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IL MURO ANTISISMICO Brevetto esclusivo
Il Muro Armalater® (Laterizio Armato Antisismico), brevettato dalla Latercompound srl, è un sistema costruttivo che utilizza una muratura portante in mattoni semipieni trafilati (estrusi) faccia vista in qualità cotto Klinker, armata in acciaio con spine e calandri fiduciari nodali tralicciati.
Si realizza la posa degli elementi in Laterizio sovrapposti in modo tradizionale concatenandoli in disposizione Isodoma tramite giunti di malta a creare l’ingranaggio, rinforzato attraverso una micro-armatura diffusa inserita in maniera predeterminata ogni due file, con spine in acciaio in funzione antiscorrimento. Fondamentali sono poi, al fine di collegare i setti murari con gli orizzontamenti, i calandri fiduciari nodali che, realizzati a mezzo d’armatura composta di tralicci elettrosaldati del tipo Bausta fissati su piastre in acciaio, vengono disposti negli incroci delle murature d’angolo e di quelle ortogonali. I calandri vengono man mano perimetrati direttamente dai vari corsi di mattoni formanti il futuro cassero funzionale al contenimento del getto in opera che, una volta ultimato il muro in elevazione, verrà realizzato contemporaneamente a quello del solaio e del relativo cordolo. Il sistema prevede infine un tondo in acciaio nervato Ø 16 mm quale armatura integrativa verticale da inserirsi sia in appositi cavedi in affianco dei vani finestre/porte che in caso di assenza, oltre i 4 mt, di altre armature verticali continue. L’armatura orizzontale con tondo in acciaio nervato Ø 6 mm ogni 60 cm completa il sistema e lo rende conforme alle NTC (DM.14/01/2008).
IL MURO ANTISISMICO
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Il sistema Muro Armalater® risulta essere inoltre ideale per quegli edifici in muratura dal comportamento strutturale “semplice” per i quali è consentita la verifica semplificata tramite “il metodo delle tensioni ammissibili”. Riportiamo di seguito alcune condizioni in base alle quali una costruzione può essere definita semplice e si può effettuarne la verifica alle tensioni ammissibili (vedi NTC-D.M.14 Gennaio 2008): • le pareti strutturali della costruzione sono continue dalle fondazioni alla sommità; • nessuna altezza interpiano è superiore a 3.5 mt; • il numero di piani non è superiore a 3 (entro e fuori terra) per costruzioni in muratura ordinaria ed a 4 per costruzioni in muratura armata; • il carico variabile per i solai non sia superiore a 3.00 kN/mq; • la planimetria dell’edificio è inscrivibile in un rettangolo con rapporti fra lato minore e lato maggiore non inferiore a 1/3; • in ciascuna delle due direzioni siano presenti pareti resistenti alle azioni orizzontali con interasse non superiore a 7 mt, elevabili a 9 mt per costruzioni in muratura armata. In definitiva il sistema Muro Armalater® con la sua semplicità aiuta ad evitare zone con concentrazioni di carico, favorisce la simmetria strutturale, utilizza elementi tradizionali quali i mattoni e rende performante il tutto attraverso le spine in acciaio antiscorrimento che oltre a ridurre i fenomeni di fessurazione evitano quelli di slittamento orizzontale in funzione antisismica. I calandri fiduciari nodali infine, assicurano tutta la struttura in un indissolubile vincolo scatolare.
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LA SICUREZZA Muratura-portante armata faccia a vista, antisismica ad aderenza migliorata con micro-armatura, altamente resiliente ad eventi estremi
La muratura portante armata concepita nel sistema Muro Armalater®, essendo realizzata in mattoni klinker di dimensioni tradizionali e non in blocchi di grande formato, ha il vantaggio di poter sfruttare corsi di malta ravvicinati e concatenamenti plurimi affidabili in modalità tecnica di tipo storico Isodomo.
La possibilità di ripartire i carichi e gli sforzi in maniera omogenea, dal momento che l’intera parete risulta essere portante, è determinante sia per evitare rischi legati ad una concentrazione puntuale delle azioni verticali ed orizzontali che per garantire un comportamento monolitico dell’intera struttura rendendola SOLIDA.
LA SICUREZZA
5 Il rischio ribaltamento che è proprio della parete di tamponamento delle strutture intelaiate è assolutamente inesistente nel sistema Muro Armalater® in quanto si tratta di un metodo che integra la convenzionale armatura normata con un alveolo di micro armature distribuite concatenanti i singoli mattoni.
Il rischio d’incendio è pressoché nullo nel sistema Muro Armalater® dal momento che il laterizio per sua natura derivante da un processo di cottura dell’argilla a circa 1000° C, è classificato come reazione al fuoco in Classe A1 e nella tipologia mattone semipieno di spessore 28 cm raggiunge un REI 180. Il rischio d’inondazione con allagamenti che permangono per più giorni non procura danni irreversibili nel sistema Muro Armalater® poiché il laterizio non subisce ammaloramenti da eccesso di umidità, ma al rientro del fenomeno, riporta il proprio equilibrio igrometrico allo stato originale. Il rischio che deriva da trombe d’aria o cicloni con azioni del vento che vanno oltre i normali standard è assolutamente irrilevante nel sistema Muro Armalater® data la massa in gioco che può contrastare qualsiasi tipo di spinta orizzontale o forza ascensionale.
Dall’analisi dei rischi sopra esposta si evince che il sistema Muro Armalater® può essere a pieno titolo definito SICURO!
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LA SALUBRITÀ Muratura-tampone igroscopico traspirante, per zone climatiche di tipo mediterraneo, con funzione di sfasamento a massa critica esterna
Fondamentale nella ideazione del sistema Muro Armalater® risulta essere l’esigenza di trovare quel comfort ambientale di tipo termoigrometrico che è alla base della salute corporea.
Un edificio può considerarsi come un organismo in collegamento diretto con l’ambiente che lo circonda e come tale non deve essere concepito in maniera distinta e sigillata bensì in modo da inserirsi armonicamente sia con l’uomo e le sue esigenze che con il paesaggio esterno e con i fattori bioclimatici specifici quali: umidità, temperatura, vento, precipitazioni atmosferiche, campi magnetici ed elettrici, altitudine, radioattività, eventi atmosferici vari. Quanto sopra premesso, risulta evidente che nella scelta dei materiali da utilizzarsi per la realizzazione di un’abitazione non
sempre è bene innovare stravolgendo le tecniche ed i prodotti tradizionali a favore di risultati numerici apparentemente vincenti bensì spesso è meglio tradurre in chiave moderna le antiche tecniche che garantiscono durabilità, ridotta manutenzione, bioecosostenibilità e soprattutto salubrità. Si è quindi dovuto da un lato rivalorizzare il concetto d’inerzia termica creando un sistema massivotraspirante con funzione di tampone igroscopico per zone climatiche di tipo mediterraneo e dall’altro riconsiderare la salubrità dei componenti l’involucro.
LA SALUBRITÀ
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L’utilizzo per esempio di materiali innovativi idonei a limitare dispersioni termiche in regime invernale o carichi termici entranti in regime estivo non è di per se assolutamente sufficiente a creare ambienti adatti all’uomo.
L’elemento esterno portante in laterizio presente nel sistema Muro Armalater® invece, oltre a fornire garanzie dal punto di vista strutturale, è fondamentale dal punto di vista ambientale ed è SALUBRE in quanto risultanza della porosità della terra cotta che essendo un prodotto inerte derivante da materia prima naturale è inattaccabile dai microrganismi e SOSTENIBILE rispetto al ciclo di vita. La stratificazione interna del Muro Armalater® poi garantisce sia l’isolamento termico che la traspirabilità in quanto l’utilizzo del cappotto interno ha lo scopo di facilitare l’evapotraspirazione del pacchetto isolante che essendo protetto da un involucro esterno in laterizio, può essere liberato da quelle soffocanti pellicole di contenimento necessarie invece al cappotto esterno costretto a confrontarsi direttamente con gli agenti atmosferici.
Dall’analisi degli elementi sopra esposti si evince che il sistema Muro Armalater® può essere a pieno titolo definito SANO!
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IL SISTEMA Muro Armalater®
Il sistema brevettato Muro Armalater® (Laterizio Armato Antisismico) è identificabile come una muratura portante armata di tipo isodomo, composta da elementi in laterizio della tipologia “mattoni semipieni estrusi Klinker”, concatenata in maniera diffusa con spine in acciaio antiscorrimento a sovrapposizione sfalsata e calandri fiduciari tralicciati.
Si tratta quindi di un sistema rientrante tra quelli normati nel D.M. 14 Gennaio 2008 “Norme Tecniche Per Le Costruzioni” quale muratura armata realizzata con elementi artificiali (laterizi).
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IL SISTEMA 1
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Il sistema è composto da: - Mattoni forati in laterizio Klinker, Bolognese 52 x 135 x 280 mm, Lidio 72 x 142 x 296 mm e percentuale di foratura 30% ≤ F ≤ 45%. - Malta tecnica in classe minima M10 caratterizzata da maggior elasticità a stabilità volumetrica. - Tondini d’acciaio nervato Ø 6 mm per armatura verticale all’interno dei fori per la formazione dell’ingranaggio. - Tondini d’acciaio nervato Ø 16 mm per armatura verticale integrativa (in assenza di calandri nodali nei 4 mt). - Tondini d’acciaio nervato Ø 6 mm per armatura orizzontale integrativa (ogni 60 cm di muratura in elevazione). - Calandri fiduciari nodali tralicciati in acciaio.
MATTONE BOLOGNESE (klinker forato)
DIMENSIONI
28 x 13,5 x 5,2 cm
PESO
2,5 kg
COLORE
Rosso
PEZZI/BANCALE FABBISOGNO
336 pz/mq
MURATURA ”
1 TESTA 55 2 TESTE 110
MATTONE LIDIO (klinker forato)
DIMENSIONI
29,6 x 14,2 x 7,2 cm
PESO
4,5 kg
COLORE
Avana
PEZZI/BANCALE FABBISOGNO
210 pz/mq
MURATURA ”
1 TESTA 2 TESTE
40 80
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IL SISTEMA Particolari costruttivi del Muro Armalater®
Il sistema studiato prevede semplicemente l’inserimento di una micro armatura diffusa rappresentata da spinotti (tondini di acciaio nervato) inseriti ogni due file di mattoni in maniera predeterminata nelle forature dei mattoni stessi con funzione anti scorrimento. Si va quindi a creare una connessione di tipo verticale sfalsata per ciascun corso e nello stesso tempo concatenante i mattoni del corso inferiore con quelli del corso superiore.
Questa tecnica si differenzia dalle altre note poiché non adotta il sistema convenzionale rappresentato da tondini in acciaio che attraversano la muratura in continuità da un solaio all’altro. I vincoli che si creano invece tra i vari corsi attraverso il sistema di diffusione sfalsata del Muro Armalater® sono sufficienti ad assicurare il collegamento tra tutte le file di mattoni.
IL SISTEMA
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Il sistema infine prevede, solo nelle zone nodali, dei cosiddetti “calandri fiduciari”, con funzione di collegamento a cerniera delle murature ortogonali, formati da un doppio traliccio elettrosaldato fissato su una piastra d’acciaio. Il calandro verrà gettato (una volta ultimato il muro in elevazione) unitamente al cordolo di collegamento ed al solaio che, con la sua funzione di diaframma rigido, renderà definito nella sua scatolarità il sistema.
I mattoni di tipo “Bolognese (52 x 135 x 280 mm)” o “Lidio (72 x 142 x 296 mm)”, danno la possibilità di ottenere sovrapposizioni concatenanti più apprezzabili e superfici di contatto più generose. I vantaggi sono sia tecnico-funzionali che estetico-economici. I mattoni faccia vista in Klinker, rendono infatti una semplice muratura elemento architettonico e possono resistere nel tempo all’aggressione degli agenti atmosferici con azzeramento dei costi di manutenzione.
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IL SISTEMA
Abaco pezzi speciali Mattone Bolognese
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IL SISTEMA Parete tecnica
Per parete tecnica intendiamo quell’insieme di stratificazioni che compongono l’involucro globale e cioè quell’elemento di fabbrica che separa lo spazio interno da quello esterno e che funge nel contempo da barriera rispetto agli agenti atmosferici ma anche da filtro attivo rispetto alle esposizioni inquinanti.
Muro Armalater® Termointonaco Freno Vapore
Lana di roccia Intercapedine Terra cruda Cartongesso
L’involucro edilizio infatti deve soddisfare contemporaneamente molteplici esigenze che vanno da una mera separazione interno/esterno a più articolate funzioni di controllo degli effetti prodotti dalle variazioni ambientali.
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IL SISTEMA
L’aspetto legato alla riduzione dei consumi energetici ottenuti per mezzo di un buon isolamento termico per la stagione invernale, nei climi temperati di tipo mediterraneo, molto spesso non tiene conto della necessità di raggiungere un corretto raffrescamento durante la stagione estiva.
Confort interno
Confort interno
Confort interno
Confort interno
Verifiche rispetto agli apporti solari attraverso gli elementi opachi di una parete stratificata, hanno dimostrato che la principale problematica in estate è data dal surriscaldamento diurno che può essere mitigato solo tramite un corretto calcolo degli sfasamenti. Per raggiungere tale scopo si dovranno adottare tecnologie miste massivo-isolate a cappotto interno, piuttosto che cappotto esterno, capaci di possedere elevata riflettanza solare, di accumulare grandi quantità di calore, di confinarle verso l’esterno ed infine di rilasciarle nelle ore notturne.
IL SISTEMA
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Le Passive houses che oggi il mercato propone, per contro, sono per lo più realizzate in legno e nella stagione invernale risultano indubbiamente molto efficienti mentre in quella estiva il funzionamento non può essere passivo a meno che non vengano realizzate mettendo in gioco grandi masse. Isolando in maniera indiscriminata poi, se è vero che si riducono i costi per il riscaldamento, non è altrettanto certo che si creino quelle condizioni di benessere che in buona parte dipendono dalle caratteristiche igrometriche e dalla traspirabilità della parete stessa. L’uso di nuovi materiali da costruzione con tecnologie non sufficientemente testate può far sottovalutare una serie d’inquinanti chimici da idrocarburi o da formaldeide che, anche a basse concentrazioni, combinati con polveri, muffe e batteri provocano gravi danni alla salute.
Capitolo a parte è rappresentato dall’esposizione al gas Radon che si concentra nell’edificio, rimanendo “imprigionato” a causa di finestre e porte a tenuta stagna, pareti non traspiranti e mancanza di aerazione naturale. Purtroppo l’edilizia contemporanea a motivo dell’aumentata sigillatura e dell’uso di sistemi di ventilazione meccanica non tiene in giusto conto le antiche tecniche e i materiali con matura affidabilità quali il mattone in terracotta che rappresenta l’essenza di un rapporto diretto tra uomo e natura.
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IL SISTEMA Stratificazione
Nel sistema Muro Armalater® la muratura portante armata in mattoni faccia vista (28/30 cm) rappresenta lo strato esterno della parete ed è finita all’intradosso con un termointonaco (2/3 cm) sul quale viene fissato un freno vapore. Il successivo strato d’isolante (8/12 cm in base alle zone climatiche) può essere realizzato con lane minerali o coibenti di origine naturale, mentre l’intercapedine (4/6 cm) per il passaggio degli impianti è delimitata da orditura in legno o in acciaio per il successivo ancoraggio degli strati di finitura interna. Un pannello di terra cruda abbinato a cartongesso (3,5/4 cm) completa all’intradosso la parete tecnica e consente di ottenere valori termici in grado di regolare anche l’umidità dell’ambiente. Tutti i componenti il pacchetto parete sono altamente resistenti al rischio incendio.
La parete tecnica concepita con totale eliminazione degli intonaci sia esterni che interni semplifica la realizzazione dell’edificio, riduce le manutenzioni ed i costi per gli interventi. Il pacchetto isolante comprensivo d’intercapedine funzionale al passaggio dell’impiantistiche idriche ed elettriche elimina le tracce ed agevola le riparazioni che vengono effettuate con semplice rimozione dei soli pannelli di rivestimento interno. La parete tecnica nel sistema Muro Armalater® ha lo scopo di facilitare la traspirabilità del pacchetto isolante che essendo protetto da un involucro esterno in terracotta, anch’esso altamente traspirante in quanto poroso, risulta quale tampone igroscopico avente funzione di sfasamento con massa critica esterna.
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LO STATO DELL’ARTE Un po’ di storia L’uso dei mattoni nelle murature risale a circa il 5000 a.C. e fu sviluppato prima dalla civiltà Caldeo-Assira e successivamente da quella Babilonese.
Gli Etruschi reinterpretarono il sistema murario di quelle antiche popolazioni senza tralasciare quel fondamentale elemento rappresentato dall’uso della volta e dell’arco che, estraneo alla stessa cultura Greca, permise loro di trasmettere tali conoscenze tecniche alla civiltà Romana. È infatti sotto la spinta della Roma Imperiale che l’uso della muratura in laterizio trova larga ed approfondita applicazione. Le insulae residenziali dell’Urbe erano infatti normate con murature portanti in laterizio cotto che potevano raggiungere i 4 piani di altezza. Dal Medioevo attraverso il Rinascimento e fino all’Ottocento, il sistema di costruzione murario fu assolutamente legato al sapiente uso del mattone che assicurava, oltre ad una notevole resistenza statica, comfort ambientale e naturale configurazione estetica. Nell’arco dei secoli furono utilizzati, nelle murature portanti in mattoni, vari sistemi di aggregazione concatenanti i singoli elementi che erano, di volta in volta, disposti in posizione detta di punta o di fascia. Fra le diverse disposizioni codificate, le più utilizzate sono da sempre: a chiave e Isodoma alla gotica.
Isodomo
MURO A CHIAVE
MURO ALLA GOTICA
Oggi questi sistemi murari, che solo cent’anni fa erano talmente conosciuti da apparire quasi scontati, sono di fatto del tutto dimenticati nel loro uso specifico.
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LO STATO DELL’ARTE La muratura armata ha origini di difficile collocazione storica ma indubbiamente è antichissima. Vari sistemi tra cui i tiranti in legno, catene in ferro, piombo fuso direttamente negli interstizi di collegamento, furono nei secoli utilizzati per unire i vari tipi di materiali usati per la muratura portante (pietre e mattoni). Attualmente il concetto di muratura armata prevede, in vario modo, l’inserimento di tondini d’acciaio attraverso gli elementi portanti o tramite la realizzazione di pilastrini in calcestruzzo ad interassi predefiniti.
In ambedue i casi l’armatura è di tipo continuo e quindi non interrotta tra un solaio e l’altro con necessità di un ulteriore collegamento di tipo ortogonale. Anche a livello normativo questa tipologia costruttiva è stata riconosciuta ufficialmente ed è oggi definita all’interno del D.M. 14/01/2008. Trattasi indubbiamente di una tecnica altamente condivisibile dal punto di vista teorico e prestazionale in quanto permette l’utilizzo di materiali altrimenti difficilmente collegabili in un sistema monolitico. Le problematiche rappresentate dalla difficoltà esecutiva nell’inserimento dell’armatura continua sono di fatto il principale motivo dello scarso utilizzo, fino ad oggi, di questa tecnologia. È evidente che una semplificazione operativa rappresentata da una micro armatura puntiforme di semplice applicazione risulta essere un miglioramento prestazionale determinante per consentire la diffusione del sistema su larga scala. È altrettanto intuitiva la riduzione dei costi che si ottiene applicando questa nuova metodologia.
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GLI STRUMENTI Normativa vigente per murature portanti
La muratura portante presenta un comportamento statico di tipo scatolare – tridimensionale caratterizzato da elementi resistenti disposti parallelamente a tre piani tra loro ortogonali che, se opportunamente collegati, rappresentano un sistema isostatico estremamente efficiente in quanto gli sforzi e le varie azioni si redistribuiscono in maniera uniforme e non puntuale, come accade per le strutture a telaio. I migliori risultati si ottengono quando tutti i muri hanno sia la funzione portante con resistenza ai carichi verticali, sia la funzione di controvento con resistenza ai carichi orizzontali; arrivando ad un comportamento spaziale “a cellule” resistenti. L’elemento morfologico che maggiormente caratterizza un edificio in muratura è la continuità. La struttura muraria conferisce all’organismo edilizio non solo la capacità portante ma anche una forma caratterizzata dal pieno e dalla continuità delle murature. La muratura che meglio imita il monolitismo è la muratura isodoma
A
B
IsodomA
Le tipologie strutturali considerate per una muratura portante sono:
• La muratura portante ordinaria (2.0 αu/α1). • La muratura portante armata (2.5 αu/α1). • La muratura portante armata progettata secondo “GR” (3.0 αu/α1) (Gerarchia delle Resistenze). Le NTC (DM 14 Gennaio 2008) prevedono, per murature portanti in elementi in laterizio (mattoni pieni e semipieni), spessore minimo di 240 mm e foratura per i semipieni fra 15% e 45% mentre, il precedente (DM 24 Gennaio 1986) prevedeva spessori minimi di 240 mm solo nel caso di mattoni pieni e di 300 mm nel caso di mattoni semipieni con foratura tra 15% e 45%. La malta di allettamento dovrà, per le NTC, avere un valore ≥ 5 N/mm2 (per muratura portante ordinaria) e ≥ 10 N/mm2 (per muratura portante armata). Volendo analizzare poi il comportamento strutturale di un edificio in muratura di tipo “semplice”, le NTC ne consentono la verifica semplificata tramite “il metodo delle tensioni ammissibili” ma alle condizioni: - Interpiani non superiori a 3.5 mt. - Altezza massima di 3 piani per ordinaria. - Altezza massima 4 piani per armata. - Planimetria edificio con rapporto fra lato minore maggiore di un rettangolo non inferiore ad 1/3. - Carico variabile dei solai non superiore a 3.0 KN/m2. - Le aperture verticali dovranno essere allineate. - In ciascuna delle due direzioni le murature avranno interasse max ≤ 7 M (ordinarie) e ≤ 9 M (armate). - Ad ogni piano sarà realizzato un cordolo continuo pari alla larghezza dl muro con arretramento massimo di 6 cm (es. con muro da 28.5 cm, cordolo 22.5 cm). - L’altezza minima dei cordoli sarà pari all’altezza del solaio + 4 cm (es. con Solaio Compound tipo S2/tot. 26 cm cordolo da 30 cm). - Le travi prefabbricate del solaio dovranno entrare nel cordolo per almeno la metà della larghezza e non meno di 12 cm. - In corrispondenza di incroci d’angolo tra due pareti perimetrali sono prescritte, su entrambi le pareti, zone murarie di lunghezza non inferiore ad 1 m compreso lo spessore del muro trasversale. - In zona sismica non si possono impiegare elementi artificiali semipieni (mattoni forati) con resistenza caratteristica < 50 kg/cm2 nella direzione dei carichi verticali e con resistenza caratteristica < 15 kg/cm2 nella direzione ortogonale ai carichi verticali.In zona sismica gli orizzontamenti di piano e di copertura non dovranno risultare spingenti o, comunque, eventuali spinte orizzontali dovranno essere assorbite (ipotesi interessante da analizzare è quella dei contrafforti per la l’orditura primaria).
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GLI STRUMENTI Voce di Capitolato
Muratura portante armata antisismica “faccia vista” ad aderenza migliorata. Fornitura e posa in opera di mattoni semipieni estrusi in Klinker aventi le seguenti caratteristiche prestazionali minime: Dimensioni: cm. 5.2 x 13.5 x 28 “Bolognese” / cm. 7.2 x 14.2 x 29.6 “Lidio” Percentuale di foratura: 30% ≤ F ≤ 45%. Resistenza a compressione: > 40 N / mm2 Durabilità al gelo e disgelo: F2 – idoneo ad essere impiegato in murature non protette Conducibilità termica: 0,34 W/mK Massa volumica lorda > 1.250 kg / m3 Reazione al fuoco: euroclasse A1 La posa in opera dovrà essere effettuata mediante la sovrapposizione degli elementi in disposizione esclusivamente a due teste con tessitura di tipo alla “Gotica” o “Polacca” in modo da creare un sistema murario isodomo. Ogni fila di mattoni sarà legata mediante: a) Giunti orizzontali realizzati con corsi di malta strutturale in conformità al D.M. 14/01/2008, avente resistenza media a compressione > 10 N/mm2 b) Micro armature verticali diffuse con funzione antiscorrimento, a sovrapposizione sfalsata, realizzate con spinotti in acciaio B 450 C, diametro Ø 6 mm. La armature verticali continue, verranno disposte in conformità al D.M. 14/01/2008 mediante la fornitura e posa in opera di: - calandri fiduciari tralicciati (da disporre nei nodi angolari ed ortogonali delle pareti portanti). - barre integrative in acciaio B 450 C, diametro Ø 16 mm, da disporre a 4 mt. da ciascuna armatura verticale continua. La armature orizzontali continue, verranno disposte in conformità al D.M. 14/01/2008 mediante la fornitura e posa in opera di: - n° 01 barra in acciaio B 450 C, diametro Ø 6 mm, disposta orizzontalmente, per tutta la lunghezze delle murature portanti, con cadenza ad interasse verticale massimo di 60 cm.
Note prescrittive 1. Umidificare i mattoni, bagnandoli in funzione della capacità di assorbimento per evitare che la malta si bruci ed assicurare nel contempo una giusta coesione tra la malta e l’interno dei pori del laterizio. 2. Procedere alla finitura dei giunti a vista ogni 5/6 corsi, prima comunque di un definitivo consolidamento. 3. Mantenere continui i giunti di malta evitando interruzioni sia nella faccia verticale che in quella orizzontale del mattone. 4. Effettuare lavaggi con acqua pulita e spugna del paramento esterno 2/3 volte nella giornata lavorativa. 5. Evitare di murare al di sotto dei 5°C. 6. Mantenere lo spessore dei giunti di malta tra minimo 10 mm e massimo 15 mm. 7. Utilizzare esclusivamente mattoni in laterizio di lunghezza minima 28 cm e massima 30 cm. 8. Inserire le spine in acciaio nervato antiscorrimento prima dell’indurimento della malta.
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GLI STRUMENTI Software
Il software dedicato “LATERWALL” consente di verificare gli edifici in muratura armata realizzati con il sistema brevettato “Muro Armalater®” seguendo le indicazioni dei paragrafi 4.5.6.4 “Verifiche alle tensioni ammissibili” e 7.8.1.9 “Costruzioni semplici” delle NTC - D.M. del 14 Gennaio 2008.
In base a tale normativa, per un edificio che soddisfi determinati requisiti, la verifica può essere eseguita alle tensioni ammissibili, ed in particolare con la disequazione σ = N ≤ f k (§ 4.5.13) in cui: 0,65 A
Ym
• N è il carico verticale totale alla base di ciascun piano dell’edificio corrispondente alla somma dei carichi permanenti e variabili (valutati ponendo Yg = Yq = 1) della combinazione caratteristica. • A è l’area totale dei muri portanti allo stesso piano.
La finestra principale del forum consente di rappresentare le caratteristiche geometriche dell’edificio partendo dalla definizione del sistema costruttivo. Attraverso un menu a tendina posizionato in alto a destra è possibile scegliere tra il tipo di mattone (Bolognese o Lidio) ed il tipo di malta di allettamento che si decide di utilizzare. In funzione della scelta dell’utente verranno visualizzate le caratteristiche meccaniche e geometriche del mattone e della muratura stessa, definite in base alle prove di laboratorio ed alla tabella 11.10.V della normativa NTC 2008.
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LA CERTIFICAZIONE
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I MATTONI KLINKER Tonalità e prestazionalità
Il mattone ha qualità proprie di componente vero del muro dove l’assenza di complessità tecnologica gli conferisce forza e flessibilità d’uso e l’immagine unita a concretezza di materia realizzativa trasmette plasticità, naturalezza, affidabilità, funzionalità e durevolezza. Ricollegarsi ad una comune e sperimentata sapienza costruttiva, usando un materiale ricco di storia quale il mattone, è quanto emerge come necessità per superare quel relativismo che aleggia anche nell’attuale dibattito sull’architettura.
In sintesi oggi, adottando il sistema “Muro Armalater®”, è possibile tornare ad un uso diffuso della muratura portante in mattoni estrusi in laterizio.
ROMA ATENE LISBONA MADRID
Le diverse tonalità cromatiche della gamma liberano il progettista da canoni predefiniti e aprono alla personale ricerca di abbinamenti e soluzioni che coniugano senso estetico e moderna tecnologia.
PARIGI
La possibilità quindi di utilizzare Mattoni Klinker con prestazionalità notevolmente incrementate, riporta in vita un prodotto principe per qualità ed affidabilità ed un’antica tecnica costruttiva decisamente efficiente da tutti i punti di vista (statica – dinamica – isolamento – inerzia termica – fono assorbenza – estetica – traspirabilità – evapotraspirazione).
LONDRA
Già negli anni ’30 in Italia si iniziò ad impiegare il Klinker per muratura facciavista (Palazzo dell’Arte di Milano realizzato dall’architetto Giovanni Muzio nel 1933).
BOLOGNA
La soluzione ideale per ottenere una muratura di qualità, durevole ed esteticamente apprezzabile può essere oggi trovata nell’evoluzione del classico Mattone in versione Klinker.
Latercompound s.r.l.
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