PORTFOLIO DI LAUREA SCIENZE DELL’ARCHITETTURA a.a. 2013/2014
Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Fabio Dante 271341
PORTFOLIO FABIO DANTE
PORTFOLIO DI LAUREA
SCIENZE DELL’ARCHITETTURA a.a. 2013/2014 Istituto Universitario di Architettura di Venezia
Fabio Dante 271341
2
INDICE STRUMENTI Geometria descrittiva
5
Disegno dell’architettura
9
Rilievo dell’architettura
15
Restauro urbano
21
CONOSCENZE Storia dell’architettura
27
Storia dell’architettura contemporanea
35
Disegno digitale
39
Tecnologia dell’architettura
45
COMPOSIZIONE Progettazione architettonica 1
51
Workshop 2011
59
Urbanistica
65
Progettazione architettonica 2
73
Workshop 2012
81
Restauro
89
Progettazione urbanistica
99
Progettazione architettonica e urbana
113
Workshop 2013
127
ESPERIENZE EXTRADISCIPLINARI Viaggio studio Chicago - New York
137
3
STRUMENTI Coordinato di Rappresentazione 1
GEOMETRIA DESCRITTIVA
Prof. Arch.
Fabrizio
GAY
5
SOU FUJIMOTO FINAL WOODEN HOUSE Kunamoto, Kyūshū - Giappone
Il corso di geometria descrittiva ha fornito una serie di strumenti per la rappresentazione di oggetti architettonici nello spazio attraverso le operazioni di proiezione e sezione. Il tutto partendo da un approccio teorico nei confronti della materia, analizzando le proiezioni di prima specie, proiettività e pospettività, per poi passare all’interpretazione dell’omologia, passando alle proiezioni parallele, assonometria, metodo di Monge e teoria delle coniche. Questo è avvenuto sia dal punto di vista descrittivo che applicativo, con vari esercizi proposti dal docente che hanno fatto prendere consapevolezza della rappresentazione e teoria di svolgimento. Obiettivo del corso è stato quello di sviluppare la capacità di prefigurare l’ideologia architettonica attraverso l’uso del disegno a mano libera. In seguito con l’applicazione dei teoremi della geometria descrittiva si è arrivati a rappresentare gli spazi in pianta ed in proiezione grazie all’applicazione di tali conoscenze. 6
sezione
PROSPETTICA
La sezione prospettica è eseguita elaborando la fotografia dell’edificio a Kunamoto, interpretando la pianta fornita da linea di sezione e punto di vista generatore della prospettività. La prospettività ricorda che le applicazioni della geometria alla simulazione delle apparenze ottiche e metriche, si basano su corrispondenze; in particolare dalla proiezione dei punti del piano π al piano π’, applicando conseguentemente la proiezione di una stella di rette da un punto S, intersecate dal piano π’ sezionante.
a
b
a - Foto interna della casa b - Sezione prospettica con circolo di distanza
c
c - Pianta
STRUMENTI
7
STRUMENTI Coordinato di Rappresentazione 1
DISEGNO
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Fabrizio
GAY
9
Marchese FATTA
INTERPRETAZIONE DELLA BIBLIOTECA NATURALISTICA - 1992 Torino - Italia
Il corso di disegno dell’architettura ha gettato le basi per la rappresentazione del progetto architettonico stesso. Per un architetto, fondamentale è acquisire la capacità di tradurre le proprie idee in immagine, in modo da rendere comprensibile alle altre persone il proprio pensiero. Gli strumenti canonici sono quelli della geometria descrittiva: coniche e cilindriche. Alle proiezioni cilindriche è stata data particolare importanza nel corso, perchè sono quelle che in prima battuta consentono di sviluppare un progetto, un pensiero. Per quello che riguarda la prospettiva, l’approccio è stato di tipo sia “analitico” (con la costruzione dei punti di fuga) sia che di tipo “intuitivo” attraverso lo schizzo. Questo ha permesso di cogliere a 360 gradi le possibilità rappresentative dell’architettura, messe in relazione, soprattutto con le necessità del disegno stesso. 10
INTERPRETAZIONE pianta - alzato - assonometria - sezione prospettica L’esercizio in questione è l’interpretazione e ridisegno di un embrionale progetto architettonico mai realizzato sulla base degli studi di Guido Loponi, assegnato dal docente a sorte. Partendo da una pianta e parte dell’alzato dell’edificio in questione, analizzando il materiale fornito, l’elaborare tramite strumenti grafici a mano libera dell’opera attraverso i metodi di rappresentazione della geometria descrittiva. Attraverso lo studio si doveva precisare l’articolazione dell’edificio in sezione e in partito dell’organismo murario voltato assegnatogli disponendo la costruzione in un lotto assegnato a sorte.
a - Pianta e alzato in corrispondenza proiettiva
a
STRUMENTI
11
b - Assonometria obliqua con affinità di tipo omologico e sezione in corrispondenza proiettiva con la sezione frontale e in relazione di ribaltamento con l’assonometria c - Assonometrie ortogonali interne viste dai versi opposti della direzione di proiezione, ogni interno esaedrico risulta “aperto” in due triedri. Sezioni corrispondenti in vera forma connesse con omologie di ribaltamento pp. s.
b
12
d - Sezione prospettica di una unità di spazio, con circolo di distanza, giacitura del piano di sezione e posizione del punto di vista indicati in una planimetria disposta omoteticamente.
c
d
STRUMENTI
13
STRUMENTI Coordinato di Rappresentazione 2
RILIEVO
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Corrado
BALISTRERI
15
PROCURATIA-CERERI-BRIATI-SOCCORSO ANALISI, RILIEVO E STUDIO DELL’ INSULA Venezia - Italia
Descrivere l’architettura attraverso una complessa e dettagliata operazione significa svolgere un’indagine sulla realtà più profonda dell’organismo architettonico mirata a cogliere tutti i valori, da quelli formali a quelli direzionali, da quelli percettivi a quelli storico-costruttivi. Attraverso l’approfondimento dei temi come il cantiere storico e tecnologico. L’evoluzione dei metodi di rappresentazione, le operazioni di rilievo, i simboli e le confenzioni grafiche, si può conoscere veramente in profondità le architetture oggetto di studio e tramite l’esperienza acquisita, il rilievo diventa un processo di progettazione inversa, in grado quindi di restituire anche in termini di composizione. 16
rilievo
FONDAMENTA
Durante il corso il docente ha assegnato una zona di particolare interesse storico in Venezia. Attraverso la visione e analisi delle cartografie storiche, con l’appoggio del C.I.R.C.E. - Catalogo Informatico Riviste Culturali Europee - di Venezia, si sono ripercorse le fasi storiche e trasformazioni urbane avvenute nella città e nell’area interessata, con il seguente ridisegno delle mappe.
a
a - Modello 3D dell’area b - Estratto dalla mappa del Catasto Austriaco (1840 - 1846) c - Estratto dalla mappa del Catasto Napoleonico (1809) Ridisegno a CAD
c
b
STRUMENTI
17
rilievo
FACCIATA
Oggetto di studio è un edificio sito nella zona di rilievo ritenuto di particolare interesse. Analizzando quest’ultimo dal punto di vista sia storico che architettonico. Particolare osservazione è stata riservata alla facciata, attraverso un preciso rilievo geometrico e ridisegno a mano libera e con strumento CAD si è potuto studiare gli elementi caratterizzanti la facciata e analizzandoli per ottenere informazioni riguardanti la natura strutturale e storica dell’edificio
a
b
18
c
a - Localizzazione della facciata di studio b - Fotoraddrizzamento facciata di rilievo c - Ridisegno CAD della facciata
STRUMENTI
19
STRUMENTI
R E S TA U R O U R B A N O Prof. Arch.
Alessandra
FERRIGHI
21
ANALISI STORICO-URBANA PIAZZA DEI SIGNORI Treviso - Italia
Il corso di restauro urbano è risultato essere composto sia da lezioni teoriche che da esercitazioni coadiuvate ai temi del corso. La parte teorica si è concentrata inizialmente sui temi della conservazione delle città dei primi anni del 1800, per poi passare al trattamento delle teorie del restauro urbano dei padri della conservazione: Hugo, Ruskin e Riegl. Si è poi affrontato il tema dello studio e trattazione delle procedure di conservazione, trasformazione della città, arrivando alle teorie del diradamento edilizio di Giovannoni. Sono state poi analizzate le varie città modificate tramite i casi studio dei più significativi urbanisti del 1900. Durante le lezioni sono anche stati spiegati dalla docenza i criteri di ricerca in archivio per il trattamento dei reperti storiografici, ai fini della buona riuscita dell’esercitazione proposta. L’esercitazione tema di esame ha riguardato una parte di città che ha subito delle trasformazioni architettoniche e morfologiche dell’assetto urbano dal 1700 ad oggi. Ciò è stato utile per permettere agli studenti di confrontarsi con un luogo all’apparenza senza storia, ma che poi nasconde modificazioni avvenute nel corso degli anni, permettendo di capire e “leggere” il libro di pietra che offre la città. 22
assetto
URBANO
I temi dell’esercitazione sono stati l’analisi e lo studio dell’assetto e degli interventi su Piazza dei Signori a Treviso. La piazza e parte del suo intorno, hanno subito modificazioni nella morfologia per quanto riguarda il rifacimento delle facciate dei palazzi amministrativi della città, che sono stati poi oggetto di studio specifico dell’esercitazione. Il Palazzo dei Trecento, ha subito più interventi rispetto agli altri edifici perchè simbolo della centralità del potere amministrativo della provincia di Treviso. Palazzo della Prefettura, sede delle attività della città. Loggia della Gran Guardia, luogo di ritrovo dei cittadini e centro di scambio di ideologie politiche. La piazza in questione è stata oggetto di mirate modificazioni, mantenendo quindi l’impianto di base, per concentrare il potere decisionale sempre nel centro della città. Tuttavia le numerose botteghe presenti hanno subito alterazioni dovute al cambiamento di scopo della piazza, tra periodi bellici e di dominazione straniera. Solo con l’annessione al Regno d’Italia, la piazza ha ritrovato il proprio assetto originale del 1700. Tutt’ora si procede alla conservazione del patrimonio culturale urbano, con l’attuazione di Piani di Intervento P.I. individuando il volume oggetto di restauro, per gli obietivi di valorizzazione dell’insieme urbano. a
romana - medievale
epoca comunale
dominio veneziano
epoca napoleonica
epoca austriaca
Regno d’Italia
periodo bellico
Italia repubblicana
a - Planimetria di Piazza dei Signori b - Modificazioni dell’assetto urbano per epoche significative
b
STRUMENTI
23
INTERVENTI a
b
palazzo dei
TRECENTO
c
dominio veneziano 1388- 1766
epoca napoleonica 1796 - 1813
epoca austriaca 1813 - 1866
Regno d’Italia 1866 - 1945
a - Foto storiche di archivio F.A.S.T. Fondazione Archivio Storico Treviso
periodo bellico 1908 - 1945 24
b - Ridisegno facciata c - Concepts cambiamento, parti modificate e mantenute
a
b
a - Loggia della Gran Guardia: foto storica F.A.S.T. Fondazione Archivio Storico Treviso - 1890 Ridisegno della facciata rivolta verso Piazza dei Signori b - Palazzo della Prefettura: foto storica F.A.S.T. Fondazione Archivio Storico Treviso - 1870 Ridisegno facciata sud verso Piazza dei Signori c - Foto di rilievo - 2013 Ridisegno della facciata sud verso Piazza dei Signori
c
STRUMENTI
25
CONOSCENZE Istituzioni
S TO R I A
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Massimo
BULGARELLI
27
DUE CUPOLE A CONFRONTO
SIMILITUDINI TRA PANTHEON E SANTA MARIA DEL FIORE Roma, Firenze - Italia
Il corso ha trattato ed analizzato i fondamentali sistemi architettonici elaborati in occidente dal mondo antico sino alla metà del XVII sec. dal mondo dell’architettura greca alle opere del Bernini a Roma. Era prevista l’acquisizione e le conoscenze dei sistemi figurativi-costruttivi che si son succeduti nel tempo. Si sono analizzate in aula alcune architetture significative, che hanno segnato i momenti decisivi della storia dell’architettura. Attraverso lo studio si è risalito al pensiero, agli intenti, alle poetiche degli artefici che li hanno progettati e configurati, alle circostanze che li hanno condizionati e alle tecniche. Come tema d’esame, per scelta personale, è stato realizzato un taccuino redatto a mano libera delle architetture più significative, analizzate durante le lezioni, del periodo rinascimentale. Questo è servito a capire fino in fondo il sistema costruttivo e attraverso il ridisegno delle piante, prospetti e sezioni, il pensiero primario e le tipologie delle singole architetture, nonchè il ragionamento alla base della progettazione dell’architetto. 28
pianta - sezione - assonometrie
CUPOLE
I due edifici esaminati sono entrambi fondamentali per la storia dell’architettura, soprattutto per la struttura innovativa delle cupole, che hanno segnato un cambiamento di progettazione per le strutture successive. Il Pantheon in origine era un tempio fatto costruire dall’imperatore Adriano, a sostituzione di questo è stato edificato su progetto di Apollodoro da Damasco l’attuale edificio. Particolarità di questa architettura sono le dimensioni della pianta e la sezione, che rispettano rigorose regole geometriche, soprattutto per la struttura della cupola posteriore e il pronao esastilo. Il Pantheon infatti segna l’importante passaggio dal sistema trabeato, tipico dell’architettura greca, a quello archivoltato che verrà usato in seguito nella maggior parte delle strutture romane.
c b
La Basilica di Santa Maria del Fiore costruita nel 1295, necessitava di una nuova cupola, ed in questa occasione che viene incaricato Brunelleschi di progettare quella che sarà poi una delle più caratteristiche della storia dell’architettura. Particolarità della fase di cantiere era la necessità di evitare l’uso delle centine di sostegno, per evitare di forare le pareti interne del Duomo, per riuscire in questo, Brunelleschi fu indotto nel trovare una soluzione alternativa che farà della cupola un capolavoro oltre che di architettura, anche di ingegneria. d
a
a - Vista laterale Basilica Santa Maria del Fiore b - Pianta imposta di base della cupola di Santa Maria del Fiore c - Vista frontale Pantheon
h
d - Pianta Pantheon e - Sezione Santa Maria del Fiore f - Sezione Pantheon g - Rapporto altezza-larghezza Cupola Santa Maria del Fiore, cupola di rotazione di arco attorno ad un asse h - Rapporto altezza-larghezza Pantheon, iscrizione in cerchio
e
f
g
CONOSCENZE
29
il sistema
COSTRUTTIVO
Nel Pantheon il sistema costruttivo innovativo è l’uso del cassettonato interno, che alleggerisce il peso della cupola, oltre che allo scopo estetico all’interno; 5 file di cassettoni con all’interno la cornice decentrata verso l’alto, un particolare per impedire la deformazione con una correzione ottica in funzione della prospettiva. Inoltre per alleggerire ulteriormente il peso della struttura nel Pantheon al cemento viene aggiunto l’inerte più leggero nelle parti superiori. Così come nel Panthon anche Brunelleschi nella cupola di Santa Maria del Fiore, utilizza differenti materiali in base all’ubicazione nella struttura; come i mattoni uniti alla paglia negli strati superiori. Inoltre la progettazione della cupole come una doppia calotta cava all’interno, permette un grosso risparmio di peso, senza compromettere la staticità. Se la correzione ottica del Pantheon era interna, Brunelleschi riveste la cupola con mattonelle di colore rosso per far sembrare la cupola più ampia. Il Pantheon come unica fonte di luce ha un anello in cima dall’apertura di 9 metri, progettato per impedire all’acqua di entrare attraverso la circolazione forzata dell’aria; il cassettonato si interrompe e tutto intorno all’apertura il calcestruzzo è a vista. In Santa Maria del Fiore la Lanterna progettata dal Brunelleschi, ma conclusa solo dopo la sua morte, egli volle mantenere la base ottagonale che caratterizzava il tamburo della cupola, con contrafforti scanalati per riprendere la costolonatura della cupola, che poi si trasformavano in paraste nella Lanterna.
a
a - Interno della cupola del Pantheon b - Sezione costruttiva della cupola di Santa Maria del Fiore c - Particolare correzione ottica cassettonato cupola del Pantheon pp. s. b
30
c
d - Lanterna cupola di Santa Maria del Fiore
d
CONOSCENZE
31
STUDIO: architetture del RINASCIMENTO
a
c
b
a - Tempio Malatestiano, Aberti - 1447 b - Chiesa di San Sebastiano, Alberti - 1469 c - Chiesa di Sant’Andrea facciata ed interno, Alberti - 1472 d - Chiesa del Santo Spirito facciata ed interno, Brunelleschi - 1434 pp. s. e - San Carlo alle Quattro Fontane, facciata, pianta, capitello colonna, Borromini - 1634 f - Vista dal basso e particolare cassettonato cupola San Carlo alle Quattro Fontane g - Facciata Sant’Ivo alla Sapienza, Borromini - 1662 h - Vista dal basso e pianta cupola Sant’Ivo alla sapienza i - Lanterna Sant’Ivo alla Sapienza l - Vista su Piazza San Pietro, Bernini - 1666 d
32
m - Scala Regia, Bernini - 1667
m
f e
i
f
g
h
CONOSCENZE
33
CONOSCENZE Istituzioni
S TO R I A C O N T E M P O R A N E A DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Maria
BONAITI
35
FRANK LLOYD WRIGHT STUDIO SULLE PRAIRIE HOUSE Chicago, Illinois - USA
Il corso di storia contemporanea si è focalIizzato sulle architetture dal periodo del riassetto murario di Vienna del 1857 fino ad arrivare alle architetture di Louis Kahn nella seconda metà del ‘900. L’insegnamento si è composto di lezioni frontali con l’esposizione delle opere e descrizione delle architetture. L’obiettivo del corso è stato quello di far comprendere agli studenti il significato dell’architettura attraverso l’analisi dei metodi di progettazione rispetto alle singole opere elaborate da ogni architetto. Al termine del corso la docente ha dato l’opportuntà di scegliere un tema di approfondimento da esporre in sede d’esame. 36
la
CASA DELLA PRATERIA
Frank Lloyd Wright è uno dei maestri del movimento moderno e artista fra i più influenti del XX secolo. Arriva a Chicago nel 1880, entra nello studio di Sullivan, dove aveva il compito di affermare valori e miti, in modo che ogni uomo potesse essere fiero di essere americano; questo modello patriottico accompagnerà Wright per tutto il suo percorso architettonico. Primo modello di architettura residenziale è stata la casa costruita per se stesso: Casa Wright, è il suo biglietto da visita, ogni dettaglio è scelto con attenzione, il modello dove si celebrano i valori della famiglia americana attraverso il concetto del focolare domestico, centro fisico e spirituale della casa. Successivamente con la Winslow House fissa il modello per la casa della prateria, con il camino al centro visibile in facciata, il tetto a falde aggettanti rappresenta l’attaccamento alla terra e il senso di protezione.
a
Ultima delle “Prairie House” è la Robie House. Commissionata da un commerciante di biciclette, Wright costruisce per costui una casa con diverse aperture e visuali, composta da due volumi in pianta, similmente in facciata presenta un forte orizzontalismo dato dalle falde spioventi del tetto e dalla dipintura dell’intonaco della muratura, nonchè dalle finestrature orizzontali continue.
c
b
a - Casa Wright, OAK Park (1889) b - Winslow House, River Forest (1893) c - Casa Willits, Highland Park (1901) d,e - Robie House, Chicago (1909)
e
d
CONOSCENZE
37
CONOSCENZE
D I S E G N O D I G I TA L E Prof. Arch.
Maurizio
GALLUZZO
39
DIGITAL DESIGN FANZINE DIVULGAZIONE DEI PROGRAMMI CAD IUAV - Venezia
Scopo del corso è stato quello di creare un particolare quotidiano seguendo lo stile delle “fan” (divertente) maga”zine” (rivista) “fanzine”, con l’obiettivo di divulgare gli argomenti oggetto delle lezioni frontali in aula: storia e caratteristiche dei programmi di progettazione su base CAD e i suoi derivati. Fin da subito sono state chiare le direttive del docente, con l’organizzazione del team di lavoro e la divisione autogestita dei compiti tra gli studenti. Il fatto di elaborare ed impaginare a mano, in stile fanzine, una rivista che parlasse di programmi per progettazone al PC, è stato in realtà un controsenso voluto e una sorta di provocazione che ha suscitato interesse, raggiungendo lo scopo di incuriosire il lettore. La fanzine è stata poi distribuita nella aule dell’Università IUAV di Venezia, in Stazione Santa Lucia e nei ristoro dell’università, generando stupore ed interesse negli studenti, raggiungendo quindi lo scopo prefissato. 40
CONOSCENZE
41
42
CONOSCENZE
43
CONOSCENZE
T E C N O LO G I A
DELL’ ARCHITETTURA
Prof. Arch.
Anna
FARESIN
45
TORRE EVA
ANALISI E STUDIO DI UN’ ARCHITETTURA COSTRUITA Mestre, Venezia - Italia
L’analisi di un edificio costruito è stata alla base delle tematiche del corso, durante le lezioni si sono affrontati diversi temi, spesso facendo riferimento a casi reali, analizzandoli nelle specifiche fasi dell’iter di progetto. Lo studio di un’architettura costruita ha aiutato lo studente ad entrare nell’ideologia di realizzazione di un’opera non solo dal punto di vista progettuale, ma anche per quello che riguarda la direzione normativa e burocratica. Il rapporto con i vari enti che hanno conseguito alla realizzazione del progetto ha portato a capire con più consapevolezza le fasi, i contrattempi e le problematiche che potrebbero verificarsi e come sono state risolte, nonchè tutte le regolamentazioni in materia legislativa. In particolare è stata analizzata la tendenza moderna della progettazione a basso consumo energetico, studiando tutti quei dispositivi che potrebbero essere utilizzati per rendere più “Green” un’architettura, esposti in modo esaustivo anche con l’intervento di esperti direttamente dal settore industriale. 46
CAPITOLO
AREA DI PROGETTO: INQUADRAMENTO generale - ATTORI del progetto La collocazione è significativa per un edificio commerciale come la Torre EVA, perchè questo ne comprometterà l’accessibilità o meno dei terzi.
Progetto strutture
Ing. Gianni Rossato
Progetto interni
Nello studio di un’opera realizzata è necessario sapere come si è formato l’iter di progetto e quali sono gli - attori - che hanno dato un contributo rilevante o marginale al progetto. Schematizzato nel concept, questo viene mostrato in base all’ordine di importanza e funzione specifica. L’edificio in questione è stato progettato in stile con gli edifici industriali e le attività commerciali circostanti per non decontestualizzarlo rispetto al territorio. La differenza di altezza e l’uso di materiali diversi rispetto agli edifici limitrofi, fanno si che la costruzione risalti le proprie caratteristiche.
Gatti s.r.l.
Collaudatore statico
Ing. Renato Vitaliani
Progetto impianti
TiFS ingegneria
PROGETTO
Arch. Giovanna Mar
a
PROPRIETA’ / COMMITTENTE Grigolin s.r.l.
calcestruzzo
O.F.M. s.r.l.
scale in acciaio opere per esterni opere strutturali
Monetti group
facciate di rivestimento metalliche
Mirano impianti
impianti termici di ventilazione
Firas s.r.l.
arredo interno
Vegasystem
b
doppia pelle rivestimento
d
a - piante volumetriche di tipo A - uffici singoli tipo B - open space e relativa divisione degli spazi b - piante disposizione interna tipo AeB c - schema rapporto tra gli attori del progetto
c
CONOSCENZE
47
COMPOSIZONE: piante UNITA’ tipo A e B - SEZIONI La struttura e la disposizione interna delle untà nello spazio è rilevante ai fini della progettazione funzionale e pratica. Nella Torre EVA vi sono due tipologie di piante: uffici singoli e open space, con una differenziazione degli spazi per soddisfare le esigenze dell’utente che andrà a usufruire di questi ultimi. La sezione mostra come l’edificio si sviluppa in altezza e il sistema passivo del vuoto centrale (a) oltre che alla particolare inclinazione della copertura per favorire l’esposizione dei pannelli fotovoltaici.
a - schema impianto fotovoltaico b - concept fonti energetiche a servizio della torre c - sezione AA’ Torre EVA a
d - sezione schema di funzionamento doppia pelle in facciata
b
e - sezione schema circolazione dell’aria interna alla torre
+56,10
chiusura ultimo modulo doppia pelle solaio di chiusura del blocco scala +47,37
2,50
+47,95 +46,20
0,47
putrella
+45,45
pannelli fotovoltaici
+44,97
2,70
0,58
baraccatura metallica panneli sandwich
+37,95
P9
+34,20
P8
+30,45
P7
+26,70
P6
+22,95
P5
+19,20
P4
+15,45
P3
+11,70
P2
+7,95
P1
+4,20
chiusura ultimo modulo doppia pelle +40,00
0,48
1,50
2,70
p.8%
0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 0,48 0,57 2,70 1,05
1,05
2,70
0,57
0,48
2,70
0,57
0,26
0,22
2,70
0,57
0,48
2,70
0,57
0,48
2,70
0,57
0,48
2,70
0,57
0,48
2,70
0,57
0,20
+38,00
0,53
P10
+42,20
0,48
+41,70
0,57
P11
2,70
parapetto in lamelle
3,62
3,17
3,17
0,52
1,00
0,48
2,70
0,57
1,05
0,48
2,70
2,70
taglio di luce
0,93
0,93
0,90
2,53
2,53
2,53
+0,00
c
48
d
e
CONOSCENZE
49
COMPOSIZIONE Lab. Coordinato di Progettazione 1
P R O G E T TA Z I O N E ARCHITETTONICA
Prof. Arch.
Domenico
BOLLA
51
ALLOGGI UNIVERSITARI PROGETTAZIONE DI ALLOGGI PER STUDENTI Santa Marta, Venezia - Italia
Nel primo corso di progettazione architettonica sono state introdotte le basi della composizione. Comporre in architettura significa accostare elementi, come pilastri, muri, setti ecc. per creare un insieme organizzato e funzionante, che risponda a determinate esigenze. Il corso si è sviluppato partendo dalle basi della progettazione con una esercitazione preliminare di un edificio da pensare secondo le disposizioni della docenza e seguendo gli insegnamenti trattati a lezione. Lo sviluppo principale del corso ha avuto come lineamenti di progetto un tema vicino agli studenti di architettura, ovvero l’alloggio per universitari. In questo caso il professore ha volutamente spinto gli studenti a confrontarsi con le proprie problematiche piÚ comuni, in relazione al tipo di alloggio e a discuterne durante gli incontri per arrivare ad un progetto definitivo. I modelli eseguiti per il corso sono serviti, oltre che ad illustrare il progetto, per abituare lo studente a lavorare con le dimensioni effettive, seppur in scala ed a gestire con naturalezza il rapporto tra gli elementi architettonici. 52
INQUADRAMENTO generale - ATTACCO a terra La progettazione degli alloggi per studenti universitari si è concentrata nello studio delle necessità di un complesso universitario, come l’aula mensa, i servizi e gli spazi abitativi necessari. Nel progetto vi sono due tipi di alloggi che ospitano dalle 2 alle 4 persone. Inoltre, in testa al complesso si trova la casa padronale che ha la proprietà sugli alloggi. Particolare attenzione è stata posta alla dimensione interna degli spazi, che devono rendere vivibile l’ambiente domestico e consentire la privacy personale di ogni inquilino.
a
a - planimetria dell’area b
b - attacco a terra impianto di progetto
COMPOSIZIONE
53
casa PADRONALE - UNITA’ abitative tipo a e b
a - Pianta tipo A b - Pianta quotata tipo A c - Pianta primo piano casa padrale a
54
d - Pianta tipo B b
e - Prospetto nord
c
d
COMPOSIZIONE
55
a
a - Modello aperto su alloggi di tipo A b
56
b - Vista modello su eserno prospetti di tipo A
c
c - Vista modello su esterno alloggi di tipo B d - Vista modello su esterno alloggi di tipo B
d
COMPOSIZIONE
57
COMPOSIZIONE Seminario W.A.Ve
WORKSHOP 2011
Ing. Arch.
Angelo
BUGATTI Arch.
Tiziano
CATTANEO
59
URBAN REGENERATION PROJECT RECUPERO EX SEMINARIO MINORE DI TENCAROLA Selvazzano (PD) - Italia
Nel workshop in questione si sono studiate, fin dall’inizio, le cause del degrado quotidiano delle città e le azioni mirate di recupero atraverso le quali si può restituire una nuova vita anche alle costruzioni abbandonate e in disuso. Il tema centrale del seminario è stato infatti il recupero della zona del dismesso Ex seminario a Selvazzano Dentro, località periferica di Padova, per cui ci si è posti l’obiettivo di valorizzare anche il territorio circostante, sia per garantire nuova funzione all’area di progetto sia anche per sviluppare la zona provinciale del padovano. Gli obiettivi del corso sono stati fin da subito messi in chiaro dalla docenza e sono stati analizzati punto per punto al fine di sensibilizzare gli studenti sul problema in questione cercando di trovare delle soluzioni in aula, progressivamente esposte in loco durante un sopralluogo nell’area di progetto; in questa esperienza in particolare lo studente si è avvicinato al problema affrontandolo di persona, attività molto utile ai fini della progettazione in aula. A conclusione del percorso formativo del seminario, si è acquisita la consapevolezza di analisi e trattamento del territorio in qualunque condizione lo si debba affrontare, individuando le dinamiche globali di relazione con l’esistente e il costruito, e le possibilità di recupero e di riutilizzo polifunzionale delle zone urbane degradate. 60
lineamenti di
PROGETTO
L’ipotesi progettuale in questione è divisa in diversi punti nei quali sviluppare un’idea di rigenerazione della zona sia interna all’Ex seminario sia esterna all’edificio. In questo modo si è tentato di inglobare la zona abbandonata nel territorio circostante creando dei punti di dialogo con le strutture esistenti e di nuovo corso con quelle del progetto. La struttura dell’Ex seminario non ha subito modifiche mentre, per quanto riguarda la zona circostante, verranno predisposte delle strutture di contenimento in caso di particolare degrado, ed è inoltre prevista la pulizia e spolvero delle macerie di precedenti demolizioni. Per l’area esterna, riqualificata e bonificata, è prevista la creazione di un laghetto artificiale che accoglie quel che resta del camino e alcune strutture annesse alla ex fornace, mantenendo così il tema della rovina presente, ma letto in chiave romantica.
RECUPERARE interazione fra costruito e bosco
RINATURALIZZARE dove la progettazione è natura
REINVENTARE avanguardie naturali
ESPLORARE l’uomo ritorna nell’habitat
VIAGGIARE metamorfosi dei percorsi
RICORDARE ciò che la storia consegna
a - Planimetria generale di progetto
NASCONDERE mimesi fra bosco e costruito
b
COMPOSIZIONE
61
PERCORSI di collegamento dialoghi
Punto centrale del progetto è stata la creazione di percorsi di collegamento dai vari luoghi di progetto, pedonali e ciclabili, che permetteranno all’Ex seminario di essere attraversato e visitato dall’ “uomo” che da molto tempo ne ha dimenticato l’esistenza. Sfruttando le anse bonificate del Fiume Bacchiglione sono stati creati dei percorsi ideali provenienti dal centro di Selvazzano Dentro e da Brentelle di Sotto, fino ad arrivare all’Ex seminario e, dopo averlo attraversato giungono ad una zona di coltivazione intensiva con annesso laboratorio di ricerca.
concatenazione
Tutta l’idea del progetto si concentra sulla salvaguardia della zona che si contrappone alla cementificazione incontrollata dell’Ex seminario. La creazione di giardini e prati, sia nella zona del Bacchiglione, sia interni al seminario, e l’individuazione delle coltivazioni per la ricerca quali elemento focale, diventano il punto di incontro fondamentale tra la natura e ciò che era stato abbandonato.
punti d’incontro
a - Schema generale dei percorsi - pedonali - ciclabili - stradali - Concept di sviluppo idea progettuale persorsi di zona pp. s. a
62
b - Rendering Laboratorio di ricerca c - Pianta di base Laboratorio di ricerca
b
c
COMPOSIZIONE
63
CONOSCENZE CAPITOLO Tipo di corso
UNROBMAEN EI SSTAIMC AE SOTTOTITOLO ISTITUZIONE ESAME
Prof. Arch.
Nome Ruben COGNOME BAIOCCO
65
ZELARINO
ANALISI DEL NUCLEO URBANO ED ESPLORAZIONE PROGETTUALE Zelarino, Venezia - Italia
Analizzare il tessuto urbano e studiarlo è assai complicato a causa della vastità dell’area. Attraverso gli strumenti del rilievo si è in grado di conoscere e codificare il territorio in base a specifiche tecniche o norme legislative. L’osservazione è la base per il lavoro dell’urbanistica, il punto di partenza per una corretta interpretazione del nucleo urbano e la conseguente trasformazione dell’ “abitare” la città. Tutto è incentrato con lo scopo di migliorare l’esistente per un futuro prossimo e sviluppare dei dispositivi per le esigenze dell’utente ultimo. Nel corso si sono susseguite lezioni teoriche e pratiche, si sono analizzati processi di formazione ed evoluzione dell’assetto urbano del territorio mondiale, individuando alcuni casi rilevanti tra il 1800 e 1900 fino ad arrivare ad approfondire le tendenze del XXI secolo. Attraverso lo studio dei casi è stato possibile individuare e approfondire il lessico disciplinare, e per mezzo di esercizi interpretativi isolare figurazioni e dispositivi rappresentativi delle vicende trattate nel corso. La seconda parte del corso si è concentrata sui seminari progettuali, con lo scopo di orientare l’attenzione sulle questioni inerenti la città metropolitana e il suo progetto. Gli ambiti tematici individuati, pur essendo in stretta relazione l’un l’altro, sono stati isolati per essere discussi come tematiche di progetto che vedono il coinvolgimento di diversi attori, competenze e scale di intervento quali: NEIGHBOURING city, GREENNING city, CYCLING city e PUBLIC-ING city. 66
analisi nucleo:
ETA’ edificato e MOBILITA’ urbana
La tavola evidenzia le diverse epoche di costruzione dell’edificato urbano e attraverso ciò è possibile comprendere lo sviluppo della città nel corso degli anni, la natura del luogo oggetto di studio e i luoghi di particolare interesse storico, i quali potranno diventare i cardini del progetto futuro di riqualificazione. Attraverso la schematizzazione del telaio dei collegamenti, diversificati tra: mobilità lenta, pubblica e veloce, si comprende quali siano le arterie di collegamento principale all’interno del NIL, allo scopo di identificare i punti di snodo favorevoli e quelli che invece dovranno essere oggetto di interventi in fase progettuale.
b
a - Diversificazione degli edifici in base all’età, particolare è l’attenzione per gli edifici di carattere storico della dominazione veneziana del XII b - Circuito stradale che interessa Zelarino, differenziando le strade per spessore della linea c -Telaio della distribuzione nel NIL
c
a
COMPOSIZIONE
67
ANALISI NUCLEO: spazi aperti PERMEABILI e NON PERMEABILI La tavola individua la distribuzione degli spazi all’interno del NIL, divisi tra appezzamenti attrezzati, incolti, coltivati e campi sportivi. Questa analisi è fondamentale ai fini del progetto per rispettare le tematiche del corso e della GREENING city, in modo da riqualificare e ottimizzare gli spazi aperti permeabili. a
Analogamente anche per gli spazi non-permeabili quali: parcheggi, zone asfaltate e strade. Questo in relazione con la PUBLIC-ING city ovvero per il collegamento delle varie centralità locali nel NIL.
a - Strada principale Via Castellana, evidenziati i servizi b - Planimetria che esprime la distribuzione degli spazi permeabili all’interno del NIL b
68
c
c - Planimetria assetto stradale con indicazione degli spazi aperti non permeabili
ANALISI NUCLEO: SERVIZI della città La schematizzazione dei servizi e delle centralità locali che offre il NIL. La suddivisione per caratteristiche intrinseche nel tipo di attività in: scuole, residenziale/commerciale, residenziale/amministrativo, spazi pubblici attrezzati, cimitero, chiesa, biblioteca e municipio. L’analisi del tempo di percorrenza con i vari mezzi di trasporto per raggiungere ognuno di essi, cercando così di risolvere i disagi in fase progettuale. A supporto delle tavole vi sono gli schemi di sintesi che esplicitano il concetto espresso e delineano gli obiettivi di progetto. a
a - Individuazione dei servizi localizzati nella città, prevalentemente lungo la via principale b - Distinzione dei servizi, divisi per categoria in relazione agli standard imposti dalle normative
b
COMPOSIZIONE
69
ESPLORAZIONE PROGETTUALE: strategia di INTERVENTO In questa tavola si vogliono esporre le strategie con le quali il progetto verrà portato a termine. In fase di analisi, attraverso lo studio degli spazi permeabili (aree verdi), si andrà ad ampliare questi ultimi con la bonifica degli spazi permeabili incolti e coltivati ai fini di raggiungere lo scopo di una “Green city” ampliandone tale assetto anche ai nuclei limitrofi. Con la schematizzazione generale di una “Green Belt” che ingloba e collega i vari punti della città, si sviluppa una pista ciclo-pedonale con assoluta precendenza rispetto alle vie trafficate, tale per cui tutti i servizi e luoghi di interesse del NIL, individuati in precedenza, saranno raggiungibili dalle utenze senza l’uso di autovetture, favorendo la salubrità ambientale.
a
a - Rappresentazione dell’espansione progettuale oltre i confini del NIL b - Assetto del nuovo nucleo urbano di Zelarino che interessa le zone verdi b
70
c
c - Concept della strategia di intervento
ESPLORAZIONE PROGETTUALE: ipotesi spazi aperti PERMEABILI Le tavole individuano e sviluppano le aree oggetto del progetto e la loro espansione, prendendo quale esempio i parchi verdi d’Europa, nello stile del classico parco all’inglese, con vie pedonali e ciclabili all’interno. Le sezioni dimostrano il rapporto tra il parco e il fiume principale di Zelarino, il Marzenego. Le vie pedonali infatti si snodano lungo l’argine del fiume seguendo quindi una via di comunicazione naturale, che veniva utilizzata nel medioevo per i collegamenti veloci con le altre città. L’idea di pedonabile si amplia nel collegamento di tutti i nuclei circostanti, fino ad arrivare alla città di Mestre, importante nucleo abitativo e istituzionale della provincia veneziana.
a
b
c
a - Planimetria della zona verde localizzata b - Planimetria della zona verde localizzata c - Sezione zona parco (b) d
d - Sezione zona parco (a)
COMPOSIZIONE
71
COMPOSIZIONE Lab. Coordinato di Progettazione 2
P R O G E T TA Z I O N E ARCHITETTONICA
Prof. Arch.
Attilio
SANTI
73
EX ITALGAS SOCIAL HOUSING PROGETTO DI RESIDENZE PER STUDENTI E FAMIGLIE Dorsoduro, Venezia - Italia
Obiettivo del corso è stato quello di creare una zona residenziale nella parte in disuso dell’Italgas a Venezia, la vicinanza all’università ha portato quindi alla progettazione di alloggi per studenti in primis e successivamente residenze familiari, con necessità di creare anche alcuni locali di servizio ad uso esclusivo degli studenti da integrare negli edifici. La progettazione degli alloggi per studenti è risultato essere l’elmento chiave del corso, che ha permesso agli studenti di trovarsi di fronte alle problematiche e necessità primarie della vita fuori casa dello studente medio, con conseguente sviluppo funzionale dell’edificio. La docenza poi ha introdotto i canoni per una progettazione in stile con la città di Venezia, prendendo come esempio i Palazzi sul Canal Grande e gli edifici residenziali attuali nella città. La disponibilità di tutti i docenti a consentito di portare a termine un progetto completo in tutte le sue parti, ed è risultata utile come base per l’apprendimento delle necessarie competenze di base da usufruire nei successivi corsi di progettazione. 74
planimetria
GENERALE
Il progetto si sviluppa in un’area libera di forma prevalentemente triangolare, si è scelto di dare una forma tipica delle residenze esistenti nella città di Venezia con la creazione di una simil corte interna generata della forma dei due edifici per alloggi studenteschi. All’interno si sviluppa una piazza con alberature e piccoli spazi verdi localizzati dalla quale si accede ai locali posti al pian terreno degli edifici. Gli edifici sono posti al di sopra di una piastra rialzata di 3 gradini, anche in questo caso per riproporre il tema delle tipiche fondamenta veneziane, ad un diverso livello rispetto alle corti per impedire l’allagamento in caso di acqua alta. La zona residenziale familiare, di dimensione contenuta rispetto alla parte studentesca, e composta due edifici che si affacciano direttamente sul Rio dei Tolentini con accesso diretto dalle fondamenta. Ulteriore differenziazione di zona è accentuata dalla presenza dei due ponti ad uso, uno della parte residenziale e l’altro per la zona del campus per studenti.
edificio 4 piani fuori terra per residenze familiari 4 unità abitative
edificio 4 piani fuori terra per residenze familiari ed esercizi commerciali 8 unità abitative 3 spazi commerciali edificio 4 piani fuori terra per studenti ed esercizi commerciali 27 unità abitative 5 spazi commerciali edificio 4 piani fuori terra per studenti ed esercizi commerciali 14 unità abitative 5 spazi commerciali a
a - Planimetria generale di progetto b - Rendering vista da ponte Fondamenta Santa Marta c - Rendering vista ponte Fondamenta Santa Maria Maggiore
c
b
COMPOSIZIONE
75
edificio A per
a
STUDENTI
b
c
a - Pianta piano primo edificio A per studenti b - Sezione edificio A per studenti c - Prospetto ovest edificio A per studenti d
76
d - Prospetto est edificio A per studenti
a
b
a - Pianta piano terra edificio A per studenti e concept differenziazione tipologie b - Pianta secondo piano edificio A per studenti e concept differenziazione tipologie c - Pianta terzo piano edificio A per studenti e concept differenziazione tipologie
c
COMPOSIZIONE
77
edificio B per
a
STUDENTI edificio C per FAMIGLIE
b
c
a - Pianta primo piano edificio B per studenti b - Pianta piano terra edificio A per famiglie c - Prospetto ovest edificio B per studenti d
78
d - Prospetto est edificio A per famiglie
a
b
c
d
e
f
a - Render vista nord-ovest su edificio tipo A b - Render vista sud-ovest su edificio tipo B c - Render vista sud-est su edificio tipo B d - Render corte interna tra gli edifici per studenti e - Render corte interna tra gli edifici per studenti f - Render vista sud-est su edificio tipo B, tetto giardino
COMPOSIZIONE
79
COMPOSIZIONE Seminario W.A.Ve
WORKSHOP 2012
Prof. Arch.
Mauro
BERTAGNIN
81
EX AREA DI TIRO
GUARDARE E OSSERVARE LA FLORA E LA FAUNA Campalto - Italia
Il workshop in questione ha avuto come tema progettuale il recupero di alcune aree dismesse della zona del litorale lagunare di Campalto in provincia di Venezia, in particolare il progetto commissionato dalla docenza si svolge nell’Ex area di tiro. Fin da subito la docenza ha chiarito le tematiche di progetto e le direttive per un corretto svolgimento del corso. Nel secondo giorno di corso si è svolto il sopralluogo nell’area progettuale, importante per capire le problematiche della zon e la storia delle barene che si affacciano su Venezia. Tema centrale infatti è poi divenuto il collegamento delle zone abbandonate della terraferma all’isola, attraverso le visuali che offre. Il progetto si sviluppa intorno all’idea di ristabilire la flora e la fauna tipiche del territorio lagunare, preservando il più possibile il territorio esistente con interventi mirati e localizzati, senza quindi modificare il paesaggio palustre proprio della zona, che è una caratteristica imprescindibile e deve essere integrata nel progetto. 82
MASTERPLAN area di progettto Il progetto in questione si compone in più parti collegate tra di loro, sono state prese come riferimento le parti esistenti del territorio, come il ponte in disuso che attraversa il canale. Seguendo l’asse, infatti, del ponte esistente è proposto il prolungamento sino al limite della barena, andando di pochi metri sopra l’acqua della laguna. Un’altro ponte di nuova edificazione, si snoda su di un asse rivolto ad una visuale favorevole su Venezia; permette il collegamento dei dui isolotti dai quali vi si accede sia a piedi che in bicicletta. Il camminamento in argine del fiume è già esistente, si è progettato un ammodernamento e ampliamento per consentire il passaggio pedonale, il progetto prevede anche una via ciclabile, estensione di quella proveniente dalla vicina città di Mestre.
a
Inoltre, per favorire attività di svago e ludiche, si è progettato il posizionamento di punti di osservazione a terra presenti nei due isolotti checonsentiranno di osservare sia la Venezia dalla laguna che la flora e la fauna tipica del luogo.
b
a - Schizzo seduta intermedia posta sul lato del ponte di camminamento b - Veduta a volo d’uccello realizzata a mano del percorso di collegamento pedonale c - Veduta a volo d’uccello realizzata a mano dei pontili d - Planimetria di base dell’area di progetto
c
d
COMPOSIZIONE
83
vista su
VENEZIA
La pianta vista dall’alto mostra in dettaglio il progetto del camminamento tra il fiume e la zona di barena, dal quale si accede ai ponti per il raggiungimento dei punti di osservazione. Rialzato di 5 metri rispetto al livello dell’acqua, garantisce il passaggio anche in caso di allagamento e di alta marea, consentendo l’osservazione del suggestivo paesaggio anche in condizioni critiche. Altro punto focale del corso è l’osservazione di Venezia da “dietro” la Laguna; questo è stato reso possibile con la progettazione delle casette, punti di osservazione a terra, che possono essere utilizzate per la vista sulla città o per lo studio della flora e fauna della barena veneziana. Queste sono progettate in tre tipologie differenti, con l’utilizzo di materiali di orgine naturale a chilometri zero, del luogo quindi. All’interno le sedute si possono estrarre per fungere da panchine, mentre a “riposo” si ritraggono nella pavimentazione senza occupare spazio per il fluire dei visitatori. a
a - Vista dall’alto del percorso di camminamento b
b - Schizzo del percorso di camminamento e prospettiva punto di osservazione a terra c - Sezione di progetto
c
84
b
a
a - Schema di funzionamento delle sedute poste dentro i punti di osservazione a terra b - Sezione e pianta delle tipologie di punti di osservazione a terra c - Sezione di progetto
c
COMPOSIZIONE
85
a
86
a - Schizzi di studio e vista prospettiche delle varie di tipologie dei punti di osservazione proposte
a
a - Schizzi di studio e vista prospettiche delle varie di tipologie dei punti di osservazione proposte b - Schizzi di studio del funzionamento della seduta retraibile all’interno e all’esterno del punto di osservazione a terra c - Render interni dei punti di osservazione a terra con vista su Venezia
c
b
COMPOSIZIONE
87
COMPOSIZIONE
R E S TA U R O Prof. Arch.
Emanuela
SORBO
89
ANALISI E PROGETTO DI RESTAURO VILLA CARMINATI Dolo - Italia
Il corso ha fatto acquisire la conoscenza delle principali tecniche per la valutazione dello stato di conservazione dell’architettura nelle componenti materico costruttive e strutturali. Lo scopo ultimo è quindi la definizione di un progetto di conservazione, applicazione delle tecniche di restauro pur mantenendo sempre l’integrità architettonica in tutte le componenti. Si è cercato di sviluppare una capacità di restituzione delle caratteristiche tecnico-costruttive di un “edificio tipo” esistente, attraverso sopralluoghi è stato possibile capire lo stato di conservazione che grava sull’edificio e le modalità di intervento. Il restauro consiste nello sviluppo di un progetto che evidenzi la possibilità di una trasformazione compatibile con le istanze della conservazione, del rapporto con il territorio e che sia realmente necessario come punto di interesse. 90
INTERPRETAZIONE della fabbrica Per capire l’origine e la disposizione dell’intorno all’area di progetto, è stato necessario ricorrere ad un’analisi storica per quanto riguarda l’assetto stradale, l’edificato e gli spazi verdi.
a
c
b
d
La comparazione attraverso l’analisi approfondita delle planimetria della zona, reperite dagli Archivi di Stato della Provincia di Venezia; dai differenti concept si possono capire i vari cambiamenti sia favorevoli che deleteri per il territorio. Questo è stato necessario per valutare le necessità e le opportunità del luogo. Tutte le informazioni ricavate saranno utili poi per delineare i caratteri del progetto di restauro, che dovrà rispondere alle problematiche non solo della parte strutturale ed architettonica, ma anche urbana.
a - Fotopiano dell’epoca di analisi b - Concept analisi cambiamento assetto stradale c - Concept analisi edificato urbano d - Concept analisi spazi verdi nella zona limitrofa e - Concept di progetto sistemazione rispetto alla strada f - Concept di sintesi relazione con il fabbricato g - Concept di sintesi rapporto con gli spazi vedi
e
g
f
COMPOSIZIONE
91
rilievo
FOTOGRAFICO
a
a - Ridisegno CAD del prospetto SUD b - Fotoraddrizzamento prospetto SUD pp. s. c - Fotoraddrizzamento e ridisegno CAD prospetto ovest b
92
d - Fotoraddrizzamento e ridisegno CAD prospetto nord
c
d
COMPOSIZIONE
93
analisi
DEGRADO
VEGETAZIONE diserbante, sfalcio manuale ed estrazione
DISGREGAZIONE rimozione con aria compressa, bagnatura, stuccatura con malta
MANCANZA pittura della superfice, nebulizzazione, messa in opera, riempimento con calce
L’impianto originario del compendio di Villa Carminati nasce attorno al 1600, con il primo corpo di fabbrica destinato ad oratorio, successivamente si sviluppa nel 1700 il corpo residenziale,a diacente all’oratorio.
ALVEOLIZZAZIONE analisi dimensione, pulitura, estrazione sali solubili, consolidamento
EROSIONE consolidamento, applicazione di elementi consolidanti
PATINA rimozione, applicazione di impacchi, lavaggio con acqua
DEFORMAZIONE rimozione elementi instabili, stesura malta, finitura in stucco
FESSURAZIONE rimozione malte, ripristino porzioni, chiusure fessurazioni, stilatura
CROSTA NERA pulitura della pulizia, bioacidi, velatura con integrazione e calce pigmentata
Nel tempo si sono sussegguiti interventi sporadici volti a soddisfare le necessità funzionali dell’edificio, da informazioni reperite dagli archivi di stato notarili, la Villa ha subito interventi alle fondazioni, per il riassestamento dell’argine del fiume Brenta, conseguente a ripetute inondazioni.
DEGRADAZIONE Pulitura preventiva con getti moderati di aria compressa
INCROSTAZIONE pulitura con acqua, intervento di microabrasione a zone localizzate
MACCHIA soluzione con pulitura con carbonato di ammonio su fibre di carta
I corpi di fabbrica si presentano in grave stato di degrado: spigoli dei fabbricati parzialmente crollati, muratura portante di entrambi i corpi di fabbrica in crisi statiche, seppure messi in sicurezza da travi in acciaio. Quindi l’intervento di restauro propone la messa in sicurezza di tutte le strutture che la tecnica moderna renda possibile e la progettazione di parti strutturali ex novo ove necessario.
a
94
a - Prospetto con evidenziati i diversi tipi di degrado con retino differente
analisi dei
MATERIALI
Nell’edificio di progetto numerosi sono stati i materiali analizzati, la gran parte riscontrati in grave stato di degrado. Per rendere possibile l’analisi in fase progettuale viene disegnata la “mappa” dei materiali della facciata in esame, con la diversificazione in tabelle e retini differenti nella tavola. Questa fase è utile per capire il tipo di materiale e la quantità nell’edificio in esame, in modo che nella fase progettuale sia più immediato l’innesto del componente attiguo e compatibile a quello esistente.
a - Prospetto con evidenziati i diversi materiali con retino differente
BO1 - MURATURA piena a 2 teste di colore grigio chiaro
SO1 - GRONDAIA elemento posto al verice della facciata
P01 - INTONACO DI SABBIA strato di rinzaffo
WO1 - LEGNO COMUNE semilavorato di strati di legno sfogliato
BO2 - MURATURA piena a 3 teste di colore grigio/rosa
SO2 - TIRANTE ancorato alla struttura fa aderire il solaio
S02 - INTONACO DI PIETRA utilizzato per finitura
WO2 - LEGNO SCURI elemento posto in opera legno di abete
BO3 - MURATURA inseriti verticalmente con giunto di calce e sabbia
SO3 - INFERIATE
BO3 - MURATURA piena a una testa con elemeti di colore grigio
S04 - FERRO SCURI bloccaggio dello scuro infisso nea muratura
W03 - LEGNO COPERTURA parte dell’orditura dei solai
a
COMPOSIZIONE
95
rilievo E
GEOMETRICO
E
D
D 25 27
26
24 23
28 29 31
F
F
35
36
22
30
21
33 32
34
20
19 37 16
38
C
13
14
17
18
C
15
11 1
A
B
2
3
4
5
6
7
8
9
10
12
A
a
B
b
0,8
0,8
2
C
2
C 1,2
5
0,7
6
2,2
1
1,8
2,8
2,5
3,31
11,1 ,63 5
9,97
10
9,2
4
3 7,2
2,1
9,04
11,1 ,63 5
9,6
10
,05 10
9,06
,19 16
7,7
9,1
2,81
6,2
5,38
1,7
2,49
2,69
0,3
0,3
A
6,96
A’
C’
C’
1,38
2,37 2,54
2,36
1,38
3
1,37
0,8
0,85 5
5
6,96
A’ 1,37
0,85
0,3
9 1,7 2,14
0,8
0,75
1
1,0
0,25
0,9 0,15
4
0,8
5
0,3
0,3
0,3
5
1
0,75
1,7
2,56
0,3
1,09
1,2
5,66
0,75
1 3 1,0
0,25
7 3,0 2,7
7
0,75
2,79
1
1
5,4
5,71
1,09
2,53 5,97
5,2
0,15 0,9
1,95 9
8,1
3,2
6,16
2,2 0,45
2,49
A
8,5
6,5
D
1,5
5,9
7
8,8
3 6,9 7
D
4,8
5,4 3,9 4,5 1
14,16
7,4
7,5
5,24
1,34
4
4 8,3 9 8,1
1,5
1
5,7
5,4
5
8 7,0
7,1
8 8,7
3
5,24
1,04
9
7,48
6
7,62
7,19
0,75
9,3
D’
0,82
7,87
1,4
7,64
14,16
7,9
6,7
7,79
7,2
6
7
7,12
9,3
2,27
B
7,6
1,8
1,45
1,4
2
D’
8,29
2 0,9
1,25 0,75
8,29
B
2,69
0,7
B’
B’
c
d
a - Pianta rilievo poligonale esterna b - Pianta rilievo trilaterazine esterna
d
96
c - Pianta rilievo trilaterazione interna piano terra d - Pianta rilievo trilaterazione interna primo piano e - Sezioni segnate in (c) e (d)
PROGETTO di restauro Nella fase progettuale è necessario rivedere tutte le varie analisi sull’edificio per capire cosa è utile fare nel progetto di restauro. Il restauro ha come obbiettivo il recupero statico e funzionale dell’edificio, per restituirlo alla storia come un edificio architettonico tipico del veneto. La destinazione d’uso funzionale proposta è di rendere questa villa un centro studi e ricerca sulle Ville Venete, che ridoni una dignità architettonica all’edficio smarrita nel tempo. Gli interventi di restauro comportano il consolidamento delle fondazioni, con particolare attenzione all’oratorio, interessato da cedimenti strutturali; consolidamento delle murature portanti e travature lignee dei solai; ricostruzione della parete lignea dell’oratorio; pulizia delle murature e degli elementi lapidei.
a
b
a - Progetto pianta piano terra b - Progetto pianta primo piano c - Fotoinserimento progetto di restauro della facciata sud
c
COMPOSIZIONE
97
COMPOSIZIONE
URBANISTICA PROGETTAZIONE
Prof. Arch.
Davide
LONGHI
99
NUOVO AEROPORTO MARCO POLO SECONDA PISTA E AMPLIAMENTO Tessera - Italia
Interessante fin da subito è stato il tema del corso proposto dal docente: il riassetto dell’aeroporto Marco Polo conseguente all’ampliamento dell’attuale pista. Oltre ad essere obiettivo del corso didattico, è stato anche oggeto di un bando di concorso proposto dal Comune di Venezia; questa è risultato un incentivo agli studenti per il più prolifico impegno nel portare a termine un progetto, che verrà poi esposto proprio all’interno dell’aeroporto. Punti da sviluppare, su indicazione del docente, sono stati la progettazione di: casino, hotel, aeroporto e il collegamento con la vicina località archeologica di Altino. Tutti gli edifici saranno progettati in funzione dell’aeroporto e serviranno quasi esclusivamente la clientela dei vacanzieri. La progettazione avvenuta in aula è stata seguita con rigore dal docente, con il particolare utilizzo di plastici di studio necessari per una visione chiara della grande area di progetto, e per il corretto collocamento degli edifici. Attenzione particolare è stata riservata all’aspetto non solo urbanistico, ma anche a quello estetico e funzionale degli edifici di progetto. Obiettivo finale è stato quello di progettare a scala urbana fino ad arrivare alla disposizione interna dei fabbricati. 100
MASTERPLAN area di progettto La planimetria di progetto mostra lo sviluppo del nuovo aeroporto di Tessera con l’aggiunta della seconda pista. Con l’ampliamento, si prevede un maggiore afflusso di clienti di circa l’ 80%, quindi il progetto prevede anche nuove vie di traffico provenienti da Tessera, Mestre fino a raggiungere Altino. Il nuovo terminal viene progettato nello stile di quello esistente. Nella parte frontale saranno posizionati il casino ed hotel, oltre ad una zona commerciale. Il progetto prevede di creare anche un bacino artificiale che permetta il più comodo attracco dei vaporetti da Venezia, nonchè una aperta visuale per i visitatori del casino ed hotel, andando a ricreare il paesaggio di Venezia anche nella zona dell’aeroporto. Altro tema sviluppato è una stazione dei treni lungo la linea ferroviaria per Mestre (in progetto), ed il servizio accessorio all’aeroporto People Mover, simile a quello già presente a Venezia fra il Parcheggio Tronchetto e P.le Roma, allo scopo di consentire il trasporto dei vacanzieri dalla stazione direttamente al terminal. Per servire poi il maggiore afflusso è stato sviluppato il progetto di due parcheggi multipiano dimensionati per rispondere alla maggiore esigenza derivante dagli ampliamenti.
a
a - Planimetria generale assetto urbano del complesso aeroportuale b - Rendering vista a volo d’uccello c - Rendering vista a volo d’uccello
c
b
COMPOSIZIONE
101
nuovo
AEROPORTO
Il nuovo aeroporto comprende l’ampliamento del nuovo terminal e l’aggiunta della seconda pista. Una pensilina di nuova edificazione da vita, di fronte alle entrate inferiori, ad una sorta di piazza che unisce il vecchio e nuovo aeroporto. All’interno di essa, spazi verdi ospitano panchine e alberi. Il progetto di collegamento del nuovo terminal con quello esistente, prevede all’interno anche degli spazi di ristoro e intrattenimento per i vacanzieri in attesa del volo. All’interno i corridoi di collegamento sono attrezzati con pareti vetrate e sedute in modo da poter ammirare Venezia anche dall’interno dell’aeroporto. Nel progetto si è pensato di posizionare tra il parcheggio e il terminal un canale artificiale con acqua proveniente dalla laguna, questo per andare a ricreare il paesaggio di Venezia, in modo che nell’immediato esterno dell’aeroporto i visitatori trovino da subito un rapporto con la venezianità del luogo. Il raggiungimento dei parcheggi che si trovano di fronte il terminal avviene attraverso dei ponti.
a
a - Pianta attacco a terra aeroporto esistente e nuovo di progetto b - Sezione trasversale terminal pp.s. b
102
c - Rendering terminal
COMPOSIZIONE
103
a
a - Rendering vista a volo d’uccello terminal nuovo b
104
b - Rendering visuale da secondo piano
c
c - Plastico d’esame aeroporto vista da tetto terminal nuovo d - Plastico d’esame vista da pista verso i due terminal
d
COMPOSIZIONE
105
la porta d’acqua
CASINO ed HOTEL
Gli edifici annessi all’aerporto di progetto come il casino e l’hotel non servono esclusivamente la clientela del terminal, ma sono un prolungamento dell’intrattenimento che la città di Venezia può offrire, e che nella città non è possibile realizzare. Il raggiungimento dall’isola è quindi facilitato dal molo di fronte al casino, per mezzi pubblici ed imbarcazioni private. L’hotel si trova di fronte al parcheggio in uno spazio immerso nel verde, che differisce dal materialismo e cementificazione dell’aeroporto. All’interno oltre alla presenza delle camere, anche ristorante e luoghi di ritrovo. Il casino, affacciato sull’artificiale specchio d’acqua, si figura esteticamente come la porta di accesso da Venezia all’aeroporto, quindi si sono ricercate delle caratteristiche monumentali nella progettazione dell’edificio. Fornito del proprio parcheggio privato, all’interno oltre alle sale gioco, il ristorante di lusso che si trova nei piani inferiori al livello dell’acqua, per garantire la vista di Venezia anche dal casino.
a - Pianta attacco a terra casino ed hotel b - Sezione trasversale casino pp. s. c - Rendering hotel e casino visuale da terminal
a
b
106
COMPOSIZIONE
107
a
b
a - Rendering vista su casino da percorso pedonale parcheggio
c
108
b - Rendering vista a volo d’uccello su casino e hotel c - Rendering vista frontale su casino
d
e
c - Plastico d’esame sezione casino d - Plastico d’esame vista su casino da percorso pedonale parcheggio
COMPOSIZIONE
109
a - Rendering fotoinserimento vista a volo d’uccello su aeroporto e Venezia pp. s. a
110
b - Rendering vista a volo d’uccello su aeroporto
COMPOSIZIONE
111
COMPOSIZIONE
P R O G E T TA Z I O N E ARCHITETTONICA E URBANA
Prof. Arch.
Alberto
FERLENGA
113
SACRARIO DEL LEITEN TEATRI DI GUERRA, TRAME DI SGUARDI Asiago (VI) - Italia
Il corso come obiettivo finale ha la progettazione di un complesso architettonico che si metta in relazione con l’edificato esistente. Il cardine del corso, proposto dalla docenza, è stato il teatro degli scontri avvenuti ad Asiago nella prima guerra mondiale, e la valorizzazione degli avvenimenti come memoriali di un’epoca passata che influisce ancora nel territorio montano. La zona di progetto è stata quella del Sacrario di Leiten, nella città di Asiago: il progetto richiesto dalla docenza doveva rispondere al recupero della zona considerata “sacra” ma non molto ben inquadrata dal centro della città e spesso dimenticata dai visitatori. La valorizzazione del ricordo della guerra avviene attraverso la parte museale, architettonica e urbana nonchè la progettazione dei servizi necessari ai visitatori. Durante il corso, la realizzazione dei plastici di studio dell’area montuosa di Asiago ha permesso agli studenti di capire le difficoltà che i soldati hanno affrontato durante il periodo bellico, e gli edifici di “fortuna” costruiti in quel periodo nelle cavità rocciose, dovrebbero essere riproposti nei progetti ricreando quindi un’architettura del ricordo, andando a costruire nel territorio un vero teatro. 114
PLANIMETRIA generale Il progetto si basa sul rapporto della città di Asiago con la presenza costante e significativa del Sacrario costruito in onore dei caduti della prima guerra mondiale. L’idea progettuale è quella di creare un filtro che permetta alla città, area prettamente residenziale, di rapportarsi con la estrema monumentalità che il Sacrario impone sul paesaggio circostante. Tale filtro non avrà funzione di divisione e di distacco tra i due ambienti, ma al contrario tenta di fare da tramite, tra queste due realtà differenti, in una maniera meno invasiva verso entrambe le parti. L’intera area viene trattata in maniera “neutra” senza interferire sull’immagine dell’ambiente esistente, ma cercando più che altro di mettersi in rapporto con essa. A tale scopo l’unica presenza fisica vera e propria è data da un “segno”, un muro, che definisce l’intero progetto. Che esso venga inteso come un semplice muro di contenimento o che si trasformi in un più ampio terrazzamento nascosto, rimane comunque l’unico elemento visivo che si noterebbe volgendo lo sguardo ad Asiago dalle montagne circostanti.
a
b
a - Planimetria generale dell’area di progetto b - Concept riassuntiva dell’idea progettuale
c
c - Sezione dell’area
COMPOSIZIONE
115
ATTACCO a terra
a - Pianta attacco a terra b - Sezione prospettica verso il Sacrario pp. s. c - Sezione prospettica verso la strada
b
116
a
c
COMPOSIZIONE
117
RISTORANTE, AUDITORIUM dettaglio
a
b
a - Pianta attacco a terra c
118
b - Sezione prospettica verso il Sacrario c - Sezione auditorium
LABORATORIO, INFOPOINT dettaglio
a
b
a - Pianta attacco a terra b - Sezione prospettica verso il Sacrario
c
c - Sezione laboratorio
COMPOSIZIONE
119
particolari
ESPOSITIVI
La piazza si mette in rapporto con l’area di progetto a 360 gradi grazie alla possibilità di creare punti di vista differenti su diversi livelli di altezza. La piazza è stata concepita in modo da rappresentare in essa una ricostruzione grafica del momento culminante delle Battaglie negli Altipiani.
c
La prima fascia del parco si trova cosparsa di questi elementi polifunzionali che possono essere usati sia per esposizioni esterne, sia eventi pubblici, sia usualmente come riferimento allo sviluppo storico della prima guerra mondiale negli Altipiani. Elementi in calcestruzzo che definiscono il primo impatto del visitatore con il tema storico della grande guerra. Essi posso essere usati sia per esporre informazioni, sia come elementi artistici.
a
d
a - Rendering vista sulla zona pedonale b - Rendering vista a volo d’uccello sulla parte iniziale c - Rendering particolare espositivo sulla gradinata che porta al Sacrario d - Rendering esposizione esterna b
120
e
e - Rendering scorcio sul Sacrario dalla zona pedonale
Lateralmente ai nuovi percorsi aggiunti dal progetto, si trovano, in alcuni punti, degli elementi espositivi transitori formati da dei “tunnel” che hanno lo scopo di evocare una sensazione di chiusura e isolamento esponendo materiali della grande guerra come reperti storici e oggetti dei suoi protagonisti. I punti di vista distribuiti nell’area circostante il Sacrario sono rivolti verso l’ambiente circostante e i teatri di guerra. f
g
f - Pianta punto di vista nella zona del Sacrario g - Pianta percorso espositivo interno h - Pianta e sezione percorso espositivo esterno
h
COMPOSIZIONE
121
MUSEO dettaglio
a
b
a - Pianta museo con arredo ed allestimento b - Sezione prospettica museo verso il Sacrario c
122
c - Sezione prospettica trasversale museo
Il progetto del museo caratterizzato dalla presenza di una esposizione caratteristica che si ispira al vero e proprio luogo di battaglia: la trincea. L’entrata si trova lungo la parete rivolta verso la piazza ed il luogo, essendo interrato, all’interno è prettamente buio, le uniche fonti di luce sono le aperture sul soffitto. Queste aperture nel solaio sono viste dalla zona di parco soprastante, come delle vetrine dalle quali si può vedere l’interno del museo. All’interno l’allestimento è completamente dedicato allo studio della grande guerra, si è anche pensato alla presenza di elementi di forte impatto come i cannoni; inoltre l’architettura del luogo propone una ricostruzione della trincea, andando a creare un luogo espositivo non solo tramite l’oggettistica storica, ma anche attraverso l’immagine architettonica. e
d
d - Espositore in cima al museo e - Sezione prospettica interno museo f - Rendering vista interna museo da entrata sala museo g - Plastico d’esame vista da entrata sala museo pp. s. h - Rendering interno trincea del museo i - Rendering vista sul Sacrario da zona pedonale
g
f
COMPOSIZIONE
123
124
COMPOSIZIONE
125
COMPOSIZIONE Seminario W.A.Ve
WORKSHOP 2013
Arch.
Adam
HATVANI Ass. Prof. Arch.
Alberto
COLLET
127
INDUSTRIAL GARDEN CITY GREEN OIL ISLAND Marghera (VE) - Italia
Il tema del workshop è stato chiaro fin da subito, argomento centrale era la particolarità che ha Venezia di trovarsi di fronte una zona industriale che un tempo era il polo chimico industriale per eccellenza in Italia. Ora la città storica si trova ad affrontare le problematiche di inquinamento, di cattiva immagine e di stato di abbandono che l’affaccio verso Marghera offre dall’isola. Lo scopo del corso è stato quindi quello di rendere utilizzabile una specifica zona del territorio industriale di Porto Marghera, rendendo nuovamente funzionale l’area di progetto. Tema del progetto in esame è stata la riqualificazione dell’Isola dei Petroli, entro la quale è stato impossibile accedere, tuttavia il sopralluogo proposto dalla docenza è stato utile per capire le dimensioni degli edificati esistenti e lo stato di desolazione che abbraccia le piccole fabbriche ancora in funzione. La necessità di ridare alla zona una identità è stato l’obiettivo finale del progetto. 128
MASTERPLAN isola dei PETROLI Il progetto di recupero si è sviluppato per fasi, partendo dall’analisi dell’Isola dei Petroli, fino ai primi schizzi di studio, per poi arrivare al progetto definitivo. L’intervento costituisce la bonifica dell’isola, seguito dalla progettazione del paesaggio, integrando i serbatoi in un nuovo mix funzionale dedicato principalmente alla didattica e alla ricerca affidata agli atenei di Venezia. La forma circolare dei serbatoi è stato il limite per ricreare sistemi autonomi, ma al contempo in relazione ad un organismo comune. Inoltre la creazione di un centro sportivo studentesco come sistema complementare rafforza l’intero sistema. L’isola diventerebbe una porta di accesso all’ex area industriale ospitando funzionalità e servizi non reperibili, diventando in questo modo un punto di riferimento per l’intero sistema lagunare e metropolitano.
a
a - Schizzo di studio progetto per il padiglione IUAV b - Planimetria generale interventi urbano sull’isola
b
COMPOSIZIONE
129
iuav
MAIN BUILDING Lo scopo di questo padiglione è quello di dare un luogo di ricerca all’Università di Architettura. Un luogo che, seppur distante dalla sede centrale, fornisca tutto il necessario per svolgere le funzioni di ricerca e sviluppo. Con l’obiettivo finale di garantire, forse, una intera isola dedicata agli studi universitari, un’altra isola come Venezia. Lo IUAV Main Building si compone di due parti a diversi livelli, uno inferiore e un altro superiore, comunicanti tra loro. La parte inferiore è composta di laboratori, con una grande corte aperta nel mezzo; la zona superiore invece accoglie servizi quali bar e ristoranti. La spazio aperto centrale così come quello superiore sono pensati come possibili luoghi di esposizione dei progetti e lavori degli studenti e ricercatori. Particolare è la grande vetrata curva al secondo livello, che attraverso il riflesso del vetro rispecchia l’immagine di Venezia.
a - Pianta piano terra edifcio di progetto padiglione IUAV
a
b
b - Rendering vista dall’alto pafiglione IUAV c - Sezione trasversale padiglione IUAV
c
130
COMPOSIZIONE
131
01 RESERCH building
a
b
a - Rendering vista dall’alto Reserch Building 01 b - Rendering vista prospettica corte Reserch Building 01 c
132
c - Sezione trasversale Reserch Building 01
02 RESERCH building
a
b
a - Rendering vista dall’alto Reserch Building 02 b - Rendering vista prospettica Reserch Building 02 c - Sezione trasversale Reserch Building 02
c
COMPOSIZIONE
133
a
a - Rendering corte Reserch Building 02 b
134
b - Rendering vista prospettica Reserch Building 02
135
ESPERIENZE
VIAGGIO STUDIO
Prof. Ing.
Giancarlo
BILOTTI
137
NEW YORK - CHICAGO STRUTTURE A GRANDE LUCE Chicago, New York - USA
Il viaggio studio proposto dall’Università prevede la visita a due delle più popolose ed importanti città degli Stati Uniti: New York e Chicago; importanti città dal punto di vista architettonico e paesagistico. Le città si distinguono per la varietà eclettica e per le variazioni regionali. Le architetture visitate come monumeni dell’americanità, della tradizione architettonica del paese, suscitando personalmente stupore rispetto alla classicità che offrono le capitali europee. Il viaggio si è concentrato inizialmente nella parte della downtown di Chicago, ove sono presenti le abitazioni progettate da Frank Lloyd Wright, per poi spostarsi verso le opere moderne della “Windy City”. New York si compone di diverse parti di città più o meno separate, nella parte della Lower Manhattan si concentrano le opere architettoniche più suggestive dal punto di vista ingegneristico: grattacieli, ponti sospesi e quant’altro. Particolare interesse nella città è stato dato all’arte grafica, attraverso la visita a diversi musei di arte moderna presenti a NYC. Queste due metropoli hanno esposto il loro teatro giganeggiante, particolarmente differente dall’abituale scenario con il quale lo studente si trova a contatto, stimolandolo al confronto tra le due realtà opposte, non solo dal punto di vista architettonico, ma anche riguardo la vita urbana. 138
NEW YORK
a
b
c
d
e
f
a - Guggenheim Museum, visuale esterna, Frank Lloyd Wright b - Guggenheim Museum, vista verso l’atrio, Frank Lloyd Wright c - Chrysler Building, William Van Alen d - IAC Building, Frank O. Ghery e - IAC Building, visuale dal basso, Frank O. Ghery f - The highline, Field Operation g - Seagram Building, Ludwing Mies Van Der Rohe h - Empire State Building, William F. Lamb i - Flatiron Building, Daniel Burnham
g
h
i
139
CHICAGO
a - Vista su Prudential Plaza b - Auditorium Building, Adler e Sullivan c - Auditorium Building, vista interna, Adler e Sullivan d - Crown Hall, Mies Van Der Rohe e - Disegno di studio Frank Lloyd Wright f - Unity Temple, soffitto sala, Frank Lloyd Wright g - Robie House, scala interna, Frank Lloyd Wright h - Robie House, camino centrale, Frank Lloyd Wright i - Willis Tower, Bruce Graham
140
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PERCORSO universitario PRIMO ANNO
SECONDO ANNO
TERZO ANNO
Modulo coordinato di costruzione 1
Fisica tecnica e controllo ambientale
Laboratorio di progettazione architettonica e urbana
Prof. Umberto Barbisan Prof. Giancarlo Bilotti Prof. Giancarlo Troi
Laboratorio integrato di progettazione 1 Prof. Domenico Bolla
Modulo coordinato di rappresentazione 1 Prof. Fabrizio Gay
Modulo coordinato di progettazione 2 Prof. Corrado Balistreri Prof. Maurizio Galluzzo
Storia dell’architettura Prof. Massimo Bulgarelli
Workshop Prof. Angelo Bugatti
Prof. Antonio Carbonari
Laboratorio integrato di progettazione 2 Prof. Attilio Santi Prof. Antonio Pantuso Prof. Alessandro Premier
Storia dell’architettura contemporanea Prof. Maria Bonaiti
Urbanistica Prof. Ruben Baiocco
Workshop
Prof. Alberto Ferlenga Prof. Raffaella Lioce
Progettazione urbanistica Prof. Davide Longhi
Restauro Prof. Emanuela Sorbo
Prova finale Prof. Alberto Ferlenga
Workshop Prof. Adam Hatvani
Prof. Mauro Bertagnin
AFFINI INTEGRATIVI Storia della città e del territorio Prof. Vitale Zanchettin
Tecnica e teoria della progettazione architettonica Prof. Valerio Mosco
Restauro urbano Prof. Alessandra Ferrighi
Tecnologia dell’architettura Prof. Anna Faresin
Trasporti urbani e metropolitani Prof. Agostino Cappelli
Inglese Prof. John Milerchip 142
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