Progettazione e pianificazione paesaggistica

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CDLM ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO (B067) B029824 - Laboratorio 4 - Progettazione e pianificazione paesaggistica A.A. 2021-2022 B018741 - Geomorfologia del paesaggio - prof. Carlo Alberto Garzonio B029826 - Pianificazione ecologica - prof. Davide Travaglini B029825 - Progettazione paesaggistica 2 - prof. Gabriele Paolinelli Gruppo: Fiorentino Ilaria matr. 7036121, Franco Alessia matr. 7050338, Sannino Fabiana matr. 7035767, Ventura Alberto matr. 7047198


Sommario Premessa 0. SOPRALLUOGO ESPLORATIVO Inquadramento Diario di Viaggio Racconto per immagini 1. STUDIO E ANALISI DEI DATI TEMATICI ESISTENTI Introduzione al capitolo Carta Altimetrica Carta Clivometrica Carta dell’Esposizione Carta dell’Uso del Suolo Carta dell’Uso del Suolo Carta della Rete Ecologica Carta delle Aree Protette Carta Litologica Carta dei Depositi Superficiali e delle Frane Carta Geomorfologica Carta del Reticolo Idrico Carta delle Visuali 2. PRODUZIONE DI DIAGNOSI Introduzione al capitolo Vulnerabilità dell’Uso del Suolo Vulnerabilità della Rete Ecologica Vulnerabilità delle Aree Protette Pericolosità Geologica e Geomorfologica Vulnerabilità Panoramica e Scenica Valutazione Paesaggistica Corridoi potenziali di minima vulnerabilità 3. STUDIO E COMPARAZIONE DELLE ALTERNATIVE DI TRACCIATO Introduzione al capitolo Valutazione della congruenza paesaggistica Comparazione dei tracciati 4. PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA Introduzione al capitolo Idea di progetto Approfondimento progettuale Riferimenti


Premessa Il presente elaborato costituisce la relazione di supporto alle tavole elaborate nell’ambito del Laboratorio 4 – Progettazione e pianificazione paesaggistica (A.A. 2021-2022) del CdL di Laurea Magistrale in Architettura del Paesaggio. Il laboratorio è chiamato a curare due dimensioni decisionali complesse, quella della progettazione e quella della pianificazione paesaggistica relativa al progetto del lotto 5b dell’Autostrada A12 nella tratta Fonteblanda - Ansedonia, nel territorio del Comune di Orbetello, della Provincia di Grosseto, della Regione Toscana. Nella diposizione originaria il progetto definitivo è elaborato da SPEA Autostrade Ingegneria Europea, e commissionato a SAT – Società Autostrada Tirrenica. La consulenza paesaggistica per il progetto definitivo e la relazione paesaggistica è fornita dal Dipartimento di Urbanistica e pianificazione del territorio dell’Università degli Studi di Firenze (resp. arch. Gabriele Paolinelli, ricercatore e docente di architettura del paesaggio). La documentazione laboratoriale distingue le elaborazioni in tre fasi tematiche complementari, alle quali premette una parte sulla esplorazione dell’ambito di paesaggio oggetto di studio. La prima fase reca le analisi dei paesaggi e dei beni paesaggistici in essi contenuti, per descrivere lo stato dei luoghi prima dell’esecuzione delle opere. Taluna fase è strumentale alla successiva, dagnostica, relativa alla identificazione delle connotazioni paesaggistiche sensibili e le interferenze delle opere, con riferimento a particolari campi tematici. La seconda fase è mirata alla produzione di conoscenze diagnostiche originali e significative per il processo di identificazione argomentata delle scelte di piano e progetto per il tratto autostradale indicato. Conseguentemente, la terza fase è dedicata alle previsioni di progetto, di piano e di trasformazione dei luoghi in congruenza con i caratteri dei beni paesaggistici e dei paesaggi con i quali interagiranno le opere previste. Le ipotesi di tracciato autostradale definite e sondate in merito alle specifiche proprietà di congruenza paesaggistica sono due relative all’intero lotto, di cui uno costiero esterno e l’altro relativo costiero, ma interno in corrispondeza dei Monti di Capalbio. E’ importante fare presente che la distinzione analitica e diagnostica delle principali connotazioni tematiche del paesaggio ha motivazione e natura esclusivamente strumentale, relativa alle elaborazioni specialistiche dei dati ed al loro ordinamento per la consultazione. Inoltre, riportiamo che la presente relazione è associata a diversi elaborati grafici in formato A1, qui riportati in formato A3 per permettere una corretta e semplificata lettura complessiva.


SOPRALLUOGO ESPLORATIVO

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Inquadramento L’ambito territoriale oggetto di studio è localizzato in Italia e riguarda una fascia della costa toscana compresa nel territorio del Comune di Orbetello, in Provincia di Grosseto. Il contesto delle opere e dei beni dichiarati di notevole interesse è connotato da alcune formazioni paesaggistiche principali; da nord, si identifica l’estremità meridionale della dorsale dei Monti dell’Uccellina, i bassi rilievi collinari interni di Orbetello e Magliano, il sistema collinare costiero di Fonteblanda, la pianura alluvionale bonificata del Torrente Osa e del Fiume Albegna con i rispettivi corridoi fluviali, la Laguna di Orbetello e il promontorio del Monte Argentario, il complesso collinare di Orbetello e Capalbio, il promontorio costiero e il rilievo collinare di Ansedonia.

REGIONE TOSCANA, PROVINCIA DI GROSSETO

In accordo con il Piano di Indirizzo Territoriale con Valenza di Piano Paesaggistico (PIT), l’ambito di paesaggio esplorato corrisponde alla Bassa Maremma e ripiani tufacei ed è comprensivo dei Comuni di: Capalbio, Isola Del Giglio, Manciano, Monte Argentario, Orbetello, Pitigliano, Sorano. Il paesaggio considerato in ambito laboratoriale è molto vario e e attraversato da due grandi infrastrutture: la Via Aurelia e la Ferrovia. Le macro diversità paesaggistiche riguardano i seguenti nodi, da nord a sud del tratto: 1. Fonteblanda, dove esiste una configurazione naturale di carattere geolitologico e geomorfologico che condiziona l’eventuale progettazione paesaggistiche di opere autostradali; inoltre, la località è un importante nodo insediativo, attualmente attraversato dalla strada storica Aurelia. 2. La foce dell’Albegna e l’insediamento di Albinia, dove la configurazione del rilievo è condizionante perchè impluvio principale di un bacino idrico. La pianura che ne deriva è stata oggetto di bonifica. L’Albegna ivi localizzato è un fiume a regime non torrentizio e canalizzato, relativamente calmo, con un recente passato di esondazioni e allagamento della città di Albinia. 3. All’estremo sud del corridoio, la città di Ansedonia, sul qual campeggiano le rovine dell’antica Cosa, è anch’essa attraversata dalla Aurelia che si districa attraverso la sella naturale posta tra il promontorio costiero di Ansedonia e i rilievi interni. Esiste una anomalia di considerevole importanza ed estensione lineare in corrispondenza del tratto dove il massiccio collinare calcareo di Orbetello cala verso la limitata striscia di pianura costiera che, quasi immediatamente, diviene orlo della Laguna. Si verifica una costrizione del corridoio composto da quegli spazi che hanno i minori condizionamenti naturali, presenti diversamente sui rilievi basso-collinari del massiccio di Orbetello e l’ambiente anfibio e sensibile della Laguna. Ai piedi del massiccio collinare di Orbetello è situato un insediamento deruralizzato raggiungibile dall’Aurelia attraverso un pettine di viabilità poderale e vicinale. Il brano di paesaggio a cui corrisponde è identificato dal CORINE Landcover come sistema particellato complesso, minuto, ma organizzato in quanto di derivazione agraria.

PROVINCIA DI GROSSETO, ORBETELLO


Diario di Viaggio La mattina del 14 ottobre si è svolto il sopralluogo del gruppo A. Franco, I. Fiorentino, F. Sannino, A. Ventura. Il viaggio in auto ha avuto inizio a Firenze ed è proseguito attraverso il Raccordo Autostradale Firenze-Siena in direzione Sovicille e, successivamente, sulla SS223 fino a Grosseto, con uscita verso Roma. Il percorso ha seguito la SS1/E80 in direzione di Strada Provinciale Talamone a Fonteblanda (GR); la prima località oggetto di interesse. Fonteblanda è una frazione del comune italiano di Orbetello, nella provincia di Grosseto, in Toscana. La località sorge a 13 metri sul livello del mare in corrispondenza del golfo di Talamone, a sud dei monti dell’Uccellina del Parco naturale della Maremma. Superata Fonteblanda, il percorso è continuato sulla strada statale (SS1) Via Aurelia, una connessione stradale di grande importanza per l’assetto infrastrutturale macroterritoriale, e che attraversa il paesaggio costiero e agricolo di quella parte di territorio toscano. L’asse viario SS1/E80 sovrasta il torrente Osa, un corpo di acqua incanalato nei pressi di Fonteblanda, e il Fiume Albegna, che da nome alla città di Albinia dove sfocia; seconda località interessata dall’itinerario. Albinia è anch’essa una frazione del comune italiano di Orbetello. È situata lungo la costa tirrenica, all’estremità settentrionale del tombolo della Giannella, che collega la terraferma con il promontorio dell’Argentario. La tappa successiva del percorso è stata la località di Ansedonia, situata sull’omonimo promontorio al limite sud-est del territorio comunale di Orbetello, nelle vicinanze delle rovine archeologiche dell’antica città romana di Cosa, importante affaccio sulla Laguna di Orbetello e sul Monte Argentario. Circumnavigato il promontorio di Ansedonia, il gruppo ha continuato il sopralluogo ripercorrendo nel senso opposto la SS 1/E 80 verso Orbetello scalo e Orbetello, attraverso la Laguna. Infine, sulla strada del ritorno sono state percorse le strade poderali interne alla maglia rurale, tra Orbetello e Albinia.


Fonteblanda

LEGENDA

torrente Osa

MONTE ARGENTARIO OASI WWF AREE COLTIVATE AREA ARCHEOLOGICA DI COSA ITINERARIO IN MACCHINA NELL’AREA DI STUDIO

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Albinia

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fiume Albegna

PUNTI DI STAZIONAMENTO NELL’AREA DI STUDIO MONTI DI CAPALBIO

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Orbetello

Ansedonia

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a di Cosa

archeologica di Cosa 1Racconto - Area archeologica di Cosa per immagini O1 - Area ario ha previsto laESPLORATIVO visita al Museo Archeologico Nazionale e Nazionale e Antica La prima tappa dell’ ESPLORATIVO itinerario ha previsto la visita al Museo Archeologico SOPRALLUOGO SOPRALLUOGO Città di Cosa per riuscire ad ottenere, dall’alto del sito archeologico, una visuale ampia sulla Nazionale ad una visuale ampia sulla ViahaAurelia. Nello zoom La ottenere prima tappa del nostro ha previsto la visita Museo Archeologico Nazionale e La prima tappa del itinerario nostro itinerario previsto laalvisita al Museo Archeologico e Via Aurelia. Nello zoom della foto 1a è possibile osservare una strada a sfioro che si immette Città di Città Cosa riuscire adlaottenere unaVia visuale ampia sulla Via Aurelia. Nello zoom Antica diper Cosa per riuscire adsulla ottenere una visuale ampia sulla Via Aurelia. reAntica una strada a sfioro che si immette Aurelia, situadirettamente sulla Via Aurelia; stessa situazione si ripete lungo l’intero tratto della stessa Nello zoom della foto 1a.foto è possibile osservare unadistrada astrada sfiorodei che si immette sulla Aurelia, situa- situadella 1a. èsituazioni possibile osservare unanostro a sfioro che si immette sulla Via Aurelia, determinando rischiose intersezione percorsi veicolari. In Via questo caso tratto della stessa. La prima tappa del itinerario ha zione che si ripete tutto il tratto stessa. La prima tappa del nostro ha l’inserimento dell’autostrada passa ildella intratto punto interessante essendo all’interno di itinerario zione che silungo ripete lungo tutto della stessa. La prima tappa del itinerario nostro ha eologico Nazionale ecolli, Antica Città diunCosa per riuscire ad inserita una valle fra due forse l’unico tratto che risulta essere un minimo congruente con il previstoprevisto la visitalaalvisita Museo Archeologico Nazionale e Antica Cosadiper riuscire ad al Museo Archeologico Nazionale e Città AnticadiCittà Cosa per riuscire ad Via Aurelia. Nello zoom della foto 1a. è osservare paesaggio. Osservando il resto del tratto di possibile analisi è stato facile capire che il seguente caso ottenereottenere una visuale ampia sulla Viasulla Aurelia. Nello zoom foto 1a.foto è possibile osservare una visuale ampia Via Aurelia. Nellodella zoom della 1a. è possibile osservare è Via stato Aurelia, un’eccezione fortuita. ette sulla situazione che si ripete lungo tutto il una strada sfioroache si immette sulla Viasulla Aurelia, situazione che si ripete una astrada sfioro che si immette Via Aurelia, situazione che silungo ripetetutto lungoil tutto il atratto del nostro itinerario haLaprevisto la visita al Museo Archeodella stessa. La prima tappa nostro ha previsto la visitala alvisita Museo Archeo-Archeotratto della stessa. primadel tappa del itinerario nostro itinerario ha previsto al Museo e Antica Città di Città Cosa riuscire ad ottenere una visuale ampia sulla Viasulla Via dilogico CosaNazionale per riuscire adeottenere unadiper visuale sulla Via logico Nazionale Antica Cosa perampia riuscire ad ottenere una visuale ampia Nello zoom 1a. è possibile osservare strada sfioroache si immette Aurelia. Nellodella zoomfoto della foto 1a.aèsfioro possibile una astrada sfioro che si immette a.Aurelia. è possibile osservare una strada cheosservare siuna immette Viasulla Aurelia, situazione chedella si ripete il tratto stessa. Via tutto Aurelia, situazione che silungo ripetetutto lungo tutto ildella tratto della stessa. sisulla ripete lungo il tratto stessa.

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La visita all’antica città di Cosa, sopraelevata sul resto del paesaggio, concede di allungare lo sguardo verso la Laguna di Orbetello (in alto a sinistra nella foto 1b). Nella foto 1b_ zoom è evidente come il contesto lagunare sia limitrofo e, difatti, coinvolga quello viario e SOPRALLUOGO SOPRALLUOGO dellaESPLORATIVO Aurelia in unESPLORATIVO dialogo che è bene considerare in fase previstostradale la visita al Museo Archeologico Nazionale e di analisi critica, diagnosi La prima tappa La prima del nostro tappaitinerario del nostro ha itinerario previsto la havisita previsto al Museo la visita Archeologico al Museo Archeologico Nazionale e Nazionale e e progetto.

a enere una visuale ampia sulla Aurelia. Nelloampia zoom Antica Città Antica di CosaCittà per di riuscire Cosa ad perVia ottenere riuscire ad unaottenere visuale una visuale sulla Via ampia Aurelia. sulla Nello Via Aurelia. zoom Nello zoom a strada a sfioro che si osservare immette sulla Viaauna Aurelia, della foto 1a.della è possibile foto 1a. è possibileuna osservare strada sfioro strada chesituaasi sfioro immette chesulla si immette Via Aurelia, sulla situaVia Aurelia, situazionestessa. che sizione ripete lungo si ripete tutto illungo tratto della il stessa. trattoitinerario della La prima stessa. tappa La prima del nostro tappaitinerario del nostro haitinerario ha della La che prima tappa deltutto nostro ha la visita previsto al Museo la visitaArcheologico al Museo Archeologico Nazionale eNazionale Antica Città e Antica di Cosa Città perdiriuscire Cosa per ad riuscire ad coprevisto Nazionale e Antica Città di Cosa per riuscire ad ottenere unaottenere visuale ampia una visuale sulla Via ampia Aurelia. sulla Nello Via Aurelia. zoom della Nellofoto zoom 1a.della è possibile foto 1a.osservare è possibile osservare urelia. Nello zoom della foto 1a. è possibile osservare una strada auna sfioro strada cheasisfioro immette che sulla si immette Via Aurelia, sulla Via situazione Aurelia,che situazione si ripeteche lungo si ripete tutto illungo tutto il stessa. trattosituazione della La prima stessa. tappa La prima delsinostro tappaitinerario del nostro hatutto itinerario previsto previsto al Museo la visita Archeoal Museo Archeoullatratto Via della Aurelia, che ripete lungo il lahavisita logicoitinerario Nazionale logicoha e Nazionale Antica Città e Antica di Città per Cosa ad per ottenere riuscire ad unaottenere visuale ampia una visuale sulla ampia Via sulla Via nostro previsto la Cosa visita aldiriuscire Museo ArcheoAurelia. Nello Aurelia. zoom Nello della foto zoom 1a. della è possibile foto 1a. osservare è possibileuna osservare strada auna sfioro strada cheasisfioro immette che si immette a per riuscire ad ottenere una visuale ampia sulla Via sulla Via Aurelia, sulla situazione Via Aurelia,che situazione si ripeteche lungo si ripete tutto illungo trattotutto dellailstessa. tratto della stessa. ossibile osservare una strada a sfioro che si immette te lungo tutto il tratto della stessa.

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Le tappe successive lungo il percorso esplorativo del sopralluogo hanno riguardato anche la maglia rurale e agricola caratterizzante il territorio costiero e continentale della bassa area mugellana. mosaico agrario nella foto 2 è soltanto uno delle o ha previsto la visitaIl al Museo Archeologico Nazionale e diverse tessere di paesaggio locali. Ai seminativi si alternano colture legnose come viti e soprattutto oliveti, d ottenere una visuale ampia sulla Via Aurelia. Nello zoom come testimonia la distesa di vegetazione in primo piano nella foto 3. SOPRALLUOGO ESPLORATIVO

2/ 3 - Strade poderali

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e una stradatappa a sfioro che siitinerario immette VialaAurelia, situa-Archeologico Nazionale e La prima del nostro ha sulla previsto visita al Museo atto della stessa. Laperprima tappa del nostro itinerario Antica Città di Cosa riuscire ad ottenere una visuale ampia ha sulla Via Aurelia. Nello zoom della foto 1a. è possibile osservare una che si immette ologico Nazionale e Antica Città distrada Cosaa sfioro per riuscire ad sulla Via Aurelia, situache Nello si ripete lungodella tutto foto il tratto stessa. Laosservare prima tappa del nostro itinerario ha Via zione Aurelia. zoom 1a.della è possibile previsto la visita al Museo Archeologico Nazionale e Antica Città di Cosa per riuscire ad e sulla Via Aurelia, situazione che si ripete lungo tutto il ottenere una visuale ampia sulla Via Aurelia. Nello zoom della foto 1a. è possibile osservare deluna nostro ha si previsto visita Museosituazione Archeo-che si ripete lungo tutto il stradaitinerario a sfioro che immettelasulla ViaalAurelia, Cosa per riuscire ottenere visuale ampiahasulla Viala visita al Museo Archeotratto della stessa. ad La prima tappauna del nostro itinerario previsto logico Nazionale e Antica Città di Cosa riuscire una visuale ampia sulla Via è possibile osservare una strada a per sfioro cheadsiottenere immette Aurelia. Nellotutto zoomil della 1a. èstessa. possibile osservare una strada a sfioro che si immette ripete lungo trattofoto della

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sulla Via Aurelia, situazione che si ripete lungo tutto il tratto della stessa.

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4b

Il percorso esplorativo ha raggiunto le sponde del Fiume Albegna attraversando la Strada regionale 74 e la Via Aurelia, visibile dal margine fluviale come nella foto 4b. Il tracciato stradale rappresenta una importante cesura all’interno del paesaggio del fiume, come testimonia la foto 4a.

4 - Strada 4 - Strada regionale regionale 74 Maremmana/ 74 Maremmana/ fiume fiume Albegna Albegna aremmana/ fiume Albegna SOPRALLUOGO SOPRALLUOGO ESPLORATIVO ESPLORATIVO N.B. QUESTA N.B. QUESTA NON èNON AURELIA è AURELIA MA STRADA MA STRADA REGIONALE REGIONALE 74 MAREMMANA 74 MAREMMANA

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ADA REGIONALE 74 MAREMMANA

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STUDIO E ANALISI DEI DATI TEMATICI ESISTENTI

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Introduzione al capitolo Il presente capitolo della relazione laboratoriale reca un quadro di sintesi degli esiti del processo di analisi portato avanti per la identificazione e definizione del migliore scenario di tracciato autostradale per l’Autostrada A12 nella tratta Fonteblanda - Ansedonia, all’interno dei territori del comune di Orbetello, nella provincia di Grosseto. Su questo brano di paesaggio, SPEA Ingegneria Europea ha avuto l’incarico di progettare il corridoio autostradale tirrenico che, ad oggi, da Genova arriva a Rosignano e prosegue nel tratto successivo con la classificazione di superstrada, intendendo per tale una strada protetta da barriere e priva di incroci, semafori o rotatorie, senza immissioni laterali che non siano svincolate. Il tratto stradale citato prosegue per una lunghezza significativa, determinando insieme alla Via Aurelia, strada di impianto storico, che corre accanto, e alla Ferrovia un complesso ed importante fascio infrastrutturale costiero che collega l’Italia e conduce in Francia. In ambito laboratoriale, il lotto trattato corrisponde al Lotto 5b da Fonteblanda ad Ansedonia; in corrispondenza di tale percorso e nel tratto immediatamente successivo, in direzione Lazio, si riscontra un tasso di incidenti e mortalità particolarmente elevato. Il fenomeno dipende dal grande carico di traffico automobilistico pesante che la viabilità superstradale subisce in quanto canale di collegamento di due monconi autostradali proveniente dal nord e dal sud della penisola italica. Fino al presente momento, il tratto di superstrada citato non è mai stato oggetto di azioni definitive capaci di integrarlo efficacemente ed in sicurezza nel sistema viario locale, per tre principali ragioni riportate di seguito non in ordine di priorità: Il paesaggio che questo attraversa ha delle particolarità naturali specifiche dettate da ricche e variegate caratteristiche ambientali, geologiche e morfologiche che generano condizionamenti metrici e problematiche di stabilità considerevoli tipici di promontori e colline costiere; Lo spazio per la costruzione di una autostrada nel suddetto tratto viario è ridotto a causa dell’espansione degli insediamenti urbani e industriali condotta secondo criterio e pianificazione, che ha conseguentemente aumentato la vulnerabilità del paesaggio circostante; Le interferenze dovute allo scontro tra gli aspetti decisionali e finanziari della Società Autostrade Tirrenica con gli aspetti amministrativo-territoriali del comune di Orbetello. Ai fini dell’identificazione del tracciato con le migliori proprietà, il progetto ha assunto come primari i seguenti temi di analisi, utili all’identificazione dei caratteri del paesaggio studiato: − Geomorfologia e geolitologia; − Idrogeologia e idraulica; − Ecologia; − Archeologia e storia; − Identità sceniche e panoramiche; Articolati all’interno degli elaborati analitici di: − Carta Altimetrica; − Carta Clivometrica; − Carta dell’Esposizione; − Carta dell’Uso del suolo;

− Carta della Rete ecologica; − Carta delle Aree Protette; − Carta Litologica; − Carta dei Depositi Superficiali e delle Frane; − Carta Geomorfologica; − Carta del Reticolo Idrico; − Carta delle Visuali. Ciascun elaborato è approfondito all’interno del presente capitolo.


Carta Altimetrica Lo scopo dell’elaborato è evidenziare le condizioni orografiche del contesto territoriale esaminato. La rappresentazione individua, laddove le caratteristiche del suolo lo rendono utile, ambiti altimetrici diversi a partire da campiture cromatiche opportune (aree di fondovalle, di versante, di crinale ed eventuali variazioni significative della morfologia fisica). Elementi inclusi nella rappresentazione sono: − fasce altimetriche, ottenute attraverso trattamento grafico mediante colori delle fasce leggibili su una griglia altimetrica di passo commisurato alla scala di rappresentazione. Per la realizzazione di questo elaborato è stato utilzzato il modello presente all’interno della Cartografia Tecnica Regionale della Toscana. − idrografia, è stato ottenuto mediante utilizzo del reticolo odrografico disponibile mediante il servizio Geoscopio WMS Toscana - layer di riferimento “idrografia corsi d’acqua” e “idrografia aree bagnate”. L’area di studio è caratterizzata da un territorio prevalentemente pianeggiante, su cui spiccano i massicci collinari di Orbetello, il promontorio del Monte Argentario e la collina di Ansedonia. In particolare, l’altitudine massima raggiunta nella tavola è di 550 metri.

Altimetria 0

Clivometria >5%

Esposizione dei versanti Flat

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Nord 0-22

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Nord-est 0-22.5

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Est 67.5-112.5

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25%-35%

Sud-est 112.5-157.5

450

<35%

Sud 157.5-202.5

550

Sud-ovest 202.5-247.5 Ovest 247.5-292.5 Nord-ovest 292.5-337.5 Nord 337.5-360


Carta Clivometrica La carta clivometrica classifica il territorio sulla base della pendenza. Lo scopo della tavola è dare risalto ai caratteri salienti della morfologia del suolo, dando evidenza alle forme terresti maggiormente caratterizzanti: fondovalle, terrazzi orografici, crinali principali e secondari, forre, ecc. Si tratta di una tavola derivata dalla precendete tavola Altimetrica che, dunque, utilizza gli stessi dati descritti in precedenza. Gli elementi inclusi nella rappresentazione sono: − fasce clivometriche, ottenute mediante elaborazione del dtm ritagliato e trattamento grafico della griglia clivometriva*. In particolare, le griglie clivometriche possono essere facilmente derivate dai modelli digitali del terreno grazie ad un calcolo effettuato a qualsiasi GIS. La griglia richiesta è dunque realizzata a partire dal modello digitale del terreno ritagliato “dtm_ ritaglio”; − idrografia, è stato ottenuto mediante utilizzo del reticolo idrografico disponibile mediante il servizio Geoscopio WMS Toscana - layer di riferimento “idrografia corsi d’acqua” e “idrografia aree bagnate”. Nella presente analisi, come nella precedente, emergono i massicci collinari di Orbetello, il promontorio del Monte Argentario e la collina di Ansedonia, elevati al di sopra del resto del Altimetria territorio pianeggiante. 0

Clivometria >5%

Esposizione dei versanti Flat

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Nord 0-22

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Nord-est 0-22.5

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Sud 157.5-202.5

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Sud-ovest 202.5-247.5 Ovest 247.5-292.5 Nord-ovest 292.5-337.5 Nord 337.5-360

* La griglia clivometrica esprime il valore di pendenza medio della porzione di suolo corrispondente all’estensione della cella. I valori possono essere espressi in angoli o percentuali.


Carta dell’Esposizione Lo scopo della tavola è dare risalto all’orientamento dei versanti rispetto ai punti cardinali. L’esposizione di un versante indica la direzione verso cui guarda un pendio, fattore che determina variazione di esposizione alla luce solare e ai venti che sono le condizioni che determinano la temperatura e l’umidità del suolo, ossia il suo microclima. Gli elementi inclusi nella rappresentazione sono: − fasce di esposizione dei versanti, ottenute mediante elaborazione dei dati utilizzati per la tavola precedente e trattamento grafico della griglia di esposizione, derivata a sua volta dai modelli digitali del terreno grazie ad un calcolo effettuato da un sistema GIS; − idrografia, ottenuta come in precedenza; − aree urbanizzate; in grigio scuro, ottenute utilizzando il continuum territoriale della CTR 10K disponibile mediante il servizio Geoscopio WMS Toscana - layer di riferimento nella CARTOGRAFIA TECNICA REGIONALE: “CTR 10k continuum territoriale”. In particolare, nella tavola si osserva come il gradiente di colore varia secondo il grado di esposizione del versante, passando da un rosso intenso, - quando il versante è orientato a Altimetria Clivometria sud, - ad un blu acceso, - verso nord, - fino al grigio, per le zone pianeggianti con limitata 0 >5% 50 5%-10% esposizione.

Esposizione dei versanti Flat Nord 0-22

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Nord-est 0-22.5

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Est 67.5-112.5

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Sud-est 112.5-157.5

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<35%

Sud 157.5-202.5

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Sud-ovest 202.5-247.5 Ovest 247.5-292.5 Nord-ovest 292.5-337.5 Nord 337.5-360


Carta dell’Uso del Suolo Lo scopo della carta dell’Uso del Suolo è evidenziare la ripartizione dei suoli in aree omogenee dal punto di vista degli usi, segnalando e distinguendo i diversi ambiti di naturalità (bosco, vegetazione di pertinenza fluviale, aree umide, ecc.), gli ambiti delle colture agrarie (seminativi, oliveti, vigneti, ecc.) gli ambiti urbanizzati (urbanizzato ad alta densità, urbanizzato a bassa densità, ambiti produttivi, ecc.). L’informazione riportata nella tavola è costituita sulla base delle informazioni disponibili presso il Sistema Informativo Territoriale e Ambientale della Regione Toscana, collaudate speditivamente attraverso sopralluoghi diretti.

PRINCIPALI LAYER D’USO DEL SUOLO

Aree urbanizzate

Gli elementi inclusi nella rappresentazione riguardano: − uso del suolo, ottenuto utilizzando il ritaglio dell’uso effettuato sulle sezioni CTR relative al territorio considerato; − idrografia, ottenuta come specificato in precedenza; − aree urbanizzate, ottenute come in precedenza. Dalla analisi emergono i principali layer d’uso del suolo, che raccontano come la maggior parte del suolo sia occupata dalle superfici urbanizzate, dalle aree che rientrano all’interno di classificazioni d’uso relative alla vegetazione naturale e spontanea di boschi e arbusteti, oppure dalle aree impiegate per scopi agricoli e di coltivazione. Significativa è la presenza diffusa di oliveti all’interno delle aree coltivate, molti dei quali plurisecolari e sottoposti a tutela. All’interno del territorio rurale sono evidenti i segni delle profonde trasformazioni subite nel corso del tempo, come gli interventi di bonifica effettuati dall’Ente Maremma intorno agli anni ’50,e che hanno condotto alla realizzazione di una rete di strade poderali e interpoderali a maglia geometrica che ancora emerge dal tessuto agricolo. Il sistema insediativo, fuori dall’organizzazione per centri abitati, è caratterizzato da due diverse tipologie: una caratterizzata ed appartenente ad un tipo di sviluppo edilizio legato al mondo agricolo, come quello della piana e dei dei territori di bonifica, e l’altra legata alla rete infrastrutturale principale, quale la S.S.Aurelia, che ha visto l’insediarsi di agglomerati edilizi legati ad uno sviluppo economico di più recente impianto, come aree ed insediamenti di tipo artigianale, commerciale, turistico ed abitativo.

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Aree boschive e con vegetazione bassa

Aree coltivate ad oliveti

Aree coltivate a seminativo Aree coltivate

1

2 km


Carta dell’Uso del Suolo

LEGENDA

Uso del suolo High Density Residential Medium Density Residential Low Density Residential Aree industriali e commerciali Discariche Aree estrattive Seminativi e colture Aree boscate Oliveti Arboricoltura Aree verdi urbane Aree a vegetazione bassa


Carta della Rete Ecologica La Rete Ecologica è un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, che pone particolare attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. Lavorare sulla rete ecologica significa creare una sorta di infrastruttura naturale e ambientale in grado di interrelazionare e connettere ambiti territoriali. (APAT 2003). Le principali tipologie di ecosistemi presenti sul territorio in analisi sono riconducibili alla sfera agroecosistemica e alla sfera forestale. Inoltre, risultano di rilevante importanza gli ecosistemi palustri e lagunari tipici del territorio del Comune di Orbetello. Altri elementi strutturali della rete ecologica locale sono gli ecosistemi fluviali con le relative zone umide, gli ecosistemi costieri dunali e rocciosi, gli ecosistemi rupestri e calanchivi. Il processo di classificazione portato avanti nella fase di analisi, ha dato luogo ad alcuni nodi conosciuti come aree “generatrici” della Rete Ecologica, e ha identificato diverse matrici quali aree strategiche per la diffusione delle specie presenti. Sono stati inseriti anche elementi funzionali della rete ecologica, a carattere più progettuale, per suggerire alcune traiettorie di connessione e diversi nodi di rilievo all’interno del territorio (es. direttrici di connettività da mantenere o ricostruire, corridoi ecologici o aree critiche dovute a differenti motivazioni antropiche e non). Dall’analisi della rete ecologica emerge che solamente il 12,9% dei nodi forestali primari si colloca nelle Aree protette (valore che aumenta a 27,5% se si considerano anche le Aree Natura 2000).

LEGENDA


Carta delle Aree Protette La Carta delle Aree Protette riguarda l’analisi delle aree sottoposte a vincolo e classificati come Siti Natura 2000, comprensivi degli habitat in essi contenuti, le Riserve Naturali Statali e Regionali, i Parchi Regionali, i Beni e le Zone Archeologiche. In particolare, la cartografia dei vincoli è di tipo “areale”: ogni oggetto vincolato è identificato cartografando l’effettiva area soggetta a tutela. La presente tavola è realizzata utilizzando come riferimento le informazioni riprese da Geoscopio Regione Toscana e dal Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico (PIT). Nello specifico degli elementi a carattere archeologico, sono stati individuate nel PIT le “Zone tutelate di cui all’art. 11.3 dell’Elaborato 7B (lett. a), b), e c)) della disciplina dei beni paesaggistici” e i “Beni archeologici tutelati ai sensi della Parte II del D.Lgs. 42/2004 con valenza paesaggistica” (art 142 lett. m). Tra questi emerge l’Antica Città di Cosa, antico agglomerato etrusco. Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità su tutto il territorio dell’Unione, e istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” per il mantenimento a lungo termine degli habitat e delle specie minacciati o rari. In particolare, la Rete Natura 2000 è costituita dai Siti di Interesse Comunitario (SIC), identificati dagli Stati Membri secondo quanto stabilito dalla Direttiva Habitat, che vengono successivamente designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC), e comprende anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Le aree che compongono la rete Natura 2000 non sono riserve rigidamente protette dove le attività umane sono escluse; la Direttiva Habitat intende garantire la protezione della natura tenendo “conto delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali” (Art. 2). Soggetti privati possono essere proprietari dei siti Natura 2000, assicurandone una gestione sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico. In tal senso, l’ambito analizzato presenta elevati valori naturalistici diffusi, con habitat e specie di interesse conservazionistico distribuiti su gran parte del territorio ma con rilevanti eccellenze concentrate nella fascia costiera, nelle isole e nella zona del tufo. Tra questi, sono compresi due dei tre target geografici della Strategia regionale della biodiversità, quali eccellenze territoriali in cui si concentrano alti valori naturalistici e alti livelli di biodiversità: l’Arcipelago Toscano (già Parco Nazionale con numerosi Siti Natura 2000 terrestri e marini), e il Monte Argentario, in gran parte Sito Natura 2000 e unico target geografico non interessato da strumenti di Area protetta. Nell’ambito del sistema costiero emergono, invece, le eccellenze legate alle aree umide e lagune costiere, con particolare riferimento alla Laguna di Orbetello (Sito Natura 2000, Riserva Statale, Riserva Naturale Provinciale e Oasi del WWF Italia) e alle aree di valore conservazionistico costiere del territorio interno al Parco Regionale della Maremma e alla Riserva Statale Duna Feniglia. Nel territorio interno e “continentale” dell’ambito di studio, risaltano i Siti Natura 2000 dei Boschi delle Colline di Capalbio, del Medio corso del Fiume Albegna e la Riserva Naturale di Montauto. Sono da segnalare i boschi mesofili e i caratteristici paesaggi agro-silvo-pastorali tradizionali tra Capalbio e Manciano.

Parchi e riserve Aree protette Parchi Regionali Riserve Naturali Statali SIR Riserve Naturali Regionali Natura 2000 Siti ZPS ZSC ZPS e ZSC Habitat Natura2000 Vincoli archeoligici


Carta Litologica La litologia studia i caratteri fisico-chimici macroscopicamente determinabili che definiscono l’aspetto e il tipo di una roccia che affiora sulla superficie. Le carte litologiche sono carte topografiche sulle quali sono rappresentate con colori convenzionali le aree di affioramento delle varie formazioni che costituiscono il territorio considerato. E’ possibile identificare due grandi elementi che hanno segnato il paesaggio dal punto di vista litologico, il fiume Albegna che, nel corso del tempo, ha continuato a depositare materiali, e il massiccio collinare sopra Orbetello con la sua origine calcarea.

LEGENDA


Carta dei Depositi Superficiali e delle Frane La Carta dei Depositi Superficiali e delle Frane riporta la genesi dei depositi, distinta in origine per gravità, ad opera di acque correnti superficiali, origine carsica, origine eolica, origine marina, e origine a partire da depositi lacustri, palustri, lagunari e di colmata. Inoltre, riporta lo stato attuale di tali depositi. Inoltre, riporta la localizzazione e lo stato delle frane che interessano il territorio oggetto d’analisi. E’ possibile notare dalla carta che la maggior parte dei depositi superficiali sono dovuti ad acque correnti superficiali a causa della presenza dell’albegna e dei suoi affluenti e rappresentano una componente idrica che ha segnato il paesaggio sotto questo punto di vista. Nella parte più costiera invece si tratta di depositi di origine Eolica o marina. Nonostante la complessità del sistema dei depositi superficiali attualmente possiamo notare uno stato di quiete nella maggior parte del territorio in analisi fatta eccezione per alcune aree nella parte più interna del massiccio collinare sopra orbetello

LEGENDA


Carta Geomorfologica La Carta Geomorfologica è elaborata a partire dalle indicazioni di derivanti dalle unità geologiche all’interno del Database Geologico della Regione Toscana. Il territorio oggetto di studio è situato nella porzione Sud-Ovest della Toscana Meridionale, come da inquadramento paesaggistico. Per tale motivo, presenta le caratteristiche tipiche delle zone costiere meridionali dotate di ampie aree umide collocate tra le porzioni terminali delle pianure alluvionali relative al Fiume Albegna e alla piana del Torrente Osa, e le fasce costiere dunali. Le aree pianeggianti risultano, inoltre, circondate da dorsali il cui substrato litoide ha direzione antiappenninica nella porzione sud del territorio in analisi, e appenninica nella porzione nord, identificabile nel Parco dell’Uccellina.

LEGENDA

OGICHE ne

ERE GEOLOGICHE Olocene

Pleistocene superiore - medio cene superiore - medio

LIMITE GEOLOGICO LIMITE GEOLOGICO Contatto stratigrafico e/o litologico Contatto stratigrafico e/o litologico Contatto stratigrafico inconforme Contatto - certo stratigrafico inconforme - certo Contatto stratigrafico inconforme Contatto - fittizio/sepolto stratigrafico inconforme - fittizio/sepolto

Miocene - Pleistocene

Contatto tettonico - certo

ano - Piacenziano

Zancleano - Piacenziano

Contatto tettonico – fittizio/incerto Contatto tettonico – fittizio/incerto

ene - Eocene

Paleocene - Eocene

Contatto tettonico sottrattivoContatto a basso angolo tettonico – sottrattivo certo a basso angolo – certo

ne - Pleistocene

Contatto tettonico - certo

Oligocene ene superiore - Miocene inferioresuperiore - Miocene inferiore

Contatto tettonico sottrattivoContatto a basso angolo tettonico – sottrattivo fittizio/incerto/sepolto a basso angolo – fittizio/incerto/sepolto

Cretacico superiore - Paleocene ico superiore - Paleocene

Faglia - certo

Faglia - certo

no superiore

Turoliano superiore

Faglia – fittizio/incerto/sepolto Faglia – fittizio/incerto/sepolto

ico inferiore

Cretacico inferiore

Faglia diretta – certo

co superiore

Triassico superiore

faglia diretta – incerto/sepolto faglia diretta – incerto/sepolto

co medio

Triassico medio

co - Carnico

Ladinico - Carnico

Permiano inferiore - Permiano superiore ano inferiore - Permiano superiore

Faglia diretta – certo


Carta del Reticolo Idrico La Carta del Reticolo Idrico mostra l’insieme dei corsi d’acqua (fiumi, torrenti e ruscelli) presenti sul territorio, ed indaga, attravero differenti gradazioni di colore, la pericolosità idraulica di questi elementi nei confronti del territorio circostante. Dall’analisi emergono le aree interessate dal Fiume Albegna e dal Torrente Osa, le cui pericolosità idrauliche presenta frequenti criticità.

LEGENDA


1.

Carta delle Visuali La Carta delle Visuali riporta al suo interno indicazioni visive riguardanti la varietà di paesaggi che è possibile incontrare nell’esplorazione e l’attraversamento del territorio oggetto d’esame. Ciò che emerge dalla seguente analisi è la grande varietà di scorci paesaggistici disseminati tra il territorio di Fonteblanda e Orbetello, comprensivi di punti scenici e paesaggistici, di punti panoramici verso la laguna e di trame agricole di particolare interesse storico e paesaggistico. La potenziale realizzazione dell’autostrada in corrispondenza di questi luoghi deve essere l’occasione per permettere a passanti occasionali e visitatori di conoscere meglio e apprezzare il territorio nel quale si muovono.

a. a.

2. 3.

a.

4. 7. 5. 6.

LEGENDA Punti scenico/ paesaggistici 1. Collina a versanti dolci 2. Collina di Fonteblanda

a.

3. Torrente Osa 4. Pineta 5. Fiume Albegna

9.

6. Cava del Priorato (cava di Calcare) 7. Cava di Marsiliana (cava di Travertino e Calcare) 8. Monti di Capalbio

a.

9. Poggio Farletta e Monte Nebiello 10. Pineta 11. Lago di San Floriano 12. Area archeologica di Cosa 13. Laguna di Orbetello Punti panoramici verso la laguna

13.

a.

8.

a.

b.

Trame di agricoltura di particolare interesse scenico/ paesaggistiche

b.

a. Oliveti b. Campo di fienagione Oliveti collegamento percettivo punti panoramici collegamento percettivo punti scenici collegamento percettivo trame di agricoltua

a.

11.

10. 12.

a.


1.

2.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

13.

a.

b.


PRODUZIONE DI DIAGNOSI

2


Introduzione al capitolo Il presente capitolo della relazione laboratoriale reca un quadro di sintesi degli esiti del processo di diagnosi portato avanti per la identificazione e definizione del migliore scenario di tracciato autostradale per l’Autostrada A12 nella tratta Fonteblanda - Ansedonia, all’interno dei territori del comune di Orbetello, nella provincia di Grosseto. Il tracciato e le opere autostradali di progetto sono ipotizzati a partire dall’analisi, riportate nel capitolo precedente, delle caratteristiche del contesto paesaggistico che vede l’inserimento della infrastruttura autostradale in progetto. Di seguito sono individuati, attraverso un procedimento diagnostico, i gradi di vulnerabilità utili all’identificazione dei corridoi di minore vulnerabilità del paesaggio. Il progetto ha assunto come temi primari di diagnosi: la valutazione delle vulnerabilità di tipo geologico; di tipo ecologico, di tipo archeologico e storico, di tipo scenico e panoramico, e, infine, di tipo paesaggistico. Tali argomenti sono organizzati all’interno degli elaborati grafici delle tavole di: − Vulnerabilità dell’Uso del suolo; − Vulnerabilità della Rete Ecologica; − Vulnerabilità delle Aree Protette; − Pericolosità Geologica e Geomorfologica; − Vulnerabilità Paesaggistica e Scenica; − Valutazione paesaggistica, che riporta il quadro di sintesi delle elaborazioni delle tavole di vulnerabilità precedenti e ne visualizza una sintesi esplicativa. La valutazione delle vulnerabilità e pericolosità presenti nell’ambito di studio, hanno permesso l’individuazione dei corridoi di minima vulnerabilità attraverso i quali è possibile collocare l’autostrada di progetto. Ciascun elaborato è approfondito all’interno del presente capitolo.


Vulnerabilità dell’Uso del Suolo A seguito dell’analisi dell’uso del suolo siamo stati in grado di definire dei criteri di vulnerabilità. In questa analisi non definiamo un grado di utilizzo del suolo o di classificazione di funzioni più importanti di altre, andiamo a definire aree che possono reagire in modo ottimale alla presenza di un’autostrada. La categorizzazione permette di definire aree, come prati incolti o discariche meno vulnerabili di frutteti o uliveti, e aree densamente urbanizzate più vulnerabili di edifici sparsi. Anche in questo caso notiamo il massiccio sopra Orbetello come un elemento critico, dovuto principalmente in questo caso alla presenza di una fitta vegetazione, l’area circostante invece è caratterizzata da valori nettamente più bassi fatta eccezione per alcune sporadicità concentrate lungo l’insediamento costiero.

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio/ basso Medio Medio/ alto Alto


Vulnerabilità della Rete Ecologica A partire dalla lettura delle reti ecologiche presenti sul territorio in analisi, è stato possibile categorizzarlo in aree di vulnerabilità. Le aree più sensibili sono evidenziate attraverso la gradazione di rosso più scuro, mentre le aree meno soggette a danni sono rappresentate in bianco. In particolare, si possono identificare due aree, pressoché limitrofe, che presentano un grande impatto ecologico sul territorio: la Laguna di Orbetello (Sito Natura 2000, Riserva Statale, Riserva Naturale Provinciale e Oasi del WWF Italia), e l’area del massiccio collinare poco al di sopra che rappresenta un’importante nodo forestale (Sito Natura 2000). Anche i corsi d’acqua, quali il Fiume Albegna ed il torrente Osa, rappresentano aree dotate di una elevata vulnerabilità, comprensiva dei territori immediatamente limitrofi. Sono presenti anche altre aree con un considerevole impatto ecologico: gli agroecosistemi collinari e pianeggianti diffusi su tutto il territorio.

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio/ basso Medio Medio/ alto Alto


Vulnerabilità delle Aree Protette La vulnerabilità delle Aree Protette individua le zone maggiormente suscettibli all’attraversamento da parte di un’autostrada. Fra le zone individuate, alcune non escludono del tutto il passaggio del tracciato al loro interno e sono evidenziate con un colore più chiaro. In queste aree, è fondamentale associare alla progettazione dell’autostrada, una necessaria serie di azioni di mitigazione mirate e specifiche. Altre zone sono indicate con un colore più scuro perchè al loro interno non è possibile pensare di inserire il tracciato autostradale in quanto causerebbe gravi danni ai paesaggi e alle Aree Protette che attraverserebbe. Le Aree Protette principali e a maggiore sensibilità sono identificate nella Laguna di Orbetello, Oasi del WWF, per evidenti motivazioni di natura ecologica ed ambientale, e nelle aree a Nord e ad Ovest del massiccio collinare nei pressi di Orbetello, ricco di aree di interesse archeologico.

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio Alto


Pericolosità Geologica e Geomorfologica Questa tavola mostra gli ambiti omogenei per pericolosità geologica e geotecnica e vulnerabilità idraulica e idrogeologica, individuati tramite l’assegnazione di 4 classi di fattibilità, al fine di garantire omogeneità e obiettività nelle valutazioni di merito tecnico. Le classi si distinguono in: Zona 1, comprensiva delle aree che non presentano particolari limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori; Zona 2, comprensiva delle zone nelle quali sono state riscontrate modeste limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori, che possono essere superate mediante approfondimenti di indagine; Zona 3, comprensiva delle zone nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori per il superamento delle quali potrebbero rendersi necessari interventi specifici (es. aree a pericolosità potenziale legate alla presenza di terreni a granulometria fine, aree soggette ad esondazioni); Zona 4, comprensiva delle zone con gravi limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori. Se necessario, deve essere allegata apposita relazione geologica e geotecnica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di grave rischio (es. aree interessate da distacco e rotolamento di blocchi provenienti da depositi superficiali, aree di frana attiva).

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio/ basso Medio Medio/ alto Alto


Vulnerabilità Panoramica e Scenica La Vulnerabilità Panoramica e Scenica indica, attraverso diverse sfumature di colore, la sensibilità di alcuni paesaggi rispetto ad altri, nel territorio in analisi. Diversamente, le aree esterne al territorio oggetto di studio e conseguentemente non interessate dall’analisi di vulnerabilità sono riportate in grigio. Anche in questo caso, come nei precedenti, non si tratta di una classifica delle aree in base alla loro importanza o interesse panoramico, ma una indicazione che alcuni paesaggi sono più adattabili alla realizzazione di un tracciato autostradale, rispetto ad altri meno resilienti. Tra le aree a basso livello di vulnerabilità paesaggistica è inserito il tessuto agrario, mentre hanno medio livello di vulnerabilità le zone ad arbusteto, con vegetazione bassa, e le sponde dei fiumi. Invece, un alto livello di vulnerabilità è attribuito alle aree più sensibili dei boschi, degli oliveti storici, della Laguna di Orbetello, il letto del Fiume Albegna e i suoi affluenti, il Torrente Osa e i relativi affluenti.

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Tessuto agrario Medio Aree a vegetazione bassa Sponde dei fiumi Alto Aree boschive Olivehti Laguna di Orbetello Fiume albegna e affluenti Torrente Osa e affluenti

0

1

2 km


Valutazione Paesaggistica Dalla sovrapposizione di tutte le vulnerabilità è stato possibile identificare i cosiddetti “corridoi di minima vulnerabilità” all’interno dei quali si può procedere con la stesura di un possibile tracciato. Possiamo suddividere la descrizione in due parti definite dalla linea perpendicolare del fiume Albegna: La prima parte presenta una sovrapposizione di criticità nei pressi dell’area Urbana di Fonteblanda e nell’area di costa dove sono presenti strutture balneari ricettive e pinete che caratterizzano il territorio. Anche aree limitrofi al torrente Osa e ad il fiume Albegna hanno nel complesso un valore elevato di vulnerabilità dovuto all’importanza dal punto di vista ecologico e dal rischio idrologico. La seconda parte del territorio presenta una sovrapposizione considerevole nell’area del massiccio collinare sopra Orbetello, dovuta alla presenza di una fitta vegetazione e caratteristiche geomorfologiche critiche per la realizzazione di una qualsiasi opera edilizia. Ovviamente la laguna e l’area annessa a sopra di essa ha una serie di sovrapposizioni dovuti all’elevata importanza ecologica e area protetta.

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio/ basso Medio Medio/ alto Alto


Corridoi potenziali di minima vulnerabilità La necessità di identificare al’interno del lotto 5b dei corridoi autostradali a minima interferenza paesaggistica ha presentato molteplici e peculiari problematiche, ciascuna delle quali è stato necessario approfondire mediante i processi di analisi e di diagnosi conclusi nei capitoli precedenti. Gli studi condotti nelle fasi precedenti, hanno fatto emergere due ipotesi alternative di tracciato all’interno del paesaggio del Comune di Orbetello, tra Fonteblanda e Ansedonia. I due corridoi sono stati analizzati al fine di identificare le proprietà di congruenza ed incongruenza delle opere infrastrutturali e paesaggistiche, nel contesto di riferimento. L’obiettivo è di identificare il tracciato a minimo impatto ambientale, sociale ed economico, in un’ottica di sostenibilità del progetto a 360 gradi.

Tracciato (opzione 1)

LEGENDA Area non interessata dall’analisi di vulnerabilità Livello di vulnerabilità paesaggistica Basso Medio/ basso Medio Medio/ alto Alto

Tracciato (opzione 2)


STUDIO E COMPARAZIONE DELLE ALTERNATIVE DI TRACCIATO

3


Introduzione al capitolo Nel presente capitolo vengono indagate le due ipotesi di tracciato collocate all’interno dei corridoi di minima vulnerabilità paesaggistica individuati dalle valutazioni riportate nei capitoli precedenti. L’analisi delle congruenze e delle incongruenze paesaggistiche di ciascuna delle opzioni di tracciato evidenzia l’alternativa migliore in termini di minimo disturbo del paesaggio e delle sue componenti, ed in termini di visuali sceniche attraversate dai guidatori.


Valutazione della congruenza paesaggistica Ipotesi 1 di tracciato

La valutazione della congruenza paesaggistica dell’ipotesi di tracciato, identificata all’interno del seguente documento come “Ipotesi 1”, ha fatto emergere le seguenti proprietà. CONGRUENZA PAESAGGISTICA: 1. Efficace separazione dell’autostrada dagli insediamenti, con limitazioni delle interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche; 2. Efficace separazione dell’autostrada dal sito di Campo Regio, con conseguente salvaguardia dei relativi caratteri di interesse naturalistico ed ecologico emergente; 3. Efficace conformità planimetrica dell’autostrada al mosaico agrario; 4. Efficace conformità planimetrica dell’autostrada alla conformazione geomorfologica pedecollinare del paesaggio rurale; 5. Efficace separazione dell’autostrada dalla linea di costa, con limitazioni delle interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche. INCONGRUENZA PAESAGGISTICA: 1. Interferenza con mosaico idraulico/ agrario ; 2. Interferenza con mosaico agrario; 3. Interferenza con conformazione geomorfologica pedecollinare ed il mosaico dei soprassuoli del paesaggio rurale, con fenomeni di frammentazione paesaggistica di probabile rilevanza.

1

1

Fonteblanda Torrente Osa 2

3 5

Pinete e strutture ricettive litoranee

1 2

Fiume Albegna Albinia

4

1

Monti di Capalbio

3 4

Laguna di Orbetello

Orbetello

1

4

3

5

Pineta Ansedonia

La Torba


Valutazione della congruenza paesaggistica Ipotesi 2 di tracciato

La valutazione della congruenza paesaggistica dell’ipotesi di tracciato, identificata all’interno del seguente documento come “Ipotesi 2”, ha fatto emergere le seguenti proprietà: CONGRUENZA PAESAGGISTICA: 1. Efficace separazione dell’autostrada dagli insediamenti, con limitazioni delle interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche; 2. Efficace separazione dell’autostrada dal sito di Campo Regio, con conseguente salvaguardia dei relativi caratteri di interesse naturalistico ed ecologico emergente; 3. Efficace conformità planimetrica dell’autostrada al mosaico agrario; 4. Efficace conformità planimetrica dell’autostrada alla conformazione geomorfologica pedecollinare del paesaggio rurale; 5. Efficace separazione dell’autostrada dalla linea di costa, con limitazioni delle interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche. 6. Salvaguardia di porzioni rilevanti del mosaico paesaggistico della bonifica idraulicoagraria planiziale; 7. Efficace salvaguardia dalle trasformazioni infrastrutturali dei rilievi collinari e delle formazioni paesaggistiche pedecollinari del massiccio calcareo di Orbetello; 8. Assenza di interferenze planimetriche con l’orditura del mosaico paesaggistico agrario pedecollinare di apprezzabile integrità ed interesse, con conseguente salvaguardia dei relativi caratteri di rilevanza scenica per la struttura connotata dalla dominanza di colture erbacee e da filari arborei trasversali alla linea di pedecolle ed alla strada Aurelia; INCONGRUENZA PAEAGGISTICA: 1. Interferenza con mosaico idraulico/ agrario ; 2. Interferenza con mosaico agrario; 3. Interferenza con conformazione geomorfologica pedecollinare ed il mosaico dei soprassuoli del paesaggio rurale, con fenomeni di frammentazione paesaggistica di probabile rilevanza non trascurabile su tutti i piani (naturalistico-ecologico, storicoarcheologico, scenico-paesaggistico); 4. Contiguità dell’autostrada rispetto all’insediamento, con interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche. La conseguente alterazione della viabilità locale determina la necessità integrazione di infrastrutture secondarie di mitigazione.

1

Fonteblanda

1

Torrente Osa 2 3 5

Pinete e strutture ricettive litoranee

1

Fiume Albegna

Albinia 6

1 3

Monti di Capalbio 7

2

Laguna di Orbetello 2

8

Orbetello 3

Pineta

4

Ansedonia

La Torba


Comparazione dei tracciati Alternativa migliore

Ad un primo sguardo, l’analisi di congruenza paesaggistica sembra favorire il Tracciato 2 alla sua alternativa 1, ma alcune delle interferenze sono state valutate molto gravi sulla base delle numerose variabili di vulnerabilità stimate precedentemente (esempio, punto 3 di incongruenza del Tracciato 2). In aggiunta, non è da trascurare la continuità dell’autostrada rispetto all’insediamento (punto 4 di incongruenza del Tracciato 2). Nel caso in analisi, il tracciato autostradale 2 si porebbe come fonte di forte disturbo degli insediamenti umani collocati lungo la costa e causa di interferenze atmosferiche, acustiche, viabilistiche e sceniche. La conseguente alterazione della viabilità locale determinerebbe la necessità di integrazione del progetto autostradale, con infrastrutture secondarie di mitigazione. Una analisi approfondita della percentuale di aree a diversa vulnerabilità attraversate dai tracciati autostradali è riportata nei grafici in rosso di seguito. Dalla valutazione emerge, come anticipato, che l’ipotesi 2 attraverserebbe aree molto più sensibili e in numero maggiore rispetta alla alternativa ipotesi 1, che attraversa un maggiore numero di aree a vulnerabilità bassa. La stima percentuale della tipologia di paesaggi attraversati sul totale di aree con livello di vulnerabilità massima (area del grafico precedente di colore rosso più intenso), riferisce come vengano coinvolti dai tracciati autostradali, diverse percentuali di aree con vegetazione fitta, aree coltivate, aree urbanizzate. Infine, la volontà progettuale è di basare il progetto autostradale sulla visione, comprensione e partecipazione del luogo attraverso lo sguardo, al fine di costruire nuove relazioni con il territorio. Tale motivo si aggiunge alla maggiore compatibilità paesaggistica dell’opzione 1. L’alternativa migliore per la realizzazione del progetto del tracciato autostradale, che chiameremo “Tracciato di Cosa”, è confermato essere l’ipotesi 1.

GRAFICI DI SINTESI DELLA “IPOTESI 1”

2%

7% 17%

17%

81%

56%

14% 6%

Stima della percentuale di aree a diversa vulnerabilità incrociate dal tracciato: vuln. alta (7%), vuln. medio/alta (17%), vuln. media (14%), vuln. medio/bassa (6%), vuln. bassa (56%)

Stima della percentuale di aree con vegetazione fitta (81%), aree coltivate (17%) e aree urbanizzate (2%) sul totale di aree con livello di vulnerabilità massimo

GRAFICI DI SINTESI DELLA “IPOTESI 2”

6% 16%

28,5%

17,5%

37%

8,5% 47% 39,5%

Stima della percentuale di aree a diversa vulnerabilità incrociate dal tracciato: vuln. alta (6%), vuln. medio/alta (17,5%), vuln. media (8,5%), vuln. medio/bassa (39,5%), vuln. bassa (28,5%)

Stima della percentuale di aree con vegetazione fitta (16%), aree coltivate (47%) e aree urbanizzate (37%) sul totale di aree con livello di vulnerabilità massimo

Altimetria de


PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA

4


Introduzione al capitolo Nel capitolo è presentata l’idea di progetto per l’Autostrada di Cosa, in accordo con le motivazioni discusse nelle pagine precedenti, e che hanno spinto i progettisti a preferire di attraversarsare un corridoio rispetto all’altro. Inoltre, le diverse soluzioni progettuali, sia di mitigazione che di miglioramento del paesaggio di Orbetello, sono raccontate all’interno degli approfondimenti progettuali, il cui focus geografico è relativo ai diversi nodi progettuali del Foglio 1, 2 e 3.


e e

1.

Idea di progetto

a.

B A A

B

Estremità Sud (La Estremità Torba) Sud (La Torba)

Polverosa Polverosa

Fiume Albegna Fiume Albegna

Fonteblanda Fonteblanda

Estremità nord Estremità nord

Alla strada si attribuisce la funzione di transito e direzione del movimento, alla strada nuova si associa l’idea di sovrapposizione e violenza: non si sottolinea che essa è connessione, raggiungimento, visione, narrazione, relazione tra ambiti privati e collettivi, tra misure e forme diverse dello spazio antropizzato, luogo della nostra dimensione collettiva, teatro della nostra socialità. Dalle analisi riportate in precedenza emergono elementi sia positivi che negativi. Tra questi, è stata posta maggiore attenzione all’area di analisi in corrispondenza di Orbetello Scalo dove le criticità, di varia tipologia, andavano a scontrarsi con l’idea di autostrada in progetto. In particolare, la scelta del tracciato 2 risultava un elemento fortemente divisorio dell’area e in contrasto con le attività presenti, in quanto non era stata cosiderata una possibile e futura espansione delle attività antropiche e insediative. Inoltre, venivano ad essere frammentate anche le relazioni ecologiche presenti fra la laguna di Orbetello ed il massiccio calcareo. Un progetto in questo luogo avrebbe richiesto la ricucitura di una quantità innumerevole di corridoi ecologici e di connessioni di mobilità trasversali lungo la tratta, determinando la necessità di un ulteriore sforzo economico e progettuale di ridefinizione della viabilità locale e autostradale. Il progetto è basato sulla visione, comprensione e partecipazione del luogo attraverso lo sguardo, al fine di costruire una nuova relazione con il territorio e di dar forma a paesaggi fruibili dall’utente-automobilista, il guidatore e il passeggero, e dal non-utente, l’abitate confinante. Per tale motivo, addizionale alla maggiore compatibilità paesaggistica, è stato scelto, tra i due corridoi autostradali individuati, l’opzione di Tracciato 1. Il Tracciato 1, che da questo momento chiameremo “Tracciato di Cosa”, sarà progettato come un elemento partecipe del territorio attraversato, piuttosto che considerato una problematica da risolvere. Percorrendo la strada, ascoltando e osservando i luoghi e i materiali di cui si compone il territorio che attraversa, è sembrato possibile isolare e descrivere diversi micro-paesaggi, sezioni di territorio caratterizzati da cave, campi coltivati, laghi e monti. L’obiettivo è la costruzione di una sorta di autobiografia naturale della regione: un percorso iniziatico lungo il quale condurre la popolazione alla riscoperta del proprio territorio.

Estremità Nord

a. Fonteblanda

2. 3.

a.

4.

Fiume Albegna

7.

Polverosa

5. A

B

a.

62m s.l.m. 62m s.l.m. 3m s.l.m. 3m s.l.m.

b.

Altimetria del tracciato ipotizzato; stima della lunghezza: 26 km Altimetria del tracciato ipotizzato; stima della lunghezza: 26 km

a.

LEGENDA Punti scenico/ paesaggistici Trame di agricoltura scenico/ paesaggistiche Nodo progettuale

9.

12.

b. 11.

a. Estremità Sud (La Torba)


Approfondimento progettuale Il passaggio del tracciato autostradale all’interno del territorio di Orbetello non può non interessare la matrice agraria, caratteristica di questo paesaggio. Il risultato del passaggio della autostrada di Cosa all’interno della realtà di riferimento può risultare deleterio nei confronti delle caratteristiche intrinseche al paesaggio e per le compesse relazioni al suo interno. Il progetto si pone l’obiettivo di mitigare tali effetti. In particolare, sono stati approfonditi temi riguardanti l’inquinamento da microplastiche ad opera dell’autostrada, la gestione delle acque superficiali e meteoriche, la ricucitura della rete ecologica locale. Le microplastiche sono piccole particelle di materiale plastico, generalmente più piccole di un millimetro, presenti in agricoltura a causa di alcune pratiche di coltivazione: teli di copertura, serre, attrezzi impiegati per l’irrigazione e molto altro ancora. Per questo motivo, per evitare che a queste si aggiungano microplastiche derivati dall’abrasione degli pneumatici durante la guida (28% del totale prodotto al mondo), sono previsti accorgimenti come l’inserimento di barriere fisiche vegetali in corrispondenza di punti sensibili, quali svincoli e curve, dove la frenata dei veicoli determina un maggior deterioramento degli pneumatici, con conseguente rilascio di inquinanti. Le infrastrutture verdi devono essere poste in corrispondenza della strada, con un’altezza minima di 2 metri, al fine di schermare il flusso inquinante. Laddove lo spazio lo consente, devono essere attuate combinazioni di vegetazione a basso e alto livello d’altezza. Tra le specie arboree principali, sono riportate, in ordine di efficacia: • Acer platanoides (Acero Riccio), capace di assorbire fino a 3800 chili di CO2 in vent’anni, mitigare l’inquinamento e abbattere le isole di calore; • Quercus cerris (Cerro), assorbe in un ventennio fino a 3,1 tonnellate di anidride carbonica; • Tilia cordata (Tiglio selvatico), specie eccellente nel catturare la Co2 e nel ridurre considerevolmente lo smog urbano; • Ulmus minor (Olmo comune), dotato della capacità di trasformare migliaia di kg di CO2 in biomassa; • Fraxinus excelsior (Frassino comune), riesce ad aspirare oltre 3000 kg di Co2 in 30 anni; • Alnus glutinosa (Ontano nero), capace di bloccare fino a 2600 chili di CO2, garantendo un forte assorbimento di inquinanti gassosi.

Effetto di dispersione microplastiche lungo un tratto rettilineo: PRIMA

DOPO

Effetto di dispersione microplastiche lungo un tratto curvilineo: PRIMA

DOPO


Autostrada di Cosa Tipologia dei rilevati ALTIMETRIE PRE-INTERVENTO Grafico 1

Fonteblanda

300 200

Torrente Osa

100 Y : 11.632

0

1000

2000

3000

5000

4000

6000

Estremità Grafico 1

Fonteblanda Torrente Osa

Estremità Grafico 1

Grafico 2 Pinete e strutture ricettive litoranee

100

Foglio 2

Y : 9.649

0

Estremità Grafico 2

Foglio 1

300 200

1000

2000

3000

4000

5000

6000 Fiume Albegna LEGENDA Sezione trasversale autostradale

Grafico 3

Foglio 1

300 200 100 Y : 10.085

0

1000

3000 5000 Pinete e4000 strutture ricettive litoranee 2000

Estremità Grafico 2

6000 Monti di Capalbio

Foglio 2

Grafico 4 300 200

Foglio 3

Estremità Grafico 3

Laguna di Orbetello

100 0

Albinia

A raso In rilevato su viadotto In rilevato su terrapieno In trincea

Y : 2.891

1000

2000

3000

4000

5000

6000

Fiume Albegna

Orbetello

LEGENDA Sezione trasversale autostradale A raso In rilevato su viadotto In rilevato su terrapieno In trincea

Albinia

Estremità Grafico 4

Pineta

Ansedonia

La Torba


Au tra to s da di C osa

Impianto con funzione schermante

La fascia di vegetazione arborea e arbustiva con funzione schermante è pensata per assolvere alla funzione di mitigare gli effetti dell’inquinamento, creare una barriera acustica e visiva e incrementare la biodiversità.

Rete ecologica

Autostr

ada di

Cosa

Partendo dalla rete vegetale, questa sarà incrementata lungo strada e lungo fiume garantendo una continuità della rete ecologica e incrementando anche la stabilità delle sponde del fiume, con scelta di vegetazione autoctona, cioè già presente sul territorio Percorsi Ciclopedonali

I percorsi principali sono riqualificati, con inserimento di pavimentazione idonea al passaggio ciclopedonale. Spazi verdi pubblici

Spazi aperti verdi dotati di elementi di seduta, per la creazione di luoghi di sosta.

Foglio 1


Sezione tipologica AA’

sottopasso

Il passaggio del tracciato autostradale all’interno del territorio di Orbetello non può non interessare la matrice agraria, caratteristica di questo paesaggio. Andando a complicare sia le sue caratteristiche intrinseche che le relazioni presenti all’interno della matrice stessa. Il progetto si pone l’obiettivo di mitigare gli effetti che l’autostrada avrà sull’inquinamento dei campi, attraverso l’impianto di vegetazione schermante e depurante

Key map

A

A’

A

A’


Impianto con funzione schermante

La fascia di vegetazione arborea e arbustiva con funzione schermante è pensata per assolvere alla funzione di mitigare gli effetti dell’inquinamento, creare una barriera acustica e visiva e incrementare la biodiversità.

Rete ecologica

Partendo dalla rete vegetale, questa sarà incrementata lungo strada e lungo fiume garantendo una continuità della rete ecologica e incrementando anche la stabilità delle sponde del fiume, con scelta di vegetazione autoctona, cioè già presente sul territorio

Percorsi Ciclopedonali

P

I percorsi principali sono riqualificati, con inserimento di pavimentazione idonea al passaggio ciclopedonale.

Parcheggi

P

I parcheggi sono progettati considerando l’inserimento di raingarden tra due file di parcheggi, che vadano a svilupparsi anche lateralmente, interponendosi tra i posti auto.

Auto

stra

da d

i Co

sa

Foglio 2


Sezione tipologica BB’

La modifica degli alvei con inserimento di vegetazione scudo erbacea e arbustiva permette di ridurre l’erosione delle sponde e aumentare la capacità di drenaggio. Questa operazione è fondamentale sia in corrispondenza del Fiume Albegna che del Torrente Osa, che, allo stato attuale, sono caratterizzati da una piccola area golenale priva di vegetazione e di elevata fragilità.

Il risezionamento dei canali idrici permette di incrementare la capacità di drenaggio, ridurre il rischio di erosione delle sponde, e favorire la ricostruzione del tessuto agroforestale nelle campagne e una generale riqualificazione degli agro-ecosistemi. L’effetto secondario di questa operazione è la rinaturalizzazione della rete irrigua e l’incremento della biodiversità.

Una rete idrica ben strutturata è importante per il corretto funzionamento e sviluppo delle trame agricole. Per questo motivo, il progetto del tratto autostradale non intende sovrascriverla, bensì ne rispetta la presenza e ne considera un incremento, sia dal punto di vista della gestione idrica sia della continuità della rete ecologica locale.

Key map B

B’

B

B’


Ponte verde

Specie potenzialmente legate all'habitat

Impianto con funzione schermante

rad

os t

Aut

La fascia di vegetazione arborea e arbustiva con funzione schermante è pensata per assolvere alla funzione di mitigare gli effetti dell’inquinamento, creare una barriera acustica e visiva e incrementare la biodiversità.

ad i Co

Canis lupus

sa

Percorsi Ciclopedonali Erinaceus europaeus

Felis silvestris I percorsi principali sono riqualificati, con inserimento di pavimentazione idonea al passaggio ciclopedonale. Hystrix cristata Linnaeus

Rete ecologica Lepus Linnaeus Au i Co

t o s t rada d

Muscardinus avellanarius

sa

Foglio 3

Sus scrofa

Partendo dalla rete vegetale, questa sarà incrementata lungo strada e lungo fiume garantendo una continuità della rete ecologica e incrementando anche la stabilità delle sponde del fiume, con scelta di vegetazione autoctona, cioè già presente sul territorio


Sezione tipologica CC’

Lungo il tracciato è risultato possibile isolare e descrivere diversi micro-paesaggi: cave, campi coltivati, boschi, laghi e monti. L’insieme costituisce una sorta di autobiografia naturale della regione, e si materializza, nell’autostrada di Cosa, come un percorso iniziatico lungo il quale riscoprire il territorio.

Il progetto è basato sulla visione, comprensione e partecipazione del luogo attraverso lo sguardo, al fine di costruire una nuova relazione con il territorio e di dar forma a paesaggi fruibili dall’utente-automobilista, il guidatore e il passeggero, e dal non-utente, l’abitate confinante.

Il tracciato autostradale interseca ed interferisce con i sentieri pre-esistenti, motivo per cui è volontà progettuale ripristinarli.

Key map

C D

D’

C’


Dinamiche di Paesaggio Dinamiche di paesaggio

Foglio 1

Foglio 1 Foglio 2

Foglio 2

Foglio 3

Foglio 3


Approfondimento progettuale Foglio 3

La progettazione dell’autostrada nel corridoio identificato ha dovuto confrontarsi con differenti problematiche, che è stato necessario analizzare e approfondire, al fine di identificare la soluzione a maggiore congruenza e compatibilità paesaggistica. Importante da approfondire è risultato il nodo del “Tracciato di Cosa” riguardante il punto di attraversamento dell’autostrada in corrispondenza planimetrica tra Poggio Farletta e Monte Nebiello. L’autostrada, passando in quel punto, creerebbe una frattura importante all’interno della rete ecologica locale. Per ovviare al problema, la soluzione ipotizzata è la costruzione di un ponte verde di collegamento tra i due poggi, in grado di mantenere una connessione paesaggistica, funzionale e sistemica del punto di vista ecologico, sia per la flora che per la fauna. Il design del ponte si ispira alla natura del luogo e alla curvatura dei poggi che lo caratterizzano, in maniera tale da risultare inserito con elevato grado di compatibilità all’interno del verde paesaggio collinare che attraversa.

La volontà progettuale è di dare priorità allo stazionamento e al movimento degli animali. Le cime delle alture vengono ricollegate e rimangono ininterrotte, creando zone di nulla circolazione umana. La pendenza strutturale del ponte aiuta a conferire alla struttura un aspetto naturale, che copia e imita le forme del paesaggio circostante. Inoltre, la forme “ad imbuto” delle due sponde del ponte permetteranno di raccogliere ed incanalare la fauna, così da condurla in sicurezza attraverso il passaggio, verso il rilievo opposto.

Concept nodo progettuale 1. IDENTIFICARE IL PROBLEMA

4. INQUADRARE

2. MODELLARE IL TERRENO

5. TAGLIARE

6. ALLARGARE

3. ATTRAVERSARE IL PAESAGGIO

7. RICUCIRE

8. MIMARE E PROGETTARE


Planimetria

scala 1:400


Sezione DD’ CC’ Key map

La stabilità del versante è garantita dall’impiego di tecniche di Ingegneria Naturalistica quali la gabbionata rinverdita, che permette il consolidamento “al piede”, e la gradonata viva, che protegge i poggi da erosioni e frane.

C D

D’

C’


Approfondimento progettuale

Ingegneria naturalistica per il versante collinare

Gabbionata rinverdita (2)

per ingegneria naturalistica si intende la disciplina tecnico-scientifica che studia le modalità di utilizzo, come materiali da costruzione, di piante vive, di parti di piante o addirittura di intere biocenosi vegetali, spesso in unione con materiali vegetali non viventi e materiali inerti (pietre, acciaio, terra, legname, paglia ecc.). L’ingegneria naturalistica si prefigge di accelerare processi naturali in atto, raggiungendo precisi obiettivi nel più breve tempo possibile e a costi sostenibili, tra i quali la protezione del terreno il consolidamento dei versanti, delle zone franose e delle sponde fluviali. I pendii soggetti a fenomeni franosi, spesso, prima di essere rinverditi, devono essere interessati da lavori preparatori di rimodellamento del terreno. È necessario riportare le condizioni di stabilità del terreno a livelli di sicurezza rimuovendo le sporgenze e le parti più ripide ed instabili. La vegetazione assolve ad una funzione di consolidamento delle particelle del terreno e, quindi, consente di ottenere pendenze più elevate rispetto a quelle ottenibili con pendii nudi, con evidenti vantaggi anche dal punto di vista economico ed ecologico. Particolare attenzione andrà posta per la salvaguardia della vegetazione arborea ed arbustiva presente in loco, se compatibile con i lavori previsti, consente di ottenere, a costo zero, un recupero ambientale, nonché idrogeologico più immediato e sicuro. In particolare, sono realizzati interventi misti di gradonata e gabbionata rinverdita, per sostenere e consolidare la scarpate e pendii instabili, combinando i materiali da costruzione vivi (piante e parti di piante) con quelli inerti (sassi, calcestruzzo, legno, acciaio, materiale sintetico, tubi drenanti ecc.).

La gabbionata rinverdita è impiegata per realizzare muri di sostegno o di difesa spondale. La struttura è resistente ed elastica, ed è costituita da reti di filo di ferro a maglie strette riempite con pietrisco di grossa pezzatura (15-35 cm) e contemporaneamente ramaglia viva o talee ed eventualmente piante legnose radicate. La rete viene accostata al pendio e ricucita con filo di ferro robusto, di modo che ne risulti un corpo solido che si adatta al terreno. Laddove la gabbionata potrebbe venir spostata da forze meccaniche, viene fissata con tondini di ferro di grosse dimensioni che vengono conficcati nel terreno. Le piante vengono inserite nella gabbia, prima di essere posizionata, sollevando di continuo la rete facendo passare i rami attraverso le maglie. Nel caso di gabbionate costruite con pietrame più grosso e con reti metalliche rigide, per lo più standardizzate, i rami e le piante non possono essere collocate attraverso i sassi, ma solo nelle fessure fra i singoli gabbioni. La costruzione deve avvenire solo durante lo stadio di riposo vegetativo, poiché un inserimento successivo è operativamente complicato. Il rinverdimento può essere eseguito anche con idrosemina. Le gabbionate sono economcamente vantaggiose, soprattutto qualora il pietrame sia reperibile in loco.

Gradonata viva (1) La gradonata è costituita da gradoni lineari, che corrono lungo le linee di livello del pendio, in cui si interrano a “pettine” delle talee o piantine radicate che garantiranno un consolidamento del terreno con l’apparato radicale e una lotta all’erosione superficiale, con la loro parte epigea. Per la realizzazione si procede con scavi, a mano o meccanici, dal piede della scarpata (largh. 50 - 100 cm), in funzione della pendenza si imposta, una contropendenza (minimo 10%) della trincea (1) con interasse tra le trincee 1,5 - 3 m. Alla base della trincea si posa un letto di talee o piantine una accanto all’altra in numero variabile a seconda delle condizioni. È molto importante, per ottenere un buon radicamento delle talee, che non rimangano evidenti spazi vuoti fra di esse, in quanto una eccessiva circolazione dell’aria può provocarne il disseccamento (2). Su terreni instabili il fosso va scavato per piccoli tratti, una volta predisposte le talee o le piante, deve essere subito richiuso per evitare degli smottamenti secondari (3). Questa tecnica si impiega soprattutto su terreni instabili dei versanti. Il pregio maggiore è quello di essere una tecnica poco costosa. Si possono impiegare anche piantine radicate, in questo caso però i costi aumentano (numero elevato di piantine da vivaio), l’effetto consolidante è inoltre spesso più lento ed inferiore rispetto a quello ottenuto con talee.

(1)

(2)


Approfondimento progettuale Il Ponte di Cosa

La progettazione del tratto autostradale prevede, nel nodo preso in esame, lo scavo di una trincea di lunghezza pari a 120 m e livellamento dei versanti adiacenti per permettere il passaggio automobilistico. In corrispondenza di tale nodo progettuale è prevista la progettazione di un attraversamento verde, una struttura artificiale che garantisca continuità della rete ecologica permettendo l’attraversamento della fauna al di sopra dell’autostrada. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di un eco-ponte con una lunghezza pari a circa 110 m e larghezza pari a circa 15 m (nel punto minimo, centrale) e circa 45 m (nel punto massimo, laterale). L’eco-infrastruttura diviene un contenitore di terra e di vegetazione capace di fornire un habitat adatto e un attraversamento sicuro per una vasta gamma di specie animali. In questo modo, il traffico automobilistico che corre al di sotto dell’infrastruttura non disturba quello floro-faunistico al di sopra, dove il transito degli esseri umani è vietato. La struttura di sostegno del ponte è formata prevalentemente da materiali quali l’acciaio, il calcestruzzo, la rete metallica, i tubi per lo smaltimento delle acque. Affinchè il nuovo attraversamento sia attraente per la fauna locale, sono state scelte piante adatte al microclima e ricche di frutti appetibili.

La Componente Vegetale La vegetazione che abita il nuovo ponte è stata scelta sulla base di criteri di compatibilità ambientale. In particolare, si è tenuto conto del tipo di habitat all’interno del quale la struttura si inserisce, definito “Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere”, del periodo di fruttificazione delle diverse specie, della appetibilità del dei frutti, del colore di questi ultimi e dei fiori dai quali originano, nonchè degli odori rilasciati. Inoltre, il ripristino della continuità ambientale, attraverso l’utilizzo di vegetazione familiare alla fauna, fa si che questa si senta protetta e sicura nell’attraversare i due versenti collinari. Lo schema di piantagione, riportato in seguito, permette la realizzazione di percorsi fatti di pieni e di vuoti che lasciano spazio alla futura espansione vegetale spontanea. La diversa altezza della vegetazione è stata orientata in maniera tale da creare, dal punto di vista dell’osservatore in autostrada, i movimenti ondulati degli stessi poggi.


Approfondimento Specie arboree/arbustiveprogettuale

Le Specie Vegetali 1

2

3

4

5

1

2

3

4

5

Specie arboree/arbustive

Nome: Arbutus unedo Fioritura: Ottobre/Novembre Fruttificazione: Ottobre/Novembre Altezza: 4 m Diametro: 5/6 m Abbreviazione: Au

Nome: Cistus creticus L. Fioritura: Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 1,5 m Diametro: 3/4 m Abbreviazione: Cc

Nome: Cistus monspeliensis L. Fioritura: Aprile/Maggio Fruttificazione: Giugno Altezza: 20cm / 1,5 m Diametro: 80 cm Abbreviazione: Cm

Nome: Crataegus laevigata Fioritura: Aprile/Maggio/Giugno Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 4-6 m Diametro: 3-4 m Abbreviazione: Cl

Nome: Erica arborea L. Fioritura: Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 3/4 m Diametro: 2/3 m Abbreviazione: Ea

Nome: Arbutus unedo Fioritura: Ottobre/Novembre Fruttificazione: Ottobre/Novembre Altezza: 4 m Diametro: 5/6 m Abbreviazione: Au

Nome: Cistus creticus L. Fioritura: Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 1,5 m Diametro: 3/4 m Abbreviazione: Cc

Nome: Cistus monspeliensis L. Fioritura: Aprile/Maggio Fruttificazione: Giugno Altezza: 20cm / 1,5 m Diametro: 80 cm Abbreviazione: Cm

Nome: Crataegus laevigata Fioritura: Aprile/Maggio/Giugno Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 4-6 m Diametro: 3-4 m Abbreviazione: Cl

Nome: Erica arborea L. Fioritura: Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 3/4 m Diametro: 2/3 m Abbreviazione: Ea

Specie erbacee

Specie arboree/arbustive

6 Specie arboree/arbustive

6

7

8

7

8

9 Specie erbacee

9

Nome: Fraxinus ornus L. Fioritura: Aprile/Maggio Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 10 m Diametro: 4-6 m Abbreviazione: Fo

Nome: Laurus nobilis L. Fioritura: Marzo/Aprile Fruttificazione: Ottobre/Novembre Altezza: 8/9 m Diametro: 1,5 m Abbreviazione: Ln

Nome: Pistacia lentiscus L. Fioritura: Marzo/Aprile/Maggio Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 3/4 m Diametro: 3/4 m Abbreviazione: Pl

Nome: Allium pendulinum Fioritura: Aprile/Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 25 cm Diametro: 20 cm Abbreviazione: Ap

Nome: Fraxinus ornus L. Fioritura: Aprile/Maggio Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 10 m Diametro: 4-6 m Abbreviazione: Fo

Nome: Laurus nobilis L. Fioritura: Marzo/Aprile Fruttificazione: Ottobre/Novembre Altezza: 8/9 m Diametro: 1,5 m Abbreviazione: Ln

Nome: Pistacia lentiscus L. Fioritura: Marzo/Aprile/Maggio Fruttificazione: Settembre/Ottobre Altezza: 3/4 m Diametro: 3/4 m Abbreviazione: Pl

Nome: Allium pendulinum Fioritura: Aprile/Maggio/Giugno Fruttificazione: / Altezza: 25 cm Diametro: 20 cm Abbreviazione: Ap


Approfondimento progettuale

Le Specie Vegetali

Tabella della fioritura/frutificazione delle specie selezionate

Mesi Specie

G

F

M

A

M

G

L

A

S

O

N

D

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Periodo fioritura

Periodo fruttificazione


Riferimenti


Bibiografia The landscape approach / Bernard Lassus ; introductions by Peter Jacobs and Robert B. Riley ; afterword by Stephen Bann; Disegnare linee nel paesaggio: metodologie di progettazione paesistica delle grandi infrastrutture viarie / ricerca di Emanuela Morelli : tutor Giulio G. Rizzo ; co-tutor Giudo Ferrara; Progettare trasformazioni nei paesaggi nel mondo che cambia, G. Paolinelli, dida press, Dipartimento di Architettura, Università di Firenze, Marzo 2018; Sustaining beauty. The performance of appearance, Elizabeth K. Meyer, Journal of Landscape Architecture, 2012; Roadways and The Land: The Landscape Architect’s Role, Elizabeth E. Fischer, Heidi Hohmann, and P. Daniel Marriott, Pubblic Roads Magazine, 2000; IL PASSANTE VERDE, Studio per la riqualificazione del territorio attraversato dal passante autostradale di Mestre, (a cura di) Sebastiano Steffinlongo, Enrico Ferreguti, Nicola Tonutti, Andrea Pennisi, Chiara Rosanelli; Manuale e linee Guida, ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ATAP Coordinamento delle Associazioni Tecnico-Scientifiche per l’Ambiente e il Paesaggio, 2010; Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, Decreto ministeriale del 5 Novembre 2001, Ispettorato Generale per la circolazione e la sicurezza stradale, Il paesaggio nei progetti originari di A22. L’esperienza di Pietro Porcinai, in A22 Nuove ecologie per infra/ strutture osmotiche, Paolo Picchi; Linee Guida per la progettazione integrata delle strade, Emilia Romagna, Lucina Caravaggi, 2018; PIANO STRUTTURALE. ai sensi degli articoli 52 e 53 della L.R. n. 1 del 3 gennaio 2005, Comune di Orbetello, 2007; Le microplastiche inquinanti emergenti: fonti, destino ed impatto per l’ambiente e per l’uomo, Tesi di Laurea, Corso di Laurea magistrale in Chimica e tecnologie sostenibili LM-54, Alberto Danieli, 2020.

Sitografia Vegetazione Comune di Orbetello: https://www.yumpu.com/it/document/read/16055680/cap-11-vegetazionecomune-di-capalbio; Rete Natura 2000: https://www.mite.gov.it/pagina/rete-natura-2000; Geoscopio Toscana: https://www.regione.toscana.it/-/geoscopio Eco-bridges: https://www.arup.com/projects/ecobridge; https://www.archdaily.com/874510/eco-bridge-designwinner-creates-an-undulating-mountainside-infrastructure-in-seoul; https://www.ecowatch.com/worlds-firsturban-bee-highway-helps-save-pollinators-1943334734.html; https://www.lifegate.it/oslo-stanno-costruendounautostrada-per-le-api; https://www.slideshare.net/youthla/balmori-panels; https://www.slideshare.net/ youthla/hntbmvva-panels-low; https://www.slideshare.net/youthla/zja-panels-low; https://www.slideshare.net/ youthla/jra-panels-low.



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