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Per il 70% degli e-driver la wall box domestica è fondamentale

SECONDO I DATI RACCOLTI DALLO SMART MOBILITY REPORT 2022 LA POSSIBILITÀ DI USUFRUIRE DI UN EVCHARGER PER RICARICARE L’AUTO PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE È UN REQUISITO IRRINUNCIABILE PER PASSARE ALL’ELETTRICO. E 8 UTENTI SU 10 SCELGONO DI AFFIDARSI A UN INSTALLATORE SPECIALIZZATO Di alessandro tabaro percentuale utilizzo wall box domestica tipo

Secondo quanto riportato all’interno dell’edizione 2022 dello Smart Mobility Report – curata dal Politecnico di Milano in collaborazione con Energy & Strategy Group – la possibilità di poter contare su di un dispositivo domestico per il rifornimento energetico rimane, per il 70% del campione intervistato, la “conditio sine qua non” per passare all’utilizzo di un’auto elettrica. Mentre questo dato si conferma in linea con il passato (nel 2021 era il 72%), cala la percentuale di coloro che ritengono indispensabile poter contare su di un punto di ricarica presso il posto di lavoro (9%, contro il 21% del 2021) e cresce invece in maniera importante la percentuale di utenti che sceglie di utilizzare un veicolo elettrico impiegando solo ed esclusivamente punti di ricarica pubblici: dal 7% del 2021 al 21%. Un dato che lascia intendere come i progressi fatti in termini di capillarità dalle colonnine ad accesso pubblico siano stati in effetti percepiti dagli utenti finali. Inoltre, il 70% degli e-driver che possiede una wall box ha dichiarato di utilizzare anche le colonnine pubbliche con una certa frequenza: il 40% le adopera almeno una volta alla settimana.

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Dove si ricarica più frequentemente?

La wall box domestica rimane, per coloro che l’hanno installata, la modalità di ricarica prediletta e più utilizzata: il 46,3% degli intervistati la utilizza per quasi la totalità dei rifornimenti energetici, ovvero per l’80-100% delle ricariche. Per quelle effettuate fuori casa da questa porzione di intervistati, le colonnine pubbliche contano il 77% dei rifornimenti (+26% rispetto al 2021), mentre la ricarica sul posto di lavoro ha un peso del 23% (-3% rispetto al 2021). Di contro, solo il 9,7% dei possessori di Bev ha dichiarato di adoperare la wall box di casa meno del 20% sul totale delle ricariche effettuate.

Questione di potenza

Considerando i possessori di wall box domesticche, oltre l’85% del campione ha confermato di averla installata all’interno di un box privato o in uno spazio di proprietà. Il restante 15% ha optato per il giardino di casa oppure ha scelto uno spazio di pertinenza all’abitazione (come ad esempio un’autorimessa) o ancora in uno spazio o box condominiale. Il 49% delle installazioni vedono l’impiego di wall box con potenza pari o inferiore ai 3,7 kW. Il 45% ha optato per caricatori con potenza tra i 4,5 e i 7,4 kW. Solo il restante 6% ha scelto un ev-charger di tipo quick, tra gli 11 e i 22 kW. Un segmento, quest’ultimo, che avrà in prospettiva futura importanti margini di crescita. Al momento risulta frenato dalla presenza di numerosi impianti elettrici domestici che necessitano un adeguamento in termini di cablaggi e potenza. Inoltre, è auspicabile che il progresso tecnologico delle vetture

Fornitore Wall Box

in termini di capienza della pacco batterie e potenza dei caricatori di bordo spingerà col tempo diversi utenti all’acquisto di un ev-charger più performante.

Un altro dato che testimonia come il mercato ev-charger sia ancora per certi aspetti acerbo è quello relativo ai tipi di connettore utilizzati. Se gran parte delle installazioni private (il 52%) prevede l’utilizzo di un cavo di ricarica di Tipo 2, ovvero lo standard

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