AldaMicioMusic per Alda Vio
Album di piccoli brani per pianoforte di varia difficoltà per l’apprendimento pianistico Nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della Accademia Didattico Musicale M. e. bossi già Liceo Musicale galli di Como 1901-2001
Edito dall’Ente di Promozione della Musica Contemporanea Italiana Federazione CEMat - Roma
Prefazione
È
davvero essenziale oggi rendere disponibili a scopi formativi le novità e il pensiero musicale dei nostri compositori. La musica contemporanea continua ad essere poco praticata ed è considerata difficile. Cionondimento molti sono gli insegnanti che avvertono come non sia più pensabile una chiusura agli elementi di novità che hanno caratterizzato gli ultimi cinquant’anni di ricerca musicale. Inoltre, anche per chi già si fosse incamminato verso questa linea di tendenza, risulta difficile avere a disposizione piccoli pezzi che abbiano la funzione di agevolare l’approccio alle poetiche e alle difficoltà tecniche del nuovo in musica. L’idea di puntare a questo aspetto nasce proprio dal riconoscimento di quanto alda Vio, straordinaria docente e finissima conoscitrice della cultura contemporanea, fosse lungi-
mirante in questo senso, e di quanta attenzione e rispetto ponesse all’inventiva dei nuovi musicisti. Un gruppo di suoi amici ed ex-allievi ha sponsorizzato l’iniziativa e 19 compositori hanno generosamente risposto all’appello. Ne è nato l’album AldaMicioMusic con i suoi piccoli brani di varia difficoltà e intenzionalità; essi non hanno la pretesa di essere una guida alla didattica pianistica del ’900, ma lanciano il loro messaggio musicale per essere adottati da chi insegna e da chi impara. La Federazione Cemat, ente di promozione della musica contemporanea italiana ne ha curato l’edizione e l’accademia Musicale M.E. Bossi di Como ne cura la diffusione. L’album è illustrato da otto tavole a colori del gatto Ronfi di Enrico Collina.
Ex allievi ed amici Baserga Gisella *
Fontana Valeria
Medri Ornella
Sambuga Mariella
Belgeri Gisella
Galli Claudia
Messa Marina
Sassa alessandro
Bianchi Elda
Gianetti Gianna
Molteni Manuela
Sassi Emma
Bianchi Federico
Galliano Mariano
Moretti Mario
Scalvi Camilla
Bianchi tommaso
Girola Enrico
Onesti Nando *
Segalini Luisa
Bordoli Maddalena
Gómez Italo
Paolozzi Lucia
Signorino Nery
Camporini angelo
Gussoni Duccia
Ponzini Ornella
Somalvico Camilla
Castelli Mariagrazia
Lucini Ida
Porro Cesarina
testoni Mirella
Clerici Gianna
Mammoli Mariolina
Porta Musa Carla
tori Eleonora
D’amico Mariagrazia
Manunta Marisa
Rossi ave
torri Franco
De angelis Renata
Mariani augusta
Saibene Graziano
Zoni Brunella
Dominioni Elisabetta
Maspero Emma
Sala Rosanna
Zoni Jerta (*) amici scomparsi
Guida all’uso didattico
L’
album dei piccoli pezzi pianistici si presenta come tavolozza di numerose tipologie di difficoltà strumentali e affronta diversi momenti didattici dello studio del pianoforte, dai corsi primari alle tecniche di un quinto o sesto corso. I pezzi più adatti ai primi anni di studio sono quelli di Francesco Antonioni (Orfeo all’Inferno) che si confiura come studio di agilità a mani alternate; egli usa un linguaggio “metatonale” ed è un brano umoristico ed ironico, quasi citazione di citazione. Carlo Ferrario con Ponina 1952 propone una scrittura tradizionale, a tre parti, basata su di un basso ostinato, adatto anch’esso ai primi anni di studio. Forma assai affine all’esercizio, basata su elementi minimi, iterati e continuamente modificati. Ancora rivolte ai primi anni di studio il pezzo di Fabrizio De Rossi Re (Il Giardino di Hypnos). Brano strutturato come esercizio sulle note tenute di 4º e 5º dito delle due mani, con movimento isocrono ed ipnotico (donde il titolo) delle altre dita; così pure i Due Microsongs di Alessandro Sbordoni, costituiti da due brevi pezzi basati su figurazioni di chiara evidenza espressiva, abbastanza semplici tecnicamente, nella loro contrapposizione “tasti neri/tasti bianchi”. Franco Torri con Percorsi della Memoria propone una scrittura “a pannelli”, sottoposti a iterazione, secondo lo schema di un esercizio a episodi; di lineare scrittura, è però complesso concettualmente. Segue Robert W. Mann con Cakewalk Chorale dove si incontra una scrittura neoclassica, e di moderata difficoltà. Il linguaggio è cromatico e spensierato. Si ispira al cakewalk debussiano, con gesti molto lineari. Segue un pezzo di coinvolgimento gestuale, grafico e musicale con Ronfi Solo di Enrico Collina, in una interpretazione ironica, tenera e curiosa degli effetti esplorativi di zampe gattesche sulla tastiera. Collina è anche l’autore delle illustrazioni dell’album. Mario Moretti con Preludio come Lipogramma presenta una forma li-
neare e gestuale come alcuni preludi bachiani organizzando il suo percorso a partire da un semplice dato: la disposizione in bianco e nero della tastiera pianistica e da queste premesse via via evolvendosi nelle figurazioni. Giuseppe Colardo con Re…Si, pure molto lineare, dove l’elaborazione degli intervalli è complementare al timbro ed alle risonanze che si producono sulla tastiera. Vi sono salti ed incroci rapidi fra le mani ma vengono utilizzate figure molto adatte alle tecniche pianistiche. Su un Tema di Bartók (Variazioni V - X - XI) di Michele Dall’Ongaro offre un lavoro destinato ad avvicinare gli studenti avviati alla conclusione del corso inferiore di pianoforte ad alcune tecniche e sonorità moderne, attraverso processi di elaborazione del materiale non estranei ai procedimenti cari allo stesso Bartók. Ivan Fedele presenta il secondo dei suoi Etudes Boreales. Si tratta di uno studio di ricerca delle sonorità, teso a rendere percepibile un contrappunto a due voci anche su tasti contigui, differenziati timbricamente e ritmicamente. Più adatti ad anni di studio successivi, come il quarto od il quinto anno, si collocano i brani successivi tra cui Continuum di Stefano Taglietti, strutturato come un esercizio, con ripetizioni calcolate di scale ed arpeggi, come il “grado zero” della scrittura tastieristica. Non è però di facilissima esecuzione, per “tenuta” psicologica e digitale; affrontabile dunque non prima del 4º anno di studio. Per Alda, di Sonia Bo è costituito dall’elaborazione in divenire di brevi cellule intervallari estese su tutta la tastiera. Il disegno musicale è di grande chiarezza strutturale, con figure nette e originali. L’insistenza su alcuni nuclei intervallari mitiga la difficoltà del pezzo. Solo a partire dal 5º Corso sono raccomandati i pezzi che completano l’album, a partire dalla Ballata di Sandro Gorli. Brano di lineare scrittura, la difficoltà tecnica è contenuta ma concettualmente l’insieme è complesso, basato sulla variazione continua di microelementi. Daniele Lombardi con Studio 2 “Elegia” fa uso totale del pianofor-
te, comprese le azioni sulla cordiera, clusters, muted, etc. La scrittura, di grande effetto visivo, non sarebbe tecnicamente complessa, ma dal punto di vista grafico e concettuale necessita un notevole grado di maturità esecutiva. Ninna-Nanna-Nonna di Roberta Vacca si presenta come studio di sonorità basato su un ritmo cantilenante di ninna-nanna in terzine, screziato però da figurazioni più complesse che si sovrappongono e da “salti” ed incroci fra le mani. Non molto complesso, necessita peraltro di un controllo particolare delle sonorità e del tocco: affrontabile dunque non prima del quarto o quinto anno di studio. Mauro Castellano propone Variazioni di Tocco. È uno studio dedicato alle sonorità, al modo differenziato di produrle, al rapporto tra dinamica e timbro, ed all’ascolto delle sonorità da parte di chi le produce (il pianista). Tempo lento:
non difficile tecnicamente, richiede però un certo grado di esperienza strumentale. Ancora un minuzioso controllo delle sonorità viene richiesto da Giorgio Colombo Taccani con Studio (...Quelli che restano...) dove si succedono sequenze di timbri, blocchi ed accordi, risonanze ampie su tutta la tastiera, con pedale e senza; studio di vibrazioni, con una sua interna drammaturgia. Di Francesco Pennisi Lo strano frammento trovato a Tandil. Uno degli ultimi pezzi del compositore recentemente scomparso. Pagina complessa per scrittura e mondo espressivo; un adagio seguito da un Tango-Habanera citato come in un sogno e concluso con un altro adagio. Si richiede un grande controllo delle sonorità; tecnicamente non è difficile, ma necessita un alto grado di maturità espressiva per la raffinatezza della scrittura.
Album di piccoli brani per pianoforte di varia difficoltà per l’apprendimento pianistico
Francesco Antonioni Orfeo all’inferno Sonia Bo Per Alda Mauro Castellano Variazioni di tocco Enrico Collina Ronfi solo Giuseppe Colardo Re...Si Giorgio Colombo Taccani Studio (…quelli che restano…) Michele Dall’Ongaro Variazioni su un tema di Bartók Var. V - Var. X - Var. XI Fabrizio De Rossi Re Il giardino di Hypnos Ivan Fedele Etude Boréale n. 2 Carlo Ferrario Ponina 1952 Sandro Gorli Ballata Daniele Lombardi Studio 2 “Elegia” Robert W. Mann Cakewalk Chorale Mario Moretti Preludio come lipogramma Francesco Pennisi Lo strano frammento trovato a Tandil Alessandro Sbordoni Due microsongs Stefano Taglietti Continuum Franco Torri Percorsi della memoria Roberta Vacca Ninna-Nanna-Nonna
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* eseguire alternando nel ribattuto i pollici delle mani sinistra-destra
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Il brano proseguirà ripercorrendo in modo libero gli episodi A T assemblati secondo “percorsi” della memoria, tipici del ricordo/sogno (contrasti, ossessioni, ecc.); non si dovrà osservare le ripetizioni indicate sul testo, alcuni episodi potranno essere percorsi anche in modo retrogado (es.: C/D/E/L/R/ecc.) o solo parziale, mentre non dovranno essere modificate la velocità, la dinamica/espressività, il pedale e l’articolazione. La durata complessiva non dovrà superare i dieci minuti primi.
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N.B. Le alterazioni hanno validitĂ solamente per la nota cui si riferiscono.
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* Figurazione in accelerando
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Continuum Stefano Taglietti
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* Figurazione in accelerando N.B. Le alterazioni sono valide solo per le note davanti alle quali sono poste; sono talvolta presenti anche alterazioni di precauzione.
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Gli autori
Francesco Antonioni
Enrico Collina
Francesco Antonioni ha iniziato precocemente gli studi di Composizione perfezionandosi, dopo il diploma, con Azio Corghi e presso il Royal College of Music di Londra sotto la guida di George Benjamin e Julian Anderson dove è stato insignito della Queen Elisabeth the Queen Mother Scholarship. I suoi lavori spaziano dai grandi organici alla musica da camera, alle composizioni per i media e sono state pubblicate da Sonzogno e Bèrben. La sua musica coniuga differenti tradizioni musicali, vitalizzando il citazionismo post-modernista con le risorse ed il ritmo della musica popolare.
Direttore d’orchestra e compositore, già responsabile della struttura Orchestra e Coro di Milano della RAI è autore di molte trasmissioni televisive musicali e d’arte (Cultura News, Caffè Marinetti, Omaggio a Terragni). Con il gruppo D.O.C. ha realizzato ComPilAzione Omaggio a Volta, pièce per orchestra, voce recitante e computer, con Nichi Stefi La Consacrata Ribellione del dottor Faust per il Piccolo Teatro di Milano, e Vero Popolare con L’Autunno Musicale a Como e numerose composizioni sinfoniche e da camera e altre performances.
Sonia Bo Dopo il diploma in pianoforte e in musica corale, Sonia Bo ha studiato composizione sotto la guida di Renato Dionisi ed Azio Corghi, perfezionandosi con Franco Donatoni. Nel 1985 ha vinto il primo premio al Concorso Internazionale “Guido d’Arezzo”, con la composizione Frammenti da Jacopone, per coro femminile e al concorso della Fondazione Culturale Europea, in occasione dell’anno europeo della musica, con Da una lettura di Husserl, per orchestra da camera. I suoi lavori, pubblicati da Ricordi e Edi-Pan, sono stati eseguiti nell’ambito di varie rassegne e festivals e trasmessi da emittenti europee ed extraeuropee. Insegna Composizione presso il Conservatorio di Milano.
Mauro Castellano Mauro Castellano, dopo il diploma pianistico con Walter Ferrato, ha studiato composizione con Sylvano Bussotti, di cui è stato assistente presso la Scuola di Musica di Fiesole. Considerato fra i più interessanti strumentisti-compositori della sua generazione, ha ricevuto commissioni dalla Società Italiana di Musicologia, l’Orchestra Studio per la Nuova Musica di Genova , il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Romaeuropa Festival, pubblicate da Berben e da Edipan. Ha registrato per la RAI, la RSI, la RTL e per le case discografiche Ricordi, Wergo, Materiali Sonori e Diapason. È docente presso il Conservatorio di Genova e maestro sostituto presso il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona.
Giuseppe Colardo Giuseppe Colardo ha studiato Pianoforte con Piero Rattalino e Composizione con Renato Dionisi ed Azio Corghi. Si è affermato in vari concorsi nazionali ed internazionali e sue composizioni sono state selezionate ed eseguite all’”International Music Week” della Fondazione “Gaudeamus” in Olanda. I suoi lavori sono stati programmati in rassegne e festivals nazionali ed internazionali e radiodiffusi dalla RAI e da varie emittenti europee. Insegna Composizione presso il Conservatorio di Milano.
Giorgio Colombo Taccani Laureato in Storia della Musica all’Università di Milano, Giorgio Colombo Taccani ha svolto parallelamente studi musicali, diplomandosi in Pianoforte e Composizione sotto la guida di Pippo Molino e Azio Corghi, perfezionandosi con Franco Donatoni e György Ligeti e partecipando al workshop dell’IRCAM. Sue composizioni sono state premiate o segnalate in concorsi nazionali ed internazionali, trasmesse dalle radio italiane, irlandesi, portoghesi e svedesi e pubblicate dalle Edizioni Suvini Zerboni di Milano. Dal 1991 si occupa di musica elettronica presso lo studio AGON - acustica informatica musica - di Milano. Insegna Composizione presso il Conservatorio di Torino.
Michele Dall’Ongaro Michele Dall’Ongaro si è perfezionato in composizione con Aldo Clementi. Accanto all’attività pubblicistica e saggistica e di analisi musicale, da molti anni collabora con la Rai dove attualmente è consulente di RadioTre. Nel campo dell’audiovisivo ha lavorato con Claudio e Daniele Abbado e con Giorgio Pressburger e ha scritto musiche di scena per Luca Ronconi. La Edipan gli ha dedicato due compact monografici. Fondatore nel 1978 dell’associazione Spettro Sonoro, tra le prime dedite alla musica contemporanea, è stato consulente musicale della Fondazione RomaEuropa, presidente di Nuova Consonanza e curatore delle Attività Permanenti della Biennale di Venezia.
Fabrizio De Rossi Re Esponente romano dell’ultima generazione di compositori, Fabrizio De Rossi Re è autore di una vasta produzione che spazia dalla musica da camera, sinfonica, elettronica, al teatro musicale, all’opera radiofonica fino alla danza, al cinema e alla tv. Ha ricevuto commissioni dall’Orchestra Regionale del Lazio, RAI Radio3, Sagra Musicale Umbra, l’Accademia Filarmonica Romana, il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Nazionale di S. Cecilia. La sua musica viene eseguita in Europa, Stati Uniti, Asia e Sud America, ed è stata pubblicata ed incisa da Adda Records (Francia), BMG Ricordi, Edipan, Fonit Cetra, Semar, Sonzogno, Suvini Zerboni. Insegna presso il Conservatorio “E. Morlacchi” di Perugia.
Ivan Fedele
Mario Moretti
Erede della grande tradizione sinfonica del classicismo, arricchita dal lascito del serialismo e dalle acquisizioni recenti della musica elettronica, Ivan Fedele s’impone fra i compositori della sua generazione grazie ad un notevole spirito di sintesi. Presente nel repertorio di ensemble e orchestre di prestigio, la sua musica è stata eseguita dai più celebri direttori: Pierre Boulez, Riccardo Muti, Myung-Whun Chung, Esa-Pekka Salonen, Leonard Slatkin e David Robertson. Oltre alla musica da camera e sinfonica, Ivan Fedele si è anche dedicato ad altre forme musicali, componendo per la radio, il cinema e l’installazione interattiva per “New Metropolis” di Amsterdam.
Mario Moretti diplomatosi in pianoforte e composizione sotto la guida rispettivamente di Alda Vio e Alberto Soresina presso il Conservatorio di Milano si dedica attualmente al teatro in qualità di maestro di coro ed ha collaborato con direttori quali: Zedda, Chailly, Kuhn ecc. Come compositore i suoi pezzi sono stati eseguiti in Italia ed all’estero.
Carlo Ferrario Allievo di A. Soresina, Carlo Ferrario si è dedicato negli anni ’60 e ’70 a forme di sperimentazione in vari generi musicali e spettacoli d’avanguardia. Fa parte sin dalla fondazione della giuria del concorso internazionale di musica elettroacustica Russolo-Pratella di Varese. Ha pubblicato Alfabeto Comasco, Sera in Via Odescalchi, ha scritto i romanzi Una piccola deviazione, Il pane di Como, Andata e Ritorno, la serie di racconti Il Mercoledì delle Ceneri. Ha rappresentato una serie di “Dicerie” (sul Don Giovanni, sulla Tosca e sul Parini).
Sandro Gorli Sandro Gorli ha studiato architettura, pianoforte e composizione con Franco Donatoni, svolgendo attività di ricerca presso lo studio di Fonologia della RAI di Milano e seguendo i corsi di direzione d’orchestra di Hans Swarowsky a Vienna. Nel 1977 ha fondato il Divertimento Ensemble, che ancor oggi dirige. Ha ricevuto commissioni dalla RAI di Milano, I Solisti Veneti, la Fondazione Gulbenkian, il Ministero della Cultura francese, il Ministero degli Esteri italiano, Radio France, l’Orchestra Regionale Toscana, il Festival di Ginevra, l’Atelier du Rhin, il festival giapponese Theatre Winter, Agon, L’Orchestra Sinfonica di Lisbona. Ha vinto, nel 1985, il premio Europa per il teatro musicale con l’opera Solo. Insegna composizione presso il Conservatorio di Milano.
Daniele Lombardi
Francesco Pennisi Francesco Pennisi ha studiato composizione con Robert W. Mann venendo presto a contatto con gli ambienti musicali più attenti alla ricerca, come l’Associazione romana “Nuova Consonanza” con Franco Evangelisti, Aldo Clementi e Daniele Paris. Le sue musiche, presto eseguite in varie sedi, dalla Biennale di Venezia alla Biennale des Jeunes di Parigi, al Reconnaissance des musiques modernes di Bruxelles, alle “Orestiadi di Gibellina”, al Ridotto della Scala di Milano, si sono spesso incontrate con il teatro, ma sono soprattutto lavori cameristici e per orchestra. Ultimi lavori sono The Wild Swans (1992) scritto per i concerti Nord-Sud delle Radio europee e Medea dixit (1993).
Alessandro Sbordoni Alessandro Sbordoni ha compiuto la sua formazione compositiva con Domenico Guaccero, Franco Evangelisti, Giacomo Manzoni, Hans Werner Henze. Presente fin dal 1972 all’interno di Nuova Consonanza a Roma, di cui è stato anche direttore artistico, a partire dalla seconda metà degli Anni ’80 si è avvicinato al teatro musicale, scrivendo per importanti istituzioni: la Fondazione Gulbenkian, la RAI, la Biennale di Monaco di Baviera, il Festival di Metz, l’Orchestra Regionale Toscana. Le sue partiture sono pubblicate da Casa Ricordi ed Edipan, che gli ha dedicato un disco monografico. Insegna composizione presso il Conservatorio de L’Aquila.
Stefano Taglietti Compositore e pianista, ha studiato composizione ed analisi del teatro musicale con Sylvano Bussotti, mentre come pianista propone un personale itinerario di improvvisazione. Nel 1990 è stato assistente musicale della regista americana Ellen Stewart, fondatrice del teatro La Mama e.t.c. di New York, accostandosi all’arte visiva con Bizhan Bassiri. Ha composto circa cinquanta pezzi per differenti organici, dallo strumento solo alla grande orchestra, musica corale, da camera, acusmatica ed elettroacustica. Con Il Marinaio, su testi di F. Pessoa, ha vinto la prima edizione del concorso “40 anni nel 2000”, indetto dal CEMAT.
Compositore, pianista e artista visivo, Daniele Lombardi ha compiuto un vasto lavoro sulla musica delle avanguardie storiche degli inizi del Novecento. Esperto anche nella grafia musicale contemporanea e prassi secutiva, ha da sempre avuto un profondo interesse per un’idea multimediale dell’arte, producendo disegni, dipinti, computer graphics, video come trasposizione in immagini di un pensiero musicale. Ha diretto a Roma il festival Nuova Musica Italiana e Nuova Musica Internazionale (Coop. La Musica, RAI) e la programmazione artistica della Edipan. Ha inciso numerosi cd (Col Legno, Arte Nova, Edipan, Musica & Immagine, Nuova Era, Cramps etc.) e insegna pianoforte al Conservatorio di Milano.
Si è diplomato in pianoforte sotto la guida di Alda Vio, ha studiato composizione con Alberto Soresina e direzione d’orchestra con Franco Gallini presso la Civica Scuola di Milano. Ha tenuto concerti soprattutto in ambito cameristico, specializzandosi anche nella prassi clavicembalistica. Si dedica alla composizione per piccoli gruppi strumentali e/o vocali.
Robert W. Mann
Roberta Vacca
Laureato in musica all’Università di Michigan, Robert W. Mann nel 1948 si è trasferito in Europa dove ha studiato con Frank Martin al Mozarteum di Salisburgo e con Goffredo Petrassi a Roma. È stato Segretario Generale della Società Internazionale per la Musica Contemporanea (SIMC) dal 1955 al 1959. Ha scritto due opere liriche, lavori orchestrali, concerti solistici, musica da camera e di scena. Ha anche trascritto dei lieder di Schumann per voce e orchestra, la musica “virginale” di Giles Farnaby per orchestra e musiche di Bach, Rossini e Mendelsshon per quartetto di fiati.
Roberta Vacca, diplomata in pianoforte, composizione, strumentazione per banda, musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di L’Aquila, si è perfezionata in composizione con Franco Donatoni ed Azio Corghi. Vincitrice di diversi concorsi nazionale ed internazionali. Premio CEMAT 1999, è stata selezionata per partecipare al progetto europeo “Il suono dei parchi”. Ha collaborato con AGON per la produzione di Ricordi/Radio Tre dell’opera radiofonica Temperatura esterna di Mauro Cardi. Ha ricevuto commissioni dal Festival Pontino, da Radio 3, dalla Fondazione “Donne in Musica” e dall’Accademia Nazionale di S. Cecilia per la realizzazione di un’opera multimediale per l’infanzia.
Franco Torri
Pubblicazione edita nel mese di Giugno 2001 in 2000 esemplari di cui 200 numerati da 1 a 200
Videoscrittura musicale Maurizio Cappellari* (* tranne antonioni, Sbordoni, Colombo taccani, Vacca)
Impaginazione Luigi Ostinelli Stampa Lipomo (Como)