Piacenza Jazz Fest 2018

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a cura di Piacenza Jazz Club 2

Testi curati da Angelica Dadomo e Gianni Azzali Le foto di repertorio sono di Angelo Bardini, Patrizia Cussigh, Fausto Mazza, Pino Ninfa, Maurizio Perazzoli, Marco Rigamonti e Anna Tombolato. Note e discografia consigliata a cura di Jody Borea Direttore artistico: Gianni Azzali Commissione artistica: Monica Agosti, Angelo Bardini, Jody Borea, Giampietro Sargiani Addetta Stampa: Angelica Dadomo Segreteria e biglietteria: Elena Savi Progetto grafico: faustomazza/Studio Piacenza


LA PASSIONE PER QUESTA STRANA MUSICA

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he cosa saremmo senza passioni? Senza amori un po’ incoscienti? Senza qualcosa che riesce a trascinarci via nonostante tutto? Senza qualcosa che continua a farci un po’ sognare e, perché no, a tenerci un po’ bambini? La passione è qualcosa che trascende il quotidiano e le piccolezze della vita e ci fa guardare più in alto e sentire cose che altrimenti non sentiremmo mai. Fortunato chi ne ha più di una. Fortunato. E’ così che si sente chi ha la passione per qualcosa, fortunato. I miei amici fondatori, i tanti volontari che si sono alternati in questi anni, le centinaia e centinaia di soci del Piacenza Jazz Club e il sottoscritto, penso che siamo fortunati. Fortunati a nutrire da tempo immemore una forte passione per la Musica prima di tutto, ma in particolare per quel mondo strano, colorato e al contempo in bianco e nero che è il mondo della musica jazz. Già, il Jazz. Come definirlo? Non si può; il termine stesso significa poco o comunque fa dibattere gli storici su diversi significati... poco importanti, perché il Jazz non si fa imbrigliare da una definizione, non riesce a stare tra le pagine di un dizionario, non accetta limiti ed etichette. Il Jazz nasce e vive libero, di quella libertà pura che ha affascinato e continua ad affascinare milioni di persone nel mondo. Certo, ci sono gli stili, le epoche, le mode, i problemi sociali ed economici; tutti parametri che hanno in qualche modo contraddistinto il

suo essere, che rimane sempre e comunque indefinibile e gli consente di spaziare, di contaminarsi e contaminare, di travestirsi e tramutarsi da principe a barbone, da donna a uomo, da bimbo ad anziano, da saggio a frivolo. Il Jazz vola alto, come tutta la Musica, come tutta l’Arte; si ispira all’essenza della vita e non può essere piegato e/o strumentalizzato da “forze” politiche o ancor più partitiche. Non è saggio. Non è giusto. Non dovrebbe accadere mai. La Cultura ha un’importanza e una valenza sociale e vitale talmente forte, che non può essere appannaggio della politica; va sostenuta, incoraggiata, mantenuta, valorizzata e nutrita sempre e dovunque. La Cultura è ciò che fa la differenza, la vera differenza tra una vita povera e una ricca; perché per noi una vita ricca è una vita piena di emozioni. Quelle emozioni che fanno crescere la donna e l’uomo e li rendono capaci di “sentire”, di sentire davvero, non di udire, ma di “sentire” la vita, gli altri, la natura. Ecco che allora si aprono gli occhi, la mente e il cuore verso il progresso umano, nel senso più alto del termine e compaiono quelle doti così preziose e purtroppo rare, come l’empatia, la compassione, la condivisione, la solidarietà. Le passioni servono anche a tener duro, a inseguire un ideale anche quando tira un forte vento contrario. A noi serve per continuare sulla strada intrapresa quasi per scherzo quindici anni

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(Gioie e dolori di un appassionato di Jazz piacentino)


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fa, quando tutto era più facile, forse perché eravamo più giovani, RIVEDO LE certamente più incoscienti. Rivedo le facce degli amici con i quali PRIME RIUNIONI, si condivideva questa passione per il Jazz, rivedo le prime riunioni, PRIMA FRA prima fra pochi, poi fra tanti e ancora oggi mi sembra incredibile POCHI, POI quanti siamo diventati! Qualcuno si è perso per strada, qualcuno FRA TANTI E addirittura non c’è più, ma continuiamo a seguire la nostra ANCORA OGGI passione e a contribuire (nel piccolo o nel grande, decidetelo voi...) alla vita culturale di questa città e del nostro bel territorio. MI SEMBRA Il periodo non è dei migliori, i fondi per la Cultura sono spesso INCREDIBILE tagliati, secondo noi sbagliando decisamente strada. Spiace, QUANTI SIAMO dopo quindici anni, non vedere più il logo del Comune di Piacenza DIVENTATI! campeggiare sui nostri manifesti, spiace non averlo al nostro fianco; devo ammettere, ci sentiamo un po’ orfani. Per contro la Fondazione di Piacenza e Vigevano, pur con gli inevitabili e forzati tagli, continua fortemente a credere nel nostro progetto e alla sua ricaduta vitale sul tessuto sociale del territorio piacentino. Così come il Comune di Fiorenzuola, (quest’anno anche di Salsomaggiore), la Regione Emilia-Romagna, alcuni amici sponsor e, seppur con il solo Patrocinio, anche il Ministero per i Beni Culturali. Resisteremo, con passione, come sempre, proponendo anche quest’anno un cartellone che molte altre città ci invidiano, rassegne collaterali importanti come quella al Centro Gotico o nei pub e circoli giovanili, i donatori di musica negli ospedali e case protette così come in carcere, gli approfondimenti con masterclass e seminari, il convegno su “Jazz e Cinema” e gli aspetti più ludici come i jazz brunch domenicali, le incursioni in centro, i Jazz pedibus per le elementari, il Concorso Bettinardi per i giovani jazzisti italiani, le sinergie con il Conservatorio, la Ricci Oddi, la Galleria Alberoni, Fondazione Teatri, Crossroads e tante altre. Proseguiremo anche d’estate, in alcuni Comuni della Val Trebbia e Val d’Arda con la quinta edizione di “Summertime in Jazz”, che quest’anno farà tappa anche a Cerignale. Ecco allora che con orgoglio vi presentiamo nelle pagine successive, prima gran parte degli artisti che Piacenza ha ospitato in questi anni, poi quelli che stiamo aspettando; graditissimi ritorni, come Uri Caine, Dave Douglas, Michel Portal, Louis Sclavis, Mauro Ottolini con un’orchestra sinfonica per un imperdibile omaggio a Tenco; e poi due nomi di grosso calibro, quasi emozionanti da annunciare, come Lee Konitz (effigie della nostra tessera lo scorso anno) che sarà una chicca che vogliamo dedicare al Milestone e Toquinho, organizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Teatri di Piacenza. Allora che dire? Gioie e dolori, come sempre, come è la vita stessa. Meno male che esistono le passioni... Buon festival a tutti!


a tutti coloro che ci frequentano, ci incoraggiano e non ci fanno mai mancare il loro sostegno. Grazie alla commissione artistica e al preziosissimo staff del festival e grazie a tutti i Soci del Piacenza Jazz Club, senza i quali tutto ciò avrebbe meno senso. Un grazie sincero al Presidente Massimo Toscani e a tutto il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, organismo vitale per questa iniziativa; grazie per il sostegno economico che la Fondazione ci ha assicurato fin dalla prima edizione, permettendoci di continuare e di crescere, anche in momenti economicamente molto difficili. Grazie ad Alberto Dosi, responsabile della Commissione Cultura della Fondazione e al suo predecessore, il Consigliere Giorgio Milani, anch’egli nella stessa commissione. Un sentito ringraziamento alla dott.ssa Tiziana Libè, vice direttore generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la sapiente guida e la simpatia e apprezzamento sempre riservati alla nostra iniziativa. Grazie all’Assessore alla Cultura della Regione EmiliaRomagna Massimo Mezzetti e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che anche quest’anno ci ha concesso il prestigioso patrocinio. Grazie al direttore della Fondazione Teatri Vittoria Avanzi, al direttore artistico Cristina Ferrari e a tutto lo staff operativo della Fondazione Teatri. Grazie al Sindaco di Fiorenzuola Romeo

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UN GRAZIE SINCERO A…

Gandolfi, a Massimiliano Morganti, Assessore alla cultura e a Donatella Bracchi, dirigente settore Cultura. Grazie al direttore del Conservatorio “Nicolini”, il M° Lorenzo Missaglia e ai Presidenti del Consiglio Accademico, Paola Pedrazzini e Daniele Cassamagnaghi. Un grazie di cuore a Donatella Ronconi dell’Editoriale Libertà per il suo sostegno, per esserci sempre vicino col suo entusiasmo, il sorriso e la fiducia; così come al Presidente Alessandro Miglioli e al Direttore Stefano Carini. Grazie a Nicoletta Bracchi e a Telelibertà, così come alla redazione spettacoli di Libertà. Grazie alla dottoressa Monica Pollini, direttrice del Centro Gotico, per la preziosa collaborazione nella rassegna “Il Jazz al Centro”. Grazie al dott. Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni, per la fattiva partnership con il festival. Grazie al presidente della Galleria Ricci Oddi Massimo Ferrari e alla direttrice Maria Grazia Cacopardi per l’interessante collaborazione messa in atto da alcuni anni. Un ringraziamento all’AUSL di Piacenza, al Pellicano Onlus e all’ASP Piacenza casa residenza anziani Vittorio Emanuele per la collaborazione al progetto “Donatori di Musica”. Un grazie a tutte le redazioni che supportano la comunicazione degli eventi. Grazie ad Angelica Dadomo che si occupa con professionalità dell’ufficio stampa del festival; grazie a Fausto Mazza e al suo studio di comunicazione per la creativa e attenta cura dell’immagine del festival. Grazie ai dirigenti scolastici dei licei “Gioia” e “Respighi”, per la collaborazione all’iniziativa “Scuola e Jazz”. Grazie ad Alessandra Bonomini di Infoambiente per l’organizzazione dei Pedibus musicali. Un sentito grazie a Valeria Viganò Parietti dell’associazione “Oltre il muro” e alla direttrice della casa circondariale di Piacenza, dottoressa Caterina Zurlo per il fondamentale supporto legato al concerto in carcere. Grazie anche a Livio


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Bollani dell’associazione “Tetracordo” per l’invito al Teatro Sociale di Stradella. Grazie per “Piacenza Suona Jazz” ai gestori degli Amici del Po, Baciccia, Dubliners Irish Pub, Melville, La Muntà, Simone Weil e Tuxedo. Grazie ai giurati del “Concorso Bettinardi”, Giuseppe Parmigiani, Fabio Bianchi, Jody Borea, Lorenza Cattadori, Roberto Cipelli, Pietro Corvi, Aldo Gianolio, Debora Lombardo, Massimo Manzi, Paolo Menzani, Giancarlo Spezia, Diana Torto, Tino Tracanna, Attilio Zanchi e Andrea Zermani. Grazie a Sandra Costantini di Jazz Network; a Claudio Dodici di “TRS Ecologia”; al Centro Gotico; a Iren; a Roberto e Paolo della “Barocelli Elevatori”; a Metronotte Piacenza; a Yamaha Music Europe; a Gabriele Zazzi; a Claudia Ferrero e Carlo Alberto Fiorani dell’Hotel Ovest; a Jazzitalia.net. Un grazie a Massimo e a Marco di Tamagni Pianoforti per la loro professionalità che da quattordici anni è al fianco del festival. Grazie a Ettore Quaglia per la documentazione video e a Giancarlo Carraro per le multivisioni. Grazie ai nostri fotografi ufficiali e a tutto lo staff tecnico di Sartori Service e di Acid Studio. Grazie a Mauro Del Papa per il professionale supporto fotografico. Grazie a tutti i donatori di musica per il grande regalo che fanno ai tanti che ne hanno bisogno.

GRAZIE A TUTTI!

QUATTORDIC MUSICISTI E D Marc Abrams, Philippe Aerts, Luca Alemanno, Ralph Alessi, Enzo Amazio, Franco Ambrosetti, Ray Anderson, Paolo Angeli, Nicoloa Angelucci, Andrea Anzalone, Ralphe Armstrong, François Arnaud, Andrea “Ayace” Ayassot, Daniel Bacalov, Luis Bacalov, Stefano Bagnoli, Ramin Bahrami, Jeff Ballard, Gabrio Baldacci, Ellade Bandini, Vito Barbato, Mattia Barbieri, Daniele Barcaroli, Julio Barreto, Kenni Barron, Piero Bassini, Stefano Battaglia, Franz Bazzani, Mauro Beggio, Luca Begonia, Paolo Benedettini, Stefano Benni, Jerry Bergonzi, Tim Berne, Anton Berovski, Jorge Bezerra, Francesco Bigoni, Luciano Biondini, Adam Birnbaum, Paolo Birro, Brian Blade, Johnathan Blake, Michelle Bobko, Jesper Bodilsen, Stefano Bollani, Flavio Boltro, Guido Bombardieri, Rosario Bonaccorso, Roberto Bonati, Luis Bonilla, Robert Bonisolo, Fabrizio Bosso, Paolo Botti, Marco Bovi, Anthony Braxton, Mario Brunello, Mauro Brunini, Rainer Brüninghaus, Fernando Brusco, Brussels Jazz Orchestra, Luca Bulgarelli, Gary Burton, Don Byron, Francesco Cafiso, Uri Caine, Obed Calvaire, Mauro Campobasso, Stefano Cantarano, Stefano “Cocco” Cantini, Jean Luc Capozzo, Dario Carnovale, Beppe Caruso, Marco Castiglioni, Gianni Cazzola, Dede Ceccarelli, Erminio Cella, Eugene Chadbourne, Vincent Chancey, Renato Chicco, Pietro Ciancaglini, Gigi Cifarelli, Mattia Cigalini, Roberto Cipelli, Nico Ciricugno, Scott Colley, Ravi Coltrane, Luca Colussi, Pietro Condorelli, Giulio Corini, Alegre Correa, Paolo Corsi, Claudio Corvini, Mario Corvini, Larry Coryell, Gianni Coscia, Silvia Cucchi, Daniele D’Agaro, Chris Dahlgren, Paolino Dalla Porta, Franco D’Andrea, Yuri Daniel, Lars Danielsson, Joey De Francesco, Eli Degibri, Paolo Degiuli, Hamilton De Holanda, Tullio De Piscopo, Zeno De Rossi, Maria Pia De Vito, Stefano Di Battista, Gianni Di Benedetto, Giuseppe Di Benedetto, Daniele Di Bonaventura, Furio Di Castri, Enrico Di Crosta, Marcello Di Leonardo, Vito Di Modugno, Wayne Dockery, Famoudou Don Moye, Solomon Dorsey, Dave Douglas, Hamid Drake, Billy Drummond, Sherrita Duran, Pee Wee Durante, Dario Duso, Jean Marie Ecay, Bill Elder, Rossano Emili, Wayne Escoffery, Dimitri Grechi Espinoza, Jean Paul Estiévenart,


(visti e ascoltati a Piacenza in questi anni)

Kevin Eubanks, Gabriele Evangelista, Antonio Faraò, Joe Farnsworth, Laura Fedele, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Ken Filiano, Claudio Filippini, Ettore Fioravanti, Riccardo Fioravanti, Marco Forgione, Paolo Forlini, Al Foster, Bob Franceschini, Michele Franzini, Francesco Fratini, Paolo Fresu, Bill Frisell, Jean Christophe Galliano, Richard Galliano, Danilo Gallo, Roberta Gambarini, Jan Garbarek, Matthew Garrison, Susanna Gartmayer Roberto Gatto, Marcello Giannini, Tiziana Ghiglioni, Stephanie Ocean Ghizzoni, Sandro Gibellini, Guido Giordana, Giovanni Giorgi, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Eddie Gomez, Aaron Goldberg, Yuri Goloubev, Massimo Greco, Kyle Gregory, Drew Gress, Danny Grissett, Gabriel Grossi, Mauro Grossi, Stefano Guazzo, Giovanni Guidi, Marco Guidolotti, Trilok Gurtu, Alessandro Gwis, Omar Hakim, Darryl Hall, Jake Hanna, Tom Harrell, Lafayette Harris, Billy Hart, Tamir Hendelman, Scott Henderson, Michele Hendricks, Albert Hera, Taylor Ho Bynum, Dave Holland, Greg Hutchinson, Gerardo Iacoucci, Jean Marc Jafet, Joseph Jarman, Marc Johnson, Sheila Jordan, Bert Joris, Joe Kabongo, Eyvind Kang, Tom Kennedy, Sunny Kim, Scott Kinsey, Dan Kinzelman, Alfred Kramer, Viktor Krauss, Steve Kuhn, Alessandro La Corte, Julian Lage, Bireli Lagrène, Alfredo Laviano, Eric Legnini, Greg Leisz, Davide Liberti, Dave Liebman, Didier Lockwood, Ilaria Lorefice, Russ Lossing, Paul Lowens, Morten Lund, Pietro Lussu, Rudi Mahall, Alessandro Maiorino, Tony Malaby, Daniele Malvisi, Natalio Mangalavite, Emanuele Maniscalco, Ray Mantilla, Luca Mannutza, Massimo Manzi, Mauro Manzoni, Fulvio Maras, Carla Marciano, Rita Marcotulli, Bruno Marcozzi, Rick Margitza, Vittorio Marinoni, Linley Marthe, Cucho Martinez, Edy Martinez, Giulio Martino, Valerio Mastandrea, Roberto Mattei, Paul Mc Candless, Tom Mc Clung, Steve Mc Craven, Chuck Mc Pherson, Brad Mehldau, Gary Meek, Andrea Melani, Aldo Mella, Stefano Menato, Nico Menci, Luca Mezzadri, Marco Micheli, Andrea Michelutti, Luciano Milanese, Chris Minh Doky, Roscoe Mitchell, Glen Moore, Jason Moran, Dado Moroni, Juanjo Mosalini, Alphonse Mouzon, Gavino Murgia, Claudia Natili, Mauro

Negri, Gary Novak, Adam Nussbaum, Piero Odorici, Gianni Oddi, Ugonna Okegwo, Magnus Öström, Mauro Ottolini, Makoto Ozone, Marco Pacassoni, Simone Padovani, Walter Paoli, Raffaello Pareti, Giuseppe Parmigiani, John Parricelli, Emanuele Parrini, Gaspare Pasini, John Patitucci, Jessica Pavone, Sonia Peana, Filippo Pedol, Luis Perdomo, Danilo Perez, Ben Perowsky, Matt Perrine, Gianluca Petrella, Umberto Petrin, Anthony Pinciotti, Enrico Pieranunzi, Leonardo Pieri, Enzo Pietropaoli, Michele Polga, Francesco Ponticelli, Michel Portal, Chris Potter, Andrea Pozza, Grégory Privat, Alvin Queen, Michele Rabbia, Tom Rainey, Enrico Rava, Danilo Rea, Joshua Redman, Mirko Roccato, Manhu Roche, Carrie Rodriguez, Adam Rogers, Reuben Rogers, Marcus Rojas, Aldo Romano, Wallace Roney, Dario Rosciglione, Roberto Rossi, Rudy Royston, Jay Rozen, Gonzalo Rubalcaba, Mirko Rubegni, Dino Rubino, Roswell Rudd, Cristina Rulfi, Leandro Saint Hill, Antonello Salis, Piero Salvatori, Antonio Sanchez, Daniel Santiago, Alfonso Santimone, Dave Santoro, Daniele Scannapieco, Beppe Scardino, Federico Scettri, Giancarlo Schiaffini, Silvia Schiavone, Louis Sclavis, Valerio Scrignoli, Stefano Senni, Simone Serafini, Peppe Servillo, Jaribu Shahid, Wayne Shorter, Aaron Siegel, Paolo Sivestri, Gwilym Simcock, Marco Siniscalco, Nate Smith, Roberto Soggetti, Lew Soloff, Omar Sosa, Dario Spinelli, Mike Stern, Nicola Stranieri, Ej Strickland, Sugar Kitty Big Band, Neil Swainson, Steve Swallow, Gianluca Tagliazucchi, Aki Takase, Ares Tavolazzi, John Tchicai, Enrico Terragnoli, Luigi Tessarollo, Henri Texier, Kim Thompson, Daniele Tittarelli, Childo Tomas, Giovanni Tommaso, Pietro Tonolo, Lorenzo Tucci, Ralph Towner, Nathaniel Townsley, Gianluigi Trovesi, Steve Turre, Andrè Vasconcellos, Vincenzo Vasi, Michele Vignali, Aldo Vigorito, Marcio Villa Bahia, Jimmy Villotti, Gianni Virone, Nasheet Waits, Mark Walker, Cedar Walton, Dave Weckl, Doug Weiss, Corey Wilkes, Willie William, David Williams, Gay Willis, Nils Wogram, Vanessa Tagliabue Yorke, Rachel Z, Federico Zaltron, Attilio Zanchi, Enrico Zanisi, Mario Zara, Joe Zawinul, Riccardo Zegna, Enzo Zirilli.

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CI ANNI DI GRANDI DI...BELLE PERSONE!


GIL EVANS: DA MILES A STING di Jody Borea

"...GIL EVANS NON HA MAI SPRECATO UNA NOTA, LUI E DUKE ELLINGTON HANNO CAMBIATO IL SUONO DEL JAZZ." (MILES DAVIS) 8

Il volto da ragioniere bancario prossimo alla pensione (legge Fornero permettendo) che vedete quest'anno sulla nostra tessera è il ritratto di un genio del Jazz (e, forse, non solo del Jazz), ma, per molti, un genio anomalo. Anomalo perché solitamente, nel Jazz, per genio intendiamo un grande virtuoso, tipo Charlie Parker, o Art Tatum, o John Coltrane, oppure uno strumentista-poeta che, con poche note, ti spezza il cuore (come il suo fedele amico Miles Davis); no, il nostro non è stato uno strumentista di questo tipo (benché, oltre a dirigere l'orchestra, suonasse il pianoforte). E non è stato nemmeno un compositore, se per compositore intendiamo l'autore di melodie memorabili (come Gershwin, o Monk) o colui che scrive brani estesi di largo respiro (tipo le suite di Ellington, o certe opere di John Lewis, Mingus e tantissimi altri). E allora perché un genio? Perché Ian Ernest Gilmore Green Evans, da tutti conosciuto come Gil Evans, è stato (tra i "non compositori", ma su questo torneremo), il più geniale, innovativo e originale arrangiatore della storia del Jazz. Arrangiatore è colui che lavora di penna e che, non essendo il creatore di quello che in musica si definisce "materiale primario", cioè un tema o un motivo, si

appoggia a composizioni di altri, vestendole di panni nuovi; o anche, ma la cosa non esclude l'altra, si serve di un solista improvvisatore valorizzandolo con un’adeguata cornice, come, ad esempio, uno sfondo strumentale che lo metta in risalto. In questo senso Gil Evans è stato il "sartomusicista" che ha tagliato su misura "eleganti abiti" per Miles Davis, Cannonball Adderley, Wayne Shorter, Helen Merrill, Sting1. Alla stessa stregua lo si può considerare anche un "pittore-musicista", che ha introdotto nel Jazz strumenti come corno, arpa, oboe, utilizzandone altri in modo personale, come tuba, flauti, sintetizzatori e tastiere varie, combinandoli tra loro in modo inconsueto, dando origine a sonorità sorprendenti, fuori dagli standards dell’orchestra jazz tradizionale. Grande conoscitore della strumentazione orchestrale classica, influenzato dai compositori impressionisti francesi e spagnoli (ma anche da un compositore trascurato come Ernest Bloch) Evans rimase folgorato quando, a soli quindici anni, ascoltò Duke Ellington dal vivo. La sua carriera inizia con l’arrangiamento di alcuni brani di Charlie Parker per Claude Thornhill, la cui orchestra si presentava con un sound nuovo grazie all’impiego di strumenti come corni e tuba. Gil Evans trasmise il nuovo colore orchestrale alla "Tuba band" di Miles Davis, formazione che germogliò nel suo appartamento, luogo frequentato da Gerry Mulligan, George Russell, Charlie Parker, John Lewis e dallo stesso Davis, dove tutti discutevano di musica. Le sue ardite idee musicali cominciano a diffondersi e vengono raccolte anche in Italia quando, nei primi anni cinquanta, Roberto Nicolosi incide alcuni brani per orchestra che risentono fortemente del suo stile (si ascolti in particolare il brano “Cool-Laboration”). Da quel momento è tutto un susseguirsi di pagine memorabili. L’arrangiatore, da buon canadese e quindi non affetto dalla tipica frenesia americana, osserva la storia del Jazz dall'esterno e la reinterpreta con una sensibilità quasi europea, con sguardo sincronico. In un suo celebre disco dall’emblematico titolo (tradotto) "Bottiglia nuova, vino vecchio", ripesca addirittura brani di Jelly Roll Morton e Louis Armstrong e li accosta ad altri di Charlie


I capolavori con Miles Davis: - "Miles Ahead" (1957) - "Porgy and Bess" (1958) - "Sketches of Spain (1960)

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A SC O LT A RE

- "Gil Evans and ten" (1957) con Lee Konitz, Steve Lacy - "New bottle, old wine" (1958) con Cannonball Adderley - "Great jazz standards" (1959) con Johnny Coles - "Out of the cool" (1960) con Johnny Coles - "The individualism of Gil Evans" (1963-1964) con Wayne Shorter, Kenny Burrell - "Blues in orbit" (1969) con Ernie Royal, Johnny Coles - "Plays the music of the Jimi Hendrix" (1974) con John Abercrombie, David Sanborn - "Three come a time" (1975) con Billy Harper, George Adams - "Live at Sweet Basil" (1984, 2 volumi) con George Adams, Lew Soloff - "Sting & Gil Evans: Strange fruit Live at Perugia Jazz Festival" (1987, anche in Dvd) con Brandford Marsalis

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Parker e Thelonious Monk. In seguito, con Miles Davis, ci regala una trilogia di capolavori assoluti: Miles Ahead, la rielaborazione di Porgy and Bess (forse la composizione concertante per tromba e orchestra più estesa della storia della musica) e Sketches of Spain, dedicato alla musica spagnola classica e folklorica (qui Evans rende il celebre Concerto de Aranjuez di Joaquin Rodrigo più intenso e passionale dell'originale). Proprio in Sketches of Spain si trova un brano singolare che vale la pena di spiegare. Il musicista ebbe modo di ascoltare una registrazione etnomusicologica effettuata in Spagna durante la cerimonia del Venerdì Santo, in cui una banda paesana ha eseguito una fanfara camminando per la via principale del borgo; ad un certo punto la banda si fermò davanti ad un’abitazione, si aprì una finestra dalla quale comparse una donna intonando un canto arcaico, un "cante jondo" andaluso, un vero e proprio lamento come ascoltiamo spesso nel più genuino Flamenco. Terminato il canto, la finestra si chiuse e la banda riprese a suonare allontanandosi. Evans, evidentemente colpito da questa cerimonia, ha l'idea di far eseguire la fanfara dalla sua orchestra jazz e lascia la parte centrale a Miles Davis, che interpreta il ruolo della cantante suonando in modo straziante. Il brano, titolato “Saeta”2 è impressionante, una vera e propria visione degna di un grande cineasta. Quando usci “Sketches of Spain”, un giornalista chiese a Miles se si potesse considerare Jazz quella musica e Davis semplicemente rispose: "..è musica, e a me piace". In seguito Evans registrò alcuni dischi negli anni Sessanta, aprendosi al modalismo (si ascoltino i brani "La Nevada" e "The Time of Barracudas"), sino ad approdare al jazzrock e alla fusion rispettivamente negli anni Settanta e Ottanta, arrivando a dirigere i suoi ensemble in un modo unico e che qualcuno definì "emozionale"; utilizzando gesti e segnali sonori che coordinavano e stimolavano i solisti improvvisatori, riuscì ad ottenere una grande libertà formale. Nel 1987 a Umbria Jazz accettò di accompagnare con la sua orchestra la popstar Sting: qualche appassionato purista


storse il naso, ma il crescendo orchestrale che seppe creare sotto il canto disperato di Sting nel classico “Strange Fruit” di Billie Holiday suscita ancora oggi intense emozioni. La verità è che Gil Evans, con il suo particolare uso del contrappunto, con i suoi inauditi “arazzi timbrici”, con il suo modo anticonvenzionale di dirigere l’orchestra, elaborava in maniera cosi profonda e radicale il materiale preesistente che il risultato finale era una nuova, grande composizione originale. Poco prima di morire stava progettando con Miles Davis una rielaborazione di alcuni brani della Tosca di Puccini: non c’è da stupirsi, in fondo Evans dichiarò più volte che “nell'arte tutto è, o dovrebbe essere, un esperimento. I capolavori sono esperimenti riusciti”. Evidentemente, a lui, gli esperimenti riuscivano sempre.

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"NELL'ARTE TUTTO È, O DOVREBBE ESSERE, UN ESPERIMENTO. I CAPOLAVORI SONO ESPERIMENTI RIUSCITI"

La tessera 2018 del Piacenza Jazz Club.

NOTE: 1) E’ impressionante il numero dei grandi solisti che si sono avvicendati nelle varie formazioni dirette da Gil Evans. Nella selezione dei dischi da ascoltare abbiamo indicato solo i principali. 2) La registrazione sul campo del brano Saeta, curata dal celebre etnomusicologo Alan Lomax e pubblicata su disco, può essere ascoltata su Youtube (ricercando come “Alan Lomax Saeta – La Macarena); molto interessante il confronto con la versione di Gil Evans.


UN TRAGUARDO IMPORTANTE di Angelica Dadomo

Sarà un traguardo importante quello del prossimo Piacenza Jazz Fest che si accinge a spegnere quindici candeline. Tante, infatti, sono le edizioni della manifestazione che ormai ha abituato la città di Piacenza e alcuni comuni limitrofi a essere per un mese e mezzo il centro di molteplici iniziative di grande qualità e portata artistica, nonché un evento culturale a tutto tondo. Ad affiancare il cartellone principale, composto dai più grandi nomi del panorama musicale nazionale e internazionale, viene confermata la costellazione di tutti gli eventi cosiddetti collaterali, che formano ormai l’identità profonda di questo festival e che si vanno a intrecciare ogni anno più profondamente col tessuto sociale del territorio, dove s’inseriscono, arricchendolo e vivacizzandolo. Un luogo che offre tanta musica dal vivo di qualità, come quella diffusa che arriva quasi in ogni angolo durante il festival, arricchisce le persone che vi abitano e che ne fruiscono, migliorando così la qualità della vita, con effetti benefici sia fisici, combattendo tutti quei fattori che influiscono sullo stress e la depressione, sia sociali, aumentando il senso di coesione di una comunità. La musica fa tanto più bene quanto più è vissuta in prima persona, ascoltata dal vivo, non solo mediata dai molteplici mezzi di riproduzione, per quanto sofisticati possano essere; questo è il motore principale che muove tutti i volontari e i soci del Piacenza Jazz Club, l’associazione culturale che ha ideato e porta avanti questo festival insieme a molte altre attività che fanno vivere la musica in città e provincia durante tutto l’arco dell’anno. Il festival conferma la sua formula, che è stata e ancora è uno dei punti forti del successo, e presenta musica per oltre un mese, a volte con più appuntamenti in una stessa giornata, nei luoghi più belli e suggestivi della città di Piacenza e con alcune trasferte nei comuni che hanno aderito al progetto e alla visione dell’organizzazione. Le location raccontano la

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(addetta stampa del Piacenza Jazz Fest)


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storia culturale e il patrimonio artistico di questi luoghi, dal teatro Municipale al Conservatorio Nicolini, dalla Galleria Ricci Oddi all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano o alla Galleria Alberoni. Ma la musica non si fermerà a risuonare nei luoghi deputati, perché tutto il centro della città sarà coinvolto dalla musica itinerante e festosa delle formazioni che arriveranno a sorpresa ad allietare la giornata o magari accompagneranno qualche bambino a scuola a tutto swing. IL PIACENZA JAZZ Complessivamente il Piacenza Jazz FEST NON TRADISCE Fest mette in scena una sessantina di LA VOCAZIONE DI eventi con altrettante formazioni e oltre EVENTO CULTURALE 200 musicisti. E SOCIALE NELLO Il Piacenza Jazz Fest insomma non STESSO TEMPO; tradisce, soprattutto nell’edizione PER TUTTI E del quindicesimo anniversario, la vocazione di evento culturale e sociale APERTO A TUTTI. nello stesso tempo, per tutti e aperto a tutti. La musica per intenditori convive con l'intrattenimento, con il filo rosso della qualità per comune denominatore. Come da tradizione, due appuntamenti rappresentano altrettanti tratti fortemente caratterizzanti della manifestazione e della sua identità: i giovani vincitori del Concorso Bettinardi 2017 che sono entrati a far parte di diritto del cartellone principale di questa edizione e che si esibiranno appena prima dei big e i concerti nelle strutture ospedaliere e in carcere che porteranno i Donatori di musica. La manifestazione, ideata e organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il sesto anno consecutivo, è diretta artisticamente da Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e si avvale del determinante sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni di Fiorenzuola d’Arda e di Salsomaggiore Terme, oltre al supporto di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio. Oltre a confermare tutte le preziose collaborazioni che si sono avviate nel corso degli anni e che hanno contribuito a garantire un’offerta qualitativa sempre più alta e sempre più indirizzata a raccogliere e a rappresentare molte delle istanze di cultura del territorio, la kermesse ha abituato il suo pubblico a


IL CARTELLONE PRINCIPALE

Il cartellone principale si caratterizza per l’elevata qualità artistica e l’originalità delle sue proposte e riunisce nomi di primo piano della scena internazionale. In particolare questa edizione ospiterà alcune delle figure più rappresentative, delle vere e proprie pietre miliari in campo musicale, che hanno reso grande il Jazz, portandolo alla sua forma attuale. Ma come sempre i musicisti del cartellone principale sono rappresentativi di tante istanze musicali differenti e di altrettanti mondi e sensibilità che contribuiranno a portare con sé fino a Piacenza.

Italianissima l’inaugurazione, affidata a un progetto di grande impatto scenico e musicale. Sabato 17 febbraio alle 21.15 sul palco dello Spazio Rotative di via Benedettine, a Piacenza, si esibirà un’intera orchestra sinfonica diretta dal funambolico Mauro Ottolini con le voci soliste di Karima e Vanessa Tagliabue Yorke in un appassionato omaggio alla musica di Luigi Tenco, dal titolo “Tenco. Come ti vedono gli altri”. Si tratta di un tributo non scontato né banale, alla maniera di Ottolini. La magnifica Sala Europa del Palazzo dei Congressi accoglierà ben due formazioni differenti che si daranno il cambio sabato 24 febbraio alle 21.15 in occasione della prima volta del Piacenza Jazz Fest in trasferta a Salsomaggiore Terme (PR). Il programma è suddiviso in due momenti distinti. I primi a esibirsi saranno i Koinaim, vincitori della sezione Gruppi del Concorso “Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz italiano 2017” con il loro vecchio nome Blackish. A seguire la L.A.J. Big Band diretta dal maestro Roberto Gazzani presenterà “Escenas Argentinas”. Ad ampliare l’organico della Big Band di diciotto elementi, saranno due musicisti d’eccezione come il saxofonista e compositore Javier Girotto e il bandeonista Pablo Corradini.

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trovare sempre delle novità all’interno di una formula rodata e consolidata. Quelle più importanti di questo 2018 riguardano l’ampliamento degli orizzonti anche fuori dalla provincia di Piacenza; hanno aderito così alle finalità e agli obiettivi della manifestazione, abbracciandone gli intenti, anche il Teatro Sociale di Stradella, in provincia di Pavia (grazie alla collaborazione con l’associazione “Tetracordo” di Livio Bollani.), e il Comune di Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma. Altra novità di questa edizione è la collaborazione con due compagnie teatrali locali: le Stagnotte e i TraAttori, le prime coinvolte in un’iniziativa a favore dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla, la seconda per gli spettacoli per le scuole. Confermate inoltre le co-produzioni con Fondazione Teatri di Piacenza e con l’associazione Jazz Network – Crossroads e il consolidamento del rapporto con le più importanti realtà locali: la Galleria Ricci Oddi, il Conservatorio “Nicolini”, la Galleria Alberoni, il centro commerciale “Gotico”, l’associazione “Il Pellicano Onlus” e l’AUSL, la casa residenza anziani “Vittorio Emanuele”, i Licei “Gioia” e “Respighi” e la Casa Circondariale delle Novate.


Un’occasione unica per la prima data in coproduzione con Jazz Network – Crossroads, che offrirà la possibilità di assistere a un concerto di due grandi stelle del firmamento jazz internazionale che si preannuncia già come un evento imperdibile per la bravura dei due protagonisti e l’alchimia che riescono a ricreare quando duettano. Da New York i due fuoriclasse, Dave Douglas alla tromba e Uri Caine al pianoforte, si esibiranno sabato 3 marzo alle 21.15 nel salone del Conservatorio “G. Nicolini” di via S. Siro a Piacenza nei brani del loro progetto “Present Joys”. Così come già successo per la tappa di Salsomaggiore Terme, anche in occasione della serata al Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda (PC) sabato 10 marzo alle 21.15 saliranno sul palco due artisti con due progetti distinti. Il primo a esibirsi sarà Arturo Caccavale, acclamato vincitore lo scorso anno del Concorso Bettinardi per la Sezione Cantanti, accompagnato da un quintetto che porta il suo nome. Al termine della sua esibizione sarà la volta della voce prodigiosa di Nnenna Freelon, anch’essa accompagnata dal suo quartetto, che ammalierà tutti come già capitato nelle rare occasioni in cui il pubblico italiano ha potuto applaudirla dal vivo. La cantante americana infatti centellina le date fuori dal suo Paese concedendosi ben poco. Un’occasione fortemente consigliata per esplorare le nuove frontiere della musica jazz e contemporanea in senso più ampio è il concerto che si terrà martedì 13 marzo alle 21.15 nel salone del Conservatorio “G. Nicolini” di via S. Siro a Piacenza. Ci si potrà lasciare sorprendere dalla bravura di Vijay Iyer, senza alcun dubbio uno dei più interessanti e vitali giovani pianisti che il Jazz possa annoverare tra le sue fila oggi, che suonerà in piano solo. 14

Tre grandi musicisti, ciascuno portabandiera ai più alti livelli della propria cultura musicale, che interpretano e miscelano idee, culture, sonorità e ritmi dei propri luoghi di origine: Italia, Brasile e Argentina. Tres Mundos è il nome del gruppo che riunisce il fisarmonicista italiano Fausto Beccalossi, il chitarrista brasiliano Roberto Taufic e il bassista argentino Carlos “el tero” Buschini e si esibiranno al Teatro Sociale di Stradella (PV) giovedì 15 marzo alle ore 21.15. Presso il Salone degli Arazzi della Galleria Alberoni sabato 17 marzo alle 21.15 si esibirà il primo dei due giganti che quest’anno svettano nel cartellone del quindicesimo Piacenza Jazz Fest. Michel Portal è un pezzo di storia della musica, una delle personalità in assoluto più significative e anche meno riducibili a schemi e appartenenze, una figura unica della scena musicale contemporanea. Al suo fianco suoneranno i musicisti del suo attuale trio come il raffinatissimo contrabbassista Bruno Chevillon e il grandissimo batterista Daniel Humair a cui, per l’occasione, si aggiungerà Louis Sclavis al clarinetto. La musica fa bene alla salute e dona longevità, soprattutto a chi la suona. Dimostrazione ne sono alcuni grandi protagonisti della scena musicale che, passata la veneranda età dei novant’anni, calcano ancora il palco e fanno tournée in giro per il mondo. Al Piacenza Jazz Fest dell’anno scorso ne abbiamo avuto una testimonianza con un Benny Golson in gran forma che ci ha ammaliato con i suoi assoli. Quest’anno sarà la volta di un altro big, anch’egli saxofonista, anch’egli sempre pieno di entusiasmo e di freschezza nonostante l’età avanzata: Lee Konitz che si esibirà insieme al suo quartetto. Il concerto si terrà al Milestone martedì 20 marzo alle 21.15. Anche questo concerto, come già quello di Dave Douglas e Uri Caine, è in coproduzione con Jazz Network – Crossroads.

QUESTA EDIZIONE OSPITERÀ ALCUNE DELLE FIGURE PIÙ RAPPRESENTATIVE, DELLE VERE E PROPRIE PIETRE MILIARI IN CAMPO MUSICALE, CHE HANNO RESO GRANDE IL JAZZ


Il musicista brasiliano Toquinho festeggia i cinquant’anni più uno di successi intramontabili e torna con una serie di concerti che toccheranno l’anima poetica della Bossa Nova e la magia inconfondibile degli “Afro Sambas”, ripercorrendo i brani che hanno fatto innamorare il pubblico di tutto il mondo. Una delle rare occasioni per ascoltarlo sarà al Teatro Municipale venerdì 23 marzo alle 21.15. Un grande evento firmato Fondazione Teatri di Piacenza e Piacenza Jazz Club. Si chiude come sempre allo Spazio Rotative con il classico Galà di premiazione dei vincitori dell’edizione 2018 del concorso “Bettinardi”, in programma domenica 25 marzo, a ingresso libero. Prima della proclamazione delle classifiche saliranno sul palco ad esibirsi i primi due classificati di ogni sezione in cui si divide il concorso: solisti, gruppi e cantanti. Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con vini e salumi piacentini per salutare il festival e dare appuntamento all’estate con Summertime in Jazz, la rassegna itinerante che si snoda lungo le più belle e suggestive vallate della nostra provincia. A corollario della presentazione dell’intero programma al pubblico, la sera del 24 gennaio presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si è tenuto un seguitissimo concerto di anteprima che ha visto protagonista la musica di Stevie Wonder, rivisitata dal trio della vocalist Sonia Spinello, con Fabio Buonarota alla tromba e Roberto Olzer al pianoforte.

MAURO OTTOLINI - L.A.J. BIG BAND - KOINAIM DAVE DOUGLAS - URI CAINE - ARTURO CACCAVALE NNENNA FREELON - VIJAY IYER - TRES MUNDOS MICHEL PORTAL - LEE KONITZ - TOQUINHO

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SCARICA LA APP DEL FESTIVAL


L’ALTRO FESTIVAL Incontri, conferenze, lezioni-concerto, presentazione di libri, workshop e altro

Numerosi sono gli appuntamenti che affiancheranno la programmazione concertistica principale e che costituiscono il fulcro della manifestazione per i suoi organizzatori e fruitori, il suo tratto distintivo che ne caratterizza l’identità e restituisce bene gli obiettivi: essere presenti con proposte di grande qualità sul territorio per coinvolgere la maggior parte di persone possibili, soprattutto quelle fasce che per

JAZZ E TEATRO

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Le novità più interessanti di quest’anno riguardano la sinergia con il teatro, soprattutto con il teatro che fa dell’improvvisazione il suo registro, andando in scena senza un copione scritto se non a grandi linee, proprio come succede per il Jazz. Grazie alle reciproche affinità di approccio tra la compagnia teatrale TraAttori e il Piacenza Jazz Club, che ha già registrato una calorosa accoglienza da parte del pubblico durante la prima tenutasi al Milestone lo scorso mese di novembre, è nato un nuovo progetto che coinvolgerà gli alunni delle scuole secondarie superiori di Piacenza per una versione completamente rinnovata e rivista di “Scuola e Jazz”. Altra collaborazione teatrale quella con la compagnia delle Stagnotte, con cui andrà in scena un doppio spettacolo con il lodevole obiettivo di raccogliere fondi a favore dell’AISM, l’associazione italiana che ogni giorno è al fianco dei malati di sclerosi multipla. Lo spettacolo che di diritto si definisce musicoteatrale, si intitola “Storyville” (al Milestone il 25 febbraio alle 18.00 e alle 21.00), come lo storico quartiere di New Orleans, dove il Jazz ha mosso i suoi primi passi.

abitudine, diffidenza o scarse possibilità non frequentano le iniziative musicali. Il periodo festivaliero si completerà poi con una miriade di altre iniziative, presentazioni editoriali e performance artistiche sempre con la musica improvvisata a fare da filo conduttore. Com’è ormai piacevole consuetudine, durante il periodo del festival la musica sarà la vera protagonista, diffondendosi in tutta la città.

PIACENZA SUONA JAZZ! Si conferma anche quest’anno l’appuntamento con la rodata e apprezzatissima “Piacenza Suona Jazz!”, che porta il Jazz nei migliori circoli e locali della città di Piacenza e provincia, che hanno in comune tra loro il fatto di essere piccoli se paragonati a una sala da concerto e di permettere a chi ascolta di stare gomito a gomito coi musicisti e di gustare fino in fondo l’estemporaneità della sua azione creativa. Quest’anno sono sette i gruppi in cartellone per questa rassegna nella rassegna, che ha concretizzato il sogno dell’associazione culturale Piacenza Jazz Club di avere una città intera, un territorio aperto e cosmopolita che suona e diffonde ottima musica dal vivo. A “Piacenza Suona Jazz!” saranno presenti progetti assai diversi tra loro per caratteristiche stilistiche, linguaggi e organici, a testimonianza della vivacità e della complessità del mondo musicale oltre a cercare il più possibile un’assonanza tra il gruppo e il locale dove andrà a suonare. Oltre all’impegno degli sponsor del festival, in questo caso sono attivamente coinvolti anche tutti i gestori dei locali che fin da quando è nata l’idea vi hanno creduto, rinnovando l’adesione ogni anno. Si tratta di locali che fanno molta musica dal vivo di qualità durante tutto l’arco dell’anno, e sono: Baciccia Caffè Letterario, Cantiere Simone Weil, Circolo ARCI Amici del Po (Monticelli D‘Ongina), Dubliners Irish Pub, Melville Caffè Letterario (San Nicolò), La Muntà e Tuxedo Beers House. La partecipazione a tutti questi concerti è completamente gratuita.


Visto il meritato successo riscosso nella scorsa edizione e la sintonia d’intenti che lega il Jazz Club con la Galleria Ricci Oddi, l’appuntamento di quest’anno sarà “Improvvisazione tra le Opere” (sabato 24 febbraio ore 18.00) che vedrà dialogare alcuni dei quadri di questo autentico gioiello piacentino con la musica del trio di Luciano Biondini, composto oltre che dalla sua fisarmonica anche da una chitarra classica e da un basso acustico. Oltre alla possibilità di visitare un luogo che rimane forse un po’ nascosto, vi è anche il piacere di avvicinare linguaggi e ambiti sensoriali differenti, che consentono di sviluppare un diverso approccio alla conoscenza, da un lato delle opere pittoriche, ma dall’altro anche della musica che le commenta, svelandole quasi come venissero viste per la prima volta.

INCURSIONI JAZZ Le “Incursioni Jazz” allieteranno a suon di Swing alcuni luoghi a sorpresa, come esercizi commerciali o uffici del centro storico e della periferia, concedendo una breve ma godibilissima pausa dalle attività nelle quali ciascuno è coinvolto nel corso della giornata. Un momento di distensione che aiuta ad accantonare per un po’ le preoccupazioni, mettendo allegria e dando una marcia in più a tutta la giornata, a cura di una small band di jazz tradizionale, come nella migliore tradizione dixieland che si rispetti, in puro stile New Orleans. Un altro modo per far vivere alla città il suo mese di Jazz, per far entrare la musica dal vivo in luoghi dove mai è stata suonata, come negozi d’abbigliamento, bar, grandi magazzini, negozi, uffici e, se possibile, anche qualche scuola.

WORKSHOP Il workshop di questa edizione sarà a cura di uno dei bassisti più stimati e richiesti della musica italiana, che nel corso della sua carriera ha solcato tutti i palchi più importanti della nostra penisola, da quello del Festival di Sanremo a quello del

SCUOLA E JAZZ Quanto sia importante per il Piacenza Jazz Fest essere presente nel tessuto scolastico del territorio è evidente da ormai quindici anni. Coinvolgere le nuove generazioni e avvicinarle al "sentire" il linguaggio afroamericano, con tutto ciò che comporta, sia dal punto di vista dell'arricchimento culturale, sia da quello dei valori di integrazione e rispetto del "diverso" che il Jazz porta con sé. Alcune classi dei Licei “Gioia” e “Respighi” si recheranno al Milestone per vivere, insieme ad alcuni musicisti della Milestone School of Music che ogni giorno insegnano le tecniche ai loro studenti, delle vere e proprie lezioni-concerto alla scoperta di quanto può essere divertente e coinvolgente l’universo sonoro del Jazz. Ancora una volta una marchin’ band accompagnerà a scuola swingando i bambini di alcune fortunate scuole primarie piacentine (quest’anno Caduti sul Lavoro, Vittorino da Feltre e S. Lazzaro), i quali rispondono ben lieti per un fuori programma spassoso che movimenta le loro routine quotidiane, attraverso i pedibus musicali.

LIBRI DI JAZZ Presso la Galleria Ricci Oddi sabato 10 marzo alle 16.30 si terrà la presentazione del libro “Giorgio Gaslini. Non solo Jazz”, uscito per la casa editrice Eco, alla presenza dell’autore Adriano Bassi e della moglie del grande pianista. Il libro ripercorre gli anni della carriera di Gaslini: un occhio perennemente rivolto al futuro e mai vincolato al passato, ripreso con grande tenacia, ma sempre arricchito di novità. Un altro libro verrà presentato alla Libreria Feltrinelli sabato 17 marzo alle 16.30: “Charles Mingus. L’uomo, la musica, il mito” scritto da Krin Gabbard ma che vede il musicologo Francesco Martinelli come curatore della traduzione italiana. Sarà lui a presentare il volume, edito da EDT. Di formazione classica e di ascendenza mista (aveva nonni cinesi, svedesi e africanoamericani), Charles Mingus è stato uno dei più importanti innovatori musicali del Ventesimo secolo.

concertone del Primo Maggio a Roma, suonando con grandi nomi della musica pop, ma con una bagaglio di esperienze in svariati generi, tra cui il Jazz. Alla Milestone School of Music domenica 11 marzo e per tutta la giornata, Lorenzo Poli presenterà “Il basso oggi" dove parlerà del suo strumento, delle sue evoluzioni ed esperienze, facendo anche suonare i partecipanti (max 20 + uditori).

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IMPROVVISAZIONE TRA LE OPERE


In collaborazione con il dipartimento Jazz del Conservatorio “Nicolini” avranno luogo una masterclass e una conferenza, adatte sia agli studenti, sia ad un pubblico tecnicamente meno preparato, visto il loro carattere divulgativo. Il grande Uri Caine, prima del suo concerto che si terrà la sera stessa, alle 16.00 di sabato 3 marzo terrà una masterclass gratuita aperta a tutti, dove parlerà del suo stile e della sua tecnica esecutiva e compositiva, più in generale del rapporto con lo strumento che l’ha reso celebre in tutto il mondo: il pianoforte. Mentre sabato 17 marzo alle 15.00 il musicologo Stefano Zenni terrà una conferenza dal titolo "Trinkle Tinkle: il pianoforte jazz come strumento a percussione". Il pianoforte è come una grande arpa, ma i martelletti inglobano in un certo senso uno strumento a percussione. La storia del jazz è attraversata da un approccio energico e gestuale che proietta sulla tastiera la fisicità dei tamburi africani. Molto articolato si presenta il programma della giornata di studi che quest’anno si terrà domenica 4 marzo nella sede del Piacenza Jazz Club, patrocinato dal Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna, tutta incentrata sul rapporto tra Jazz e Cinema, un binomio ricco di suggestioni. Dal titolo “Accordi e disaccordi. Casi ed esperienze di Jazz al cinema”, vede come responsabile scientifico e moderatore Stefano Zenni. Oltre a vari interventi che si susseguiranno nel corso dell’intera giornata, tra i quali il compositore Battista Lena, il convegno si chiuderà alle ore 18.30 con la proiezione del film del 2017 “Enrico Rava. Note necessarie” della regista Monica Affatato, presente per raccontare la sua testimonianza. 18

DONATORI DI MUSICA Cambia la formula, adattandosi quanto più possibile alle esigenze di luoghi che ospitano fragilità e sofferenze, come gli ospedali, ma non muta di certo il desiderio del Piacenza Jazz Fest di stare accanto a chi si trova in situazioni di difficoltà e fatica. Quest’anno l’iniziativa “Donatori di musica”, in collaborazione con l’Ausl di Piacenza e il “Pellicano onlus”, prevede una sferzata di allegria con il trombonista Mauro Ottolini il 17 febbraio nel reparto di Pediatria dell’ospedale Guglielmo da Saliceto e un “punto festival”, nel corridoio di accesso ai vari reparti del primo piano, con la presenza fissa di un pianoforte e sedute a disposizione dei degenti che vorranno approfittarne. I suoni si diffonderanno comunque senza invadenza anche nei corridoi interni ai reparti. Un vero e proprio programma calendarizzato di circa dodici eventi, offrirà la possibilità di usufruire dei benefici della musica dalle ore 13.30 alle ore 14.15. Sempre nell’ottica di offrire un servizio, ma in questo caso ai detenuti e alle guardie carcerarie, sarà anche il concerto presso la casa circondariale delle Novate in collaborazione con l’Associazione “Oltre il muro”, che vedrà coinvolto lo Spirit Gospel Choir diretto da Andrea Zermani e Anna Chiara Farneti.

L’ALTRO FESTIVAL

APPROFONDIMENTI E GIORNATA DI STUDI


IL JAZZ AL CENTRO APERITIVO SWING

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Corposa anche quest’anno la rassegna “Il Jazz al Centro – Aperitivo Swing”, in stretta collaborazione con la Direzione del Centro Gotico che vedrà esibirsi, sempre dalle ore 17.45, tre formazioni davvero ragguardevoli. Domenica 25 febbraio aprirà la kermesse il frontman Sergio “Tamboo” Tamburelli con i suoi “Jazz & Blues Society” in un programma che vedrà sui tavoli della piazzetta centrale un “menù” di brani che il pubblico potrà “ordinare”. Domenica 4 marzo vedrà il gradito ritorno della figura più swing di Piacenza, che attualmente si è trasferita nella Svizzera tedesca, parliamo di Georgia Ciavatta in quintetto. Per chiudere l’11 marzo, il chitarrista e crooner Giuliano Ligabue con la sua swing band di otto elementi, allieterà l’aperitivo delle famiglie e dei tanti appassionati che frequentano questa fortunata rassegna, gustando un aperitivo offerto in ognuna delle tre occasioni dalla Direzione del Centro.

JAZZ BRUNCH Immancabili i due Jazz Brunch che aiutano a ritagliarsi una parentesi dall’affanno, forse perché si ascolta buona musica e si degustano alcune sfiziose prelibatezze nel giorno più rilassante della settimana, di domenica. Il primo brunch si terrà al Dubliners Irish Pub, locale che ormai ha fatto del brunch domenicale un’istituzione. A suonare domenica 25 febbraio alle 12.30 sarà il Mike Frigoli Trio. In più nel secondo caso, si potrà beneficiare di uno dei panorami più belli che offre la città. La location, infatti, è quella del settimo piano dell’Albergo Roma, dove domenica 11 marzo alle ore 12.30 suoneranno i Classic Jazz Five, un quintetto di Jazz tradizionale che rivisita i temi più noti e non della musica afroamericana dai primi del Novecento agli anni Trenta.


Il concorso a premi “Chicco Bettinardi”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è organizzato dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il supporto di Yamaha Music Europe GmbH - Branch Italy e si prefigge di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz italiano e di promuoverne le attività.

CONCORSO CHICCO BETTINARDI 20

LE SEZIONI La Sezione “A” (solisti) è rivolta a giovani talenti del Jazz italiano che ancora non abbiano compiuto il 30° anno di età (non è previsto un limite minimo di età). La Sezione “B” (gruppi) è rivolta a nuovi gruppi del Jazz italiano che abbiano tutti i componenti che ancora non abbiano compiuto il 35° anno di età (non è previsto un limite minimo di età). Le formazioni accettate vanno dal trio al quintetto. La Sezione “C” (cantanti) è riservata ai cantanti jazz che al momento dell’iscrizione non abbiano ancora compiuto il 30° anno di età (anche in questo caso non è previsto un limite minimo di età). La Sezione “D” è riservata alla miglior “opera prima” pubblicata da un artista o gruppo jazz italiano nel corso dell’anno precedente la competizione.


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PREMI Sezione A 1° classificato: 1.300 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2019” e il “Premio Libertà” 2° classificato: 750 euro

LE PREMIAZIONI

Sezione B 1° classificato: 1.600 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2019” e il “Premio Libertà” 2° classificato: 800 euro

I vincitori saranno premiati in occasione del Galà di premiazione a chiusura del Piacenza Jazz Fest 2018, in programma domenica 25 marzo, alle ore 18.00, presso lo Spazio Rotative di Piacenza.

Sezione C 1° classificato 700 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2019” e il “Premio Libertà” 2° classificato 350 euro


SONIA SPINELLO TRIO

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GENNAIO

MERCOLEDÌ

CONCERTO DI PRESENTAZIONE ALLA CITTÀ | ANTEPRIMA

Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano

INGRESSO LIBERO

SONIA SPINELLO TRIO “Wonderland”

Sonia Spinello voce Roberto Olzer pianoforte Fabio Buonarota tromba Per il concerto di anteprima che si tiene in occasione della presentazione del festival alla cittadinanza, a ingresso gratuito grazie al prezioso sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, si è scelto di dare spazio a un omaggio dedicato a uno dei più grandi artisti della scena musicale mondiale come Stevie Wonder, che ha influenzato la musica a 360°. Il progetto, intitolato infatti “Wonderland”, è sfociato anche in un omonimo disco uscito per l’etichetta Abeat Records, nato da un’idea della cantante Sonia Spinello, che si avvale dell’accompagnamento di valenti musicisti, quali Roberto Olzer al pianoforte e Fabio Buonarota alla tromba. E proprio dalla profonda dedizione per le composizioni di Stevie Wonder nasce “Wonderland”, un viaggio in chiave jazz nella vita e nella musica di questo grandissimo artista. In breve tempo, a partire dall’uscita del disco e dalle sue esecuzioni live, molte recensioni e interviste in territorio nazionale stanno dando valore a quest’ultimo lavoro di Sonia Spinello. Ma non solo, il disco sta avendo molto successo ed è distribuito in diverse parti del mondo, tra cui gli Stati Uniti e il Giappone. Proprio in Giappone è stato selezionato, fra moltissime produzioni provenienti da tutto il mondo, per il primo posto della classifica audiofila riservata alle voci internazionali del Jazz, stilata da una delle riviste giapponesi di critica Jazz più autorevoli come “HIHYO – Jazz Critique Magazine”.

I CONSIGLI DI JODY Sonia Spinello Quartet “Wonderland”

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ORE 21:15


MAURO OTTOLINI ORCHESTRA

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FEBBRAIO

SABATO

ORE 21:15 Spazio “Le Rotative”

MAURO OTTOLINI ORCHESTRA

IN ABBONAMENTO

“Tenco. Come ti vedono gli altri” Mauro Ottolini direzione, arrangiamenti, trombone e voce Karima voce Vanessa Tagliabue Yorke voce Stefano Menato saxofoni

Paolo De Giuli cornetta Roberto de Nittis pianoforte Enrico Terragnoli chitarra, banjo Riccardo Di Vinci contrabbasso Paolo Mappa batteria

ORCHESTRA SINFONICA 20 archi, 2 flauti, 2 clarinetti, 2 trombe, 2 corni, 2 fagotti, 1 oboe Il mondo del jazz italiano deve molto ai cantautori, specialmente a quelli della scuola genovese che con il loro approccio anticonvenzionale hanno saputo rinnovare profondamente la musica leggera italiana. Non c’è jazzista che non abbia suonato e reinterpretato a modo suo qualche brano di Bindi, di De André o di Tenco. Vista la grande passione di Ottolini per Luigi Tenco e in virtù del successo ottenuto alla prima esecuzione, in occasione del 50° anniversario della sua morte proprio al Premio Tenco, ha preso corpo l’idea di un tributo che fosse né scontato né banale, alla maniera di Ottolini. Il progetto è diventato anche un disco, che s’intitola “Tenco. Come ti vedono gli altri”, presentato anche all’ultima edizione di Umbria Jazz. Sul palcoscenico sarà schierata un’Orchestra Sinfonica di più di trenta elementi insieme agli “storici” Sousaphonix, una band di altri nove, sotto la direzione e con gli arrangiamenti dello stesso Ottolini. Le voci saranno quelle di due interpreti raffinate come Karima e Vanessa Tagliabue Yorke. Il lavoro dell’estro di Ottolini ha dato origine a un sorprendente viaggio attraverso il songbook di Luigi Tenco, realizzato con passione, amore e dedizione, ben lontano dai manierismi e la retorica che si trovano di solito nei dischi tributo. L’idea di fondo – che è pure e l’aspetto più apprezzato nel lavoro del jazzista – risulta la bravura nell’offrire quasi un’esistenza nuova a tutti i pezzi del cantautore genovese, valorizzandone gli elementi ancor oggi modernissimi.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: "Mauro Ottolini Sousaphonix – Tenco. Come ti vedono gli altri” (con Rossana Casale, Gino Paoli, Daniele Silvestri, Vanessa Tagliabue Yorke).

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Interi € 25 Ridotti € 22 Prevendita online www.diyticket.it


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FEBBRAIO VENERDÌ

IN ADVANCE Massimo Falascone saxofoni, cracklebox Alessandra Novaga chitarra elettrica Filippo Monico batteria e percussioni

ORE 21:30 CANTIERE SIMONE WEIL c/o serra palazzo Ghizzoni Nasalli Via Gregorio X, 9 (PC)

INGRESSO LIBERO

con tessera del circolo

I musicisti di questo trio sono attivi nel campo della musica improvvisata e di ricerca e confluiscono da esperienze diverse. Alessandra Novaga è di estrazione classica, ma da anni è dedita a nuovi linguaggi, Massimo Falascone e Filippo Monico sono presenti sullo scenario avant-jazz e dell’improvvisazione radicale da tempo ormai quasi indefinibile. Con tante cose in comune, quando si ritrovano a fare musica insieme, una musica aperta e generosa, per nulla al mondo rinuncerebbero al piacere di farsi cogliere, vicendevolmente, di sorpresa. Al centro di tutto, come sempre, il suono.

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DA OLTRE DIECI ANNI UN'IMPORTANTE MILESTONE ATTIVITÁ DIDATTICA

MUSICALE


IMPROVVISAZIONE TRA LE OPERE

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FEBBRAIO

SABATO

BIONDINI,TOSQUES, BALDUCCI - TRIO “Leggero”

GALLERIA D’ARTE MODERNA “RICCI ODDI” via San Siro, 13 (PC)

INGRESSO LIBERO

Si rinnova anche quest’anno il “cammino musicale” tra alcune delle opere esposte nella Galleria Ricci Oddi. Un modo nuovo di viverle, un’immersione nella bellezza figurativa e musicale con il progetto “Leggero” del trio Biondini-Tosques-Balducci. Una musica d'avventura, perennemente oscillante tra Mediterraneo e Mitteleuropa, fra folklore e tradizione colta. Seguendo una sorta di periplo europeo, l'Ensemble intesse un discorso coerente, al cui centro rimane l'esperienza jazzistica del fare musica. Una musica sensuale e suadente, capace di strappare qualche stupito sorriso per le sue stregonerie, ma anche di essere così amabilmente crudele. I temi fluidi, creativi, emozionali, si impongono per poesia e ispirazione; le composizioni, intrise di danza, svelano presto la loro natura di sogni raccontati con le note, che scorrono come un flusso motivato e potente a commentare un percorso preparato tra i dipinti.

Via Cornelio Musso, 5, 29122 Piacenza Tel. 0523 579034 www.piacenzajazzclub.it

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ORE 17:30

Luciano Biondini fisarmonica Antonio Tosques chitarra classica Pierluigi Balducci basso acustico


L.A.J. BIG BAND KOINAIM

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FEBBRAIO

SABATO

L.A.J. BIG BAND

FEAT. J. GIROTTO E P. CORRADINI “Escenas Argentinas”

KOINAIM

(vincitori sezione B - Concorso “Bettinardi 2017”)

Salsomaggiore Terme (PR) Sala Europa, Palazzo dei Congressi

IN ABBONAMENTO Interi € 20 Ridotti € 16 Prevendita online www.diyticket.it

L.A.J. BIG BAND

Paolo Brunori, Daniele Talacchia, Lorenzo Mainardi, Lorenzo Dal Rovere e Giorgio Caselli trombe

Javier Girotto saxofoni e flauti Pablo Corradini bandoneón e fisarmonica

Daniele Monaci, Ylenia Senigalliesi, Anastasia Giardinieri, Leonardo Rosselli e Federico Zoppi saxofoni

KOINAIM

Giancarlo Ciaschini, Daniele Turchetti, Glauco Benedetti e Paolo Del Papa tromboni

Marco Zagaglia chitarra Nico Tangherlini pianoforte Simone Castracani basso Luca Di Tullio batteria

Dirige: Roberto Gazzani

Miriana Faieta voce Christian Mascetta chitarra Pietro Pancella basso elettrico Michele Santoleri batteria

Per la prima volta in trasferta a Salsomaggiore Terme, grazie al particolare interessamento del Sindaco Filippo Fritelli, il Piacenza Jazz Fest presenta una serata articolata e ricca di musica. I primi a esibirsi saranno i Koinaim, vincitori della sezione Gruppi del Concorso “Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz italiano 2017” con il loro vecchio nome Blackish. Quattro giovanissimi talenti (21 anni l’età media dei suoi componenti), che suonano un Jazz Fusion con venature Nu-Soul e che vogliono fare della sperimentazione la loro cifra distintiva. L’anno scorso avevano convinto tutti, la critica certamente, ma avevano impressionato positivamente anche il pubblico, grazie a interpretazioni davvero coinvolgenti e mai banali eseguendo inediti di loro composizione.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Pablo Corradini Quintet "Betango"; Aires Tango & Javier Girotto "Escenas Argentinas"; Koinaim “View in Pieces” (di prossima pubblicazione)

L.A.J. Big Band (Libera Accademia del Jazz), è un’orchestra di 18 elementi diretti dal maestro Roberto Gazzani, il quale ha da subito abbracciato il progetto “Escenas Argentinas” che presenta un repertorio di brani originali composti dal bandoneonista Pablo Corradini e dal saxofonista Javier Girotto, che tra l'altro saranno ospiti sul palco, in aggiunta alla big band. I due musicisti e amici nella vita, hanno diverse cose in comune, ma certamente la più evidente è il legame con la musica della loro terra (tango, ma non solo) e un’incredibile passione per il Jazz. Ne nasce un sodalizio fortunato, che ha dato vita a questo progetto dal nome emblematico e che propone un repertorio originale (importante di questi tempi!) e ispirato alla più squisita tradizione sudamericana.

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ORE 21:15


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FEBBRAIO DOMENICA

Jazz Brunch al Dubliners

MIKE FRIGOLI TRIO Mike Frigoli chitarra e voce Mauro Sereno contrabbasso Simone Gagliardi batteria

DALLE ORE 12:30 DUBLINERS IRISH PUB Via S. Siro 24 (PC) Tel. 0523.336791

INGRESSO LIBERO BRUNCH E CONCERTO € 20 Solo su prenotazione tel. 320.2827656 dublinerspiacenza@gmail.com

Prosegue la bella tradizione dei “Jazz Brunch” domenicali. Gustose proposte culinarie condite da ottima musica jazz. In questo caso da una riuscita miscela di Gypsy e Swing, particolarmente adatta ad accompagnare momenti leggeri e conviviali, pur senza perdere di eleganza e contenuti. Un trio nuovo di zecca, quello di Mike Frigoli, un giovanissimo chitarrista (e cantante) che raccoglie consensi ad ogni concerto.

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Un piatto a scelta + Buffet dolce/salato + Dolce + Caffè Americano a volontà

Salmon Pancake Pancakes salati con Philadelphia, salmone marinato, asparagi, germogli di soia e mirtilli rossi.

MENU’

Double Hot Piggy Dog Würstel di suino, spalla di maiale sfilacciata, insalata di patate, carote e yogurt, maionese ai capperi e cavolo viola.

Bacon and Eggs Immancabili uova all’occhio di bue, croccante bacon, salsiccia alla piastra, fagioli conditi e pomodori al forno. Octopus Bag Cartoccio di polpo con purea di patate, pesto senz’aglio, pomodorini semisecchi, olive taggiasche e capperi. Vegan Burger Polpetta di melanzane, humus di ceci, germogli di ravanello e cime di rapa. Fish Burger Polpetta di fritta di baccalà, cipolle caramellate, maionese al pomodoro e crema di olive. Crostone del Prof. Pane di Altamura con crema di burrata, insalata di puntarelle, acciughe, uova di quaglia e terra di olive. Miso Soup Zuppa di miso con spaghetti di grano saraceno, cipollotto, alga wakame, ravanello, funghi portobello e uovo all’occhio di bue.

Smoked Chicken Tagliata di pollo affumicato, con cous cous di verdure miste, uvetta e pinoli. Insalata panzanella Insalata mista con cetrioli, pomodorini, cipolla di Tropea, olive taggiasche, crostini di Altamura, feta greca e basilico. ____________ Cheesecake al caffè e cioccolato Palline di ricotta al pistacchio su coulis di frutti di bosco e menta Pancakes con burro di arachidi e crumble di croccante alle noci ____________ Caffè americano libero e senza limiti


Centro Commerciale Gotico via Emilia Parmense, 151 (PC)

CONCERTI LIBERI E GRATUITI CON APERITIVO In collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza

IL JAZZ AL CENTRO – Aperitivo Swing

TAMBOO JAZZ & BLUES SOCIETY “À la carte”

FEBBRAIO

DOMENICA

Sergio "Tamboo" Tamburelli voce e ammenicoli Alessandro Roveda armonica Alessandro Balladore chitarra Gian Marco "Jimmy" Straniero contrabbasso Stefano Resca batteria Una band composta da cinque elementi, capitanata dal noto “crooner” pavese Sergio “Tamboo” Tamburelli, dalla voce piena e dalla funambolica presenza, sulle scene dagli anni Ottanta. La Tamboo Blues & Jazz Society è un ensemble scatenato e raffinato al contempo, con tutta l’energia data dal repertorio che combina i due generi del Jazz e del Blues con grande sapienza negli arrangiamenti. Lo spettacolo non offre mai solo musica, ma diventa un vero show che si sviluppa tra gag e battute, note sigillate tra sorrisi e aneddoti. In scena non si risparmia, coinvolge la platea, strizza l’occhio al cabaret, coinvolge il pubblico in momenti di vera improvvisazione. Il progetto “À la carte” si basa su un’idea davvero bizzarra ma ottima per un’audience eterogenea e che vuole divertirsi; i musicisti predisporranno un menù sui tavoli e il pubblico potrà “ordinare” il piatto-canzone” che preferisce, scegliendolo all’interno del menù. Il gruppo inoltre, si sposta in modo acustico e potrà passeggiare nella galleria del centro commerciale, facendo visita anche a qualche esercente. Insomma un appuntamento che si preannuncia imperdibile.

ORE 18:00 E ORE 21:00 Milestone Via Emilia Parmense, 27 (PC)

INGRESSO € 10 Intero ricavato devoluto all'AISM

Piacenza Jazz Fest e “Le Stagnotte” per l’AISM

STORYVILLE CLUB Piece musico-teatrale Le attrici: Giorgia Demaldè, Elisa Fantinati, Luisa Guida, Sara Iardino, Sara Marenghi, Tania Minichelli, Giovanna Proia, Manuela Schiavi, Marisa Sogni, Miriam Stefanoni I musicisti: Gianni Azzali (sax), Gianni Satta (tromba), Stefano Caniato (pianoforte), Mauro Sereno (contrabbasso), Luca Mezzadri (batteria) Regia: Cristina Spelta Un’iniziativa nuova e degna di nota quella della collaborazione musico-teatrale con la compagnia “Le Stagnotte” a favore dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Se c’è un quartiere dove il jazz ha potuto muovere i primi passi e crescere è quello di Storyville a New Orleans. Nel 1896 il consigliere municipale Sidney Story promulgò un’ordinanza che circoscriveva l’esercizio della prostituzione in un quartiere di trentotto edifici vicino a Canal Street: questo quartiere, battezzato dagli abitanti di New Orleans “Storyville” appunto, rappresentò la capitale del vizio di tutti gli Stati Uniti e le sue strade, prima fra tutte la leggendaria Basin Street (immortalata nel famoso “Basin Street Blues”), divennero presto un autentico paradiso per prostitute e malviventi. A Storyville si suonava ovunque, dai bar ai bordelli, nelle strade e nei negozi, oltre ovviamente alle sale da ballo e ai cabaret. Nasce da questa curiosità lo spettacolo “Storyville Club”, un susseguirsi di monologhi e musica, di cori e di coup-de-teatre, che svelano agli spettatori un volto inedito dell’universo femminile. Ambientato negli anni ‘30 in un classico bordello del quartiere, “Storyville Club” dipana storie e vicende delle sue ragazze, o, come venivano chiamate un tempo “le donne dell’amore”.

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ORE 17:30

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FEBBRAIO MARTEDÌ

DANIELE CIUFFREDA ORGAN TRIO “Out On the Ninth Day” Daniele Ciuffreda chitarra Alberto Marsico organo Hammond Daniele Pavignano batteria

ORE 22:00 LA MUNTA’ Via Giuseppe Mazzini, 72 (PC) Tel. 0523.498929

INGRESSO LIBERO

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Daniele Ciuffreda guida il suo trio attraverso composizioni originali, tratte dal nuovo album "Out On The Ninth Day" di prossima uscita, che vede come special guest il trombettista Fabrizio Bosso. Swing travolgente, groove intenso, Blues unito alla consueta voglia di rendere omaggio alle songs più celebri della tradizione Jazz, sono gli ingredienti di un progetto che è un eccellente manifesto del Jazz italiano. Nel 2014 dopo aver conseguito la Laurea Triennale in Chitarra Jazz presso il Conservatorio di Torino, Ciuffreda si è trasferito a Londra, dove ha frequentato la “Guildhall School of Music e Drama”, conseguendo il Master in Jazz Performance nel 2015. Le formazioni con cui collabora o di cui è leader lo hanno portato a suonare in Italia, Regno Unito, Austria, Scozia e Bulgaria, avendo la fortuna di esibirsi tra gli altri al Festival Jazz di Torino, Break in Jazz, EFG London Jazz Festival, Ronnie Scott’s e Birmingham Symphony Hall.


MARCO BRIOSCHI BOP QUARTET CIRCOLO ARCI “AMICI DEL PO” Via Tinazzo, 30 | Monticelli d'Ongina Tel. 0523.827781

INGRESSO LIBERO con tessera Arci

FEBBRAIO

MERCOLEDÌ

Marco Brioschi tromba e flicorno Andrea Dondi pianoforte Stefano Belluzzi contrabbasso Paolo Mozzoni batteria Un luogo al Fest molto caro, quello degli “Amici del Po”, che sta dando il tutto per tutto per continuare a fare Cultura e quindi anche a proporre buona musica (tra questa tanto Jazz!). Anche quest’anno il concerto in programma sulle rive del grande fiume è speciale; si tratta di uno dei più poetici trombettisti italiani: il milanese Marco Brioschi in un quartetto che, già nel nome, si ispirerà ai grandi del “Be-Bop”, il genere che vide come icone Charlie Parker e Dizzy Gillespie.

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ORE 21:30

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03

Masterclass

MARZO

MASTERCLASS DEL PIANISTA URI CAINE Il grande Uri Caine, prima del suo concerto che si terrà la sera stessa, alle 16.00 di sabato 3 marzo terrà una masterclass dedicata ai pianisti e musicisti tutti, ma gratuita e aperta a tutti, dove parlerà del suo stile e della sua tecnica esecutiva e compositiva, più in generale del rapporto con lo strumento che l’ha reso celebre in tutto il mondo: il pianoforte. Un’occasione rara per venire a stretto contatto con uno dei più brillanti musicisti del nostro tempo.

SABATO

ORE 16:00 CONSERVATORIO “G. NICOLINI” Salone o Auditorium via S. Franca, 35 (PC)

INGRESSO LIBERO


DAVE DOUGLAS URI CAINE

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03

MARZO

SABATO

DAVE DOUGLAS – URI CAINE ORE 21:15

“Present Joys”

Conservatorio “G Nicolini”

Dave Douglas tromba Uri Caine pianoforte

Interi € 20 Ridotti € 16 Solo prevendita locale e prenotazioni telefoniche

In coproduzione con Jazz Network (Crossroads) N.B. - Uri Caine alle ore 16:00 terrà una masterclass a frequenza gratuita in Conservatorio Due musicisti di altissimo livello, entrambi acclamati come raffinati interpreti, entrambi forti di una felice carriera trentennale, si erano già incontrati numerose volte in diverse occasioni e in varie formazioni, ma è stato solo con “Present Joys”, che è anche il titolo di un album che raccoglie questa esperienza, che i due hanno deciso di dare vita ad un lavoro comune che potesse valorizzare una collaborazione importante come la loro, fatta di amicizia, stima e complicità. Insieme i due fanno davvero scintille. Entrambi dotati di una padronanza tecnica sopraffina, di grande raffinatezza esecutiva e di un’intelligenza musicale portata all’innovazione e alla libera improvvisazione, riescono a spaziare tra i generi con molta fluidità, ma al contempo mantenendosi sempre in equilibrio con le melodie di riferimento. In questo caso sono i vecchi inni protestanti, che hanno scelto come loro voce guida. I brani contenuti nell’album che verranno presentati anche nel corso di questo eccezionale concerto al Conservatorio Nicolini, sono, infatti, tutti ispirati alla “Sacred Harp”, la musica sacra corale della tradizione americana che, a partire dalle comunità del New England già tra la fine del XVIII e la prima metà del XIX secolo, si sviluppò poi via via anche nel resto degli Stati Uniti. Ad affiancare alcuni di questi inni che vengono cantati solitamente “a cappella” durante le celebrazioni protestanti, vi sono altre composizioni dello stesso Douglas che ne riprendono le sonorità e ne mantengono l’ispirazione, pur se di gusto più contemporaneo. Nonostante il forte richiamo alla tradizione, è nella reinterpretazione in chiave jazz e attraverso l’improvvisazione e la sperimentazione che i due musicisti newyorkesi eccellono, offrendo il meglio di sé.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Dave Douglas & Uri Caine: “Present Joys” Dave Douglas: “Brazen Heart” Uri Caine trio: “Siren”

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FUORI ABBONAMENTO


04 MARZO

DOMENICA

Giornata di studi

ACCORDI E DISACCORDI CASI ED ESPERIENZE DI JAZZ AL CINEMA ORE 10:00-13:00 15:00-18:00 MILESTONE SCHOOL OF MUSIC via Musso, 5 (PC)

Responsabile scientifico e moderatore: Stefano Zenni con il Patrocinio del Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna

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Jazz e Cinema, un binomio ricco di suggestioni, ma anche di esiti contraddittori. La cultura afroamericana e i cliché di Hollywood, il flusso dell'improvvisazione musicale imbrigliato nel montaggio a tavolino, le biografie di artisti eccentrici e le necessità artiche del documentario; sono queste alcune delle tematiche del convegno organizzato sotto la supervisione di Stefano Zenni. Un’occasione di divulgazione e di approfondimento, in cui si succedono i punti di vista e i racconti professionali del compositore Battista Lena e della regista Monica Affatato insieme agli approfondimenti storici dei critici Guido Michelone e Lapo Gresleri. In conclusione sarà proiettato il film "Enrico Rava. Note necessarie” di Monica Affatato.

PROGRAMMA: Ore 10:00/11:30 Guido Michelone I jazzisti allo schermo. Kitsch Biopic e New Biopic nel cinema hollywoodiano ed europeo Ore 11:30/13:00 Battista Lena La mia musica per il cinema. Il jazz dalla composizione alla post-produzione (pausa pranzo) Ore 15:00/16:30 Lapo Gresleri Do the Right Rhythm. La musica afroamericana nel cinema di Spike Lee Ore 16:30/18:00 Monica Affatato Girare un documentario jazz: l’esperienza con Enrico Rava

ORE 18:30 PROIEZIONE DEL FILM “ENRICO RAVA. NOTE NECESSARIE” DI MONICA AFFATATO


04

MARZO

DOMENICA

IL JAZZ AL CENTRO – Aperitivo Swing

GEORGIA CIAVATTA QUINTET Centro Commerciale Gotico via Emilia Parmense, 151 (PC)

CONCERTI LIBERI E GRATUITI CON APERITIVO In collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza

La cantante Georgia Ciavatta in un omaggio allo Swing Georgia Ciavatta (ex SugarPie & the Candymen) da qualche anno vive nella Svizzera tedesca con il suo compagno e frequenta il locale Conservatorio, oltre ad avere un’intensa attività professionale. Il Piacenza Jazz Fest l’ha “acciuffata” in una delle sue rentrée per una serie di concerti in alta Italia e la propone nella rassegna “Il Jazz al Centro – Aperitivo Swing” con un progetto che fa del vero Swing il protagonista assoluto. Potremo ascoltare brani famosi della tradizione, insieme ad alcune chicche tratte da un repertorio poco frequentato ma gustosissimo, che rendono il concerto un reale tuffo nella New Orleans dei nostri sogni.

Georgia Ciavatta voce Gianni Satta tromba Niccolò Cattaneo pianoforte Daniele Tortora contrabbasso Pasquale Fiore batteria

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ORE 17:30


06 MARZO

MARTEDÌ

PLACES 4ET Luciano Zadro chitarra Luca Dell’Anna pianoforte elettrico e tastiere Alex Carreri basso elettrico Maxx Furian batteria

ORE 21:30 BACICCIA CAFFE’ LETTERARIO via Dionigi Carli, 7 (PC) Tel. 0523.606684

INGRESSO LIBERO

Il quartetto interpreta brani rappresentativi del genere Fusion, come “Little Shoes” e “After You” di Mike Stern, “Actual Proof” di Herbie Hancock), “Get To It” della Dave Weckl Band, e propone rivisitazioni originali, attingendo da hits come “Gateway” (EWF) e “Jumpin’ Jack Flash” dei Rolling Stones, completando la scaletta con composizioni caratterizzate da spiccati elementi tematici come “Three Days” di Alessandro Carreri, “Song for Bilbao” di Pat Metheny e “Made in France” del grande Birely Lagrene.

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08

AMBRA LO FARO & STONE MONKEYS

MARZO GIOVEDÌ

Ambra Lo Faro voce Alessandro Abbatiello pianoforte e Fender Rhodes Marco Devito chitarra elettrica Marcello Ferrari basso elettrico Lorenzo Crespi batteria

ORE 21:30 DUBLINERS IRISH PUB Via S. Siro, 24 (PC) Tel. 0523.336791

INGRESSO LIBERO

Il jazz non sono solo brani standard, ma questo lo sapete già. Su questo concetto si basa la fresca formazione di Ambra Lo Faro e Alessandro Abbatiello; il progetto nasce, infatti, con l'idea di fare del Funky di gusto, dove groove e Rhythm and Blues sono davvero evidenti ma con un'attenzione particolare per il Jazz e l’improvvisazione, alla base del background artistico di tutti i componenti. E' così che nasce Stone Monkey, un concentrato adrenalinico di Funky, Soul e R&B, da Aretha Franklin, a James Brown, fino alle atmosfere del primo Stevie Wonder. Una serata adatta a chi vuole divertirsi sul groove di una band di talento, perfetto connubio fra divertimento e qualità.


I libri di Jazz - Presentazione del libro:

"GIORGIO GASLINI, NON SOLO JAZZ" GALLERIA D’ARTE MODERNA “RICCI ODDI” via San Siro, 13 (PC)

INGRESSO LIBERO

MARZO

SABATO

di e con Adriano Bassi Ospite d’eccezione la signora Simona Caucia, vedova del Maestro Gaslini. Il volume è una nuova versione aggiornata e ampliata di un libro-intervista, scritto nel lontano 1986 con le parole esatte dette dal Maestro. Lavoro che vide autore e musicista instancabili lavorare spesso anche fino a tarda notte. Inoltre il testo riporta ben quarantaquattro testimonianze di importanti personaggi che lavorarono con Gaslini, tra i quali Enrico Intra, Paolo Fresu, Bruno Tommaso, Gianluigi Trovesi, Gianni Cazzola, Wally Allifranchini, Gabriele Comeglio e tantissimi altri. È l’unico libro al mondo veramente completo ed esaustivo su Giorgio Gaslini tanto che il critico Adriano Mazzoletti l’ha definito “un testo di riferimento”. La presentazione sarà impreziosita dalla presenza della vedova del Maestro, la signora Simona Caucia, che sarà intervistata dallo stesso autore. Adriano Bassi, nato a Milano, è concertista di pianoforte, compositore e direttore d’orchestra. Ha scritto vari libri di argomento musicale e storico. Ha collaborato con il Teatro alla Scala ed è consigliere della Società Dante Alighieri di Milano. Collabora in veste di musicologo con la RAI e con la Radio Vaticana.

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ORE 16:30

10


ARTURO CACCAVALE QUINTET

NNENNA FREELON QUARTET

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10

MARZO

SABATO

NNENNA FREELON QUARTET ARTURO CACCAVALE QUINTET

ORE 21:15 Fiorenzuola d’Arda (PC) Teatro Comunale Verdi

IN ABBONAMENTO Interi € 20 Ridotti € 16 I posti palco non di parapetto e i loggioni per il concerto a Fiorenzuola del 10 marzo saranno ulteriormente ridotti a € 18 per gli interi e € 14 per i ridotti Prevendita online www.diyticket.it

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Nnenna Freelon: “Homefree”

NNENNA FREELON QUARTET

ARTURO CACCAVALE QUINTET

Nnenna Freelon voce Miki Hayama pianoforte Mads Vinding contrabbasso Mario Gonzi batteria

Arturo Caccavale voce e tromba Mario Nappi pianoforte Giovanni Aquino chitarra Corrado Cirillo contrabbasso Luca Mignano batteria

Il primo a esibirsi sarà Arturo Caccavale, acclamato vincitore lo scorso anno del Concorso Bettinardi abbinato al Piacenza Jazz Fest per la Sezione Cantanti, accompagnato da un quintetto che porta il suo nome, ma la cui sezione ritmica (Mario Nappi Trio) vinse anni fa nella Sezione Gruppi. Una serata in cui, a fare da protagonisti, saranno suoi brani inediti le cui note affondano in ritmi e melodie differenti, ma che trovano nel Jazz la loro radice comune. Dalla formazione musicale trasversale, il cantante s’ispira alla Soul Music di Stevie Wonder, mescolando i ritmi sudamericani di Gilberto Gil, João Bosco, Djavan alle influenze del cantautorato italiano, in particolare De Gregori, Dalla, Samuele Bersani e Joe Barbieri. Nel secondo set sarà quindi la volta della voce prodigiosa di Nnenna Freelon, accompagnata dal suo trio, che ammalierà tutti, come sempre è capitato nelle rare occasioni in cui il pubblico italiano ha potuto applaudirla dal vivo. La cantante americana infatti, centellina le date fuori dal suo Paese, concedendosi ben poco. La Freelon presenta, in seducenti interpretazioni, alcuni brani della Black Music più raffinata del nostro tempo. Con ben sei prestigiose nomination ai Grammy Awards nel suo carnet, la cantante è una delle indiscusse star del canto jazz internazionale. Dodici gli album all’attivo come solista, tra le sue numerose collaborazioni spiccano quelle con Ray Charles, Al Jarreau e Dianne Reeves. A tutto ciò Nnenna Freelon è giunta grazie ad innate doti vocali che col tempo hanno acquisito forza e spessore, sposandosi con una raffinata espressività e con un’invidiabile presenza scenica. E benché sia ormai assurta negli States al rango di celebrità, la Freelon pone sempre in primo piano l’idea di musica e arte come strumenti educativi e sociali. L’effetto che questa cantante ha sul pubblico è notevole: la purezza e la chiarezza della sua voce riescono a coinvolgere emotivamente anche l’ascoltatore più esigente.

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(vincitore sezione C - Concorso “Bettinardi 2017”)


11 MARZO

IL BASSO ELETTRICO OGGI Workshop a cura di Lorenzo Poli

DOMENICA

ORE 9:30-13:30 15:00-19:00 MILESTONE SCHOOL OF MUSIC via Musso, 5 (PC)

QUOTA D’ISCRIZIONE: € 25 (€ 20 per gli allievi MSOM e “Nicolini”) solo partecipanti attivi N° massimo partecipanti attivi: 20 Per gli uditori (ingresso gratuito) non c’è un numero limitato. I partecipanti attivi, possono presentarsi muniti di strumento personale per esercitazioni di tecnica la mattina e performance nel pomeriggio. Al termine dell'incontro sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Scarica il modulo d’iscrizione su www.piacenzajazzclub.it (solo per i partecipanti attivi) La masterclass, che avrà la durata di otto ore, toccherà tutte le tematiche legate al mondo del basso elettrico contemporaneo con particolare attenzione al mondo del pop rock. La percezione, realtà e funzionalità del suono del basso, senso e controllo del tempo, lettura della parte, analisi e capacità di contestualizzare il modo di suonare. Questi gli argomenti principali trattati sulla base delle esperienze professionali di Poli in sala di registrazione, live e orchestra e/o in contesto televisivo.

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Lorenzo Poli inizia giovanissimo passando per chitarra, pianoforte e violino e innamorandosi poi del basso elettrico. Nel 1998 ha frequentato il corso trimestrale “Encore” al Musicians Institute di Los Angeles, ma dal 1987 svolge l’attività di musicista come bassista, chitarrista, tastierista, arrangiatore e produttore, collaborando dal vivo e in studio con numerosi artisti tra cui Renato Zero, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Biagio Antonacci, Ron, Marco Masini, Franco Battiato, Mina, Adriano Celentano, Gianni Morandi, Orchestra del Festival di Sanremo, Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana e Orchestra “I Pomeriggi Musicali”. Attualmente è docente della cattedra di Musica d’Insieme Pop Rock presso il Conservatorio di Como e di Basso Elettrico Pop Rock presso il Conservatorio di Milano.


IL JAZZ AL CENTRO – Aperitivo Swing

GIULIANO LIGABUE SWING BAND Centro Commerciale Gotico via Emilia Parmense, 151 (PC)

CONCERTI LIBERI E GRATUITI CON APERITIVO In collaborazione con

la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza

MARZO

DOMENICA

Lo Swing degli anni d’oro con Giuliano Ligabue e la sua swing band Insieme al chitarrista e al suo tradizionale quartetto, anche una sezione fiati per un repertorio di evergreen. Giuliano Ligabue voce e chitarra Gianni Satta tromba Alessandro Bertozzi sax contralto Andrea Zermani sax tenore Cristiano Boschesi trombone Stefano Caniato pianoforte Michele Mazzoni basso Marco Orsi batteria

Il chitarrista piacentino Giuliano Ligabue si presenterà insieme alla sua Swing Band con cui ripercorrerà e rinverdirà gli sfarzi della musica che ha sempre amato e che interpreta magistralmente con la sua voce da crooner, scelta tra le più belle perle del repertorio classico americano e presentate sotto una nuova veste grazie agli arrangiamenti originali. La Swing Band è un progetto che nasce da un'idea di Giuliano Ligabue, cantante, chitarrista e arrangiatore, straordinario interprete dei classici dell'American Songbook, autentico talento emerso dal recente panorama jazzistico italiano. Sul palco si esibiranno ben otto elementi, musicisti di altissimo livello, a ricreare le suggestioni sonore delle grandi orchestre che hanno accompagnato dapprima nomi del calibro di Frank Sinatra, Tony Bennett, Nat King Cole, fino ai giorni nostri con quelli di Diana Krall, Michael Bublé e Harry Connick Jr. Dalla passione per il repertorio che da sempre ascolta, ama e propone nei suoi live, Giuliano Ligabue avverte dapprima il desiderio e poi la necessità di confrontarsi con nuove sonorità e decide quindi di aggiungere una sezione di ben quattro fiati tromba, trombone, sax contralto e sax tenore - a una solida sezione ritmica.

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ORE 17:30

11


VIJAY IYER

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13

MARZO

MARTEDÌ

VIJAY IYER PIANO SOLO Conservatorio “G Nicolini”

IN ABBONAMENTO Interi € 20 Ridotti € 16 Prevendita online www.diyticket.it

Vijay Iyer pianoforte

Ha una laurea in fisica e matematica, ma non è tra particelle elementari e calcoli complessi che Vijay Iyer è andato incontro al suo destino. Pianista autodidatta, insegna musica ad Harvard e a quarantacinque anni è considerato un punto di riferimento del Jazz contemporaneo e della nuova musica in senso più ampio. Grande attesa dunque per questa data che vedrà al Piacenza Jazz Fest il musicista e compositore americano di origini indiane. Molto amato dalla critica che è entusiasta della lucidità con cui ha cambiato le regole aprendo nuove dimensioni al Jazz contemporaneo, soprattutto a livello di ritmo e di metrica estremamente complessi, nel curriculum di Iyer brillano svariati premi, tutti di alto livello. Il pianista appartiene a una generazione di giovani strumentisti che combinano un’elevata capacità d’improvvisazione con alte aspirazioni compositive. Tra i riconoscimenti più prestigiosi vale la pena citare il MacArthur Genius Grant, attribuitogli nel 2013, il Doris Duke Performing Artist Award del 2012 e l’American Jazz Award del 2010, con cui è entrato di diritto nella lista dei grandi che lo hanno ottenuto in precedenza: Herbie Hancock, Ornette Coleman, Wayne Shorter, Dave Holland. Nello stesso anno il suo disco «Historicity» è stato nominato ai Grammy come migliore album di jazz strumentale. Nelle composizioni del musicista confluiscono influenze provenienti da tutta la storia del Jazz mescolate a frammenti sonori del minimalismo, della diaspora sud-asiatica, dell’hip-hop e dell’elettronica. In più di venti anni di carriera, dal 1995 a oggi, Iyer ha pubblicato una ventina di album che coprono un terreno notevolmente diversificato; attualmente incide per l’etichetta ECM.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Vijay Iyer: “Historicity” (trio) Vijay Iyer: “Far from over” (sextet con Steve Lehman)

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ORE 21:15


TRES MUNDOS

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15

MARZO

GIOVEDÌ

TRES MUNDOS Stradella (PV) Teatro Sociale

FUORI ABBONAMENTO In base alla scelta del posto: Interi da € 18 a € 7 Ridotti da € 17 a € 6

Prevendita c/o Teatro di Stradella Acquisto online su www.vivaticket.it Info biglietti: www.teatrosocialestradella.it

Fausto Beccalossi fisarmonica Roberto Taufic chitarra acustica Carlos “el tero” Buschini basso acustico

Il Jazz Fest ritorna dopo diversi anni a Stradella, ma stavolta con un concerto inserito nella programmazione musicale del bel Teatro Sociale curata da Livio Bollani e lo fa con tre mondi molto diversi non soltanto dal punto di vista geografico, ma anche sotto l’aspetto culturale, sociale e naturalmente musicale. Tre storie che si frequentano, si piacciono e decidono di incrociare una parte di cammino insieme, per vedere qual è il prodotto musicale generato dalla miscela delle loro tradizioni di provenienza. La melodia popolare italiana, tutto il variegato universo musicale brasiliano e il tango argentino, sotto il minimo comun denominatore del Jazz. “Fausto, Roberto e Carlos ci forniscono la prova, forse non scientifica, ma sicuramente poetica - e quindi per me valida a tutti gli effetti! - che le identità non si creano per sottrazione, bensì per addizione.”- così scrive Gabriele Mirabassi nella sua introduzione al disco che ha fotografato questa riuscita collaborazione, uscito da poco per Abeat Records. Prima di collaborare creando questo gruppo, i tre avevano calcato i principali palcoscenici nei festival più prestigiosi di tutto il mondo e maturato curricula d’eccellenza, grazie alle numerose esperienze di alto livello con artisti di calibro internazionale come Al di Meola, Mercedes Sosa, Juan Carlos Caceres, Jairo, Paolo Fresu, Enrico Rava, Franco Ambrosetti, Randy Brecker, Rita Marcotulli, Jaques Morelembaum. Insieme sono riusciti a creare qualcosa di nuovo e di emozionante, riuscendo a miscelare perfettamente le loro diverse provenienze, i loro mondi, i loro strumenti musicali e il loro suono, fondendosi e trovando una linea poetica comune. Ensemble ricco di spunti artistici e colori musicali diversi, non manca di stupire anche nel feeling intenso interno al trio e nell'energia che ad ogni battuta riesce a trasmettere al pubblico. Un sound eminentemente acustico dove l’accordéon, la chitarra ed il basso acustico restituiscono, con la forza e personalità dei singoli interpreti, le vibrazioni della cultura popolare con il piglio però più elegante del jazz.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: “Tres Mundos”

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ORE 21:15


16 MARZO

VENERDÌ

JIMMY VILLOTTI TRIO Jimmy Villotti chitarra Paolo Badiini contrabbasso Mauro Mozzoni batteria

ORE 21:30 MELVILLE CAFFÈ LETTERARIO Via Dante Alighieri | San Nicolò (PC) Tel. 0523.606684

INGRESSO LIBERO

50

17

Stefano Zenni

TRINKLE TINKLE

MARZO SABATO

Lo storico chitarrista di Paolo Conte (al quale Conte ha dedicato il brano “Jimmy Ballando”) non poteva trovare spazio più appropriato di un caffè letterario come il “Melville” di San Nicolò, all’interno della rassegna “Piacenza Suona Jazz!”. Perché? Perché oltre a suonare magistralmente la chitarra, il Nostro ha una simpatia, una comunicatività e una capacità di scrittura davvero notevoli; lo dimostrano i suoi numerosi libri pubblicati negli anni scorsi. Quindi il trio di Villotti porterà al Melville la sua musica, ma anche i suoi divertenti e sagaci aneddoti letterari. Marco Jimmy Villotti, nato a Bologna nel 1944, inizia a suonare giovanissimo, prima il pianoforte poi la chitarra. Per anni segue e accompagna sul palco molti artisti nazionali: Lucio Dalla, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, Sergio Endrigo e Paolo Conte. Dagli anni Novanta si esibisce come solista e si dedica interamente alla sua passione più vera e profonda, il Jazz.

ORE 15:00 CONSERVATORIO “G. NICOLINI” Aula 14 o Auditorium Via S. Franca, 35 (PC)

INGRESSO LIBERO

IL PIANOFORTE JAZZ COME STRUMENTO A PERCUSSIONE Il pianoforte è come una grande arpa, ma i martelletti inglobano in un certo senso uno strumento a percussione. La storia del Jazz è attraversata da un approccio energico e gestuale che proietta sulla tastiera la fisicità dei tamburi africani. Da Louis M. Gottschalk a Thelonious Monk, da Duke Ellington a Cecil Taylor, la masterclass intende delineare una storia del pianoforte percussivo nel jazz, attraverso l’analisi di ascolti, filmati e trascrizioni.


I libri di Jazz - Presentazione del libro:

"CHARLES MINGUS, L’UOMO, LA MUSICA, IL MITO" (di Krin Gabbard) LIBRERIA FELTRINELLI Via Cavour, 1 (PC)

INGRESSO LIBERO

MARZO

SABATO

con Francesco Martinelli

(musicologo e curatore dell’edizione italiana) Di formazione classica e di ascendenza mista (aveva nonni cinesi, svedesi e afroamericani), Charles Mingus è stato uno dei più importanti innovatori musicali del Ventesimo secolo. Compositore, interprete e produttore discografico, la sua celebre e romanzata autobiografia, "Peggio di un bastardo", ha contribuito molto a creare l'immagine di un uomo tormentato e selvaggio: un genio musicale eccentrico e idiosincratico, con un debole per le donne e soggetto a violente esplosioni di rabbia; ma anche un inguaribile romantico. Facendo ampio riferimento a fonti e documenti inediti o sconosciuti ai precedenti studiosi, Krin Gabbard sottopone il mito autobiografico a un attento lavoro di verifica. Mettendo in discussione la leggenda, Gabbard racconta tuttavia come Mingus abbia saputo creare un complesso e inimitabile linguaggio costituito da emozioni che non si limitano al solo mondo musicale. Francesco Martinelli è uno dei più qualificati musicologi italiani che hanno rivolto la loro attenzione al mondo della musica jazz. Si forma come critico autodidatta attraverso intense letture e ascolto, utilizzando le proprie competenze linguistiche (inglese e francese), per avvicinare direttamente i testi della musicologia jazzistica internazionale. Attualmente insegna Storia del Jazz presso Siena Jazz University e Istituto Musicale Mascagni di Livorno.

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ORE 16:30

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MICHEL PORTAL QUARTET

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17

MARZO

SABATO

MICHEL PORTAL QUARTET ORE 21:15 Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni

Michel Portal saxofoni e clarinetto Louis Sclavis clarinetto Bruno Chevillon contrabbasso Daniel Humair batteria

Interi € 20 Ridotti € 16 Prevendita online www.diyticket.it

La Sala degli Arazzi, messa gentilmente a disposizione dalla Galleria Alberoni, ospiterà l’eccezionale concerto di uno tra i musicisti europei più conosciuti e stimati al mondo. Nato nel 1935 a Bayonne, nel versante francese dei Paesi Baschi, Michel Portal, polistrumentista di eccelso virtuosismo, può essere incoronato senza timore come uno dei più importanti architetti del jazz europeo moderno, contribuendo al tempo stesso al cambiamento avvenuto nella musica contemporanea. Come musicista è uno dei pochi in grado di arrivare a vertici assoluti sia nel Jazz che nella musica classica. Dotato di straordinaria personalità, vanta inoltre notevoli contributi alla composizione contemporanea, tramite la sua partecipazione negli anni Cinquanta e Sessanta al movimento delle avanguardie. Sempre in prima linea sin dalla fine degli anni Sessanta nel mescolare il linguaggio del Jazz con elementi della cultura europea, sia colta che popolare, Portal è anche tra i personaggi in assoluto più originali espressi dal jazz francese, nel quale per tutta una lunga stagione si è mosso su posizioni audacemente d’avanguardia. I suoi gruppi, battezzati Michel Portal Unit, nati nei primi anni Settanta sono dei veri e propri laboratori di libera improvvisazione con formazioni sempre mutevoli, aperti all’incontro tra musicisti europei e americani. Il polistrumentista transalpino suole circondarsi di collaboratori fidati, con i quali intrecciare una proficua intesa, come lo sono i musicisti che compongono il suo attuale trio, nel quale, oltre al raffinatissimo contrabbassista Bruno Chevillon, spicca il grandissimo batterista Daniel Humair. In questa speciale occasione si aggiungerà Louis Sclavis, per il quale Portal ha rappresentato un’importante fonte d’ispirazione. Sclavis pratica anch’egli vari tipi di clarinetti (oltre al sax soprano) e al suo apparire sulle scene negli anni Ottanta venne indicato come il più legittimo successore dell’illustre collega.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Michel Portal: "Quatuor Ebène - Eternal Stories” Michel Portal: “Dockings” (con Steve Swallow, Joey Baron, Bruno Chevillon) Louis Sclavis: “Silk and Salt Melodies”

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IN ABBONAMENTO


18 MARZO

DOMENICA

Jazz Brunch alla “Terrazza del Roma”

CLASSIC JAZZ FIVE Claudio Perelli clarinetto Filippo Perelli sax tenore Paolo Gaiotti cornetta Carlo Marchesi pianoforte Giammarco Straniero contrabbasso

DALLE ORE 12:30 GRANDE ALBERGO ROMA Via Cittadella, 14 (PC)

BRUNCH E CONCERTO € 35

Solo prenotazione locale

Il panorama (e il cibo) che si può gustare dal settimo piano del nostro Grande Albergo Roma sono inimitabili. Il consueto Jazz Brunch domenicale, occasione rilassata e rilassante per passare alcune ore in un bel luogo, con ottima musica e cibo di alta qualità, quest’anno sarà accompagnato da un quintetto di altissima qualità musicale, veri estimatori e ricercatori della tradizione jazzistica. Un programma quindi che affonderà le sue radici nella tradizione, ma presentando anche brani swing di forte presa, sia emozionale che ritmica, tanto da consentirne eventualmente il ballo. La formazione clarinetto, sax e cornetta, con pianoforte e contrabbasso assicurano un suono caldo e acusticamente adatto.

MENU’ 54

Salumi del territorio (prosciutto, coppa, salame) con gnocco fritto; Tartine con salmone affumicato; Tranci di torte salate e trancetti di pizza; Angolo dei formaggi con mostarde; Lasagne alla bolognese; Melanzane alla parmigiana; Risotto ai profumi di primavera; Roast beef dello chef; Boule di macedonia, tranci di torte a cura dello chef, sbrisolona; Vino dei colli piacentini cantine “Perini”.


TIZIANO CHIAPELLI QUINTET

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MARZO

MERCOLEDÌ

“Bos-tangando Acoustic Project 2018”

TUXEDO BEERS HOUSE Via C. Colombo, 101 (PC) Tel. 0523 199 6927

INGRESSO LIBERO

Tiziano Chiapelli fisarmonica Alessandro Bertozzi sax alto Pino Bifano chitarra Carmelo Isgrò basso Max Pieri batteria Durante lo speciale appuntamento astronomico dell’equinozio di primavera, il Tuxedo ospita un omaggio ai grandi autori della musica brasiliana e argentina rivisitata in una suadente originale chiave jazzistica. Ancora una volta la protagonista è la fisarmonica, strumento popolare, ma dalle mille possibilità espressive e timbriche; un’ottima scelta per enunciare e improvvisare su libere melodie intrise di una dolce saudade o di un drammatico tango. “Bos-tangando” è un progetto del fisarmonicista Tiziano Chiapelli, che permette ai musicisti di liberarsi nell’improvvisazione pura, al di fuori di schemi o di etichette, anche se la matrice latina è sempre ben presente.

PIACENZA JAZZ FEST 2018 Seguici sui nostri social!

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ORE 22:00


LEE KONITZ QUARTET

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20

MARZO

LEE KONITZ QUARTET Milestone

FUORI ABBONAMENTO Interi € 23 Ridotti € 20

Solo prevendita locale e prenotazioni telefoniche

Lee Konitz saxofono contralto Florian Weber pianoforte Jeremy Stratton contrabbasso George Schuller batteria In coproduzione con Jazz Network (Crossroads) Intende festeggiare a modo suo, suonando in giro per il mondo com’è abituato a fare, altri ragguardevoli traguardi della sua incredibile carriera Lee Konitz. Da un lato i suoi 90 anni, compiuti nell’ottobre scorso, dall’altra i 70 anni dalla sua prima incisione, avvenuta con la Claude Thornhill Orchestra nel 1947 e, perché no, i 60 anni da quando, nel 1958 suonò allo “Sporting” di via Roma a Piacenza. Cresciuto con tutti i più grandi dell’epoca d’oro, Konitz è maturato soprattutto grazie alla frequentazione con Gil Evans e Lennie Tristano, che considera la sua fonte d’ispirazione più alta. In seguito, la sua curiosità intellettuale l’ha portato in giro per il mondo, suonando con un impressionante numero di grandi musicisti di tutte le generazioni: Bill Evans, Charles Mingus, Martial Solal, Michel Petrucciani, Charlie Haden, Albert Mangelsdorff, Art Pepper, Ornette Coleman, Paul Bley, Dave Holland, Bill Frisell, Brad Mehldau e si potrebbe continuare a lungo. In Italia ha duettato con grandi pianisti come Renato Sellani, Enrico Pieranunzi e Franco D’Andrea. La sua discografia è sterminata, avendo egli scelto di essere fra i primi e i pochi freelance jazz e alternando così, a insegnamento e sperimentazione di molte avanguardie dei decenni passati, le collaborazioni e le scritture più disparate, accettate ovunque nel mondo. Si è sempre messo alla prova in situazioni e contesti differenti, mantenendo negli anni un’impronta unica e riconoscibile. Vera icona del “Cool Jazz”, dotato di grande tecnica e notevoli doti da improvvisatore che conferma anche nell’ultimo disco uscito lo scorso anno dal titolo “Frescalalto”, dove canta pure e si diverte a partire dagli standard per mescervi canzoni Yiddish o citazioni di pezzi d’altro stile. Konitz ha per molti toccato un vertice inarrivabile nel capolavoro “Konitz meets Mulligan” del 1953, un fortunato incontro col quartetto pianoless del famoso baritonista. Uno straordinario artista che con la sua musica ha attraversato epoche, generi e tendenze rimanendo sempre fedele al suo stile.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Lee Konitz "Subconscious-Lee" Lee Konitz "Lee Konitz With Warne Marsh" Lee Konitz "Motion" Lee Konitz New Quartet "Live at the Village Vanguard" (con Florian Weber) Da leggere: "Conversazioni sull'arte dell'improvvisatore" (EDT) Da vedere: "All The Things You Are - Lee Konitz Portrait" (disponibile su Youtube)

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ORE 21:15

MARTEDÌ


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TOQUINHO


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MARZO

VENERDÌ

TOQUINHO

Teatro Municipale

FUORI ABBONAMENTO Biglietti vedi a pagina “Biglietti e abbonamenti” Prevendita online www.teatripiacenza.it

Toquinho voce e chitarra Greta Panettieri voce Itaiguara Brandão basso e chitarra Zè Mauricio batteria e percussioni In coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza La storia del cantautore si è incrociata spesso con quella del nostro Paese, che è diventata, di fatto, la sua seconda Patria. Qui si venne a rifugiare fin dagli anni Settanta ai tempi della sua fuga dalla dittatura militare in Brasile insieme al suo maestro Chico Buarque de Hollanda. L’incontro che segnò la sua carriera avvenne nel 1969, quando strinse amicizia con il poeta Vinicius de Moraes e si legò a lui in un sodalizio artistico di lunga durata all’interno dell’ambiente artistico e intellettuale che si era radunato a Rio de Janeiro. Da qui in avanti, tutta una serie infinita di successi che segnarono l’inizio della Bossa Nova assieme ad altri artisti del calibro di Joao Gilberto, Tom Jobim, Ronaldo Bôscoli, Roberto Menescal, Carlos Lyra, Baden Powell, Chico Buarque e tanti altri ancora. A metà degli anni Settanta, Toquinho scrive “Lua Cheia”, che gli apre le porte dell’ambiente artistico e intellettuale del suo paese. Una volta in Italia collabora in particolare con Sergio Endrigo, Sergio Bardotti e Ornella Vanoni. Ha pubblicato decine di dischi, molti con Vinícius de Moraes e Ornella Vanoni, che egli considera come una delle migliori cantanti del mondo. La fama in Italia gli arriva nel 1969 con il disco “La vita, amico, è l’arte”. L’anno seguente lavora con Ennio Morricone alla realizzazione di un disco con Chico Buarque de Hollanda, “Per un pugno di samba”. Nel 1983 lavora con Maurizio Fabrizio e Guido Morra all’album “Acquarello”. Nel 1990 si esibisce al Festival di Sanremo cantando in portoghese la canzone di Paola Turci “Ringrazio Dio”. Toquinho si dedica costantemente alla valorizzazione della Bossa Nova tenendo concerti in tutto il mondo. Per questo concerto, che sarà con molta probabilità un omaggio alla musica brasiliana e un tributo ai suoi amici e maestri, Toquinho sarà affiancato dalla splendida voce di Greta Panettieri con la quale riproporrà tutti quei duetti che lo hanno reso così celebre in Italia e nel mondo. Sul palco con loro due certezze della musica brasiliana, Itaiguara Brandão al basso e chitarra e Zè Mauricio a batteria e percussioni.

I CONSIGLI DI JODY Da ascoltare: Toquinho: “Acoustic”

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ORE 21:15


GALÁ DIFINE FESTIVAL

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GALÁ DI FINE FESTIVAL E DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO “BETTINARDI 2018” Spazio “Le Rotative”

INGRESSO LIBERO

MARZO

DOMENICA

Esibizione e premiazione dei vincitori delle sezioni Solisti, Gruppi e Cantanti del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz Italiano 2018. Sezione A: MATTIA PARISSI (pianoforte) di Ascoli Piceno DANILO TARSO (pianoforte) di Taranto Sezione C: MANUELA CIUNNA di Augusta (SR) ROBERTA SAVA di S. Salvatore di Fitalia (ME)

Sezione B: TEIK CHU di Lonigo (VI) Giovanni Fochesato (sax tenore) Lorenzo De Luca (sax tenore) Filippo Mampreso (batteria) Marco Soldà (batteria) TMB TRIO di Treviso Tommaso Troncon (sax tenore) Nicolò Masetto (contrabbasso) Lorenzo Bonucci (batteria)

I nomi sono in ordine alfabetico perché la graduatoria tra primo e secondo posto per ogni sezione sarà rivelata solo al momento della premiazione. I solisti vincitori della sezione A e C saranno accompagnati da: Gino Marcelli pianoforte Alex Carreri contrabbasso Luca Mezzadri batteria Atto finale sia del festival che del concorso “Chicco Bettinardi”, la serata del Galà di premiazione è da sempre sinonimo di saluti, arrivederci alle prossime iniziative e ringraziamenti a tutti coloro che hanno collaborato e partecipato, in un clima amichevole e cordiale, esattamente come sono tutti i volontari e lo staff dell’Associazione Culturale Piacenza Jazz Club, che gestisce e organizza questi eventi. I protagonisti indiscussi della serata sono i giovani talenti che hanno passato le selezioni e vinto le finali, due per ciascuna sezione (Solisti, Gruppi e Cantanti). Saranno loro, ad avere un’ulteriore occasione per esibirsi sul palco dello Spazio Rotative, nel momento in cui sarà rivelata la graduatoria.

Ai primi classificati per ogni sezione andranno premi in denaro, il Premio Libertà, ma soprattutto gli ingaggi nel cartellone principale del 2019. Ai secondi un premio in denaro. L’iniziativa ha lo scopo di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz provenienti da tutta Italia per promuoverne le attività e si avvale del fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre che di Yamaha Music Europe GmbH - Branch Italy. Al termine della serata, non potrà mancare il tradizionale brindisi con vini e salumi piacentini per salutare il festival e ricordare l’appuntamento estivo con “Summertime in Jazz”, la rassegna che si snoda lungo due tra le quattro più belle e spettacolari vallate della provincia piacentina.

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ORE 18:00

25


I LUOGHI DEL FESTIVAL

GALLERIA RICCI ODDI via S. Siro, 13 – Piacenza

TEATRO SOCIALE via Faravelli, 2 – Stradella (PV)

CENTRO COMMERCIALE “GOTICO” via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

LIBRERIA FELTRINELLI via Cavour, 1 - Piacenza

MILESTONE via Emilia Parmense, 27 – Piacenza

AUDITORIUM DELLA FONDAZIONE DI PIACENZA E VIGEVANO

MILESTONE SCHOOL OF MUSIC via Musso, 5 – Piacenza

via S. Eufemia, 12 - Piacenza

RISTORANTE “LA TERRAZZA DEL ROMA”

SPAZIO “LE ROTATIVE” via Benedettine, 66 - Piacenza

via Cittadella, 14 – Piacenza

SALA EUROPA, CENTRO CONGRESSI Viale G. Romagnosi n. 13 – Salsomaggiore Terme (PR)

TEATRO MUNICIPALE

DUBLINER’S IRISH PUB via San Siro, 24 – Piacenza

CIRCOLO ARCI “AMICI DEL PO”

via Verdi, 41 - Piacenza

via Tinazzo, 30 – Monticelli d’Ongina (PC)

SALA DEGLI ARAZZI, GALLERIA ALBERONI

via Dionigi Carli, 7 – Piacenza

BACICCIA CAFFÈ LETTERARIO

via Emilia Parmense, 67 – Piacenza

TEATRO COMUNALE “VERDI” DI FIORENZUOLA via Liberazione - Fiorenzuola d’Arda (PC)

MELVILLE CAFFÈ LETTERARIO via D. Alighieri – S. Nicolò (PC)

LA MUNTÀ via Mazzini, 72 – Piacenza

CONSERVATORIO “G. NICOLINI” TUXEDO

via S. Franca, 35 - Piacenza

via C. Colombo, 101 – Piacenza

INFO

WWW.PIACENZAJAZZFEST.IT

info@piacenzajazzclub.it biglietti@piacenzajazzclub.it 0523579034 – 3665373201


BIGLIETTI E ABBONAMENTI Come sempre la tessera del Piacenza Jazz Club 2018, sarà la chiave di accesso privilegiata ai concerti del Piacenza Jazz Fest. Sottoscrivendo la tessera, si entra a far parte, in qualità di Soci, dell’associazione che organizza il festival. Un modo sicuramente unico di vivere questa manifestazione da veri protagonisti, nonché col tipico spirito di “comunità” che contraddistingue il mondo del Jazz. Per i possessori

della tessera sono inoltre previste numerose agevolazioni, come la possibilità di acquistare a un prezzo particolarmente conveniente l’abbonamento e i singoli biglietti per concerti principali e di poterne disporre una settimana prima dei nonsoci, in modo da riservarsi i posti migliori. Ulteriore vantaggio legato alla tessera è la possibilità di usufruire di altre speciali convenzioni con attività e negozi del territorio.

BIGLIETTI

PREVENDITE LOCALI E NAZIONALI

Per il concerto inaugurale del 17 febbraio: Interi € 25 – Ridotti € 22** Per il concerto di Lee Konitz del 20 marzo: Interi € 23 – Ridotti € 20* Gli altri concerti (eccetto Toquinho, Konitz e Tres Mundos): Interi € 20 – Ridotti €16** (I posti palco non di parapetto e i loggioni per il concerto a Fiorenzuola del 10 marzo costeranno € 18 e € 14**) **Riduzione applicata agli over 65, under 20, Soci Piacenza Jazz Club e allievi del conservatorio “G. Nicolini”. Gli studenti di Piacenza e provincia fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento, potranno usufruire di un ingresso privilegiato a € 5 (solo per i concerti in abbonamento).

Concerto di Toquinho al Municipale:
 Platea: Interi € 28 – Ridotti € 24* Posto palco: Interi € 24 – Ridotti € 20*
 Ingresso palco e galleria numerata: Interi € 22 – Ridotti € 19* Galleria non numerata: Interi € 15 – Ridotti €12*
 Loggione numerato: Interi € 13 – Ridotti € 10* Loggione non numerato: Interi € 8 – Ridotti € 6* Prevendita senza diritti aggiuntivi presso la biglietteria del Teatro Municipale. *Riduzione applicata agli over 65, under 20, Soci Piacenza Jazz Club.

Concerto "Tres Mundos" a Stradella: da €18 a € 6

ABBONAMENTI Costo abbonamenti a 4 concerti (17/2, 10/3, 13/3, 17/3): Intero € 65 – Ridotto € 50**

Piacenza Jazz Club via Musso, 5 Piacenza - La prevendita per i concerti in abbonamento sarà disponibile dal 25 gennaio 2018 solo per i Soci del Piacenza Jazz Club, mentre per tutti dal 1° febbraio 2018 presso la sede del Piacenza Jazz Club in via Musso n. 5 a Piacenza, dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 19.30 e al sabato dal 24/02 al 17/03. Alphaville via Tempio, 50 Piacenza - Tutti i sabato mattina dal 3 al 17 febbraio ore 10:30/12:30 Tabaccherie/ricevitorie Sisal di tutta Italia: prenotando il biglietto e passandolo poi a ritirare (costo del servizio €2,50 a biglietto) Biglietteria del Teatro Municipale (solo per concerto Toquinho) - via Verdi, 41 Piacenza – martedì, giovedì e sabato dalle ore 10.30 alle ore 13:00; mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle ore 15:00; domenica, lunedì e festivi chiuso. Nessun diritto di prevendita. Biglietteria del Teatro Sociale di Stradella (solo per "Tres Mundos") - via Faravelli, 2 Stradella (PV) - lunedì, martedì e mercoledì dalle 11:00 alle 13:00 | giovedì, venerdì e sabato dalle 16:00 alle 18:00. Nessun diritto di prevendita.

PREVENDITE ONLINE www.diyticket.it (ad esclusione di Douglas, Konitz, Tres Mundos e Toquinho) con un diritto di prevendita € 2,50 per biglietto www.teatripiacenza.it (solo concerto Toquinho) nessun diritto di prevendita www.vivaticket.it (solo concerto "Tres Mundos")



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