mercato vino

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MERCATO/VINO

L’INGROSSO CONTIENE I PREZZI

IN BASE AI DATI CIRCANA, GLI AUMENTI PRATICATI NEL VINO E NELLE

BOLLICINE DAI DISTRIBUTORI HORECA SONO STATI INFERIORI A QUELLI VISTI IN GDO. UNA STRATEGIA CHE HA PORTATO I SUOI FRUTTI

DI DOMENICO APICELLA

Pack, colore e prezzo. Sono questi i tre parametri indispensabili per raccontare il mercato del vino nel fuori casa, incrociandoli con l’andamento dei singoli canali. Un esercizio che Circana ha condotto per GBI, analizzando le dinamiche di fondo in un comparto vitale per il conto economico dei distributori Horeca . Ne emerge un quadro con molte conferme e qualche sorpresa,

come vedremo. Lo studio ha riguardato l’intero 2023, il primo anno veramente “normale” dopo la pandemia, come lo definisce Virgilio Romano , Client Service Director di Circana : “Ovviamente ciascun anno ha le sue peculiarità, ma il 2023 non ha registrato i rimbalzi e contro rimbalzi che hanno scandito la fase pandemica, il post-Covid e l’inizio della guerra in Ucraina. Ecco perché abbiamo voluto confrontare tutti i dati non solo con i

12 mesi precedenti, ma anche sul 2019, cioè l’ultimo anno prima che si manifestassero quelle variabili che hanno segnato il recente passato”. Il primo aspetto da mettere in evidenza è il bilancio positivo per i distributori Horeca , soprattutto in rapporto a quanto fatto dagli altri canali: “Il vino in Gdo ha perso oltre il 3% a volume – chiarisce Romano –e anche nei cash & carry leggiamo un dato negativo. Invece i grossisti hanno

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chiuso a +4,5% e la situazione è simile nelle bollicine, con la Gdo in calo, i cash & carry in territorio positivo e i grossisti ancora più positivi, perché cresciuti del +7,8% a volume”.

BOTTIGLIE VS FUSTI, CHI SALE E CHI SCENDE

Con riguardo al packaging, è inevitabile affrontare il tema del braccio di ferro tra bottiglie e fusti. Prendendo in esame le vendite dei grossisti censuari, secondo la definizione adottata da Circana, le prime sono in vantaggio e hanno una quota del 48,4% a volume contro il 45,8% dei fusti. Come è normale che sia, la forbice si allarga considerevolmente a valore, con il vetro al 71,4% rispetto al 25,7% dei fusti. Davvero marginali le restanti tipologie di pack, cioè brick (3,6% a volume), damigiana (1,5%) e altre confezioni in plastica (0,6%).

“Il 2023 ha visto una lievissima crescita a volume dei fusti pari a +0,3% – fa notare Romano – mentre le bottiglie calano dello 0,8% sul 2022. Potrebbe essere l’effetto di una ricerca, da parte degli operatori del fuori casa, di una frazione di risparmio che il fusto può garantire, ma il punto fondamentale è che si tratta di due packaging che rispondono a esigenze di servizio diverse. Anche perché, se confrontiamo il 2023 con il 2019, emerge come il fusto perda il 4,4% a volume e il 3,3% a valore, mentre di tutt’altro segno è la performance delle bottiglie, che guadagnano il 5% a volume e il 4% a valore. Ma attenzione:

questi numeri non vanno interpretati unicamente come il passaggio degli esercenti da una confezione all’altra, perché potrebbero essere in parte una conseguenza del buon andamento dei ristoranti, uno dei canali cresciuto di più nel 2023 e che, soprattutto nella fascia media, propone il vino in bottiglia e non in fusto”.

mondo della notte con il 58,8% a volume (+0,2% vs 2022, +2,8% vs 2019) a fronte del 38% del fusto (-1% vs 2022, -4% vs 2019).

IL BIANCO BATTE

IL ROSSO

Il secondo punto di interesse è l’andamento del vino per colore. Il bianco domina nelle vendite dei grossisti e ha un’incidenza del 57,1% a volume (+1,2% sul 2022) e del 52% (+0,7%) a valore. Il rosso ha confermato nel 2023 le quote dell’anno precedente, cioè 26,8% a volume e 27,5% a valore. Va precisato che una parte del prodotto commercializzato (il 12,9% nel 2023) sfugge alla suddivisione per colore operata da Circana, perché l’informazione non viene comunicata dal grossista oppure perché si tratta di confezioni miste, realizzate così per ragioni promozionali o di efficientamento logistico. “Nell’ambito del colore le variazioni di quota

Ed effettivamente, lo scorso anno nei ristoranti il vetro si è attestato al 50,2% a volume (-0,8% vs 2022, +5,3% vs 2019) contro il 44,6% del fusto (+0,6% vs 2022, -6% vs 2019); nel bar diurno le posizioni sono invertite: 51,9% fusto (-1% vs 2022, -1,8% vs 2019), 44,3% vetro (+0,3% vs 2022, +4,7% vs 2019), sempre a volume, per non parlare delle pizzerie, dove il fusto tocca il 58,3% (-2,1% vs 2022, -8,4% vs 2019) con le bottiglie al 36% (+1,2% vs 2022, +7,5% vs 2019). Il vetro, infine, prevale nel

GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA

anno su anno sono molto contenute –premette Romano – e più che ad aspetti promozionali, vanno legate a un discorso di scenario e di prospettive di mercato. Di base, il bianco è favorito dalla maggiore facilità di bevuta, dalla diffusa attenzione al benessere, all’apporto calorico e al bere responsabile. I rossi, in particolare quelli importanti, pagano dazio rispetto a queste caratteristiche ed ecco spiegata una certa preoccupazione che serpeggia tra gli addetti ai lavori. Si tratta, però, di fenomeni di medio o lungo periodo e dunque destinati a far sentire i loro effetti nel tempo”.

ROSÉ, SARÀ VERA GLORIA?

Sempre con riguardo al colore, nell’ambito delle bollicine i dati Circana

fotografano una netta predominanza del bianco (45,1% a volume e 41,7% a valore), che non è stata intaccata dal rosé, su cui pure si erano appuntate le speranze di vari produttori. “Nel 2023 il rosato ha pesato il 2,6% a volume nelle bollicine – afferma Romano – perdendo però lo 0,6% rispetto all’anno precedente. Più alta la quota a valore, pari al 4,4%, ma ad essere superiore è stata anche la flessione: -1,1% sempre rispetto al 2022. Al di là dei numeri, si percepisce una certa delusione tra gli addetti ai lavori, perché effettivamente il rosato è cresciuto bene il primo anno e poi si è fermato. Al momento non è chiaro quanto ciò sia dovuto al contesto di mercato non semplice oppure al fatto che si tratta di una tipologia destinata

a un consumo di nicchia. Vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi, sebbene vada detto che in Gdo la tendenza è stata identica”.

LA LOTTA ALL’INFLAZIONE

E arriviamo al capitolo teoricamente più spinoso – i prezzi – ma che in realtà si rivela quello in cui la distribuzione Horeca ha saputo, meglio di altri, governare le inevitabili difficoltà di un anno segnato dall’inflazione. In base alle rilevazioni condotte da Circana sulle vendite effettuate nel 2023 dai grossisti censuari, il vino si è attestato a 4,12 euro al litro e questa cifra è cresciuta dello 0,9% rispetto al 2022 e del 9,9% in confronto al 2019. Nelle bollicine, il prezzo medio al litro è stato pari a 6,52

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LE
CONFEZIONE QUOTA % A VALORE SU TOT. CATEGORIA VAR % A VALORE VS 2022 VAR % A VALORE VS 2019 QUOTA % A VOLUME SU TOT. CATEGORIA VAR % A VOLUME VS 2022 VAR % A VOLUME VS 2019 PREZZO MEDIO €/L VAR. % PREZZO MEDIO VS 2022 VAR. % PREZZO MEDIO VS 2019 Fusto 25,7% +0,6% -3,3% 45,8% +0,3% -4,4% 2,32 +2,6% +6,7% Bottiglia di vetro 71,4% -0,9% +4,0% 48,4% -0,8% +5,0% 6,08 +1,3% +4,4% Brick 1,9% +0,2% -0,5% 3,6% +0,3% -0,9% 2,16 +3,6% +8,2% Damigiana 0,8% 0,0% -0,1% 1,5% +0,2% 0,0% 2,16 -4,3% +3,3% Altre plastica 0,2% 0,0% -0,1% 0,6% 0,0% +0,4% 1,34 +3,2% -69,9% Fonte: Circana – dati 2023
VINO,
VENDITE DEI GROSSISTI

euro, in calo del 2,4% sul 2022 e salito di appena l’1,6% rispetto al prepandemia. “A fronte delle tante tensioni patite dal mercato – riprende Romano – questa capacità di contenere i prezzi balza agli occhi e ha di sicuro favorito l’ingrosso. In Gdo si sono visti aumenti anno su anno superiori a quelli che i distributori Horeca hanno fatto registrare nel vino rispetto al 2019”.

Guardare in filigrana le performance dei due canali aiuta a dare una spiegazione di dinamiche così differenti. “Notoriamente i volantini e i forti sconti della grande distribuzione attirano anche la clientela professionale – sostiene Romano – che coglie queste occasioni di risparmio. Soprattutto nel 2023, l’aggressività promozionale delle insegne della Gdo è venuta meno e possiamo perciò ipotizzare che sul canale di approvvigionamento classico del fuori casa, cioè i grossisti, si sia riversata una quota di acquisti che in altri tempi avrebbe preso strade diverse. Di sicuro un ruolo lo ha giocato quello che in Circana chiamiamo trading down, cioè un diverso mix degli acquisti da parte dell’esercente, che per contenere la spesa ha preferito referenze più economiche. Per esempio,

il calo del prezzo medio nelle bollicine potrebbe derivare da una crescita del Prosecco Doc a scapito del più costoso Docg. Sull’altro fronte, va sottolineato il buon lavoro dei grossisti in termini di ampiezza assortimentale e quindi di capacità di essere attrattivi per quanti vogliono proporre i propri prodotti nel fuori casa e di essere convenienti agli occhi di chi quei prodotti li deve acquistare”.

LE TENDENZE DEL 2024

Infine, quale eredità ha lasciato il primo anno “normale” del post pandemia? “Come sempre, il saldo finale è l’effetto di tanti elementi diversi – risponde il Client Service Director di Circana –ma l’impressione è che in questi mesi ci sia un riallineamento di tutti i canali. Anche per i grossisti il 2024 è iniziato in maniera meno dinamica e bisognerà verificare se riusciranno a proseguire nel contenimento dei prezzi descritto nel vino e nelle bollicine. La spinta che

ha reso positivo il 2023, dopo un 2022 straordinario, si è andata inevitabilmente esaurendo e non c’è un’ulteriore iniezione di fiducia tra i consumatori che possa far immaginare una forte crescita dell’Horeca. Al momento vediamo oscillazioni sotto il punto percentuale, ma non va dimenticato il sostanziale recupero di tutto quanto era andato perso nel periodo del Covid e il successivo consolidamento delle vendite.

Insomma, il 2024 potrebbe essere più difficile dell’anno scorso, ma fa ben sperare la tenuta di canali importanti come i ristoranti, il mondo della notte e gli hotel, che non sono stati trascurati né tantomeno abbandonati dai consumatori”.

E se nel calcio “squadra che vince non si cambia”, lo stesso dovrebbe valere per le strategie commerciali: ampiezza assortimentale e contenimento dei prezzi hanno consentito ai grossisti beverage di tenere la barra dritta nel periglioso mercato del vino. “Bisognerebbe continuare a lavorare nella stessa direzione – conclude Romano – in modo da garantire un’offerta adeguata alle attese della clientela Horeca”.

GBI LA DISTRIBUZIONE HORECA

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