FOCUS/RAPPORTO CENSIS
LAVORO E FISCO: ITALGROB
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PORTAVOCE DELLA CATEGORIA
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL SECONDO RAPPORTO
REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON IL CENSIS, LA FEDERAZIONE
HA AVVIATO UN CONFRONTO CON ISTITUZIONI E DECISORI POLITICI
SULLE TEMATICHE DI ATTUALITÀ PER IL SETTORE
DI VITTORIO FERLA
Un tavolo di concertazione dove trovare soluzione ai tanti problemi che gravano sulla categoria. In questa richiesta avanzata da Antonio Portaccio , Presidente di Italgrob , nel corso della presentazione del Rapporto
Censis-Italgrob 2023, si coglie bene il senso della strategia della Federazione: tessere un dialogo con le istituzioni e la politica per far conoscere le proprie ragioni e le dinamiche di un comparto fondamentale per il sistema Paese. Non a caso, lo studio – di cui GBI propone in questo numero un primo
estratto (si veda a pag. 10) – è stato portato all’attenzione di tutti gli interlocutori in un incontro tenuto in aprile a Roma, in un luogo dal forte valore simbolico: la Sala Capitolare del Senato. Quel tavolo di concertazione, auspicato da Portaccio, dovrebbe affrontare numerose questioni: “Dal rinnovo delle flotte aziendali con automezzi ‘green’ alla digitalizzazione di tutti i processi, per finire all’automazione . Esiste una grande opportunità con il PNRR, ma la distribuzione è praticamente esclusa da qualsiasi forma di accesso e sostegno”.
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I NUMERI DEL COMPARTO
Nella distribuzione food & beverage al servizio dei pubblici esercizi operano 3.814 aziende, che sviluppano 17 miliardi di euro di fatturato e danno occupazione a circa 60.000 persone. “Si tratta di realtà diffuse in tutto il territorio nazionale – sottolinea Portaccio – fortemente eterogenee per tipologie di prodotti e dimensioni. Molte registrano fatturati inferiori al milione di euro, sono interamente a conduzione familiare e il loro profitto rappresenta il reddito, a volte anche insufficiente, dell’intero nucleo familiare. Le aziende strutturate, oltre la fascia dei 6 milioni di euro, sono circa il 18% del totale e sviluppano intono al 60% del fatturato del comparto. Il mercato Horeca in Italia, nel 2022, conta circa 330.000 pubblici esercizi, dà occupazione a 1,4 milioni di persone e sviluppa un giro d’affari di 84 miliardi di euro, che incidono per il 5,6% sul Prodotto interno lordo del Paese”.
In definitiva, la distribuzione Horeca è un soggetto economico forte, che ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi, mostrandosi altresì attento alla sostenibilità. E dopo due anni di fatica causati dalla pandemia, il 2022 ha registrato per il comparto un incremento di fatturato del 18% e una crescita di volumi pari al +9% circa rispetto al 2021.
I COSTI PER LE IMPRESE
“La pandemia non ha fermato la voglia degli italiani di socializzare e di vivere il fuori casa – dichiara Gian Marco Centinaio , Vicepresidente del Senato –, questo è nel nostro Dna ed è una cosa positiva che ci permette di guardare al futuro con ottimismo. Bisogna sottolineare che in Italia la socializzazione non è uno sballo: quando si esce, si fa un consumo moderato e di qualità. Tra le priorità del settore c’è sicuramente la lotta agli sprechi, con un’attenzione particolare ai prodotti a chilometro zero. L’inflazione è un aspetto che dobbiamo tenere
sotto controllo; nonostante ciò, gli italiani hanno voglia di trascorrere tempo in compagnia, di uscire e questo è un punto di forza del nostro Paese, è un qualcosa che altrove succede meno”.
Dal canto suo, Antonio Portaccio sottolinea come la distribuzione abbia bisogno di “una politica del costo del lavoro più in linea con le sue esigenze e con i tempi attuali, in modo da consentire una maggiore retribuzione al dipendente e dall’altro una diminuzione dei costi per le imprese”. A rispondere è Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e
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delle Politiche Sociali : “L’Italia ha un fabbisogno enorme di personale e di politiche attive del lavoro. In tal senso, occorre incentivare il ‘matching’ tra domanda e offerta di lavoro puntando sulla formazione dei lavoratori e non soltanto sui meri sussidi”.
IL MOTORE DELLA RIPRESA
C’è, poi, la questione fiscale. In rappresentanza dei distributori, Portaccio chiede “una nuova politica fiscale, che dovrà puntare poi alla crescita della patrimonializzazione delle varie aziende”. Sul punto interviene Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera: “Il Paese ha bisogno di una semplificazione fiscale fondamentale per rilanciare il settore. In proposito la delega per la riforma del fisco prevista dal Governo è molto puntuale e contiene tre principi: semplificazione, equità e riduzione della pressione fiscale”.
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In attesa degli interventi e delle riforme necessarie, “i dati del Rapporto evidenziano come la socialità post pandemia, quella che noi definiamo del fuori casa, sia un’esigenza imprescindibile nella nostra vita con numeri in costante crescita”, ribadisce Francesco Battistoni, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati. In conclusione, assicura Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob, “il Rapporto conferma il prezioso ruolo che ha avuto la categoria dei distributori Horeca in questi delicati e
turbolenti anni. Se oggi parliamo di un mercato di ristorazione in ripresa dobbiamo dire grazie anche al lavoro ‘invisibile’ che svolgono in Italia 3.800 aziende di distribuzione food & beverage, autentici ambasciatori del miglior Made in Italy, la spina dorsale del mercato del fuori casa. Una categoria che, nonostante le criticità dovute alla pandemia prima e ai tanti problemi ingenerati dal conflitto russo-ucraino poi, non ha mai smesso di supportare e sostenere, anche economicamente oltre che con prodotti e servizi, la rete dei punti di consumo. Per noi di Italgrob, in rappresentanza di tutti i distributori italiani, è stato un onore aver potuto presentare alle massime Istituzioni italiane le istanze di una categoria fondamentale per il mercato Horeca e l’economia del Paese”.
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