Francia non più solo vino

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

T R E N D/ EST E RO

FRANCIA, N O N P I Ù S O LO V I N O L A P I Ù T I PI C A D E L L E B E VANDE ALC OL I CH E D’OLTRAL PE V EDE CA L A RE I C O N S U M I , M E NTR E C R E SC E L A BI R RA E SI DI FFONDE IL RITO DELL’A P ER I T I VO. T RA I G I OVANI AVANZANO L E NTAME NTE LE OPZION I FAI BL ES EN ALCOOL DI ANNA MUZIO

L

a patria del vino diversifica il bere. Secondo Paese al mondo in questa speciale classifica (dietro agli Usa e davanti all’Italia), la Francia è forte di un consumo pro capite di vino che nel 1960 era pari a 160 litri ed è sceso oggi a 40. E se l’utente medio ha approfondito la conoscenza del vino, ha anche iniziato a guardare oltre il nettare di Bacco avvicinandosi ad altre bevande, birra e cocktail in primis, come dimostra uno studio di SoWine/Dynata, che ha individuato le tendenze per il 2022. I L B O C CA L E SUPERA I L CALI CE

Il primo posto tra le bevande alcoliche preferite dai francesi, che dal 2015 apparteneva al vino “fermo” (49%, -1% sul 2021), è stato conquistato nel 2022 da una birra in netta crescita (51% delle preferenze, +12%), diventata la scelta più popolare per il 59% degli uomini, mentre il dato scende al 45% tra le donne che ancora prediligono in prevalenza il vino. Lo champagne è al terzo posto (31%), mentre

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gli alcolici nei cocktail sono citati da un francese su cinque e il 18% sceglie il distillato puro. Nonostante sia agli ultimi posti tra i Paesi Ue per consumi di birra, la Francia primeggia per numero di birrifici – 2.300 su tutto il territorio – ed è l’ottavo produttore Ue. Il 70% delle birre bevute in Francia è di produzione nazionale (fonte Brasseurs de France). IL VALOR E D E L L E C E RTIFIC AZ I O N I

Tornando al vino, le preferenze cambiano a seconda del target. I vini fermi sono apprezzati dalle generazioni più anziane: a citarli è il 61% degli intervistati di età compresa tra i 60 e i 65 anni. I giovani invece guardano al bio: il 53% si preoccupa di verificare se la bottiglia riporta una certificazione; l’85% riconosce il marchio Agriculture Biologique, il 36% Vignerons Engagés, il 29% Haute Valeur Environnementale e il 26% Terra Vitis. Più della metà dei francesi è disposto a pagare di più per un vino certificato, un dato che sale al 66% tra i giovani tra i 18 e i 35 anni.


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Quanto ai canali di vendita, dopo il boom del lockdown l’e-commerce nel 2022 non si arresta: il 41% dei francesi ha acquistato vino online e più in dettaglio dai siti web della Gdo (33%), dei produttori (30%) e delle enoteche (25%). A NC O RA E SEMPR E B O RD EAUX

Se i consumi calano, a crescere è la consapevolezza: il 47% dei francesi si dichiara “esperto” di vino, fioriscono degustazioni, visite in cantine ed enoturismo. Nonostante il fenomeno del “Bordeaux bashing”, la regione più nobile resta la preferita dalla maggioranza dei francesi (48%), seguita dalla Borgogna (48% tra gli esperti, +19 punti in un anno, meno riconosciuta da amatori e neofiti, rispettivamente al 27% e 23%) e da quella dello Champagne (38%, +3 punti), che non viene più bevuto solo la sera, ma anche come aperitivo (35%) o a tutto pasto (16%). In discesa i vini provenzali, superati da Rodano, Alsazia e Linguadoca. M I XO LO GY PER GI OVANI

La quota di consumatori francesi interessata agli alcolici è aumentata di 5 punti rispetto al 2019, attestandosi al 42%, dato che sale al 50% nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni. Il rum è il distillato più gettonato (80% tra i consumatori abituali di alcolici) davanti a whisky, vodka, liquori e cognac. In leggero calo l’appeal della mixology (37%, -3 punti), che piace però alle giovani generazioni. Con il ritorno alla normalità, il fiorire dei dehors verdi e l’arrivo dell’estate si è capito come Oltralpe l’aperitivo sia un rito sociale in continua ascesa. Nel 2013, il 47% dei francesi dichiarava di consumare un aperitivo una volta alla settimana; oggi lo fa il 51%, mentre il 74% sceglie questo momento di consumo una volta al mese (fonte Ifop). Gli aperitivi più popolari? Secondo il quotidiano Le Monde sono Spritz, Ginger beer e Anis.

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IL FAS C INO D E L L’ARTIGIANA LI TÀ

Dopo i microbirrifici arrivano le microdistillerie: è un fenomeno diffuso da alcuni anni in Francia, soprattutto in centro città. Mentre il gin fa la parte del leone, la tendenza emergente è quella del rum metropolitano alla melassa. Da un paio d’anni ha varcato la Manica il fenomeno dei distillati alcol free e dei cocktail a base di erbe ed estratti freschi. Tourtel Twist, birra analcolica lanciata nel 2014, è cresciuta del 23% nel 2021. Per chi preferisce bevande a basso contenuto alcolico arrivano i kombucha, il nuovo bere sano, moderatamente alcolizzati, che si aggiungono all’offerta di sidri di mela e altra frutta e vini leggeri.

COSA BEVONO I FRANCESI A NNUI DI VINO

L ITR I PRO

135

C APITE ANNUI DI ACQUA MINERALE

LI T RI PRO

33

A NNUI DI BIRRA

L ITR I PRO

50

C APITE ANNUI DI SOFT DRINKS

40

C A PI T E

LI T RI PRO

5, 3

C A PI T E A NNUI DI S PI R I TS

L ITR I PRO

(15+

C APITE

A NNI )

Fonti: Brasseurs de France, CNIV, Insee, Statista

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