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di Corrado Malandrino

È finito il Sessantotto

Prefazione di Corrado Malandrino (Università del Piemonte Orientale)

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I lavori presentati a cura di Giorgio Barberis nel presente volume costituiscono la seconda parte delle ricerche, compiute all’interno del progetto sul Sessantotto avviato nel 2017 dal “Laboratorio di Storia Politica Istituzioni” (LASPI) dell’Università del Piemonte Orientale, il cui primo risultato fu incentrato sull’approfondimento di alcune “parole” di un vocabolario politico del Sessantotto che ci parevano rappresentare lo spirito dell’epoca: “autogestione” , “dissenso/i” , “assemblea/assemblearismo” , “consigli” , “democrazia diretta” , “democrazia partecipativa” , “terzomondismo” , “guevarismo” , “antipsichiatria” .

Questi termini, insieme alla stessa parola “Sessantotto” , formarono una sorta di piccolo “lessico del Sessantotto” , che fu pubblicato nella sezione Vocabolario politico della rivista “Il Pensiero Politico” (2018. a. LI, n. 3, pp. 445-510). Lungi da intenti meramente celebrativi, agiografici e reducistici, il progetto di LASPI intendeva, e intende anche nella presente pubblicazione, porre alcune basi per una riflessione approfondita sul significato storico-politico del Sessantotto, visto in un quadro temporale e interpretativo a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, configurati come preparazione di una svolta epocale. Fino ai primissimi anni Settanta, infatti, essi rappresentano, nel loro complesso, il periodo i cui fermenti produssero rilevanti ricadute sul piano culturale, istituzionale e costituzionale (a livello materiale e sostanziale), chiaramente distinte dalla torsione terroristica subita dalla coeva e successiva storia italiana. Il progetto LASPI poneva, e continua a porre anche in questa raccolta di saggi, interrogativi e obiettivi coerenti con la metodologia storico-politica, ma con aperture alla storia della cultura, delle istituzioni, della società, dell’economia, e in collegamento con i tratti fondamentali nel “discorso” nazionale e internazionale del Sessantotto, inserendole nel dibattito del tempo ed esplorandone anche i riverberi su altri filoni politico-ideali.

Giorgio Barberis

Tale impostazione problematica, ricordata da Barberis e Quirico nei loro interventi introduttivi, è ben sviluppata anche nei contributi pubblicati nel presente volume. Essi sono articolati in due partizioni che privilegiano non solo le “parole” , ma anche i “luoghi” e i “temi” del Sessantotto. Così, accanto ai saggi di Del Corno, Ingravalle, Parodi e Panizza - che riprendono la dimensione nazionale italiana e internazionale del Sessantotto , quello di Ballerino dedica un’attenzione maggiore al radicamento degli eventi sessantotteschi sul territorio alessandrino. Nella seconda parte invece ricorrono temi e categorie più generali - la scuola, le donne, il cattolicesimo, l’economia , che vengono analizzati da Ziruolo, Gaballo, Tessaglia, Rapetti e Ponzano, per scoprire in quali modi e in che misura il Sessantotto abbia funzionato da fattore di accelerazione delle trasformazioni e degli sviluppi successivi. Le postfazioni di Lasagna e Revelli si soffermano infine su due questioni centrali che testimoniano lo “spirito del Sessantotto”: la parola d’ordine dell’immaginazione al potere, colta nella sua rappresentazione cinematografica, da un lato, e la ricaduta delle insurrezioni studentesche sulle lotte operaie, dall’altro.

Con questa nuova, meritoria, fatica scientifica ed editoriale, il gruppo di ricercatori attivo nel LASPI spera di partecipare ancora una volta all’impresa di dare una più adeguata definizione e comprensione di un fenomeno storicamente così complesso come il Sessantotto, che per molta parte resta ancora incompreso.

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