Asta 211

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IMPORTANTI ARREDI E DIPINTI ANTICHI

Prato, 29 Ottobre 2021





IMPORTANTI ARREDI E DIPINTI ANTICHI PROVENIENTI DA UNA PRESTIGIOSA DIMORA FIORENTINA E DA ALTRE COMMITTENZE PRIVATE ASTA PRATO Venerdì 29 Ottobre 2021

ASTA N. 211 I


ACQUISIZIONE DI OGGETTI E DIPINTI PER LE ASTE Per l’inserimento nelle vendite all’asta organizzate dalla Farsettiarte per conto terzi: chiunque fosse interessato alla vendita di opere d’arte moderna e contemporanea, dipinti antichi, mobili, oggetti d’arte, gioielli, argenti, tappeti, è pregato di contattare la nostra sede di Prato o le succursali di Milano e Cortina (l’ultima nel periodo stagionale). Per le aste della stagione autunnale è consigliabile sottoporre le eventuali proposte sin dal mese di giugno, mentre per la stagione primaverile dal mese di dicembre. ANTICIPI SU MANDATI Si informano gli interessati che la nostra organizzazione effettua con semplici formalità, anticipi su mandati a vendere per opere d’arte moderna e contemporanea, dipinti antichi, mobili, oggetti d’arte, gioielli, argenti, tappeti, in affidamento sia per l’asta che per la tentata vendita a trattativa privata. ACQUISTI E STIME La FARSETTIARTE effettua stime su dipinti, sculture e disegni sia antichi che moderni, mobili antichi, tappeti, gioielli, argenti o altri oggetti d’antiquariato, mettendo a disposizione il suo staff di esperti. Acquista per contatti, in proprio o per conto terzi. OPERAZIONI DI REGISTRAZIONE E PARTECIPAZIONE ALL’ASTA Compilando e sottoscrivendo il modulo di registrazione e di attribuzione di una paletta numerata, l’acquirente accetta le “condizioni di vendita” stampate in questo catalogo. Tutti i potenziali acquirenti devono munirsi di una paletta per le offerte prima che inizi la procedura di vendita. È possibile pre-registrarsi durante l’esposizione; nel caso l’acquirente agisca come rappresentante di una terza persona, si richiede una autorizzazione scritta. Tutti i potenziali acquirenti devono portare con sè un valido documento di identità ai fini di consentire la registrazione. Le palette numerate possono essere utilizzate per indicare le offerte al Direttore di vendita o banditore durante l’asta. Tutti i lotti venduti saranno fatturati al nome e all’indirizzo comunicato al momento dell’assegnazione delle palette d’offerta numerate. Al termine dell’asta l’acquirente è tenuto a restituire la paletta al banco registrazioni. Ogni cliente è responsabile dell’uso del numero di paletta a lui attribuito. La paletta non è cedibile e va restituita alla fine dell’asta. In caso di smarrimento è necessario informare immeditamente l’assistente del Direttore di vendita o banditore. Questo sistema non vale per chi partecipa all’asta tramite proposta scritta.

ATTENZIONE PERSONALE E SERVIZI PER QUESTA ASTA

PAGAMENTO, RITIRO, SPEDIZIONE MAGAZZINAGGIO DEI LOTTI ACQUISTATI

Offerte scritte I clienti che non possono partecipare direttamente alla vendita in sala possono fare un’offerta scritta utilizzando il modulo inserito nel presente catalogo oppure compilando l’apposito form presente sul sito www.farsettiarte.it.

delega scritta rilasciata dal compratore oltre che da ricevuta di pagamento.

Offerte telefoniche I clienti che non possono partecipare direttamente alla vendita in sala possono chiedere di essere collegati telefonicamente per i lotti con stima minima non inferiore a € 500,00. Per assicurarsi il collegamento telefonico inviare richiesta scritta via fax almeno un giorno prima dell’asta al seguente numero: 0574 574132; oppure compilare il form presente sul sito www.farsettiarte.it Si ricorda che le offerte scritte e telefoniche saranno accettate se accompagnate da documento di identità valido e codice fiscale. Ritiro con delega Qualora l’acquirente incaricasse una terza persona di ritirare i lotti già pagati, occorre che quest’ultima sia munita di Informazioni e assistenza Farsettiarte tel. 0574 572400 - Stefano Farsetti - Sonia Farsetti - Giancarlo Chiarini

Pagamento Il pagamento potrà essere effettuato nelle sedi della Farsettiarte di Prato e Milano. Diritti d’asta e modalità di pagamento sono specificati in dettaglio nelle condizioni di vendita. Ritiro Dopo aver effettuato il pagamento, il ritiro dei lotti acquistati dovrà tenersi entro il 12 Novembre 2021. I ritiri potranno effettuarsi dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30, sabato pomeriggio e domenica esclusi. Trasferimento dei lotti acquistati I lotti acquistati e non ritirati entro il 12 Novembre 2021 verranno trasportati a spese dell’acquirente presso i depositi della C.F.S. con tariffa da concordare di volta in volta. Spedizioni locali e nazionali Lo smontaggio e il trasporto di ogni lotto acquistato saranno a totale rischio e spese dell’acquirente. Per consegne in Toscana si potrà prendere contatto con: Per consegne in Italia si potrà prendere contatto con: Autotrasporti Il Marzocco Via Antella 59, Antella (FI) - Tel. 055 620970


ASTA PRATO I Sessione, Venerdì 29 Ottobre 2021, ore 15,30

ESPOSIZIONE

PRATO I SESSIONE Dal 23 al 29 Ottobre ultimo giorno di esposizione Venerdì 29 Ottobre, ore 10,00 - 12,30 Lotti 1 - 183 orario dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,30 (festivi compresi)

Prato, Viale della Repubblica - Tel. 0574 - 572400 - Fax 0574 - 574132 (Area Museo Pecci)

info@farsettiarte.it - www.farsettiarte.it


CONDIZIONI DI VENDITA 1) La partecipazione all’asta è consentita solo alle persone munite di regolare

paletta per l’offerta che viene consegnata al momento della registrazione. Compilando e sottoscrivendo il modulo di registrazione e di attribuzione della paletta, l’acquirente accetta e conferma le “condizioni di vendita” riportate nel catalogo. Ciascuna offerta s’intenderà maggiorativa del 10% rispetto a quella precedente, tuttavia il banditore potrà accettare anche offerte con un aumento minore.

2) Gli oggetti saranno aggiudicati dal banditore al migliore offerente, salvi i limiti

di riserva di cui al successivo punto 12. Qualora dovessero sorgere contestazioni su chi abbia diritto all’aggiudicazione, il banditore è facoltizzato a riaprire l’incanto sulla base dell’ultima offerta che ha determinato l’insorgere della contestazione, salvo le diverse, ed insindacabili, determinazioni del Direttore della vendita. È facoltà del Direttore della vendita accettare offerte trasmesse per telefono o con altro mezzo. Queste offerte, se ritenute accettabili, verranno di volta in volta rese note in sala. In caso di parità prevarrà l’offerta effettuata dalla persona presente in sala; nel caso che giungessero, per telefono o con altro mezzo, più offerte di pari importo per uno stesso lotto, verrà preferita quella pervenuta per prima, secondo quanto verrà insindacabilmente accertato dal Direttore della vendita. Le offerte telefoniche saranno accettate solo per i lotti con un prezzo di stima iniziale superiore a 500 €. La Farsettiarte non potrà essere ritenuta in alcun modo responsabile per il mancato riscontro di offerte scritte e telefoniche, o per errori e omissioni relativamente alle stesse non imputabili a sua negligenza. La Farsettiarte declina ogni responsabilità in caso di mancato contatto telefonico con il potenziale acquirente.

3) Il Direttore della vendita potrà variare l’ordine previsto nel catalogo ed avrà

facoltà di riunire in lotti più oggetti o di dividerli anche se nel catalogo sono stati presentati in lotti unici. La Farsettiarte si riserva il diritto di non consentire l’ingresso nei locali di svolgimento dell’asta e la partecipazione all’asta stessa a persone rivelatesi non idonee alla partecipazione all’asta.

4) Prima che inizi ogni tornata d’asta, tutti coloro che vorranno partecipare saranno tenuti, ai fini della validità di un’eventuale aggiudicazione, a compilare una scheda di partecipazione inserendo i propri dati personali, le referenze bancarie, e la sottoscrizione, per approvazione, ai sensi degli artt. 1341 e 1342 C.c., di speciali clausole delle condizioni di vendita, in modo che gli stessi mediante l’assegnazione di un numero di riferimento, possano effettuare le offerte validamente.

5) La Casa d’Aste si riserva il diritto di non accettare le offerte effettuate da acquirenti non conosciuti, a meno che questi non abbiano rilasciato un deposito o una garanzia, preventivamente giudicata valida da Farsettiarte, a intera copertura del valore dei lotti desiderati. L’Aggiudicatario, al momento di provvedere a redigere la scheda per l’ottenimento del numero di partecipazione, dovrà fornire a Farsettiarte referenze bancarie esaustive e comunque controllabili; nel caso in cui vi sia incompletezza o non rispondenza dei dati indicati o inadeguatezza delle coordinate bancarie, salvo tempestiva correzione dell’aggiudicatario, Farsettiarte si riserva il diritto di annullare il contratto di vendita del lotto aggiudicato e di richiedere a ristoro dei danni subiti.

6) Il pagamento del prezzo di aggiudicazione dovrà essere effettuato entro

48 ore dall’aggiudicazione stessa, contestualmente al ritiro dell’opera, per intero. Non saranno accettati pagamenti dilazionati a meno che questi non siano stati concordati espressamente e per iscritto almeno 5 giorni prima dell’asta, restando comunque espressamente inteso e stabilito che il mancato pagamento anche di una sola rata comporterà l’automatica risoluzione dell’accordo di dilazionamento, senza necessità di diffida o messa in mora, e Farsettiarte sarà facoltizzata a pretendere per intero l’importo dovuto o a ritenere risolta l’aggiudicazione per fatto e colpa dell’aggiudicatario. In caso di pagamento dilazionato l’opera o le opere aggiudicate saranno consegnate solo contestualmente al pagamento dell’ultima rata e, dunque, al completamento dei pagamenti.

7) In caso di inadempienza l’aggiudicatario sarà comunque tenuto a corrispondere a Farsettiarte una penale pari al 20% del prezzo di aggiudicazione, salvo il maggior danno. Nella ipotesi di inadempienza la Farsettiarte è facoltizzata: - a recedere dalla vendita trattenendo la somma ricevuta a titolo di caparra; - a ritenere risolto il contratto, trattenendo a titolo di penale quanto versato per caparra, salvo il maggior danno. Farsettiarte è comunque facoltizzata a chiedere l’adempimento.

8) L’acquirente corrisponderà oltre al prezzo di aggiudicazione i seguenti diritti d’asta: I scaglione da € 0.00 a € 20.000,00 28,00 % II scaglione da € 20.000,01 a € 80.000,00 25,50 % III scaglione da € 80.000,01 a € 200.000,00 23,00 % IV scaglione da € 200.000,01 a € 350.000,00 21,00 % V scaglione oltre € 350.000 20,50 % Diritto di seguito: gli obblighi previsti dal D.lgs. 118 del 13/02/06 in attuazione della Direttiva 2001/84/CE saranno assolti da Farsettiarte.

9) Qualora per una ragione qualsiasi l’acquirente non provveda a ritirare gli

oggetti acquistati e pagati entro il termine indicato dall’Art. 6, sarà tenuto a corrispondere a Farsettiarte un diritto per la custodia e l’assicurazione, proporzionato al valore dell’oggetto. Tuttavia in caso di deperimento, danneggiamento o sottrazione del bene aggiudicato, che non sia stato ritirato nel termine di cui all’Art. 6, la Farsettiarte è esonerata da ogni responsabilità, anche ove non sia intervenuta la costituzione in mora per il ritiro dell’aggiudicatario ed anche nel caso in cui non si sia provveduto alla assicurazione.

10) La consegna all’aggiudicatario avverrà presso la sede della Farsettiarte, o nel diverso luogo dove è avvenuta l’aggiudicazione a scelta della Farsettiarte, sempre a cura ed a spese dell’aggiudicatario. 11) Al fine di consentire la visione e l’esame delle opere oggetto di vendita, queste verranno esposte prima dell’asta. Chiunque sia interessato potrà così prendere piena, completa ed attenta visione delle loro caratteristiche, del loro stato di conservazione, delle effettive dimensioni, della loro qualità.

Conseguentemente l’aggiudicatario non potrà contestare eventuali errori o inesattezze nelle indicazioni contenute nel catalogo d’asta o nelle note illustrative, o eventuali difformità fra l’immagine fotografica e quanto oggetto di esposizione e di vendita, e, quindi, la non corrispondenza (anche se relativa all’anno di esecuzione, ai riferimenti ad eventuali pubblicazioni dell’opera, alla tecnica di esecuzione ed al materiale su cui, o con cui, è realizzata) fra le caratteristiche indicate nel catalogo e quelle effettive dell’oggetto aggiudicato. I lotti posti in asta da Farsettiarte per la vendita vengono venduti nelle condizioni e nello stato di conservazione in cui si trovano; i riferimenti contenuti nelle descrizioni in catalogo non sono peraltro impegnativi o esaustivi; rapporti scritti (condition reports) sullo stato dei lotti sono disponibili su richiesta del cliente e in tal caso integreranno le descrizioni contenute nel catalogo. Qualsiasi descrizione fatta da Farsettiarte è effettuata in buona fede e costituisce mera opinione; pertanto tali descrizioni non possono considerarsi impegnative per la casa d’aste ed esaustive. La Farsettiarte invita i partecipanti all’asta a visionare personalmente ciascun lotto e a richiedere un’apposita perizia al proprio restauratore di fiducia o ad altro esperto professionale prima di presentare un’offerta di acquisto. Verranno forniti condition reports entro e non oltre due giorni precedenti la data dell’asta in oggetto ed assolutamente non dopo di essa.

12) Farsettiarte agisce in qualità di mandataria di coloro che le hanno commissionato la vendita degli oggetti offerti in asta; pertanto è tenuta a rispettare i limiti di riserva imposti dai mandanti anche se non noti ai partecipanti all’asta e non potranno farle carico obblighi ulteriori e diversi da quelli connessi al mandato; ogni responsabilità ex artt. 1476 ss cod. civ. rimane in capo al proprietario-committente.

13) Le opere descritte nel presente catalogo sono esattamente attribuite entro i

limiti indicati nelle singole schede. Le attribuzioni relative a oggetti e opere di antiquariato e del XIX secolo riflettono solo l’opinione della Farsettiarte e non possono assumere valore peritale. Ogni contestazione al riguardo dovrà pervenire entro il termine essenziale e perentorio di 8 giorni dall’aggiudicazione, corredata dal parere di un esperto, accettato da Farsettiarte. Trascorso tale termine cessa ogni responsabilità di Farsettiarte. Se il reclamo è fondato, Farsettiarte rimborserà solo la somma effettivamente pagata, esclusa ogni ulteriore richiesta, a qualsiasi titolo.

14) Né Farsettiarte, né, per essa, i suoi dipendenti o addetti o collaboratori, sono

responsabili per errori nella descrizione delle opere, né della genuinità o autenticità delle stesse, tenendo presente che essa esprime meri pareri in buona fede e in conformità agli standard di diligenza ragionevolmente attesi da una casa d’aste. Non viene fornita, pertanto al compratore-aggiudicatario, relativamente ai vizi sopramenzionati, alcuna garanzia implicita o esplicita relativamente ai lotti acquistati. Le opere sono vendute con le autentiche dei soggetti accreditati al momento dell’acquisto. Farsettiarte, pertanto, non risponderà in alcun modo e ad alcun titolo nel caso in cui si verifichino cambiamenti dei soggetti accreditati e deputati a rilasciare le autentiche relative alle varie opere. Qualunque contestazione, richiesta danni o azione per inadempienza del contratto di vendita per difetto o non autenticità dell’opera dovrà essere esercitata, a pena di decadenza, entro cinque anni dalla data di vendita, con la restituzione dell’opera accompagnata da una dichiarazione di un esperto accreditato attestante il difetto riscontrato.

15) La Farsettiarte indicherà sia durante l’esposizione che durante l’asta gli

eventuali oggetti notificati dallo Stato a norma del D.lgs del 20.10.2004 (c.d. Codice dei Beni Culturali), l’acquirente sarà tenuto ad osservare tutte le disposizioni legislative vigenti in materia. Tale legge (e successive modifiche) disciplina i termini di esportazione di un’opera dai confini nazionali. Per tutte le opere di artisti non viventi la cui esecuzione risalga a oltre settant’anni dovrà essere richiesto dall’acquirente ai competenti uffici esportazione presso le Soprintendenze un attestato di libera circolazione (esportazione verso paese UE) o una licenza (esportazione verso paesi extra UE). Farsettiarte non assume responsabilità nei confronti dell’acquirente per eventuale diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione o della licenza. Le opere la cui data di esecuzione sia inferiore ai settant’anni possono essere esportate con autocertificazione da fornire agli uffici competenti che ne attesti la data di esecuzione (per le opere infra settanta/ ultra cinquant’anni potranno essere eccezionalmente applicate dagli uffici competenti delle restrizioni all’esportazione).

16) Le etichettature, i contrassegni e i bolli presenti sulle opere attestanti la proprietà e gli eventuali passaggi di proprietà delle opere vengono garantiti dalla Farsettiarte come esistenti solamente fino al momento del ritiro dell’opera da parte dell’aggiudicatario.

17) Le opere in temporanea importazione provenienti da paesi extracomunitari

segnalate in catalogo, sono soggette al pagamento dell’IVA sull’intero valore (prezzo di aggiudicazione + diritti della Casa) qualora vengano poi definitivamente importate.

18) Tutti coloro che concorrono alla vendita accettano senz’altro il presente regolamento; se si renderanno aggiudicatari di un qualsiasi oggetto, assumeranno giuridicamente le responsabilità derivanti dall’avvenuto acquisto. Per qualunque contestazione è espressamente stabilita la competenza del Foro di Prato.

19) Il cliente prende atto e accetta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 D. Lgs n.

231/2007 (Decreto Antiriciclaggio), di fornire tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per consentire a Farsettiarte di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Resta inteso che il perfezionamento dell’acquisto è subordinato al rilascio da parte del Cliente delle informazioni richieste da Farsettiarte per l’adempimento dei suddetti obblighi. Ai sensi dell’art. 42 D. Lgs n. 231/07, Farsettiarte si riserva la facoltà di astenersi e non concludere l’operazione nel caso di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela.


I SESSIONE DI VENDITA Venerdì 29 Ottobre 2021 ore 15,30

IMPORTANTI ARREDI E DIPINTI ANTICHI PROVENIENTI DA UNA PRESTIGIOSA DIMORA FIORENTINA E DA ALTRE COMMITTENZE PRIVATE

Dal lotto 1 al lotto 183

I CONDITION REPORT VERRANNO RILASCIATI SOLAMENTE PER I LOTTI CON UN PRIMO PREZZO DI STIMA SUPERIORE A E 500 Per la lettura del Catalogo Le misure delle opere vanno intese altezza per base. Per gli oggetti ed i mobili, salvo diverse indicazioni, vanno intese altezza per larghezza per profondità. La data dell’opera viene rilevata dal recto o dal verso dell’opera stessa o da documenti; quella fra parentesi è indicativa dell’epoca di esecuzione. Il prezzo di stima riportato sotto ogni scheda va inteso in EURO. La base d’asta è solitamente il 30% in meno rispetto al primo prezzo di stima indicato: è facoltà del banditore variarla.

Si prega di leggere attentamente le informazioni riguardanti pagamento, ritiro, spedizione, magazzinaggio.



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Andrea Brustolon (attr. a) Belluno 1662 - 1732

Caino e Abele e Adamo ed Eva Sculture in legno di bosso, cm. 13 h. ognuna Stima € 2.000 / 3.000 2

Scuola francese del XIX secolo Satiressa e Satiri Scultura in terracotta, cm. 50 h. Opera realizzata alla maniera di Clodion. Stima € 1.200 / 1.800

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Scuola veneta del XVI secolo Vergine addolorata Scultura in bronzo, cm. 23,5 h. (bronzo), cm. 36 h. (con base) La scultura pare riferibile a un modello di Tiziano Aspetti (1565-1607). Stima € 1.300 / 1.800 4

Scuola toscana del XVII secolo Due caramogi Sculture in terracotta policroma, cm. 35 h. ognuna Stima € 1.600 / 2.400 5

Scuola Italia centromeridionale inizio XVIII secolo Madonna col Bambino Altorilievo in cartapesta e stucco policromo, cm. 42,5x31 4

Stima € 2.800 / 3.800


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Placca in marmo Raffigurante Ratto di Ganimede, cm. 21x27, restauro, metà del XVI secolo. Stima € 1.800 / 2.400 7

Scuola padovana del XVII secolo

Cristo alla colonna Placca in bronzo, cm. 17x12 Stima € 2.200 / 3.000 8

Scuola fiammingo-tedesca fine XVI secolo

Soldato dolente con scudo e Maria orante Sculture in legno, cm. 33 h. e cm. 35,5 h. Le due sculture facevano sicuramente parte di un retablo, pala d’altare scolpita, in uso nell’arte religiosa fiammingo-tedesca del XVI secolo, raffigurante una Crocifissione o Deposizione di dimensioni medie. Stima € 1.200 / 1.800

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Calamaio in bronzo

Raffigurante Ercole e il leone di Nemea, cm. 20 h., Veneto, inizio XVI secolo. Stima € 5.800 / 6.800 10

Scuola veneta del XVII secolo

Pietà Scultura in terracotta dipinta, cm. 24 h. Pittura a finto bronzo posteriore. Stima € 1.000 / 1.500 11

Ignoto fine XVIII secolo

Crocifisso Scultura in legno dorato e policromo, cm. 34 h. 10

Stima € 650 / 750


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Ignoto del XVII secolo

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Ignoto fine XVI - inizio XVII secolo

Marte e Minerva Sculture in bronzo su base in marmo, cm. 36 h. (bronzo), cm. 14,5 h. (con base), ognuna

Scuola nordica fine del XVI secolo Cristo Scultura in legno, cm. 60 h.

Flora Scultura in bronzo, cm. 14 h. (bronzo), cm. 17,5 h. (con base)

Stima € 5.500 / 6.500

Stima € 1.200 / 1.800

Stima € 650 / 750


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Scuola genovese del XVIII secolo Flora Scultura in terracotta, cm. 40 h. Stima € 3.500 / 4.500 16

Scuola piemontese del XVIII secolo

Putto Scultura in terracotta, cm. 40x50x24 Cerchia di Francesco Ladatte (1706-1787). Stima € 4.000 / 6.000 17

Gustave Doré Strasburgo 1832 - Parigi 1883

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La Parca e l’Amore (La Parque et l’Amour) Scultura in terracotta, cm. 58 h. Firma alla base: G. Doré. Danneggiata e mancanze. Geniale autodidatta, Doré esordì a soli undici anni come disegnatore di litografie e a quindici cominciò come illustratore per la rivista Journal pour rire. Attivo come disegnatore, pittore, incisore e scultore, fu il più visionario tra gli artisti del suo tempo, è universalmente riconosciuto come il più grande illustratore dell’Ottocento. Le sue illustrazioni per testi basilari della letteratura, il Gargantua di Rabelais, 1854, i Contes drólatiques di Balzac, 1856, il Don Chisciotte di Cervantes, 1862, le Fables di Perrault, 1862, la Divina Commedia, che occupò dal 1861 al 1868 il suo genio creativo nella realizzazione più famosa delle immagini del poema dantesco, e ancora l’Orlando furioso, 1879, dell’Ariosto, costituiscono nell’insieme il monumento più importante dell’illustrazione nella imagerie umana. L’influsso della sua opera grafica si è esteso a tutte le arti visive del Novecento e in modo particolare al cinema e alla letteratura. Negli esiti stilistici ha anticipato non solo il Simbolismo, ma anche il Surrealismo; Doré fu anche scultore di certo rilievo del tardo Romanticismo, e realizzò diversi bronzi anche per le arti plastiche applicate, come il monumentale vaso alto m. 2,90, Le Poéme de la Vigne, 1877-78, The Fine Arts Museum of San Francisco, Le miroir, bronzo dorato, Museé de l’Ain, Bourg-en-Bresse, Le temps fauchant les amours, pendolo, Museé des Arts Décoratifs, Parigi, e sculture


di carattere simbolista quali L’Effroi, 1879, La Pyramide humaine o Les Acrobates, 1880-83, Ringling Museum of Art, Sarasota, Saute-mouton, 1880, infine il gruppo di figure bronzee del Monument à Alexandre Dumas, in boulevard Malesherbes, Parigi. La terracotta La Parque et l’Amour, 1877, esposta al Salon di quell’anno, rappresenta il culmine della sua fantasia romantica. La terracotta che raffigura un languido Eros adolescente che si appoggia quasi affettuosamente con la testa reclinata al petto della Parca, raffigurata come una vecchia dama ammantata con il volto severo a significare l’ineluttabilità della morte,

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appare come una delle più espressive invenzioni romantiche. La scultura, insieme ad altre terrecotte quali La Gloire, 1878, Museé des Beaux-Arts de Maubeuge, e l’Amour triomphant de la Mort, Museum of Art, Rhode Island School of Design, Providence, rende in modo esemplare il carattere della scultura romanticosimbolista. Di La Parque et l’Amour esistono pochi esemplari in terracotta come il nostro: una terracotta intatta è quella del Museé d’Art Moderne di Strasburgo.

Bibliografia: Gustave Doré, prefazione di Maurice Reims, studio di Annie Renonciat, ACR Edition, Parigi, 1983, p. 268 (illustrato esemplare del Museé d’Art Moderne di Strasburgo). Stima € 6.000 / 7.000 18

Jean Robert Gambier Francia 1702 - 1744

Strage degli innocenti, 1737 Bassorilievo in bronzo, cm. 25,5x37,2 Firma e data in basso a destra: J.R. Gamber [sic] 1737. Stima € 800 / 1.000


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Antonio Rossellino (bottega di) Settignano (Fi) 1427 - Firenze 1479

Madonna col Bambino (del tipo detto di Leningrado), 1475-80 ca. Bassorilievo a schiacciato in stucco con tracce di policromia e dorature, in cornice a tabernacolo in legno dorato, cm. 58x42 (bassorilievo), cm. 67,5x58x9 (con cornice) Entro edicola architettonica centinata con iscrizione mariana. Studio di Alfredo Bellandi e Giancarlo Gentilini in data 30 settembre 2013.

Questo bassorilievo in stucco è stato assegnato da Alfredo Bellandi e Giancarlo Gentilini alla Bottega di Antonio Rossellino e collocato in un gruppo di sculture a bassorilievo in marmo e stucco derivate dall’originale della cosiddetta Madonna di Leningrado che conobbe diverse repliche in scala minore, riconducibili a un’officina di Ferrara. Stima € 10.000 / 14.000


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Maestranza della Francia del Nord

Madonna col Bambino, ultimo quarto circa del XIII secolo Scultura in legno di rovere policromo e dorato, cm. 81,5 h. Storia: Collezione privata. Studio analitico di Luca Mor in data 5 novembre 2011; relazione di esame clinico-fisico del legno Centro Datazioni Milano Bicocca in data 20 settembre 2011. Si deve a Luca Mor uno studio analitico sulla scultura

che egli assegna a Maestranza della Francia del Nord dell’ultimo quarto circa del XIII secolo, sulla base anche di un raffronto con altre Madonne dello stesso periodo tra le quali la Sedes Sapientae, Marsiglia, Abbazia di SaintVictor e la Sedes Sapientae dei Musées-Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles, definendone con precisione i caratteri stilistici. Stima € 20.000 / 30.000


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Boccale in maiolica bianco blu Decoro a volute e un giglio, restauri, cm. 17,5 h., Toscana, fine XV secolo. Stima € 1.000 / 1.500 22

Piatto in maiolica policroma

Raffigurante profilo di donna con scritta Chamilla.Bell, filatura, cm. 21 ø, Deruta, XVI secolo. Stima € 2.500 / 3.500 23

Vassoio in maiolica policroma Decoro raffigurante Diana con specchio, filatura, cm. 41 ø, Deruta, XVI secolo. Stima € 1.300 / 1.800 24

Boccale in maiolica policroma

Decoro con scritta IHS e croce, restauri, cm. 17,5 h., Toscana, metà del XVI secolo. 22

Stima € 800 / 900


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Saliera policroma Limoges

Decoro raffigurante Allegoria del Teatro con scritta “Theatrica-Describo Mores Hominum”, cm. 9,5 h., XVI secolo. Stima € 1.500 / 2.000

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Vaso globulare in maiolica policroma

Decoro con frutta e scritta in caratteri ornati, cm. 28 h., Pavia, fine XVI secolo. Stima € 1.500 / 2.000 27

Calamaio in maiolica policroma

Modellato a piede con sandalo, recante la scritta: “Gesu [...] Minomo” e presa a mascherone, lievi danni, cm. 8,5x16,5x6, Deruta, seconda metà del XVI secolo. Stima € 1.600 / 2.400

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Albarello con coperchio in maiolica policroma Decoro a volute e simboli della Passione, cm. 15 h., lievi sbocconcellature, Montelupo, XVI secolo. Stima € 1.500 / 2.000 29

Albarello in maiolica policroma

Decoro con foglie e fiori, Santo con stella sul corpo e scritta “Vin[v]g De Minio”, cm. 18,5 h., Pesaro-Urbino, seconda metà del XVI secolo. Stima € 1.800 / 2.400 30

Vaso biansato in maiolica policroma

Decoro a foglie e stemma sul corpo, cm. 22 h., Montelupo, fine XVII secolo. 29

Stima € 1.000 / 1.500


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Coperchio (o Tappo) di vaso mediceo in maiolica policroma

Con modellato raffigurante frutti, Rana e lumaca, sui modelli dei Della Robbia, cm. 28 h., fine XVI - inizio XVII secolo. Stima € 3.500 / 4.500

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Orciolo in maiolica policroma

Decoro a ornati, sul corpo nastro con la scritta “Syde-Ribes” e uno stemma araldico con tre rosette e un pesce, ansa a nastro, filature, cm. 23,5 h., Deruta, XVI secolo. Stima € 2.000 / 3.000

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Stipo monetiere in legno laccato nero

Sei cassetti decorati con scene raffiguranti Dio fluviale, Allegoria della Pittura, pastorella, pastore con flauto, Ercole e Centauro, Venere; cavaliere sullo sportello e stemma araldico sostenuto da due puttini sul cassettino sottostante; all’interno sei cassettini con ornati intarsiati; applicazioni in bronzo; poggiato su tavolo posteriore con gambe a lira e traverse in ferro; cm. 67x88x36,5 (stipo), cm. 156,5x105x50 (assieme), Napoli, XVII secolo. Stima € 4.000 / 5.000

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Cassettone in legno ebanizzato con intarsi in madreperla

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Motivi a ornati e un uccello in volo, tre cassetti, calatoia con scarabattolo interno e nove cassettini in mogano, piedi a cipolla, cm. 99,5x142,5x65 (chiuso), cm. 99,5x142,5x75 (aperto), XVII secolo. Stima € 2.800 / 3.400


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Mobile in legno

Cassetti e sportelli intarsiati in madreperla e legni diversi a motivi floreali, ripetuti sui fianchi, piedi curvi, cm. 125x132x48,5, Cina, XIX secolo. Stima € 6.000 / 8.000

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Letto in legno intagliato e intarsiato

Con stemma araldico retto da pellicani, cimase a vaso e colonne a tortiglione, cm. 170x159x211, Lombardia, XVII secolo. Stima € 3.500 / 4.500

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Rara cassina a urna in legno policromo

Decoro con motivi a grottesca sulle fasce, stemmi della famiglia Piccolomini e di altra famiglia sui fianchi, cm. 27x61,5x22,5, Siena, inizio XVI secolo. 37 - altra visione

Stima € 9.000 / 11.000


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Cofanetto a urna in legno intagliato, dorato e policromo

Decoro con i quattro Evangelisti in medaglioni sul coperchio, fianchi modanati con cornice e baccellatura, cm. 21,5x38x20,5, Spagna, inizio XVI secolo. Stima € 6.500 / 7.500


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Scuola napoletana del XVIII secolo Sacrificio di Isacco Olio su tela, cm. 42x53 Stima € 1.000 / 1.500 42

Scuola napoletana del XVII secolo

Sant’Antonio Olio su tela, cm. 79x65 Restauri. Questo Santo è da porre in relazione con le tele di carattere religioso di Battistello Caracciolo (1578-1635). In particolare si veda per un raffronto stilistico il San Lorenzo del Museo Nazionale di San Martino, Napoli. Bibliografia di riferimento: La pittura napoletana del ‘600, a cura di Nicola Spinosa, Longanesi, Milano, 1984, tav. 63. Stima € 2.000 / 3.000 40 39

Scuola italiana del XVIII secolo

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Scuola veneta fine XVIII secolo

Cristo Olio su rame, cm. 34x25,3

Veduta di scorcio della Biblioteca Marciana in Piazza San Marco Olio su tela modanata, cm. 163x143 Restauri.

Stima € 600 / 700

Stima € 1.500 / 2.000

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Pietro Dandini (bottega di) Firenze 1646 - 1712

San Giuseppe con Gesù Bambino Olio su tela, cm. 78,5x63 Si tratta di una replica di bottega del quadro dipinto alla fine del Seicento da Pietro Dandini per la


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chiesa fiorentina di San Giovannino degli Scolopi, citato dal Richa nel 1757 come “un ovato sulla Mensa [della Cappella della Concezione], che è una divotissima immagine di S. Giuseppe, opera di Pier Dandini” (Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle chiese fiorentine divise ne’ suoi Quartieri, Tomo V, Firenze, 1757, p. 147) e pubblicato da Bellesi (Sandro Bellesi, Studi sulla pittura e sulla scultura del ‘600-’700 a Firenze, Firenze, 2013, p. 97). Per il fiore che arricchisce in basso la composizione, su basi stilistiche si propone un’attribuzione ad Andrea Scacciati (Firenze, 1642-1710). Stima € 1.000 / 1.500 44

Scuola napoletana del XVII secolo

Testa di San Bartolomeo Olio su tela appoggiata su tavola, cm. 54,5x43 Restauri. Stima € 1.200 / 1.800

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Scuola veneta del XVIII secolo Testa di uomo con barba Olio su tela, cm. 34x27,5 Restauri. Stima € 500 / 600 46

Scuola romana del XVIII secolo Testa maschile Olio su tela, cm. 14,5 ø Il dipinto denota uno stile vicino a quello di Giuseppe Cades (17501799). Stima € 1.200 / 1.800 47

Scuola fiorentina del XVII secolo

Didone abbandonata Olio su tela, monocromo, cm. 26x17,5 46

Stima € 1.200 / 1.800


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Scuola bergamasca del XVII secolo

Coppia di dipinti raffiguranti figure di carattere maschili Olio su tela, cm. 45x34,5 ognuno Restauri. Stima € 2.800 / 3.800 49

Scuola napoletana del XVII secolo

Scena del Nuovo Testamento Olio su tela, cm. 146x113 Restauri. Stima € 3.500 / 4.500

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Scuola napoletana del XVII secolo Sacrificio di Isacco Olio su tela, cm. 170,5x114,5 Restauri. Stima € 1.400 / 1.800 51

Scuola senese del XVII secolo

Madonna col Bambino in ghirlanda di fiori Olio su tela, cm. 92x71 Restauri. Stima € 1.000 / 1.500 52

Hans von Aachen (cerchia di) Colonia 1552 - Praga 1615

Lucrezia Romana Olio su tela, cm. 93x73,5 Restauri. Del dipinto del Von Aachen furono eseguite varie copie di cui alcune riprese da un’incisione di Aegidus Sadeler (1568-1629). Stima € 1.000 / 1.500 53

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Giuseppe Ghezzi (cerchia di) Comunanza (AP) 1634 - Roma 1721

Madonna col Bambino Olio su tela, cm. 77x62 Stima € 1.000 / 1.500 54

Arcangelo Salimbeni (attr. a) Siena, notizie dal 1561 al 1580

San Giovanni Battista Olio su tavola, cm. 42x27,5 Reca una comunicazione scritta di Pietro Torriti in data 10 luglio 1992. Pietro Torriti ha avanzato l’attribuzione della tavola al periodo iniziale del pittore Arcangelo Salimbeni, quando ancora questi si trovava sotto il forte influsso del Beccafumi, avanti dell’evoluzione del suo stile verso gli esempi del Vasari e dello Zuccari. Stima € 1.500 / 2.000 55

Scuola senese del XVII secolo

Diana Olio su tavola, monocromo, cm. 34,2x24,7 Stima € 1.000 / 1.500

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Scuola fiorentina del XVII secolo

Ritratto di cane con cuscino rosso Olio su tela, cm. 59x75,5 Restauri. Stima € 1.800 / 2.400 57

Scuola fiorentina del XVII secolo

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Maddalena nel deserto Olio su tela, cm. 131x56 Restauri. Il dipinto replica la Maddalena seduta nel deserto di Cristofano Allori (15771621), conosciuto in diverse versioni della stessa misura. Bibliografia di riferimento: Giuseppe Cantelli, Repertorio della pittura fiorentina del Seicento, Opus Libri, Firenze, 1983, pp. 14-15, tav. 7. Stima € 6.000 / 7.000 58

Francesco Semino Genova 1832 - 1883

La Pentecoste (La discesa dello Spirito Santo) Olio su tela, cm. 51,5x40 Bozzetto per l’affresco nella Basilica di Santa Maria Assunta, Camogli, che Semino realizzò in collaborazione con Nicolò Barabino. Stima € 350 / 550 59

Ignoto fine XVII secolo

L’incredulità di San Tommaso Olio su tela, cm. 98x127 Restauri. L’Incredulità di San Tommaso è una delle opere più note e copiate del Caravaggio. La critica (Zahn, 1928, Schudt, 1942, Venturi, 1951, Jullian, 1961, Hinks, 1953) ha ritenuto che la versione originale fosse quella già Giustiniani, del Neves Palais di Potsdam (Berlino) distrutta nel 1945 durante la guerra; contrario a tale attribuzione invece Longhi, 1943. La nostra copia, leggermente più piccola dell’originale (cm. 107x146), è da ritenersi del Seicento. 57

Stima € 8.000 / 10.000


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Scuola genovese del XVII secolo

Ritratto di donna con piccola croce Olio su tela, cm. 112,5x86,5 Restauri. Il dipinto denota affinità stilistiche con i ritratti di Giovanni Bernardo Carbone (1616-1683). Per comparazione si vedano i seguenti ritratti: Ritratto di dama con la figlia, collezione privata; Ritratto di dama, Genova, Galleria di Palazzo Bianco (inv. 68). Allievo di G.A. De Ferrari, Carbone fu uno dei maggiori ritrattisti del suo tempo a Genova e fu influenzato da Van Dyck. Bibliografia di riferimento: La pittura del ‘600 a Genova, a cura di Piero Pagano e Maria Clelia Galassi, Longanesi, Milano, 1988, tavv. 124, 129, 130. Stima € 7.000 / 9.000

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Peter Paul Rubens (ambito di) Siegen 1577 - Anversa 1640

Ritratto di gentiluomo Olio su tela, cm. 41,5x28,5 Restauri. Stima € 10.000 / 15.000

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Scuola veneta del XVIII secolo Veduta della Giudecca e San Giorgio Olio su tela, cm. 97x135 Restauri. 62

Stima € 1.000 / 1.500


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Scuola fiamminga del XVII secolo

Sacra Famiglia con San Giovannino Olio su tela, cm. 114x95,5 Restauri. L’ignoto autore di questa Sacra Famiglia avverte l’influsso dei modelli di Van Dyck, come la Madonna col Bambino della Galleria Nazionale di Parma (cat. 438). Stima € 5.000 / 7.000

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Scuola romana del XVII secolo Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tela, cm. 92,5x121 Restauri. Stima € 4.500 / 5.500

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Scuola ferrarese inizio del XVI secolo

Sant’Andrea e San Giacomo Olio su tavola, cm. 31x23,5 ognuno Restauri. Le opere sono riferibili all’ambito di Domenico Panetti (1470 ca. - 1513 ca.). Stima € 14.000 / 18.000 66

Scuola tedesca del XVI secolo

San Giovanni a Patmos Olio su tavola, cm. 56,5x34 Sul retro reca un sigillo in ceralacca rosso dei Conti Bassenheim (Ruinhsgrafen-Erlaucht - poi in Baviera), “Der Graf de Bassenheim Walde - Bassenheim - Domanen Director”. La tavola presenta ancora i caratteri stilistici propri del tardogotico tedesco e risente, seppure in ritardo, degli esempi di pittori come il Meister von Liesborn (14401465), il Meister von 1489, il Meister der Bärtigen Männer Köpfe (fine del XV secolo), le cui opere sono presenti al Westfälisches Landsmuseum. 66

Stima € 2.000 / 3.000


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Maestro del vaso a grottesche Attivo nei primi decenni del XVII secolo

Due dipinti a soggetto Vaso a grottesche con fiori Olio su tela, cm. 80x58 ognuno Restauri. Comunicazione scritta di Mina Gregori, senza data. Secondo Mina Gregori questi dipinti sono assegnabili per i loro caratteri stilistici al Maestro del vaso a grottesche, vicino a Giacomo Recco (Napoli 1603 - ante 1653), “inventore” dei dipinti con vasi a grottesche con stemma araldico. Bibliografia di riferimento: La natura morta in Italia, a cura di Francesco Porzio, Electa, Milano, 1989, vol. I, p. 206, figg. 230, 231, 232, vol. II, pp. 880-883. Stima € 14.000 / 18.000


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Flaminio Torri (attr. a) Bologna 1620 - Modena 1661

Maddalena penitente Olio su tela, cm. 37,5x29,5 Studio scritto di Massimo Pirondini in data 15 febbraio 2014. Dipinto di raffinata esecuzione, questa Maddalena Penitente, di formato ridotto ad uso della devozione domestica, denota secondo Massimo Pirondini l’alta qualità della pittura di Flaminio Torri sviluppatasi lungo un percorso che corre dal magistero iniziale sotto Guido

Reni, poi a Simone Cantarini, del quale ereditò la bottega alla morte nel 1648 insieme al più giovane Lorenzo Pasinelli. Dal 1646 Torri sarebbe stato fino alla sua morte nel 1661 alle dipendenze dei duchi di Modena come soprintendente delle loro collezioni. Stima € 10.000 / 15.000


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Luca Longhi Ravenna 1507 - 1580

Santa Caterina d’Alessandria Olio su tela, cm. 34,5x29,5 Monogramma in alto a destra. Comunicazione scritta di Andrea Emiliani, Bologna, 23 marzo 2015. Lievi restauri. Stima € 18.000 / 24.000


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Giacomo Pacchiarotti

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Siena 1474 - 1540

Ritratto di giovane donna Olio su tavola, cm. 35,8x23,5 Perizia di Gabriele Fattorini, senza data. Restauri. Secondo Gabriele Fattorini il ritratto, peraltro genere raro, “si direbbe una versione assai meno aulica e più intima dei molti ritratti, anche femminili, che percorrono il ciclo pinturicchiesco della Libreria Piccolomini”. Stima € 2.500 / 3.500 71

Scuola fiorentina della prima metà del XVI secolo Ecce Homo Olio su tavola, cm. 24,5x17,5 Stima € 2.800 / 3.800 72

Scuola veneta del XVI secolo

Studio di Re Magio Disegno a matita su carta, cm. 28,6x17 L’opera è riferibile all’ambito di Jacopo Palma il Vecchio (1480-1528). 71

Stima € 1.800 / 2.400


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Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane (attr. a) Venezia 1544 - 1628

Interno di Chiesa con processione solenne Matita e inchiostro su carta, cm. 44x34,8 Stima € 2.500 / 3.500 74

Scuola lombarda del XVI secolo Compianto di Cristo morto Olio su rame, cm. 22x17 Stima € 1.800 / 2.400 75

Giovanni Maria Butteri Firenze 1540 - 1606

Santa Margherita Olio magro su tela, cm. 56,8x46 Perizia di Alessandra Giannotti. Alessandra Giannotti assegna l’attribuzione a Giovanni Maria Butteri sulla base di un calzante raffronto con il Ritratto di donna con bambino, Hartford, Connecticut, Wadsworth Atheneum. Stima € 3.000 / 4.000

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Francesco Curradi (attr. a) Firenze 1570 - 1661

Santo in estasi sorretto da due Angeli e Santo che contempla Cristo Olio su rame, cm. 30x22 ognuno, ovali Questo raffinato pendant di due Santi gesuiti in estasi quasi affrontati è un’opera di devozione religiosa molto probabilmente di commissione ecclesiastica che sintetizza al meglio gli ideali controriformati della pittura fiorentina del Seicento. Della figura del Cristo esiste un disegno attendibilmente preparatorio nel Musée Bonnat di Bayonne. Bibliografia di riferimento: Le Rayonnement de Florence sous les derniers Médicis, Dessins des XVII et XVIII siècles, Bayonne, 2006, pp. 100, 101, n. 37. Stima € 3.500 / 4.500 77

Ferraù Fenzoni (attr. a) Faenza 1562 - 1645

Sacra Famiglia con S. Giovannino e Santa Caterina da Siena Olio su rame, cm. 25x19,5 77

Stima € 2.800 / 3.800


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Scuola lombarda del XVII secolo

Ritratto di nobiluomo con lettera Olio su tela, cm. 76x60, ovale Stima € 2.500 / 3.500 79

Gaspare Traversi (cerchia di) Napoli 1722 - Roma 1770

Ritratto di notaio Olio su tela, cm. 100,5x74 Stima € 1.200 / 1.800 80

Santi di Tito (attr. a) Borgo San Sepolcro (Ar) 1536 - Firenze 1603

Ritratto di un membro della famiglia Rucellai (Giovanni di Paolo Rucellai?) Olio su tavola, cm. 42x36,5 Stima € 3.800 / 4.800

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Astolfo Petrazzi (attr. a) Siena 1583 - 1655

Studio di volto di giovane Olio su carta applicata su cartoncino, cm. 32,5x24,5 In cornice fiorentina del XIX secolo intagliata e dorata. Stima € 1.500 / 2.000 82

Giovanni David (attr. a) Cabella Ligure (Al) 1743 - Genova 1790

Martirio di San Lorenzo Olio su rame, cm. 28x22 Stima € 4.000 / 5.000 83

Scuola fiorentina del XVI secolo

Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su rame, cm. 23x17,5 82

Stima € 1.300 / 1.800


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Giovanni Battista Langetti (attr. a) Genova 1635 - Venezia 1676

Il supplizio di Tantalo Olio su tela, cm. 130x110 Restauri. Il dipinto appare in relazione al genere più moraleggiante del Langetti, rappresentazioni di Santi, filosofi, eroi, scene bibliche e mitologiche, in cui il pittore staccatosi da una formazione ancora “classicista”, si volse agli esempi naturalistici e a forti contrasti di luce derivati dall’osservazione del Ribera. Questo Supplizio di Tantalo pare avvicinabile nello stile al Catone, Genova, Palazzo Rosso, e all’Archimede con le figure allegoriche della Pace e della Guerra, in cui la raffigurazione del torso nudo e muscoloso diviene il motivo centrale in tono drammatico. Bibliografia di riferimento: La pittura del ‘600 a Genova, a cura di Piero Pagano e Maria Clelia Galassi, Longanesi, Milano, 1988, tavv. 390, 391. Stima € 6.500 / 7.500

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Scuola veneta del XVIII secolo Crocifissione Olio su tela, cm. 63,5x74 Restauri. Stima € 2.800 / 3.800

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Scuola fiamminga del XVI secolo Cristo nell’orto dei Getsemani Olio su tavola, cm. 44,5x33 Restauri. Stima € 12.000 / 18.000


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Scuola fiamminga del XVI secolo

Ritratto di gentiluomo Olio su tavola, cm. 44,5x35 Restauri. Stima € 8.000 / 10.000

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Scuola fiamminga del XVII secolo

L’inverno Olio su tavola, cm. 32x42 L’opera è riferibile all’ambito di Klaes Molenaer (Haarlem 1630 ca. - 1676). Stima € 1.400 / 2.000

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Giacomo Nani (cerchia di) Porto Ercole (Gr) 1698 - Napoli 1770

Natura morta di fiori e frutta e paesaggio fluviale e Natura morta con vaso di fiori e paesaggio con ponte Olio su tela, cm. 46x102 ognuno Stima € 5.000 / 6.000 90

Scuola fiamminga fine XVIII secolo

Natura morta con canestro di frutta Olio su tela, cm. 78x111 Stima € 2.000 / 3.000 90


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Scuola italiana fine XVII secolo

Natura morta con fiori, frutta e vaso e Natura morta con fiori e frutta Olio su tela, cm. 67,5x59 ognuno Stima € 3.500 / 4.500 92

Ignoto fine XVIII secolo Natura morta Olio su tela, cm. 52,5x69 Restauri. Stima € 1.000 / 1.500

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Dosso Dossi (seguace di) San Giovanni del Dosso (Ma) 1489 - Ferrara 1542

Trionfo di Bacco e Arianna abbandonata a Nasso Olio su tela, cm. 107x127 Restauri. Catalogato nell’Inventario Vendeghini, n. 35. Il dipinto, di notevole qualità compositiva, presenta caratteri stilistici tipici della scuola ferrarese intorno a Dosso Dossi. Gli esempi di Dosso che possono aver ispirato questo dipinto sono Il Baccanale della National Gallery di Londra e Bagno e concerto campestre di Castel Sant’Angelo a Roma. In particolare il gruppo di centro con i due amanti del nostro dipinto è vicino come tipologia a quelli del Baccanale di Londra. La caratteristica rilevante della nostra composizione consiste nella raffigurazione completa

del mito di Bacco e Arianna, i due gruppi appaiono chiaramente ispirati a sculture classiche, come l’Arianna abbandonata in basso a destra, che ripete il modello classico molto copiato dell’Arianna addormentata. La dipendenza da Dosso è evidente anche nella presenza della natura morta in primo piano e nella realizzazione del paesaggio e delle quinte arboree. Bibliografia di riferimento: Amalia Mezzetti, Il Dosso e Battista Ferraresi, Cassa di Risparmio di Ferrara, Pizzi, Milano, 1965, tavv. 5, 8. Stima € 15.000 / 20.000


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Scuola umbra del XVI secolo

Sant'Elena Olio su tavola, cm. 43,5x27,5 Restauri. Questa Sant’Elena denota nello stile delle ascendenze tardoperuginesche. Si confronti con le figure femminili del Maestro del Tondo Greenville, appartenenti ad un simile ambiente culturale. Stima € 5.000 / 6.000

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Scuola toscana del XVI secolo

Cristo coronato di spine Olio su tavola, cm. 70x47 Restauri. Il Cristo coronato di spine denota un influsso della pittura di Jacopo del Sellaio (1441-1493). Si confronti il nostro volto con quelli maschili della Deposizione e Santi, Firenze, Galleria dell’Accademia. Stima € 8.000 / 10.000

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Scuola toscana fine XIV - inizio XV secolo

Madonna dell’Umiltà (Madonna col Bambino e due Angeli) Tempera su tavola cuspidata a fondo oro, cm. 84,5x47 Restauri. Il dipinto denota caratteri stilistici della pittura toscana tardogotica all’inizio del Quattrocento, quando ancora l’impianto formale risentiva in modo evidente degli stilemi del Gotico. Tra i pittori ai quali l’ignoto autore della nostra tavola può essere riferibile si segnalano: il Maestro della Madonna Strauss (fine XIV - inizio XV secolo), il Maestro della Madonna del 1399 (fine XIV secolo), Francesco di Antonio (1393-1433 ca.) e Alvaro Portoghese (attivo tra il 1411 e il 1434). Bibliografia di riferimento: Richard Fremantle, Florentine Gothic Painters, Martin Secker and Warburg, Londra, 1975, pp. 425-440; Miklos Boskovits, Pittura fiorentina alla vigilia del Rinascimento, EDAM, Firenze, 1975, pp. 359-366. Stima € 40.000 / 50.000


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Apollonio Domenichini Venezia 1715 - 1757

Il Campo e la Chiesa di Santa Maria Formosa con lo spettacolo della caccia dei tori Olio su tela, cm. 70x88 Comunicazione scritta di Dario Succi, senza data. Restauri. Dario Succi ha assegnato questo dipinto al cosiddetto Maestro della Fondazione Langmatt, da lui identificato in Apollonio Domenichini, un seguace di Carlevaris e Canaletto. La veduta rappresenta il Campo di Santa Maria Formosa “che fu teatro di numerose feste e rappresentazioni, tra cui la caccia al toro qui illustrata, con la presenza dei tiratori che tengono per le corna i tori mentre alcuni cani sciolti eccitano gli animali”. Al centro della piazza si notano un gruppo di figure di donne e gentiluomini in tabarro, il tricorno nero e la maschera. Succi segnala la rarità della suggestiva veduta in quanto “non si conoscono altri dipinti sul tema della caccia dei tori in Campo Santa Maria Formosa”. Stima € 8.000 / 10.000 98

Scuola lombarda del XVIII secolo Ritratto maschile Olio su tela, cm. 91,5x70 98

Stima € 3.500 / 4.500


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Giovanni Paolo Panini Piacenza 1691 - Roma 1765

Capriccio architettonico con figure Olio su tela, cm. 75x100 Comunicazione scritta di Ferdinando Arisi. Bibliografia: Ferdinando Arisi, Ancora sui dipinti giovanili del Panini in Strenna Piacentina 2009, associazione Amici dell’Arte Picentina, Tep Edizioni d’Arte, Piacenza, 2009, pp. 66, 67, nn. 41, 42. Capriccio architettonico pervaso da una soffusa luce lunare, questo paesaggio di Gian Paolo Panini viene assegnato da Ferdinando Arisi alla mano del maestro con una datazione prossima al 1720. Si riporta per esteso parte della scheda di Arisi relativa al dipinto: “È prospettiva di gusto bolognese che ricorda quella animata con la storia di Diogene che cerca l’uomo (Washington, Osuna Gallery), che illustrai nel 1991 nel mio libro su Gian Paolo Panini edito a Soncino (pp. 50, 51, cat. 10). Quella “storia” è illuminata dalla luna per evidenziare la lanterna in mano al filosofo, ma anche quella composizione si apre a sinistra con un monumento sormontato da un groviglio di due figure in

bronzo, là Ercole e Anteo, qui, forse, il ratto di Proserpina, e numerose sono le statue. In questo capriccio Panini adotta una composizione “alla Salucci” come nel giovanile Palazzo in riva al mare che pubblicai in “Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del ‘700” (Arisi, 1986, p. 226, cat. 19). Anche qui il gioco prospettico s’apre con una fontana, ma l’insieme rivela una maturazione sorprendente. Con cose di questa levatura Panini ebbe la cattedra di “ottica” (prospettiva) prima presso l’Accademia di San Luca, alla quale fu aggregato nel 1718, poi a quella di Francia. Nel 1724 questo schema prospettico sarà adottato nella “Facciata orientale del Castello di Rivoli” (Arisi, 1986, p. 305, cat. 159), immagine virtuale perché realizzata non sul vero ma dal progetto dell’amico Juvarra. Le poche macchiette d’animazione sono toccate con spirito. Raffinata in particolare quella a lato del monumento equestre”. Bibliografia di riferimento: Ferdinando Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del ‘700, Ugo Bozzi editore, Roma, 1986, p. 226, cat. 19; Ferdinando Arisi, Gian Paolo Panini, Edizioni dei Soncino, Soncino, 1991, pp. 50, 51, n. 10. Stima € 22.000 / 32.000


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Scuola fiorentina del XVIII secolo

Flora Olio su carta incollata su tavola, cm. 20 ø Stima € 1.000 / 1.500 101

Costantino Rosa (attr. a) Bergamo 1803 - 1878

Bivacco notturno sotto un castello Olio su tela, cm. 47,2x63,5 Stima € 900 / 1.200 102 101

Conrad Buhlmayer Vienna 1835 - 1883

Ragazzo che gioca con le anatre, 1872 Olio su tavola, cm. 39x66 Firma e data in basso a destra: C. Buhlmayer 1872. Stima € 1.000 / 1.500 103

Pietro Gagliardi Roma 1809 - Frascati (Roma) 1890

Profeta Olio su tela, cm. 39x23,5 Bozzetto per uno dei Profeti dipinti nella Basilica di Sant’Agostino a Roma. 102

Stima € 900 / 1.300


104

Scuola napoletana del XVII secolo

Testa di giovane Olio su tela, cm. 31,5x25 Restauri. Stima € 1.400 / 1.800

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Francesco Solimena (attr. a) Canale di Serino (Av) 1657 - Barra (Na) 1747

Santa con Angelo Olio su tela, cm. 16,5x14,5 In cornice in legno intagliato e dorato del XVII secolo. Stima € 2.000 / 3.000

105


106

106

Scuola francese fine XVIII secolo

Allegoria Olio su tela, cm. 122,5x153 Restauri. Stima € 2.500 / 3.500 107

Ignoto del XIX secolo

Ritratto di un ufficiale di Marina Olio su tela, cm. 68,5x53,5 Reca sul retro una vecchia etichetta: N. 40 John Opie. Portrait [...]. 107

Stima € 1.000 / 1.500


108

Pietro Benvenuti Arezzo 1769 - Firenze 1844

Ritratto femminile Olio su tela, cm. 53x42,5 Bibliografia: Lietta Fornasari, Pietro Benvenuti, Edifir, Firenze, 2004, p. 333, n. 282. Stima € 3.800 / 4.800

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Louis Léopold Robert (attr. a) La Chaux-de-Fonds 1794 - 1835

La mietitura nell’Agro Pontino Olio su tela, cm. 55x72,5 Firma in basso a sinistra: L. Robert, monogramma al centro verso sinistra: L.R. Al verso sul telaio: due etichette con la scritta Léopold Robert. Del presente dipinto esiste una redazione più grande al Museo del Louvre, eseguita nel 1830. Bibliografia di riferimento: Léopold Robert, a cura di Bruno Mantura e Pierre Gassier, Spoleto, Palazzo Racani Arroni, 23 giugno - 20 luglio 1986, De Luca Editore e Mondadori Editore, p. 50, n. 23. Stima € 1.800 / 2.400

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IMPORTANTI ARREDI E DIPINTI ANTICHI PROVENIENTI DA UNA PRESTIGIOSA DIMORA FIORENTINA


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Coppia di crateri a calice in bronzo

Imitanti vasi ellenistici, decoro a rilievo raffigurante la stessa scena classica, basi in marmo rosso, cm. 24,5 h. ognuno, fine XIX secolo. Stima € 600 / 700

110

111

Coppia di vasi a forma di anfora biansata in marmo giallo di Siena Applicazioni in bronzo dorato (un vaso con una mancanza sulle applicazioni), cm. 32 h. ognuno, fine XIX secolo. Stima € 400 / 500

111

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Coppia di vasi biansati in bronzo lumeggiato in oro

Decoro a foglie d’edera, anse a canne di bambù, base in marmi composti, cm. 42 h. ognuno, fine XIX secolo. 112

Stima € 600 / 700


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Anfora biansata in maiolica policroma Decoro con scene araldiche, anse a serpente (danneggiate), cm. 66,5 h., inizio XX secolo. Stima € 400 / 500

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Decori raffiguranti scena con Venere e Marte e scena con Venere e Amore, cm. 40 ø ognuno, fine XIX secolo.

Raffigurante scena agreste con figure di giovani e damigella, alcune rotture, reca sul fondo il marchio Meissen, cm. 47,5 h., fine XIX secolo.

Coppia di piatti in maiolica policroma

Stima € 1.000 / 1.500

Scultura in bisquit (base di lampada)

Stima € 400 / 500

114

Coppia di statuette in bronzo raffiguranti Allegoria della Poesia e Allegoria della Musica Basi modellate, cm. 43 h. ognuna (con base), Francia, fine XIX secolo. Stima € 600 / 700

115


117

Grande orologio a mensola in legno in stile Boulle con finimenti in bronzo dorato

Cimasa con Vittoria alata, cm. 150x55x25, Napoleone III, manifattura Brulfer, Parigi, XIX secolo. Brulfer è un maestro orologiaio attivo nella seconda metà del XIX secolo, noto soprattutto per orologi da tavolo con statuette neoclassiche. Stima € 4.000 / 5.000 118

Coppia di grandi vasi in porcellana policroma e dorata Decoro raffigurante Amore e Psiche, applicazioni in bronzo dorato, anse con mascherone, cm. 106 h. ognuno, stile Sèvres, XIX secolo. 117

Stima € 2.800 / 3.800 119

Vaso a balaustra in porcellana policroma Decoro a fiori e uccelli, anse a drago stilizzato, cm. 60,5 h., Cina, fine XIX secolo. Stima € 500 / 600 120

Coppia di vasi esagonali a balaustra in porcellana policroma

Decoro a calligrafie, scene galanti e fiori, cm. 52 h. ognuno, Cina, moderni. Stima € 400 / 500 121

Coppia di vasi biansati in bronzo

Basi in marmo rosso, cm. 17,5 h. ognuno, fine XIX secolo. 118

Stima € 300 / 400


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Due grandi vasi a balaustra in porcellana policroma e dorata Decoro raffigurante fiori e scene con figure in pannelli a riserva, con tappi globulari, cm. 178 h. ognuno, stile Imari, Cina, fine XIX secolo. Per i vasi in stile Imari di fabbricazione cinese si veda in Robert Lockhart Hobson, Chinese Pottery and Porcelain (prima edizione 1915), Dover Publication Inc., New York, 1976, vol. 2, pp. 16, 173, 174, tav. 108.

legno intagliato, cm. 121 h. (vaso), cm. 167 h. (con base), stile Imari, Cina, fine XIX - inizio del XX secolo. Per i vasi in stile Imari di fabbricazione cinese si veda in Robert Lockhart Hobson, Chinese Pottery and Porcelain (prima edizione 1915), Dover Publication Inc., New York, 1976, vol. 2, pp. 16, 173, 174, tav. 108. Stima € 1.400 / 2.000

Stima € 4.500 / 6.500 124 123

Grande vaso a balaustra in porcellana policroma

Bocca polilobata, decoro raffigurante draghi, leoni e paesaggi, base in

Grande bacile in rame sbalzato

Corpo umbonato, zampe leonine, cm. 32x62 ø. Stima € 300 / 400

123


125

Grande specchiera in legno intagliato a cartoccio

Decoro con foglie, volute e cinque amorini, cm. 141x110, XIX secolo. Stima € 1.800 / 2.400

125 126

Coppia di grandi appliques in legno intagliato e dorato A sette luci, cm. 116 h. ognuna, fine XIX - inizio XX secolo. Stima € 1.500 / 2.000 126

127

Comò in legno di noce

Tre cassetti con formelle mistilinee, piedi a doppia voluta, cm. 95x137,5x57, Italia Settentrionale, XVII secolo. Stima € 800 / 900 128

Grande bacile in porcellana policroma 127

Decoro a fiori, pesci e uccelli, cm. 40,5x60 ø, Cina, fine XIX secolo. Stima € 400 / 600


129

Tavolo in legno di noce

Quattro sostegni a delfino, due cassetti, cm. 78x101,5x66, XIX secolo. Stima € 1.000 / 1.500

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Cassettone lastronato e intarsiato in legno di noce, mogano e ciliegio

Decoro a ornati e fiori con al centro due cavalli rampanti affrontati, fronte curvo, tre cassetti, gambe mosse, cm. 96x133x66, fine XVIII secolo. Stima € 1.500 / 2.000

130

131

Grande consolle in legno di rovere intagliato

Otto gambe a zampa caprina e mascherone faunesco, traverse con rosone e foglie d’acanto, piano modanato, cm. 92x250x69, XIX secolo. Stima € 1.500 / 2.000

131


132

Specchiera in legno intagliato e dorato Decoro a foglie, ornati e quattro amorini, di cui uno con faretra, cm. 128x105, XIX secolo. Stima € 1.500 / 2.000 133

Consolle in legno intagliato e dorato

132

Piano in marmo rosa, gambe mosse con piede zoomorfo, traverse a doppia voluta con cimasa, cm. 93x143x65, XIX secolo. Stima € 1.200 / 1.800 134

Tavolo in legno intagliato e dorato

Piano in marmo rosa modanato, gambe e traverse a foglie e volute, cm. 49,5x142x54, XIX secolo. Stima € 600 / 800 135

Coppia di divani a due posti in legno laccato, intagliato e dorato 133

Braccioli a volute, gambe mosse, cm. 83,5x126x52,5 ognuno, XX secolo. Stima € 700 / 800


136 138

Tavolo da gioco in legno di noce

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Scrivania da centro in legno di mogano

Applicazioni in bronzo dorato: agli angoli raffiguranti quattro teste di cariatidi e foglie d’acanto; lungo le fasce raffiguranti cornici con motivi floreali; ai piedi con decoro a volute. Piano modanato in pelle punzonata a oro, tre cassetti, gambe mosse, cm. 81,5x212x94, stile Luigi XVI, Francia, fine XIX secolo. Provenienza: Le Figaro, Parigi. Stima € 4.000 / 5.000

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Commode in legno di noce e mogano

Fronte bombato con quattro cassetti, applicazioni in bronzo dorato a motivi di festoni e trofei, piano in marmo screziato rosso, gambe mosse, cm. 87x128x66,5, Francia, XIX secolo. Stima € 3.000 / 4.000

Gambe mosse, piano modanato, con cinque sedie in legno con seduta imbottita, cm. 77x141x141 (tavolo). Stima € 600 / 700 139

Poltrona in legno di mogano con braccioli

Applicazioni in bronzo dorato, gambe mosse, imbottita in pelle verde, XX secolo. Stima € 600 / 800

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Cassettone listrato in legno di noce e in legno ebanizzato

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Grande tavolo da centro in legno intagliato e dorato

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Piano intarsiato con motivo a volute, cornicette in legno ebanizzato, tre cassetti, angoli a mensola, piedi a cipolla, cm. 100x150x71, fine XVII secolo.

Decoro a rosette, stemma alato al centro della fascia, gambe troncopiramidali, piano in marmo brecciato (non coevo e danneggiato), cm. 76x199,5x91, inizio XIX secolo.

Gueridon tondo in legno patinato scuro

Stima € 4.000 / 5.000

Stima € 3.000 / 4.000

Stima € 500 / 600

Riccamente intagliato con motivi a foglie, gambe mosse, piedi leonini, piano in marmo bianco, cm. 91x58 ø, Estremo Oriente, fine XIX secolo.

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Grande specchiera in legno intagliato e dorato

Cimasa con decoro raffigurante testa e volute, motivi floreali lungo i lati, cm. 189,5x144, Toscana, XVIII secolo. Stima € 3.000 / 4.000 144

Consolle in legno riccamente intagliata e dorata Decoro con mascherone muliebre al centro della fascia, gambe con testa barbuta all’innesto del piano, traverse intagliate, piedi a zampa leonina, piano in marmo rosa, cm. 90,5x135x55,5, fine XVIII secolo. Stima € 3.000 / 4.000 145

Due basi esagonali a pilastro in legno di noce Un’anta, cm. 82x40x34,5 ognuna. Stima € 400 / 500

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Raffiguranti angeli reggitorcia, cm. 55 h. ognuna.

A sette luci, cm. 116 h. ognuna, fine XIX - inizio XX secolo.

Raffiguranti angeli reggitorcia, cm. 70 h. ognuna.

Coppia di appliques in legno intagliato, policromo e dorato Stima € 1.500 / 2.000

Coppia di grandi appliques in legno intagliato e dorato Stima € 1.500 / 2.000

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Coppia di appliques in legno intagliato, policromo e dorato Stima € 1.500 / 2.000


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Scuola veneta del XVIII secolo

Nettuno con putto che porge un pesce Scultura in legno intagliato e patinato a bronzo, cm. 172 h. La scultura lignea dal modellato possente potrebbe riferirsi a un autore influenzato dai modelli di Andrea Brustolon (1662-1732). Tuttavia la sua esecuzione potrebbe essere ascritta all’inizio del XIX secolo. Per il raffronto stilistico si rimanda ai Putti portati da maestri marini, Venezia, Ca’ Rezzonico, di Andrea Brustolon. Stima € 2.500 / 3.500

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Cassapanca in legno di noce

Cariatidi intagliate agli angoli, restauri, cm. 54,5x155,5x52, XVI secolo. Stima € 1.000 / 1.500


153

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Coppia di Angeli in legno intagliato, laccato e dorato

Cm. 100 h. ognuno, fine XVI - inizio XVII secolo. Stima € 3.800 / 4.800 152

Coppia di Angeli reggitorcia in terracotta Cm. 48 h. ognuno, XIX secolo. Le due sculture riproducono l’Angelo realizzato da Niccolò dell’Arca per l’Arca di San Domenico, Chiesa di San Domenico, Bologna. Trasformate in lampade in epoca successiva. Stima € 900 / 1.200 153

Scuola Italia settentrionale del XIX secolo Ecco homo Scultura in legno policromo e dorato, cm. 44 h. 152

Stima € 800 / 900


154

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Scuola Italia meridionale fine XV secolo

Cristo in croce Scultura in legno policromo, cm. 150x141 Restauri. Questo Cristo in croce, nel modellato riferibile ancora agli esempi del tardogotico, presenta nei particolari del volto, del costato, del perizoma e nel rilievo dato alle vene, uno stile di accentuazione espressiva che potrebbe indicare un rapporto con la scultura di area meridionale.

Si segnala nel caratteristico modellato degli occhi a sfera l’analogia con il Crocifisso proveniente dal distrutto Duomo di Capua ora al Museo Campano. Bibliografia di riferimento: Sculture lignee nella Campania, a cura di Ferdinando Bologna e Raffaello Causa, Napoli, Palazzo Reale, 1950, p. 129, n. 49, tav. 46. Stima € 3.000 / 4.000


155

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Due grandi maioliche robbiane

Una con stemma e ghirlanda di frutta sorretta da sei amorini volanti, l'altra con stemma delle famiglie Pandolfini e Del Turco e ghirlanda di limoni, cm. 71 ø ognuna, XIX secolo. Stima € 4.000 / 5.000 156

Coppia di mensole in marmo Raffiguranti testa di cherubino con festone, cm. 28 h. ognuna. Stima € 800 / 1.000

155


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Scuola veneta del XVIII secolo

Busto di giovane con manto zoomorfo Scultura in marmo bianco, cm. 86,5 h. La scultura, di fine esecuzione, presenta caratteri stilistici che potrebbero riferirsi all’area veneta e a opere di Orazio Marinali (1643-1720) come il busto di Bravo con cappello, (Venezia, Querini Stampalia); tuttavia soggetti di tipo mitologico-pastorale sono stati sovente trattati anche in area toscana, come nelle sculture del Giardino di Boboli, Firenze. Stima € 5.000 / 6.000

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Ignoto del XVIII secolo

Busto di nobiluomo insignito dell’onorificenza dell’Ordine della Croce di Malta Scultura in marmo bianco, cm. 70 h. Stima € 4.000 / 5.000

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Gaetano Turchi Firenze 1817 - 1851

Giovinetta con gattini Paravento con tre pannelli sagomati e dipinti, olio su tela, cm. 156x143,5 (assieme) Firma sul pannello sinistro in basso a sinistra: G. Turchi. Stima € 1.000 / 1.500

160

Giuseppe Ponga Chioggia (Ve) 1856 - Venezia 1925

Veduta del Canal Grande con il Ponte di Rialto Olio su tela, cm. 88x150,5 Giuseppe Ponga fu un pittore veneziano “per eccellenza nei soggetti e nei modi della pittura”. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia ebbe sempre dinanzi i modelli paesaggistici della grande pittura

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veneziana del Settecento, in particolare di Giovan Battista Tiepolo e Francesco Guardi. Ponga fu pittore completo praticando, oltre alla pittura da cavalletto, la decorazione murale, l’acquerello e la miniatura. Durante la sua attività ricevette incarichi importanti come le decorazioni di alcune sale del Palazzo Reale di Venezia, il Palazzo del Parlamento a Budapest, del Padiglione dei Cimeli all’Esposizione

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Universale di Roma e infine i pannelli neosettecenteschi per il Caffè Quadri a Venezia. Questa veduta del Canal Grande nel corretto impianto prospettico, unito a un vivace cromatismo e a una pennellata mossa, guarda chiaramente ai modelli di Guardi. Stima € 2.000 / 3.000 161

Paesaggio con figure e padiglioni e Paesaggio con figure e barca Tempera su carta da parete, cm. 62x49 ognuna, restauri, Cina, XIX secolo. Stima € 1.000 / 1.500

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Edwin Thomas Roberts Londra 1840 - 1917

Scena di corteggiamento, 1876 ca. Olio su tela, cm. 92x76,5 Questa Scena di corteggiamento è ispirata, come recita l’iscrizione in calce sul passepartout in oro, al poema irlandese Rory O’More di Samuel Lover (1767-1868). Pittore di genere, Roberts si ispirò sovente a soggetti tratti dalla vita quotidiana e dalla letteratura. I dipinti con scene di vita quotidiana raffiguravano spesso le classi povere come in The Overture, 1866, The First of Max, Il Narratore, Vanità femminile, New Shoes, Luxuries, nei quali l’intento di educazione morale è predominante. Dei soggetti letterari si ricorda Merry & Wise, una scena di corteggiamento a tre figure. La nostra composizione fu replicata in una versione con differenti particolari di qualità inferiore alla presente. Bibliografia di riferimento: Richard Daniel Altick, Paintings from Books. Art and Literature in Britain, 17601900, Ohio State University, 1985.

162

Stima € 1.200 / 1.800 163

William Woodhouse Lancashire 1857 - 1939

Cane con selvaggina Olio su tela, cm. 50x61 Firma in basso a sinistra: W. Woodhouse. Stima € 1.500 / 2.000

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Costantino che firma l’Editto Olio su tela, cm. 176x181,5

Scena di battaglia navale Olio su tela, cm. 50x70 Restauri.

Nascita della Vergine con Sant’Anna Olio su tela modanata, in cornice mistilinea, cm. 218x110

Stima € 1.000 / 1.500

Stima € 1.500 / 2.000

Scuola veneta inizio XIX secolo Stima € 1.300 / 1.800

Scuola fiamminga del XIX secolo

Scuola toscana del XVII secolo

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Scuola fiamminga del XVII secolo

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Scena di pescheria Olio su tela, cm. 122,5x191 Nella pittura di genere della seconda metà del Cinquecento e della prima metà del Seicento il tema dei Pescivendoli conobbe un notevole successo accanto a quelli di cucina, di pollivendoli e fruttivendoli. Senza dubbio il pittore che meglio “inventò” queste composizioni con nature morte e scene di vita quotidiana con figure fu il cremonese Vincenzo Campi (1536 ca. - 1591) che con il bolognese Bartolomeo Passerotti (1529 - 1592) sviluppò quella che era stata l’origine del genere, la scena di Macelleria di Annibale Carracci (1560 - 1609).


167

Questo genere, che aveva raggiunto tuttavia la maggiore diffusione con esiti di qualità pittorica altissimi nelle Fiandre con Joachim de Berckelaer (1535 - 1574), continuò ad essere richiesto per tutto il Seicento. Bibliografia di riferimento: Vincenzo Campi scene del quotidiano, a cura di Franco Paliaga, Cremona, Museo Civico “Ala Ponzone”, 2 dicembre 2000 18 marzo 2001, Skira, Milano, 2000, Pescivendoli, pp. 152-157, nn. 5, 6, 8, 9, 10. Stima € 4.000 / 6.000 168

Scuola napoletana del XVII secolo

Assunzione di Maria Olio su tela, cm. 150x122 Stima € 1.300 / 1.800

168


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Scuola veneta fine XVII secolo

Matrimonio mistico di Santa Caterina Olio su tela, cm. 124x161,5 Nonostante una precedente attribuzione al padovano Francesco Zanella (1671-1717), allievo di Giulio Carpioni e influenzato da Luca Giordano, il dipinto pare attendibilmente da ascrivere alla scuola veneta. Un eventuale confronto si può operare con le figure di alcune pale dello Zanella, quali Incontro di Sant’Anna con San Gioacchino, Padova, Eremitani, e Madonna col Bambino e Santi, Padova, Santa Sofia. Stima € 4.000 / 5.000


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170

Antonio Tempesta (attr. a) Firenze 1555 - Roma 1630

Battaglia di Annibale contro Roma Olio su tela, cm. 143x218 Pittore e incisore, già allievo di Santi di Tito, collaborò con il fiammingo Giovanni Stradano in alcune decorazioni in Palazzo Vecchio a Firenze. Attivo soprattutto a Roma dal 1572 e quindi presente con decorazioni nelle Logge Vaticane e nei palazzi Borghese, Giustiniani e Rospigliosi-Pallavicini, è conosciuto soprattutto come autore di scene di battaglie storiche e bibliche. Stima € 8.000 / 10.000


171

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Ilario Giacinto Mercanti detto lo Spolverini (attr. a) Parma 1657 - 1734

Due opere raffiguranti Battaglia di cavalleria Olio su tela, cm. 120x179,5 ognuno Formatosi alla scuola di Francesco Monti detto il Brescianino delle Battaglie (1646-1712), allievo del Ricchi e del Borgognone, lo Spolverini apprese da questi i canoni compositivi della pittura di genere di battaglie,

divenendo anche un valente scenografo alla corte di Ranuccio II Farnese e successivamente del duca Francesco a Parma che lo assunse fino alla sua morte. In questo incarico progettò i Fasti di Paolo III, le imprese militari di Alessandro Farnese e le nozze di Elisabetta con Filippo V re di Spagna.


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In precedenza aveva soggiornato a Firenze ove era molto attivo Pandolfo Reschi e successivamente a Venezia al servizio di Francesco Morosini, celebre condottiero nella guerra contro i Turchi. Come “battaglista” Spolverini si distingue per l’ampio respiro delle sue scene di guerra, caratterizzando le battaglie di cavalleria con toni di forte contrasto luminoso

nei cieli nuvolosi e grande maestria nel disegno dei particolari, qualità che si ritrovano in queste due tele. Bibliografia di riferimento: La battaglia nella pittura del XVII e XVIII secolo, a cura di Patrizia Consigli Valente, saggi di Federico Zeri e Gianni Cavazzini, Banca Emiliana, Parma, 1986, tavv. 78-87. Stima € 8.000 / 10.000


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Scuola emiliana del XVIII secolo

Architettura con figure Tempera su tela centinata, cm. 190x252 Stima € 3.500 / 4.500 173

Viviano Codazzi (attr. a) Bergamo 1603 ca. - Roma 1670

Veduta di porto con rovine e architetture Olio su tela, cm. 120x153

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Attivo prima a Roma dal 1620 e poi a Napoli dal 1634, Codazzi fu uno dei maggiori pittori di “vedute prospettiche”, genere in cui le rovine di architetture classiche venivano inserite in paesaggi sia arcadici che marini. Rispetto agli altri pittori di vedute Codazzi introdusse nel paesaggio elementi di realismo uniti ad una conoscenza rigorosamente prospettica, raggiungendo livelli stilistici superiori a quelli degli altri

pittori. Come paesaggista realizzò lo sfondo di dipinti di figure di numerosi pittori del tempo quali Giovanni Lanfranco, Massimo Stanzione, Micco Spadaro, Michelangelo Cerquozzi e Filippo Lauri. In questa veduta di porto la luce aurorale sembra anticipare la concezione “pittoresca” della pittura romantica del secolo successivo. Stima € 4.000 / 6.000


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174

Ignoto del XIX secolo

Sansone e Dalila Olio su tela, cm. 192x154 Il dipinto di notevole qualità stilistica sembra appartenere all’area della cultura Neoclassica italiana della prima metà del XIX secolo. In particolare si possono fare dei ragionevoli raffronti con i dipinti di Stefano Tofanelli (Lucca 1752 - Roma 1812) e Giovanni Silvagni (Roma 1790 - 1853). Di Silvagni si possono indicare per il tono di epos drammatico e teatrale simile al nostro dipinto, La partenza di Coriolano, (1817), Roma, Accademia di San

Luca, Edipo cieco vuole abbracciare le figlie prima dell’esilio, (1818), Parma, Galleria Nazionale, Eteocle e Polinice, (1820), Roma, Accademia di San Luca. Di Tofanelli un raffronto ancor più stringente rispetto al precedente, si può vedere in Morte di una regina siriaca, Roma, collezione privata, in cui la regina siriaca mostra una forte consonanza con la nostra Dalila e le due figure maschili. Bibliografia di riferimento: La pittura neoclassica italiana, a cura di Adriano Cera, Longanesi, Milano, 1987, tav. 597, 598, 600, 612. Stima € 10.000 / 15.000


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Studio di Mattia Preti Taverna (Cz) 1613 - La Valletta 1699

Allegoria dei cinque Sensi Olio su tela, cm. 198,5x266,5 L’Allegoria dei cinque Sensi qui riprodotta è conosciuta in un’altra versione, già alla Galerie Gismondi, Parigi, attribuita a Mattia Preti copia o bottega su indicazione orale di Federico Zeri, recensita nel Catalogo ragionato dei dipinti di Preti da John T. Spike al n. 404, p. 394, di cui lo studioso scrive: “La superficie dipinta appare insolitamente liscia e blanda, e il dipinto non può essere giudicato in base a una fotografia”. Il confronto tra questa versione e quella riprodotta da Spike mostra, nonostante la corrispondenza compositiva delle due, alcune varianti. La prima nella diversa stesura del cielo in alto a sinistra che appare di un blu cobalto unito in quella già Gismondi e invece segnato da nuvole cumuliformi controluce “alla veneziana” nel nostro. La seconda nella presenza di una testa femminile di profilo sullo sfondo in ombra a destra, accanto alla testa del fumatore di pipa, che sembra coronata di foglie di ulivo o di alloro. Questa testa, di difficile identificazione iconologica, potrebbe ricordare quella di una Sibilla seicentesca. La differenza tra le due tele, almeno a giudicare dalla riproduzione a colori di quella già Gismondi, sembra anche nella luce, più contrastata nella prima e più tonale nella nostra. Infine è da rilevare che il dipinto Gismondi appare decurtato sui lati, venendo così a mancare in verticale metà del braccio destro al fumatore e in basso la parte inferiore della fiaschetta, sul lato sinistro in verticale metà del volto del ragazzo che suona il piffero e parte del suonatore col corno e in alto la parte superiore della volta architettonica. Questa decurtazione limita le probabilità che la nostra tela sia una copia di quella di Parigi non essendo le parti integrate di “invenzione” ma strettamente contestuali al disegno stesso e alla composizione, che rende più probabile che la nostra sia più vicina alla composizione originale. L’ipotesi formulata nella scheda restituisce l’esemplare di Parigi alla mano autografa di Preti, “probablement exécuté pendant le cinquiéme décennie du XVIIe s.”, come opera della giovinezza di Preti quando ancora era legato al fratello Gregorio ed era ancora ben viva in lui la memoria dei modelli caravaggeschi come nelle due figure di giovani suonatori in primo piano; Riccardo Lattuada avrebbe successivamente confermato l’attribuzione a Mattia Preti. L’Allegoria dei cinque Sensi attesta una versione piuttosto rara del soggetto. La scena è composta da cinque figure allegoriche principali: da sinistra il giovane con violino,

l’udito; l’uomo cieco che tocca una testa scolpita, il tatto, soggetto conosciuto nell'iconologia seicentesca come “scultore cieco” o il “cieco di Gambassi”; l’olfatto, il giovane con cappello che odora una rosa; la vista, la bella donna che si acconcia i capelli con una rosa allo specchio; il gusto, l’uomo che fuma tabacco a pipa con la fiaschetta in mano. Un regesto pur sommario dei dipinti seicenteschi su questo soggetto mette in risalto la rarità iconografica della nostra tela. Tra i dipinti del corpus di Preti classificati da Benedict Nicolson nel suo fondamentale Caravaggism in Europe, si segnala solo una Allegory of the Five Senses, altrimenti modificata anche come Concert with Fortune Teller, (Palazzo Barberini, Roma), che è molto lontana dall'“invenzione” della nostra tela sia nell’impianto che nell’uso più contrastato del chiaroscuro. Un altro esempio è dato dalla Allegory of the Five Senses, (San Marino), assegnato ad un imitatore di Manfredi, senza dubbio di un caravaggismo più ortodosso di quello del nostro. Di grande espressività sono le cinque tele di Jan Van Hobracken della Chiesa Madre di Caccamo, con le allegorie rese singolarmente e non in una tela unitaria. Il soggetto deve aver affascinato, come allegoria morale, più i caravaggisti fiamminghi che non quelli italiani come testimoniano diversi dipinti quali quello di Theodor Rombouts, (Musée des BeauxArts, Gand), Jan Van Bijlert, Allegoria dei Sensi (Vista, Gusto e Tatto), (Museo de Arte, Ponce) e ancora I cinque Sensi, (Landesgalerie, Hannover). Tutti i precedenti dipinti confermano l’appartenenza del tema all’area di cultura figurativa del caravaggismo e così anche la nostra tela di cui però va segnalata la peculiare soluzione allegorica del senso della “vista” nella donna che si specchia quasi da alludere a una Vanitas. Bibliografia di riferimento: John T. Spike, Mattia Preti. Catalogo ragionato dei dipinti, Museo Civico in Taverna, Centro Di, Firenze, 1999, p. 394, n. 404; Benedict Nicolson, Caravaggism in Europe, Second Edition, revised and enlarged by Luisa Vertova, Allemandi, Torino, 1989, voll. II e III, nn. 306, 1029, 1316, 1340; I cinque sensi nell’arte. Immagini del sentire, a cura di Sylvia Ferino-Padgen, Cremona, Santa Maria della Pietà, 21 settembre 1996 - 12 gennaio 1997, Cremona, Leonardo Arte, 1996. Stima € 15.000 / 20.000


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Scuola fiorentina del XVI secolo

Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tavola, cm. 196x126 La grande tavola raffigura la Madonna cosiddetta Madonna di Porta a Pinti dal tabernacolo omonimo di Andrea del Sarto, “opera famosissima e celebrata sin dal primo apparire, salvata quasi miracolosamente, come il Cenacolo di San Salvi, dai terribili eventi bellici del ‘30 (l’assedio della città), ma deperita, ridipinta, ridotta quasi a una larva ed indi scomparsa” (Raffaele Monti, 1965, p. 101). Di questa Madonna sopravvivono fortunatamente numerose copie del Cinque-Seicento che permettono di

avere un’idea molto precisa del perduto originale e della sua importanza nell’ambito della pittura del secondo Rinascimento. Il nostro dipinto ripete, come tutte le altre versioni, la composizione originale del grande maestro fiorentino, “Maestro senza errori” come recita una citazione da Vasari. Del dipinto esistono anche diversi disegni preparatori tra i quali quello celebre con la testa del San Giovannino al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Le dimensioni della nostra tavola indicano che la committenza doveva essere o ecclesiastica, come pala d’altare, o di un ricco committente.


Tra le diverse copie cinquecentesche vanno segnalati due gruppi: il primo che presenta sullo sfondo uno scorcio di mura urbane e un tetto che potrebbe anche essere collegato alla collocazione topografica del dipinto; il secondo con uno sfondo di paesaggio di ampio respiro, con monti in lontananza, un cielo nuvoloso, valli e alberi. Di questo secondo gruppo con il paesaggio, molto meno numeroso del primo con lo sfondo urbano, fanno parte alcune copie “cinquecentesche di ottima qualità” come quella del cenacolo di San Salvi, poi Uffizi (Silvia Meloni Trkulja, 1982, pp. 51-52, n. 27), già attribuita all’Empoli, come quella della Galleria Corsini “...che il Baldinucci dice che l’Empoli copiò più volte questa Madonna”, e come quella già della collezione Hearst di New York (Susan Regan McKillop, Franciabigio, 1974, tav. n. 97), che presenta un paesaggio quasi uguale a quello della nostra, si segnala che il gruppo di alberi spogli in alto a destra presenta un disegno molto simile a quello sulla cima di una rupe nell’affresco, Filippo Benizi fa cadere un fulmine sui giocatori blasfemi, del Chiostro piccolo della SS. Annunziata. La qualità del nostro dipinto appare, specialmente nei volti, stilisticamente abbastanza elevata da far supporre che l’ignoto autore l’abbia realizzata alla presenza diretta dell’originale. Bibliografia di riferimento: Raffele Monti, Andrea del Sarto, Edizioni di Comunità, Milano, 1965;

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Susan Regan McKillop, Franciabigio, University of California Press, Berkeley-Los Angeles- London, 1974; Serena Padovani, Silvia Meloni Trkulja, Il Cenacolo di Andrea del Sarto a San Salvi, Guida del Museo, Salimbeni, Firenze, 1982. Stima € 10.000 / 15.000 177

Grande e rara credenza in legno di noce intagliato

Due cassetti sottopiano, stemma araldico della famiglia Papi al centro del fronte, due ante con teste di moretto, due colonne con cariatidi agli angoli, basamento architettonico baccellato, difetti, cm. 117,5x180,5x63, Toscana, XVI secolo. Lo stemma della famiglia Papi è classificato nel volume I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e fiesolana al n. 457. Bibliografia di riferimento: Bruno Casini, I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e fiesolana, presentazione di Franco Cardini, Arnaud, Firenze, 1993, n. 457. Stima € 8.000 / 10.000


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Tre mensole in legno intagliato e dorato

Sostegni modanati con mascheroni e volute, due omologhe e una difforme, cm. 129,5 h. ognuna (coppia) e cm. 120 h., Roma, XVI secolo. Stima € 8.000 / 10.000 179

Due torciere riccamente intagliate e dorate

Motivi a foglie d’acanto e putti reggifestone, piedi a volute, alcuni restauri sulla doratura, cm. 181,5 h. ognuna, XVI secolo. 179

Stima € 5.000 / 6.000


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Quattro sgabelli con spalliere in legno di noce intagliato e lumeggiato in oro Decoro a volute e mascheroni con stemma raffigurante una torre tra due stelle (Famiglia Torrigiani o Famiglia Buccianti), Toscana, seconda metà del XVI secolo. Stima € 10.000 / 15.000 181

Due torciere riccamente intagliate e dorate

Decoro raffigurante teste di cherubino reggifestone, foglie d’acanto e festoni, piedi a volute, alcuni restauri sulla doratura, cm. 176,5 h. ognuna, XVI secolo. Stima € 5.000 / 6.000

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Rara credenza fiorentina scantonata in legno di noce intagliato e lumeggiato in oro

Nella fascia sottopiano due stemmi araldici relativi alle famiglie Strozzi e Bargilli, tre ante con rosone centrale separate da lesene, piano e basamento con cornice architettonica a formelle e volute, quattro piedi a doppia voluta, cm. 124x189x66,5, Firenze, XVI secolo. Reca sul retro: etichetta Comitato Italia Francia / Mostra d’Arte Italiana a Parigi / Proprietario Conte Contini Bonacossi - Firenze / Credenza con arme Strozzi. I due stemmi sono classificati nel volume I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e fiesolana, n. 579 (Strozzi) e n. 55 (Bargilli). Bibliografia di riferimento: Bruno Casini, I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e fiesolana, presentazione di Franco Cardini, Arnaud, Firenze, 1993, nn. 55, 579. Stima € 15.000 / 20.000 Lotto 182 - fianco


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Lotto 183 - altra visione


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Rara coppia di grandi casse a urna in legno di noce riccamente intagliate e lumeggiate in oro Decoro a motivo di foglie, volute e elementi fitomorfi con foglie di acanto e due grifoni affrontati reggenti stemma, baccellature sui fianchi, piedi a zampa leonina, cm. 70x166x60 ognuna, Firenze, XVI secolo. Lo stemma araldico, cimiero con protome equina sormontato da scudo con due stelle separate da banda a sega traversa, presenta somiglianza con quelli della famiglia Nati Poltri (I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e

fiesolana, n. 425) e Bartoli (n. 57). Bibliografia di riferimento: Bruno Casini, I “Libri d’oro” della nobiltà fiorentina e fiesolana, presentazione di Franco Cardini, Arnaud, Firenze, 1993, nn. 425, 57. Stima € 30.000 / 40.000


INDICE B Benvenuti P. 108 Brustolon (attr. a) A. 1 Buhlmayer C. 102 Butteri G. 75

R Robert (attr. a) L. 109 Roberts E. 162 Rosa (attr. a) C. 101 Rossellino (bottega di) A. 19

C Codazzi (attr. a) V. 173 Curradi F. 76

S Salimbeni (attr. a) A. 54 Santi di Tito 80 Scuola bergamasca del XVII secolo 48 Scuola emiliana del XVIII secolo 172 Scuola ferrarese inizio del XVI secolo 65 Scuola fiamminga del XIX secolo 165 Scuola fiamminga del XVI secolo 86, 87 Scuola fiamminga del XVII secolo 63, 88, 167 Scuola fiamminga fine XVIII secolo 90 Scuola fiammingo-tedesca fine XVI secolo 8 Scuola fiorentina del XVI secolo 83, 176 Scuola fiorentina del XVII secolo 47, 56, 57 Scuola fiorentina del XVIII secolo 100 Scuola fiorentina della prima metà del XVI secolo 71 Scuola francese del XIX secolo 2 Scuola francese fine XVIII secolo 106 Scuola genovese del XVII secolo 60 Scuola genovese del XVIII secolo 15 Scuola Italia centro-meridionale inizio XVIII secolo 5 Scuola Italia meridionale fine XV secolo 154 Scuola Italia settentrionale del XIX secolo 153 Scuola italiana del XIX secolo 174 Scuola italiana del XVIII secolo 39 Scuola italiana fine XVII secolo 91 Scuola lombarda del XVI secolo 74 Scuola lombarda del XVII secolo 78 Scuola lombarda del XVIII secolo 98 Scuola napoletana del XVII secolo 42, 44, 49, 50, 104, 168 Scuola napoletana del XVIII secolo 41 Scuola nordica fine del XVI secolo 13 Scuola padovana del XVII secolo 7 Scuola piemontese del XVIII secolo 16 Scuola romana del XVII secolo 64 Scuola romana del XVIII secolo 46 Scuola senese del XVII secolo 51, 55 Scuola tedesca del XVI secolo 66 Scuola toscana del XVI secolo 95 Scuola toscana del XVII secolo 4, 166 Scuola toscana fine XIV - inizio XV secolo 96 Scuola umbra del XVI secolo 94 Scuola veneta del XVI secolo 3, 72 Scuola veneta del XVII secolo 10 Scuola veneta del XVIII secolo 45, 62, 85, 149, 157 Scuola veneta fine XVII secolo 169 Scuola veneta fine XVIII secolo 40

D Dandini (bottega di) P. 43 David G. 82 Domenichini A. 97 Doré G. 17 Dossi (seguace di) D. 93 F Fenzoni (attr. a) F. 77 G Gagliardi P. 103 Gambier J. 18 Ghezzi (cerchia di) G. 53 I Ignoto del XIX secolo 107 Ignoto del XVII secolo 12 Ignoto del XVIII secolo 158 Ignoto del XX secolo 226 Ignoto fine XVII secolo 59 Ignoto fine XVIII secolo 11, 92 L Langetti (attr. a) G. 84 Longhi L. 69 M Maestranza della Francia del Nord 20 Maestro del vaso a grottesche 67 Mercanti detto lo Spolverini (attr. a) I. 171 N Nani (cerchia di) G. 89 Negretti, detto Palma il Giovane (attr. a) J. 73 P Pacchiarotti G. 70 Panini G. 99 Peter Paul Rubens (ambito di) . 61 Petrazzi A. 81 Ponga G. 160


Scuola veneta inizio XIX secolo 164 Semino F. 58 Solimena F. 105 Studio di Mattia Preti 175 T Tempesta (attr. a) A. 170 Torri (attr. a) F. 68 Traversi (cerchia di) G. 79 Turchi G. 159 V Von Aachen (cerchia di) H. 52 W Woodhouse W. 163



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15) La Farsettiarte indicherà sia durante l’esposizione che durante l’asta gli

eventuali oggetti notificati dallo Stato a norma del D.lgs del 20.10.2004 (c.d. Codice dei Beni Culturali), l’acquirente sarà tenuto ad osservare tutte le disposizioni legislative vigenti in materia. Tale legge (e successive modifiche) disciplina i termini di esportazione di un’opera dai confini nazionali. Per tutte le opere di artisti non viventi la cui esecuzione risalga a oltre settant’anni dovrà essere richiesto dall’acquirente ai competenti uffici esportazione presso le Soprintendenze un attestato di libera circolazione (esportazione verso paese UE) o una licenza (esportazione verso paesi extra UE). Farsettiarte non assume responsabilità nei confronti dell’acquirente per eventuale diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione o della licenza. Le opere la cui data di esecuzione sia inferiore ai settant’anni possono essere esportate con autocertificazione da fornire agli uffici competenti che ne attesti la data di esecuzione (per le opere infra settanta/ultra cinquant’anni potranno essere eccezionalmente applicate dagli uffici competenti delle restrizioni all’esportazione).

16) Le etichettature, i contrassegni e i bolli presenti sulle opere attestanti la proprietà e gli eventuali passaggi di proprietà delle opere vengono garantiti dalla Farsettiarte come esistenti solamente fino al momento del ritiro dell’opera da parte dell’aggiudicatario.

17) Le opere in temporanea importazione provenienti da paesi extraco-

munitari segnalate in catalogo, sono soggette al pagamento dell’IVA sull’intero valore (prezzo di aggiudicazione + diritti della Casa) qualora vengano poi definitivamente importate.

18) Tutti coloro che concorrono alla vendita accettano senz’altro il presente regolamento; se si renderanno aggiudicatari di un qualsiasi oggetto, assumeranno giuridicamente le responsabilità derivanti dall’avvenuto acquisto. Per qualunque contestazione è espressamente stabilita la competenza del Foro di Prato.

19) Il cliente prende atto e accetta, ai sensi e per gli effetti dell’art. 22 D.

Lgs n. 231/2007 (Decreto Antiriciclaggio), di fornire tutte le informazioni necessarie ed aggiornate per consentire a Farsettiarte di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Resta inteso che il perfezionamento dell’acquisto è subordinato al rilascio da parte del Cliente delle informazioni richieste da Farsettiarte per l’adempimento dei suddetti obblighi. Ai sensi dell’art. 42 D. Lgs n. 231/07, Farsettiarte si riserva la facoltà di astenersi e non concludere l’operazione nel caso di impossibilità oggettiva di effettuare l’adeguata verifica della clientela.


GESTIONI SETTORIALI ARTE MODERNA Frediano FARSETTI Franco FARSETTI ARTE CONTEMPORANEA Leonardo FARSETTI DIPINTI ANTICHI Stefano FARSETTI Marco FAGIOLI DIPINTI DEL XIX E XX SECOLO Sonia FARSETTI Leonardo GHIGLIA SCULTURE ED ARREDI ANTICHI Stefano FARSETTI Marco FAGIOLI GIOIELLI E ARGENTI Cecilia FARSETTI FOTOGRAFIA Sonia FARSETTI Leonardo FARSETTI

GESTIONI ORGANIZZATIVE PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO Sonia FARSETTI

ARCHIVIO Francesco BIACCHESSI COORDINATORE SCHEDE E RICERCHE Silvia PETRIOLI UFFICIO SCHEDE E RICERCHE Silvia PETRIOLI Elisa MORELLO Chiara STEFANI CONTABILITÀ CLIENTI E COMMITTENTI Cecilia FARSETTI Maria Grazia FUCINI RESPONSABILE ORGANIZZATIVO SUCCURSALE DI MILANO Costanza COSTANZO DIRETTRICE SUCCURSALE MILANO CHIARA STEFANI SEDE DI CORTINA D'AMPEZZO Paola FRANCO SPEDIZIONI Francesco BIACCHESSI SALA ASTE E MAGAZZINO Giancarlo CHIARINI GESTIONE MAGAZZINO Simona SARDI

COMMISSIONI SCRITTE E TELEFONICHE Silvia PETRIOLI Elisa MORELLO Chiara STEFANI

ASTE ON LINE Federico GUIDETTI

CATALOGHI E ABBONAMENTI Simona SARDI

UFFICIO STAMPA FARSETTIARTE (Costanza COSTANZO)


ASSOCIAZIONE NAZIONALE CASE D’ASTE AMBROSIANA CASA D’ASTE DI A. POLESCHI Via Sant’Agnese 18 – 20123 Milano – Tel. 02 89459708 – Fax 02 40703717 www.ambrosianacasadaste.com – info@ambrosianacasadaste.com ANSUINI 1860 ASTE Viale Bruno Buozzi 107 – 00197 Roma- Tel. 06 45683960 – Fax 06 45683961 www.ansuiniaste.com – info@ansuiniaste.com BERTOLAMI FINE ART Piazza Lovatelli 1 – 00186 Roma – Tel. 06 32609795 – 06 3218464 – Fax 06 3230610 www.bertolamifineart.com – info@bertolamifineart.com BLINDARTE CASA D’ASTE Via Caio Duilio 10 – 80125 Napoli – Tel. 081 2395261 – Fax 081 5935042 www.blindarte.com – info@blindarte.com CAMBI CASA D’ASTE Castello Mackenzie – Mura di S. Bartolomeo 16 – 16122 Genova – Tel. 010 8395029 – Fax 010 879482 www.cambiaste.com – info@cambiaste.com CAPITOLIUM ART Via Carlo Cattaneo 55 – 25121 Brescia – Tel. 030 2072256 – Fax 030 2054269 www.capitoliumart.it – info@capitoliumart.it EURANTICO S.P. Sant’Eutizio 18 – 01039 Vignanello VT – Tel. 0761 755675 – Fax 0761 755676 www.eurantico.com – info@eurantico.com FABIANI ARTE Via Guglielmo Marconi 44 – 51016 Montecatini Terme PT – Tel. 0572 910502 www.fabianiarte.com – info@fabianiarte.com FARSETTIARTE Viale della Repubblica (area Museo Pecci) – 59100 Prato – Tel. 0574 572400 – Fax 0574 574132 www.farsettiarte.it – info@farsettiarte.it FIDESARTE ITALIA Via Padre Giuliani 7 (angolo Via Einaudi) – 30174 Mestre VE – Tel. 041 950354 – Fax 041 950539 www.fidesarte.com – info@fidesarte.com FINARTE S.p.A. Via Paolo Sarpi 8 – 20154 Milano – Tel. 02 36569100 – Fax 02 36569109 www.finarte.it – info@finarte.it LIBRERIA ANTIQUARIA GONNELLI - CASA D’ASTE Piazza D'Azeglio 13 – 50121 - Firenze – Tel. 055 268279 – Fax 0039 0552396812 www.gonnelli.it – info@gonnelli.it INTERNATIONAL ART SALE Via G. Puccini 3 – 20121 Milano – Tel. 02 40042385 – Fax 02 36748551 www.internationalartsale.it – info@internationalartsale.it MAISON BIBELOT CASA D’ASTE Corso Italia 6 – 50123 Firenze – Tel. 055 295089 – Fax 055 295139 www.maisonbibelot.com – segreteria@maisonbibelot.com STUDIO D’ARTE MARTINI Borgo Pietro Wuhrer 125 – 25123 Brescia – Tel. 030 2425709 – Fax 030 2475196 www.martiniarte.it – info@martiniarte.it MEETING ART CASA D’ASTE Corso Adda 7 – 13100 Vercelli – Tel. 0161 2291 – Fax 0161 229327-8 www.meetingart.it – info@meetingart.it PANDOLFINI CASA D’ASTE Borgo degli Albizi 26 – 50122 Firenze – Tel. 055 2340888-9 – Fax 055 244343 www.pandolfini.com info@pandolfini.it SANT’AGOSTINO Corso Tassoni 56 – 10144 Torino – Tel. 011 4377770 – Fax 011 4377577 www.santagostinoaste.it – info@santagostinoaste.it


REGOLAMENTO Articolo 1 I soci si impegnano a garantire serietà, competenza e trasparenza sia a chi affida loro le opere d’arte, sia a chi le acquista. Articolo 2 Al momento dell’accettazione di opere d’arte da inserire in asta i soci si impegnano a compiere tutte le ricerche e gli studi necessari, per una corretta comprensione e valutazione di queste opere. Articolo 3 I soci si impegnano a comunicare ai mandanti con la massima chiarezza le condizioni di vendita, in particolare l’importo complessivo delle commissioni e tutte le spese a cui potrebbero andare incontro. Articolo 4 I soci si impegnano a curare con la massima precisione i cataloghi di vendita, corredando i lotti proposti con schede complete e, per i lotti più importanti, con riproduzioni fedeli. I soci si impegnano a pubblicare le proprie condizioni di vendita su tutti i cataloghi. Articolo 5 I soci si impegnano a comunicare ai possibili acquirenti tutte le informazioni necessarie per meglio giudicare e valutare il loro eventuale acquisto e si impegnano a fornire loro tutta l’assistenza possibile dopo l’acquisto. I soci rilasciano, a richiesta dell’acquirente, un certicato su fotografia dei lotti acquistati. I soci si impegnano affinché i dati contenuti nella fattura corrispondano esattamente a quanto indicato nel catalogo di vendita, salvo correggere gli eventuali refusi o errori del catalogo stesso. I soci si impegnano a rendere pubblici i listini delle aggiudicazioni. Articolo 6 I soci si impegnano alla collaborazione con le istituzioni pubbliche per la conservazione del patrimonio culturale italiano e per la tutela da furti e falsificazioni. Articolo 7 I soci si impegnano ad una concorrenza leale, nel pieno rispetto delle leggi e dell’etica professionale. Ciascun socio, pur operando nel proprio interesse personale e secondo i propri metodi di lavoro si impegna a salvaguardare gli interessi generali della categoria e a difenderne l’onore e la rispettabilità. Articolo 8 La violazione di quanto stabilito dal presente regolamento comporterà per i soci l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 20 dello Statuto ANCA.


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