#ATTUALITÀ SOLARE B2B - GENNAIO/FEBBRAIO 2022
DECRETO RINNOVABILI: ECCO LE PRINCIPALI NOVITÀ INCENTIVI PER PICCOLI E GRANDI IMPIANTI, INDIVIDUAZIONE DI AREE IDONEE, SEMPLIFICAZIONE DEGLI ITER AUTORIZZATIVI E OBBLIGHI DI COPERTURA DA FER NEI NUOVI EDIFICI: ECCO TUTTE LE NOVITÀ DELLA RED II (IN ATTESA DELLE REGOLE OPERATIVE CHE ENTRERANNO IN VIGORE ENTRO GIUGNO 2022) DI EMILIO SANI
EMILIO SANI, AVVOCATO CON SPECIALIZZAZIONE AREE ENERGIA E AMBIENTE, E CONSIGLIERE DI ITALIA SOLARE
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al 15 dicembre 2021 è efficace il Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199, che dà attuazione in Italia alla Direttiva 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Le nuove disposizioni stabiliscono gli obiettivi per la transizione energetica al 2030 e al 2050, danno un assetto stabile al sistema degli incentivi per le rinnovabili, riformano le procedure di autorizzazione degli impianti a fonte rinnovabile e stabiliscono la normativa a regime per comunità energetiche e autoconsumo da fonti rinnovabili.
GLI OBIETTIVI Viene sancito con legge l’obiettivo minimo del 30% come quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo di energia, includendo nel consumo tutti i tipi di consumo energetico ivi incluso non solo il consumo elettrico, ma anche quello termico, per i trasporti e le perdite di rete. Tale valore di base dovrà comunque essere innalzato nella misura che sarà ritenuta necessaria per permettere alle emissioni di gas serra di essere ridotte del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Dovrà dunque esservi un adeguamento del Pniec a questi fini. Tali obiettivi saranno la base per determinare i contingenti di potenza installata rinnovabile ai quali garantire l’incentivazione nella pianificazione quinquennale e per individuare in sede di pianificazione territoriale le aree sulle quali
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sarà possibile installare gli impianti a fonte rinnovabile.
INCENTIVI Al fine di dare continuità al sistema incentivante viene prevista una proroga degli incentivi del Decreto 4 luglio 2019 (Decreto FER1). Tale proroga dovrebbe essere sino alla prima data fra l’entrata in vigore dei nuovi incentivi e l’esaurimento della potenza residua non assegnata. Per agevolare l’esaurimento delle risorse del DM 4 luglio 2019 viene previsto che, qualora vi siano poche domande per le aste, la capacità non assegnata al fotovoltaico nelle aste possa essere trasferita al fotovoltaico nei registri e, qualora la potenza assegnata nei registri amianto sia poca, la potenza in eccesso può essere trasferita nei registri ordinari. Da metà giugno 2022 ci saranno poi i decreti per i nuovi sistemi incentivanti che saranno suddivisi in tre categorie: (i) Incentivi assegnati ad asta per impianti di potenza maggiore di 1 MW; (ii) incentivi per impianti di potenza minore di 1 MW che saranno assegnati direttamente su richiesta del proponente dopo l’entrata in esercizio dell’impianto come era per il Secondo Conto Energia; (iii) incentivi per comunità di energia rinnovabile e autoconsumo collettivo anche essi assegnati diret-
tamente su richiesta del proponente dopo l’entrata in esercizio dell’impianto. Per tutti gli incentivi è stabilita la potenza massima che verrà incentivata su base quinquennale sarà dunque possibile agli operatori adeguatamente programmare e coordinare la propria attività di sviluppo, confidando nell’ottenimento degli incentivi. La struttura dell’incentivo è fissata in modo chiaro solo per gli impianti di potenza superiore a 1 MW, ai quali continua ad applicarsi la struttura incentivante attuale per la quale quando il valore dell’energia supera quello della tariffa deve essere restituita la differenza. L’energia incentivata di regola è quella immessa in rete. Per i piccoli impianti è scritto che verrà favorito l’autoconsumo e l’abbinamento fra impianti a rinnovabili e sistemi di accumulo. Dovrebbe dunque esservi un premio incentivante in parte anche sull’energia auto-consumata. L’incentivo si riferirà anche ai potenziamenti. Sembra dunque finalmente aperta anche per gli impianti fotovoltaici la possibilità di avere incentivi anche per gli aumenti di potenza sugli impianti esistenti. Il che apre la via allo sfruttamento integrale dei tetti su cui già sono installati gli impianti e ai rifacimenti con aumento di potenza degli impianti esistenti anche a terra. Gli incentivi non potranno essere concessi per gli impianti in zone agricole con però alcune significative deroghe. Potranno infatti