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Garden: dal pet care più clienti e fatturato

Nel canale dei centri di giardinaggio i prodotti per animali da compagnia continuano ad avere un ruolo strategico grazie a vendite continuative e ricavi in crescita. Vince soprattutto chi investe sui servizi e su un assortimento di qualità. Come spiega Giacomo Brusa, consigliere dell’Associazione Italiana Centri Giardinaggio.

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di Stefano Radice

Nel corso degli anni il pet care è diventato un reparto di riferimento per i garden center grazie soprattutto al fatto che le vendite di prodotti per animali da compagnia hanno continuità lungo tutto l’anno (a differenza di altre categorie molto stagionali come i prodotti per il giardinaggio o la regalistica) e permettono di accrescere la pedonabilità dei punti vendita. Il ruolo strategico del pet care nei garden – che offrono sempre più servizi ai proprietari di animali - è legata anche al fatto che questo canale da tempo ha ampliato la propria mission, non più orientata solo al florovivaismo, ovvero alla coltivazione e alla vendita di piante in centri qualificati, ma a soddisfare un ampio ventaglio di esigenze del cliente che ama il giardino, la casa e tutto ciò che può arricchire questi ambienti. In tale contesto rientrano perfettamente gli animali domestici e tutto quel che è necessario per il loro benessere. «Nella logica di fornire un servizio a 360 gradi a chi ama il garden, anche il pet riveste un ruolo sempre più importante all’interno delle nostre strategie commerciali», dichiara Giacomo Brusa, consigliere di Aicg, Associazione italiana centri giardinaggio. «Oggi i garden center non si limitano solo a vendere piante e vasi, ma intendono provare a seguire in senso più largo le mode, gli stili e il design perché vasi e piante non solo si devono abbinare a mobili e arredamento, ma devono essere ideali da accostare anche alle cucce, ai cuscini o ai tiragraffi. Rispetto a trent’anni fa, quando nel mio garden center ho iniziato a dare spazio al pet food, la situazione è radicalmente cambiata; allora si vendevano solo scatolette di umido, riso soffiato e pasta».

BUSINESS IN CRESCITA / Giacomo Brusa sottolinea che il settore del pet food e pet care si sta rivelando un importante asset per il fatturato dei garden center: «Il trend positivo che era iniziato prima della pandemia per il ruolo sempre più centrale che gli animali hanno nelle nostre vite, sta migliorando costantemente. Parliamo di una crescita media dell’8% all’anno di fatturato». I prodotti trainanti sono soprattutto quelli legati al food, compresi quelli con posizionamento nelle fasce premium e superpremium, anche con nuovi trend come quello della vendita degli alimenti freschi o del cosiddetto human grade. Nei garden, inoltre, si stanno registrando vendite in crescita nell’accessoristica; sono molto apprezzatri prodotti dal design innovativo e accattivante sia per cuscini, cappottini e guinzagli.

PREZZI, MARGINI E FUTURO / Generalmente la politica dei prezzi dei garden center prevede alcuni periodi di promozionalità in determinati momenti

Aicg in breve

Aicg (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) è nata nel 2012 con lo scopo di tutelare, qualificare, promuovere e sviluppare la cultura del verde, con una particolare attenzione alle eccellenze Made in Italy, all’interno dei centri giardinaggio. Attualmente sono associati 125 garden. L’associazione vede Stefano Donetti come presidente.

Giacomo Brusa, consigliere di Aicg – Associazione italiana centri giardinaggio

dell’anno «ma senza arrivare a svendere il prodotto. Oggi ci troviamo a competere con l’online che si sta affermando grazie a politiche molto aggressive». Per il mondo degli animali domestici si predispongono campagne promozionali ad hoc con volantini specifici. Si tratta in media di due campagne l’anno che si possono concentrare a ridosso del periodo estivo o a inizio anno e sono ideate per incentivare la pedonabilità. Anche in questo canale si stanno verificando i problemi legati all’erosione dei margini causati dall’aumento dei prezzi a monte della filiera. «Per cercare di mantenere i volumi di vendita – aggiunge Brusa - abbiamo scelto di non aumentare troppo i prezzi ma questo sta erodendo i nostri margini; ormai siamo al di sotto del 30%». La concorrenza nei prezzi si sente di più per quanto riguarda il food e meno sugli accessori. Ma la differenza la fa soprattutto la politica commerciale dei fornitori. «Ci sono aziende produttrici lungimiranti molto attente alle modalità in cui sono venduti i loro prodotti che difendono i posizionamenti e cercano di evitare le promozioni sottocosto; questi marchi si sono consolidati e hanno guadagnato spazio nei nostri garden. Invece, brand che puntano molto sui volumi e spingono le vendite online penalizzando quelle nei negozi fisici, trovano meno posto sui nostri scaffali».

PIÙ PEDONABILITÀ / Il prodotti per animali da compagnia garantiscono vendite costanti tutto l’anno e questo è un ulteriore punto di forza in un canale dove prevalgono tipologie di prodotto caratterizzate da andamenti stagionali: «Fin da principio – continua Brusa - avevamo capito che il pet care poteva essere un asset importante per accrescere la pedonabilità all’interno dei punti vendita. Cosa che si è confermata. Basti pensare che in media un cliente senza animali entra in un centro di giardinaggio dalle quattro alle cinque volte l’anno; in primavera, estate, autunno e a Natale. Un pet parent, invece, viene da noi una volta la settimana o ogni quindici giorni, garantendo continuità negli acquisti». Oggi all’interno dei centri di giardinaggio sono allestiti veri e propri punti vendita specializzati nella cura degli animali. Inoltre, sono sempre più diffusi garden center che hanno aperto all’interno servizi veterinari, di toelettatura o che organizzano corsi di addestramento per cani. «È da almeno vent’anni che il mondo degli animali domestici è presente nei nostri negozi. Diversi colleghi hanno investito in questa direzione. Lentamente, però, il mercato ha fatto selezione; chi si è veramente specializzato, ha potenziato il settore pet care e ottiene importanti riscontri commerciali. Chi, invece, ha voluto seguire solo una moda, dopo aver provato, ha preferito rinunciare, anche perché la marginalità di questo ambito non è la stessa che si può ottenere con la vendita delle piante».

PIÙ SERVIZI / Quale sarà il futuro del pet food e del pet care nei garden? Conclude il consigliere Aigc: «Sarà molto legato ai servizi che sapremo offrire ai clienti. Si può pensare, ad esempio, alla presenza di aree gioco da mettere a disposizione degli animali quando i pet parent fanno acquisti. Sempre più centri dovrebbero sviluppare spazi dedicati alla toelettatura e ai corsi di addestramento. Insomma, il potenziamento del servizio sarà la chiave del successo».

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