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Approfondimentie Iva al 10%: per i pet owner e per il Paese

Iva al 10%: per i pet owner e per il Paese

La richiesta di abbassare l’aliquota per mangimi e prestazioni veterinarie non ha ancora avuto una risposta. I firmatari, tra cui Assalco, sollecitano di nuovo le istituzioni a valutare un provvedimento che con la pandemia è ancora più urgente.

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In un momento drammatico quale la pandemia Covid, il ruolo degli animali da compagnia in famiglia è diventato ancora più importante, come testimonia l’attenzione degli italiani all’alimentazione e benessere dei loro pet, elementi essenziali per la loro cura. Poiché il pet food e le prestazioni veterinarie sono a tutti gli effetti prodotti e servizi essenziali per i proprietari degli animali d’affezione, Assalco torna a sollecitare una riflessione sulla possibilità di alleggerire il carico fiscale che grava sulle famiglie. Oggi nel nostro Paese gli alimenti per gli animali da compagnia e le prestazioni veterinarie sono gravati da un’aliquota IVA al 22%, al pari di un bene di lusso. In altri Paesi come la Germania, tenuto conto del ruolo sociale dei pet, l’aliquota IVA sugli alimenti per animali d’affezione è al 7%, meno di un terzo di quella italiana. Si auspica quindi la ricollocazione degli alimenti per gli animali da compagnia e delle prestazioni veterinarie nello scaglione IVA agevolata al 10%. Ecco il testo della lettera aperta che la scorsa estate è stata inviata al Governo dagli otto promotori.

SALUTE, ALIMENTAZIONE E BENESSERE ANIMALE: SETTORE UNICO, ALIQUOTA UNICA

IVA: CHIEDIAMO LO SCAGLIONE UNICO AL 10% PER PRESTAZIONI VETERINARIE (oggi al 22%) MEDICINALI VETERINARI (già al 10%) ALIMENTI PER ANIMALI DA COMPAGNIA (oggi al 22%)

Lettera aperta al Governo e al Parlamento

Riteniamo improcrastinabile alleggerire il pesante carico fiscale che grava sulla salute e sul benessere delle popolazioni animali del nostro Paese alla luce: • dell’emergenza sanitaria ed economica nazionale • delle strategie della Commissione Europea • delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) L’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) rappresenta il principale ostacolo economico-fiscale e il più rilevante dissuasore sociale al conseguimento dei nuovi obiettivi strategici - nazionali, europei e globali- per la sanità animale e la sanità pubblica. Nel nostro Paese, la persistente disomogeneità di trattamento impositivo (aliquote IVA differenziate ed eccessivamente elevate) renderà inefficaci le sinergie del comparto per conseguire obiettivi dai quali dipenderanno anche le risorse finanziarie del Recovery Plan. A titolo di evidenza, non esaustiva: • controllo delle malattie animali • controllo delle malattie animali trasmissibili all’uomo • lotta all’antibiotico-resistenza • sicurezza degli alimenti e dei mangimi per animali • benefici socio-sanitari del possesso di un animale da compagnia • contrasto al randagismo e all’abbandono e conseguenti risparmi di spesa pubblica • possesso e detenzione responsabile degli animali anche a tutela dell’incolumità pubblica • approccio one health e integrato Salute-Agricoltura-Ambiente • rilevanza produttiva e occupazionale del comparto (Professionisti, Industria e Agricoltura) Si ritiene necessario e urgente individuare il primo provvedimento normativo utile a un allineamento definitivo delle aliquote IVA applicate al settore della salute e del benessere animale, attraverso la ricollocazione delle prestazioni veterinarie (Codice Ateco 75) e degli alimenti per animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto (Con la modifica della Tab. A, Parte II, numero 20 e Parte III numero 91, del DPR 633/72 e l’abrogazione del comma 6 art. 75 della L 413 del 1991) nel medesimo scaglione d’Imposta agevolata (10%) al pari dei medicinali veterinari. Per rispondere alle finalità proprie di questo settore e alle relative aspettative dell’Unione Europea, la rimodulazione dell’aliquota IVA in fascia unica agevolata al 10% dovrà assumere carattere strutturale permanente e non temporaneo. L’impoverimento economico determinato dall’emergenza Covid-19 renderà ancora più gravoso sopportare questo peso fiscale da parte dei contribuenti privati, con il rischio di deprimere la domanda di salute e di benessere animale. In Italia, ci sono 60 milioni di animali da compagnia: su base ISTAT, il rapporto tra gli animali da compagnia e la popolazione italiana è di 1 a 1. Un cittadino per ogni animale da compagnia; 1,5 famiglie italiane su 3. Si evidenzia che il settore della salute e del benessere animale è considerato funzionale ad assicurare la continuità della filiera, servizi di pubblica utilità ed essenziali. Per questa ragione, le attività di questo settore non sono state sospese durante il lockdown. Nonostante il loro carattere di essenzialità, le prestazioni veterinarie e i prodotti alimentari per animali da compagnia continuano ad essere collocati nello scaglione IVA più elevato, al pari di beni e servizi di lusso e/o non essenziali. Si evidenzia inoltre che il settore della salute e il benessere animale include attività di prevenzione, cura, controllo e mantenimento della salute sia degli animali da compagnia che di quelli allevati a scopo di produzione di alimenti per l’uomo

Promotori ANMVI - Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani FNOVI - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani SIMEVEP - Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva ENPAV - Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari ASSALCO - Associazione Nazionale Imprese Alimentazione e Cura Animali da Compagnia Federchimica AISA - Associazione Italiana Industrie Salute Animale ASCOFARVE - Associazione Nazionale Distributori Medicinali Veterinari ASSALZOO - Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici

È online il sito e-commerce di Maxi Zoo

La catena del gruppo Fressnapf ha aperto il suo e-shop con un assortimento di circa 8.000 prodotti. L’offerta comprende sia i marchi esclusivi dell’insegna sia i principali brand dell’industria. Sono previsti servizi come il click&collect e la possibilità di ordinare in uno dei 127 store fisici presenti sul territorio nazionale e ricevere la spesa a casa.

Maxi Zoo Italia compie un importante passo per la trasformazione omnicanale della propria strategia e lancia il sito e-commerce www.maxizoo.it. Da diverso tempo il mercato attendeva questo passo, che è arrivato nell’anno segnato dalla pandemia e dallo sviluppo dei servizi digitali. Accanto ai 127 store fisici presenti sul territorio nazionale, dunque, l’assortimento di circa 8.000 prodotti per cani, gatti, uccelli, roditori, pesci e rettili è ora disponibile anche nello shop digitale dell’insegna del gruppo Fressnapf. L’offerta del sito e-commerce di Maxi Zoo prevede la presenza sia dei marchi esclusivi della catena sia dei principali brand dell’industria, coprendo varie esigenze, dall’alimentazione alla cura e al gioco. «In un anno straordinario come quello che stiamo vivendo, abbiamo accelerato i nostri sforzi per ampliare le opportunità d’incontro con i clienti e l’apertura del canale e-commerce rappresenta un tassello fondamentale in questa direzione» ha dichiarato Luca Rotunno, national purchasing & marketing director di Maxi Zoo Italia. «L’e-commerce ci permetterà di essere ancora più capillari sul mercato e di lavorare in sinergia con i nostri store tradizionali in un’ottica cross-canale, implementando nei prossimi mesi anche altri servizi, come il click&collect e la possibilità di ordinare in negozio con il supporto del personale e ricevere comodamente a casa i prodotti».

STRATEGIA OMNICANALE / Il sito, ottimizzato per la fruizione su tutti i device (pc, tablet e smartphone), è stato presentato per diventare un punto di riferimento per tutti coloro che si approcciano alla cura di un animale domestico o per chi già ne possiede uno. Oltre ai prodotti in vendita, infatti, all’interno del sito sono presenti sezioni di approfondimento dedicate agli animali da compagnia, ricche di consigli e informazioni per i pet owner. Il lancio dell’e-commerce completa il progetto all’insegna dell’omnicanalità che l’insegna ha previsto per evolvere il proprio modello di business. Un altro passo era stato costituito dal debutto del primo small format della catena, che a fine febbraio aveva aperto un punto vendita di dimensioni ridotte in Corso XXII Marzo 33 a Milano. A esso hanno fatto seguito altre due inaugurazioni, considerate anch’esse una importante tappa nella strategia cross-canale dell’azienda grazie a una sempre maggior penetrazione nel territorio italiano - dunque anche nei centri cittadini - e a una forte integrazione delle attività digitali con gli store tradizionali e i negozi di prossimità.

PARTNERSHIP CON SHOPFULLY / Infine, in un’ottica di efficientamento degli investimenti in trade marketing e di awareness dei punti vendita, Maxi Zoo ha deciso di investire in una collaborazione con ShopFully, con una strategia che coinvolgerà i tre marketplace della società: DoveConviene, PromoQui e VolantinoFacile. L’obiettivo è raggiungere il 100% dei responsabili di acquisto geolocalizzati in prossimità di ciascuno dei negozi dell’insegna coinvolti nell’iniziativa. Grazie alla piattaforma tecnologica di ShopFully, quindi, la catena distribuirà le proprie promozioni su tutti i canali digitali, nel momento e nel formato migliore per il consumatore, e potrà misurare successivamente il successo delle campagne in termini di visite in store. «Il settore retail sta vivendo una grande trasformazione legata alle nuove abitudini di acquisto e informazione dei consumatori, che vivono la relazione con i brand in ottica cross- canale, alternando e integrando l’esperienza in store con quella digitale» ha commentato Luca Rotunno. «Per un’azienda come la nostra, che ogni giorno incontra migliaia di persone, è importante sperimentare le potenzialità che il digitale offre e attivare modalità d’interazione sempre nuove che ci consentano di essere ancora più vicini alle esigenze del consumatore».

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