo
12 | OLTRE IL CAPANNONE
Alveo fluviale
Verde urbano
Rurale
Rapporto tra il sistema ecologico e l’area urbanizzata nei comuni lilmitrofi a Saccolongo
dati ricavati dalla Banca dati “carta della copertura del suolo 2012� Infrastruttura dei Dati Territoriali Regione Veneto
totale superficie comunale verde urbano
colture agricole
ha
%
industriale + residenziale
626,4 %
ha 3087,5
PADOVA
superficie urbanizzata
8 ha 3988.9
40
%
ha
Abano Terme
%
98,7 %
ha 1174,8
5
58
ha 736,3 %
ha
Albignasego
3 ha 697,1
61
%
%
ha
%
36
47,7 %
ha 1379,6
Mestrino
37
57,1 %
ha 1181,6
3 ha 408,2
75
%
ha
Rubano
%
%
4 ha 447,7
62
%
ha
SACCOLONGO
35
43,8 %
ha 996,7 %
3 ha 271,9
76
%
ha ha 1041,5 %
60
22
46,8
ha 793,2
Selvazzano Dentro
52
21
71,4 %
4 ha 617,9 %
36
13
Analisi del territorio
Isoipse
14 | OLTRE IL CAPANNONE
Sistema delle acque
Alveo fluviale
A.04
Colture agricole
Verde boschivo
Verde urbano
15
lo stato di fatto
evoluzione dell’area industriale
http://mapserver.iuav.it/website/foto_aeree
http://mapserver.iuav.it/website/foto_aeree
1990
1981 51.040 m2
78.730 m2
http://www.pcn.minambiente.it
https://www.google.it/maps 380.560 m
1997
2016 85.787 m2
16 | OLTRE IL CAPANNONE
104.392,1 m2
2
B
lo stato di progetto
le quattro fasce verdi rompono il confine
Obiettivo Ripensare e ridisegnare i volumi e gli spazi aperti dell’area industriale di Saccolongo, in primo luogo tentando di ridurre il consumo di suolo e, in secondo luogo, di recuperare con un approccio paesaggistico il tessuto rurale. Proponendo quattro grandi fasce verdi, che attraversano la “placca cementificata”, rendendo il confine tra il sistema naturale e quello produttivo più labile.
Le fasce Queste fasce sono orientate in senso Nord-Sud, secondo la direzione dei campi. Esse diventano i luoghi di sperimentazione progettuale dove le operazioni di demolizione, riconversione o trasformazione dei capannoni permettono sia il recupero paesaggistico che l’arricchimento di servizi, tecnologie e funzioni dell’area, ad uso dei lavoratori e degli abitanti del comune.
Il parco del Bacchiglione La fascia centrale parte a Nord dall’alveo del fiume Bacchiglione come una ideale prosecuzione del sistema naturale dell’alveo, con un tono più urbano e una successione regolare di filari alberati di essenze arboree tipiche del territorio. Gli edifici riqualificati sono connessi in senso NordSud da un sistema di percorsi ciclopedonali che si muovono all’interno del parco e talvolta “svuotano” gli edifici stessi lasciando la sola maglia strutturale 18 | OLTRE IL CAPANNONE
a rapportarsi con i tronchi degli arbusti. Essi costituiscono il principale punto di connessione tra l’ambito naturale e quello industriale della fascia; dotandosi inoltre di playgrounds diventano un efficace oppurtunità di gioco e aggregazione. A nord un fronte urbano unifica le volumetrie dei capannoni esistenti andando a creare un rapporto con il bosco antistante e ospita ai piani superiori degli spazi per il coworking. Al centro della fascia i capannoni, riconvertiti ospitano servizi: una mesa e bar, un centro congressi, degli spazi espositivi per aziende locali, altri spazi per il coworking e dei fab-lab. A Sud, le attrezzature sportive sono inserite nella struttura di un capannone, liberata dai tamponamenti e dal tetto per lasciare spazio al bosco.
Le serre A Ovest due fasce ospitano un sistema di serre e orti urbani di cui il rinnovato uso agricolo è l’ideale funzione per costituire un “ponte” tra le coltivazioni e l’ambito produttivo esistente.
La zona fieristica A Est un sistema di pensiline fotovoltaiche e piazzali tra i quali trovano posto dei container, riutilizzati e trasformati per ospitare piccole attività commerciali temporanee ed eventi fieristici, avendo come fondale la Villa Emo Capodilista e i Colli Euganei.
B.01
strategie di intervento
Variazione della mobilità all’interno della zona industriale
Viabilità principale
20 | OLTRE IL CAPANNONE
Viabilità secondaria
Mobilità dolce
B.02
strategie di intervento
Modalità di intervento nell’area di progetto e differenziazione delle destinazioni d’uso
Demolizioni
Nuove costruzioni
Trasformazioni
uffici spazi commerciali coltivazione intensiva
zona fieristica / mercato servizi
21
strategie di intervento
B.03
Essenze arboree di progetto
12-14 m
ACERO CAMPESTRE (Acer Campestre) Chioma: ovoidale, espansa Habitus: foglia decidua Fioritura: primaverile, di colore giallo Crescita: lenta
20-30 m
20-30 m
OLMO CAMPESTRE (Ulmus Minor)
BETULLA BIANCA (Betula Pendula Roth)
Chioma: leggera Habitus: foglia decidua Fioritura: primaverile, di colore rosso Crescita: molto rapida
Chioma: rada e leggera Habitus: foglia decidua Fioritura: primaverile, di colore giallo vesdastro Crescita: veloce
30-35 m
30-40 m
PLATANO (Platanus Hybrida)
FRASSINO MAGGIORE (Fraxinus Excelsior)
Chioma: ampia e imponente Habitus: foglia decidua Fioritura: primaverile, poco significativa Crescita: veloce
Chioma: ampia, ovoidale Habitus: foglia decidua Fioritura: primaverile, verdastra, poco significativa Crescita veloce
22 | OLTRE IL CAPANNONE
24 | OLTRE IL CAPANNONE
25
B.05
strategie di intervento
ModalitĂ di intervento
Nuova costruzione 26 | OLTRE IL CAPANNONE
Esistente
Demolito
B.06
strategie di intervento
Assetto funzionale
Distributivo
Showroom
Produttivo
AttivitĂ commerciali
Spazi di servizio aziendali
Uffici aziendali
Bar / Ristorante
Attrezzature sportive
Centro congressi 27
C.01
masterplan di progetto
Pianta piano terra
Pianta piano terra
Nuova costruzione
28 | OLTRE IL CAPANNONE
Esistente
masterplan di progetto
Pianta primo piano
29 | OLTRE IL CAPANNONE
C.02
masterplan di progetto
Vista dall’alto
30 | OLTRE IL CAPANNONE
C.03
31
D. 01
edifici di progetto
il nuovo fronte industriale
Lungo la via di ingresso all’area industriale i capannoni si trovano disallineati rispetto alla direttrice principale, inoltre lo spazio interstiziale tra di essi è inutilizzato e talvolta in stato di abbandono. Per tenere uniti i differenti capannoni in questa fascia e per rimediare alla problematica dello spreco di suolo, si prevedono alcune densificazioni che andranno quindi a riempire gli spazi vuoti. L’elemento principale di unione tra i diversi corpi di fabbrica è costituito da un fronte, che per dimensione ed importanza, acquista carattere urbano. Questo ospita al pian terreno attività commerciali a servizio della cittadinanza, mentre ai piani superiori i locali sono dedicati al co-working. All’interno dei capannoni gli spazi sono stati ripensati disponendo una zona di showroom sul fronte principale e un blocco di servizi aziendali che divide la zona espositiva dallo spazio produttivo posteriore. L’intervento mira a depotenziare la via di accesso, per lasciare spazio al parco del Bacchiglione, in questo modo si crea un dialogo tra lo spazio verde e il rinnovato fronte. 32 | OLTRE IL CAPANNONE
edifici di progetto
Prospetto longitudinale lungo l’asse della strada
Sezione prospettica
34 | OLTRE IL CAPANNONE
D.02
Prospetto longitudinale lungo l’asse del parco urbano
35
D. 03
edifici di progetto
centro congressi e mensa
36 | OLTRE IL CAPANNONE
edifici di progetto
Prospetto longitudinale lungo l’asse della strada
Sezione prospettica
38 | OLTRE IL CAPANNONE
D.04
Sezione longitudinale lungo l’asse del parco urbano
39
D. 05
edifici di progetto
SHOWR OOM E CO -WORKING
40 | OLTRE IL CAPANNONE
edifici di progetto
Prospetto longitudinale lungo l’asse della strada
Sezione prospettica
42 | OLTRE IL CAPANNONE
D.06
Sezione longitudinale lungo l’asse del parco urbano
43
D. 06
edifici di progetto
orti urbani
44 | OLTRE IL CAPANNONE
D. 07
edifici di progetto
serre indoor
46 | OLTRE IL CAPANNONE
E
approfondimento tecnico
il parco energetico fotovoltaico
48 | OLTRE IL CAPANNONE
E.01
approfondimento tecnico
Diagrammi solari
Diagramma solare ortografico
Diagramma solare stereografico
50 | OLTRE IL CAPANNONE
E.02
approfondimento tecnico
Studio solare
N
Nuovo fronte urbano Superfice captante: 492 m2 Inclinazione
N
Tecnologia: film sottile 45 °
Potenza nominale modulo:
110 kWp
Azimut 30 °
Potenza totale:
37’840 kW
Irradiaz. solare annua:
Energia totale annua:
1’468,25 kWh / m2
Pensiline solari: fiera e mercato Superfice captante: 4’366 m2 Inclinazione
N
41’664 kWh
Tecnologia: monocristallino 31 °
Potenza nominale modulo:
210 kWp
Azimut 25 °
Potenza totale:
Irradiaz. solare annua:
Energia totale annua:
1’508,48 kWh / m2
737’100 kW
833’497 kWh
Serre Superfice captante: 3’100 m2 Inclinazione
Tecnologia: film sottile 42 °
Potenza nominale modulo:
110 kWp
Azimut 22 °
Potenza totale:
Irradiaz. solare annua:
Energia totale annua:
1’497,15 kWh / m2
Irradiazione giornaliera media mensile sul piano orizzontale
238’480 kW
267’705 kWh
Energia mensile prodotta dall’impianto 51
approfondimento tecnico
Studio delle ombre
Solstizio d’inverno Intervallo orario: 7:49 - 18:22
Solstizio d’estate Intervallo orario: 5:24 - 21:05
52 | OLTRE IL CAPANNONE
E.03
53
F
riproduzione del progetto
il M O D E L LO A R C H I T E T TO N I CO
54 | OLTRE IL CAPANNONE
56 | OLTRE IL CAPANNONE
57
58 | OLTRE IL CAPANNONE
59
60 | OLTRE IL CAPANNONE
61
62 | OLTRE IL CAPANNONE
63
64 | OLTRE IL CAPANNONE
65
66 | OLTRE IL CAPANNONE
67
“OLTRE IL CAPANNONE” Metamorfosi dei paesaggi della piccola e media industria Caso studio: Zona Industriale di SACCOLONGO (PD)