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CRONACHE DAL CAMPONE
Cronache dal Campone Magazine periodico a cadenza casuale. Edizioni Piepaoline Pubblicazione non autorizzata e non registrata. La redazione non si assume nessuna responsabilità riguardo i contenuti, i nomi, gli articoli, le rubriche e le immagini pubblicate. Pubblicazione realizzata e patrocinata da:
VILLA TORLONIA “...e’ un mondo difficile che vita intensa felicita’ a momenti e futuro incerto...” (“Tonino Carotone” Antonio de la Cuesta)
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COMPAGNIA ARCIERI MONTE COMERO : arcieridelmontecomero@gmail.com MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO Triennio 2012 – 2015: Cantagalli Giancarlo Ceccarelli Domenico – Ferrari Paolo - Mengozzi Nelson – Montesi Marco - Rossi Riccardo - Pierpaolo Soprani PRESIDENTE Pierpaolo Soprani: Telefono: 0543-917301 – Fax: 0543-037128 – Cellulare: 3471092110 SEGRETARIO: Nelson Mengozzi: e.mail: nelson.mengozzi@gmail.com RESPONSABILE FIARC: Giancarlo Cantagalli: Telefono: 338 8463603 e.mail: ik4qib@fastwebnet.it RESPONSABILE LAM: Pierpaolo Soprani: Telefono: 0543-917301 – Fax: 0543-037128 – Cellulare: 3471092110 INCARICHI DI COMPAGNIA: Referenti FITARCO: Beccatini Arianna – Rossi Riccardo I MEMBRI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO, DELLA PRESIDENZA E DELLA SEGRETERIA NON HANNO AUTORIZZATO E NON SONO RESPONSABILI DEI CONTENUTI DELLA PUBBLICAZIONE CHE PER TANTO E’ DA RITENERSI CLANDESTINA E PERSEGUIBILE SIA IN SEDE PENALE CHE CIVILE. PER QUESTO MOTIVO LE INFORMAZIONI INERENTI LA REDAZIONE SONO SEGRETE.
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NARRATIVA
“STAGIONI”
Novembre, la luce diventa fioca e muore lentanente oltre le creste molto presto in questo periodo dell’anno. I passi degli arcieri si afrettano sul picchetto giallo che delimita la posizione di tiro al Daino. Il sole è tramontato, siamo in quel momento magico in cui la luce residua colpisce l’atmosfera rendendo tutto blu mantenendo ancora chiarezza di dettagli. Un momento che dura pochissimi minuti e che bisogna saper cogliere. Iniziano a cadere grosse goccie di pioggia. Nel bosco la pioggia è vita, anche i merli, i codirossi e le cincie tacciono contemplando il cielo che disseta la terra. La pioggia diventa grandine, la terra ha sete e fame, i chicchi di ghiaccio violentano le ultime foglie aggrappate ai rami, aggrappate alla vita, c’è qualcosa di malinconico in ogni stagione che muore dando vita alla stagione succesiva. Qui il tempo cambia tutto, lentanente giorno per giorno. Pensiamo che forse quest’anno avremo anche la gioia della neve. I chicchi di grandine ci appaiono più delicati, sorridiamo, tendiamo gli archi .... all’improvviso un tuono echeggia nella valle con un boato biblico: “Soprani un presidente per tutte le stagioni!”
CULTURA ARCIERISTICA
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“PABLO CICIAPAVA UNAVUERTA”
Quest’anno durante la celebrazione del ferragosto, abbiamo ricevuto la visita del famoso arciere Pablo Ciciapava Unavuerta, il nostro ospite si è dimostrato cordiale e ben disposto verso noi arcieri della domenica e ci ha regalato alcune perle di saggezza arcieristica che riportiamo qui in modo che l’intera compagnia ne possa trarre beneficio e conoscenza. Pablo è un arciere di origini cileno svizzere ma parla un buon italiano, i nonni, ci racconta, sono di origini italiane, appennino tosco -siciliano... Ma veniamo al punto, Pablo ci ha parlato dell’importanza di un buon assetto di tiro, di quanto la struttura non solo scheletrica ma anche tendinea sia fondamentale e quanto nell’arceria tradizionale sia sottovalutata. La dinamica del tiro di Pablo è basata sulla cinetica muscolo scheletrica del piede: “E’ il piede che ha il contatto con il suolo, è dal piede che dobbiamo captare l’energia della terra e di tutte le cose viventi che ci circondano”; Pablo ci erudisce, e noi con i nasi all’insù e le bocche spalancate, tipiche delle persone fameliche di conoscenza, ascoltiamo... “Sentire l’energia è il primo passo per colpire il bersaglio, per captare questa energia è necessario che le nostre fondamenta, le nostre radici metaforiche siano comode, adatte a noi, fresche d’estate, calde d’inverno. Molto più del guantino conta il calzino”: prosegue Pablo gesticolando un’ azione di tiro...
Esterefatti passiamo alle prove pratiche con diversi tipi di tessuto, lino, cotone, canapa tessile, tessuti hi tech a base di capilene, lana merinos e tanti altri... Un arciera della compagnia marchigiana ospite al Campone per la festività estiva ha fatto un tentativo al paglione dei 90 metri, con collant a rete provenienti dalla rete a maglia fine di un pescatore di Trapani, giarettiera in visone bulgaro e tacco 12 in corno bovino. Una volè di 12 frecce di cui 11 nel giallo! Pare l’arciera sia poi stata rapita da alcuni cercatori di funghi, subito salvata e ri rapita da Pablo di cui non abbiamo più notizie.
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IMMAGINI
“CANIS LUPUS”
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CULTURA ARCIERISTICA
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“IL CUORE DI BIRMANIA”
La tecnica di tiro di Paolek Malnaik, arciere Birmano, è frutto della sua conoscenza Salgariana e deriva direttamente dalle tecniche di concentrazione indonesiane comuni nelle Bad-Lands sub-tropicali. Questo genere di tiro nasce dalle lotte sociali e dalle conquiste di classe ai tempi del dominio della Compagnia delle Indie, questa tecnica esclude di conseguenza il longbow, tipico arco inglese simbolo per Paolek dell’antica dominazione subita da parte degli inglesi. Paolek esprime il suo tiro frutto di pura concentrazione e memoria muscolare ad un livello talmente raffinato da essersi aggiudicato il titolo di: “ Campione Assoluto Arco Ricurvo Cacciatori Maschile Isole del Pacifico, Golfo del Bengala, Andamanne e Mare di Celebes.” Titolo vinto per 12 anni di seguito dal 2001 al 2013. Paolek socchiude gli occhi e si concentra, ad arco basso e freccia incoccata, alza uno sguardo interiore (gli occhi sono quasi chiusi) ci giura che in quel momento sente il cuore della sagoma battere, tum... tum... al terzo battito Paolek ha sincronizzato il suo cuore con quello della sagoma, tende e scocca con una rapidità fulminante colpendo freccia dopo freccia il superspot. Paolek Malnaik è anche autore dei seguenti approfondimenti saggistici: “Niente longbow per Paulek” 1978 rapporto fra pirateria e arcieria nei mari del sud. - “Cuore di poliuretano” 2001 Paulek Malnaik e l’arte del tirar d’arco.“L’ultima sagoma” 20012 saggio introspettivo sulle sensazioni che dona l’arco.
NARRATIVA
“UN SIBILO NEL VENTO”
La bruma confonde il contorno della sagoma del cervo, i primi raggi di sole si frantunano in mille cristalli di luce attraverso la trasparenza delle foglie del grande faggio, quello dopo la scarpata, quel grande faggio solitario che ospita il gufo e la civetta, e, ammira ogni mattino i caprioli all’abbeverata nello stagno. Perdona la divagazione caro lettore, ma bisogna entrare nell’atmosfera di quella alba di nebbia e luce. Arrivo sul picchetto di tiro, striscio lo scarpone al suolo per trovare un buon assetto, la mente cerca di valutare la distanza... 10 massimo 12 metri al biancospino che è a un terzo del volo della mia freccia. .. 30 metri poco piu lo spot dell’ungulato in poliuretano che ci fa fantasticare e ci rende felici. Incocco la freccia, mi concentro, vado in trazione, svuoto ancora un poco i polmoni e i muscoli delle spalle si allineano, posiziono il pin dei 30 metri al centro dello spot, un paio di secondi e il pollice fa scattare lo sgancio. Il volo ha inizio. La freccia sibila nell’aria sicura, fischia nel vento, attraversa la bruma dritta sul bersaglio sibilando: sssssssoprani ssssoprani.
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NARRATIVA
“UN FUOCO BIBLICO”
... Mattina all’alba, cammino verso la cima del Monte Comero scoccando qualche freccia. La chiusura del compound echeggia nel bosco silenzioso... dopo il volo antico e moderno, nello stesso tempo, della freccia scagliata con il mio arco hi tech, mi lascio condurre dall’istinto e esco dal percorso. All’improvviso un odore acre invade le mie narici, un fuoco... penso io. Attraverso una piccola radura circondata da prugnoli ancora acerbi, fino a quando il bagliore fioco e caldo di una fiamma cattura la mia attenzione. Mi avvicino. Le fiamme calde, calde di un tepore materno, mi parlano e mi consegnano una ‘tavola’ di legno antico, forse ciliegio, penso, visto il rosso delle venature che ne rendono bellissimo il dorso... prendo la tavola e girandola scorgo l’incisione su di essa. I miei occhi stupiti scorrono le singole lettere fino a quando la frase non si completa nella mente... ‘soprani il vostro presidente è per sempre’.
DALLA REDAZIONE
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. I riferimenti alla figura del Presidente sono da intendersi dimostrazione di affetto e stima da parte della redazione.
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