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LA DISTRIBUZIONE HORECA
M E RC ATO/ R A P P O RTO C E N S I S
L ’ H O R E C A FA BENE ALLA S O C I E TÀ IL M O N DO D E L F U O R I C A SA CR EA O C C U PA ZI O N E , DIST RIB U I S C E R E D D I TO, VA LO RI ZZA I T E R R I TO R I E LI DI FEN D E DAL DEGRAD O. E P ER FO RT U N A , G L I I TA L I A NI NE S O N O C O N SA PE VO L I
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oi italiani lo sappiamo bene: la socialità è un ingrediente fondamentale della qualità della vita. E uno degli spazi elettivi per l’esperienza sociale è il fuori casa, con i suoi oltre 300mila luoghi di consumo che costellano il nostro territorio. Un settore legato a doppio filo con la distribuzione Horeca, cioè con quell’insieme di 3.800 imprese che garantisce a bar diurni e serali, ristoranti, gelaterie, discoteche – ma l’elenco potrebbe continuare a lungo – un approvvigionamento puntuale a costi sostenibili. Anche questo è un valore, come viene evidenziato nel rapporto realizzato dal Censis in collaborazione con Italgrob. Nello scorso numero, GBI ha proposto alcuni estratti dello studio, relativi all’importanza della distribuzione Horeca in termini economici e al contributo dato ai fini della valorizzazione e promozione del patrimonio enogastronomico italiano (vedi GBI n.195, pag. 6). Ora puntiamo l’attenzione
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sulle molteplici dimensioni del valore sociale generato della vita locale, amplificando l’attrattività dei territori. Gli dai distributori Horeca, partendo dalla loro capacità di autori del rapporto Censis proseguono nella loro analisi, evidenziando come sia ormai acclarato che i luoghi desertiattivare flussi di relazioni nei territori in cui sono presenti ficati, privi di attività commerciali reti di esercizi pubblici, con rileFig. 2 – Italiani convinti che gli esercizi sono destinati al declino, con un vanti benefici non solo economici, pubblici chiusi sono un segnale di ma anche di rivitalizzazione della rialzo degli indici di pericolosità degrado e crisi di un territorio (val. %) vita sociale. e di insicurezza sociale. Infatti, il Vedere gli esercizi pubblici chiusi è un 90,9% degli italiani ritiene che segnale di degrado e crisi di un territorio L’I M PAT TO SU LL A vedere esercizi pubblici chiusi è No un segnale di grave degrado di Q UALITÀ D E LL A VITA 9,1% Nel rapporto Censis si ricorda come un territorio, opinione condivisa l’aspetto sociale sia uno degli esiti trasversalmente ai gruppi sociali ed dell’attività del fuori casa che, nel alle macroaree (fig. 2). dibattito pubblico, è spesso contestato o considerato poco rilevante. U N VALO RE CO LLET TIVO Gli italiani, invece, se ne mostrano Il tema della sopravvivenza del tesmolto consapevoli: l’88,3% reputa suto commerciale è di stringente molto o abbastanza importanti attualità, se si considera la devaSì gli esercizi pubblici come bar, stante crisi causata dalla pandemia. 90,9% caffè, pasticcerie, ristoranti ed Il rapporto avverte che il sosteFonte: indagine Censis, 2021 enoteche per la qualità della vigno e la promozione dell’attita del luogo in cui vivono, perché vità degli esercizi pubblici non incentivano il passaggio delle persone e rendono il territorio possono essere lasciati alle sole dinamiche di mercato, vitale come spazio di incontro e di convivialità, con percenriservati esclusivamente alla capacità dei singoli imprenditori tuali che restano elevate trasversalmente a corpo sociale e e al gioco della concorrenza. Siamo in presenza infatti di un area geografica (tab. 1). interesse collettivo, perché oltre a imprenditori e lavoratori In pratica, c’è una percezione assai diffusa che la presenza del settore coinvolge altre categorie sociali, a cominciare dai di una rete di esercizi pubblici non significa solo disponibiresidenti, che altrimenti si troverebbero non solo privati di servizi importanti, ma vedrebbero molto probabilmente il lità di servizi, ma ha un impatto immateriale sulla qualità Tab. 1 – Italiani che reputano importante la presenza di esercizi pubblici per la buona qualità della vita dei territori in cui vivono, per area geografica (val. %) Quanto sono importanti per la qualità della vita del luogo in cui lei vive (ad esempio perché incentivano il passaggio delle persone, sono luogo di incontro e convivialità) esercizi pubblici come bar, caffè, pasticcerie, ristoranti, enoteche ecc.?
Nord-Ovest
Nord-Est
Centro
Sud e Isole
Totale
Molto e Abbastanza, di cui
91,0
87,6
91,1
85,0
88,3
Molto
26,2
36,4
36,1
29,0
31,1
Abbastanza
64,8
51,2
54,9
56,0
57,2
Poco e Per niente, di cui
9,0
12,4
8,9
15,0
11,7
Poco
6,8
9,8
6,6
11,5
8,9
Per niente
2,2
2,7
2,4
3,5
2,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale Fonte: indagine Censis, 2021
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territorio degradare con negativi impatti su qualità della vita e benessere soggettivo. Stesso discorso per i proprietari delle abitazioni, perché in un territorio desertificato i valori immobiliari sono destinati a declinare. Anche i poteri pubblici locali e nazionali hanno tutto da guadagnare da una filiera del fuori casa in salute: imprese dell’Horeca vitali significano buoni introiti fiscali, che finanziano la spesa pubblica. D’altro canto, aree urbane in preda al disagio moltiplicano i costi sociali e di intervento della autorità locali e proiettano un’immagine negativa ad ampio raggio.
PI Ù S I CU REZZA E P OS TI D I L AVO RO
Per gli italiani la Movida è un’opportunità, purché non sia lasciata franare in modalità incontrollate, come purtroppo è accaduto durante alcune fasi dell’emergenza, quando gli esercizi pubblici erano sottoposti a una stretta implacabile e la MalaMovida si dispiegava nei luoghi aperti non controllati e con un intenso approvvigionamento di alcolici da canali estranei al circuito degli esercizi pubblici formalizzati. Invece, la professionalità dei titolari degli esercizi pubblici è decisiva affinché la Movida si svolga entro binari funzionali al rispetto della qualità
Tab. 3 – Italiani convinti che gli esercizi pubblici sono luoghi in cui è possibile organizzare per bene la Movida, senza eccessi e pericoli, per età (val. %) Secondo Lei, gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, enoteche, pub, ecc.) sono luoghi in cui è possibile organizzare bene la Movida, evitando eccessi e pericoli?
18-34 anni
35-64 anni
Sì
74,8
70,7
55,4
67,3
No
25,2
29,3
44,6
32,7
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale
65 anni e oltre
Totale
Fonte: indagine Censis, 2021
L A B U O NA M OVI DA
Il rapporto Italgrob-Censis affronta anche una questione spinosa nel rapporto tra Horeca e contesto urbano: la Movida, termine utilizzato spesso per connotare negativamente gli esercizi pubblici e, con essi, i giovani, il rapporto con gli alcolici e il divertimento. Una sistematica reiterazione di luoghi comuni che ha trovato accenti e intensità nuovi nel periodo emergenziale in cui proprio alla Movida dei giovani, più volte, è stata attribuita la responsabilità del rilancio del contagio. I ricercatori del Censis affermano che occorre distinguere tra la Movida vera e propria – intesa come fenomeno virtuoso, positivo, di sano divertimento – e la MalaMovida, che chiama in causa un deregolato rapporto con l’alcol, una pericolosa propensione al degrado dei luoghi con alto rischio di degenerazione violenta. Confondere situazioni diverse vuol dire non comprendere la complessità di un fenomeno che, nella sua versione positiva, contribuisce al benessere soggettivo delle persone, migliora la qualità della vita e valorizza i luoghi in cui si svolge. Il 67,3% degli italiani è convinto che la presenza di ampie e diversificate reti di esercizi pubblici sui territori consente di organizzare bene la Movida, evitando eccessi e pericoli, con valori che arrivano al 70,5% nel Sud e Isole, al 74,8% tra i giovani, al 69,4% tra gli uomini (tab. 3).
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della vita dei residenti. Da non trascurare poi è la creazione di posti di lavoro – e quindi di reddito – riconducibile all’Horeca. Anche qui gli italiani mostrano di avere un quadro chiaro della situazione, con l’89,1% che ritiene la presenza di una rete di esercizi pubblici un’importante fonte di occupazione per le persone che vivono in una determinata comunità. Per l’83,6% degli italiani, inoltre, contribuendo all’attrattività del territorio le unità del canale Horeca locale stimolano le persone a trascorrere di più il proprio tempo libero nei luoghi in cui vivono, con la riduzione degli spostamenti e del ricorso ai trasporti e, quindi, un beneficio di fatto sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Produzione di ricchezza, qualità della vita, sicurezza e benessere sociale: l’Horeca e la distribuzione che ne sostiene lo sviluppo danno un contributo importante al sistema Paese. Gli italiani mostrano di averlo capito, ma l’impressione è che la medesima consapevolezza non si ritrovi nelle istituzioni e tra i decisori politici. Una tendenza che il rapporto Italgrob-Censis prova a Clicca qui per scaricare il R a p p o r to Ce n s i s co m p l e to invertire.