GEOlino - Il grande manuale dei DETECTIVE NATURA

Page 1

Il grand e

manua

DETECTI Per sap ere

le dei

VE NATU RA

tutto su Campo

& Fuoco


Per iniziare 2

Tutti fuori!

Chi ha detto che la natura esiste solo al mare o in montagna? Anche chi abita in città può scoprirla davanti all’uscio di casa. Osservando gli animali, ad esempio, o indovinando i nomi delle piante. Per chi però vuole veramente vivere un’avventura, allora è meglio che sappia come comportarsi quando si trova in posti senza rubinetti per bere, senza fornelli per cucinare e dove avere un tetto sopra la testa non è cosa scontata. Per aiutare gli amanti della natura è nato questo manuale GEOlino, che vi darà un sacco di dritte sul tema “Campo & Fuoco”. Imparerete a fare i nodi e cuocere il pane alla brace, ad accendere il fuoco in maniera corretta e a costruire una capanna dove potersi riparare dal vento e dalla pioggia. Non perdiamo tempo: tutti fuori, si va nella natura selvaggia! Buon divertimento!

Il vostro team DETECTIVE NATURA

Per fare questo manuale abbiamo ricevuto il sostegno della casa editrice Gruner + Jahr GmbH & Co. KG e il team di GEOlino, che hanno lo stesso nostro obiettivo: mostrare quant’è divertente scoprire la natura dalla cima delle montagne alla riva dei laghi. E sopravvivere nei boschi!

SOMMARIO 4 6 8 10 12

I nodi: dal coccodrillo alla bandiera Il bivacco: comodi e riparati L’acqua: come combattere la sete Il fuoco: fare il falò senza rischi La ricetta: ve la siete meritata!

COLOPHON Edizione in lingua tedesca: Gruner + Jahr GmbH & Co.KG, Amburgo Redazione: GEOlino Caporedattore: Martin Verg Grafica: Julia Klaustermeyer Photo editor: Moritz Münch Correzioni: Felix Schoen Final editing: Karola Schulte Testi: Barbara Lich, Martin Verg Edizione in lingua italiana: Familienhotels Alto Adige / Südtirol 2017 A cura di: werbelust Testi: Paolo Florio, Barbara Lun Stampa: Athesia Druck

FONTI ICONOGRAFICHE Vecteezy (illustrazioni), tranne: Julia Klaustermeyer/GEOlino: 4–5, 7; Eva Pradel/GEOlino (3): 8 in basso, 9 in alto; Colour-box: 8 in alto, 9 in basso; Coronium/Wikicommons: 11; Alex Filz: 12/13; Lena Kunstmann: 14/15


I nodi

4

5

Dal coccodrillo alla bandiera Se volete piantare la tenda, stendere il filo per mettere ad asciugare i calzini bagnati oppure fare il cappio per tenere la pentola sopra il fuoco, dovrete fare sempre i conti con loro: i nodi. Detto questo, è tempo che ne conosciate alcuni tra i più importanti. NODO PIANO Ecco uno dei nodi in assoluto più usati, che permette di legare tra di loro in maniera ottimale due corde o nastri. Anche il nodo piano però ha un piccolo difetto: consente di collegare solo corde di uguale dimensione.

1

2

3

3

2

1

3

2

NODO BARCAIOLO Il nodo migliore e probabilmente più semplice per fissare una corda ad un ramo o ad un tronco d’albero. Finché la corda è tirata, non si scioglierà praticamente mai. Se invece lo allentate, si aprirà senza problemi.

GASSA D‘AMANTE Utilissimo! Questo tipo di nodo è ideale quando c’è bisogno di un cappio o di un nodo che non si serra. Per capire come farlo, ricordatevi il detto per i ranger smemorati: “Il coccodrillo esce dal fiume, gira attorno all’albero e si rituffa in acqua” . 1

NODO BANDIERA È il cugino del nodo piano, perché oltre ad assomigliarli ha la stessa funzione: unire due corde, che però in questo caso possono essere diverse. Nodo bandiera e nodo piano insomma sono complementari uno all’altro!

1

2

3

4

Sapevate che...? C’è una sottile differenza tra nodo e cappio. Se sottoposto a carico, il nodo si stringe sempre più e alcuni non si lasciano neanche aprire. Un cappio invece è una sorta di asola che non si serra e che si può sciogliere facilmente anche dopo una grande sollecitazione.


Il bivacco

6

Comodi e riparati

Cosa c’è di più bello che dormire nella natura? Ascoltare i rumori del bosco nel silenzio della notte, addormentarsi con il sottofondo delle marmotte che sguazzano nel torrente o ancora svegliarsi con una splendida vista su montagne e vallate. Ma per tutto questo è necessario trovare il posto giusto per il bivacco.

FACCIAMO UN BIVACCO? Ecco cosa vi serve: Rami, sterpaglie, fogliame o rami di abete • corde robuste 1

Nella maggior parte degli Stati europei il campeggio libero, ossia quello praticato fuori dai posti indicati, è vietato o nel migliore dei casi tollerato. Le cose cambiano però se il terreno dove volete piantare la tenda è privato e chiedete il permesso al proprietario. Talvolta si chiude anche un occhio se non si tratta di una tenda vera e propria ma piuttosto di un semplice bivacco. Per bivacco si intende, ad esempio, un semplice telo steso per ripararsi dalla pioggia. Oppure una costruzione modesta fatta di rami e ramoscelli, che ovviamente non vi procurerete segando alberi vivi… Per imparare a fare un bivacco leggete le istruzioni nella pagina a fianco: ecco intanto le cose importanti.

ercate un posto possibilmente vicino ad una fonte d’acqua potabile (per saperne C di più andate a pagina 8). Accendete fuochi solo dove è consentito e non ci sono rischi (leggete a pagina 10). Portate con voi i rifiuti e cancellate ogni traccia del vostro passaggio prima di andarvene.

2

Sapevat e che...?

La parola bi vacco è un termine mili risalente ai taresco secoli scorsi . Deriva dal termine tede sco “Beiwac he “wachen” si ”, laddove gnifica “sta re di guardi indica un se a” e rvizio di sorv eglianza sv olto di notte e all’a ria aperta.

L egate a una delle loro estremità due rami robusti, lunghi un metro abbondante, e divaricateli. Poi prendete un altro ramo di 2,5 metri circa e, fissandolo per bene agli altri due, fate in modo di formare un treppiede. L’apertura formata dai rami più piccoli diventerà l’ingresso del vostro bivacco. Fate attenzione che l’entrata sia sottovento e che la costruzione sia stabile.

3

4

Sul ramo lungo appoggiate una serie di rami, finché il tutto non assomiglierà ad un grosso scheletro di animale.

Affinché il bivacco sia resistente al vento e alla pioggia, ricopritelo con uno strato di sterpaglie o di rami di abete, aggiungendo eventualmente uno strato di fogliame. E per fissare meglio il rifugio, aggiungete ancora qualche ramo.

S e volete veramente pernottare nel vostro rifugio improvvisato, non dimenticate di stendere a terra un materassino isolante o un telo: non serve a nulla ripararsi dall’alto, se poi si lascia il sacco a pelo a mollo nella rugiada o sul suolo umido!

7


L’acqua 8 8

Bere, bere, bere...

Anche senza attività fisica, ogni giorno il nostro organismo perde attraverso i pori almeno mezzo litro di sudore. Durante escursioni impegnative la quantità di liquidi che si perdono è ovviamente molto più alta e c’è quindi bisogno di “fare rifornimento”. Bevete almeno un litro d’acqua al giorno e riempiete la borraccia ogni volta che potete. Adesso vi spieghiamo come trovare l’acqua quando si va nella natura! CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE Quando la bocca è secca e la borraccia è vuota, è giunta l’ora di fare rifornimento. Ricordatevi però di non bere da acque ferme come stagni, laghi e acquitrini ma cercate acque di fonte che si trovano lontano da zone abitate, pascoli e campi, oppure torrenti e fiumi. Ricordate: tanto più velocemente scorre l’acqua, tanto più sarà pulita. E privilegiate le acque fredde, perché in quelle più calde possono esserci batteri. GOCCIA A GOCCIA Ecco come costruire un sistema di raccolta dell’acqua piovana utilizzando un telo pulito o una coperta d’emergenza: stendete il telo tra quattro alberi o bastoni e metteteci sopra una pietra per convogliare l’acqua verso un recipiente. Avete mai raccolto la rugiada? È semplice: legatevi attorno alle caviglie una stoffa assorbente, correte al mattino o di sera su un prato bagnato di rugiada e poi strizzate la stoffa.

COME FILTRARE L‘ACQUA Per eliminare le particelle e lo sporco più grosso dell’acqua c’è un metodo di filtraggio molto semplice. Prendete un calzino, riempitelo con sabbia, ghiaia, erba ed eventualmente alcuni fazzolettini di carta. Versateci l’acqua e raccogliete le gocce filtrate dall’altra estremità del calzino. Occhio però: così avete eliminato solo la parte peggiore dell’acqua, che non può certo essere definita pura!

9

LA SICUREZZA NON È MAI TROPPA Dopo aver raccolto le gocce di pioggia ma anche l’acqua da un torrente pulito, è sempre consigliabile bollirla prima di consumarla perché così ucciderete i batteri e i microbi in essa contenuti. Se poi volete unire l’utile al dilettevole, fate così: raccogliete una manciata di foglie di ortica giovani e bollitele in acqua. Lasciatele in infusione per cinque minuti ed ecco pronta una tisana dissetante.

Sapevate che...? L’acqua minerale non nasce in fabbrica ma dalla pioggia, che si infiltra nel terreno e nel suo lungo cammino attraverso le rocce si arricchisce di minerali. Nelle zone con formazioni rocciose differenti si producono acque minerali diverse: in Alto Adige ad esempio si contano ben 32 sorgenti con un significativo contenuto di minerali.


Il fuoco

10

IL falò senza rischi

L’accampamento c’è, l’acqua pure, cosa manca? Ma il fuoco, perbacco! Un bel falò per riscaldarsi, cucinare o semplicemente osservare le fiamme e fantasticare…! ECCO COSA VI SERVE… …  per accendere: materiale per l’esca (ad esempio pezzi di corteccia secca o sterpaglie) • legna piccola (rametti secchi e asciutti) • legna da ardere (rami grossi almeno un pollice e lunghi come un avambraccio: attenzione a non utilizzare legna verde, che fa tanto fumo ma non brucia • Fiammiferi o accendino …  per il focolare: un bel mucchio di grosse pietre

1

2

reate il vostro focolare sicuro C formando con i sassi un cerchio dal diametro di un metro circa. In questo modo impedirete al fuoco di propagarsi. ll’interno del cerchio disponete uno A strato di legna da ardere e ricopritelo con l’esca.

3

S pargete sull’esca due belle manciate di legna piccola. Tutto attorno disponete altra legna da ardere fino a formare una piramide, dopodiché date fuoco all’esca.

4

ontrollate il fuoco e C aggiungete man mano altra legna, prima che quella in combustione sia bruciata.

OCCHIO ALLA SICUREZZA: rima di iniziare la vostra escursione informatevi (ad esempio presso la Forestale) P se dove vi trovate è consentito accendere fuochi. Talvolta infatti è possibile farlo solo in determinati posti segnalati, che però in caso di siccità possono anche essere vietati! Assicuratevi che il vostro falò si trovi a distanza di sicurezza da cespugli, sottobosco e rami bassi. Controllate anche che nelle vicinanze del fuoco non ci siano oggetti infiammabili come ad esempio zaini o vestiti. Evitate di accendere fuochi in caso di vento forte, altrimenti volano scintille! er formare il cerchio di pietra attorno al fuoco non utilizzate sassi di torrente P o altri corsi d’acqua, perché potrebbero esplodere a causa del calore. on lasciate mai il fuoco incustodito e non abbandonate il focolare fin quando N ci sono delle braci accese: all’occorrenza spegnetele. ome misura di sicurezza tenere sempre C a portata di mano un recipiente pieno d’acqua. Se non ce l’avete, potete utilizzare la terra.

Sapevate che...? I fuochi possono essere un eccellente mezzo di segnalazione. Se volete assistere ad uno spettacolo straordinario, ogni anno a giugno – secondo una tradizione centenaria – sulle montagne dell’Alto Adige vengono accesi i cosiddetti fuochi del Sacro Cuore di Gesù, visibili anche da molto lontano.


La ricetta

12

Ve la siete meritata!

Quante cose conosci dell’Alto Adige? Quiz per piccoli investigatori e grandi buongustai

Bravi, ce l’avete fatta: le tende sono montate, acqua ce n’è a sufficienza e, mentre il sole lentamente tramonta dietro le montagne, vi state godendo il calore di un falò scoppiettante. Come premio vi siete meritati un gustosissimo panino alla brace! Ecco la ricetta per preparare a casa l’impasto per il pane.

Preparazione:

i o con la farina. Po 1. Mescolate il lievit , lio l’o no ma e man aggiungete le uova scolate Me ti. ien red ing ri alt l’acqua calda e gli are vit nte e fate lie il tutto energicame per circa 5-6 ore. uto en ott sto l’impa dei la cottura cercate 2. Prima di iniziare ra di cu do en av i, lid so e bastoncini lunghi estremità. ate scorticarli ad una Sapev ? ra un po’ che... 3. Impastate anco il più ni rotoli rimati, ss dei p e poi formate dei to cotto e n s in è u do ta o il G un dito, che el mon d t e Second u c o della grandezza di c ra oys lla b po di b alele attorno anino a un grup ia Settentrion lungo p arrotolerete a spira a d 14 0 n 2 a l n e v e n . ra R ne u a tedesca ltra mis alla punta del basto ci regione una punta all’a us bra a b lle ll su e to ere d u oc a e a. Da Metteteli a cu iù di du Vestfali zione a metri: p altro! en att 9 e ,0 fat 0 ma 3 ti arden ben po l’ uno do non bruciarli!

1. Cos’è l’Alto Adige? a) Una regione dell’Italia del nord b) Un particolare tipo di canederli c) Un modello di fuoristrada 2. Chi vive in Alto Adige? a) Pellerossa, indiani, cinesi b) Italiani, tedeschi, ladini c) Spagnoli, francesi, norvegesi 3. Quali montagne si trovano in Alto Adige? a) Rocky Mountains b) Dolomiti c) Himalaya

Soluzioni: 1. a), 2. b), 3. b), 4. a), 5. c), 6. a).

): ca. 12 porzioni Ingredienti (per o d’oliva • va • 3 cucchiai di oli 60 0 g farina • 2 uo ml 0 di acqua o secco • circa 30 1,5 bustine di lievit hero cc zu e di sale, pepe calda • un pizzico

4. Quale di queste torri si trova in Alto Adige? a) La torre campanaria nel lago di Resia b) La torre pendente di Pisa c) La torre Eiffel di Parigi 5. Chi ha vissuto in Alto Adige? a) Winnetou b) Pippi Calzelunghe c) Ötzi 6. Cosa piace mangiare agli altoatesini? a) Spaghetti e canederli b) Fish & Chips e paella c) Sushi e involtini primavera


Estate 2017: Gli alberghi che offrono il Camp Detective Natura

14

Vipiteno

Brunico

4 1

Bressanone

3

16

9

Merano 13

Glorenza

5

12

15 6

2

Bolzano

7

8

11 1 Alpenhof ★ ★ ★ ★ 2 Cavallino Bianco ★ ★ ★ ★ s 3 Garberhof ★ ★ ★ ★ s 4 Huber ★ ★ ★ ★ 5 Sonnwies ★ ★ ★ ★ s 6 Tyrol ★ ★ ★ ★ 7 Biancaneve ★ ★ ★ ★ s 8 Holzner ★ ★ ★ ★ s 9 Lido Ehrenburgerhof ★ ★ ★ ★

10 11 12 13 14 15 16

Maria ★ ★ ★ ★ Moser am See ★ ★ ★ ★ s Rainer ★ ★ ★ ★ s Adlernest ★ ★ ★ s Alphotel Tyrol ★ ★ ★ ★ s Gutenberg ★ ★ ★ ★ Post Alpina ★ ★ ★ ★ s

10

Ulteriori informazioni www.familienhotels.com/detective-natura


Familienhotels Alto Adige / SĂźdtirol Tel. +39 0471 999 990 info@familienhotels.com www.familienhotels.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.