Foq finale

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[ Index ]

FOQ ONE 01

FORNICATION ORIENTED QUESTIONS

TOP 3 GLOBAL 4 ORAL 8 interviste con giovani autori emergenti..Scoprite cos’ hanno da dire sulla(e) loro prima(e) volta(e)

PUBLIC MALATTIA

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Il tempo passa, ma le malattie rimangono le stesse. Scopri cos’è la gonorrea e come prevenire e curarne le infezioni.

PREVENZIONE LAVANDERIA CULTURA POSTA BAZAAR

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Oggetti del piacere proibiti..Scopri come i sex toys di oggi si sono evoluti nel tempo, come sono fatti, e perchè vengano (ingiustamente) considerati oggetti taboo.

BOTTOM

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+ foq heads Luca Fontò [edit], Fabio Dozio [edit], Marc McCockson [edit], Marc McCockson [edit], Marc McCockson [edit] & Marc McCockson [edit], Marc McCockson [edit] + foq workers Gabriela Luduvice [design], Raed Moussa Al-Fateh [design] , Marc McCockson [journalist] & Marc McCockson [journalist] + foq friends Marc McCockson [lover], Marc McCockson [reader] , Marc McCockson [reader] & Marc McCockson [inverstor], Marc McCockson [investor], Marc McCockson [just because]



03 FOQ ONE

[ Top  ]

LA PRIMA VOLTA Il primo amore non si scorda mai, dicono alcuni. Altri dicono che è l’ultimo amore, che non si scorda mai. Tutti però concordano nel ricordare la prima volta che si fa l’amore. La fretta di finire, la paura di non riuscirci, la difficoltà nel trovare le parti del corpo da utilizzare, quello che succede dopo, l’imbarazzo, l’argomento con cui si rompe il ghiaccio, il “ti è piaciuto?” che chiedono alcuni. E c’è chi lo fa per impazienza, chi perché non riesce a resistere alla curiosità, c’è chi poi se ne pente, chi ha le farfalle nello stomaco la sera dopo, chi telefona alle amiche per raccontarlo, chi non sa come nasconderlo alla madre. Ci sono tante prime volte, e sono tutte prime. Per questa prima volta di questo nuo-

vo giornale, non potevamo scegliere tema più appropriato. Certo si parlerà anche del sesso che si fa pure da adulti, della prevenzione, delle “stranezze”, dei feticismi e delle diverse culture, dell’omofobia e di come l’arte affronta questo tema. Perché una rivista che informi di queste cose, non esiste; perché il sesso è ancora considerato un taboo; perché per colpa dei silenzi si commettono molti errori. E allora noi, per la prima volta, parleremo di tutte queste cose.

Luca Fontò [ foq head:editor ]


04 FOQ ONE

[ Global ]

IL MONDO FA SESSO. ALCUNI LO FANNO BENE, ALTRI LO FANNO MALE. CERTI PAESI CONQUISTANO DELLE LIBERTÀ MENTRE ALTRI PERDONO DIRITI. E NESSUNO VE LO VIENE A DIRE.

+credits +info

A Berlino un agente di polizia e la sua fidanzata sono stati sorpresi in atteggiamenti intimi dietro l’organo in una chiesa durante la funzione. I venticinque fedeli presenti avevano sentito urla femminili e sono andati a controllare; gli amanti, scoperti, sono scappati: lei si è coperta la faccia, lui è stato riconosciuto e sospeso dalla carica. Il parroco ha parlato indignato. Per accuse di questo tipo, in Germania si rischiano fino a tre anni di reclusione. • Germania Resta in carcere a Malawi la coppia gay arrestata per essersi sposata: lo Stato condanna l’omosessualità fino a quattordici anni. Monjeza, uno dei due, 22 anni, afferma di essersi sposato da ubriaco, per scherzo, e di avere una fidanzata. L’altro è stato trovato in abiti femminili e si faceva chiamare con un nome da donna durante la cerimonia.• Malawi

Un abitante di 66 anni del Leichtester, in Inghilterra, è stato accusato di aver avuto rapporti sessuali con un cavallo e un asino. Non si è presentato in tribunale per il processo e ora è sotto mandato di cattura. Gli animali, è stato verificato, hanno subito lesioni in seguito ai rapporti anali.• Inghilterra


Il primo giorno di questo nuovo anno i pompieri milanesi hanno ricevuto notizia di un incendio e sono corsi in viale Monza, a Milano. Dopo aver spento le fiamme, hanno notato come il fumo si fosse sparso per le scale e hanno bussato a tutte le porte del palazzo, interrompendo un’orgia gay. Il pompiere si è trovato davanti un uomo nudo con alle spalle altri cinque ragazzi che gli domandavano «ci sono problemi?». • Italia

Il tennista statunitense Andy Roddick stava visitando il rifugio di Lone Fine in Australia durante una pausa dal torneo di Brisbane quando durante un’intervista l’attenzione del cameraman si è spostata su due koala che alle spalle del giocatore facevano sesso in cima a un albero. Roddick non si è accorto di nulla. • Australia I pesci italiani diventano transgender. Uno studio CNR dimostra come gli effetti degli scarichi stanno femminilizzando i pesci, i cui testicoli diventano ovaie; nel Mediterraneo succede invece che per un troppo elevato aumento della temperatura le mollusche diventano molluschi.• Italia

Dopo lo scalpore delle scene di sesso in pubblico al Grande Fratello finlandese, impazza su Youtube – riscuotendo migliaia di visite – un video che immortala due concorrenti del GF ungherese nel pieno di un rapporto di sesso orale.• Ungheria

«Non si supera il problema dell’aids solo con slogan pubblicitari; gli africani vanno aiutati, non si risolve nulla con la distribuzione di preservativi», sono le parole del Papa, contro cui si sono scagliate Francia Germania e Unione Europea replicando che il preservativo è un salvavita.•Vaticano




08 FOQ ONE

[ Oral ]

SI CHIAMA

ALESSANDRO DEARCANGELIS. HA PUBBLICATO UN SAGGIO E UN ROMANZO, PARLA ITALIANO E INGLESE, È DIPLOMATO AL CONSERVATORIO IN CHITARRA CLASSICA MA SUONA ANCHE IL PIANO, È FOTOGRAFO DI REPORTAGE E HA DICIANNOVE ANNI. Sai che questo giornale parla di sesso, no? E sai che ti farò domande sul sesso. Hai mai fatto sesso? Fortunatamente si, mi è stata data questa piacevolissima possibilità.

suali. Insomma, inizia a delinearsi una vera e propria identità sessuale.

Questo è il primo numero della rivista, e non potevamo non dedicarlo alla prima Ecco, perché altrimenti serviresti a ben poco. I ragazzi della volta. Si suppone che tutti ricordino la tua età di solito non hanno problemi a parlare di sesso con i loro prima volta. Anche tu, no? coetanei o con la gente più grande, ma con i genitori? Avete Domandone. Avevo 16 anni, è stata mai affrontato l’argomento a casa, a tavola per esempio? un’esperienza catartica, non nascondo Si, ho affrontato spesso la tematica della sessualità a casa, la mia proverbiale “ansia da prestazisia da un punto di vista teorico che da un punto di vista one”, ma, al primo bottone tirato via, strettamente personale. E devo ammettere di aver ricevuto ogni cruccio è venuto meno. Questa è risposte e suggerimenti particolarmente incoraggianti dai certamente la cosa che ricordo con più miei genitori, che, per primi, hanno contribuito a creare in me piacere: il senso di libertà nell’iniziare quella “coscienza sessuale” che mi consente, oggi, di dialoga- quella magnifica esperienza. re con la mia sessualità in modo libero e responsabile. Pensi di averlo fatto ad un’età “giusta”? Com’è invece parlarne con gli altri ragazzi? C’è ancora chi Ed esiste un’età giusta per farlo? arrossisce, chi cambia discorso, chi aspetta il momento giusto Certamente l’ho fatto ad un’età giusta. per farlo, chi non usa determinate parole? Come vivono la Giustissima. Ma quello dell’età giusta sessualità i diciannovenni? è un concetto estremamente volubile: È certamente un’età particolare: l’esperienza sessuale inizia muta da persona a persona, ognuno è a prendere forma, così come inizia a delinearsi con precisione consapevole della propria personalisla pratica in sé: si sperimentano forme diverse di sesso, ci si sima “età giusta”. addentra nell’arcano mondo delle più disparate pratiche ses-


Ci sono cose che se tornassi indietro non faresti assolutamente, quella prima volta? E che consigli daresti a un ragazzino che sta per farlo? Certamente non mi pento della mia “prima volta” e la rifarei qualora tornassi indietro. Un consiglio? Oltre ad uno scontatissimo “usate precauzioni”, credo sia opportuno sottolineare come sia necessario essere pienamente consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti. L’identità sessuale è in costante sviluppo, pertanto quello che non può accadere la prima volta arriverà certamente le volte successive, con l’acquisizione di una più marcata maturità sessuale. La prima volta che hai messo un preservativo, sapevi come fare? L’hai fatto bene?, avevi paura di sembrare impacciato? Avevi mai chiesto a qualcuno com’è che va messo? The Power of Google. La prima volta che sei tornato a casa con un succhiotto invece? Banalissima scusa: allergia con conseguente prurito. La cosa che a letto ti fa impazzire. L’istituzione di un dialogo verbale e non, il creare un contatto che non sia solo di natura sessuale. Vivere, quindi, un’esperienza erotica che non coinvolga solo il corpo, ma anche, e soprattutto, la mente. Ah, e i baci sul collo. La cosa che detesti ti sia fatta. Che mi si tirino i capelli. La cosa che detesti fare. Umiliare il partner. Il sesso fuori da una relazione esiste. Non solo sotto forma di tradimento, esiste il sesso che si fa quando non si è fidanzati, che si fa occasionalmente, che si fa perché si ha voglia. Ed esistono le persone che non condividono questa pratica, che guardano dall’alto o semplicemente sanno star bene senza farlo. Cosa ne pensi? Lo fai? Lo denigri?


Non nascondo che in passato, anche io mi sono gettato con piacere sull’ameno mondo della “botta e via”. Tuttavia, con il passare del tempo, mi sono nettamente reso conto di quanto più soddisfacente sia l’instaurarsi di una relazione duratura, e di come un’esperienza erotica possa essere davvero ridotta ai minimi termini da un rapporto sessuale privo di alcun coinvolgimento emotivo. Quanta differenza c’è tra fare sesso con la persona con cui si ha una relazione e farlo con una praticamente sconosciuta? La stessa che c’è tra il un pezzo di Chopin e l’ultima di Lady GaGa. Entrambi danno piacere, ma il primo è immortale, la seconda verrà dimenticata in un batter di ciglia. Ormai si va in discoteca per limonare con il maggior numero di persone. Esistono poi locali in cui si va appositamente per far sesso. Locali in cui si scambiano le coppie, si affittano le ragazze… Sì, in Italia c’era anche la pena di morte un tempo. Poi il senso di civiltà è prevalso. Che rapporto hai con i feticismi? Ho un carissimo amico che per anni ha portato avanti una serie di eventi e spettacoli per promuovere la cultura fetish in Italia. Il fetish non è un gioco perverso che coinvolge gomma e frustini, è, bensì, innanzitutto, un’esperienza di condivisione e di piacere, nei limiti del reciproco rispetto e concordia. Ed è una forma d’arte da non sottovalutare. Penso a performers quali i Suka Off, Amrita e ad artisti del calibro di

Matthew Barney, che stanno dando vita alla corrente delle “fetish sex arts”. Esiste una differenza tra il modo in cui, a Napoli, i tuoi compagni di liceo reagivano all’omosessualità e il modo in cui invece adesso, a Milano, reagisce la gente che conosci? Ho trovato Milano una città molto aperta alla cultura gay. Napoli, purtroppo, è ancora legata ad una mentalità pseudo-ecclesiastica, che bandisce l’omosessualità e le sue manifestazioni. La persona, pubblica o no, con cui non lo faresti mai. Tra gli uomini, uno chiunque della claque Beckham-PittCruise. Li trovo di plastica, ipocriti. Tra le donne, non ho

dubbi: Maria de Filippi. Mi spaventa la voce. Il luogo più assurdo dove l’hai fatto. Su un motorino. Quanto tempo sei riuscito a stare senza farlo? 5 mesi, non di più. Hai sempre usato il preservativo? E le volte in cui non l’hai usato, quanto sei stato preoccupato? È capitato che io non abbia usato il preservativo e devo anche ammettere che la sensibilità ne guadagna parecchio. Sono stato preoccupato, e parecchio anche, per cui credo sia opportuno sottolineare come il senso di responsabilità sia da anteporsi assolutamente alla velocità del piacere. C’è una cosa che avresti voluto sapere sul sesso e nessuno ti ha mai detto?, hai l’opportunità di dire qualcosa che, secondo te, salverebbe qualcuno. Esiste sesso e sesso. È importante saper scegliere liberamente e con consapevolezza. Non bisogna rincorrere la subitaneità del godimento, nonché vedere nel sesso un’istintuale sfogo delle passioni. Il sesso è bello perché è ricco e, fondamentalmente, significa condivisione. Godere del

sesso come parte costituente di un percorso umano è l’apice del suo stesso godimento, di gran lunga preferibile alla mera esperienza erotica, fine a se stessa. ■

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[ Public //Malattia ]

Si chiama gonorrea o blenorragia ed è una malattia a trasmissione sessuale. È popolarmente nominata “scolo”. I termini si riferiscono al principale sintomo, ovvero le perdite uretrali. Le parti infette possono essere anche la cervice uterina, il retto, la faringe, e per diffusione ematogena possono riguardare anche l’artrite, l’epatite e la miocardite.

IL MORBO COLPISCE SIA GLI UOMINI CHE LE DONNE. Per una diagnosi certa di gonorrea è necessario prelevare un campione con tampone della zona risultante infetta. NELLE DONNE: fra i vari sintomi che caratterizzano la gonorrea si riscontrano bruciore (anche vaginale), perdite vaginali con toni giallastri, minzioni frequenti, gonfiore delle parti genitali, rossore, prurito. In più della metà delle donne infette il morbo risulta asintomatico. L’infezione può diffondersi soprattutto nelle donne e possono manifestarsi episodi di febbre, tachicardia, vomito, nausea, peritonite, ovarite (processo infiammatorio dell’ovaio).

GONO COSA


O A?

NEGLI UOMINI: la malattia, se contratta attraverso rapporti sessuali attivi, si manifesta dopo un periodo di 2-7 giorni di incubazione, dopo questo periodo si mostrano soprattutto sintomi quali la difficoltà all’emissione di urine. Con assenza di trattamento i sintomi possono durare anche mesi prima di normalizzarsi. In caso di contrazione a seguito di rapporti anali si può riscontrare l’infezione a livello rettale. In passato la percentuale delle persone infette si è attestata su proporzioni di 150 persone con infezioni rilevate ogni 100.000 nel 1995, soprattutto in persone che hanno avuto molteplici partner. Nelle donne infette, inoltre, tale morbo è spesso accompagnato da altri simili. Si è stimato che ogni anno ci siano più di 700.000 nuovi casi solo negli USA, e che risultino essere solo la metà di quelli dichiarati. La mancanza di contraccettivi nei paesi non industrializzati aumenta il rischio e di conseguenza anche il numero di casi accertati della malattia. Recenti studi effettuati in Canada hanno dimostrato

che la gonorrea trova la più alta incidenza in giovani donne, intorno ai 20 anni. La diffusione della gonorrea, al pari delle altre malattie sessualmente trasmissibili come l’AIDS, la sifilide e l’epatite, può essere associata al fenomeno descritto nella Sindrome di Samo, una patologia che in pochi conoscono ma che sembra essere operante in una buona percentuale di adulti ed adolescenti che praticano una sessualità non protetta. COME GUARIRE? La terapia maggiormente utilizzata è la somministrazione di penicillina, già in uso dal 1970. In alternativa si possono usare diverse tipologie di antibiotici. È da considerare che spesso, senza accertamenti di laboratorio, la gonorrea non è distinguibile da una uretrite non gonococcica causata da un batterio detto clamidia, per cui viene anche utilizzata un principio attivo chiamato doxiciclina. ■

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[ Public //Prevenzione ]

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Il metodo anticoncezionale più usato, soprattutto dai ragazzi, è il preservativo, che è anche un metodo efficace di non trasmissione di malattie. Il preservativo si fa con il lattice, un’emulsione collosa che alcune piante secernono, la cui schiuma si utilizza per l’interno dei materassi; gran parte del lattice estratto lo si trasforma in gomma secca. E qui si sfata il mito. Pronti ad abbattere l’idea che il preservativo sia oggetto solo per gli uomini, che il maschio della coppia abbia sempre nel portafogli e tiri fuori al momento giusto? Ebbene, l’oggetto della prevenzione esiste anche per le signorine…

IL PRESERVATIVO MASCHILE Sul preservativo si dicono molte cose, ma si sa che nella foga del momento tutte le cose che si dicono vanno a farsi benedire. Dovreste già sapere che va conservato lontano da fonti di calore, che non va messo nel portafogli, che bisogna prestare attenzione a non lacerarlo con unghie ed anelli. Che esiste di tante forme e ti tanti tipi (e di tanti sapori) e che la sporgenza superiore si chiama serbatoio, e quelli che non ce l’hanno non dovrebbero esser usati. In pochi sanno che va inserito assolutamente prima di cominciare il rapporto in quanto gli uomini possono avere delle perdite che contengono spermatozoi vivi anche molto prima dell’eiaculazione. Si inserisce appoggiandolo sulla punta del pene per il verso giusto, cioè quello che ne permette lo srotolamento lungo l’asta. È necessario estrarre il pene dalla vagina immediatamente dopo l’eiaculazione


stando bene attenti a portare con se il preservativo, in quanto la naturale riduzione di volume del pene può comportare la perdita del profilattico all’interno della vagina stessa, con conseguente spargimento del liquido seminale appena emesso. Poi, il preservativo si può rompere. Come rimediare?, con una corretta lubrificazione vaginale, quindi uomini impegnatevi. Si spera anche che sia cosa nota che non va gettato nel water ma nei contenitori per rifiuti solidi: i sistemi di smaltimento dei liquidi non distruggono il lattice e i profilatici arrivano indisturbati in spiaggia.

IL PRESERVATIVO FEMMINILE Ebbene esiste, anche per donne, e anche questo in pochi lo sanno. Si tratta di un dispositivo costituito da due anelli di gomma collegati tra loro da un tubo in lattice. L’anello più piccolo viene inserito in fondo alla vagina e il più grande va a coprire i genitali esterni. Se usato correttamente è un sistema molto sicuro ma necessita di una continua lubrificazione artificiale in quanto l’attrito tra il pene e il preservativo può far si che quest’ultimo si arrotoli. È in vendita in Inghilterra, in Spagna e in alcuni Paesi Scandinavi.

DIAFRAMMA Metodo molto in voga negli anni ‘70, consiste nell’inserire un cerchio di lattice ricoperto di crema spermicida in vagina in modo tale che ricopra l’imboccatura uterina. Va inserito prima di cominciare il rapporto e va estratto 6 o 8 ore dopo l’orgasmo, per consentire la morte degli spermatozoi presenti in vagina. È fabbricato in varie misure e deve essere misurato da personale esperto (ostetrica o ginecologo) che devono accertarsi di aver spiegato bene l’uso di tale mezzo. In Italia attualmente, a differenza che nel resto dei paesi europei, le creme spermicide sono state dichiarate dannose per la salute e di conseguenza ne è stata vietata la commercializzazione anche per corrispondenza o via internet. Questo ne ha reso impossibile l’uso a meno che non abbiate qualcuno all’estero che vi possa rifornire delle creme spermicide. ■


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[Lavanderia  ]

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22 FOQ ONE

[ Public // Cultura ]

»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»» INVERNO IL PRIMO GIORNO

D’

Presentato l’anno scorso nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia, Il primo giorno d’inverno è un piccolo film italiano uscito in alcune sale di Milano e Torino a novembre, e che poi ha riscosso successo in venti festival internazionali. Primo lungometraggio di Mirko Locatelli, che con la produttrice Giuditta Tarantelli prima di scrivere la sceneggiatura del film ha tenuto una serie di laboratori all’interno delle scuole per trovare quali fossero i concreti problemi degli adolescenti: assenza di dialogo con i genitori, bullismo, omofobia. E così il film diventa ritratto molto più realistico di un sacco di altri tentativi di questo tipo. Valerio, ragazzo che vive con madre e sorella in una casa fatiscente in una provincia del nord, ha un carattere chiuso e aggressivo, parla poco e con poche persone e sfoga la sua rabbia nell’attività fisica incessante, soprattutto nel nuoto. Scopre poi sotto le docce due suoi compagni in atteggiamenti intimi e utilizza ciò che ha visto per ricattare uno dei due ragazzi, portandolo poi al suicidio. A interpretare Valerio è stato scelto Mattia DeGasperis, ventidue primavere e un sacco di centimetri d’altezza, che a undici anni aveva esordito in Cucciolo di Neri Parenti, e che in questa pellicola dà prova delle sue doti d’attore recitando col broncio perenne.

Quanto vi somigliate tu e Valerio e quanto è stato difficile interpretare un ragazzo sempre arrabbiato, recitare poco con la voce e con i gesti e molto con la testa bassa?

»Non ci somigliamo molto ma abbiamo in comune una certa difficoltà nell’entrare in contatto con gli altri, una certa diffidenza che porta ad osservare. Credo sia qualcosa che nell’adolescenza è molto presente, ma in Valerio a livelli un po’ esagerati. La cosa più difficile è stata contenere tutte le sensazioni e sentire la sua difficoltà ad esprimersi. È questa “esagerazione di diffidenza” che porta al bullismo?

»È la paura di averla questa diffidenza, è la paura di sentirsi insicuro e di temere il confronto con l’altro, questo è quello che porta al bullismo Daniele e Matteo; per Valerio invece il bullismo è una forma di espressione.

»»»»»»»»»


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»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»» Pensi che ci siano molti ragazzi al giorno d’oggi come lui, con questi caratteri chiusi, la paura di parlare e aprirsi al mondo, »Penso dì sì, è sempre più difficile che i ragazzi esprimano la propria personalità, anche perché dalla società passano dei l’incapacità di instaurare rapporti? valori di apparenza e di qualunquismo che portano a evitare il confronto e quindi la costruzione di se stessi. Quella di Valerio ovviamente è una forma di espressione negativa.

Hai ritrovato delle tracce di verità nell’interpretare il film?, anche nel tuo liceo succedevano cose tipo queste, aggressioni, costrizioni?

Ed esisteva l’omosessualità nei discorsi?, se ne parlava?

»Ho avuto la fortuna di crescere con persone in grado di comprendere che le differenze sono solo una possibilità, è anche vero che l’attualità non ci sbatteva in faccia queste tematiche come avviene ultimamente.

Hai 22 anni. Quanto diversamente vivi il sesso, il rapporto con le ragazze, la presenza di altre sessualità adesso rispetto a quando di anni ne avevi 15, 16?

»Non mi è mai capitato di assistere a eventi simili, più che altro fuori dalla scuola; però credo che le sensazioni di paura del confronto e dell’accettazione siano molto presenti nei ragazzi di quell’età.

Questo primo numero della rivista è dedicato alla prima volta...

»Sono vergine. Sono ancora in tempo per eguagliare Chris Martin.

»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»»» »Sicuramente con più tranquillità, con meno paura, uscendo dalla scuola il mondo si allarga e ci si sente più padroni di se stessi.


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?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ chiamo Marcello, ho 21 anni. ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? Mi Credo di aver preso i pidocchi del pube: durante il giorno va tutto tranquillamente ma la sera, specialmente ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ quando dormo, ho un prurito devastante sotto la pancia e tra le cosce, ho controllato ma i peli non mi permettono di capire ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? se c’è qualcosa. Eppure non ho avuto rapporti completi, ultimamente. ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ Devo radermi? E posso aver trasmesso questa cosa anche senza aver fatto sesso? ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? I ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ +credits +info ?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿? ¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿?¿ pidocchi del pube, conosciuti anche come piattole, sono insetti parassiti dell’uomo; grandi uno o due millimetri, hanno corpo arrotondato, sei zampe, due antenne e la forma “da granchio”, per questo in inglese vengono chiamati crabs. Si trasmettono non solo per rapporti sessuali ma anche per contatto con letti poco puliti, spogliatoi, bagni di locali pubblici, saune; attaccano generalmente la parte genitale ma possono propagarsi anche su addome, interno delle cosce, sotto le ascelle. L’unico sintomo è il prurito, dovuto alla saliva anticoagulante che gli insetti iniettano mentre succhiano sangue, e piccole infezioni localizzate. Si possono trovare piccole macchie rosse negli indumenti intimi, che devono esser lavati almeno a 90 gradi. Il ciclo di vita del pidocchio, scientificamente chiamato phthirus pubis, comincia con la schiusa dell’uovo dopo una settimana dalla deposizione; l’insetto, non ancora adulto, si ciba avidamente di sangue e impiega una settimana a crescere di dimensione. Da adulto, si riproduce vivendo sull’ospite. Rasarsi è la prima parte del rimedio. La Mom distribuisce in farmacia un gel da applicare sulla parte infetta non rasata per un quarto d’ora oppure un talco che va steso con accuratezza e lasciato dalle tre alle sei ore, sulla pelle priva di peli. Entrambe le operazioni vanno ripetute dopo otto giorni, e i prodotti non hanno bisogno di prescrizione medica.



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LA STORIA

L’esperienza sessuale all’interno della coppia non può e non deve diventare un “compito” da svolgere regolarmente, una routine; si deve far sesso per piacere personale, per divertirsi: il giocare, l’improvvisare comportamenti fantasiosi può rappresentare un modo diverso di vivere il rapporto erotico. Così,riuscendo a non incastrarsi in forme “perverse” e a non guardare con gli occhi della società ipocrita e bigotta ma con l’ottica del gioco,è facile comprendere l’utilità dei sex toys. I “giocattoli” per il piacere sessuale non sono idea nuova legata al business della trasgressione; se ne trovano testimonianze dal periodo della Grecia Classica, i romani si avvalsero del cuoio, dell’osso e del legno per la costruzione di oggetti erotici; le stanze di Pompei sono decorate con scene di sesso in cui si utilizzano “dildos”, oggetti di forma fallica. Durante il Medioevo un vescovo europeo rimproverò severamente alcune donne della sua comunità religiosa per aver costruito uno strumento molto simile al membro maschile, di una taglia particolarmente consistente, per soddisfare i propri desideri. Le parole del vescovo non ebbero però particolare effetto, tant’è che l’utilizzo del “dildo” continuò per i secoli seguenti: nel 1750 per esempio la Duchessa di Tanis provocò un enorme scandalo in Germania sposandosi con una donna travestendosi da uomo e facendo l’amore utilizzando un “dildo”. Ma è solo con la Rivoluzione Industriale e l’avvento di nuove tecnologie e materiali che viene dato il via al reale commercio di sex toys. Si iniziò a costruire il dildo in lattice, insieme agli stimolanti clitoridei. L’unione del dildo alla vibrazione fece nascere i “vibromassaggiatori” che sarebbero poi diventati “vibratori”; era il 1869 e furono brevettati da George Taylor, medico americano; ma i materiali utilizzati all’epoca erano troppo costosi e l’oggetto non trovò risposta sul mercato. Divenne prodotto medico nei primi anni del ‘900 come massaggiatore terapeutico per alleviare i sintomi dell’isteria. Fino a cinquant’anni fa l’unico modo di acquistare oggetti ludici per l’attività erotica era per corrispondenza; solo negli anni ’60 iniziarono ad aprire i primi sexy shop.

I TOYZ

Attualmente il commercio si sposta tra boutique erotiche e web, e i gadget sono sempre più nuovi e tecnologici e fantasiosi, e sono così tanti che vengono classificati in abbigliamento, accessori, “commestibili”, “ostacolanti”, “sostitutivi”, “punitivi”. Uno al mese, parleremo di ognuno di loro. ■

+credits +info


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MELISSA PANARELLO

Nata a Catania il 3 dicembre 1985, ha esordito nel 2003 con 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, che ha venduto oltre tre milioni di copie in quarantadue nazioni. Ha pubblicato poi L’odore del tuo respiro e la lettera al Cardinal Ruini In nome dell’amore.

È triste assai vivere in una società in cui non sono più ammesse le follie per amore, in cui l’amore non è totale e anche devastante e devastatore. Un tempo erano comuni i casi di suicidio a seguito dell’abbandono del partner. Ora, a seguito di una separazione scatta l’omicidio: ci sarà qualcosa di malato in questo? La vittima della violenza non è più il diretto interessato, che preferiva bere il veleno dalla boccetta piuttosto che vivere tutta una vita senza l’oggetto amato, ma è proprio l’oggetto amato ad essere annullato, ammazzato, per permettere alla parte lesa di vivere ancora, di rifarsi una nuova vita. Se mi lasci mi uccido, si diceva un tempo, e diciamo ancora oggi noi che crediamo nell’amor cortese. Se mi lasci ti uccido, si dice oggi. E sapete di chi è stata la colpa di tutto questo? Di Julio Iglesias, che cantava “se mi lasci non vale” e ha fatto credere a tanti cretini che chi lascia è uno stronzo e chi viene lasciato ha il diritto a vendicarsi. ■




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