C'era una volta una pagoda a Madrid (Miguel Fisac)

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C’era una volta una Pagoda a Madrid Fausto Giovannardi1 "Mi sono reso conto che poteva avere qualche rapporto con l'arte

orientale, quando l'avevo già fatto! ... E fu quando la gente ha cominciato a dire che sembrava una pagoda ... Geometricamente non vi è alcuna somiglianza! ... Ma l'aspetto è come se fosse una pagoda. Tanto che quando l'ho visto, ho detto: «Vai, sembra una pagoda!", Insomma, era un edificio che era molto pulito e ben fatto! ... Lo feci senza intenzione che potesse sembrare una pagoda! Ora, la gente lo chiama la Pagoda? e sia La Pagoda! " Miguel Fisac (De Roda 2007, pag.158)

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fausto@giovannardierontini.it


1965-67 I Laboratori Farmaceutici Jorba di Madrid, decisero di costruire un grande edificio che raccogliesse tutte le funzioni necessarie: la produzione, lo stoccaggio e gli uffici amministrativi. Siamo nel 1965, il lotto fu individuato vicino alla costruenda autostrada per Barcelona ed il progetto fu affidato a Miguel Fisac, che propose e fu accolta, una soluzione in cui i percorsi interni sono ridotti al minimo, con le zone di produzione e magazzino ubicate in due campate rettangolari di pianta libera e grande luce, coperte a due diversi livelli ed una torre all'estremo piĂš prossimo alla strada, che riunisce le diverse funzioni degli Uffici amministrativi ed una biblioteca. La copertura della produzione e del magazzino fu fatta con travi del tipo “huesosâ€? con elementi Valladolid, mentre la struttura della torre con travi e pilastri in acciaio e la composizione della facciata, con finestre continue di alluminio anodizzato e pareti in calcestruzzo a faccia vista.


Questa torre alta otto piani, è diventata l'edificio emblematico della società, come da esplicita richiesta della proprietà all'architetto: "Il cliente voleva un edificio che attirasse l'attenzione ed io ho fatto una

torre annuncio, la gente ha finito per chiamarla pagoda, perché aveva quella combinazione di curve e angoli della facciata e una corona di punte sulla copertura2". E questo si deve alla sua particolare forma. La cosa più interessante è che si tratta di una soluzione estremamente semplice: tre piani di partenza rettangolari e sopra cinque piani a pianta quadrata (16x16 mt), ognuno girato di 45° alternativamente. Le piante sovrapposte generano un poligono ottagonale stellato. L'ottagono inscritto nella stella determina la posizione di otto pilastri metallici di sezione quadrata. Nel centro altri quattro pilastri, ai vertici di un quadrato, definiscono il vano della grande scala che circonda l'ascensore posto al centro della pianta.

Le finestre a nastro in telai d'alluminio, occupano l'intero perimetro di ciascuna delle piante. Piante che essendo ruotate di 45°, comportavano una discontinuità tra il bordo del pavimento e quello dell'architrave del livello superiore, il tutto risolto da Fisac attraverso i parapetti a forma di paraboloide iperbolico, figura che partendo dagli assi di simmetria risolve tutto l'involucro esterno.

© Fundación Miguel Fisac

“Si fecero degli stampi di tavole, perché essendo i parapetti formati da porzioni di paraboloidi iperbolici, erano superfici rigate e le casseforme potevano essere facilmente montate, girando lentamente le tavole. Per fare una buona cassaforma di legno si devono utilizzare tavole non piallate, quasi come provenienti direttamente dalla segheria; se si inzuppa d'acqua la cassaforma, invece che assorbire il legno l'acqua del calcestruzzo, è il calcestruzzo che prende l'umidità dal legno e quando si disarma, le tavole sono pulite e il calcestruzzo conserva le sue venature. Ma era una procedura che sempre più mi ha convinto di meno, perché il risultato è di vedere la textura del legno, che non ha nulla a che fare con la struttura e la logica intrinseca del calcestruzzo1.”

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A.V. Monografías nº 101 (2003). Dedicada a Miguel Fisac. Fernández-Galiano Pág. 78.



La pagoda è stato l’unico edificio spagnolo incluso nella mostra del MoMA del 1979 “Transformations in Modern Architecture,” dedicata alla “International Architecture of the 1960s and 1970s.”



1999 Il complesso comprendente la Pagoda ubicata nella calle de josefa Valcárcel, ad inizio del 1999 fu comprato per 14 milioni di euro dal gruppo immobiliare LAR-Golman Sachs. Nel luglio del 1999 la pagoda fu demolita, suscitando una enorme polemica non ancora sopita. Com’è potuto succedere un fatto simile? La risposta più appropriata è data dagli enormi interessi economici in gioco e dalla passività delle Amministrazioni pubbliche. La Comisión de Patrimonio di Madrid, dopo riunioni e sopralluoghi decise che “…, considerato che

questo edificio non ha la possibilità di essere utilizzato, non è conveniente mantenerlo“ . Un gruppo di Architetti, a lavori iniziati tentò di occupare il cantiere, definendo la demolizione

“terrorismo culturale patrocinato dall’Ayuntamiento de Madrid” e denunciando la mancanza parere del Colegio Oficial Arquitectos de Madrid.

del de

“…era un edificio molto singolare e che formava parte della storia di Madrid. Era un’immagine familiare, interessante e familiare”… “doveva essere consultato il Colegio de Arquitectos prima di procedere alla sua demolizione” Fernando Chueca Goitia, Decano Colegio Oficial de Arquitectos de Madrid (ABC, 27 luglio 1999) Ma niente era più possibile fare per fermare la distruzione: l’edificio non era neppure notificato tra quelli di valore e la Dirección General de Bellas Artes, del Ministerio de Educación y Cultura, pur sostenendo di essere contraria alla demolizione si espresse dicendo “che è competenza di altre Amministrazioni”



Fisac ha la sua versione: dice che è stato un attacco personale alla sua persona, persona promosso dall’Opus Dei attraverso l’Ayuntamiento di Madrid. Madrid La licenza di demolizione corrisponde ad un preciso interesse della “setta” della quale lui fu membro numerario tra il 1936 ed il 1955, e con la quale ha rotto per sempre. El Pais Merc. 21.07.1999 ABC Ven 23.07.1999 Nel tentativo di recuperare la credibilità, l’assessore all’urbanistica urbanistica di Madrid, gli chiese chies di vendere il progetto, per ricostruirlo in altro luogo. Sdegnosa la risposta di Fisac : Yo no me vendo.

Edificio realizzato al posto della Pagoda © Fundación Miguel Fisac


Fonti Olmo García, Henares Cuéllar, Márquez García, Delgado Olmos y Burgos Núñez Expresión gráfica, diseño geométrico y demolición de los Laboratorios Jorba de Fisac. El patrimonio sin protección - estudios generales | estudios 2 | e-rph diciembre 2011 | revista semestral Miguel Fisac La delirante historia de la Pagoda Director: Andrés Rubio, FQ Fundación Caja De Arquitectos Colección De Documentales De Arquitectura En Dvd Arquia/Documental 28 - 2011 Aroca Ricardo Una muerte sin anunciar: Crónica de la destrucción de los laboratorios Jorba Arquitectura Viva. N-67 Julio-Agosto 1999 De Roda Lamsfus, Miguel Fisac. Apuntes y Viajes. Paloma. 2007. Scriptum. Madrid. ABC, edición de Madrid, viernes 23 de julio de 1999, pp. 85-96-97. EL PAÍS, edición de Madrid, 21 de julio de 1999, p. 33. EL PAÍS, edición de Madrid, 24 de julio de 1999, p. 4. Fundación Miguel Fisac C/ Carlos López Bustos 3 13003 Ciudad Real (Spain) http://fundacionfisac.com

Qui si da per scontata la conoscenza della vita e dell’opera di Miguel Fisac (1913-2006), comunque questo scritto è parte di un più articolato lavoro sulla sua figura, a cui da tempo sto lavorando e a cui pertanto – per chi avrà pazienza - si rimanda. F.G.


Once upon a time there was a pagoda in Madrid "I realized that he could have some relationship with oriental art when I had already done it! ... And it was when people began to say it looked like a pagoda ... Geometrically there is no similarity! ... But the appearance is as if it were a pagoda. So when I saw it, I said, "Go, it looks like a pagoda!", In short, it was a building that was very clean and well done! ... I did it without intention that it might sound like a pagoda! Now, do people call it Pagoda? And the Pagoda!" Miguel Fisac (De Roda 2007, p.158)

1965-67 The Jorba Pharmaceutical Laboratories in Madrid decided to build a large building that would collect all the necessary functions: production, storage and administrative offices. We were in 1965, the lot was located near the motorway building for Barcelona and the project was entrusted to Miguel Fisac, which proposed and was accepted, a solution in which the internal pathways are minimized, with production areas and warehouses located in Two rectangular open planes and large light, covered in two levels, and a tower closest to the road that brings together the various functions of the administrative offices and a library.The production and warehouse cover was made with beams of the "huesos" type with Valladolid elements, while the structure of the steel beam and steel pillars and the composition of the facade with anodised aluminum windows and exposed concrete walls. This eight-story tower, has become the emblematic building of society, as by explicit request of ownership to the architect: "The customer wanted a building that attracted attention and I made an ad tower, people ended up calling it pagoda, because they had that combination of curves and corners of the facade and a crown of tips on the cover." And this is due to its particular shape. The most interesting thing is that this is an extremely simple solution: three rectangular starting planes and five square planes (16x16 mt), each shot 45 degrees alternatively. Overlapping plants generate a star-shaped octagonal polygon. The octagon inscribed in the star determines the position of eight metal columns of square section. In the center, another four pillars, at the top of a square, define the large staircase surrounding the elevator placed in the center of the plant. Aluminum frame strips, occupy the entire perimeter of each of the plants. Plants that were rotated by 45 ° involved a discontinuity between the edge of the floor and the edge of the upper level architrave, all solved by Fisac through parapets in the form of a hyperbolic paraboloid, figure that starting from the symmetry axes solves all the Exterior facades. "Were made of molds with wooden planks, because the parapets formed by hyperbolic paraboloid portions were striped surfaces, and the shapes could be easily assembled and slowly turned the boards. To make a good wooden formwork, unplated boards should be used, almost as they come directly from the sawmill; If the formwork of water is injected, instead of absorbing the wood the concrete water is the concrete that absorbs moisture from the wood, and when it is disassembled, the boards are clean and the concrete retains its grain. But it was a procedure that has convinced me less, because the result is to see the texture of wood, which has nothing to do with the structure and intrinsic logic of 1 concrete ." The pagoda was the only Spanish building included in the 1979 MoMA exhibition "Transformations in Modern Architecture," dedicated to the International Architecture of the 1960s and 1970s.

1999 The complex including the Pagoda located in the calle de josefa Valcárcel, was purchased at the beginning of 1999 for 14 million euros by the real estate group LAR-Golman Sachs. In July 1999, the pagoda was demolished, causing a massive controversy not yet well-suited. How could this happen? The most appropriate answer is for the enormous economic interests involved and the liabilities of the public administrations. The Comisión de Patrimonio of Madrid after meetings and observations decided that "... considering that this building can not be used, it is not convenient to keep it." A group of architects, at work initiated, tried to occupy the yard, defining demolition "Cultural terrorism sponsored by the Ayuntamiento de Madrid". And denouncing the lack of the opinion of the Colegio Oficial de Arquitectos de Madrid. "... it was a very unique building that was part of the history of Madrid. It was a familiar, interesting and familiar image "..." must be consulted by the Colegio de Arquitectos before proceeding to its demolition" Fernando Chueca Goitia, Dean Colegio Oficial de Arquitectos de Madrid (ABC, July 27, 1999) But nothing was possible to stop the destruction: the building was not even notified of the value of the building and the Dirección General de Bellas Artes of the Ministerio de Educación y Cultura, while arguing that it was contrary to the demolition was expressed by saying "that is Competence of other administrations " Fisac has his version: he says that he is a personal attack on his person promoted by Opus Dex through Ayuntamiento in Madrid .. the demolition license corresponds to a specific interest in the "sect" of which he was a numeric member between 1936 And 1955, and with which he broke forever. El Pais Merc. 21.07.1999 ABC Ven 23.07.1999 In an attempt to recover credibility, the councilor of urban planning in Madrid asks him to sell the projecto rebuild it elsewhere. Disgusting Fisac's Answer: I do not send. .Photo Building realized in place of the Pagoda © Fundación Miguel Fisac


Edizione 2017.06.01

C’era una volta una pagoda a Madrid by Fausto Giovannardi is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License


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