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Costo copertina €4

THE TRIBUTE

Omaggio a Herb Ritts

Direttore responsabile Flavia Colli Franzone

Morti di fama

IL BACKSTAGE DELLE SFILATE UOMO

Poche star chic e molte celeb trash. Pag. 8

Fashion Sociology

LARGO AI GIOVANI

Le nuove social media star quanto dureranno? Pag. 11

Issue #42 - Febbraio 2016

Labels to Watch

Shops

MODA RESPONSABILE

Attenzione al territorio, ai materiali e alla lavorazione. Pag. 28

STOCCOLMA CAMALEONTICA

Nuovi indirizzi da non perdere. Pag. 34

FASHION&CINEMA

(A)DORATI CINQUANTA Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Milano

STEPHANIE, CINDY, CRISTY, TATJANA, NAOMI, HOLLYWOOD 1989 © HERB RITTS FOUNDATION

Le sue immagini sono un mix di glamour e immediatezza, di pose costruite, di luce naturale per esprimere allo stesso tempo sensualità e armonia. Quel glamour che tanto piaceva al mondo della moda fra gli anni Ottanta e Novanta, quando il fotografo lavorò sia per prestigiose riviste che per gli stilisti top. Il mondo patinato dello star system, ma anche le suggestioni dei paesaggi africani sono al centro della mostra Equilibrio al Palazzo della Ragione Fotografia di Milano. Pag. 20

FASHION SECRETS

#followmystyle

LE QUATTRO FASHION BLOGGER FOTOGRAFATE DA VINCENZO GRILLO

Daphne Guinness, Giorgia Tordini, Caroline Issa e Tamu McPherson: quattro regine del fashion system, fotografate da Vincenzo Grillo durante le fashion week, che svelano i loro segreti di bellezza e di stile. Non perdetevi i loro consigli in questa rubrica e seguitele sui social per saperne di più. Pag.10

TREND

Lunga vita al cappotto

Scarlett Johansson in una scena del film Ave, Cesare! in uscita in Italia il 10 marzo 2016 e distribuito da Universal Pictures.

ANTONIO MARRAS

Non è mai scomparso dalle passerelle e dal guardaroba femminile. Per il prossimo inverno torna però rinnovato nell’estetica attraverso decorazioni, preziose o artistiche, e tagli inusuali. Per renderlo accattivante e appetibile per un pubblico più giovane. Pag. 14

L’età d’oro del cinema hollywoodiano, come quella fotografata nel film Ave,Cesare!, ma anche un decennio che torna ogni stagione nella moda. Mantelle e gonne soleil saranno ancora sotto i riflettori nell’a-i 2016/17.

Ave, Cesare!, il film che ha aperto la 66esima edizione del Festival di Berlino, è una commedia ambientata a metà degli anni Cinquanta, il periodo d’oro del cinema hollywoodiano. Diretta dai fratelli Cohen e interpretata da Josh Brolin, George Clooney, Tilda Swinton e Scarlett Johansson, racconta le vicende che

si susseguono in una sola giornata nella vita del fixer Eddie Mannix, ovvero un uomo incaricato di mettere a tacere discretamente gli scandali delle star che lavorano per gli Studios. A lui tocca risolvere ogni tipo di problema, dai capricci degli attori agli intoppi della produzione. È la fotografia di una Hollywood divertente

ANTONIO BERARDI

e spiritosa, vista attraverso gli occhi ammirati e ironici dei registi, ma senza alcuna vena nostalgica. Un periodo, gli anni Cinquanta, che se hanno fatto grande il cinema americano hanno anche segnato la moda, che in quegli anni di ricostruzione e boom economico si divideva fra uno stile rock’n’roll e una

tendenza bon ton. Mantelle e gonne solei, in gran voga in quegli anni, ritornano anche nelle proposte per l’a-i 16/17, come si può vedere a pagina 16.

ENGLISH TEXT INSIDE P. 37


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016

WHI WO N D E R FU L H O U S E S I TALY

P E R U N A V A L U TA Z I O N E D E L L A V O S T R A i n fo @ wo n d e r f u l h o u s e s i t a l y. c o m |


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 -Febbraio 2016

Wonderful Houses Italy seleziona e propone a clienti stranieri le più belle dimore d’Italia.

P R O P R I E TÀ C O N TAT TAT E C I V I A M A I L w w w . w o n d e r f u l h o u s e s i t a l y . c o m | T. + 3 9 0 2 8 3 3 1 1 2 1 1


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016

Mostra fotografica “Fiori” di Gian Paolo Barbieri, dal 24 febbraio al 24 marzo “Miroglio-Piazza della Scala” – Milano.


L'EDITORIALE

Investire in Borsa. Ma nelle it-bag

I

n un momento di turbolenze dei mercati finanziari e di up and down frequenti e repentini della Borsa, ci si chiede se continui a valere la pena investire in titoli e azioni. La risposta viene dalla moda. Investire sì in borsa, ma nella Birkin, il modello più famoso e desiderato al mondo, prodotto dalla Maison Hermès e dedicato nel 1984 all ‘attrice e cantante inglese Jane Birkin. Oltre a essere uno degli accessori più esclusivi e ambiti al mondo, la Birkin è anche un investimento economico sicuro. Il Sunday Times of India del 31 gennaio scorso ha dedicato un ampio articolo all’argomento (apparso anche in altri siti) titolando “La Birkin é una scommessa migliore dell’oro”. Il valore di questa borsa é infatti cresciuto del 500% negli ultimi 35 anni, a un tasso quindi ben più alto dell’oro. Secondo uno studio condotto dal retailer online Baghunter, dal 1980 l’oro si è deprezzato dell’1,5% all’anno, mentre il valore della Birkin è salito del 14,2%, rendendola un investimento più sicuro e meno volatile. In particolare, lo studio mostra come i prodotti extralusso e di altissima qualità non abbiano mai perso il loro valore neppure in tempi di recessione e difficoltà economiche. Ma col lusso non si scherza. È chiaro quindi che non bisogna abusare del termine, come avviene continuamente nei comunicati stampa delle aziende e sui giornali, che lo usano impropriamente nell’ossimoro “lusso accessibile”, riferendosi a accessori e capi di pret-à-porter. Magari costosi e desiderati dalle donna, ma ben lontani dall’essere oggetti di culto per i quali si è disposti a investire un piccolo patrimonio. Del vero lusso sanno qualcosa certe celebrities, prima fra tutte Victoria Beckham che, si dice, possegga la più grande collezione di Birkin, che nel 2009 sfiorava un valore di 1,5 milioni di sterline. Un destino comune a pochissimi altri accessori. Merito spesso dell’altissimo valore dell’usato e di quanto le Birkin vengono battute all’asta. Anche centinaia di migliaia di euro. Dunque, un bene rifugio più sicuro dell’oro per arrivare ad accaparrarsi uno status symbol che continua a rimane tale nonostante la minaccia, avvenuta lo scorso anno da parte della stessa Jane Birkin, di far togliere il proprio nome dalla borsa, dopo aver visto un video della Peta sull’uccisione dei coccodrilli. Niente paura, Hermès ha assicurato che per i pellami utilizzati per le sue borse il controllo @fcollifranzone sugli animali è severo e conforme alla normativa.


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Issue #42 - Febbraio 2016


Contents 7

MORTI DI FAMA

TREND

8

14

Roma batte Milano

Il backstage della Moda Uomo di Ivan Damiano Rota

FASHION SECRETS

10

#followmystyle

I consigli delle blogger Streetstyle di Alessandro Enriquez

THE TOPIC

11

Lunga vita al cappotto Versus di Giuliano Deidda

26

IDEAZIONE

Le sfilate a/i 2016-17

Come nasce una collezione

28

SHOPS

Moda in pelliccia

16

Moda responsabile

Coming soon di Giuliano Deidda

29

Pre-fall Top 6

18

Urban ladylike

Gli accessori per l’inverno 2016

THE TRIBUTE

20

Labels to Watch

32 34

Stoccolma Camaleontica Città da scoprire

That’s Amore

di Sofia Wallströme e Patrizia Coggiola

A cura di Giuliano Deidda

CONTRIBUTORS

10x10 AnitalianTheory Intervista

30

36

New Nautical

ENGLISH TEXT

Il culto del corpo

The season’s guide

Omaggio a Herb Ritts

di Jane Boddy

di Emanuele Bassetti

37

STYLE

FOCUS

AGENDA

FASHION CHI LEGGE

12

23

31

38

Largo ai giovani Fashion Sociology

Urban Globetrotters La Wishlist di Giuliano Deidda

Fur Mania

Le collezioni a/i 2016-17

É tempo di Moda di Valentina Mascarello

Nel glamour ci vuole etica di Filippa Lagerbäck

Nella foto: una scena del film The dressmaker, Il diavolo è tornato, distribuito da Eagle Pictures e nelle sale dal 28 aprile.


Morti di Fama 8

BACKSTAGE di IVAN DAMIANO ROTA

Roma batte Milano

A Milano Moda Uomo poche star chic e molte celebrities trash. Il gran botto è avvenuto a Roma con la presenza di Ben Stiller e Owen Wilson per l’anteprima di Zoolander 2. Bagno di folla e scene di eccitamento collettivo.

U

na tornata di sfilate, per Milano Collezioni Uomo, che non ha lasciato senza fiato: ispirazione un pò latitante, interesse altalenante degli addetti ai lavori, poche star nei parterre. Come sempre, la moda uomo desta meno interesse: la città ha risposto con taxi sempre a disposizione. Sembrano lontani i tempi in cui era impossibile trovarne uno. I grandi nomi non hanno deluso riproponendo i loro “classici”, tanto per non sbagliare. Nessun nome nuovo che abbia calamitato l’attenzione di stampa e buyer. Poche star chic, molte celebrities trash. Restano alcuni aneddoti divertenti: Giusy Ferreri, tornata prepotentemente in vetta alle classifiche dopo lo stratosferico successo di “Roma-Bangkok”, è stata una delle ospiti più richieste a sfilate, cocktail e presentazioni: ha partecipato anche alla divertente cena del marchio Richmond nel Richmond Cafè. Qui il patron Saverio Moschillo si è divertito a prendere in braccio sia la Ferreri, che le sorelle del duo Le Donatella, prezzemoline oltre ogni immaginazione. Nessuna traccia di Fabrizio Corona, indicato come fidanzato di Silvia Provvedi, la gemella mora del duo. Presente anche la sempre bellissima Elenoire Casalegno che ha rivisto il suo ex Ringo: con lei il marito Sebastiano Lombardo. Conversavano amabilmente, non come ai tempi di Omar Pedrini, con il quale la conduttrice visse una lunga liaison, ma che non era per niente amato da Ringo. Grande party alla Triennale per Isaia, la cui giacca con un ramo di corallo sui revers è diventata un must: musica con Guido Lembo, patron dell’Anema e Core, locale caprese dove si lanciano nelle danze persino Diego Della Valle, Luca di Montezemolo, Carlo Rossella e tutte le star internazionali di passaggio sull’isola b l u . ” Ta i l o r Made Crime” è il surreale film presentato durante la serata. L’idea alla base del trailer è il risultato di una partnership creativa tra Paola Manfrin, la più grande art director italiana, e il regista napoletano Gianluca Migliarotti. A seguire, festa in puro stile partenopeo con mozzarelle e friarielli. Presenti Franco e Umberta Gussalli Beretta e Sandra Vezza, l’imprenditrice del marchio storico Gufram. Grande interesse per nuovi modelli che finalmente vengono chiamati anche per nome: non solo visi e corpi. Tra questi Sean O’Pry, Xavier Serrano, il giovanissimo e amatissimo Lucky Blue Smith, Arthur Grosse e Alessio Pozzi. Da DSquared2, per la collezione celebrativa della maison, si sono visti Riiver Viiperi, Eniko Mihalik, Bela e Hilary Roda, Izabel Goulart. Suggestivo l’evento di Trussardi: alla Pinacoteca di Brera, Gaia Trussardi ha pensato a degli insoliti tableaux vivants, accompa-

1.

2.

4.

3. 5.

gnati dalla musica di fantastici artisti da strada, scelti tra oltre cinquecento, dopo mesi di audizioni. Stesso interesse ha suscitato il brunch allo shop Valextra in Via Manzoni: pareti dai colori pastello per rilassare i clienti. Valextra ha presentato The Perfectionist, un progetto in collaborazione con il fashion editor Alexander Fury e l’artista Clym Evernder. Tra gli ospiti Candela Novembre, Eleonora Carisi, Gilda Ambrosio, Giorgia Tordini, Luca Rubinacci, Paolo Stella, Riccardo Pozzoli, Gian Maria Sainato, Nasia Mylona, Tamu McPherson, Diletta Bonaiuti, Patricia Manfield, Giotto Calendoli, Riccardo Casiraghi, Stefano Paleari, Scott Schuman. Follie per sessere invitati alla sfilata e alla festa di Philippe Plein, alla festa per GQ alla Segheria di Carlo Cracco, all’aperitivo di Dirk Bikkembergs nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale: visti e salutati, tra gli altri,

Luca Bombassei, Andra La Rocca, Elio Messi. Erano attesi alle sfilata, ma non sono arrivati: Louis Ducruet, il primogenito della principessa Stephanie di Monaco e di Daniel Ducruet: ragazzo defilato e semplice, legato alla bella Marie Chevalier. Pare una perla rara in quel del Principato di Monaco, dove i componenti della famiglia reale non si sono risparmiati in quanto a scandali. Il ragazzo, non particolarmente bello, ma elegante, vorrebbe diventare un manager sportivo e, per questo, ha studiato negli Stati Uniti. E’ legatissimo alla sorella Pauline e alla sorellastra Camille, nata dalla relazione di mamma Stephanie con l’ex guardia del corpo Jean-Raymond Gottlieb. Ora, però, una nube si addensa all’orizzonte: nei parterre si mormorava che il giovane Louis abbia una simpatia per l’attrice Lea Seydoux, vista in “Spectre”, ultimo episodio della saga di James Bond. Hanno disertato le passerelle, anche se attesi, la trasgressiva Miley Cyrus e il bel Liam Hemsworth, che avrebbero un ritorno di fiamma: tra la cantante e l’attore la scintilla sarebbe risbocciata dopo avere trascorso il Capodanno insieme. I

fan della popstar sono al settimo cielo, ma pare non sia tutto oro quello che luccica: la Cyrus, secondo i bene informati, intratterrebbe una liaison con Dwayne Johnson, famoso come The Rock e protagonista di “Fast and Furious”, anche se lei porta ancora al dito l’anello regalatole da Liam. Grande interesse per Giovanni Gianniotti, testimonial per Ermenegildo Zegna: l’attore italiano ha sostituito Patrick Dempsey in “Grey’s Anatomy” e sta già diventando un sex symbol. Invitato in diversi programmi televisivi, ha dovuto rinunciare perchè richiamato con urgenza sul set della serie. La grande star Russell Crowe l’ha fatta da padrone come guest della sfilata di Giorgio Armani, alla quale è seguita la sera una blindatissima cena. Simpatico e disponibile, ha passeggiato per Milano con tanto di visita in Galleria. Anche qui però poco interesse, pochi autografi, lontano dall’allure di una star. Per assistere a bagni di folla e scene di “eccitamento” si è dovuta aspettare l’anteprima, ma a Roma, di “Zoolander 2”, un film che parla (si fa per dire) di moda. Ben Stiller e Owen Wilson, interpreti del film, già in passerella per

Valentino a Parigi, hanno scatenato il finimondo nella capitale mettensi anche in “vetrina”. Bel colpo per AltaRoma. Ecco, forse a Milano ci volevano loro....

1. OWEN WILSON E BEN STILLER IN VETRINA DA VALENTINO A ROMA (COURTESY VALENTINO/GETTYIMAGES) 2. ALESSANDRA MOSCHILLO, LE DONATELLA, SAVERIO MOSCHILLO, DIANA DEL BUFALO, PAOLO RUFFINI, GIUSY FERRERI AL PARTY RICHMOND 3. GRAZIA ROTA, IVAN ROTA, GIANMARIA SAINATO DA RICHMOND 4. TRUSSARDI, PERFORMANCE DEGLI ARTISTI DI STRADA 5. GIORGIO ARMANI E RUSSELL CROWE (SGP)


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016


Fashion Secrets 10

STREETSTYLE di ALESSANDRO ENRIQUEZ

#followmystyle

Influencer o dive? Oggi sono loro le regine del fashion system: le amanti della moda Tamu, Daphne, Giorgia e Caroline sono i quattro volti che abbiamo scelto di svelare attraverso i ritratti del fotografo streetstyle Vincenzo Grillo che immortala le donne più belle e interessanti alle fashion week più importanti. Sono blogger, direttrici di giornali, buyer e celebrity, esaltate dal “soft touch” del fotografo. Vi consigliamo di non perderle mai di vista e di seguirle sui loro social per scoprire di più.

DAPHNE GUINNESS

Quale amante della moda non sogna di essere amica dell’erede della famiglia Guinness? Dallo stile inconfondibile, amante della musica, dell’arte e della letteratura, Daphne Guinness dal 1994 ha acquisito il titolo di regina del fashion system, grazie al premio International Best Dressed List Hall of Fame. Nota per l’acconciatura sempre ben curata e perfetta che racconta una donna tenace, si distingue anche per gli abbinamenti con i quali gioca tra abiti e gioielli, sete e brillanti, creando quel mix perfetto e non eccessivo che la rendono un’icona di riferimento per molte maison. Nei suoi look ricorda le dive intramontabili del cinema americano come la temibile Miranda di ‘The devil wears Prada’ o banalmente Crudelia Demon de La carica dei 101. Il beauty resta comunque il suo segreto, sempre azzeccato per un viso curato e impeccabile. Occhi carichi di ombre su una base chiara che lascia libertà allo zigomo, evidenziato da un leggero blush rosato. @daphne_guinness

PER DAPHNE ANELLO BUCCELLATI

CAROLINE ISSA

Bella e sorridente, Caroline è la ragazza che stupisce. Anche con una camicia o t-shirt e un paio di jeans è sempre in grado di sorprendere i suoi lettori e ammiratori. I tratti mediterranei di Caroline vengono evidenziati nei suoi look sempre ben ponderati, in particolare negli abiti non troppo corti abbinati a calzature sempre curate, siano esse sportive o impegnative, con tacchi sottili che evidenziano la caviglia, o sneakers limited edition. Sicuramente i must di Caroline restano i maglioni oversize che indossa in molte occasioni, anche quelle più importanti. Uno dei segreti di Caroline è il trucco, quasi naturale, che mette in luce il suo sguardo dolce sprigionato da un taglio d’occhi inconfondibile. Tanto mascara, una base leggera per la pelle e un po’ di lucido fanno di Caroline un mix tra diva d’altri tempi e regina del fashion system contemporaneo. Del resto ogni regina ha il suo scrigno e il suo racchiude sicuramente ombretti e creme. La bellezza al primo post(o).

GIORGIA TORDINI

Alta, magra, bella e anche simpatica e per niente stupida! Ha tutti gli ingredienti per essere una perfetta principessa della moda, oltre ad essere una delle ragazze italiane più fotografate dagli streetstyler. Dall’appeal retro mista al minimal contemporaneo di impronta celiniana, la bella Giorgia Tordini, dalla chioma liscia e sempre curata, è sicuramente un’amante dei look dal sapore vintage, indice della ricerca che svolge per il marchio in start up dal nome “Attico” che ha appena lanciato con l’amica Gilda Ambrosio. Il suo segreto è racchiuso nella pulizia delle linee che adotta per tutti i look che accompagnano un corpo perfetto da fare invidia a tutte…ma non è la sola: ha anche una sorella bellissima, Giulia, con la quale la si nota spesso all’uscita delle sfilate di Milano e Parigi e della quale parleremo nel prossimo numero.

@giorgiatordini

PER GIORGIA OCCHIALI TOM FORD

TAMU MCPHERSON

Occhi teneri ancora da adolescente e look pop sempre coloratissimi adagiati su tinte neutre come il cammello e il beige. Tamu McPherson è tra le più note influencer “italiane d’adozione”. Ha raggiunto la sua popolarità in Italia con il lancio del sito del settimanale femminile grazia.it che ha ispirato tutti i nuovi giornali web degli ultimi tre anni. Sono nate con lei infatti i famosi “it girl” e “it boy” grazie ai quali il web ha iniziato a popolarsi di “newfaces” attivi nei social network, creando cosi delle nuove “professioni” e dando alla luce l’odierno concetto di influencer. Pioniera del supporto dei giovani via web, Tamu oggi si dedica intensamente ai suoi progetti, a cavallo tra lo styling e il blogging, nel suo magico grande mondo: www. alltheprettybirds.com. Il suo segreto? I capelli che cura con pettinature da maschietto, perfette per rendere un viso sempre più giovane. Provate anche voi! @tamumcpherson

@caroissa

PER CAROLINE SNEAKERS REEBOK

PER TAMU BORSA FENDI

 Il mio consiglio? “Melius adbundare quam deficere”, anche nella moda! In ogni look per la prossima stagione non pensate troppo, divertitevi con le sovrapposizioni di pattern e stampe, mix di colori e materiali. L’inverno è una stagione fredda, copritevi di gioielli! Alessandro Enriquez


The Topic 11

Largo ai giovani FASHION SOCIOLOGY di EMANUELE BASSETTI

Già venerate da milioni di seguaci, le giovani social media star conquistano anche il mondo della moda incassando ulteriore seguito. Ma quanto durerà?

Young at Heart

Capi iconici, accessori cult e gadget pensati per la web generation

ACNE STUDIOS

ADIDAS BY RAF SIMONS

CHEAP MONDAY X TEENAGE ENGINEERING

S

e la popolarità degli influencer digitali è oggi pienamente evidente anche ai loro detrattori, un nuovo trend si sta prepotentemente imponendo: escludendo alcune eccezioni, al grande pubblico piacciono social media star sempre più giovani. Lo testimoniano recenti classifiche come quelle di Billboard e di MTV che tracciano un profilo predominante di influencer adolescenti o poco più, in grado di accattivarsi le simpatie di milioni di followers. Si tratta di un fenomeno legato a molteplici aspetti. Innanzitutto la capacità dei giovanissimi di innovare un settore che necessita costantemente di nuove idee e volti per generare interesse. Ma anche la loro abilità nell’attrarre l’attenzione sia degli adolescenti che dei pre-adolescenti, una nicchia di utenti che sta crescendo esponenzialmente negli ultimi anni. Da non sottovalutare anche come essi piacciano ai ragazzi ma anche ai loro genitori, grazie all’aura di semplice ingenuità che ancora li caratterizza. Rispetto agli influencer più maturi sono inoltre maggiormente disponibili a incontrare anche

offline i loro fan, risultando più simpatici e alla mano. Siamo difronte a una tendenza che ha già ampiamente attraversato altri settori dell’intrattenimento, come quello musicale dove da almeno due decenni cantanti sempre più giovani vengono dati in pasto ai palcoscenici internazionali, mentre chi ha superato i trent’anni fatica a mantenere la propria posizione sul mercato. E come in tale settore, anche le giovani social media star stanno imparando l’importanza di accrescere la propria popolarità avvicinandosi a contesti di ampia visibilità, come quello del fashion system. Ne abbiamo un recente esempio con l’arrivo alla settimana della moda di Milano di Cameron Dallas, ventunenne californiano diventato celebre grazie a social come Vine, Instagram, Twitter e Snapchat (il suo è l’undicesimo tra i profili Instagram più amati e il totale dei suoi followers tra tutti i social seguiti supera i 24 milioni). Interessato a partecipare alla sfilata di Calvin Klein, la scelta del giovane ha immediatamente dato proficui risultati con una città letteralmente bloccata e forze dell’ordine accorse a contenere una folla delirante di

fan accorsi per vedere il proprio idolo. Un riscontro tale che ha addirittura lasciato sconcertati i più disincantati esperti di comunicazione, ma che è ormai tipico di social media star coetanee di Cameron Dallas come Lucky Blue Smith, Zoe Sugg (Zoella), Tanya Burr, Samantha Maria (Beauty Crush), Bethany Mota, Eva Gutowski (MyLifeAsEva), solo per citarne alcune. Ma quanto tutto ciò è destinato a perdurare? Osservando gli ambiti del cinema, della musica e dello spettacolo è possibile affermare che il fenomeno non solo persisterà a lungo, ma si intensificherà ulteriormente. A farne le spese saranno tuttavia le giovani celebrità che troveranno sempre più problematico mantenersi sulla cresta dell’onda. Uno dei principali aspetti da considerare è infatti che la fama, così agognata da adolescenti, può rapidamente trasformarsi in schiavitù. Lo ha recentemente evidenziato la modella diciottenne star di Instagram Essena O’Neill che a fine 2015 ha chiuso in lacrime le proprie attività social, cancellando oltre 2000 immagini dal suo profilo e raccontato quanto questo contesto possa essere opprimente e slegato dalla realtà. Una chiara

dimostrazione di come portati all’eccesso i social network possano sì generare celebrità e denaro, ma al contempo rischino di produrre la dipendenza dall’approvazione altrui, la ricerca spasmodica della perfezione, la necessità di alimentare quell’alter ego di se stessi che la gente impara ad amare e che raramente corrisponde a ciò che si è veramente nella vita privata. Un prezzo molto alto per poter accedere al grande pubblico e che non tutti riescono a pagare per troppo tempo. In un mondo in cui le mode e le tecnologie cambiano repentinamente, in cui i gusti della collettività diventano sempre più indecifrabili e in cui vengono creati migliaia di nuovi profili social ogni giorno, la fama digitale diventa così un’opportunità che va saputa gestire con saggezza e astuzia, e che soprattutto in nessun caso può essere data per scontata, qualsiasi sia la propria età anagrafica.

Nella foto da sinistra: Cameron Dallas ospite d’onore alla sfilata di Calvin Klein A/I 2016, ph: Matteo Prandoni; Lucky Blue Smith sulla passerella di Ermanno Scervino A/I 2016.

DAVID MARC

FENDI

MINORONZONI 1953


Style 12

LA WISHLIST di GIULIANO DEIDDA

Urban Globetrotters Una selezione di pezzi da mettere in valigia, o da indossare nella quotidianità, tra sportswear di lusso, dettagli glam e pattern rétro.

SAINT LAURENT

STELLA MCCARTNEY

HERMÈS

BERTONI 1949 D-S!DE

CHANEL

FENDI

BERWICH MARNI

ACNE STUDIOS

TATRAS BY KEVIN JAMES MORLEY STUART WEITZMAN

DETTAGLI COMFORT CASALINGHI

LINN KLIMAX-LP12

ACQUA DI PARMA COLLEZIONE MURANO

AGONIST ISIS SCULPTURE

PHONON 4000


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016


Trend 14

Le Origini

VERSUS di GIULIANO DEIDDA

Lunga vita al cappotto

Modelli iconici del primo Novecento dagli archivi di La Mode Illustrée

’ all’inizio del ventesimo secolo E che il cappotto comincia ad avere un ruolo da protagonista nel

Il più classico dei capispalla si rinnova nelle pre-collezioni autunno 2016, attraverso decorazioni, preziose o artistiche, inediti design e tagli inusuali. 1

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guardaroba femminile. Nei primi anni del Novecento, i modelli di capospalla iniziano a cambiare secondo l’occasione. Per il giorno, si afferma lo spolverino, ampio e leggero, lungo fino al polpaccio, mentre per i viaggi si prediligono modelli più pratici e corti. Negli anni venti, le silhouette dei soprabiti cominciano a ispirarsi al guardaroba maschile, con una predilezione per le linee sobrie. Gli anni trenta sono invece testimoni del successo globale dell’haute couture parigina, che influenza anche le linee dei cappotti. Sia per le originali creazioni francesi che le copie realizzate in piccole sartorie locali, i modelli presentavano linee diritte e slanciate, con spalle importanti, tagli essenziali e piccoli drappeggi, per ammorbidire la figura.

1905 Paletot da viaggio in lana grigia mélange (immagine tratta da La Mode Illustrée, 5 febbraio 1905)

P

arlare di ritorno in auge del cappotto il prossimo autunno inverno sarebbe fuorviante, perché presupporrebbe una qualche sua assenza dalle passerelle nelle stagioni recenti. Si è notato però, sia nelle ultime sfilate maschili, che all’interno delle pre-collezioni per l’autunno 2016, un rinnovato interesse delle griffe per la sperimentazione sul classico capospalla, con l’intenzione di integrarlo nell’estetica urbana dei nostri tempi, rendendolo così accattivante per un pubblico più giovane. Non è un caso che a guidare il fenomeno sia Max Mara. Del resto, il cappotto 101801 sta alla maison italiana come il tailleur sta a Chanel e la Birkin sta a Hermès. E’ proprio il modello simbolo della griffe il pezzo forte della collezione, proposto in una lussuosa edizione limitata a meno di cinquanta pezzi, in un inedito nero, decorato da cristalli ricamati, oltre che in una più ortodossa versione in cashmere marrone. Tutta la collezione, del resto, è caratterizzata da un insolito connubio tra i classici dello stile Max Mara ed elementi punk, in una sorta di viaggio spazio-temporale tra la Milano da bere, la Londra di fine anni settanta e la New York degli anni novanta. I ricami sono protagonisti anche delle proposte di Antonio Marras, per esempio, che utilizza motivi floreali di ispirazione western e di Valentino, che opta per romantici disegni di influenza orientale. Per Jonny Johansson, direttore creativo di Acne Studios, invece, il lavoro sulle silhouette allungate dei cappotti è parte di una ricerca sull’estetica dell’adolescenza, “quel breve periodo nel quale c’è tensione tra l’individualità e le dinamiche del gruppo”. Le ragazze “alternative” visualizzate dalla pre-collezione del brand svedese rompono i cliché, indossando cappotti tartan in colori sgargianti, che ricordano lo stile di Cher Horowitz, la protagonista di Ragazze a Beverly Hills, film simbolo degli anni novanta, interpretata da Alicia Silverstone, ma parzialmente sovrastampato, con

1. MAX MARA 2. ANTONIO MARRAS 3. VALENTINO 4. JIL SANDER 5. ACNE STUDIOS 6. MARNI

6

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5

1915

1921

A sinistra: soprabito in velour di lana (immagine tratta da La Mode illustrée, 3 gennaio 1915) A destra: cappotto in lana cardata (immagine tratta da La Mode Illustrée, 20 novembre 1921)

un effetto pittura in bianco e nero. Anche Consuelo Castiglioni rompe le regole nella pre-collezione di Marni, ma lo fa attraverso il design, creando ibridi, grazie alla sottrazione di elementi dalle forme classiche. Il cappotto, senza collo e con i bottoni nascosti, finisce così per assomigliare a un vestito, all’interno di un gioco di forme, che armonizzano i contrasti.

1937 Cappotto da mezza stagione di Lucien Lelong (copertina di La mode illustrée, 7 febbraio 1937)


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016


Trend 16

Classe Italiana

COMING SOON di GIULIANO DEIDDA

Pre-fall Top 6

Intervista a Massimo Gianfrate, brand manager di Berwich, sull’evoluzione del brand

Alcune sorprese e qualche conferma, tra le proposte più belle delle pre-collezioni autunnali. In attesa di vedere se saranno sviluppate in modo più deciso sulle passerelle. Gucci

Alexander Wang Miu Miu

PANTALONI UOMO IN LANA, A/I 2016

dalla nuova collezione, Inoniziamo parlaci delle novità per l’autuninverno 2016. Il punto di par-

tenza sono i tessuti, naturalmente, il sapore della lana, trama e ordito biellesi, a cui si aggiungono, per la donna, i cotoni nobili. Comun denominatore tra la collezione maschile e quella femminile è il rinnovamento del fit, che diventa più baggy per l’uomo, con un cavallo più accomodante, utilizzo di pince e risvolto sul fondo, mentre i modelli per lei hanno la vita più alta e piping sui fianchi. Naturalmente, non mancano i nostri classici pantaloni slim. Berwich è un marchio monoprodotto. E’ più difficile creare un’identità rispetto a chi propone un total look? In effetti, quando progettiamo una collezione, penso a una persona da vestire completamente. Le armature dell’autunno inverno maschile, per esempio, mi fanno pensare agli anni della mia infanzia, per i loro pesi consistenti, dal sapore rétro. In questo senso, la collezione femminile mi dà ancora più stimoli, perché è un mondo di riferimento diverso, entusiasmante. La definirei una Madame di livello. Quali sono i mercati nei quali siete più forti? L’Italia è fondamentale, per noi vale il 50% del fatturato. Il resto è da dividere tra Nord Europa, Germania, Corea del Sud, Russia e Giappone. Il target di riferimento è lo stesso in tutti i mercati, ovvero un pubblico talentuoso intorno ai trent’anni, ma cambia la percezione delle vestibilità, date le differenze fisiche degli abitanti dei diversi paesi.

GRANDMA PRINTS

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Le stampe si evolvono in una direzione più discreta e bon ton, con un tocco di vintage. Che si tratti di pois, geometrie o dei tradizionali pattern a fiori la tendenza è di scegliere forme di dimensioni ridotte, dall’appeal d’antan ma anche dall’effetto quasi pittorico. A metà strada tra i quadri impressionisti e le tovaglie della nonna, per esempio, si può collocare la stampa floreale dell’abito lungo con collo a camicia, dalla silhouette anni settanta, proposto da Gucci.

OVER AND OVER

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Le cappe saranno il pezzo imperdibile della prossima stagione per il pubblico della moda, influencer e blogger in primis. Già protagoniste, inaspettatamente, delle passerelle maschili, le mantelle spiccano anche nelle pre-collezioni, in tutte le possibili varianti ed evocazioni rétro. Da Miu Miu la cappa è ricamata e dotata di ampi revers, parte di un look dai forti richiami agli anni settanta, che gioca sui pesi contrastanti tra i diversi materiali, accentuati da virtuosismi cromatici.

NEW MODEL ARMY

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I capi iconici dell’abbigliamento militare sono ormai un classico dello stile urbano, in modo più o meno rilevante secondo la stagione, indipendentemente dai capricci della moda. Quando però le griffe decidono di citare questo stile, i risultati sono in genere felici e di sicuro successo. Non è un caso, infatti, che Alexander Wang proponga, nella sua pre-collezione, un tributo alle strade di New York caratterizzato da una rara autenticità estetica, un capospalla ibrido, metà parka e metà bomber da aviatore.

Moschino

Antonio Berardi

Versace

Quali saranno i prossimi passi? Stiamo ovviamente lavorando a una nuova dimensione per l’export, l’idea è di puntare ad aree di grossa densità di popolazione, penso a Singapore e Città del Messico, per esempio. C’è anche il progetto, ormai concreto, dell’apertura del nostro primo monomarca, naturalmente a Milano, in una location già individuata, ma top secret.

PLEATED

PANTALONI DONNA IN DENIM, A/I 2016

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Simbolo di una femminilità romantica dai tempi degli antichi greci, il plissé continuerà ad essere uno degli stili più diffusi ancora il prossimo autunno. Il soleil, in particolare, facilmente associabile nella cultura pop al malizioso abito indossato da Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza (1955), e riportato in auge da Gucci già da qualche stagione, sarà protagonista di una sofisticata estetica rétro, come nella pre-collezione di Antonio Berardi, ispirata al lavoro dell’artista Louis Reith.

RICH APPLIQUES

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Classici ricami, applicazioni di cristalli e paillettes, ma anche di borchie ed elementi meno convenzionali. Non c’è limite alle sperimentazioni decorative nelle proposte per il prossimo autunno, almeno a giudicare dalle pre-collezioni. Donatella Versace, utilizza per esempio un mix di rivetti e occhielli vela per arricchire la maglieria, i mini abiti e gli zaini, parte del guardaroba quotidiano, ma non per questo sprovvisto di glamour, delle dinamiche donne a cui si ispira la stilista.

SHADOWS

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ll nuovo corso di Moschino, nelle mani di Jeremy Scott, non smette di stupire con le sue sperimentazioni in chiave pop. Nel caso della pre-collezione autunno 2016, presentata a Londra durante la Menswear Fashion Week, si può anzi parlare di Britpop. Ispirato dal modo in cui i vestiti sono raffigurati dagli artisti inglesi Gilbert & George nell’opera The pictures, utilizza un innovativo trompe l’oeil per creare falsi movimenti sui capi, giocando con bidimensionale e tridimensionale.


FASHION ILLUSTRATED

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Issue #42 - Febbraio 2016

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Trend 18

WINTER 2016

Urban ladylike

Accessori quotidiani, ma ricercati, che prendono spunto da epoche diverse nei modelli delle calzature dai tacchi grossi e nei volumi e materiali delle borse.

BALDININI

CHARLOTTE OLYMPIA

VERSACE

PAULA CADEMARTORI

AMATO DANIELE

SEBASTIAN

SERGIO ROSSI

AZZURRA GRONCHI

DETTAGLI EYEWEAR DI CARATTERE

MYKITA

NUIIT

TYG SPECTACLES

SUNBOO SPAZIO


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016

Chiedilo a The Store - Via Solferino, 7 - Milano


The Tribute 20

OMAGGIO A HERB RITTS

Il culto del corpo

Sono sue le immagini più belle di corpi perfetti dello star system hoolywoodiano, sue le fotografie patinate delle top model che hanno fatto la storia della moda negli anni d’oro. In mostra a Milano il volto noto, e quello più inedito, del grande fotografo americano.

C

hi può dimenticare il groviglio di corpi delle cinque super top Stephanie Seymour, Cindy Crawford, Cristy Turlington, Tatjana Patitz, Naomi Campbell fotografate nel 1989? Oppure il ritratto di Madonna del 1986 per la cover dell’album True Blue o la statuaria Naomi in costume maculato immortalata nel 1991? Corpi statici o in movimento in un perfetto Equilibrio – questo il titolo della mostra a Palazzo della Ragione Fotografia di Milano dal 20 febbraio al 5 giugno – che si esprime con il dosaggio attento degli elementi naturali, l’esaltazione del corpo in movimento, l’espressione

dei volti. “Per me un ritratto è qualcosa attraverso il quale percepisci le persone, le loro qualità interiori, ciò che le fa essere quello che realmente sono”, diceva Herb Ritts. Ed è questo il segreto del suo successo, un mix di glamour e immediatezza, di pose costruite, di luce naturale per esprimere allo stesso tempo sensualità e armonia. Quel glamour, declinato anche al maschile, che tanto piaceva al mondo della moda fra gli anni Ottanta e Novanta, quando il fotografo lavorò sia per prestigiose riviste come Vogue, Vanity Fair, Interview, The Face, Harper’s Bazaar, sia per stilisti del calibro di Giorgio Armani, Gianni Versace, Valentino, Gianfranco Ferré, Donna Karan, Calvin

“ Per me,

un ritratto è qualcosa attraverso il quale percepisci le persone, le loro qualità interiori, ciò che le fa essere quello che realmente sono.” Herb Ritts

Klein, Dolce&Gabbana e altri per realizzare indimenticabili campagne pubblicitarie. Ha firmato il Calendario Pirelli due volte, nel 1994 e nel 1999, ha ritratto tutto lo star system hollywoodiano e ha collaborato con il mondo della musica, realizzando cover di album e video fra cui Don’t Let me be the last to know di Britney Spears e Ain’t it funny di Jennifer Lopez, poco prima della sua morte avvenuta nel 2002. L’esposizione di Milano presenta oltre 100 immagini originali, dalle più celebri ad altre inedite, oltre a ingrandimenti spettacolari, video installazioni, tutte provenienti dall’Herb Ritts Foundation di Los Angeles ed espressamente selezionate per questo appuntamento, pri-

ma grande retrospettiva dell’artista a Milano. Il percorso espositivo si sviluppa attorno ai ritratti delle star della musica (da Madonna a Michael Jackson, David Bowie, Tina Turner con la copertina di Foreign Affair) e del cinema, fra cui un giovanissimo Richard Gere, per proseguire con il lavoro sul corpo in movimento, frutto dei suoi studi sulle composizioni classiche, e arrivare ai paesaggi e alle suggestioni africane, provenienti dai suoi numerosi viaggi nel continente nero, e forse la parte del suo lavoro meno nota ai più. Anche una sezione dedicata ai video rivela il lato nascosto della sua attività, attraverso filmati di backstage e le sue collezioni di fotografia.


The Tribute 21

“ Ti convince ad andare in spiaggia con lui, a toglierti i vestiti, a rotolare nella sabbia come un’idiota a fare il bagno nell’oceano gelato e prima di rendertene conto ti ritrovi con una scottatura e allo stesso tempo hai il sedere congelato. In più sei convinta di esserti resa ridicola. Alla fine di quel servizio fotografico ho giurato di non lavoare più con lui. Poi, quando ho visto le foto, naturalmente ho cambiato idea.”

Herb Ritts In equilibrio A cura di

Alessandra Mauro dal 20 febbraio / 5 giugno 2016 Palazzo della Ragione Fotografia Milano, Piazza Mercanti, 1

Una mostra di:

Comune di Milano / Cultura Palazzo della Ragione Civita - Contrasto GAmm Giunti

In collaborazione con:

Herb Ritts - Foundation Los Angeles

Catalogo:

Contrasto – GAmm Giunti

Social network:

facebook.com/ Palazzodellaragionefotografia twitter: @palazzoragione #herbrittsmilano

Dal discorso di MADONNA durante L’Herb Ritts Memorial 2003

Nella pagina accanto: Stephanie, Cindy, Cristy, Tatjana, Naomi, Hollywood 1989

Madonna (Profilo True Blue), Hollywood 1986

© Herb Ritts Foundation

© Herb Ritts Foundation

Waterfall IV, Hollywood 1988 © Herb Ritts Foundation

Alek Wek, Los Angeles 1998,

Backflip, Paradise Cove 1987

© Herb Ritts Foundation

© Herb Ritts Foundation


FASHION ILLUSTRATED

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Issue #42 - Febbraio 2016


Focus 23

LE COLLEZIONI AUTUNNO/INVERNO 2016-17

FUR MANIA

Glamorous o più discreta, colorata, in declinazione pop o jungle, la pelliccia è camaleontica e sa adattarsi alle tendenze stagionali della moda.

Alcuni modelli dell’A/I 16-17 che saranno presentati al Mifur (project: ITALIANA MARCHI, photo: Gautier Pellegrin)

D

a sempre oggetto del desiderio, la pelliccia da anni intriga i fashion addicted che ne riconoscono il contenuto moda e l’evoluzione tecnica nelle lavorazioni. Protagonista di tante passerelle passate e presenti, ma anche capo must in molti film, dove importanti maison di moda vestono gli attori. Un film su tutti, Gruppo di

Famiglia in un Interno del 1974, dove Fendi (che nel 2014 ha restaurato il film per ridargli nuova vita) ha vestito Silvana Mangano con avvolgenti pellicce ideate dal costumista Piero Tosi. Un lungo percorso sotto e fuori i riflettori che ha portato a una piccola rivoluzione rispetto a 30 anni fa: ora la pelliccia sa essere sia glamorous che più discreta, fino a confondersi in alcuni casi con il tessuto. E questo

grazie alle nuove tecnologie che la sanno rendere duttile, leggera e versatile, tanto da essere irriconoscibile. Nonostante la pelliccia sia “donna”, sempre più uomini si sono convertiti al suo uso, incapaci di sottrarsi al fascino di un caldo cappotto o di un leggerissimo montone. Ma quello che più sorprende, secondo una ricerca condotta dall’Associazione Italiana Pellicceria, è l’attenzione che sta riscontran-

do anche fra i giovani che, complici le sfilate ricche di suggestioni e suggerimenti, possono trovare tanti accessori moda con dettagli in pelliccia. Dalle borse, alle calzature, ai cappelli, ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche. Vetrina d’elezione per la presentazione delle nuove collezioni è da sempre il Mifur che quest’anno è in programma dal 2 al 5 marzo a Fiera Milano Rho.


Focus 24

U

Pastel Smooth

na palette di colori e tonalità pastello unite a linee pulite e rettangolari sono la caratteristica di questo tema. Cappottini dalle linee un po’ sixties’ con diverse lunghezze, anche appoggiate in vita.

I

Un gioco di righe e lavorazioni geometriche a intarsio o con applicazione per combinazioni di materiali morbidi e leggeri dalla mano carezzevole. La pelliccia si abbina a tessuti e materiali come lane soffici e gonfie.

Extraordinary

l tema dello “straordinario”,un lusso contemporaneo, stravagante di accostamenti e lavorazioni anche azzardate. Accostamenti inusuali e coraggiosi di materiali, accessori e colori. Forme

ampie e avvolgenti che proteggono e si fondono con colori, materiali, ricami e applicazioni con tocchi metallici. La pelliccia protagonista in ogni dettaglio.


Focus 25

I

Winter Jungle

l nuovo sta in un ritrovato design dalle forme semplici. La terra e le sue svariate superfici sono la fonte d’ispirazione per la palette colori e per le lavorazioni. Capi dall’aspetto confortevole e metropolitano,

I

giacche di lunghezze diverse con colli morbidi e anche asimmetrici. Accessori rubati dal mondo dello sportswear caratterizzano chiusure e accessori di cappotti e giacconi come in una jungla metropolitana.

Pop Graph

l tema del colore giocato con contrasti cromatici che si rifanno alla “ pop art”. Giacche di diverse lunghezze per uso quotidiano sono reinventate nelle lavorazioni ricche di colori e di cromatismi forti. Il gioco di

colori in un alternarsi di disegni che diventano tutt’uno con la struttura del capo per dare vita a giacche a pelo lungo iper colorate, blouson e cappotti con lavorazioni a intarsio e abbinamenti di materiali diversi.

Tendenze a cura di Laura Strambi Team Fashion Project for Mifur


Focus 26

SFILATE A/I 2016/17

Moda in pelliccia

Sulle passerelle per la moda uomo ormai sono sempre più protagonisti i capi per la donna. E la pelliccia non manca mai. 4

1 2

I

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l segnale è ormai forte. La moda uomo e quella donna vanno sempre più di pari passo e non solo negli stessi momenti di presentazione, come le sfilate e le preview, ma per esprimere un contenuto moda trasversale e agender come vogliono oggi le tendenze. E la pelliccia quindi diventa il leitmotiv di ogni guardaroba, declinata in tante varianti, dal total look ai dettagli che si mescolano ad altri materiali e tessuti. Cappotti, ma anche revers, alti polsi e bordi, e accessori che spaziano dalle borse alle calzature alle cinture, senza dimenticare i cappelli. Complici i trattamenti e le lavorazioni, che rendono la pelliccia sempre più morbida, leggera e duttile. Ma soprattutto glamour e adatta a ogni occasione, dai momenti di lavoro fino alle serate importanti.

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6

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1. CALVIN KLEIN 2. HELEN ANTHONY 3. ERMANNO SCERVINO 4. FENDI 5. ANTONIO MARRAS 6. MARNI 7. BURBERRY PRORSUM 8. CORNELIANI 9. COACH 1941


FASHION ILLUSTRATED

Issue #42 - Febbraio 2016

The flash of the eye that masters the mind: denim lights up our vision, to go beyond any imagination.

Sight, thought, soul. The denim senses, the innovation spirit. ISKO is a trademark of SANKO TEKSTIL.

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Focus 28

LABELS TO WATCH

Moda responsabile

L’ attenzione al territorio, ai materiali e ai processi di lavorazione è la caratteristica comune ai nuovi marchi. 5TH STORY LONDON Nato di recente a Londra, il brand 5th Story ha la pelliccia nel suo dna. Lavorando direttamente con allevamenti cruelty-free, il prodotto è un mix di etica, design, tecnologia e artigianalità, frutto della convinzione che la pelliccia continua ad avere tanti seguaci. “Visitiamo personalmente le fattorie e ci assicuriamo degli standard qualitativi, lavoriamo con stamperie digitali innnovative e ci avvaliamo di un team con una lunga e provata esperienza – spiega il Ceo Stephanie McAdam. Gli accessori in pelliccia 5th Story sono venduti a Londra da Harrods e Joseph e sul sito www.5thstory.com.

JOANIQUE GROUNDGROUND

Il marchio, creato nel 2011 da Malou Romero, si concentra sugli accessori con una valenza culturale di slow fashion e la prospettiva di ridare consapevolezza alla produzione artigianale. Ogni pezzo, realizzato con la massima cura e perfezione, ha una sua storia. Il fascino dell’oro rosso e delle pietre preziose si fondono con antiche tecniche, pur non essendo accessori datati, ma di allure contemporaneo, grazie al gioco dei colori e alle forme di design. “Ogni gioiello – dice la stilista filippina – è un esempio tangibile di eleganza e versatilità e trasmette l’anima del processo creativo che lo genera”.

Silvia Dongiovanni è una stilista del Salento, uscita dalla Lecce Fashion Week che due volte l’anno tiene a battesimo le nuove promesse del territorio. Scelto da White per la sezione It’s time to South, il marchio GroundGround propone felpe e t-shirt che fondono stile urbano e gipsy in un viaggio di ritorno alle origini e alla semplicità della campagna rappresentata dalle stampe di attrezzi agricoli. Le forme sono morbide, minimal e i tratti grafici decisi.

ALICE FERRARO

CAMILLA CAPPELLI

UN’OFFICINA CREATIVA PER TALENTI EMERGENTI Si chiama WNFL (Whynot Fashion Lab) l’evento dedicato a fashion designer, stylist, fotografi, video maker, makeup artist che collaborano alla creazione di contenuti visual in un contesto di condivisione e live workshop. In piena fashion week, dal 20 al 29 febbraio negli spazi di OEDstudio in via Savona 11, otto giovani creativi presentano i loro capi e i contenuti visual

ELEONORA AZZOLINA

MARÍA MAGDALENA

condivisi (look book, campagne adv, video backstage e redazionali). Un esempio di work in progress continuo per esprimere una creatività a 360 gradi che non trascura alcun aspetto della moda. Per questo WNFL non è una showroom o uno spazio di coworking, bensì una vera e propria officina creativa che intende sostenere i giovani che hanno da poco terminato gli studi e stanno affacciandosi al mondo del lavoro. L’idea nasce da OEDstudio, una agenzia di visual communication e studio di progettazione, sviluppo e produzione di format creativi ai quali si è aggiunto l’online magazine Il caffè delle Cinque. A questa edizione partecipano Ali-

MARZIA GISELLE SAPIENZA

ce Ferraro, che unisce nei suoi capi silicone, lattice e garze, Bruno Parise Italia con le borse realizzate con sottili fettucce in pelle prodotte su un telaio a pedale dei primi del ‘700. Camilla Cappelli presenta abiti femminili e romantici, mentre Dimitar Dradi ha ideato abiti scultura realizzati in carta. Con Eleonora Azzolina lo streetwear delle forme incontra il glamour dei dettagli all’insegna però del comfort; Maria Magdalena è il brand della designer spagnola Alejandra Jaime declinato in una pluralità di tessuti. Infine, Marzia Giselle Sapienza si ispira all’architettura dei grattacieli di Shanghai per capi minimal e lineari.


Focus 29

INTERVISTA a cura di GIULIANO DEIDDA

A

That’s Amore

L’evoluzione di 10x10 AnItalianTheory tra stile italiano, charity e nostalgia.

Il tuo immaginario è legato all’estetica dei decenni d’oro del nostro paese, i Cinquanta e i Sessanta, che rendi contemporanei con un’interpretazione pop. Come mai questa chiave di lettura? Credo che ogni creativo abbia una sua fonte d’ispirazione e per me quegli anni sono delle decadi che ho sempre vissuto con estremo interesse grazie ai racconti della mia famiglia. Nello styling della collezione mixo anche accessori degli anni 80 e 90 per non creare troppo “costume” e le grafiche pop sono il sale della collezione. Il tuo marchio è sempre coinvolto in attività legate alla beneficenza, l’ultima delle quali è l’evento Banner in Wonderland, in collaborazione con la boutique milanese e con Oxfam. Quant’è importante nel futuro della moda l’attenzione al sociale, ma anche alla sostenibilità? Lavoro tanto con diverse onlus, abbiamo il dovere di aiutare il prossimo. Non è un caso che mi senta fortunato per tutto quello che mi sta accadendo e voglio condividere il mio lavoro con

The Three F come nuovo modello di business

completi e per me l’evento di presentazione è come un bellissimo lieto fine, dopo il quale posso iniziare a lavorare sulla prossima collezione.

lessandro Enriquez e 5Vie collaborano per presentare la collezione autunno inverno 2016. Si tratta di un connubio non casuale, considerando che il lavoro del creatore del brand è teso a una valorizzazione dell’immaginario italiano e il progetto 5Vie, con lo stesso spirito, si adopera dal 2014 per un rilancio a livello internazionale del centro storico di Milano, negli ultimi decenni abbandonato a se stesso, al contrario di altre zone della città. Il lavoro dell’associazione 5Vie Art+Design ha fatto sì che negli ultimi anni il distretto avesse un ruolo da protagonista durante le principali manifestazioni cittadine, dalla Design Week all’Expo, passando per la settimana della moda, appunto, attraverso un’attenta selezione degli eventi da promuovere all’interno dell’area. Abbiamo incontrato Alessandro Enriquez per farci raccontare di più, anche in quanto protagonista ufficiale di questo distretto durante Milano Moda Donna. 10x10 AnItalianTheory sta seguendo un percorso inusuale, rispetto ad altri brand, soprattutto in Italia. Tutto è cominciato dal libro, poi è arrivata la capsule di accessori con Azzurra Gronchi, poi la maglieria e, infine, le collezioni complete uomo, donna e bambino. Hai seguito un progetto preciso o si è trattato di un’evoluzione naturale? Ti senti un pioniere in questo senso? Il percorso è diverso da quelli canonici. Provengo da una lunga esperienza presso Costume National dove ho acquisito le tecniche e sviluppato le gran parte del mio percorso, dal cartamodello impeccabile alla flessibilità creativa nei confronti del minimal. La decisione di scrivere un libro che parlasse di food attraverso la moda e il lifestyle italiani doveva essere un break. Ma non lo è stato! Mi ha dato la carica per intraprendere un progetto a tutto tondo, uno specchio di ciò che realmente sono, coinvolgendo i diversi segmenti, uomo, donna, bambino e accessori in un solo unico impegno. Le collezioni seguono tutte lo stesso filo logico e si declinano chiaramente ad hoc rispetto al consumatore finale. Non ho mai programmato tutto questo. È sempre stata una “corsa spontanea” della quale mi ritengo soddisfatto e orgoglioso.

Da blog a srl.

Chi sogni come testimonial ideale della tua collezione? Amo tantissimo i visi espressivi e sorridenti, donne con carattere che hanno saputo raccontare e amare l’Italia negli anni, come Monica Bellucci, Angela Molina e Eleonora Abbagnato, che già vesto. Mentre per gli uomini sono contento di vestire i miei amici, coetanei che lavorano, portando alto il nome della nostra nazione

Nelle foto I temi della collezione FW 2016

chi è meno fortunato. L’impegno reale sarà recarmi nei luoghi dove, tramite Oxfam, manderemo il risultato delle attività di raccolta fondi. Per questo devo ringraziare Rosy Biffi che è sempre stata una partner affettuosa con la quale sono sempre riuscito a trasformare qualsiasi visione della moda. Le cento gonne per l’evento Banner in Wonderland, realizzate con il supporto e i tessuti di Bonotto, sono veri e propri “pezzi d’arte” a favore del sociale. Parliamo della collezione Fall Winter 2016, che sta per essere presentata a Milano. Ogni stagione tento di raccontare una “visione” italianissima e personale che ho della moda. Un racconto a tutto tondo che coinvolge un mood nel quale, in maniera minuziosa non tralascio nulla, neanche i piccoli dettagli. Questa stagione ho deciso di raccontare “l’amore Italiano”, i primi baci, la dichiarazione ma anche il gossip e il tradimento. Tappe legate a molte storie d’amore note e non solo degli anni d’oro. Chiaramente l’atmosfera ha un elemento retrò che mixo alla palette colori e ai soggetti delle stampe che conferiscono alla collezione un’allure vicina a quella che immaginavo. A proposito, gli eventi di 10x10 AnItalianTheory sono sempre curati in modo da essere tutt’uno con la collezione presentata, puoi anticipare qualcosa del prossimo? Ho scelto di presentare la collezione questa stagione, unitamente al supporto di 5 vie, al Teatro Arsenale, nel quale con degli arredi d’epoca e alcune performance musicali tenterò di far emozionare i miei ospiti. La collezione sarà legata alla location, cosi come lo styling, il beauty, fedelissimo a quegli anni e anche il food, persino il colore dei cocktail, oltre alla selezione musicale. Sono un amante della musica degli anni 50 e 60, per cui ho selezionato 16 brani per la colonna sonora dell’evento, che faranno parte di una compilation, i cui ricavati saranno devoluti all’associazione Oxfam Italia. Mi piacciono i racconti

#joinusupstairs. Un hashtag nuovo per una nuova startup: The Attico

The Attico nasce dalla cura per i dettagli e dalla rivisitazione della ‘peignoir’, tipica mantella utilizzata dalle signore nei momenti di cura e bellezza in chiave glamour e contemporanea, inserendo

La storia di Filippo Cirulli e di Filippo Fiora, in arte The Three F (Filippo featuring Filippo), è quella di una passione condivisa. Filippo Cirulli, classe 1988, si laurea in Economia Aziendale e Marketing Management alla Bocconi. A 23 anni vola a Shanghai per un master MBA alla Jiao Tong University. Filippo Fiora, cremonese classe 1987, si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Durante gli anni di studio sviluppa la sua naturale sensibilità al bello e al dettaglio, poi trasferita nel suo modo di interpretare la moda maschile creando un blog personale in Italia dedicato al menswear. Quello di The Three F è un nuovo business model, specchio della trasformazione del mercato e dei nuovi communications media. I due giovani blogger sono diventati due imprenditori con un progetto chiaro, definito, da azienda che deve collocare prodotti e servizi sul mercato. In Europa The Three F ha raggiunto il primato in termini di redemption e vanta collaborazioni con i principali brand del lusso da Valentino a Audemars Piguet, da Louis Vuitton a Ruinart.

nel mondo senza mai dimenticarlo. Chiaramente non potrei poi non avere dei desideri, come Alain Delon junior o i tre tenori de Il Volo. Com’è la distribuzione di 10x10 AnItalianTheory in Italia e all’estero? Io e la mia azienda licenziataria, Marbel, stiamo lavorando intensamente sulla distribuzione, grazie anche al supporto di realtà distributive aprendo ogni stagione dei mercati sempre nuovi. L’estero ha recepito bene il gusto italiano, ironico e irriverente, che sto raccontando con 10X10. Le maglie con lo strillo “Bellissimo” e “Bellissima” hanno fatto innamorare il mercato russo. L’Asia apprezza le stampe coloratissime e l’America particolarmente la maglieria. Mentre tutti sono attratti dalle gonne, giganti, scenografiche. L’estero sta quindi andando molto bene. Quali saranno i prossimi passi? Stiamo lavorando per perfezionare tutto quello che abbiamo ottenuto in breve tempo. Il lavoro più importante è mantenere vivo l’entusiasmo dei clienti e della stampa. Il prossimo obbiettivo è quello di strutturare anche una realtà e-commerce che possa soddisfare le richieste che arrivano da singoli clienti. A livello creativo continuiamo nella ricerca di tessuti e filati speciali che possano arricchire sempre di più le collezioni, per delle proposte sempre attuali capaci di trasformare i miei mood in qualcosa di speciale.

tratti di stile decisi. Il progetto è firmato dalle stiliste Giorgia Tordini e Gilda Ambrosio che hanno creato abiti persuasivi e allo stesso tempo classici con scollature profonde e spacchi sensuali.Una collezione declinata in una gamma di tessuti e materiali ricercati che, con grande inventiva creativa, ha trasformato una semplice vestaglia da camerino in un vero e proprio abito da sera arricchito con pietre preziose e ricami donando cosi al classico “indumento” un’identità nuova. La proposta non sarà limitata ma diversificata anche per l’utilizzo di lavaggi che personalizzano ogni singola idea di donna alla quale le due stiliste hanno pensato.

Nel 2016, con il progetto di estensione del blog a un vero e proprio magazine di lifestyle e con il varo della collezione Edhèn, è avvenuta la trasformazione in srl. Edhèn ha il suo business plan articolato. L’investimento è autonomo, il piano di vendita conterà su un e-commerce che già in passato ha portato ottimi risultati. Oltre mille paia vendute, quando la linea si chiamava Tangerine ed era realizzata in partnership con una struttura esterna. Oggi, il progetto è generato in maniera totalmente autonoma.


Focus 30

THE SEASON'S GUIDE di JANE BODDY

New nautical

Un tema in evoluzione che reinterpreta nei volumi due capi must di questo stile: il Pea Coat e il Breton Stripe. Per il prossimo inverno sono più caldi e sofisticati.

I

l tema “marina” è diventato sempre più popolare stagione dopo stagione, ma si è imposto come vera e propria tendenza a partire dall’ autunno/inverno 2015. L’evoluzione ha riguardato soprattutto i classici Pea Coat e Breton Stripe (la tradizionale maglia a righe bianche e blu, ndr) che sono diventati capi più sofisticati per raccontare una storia dal mood marinaro. L’enfasi è posta sulla stratificazione, aggiungendo un gioco di proporzioni e uno styling diverso che comporta sovrapposizioni più dinamiche e delicate. Le texture svolgono un ruolo di primo piano. Materiali dalle superfici ruvide e lane cerate sono mescolate a morbidi tessuti lavorati a maglia e sete ultraleggere. Le superfici ricordano le tempeste che increspano il mare, i grigi scoloriti, i blu anneriti in contrasto con i toni off white, dando vita in questo modo a una palette di colori stridenti e dagli effetti cangianti. Per quanto riguarda le forme, si tratta di volumi sottili dove la stratificazione diventa essenziale per creare questo tipo di volume. Anche le proporzioni connotano la tendenza del prossimo autunno/inverno 2017. I cappotti si allungano e gonne pantaloni di lana a contrasto aggiungono un tocco anni Trenta. Sebbene i pantaloni extralarge si siano già imposti come trend nel 2015, questa tendenza continuerà in direzione di una maggiore fluidità grazie all’utilizzo di lane più leggere. Questi outfit si divideranno la scena con tuniche e maglie corte per un mood sofisticato giocato su uno styling dall’effetto nuovo. Sciarpe enormi prenderanno il posto di avvolgenti scialli effetto coperte per riscaldare in modo più elegante. La propensione verso capi performanti si traduce in un nuovo approccio al concetto di calore. L’autunno/inverno 2017 porterà un twist nell’abbigliamento unendo abiti lunghi con maglie rese più soffici dalle lavorazioni.

LE TENDENZE SECONDO WGSN Dalla strada alle collezioni della prossima stagione invernale, i cambiamenti secondo i trend elaborati da WGSN, che fornisce le previsioni sulle tendenze, i dati sulle performance dei prodotti e le informazioni operative ai settori del retail e dello stile. Negli anni si è costruita una solida reputazione nell'offerta di servizi globali di informazioni e previsioni sui trend con un anticipo fino a 5 anni. I suoi servizi e prodotti innovativi consentono ai 75.000 utilizzatori nel mondo di ridurre i rischi e prendere decisioni più sicure / www.wgsn.com

DALL’ A/I 2015-16...

...ALL’ A/I 2016-2017


Agenda 31

LE NOVITÀ a cura di VALENTINA MASCARELLO

NONSOLOMODA

É tempo di Moda

DRESSING DOWNTON™: CHANGING FASHION FOR CHANGING TIMES Driehaus Museum - Chicago 9 febbraio / 8 maggio

UNE MAISON, DES COLLECTIONS

Una delle serie più seguite in Inghilterra giunge alla suo ultimo capitolo: si chiude con la sesta stagione Down Town Abbey. La dramatic sit-com racconta la vita agli inizi del 900 della famiglia Crawley, proprietaria terriera. Le vicende familiari si intersecano inevitabilmente con gli avvenimenti di quell’epoca: guerre, rivoluzioni sociali e tecnologiche. Il Driehaus Museum le rende omaggio con la mostra Dressign Dowtown. 35 outfit che ripercorrono la storia dei personaggi e che analizzano la moda dell’epoca, in cui l’abito rappresentava non solo un vezzo ma un vero e proprio stato sociale.

Museo Christian Dior - Granville 15 dicembre / 6 marzo

Il museo Christian Dior è l’unico museo di Francia dedicato a un couturier. Da diversi anni il museo propone, dopo la mostra estiva, un’ edizione Autunno-Inverno: Une maison, des collections. Quest’ultima presenta le collezioni acquisite dall’associazione Présence de Christian Dior dalla fondazione del museo nel 1991, rinnovandosi ogni anno.

SEBASTIÃO SALGADO Palazzo Ducale – Genova 27 febbraio / 26 giugno

“Genesi” è l’ultimo grande lavoro del fotografo brasiliano che sottolinea la necessità di salvaguardare il pianeta. Oltre 200 scatti che ritraggono le bellezze del mondo: dalle foreste tropicali dell’Amazzonia, del Congo, dell’Indonesia e della Nuova Guinea ai ghiacciai dell’Antartide, dalla taiga dell’Alaska ai deserti dell’America e dell’Africa fino ad arrivare alle montagne dell’America, del Cile e della Siberia.

HELMUT NEWTON. FOTOGRAFIE. WHITE WOMEN / SLEEPLESS NIGHTS / BIG NUDES Casa dei Tre Oci – Venezia 07 aprile / 07 agosto

THE SIXTIES Tropenmuseum - Amsterdam 16 ottobre 2015 / 13 marzo 2016

FAIRY TAIL FASHION

Una mostra visionaria che vede come protagoniste le fiabe attraverso la lente d’ingrandimento dell’alta moda. Nelle favole scritte dai grandi autori come Perrault, i Fratelli Grimm e Andersen i capi indossati dai protagonisti diventano il simbolo delle loro virtù. 80 tra abiti e accessori in esposizione che vantano la firma di grandi stilisti come Thom Browne, Dolce&Gabbana, Tom Ford, Giles, Mary Katrantzou, Marchesa, Alexander McQueen, Rick Owens, Prada, Rodarte e Walter van Beirendonck. Le ambientazioni della mostra, frutto del progetto dell’architetto Kim Ackert, trasportano il visitatore all’interno del bosco di Biancaneve o del castello della Bella Addormentata nel bosco. Una mostra per chi ama la moda, ma soprattutto un’occasione per rivivere le favole e tornare un po’ bambini.

Chiostro del bramante – Roma 25 marzo / 25 giugno

Mudec - Milano 25 marzo / 11 settembre

Una retrospettiva che analizza l’importanza della materia nella produzione artistica di Joan Mirò. Attraverso una sperimentazione costante, il pittore mira a infrangere le regole così da potersi spingere fino alle fonti più pure dell’arte. In mostra un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1931 e il 1981.

Definita da Chanel “l’artista italiana che crea vestiti”, Elsa Schiapparelli è una pioniera della moda italiana degli anni 30. Le sue creazioni hanno influenzato generazioni di fashion designer, dal primo costume da bagno con reggiseno integrato, declinato poi negli abiti da sera, al primo wrap dress presentato in una collezione Haute Couture. Da citare anche l’invenzione del rosa shocking e la collaborazione della stilista con Salvador Dalì; liaison creativa che ha dato vita a un cofanetto da cipria a forma di tastiera telefonica. La Manchester Art Gallery le rende omaggio con un percorso espositivo diviso in tre aree: “the shape of fashion”, “dramatic thirties prints” e “bold embroidery and embellishment”.

The Fashion Institute of Technology – New York 15 gennaio / 16 aprile

ANDY WARHOL

JOAN MIRÒ, LA FORZA DELLA MATERIA

Manchester Art Gallery – Manchester 8 ottobre 2015 / 9 ottobre 2016

I mitici anni 60 li ricordano tutti, anche chi non li ha vissuti. Un periodo di grandi cambiamenti politici, economici, ma soprattutto culturali che ha influenzato il mondo di oggi. Il Tropenmuseum di Amsterdam rivive quegli anni con la mostra The Sixties, esponendo alcuni abiti icona dell’epoca: i pantaloni indossati da Jimi Hendrix, il famoso Souper dress di carta ispirato al design di Andy Warhol, il Mondrian dress di Yves Saint Laurent, gli abiti “spaziali” di Pierre Cardin e Paco Rabanne e una delle prime minigonne indossate da Mary Quant. Da non perdere all’interno della mostra anche gli scatti di Richard Avedon, Leonard Freed, James Barnor e Malick Sidibé.

Un’ esposizione curata da Matthias Harder e Denis Curti e organizzata in collaborazione con la Helmut Newton Foundation. Una rassegna di oltre 200 immagini che raccoglie le fotografie di White Women, Sleepless Nights e Big Nudes, i primi tre libri di Newton pubblicati alla fine degli anni ‘70, volumi oggi considerati leggendari. La selezione degli scatti accosta lavori sotto committenza a lavori realizzati per se stesso, in una costante ricerca di stile.

ll tempio del Rinascimento romano fa da cornice alle opere del più grande artista della pop art: Andy Warhol.Tra i suoi lavori più popolari troviamo le serigrafie delle icone americane e non solo: quella di Marilyn Monroe è diventata un simbolo popolare ed è stata riadattata in tutte le salse sia per campagne pubblicitarie che come fonte d’ispirazione in ulteriori opere d’arte di altri artisti.

SCHIAPPARELLI AND THIRTIES FASHION

OSCAR DE LA RENTA: THE RETROSPECTIVE Fine Arts Museums – San Francisco 12 marzo / 30 maggio 2016

Una retrospettiva che celebra uno dei più influenti fashion designer del nostro secolo: Oscar de La Renta. Nato nel 1932, lo stilista dominicano si trasferisce all’età di 18 anni a Madrid dove inizia a muovere i primi passi nella moda collaborando con Cristóbal Balenciaga. La sua indiscussa creatività lo porta a Parigi a lavorare per la Maison Lanvin e a New York, dove disegna una collezione per Elisabeth Arden. Curata da Leon Talley, amico storico dello stilista, la mostra svela la personalità di Oscar de La Renta, esponendo più di 130 abiti divisi per aree tematiche.


Ideazione 32

COME NASCE UNA LINEA DI ABBIGLIAMENTO: BEATRICE B.

L’ ispirazione arriva dalla strada Abiti studiati per valorizzare il corpo di donne vere e autentiche, come quelle che si incontrano tutti i giorni.

P

lissè è un’azienda veneta, che produce tutto in Italia, anzi in Veneto. E’ questo motivo di vanto per la company house di Piombino Dese (Padova), che ha appena aperto a Milano una showroom di 450 metri quadri in Viale Bianca Maria, dove vengono distribuiti in tutto il mondo i marchi Beatrice B e Sfizio. Di come nascono e si sviluppano le collezione ci parla il direttore creativo Morena Bragagnolo. Come nasce una collezione? Ciò che il più delle volte diventa la mia ispirazione sono le donne. Viaggio spesso anche per lavoro e cerco di cogliere dalle donne delle diverse città la loro personalità, il loro stile, cercando di fare mia la loro interpretazione di moda per elaborarla e farla diventare coerente con la mia fashion vision. Mi piace cogliere ispirazione dalla gente che cammina per le strade, perché là si trovano le sfumature più autentiche delle persone, che nella loro quotidianità sono del tutto sé stesse. Come queste suggestioni si traducono negli abiti? Dall’ispirazione poi si passa alla fase successiva, che è anche una delle più difficili, in cui bisogna trasformare gli imput, l’idea e l’immagine in abiti veri e nuovi. Diciamo che in generale le nostre collezioni sono sempre molto articolate e si sviluppano in diversi corner, legati al dna del marchio, ma che si differenziano per occasione d’uso, materiali, eccetera.

COME NASCE UN PROGETTO DI CALZATURE: MICHELA RIGUCCI

Viaggio virtuale fra tradizione e tecnologia Nasce un nuovo modo di vendere le calzature: il virtual franchising business model per negozi, corner e shop in shop.

Qual è il valore aggiunto del vostro prodotto? Per questa stagione F/W 16/17 per Beatrice B. abbiamo lavorato sul colore, dando molto spazio a toni sofisticati e forti come il ruggine abbinato al color blush con tocchi di ceruleo, ispirandoci ai dipinti di Matisse e altri pittori del 900, per dare vita a capi ricchi di dettagli che uniscono le nuove tecnologie alle tecniche artigianali: dal plissè soleil hand-made ai ricami con applicazioni per poi passare a tecniche più elaborate come la pelle laserata. Produrre made in Italy, con criteri di eticità e un giusto rapporto qualità-prezzo è il nostro valore aggiunto. Un’altra qualità che da sempre persiste nel dna dell’azienda è l’attenzione alla modellistica e alla creazione di abiti che siano studiati per valorizzare il corpo della donna. Come si diversificano le vostre linee Sfizio, Beatrice B e Smarteez? Ciò che distingue i tre marchi è soprattutto il target: Sfizio è rivolta a una donna dinamica e trendy, ricca di contaminazioni, che vuole mostrare lo stile anche nella quotidianità; Beatrice B è per una donna che apprezza l’innovazione e la ricerca delle forme e dei materiali, proponendo sempre abiti ricchi di dettagli e studiati nei minimi particolari; infine Smarteez è rivolta alla donna contemporanea, con un’identità estremamente forte, che non ha paura di mostrare ciò che è.

ABITO GEOMETRIC PAINTING Motivo di carrè “Texas” in neoprene, gonna plissè soleil

Un modello Michela Rigucci della A/1 2016

D

a una parte il brand tradizionale di calzature, Michela Rigucci, prodotto nelle Marche, dall’altro la startup italiana E.L.S.E: dal loro incontro nasce un progetto di retail virtuale per la produzione e vendita di calzature mass-customized, ovvero “su misura industriale”. Si tratta di un modello di business per ridurre i costi e il time to market, utilizzabile per negozi, pop up store, corner soprattutto all’estero. Un prodotto italiano con la qualità dei materiali e la cura dei dettagli tipici della tradizione, come quello ideato dalla stilista Michela Rigucci, sposa l’innovazione per un processo “ibrido” di produzione. In negozio una consolle permette di accedere alla “boutique virtuale” in cui la cliente può visionare le collezioni in corso e le capsule. Da quest’ultima, può selezionare il prodotto da

personalizzare, gestirne la configurazione liberando la propria creatività, variando materiali, colori e accessori. L’integrazione di uno feet scanner alla base della consolle, permette all’azienda di ricevere l’ordine con la forma e le misure del piede consentendo la realizzazione della scarpa personalizzata con la spedizione al domicilio indicato. Il brand presenta nel corso della stagione due capsule di cinque modelli, che saranno oggetto della nuova shopping experience. Mentre la main collection per l’a-i 2016/17 si ispira idealmente al concetto di “dolce vita” per un gusto nostalgico che si associa a un design moderno caratterizzato da materiali pregiati e ricercati. Un gioco trasformista volto al cambiamento, proponendo differenti stili: il Red Carpet, il Rock, il Vintage, il Glamour, lo Sporty - Chic e il Bridal.

CAPOTTO TARTAN Collo in ecopelliccia e dettagli in ecopelle coccodrillo La consolle che permette di accedere alla “boutique vir tuale”


Ideazione 33

COME NASCE UN CAPPOTTO: TAGLIATORE

La ricerca della perfezione

Selezione accurata dei tessuti, rigidi controlli qualità, attenzione ai dettagli e eccellente know-how. Sono questi i segreti della costruzione dei capispalla Tagliatore. Oltre, naturalmente, all’estro creativo nella sperimentazione di disegni, forme e vestibilità, che crea uno stile maschile riconoscibile, che si traduce per lei in una elegante femminilità sussurrata.

CAPPOTTO

MANTELLA DAL MASCHILE AL FEMMINILE

Esclusivo tessuto overcheck in lana e seta Abbottonatura doppiopetto sei bottoni in cuoio

Abbottonatura doppiopetto quattro bottoni in cuoio

Tasche a filetto con pattina

Asole aper te

Lana cheviot armatura diagonale overcheck blu e beige

SOPRABITO TUXEDO

Crepe di lana

N

ato nel 1998, Tagliatore è sinonimo di competenza manifatturiera. Lo stesso nome evoca suggestioni legate alla manualità, ed è un omaggio a Vito Lerario, nonno di Pino, attuale direttore creativo del brand, che tagliava le tomaie delle scarpe che realizzava con la moglie. Del resto, tutti i capi prodotti all’interno della Lerario srl di Martina Franca, sono rifiniti a mano, ultima di una serie di fasi di lavorazione, ognuna delle quali rappresenta un rito che assolve la funzione di raggiungimento della perfezione sartoriale. Utilizzando solo i migliori tessuti italiani, vengono così realizzati ogni giorno circa 340 capispalla, dai 180 esperti dipendenti dell’azienda. Il passaggio da contoterzista di alto livello alla creazione della griffe Tagliatore è dovuto alla creatività di Pino Lerario, appunto, che ha da subito in mente un’immagine precisa e riconoscibile. Per lui una giacca è come una tavolozza, sulla quale sperimentare disegni, forme e vestibilità, da arricchire con preziosi dettagli. Proprio questi ultimi sono gli elementi che caratterizzano i capi Tagliatore, dai revers alle spalle. Per ottenere questi risultati di eccellenza, vengono effettuati rigorosi controlli qualità, a par-

Revers a scialle in raso

Abbottonatura nascosta

tire dalle caratteristiche dei tessuti scelti, che devono garantire una reazione appropriata alle diverse fasi di lavorazione, perché la vestibilità del capo finito deve poi essere perfetta in tutte le condizioni d’uso. Per questo, la collezione autunno inverno 2016 predilige tessuti realizzati con filati naturali, come lana, mohair, seta e alpaca. I cappotti sono il punto forte della stagione, con il loro piacevole mix di stile formale e casual, caratterizzati da nuove linee over e dai revers ampi, marchio di fabbrica del brand. La collezione Tagliatore 0205, per lei, è strettamente legata a quella maschile, che viene tradotta in una femminilità sussurrata. La duplicità di questo stile utilizza rigorosi cappotti doppiopetto presi in prestito da lui, naturalmente con i revers a lancia, ma caratterizzati da una silhouette femminile, un omaggio alle prime dive del glamour hollywoodiano e al loro stile andro-chic. C’è spazio anche per un omaggio agli anni cinquanta, grazie alla mantella corta, che strizza però un occhio al guardaroba maschile, per l’abbottonatura doppiopetto. Anche la proposta da sera è rubata dall’armadio di lui, attraverso una classica giacca da smoking con i revers a scialle, che si allunga in modo sinuoso fino a diventare un soprabito.


Shops 34

CITTÀ DA SCOPRIRE di SOFIA WALLSTRÖM e PATRIZIA COGGIOLA

Stoccolma camaleontica Fra nuovi brand di moda e design, gallerie d’arte, ristoranti stellati, scorci panoramici mozzafiato, la città ha abbandonato lo stile minimal per entrare nell’universo hipster 2.0.

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imenticate lo stile svedese, quello minimalista e understated, e preparatevi per entrare nella capitale dell´universo hipster 2.0. Stoccolma è una città in forte transizione e la sua anima metropolitana si nutre di nuova immigrazione, evoluta e intraprendente, di innovazioni digitali e di una generazione che viaggia spesso ma preferisce comunque vivere lungo le sponde rocciose di questa Venezia del Nord. Sempre più lunga la lista dei marchi di moda e design che stanno nascendo, così come i ristoranti stellati, ormai ben nove, ultimi nati dalla famigerata avanguardia New Nordic Cuisine, che professa sostenibilità, ingredienti locali, raw e wild food. La capitale svedese è a ragione considerata una delle più belle d’Europa, con un centro caratterizzato da incantevoli edifici dal 19esimo secolo che si specchiano nell’ acqua che circonda le isole su cui si divide la città. I confini delle zone che vale la pena esplorare cominciano ad allargarsi: le gallerie d’arte nella zona nord della città (Östermalm, lungo Sibyllegatan), le botteghe di moda, design e food a Södermalm, le birrerie artigianali nella periferia, i luoghi da visitare

immersi nella natura mozzafiato dell´arcipelago. SoFo a Södermalm, a sud della strada Folkungagatan (da cui il nome), come è noto è la culla del genere hipster, con un vivace mix di boutique vintage, negozi e caffetterie. Qui trovate la libreria Konst-ig, zeppa di libri d’arte rari e riviste indie, negozi kitsch come quello di caramelle Pärlans Konfektyr in stile anni Cinquanta e il funky design di Julia Nielsen nel suo negozio Hipp! Numerosi anche i nuovi marchi svedesi di moda a fianco di botteghe di delizie vegan, o di cucina fusion peruviano-giapponese che si consuma con una birra biologica durante una partita di ping-pong. No, Stoccolma non è New York. Ma a quanto pare gli abitanti riescono a viverla come un distaccamento di Brooklyn. Se prendete la metropolitana, la gioia degli occhi continua sotto terra. La metropolitana di Stoccolma è probabilmente la più lunga mostra di arte del mondo, soprattutto la linea blu. Per gli imperdibili romantici, due dei miglior punti panoramici sono a Södermalm: googlate Fjällgatan e Monteliusvägen, e poi fatevi due passi fino a Hornstull, l´area che ha conosciuto una nuova rinascita ed è oggi uno dei meeting place più trendy.

I NUOVI INDIRIZZI

DA SEGNARE IN AGENDA WOODSTOCKHOLM - Woodstockholm è nato prima come marchio di design, uno dei più emergenti e promettenti della scena nordica. Poi è arrivato il ristorante nel quartiere più vivace per la movida serale. Quindi potete scegliere se visitare la showroom con mobili in legno chiaro firmati da Lars Stensö oppure assaggiare un menù local e artigianale che è stato recentemente premiato dalle guide locali. Mosebacke Torg 9 – woodstockholm.com

FRÅN Ö TILL A - Ogni tanto partono le e-mail di shopping serale da questa tana delle meraviglie e allora si sa che la serata sarà giusta: DJ, atmosfera rilassata, vino da portare in camerino e, naturalmente, una selezione di moda imbattibile. Il negozio è un po´ nascosto e le vetrine appaiono anonime, ma all´interno vi aspettano tre piani labirintici con un assortimento unico di vintage, fashion contemporaneo e di tendenza. A parte Acne e Hope, naturalmente il brand Från Ö till A, il nuovo progetto di Örjan Andersson dopo la vendita a H&M dei suoi negozi Weekday, e il marchio jeans Cheap Monday. Götgatan 105 – franotilla.com

QUALITY HOTEL FRIENDS - I centri commerciali, e soprattutto gli alberghi annessi, non sono normalmente la meta più ambita da chi ama fashion e design. Ma l´ultimo albergo di Wingårdhs Architects è un progetto d´avanguardia. Con le sue mille finestre rotonde in tutte le dimensioni, questo albergo domina la zona nord di Stoccolma, con un exploit d’architettura contemporanea d’eccezione. L´archistar Gert Wingårdh ha progettato sia l´hotel, che il Mall of Scandinavia, il nuovo hub commerciale di proporzioni colossali che si trova a fianco e, sorprendentemente, ha una ottima sezione di up-and-coming fashion, come Cray Collective e Nhu Duong. Råsta Strandväg 1, Solna – nordicchoicehotels.se


Shops 35

THe Best of the Class: Grandpa

randpa è il grande ombelico attorno al quale G ruota la tribù fashionista di Stoccolma. In dodici anni il nome è cresciuto e si è moltiplicato

con tre negozi e un talk show seguitissimo sul web. Il portfolio va dalla moda nordica di avanguardia agli arredi, design, accessori, gioielli, libri. Da un anno, barbuti hipster con calze colorate servono anche cene ad alto tasso di tendenza sotto l´insegna Sixten & Franz, nel negozio di Kungsholmen. Il primo negozio si trova nel quartiere SoFo, meta di stormi di elegantoni che si attardano anche sulle panchine fuori, facendo colazione nel miglior caffè della zona, Il Caffè. C’è un’atmosfera molto speciale da Grandpa, una sorta di miscela tra Cigar Club e Brooklyn. Ogni pezzo è scelto con cura e visualizzato con armadi e splendidi tavoli d’epoca. Notebook germanici a fianco di cravatte di seta fatte a mano, moda d’avanguardia di Dagmar e gioielli fantasiosi di Cornelia Webb. Di tanto in tanto c’è il DJ o la musica dal vivo che migliora l’esperienza shopping. Magari è solo una questione di tempo prima di vedere Grandpa oltre i confini della Svezia…

Indirizzi fra moda e lifestyle ARTIPELAG - Molti visitano Stoccolma ma si perdono l’arcipelago, una meraviglia di isole e natura che circonda la città. Artipelag è una fondazione d´arte che produce alcune delle migliori mostre della città. Immersa in 22 ettari di natura, una passeggiata sulla spiaggia e una galleria d’arte gigante con una vista invidiabile. Questa primavera in programma un omaggio in bianco e nero a Kazimir Malevich mentre in estate sarà la volta di Andy Warhol. Da non perdere: il calendario con concerti estivi, il ristorante raffinato, il circo. Vale la pena spendere 20 minuti in autobus dal centro! Artipelagstigen 1, Gustavsberg – artipelag.se

Södermannagatan 21 e Fridhemsgatan 43 www.grandpa.se

People at Grandpa

LOOPEN - I Caraibi incontrano i paesi nordici in uno dei quartieri in ascesa: Hornstull nella parte occidentale di Södermalm. In estate, questa diventa la Venice Beach del Nord con il ponte che tiene aperto con musica, sdraio e cocktail tropicali. Hornstulls strand 6 loopen.se

SVENSKT TENN - Un pezzo di storia del design svedese, fondato nel 1924 da Estrid Ericson e famoso per la collaborazione con l’architetto austriaco Josef Frank. Se volete sapere come si arredano le più belle case di Stoccolma e dintorni, andare a sbirciare tra le sue vetrine lungo la splendida Stranvägen, il lungomare più chic della Scandinavia. Strandvägen 5 – www.svenskttenn.se FOTOGRAFISKA - Stoccolma si è arricchita recentemente del tempio della fotografia internazionale. La galleria attrae un milione e mezzo di visitatori ogni anno ed è la Mecca di ogni art director. Da non perdere il ristorante con spettacolare vista sulle acque interne della città. Così come il calendario di concerti e artist talks nella caffetteria. Stadsgårdshamnen 22 fotograf iska.eu

JUDITS - Vintage è divenuto un concetto ampio, sofisticato e legato al nuovo artigianato. Tutto questo avviene in uno degli storici vintage boutique a Stoccolma. L´indirizzo definitivo dove trovare, a prezzi non competitivi, capi da museo della moda contemporanea, affiancati a piccole preziose nuove produzioni di gioielli e accessori di tendenza. Hornsgatan 75 – judits.se

CHICAGO SWING DANCE STUDIO - Vintage evoluto e da ballare: lo stile di vita degli anni 40 risorge in una sala da ballo d´epoca rinata dai tempi in cui alla Chicago Hall si ballava lo swing e foxtrot. Oggi trionfano i corsi di charleston, lindy hop, foxtrot e non si ascolta nient’altro che ottimo jazz – preferibilmente noir. Andarci con le scarpe da ballo in borsa. Hornsgatan 75 www.chicago75.se

VIGÅRDA - E sì, anche a Stoccolma è hamburger trend. La Celebrity Melker Andersson, che ha saputo unire qualità e produzione locale, ha saputo trasformarlo in un locale vivace di sera con un’atmosfera rilassata e prezzi ottimi. Norrlandsgatan 13 vigarda.se

ACNE ARCHIVE - Il brand dal puro DNA Scandinavo. Nonostante spesso le collezioni presentino prezzi da haute couture, a questo indirizzo si trovano le vecchie collezioni a cifre più abbordabili. Anche pezzi vintage Acne e pezzi ricuciti e customized. Torsgatan 53 www.acnestudios.com


Contributors 36

special guest

FASHION CHI LEGGE

Filippa Lagerbäck

IVAN DAMIANO ROTA

EMANUELE BASSETTI

Ha iniziato al “Giornale di Bergamo” per poi curare su “Chi” la lettissima rubrica “Vippissime News” per più di dieci anni. I suoi orizzonti si sono poi ampliati con “Panorama”, “Sette”, “Novella 2000”, “Panorama.it”e altre testate. Ora si è aggiunto il sito “Dagospia” con la più cliccata rubrica di gossip “Milano Confidential”, e “Lampoon”, dove compila la trasversalissima classifica dei social rankers. A tutto questo si aggiunge la sua attività di autore televisivo: ultimo suo lavoro “Grand Hotel Chiambretti”, dove è apparso anche nel cast nel ruolo del portiere di notte. Viene inoltre inserito tra i socialites più in vista in quanto confidente di attrici, signore del jet set , imprenditori e bloggers: non c’è evento importante al quale manchi, ma rifugge il presenzialismo estremo e fine a se stesso. Tra i suoi nuovi progetti un’avventura nel mondo musicale come autore e il suo primo libro: “Vita (quasi) smeralda: una città fatta a pezzi”. Pag. 8

Scienziato della comunicazione e sociologo, lavora nel campo della comunicazione e dei nuovi media, occupandosi in particolare di innovazione dei processi comunicativi. In ambito accademico, collabora da 11 anni con l’Università di Bologna insegnando presso i corsi di lauree in “Scienze internazionali e diplomatiche”, “Sociologia” e “Scienze della comunicazione”. A livello di ricerca ha approfondito il tema dell’ e-Democracy ed è titolare di uno dei primi studi italiani sugli impatti sociali del web 2.0 come strumento di partecipazione sociale, specialmente quando si considerano le nuove generazioni (L’ e-democracy per i giovani, Franco Angeli, 2010). A livello aziendale è consulente strategico nello sviluppo del branding, con particolare riferimento a realtà pubbliche e private, votate all’internazionalità. Attualmente collabora con l’agenzia Menabò Group nella creazione di progetti di comunicazione ad alto valore aggiunto, in particolare per quanto riguarda il settore fashion. Pag. 11

ALESSANDRO ENRIQUEZ Definirlo stilista è riduttivo. La mente dietro 10x10 AnItalianTheory, infatti, unisce il talento per la moda, alla passione per la scrittura, collaborando con grazia. it, Elle e Marie Claire. Nato a Palermo, con origini tunisine e spagnole, inizia dopo la laurea un percorso cosmopolita, da Barcellona a Londra, dove frequenta la Central Saint Martin, per poi approdare a Milano, dove studia all’Istituto Marangoni e in seguito si unisce all’ufficio stile di Costume National, mentre insegna nelle prestigiose scuole di moda meneghine, tra cui lo IED, dove ancora mantiene le sue docenze. Pag. 10

JANE MONNINGTON BODDY VINCENZO GRILLO A 30 anni, è uno dei fotografi di Street Style italiani più conosciuti. Figlio d’arte, ha iniziato giovanissimo come apprendista nell’affermato studio fotografico del padre, a Vibo Valentia. Terminati gli studi all’istituto professionale per i servizi commerciali, decide di intraprendere la professione di famiglia. Oggi di base a Milano, immortala i personaggi più influenti durante le settimane della moda di Parigi, Londra, New York e del capoluogo lombardo, per le più importanti testate internazionali, tra cui Harper’s Bazaar, Elle France e Marie Claire UK. Pag.10

E' Head of Womenswear, Colour, Beauty, Swim and Intimates di WGSN, e vanta oltre vent'anni di esperienza nel settore della moda mondiale. Prima di entrare in WGSN, Jane è stata per 7 anni Senior Director di Stylesight, creando le tendenze di stagione e colore a livello mondiale. In precedenza, ha lavorato come designer per Yves Saint Laurent ed Emanuel Ungaro. In precedenza aveva creato una sua linea di maglieria, venduta in negozi di lusso come Selfridges e Flannels. Pag. 30

NICOLA GOBBETTO Nasce nel 1980 a Milano, dove si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua Galleria di riferimento è la Galleria Fonti di Napoli. Nel 2011 vince il Prada Manga Contest e nel 2012 realizza il corto animato "The Golden Fish" per Vogue.it. La sua ricerca si snoda attorno alla narrativa fantastica, miti e leggende, magia ed esoterismo. Metamorfosi e trasformazione sono le parole chiave della sua produzione artistica, che abbraccia diverse tecniche sperimentali. Pag.38

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Hanno collaborato: Patrizia Coggiola, Giuliano Deidda, Valentina Mascarello, Sofia Wallström Traduzioni: Ruth Kidanemariam

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Foto di Settimo Benedusi

vedese di Stoccolma dove è S nata e cresciuta, ha lasciato la capitale “per provare la fortuna

nel mondo della moda” come scrive nel suo blog planetfil. Prima tappa Milano e poi via per Parigi, Londra, New York. Dopo alcuni fortunati spot in Italia, soprattutto quello della birra Peroni, ha girato il film di Giovanni Veronesi, Silenzio si nasce, con Paolo Rossi e Sergio Castellitto. Poco dopo, Fiorello le offrì una partecipazione nel suo programma Superball. A quell’esperienza seguirono 2 edizioni del programma Candid Angels con Alessia Merz e Samantha Degrenet, poi Strano Ma Vero, con Gene Gnocchi e Cristina Parodi. In barca per Controvento su Italia 1, ha ospitato vari artisti. Una sfida personale sportiva in ogni programma: lancio con il paracadute, immersione sub, kitesurf, sci d’acqua, nuoto con i delfini, scalata delle rocce di Gaeta. Poi fu la volta de Il Circo su Rai3 e del tour per i teatri all’aperto con il comico Gabriele Cirilli, facendo cabaret nello spettacolo Il Cirque du Cirill! Nel 2003 arrivò quello che definisce il più grande successo della sua vita: la figlia Stella! Nel 2004 la chiamarono dalla Svezia offrendole la conduzione del reality La fattoria, e nello stesso anno ha iniziato la collaborazione con il programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa, dove si trova tuttora… Dal 2012 conduce anche un programma insieme a Pino Strabioli, That’s Italia, su La7d ogni sabato. Filippa è impegnata nel sociale a fianco di Onlus come CBM Italia. Ha un’anima green e ama la natura.

La pubblicazione Fashion Illustrated è edita in Italia e all’estero da EDIZIONI LA MODÉ ILLUSTRÉE una divisone di Biblioteca della Moda www.bibliotecadellamoda.it Chairman DIEGO VALISI dvalisi@milanofashionmedia.it Periodico mensile registrato presso il Tribunale di Milano n. 138 del 22.03.2010 © 2012, tutti diritti riservati. Abbonamento 2015: 10 numeri euro 48. Mandare una mail a pconti@milanofashionmedia.it -Tel. +39 02 92853174. Gli abbonamenti possono ave­re inizio in qualsiasi periodo dell’anno. La riservatezza per gli abbonati è garantita dal pieno rispetto della legge 675/96 sulla privacy. I dati forniti verranno utilizzati esclusivamente per l'invio della pubblicazione, non verranno ceduti a terzi per alcun motivo. Photo credits: Per le immagini senza crediti l'editore ha ricercato con ogni mezzo i titolari dei diritti fotografici senza riuscire a reperirli. L'editore è a piena disposizione per l'assolvimento di quanto occorre nei loro confronti.


English Text 37

WISHLIST (p.12)

URBAN GLOBETROTTERS by Giuliano Deidda

A selection of must-have pieces to pack or wear everyday, between luxury sportswear, glam details and retro patterns.

CHANEL

TREND (p.14)

ORIGINS by Giuliano Deidda

It’s the beginning of the 20th century and coats begin to play a leading role in womenswear with styles that change according to the season. Ample, light, calf length and more functional dustcoats for the daytime, and shorter styles for travelling. In the 1920’s, overcoats silhouettes start drawing inspiration from menswear, favoring understated lines. The 1930’s have instead witnessed the global success of Parisian Haute Couture, which also influences the shapes of coats. Original French creations and copies produced in small local tailors ‘shops used to feature straight and sleek lines, enhanced shoulders, essential cuts and small draping to soften the silhouette. PRE-FALL TOP 6 by Giuliano Deidda

Various surprises and some confirmations among the best pieces presented for the PreFall collections. Waiting to see if they will be better developed on the runway. * 1.RICH APPLIQUES Classic embroideries, crystal and sequins appliques, but also studs and more unusual elements. There is no limit to decorative experimentation for the upcoming Fall, at least judging by the pre-collections. Donatella Versace, who for once doesn’t focus only on evening gowns, chooses a mix of rivets and grommets to embellish knitwear, mini dresses and backpacks that are part of the glamorous daily wardrobe of the women who inspire the designer. * 2.OVER AND OVER Capes will be most likely the next season’s must-have piece, especially for influencers, fashion crowd and bloggers. Already unexpectedly protag-

onists of menswear runways, capes also stand out in Pre-Fall collections in all possible versions and retro suggestions. At Miu Miu cape is embroidered and features wide lapels that a re part of a strongly 1970’s inspired look that plays with contrasting weights of different materials emphasized by chromatic virtuosities. * 3. NEW MODEL ARMY Military iconic pieces have become a classic of urban wear, more or less present according to the season, regardless of fashion frenzy. But when fashion brands decide to include this style, results are usually a guaranteed success. It is not a case, in fact, that in his Pre-Fall collection, Alexander Wang pays tribute to the streets of New York with a hybrid coat that is halfway between a parka and an aviator bomber jacket, characterized by rare aesthetic authenticity. *4 4. PLEATED Symbol of a romantic femininity since the time of ancient Greeks, pleats will continue to be one of the most popular styles throughout next Fall. Especially Soleil in pop culture is easily associable to Marilyn Monroe’s cheeky dress in The Seven Year Itch (1955) and brought back by Gucci a few seasons ago, will be the protagonist of a sophisticated retro aesthetic, as seen in Antonio Berardi’s Pre-Fall collection, inspired by the work of artist Louis Reith. * 5.GRANDMA PRINTS Prints evolve in a more understated and bon ton direction that features a vintage hint. Whether is polka dots, geometries or traditional floral patterns, the trend requires limited sizes with yesteryear’s appeal and a slightly pictorial effect. The 1970’s silhouette shirt collar dress floral print could be placed halfway between impressionist paintings and grandma’s table cloths seen in Gucci Pre-Fall collection. * 6. SHADOWS The new direction of Moschino under Jeremy Scott does not cease to surprise us with his pop inspired experimentations. In the case of the Pre-Fall 2016, presented in London during Menswear Fashion Week, we can actually talk about Britpop. Inspired by the way in which British artists Gilbert & George portray clothes in their work The Picture, the designer uses an innovative trompe l’oeil to create illusory movements on the clothes while playing with two and three-dimensionality.

FOCUS ( p. 23)

FUR MANIA

Glamorous or more understated, colorful, in pop or jungle versions, fur is chameleonic and able to adapt to season and fashion trends. A timeless object of desire beyond any ethical position,

fur has been fascinating fashion addicts who recognize its fashion content and its manufacturing technical evolution for years. The protagonist of many past and present runways, but also must-have piece of many movies in which important fashion Houses dress the actors. One of the most relevant examples is 1974’s Conversation Piece, in which Fendi –which restored the movie in 2014 giving it new life- dressed Silvana Mangano with enveloping furs created by costume designer Piero Tosi. A long path under and out of the spotlight that in over 30 years lead to a small revolution; fur can now be both glamorous and more understated, being able, at times, to even emulate fabric. All this due to new technologies capable of making it supple, light and versatile so much so that, visually, it could be mistaken for fabric. Although fur is commonly associated with women, more and more men unable to avoid the charm of a warm coat or an ultra light shearling are now embracing it. But what’s more surprising is that, according to a research carried out by Italian Fur Association, is the attention from younger enthusiasts who, thanks to highly suggestive and inspiring fashion shows, are able to find many accessories embellished by fur details. From handbags to shoes, there’s something for all tastes and budgets. Mifur -taking place from March 2nd to March 5th 2016 at Rho Fiera Milano- is the usual preferred showcase for the presentation of new collections.

2- WINTER JUNGLE:

- Daily / Quotidian - Earthy / Earthy tones or colours - Unisex /Undrogynous - Easy fitting / Style What’s new here is a return to simpler designs. The Earth and its myriad of surfaces are the inspiration for the colour palette and techniques. There are comfortable metropolitan pieces and jackets in different lengths with soft collars, some of them asymmetrical. Accessories borrowed from sportswear define the fastenings and details for coats and jackets, like in a metropolitan jungle. 3- EXTRAORDINARY:

- Abundant / Opulent / Plentiful - Dramatic - Luxurious - Elaborated (Fur Manipulations) / - Mix of textures

1- PASTEL SMOOTH -

Soft Clean lines Dreamy / Naive Fluffy shapes

A palette of pastel colours and tones plus clean, rectangular lines are the distinguishing features of this theme. There are ’60s-style jackets in different lengths, some falling to the waist. Stripes, geometric inlays and appliqué effects come in combinations of soft, lightweight materials which are velvety to the touch. Trend: fur paired with fabrics and materials such as soft, puffy wool.

The theme is “extraordinary”: contemporary luxury with extravagant combinations and a daring choice of techniques. There are bold, unusual mixtures of materials, accessories and colours. Loose, all-enveloping shapes blend with colours, fabrics, embroidery and applications with metallic touches. Fur is the focus of every last detail. 4- POP - GRAPH:

- Joyful / playful - Vibrant mix of colours and shapes - Dynamic vibe / Energetic vibe - Accent fur details & outerwear The colour theme centres on contrasting hues drawn from the world of pop art. Jackets in different lengths for everyday wear are reworked with colour-rich features and

bold colour contrasts. Colour effects conjure up a series of designs which meld with the structure of the garment, creating hyper-coloured long-haired jackets, blousons and coats with inlay effects and mixtures of different materials.

FALL WINTER 2016/2017 MENSWEAR FASHION SHOWS (p. 26) FUR UNDER THE SPOTLIGHT

On menswear runways, women’s clothes are more and more frequently stealing the spotlight. And fur is never missing. The signs are strong. Men and women’s fashion are increasingly moving hand in hand, and not just being presented at the same time at shows or presentations, but also expressing a cross-cutting and agender fashion content as per today’s trends. Fur becomes the leitmotif of every wardrobe, offered in several versions, from total look to details that combine with other materials and fabrics. Coats, but also lapels, high wristbands, trims and accessories ranging from handbags, shoes, belts, and, of course, hats that feature workmanship and techniques that bestow softness, lightness and suppleness to fur. Highly glamour and perfect for every occasion, fur can be worn at work as well as important evenings. NEW NAUTICAL (p.30)

Nautical is a popular theme season after season, however it has been moving into more serious trend since AW 15. This trend has now evolved the classic Pea Coat and Breton Stripe into becoming a more sophisticated seafaring story. The emphasis is on layering, adding proportion play and diverse styling including active and more delicate layers. Texture plays a key role. Rugged oilskins and waxed wools are mixed with fluffy knits and lightweight silks. The storm at sea, bruised greys, blackened navy contrasting with off white tones – producing a heavy, moody and contrasting colour pallette. In terms of shape its all subtle volumes, layering is essential helping to create this volume. Proportion plays an essential role in AW17. Coats become longer and contrasting wool culottes will add a touch of the 1930’s. Whilst outsized trousers have been emerging since 2015 the trend will continue becoming more fluid utilising lighter wools. Partner this with tunics and cropped knits for a sophisticated take on high low styling. Giant Scarves will start to replace blanket style wraps for elegant warmth. The leaning towards performance outerwear sees the down coat add a fresh approach to warmth. AW17’s twist long fluid maxi dresses layered with soft knits.


FASHION CHI LEGGE

Nel glamour ci vuole etica

Scelgo l’abbigliamento in modo consapevole: voglio capire le origini dei capi e se hanno un’anima green. Per me la moda è curiosità e divertimento. di FILIPPA LAGERBÄCK illustrazione di NICOLA GOBBETTO

N

ella moda, come nella vita quotidiana, cerco di essere coerente con la mia “anima green”. Di fare cioè, come consumatrice, scelte consapevoli, di capire le origini dei capi, se sono prodotti secondo un codice etico e realizzati in modo sostenibile utilizzando materiali naturali. Ecco perché apprezzo Stella McCartney, un esempio di come una designer possa essere al top dal punto di vista stilistico ma anche etico. Per lo stesso motivo condivido i valori della stilista Laura Strambi con la sua linea di abbigliamento Yoj che ho indossato alla presentazione della serata dei Sette Green Award, il concorso promosso dal Corriere della Sera, che conduco da quattro anni. Anche Livia Firth, ambasciatrice di Oxfam, è estimatrice di questa stilista, che è diventata la portavoce dell’eco-style. Non mi ritengo però estrema nelle mie scelte. Certo, non compro la pelliccia, ma mi piacciono le scarpe e le borse in pelle. Voglio solo essere una consumatrice informata e coerente, nell’acquisto della moda, ma anche di altri prodotti: uso tanto la bicicletta e mi sono presa un’auto ibrida. Per me è molto importante essere trasparente, onesta, leale, cercare di non tradire il mio pensiero e le mie scelte, non cambiare a seconda di come soffia il vento. Soprattutto avere rispetto della natura, del prossimo e di noi stessi. E guardare oltre il nostro lavoro quotidiano. Io ho la fortuna di lavorare con i media e attraverso loro comunicare

il mio impegno a fianco di Onlus come CBM Italia, impegnata a sconfiggere la cecità evitabile nei paesi più poveri del mondo, grazie alla quale sono stata in Africa. Dal mio legame con il mondo della moda e CBM sono nati due progetti a scopo charity: negli anni scorsi una capsule di occhiali unisex in collaborazione con il giovane brand Essequadro, e quest’anno le t-shirt insieme a Beatrice B. Questo dimostra anche che nel mondo della moda, dietro al glamour dei vestiti, c’è anche un forte impegno sociale. Per questo motivo amo il mondo del fashion, che mi ha dato tanto e per me è stata una scuola di vita, in un certo senso la mia Università, che non ho potuto fare perché dopo il liceo ho iniziato come modella in giro per il mondo. La moda per me è curiosità, passione, divertimento, senza esserne schiava. Non mi faccio vestire dalla moda, è la moda che deve adeguarsi alla personalità delle donne. Anch’io mi riconosco in tanti stili, dallo street al bon ton, soprattutto quello degli anni Cinquanta che mi piace tanto, ma in ogni caso bisogna rimanere se stesse anche nel vestire. E poi il mondo della moda è bizzarro. Disegno una linea di ciabatte per il brand svedese Kork: le ho indossate durante le sfilate e sono state superfotografate. Ho fatto altre collaborazioni con marchi della moda, mi definisco una “buccia di banana”, a volte scivolo su certi incontri, mi appassiono e nascono progetti comuni, che io prendo come una sfida, un modo per mettersi in gioco ogni volta.


Issue #42 - Febbraio 2016

SUPERSTUDIO PIÙ

HOTEL NHOW

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FEBRUARY

FASHION ILLUSTRATED

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2016


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