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I Numeri Della Sostenibilit Di Cuoio Di Toscana
Tracciabilità, eccellenza Made in Italy e una tradizione che si tramanda da generazioni si confermano skill vincenti per il Consorzio Made in Italy, che ha raggiunto i 200 milioni di fatturato
Tutta la sostenibilità di Cuoio di Toscana è tornata sotto i riflettori di Lineapelle. Il marchio, creato nel 1985 per diffondere la cultura del cuoio da suola del Consorzio eponimo che rappresenta sette concerie dei distretti di San Miniato e Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa, ha tramandato il suo heritage di generazione in generazione, costruendo la cultura di un materiale naturalmente green, il cuoio. Naturale, plastic free e riciclabile, ma soprattutto uno scarto dell’industria alimentare trasformato in un prodotto pregiato, destinato altrimenti alla discarica o all’inceneritore. Oggi il Consorzio ha raggiunto i 200 milioni di fatturato, grazie alle aziende virtuose del distretto, che lavorano secondo criteri ecosostenibili regolati da norme stringenti nell’intera supply chain, con un impegno costante per il benessere animale e la depurazione delle acque, per il riciclo dei residui solidi e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Una tradizione che nel tempo è diventata simbolo di qualità, tracciabilità e alto artigianato Made in Italy, conquistando i mercati europei come Francia, Portogallo, Germania e Gran Bretagna, per arrivare all’America, Cina e Giappone. La sostenibilità per Cuoio di Toscana non è un racconto, ma un impegno che coinvolge la supply chain da monte a valle e le fasi di lavorazione del cuoio. Verde come il territorio verso il quale il Consorzio nutre un forte senso di appartenenza, considerandolo una fonte di ricchezza da tutelare sempre e comunque, insieme alle sue risorse. A caratterizzare la produzione del brand è il processo relativo alla concia vegetale lenta in vasca, radicato nei secoli e basato sull’utilizzo di materiali naturali come i tannini (estratti dalle piante di castagno, mimosa e quebracho), che garantiscono una lavorazione esente da metalli, a tutela della salute dei consumatori e della qualità delle creazioni. Da qui nasce la suola non a caso di colore verde, che prevede la trasformazione delle pelli grezze in un materiale durevole, riconosciuto in tutto il mondo, ed è un manifesto dei valori dell’azienda. «La suola verde è il nostro simbolo - commenta Antonio Quirici, Presidente del Consorzio Cuoio di Toscana -. Dalla natura per la natura, essenza dei valori di Cuoio di Toscana come il lusso, l’esclusività e la sostenibilità».
LA PAROLA AI MULTIBRAND
Focus sulle vendite donna
Il punto sulla FW 22/23, l'incipit della SS23
Il retailer? Più che un venditore è un alchimista del brand mix
I negozianti devono saper individuare il giusto mix tra nomi noti ed emergenti, in modo da costruire ex novo total look speciali e unici. Anche nel servizio la parola d'ordine è massima personalizzazione: la cliente cerca in tutti i touchpoint, fisici e online, quell'attenzione in grado di rendere l'esperienza d'acquisto gratificante, attraverso il digitale ma anche riscoprendo le tradizionali riparazioni sartoriali
DI ALESSANDRA BIGOTTA
L'autunno-inverno 2022/2023 si è chiuso in modo positivo per la stragrande maggioranza dei circa 40 retailer intervistati da Fashion a proposito delle vendite donna di stagione, ai quali abbiamo anche chiesto un primo bilancio del sell out primaverile. Quasi la metà del panel dice di aver superato i numeri di un anno fa e il 43% sottolinea una sostanziale stabilità, a fronte di una minoranza alle prese con un calo. Complessivamente una buona notizia, anche se non va dimenticato che durante la FW 21/22 il Covid-19 si faceva ancora sentire mentre ora lo scenario è cambiato, anche se con incognite diverse. Il sondaggio tocca diversi argomenti: i saldi, le merceologie e i brand vincenti, i criteri di scelta delle consumatrici a livello sia di prodotto che di servizio, i passi avanti dei retailer sul fronte dell'evoluzione digitale, il problema dei prezzi e le prospettive per i budget della FW 23/24. Iniziando dai saldi, croce e delizia per i dettaglianti, l'andamento nelle date ufficiali è stato più o meno fifty-fifty
Come sono andate le VENDITE DONNA della FW 22/23?
49%
SONO CRESCIUTE RISPETTO ALLA STESSA STAGIONE DEL 2021/2022
43%
HANNO MANTENUTO GLI STESSI LIVELLI DI UN ANNO FA
8% SONO CALATE