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Indipendente

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Educatori sempre più importanti per il mercato

Questa giovane figura si rivolge oggi a tutti coloro che hanno un cane ed è un promotore indispensabile della relazione e del benessere animale. Eppure emergono ancora grosse difficoltà per il mancato inquadramento dei professionisti. Ma la situazione sembra prossima a sbloccarsi.

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di Paolo Bosatra, Consigliere ACAD Confcommercio - Educatore Cinofilo Professionista

Negli anni la figura dell’educatore cinofilo è diventata sempre più importante nella filiera del pet. Se infatti fino a un ventennio fa gli attori del settore a cui si rivolgevano i possessori di cani erano medici veterinari, allevatori, toelettature e commercianti. Gli addestratori restavano sullo sfondo e a essi si rivolgeva soltanto una minima parte dei proprietari. Mentre oggi si può assolutamente affermare che questa figura fa stabilmente parte del mercato pet. Non ho citato casualmente, parlando del passato, la figura dell’addestratore, che non è scomparsa, né è stata soppiantata dagli educatori, ma rimane una professione di nicchia, un profilo altamente specializzato nel preparare il cane a una specifica competenza. La ben più giovane figura dell’educatore si rivolge invece a tutti coloro che hanno un cane, è un promotore della relazione e del benessere animale divenuto Indispensabile, se consideriamo che il cane oggi è a tutti gli effetti un componente delle famiglie, nonché un membro della società; esso infatti vive in casa dividendone appieno gli spazi con la famiglia, accompagna i proprietari in vacanza, al ristorante e nelle passeggiate per le vie del centro.

PROFESSIONISTI E DILETTANTI / La confusione agli occhi del proprietario di cani (e non solo...) tra le mansioni dell’addestratore e quelle dell’educatore ancora oggi è motivo di incomprensioni, anche a causa della miriade di titoli e qualifiche che ruotano attorno a questa categoria, l’unica della filiera del pet care a essere composta per lo più da dilettanti e di conseguenza a essere gestita per la maggiore da enti dilettantistici. Nulla di sbagliato in questo, ma oltre a questi dilettanti esistono anche gli educatori professionisti, seppur molto pochi, i quali sono costretti a navigare a vista in un contesto sempre più difficile. All’interno del quale, per ovvi motivi, è impossibile sentirsi rappresentati da enti dedicati al mondo dilettantistico.Per assurdo, anche gli enti più professionalizzanti del settore, non includono l’obbligo di possedere la partita IVA per poterne fare parte.

DETRAZIONI E PATENTINO / Il tutto si ripercuote su molti aspetti a danno dei professionisti. Il più importante forse è quello di non poter dare al proprietario la possibilità di dedurre le spese legate all’educazione del cucciolo, proprio come si fa per le spese veterinarie. Uno strumento utile sarebbe il corso di formazione per proprietari di cani, meglio conosciuto come patentino, un percorso ministeriale che viene svolto dai veterinari formatori. Eppure, stando a quanto prescritto dal Ministero, “I percorsi di formazione obbligatoria sono prescritti da un veterinario ufficiale, che può avvalersi della consulenza di un medico veterinario esperto in comportamento animale per una valutazione comportamentale sul cane. Tali percorsi prevedono gli stessi argomenti del corso di base, ma trattati in maniera più approfondita, e un maggior numero di sessioni didattiche. Sono inoltre previste esercitazioni pratiche per il proprietario con il cane al fine di garantire una più corretta gestione del proprio animale”. Insomma, neppure per quanto riguarda la parte pratica, logicamente di pertinenza dell’educatore, questa figura viene considerata.

QUALCOSA SI MUOVE / Questi sono due dei numerosi aspetti ormai incompatibili con la figura professionale degli educatori, senza contare i mesi in cui, pur lavorando in mezzo a un campo con un cane, questi ultimi sono stati costretti a non operare a causa della pandemia, in quanto inquadrati nella categoria dei servizi alla persona. Soltanto dopo un anno c’è stato un cambio di rotta grazie al fatto che le toelettature, con le quali gli educatori condividono il codice Ateco, hanno vinto la loro battaglia per poter lavorare anche in zona rossa. Fortunatamente qualcosa si sta muovendo e, anche se con lentezza, si sta percorrendo la strada che dovrebbe portare al riconoscimento degli educatori come professionisti. Il tempo dell’attesa sembra essere agli sgoccioli.

ACAD Confcommercio Corso Venezia 51 - Milano Tel. 02 7750216 acad@unione.milano.it

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