U N I V E R S I TA’ D E G L I S T U D I D I F I R E N Z E C O R S O D I L A U R E A D I M A G I S T R A L E I N A R C H I T E T T U R A D E L PA E S A G G I O - A A 2 0 2 0 / 2 0 2 1 L A B O R AT O R I O 1 , P R O G E T TA Z I O N E D I PA R C H I , G I A R D I N I E S PA Z I A P E R T I P U B B L I C I P R O F F. B U S S O T T I F I L I P P O , D E S A N T I S M A R I A , L A M B E R T I N I A N N A , M E C C A S AV E R I O
D O L F I S A R A , S A N N I N O FA B I A N A , R O C A B A D O PA U L I N A , WA N G YA N
T U T O R : PA S S E R A M AT T E O , P I L AT I L E O N A R D O
DOSSIER
SPAZI APERTI PUBBLICI p
PIAZZE
o
1 Piazza dei Ciompi
8
2 Piazza Santa Croce
n m
3 Piazza di San Firenze 4 Piazza della Signoria
l
900 mt
5 Piazza della Repubblica
9
6 Piazza del Duomo
i
7 Piazza di San Lorenzo
600 mt
8 Piazza San Marco
7
9 Piazza Santissima Annunziata e
10 Piazza Cesare Beccaria 11 Piazza Giuseppe Poggi
300 mt
12 Piazza Nicola Demidoff
6 f
GIARDINI PUBBLICI 5
b
1 10
a
3
d
a Giardino Chelazzi b Giardino del Gratta c Giardino di Borgo Allegri d Giardino universitario
4
c
e Giardino Piazza d’Azeglio
2
f Giardino delle Oblate g Terzo Giardino h Giardino Lungarno del Tempio i Giardino universitario l Orti Dipinti m Giardino della Gherardesca
12
h
g
n Giardino di Palazzo Capponi o Giardino dei Semplici / Orto Botanico
11
p Giardino di San Clemente
POSSIBILI ITINERARI Itinerari percorribili a piedi p 1 Piazza dei Ciompi o
2 Piazza Santa Croce
8
n
9 minuti
1 Piazza dei Ciompi
m
3 Piazza di San Firenze
12 minuti
4 Piazza della Signoria
l 9
1 Piazza dei Ciompi
i
5 Piazza della Repubblica
7
1 Piazza dei Ciompi e
6 Piazza del Duomo 1 Piazza dei Ciompi
6
7 Piazza di San Lorenzo
f
1 Piazza dei Ciompi 5 b
1 10
a
3
8 Piazza San Marco 1 Piazza dei Ciompi
d
9 Piazza Santissima Annunziata
4
13 minuti
12 minuti
15 minuti
18 minuti
15 minuti
c 2
1 Piazza dei Ciompi 10 Piazza Cesare Beccaria 1 Piazza dei Ciompi 11 Piazza Giuseppe Poggi
h
g 12 11
1 Piazza dei Ciompi 12 Piazza Nicola Demidoff
8 minuti
20 minuti
15 minuti
POSSIBILI ITINERARI Itinerari percorribili a piedi a Giardino Chelazzi b Giardino del Gratta a Giardino Chelazzi c Giardino di Borgo Allegri a Giardino Chelazzi d Giardino Universitario a Giardino Chelazzi e Giardino Piazza d’Azeglio
a Giardino Chelazzi
1 minuto
4 minuti
5 minuti
9 minuti
6 minuti
f Giardino delle Oblate a Giardino Chelazzi g Terzo Giardino a Giardino Chelazzi h Giardino Lungarno del Tempio
15 minuti
13 minuti
a Giardino Chelazzi i Giardino Universitario
10 minuti
l Orti Dipinti a Giardino Chelazzi m Giardino della Gherardesca
12 minuti
n Giardino di Palazzo Capponi
a Giardino Chelazzi o
Giardino dei Semplici / Orto Botanico
p Giardino di San Clemente
14 minuti
ESERCITAZIONI EX TEMPORE INDIVIDUALI
EVOLUZIONE STORICA I tre spazi pubblici esaminati, ovvero Piazza dei Ciompi, Giardino del Gratta e Giardino Chelazzi sono collocati nel centro storico di Firenze, nel Quartiere di Santa Croce. Nel 1928 il conte Giulio Guicciardini Corsi Salviati propose il risanamento della zona di S.Croce, dove vi era un gran affollamento di case antigieniche e dove continuavano a registrarsi alte percentuali di morti per tubercolosi. L'idea di Guicciardini venne supportata dalla proposta dell'architetto Raffaello Fagnoni che si basava sul concetto di diradamento edilizio. L'obiettivo era quello di riconoscere al quartiere un valore storico, salvaguardando gli edifici degni di pregio e demolendo invece quelli con maggiori problematiche. In questo Piano, inoltre, vi era la volontà di immaginare per la zona della futura Piazza dei Ciompi un grande vuoto urbano. I lavori di demolizione degli isolati iniziarono nel 1936, ma dovettero poi interrompersi a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1949 l'amministrazione comunale confermò la volontà di lasciare un vuoto da demolizioni dove oggi si trova Piazza dei Ciompi e di collocarvi la storica Loggia del Pesce, realizzata da Vasari nel 1567. I lavori di ricostruzione della Loggia del Pesce (storicamente situata in Piazza del Mercato Vecchio, area che poi venne demolita per lasciar spazio all'attuale Piazza della Repubblica) in Piazza dei Ciompi iniziarono nel 1955 e nel 1963 in questo luogo vennero collocate le bancarelle del mercato del Piccolo Antiquariato a cui venne dato il nome di Mercatino delle Pulci. L'assetto attuale di Piazza dei Ciompi, con il giardino centrale e la piazza circostante, è dovuto all'intervento di riqualificazione avvenuto nel 2018. Lo storico Mercatino delle Pulci è stato pertanto spostato in Largo Annigoni. 1 2
Estratti delle Tavole inerenti il Progetto di Risanamento edilizio della zona centrale di Santa Croce, iniziata nel 1928/30. Fonte: www.casadell’architettura.eu
1
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RACCOLTA DI FOTO STORICHE
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5
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Risanamento Urbanistico del Quartiere di Santa Croce a Firenze: Operai in Piazza dei Ciompi durante i lavori di demolizione. Anno dello scatto 1938. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
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Lavori di demolizione delle case antiche nel Quartiere di Santa Croce in corrispondenza e in prossimità dell’odierna Piazza dei Ciompi. Sullo sfondo, la cupola del Duomo. Anno dello scatto 1940 ca. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
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Mercato dell’Antiquariato in Piazza dei Ciompi. Anno dello scatto 1972. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
RACCOLTA DI FOTO STORICHE
6
8
7
6
La Loggia del Pesce in Piazza dei Ciompi. Anno dello scatto 1955. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
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Mercato dell’Antiquariato in Piazza dei Ciompi. Anno dell scatto 1971. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
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Gli elefanti del Circo Togni passano in Via Pietrapiana davanti alla Loggia del Pesce. Anno dello scatto 1957. Fonte: Archivi Alinari, Firenze.
Il Giardino del Gratta, collocato tra Piazza dei Ciompi ed il Palazzo Gerini, venne inaugurato nel 2006 in memoria dell'artista circense Evaristo Caroli detto “il Gratta", che insieme alla moglie Sara Pellegrini decise di trasferirsi a Firenze, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il circo del famoso clown inizialmente lavorava solo in estate, alle rovine di Pietrapiana (dove oggi vi è il palazzo delle Poste realizzato dall'architetto Giovanni Michelucci e ultimato nel 1967). Successivamente l'acquisto di un tendone da circo sostituì l'arena di legno che veniva montata ogni sera e questo permise a Caroli di poter lavorare anche in inverno spostandosi di quartiere in quartiere. Il circo Caroli visse fino alla fine degli anni Settanta quando il Gratta decise di ritirarsi dall'attività. Il famoso artista morì nel 1989 all'età di 86 anni. Oggi il suo ricordo risulta inciso su un'epigrafe collocata all'ingresso del Giardino del Gratta a lui dedicato. 9
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Foto storica del Circo Caroli. Anno dello scatto non indicato. Fonte: Articolo Morte del “Gratta” dal quotidiano “La Nazione” del 16/06/1989.
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Epigrafe commemorativa di Evaristo Caroli posta dinanzi il Giardino. Anno dello scatto 2020. Fonte: scatto realizzato durante un sopralluogo.
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Foto di Evaristo Caroli in arte “ il Gratta” Anno dello scatto non indicato. Fonte: Articolo Morte del “Gratta” dal quotidiano “La Nazione” del 16/06/1989.
Il Giardino Chelazzi, delimitato a sud da Via dell'Agnolo, si trova sul retro di Palazzo Gerini dove vi è la sede dell'I.N.D.I.R.E. L'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, venne fondato nel 1925. A seguito dell'intervento di risanamento del quartiere di Santa Croce iniziato nel 1936, Palazzo Gerini venne sottoposto a un restauro promosso dal Comune di Firenze e diretto dall'architetto Ezio Zalaffi, con la collaborazione di Edoardo Detti, Giorgio Giuseppe Gori e Leonardo Ricci. Dall'anno di fondazione il centro si occupa di guidare l'evoluzione del sistema scolastico italiano tramite investimenti in formazione ed innovazione, con lo scopo di sostenere i processi di miglioramento e di ricerca. Il centro Didattico Nazionale possiede un archivio storico dove è conservato un ricco patrimonio documentario di interesse storicopedagogico, fonti importantissime dall'inestimabile valore. L'adiacente Giardino Chelazzi venne inaugurato nel 2006 e dedicato alla memoria del vicepresidente del Quartiere 1, Alessandro Chelazzi. All'interno del giardino è presente una scultura di Giuliano Tomaino, donata alla città di Firenze, raffigurante tre cavallucci di colore rosso, realizzati utilizzando esclusivamente ferro riciclato. Ad oggi l'area del Giardino Chelazzi viene prevalentemente utilizzata dagli abitanti del quartiere che vi si recano per portare qui i loro cani e per prendere l'acqua fornita dal fontanello pubblico collocato all'interno di questo spazio.
12
Sala della Biblioteca Michelucci, l’architetto che progettò gli interni di Palazzo Gerini. Anno dello scatto non indicato. Fonte: Toscana Novecento, Portale di Storia Contemporanea.
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Foto della scultura di Giuliano Tomaino. Anno dello scatto 2020. Fonte: Scatto realizzato durante un sopralluogo.
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LA TIMELINE
1928
1963
2018
VENNERO COLLOCATE IN PIAZZA DEI
NUOVO ASSETTO
CIOMPI LE BANCHERELLE DEL
DI
PICCOLO ANTIQUARIATO
PIAZZA DEI CIOMPI
1949 L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
IL CONTE GUICCIARDINI
DECISE DI COLLOCARE LA
PROPOSE IL RISANAMENTO DEL
LOGGIA DEL PESCE DOVE OGGI
QUARTIERE DI SANTA CROCE
SI TROVA PIAZZA DEI CIOMPI
1936
1955
2006
INIZIARONO I LAVORI DI
INIZIARONO I LAVORI DI RICOSTRUZIONE DELLA
INAUGURAZIONE DEL GIARDINO DEL GRATTA
DEMOLIZIONE DEGLI ISOLATI
LOGGIA DEL PESCE IN PIAZZA DEI CIOMPI
E DEL GIARDINO CHELAZZI
ANALISI DELLE TIPOLOGIE DI VIABILITA’
TIPOLOGIE DI VIABILITA’ Viabilità carrabile
1
Zona a traffico limitato 2
Area pedonale 3
NOME DELLE STRADE 5
1 Via Pietrapiana 2 Via dei Martiri del Popolo
4
3 Via dell’Ulivo 4 Via M. Buonarroti 5 Via Borgo Allegri 6
6 Via dell’Agnolo
N
Elaborato - scala 1:1000
ANALISI DELLE DIREZIONI DEL TRAFFICO VEICOLARE
Direzione del traffico veicolare
Viabilità carrabile
Zona a traffico limitato
Area pedonale
N
Elaborato - scala 1:1000
ANALISI DELLE SUPERFICI PERMEABILI ED IMPERMEABILI
Superfici permeabili
Superfici impermeabili
Edificato
Interno degli isolati Superfici sconosciute
Elaborato fuori scala Scala originale 1:500
N
ANALISI DEI FLUSSI PEDONALI ALL’INTERNO DEI TRE SISTEMI URBANI
SCHEMI DEI FLUSSI PEDONALI ALL’INTERNO DEI TRE SISTEMI URBANI / GIARDINO CHELAZZI
/ PIAZZA DEI CIOMPI
Ingresso chiuso
Ingresso
/ GIARDINO DEL GRATTA
Ingresso
Ingresso area panchine
SCHEMI DEI FLUSSI PEDONALI ALL’INTERNO DEI TRE SISTEMI URBANI / GIARDINO CHELAZZI
L’osservazione e lo studio dei diversi movimenti dei fruitori di questo spazio pubblico, mettono in evidenza che all’interno del Giardino Chelazzi possono essere distinte due tipologie di percorsi seguiti dagli “abitanti ”. La freccia più grande e più marcata, eseguita nello schema delle fruizioni, infatti, è quella che viene percorsa dai cittadini che entrando dal cancello principale, ed unico accessibile, raggiungono il fontanello pubblico di distribuzione di acqua potabile. Le altre frecce, invece, eseguite nello schema con un tratto più fine, rappresentano i movimenti che i fruitori eseguono per raggiungere le dodici panchine presenti all’interno del giardino. Coloro che giungono in questo spazio, infatti, sono principalmente proprietari di cani che conoscono il giardino e “ la comunità virtuale ” che vede questo luogo come un punto di incontro dove poter portare i propri animali domestici. In virtù di queste considerazioni risulta evidente che lo spazio centrale del giardino appare come una sorta di spazio inutilizzato, senza delle vere e proprie funzioni, se non quella di passaggio.
/ GIARDINO DEL GRATTA
L’ingresso al Giardino del Gratta, collocato dinanzi Piazza dei Ciompi, è caratterizzato dalla presenza di un cancello, che come nel caso del Giardino Chelazzi, rende questo spazio accessibile solo durante il giorno, impedendo l’ingresso durante le ore notturne e serali. Anche in questo giardino, nello schema delle fruizioni, è stato individuato un percorso con una freccia più grande e più marcata ed altri percorsi con frecce secondarie più sottili. La prima linea in questione rappresenta il percorso seguito dagli “ abitanti ” che si recano all’interno del Giardino del Gratta per raggiungere la struttura dei bagni pubblici. Le altre frecce, invece, rappresentano i movimenti che i fruitori eseguono per raggiungere le nove panchine poste all’interno del giardino, dove giungono per riposarsi o per attendere i bambini che si apprestano a giocare sugli scivoli e sulle strutture adibite a questa funzione.
/ PIAZZA DEI CIOMPI
Piazza dei Ciompi, dopo la riqualificazione terminata nel 2018, si presenta come uno spazio organizzato in varie parti differenti. Il nuovo assetto è caratterizzato dalla presenza di un giardino ornamentale centrale, dove sono state collocate anche delle sedute. Come emerge dallo schema delle fruizioni, gli “ abitanti ” percepiscono questo luogo come una sorta di area di passaggio, da poter attraversare per giungere in varie parti del quartiere. I soli spostamenti relazionati alla sosta sono quelli che conducono alle sei panchine presenti al centro della piazza e alla Loggia del Pesce, landmark importante utilizzato anche come luogo dove poter sostare utilizzando i gradini come vere e proprie sedute.
INTERVISTE AI FRUITORI DEL GIARDINO CHELAZZI 1 Come ha conosciuto il Giardino Chelazzi? 2 Abita a Firenze? Se sì, in quale zona? Se no, in quale città abita? 3 Viene spesso al Giardino Chelazzi? Perché si reca in questo spazio? 4 Cosa pensa del Giardino Chelazzi? Cosa desidererebbe vedere?
Intervistato n.1, Simone, 43 anni 1 ...” L’ho conosciuto passandoci davanti a piedi, per andare a lavorare...” 2 “ Sì sono fiorentino...abito in Via Gioberti, qui vicino. ” 3 “ Mi ci fermo a volte sull’ora di pranzo per mangiare un panino. ” 4 “ All’inizio non pensavo fosse un giardino pubblico...credevo fosse la corte privata del palazzo che c’è qui dietro...” Ma forse sarebbe giusto segnalarlo meglio...Io stesso prima non lo conoscevo. “
Intervistato n. 2, Ubaldo 76 anni 1 (...) “ Me l’hanno detto i miei amici del bar. Ci portano sempre il cane... “ 2 “ Abito dietro le poste, quelle che ci sono in Via Pietrapiana. ” 3 “ Almeno un paio di volte a settimana...vengo qui con il mio cane e mentre lui fa la giratina io mi metto a sedere sulla panchina a leggere. ” 4 “ E’ lasciato un po’ andare...la sera meglio non venire...c’è un po’ di gentaccia. E’ un peccato...bisognerebbe sistemarlo un po’... ”
INTERVISTE AI FRUITORI DEL GIARDINO CHELAZZI Intervistato n.3, Cinzia, 62 anni 1 “ Lo conosco perché la mia nipotina va a scuola qui accanto. ” 2 “ Sì, sto in una traversa di Via Ghibellina... ” 3 “ Qualche volta mi capita di fermarmici quando aspetto che la bambina esca da scuola. Mi metto a sedere, oppure riempio la bottiglina dell’acqua al fontanello. ” 4 “ Francamente non mi piace molto...Non è uno spazio adatto ai bambini. Non ci sono giochi e non mi sembra nemmeno tanto sicuro...sarebbe bello renderlo più adatto anche ai bambini. ”
Intervistato n. 4, Alberta, 84 anni 1 “ Ci passo davanti per andare a fare la spesa e ho fatto amicizia con delle signore che ci portano il cane. ” 2 “ Sì sì, abito qui di fronte (...) ” 3 “ A casa sono sola...spesso vengo qui per fare due chiacchere con qualcuno, per vedere un po’ di gente, stare in compagnia... ” 4 “ A volte ci sono un po’ troppi cani e i padroni non sempre raccolgono gli escrementi...si sentono spesso cattivi odori (...) ”
ERBARIO
ERBARIO
INTERPRETAZIONI PROGETTUALI
S W O T A N A LYS I S S/ FORZE
W/ DEBOLEZZE
1/ Tessera importante per la vita di quartiere
1/ Spazio poco attraente, presenza di cassonetti di nettezza urbana all’ingresso principale (unico accessibile)
2/ Uno dei pochi spazi verdi pubblici del centro storico 3/ Disponibiità di ombra naturale 4/ Microclima fresco (abbattimento dell’isola calore urbano U.H.I. grazie alla presenza della vegetazione)
2/ Disposizione arredi e funzioni non incentivano la socialità 3/ Prevalenza di superfici non permeabili
4/ Presenza del fontanello pubblico
4/ Presenza di alberature pericolose/ danneggiate
5/ Olmo e tigli landmark visivi nell’hardscape urbano circostante
5/ Vegetazione e superfici permeabili non accessibili (recinto/ aiuole) 6/ Barriere materiche (recinzione) e vegetali (rampicanti e alberature) limite visivo e fisico 7/ Gestione e manutenzione scarsa e/o insufficiente
O / O P P O R T U N I TA’
T/ MINACCE
1/ Spazio di relazione con il Palazzo Gerini (I.N.D.I.R.E.)
1/ Margini poco permeabili
2/ Spazio aperto del sistema Piazza dei Ciompi/ G. del Gratta/ G. Chelazzi
2/ Utilizzo limitato a pochi gruppi di fruitori e spazio pubblico soggetto ad usi impropri
3/ Vicinanza ad importanti poli attrattivi, culturali e turistici: Loggia del Pesce Mercato delle Pulci Università di Firenze Moschea islamica Sinagoga ebraica Chiesa di Sant’Ambrogio Cattedrale di Santa Maria del Fiore basilica di Santa Croce di Firenze
3/ Pavimentazioni danneggiate e discontinuità delle superfici 4/ Ambiente inquinato da scarichi di auto e rifiuti abbandonati
21 %
PERMEABILE
79 %
IMPERMEABILE
GIARDINO LUDICO CONDIVISO
INTERPRETAZIONI PROGETTUALI
CONCEPT/
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO LEGENDA Verticalizzazione della vegetazione; l’intenzione è di ristabilire una relazione reciproca con il Palazzo Gerini e le caratteristiche che questo è in grado di donare al Giardino Chelazzi quali la didattica e la sperimentazione.
Olmo come landmark; l’intenzione è di mantenere la presenza dell’Olmo in quanto importante elemento per identificare lo spazio aperto pubblico nell’hardscape urbano circostante. Nuova vegetazione a carattere didattico; l’intenzione è di inserire nuova vegetazione sana e integra che rafforzi il carattere di didattica e apprendimento che già il Palazzo Gerini e le attività al suo interno comunicano e rappresentano. Fontanello esterno al giardino; l’intenzione è di spostare il fontanello pubblico di distribuzione dell’acqua potebile all’esterno dello spazio del giardino di modo tale da renderlo accessibile e visibile con magiore faciltà e senza che la sua funzione sia sottoposta a vincoli di orario (dettati dal fatto che il Giardino Chelazzi è attualmente ad accesso condizionato da orari). Inoltre, la rinnovata accessibilità del fontanello e la posizione maggiormente visibile rapresenterebbero un nuovo elemento attrattore. Multifunzionalità delle barriere; l’intenzione è di inserire nuove strutture capaci di fungere da barriere limite per identificare lo spazio del giardino e distinguerlo dallo spazio esterno urbano e stradale, capaci di infondere sicurezza nell’utilizzo del giardino ad adulti e bambini, capaci di fungere da protezione acustica dall’inquinamento sonoro prodotto dal traffico intenso di Via dell’Agnolo, capaci di fungere da landmark identificativo del giardino in quanto spazio gioco e da spazio ludico per i più piccoli.
S PA C E /
Percorso guidato di esplorazione urbana e di quartiere; l’intenzione è di creare un percorso guidato di curiosa esplorazione urbana e di quartiere con fine didattico di modo tale da includere il Giardino Chelazzi sia nel sistema della Piazza dei Ciompi e del Giardino del Gratta, sia con il resto dela città di Firenze e dei suoi spazi aperti verdi.
PLANIMETRIA/ S U G G E S T I O N I D A L Q U A R T I E R E / PA L E T T E C R O M AT I C A
/ SCALA 1:200
VUOTI E PIENI/
/ SCALA 1:200
S E Z I O N E F R O N TA L E D I D E T TA G L I O /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
H A R D S C A P E / M AT E R I A L I E S U P E R F I C I / a.
Superficie pavimentata Pavimentazione antitrauma drenante sp. 3 cm Sottofondo antitrauma sp. 5 cm
A’
Strato in cls con rete elettrosaldata sp. 10 cm
A
Strato di ghiaia grossolana sp. 20 cm Terreno
b.
Superficie pavimentata Giunto ancorato al massetto in cls sp. 5x8 cm Strato di allettamento in pietrisco sp. 10 cm
SEZIONE AA’
Strato in geotessuto sp. 1 cm
a
b
c
Strato di ghiaia grossolana sp. 20 cm Trincea drenante con tubo microfessurato
18 cm
Terreno
20 cm
c.
Percorso della memoria Pavimentazione drenante sp. 8 cm Strato di allettamento in pietrisco sp. 10 cm Strato in geotessuto sp. 1 cm Strato di ghiaia grossolana sp. 20 cm
A
A’
Terreno
/ SCALA 1:20 PAVIMENTAZIONI ANTI-TRAUMA DRENANTE Le pavimentazione dello spazio gioco interno al Giardino Ludico condiviso sono realizzate in gomma antitrauma riciclata SBR e colorata secondo le indicazioni della palette cromatica associata alla planimetria. Le pavimentazioni in gomma antitrauma sono superfici che si utilizzano per limitare i danni da caduta in determinate aree. Questo tipo di pavimentazione è particolarmente resistente agli agenti atmosferici, chimici, all’usura e ai raggi UV e facilmente lavabile. Proprio perché impiegati in aree prevalentemente frequentate da bambini i materiali dovrebbero essere sempre di buona qualità e i colori utilizzati atossici. PAVIMENTAZIONI IN CALCESTRUZZO DRENANTE Le pavimentazioni in calcestruzzo appartengono alle superfici semipermeabili. Vengono utilizzate in ambito urbano come una vera e propria pavimentazione realizzata in diversi strati di terra e conglomerati favorendo evaporazione, alimentazione della falda acquifera e deflusso superficiale dell’acqua. Il calcestruzzo, come il terreno e il prato, trattengono e rilasciano le acque meteoriche gradualmente contribuendo a contrastare gli effetti negativi dovuti all’eccesso di impermeabilizzaizone della città costruita. Il colore di finitura riprende quello del tipo di terra o del tipo di calcare utilizzato nella miscela. L’impiego è favorito dalla facile manutenzione e dal costo contenuto.
A P P R O F O N D I M E N TO S T R U T T U R A P E R G O L A
/ SCALA 1:50
P R O T E Z I O N E / D E L I M I TA Z I O N E S PA Z I A L E / G I O C O / PA S S A G G I O O M B R AT O / L A N D M A R K
a.
Superficie stradale M. Buonarroti Pavimentazione in pietra serena sp. 14 cm Sottofondo di lastrico in pietra composto di sabbia e ghiaietto sp. 10 cm Stabilizzato in calcestruzzo sp. variabile/ in media 15 cm
B
B’
Terreno
b 30 cm
b.
Struttura pergola Pannelli in policarbonato tipo DANPALON sp. 4 cm Travi strutturali longitudinali in acciaio sp. 5 cm Travi trasversali di sostegno sp. 15 cm
280 cm
a
B
c. c
B’
Vedere dettaglio pavimentazione AA’
PLANIMETRIA DI NOTTE/
/ SCALA 1:200
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO ILLUMINAZIONE A LED PER ESTERNI “veneto light” Veneto Light è una illuminazione outdoor, frutto di ricerca ed innovazione, ideata e progettata da Studio Rigo. Il design lineare, minimale e deciso creare ambienti luminosi dotati della massima ospitalità e sicurezza d’uso, conferendo contemporaneamente calore e dinamismo agli spazi aperti urbani. Questa tipologia di illuminazione è stata utilizzata: intorno alle alberature, parallelamente al lato esterno della pergola, sul lato interiore delle targhette botaniche.
Proget to: Campbells cove/ Sydney/ Australia/ 2019
f o n t e : h t t p s : / / f a v a r o 1 . c o m / i t / l a m p a d e - l e d - p e r- e s t e r n i /
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO FARETTO DA ESTERNO “cubetto” Per la illuminazione della pergola è stato scelto di inserire una illuminazione a faretto per direzionare il fascio di luce e perpetuare il gioco di colori e riflessione che si verifica naturalmente durante il giorno. “Cubetto” è una luce a Led che si distingue per il design minimale e la versatilità d’utilizzo. Questo corpo illuminante è ricavato dalla lavorazione di trafilati in alluminio pieni. Questa tipologia di illuminazione è stata installata al di sopra della pergola ed orientata a 45° verso il basso di modo tale da ottenere una proiezione dei colori dei pannelli della pergola e perpetuare l’effetto di riflessione che si crea di giorno per opera della luce solare.
I s p i r a z i o n e : “A k a l e i d o s c o p e o f c o l o u r a t B a l t i c ” b y Daniel Buren
fonte: h t t p s : / / w w w. a r c h i p r o d u c t s . c o m / i t / p r o d o t t i / b r i l l a m e n t i / f a retto-a -led-da -parete -in-alluminio-cubetto-faretto-da -pa rete_275940#
PA L E T T E A R B O R E A / ELIMINATI / MANTENUTI
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO A seguito dell’analisi delle alberature presenti nello stato di fatto, è stato scelto di effettuare una selezione delle alberature da mantenere (in grigio nello schema) e da eliminare (in rosso nello schema) sulla base della necessità di creare uno spazio ludico e didattico che permettesse alle persone un uso sicuro del luogo. L’Olmo è stato mantenuto per conferirne al giardino un landmark distintivo all’interno dello spazio urbano del quartiere, considerate anche le sue attuali buone condizioni, le dimensioni e l’età. Le altre alberature sono state eliminate perchè non coerenti con le nuove destinazioni d’uso dello spazio e le sue nuove forme e funzioni. Di conseguenza, sono state rimosse anche le aiuole che ospitavano tali alberature perchè degradate, inaccessibili e scarsamente manutenute.
PRIMA
LEGENDA Pinus pinea L. Tilia europaea L.
Alberature eliminate
Ulmus minor Mill.
Alberature mantenute
PA L E T T E A R B O R E A /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO La scelta di inserire varietà dimenticate di alberi da frutto è stata dettata dalla volontà di creare un legame didattico tra il giardino e le persone che lo vivono. In tal modo, viene riportata alla memoria e alla attenzione la conoscenza di queste specie così importanti per perpetuare la biodiversità naturale e genetica e ricordare la tradizione che le circonda.
MANTENUTI / NUOVI
DOPO
LEGENDA
IMPIANTO A FRUTTETO 10 m
7m
5m
Ulmus minor Mill. 4m
4m
Tilia europaea L. 5m
4m
5m
5m
7m
4m
Alberi da frutto “dimenticati”/”minori”
DETTAGLI IN PALETTE VEGETAZIONALE
4m
fonte: ht tps://archeologiaarborea.com/
PA L E T T E A R B O R E A /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
COINVOLGIMENTO VERTICALE DELLA FACCIATA TRAMITE LA VEGETAZIONE
Il coinvolgimento verticale della facciata del Palazzo Gerini è stato realizzato attraverso l’inserimento di alberature da frutto sistemate “a spalliera” e verticalizzate lungo la parete. Questo tipo di scelta consente di creare una relazione visiva, concreta e didattica fra l’edificio ed il contesto ludico del Giardino. In tal modo, la facciata non appare più come elemento isolato ed estraneo, ma coinvolto e incluso all’interno del sistema.
VERTICALIZZAZIONE DELLA COLTIVAZIONE DI FRUTTA R I S C O P E R TA / T R A D I Z I O N E
PA L E T T E V E G E TA Z I O N A L E / F R U T T I P E R D U T I / A R C H E O L O G I A A R B O R E A D I D AT T I C A / M E M O R I A / T R A D I Z I O N E / R I S C O P E R TA / B I O D I V E R S I TA’ D A C O LT I VA R E
1
PERA FIORENTINA Pyrus communis L.
2
PERA MOSCATELLA Pyrus communis L.
3
REGINA CLAUDIA GIALLA Prunus domestica L.
4
SUSINA SCOSCIAMONACA Prunus domestica L.
5
MELO LIMONCELLA Malus communis
6
MELO ROSA IN PIETRA Malus communis
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO La pianta di pera fiorentina deve probabilmente il suo nome alla provenienza toscana. E’ molto vigorosa, rustica e a portamento quasi assurgente. Risulta molto produttiva e fiorisce tardivamente. Il frutto è di medio-piccola pezzatura e sferoidale. La buccia è verde brillante, con un lieve arrossamento dalla parte del sole. Viene raccolta in novembre. La polpa è poco succosa. L’albero di pera moscatella è molto vigoroso, rustico e a portamento piuttosto espanso. Produce in maniera costante e fiorisce precocemente e in maniera abbondante. I frutti sono di piccole dimensioni e riuniti in mazzetti. La buccia è gialla con sfumature rosso scuro dalla parte del sole. La polpa è molto zuccherina e profumata con sapore di moscato. La maturazione si verifica ad agosto. L’albero di Regina Claudia gialla è mediamente vigoroso, molto rustico e a portamente irregolare. La fioritura è medio-tardiva, e si verifica a metà aprile. I frutti hanno forma rotondeggiante. La buccia è sottile e color giallo oro. La polpa è molto profumata e dolce. Viene raccolta a metà agosto. L’albero di susina scosciamonaca è mediamente vigoroso, molto rustico e a portamento irregolare. Presenta una alta produttività. Il frutto ha una forma molto allungata e la buccia è di colore giallo-violacea. Viene raccolta a metà agosto. L’albero di melo limoncella è mediamente vigoroso e a chioma espansa. Fiorisce tardi ed è mediamente rustico. Il frutto è medio-piccolo e la buccia gialla. La polpa è croccante e molto profumata. Viene raccolta in ottobre. La pianta di melo rosa in pietra è molto vigorosa e a chioma aperta. Fiorisce in epoca tardiva ed è motlo rustica e resistente ai parassiti. La buccia è verde con macchie diffuse di colore rosso. La polpa è acidula e poco succosa. Il frutto viene raccolto in novembre, dopo San Martino.
FA M . R O S A C E A E / Specie rustiche / Va r i e t à d i m e n t i c a t e / Specie resistenti / Generatori di biodiversità fonte: ht tps://archeologiaarborea.com/
PA L E T T E V E G E TA Z I O N A L E /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
/ S C H E M I D I P O TAT U R A D I U N G I O VA N E A L B E R O D A F R U T T O
Per favorire il passaggio al di sotto degli alberi ai bambini e per permettere agli esemplari vegetali di crescere in maniera corretta, è stato previsto un piano di potature (in 4 step fondamentali) per accompagnarli durante lo sviluppo. A seguito della fruttificazione, sarà necessaria una potatura periodica di modo tale che la pianta mantenga il proprio equilibrio e la sua forma.
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3
Nel primo schema è possibile osservare che partendo da un giovane albero da frutto senza ramificazioni sarà necessario cimare ad una determinata altezza (1 metro) per consentire in tal modo all’albero di ramificare più in alto. Nel secondo schema è stato rappresentato un albero di due anni che ha ramificato a partire dal taglio effettuato l’anno precedente.
3
Nel terzo schema è possibile osservare che per favorire la ramificazione risulta necessario cimare i rami che si sono formati grazie ai tagli precedenti.
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Nel quarto schema è stato rappresentato un albero di tre anni che grazie ai tagli precedenti ha ramificato risultando così pronto per essere impalcato.
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15 m 12 m 10 m 8m
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N A R R A Z I O N E AT T I VA /
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
G I O C O / A P P R E N D I M E N T O / R I S C O P E R TA / P E R C O R S O U R B A N O Uno spazio ludico e didattico alla scoperta dei frutti perduti e dimenticati
PERDUTI
MEMORIA
TRADIZIONE
RISCOPERTA
BIODIVERSITA’
Allo scopo di connettere il Giardino ludico condiviso con il resto del sistema di spazi aperti di quartiere e dalla città di Firenze, è stato realizzata una strada a carattere pedonale dove le strisce pedonali diventano indicatori di percorrenza e guida per i passanti che sono invitati dalla curiosità e dalla volontà di scoperta alla esplorazione e all’ingresso all’interno dello spazio giardino. Le parole riportate nella pavimentazione sono: perduti, memoria, tradizione, riscoperta, biodiversità. Rappresentano una narrazione frammentata e giocosa che si conclude presso le specie botaniche di frutti dimenticati. Queste presentano a terra, incastonata nella pavimentazione, una targhetta botanica in stagno e corten che riporta il nome dell’albero e, inciso, un QR code che rimanda alla storia e alla descrizione dell’esemplare. La volontà finale è quella di realizzare una rete di frutta urbana all’interno della quale ogni specie di città è connessa.
P E R C O R S O “ D I PA S S I ” / CONNESSIONE DI SISTEMA/ R E T E D I F R U T TA U R B A N A / TRADIZIONE/ S C O P E R TA / GIOCO/ M U LT I G E N E R A Z I O N E Proget to: Plaza de Cimadevilla/ Spagna/ Llanes
ISPIRAZIONI/ SUGGESTIONI/
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO La realizzazione delle due pergole del Giardino si è ispirata dalle suggestioni di forme, composizioni ed effetti di luce creati da Daniel Buren e Piet Mondrian. L’intenzione è stata quella di creare uno spazio di passaggio e di gioco dove gli effetti generati a terra, dalla luce solare di giorno e dai fari led di notte, diventassero essi stessi un gioco. La pergola, in quanto tale, rappresenta una funzione intrinseca di spazio di protezione dai fenomeni metereologici perchè dotata di un sistema di scarico delle acque al suolo, e dal caldo sole estivo. Le molteplici funzioni di questo elemento la caratterizzano come elemento fondamentale e costituente del Giardino, portale di accesso per lo spazio condiviso.
Via Michelangelo Buonarroti
Borgo Allegri
Une Pause colorèe/ David Buren/ France/ Paris/ 2016
Piet Mondrian/ Composizioni
ISPIRAZIONI/ SUGGESTIONI/
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO P O L I F U N Z I O N A L I TA’ / R I C I C L O / R I U S O / R E C U P E R O La scelta di prevedere uno spazio adibito al gioco e alla didattica accoglie l’ispirazione pervenutaci dalla consultazione delle foto storiche contenute nell’Archivio online del Centro sulla Didattica Sperimentale (Palazzo Gerini, INDIRE). Le foto raccontano di una scuola-giardino dove i frutti vengono osservati e raccolti dai bambini che quotidinanamente hanno esperienza delle fasi fenologiche delle specie. Viene così a crearsi un legame e una spiccata sensibilità verso l’ambiente esterno che diventa luogo di sperimentazione e conoscenza costruttiva.
KINDERGARTEN scuola - giardino OPEN AIR SCHOOL educazione all’aperto OUTDOOR LIVINGROOM multigenerazionale S PA Z I O G I O C O libero D I D AT T I C A osservazione diretta della natura
f o n t e : h t t p s : / / w w w. i n d i r e . i t / p a t r i m o n i o s t o r i c o /
Proget to: Una piaz za per casa verde / Linaria
CASSETTE POLIFUNZIONALI/
/ I S T R U Z I O N I P E R L’ U S O A U T O C O S T R U Z I O N E PA R T E C I PATA
FUNZIONE DI RACCOLTA DEI FRUTTI
FUNZIONE DI SEDUTE COMPONIBILI
FUNZIONE DI SEDUTE
Le cassette in legno previste all’interno del giardino ludico condiviso potranno essere utilizzate per svolgere diverse funzioni. In primo luogo sarà possibile, durante le varie attività didattiche organizzate all’interno del sito, riporre al loro interno i vari “frutti perduti”. Questo permetterà alle scolaresche di imparare a riconoscere non solo queste varietà dimenticate, ma anche l’importanza ed il valore che possono avere la riscoperta e la memoria. L’altra funzione che potranno avere le cassette è quella di sedute. All’interno del giardino, infatti, sono state previste delle sedute realizzate con cassette riciclate in legno. L’obiettivo è quello di creare uno spazio dove i bambini potranno non solo giocare, ma anche imparare, grazie a workshop ed eventi organizzati all’interno del giardino. Le sedutecassetta, in tal senso, potranno essere utilizzate e spostate facilmente durante i vari incontri. Negli elaborati qui proposti, sono stati eseguiti alcuni schemi di cassette in legno con il fine di mostrare le diverse funzioni che esse potranno svolgere. La forma effettiva delle cassette potrà variare in base alla reperibilità delle stesse. Con l’obiettivo di valorizzare il riuso ed il riciclo dei materiali, potranno essere utilizzate le cassette abbandonate dal vicino Mercato di Sant’Ambrogio che verranno poi risistemate e rese idonee a svolgere le diverse funzioni proposte.
STRUTTURA GIOCO/
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
A S S O N O M E T R I A F R O N TA L E / I N T E R N O G I A R D I N O
ALTALENE SOSPESE
SCALE (ACCESSO AL LIVELLO SUPERIORE)
ANELLI SOSPESI SCALE A PIOLI (ACCESSO AL LIVELLO SUPERIORE) LAVAGNA SOSPESA
PARETE ARRAMPICATA A PIOLI
PERCORSO A PIOLI SOSPESO
RETE ARRAMPICATA ATTRAVERSABILE
RETE ARRAMPICATA NON ATTRAVERSABILE
SCIVOLO
La struttura gioco è, insieme alla pergola, un elemento generatore e caratterizzante del giardino. Fondamentale landmark per l’identificazione, è realizzato a partire da una struttura interna di acciao rivestito da materiale plastico bianco e opaco all’esterno. Il piano terra è caratterizzato dall’avere tre pareti sui lati della strada e ingresso libero lungo tutto il lato interno al giardino ludico condiviso. Su tale lato sono presenti pali e strutture per il sostegno della struttura complessiva (parete frontale piano terreno nello schema in basso). Al livello superiore, quattro pareti chiudono la struttura che diventa accessibile attraverso le scale-gioco. Le dimensioni della struttura permettono ai bambini di muoversi, esplorare, scoprire e giocare all’interno e all’esterno della struttura agevolmente e in situazione di pericolo controllato. Inoltre, in caso di necessità, gli spazi risultano attraversabili anche dagli adulti.
APPROFONDIMENTI/
V I S TA I N T E R N A A LT E Z Z A U O M O
V I S TA E S T E R N A A LT E Z Z A U O M O
Da Borgo allegri/ Ve r s o P a l a z z o G e r i n i
Da Borgo allegri/ Ve r s o P a l a z z o G e r i n i
Da Borgo allegri/ Lato Palazzo Gerini
Da Borgo allegri/ Lato Palazzo Gerini
V I S TA V O L O D ’ U C C E L L O
ISPIRAZIONI/ RIFERIMENTI
Interlace/ Studio Car ve/ Singapore/ 2013
/ GIARDINO LUDICO CONDIVISO
COMMON UNIT Y/ Studio Rozana Montiel/ Messico/ 2015
Mit tparken/ Niva Landaskapsarkitektur/ Stoccolma/ 2018
G I A R D I N O A M I C O D E I C A N I D I P I C C O L A TA G L I A
INTERPRETAZIONI PROGETTUALI
CONCEPT/
/ GIARDINO AMICO DEI CANI LEGENDA
Olmo e tigli come landmark; l’intenzione è di mantenere la presenza dell’Olmo in quanto importante elemento per identificare lo spazio aperto pubblico nell’hardscape urbano circostante.
Nuova vegetazione; l’intenzione è di inserire una nuova alberatura rustica e resistente e di modo tale da riempire il vuoto vegetale e spaziale creatosi dalla eliminazione del Pino (alberatura vetusta, pericolosa e danneggiata). La posizione è scelta di modo tale da creare uno spazio interessante e ordinato, coerente con il contesto esistente, da utilizzare per lo svago di umani e cani. Associata alla nuova alberatura, è previsto l’inserimento di vegetazione erbaceo/arbustiva tale da stimolare positivamente i sensi di cani e padroni e incentivare l’utilizzo del giardino e dei suoi spazi. La scelta ricadrà su piante benefiche, non tossiche se ingerite e odorose.
Fontanello esterno al giardino; l’intenzione è di spostare il fontanello pubblico di distribuzione dell’acqua potebile all’esterno dello spazio del giardino di modo tale da renderlo accessibile e visibile con magiore faciltà e senza che la sua funzione sia sottoposta a vincoli di orario (dettati dal fatto che il Giardino Chelazzi è attualmente ad accesso condizionato da orari). Inoltre, la rinnovata accessibilità del fontanello e la posizione maggiormente visibile rapresenterebbero un nuovo elemento attrattore.
Elementi della DOG AGILITY; l’intenzione è di generare gli elementi caratteristici del giardino (sedute, spazi e infrastrutture gioco cani e umani, barriera, spazi per la vegetazione arborea ed erbaceo/arbustiva, ...) a partire dalle forme e dalle funzioni degli elementi della dog agility come pali per l’allenamento, tunnel e percorsi di esercizio.
Multifunzionalità delle barriere; l’intenzione è di inserire nuove strutture a carattere semipermeabile (alla vista) capaci di fungere da barriere limite per identificare lo spazio del giardino e distinguerlo dallo spazio esterno urbano e stradale, capaci di infondere sicurezza nell’utilizzo del giardino ad adulti, bambini ed animali domestici (così che sia possibile lasciarli liberi di muoversi), capaci di fungere, entro una certa misura, da protezione acustica dall’inquinamento sonoro prodotto dal traffico intenso di Via dell’Agnolo, capaci di fungere da landmark identificativo del giardino in quanto spazio aperto gioco per animali domestici ed umani.
PLANIMETRIA/
/ SCALA 1:200
S E Z I O N E F R O N TA L E D I D E T TA G L I O /
/ SCALA 1:200
H A R D S C A P E / M AT E R I A L I E S U P E R F I C I /
/ GIARDINO AMICO DEI CANI PAVIMENTAZIONI IN TERRA BATTUTA STABILIZZATA Le pavimentazione dello spazio calpestabile interno al giardino amico dei cani di piccola taglia è realizzata con terra battuta stabilizzata. La terra stabilizzata viene ottenuta con catalizzatore stabilizzante ECOSTABILIZER e permette di avere una superficie continua all’interno del quale l’ingrediente principale è il terreno in sito. La pavimentazione risulterà, per questo, naturale e altamente drenante, priva di qualsiasi forma di vegetazione invasiva. Il catalizzatore stabilizzante per terra stabilizzata ECOSTABILIZER è prodotto secondo gli standard qualitativi Europei nel pieno rispetto delle regole eco-friendly della sostenibilità ambientale. Per tale motivo, ECOSTABILIZER è tra i prodotti più utilizzati nella bioarchitettura e nella bioedilizia, discipline progettuali pioniere di tecnologie, metodi ed atteggiamenti ecologicamente corretti nei confronti dell’ecosistema.
LEGENDA
TEXTURE PLANIMETRIA/ MATERIALE REALE
Granuresina® ECOLOGICA E DRENANTE
ELEMENTI PERIMETRALI IN PVC RICICLATO RIGIDO E STRUTTURA IN ACCIAIO PAVIMENTAZIONE IN TERRA BATTUTA STABILIZZATA
SEDUTE CIRCOLARI CAVE IN RESINA COLORATA
TERRA NUDA/ VEGETAZIONE
SABBIA/ SABBIERA
ELEMENTI IN PLASTICA RICICLATA RIGIDA CON STRUTTURA DI SOSTEGNO IN ACCIAIO
H A R D S C A P E / M AT E R I A L I E S U P E R F I C I /
/ GIARDINO AMICO DEI CANI
DETTAGLIO PAVIMENTAZIONE BB’
a.
SCALA 1:20
Superficie pavimentata Terra battuta stabilizzata sp. 10 cm Materiale misto stabilizzato 30 cm Terreno stabilizzato 30 cm
B’
Terreno
b.
B
Superficie vegetale Terreno organico sp. 40 cm Terreno stabilizzato 30 cm Terreno
a
b 160 cm
40 cm 30 cm
B
B’
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ GIARDINO AMICO DEI CANI
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ GIARDINO AMICO DEI CANI ILLUMINAZIONE A LED PER ESTERNI “veneto light” Veneto Light è una illuminazione outdoor, frutto di ricerca ed innovazione, ideata e progettata da Studio Rigo. Il design lineare, minimale e deciso creare ambienti luminosi dotati della massima ospitalità e sicurezza d’uso, conferendo contemporaneamente calore e dinamismo agli spazi aperti urbani. Questa tipologia di illuminazione è stata utilizzata: intorno alle sedute tunnel e cilindriche.
Proget to: Campbells cove/ Sydney/ Australia/ 2019
f o n t e : h t t p s : / / f a v a r o 1 . c o m / i t / l a m p a d e - l e d - p e r- e s t e r n i /
PA L E T T E A R B O R E A / ELIMINATI/ MANTENUTI
/ GIARDINO AMICO DEI CANI A seguito dell’analisi delle alberature presenti nello stato di fatto, è stato scelto di effettuare una selezione delle alberature da mantenere (in grigio nello schema) e da eliminare (in rosso nello schema) sulla base della necessità di creare uno spazio di gioco e accoglienza per umani ed animali domestici. L’Olmo e i Tigli sono stati mantenuto per permettere al giardino di mantenere il landmark verde e distintivo che lo caratterizza all’interno dello spazio urbano del quartiere. Inoltre, tale decisione è stata presa considerando le attuali discrete condizioni degli esemplari, le dimensioni e l’età. In caso di decesso o estrema sofferenza dovuta al ritrapianto delle specie esistenti ricollocate, è previsto un piano di sostituzione delle alberature. Le altre alberature sono state eliminate perchè non coerenti con le nuove destinazioni d’uso dello spazio e le sue nuove forme e funzioni. Di conseguenza, sono state rimosse anche le aiuole che ospitavano tali alberature perchè degradate, inaccessibili e scarsamente manutenute.
PRIMA
LEGENDA Pinus pinea L. Tilia europaea L.
Alberature eliminate
Ulmus minor Mill.
Alberature mantenute
PA L E T T E A R B O R E A / MANTENUTI/ NUOVI
/ GIARDINO AMICO DEI CANI Gli esemplari di Tilia x europaea dovranno essere spostati dalla attuale posizione in aiuole rialzate all’interno del Giardino Chelazzi, per essere riposizionate all’interno dello spazio di nuova creazione ad altezza terra. Qualora le alberature dovessero soffrire lo spostamento e risultarne danneggiate, è prevista una sostituzione organizzata temporalmente con specie (incluse nel dettaglio della palette vegetale) adatte al clima locale permettendo di incrementare la biodiversità vegetale presente nel Giardino e la capacità della vegetazione di assorbire le interferenze sonore di Via dell’Agnolo e le emissioni del traffico automobilistico. Si deve eventualmente considerare che il substrato pedologico presente potrebbe essere profondamente alterato rispetto a quello originario, e quindi saranno necessarie operazioni di bonifica e recupero.
DOPO
LEGENDA Ulmus minor Mill. Tilia europaea L. Nuova alberatura
DETTAGLI IN PALETTE VEGETALE
T U R N OV E R A L B E R AT U R E DA N N E G G I AT E / MANTENUTI / NUOVI / SOSTITUITI
/ GIARDINO AMICO DEI CANI Le alberature che nel prossimo futuro dovranno essere sottoposte a mirati interventi di sostituzione o di completo rinnovo sono colorate in giallo. E’ necessario prevedere una sostituzione dilazionata nel tempo delle suddetta alberature a causa della loro attuale localizzazione in aiuole sopraelevate e della posizione ipogea del colletto mantenuta per un tempo prolungato. Motivi per cui, le vecchie alberature potrebbero non sopportare il trauma di un trapianto in posizione differente a livello del suolo con esposizione epigea del colletto (crisi di trapianto). La pianificazione del turnover dei singoli soggetti, una volta stabilizzato il popolamento arboreo ed identificato le alberature danneggiate, dovrebbe condurre ogni anno a mettere a dimora una nuova alberatura, di modo da assicurare la copertura vegetale ricercata nel tempo e permettere al nuovo esemplare di raggiungere le giuste dimensioni e funzionalità. Il tempo massimo in cui la sostituzione delle alberature è ultimata è di 5 anni. IPOTESI SOSTITUZIONE ANNO 1
IPOTESI SOSTITUZIONE ANNO 2
Fraxinus ornus L.
Tilia x europaea
Tilia x europaea
IPOTESI SOSTITUZIONE ANNO 4
Tilia x europaea
Sorbus torminalis (L.) Crantz
Sorbus torminalis (L.) Crantz
IPOTESI SOSTITUZIONE ANNO 5
Tilia x europaea
LEGENDA Alberatura mantenuta Ulmus minor Mill. Nuova alberatura Acer monspessulanum L. Alberature da sostituire Tilia europaea L.
Acer monspessulanum L.
IPOTESI SOSTITUZIONE ANNO 3
Tilia x europaea
Ostrya carpinifolia L.
D I M E N S I O N I A L B E R AT U R E / LEGENDA 1 Tilia europaea L. 2 Ulmus minor Mill. 3 Sorbus torminalis (L.) Cratz 4 Ostrya carpinifolia L. 5 Fraxinus ornus L. 6 Acer monspessulanum L.
PRIMA GRANDEZZA
SECONDA GRANDEZZA
TERZA GRANDEZZA
25 m
20 m 15 m 12 m 10 m 8m
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PA L E T T E A L B E R AT U R E /
/ GIARDINO AMICO DEI CANI
L AT I F O G L I E D E C I D U E / S P E C I E T O L L E R A N T I / S P E C I E R U S T I C H E
L'Acero minore (Acer monspessulanum L.), noto anche come acero trilobo, cestuccio, acero spino, acero di Montpellier, è una specie diffusa nelle aree submontane dei Paesi del Mediterraneo. Il portamento è quello di un arbusto o di un alberello di dimensioni modeste. Raggiunge in genere i 5-6 metri, meno frequentemente può arrivare a poco più di 10 metri d'altezza. Il fusto ha una corteccia bruna e la chioma è tondeggiante. I fiori sono piccoli e giallastri, riuniti in corimbi ascellari, pendenti in piena fioritura. Sono visitati dalle api per il polline ed il nettare. Il frutto è una disamara con ali poco divaricate, quasi parallele. L'acero minore è una specie tipicamente mediterranea, termomesofila, resistente alla siccità. L'orniello è originario dell'Europa meridionale, dove cresce spontaneo nelle zone aride e rocciose in boschi e macchie. È un piccolo albero, più spesso un grande arbusto con 3-4 rami principali, che raramente raggiunge i 10 metri di altezza. Le foglie sono caduche, piccole, eleganti. La corteccia è liscia e grigiastra. I fiori, bianchissimi, sbocciano in maggio e sono tipicamente profumati. Dopo la fioritura si sviluppano dei frutti alati (samare). In Italia è un albero molto diffuso che preferisce associarsi ad altri alberi a foglia caduca. Lo ritroviamo nelle colline ma anche in pianura nei terreni calcarei. L’orniello è un albero ornamentale molto interessante per la sua bella fioritura profumata. Può essere impiegato nei giardini; ha una crescita molto lenta e un bel fogliame verde. Il carpino nero, ostria o carpinella è un albero della famiglia delle Betulacee. Il carpino nero ha tronco dritto e chioma raccolta e un po' allungata; le sue foglie sono a forma ovale, allungate e con il bordo seghettato. I frutti sono acheni a grappolo di colore bianco/verde. Viene impiegato come pianta ornamentale in parchi e giardini. In condizioni favorevoli può raggiungere un’altezza di 15, e talvolta i 20 m. Il diametro della chioma va dai 5 agli 8 metri. La formazione forestale nella quale il Carpino nero risulta nel suo optimum è l'Orno-ostrietum, vale a dire in associazione con l'Orniello (Fraxinus ornus). Il sorbo baccarello, o ciavardello, è una specie dell'Europa meridionale presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. L’albero arriva ad essere alto sino a 15-20 m, ma più spesso assume la forma di alberello o arbusto di circa 6-7 m, con fogliame deciduo, chioma globosa, irregolare, densa, appiattita. Per la bellezza della fioritura primaverile e per il colore delle foglie che in autunno diviene rosso brillante, è attualmente utilizzato a scopo ornamentale. I piccoli frutti, rimangono sulla pianta sino ad inverno inoltrato e sono particolarmente appetiti dagli uccelli. I frutti sono dei piccoli pomi ovoidali, dal sapore acidulo, di colore rossastro, poi bruno ruggine punteggiati di lenticelle.
La scelta per la realizzazione della palette vegetazionale arborea si è focalizzata su latifoglie decidue del piano sopramediterraneo, abbastanza tolleranti dell'aridità e con esigenze simili. La motivazione della scelta è dettata delle particolari condizioni pedoclimatiche e urbane della area del giardino e dalla necessità di specie rustiche con apporto idrico basso o scarso. La diversità delle specie è un aspetto importante per le strategie di resistenza e miglioramento a lungo termine del popolamento arboreo urbano. La propagazione di parassiti o patogeni di provenienza esotica, come l’incremento degli eventi atmosferici estremi, mettono a rischio l’esistenza dei patrimoni arborei caratterizzati da scarsa biodiversità. Numerosi studi hanno illustrato che uno dei fattori principali che contribuiscono a rendere resiliente il patrimonio arboreo urbano è la differenziazione delle specie e conseguentemente la diversità biologica della popolazione arborea.
Acer monspessulanum L.
Fraxinus ornus L.
Ostrya carpinifolia L.
Sorbus torminalis (L.) Crantz
PA L E T T E E R B A C E E E A R B U S T I V E / La vegetazione erbacea e arbustiva è stata scelta tenendo conto della non tossicità delle parti vegetali e delle proprietà benefiche delle officinale e delle aromatiche.
Achillea millefolium L.
Verbena officinalis L.
Thymus serpyllum L.
Tipologia
erbacea perenne
Tipologia
erbacea perenne
Tipologia
erbacea perenne
Fusto
eretto
Fusto
cespitoso
Fusto
ascendenti
Radici
rizoma
Radici
fusiforme
Radici
avventizie
Foglie
lanceolate
Foglie
ovali
Foglie
piccole
Fiore
rosa, bianco
Fiore
rosa, lilla
Fiore
bianco, lilla
Borago officinalis L.
Lamium maculatum L.
Salvia officinalis L.
Tipologia
erbacea annuale
Tipologia
erbacea perenne
Tipologia
erbacea perenne
Fusto
eretto
eretto
Fusto
legnoso
Radici
fittone
Fusto Radici
stolonifere
Radici
fascicolate
Foglie
ovali, ellittiche
Foglie
piccole
Foglie
lanceolate
Fiore
blu, viola
Fiore
viola
Fiore
rosa, viola
Calendula officinalis L. Tipologia
erbacea annuale
Fusto
carnoso
Radici
fittone
Foglie
oblunghe
Fiore
arancione
Foeniculum vulgare Mill.
Malva moschata L.
Salvia sclarea L.
Tipologia
erbacea perenne
Tipologia
erbacea perenne
Fusto
lobate, divise
Fusto
eretto
Radici
/
Radici
rizoma
Foglie
divise
Foglie
grandi
Fiore
viola
Fiore
violetto, bianco
Mentha longifolia L.
Silybum marianum (L.) Gaertn.
Tipologia
erbacea perenne
Tipologia
erbacea perenne
Fusto
ramificato
Tipologia
Radici
fittone
Fusto
ascendente
Fusto
erbacea biennale eretto rizoma
sottili
rizoma
Radici
Foglie
Radici
lanceolate
Foglie
sinuato-lobato
Fiore
giallo
Foglie Fiore
viola
Fiore
viola
APPROFONDIMENTI/
/ GIARDINO AMICO DEI CANI
PERCEZIONI/ FORME/ FUNZIONI
1 ALBERATURE E TERRA SGOMBRA / VEGETAZIONE / ROCCE Preesistenze di Ulmus minor e Tilia europaea L. Vegetazione attira-olfatto / Rocce di protezione (deiezioni)
A
2 DOG TOILET / DOG PLAYGROUND - SABBIERA CON RAIN GARDEN Vegetazione attira-olfatto
3 DOG PLAYGROUND - SABBIERA CON SEDUTA TUNNEL
A’ 4 DOG AGILITY / FORESTA DELLE ASTE
5 DOG AGILITY / SEDUTE SINGOLE
6 DOG FOUNTAIN / DOG PLAYGROUND
A
Via Michelangelo Buonarroti
A’
APPROFONDIMENTI/ SEDUTE
F O R E S TA D I PA L I
INGRESSO/STRADA TRA GIARDINO E PA L A Z Z O G E R I N I
SEDUTE
F O R E S TA D I PA L I
F O N TA N E L L A
SEDUTE
ESTERNO GIARDINO/ VERSO PIAZZA DEI CIOMPI DA BORGO ALLEGRI
*N.B. Le alberature nei render 3D sono puramente indicative e non corrispondono alle specie del progetto. Sono servite ad indicare la posizione degli esemplari nel giardino. I seguenti render vogliono mostrare le forme degli arredi e degli spazi, la loro composizione e l’inserimento del giardino nel contesto immediatamente d’intorno.
ISPIRAZIONI/ SUGGESTIONI/
DOG AGILITY Aste
Copenhagen, Denmark / 2015
GULDBERGS PLADS
/ GIARDINO AMICO DEI CANI
Parigi / 1985 / 2010
COUR D'HONNEUR / PALAIS ROYAL 1,60 m
CONCEPT BARRIERA
0m
G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O
INTERPRETAZIONI PROGETTUALI
CONCEPT/
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O LEGENDA Olmo e tigli come landmark; l’intenzione è di mantenere la presenza dell’Olmo in quanto importante elemento per identificare lo spazio aperto pubblico nell’hardscape urbano circostante.
Alberature come filtro sonoro e barriera semipermeabile; l’intenzione è di mantenere le alberature ed utilizzarle come barriera filtro contro l’inquinamento acustico del traffico di Via dell’Agnolo e come margine semipermeabile alla vista.
Nuova vegetazione e incremento della biodiversità; l’intenzione è di inserire nuova vegetazione erbaceo/arbustiva normalmente definita spontanea o invasiva e allontanata o eliminata dai campi coltivati e dai giardini ordinati (wildflowers, graminacee infestanti, aromatiche spontanee). La volontà finale è di realizzare uno spazio che abbia i connotati di un orto-giardino della botanica temporanea, ma che ospiti al proprio interno una vegetazione aliena, attualmente presente soltanto negli spazi incolti, così da riportare in città una tessera di selvaggia (anche se ordinata) ruralità, stimolare la memoria e i cinque sensi, generare curiosità e conoscenza, riconoscimento e ricolonizzazione vegetale di uno spazio prima impermeabile e ostile.
Pixel pattern; l’intenzione è creare dinamicità nei percorsi e generare percorsi interni e connessioni di esporazione dello spazio e sempre diversi punti di vista ed esperienze percettive nuove, diverse con il passeggiare, il passare del tempo e la stagionalità. Il pixel pattern permette di sfruttare la precedente disposizione per aiuole marginali sopraelevate e mantenere le alberature esistenti nelle stesse condizioni di crescita e sviluppo. Questo contribuisce a mantenere intatto il carattere distintivo dello spazio giardino e generare riconoscimento del luogo da parte dei suoi abitanti.
Fontanello esterno al giardino; l’intenzione è di spostare il fontanello pubblico di distribuzione dell’acqua potebile all’esterno dello spazio del giardino di modo tale da renderlo accessibile e visibile con magiore faciltà e senza che la sua funzione sia sottoposta a vincoli di orario (dettati dal fatto che il Giardino Chelazzi è attualmente ad accesso condizionato da orari). Inoltre, la rinnovata accessibilità del fontanello e la posizione maggiormente visibile rapresenterebbero un nuovo elemento attrattore.
PLANIMETRIA/
/ SCALA 1:200
S E Z I O N E F R O N TA L E D I D E T TA G L I O /
/ SCALA 1:200
H A R D S C A P E / M AT E R I A L I E S U P E R F I C I /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O PAVIMENTAZIONI IN LASTRE DI PORFIDO SEGATO Le pavimentazione dello spazio calpestabile del giardino selvatico urbano è realizzata con lastre di porfido segato e fiammato, posato a secco su un letto di ghiaino a granulometria di diametro compreso tra 4 e 8. In questo modo, la superficie è antiscivolo, ma capace di drenare l’acqua negli strati di suolo più profondi e permettere una migliore gestione della risorsa idrica. Le lastre si definiscono “segate” quando il bordo è regolare e non alterato. Lo spessore della lastra è di 5 centimetri, un valore ottimale per pavimentazioni soggette ad un flusso pedonale anche intenso. Il termine “fiammato” fa riferimento al trattamento termico che le lastre devono subire perchè la loro superficie abbia più grip e, di conseguenza, faccia più attrito (minore scivolamento superficiale per i pedoni). Dal momento che la posa delle lastre avviene “a secco”, non è escluso che nel corso del tempo le piante spontanee e a comportamento infestate ospitate all’interno delle aiuole possano arrivare a colonizzare gli interstizi tra una lastra e l’altra conferendo al giardino un aspetto visivo ancora più selvaggio (in planimetria questa possibilità è rappresentata dalle linee inverdite tra le lastre della pavimentazione). LEGENDA Lastre in pordido segato fiammato su ghiaino “a secco” Aiuola con terra/ vegetazione
f o n t e : h t t p s : / / w w w. f r a t e l l i p e l l i z z a r i . i t / b l o g / p o r fi d o - s e g a t o
H A R D S C A P E / M AT E R I A L I E S U P E R F I C I /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O
DETTAGLIO PAVIMENTAZIONE a.
SCALA 1:20
Dettaglio seduta e aiuola Bordo dell’aiuola sp. 5 cm Terreno aiuola 40 cm
B
Terreno Fondazione 30 cm x 30 cm
B’
b.
Superficie pavimentata Lastre di porfido su strato di ghiaia a secco sp. 8 cm Letto di sabbia sp. 10 cm Sottofondo in calcestruzzo sp. 15 cm Sottofondo misto ghiaia e sabbia sp. 25 cm Terreno
a b 70 cm 40 cm 25 cm
B’
B
PLANIMETRIA DI NOTTE/
/ SCALA 1:200
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O ATMOSPHERIC ACCENT LIGHTING “reed” Le installazioni luminose sono dotate di sorgente luminosa nella parte superiore. Le installazioni risultano costituite da una fibra ottica acrilica robusta, impermeabile e resistente ai raggi UV. La lampada da esterno è dotata di un perno di messa a terra per l’ancoraggio al suolo. Questa illuminazione è presente all’interno delle aiuole.
fonte: ht tps://dex terlighting.nl/product/bollard/reed/
A P P R O F O N D I M E N TO I L L U M I N A Z I O N E /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O ILLUMINAZIONE A LED PER ESTERNI “veneto light” Veneto Light è una illuminazione outdoor, frutto di ricerca ed innovazione, ideata e progettata da Studio Rigo. Il design lineare, minimale e deciso creare ambienti luminosi dotati della massima ospitalità e sicurezza d’uso, conferendo contemporaneamente calore e dinamismo agli spazi aperti urbani. Questa tipologia di illuminazione è presente intorno alle sedute.
Proget to: Campbells cove/ Sydney/ Australia/ 2019
f o n t e : h t t p s : / / f a v a r o 1 . c o m / i t / l a m p a d e - l e d - p e r- e s t e r n i /
PA L E T T E A R B O R E A / ELIMINATI/ MANTENUTI
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O A seguito dell’analisi delle alberature presenti nello stato di fatto, è stato scelto di effettuare una selezione delle alberature da mantenere (in grigio nello schema) e da eliminare (in rosso nello schema) sulla base della necessità di creare uno che avesse i connotati di un orto giardino dell abotanica temporanea, ma inserito nel contesto urbano e storico circostante. L’Olmo e i Tigli sono stat mantenuto per lasciare al giardino il landmark distintivo che attualmente possiede all’interno dello spazio urbano del quartiere. A tale scelta, hanno contribuito le discrete attuali condizioni degli esemplari, le loro modeste dimensioni e l’età. Le altre alberature, perchè incoerenti o in condizioni fitosanitarie scarse, sono state eliminate, in accordo con le nuove destinazioni d’uso dello spazio, le sue nuove forme e le rinnovate funzioni. Di conseguenza, sono state rimosse anche le aiuole che ospitavano tali alberature in quanto degradate, inaccessibili e/o scarsamente manutenute.
PRIMA
LEGENDA Pinus pinea L. Tilia europaea L.
Alberature eliminate
Ulmus minor Mill.
Alberature mantenute
PA L E T T E A R B O R E A /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O
MANTENUTI/ NUOVI Gli esemplari di Tilia x europaea dovranno essere spostati dalla attuale posizione in aiuole rialzate all’interno del rinnovato Giardino Chelazzi, per essere riallocate in una nuova posizione coerente con il progetto. Qualora le alberature dovessero soffrire lo spostamento e risultarne irreparabilmente danneggiate, è prevista una sostituzione organizzata temporalmente con specie (incluse nel dettaglio della palette vegetale) adatte al clima locale. In tal modo si verrebbe ad incrementare la biodiversità vegetale presente nel Giardino, ottenendo un lieve ma sensibile effetto di assorbimento delle interferenze sonore di Via dell’Agnolo e delle emissioni del traffico automobilistico da parte delle vigorose chiome delle nuove alberature. Si deve eventualmente considerare che il substrato pedologico presente allo stato di fatto del giardino potrebbe essere profondamente alterato rispetto a quello originario, per cui saranno necessarie operazioni di bonifica e recupero del subrato.
DOPO
LEGENDA Ulmus minor Mill.
Nuove aiuole
Tilia europaea L.
Alberature mantenute
PA L E T T E A R B O R E A /
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O Le alberature che nel prossimo futuro dovranno essere sottoposte a mirati interventi di sostituzione o di completo rinnovo sono colorate in giallo. E’ necessario prevedere una sostituzione dilazionata nel tempo delle suddetta alberature a causa della loro attuale localizzazione in aiuole sopraelevate e della posizione ipogea del colletto mantunuta per un tempo prolungato. Tali condizioni potrebbero impedire alle alberature di sopportare il trauma di un trapianto in posizione differente (crisi di trapianto). La pianificazione del turnover dei singoli soggetti, una volta stabilizzato il popolamento arboreo ed identificato le alberature danneggiate, dovrebbe condurre ogni anno a mettere a dimora una nuova alberatura, di modo da assicurare la copertura vegetale ricercata nel tempo e permettere ai nuovi esemplare di raggiungere le giuste dimensioni e funzionalità. Il tempo massimo in cui la sostituzione delle alberature è ultimata è di 6 anni.
MANTENUTI/ NUOVI/ SOSTITUITI
DOPO/ SOSTITUITI
SPECIE ARBOREE SUGGERITE 1 Fraxinus excelsior L. 2 Populus tremula L. 3 Populus × canescens (Aiton) Sm.
SPECIE ARBOREE DA SOSTITUIRE 4 Tilia europaea L. 5 Ulmus minor Mill.
30 m
LEGENDA Alberatura da sostituire Ulmus minor Mill.
10 m
Alberature da sostituire Tilia europaea L. 1
2
3
4
5
P I X E L B O TA N I C I / V E R T I C A L L AY E R S V E R T I C A L L AY E R S
F U N C T I O N A L L AY E R S
D E S I G N L AY E R S
Structural/ framework plants
Seasonal theme plants
Ground cover plants
Filler plants
/
ST
/
S
/
G
/
F
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O
PERCENT
DESCRIZIONE
P I X E L B O TA N I C I
10-15%
Specie di grandi dimensioni che struttura visuale della piantagione. Include alberi, cespugli, erbacee alte, piante perenni e perenni a foglia larga. Le piante in questo livello hanno silhouettes distinte e hanno vita lunga.
I N F E S TA N T I D E I C A M P I
25-40%
50% c.a.
5-10%
Specie di media altezza che diventano dominanti visivamente durante una stagione grazie al loro colore o alla texture. Quanto non sono fiorite, le piante in questo layer diventano supporto verde per le piante strutturali.
Specie basse, tolleranti l’ombra che solitamente coprono il suolo scoperto tra le altre specie. Altre funzioni oltre la copertura del suolo sono il controllo dell’erosione e rappresentano una alternativa risorsa di nettare.
P I A N T E D E G L I I N C O LT I G R A M I N A C E E S P O N TA N E E
A R O M AT I C H E S P O N TA N E E
Specie ruderali e specia a vita breve che riempiono temporaneamente i buchi e aggiungono una piccola finestra temporale di copertura del suolo.
cod.
Agropyron repens Anthemis arvensis L. Avena fatua Centaurea cyanus L. Cirsium arvense L. Scop. Consolida regalis S. F. Gray Dactylis glomerata L. Gladiolus italicus Miller Matricharia camomilla Papaver rhoeas Phalaris canariensis L Poa trivialis Ranunculus arvensis Raphanus raphanistrum L. Rumex acetosella Scandixpecten-veneris Sorghum halepense L. Verbena officinalis L. Echium vulgare L. Melilotus alba Medicus Melilotus officinalis (L.) Pallas Achnaterum calamagros�s L. Festuca heterophylla Lam. Festuca valesiaca Schleicher Hyparrhenia hirta Stapf Imperata cylindrica L. Beauv. Lagurus ovatus L. Melica ciliata L. Molinia coerulea (L.) Moench Oplismenus ondula�folius Phalaris bulbosa L. Poa nemoralis L. Allium schoenoprasum L. Allium ursinum L. Armoracia rus�cana Gaer. Borago officinalis L. Carum carvi L. Cichorium intybus L. Foeniculum vulgare Miller Lavandula stoechas L. Melissa officinalis L. Mentha spicata L. Pas�naca sa�va L. Physalis alkekengi L. Rosmarinus officinalis L. Salvia sclarea L. Veronica officinalis L.
Gramigna comune Camomilla bastarda Avena selva�ca Fiordaliso vero Cardo campestre/Stoppione Speronella consolida Erba mazzolina comune Gladiolo dei campi/ Spadacciuola Camomilla Papavero Scagliola comune/Canaria Fienarola comune Ranuncolo dei campi Ravanello selva�co Acetosa minore Acicula comune Sorgo selva�co Verbena comune Erba viperina Meliloto bianco Meliloto comune Cannella Festuca dei boschi Festuca del Vallese Barboncino mediterraneo Erba del sangue giapponese Piumino Melica barbata Gramigna liscia Miglio ondulato Scagliola bulbosa Fienarola dei boschi Erba cipollina Aglio orsino Cren-Rafano Borragine Cumino tedesco Cicoria Finocchie�o Lavanda steca Erba limona Menta Pas�naca comune Alkekengi Rosmarino Salviamoscatella Veronica medicinale
F F F F S F ST S F F F ST F F F S S S S F F ST G G ST S F G ST ST ST G S S ST F S S ST S S S F S S S S
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I N F E S TA N T I D E I C A M P I
P I A N T E D E G L I I N C O LT I
G R A M I N A C E E S P O N TA N E E
A R O M AT I C H E S P O N TA N E E
Con i termini pianta infestante (oppure malerba o erbaccia) si intende una pianta che, non rivestendo alcuna funzione ritenuta utile per la produzione agricola, va a danneggiare le piante esistenti entrando in competizione con esse o parassitizzandole.
I nuovi ambienti creati dall’uomo sono gli incolti, i ruderi, le aree urbane, i margini delle strade e delle ferrovie, i bordi dei campi coltivati e degli allevamenti. In questi ambienti degradati si fanno spazio le specie sinantropiche, piante annuali o biennali, vigorose e di rapido sviluppo.
Le Graminacee sono tutte piante erbacee perché non hanno né rami né un fusto legnoso. Il loro fusto non legnoso si chiama culmo ed è caratteristico perché cilindrico e in parte vuoto, come dimostra la facilità con cui è possibile piegarlo.
Il termine pianta aromatica indica piante dotate di una o più sostanze di odore gradevole e di aromi, ricche di oli essenziali. Spesso, queste specie sono usate come profumi, cosmetici e bevande o per condimenti.
A P P R O F O N D I M E N TO / P I X E L B O TA N I C O
/ G I A R D I N O S E LVAT I C O U R B A N O
2,1 m 1,4 m 1,4 m
P I X E L PAT T E R N Scavo della pavimentazione / sostenibilità / ricolonizzazione vegetale
0,7 m
3m mcmo
crsfg
3m
fvum
crsfg
aur
icyb
fvum
fvum
mcmo
fvsh
fvsh mcmo
mcmo
icyb mci
mcmo
crsfg
rav
ccy
ccy gitm
gitm
fvsh
icyb
aur
B I O D I V E R S I TA’ vegetazione / insetti / sinergia
aur mcmo
mcmo
mcmo
lst
icyb gitm
icyb
mci
lst
icyb
asch
lst asch
mci
S E LVAT I C O E R B A C E O Graminacee spontanee / infestanti dei campi / piante degli incolti / aromatiche / mellifere
fvsh
ptr ptr
ccy
fvsh
mcmo
mcmo
mci
dgl
ptr
mcmo
mci
icyb
asch
mci
3m
asch
aur
fvsh
lst
veof
veof
fvsh
ptr
gitm
veof
veof
O R T O G I A R D I N O D E L L A B O TA N I C A T E M P O R A N E A Ruralità / memoria / sensorialità / stagionalità / riconoscimento
fvsh
rav
LEGENDA SPECIE veof
vof
aur
ptr
mcmo
fvsh
lst
INFESTANTI DEI CAMPI
veof aur
ptr mci
fvsh
3m
mci
icyb
mcmo
dgl ptr
vof
vof
fvsh
mci
veof
veof
ccy mcmo
gitm
ptr
gitm gitm
ccy
ccy crsfg dgl gitm ptr rav vof
Centaurea cyanus L. Consolida regalis S. F. Gray Dactylis glomerata L. Gladiolus italicus Miller Poa trivialis Ranunculus arvensis Verbena officinalis L.
30x30
50x50 60x60 70x70 40x40 30x30 40x40 50x50
gitm
asch
ccy
fvsh icyb mci mcmo
Festuca valesiaca Schleicher Imperata cylindrica L. Beauv. Melica ciliata L. Molinia coerulea (L.) Moench
40x40
50x50
60x60
GRAMINACEE SPONTANEE aur
aur
LEGENDA INGOMBRO
50x50 30x30 60x60 40x40
70x70
AROMATICHE SPONTANEE
asch aur fvum lst veof
Allium schoenoprasum L. Allium ursinum L. Foeniculum vulgare Miller Lavandula stoechas L. Veronica officinalis L.
40x40 40x40 80x80 70x70 40x40
80x80
APPROFONDIMENTI/ P I X E L V I S TA V O L O D ’ U C C E L L O
P I X E L V I S TA A LT E Z Z A U O M O
Da Borgo allegri/ Lato Palazzo Gerini
Interno giardino
Da Borgo Allegri/ Frontale Palazzo Gerini
Frontale Palazzo Gerini
ISPIRAZIONI/ SUGGESTIONI
B o e r e n h o l ’ [ P a r k ] i n g / Wa g o n L a n d s c a p i n g / Belgio/ 2009
/ /G/ G IG A I IA RAR DRD ID N I IN O NOO SS ESE LVAT ELVAT LVAT IC I IC O COO UU R UR BRB ABA N AN O NOO
Te x t u r e / S t u d i o B a s t a e Wa g o n L a n d s c a p i n g / Belgio/ 2014