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Nel Nord-Est vince il campanilismo Tutti contro le nozze fra le Popolari 44 miliardi Sono gli attivi della Popolare di Vicenza, quinta banca del Paese

35 miliardi Sono gli attivi della Veneto banca di Montebelluna, sesta banca italiana

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uido Piovene raccontava la sua Vicenza come «una piccola Roma, un'invenzione scenografica, dalla cultura svaporante in capriccio e dalla vanità patrizia d'un gruppo di ~ignori di media potenza». Piazza dei Signori ha la stessa immutabile bellezza di quello che nel Medioevo era il mercato cittadino. Uno dei pochi segni di modernità sono le insegne di una filiale di Veneto Banca, aperta da pochi mesi fra la Basilica Palladiana e il palazzo del Monte di Pietà. Veneto Banca non è di Vicenza, e a dispetto del nome è ancora una popolare, una di quelle in cui ogni socio ha un voto. Non è quotata in Borsa, e secondo il decreto Renzi dovrà trasformarsi in società per azioni entro 18 mesi. All'ultima assemblea, lo scorso aprile, c'è volu-

Veneto BaI}ca e Vicenza a rischio scalata dopo il decreto Renzi ta una tensostruttura montata in un campo di Montebelluna, non lontano dalla sede. Partecipano più di seimila soci, fra i quali Roberto Bettega. n momento è delicato: due ispezioni della Banca d'Italia e della Consob avevano fatto emergere «carenze del governo societal'io e nei controlli interni», carenze «nella capacità di reddito e dei livelli patrimoniali». Quell'assemblea decide l'azzeramento del consiglio e il ridimensionamento a direttore genera- ta non quotata, quella di Vicenle di Vincenzo Consoli, l'uomo za. Fra Natale e Capodanno del che con piglio decisionista ave- 2014 si riuniscono per discuterva trasformato la piccola popo- ne con il presidente Gianni Zolare in una banca così grande nin. È già il secondo tentativo. da rientrare fra quelle vigilate La riunione va male. Veneto è in direttamente dalla Banca cen- difficoltà, non abbastanza da trale europea. La Banca d'Italia accettare quella che a Monteinvita i vertici a valutare la fu- . belluna giudicano una resa insione con l'altra popolare vene- condizionata ai rivali vicentini.

" buon senso vorrebbe che almeno due banche venete decidessero di fondersi

Sul risiko delle Popolari ci vuole un atterraggio morbido per evitare devastanti conseguenze sociali

Giorgio Santini

LucaZaia Presidente della Regione Veneto

Senatore per il Veneto del Partito democratico

334 miliardi Il totale degli impieghi delle 36 banche popolari censite da Mediobanca

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«Mentre in Lombardia nascevano campioni europei, quella delle banche del Nord est è una storia di litigi e di occasioni perse», racconta Maurizio Sacconi. Cattolica assicurazioni, Antonveneta, Cassamarca, le Casse di risparmio di Padova, Rovigo, Venezia, la Popolare di Marostica sono tutte state as-

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sorbite da altri gruppi. All'appello ne mancano tre: oltre a Vicenza e Veneto, la Popolare di Verona. Se quest'ultima è già quotata e con un modello di gestione simile ad una società di capitali, le altre due devono iniziare da zero, o quasi. Se domani si trasformassero in società per azioni, non ci sarebbe nessun

JOHANNA HUBE!VSIME

Vicenza, la centrale piazza dei Signori

442 miliardi Èil totale

della prowista delle 36 banche Popolari (è i119% del totale)

socio stabile in grado di difenderle da un fondo che volesse acquisirle. «n buon senso vorrebbe che almeno due di queste si fondessero», si accalora l'ex Cisl Giorgio Santini, ora parlamentare Pd. Ma al momento nessuno è convinto. Non ivertici di Veneto, non Zonin, non l'amministratore delegato di Banco

Popolare Pier Francesco Saviotti. «La fusione con Veneto? L'operazione avrebbe senso, ma ci sono problemi a monte. Dobbiamo essere certi che uno più uno faccia due». Inutile chiedersi cosa ne pensino gli industriali locali. Nel consiglio di Vicenza siedono i vertici regionali e cittadini di Confindustria. n primo,

51 miliardi Icrediti dubbi in capo al sistema delle Popolari, sono il 28% del totale

La fusione con Veneto Banca? Avrebbe senso, ma CI sono problemi a monte

C'è chi contesta la nostra redditività, ma ci si dimentica che abbiamo salvato migliaia di aziende

Pier Francesco saviotti

Gianni Zonin

Amministratore delegato di Banco Popolare

Presidente di Popolare Vicenza

Roberto Zuccato, se ne guarda dal parlare: «La sua posizione è delicata», spiega il portavoce. L'altro, Giuseppe Zigliotto si è detto favorevole alla integrazione con Montebelluna, salvo essere zittito da Zonin sul Corriere Veneto: «Non è autorizzato a esprimere pareri quando parla da consigliere. Come presidente degli industriali può andare per la sua strada. Ognuno ha i suoi pensieri. lo esprimo il giudizio del consiglio». Che in Veneto pesi la rivalità fra campanili, in privato lo ammettono gli stessi banchieri, eppure trattarla come tale sarebbe un errore. Vicenza, con 44 miliardi di attivi e 120mila soci, è la quinta banca italiana, Veneto, con 35 miliardi di attivi e SOmila

soci, la sesta. Agli ultimi stress t est europei sono passat e entrambe per un soffio, con Vicenza costretta a fare un aumento di capitale in poche ore per evitare la bocciatura. L'argomento secondo cui il modello mutualistico sopravvive all'estero è fallace: sia il Credit Agricole che la tedesca Dz bank sono sì cooperative, ma il modello di gestione è quello delle società di capitali. «C'è chi contesta la nostra redditività, o la qualità del patrimonio, ma ci si dimentica che abbiamo salvato migliaia di aziende durante la crisi», attaccà Zonin, in carica dal 1996. «C'è chi ha fatto molto di peggio», aggiunge il presidente dei giovani industriali veneti Enrico Berto. Sia il governatore Luca Zaia che

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il sindaco di Verona Tosi sono con loro: «Ci vuole un atterraggio morbido per evitare conseguenze sociali devastanti. n tema delle fusioni è delicato», dice Zaia. Zonin promette un'autoriforma, e in ogni caso preme perché il decreto cambi. SuIl.o sfon- . do c'è il tema del valore delle quote dei soci. A bassa voce gli addetti ai lavori ammettono che quello è uno dei nodi. Già prima del decreto per ottenere un rimborso occorreva attendere. Oggi lo è ancora di più. Per molti veneti la quota nella propria banca non dovrebbe oscillare nel valore più di un pezzo di terreno. Chi glielo spiega c~e da domani dovrà controllare il listino di Milano? Twitter @alexbarbera


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