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Attualità Una videoinchiesta per spiegare il fenomeno “staffette
Una videoinchiesta per spiegare il fenomeno “staffette”
Kodami, il nuovo magazine del gruppo editoriale Ciaopeople, ha presentato un’importante indagine sul traffico di cani e gatti randagi dal Sud al Nord Italia, un business valutato tra i due e i tre milioni di euro all’anno.
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Due frame della videoinchiesta dedicata a un fenomeno che spesso oltrepassa i limiti della legalità
Kodami, il nuovo magazine digitale del gruppo editoriale Ciaopeople dedicato al mondo pet, dedica la sua prima videoinchiesta al tema delle staffette di cani e gatti, dal Sud al Nord Italia, per le adozioni. La rivista digitale ha realizzato un resoconto di quello che si può definire un “triste business” che totalizza tra i due e i tre milioni di euro all’anno grazie a un traffico di cani e gatti randagi al limite della legalità. Pur in mancanza di un dato istituzionale, attraverso i profili social più attivi si stimerebbe una cifra attorno ai 1.000 cani trasferiti ogni settimana. Per ogni esemplare trasportato sarebbero richiesti in media tra i 50 e i 60 euro, ma la spesa può arrivare a superare i 200 euro, a seconda della taglia e della tratta percorsa. Questi sono alcuni dei numeri messi in evidenza dal servizio sulle staffette di cani e gatti che ha il significativo titolo di “Staffette, dall’amore al business”. «La videoinchiesta mostra i due lati della medaglia del motivo per cui da anni sulle strade italiane la movimentazione di animali randagi è così frequente» spiega Diana Letizia, direttrice di Kodami. «Da una parte l’assenza delle istituzioni, nello specifico delle Regioni e dei Comuni che dovrebbero provvedere al benessere e alla tutela degli animali e, dall’altra, il sacrificio dei volontari che non hanno gli strumenti adatti per arginare il fenomeno
COSA SONO LE STAFFETTE
In gergo si chiamano staffette i trasporti di cani di strada o di canile da Sud a Nord Italia. Offerta e richiesta viaggiano prima e principalmente sui social network e le staffette al massimo balzano agli onori delle cronache locali quando qualche furgone viene raramente fermato per controlli e all’interno spesso si scoprono animali stipati fino all’inverosimile, in pessime condizioni e anche senza documenti di viaggio. Internet è il principale alimentatore di un fenomeno che oggi vede numeri impressionanti e vere e proprie imprese di trasporto di cani e gatti: alcune perfettamente in regola, altre illegali o al limite della legalità. del randagismo e mossi dall’amore ritengono così di salvare il maggior numero di animali possibili. In questo scenario, emerge anche l’assenza di controlli sulle strade da parte delle Forze dell’ordine e la poca attenzione al fenomeno». Questo fenomeno coinvolge ogni mese circa 4.000 cani di diverse tipologie (liberi sul territorio o abbandonati o provenienti da canili) che vengono caricati sui furgoni nelle regioni del Centro-Sud e inviati alle famiglie adottanti o in canili del Nord. Le staffette sono sempre più diffuse, soprattutto grazie ai social network. Ormai basta un clic per adottare un cane e dare inizio al viaggio, ma non sempre avviene nel rispetto delle leggi e del benessere animale. La videoinchiesta di Kodami “Staffette, dall’amore al business” è stata lanciata in prima visione sulla pagina ufficiale di Facebook a fine aprile. Ora è fruibile sul canale YouTube della rivista, oltre che sul sito www.kodami.it.
SPAZIO INTERATTIVO
Inquadra il QR Code e guarda la videoinchiesta di Kodami sulle staffette di cani e gatti