FOTOVOLTAICO, ENERGIA FAI DA TE
I VANTAGGI, GLI OBBLIGHI E LE AGEVOLAZIONI:
ECCO GLI ELEMENTI PER VALUTARE L’INSTALLAZIONE
DI UN IMPIANTO NELLA PROPRIA AZIENDA
Il fotovoltaico rappresenta una risorsa fondamentale per il futuro delle piccole e medie imprese italiane. È infatti la tecnologia ideale per ridurre al minimo i costi energetici e raggiungere una maggiore sostenibilità. Grazie agli incentivi, le aziende possono produrre energia pulita, ridurre il prelievo di elettricità dalla rete e abbattere quella che è diventata un’importante voce di costo della propria attività. Ecco cosa occorre sapere su benefici, costi, incentivi e funzionamento degli impianti.
LE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA
Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico capace di produrre energia da una fonte rinnovabile e inesauribile come quella solare, mediante un fenomeno fisico chiamato appunto “effetto fotovoltaico”. In parole semplici, l’impianto cattura l’energia irraggiata dal sole grazie all’utilizzo di speciali componenti chiamati moduli fotovoltaici, i cosiddetti pannelli, costituiti a loro volta da singole celle di silicio, cioè i componenti elettrici che
trasformano la radiazione solare in energia elettrica. La corrente prodotta viene utilizzata per soddisfare il bisogno dell’impresa e in parte immessa nella rete nazionale. La sostanziale differenza tra impianti ad uso domestico e industriale sta nella potenza erogata: le versioni domestiche hanno la capacità di generare dai 2 ai 6 kW, mentre un impianto fotovoltaico per aziende prevede un minimo di 10 kW fino a un massimo di 300 kW.
Gli impianti industriali si distinguono in due categorie: fotovoltaico con
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immissione diretta; fotovoltaico con accumulo. Nel primo caso, si dispone di un sistema collegato direttamente con quello elettrico dell’azienda che permette il consumo immediato dell’energia. Quindi la corrente generata verrà utilizzata per il funzionamento dell’impresa, mentre quella inutilizzata sarà immessa in rete. Nel caso di impianto fotovoltaico con accumulo, invece, vengono previste delle batterie esterne per immagazzinare la corrente (Energy Storage). Il sistema di stoccaggio permette di migliorare l’efficienza dell’impianto accumulando l’energia prodotta durante il giorno per utilizzarla anche quando l’impianto non produce, massimizzando l’autoconsumo senza cambiare le proprie abitudini di consumo. Inoltre, anche in questo caso è possibile immettere in rete l’energia e ottenere un ritorno economico. Va detto che soltanto una parte di energia solare viene convertita in corrente elettrica. I pannelli ad alta efficienza attualmente presenti sul mercato convertono tra il 20 e il 23% dell’energia che ricevono in condizioni standard, quindi circa un quinto.
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I BENEFICI ECONOMICI E DI IMMAGINE
L’utilizzo di energie rinnovabili testimonia il cambiamento culturale in atto nelle aziende, teso alla riduzione dei costi e all’attenzione per l’ambiente. In particolare, l’installazione di un impianto fotovoltaico porta sempre effetti e conseguenze positive, sotto diversi punti di vista.
Riduzione dei costi dell’energia: questo aspetto rappresenta uno dei principali motivi per cui si dovrebbe scegliere il fotovoltaico. Grazie ai pannelli,
infatti, è possibile produrre energia da destinare all’autoconsumo, svincolandosi dai costi di fornitura della rete elettrica o di altre fonti, totalmente o parzialmente. Questo beneficio si estende alle aziende impegnate in una produzione continua, anche notturna, purché l’impianto fotovoltaico sia accompagnato da opportuni sistemi di accumulo dell’energia.
Migliore immagine aziendale: non producendo anidride carbonica, altri gas serra o rifiuti, il fotovoltaico è una forma di energia pulita. Le imprese che decidono di installare i pannelli fotovoltaici dimostreranno di essere attente al tema della sostenibilità, trasmettendo un messaggio di responsabilità che non potrà che migliorare la percezione di clienti potenziali o già acquisiti.
GLI INCENTIVI FISCALI DISPONIBILI PER IL 2023
I costi per l’installazione dei pannelli solari cambiano in base alla tipologia di impianto, con e senza accumulo, e alla potenza. A fronte di un maggiore risparmio in bolletta, un sistema con
accumulo, che consente di stoccare l’energia non consumata, ha tuttavia un costo più elevato. I costi sono relativi ai materiali (pannelli, sistema di accumulo, cavi, ecc.), alla progettazione e installazione, alla gestione delle pratiche amministrative (autorizzazioni al Comune, pratiche di collaudo e richiesta al gestore GSE, Gestore Servizi Energetici). Complessivamente, si tratta di un costo che può incidere sul bilancio di una Partita Iva. Tuttavia, in ragione del fatto che l’utilizzo dell’energia pulita viene fortemente incentivato dal Governo per rientrare nelle finalità del Green Deal, il piano europeo che richiede una riduzione del 55% delle immissioni di idrocarburi entro il 2030, all’interno del Pnrr sono stati introdotti una serie di incentivi per la green economy e, più specificatamente, sono stati stanziati nuovi fondi per supportare proprio la creazione di impianti fotovoltaici per aziende. Tra le agevolazioni per gli impianti fotovoltaici in essere per l’anno in corso, è possibile usufruire di: Credito d’imposta al 6%: con la Legge Bilancio del 2022, il credito d’imposta è stato ridotto dal 10% al 6%, mantenendo invariato il massimale a 2 milioni di euro, il che significa che la spesa massima dell’impianto deve essere inferiore a questa cifra. L’incentivo prevedeva una scadenza di utilizzo entro il 31 dicembre 2022, ma è stata prorogato fino al 30 giugno 2023. Le modalità di ricezione del credito dipendono dal fatturato annuo dell’azienda:
• meno di 5 milioni di euro: un’unica quota annuale di compensazione;
• più di 5 milioni di euro: tre quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui l’impianto fotovoltaico entra in funzione.
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Per le aziende del Sud Italia (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo), è previsto un credito di imposta che può variare dal 25% al 45% anche in presenza di massimali maggiori.
Reverse Charge: si tratta del meccanismo che solleva le aziende dal pagamento immediato dell’Iva, consentendo di avere tempi più lunghi per fare il versamento dell’imposta allo Stato e quindi di ridurre notevolmente il costo iniziale dell’investimento, ammortizzandolo nel tempo. Questa agevolazione si può applicare in caso di:
• impianti integrati o semi-integrati all’azienda (su tetti, edifici o in aree pertinenziali);
• impianti fotovoltaici a terra, all’esterno su aree aziendali.
Nuova Sabatini: si intende un provvedimento il cui scopo è di migliorare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese al fine di sostenere l’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature e impianti. Le Pmi possono accedere a un finanziamento per la
progettazione e installazione di nuovi impianti fotovoltaici per importi che vanno dai 20.000 euro ai 4 milioni di euro, un finanziamento che viene ripartito in un arco minimo di cinque anni e con la suddivisione in sei quote. La riforma della Nuova Sabatini, operativa dal 1° gennaio 2023, prevede tuttavia che il singolo acquisto di un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, ad esempio un impianto fotovoltaico, per risultare ammissibile, debba far parte di un più ampio programma di investimento organico e funzionale, nonché coerente con l’attività svolta dall’impresa e riconducibile a una delle tipologie di investimento previste nei regolamenti unionali applicabili per settore (si veda la Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823, pubblicata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che rende operativa la riforma introdotta dal Decreto interministeriale Mise e Mef del 22 aprile 2022).
LE COMUNITÀ
ENERGETICHE RINNOVABILI
Fino allo scorso anno, tra le agevolazioni per impianti fotovoltaici rientrava anche il cosiddetto Scambio sul Posto, che prevedeva una remunerazione per l’energia non autoconsumata e immessa nella rete nazionale. Questa agevolazione non è più valida, ma rimane in vigore per gli impianti che già ne usufruiscono che potranno conti-
nuare a goderne fino a dicembre 2024. Al suo posto, ci saranno gli incentivi per le cosiddette Comunità energetiche rinnovabili (CER).
Per CER si intende un’associazione tra privati, enti, Pmi, ubicati in un perimetro condiviso, che si costituiscono in forma giuridica per produrre e condividere energia. I soggetti che partecipano devono necessariamente produrre energia green e condividerla tramite reti di distribuzione esistenti e/o con autoconsumo virtuale. L’incentivo è regolato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ed è riconosciuto per un periodo di 20 anni. Queste agevolazioni, cumulabili in ogni caso con quelle per l’installazione degli impianti fotovoltaici, prevedono delle tariffe agevolate per il consumo di energia (12 c€/ kWh) che, se unite all’energia autoprodotta dall’impianto aziendale, generano ulteriori risparmi. Inoltre, l’energia non autoconsumata dalla comunità viene reimmessa in rete ed è pagata al produttore a un prezzo unitario fisso. Questo prezzo è lo stesso che viene riconosciuto dal RID (il Ritiro Dedicato equivale storicamente a circa 5 c€/kWh). In conclusione, è possibile ottenere un guadagno di circa 17 c€/kWh sull’energia prodotta e consumata all’interno della comunità, che è più di quanto prevedeva lo Scambio sul Posto.