Rivista GBI 203

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Quine S.r.l. – GBI - Anno XXVIII N. 203 - Ottobre - Novembre 2023 – PT Magazine

LA DISTRIBUZIONE HORECA

SPUMANTI

VINCE LA BOLLA MADE IN ITALY



GBI

LA DISTRIBUZIONE HORECA

EDI TOR I ALE

Q UA N DO G L I A N G E L I PI A N G ONO

l’ha chiara. Sfogliando il Rapporto Coop

Penso che l’incoerenza sia preferibile a un ordine deformante, così scriveva Roland Barthes nel ’33. E torna di attualità

A N T O N I O P O R TA C C I O , P R E S I D E N T E I TA L G R O B

appena presentato emergono alcuni fenomeni degni di nota, precisamente il 49% degli italiani ha rinunciato, e

oggi, pur in un contesto diverso, perché l’Industria, tentando di mantenere una coerenza di referente,

rinuncerà anche per il prossimo anno, alle vacanze estive; il

sta uccidendo il mercato attraverso un’arma che non ammette

51% ha eliminato la gita in occasione dei fine settimana; il 52%

repliche: l’aumento del listino. Ma cosa significa, di preciso, la

dice, e dirà, addio alle cene fuori casa. Ci sarebbe da ricordare

coerenza sul referente? Significa che stiamo vivendo un tempo

anche che il 35% ha abbandonato università e corsi di formazione,

storico in cui il lessema mercato ha due diversi referenti: il primo, di

ma questo non rientra nel contesto del presente. Ora, posto che

solito vicino alla grande impresa industriale multinazionale, riguar-

l’Industria sta violentando non solo, e non tanto, il mercato, ma

da la valutazione che gli operatori finanziari danno dell’azienda;

addirittura le persone sull’altare di una sorta di nuovo vitello d’oro

il secondo, più attinente alla sfera delle PMI della distribuzione

che già oggi inizia ad avere il fiato corto, ma che sta garantendo

HoReCa, pertiene alla domanda aggregata di un bene, o di un

stipendi e rendimenti tanto elevati quanto falsi, posto anche che

servizio, in un determinato contesto. Evidentemente questi due

le Istituzioni nulla possono perché soggiogate da anni a logiche di

diversi referenti devono, alla lunga, trovare un momento di sin-

questo tipo, ancora una volta resta il Distributore, con tutto

tesi perché la redditività è nulla senza la domanda e quest’ultima

il suo buon senso imprenditoriale, a difendere una domanda

è dannosa senza la prima. Si tratta, insomma, di trovare un equi-

che sta diventando sempre più elitaria e, quindi, socialmente

librio iperbolico continuamente discusso. Certo, le contingenze

inaccettabile visto che si sta parlando di bisogni primari, perché

non aiutano visto che Unicredit ha appena dichiarato di avere

con buona pace di Maslow la socialità è tale. Verrebbe da dire

un obiettivo di distribuzione tale da garantire agli azionisti un

punirne uno per educarne cento e non sarebbe eccessivo, solo

rendimento del 16% e, d’altra parte, le prime 5 multinazionali

poco simpatico per il riferimento culturale; ma ciò che non può

mondiali del Food hanno distribuito 20 miliardi di dollari di

passare sotto silenzio è questo maramaldeggiare impunito

dividendi agli azionisti. Se il parametro di riferimento è questo,

dell’Industria che è parte attiva del disastro economico e so-

allora non c’è spazio per discussione alcuna, serve solo una prova

ciale che si sta compiendo sotto i nostri occhi.

di forza; e di questo la distribuzione HoReCa dovrebbe prenderne

Distributori di tutta Italia, unitevi! (e, soprattutto, non accettate

consapevolezza, mentre il Retail, bene o male, questa contezza ce

gli aumenti).

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

I L PU NTO

IN AT T ESA D E L L’ I N T E R N AT I O NAL HO REC A M E E T I N G 2 024

DINO DI MARINO, D I R E T T O R E I TA L G R O B

Il mercato Food & Beverage con i trend e i cambiamenti in atto

responsabile dell’area Politiche sociali del Censis, che antici-

nei canali di sbocco dell’Horeca e del retail, è questo il tema del

perà le tematiche del rapporto Italgrob/Censis 2024.

convegno che Italgrob organizza il prossimo 3 novembre in occa-

Sempre in anteprima, sarà presentata la 13ma edizione

sione della presentazione della nuova edizione dell’International

dell’International Horeca Meeting di Italgrob che avrà luogo,

Horeca Meeting e Beer&Food Attraction 2024.

come consuetudine, nel più ampio contesto di Beer&Food

L’evento avrà luogo a Roma presso l’Auditorium della Tecnica

Attraction a Rimini dal 18 al 20 febbraio 2024.

nella sede di Confindustria.

La rinnovata edizione della Kermesse dedicata al mondo Horeca

Un convegno per noi molto importante e che vedrà la parteci-

verrà presentata dai manager di I.E.G. - Italian Exhibition Group.

pazione di autorevoli rappresentanti di associazioni quali Centro

Hanno come sempre accettato il nostro invito l’AD Corrado

Marca, Federdistribuzione, FIPE e diverse altre rappresentative

Peraboni, oltre a Flavia Morelli Group Exhibition Manager -

del comparto.

Food & Beverage Division e Carmen Zeolla, Exhibition Manager,

Il dibattito e il confronto fra i relatori presenti prenderà spun-

che voglio ringraziare personalmente.

to da una ricerca che Circana appronterà per l’occasione per

Come di consueto, al Convegno prenderanno parte le più im-

noi analizzando dati e trend in atto sia nel canale retail che nel

portanti aziende di produzione e di distribuzione del comparto

canale Horeca.

Horeca a dimostrazione di quanto Italgrob abbia un ruolo cen-

Ulteriori analisi sull’evoluzione dei consumi e il ruolo dei con-

trale nella filiera del Fuori Casa.

sumatori saranno prodotte dalle società Tradelab e Formind. Fra i relatori, ormai nostro ospite fisso, Francesco Maietta,

DINO DI MARINO, DIRETTORE GENERALE ITALGROB

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

SOMMARIO

01.

E DITO R I A L E

03.

IL PUN TO

06.

SCENA R I / T RAD E L AB

16.

ME RC ATO/ S P UM ANT I

Quando gli angeli piangono

In attesa dell’International Horeca Meeting 2024

Away From Home: a che punto siamo?

Vince la bolla Made in Italy

22. ME RC ATO/ S P UM ANT I Le aziende si raccontano

28. 32. 36.

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SCENA R I / FOOD HO R EC A

Gli italiani non rinunciano al buon cibo

SCENA R I / FOOD HO R EC A

Pizza, pasta e dolce: le novità in assortimento

NORM AT I VE / IMBA L L AGGI

Packaging, l’Europa corregge il tiro


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40. 46. 50.

LA DISTRIBUZIONE HORECA

S OST EN I BI L I TÀ/ FON DI MI SE

Transizione green, arrivano i contributi alle imprese

ST RAT EG I E / A S S ORT I ME NTI

Ottimizzazione dell’offerta: i distributori Horeca seguano l’esempio della GDO

I N T ERV I STA/ M A N AG E R È tempo di bilanci (e non solo)

54.

C ON S ORZI /C.D.A.

60.

FOC U S/ RA PPORTO CE NSI S

62.

I TA LG ROB/AF D B

66.

I L DI ST RI BUTOR E I N V I S I B I LE

Innovativi per scelta

Il bello della movida

Nuove risorse umane per l’Horeca

Non mi serve sapere

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

SCENARI/TRADELAB

AFH: A CHE PUNTO SIAMO? O LT RE 6 0 M I L I A R D I D I E U RO SON O STAT I S PE S I I N C O N S U MI FU O RI C A SA DA G E N N A I O AD AG OSTO 202 3 . I L BI L A N C I O È P OS I T I VO, M A I N F E R I O R E A L L E AS P ET TAT I V E , C O N I PR I M I Q UATTRO ME S I D E L L’A N N O PART I T I FO RT I S S I M I E I S U C CE SSI VI Q UATTRO I N PRO G R E S S I VO RA LLEN TA M E N TO A CURA DI ANGELA BORGHI

6

I

primi otto mesi del 2023 parlano chiaro: non siamo di fronte a una replica dell’ottima annata 2022, che aveva sancito la voglia di fuori casa degli italiani, tornati alle proprie abitudini di consumo dopo il biennio 2020-2021 di restrizioni Covid, facendo registrare picchi di valore a sell-out da re-

cord, complice anche una prima fase della spinta inflattiva. È

utile ricordare che nel 2022 il comparto ha totalizzato 93 miliardi di euro (stima TradeLab su base dati monitoraggio continuativo “AFH Consumer Tracking”, si veda la figura 1), il che significa che oltre un terzo dell’insieme dei consumi alimentari (35%) è tornato a transitare dal canale away from home (bar, ristoranti, catene, ecc.). A sostenere il rilancio, lo scorso anno, sono stati anche fattori climatici: un’eccezionale “bella stagione”, partita già ad aprile e proseguita con continuità fino a settembre, seppur con conseguenti problemi di siccità. Malgrado il contesto macroeconomico


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incerto – basti citare la guerra scop-

LA DISTRIBUZIONE HORECA

piata a febbraio – e gli alti livelli di

Figura 1 - UN 2022 ECCEZIONALE DOPO UN EVENTO DIROMPENTE COME LA PANDEMIA E UN CONTESTO MACROECONOMICO INCERTO.

inflazione, la domanda interna nel

Andamento CONSUMI COMPLESSIVI FUORI CASA (Italiani + Stranieri); valori in Miliardi di euro

2022 ha dimostrato una resilienza eccezionale, con trend positivi

TASSI MEDIO DI CRESCITA: 3% a valore

superiori alla media. Le donne e i giovani (18-34 anni) sono stati i pro-

77

79

82

83

93

85 68 54

tagonisti della ripresa e del ritorno alle occasioni serali dell’aperitivo e del dopocena. Quanto al 2023, TradeLab aveva previsto un ulteriore balzo in avanti del

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

mercato (complice ancora un buon li-

2022 VS 2019

vello di inflazione) a circa 100 miliardi

+9% a valore

2022

di euro. Dopo i risultati di un’estate non brillante, si dovranno attendere gli ultimi mesi per vedere se i consumi fuori casa degli italiani atterreranno alla fine di quest’anno oltre i 95 miliardi di euro. Insomma, oggi si parla di tenuta, più che di crescita. Ma quali sono le principali fasi attraversate dal mercato del fuori casa nel 2023? Proviamo a riassumerle in tre momenti: i primi due trimestri e il bimestre estivo.

LA DOMANDA NEL PRIMO QUARTER 2023 La partenza d’anno è stata buona, trainata dal ritorno ai consumi serali ed esperienziali a maggior valore. Il primo trimestre 2023, infatti, ha segnato una forte crescita del mercato, verso lo stesso periodo dell’anno precedente: +17% a valore, +7% in termini di visite, +14% a livello di consumazioni (si veda fiFigura 2 - PRIMI 6 MESI DEL 2023: gura 2). Il Q1 del 2023 ha confermato, IL MERCATO AWAY FROM CRESCE A DUE VELOCITÀ DIFFERENTI. dunque, un andamento positivo verso 1° trimestre 2° trimestre 1° trimestre 2° trimestre Var % vs 2022 Var % vs% 2022 Var vs 2022 Var % vs 2022 il 2022 e ha raggiunto livelli di spesa Andamento consumi di poco inferiori a quelli pre-pandeValore fuori casa Italiani Valore +17% +4% +17% +4% mia. La variazione complessiva del (esclusi Stranieri); +7% +4%+7% Visite mercato del +7% (visite) è, in realtà, il +4% Var. su annoVisite risultato di un bilanciamento di occaprecedente Consumazioni +14% +1% Consumazioni +14% +1% sioni con trend positivo, ma di entità differenti. Vediamole meglio nel dettaglio. Trend molto positivi per aperitivo diurno/serale e dopocena.

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

Tutte e tre le occasioni hanno

2023 si è chiuso con una buo-

sviluppato performance so-

na crescita, verso lo stesso

pra media: +24% dopocena,

periodo dell’anno precedente:

+28% aperitivo serale e +40%

+4% a valore, +4% in termi-

quello diurno. Come più vol-

ni di visite, +1% a livello di

te sottolineato, la diffusione

consumazioni (si veda figura

di Omicron a inizio ‘22 aveva

2). C’è stata dunque una tenu-

penalizzato le occasioni sera-

ta del mercato, con un anda-

li e in generale le più sociali.

mento ancora positivo verso

L’importante performance di

il 2022. Complessivamente,

inizio 2023 è perciò in larga

nel primo semestre 2023 il

parte da attribuire al recupero

comparto AFH ha totalizza-

di quote perse.

to 3 miliardi in più di valore

Pranzo, cena e colazione: an-

sell-out e anche il saldo delle

che queste occasioni hanno presentato una crescita, sebbene

visite a metà anno è stato positivo.

meno intensa rispetto a quelle “serali”. Molto significativo ri-

Sia maggio che giugno, però, hanno registrato performan-

sulta, però, il contributo in valore all’andamento complessivo

ce sotto le attese, sfavoriti da condizioni climatiche meno benevole dell’anno precedente (clima più freddo, alluvioni). Complessivamente, nel Q2 la crescita a valore del 4% (pari a quella delle visite), con un’inflazione media circa del 7%, è anche indice di alcune prime modifiche nei comportamenti di consumo: scelte di saving, verso occasioni/canali di consumo a minor scontrino, oltre a una razionalizzazione delle consumazioni. La colazione è l’occasione che ha registrato il miglior trend, proseguendo e consolidando la crescita iniziata a gennaio, con un picco nel mese di maggio. Pranzo, cena sono apparsi invece stabili nel secondo trimestre. Dopo i primi tre mesi caratterizzati da un incremento leggermente superiore alla media, in particolare il pranzo nel Q2 sembra aver consolidato le sue consistenze. Per la cena si segnala un dato negativo, rispetto

del mercato nel Q1: insieme hanno generato infatti +90 milioni di visite a fronte di un incremento complessivo di +110 milioni. A fare da traino sono stati i ristoranti di fascia medio alta, confermando una voglia di esperienzialità dei consumi fuori casa che accompagna questa fase di importante ripresa.

L’ANDAMENTO DEL SECONDO TRIMESTRE La tendenza positiva è proseguita tra aprile e giugno, ma con consumatori apparsi più attenti a come e dove spendono. Inoltre, il meteo non ha aiutato. Detto questo, il secondo trimestre

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

allo scorso anno, in maggio e giugno imputabile sia al meteo, sia a probabili scelte di saving in un’occasione ad alto valore. L’aperitivo ha mostrato un trend positivo, in particolare se diurno, mentre il dopocena è in contrazione, considerata anche la maggior presenza del target giovane (18-34 anni), più sensibile al contesto economico. Fast food/catene hanno ottenuto la migliore performance nel Q2 (+24%). Un andamento molto positivo, all’interno di un contesto di relativa stabilità, indicatore della capacità del

sono registrate riduzioni del -5% a valore e del -7% in termini di

mondo della ristorazione commerciale di intercettare visite

visite (si veda figura 3) rispetto al medesimo periodo dello scorso

da altri canali grazie a una proposta competitiva (in termini di

anno. Tale risultato si può spiegare considerando alcuni elementi:

prezzi) e gradita (in termini di qualità) ai consumatori.

• l’estate 2022 (in particolare i mesi di luglio e agosto) è stata eccezionale,

Figura 3 - LUGLIO E AGOSTO 2023 - DOMANDA INTERNA DI CONSUMI AFH: NEL BIMESTRE ESTIVO SI REGISTRA UNA RIDUZIONE SIA A VISITE CHE A VALORE. VALORE DEL MERCATO2°(sell - out) 1° trimestre trimestre Var % vs 2022 Var % vs 2022 Luglio + Agosto 2023

consumi fuori

Valore

(esclusi Stranieri); Var. su anno precedente

• il perimetro delle variazioni qui riportate considera esclusivamente la

Andamento casa Italiani

difficile quindi da replicare;

Visite

Consumazioni

Var % vs 2022 +17%

- 5% +4%

+7% +4% di: colazioni, pause, pranzo, …) NUMERO DI VISITE (sommatoria Luglio + Agosto 2023

+14%

Var % vs 2022

+1% - 7%

domanda interna, mentre sappiamo che il turismo straniero risulta aver performato meglio del 2022, grazie all’importante ritorno della componente extra-europea; • il contributo al fuori casa degli italiani relativo alla componente vacanziera quest’anno è stato influenzato in negativo da due fattori: la riduzione dei giorni di vacanza per le difficoltà economiche e l’incremento della quota di coloro che hanno ripreso a

I T R EN D IN LUGLI O E AGOSTO Nei due mesi fondamentali della stagione calda, la domanda interna (escluso quindi il turismo straniero) ha mostrato segnali di rallentamento, se confrontata all’eccezionale estate 2022. Pranzi e cene fuori casa hanno tenuto, mentre si sono ridotti aperitivi e dopocena. In pratica, dopo mesi di resilienza in cui, nonostante il difficile contesto macroeconomico e la spinta inflazionistica, il trend è stato positivo, nel bimestre estivo si

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trascorrere le ferie all’estero anziché in Italia.

M OM E N T I DI CONSUMO E C A N A LI Analizzando più in dettaglio i diversi momenti di consumo, si osservano anche per il bimestre estivo andamenti differenti. Pranzo e cena hanno mostrato una lieve riduzione (-4% pranzo e -3% cena) che, alla luce delle premesse fatte, possiamo leggere in chiave


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

eventi, ecc.). Tra i segmenti, si distingue la ristorazione di fascia alta con una variazione significativamente positiva (+7% vs ‘22), confermando quindi l’importanza di offrire soluzioni ad alta esperienzialità. In conclusione, chiusura positiva, considerando il mercato complessivo, per i primi otto mesi del 2023, che mostrano – ancora una volta – la tenuta e la resilienza dei consumi fuori casa in Italia, con +5% a valore e +1% in termini di visite. Tiene soprattutto il mix della spesa AFH: a fronte di una generale riduzione delle visite, hanno performato meglio le occasioni a maggior valore aggiunto (pranzo e cena) evidenziandi stabilità. Questi dati sembrano avvalorare l’importanza di

do una domanda più rigida rispetto ad altri momenti.

pranzare e cenare fuori casa per gli italiani, in particolare nel

Inoltre, giovani e famiglie stanno cercando nuovi modi e nuove

periodo estivo, tanto che, nonostante siano momenti di con-

soluzioni per mantenere le proprie abitudini di consumi fuori

sumo a maggior spesa, difficilmente ci si rinuncia.

casa. Il 2023 è in progress … Stay tuned!

Trend negativo per aperitivo diurno, serale e dopocena, con maggior intensità per i momenti dell’aperitivo diurno e il dopocena (-22% e -28%). Come evidenziato per i mesi di maggio e giugno, la tendenza per queste occasioni è il risultato di molteplici fattori: il già citato confronto con i risultati estremamente positivi del 2022 e la centralità di questi momenti per i giovani (dopocena) e per la fascia 4554 anni (aperitivo), cioè i target più sensibili al contesto macroeconomico e quelli che hanno mostrato i rallentamenti più significativi della media nella frequentazione del fuori casa. I ristoranti, con -9% rispetto al 2022, hanno registrato una flessione superiore a quella di pranzo e cena, perché – come anticipato – il periodo estivo ha visto un travaso di consumi nei canali stagionali (sagre,

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Angela Borghi - Responsabile Commerciale AFH aborghi@tradelab.it TradeLab S.r.l. Via Marco d’Aviano 2, 20131 Milano (MI) www.tradelab.it | awayfromhome@tradelab.it | 02 799061


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CRESCE IL BUONO DEL GUSTO ITALIANO CON PROGETTO FORNOITALIA I MAESTRI DEL BAKERY DOLCE E SALATO E DELLA PASTICCERIA ITALIANA

È il primo polo italiano del bakery e della pasticceria surgelati. Dal dolce al salato, dai cornetti al tiramisù e alle torte da forno, Progetto FornoItalia ha una vocazione e un obiettivo ben definiti: offrire l’eccellenza agli operatori professionali più esigenti, per crescere insieme in un mercato sempre più selettivo ed esigente. Lizzi, Forno della Rotonda, Spar e La Donatella, portano in dote una storia di passione e di competenza, accomunate dalla capacità di bilanciare tradizione e innovazione per promuovere il grande patrimonio delle specialità italiane.

Lizzi è il simbolo della tradizione pasticcera milanese, che con i prodotti da colazione e le dolci specialità da gustare durante tutta la giornata, delizia il palato dei consumatori. In ognuna delle sue creazioni c’è un tempo prezioso, quello dell’attesa: impasti con lievito madre proprietario che riposano per 24 ore, secondo il metodo originale di lavorazione, maturando naturalmente e arricchendosi di un profumo inconfondibile. Dal laboratorio Lizzi sono nati i primi cornetti vegani in Italia, realizzati utilizzando farine particolari, ai cereali e semi-integrali, e margarine di girasole, Sal e Karitè. La creatività dei suoi maestri pasticceri si esprime ancora oggi con innovazioni uniche, come la linea dei cornetti con impasto contenente polpa di avocado, papaya, fico d’india, carota e succo di arancia, per una sofficità e un profumo ineguagliabile.


Forno della Rotonda è il pioniere del pane moderno. Con la stessa passione con cui ha reinventato il lavoro del pane oggi propone nuove specialità salate, tra cui una gamma di focacce a doppia lievitazione di morbidezza e sofficità straordinarie. Dopo una prima lievitazione in teglia, l’impasto viene bucherellato e farcito a mano e passa ad una seconda lievitazione nella quale assorbe tutto il profumo e il gusto degli ingredienti caratterizzanti.

Dalle valli del Roero, in Piemonte, giunge la maestria dei panettieri Spar, in grado di consegnare al consumatore pane di altissima qualità, fatto con il metodo indiretto e con la biga, come nella tradizione della panetteria italiana. E poi grissini e focaccine e pizzette.

La Donatella è l’atelier della pasticceria contemporanea. È dal cuore ammaliante di Venezia che i suoi maestri danno vita alle loro ricercate creazioni di pasticceria moderna. Delizie che accompagnano gli appassionati del dessert alla ricerca dello spirito autentico della pasticceria, coi suoi pregiati, originali sapori. Specialista del Tiramisù e delle torte da forno, La Donatella propone anche un’ampia gamma di crostate vegane, con farine multicereali e farciture alla frutta di grande intensità.

Progetto FornoItalia offre ai distributori del Food Service l’eccellenza delle produzioni di questi specialisti del bakery e della pasticceria surgelata italiani, con i vantaggi di un unico interlocutore: un’unica logistica, un’unica rete vendita e amministrazione,

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

M E RC ATO/ S P U M A N T I

VINCE LA BOLLA M A D E I N I TA LY U N O S C E N A R I O A T I N T E F O S C H E Q U E L LO D EG L I S P U M A N T I C H E P E RÒ S I AV VA L E D I U N R I TO R N O D E I C O N S U M I N E L F U O R I C A S A , M E TA D I N U OVO P R E D I L E T TA DA I TA L I A N I E V I S I TATO R I ST R A N I E R I DI MATTEO CIOFFI

P

er le bollicine italiane, l’at-

indicano un atteso rialzo delle vendi-

tuale stagione non dovreb-

te di spumante sia a livello domestico

be disorientare gli ottimisti

con un +5,2% (Fonte: Mediobanca), che

e, in generale, le previsioni

sul fronte delle esportazioni sui cui si

di crescita dovrebbero es-

prospetta un incremento del 4,2%.

sere rispettate. Detto questo, non si

Le criticità, come si diceva nell’incipit,

può escludere un colpo di coda finale

non sono però del tutto dissipate. Il

dal gusto amaro, considerando l’elevato

rallentamento internazionale in termini

grado di reale incertezza che caratterizza

economici desta ancora preoccupazio-

i mercati a livello globale e non solo in

ne e il rincaro delle materie prime non è

Italia. Venendo comunque ai numeri, le

ancora neutralizzato. E, non da ultimo,

stime comunicate poco prima dell’estate

si temono forti disagi produttivi sulla

16

M I C A E L A PA L L I N I , PRESIDENTE DI FEDERVINI


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vendemmia a causa dell’accentuato dif-

per forza di cose affrontare una serie

fondersi della peronospora, la malattia

di sfide legate alla domanda sia a livello

delle vigne che quest’anno ha colpito

nazionale che internazionale”.

LA DISTRIBUZIONE HORECA

soprattutto i terroir del Centro Sud (si veda box).

IL CANALE È NUOVAMENTE STRATEGICO PER I PRODUTTORI DI VINO FRIZZANTE E PREMIA LA BOLLA MADE IN ITALY. “Stiamo osservando una situazione in cui in Gdo si opta per bollicine da prezzi convenienti, ma al tempo stesso il consumo di spumanti nell’Horeca è tornato effervescente, segnando nel 2022 un +21%, a conferma che non i consumatori non vogliono rinunciare all’esperienza nei ristoranti e bar – analizza Micaela Pallini, Presidente di Federvini –. Al desiderio di convivialità si somma un ritrovato afflusso poderoso di turisti nel nostro paese. Questi due fattori spiegano, in definitiva, la buona performance del comparto della spumantistica nostrana. Detto questo, l’attuale frenata economica su scala globale costituisce la principale minaccia per le prospettive di crescita degli spumanti. Nei prossimi mesi, il comparto dovrà

PROS ECCO, L’O FFE RTA PRE M I U M TR AI NA LE VE N D ITE Analizzando la situazione territoriale del Bel Paese, regna un logico e cauto ottimismo in alcune delle principali zone vocate alla produzione di bollicine. L’indiscussa bolla che traina il business enologico italiano, vale a dire il Prosecco, attraversa una fase delicata, pur confidando sulle potenzialità di un vino oramai riconosciuto

DIEGO TOMASI, D I R E T TO R E D E L CO N S O R Z I O D I T U T E L A CO N E G L I A N O VA L D O B B I A D E N E P R O S E CCO D O CG

2022, dovuto in gran parte al contesto del mercato del vino italiano, ma soprattutto per la congiuntura economica caratterizzata da inflazione, economia in crisi e scenario geo politico fortemente instabile”, dichiara Diego Tomasi, Direttore del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, il quale aggiunge anche notizie migliori, auspicando possano essere di buon auspicio guardando avanti: “Desideriamo segnalare che, in un contesto di decrescita generale, nel periodo gennaio-agosto 2023 emer-

e apprezzato in tutto il mondo e che

gono con un +15% le tipologie Rive e

ha nella sua offerta premium un atout

Cartizze, andamento che ribadisce co-

sempre più strategico. I numeri generali,

me il consumatore riconosca le speci-

riportati in questa prima parte dell’an-

ficità della Denominazione Conegliano

no, a causa di un con-

Valdobbiadene associandola a un con-

testo difficile non sono

cetto di alto livello qualitativo”.

andati però come spera-

Sul versante della Franciacorta il vino

to. “Nei primi otto mesi

di casa ha, a sua volta, subìto qualche

del 2023 il Conegliano

contraccolpo per colpa del contesto

Valdobbiadene Prosecco

economico. La prudenza in questo

DOCG ha accusato una

momento è d’obbligo, alla luce soprat-

flessione dell’11% rispet-

tutto di materie prime il cui costo non

to all’analogo periodo del

accenna a ridursi. Si resta però dell’idea

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

tipologia di vino, attualmente galvanizzata dai nuovi trend legati in primis al bere miscelato. “L’Asti Spumante è molto gettonato durante l’aperitivo e in pairing con la pasticceria – assicura Giacomo Pondini, Direttore del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg–. I long drink sono esaltati dal profilo aromatico tipico dell’uva utilizzata, con i suoi richiami ai frutti esotici, S I LVA N O B R E S C I A N I N I , PRESIDENTE DEL CONSORZIO F R A N C I A C O R TA

GIACOMO PONDINI, D I R E T TO R E D E L C O N S O R Z I O D E L L’ A S T I E D E L M O S C ATO D ’ A S T I D O C G

che la stagione andrà a concluder-

al 7,4% rispetto all’analogo periodo del

si sotto buoni auspici, facendo leva

2022. Se paragonato però al mercato

sull’aiuto del fuori casa, così come si

pre-pandemico (2019), i sei mesi di

punta molto al successo di quella che,

quest’anno hanno segnato un +17,6%

di fatto, è la tipologia principe del vino

in volumi. Nel dettaglio, il mercato

di Franciacorta, ovvero il dosaggio ze-

interno rappresenta in questa prima

ro che genera tre quarti delle vendite

parte di stagione l’84,4% del vendu-

globali della categoria. “L’incremento

to in termini di volumi, in flessione

dei costi su tutti i materiali è evidente

dell’8,5% rispetto al primo semestre

e persiste da più di un anno – premet-

2022. L’export costituisce il restante 15,6

te Silvano Brescianini, Presidente del

%, con una lieve flessione dello 0,7%”.

Consorzio Franciacorta –. Certamente subiamo e temiamo gli incrementi, ma le vendite ci concedono buone speranze. Nell’insieme, il primo semestre 2023 riporta una flessione in volumi stimati sul totale delle aziende pari

18

S TAB I LE L’A S TI S PU M ANTE Volumi e valori invariati rispetto al 2022 per quanto riguarda invece lo Spumante d’Asti. Lo sostiene il Consorzio Asti Docg che non esclude un aumento del prezzo finale medio del vino sia in Gdo che nell’Horeca. L’evidente augurio è che ciò non risulti essere un deterrente al consumo di questa

agli agrumi e ai fiori bianchi”.

AUMENTA LA PRODUZIONE DI ALTA LANGA E se ad Asti si seguono da vicino le nuove tendenze del bere, rimanendo nella vicina Alta Langa si prospetta per quest’anno un ulteriore incremento produttivo. “Essendo entrati in produzione nuovi ettari di vigneto Alta Langa, nel 2023 si stima di arrivare a 3.5 milioni di bottiglie prodotte dalla vendemmia attualmente in corso, ovvero 500 mila in più rispetto al dato del 2022, che saranno messe in commercio non prima dell’inizio del 2027 – fa sapere Mariacristina Castelletta, Presidente del Consorzio Alta Langa – Si prevede di continuare a crescere

M A R I A C R I S T I N A C A S T E L L E T TA , PRESIDENTE DEL CONSORZIO A LTA L A N G A


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

EDOARDO PEDUTO, D I R E T TO R E D E L CO N S O R Z I O TUTELA LUGANA DOC

in maniera importante e a doppia cifra,

sommelier professionista. Un’esperienza

con una crescita di circa il 20% rispet-

unica dove si degustano cinque vini che

to al 2022 sia in quantità di bottiglie

rappresentano le diverse tipologie pre-

zona. Il progetto sul quale puntiamo

commercializzate che a valore”. Resta

viste dal nostro disciplinare in abbina-

molto, dopo Torino, Milano e Genova

poi costante l’attenzione ai giusti abbi-

mento alla cucina autentica degli osti

toccherà prossimamente Roma, Napoli

namenti con il cibo. “Ad Alba, nei mesi

delle trattorie tradizionali della nostra

e Verona”.

della Fiera Internazionale, proponiamo il matrimonio tra Alta Langa e Tartufo Bianco – prosegue la rappresentante del Consorzio piemontese –. Nel resto d’Italia ci muoviamo con il progetto “Alta Langa DOCG: Anima di un Territorio”, per far conoscere la nostra denominazione attraverso l’assaggio guidato da un

M I SS I O N E PAREG G I O PE R I L LU GANA D O C Dalle parti dei produttori del Lugana Doc la consapevolezza è quella di avviarsi verso una chiusura di anno piuttosto complicata. L’obiettivo è quello di rimanere, a livello domestico, allineati ai risultati del 2022 (28 milioni di bottiglie prodotte), mentre alla voce export ci si aspetta un leggero passo in avanti. “Le nostre bollicine, tipologia in secondo piano rispetto al Lugana Doc d’annata che

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

Scannerizza il codice qr e immergiti nel mondo L’UVAS

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

la fa da padrone, sono comunque in fase di crescita e stupiscono il consumatore che conosce bene la versione ferma di Lugana e nella bolla trova una frizzante nuova scoperta di qualità elevata – afferma Edoardo Peduto, Direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc –. Si sta puntando molto sul Metodo Classico di Lugana, una bolla raffinata con residui bassi e sono molti i nuovi Pas Dosé con affinamenti superiori ai 36 mesi”.

IL ‘ NE M IC O’ AL L’OR IZZONTE

La pioggia battente caduta per lunga parte della primavera ha aumentato la diffusione della peronospora i cui effetti sulla vendemmia delle uve destano forte preoccupazione. Le cifre lo dimostrano e giustificano il timore: la malattia fungina che colpisce la vite a causa del patogeno Plasmopara, in certe zone del paese ridurrà mediamente del 40% la raccolta, come sostenuto dall’Uiv (Unione Italiana Vini). I danni più rilevanti sono in larga parte concentrati nei vitigni del Centro Sud Italia. Particolarmente ingenti in Abruzzo e Molise (40%), ma situazione preoccupante anche nelle Marche, Puglia e Basilicata (-25/30%). In Romagna la situazione è incerta, in quanto c’è da valutare ancora bene quali saranno le conseguenze dell’alluvione. L’allarme rientra, invece, spostandoci a Nord, dove la peronospora è stata localizzata parzialmente e non dovrebbe compromettere la resa nelle Regioni settentrionali, ovvero là dove si produce la maggioranza degli spumanti italiani.

LE AZIENDE

DI MADDALENA BALDINI

LE M A N ZA N E

C AVI RO

“La cantina Le Manzane punta su

Per rispondere alle tendenze del mer-

un territorio unico come quello

cato Gruppo Caviro valorizza la

di Conegliano e Valdobbiadene e

linea Vigneti Romio, un progetto

sulle Rive dalle quali si produce un

che nasce dalla volontà di riscopri-

Prosecco Superiore di alta quali-

re la tradizione della spumantizza-

tà e attento all’ambiente grazie alla

zione romagnola di inizio ‘900. “Per la

Vendemmia Solidale”, racconta Ernesto

linea Vigneti Romio, abbiamo selezionato

Balbinot, titolare de Le Manzane. La versatilità del Prosecco Superiore

i viticoltori romagnoli più esperti e i vitigni migliori, oltre a processi

è una garanzia che dà supporto anche nella promozione e nella

produttivi moderni. Fiore all’occhiello della linea è il Novebolle

22

distribuzione nel settore Horeca; diverse le strategie

Romagna DOC Spumante Bianco”. Racconta Fabio

messe in atto, ma ciò che rende il lavoro produttivo è la

Maiani, Direttore dell’Unità di business del fuori ca-

stretta collaborazione e la conoscenza tra le parti. “Avere

sa di Caviro – e prosegue: “Il canale Horeca è stra-

un confronto diretto non è sempre facile, ma ci impe-

tegico per l’azienda così come la partnership con

gniamo a farlo, in più ci appoggiamo alla tecnologia

i distributori che ci permette di promuovere nuovi

e ai canali social per arrivare a tutti”. Responsabilità

prodotti: sono più di 600 le aziende che hanno scelto

anche per affrontare il caro prezzi. “La gestione non si

di annoverarci come loro fornitori”. Caviro, nel canale

applica solo ai costi, ma pure al clima: stiamo passando

Horeca si presenta principalmente con la gamma

da annate siccitose a eventi estremi. Per questo moti-

Tintoretto, comprensiva di 4 prodotti. “Prevediamo

vo ci stiamo organizzando con irrigazioni di sostegno

nel 2024 una extension line di questo Brand per coprire

e assicurazioni per il maltempo”.

tutte le opportunità che il mercato vorrà riservarci”.

www.lemanzane.com

www.caviro.com


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

www.vignetiromio.it

Romagna: ti verso una storia Scopri tutta la linea Horeca Vigneti Romio: Romagna DOC Trebbiano Romagna DOC Sangiovese Superiore Riserva Romagna Rubicone IGT Appassimento 23


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

SE REN A W I N E S 18 8 1

VALDO

“Abbiamo una grande respon-

fidelizzazione del brand”. In

Sergio Bolla, On Trade Channel

sabilità nel mercato Horeca

gamma spiccano le bollici-

Manager di Valdo, ribadisce l’impor-

dove abbiamo imposta-

ne venete come gli spu-

tanza del legame con i distributori

to un rapporto con i di-

manti, il DOC Treviso e

e l’importanza dell’Horeca. “La dina-

stributori finalizzato a

la DOCG Valdobbiadene

micità di questo mercato è stimolante;

soddisfare le richieste in

a marchio Serena

i nuovi trend si fondono e convivono

maniera efficiente, così da

1881. “Puntiamo pure

con un’attenzione alla tradizione, aspetti

instaurare una partnership du-

su Soé, blend di Ribolla e

che in Valdo ab-

ratura”. Dichiara Riccardo Vicini,

Chardonnay, tra le novità del

biamo sempre

Direttore Commerciale Italia

2023, sperando di aver colma-

valorizzato.

Serena Wines 1881. “Quest’anno,

to il gap tra cuvée generica e

L’equilibrio

oltre all’introduzione di un

Prosecco Doc”. Un’attenzione

tra tradizio-

Brand Ambassador per la

al mercato delle materie prime

ne e inno-

formazione, abbiamo ideato

come il vetro che ha costretto

vazione è ciò

degli eventi sui punti vendita

a un riposizionamento dei pro-

che supporta la

serviti dai nostri distributori

dotti. “Ci auguriamo di vedere

strategia di sviluppo

per i brand Serena1881 e Ville

presto degli interventi da parte

del canale Ho.Re.Ca. Il post covid ci ha

d’Arfanta. Inoltre, abbiamo sup-

delle vetrerie, così da dare se-

spinto anche ad altri investimenti sia in

portato i grossisti con azio-

gnali incoraggianti al comparto”.

termini di incentivazioni di vendita sia

ni mirate alla costruzione e

www.serenawines.it

in attività di sell-out, per migliorare l’efficacia della nostra struttura commerciale e per aumentare la distribuzione del mar-

M AC C A RI V I NI

chio nel territorio nazionale. Affrontiamo

“Da sempre serviamo i distributori con

questo momento difficile del canale anche

i quali abbiamo rapporti storici basa-

attraverso la nostra punta di diamante

ti sulla collaborazione, serietà e pro-

rappresentata dai Valdobbiadene DOCG

fessionalità. Grazie al lavoro che faccia-

della Collezione Atelier, frutto della stori-

mo con i grossisti serviamo il mercato

ca collaborazione

Horeca in Italia e all’estero. Per scelta a-

tra i viticoltori di

ziendale non abbiamo mai voluto en-

Valdobbiadene,

trare nel mercato della Gdo”. Racconta

Spritz è tra gli aperitivi più apprezzati, lan-

la mia famiglia

Silvia Maccari, titolare e Amministratore

ceremo lo spritz ready to drink sia in

ed il team eno-

Delegato della cantina. La storicità di

bottiglia sia in fusto entrambi solo per

logico guidato

Maccari, fondata nel 1898, sa guardare

il mercato Horeca”, prosegue la titolare e

da Gianfranco

anche alle nuove tendenze: “Visto che lo

aggiunge: “Dopo la pandemia ci siamo tro-

Zanon. Da sem-

vati di fronte a continui aumenti e questo

pre in Valdo cre-

ha generato l’inflazione che, inevitabilmen-

diamo che la col-

te, ha frenato i consumi. Fortunatamente

laborazione tra

il Prosecco è una bollicina con un ottimo

attori chiave della

rapporto qualità-prezzo e si conferma

filiera sia l’unico modo per creare valore

come eccellenza del made in Italy”.

per il territorio e per i clienti”.

www.maccarivini.it

www.valdo.com

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

M O NTE LVI N I

C OL VE TORAZ

Una vasta gamma di prodotti e il legame

“Ogni anno abbiamo diversi appunta-

al territorio sono alla base di Montelvini.

menti con i nostri distributori, così da

“Dalle bollicine DOCG Asolo Prosecco

avere una presenza costante, visite pe-

di cui Montelvini è ambasciatrice, al

riodiche e formazione. A questo uniamo

Prosecco DOC e DOC Rosè, fino ai vini

anche presentazioni e degustazioni rivolte

fermi del Veneto Orientale del brand

al personale o alla clientela”. È quanto di-

S.Osvaldo, ecco i nostri punti di forza”.

chiara Loris Dall’Acqua, AD ed enologo di Col Vetoraz. “L’essere sempre pronti per supportare le vendite è un’ulteriore garanzia. Abbiamo consapevolezza dell’alta qualità dei nostri spumanti, vendemmia dopo vendemmia. È il frutto di un lavoro

difficoltà commerciali. A parer mio, una

complesso e completo che inizia in vigna:

delle soluzioni da mettere in atto per

ecco perché sino all’ultima bottiglia

fare in modo che i nostri prodotti

siamo vicini ai nostri clienti

continuino ad essere bevuti e

Dichiara Alberto Serena, Amministratore

che, mai come in questi anni,

apprezzati è quella di ridare al

Delegato Montelvini. Un’azienda che, da

stanno affrontando il caro

consumatore il potere d’acqui-

sempre, è presente nell’Horeca con l’80%

prezzi. Sono stati coinvolti

sto agendo sul cuneo fiscale”,

della produzione, oltre ad avere una col-

tutti i segmenti e, tale con-

conclude l’enologo.

laborazione con circa 500 distributori

dizione ha provocato evidenti

www.colvetoraz.it

in Italia. “In questi ultimi anni i problemi non sono mancati… Ebbene, abbiamo continuato a supportare i distributori con

SAN MART INO VINI

finanziamenti, dilazioni e sconti – prose-

“San Martino Vini si distingue per l’ampia

Cescon –. Mettiamo a disposizione ma-

gue Alberto Serena e aggiunge –: con la

proposta di prodotti, sia in termini di for-

teriali promozionali come spumantiere

ripresa dei consumi questo nostro agire

mato sia in fatto di etichette, ovviamente

e vetrine per sostenere la visibilità dei

ha portato a un aumento della richiesta”.

senza tralasciare la qualità”, dichiara Walter

nostri prodotti. Inoltre, la forza vendita

Terminata l’emergenza pandemica, le a-

lavora con i distributori per organizza-

ziende vitivinicole oggi devono confron-

re eventi promozionali”. Una versatilità

26

tarsi con caro prez-

che permette di rispon-

zi e crisi climatiche.

dere alle esigenze di un

“Nonostante tutto,

mercato in evoluzione.

cerchiamo sempre

“Abbiamo notato un

di puntare sul mar-

cambiamento negli ac-

chio aumentando il

Cescon, socio titolare San Martino Vini.

quisti con una tendenza

percepito del brand

In particolare, parlando di spumanti, la

verso prodotti più eco-

e elevando il posizio-

gamma copre tutte le denominazioni,

nomici. Nonostante ciò,

namento. Questo im-

dal DOCG al DOC Millesimato, passando

l’obiettivo qualità ci ha

plica sacrificare i vo-

per Glera, Cuvée e Frizzante Bianco. “Un

permesso di continuare

lumi per preservare

lavoro impegnativo in cui siamo supportati

a crescere sia in volumi

la marginalità”.

dai nostri distributori, con i quali abbiamo

sia nella varietà prodotti”.

www.montelvini.it

una stretta collaborazione – prosegue

www.sanmartinovini.it


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

SCENARI/FOOD HORECA

G L I I TA L I A N I NON RINUNCIANO AL BUON CIBO

L

a stagione estiva rappresenta un punto di arrivo importante per il mercato Fuori Casa: è lo spartiacque che permette di fare un bilancio dell’anno in corso e dopo cui si fanno le previsioni sull’ultimo quarter. L’Osservatorio permanente Mindforhoreca (stru-

mento di rilevazione sistematica del mercato di Formind che monitora l’andamento dei consumi nei settori food and beverage) ci permette di fare un bilancio della stagione estiva 2023. Una stagione che ha fatto registrare un trend a volume

IN UN MERCATO ‘BALLERINO’ SUL FRONTE DEI CONSUMI, DATI POSITIVI PER IL COMPARTO PIZZA E, PIÙ IN GENERALE, PER TUTTO IL FOOD HORECA

di circa il -6% vs il 2022 nel singolo mese di agosto, e che

A CURA DI FORMIND

causa principalmente del maltempo.

28

ci porta a un progressivo di +1% in questi ‘primi’ otto mesi. È doveroso, tuttavia, approfondire i motivi di questa ‘flessione estiva’: agosto è stato il primo mese del secondo quadrimestre a non essere influenzato da fattori esterni, a differenza di maggio e giugno che hanno registrato un calo dei consumi a


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

Il mese di luglio, invece, ha performato più che positiva-

di consumo - come a cena e a pranzo - gli incrementi sono

mente grazie a un consumatore che - a causa delle condizioni

ancora più rilevanti.

meteo sfavorevoli nei due mesi precedenti - ha risparmiato del

Risulta evidente che, al netto delle condizioni socio-eco-

denaro destinato al canale Horeca.

nomiche, strutturali e climatiche, il consumatore medio

Agosto 2023 ci ha mostrato invece la reale frequentazione del

pur volendo mantenere la frequentazione (non rileviamo un

canale da parte del consumatore; importante sottolineare co-

calo del numero dei consumatori), fa oggettivamente mag-

me nell’anno precedente si fosse registrata una performance

gior fatica a frequentare il canale assiduamente e, pertanto,

record nel mese clou dell’estate, grazie ai tanti italiani rimasti

concentra le uscite nei week-end o nelle ricorrenze, rimo-

in Italia per trascorrere le proprie vacanze. Quest’anno, invece,

dula la frequentazione nei giorni feriali e pone in atto scelte

anche se il consumatore aveva dichiarato (a maggio) che non

verso modalità e tipologie di consumo che gli consentono

avrebbe organizzato viaggi all’estero a causa del caro biglietti,

un maggiore saving.

il consuntivo, invece, ha mostrato una percentuale maggiore

Di fatto, sono da considerarsi esaurite le spinte emotive, e

di italiani che hanno deciso di trascorrere le loro vacanze

l’andamento climatico - sia pure importante - resta esclusi-

fuori confine. Nota positiva, il turismo in ingresso ha fatto re-

vamente una componente.

gistrare andamenti allineati al 2019 riuscendo così a recuperare

L’ANDAM E NTO D E L C OM PA RTO FO O D Se le bevande hanno subìto qualche perdita durante la stagiona estiva, per il food è andata un po’ meglio. E anche

integralmente la numerica pre-Covid.

L E P E R FO R M A N C E P E R S I N G O L E C AT EG O R I E Il trimestre estivo si conferma quindi essere in flessione rispetto al 2022 ma comunque con dati in positivo se guardiamo al dato storico 2019. È indubbio fosse arduo replicare le performance della stagione estiva 2022 in cui si sono registrate temperature e consumi da record. Tuttavia, entrando nelle singole categorie beverage, il mercato progressivo registra prodotti come birra, bibite e aperitivi con numeri al di sopra delle medie del mercato; in particolare, più che positiva la crescita della birra nel formato in fusto e delle bibite dispensing. Allineate all’andamento del mercato, abbiamo acqua minerale, the ed energy, mentre – più sottotono - le performance di succhi e vino. S I E SC E MENO E SI SPENDE DI PI Ù Entriamo nel vivo dei prezzi. Lo scontrino medio nel comparto del Fuori Casa (rilevato dal Formind Observatory Consumer AFH Channel) continua a registrare una crescita vs il 22 di circa il 9%, con una progressione del valore del canale di circa 10 punti percentuali. Se questa è la media del settore, in alcune occasioni

Trend mercato Ho.re.ca. – Consumi pizze YTD TREND

SALA

DELIVERY

TOTALE

2022 vs 2019

20,04%

50,84%

26,73%

2023 vs 2022

-2,02%

-4,56%

-2,67%

2023 vs 2019

17,62%

43,96%

23,34%

Trend mercato Ho.re.ca. – Consumi primi piatti YTD TREND

SALA

DELIVERY

TOTALE

2022 vs 2019

-2,71%

32,98%

-0,97%

2023 vs 2022

2,84%

-8,33%

2,11%

2023 vs 2019

0,04%

21,91%

1,11%

Trend mercato Ho.re.ca. – Consumi pasticceria/prodotti da forno YTD TREND

PASTICCERIA

PRODOTTI DA FORNO

2022 vs 2019

5,74%

-13,40%

2023 vs 2022

-0,57%

5,29%

2023 vs 2019

5,14%

-8,83%

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

piatti che registrano un +2,8% vs 2022 e sono allineati all’andamento 2019. La categoria bakery/dessert registra una lieve flessione vs 2022 ma un +5% vs 2019, comparto a cui il consumatore non rinuncia, anzi, per il quale è disposto a rinunciare a una delle portate principali.

se i consumi della sala hanno registrato un -6,5% vs il 2022 - con il delivery che ‘batte’ un -4,8% nel pari periodo - la categoria pizza chiude questi 8 mesi con una flessione del -2% vs 2022, ma con una forte crescita +17% rispetto al dato storico 2019. Diverso invece l’andamento dei primi

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È TE M P O D I P RE V I S I O N I In chiave 2024, il Rapporto Istat di giugno ha previsto un rallentamento dell’inflazione stimato al 2,6%, con il PIL in crescita dell’1,1%, un calo della disoccupazione che si dovrebbe attestare al 7,7%, la discesa dei prezzi energetici (che tuttavia al momento sembra andare in altra direzione) e l’attuazione del piano programmatico di investimenti pubblici, con un possibile conseguente aumento dei consumi delle famiglie, +0,5%. Il 2024 potrebbe, quindi, delinearsi come un anno di assestamento e di contenimento, necessario per un recupero del potere di acquisto eroso sensibilmente nel corso del 2023. È necessario che la filiera ponga in essere azioni di saving che consentano di congelare la crescita dei prezzi al consumo, per capitalizzare lo slancio di mercato avutosi negli anni 22 e 23, e consentire al sistema di essere maggiormente proattivo nel successivo periodo.


LA DISTRIBUZIONE HORECA Bevi responsabilmente.

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

SCENARI/FOOD HORECA

P I Z Z A , PA S T A E D O L C E : L E N OV I TÀ I N A S S O RT I M E N T O SA LU B RI TÀ E T RAVA S I PE R L A PI ZZA, QUAL I TÀ E R I CE RCA PE R L A PASTA , DOLC E S P INTO DA L L A “C O C COL A” : L A TRADI ZI ONE SI R I NNOVA PER INCO N TRAR E L E N U OV E E S I G E N­Z E DE I PU NTI VE NDI TA H OR ECA DI ANNA MUZIO

P 32

izza, pasta e pasticceria: tre settori sui quali con-

di coccola, di appagamento in un momento di calo del potere

verrà investire nei prossimi mesi. Perché non solo

d’acquisto delle famiglie. Ma sono anche, come abbiamo visto

sono tre baluardi della tradizione italiana a cui è

nell’accurata analisi di Formind sui consumi estivi, prodotti che

difficile rinunciare, i primi due evergreen che richia-

permettono ancora di mangiare fuori casa spendendo relati-

mano tempi migliori, mentre la pasticceria parla

vamente poco. Non a caso nella non brillantissima stagione


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

appena passata la pizza ha incassato un +17% sul 2019 e il bakery/dessert un +5%. Grande appagamento, dunque, con una spesa contenuta. Quali sono però le tendenze che percorrono questi canali? Ovvero cosa cerca il consumatore finale – sempre più esigente perché esce meno, ma quando esce non vuole essere deluso - e come incontrare i desiderata dei vostri clienti Horeca? In buona sostanza, per quei distributori che in assortimento hanno anche il food, su quali prodotti bisogna puntare? Per capirlo, basta studiare le ultime tendenze nel piatto.

A RT E B IAN C A I N F ER MENTO Se da un lato il mondo dei lievitati resta profondamente radicato nella tradizione e nelle abitudini degli italiani, è indubbio che stia vivendo un momento di grande rinnovamento, nel segno della creatività e della differenziazione. Si guarda alle lavorazioni dall’alta cucina – da sempre laboratorio da cui discendono mode e modi - e si ripescano ingredienti antichi. Un fermento creativo che si avvale anche della tecnologia, che oggi consente di alleggerire gli operatori dai lavori più pesanti. Internet of things, touch screen, Intelligenza artificiale sono pronti a trasformare settori spesso considerati le cenerentole della ristorazione. Con un prerequisito ormai universale: gli operatori del Fuori Casa sono chiamati a creare prodotti inclusivi, nel rispetto delle scelte vegetariane e vegane e delle intolleranze del cliente finale, con un occhio al benessere e alla salute.

P IZZA, UNA P E R OGNI C L IE N T E Coldiretti dà i numeri: in Italia ci sono 121mila locali che sfornano 2,7 miliardi di pizze l’anno per un fatturato di oltre 15 miliardi di euro. Più che pizza però bisognerebbe parlare di pizze, al plurale. Ci sono la napoletana con il cornicione, la romana al taglio e la pinsa, la torinese al tegamino, perfino la milanese nelle versioni alta a materasso e bassissima, stile anni ’80. La nuova pizza comunque guarda a salute, stagionalità e creatività. Tanto che anche gli chef oggi non disdegnano di lavorarci, arrivando a metterla al centro del menù come ha fatto Aurora Mazzucchelli unendo panificazione e haute cuisine. I topping si ingentiliscono di erbe raccolte nelle escursioni di foraging e chips di rapa, polveri d’alga e caffè e vegetali fermentati. Ma anche prodotti Dop del territorio, formaggi in primis, e, in ottica free-from, “formaggi” vegani a base di frutta secca. Gli impasti si arricchiscono di aloe vera, barbabietola, curcuma, fibre, in funzione salutista. Le lavorazioni invece si vogliono lunghe, fino a 96 ore, ma si sperimenta anche con cotture sequenziali che abbinano il vapore con il forno e il fritto. Avanza anche la robotica, con macchine automatiche per il taglio, la stesura e il condimento della pizza e vending machine che cuociono la pizza e la sfornano al momento.

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

meno pop di pasta e pizza, è anzi il piccolo lusso che appaga. Specie nei tempi spigolosi che stiamo vivendo. Così, travalica la porta della pasticceria per approdare nel cocktail bar e in panetteria, mentre le caffetterie specialty propongono cinnamon bun e pasteis de nata. Perché il dolce ha tradizioni ovunque: così, proprio come nella cucina, stanno nascendo versioni fusion. La più innovativa è quella delle pastry cheffe coreane che guardano alla grande patisserie francese Narae Kim del Park Hyatt di Parigi o Erica Abe da Benu a San Francisco. Il risultato? Madeleine con salsa di soia e financiers con patate

PA STA O LT RE L A TRADI ZI ONE

dolci. Ma anche la pasticceria ebraica sta facendo breccia, reinventata, e la challah compare in panetterie e pasticcerie.

Un piatto di pasta salvò Napoli dalla carestia, si narra. Oggi

Alcuni ristoranti arrivano a proporre unicamente dessert, co-

anche i nutrizionisti l’hanno sdoganata dalle peggiori accu-

me CODA a Berlino che si è aggiudicato due stelle Michelin.

se di essere ipercalorica. Purché sia in versione integrale. La

Se gli abbattitori hanno cambiato di fatto il modo di orga-

pasta da par suo si muove tra le tradizioni più profonde, con

nizzare il lavoro, tra le materie prime emergenti che i vostri

la ripresa di cereali antichi e ingredienti semi dimenticati

clienti Horeca dovranno avere in assortimento, troviamo

del territorio, e innovazione e creatività, grazie alla scelta di

l’uso di farine certificate e grani antichi o evolutivi, nel

ingredienti insoliti o superfood: dopo i legumi, arrivano mo-

cioccolato arrivano le monorigini di cui si evidenziano le

ringa e teff, tempeh e barbabietola, curcuma, sorgo, mais bianco e alga spirulina. Si sperimenta anche con i ripieni: dal pesce alle erbe selvatiche, dagli ingredienti locali agli elementi liquidi come brodi od olio EVO. Perché il cliente finale dei punti vendita Horeca, sempre più attento, esigente e curioso, oggi ama sperimentare e ricerca proposte premium. Tanto che la pasta esce dalla gabbia del primo piatto diventando protagonista di un intero menù, dall’antipasto al dessert. Si inventano nuovi formati anche grazie all’uso della stampante 3D, creando “contenitori” per i ripieni più diversi, dolci e salati, ideali come accompagnamento ai cocktail all’ora dell’aperitivo. E si gioca con il colore e i pattern per creare piccole opere (pastiarie) d’arte.

PA ST IC CERIA , LU S SO POSSIBI LE Fa un po’ corsa a sé la pasticceria. Opulenta e avvolgente, ha origini decisamente

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

ASSORTIMENTI: SU QUALI PRODOTTI PUNTARE?

note olfattive. E dopo l’Umami, assurto al rango di gusto, arriva lo “Swicy” (sincrasi tra sweet, dolce, e spicy, piccante) con l’ormai classico cioccolato e peperoncino. Una novità che potrebbe fare breccia? La cascara di fave di cacao, usata per infusi e bevande che viene proposta con il dolce. Infine, in questo settore ancor più che in altri da sempre l’occhio vuole la sua parte. E persino l’umile e quotidiano croissant sta assumendo nuove forme: dal cubo all’onda, dal cilindro alle strisce colorate, i vostri clienti Fuori Casa avranno sempre più l’esigenza che voi siate pronti a raccogliere e proporre loro le ultime tendenze in fatto di food.

Abbiamo raccontato le tendenze food protagoniste del canale Fuori Casa. In definitiva, quali sono i prodotti che devono assolutamente entrare nell’assortimento di un distributore? * Farine integrali di grani antichi (tipo triticum, sorgo, grano saraceno, granoturco blu, senatore Cappelli e orzo nero) e di grani evolutivi (Gentil rosso, Andriolo, Verna, Monococco, Inalettabile) * Olio Dop e Igp (in Italia, Paese leader per la certificazione comunitaria, ci sono 42 DOP e 4 IGP) * Formaggi Dop specie dell’area in cui opera il cliente * Lattine di pomodori varietà Dop e IGP (Piennolo del Vesuvio, San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino, Pachino Igp) e presidi Slow Food (Canestrino di Lucca, Fiaschetto di Torre Guaceto, Camone di Sardegna) * Sostituitivi del formaggio vegani o senza lattosio * Bevande vegetali sostitutive del latte (avena, soia, cocco, mandorla) * Formati di pasta premium (Gragnano Igp) * Prodotti asiatici (yuzu in pasta, salsa ponzu, funghi shitake e mhu-er, fiori di banano, kimchi, mango verde) * Superfood in polvere (curcuma, alga spirulina, aloe vera, bacche di acaj, fungo reishi, acerola, barbabietola, ortica, macha) * Cioccolato monorigine (Equador, Madagascar, Cuba, Perù) * Confetture e marmellate premium, senza additivi chimici, a basso contenuto di zuccheri * Cascara di caffè e di cacao (infuso a base di caffè)


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N O R M AT I V E / I M BA L L AG G I

PA C K A G I N G, L ’ E U R O PA CORREGGE IL TIRO LE COMMISSIONI ITRE E AGRI HANNO ESPRESSO VOTO FAVOREVOLE ALL’ELIMINAZIONE DEI RIGIDI PARAMETRI DI RIUSO IPOTIZZATI PER VINI E BEVANDE SPIRITOSE DALL A PROPOSTA DI REGOL AMENTO DISEGNATA A BRUXELLES. ASSOBIBE PL AUDE, ANCHE SE… D I M A N U E L A FA LC H E RO

N

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on è ancora detta l’ultima parola, ma di certo

che nella sua versione originale prevedeva una netta e de-

il beverage italiano può tirare un primo so-

cisa virata dalla logica del riutilizzo a quella del riuso (si

spiro di sollievo. Bruxelles corregge il tiro,

veda GBI n.200 pag.12). Una virata che avrebbe penalizzato in

accogliendo alcune sostanziali modifiche

modo pesante il nostro Paese, dove la catena del riciclo ha

alla proposta di Regolamento Imballaggi,

raggiunto ottimi risultati, considerato che – stando alle ultime


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rilevazioni condotte dal Conai (Consorzio nazionale imballag-

requisiti in materia di salute, igiene e sicurezza; la seconda

gi) – nella Penisola coinvolge attivamente il 73,3% degli imbal-

tocca invece i Paesi che hanno raggiunto l’85% di raccolta

laggi, superando di ben 8 punti percentuali l’obiettivo fissato

differenziata per il materiale di imballaggio considerato.

dall’Europa per il 2025.

Infine, non ultimo, abbiamo riportato il potere di modificare

Se fosse passata la linea iniziale disegnata dalla Commissione,

gli obiettivi di riuso tra i poteri dei co-legislatori – Parlamento

le ripercussioni per le industrie del settore non sarebbero

e Consiglio –, anziché delegarlo alla Commissione”.

state di poco conto: con buona probabilità si sarebbero dovu-

L A STRADA È ANC ORA LUNGA consumati in condizioni di essere nuovamente utilizzati. Con coVa detto però che la partita non è chiusa, perché per archiviare la sti enormi per la riqualificazione degli stabilimenti. Ma non solo, questione occorre arrivare a incassare il semaforo verde dell’Asperché costi notevoli si sarebbero dovuti sostenere anche per la semblea plenaria. E che non si possa ancora cantare vittoria è raccolta degli imballaggi e il conferimento nei siti di trattamento. sottolineato con forza anche Giangiacomo Pierini, Presidente di Il tutto senza peraltro verosimilmente centrare l’obiettivo voluto, Assobibe, che non nasconde qualche preoccupazione: “Abbiamo ovvero ridurre l’impatto ambientale del packaging: trasportare apprezzato alcuni dei recenti sviluppi e ne auspichiamo altri nel una bottiglia dal luogo di consumo a quello prosieguo dell’iter legislativo. Le votazioni di trattamento rischia infatti di risultare più di alcune Commissioni parlamentari hanno inquinante rispetto all’operazione di riciclo. rappresentato una maturazione su alcuni temi, talvolta completamente in linea L E MOD IFICH E PROPOSTE con i nostri auspici, altre meno. È tuttaUn punto che Bruxelles sembra avere comvia importante rilevare che quanto epreso: le Commissioni ITRE (Industria, merso dalle singole Commissioni potrà ricerca ed energia) e AGRI (Agricoltura) essere preso in considerazione dalla hanno infatti espresso voto favorevole Commissione capofila (ENVI), ma alcuall’eliminazione dei rigidi parametri di ni orientamenti approvati o modificati riuso ipotizzati per vini e bevande spiripotrebbero anche non essere assorbiti. tose. Un passaggio nevralgico che fa ben Siamo, in sintesi, in un momento ancora un GIANGIACOMO PIERINI, sperare dal momento che le modifiche po’ acerbo rispetto alle scelte che saranno PRESIDENTE DI ASSOBIBE apportate sono tutt’altro che formali. approvate definitivamente”. “All’articolo 26 – spiega Paolo De Castro, già Ministro delle Politiche Agricole con i governi D’Alema e Prodi, attualmente Europarlamentare Pd e punto di riferimento a Bruxelles delle imprese agroalimentari italiane – sono stati eliminati gli obblighi di riuso per imballaggi per cibo e bevande nel settore Horeca così come sono stati eliminati anche gli obiettivi di riuso al 2040 in tutti gli altri settori, a partire da quello delle bevande imbottigliate, senza peraltro dimenticare gli imballaggi da trasporto B2C e l’e-commerce. Inoltre, abbiamo raddoppiato a 200 metri quadrati, a fronte dei 100 previsti dalla Commissione, la superficie al di sotto della quale gli operatori economici saranno esentati dagli obblighi di riuso delle plastiche. E abbiamo introdotto due deroghe: la prima riguarda i casi in cui un’analisi del ciclo di vita dimostri che il riutilizzo non è la migliore opzione ambientale e/o pregiudichi i te creare linee dedicate a mettere i contenitori dei prodotti già

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concordi nel rendere il sistema volontario – spiega Pierini – come pure abbiamo apprezzato il fatto che la Commissione ITRE abbia aggiunto nelle proprie valutazioni un criterio per noi importante, ovvero che il modello sia attuato ove tecnicamente ed economicamente fattibile”. Il bilancio resta comunque ancora interlocutorio: “Accogliamo con favore i passi avanti compiuti e apprezziamo il grandissimo impegno degli eurodeputati italiani – sintetizza Pierini –, ma speriamo che prosegua la maturazione di soluzioni sostenibili e ragionevoli, sempre nell’ottica di migliorare la sostenibilità e l’impatto di CO2 rispetto alla gestione degli imballaggi pre e post consumo”. E questo anche alla luce del fatto che l’industria del beverage si trova già a dover frontegE non è tutto. “In linea generale – continua Pierini –, le Commissioni

giare altre impegnative sfide. “Nei prossimi mesi – conclude

AGRI e ITRE hanno proposto revisioni che vanno nella direzio-

Pierini – sul settore peseranno l’incerta congiuntura eco-

ne di limitare il ricorso al riutilizzo; tuttavia, queste revisioni

nomica e l’inflazione, che si rifletteranno sulle scelte di

non possono considerarsi esaustive. Le due Commissioni, infat-

acquisto degli italiani, alle prese con aumenti dei prezzi

ti, si sono dimostrate concordi nel proporre l’eliminazione degli

mai visti negli ultimi 40 anni. In questo scenario, già instabi-

obiettivi fissati per gli imballaggi da asporto per bevande fredde

le, è prevista l’entrata in vigore a gennaio 2024 della sugar tax,

e calde e la cancellazione degli obiettivi al 2040 per imballaggi

che andrà a colpire tutte le bibite analcoliche, con o senza

riutilizzabili destinati alle bevande analcoliche, ma sono rimasti

zucchero, producendo un’ulteriore contrazione delle vendi-

invariati gli obblighi al 2030. Inoltre, nel caso della deroga prevista

te, con ripercussioni sull’industria dei soft drink, sugli investi-

qualora il riutilizzo non rappresenti il miglior risultato ambienta-

menti, sulla filiera e sui posti di lavoro. Ci auguriamo, quindi,

le o pregiudichi i requisiti in materia di salute, igiene e sicurezza,

di non essere lasciati soli in questo momento così delicato e

non è chiaro come l’esenzione, al momento rimessa all’operato-

confidiamo in un approccio pragmatico delle istituzioni che

re economico, potrebbe essere implementata. Servirà, a nostro

ci consenta di guardare al futuro con serenità e di continuare

avviso, l’approvazione di qualche emendamento che rafforzi e

a lavorare. E a investire”.

chiarisca questo aspetto”.

I L D RS VA RESO VOLONTAR I O Qualche criticità emerge anche in materia di semplificazione. “Abbiamo registrato – osserva Pierini – orientamenti votati che rafforzano le complessità per le imprese, come l’obbligo di fornire contenitori differenziati in base all’impiego monouso o riutilizzabile, così come etichette aggiuntive da appore su questi contenitori per fornire informazioni o dettagli”. Assobibe giudica invece positivamente alcuni interventi in tema di DRS (Deposit return system), il modello che prevede di far pagare un deposito al consumatore, chiamato poi a scegliere se restituire l’imballaggio vuoto presso un punto di raccolta o smaltirlo nella differenziata, rinunciando alla cauzione. “Abbiamo apprezzato l’orientamento delle due Commissioni

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AL V IA L E V E R IFIC H E S UGL I I M BA LL AG G I

Più controlli e analisi per la sicurezza degli imballaggi e dei prodotti alimentari. È in arrivo una robusta campagna di campionamento e analisi che punta al controllo ufficiale dei materiali e degli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, in plastica, acciaio inossidabile, vetro, ceramica e plastica contenenti bambù. L’iniziativa si inserisce all’interno del nuovo piano nazionale di controllo in materia previsto, in linea con le normative comunitarie, per il periodo 2023/27 e diffuso a fine estate dal Ministero della Salute. Le verifiche riguarderanno sia i prodotti italiani, sia quelli di altra provenienza, ma destinati ad essere commercializzati nel territorio nazionale.


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S OST E N I B I L I TÀ / FO N D I M I S E

TRANSIZIONE GREEN, A R R I VA N O I C O N T R I B U T I ALLE IMPRESE I L M I N I ST E RO D E L L E I M P R E S E E D E L M A D E I N I TA LY H A STA N Z I ATO 3 0 0 M I L I O N I D I E U RO A VA L E R E S U L “ F O N D O P E R I L S O ST EG N O A L L A T R A N S I Z I O N E I N D U ST R I A L E ”, C O N L ’ O B I E T T I VO D I S O ST E N E R E I P RO G R A M M I D I I N V E ST I M E N TO D E L L E A Z I E N D E N E L L A T U T E L A A M B I E N TA L E , I N L I N E A C O N L A LOT TA A L C A M B I A M E N TO C L I M AT I C O DI FRANCO METTA

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L

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e aziende che operano sul territorio italiano pos-

La domanda per accedere al contributo può essere inviata

sono presentare le domande per richiedere i

solo per via telematica attraverso lo sportello di Invitalia,

contributi a sostegno della transizione green

dal 10 ottobre (ore 12) al 12 dicembre 2023 (ore 12).

previsti dal “Fondo per il sostegno alla transizio-

La dotazione iniziale di 300 milioni di euro sarà riparti-

ne industriale”,

ta attraverso una procedura

che ha l’obiettivo di favorire

valutativa a graduatoria at-

l’adeguamento del sistema

ta a determinare l’ordine di

produttivo italiano alle poli-

ammissione alle valutazioni

tiche UE nella lotta ai cambia-

istruttorie delle domande

menti climatici. L’operatività

presentate.

del Fondo è disciplinata dal

Il 50% delle risorse annual-

Decreto Ministeriale (21 ot-

mente destinate al Fondo è

tobre 2022) del Ministro dello

riservata alle imprese ener-

Sviluppo Economico, di con-

givore (ovvero quelle inse-

certo con il Ministro dell’Eco-

rite nell’elenco tenuto dalla

nomia e delle Finanze e quello

Cassa per i Servizi Energetici

della Transizione Ecologica.

e Ambientali – CSEA, relativo

Il Ministero delle Imprese

alle imprese a forte consumo

e del Made in Italy (nuova

di energia ai sensi dell’artico-

nomenclatura del Mise) ha

lo 19, comma 2, della legge 20

stanziato 300 milioni di eu-

novembre 2017, n. 167).

ro con l’obiettivo appunto di sostenere i programmi di investimento delle imprese nella tutela ambientale. Le imprese possono chiedere agevolazioni nella forma del contributo a fondo perduto, per programmi di investimento che perseguono l’efficientamento energetico, il

L’OGGE TTO D E I P ROGRAM M I D I INV E STIM E NTO In linea generale i programmi di investimento devono essere volti al perseguimento, in via esclusiva, di un miglioramento

cambiamento fondamentale del processo produttivo, l’installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

L A D OMA NDA Il requisito principale è sostanzialmente costituito dal totale complessivo delle spese ammissibili previste dal programma di investimenti, che deve essere compreso tra 3 a 20 milioni di euro. Le imprese possono presentare una singola domanda per unità produttiva, indipendentemente dalla pluralità di obiettivi ambientali perseguiti dal programma di investimento.

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in termini di tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento. Devono inoltre perseguire almeno una delle finalità qui elencate. • Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fonda-

oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condi-

mentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel

zioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.

rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14

I programmi devono essere avviati successivamente alla presen-

e 17 del Regolamento GBER.

tazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese

È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite

complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni

del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoprodu-

di euro e 20 milioni di euro ed essere realizzati entro 36

zione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di

mesi dalla data di concessione del contributo (con una e-

cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del

ventuale proroga del termine di ultimazione del programma

Regolamento GBER.

non superiore a 12 mesi). Entro

• Un uso efficiente delle

tale termine dovrà intervenire

risorse, attraverso una ri-

anche l’entrata in funzione e la

duzione dell’utilizzo delle

piena operatività degli investi-

stesse anche tramite il riu-

menti oggetto dei programmi

so, il riciclo o il recupero di

di sviluppo agevolato.

materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo

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S P E SE A M M I S S I BI LI E AGE VO L A Z I O N I Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di


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COCA-COLA HBC ITALIA. MODALITÀ SPIRITS ON

OLTRE 70 REFERENZE COMPONGONO IL PORTAFOGLIO SPIRITS DI COCA-COLA HBC ITALIA: VODKA, RUM, TEQUILA, MEZCAL, WHISKY, GIN, APERITIVI, VERMOUTH, AMARI E LIQUORI DOLCI Dopo aver superato le 70 referenze in poco più di due anni, Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, continua ad ampliare il suo portafoglio Spirits grazie ad un nuovo importante accordo con Glendalough Distillery per la distribuzione nel canale Ho.Re.Ca. di diversi prodotti dell’azienda irlandese. Il gin Glendalough è prodotto in quella che è stata nominata migliore distilleria irlandese dell’anno alla New York spirits competition. Si tratta di un botanical gin, realizzato con piante selvatiche raccolte nel parco nazionale di Wicklow nella terra di Glendalough (terra tra i 2 laghi), vicino al famoso e storico monastero di Saint Kevin. Glendalough è stato anche protagonista in Italia di un grande successo in occasione della prima edizione dei Gin Awards (durante il Gin Day di Milano) dove, una giuria di 20 esperti internazionali che ha eseguito i blind test senza ricevere alcuna informazione sui produttori e distributori coinvolti, gli ha assegnato il premio come miglior gin internazionale (tra i 50 gin partecipanti). “È stato veramente un onore per me e il mio team ritirare questo premio che ci ripaga del meticoloso lavoro di selezione dei prodotti da inserire nella nostra offerta spirits, fatto negli ultimi anni - dichiara Maria Antonella Desiderio, Spirits BU Director di Coca-Cola HBC Italia. - Con 5 anni di analisi, studi e valutazioni alle spalle, tutti i prodotti che abbiamo oggi in portafoglio sono delle vere eccellenze, riconosciute da tutti gli Istituti Internazionali e in tutte le competizioni locali. Un risultato straordinario che è stato possibile grazie al lavoro e alla passione della grande squadra che ho l’onore di guidare in questa nuova categoria, in cui siamo presenti dal 2018”.

GRANDI NOVITÀ ANCHE PER AMARO LUCANO Parte a novembre una importante novità per il brand Lucano, distribuito in esclusiva nell’Horeca da Coca-Cola HBC Italia. Parte il concorso a premi “BEVILO FREDDO!” dedicato ai clienti dell’HORECA. Il miglior modo di gustare Amaro

Lucano è FREDDO! Per questo motivo, se messa in frigo, la bottiglia di Amaro Lucano da oggi cambierà veste: la storica etichetta muterà il suo aspetto arricchendosi di elementi e dettagli di colore blu, grazie a un’innovativa tecnologia.

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investimento di cui all’articolo 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino: suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile); opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali); impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione; programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate. La misura ammette, inoltre, le spese per la formazione del personale come le spese relative a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza e le spese di personale. Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: “Aiuti a favore della decarbonizzazione” del “Quadro temporaneo” (sopra specificato). Il contributo concesso è variabile a seconda dei casi con percentuali che possono variare dal 30% fino al 45% delle spese ammissibili oppure dell’intero investimento.

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L A GRAD UATOR IA FINAL E Il punteggio attribuibile a ciascun programma di investimento è determinabile sulla base dei risultati ottenuti a seguito della realizzazione del programma di investimenti in diversi ambiti ambientali. I risultati ottenuti a seguito della realizzazione degli investimenti, come individuati nella relazione tecnica economica, sono valorizzati mediante l’utilizzo di indicatori specifici in relazione a ciascuno dei diversi ambiti ambientali. Laddove si presentino situazioni di parità di punteggio, sarà data preferenza alla domanda di agevolazione il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. La graduatoria finale sarà resa disponibile nella sezione dedicata sul sito internet del Soggetto Gestore, pubblicata entro 30 giorni dal termine finale per la presentazione delle domande di agevolazione. Le domande sono avviate alla fase di valutazione istruttoria secondo l’ordine conseguito in graduatoria. Le domande valutate positivamente saranno ammesse alle agevolazioni fino a concorrenza delle risorse disponibili.


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S T R A T E G I E /A S S O RT I M E N T I

OTTIMIZZAZIONE DELL’OFFERTA: I DISTRIBUTORI HORECA SEGUANO L’ESEMPIO DELL A GDO U N APPROCCI O EVO LUTO ALL A G ESTI O N E D E I PRO DOT TI A SC AFFALE CO N S E NTE AI RETAI LE R D I PRO PO RRE AI CO N SU MATO RI U NA S E LEZI O N E M I R ATA E ALTAM E NTE PE R SO NALIZZATA DI CARLO GIULIANO

I

n mercati ad alta competitività, il successo di un’azienda dipende in gran parte dalla sua capacità di soddisfare le esigenze dei clienti. Se ciò è sicuramente vero nel mondo della Gdo, dove a dettare le regole sono le preferenze del consumatore finale, il principio vale sempre più spesso anche nel mondo della distribuzione, con i grossisti impegnati a

conquistare il favore di pubblici esercizi, bar e ristoranti. Nel settore del retail, uno degli strumenti più efficaci a disposizione dei rivenditori per raggiungere questo obiettivo è l’ottimizzazione assortimentale. Si tratta di un approccio strategico alla gestione dei prodotti in negozio, che consente ai retailer di offrire una selezione mirata e altamente personalizzata. Una strategia che potrebbe essere adottata anche dai distributori per migliorare la soddisfazione dei propri clienti – bar e ristoranti – e l’efficienza operativa. Con questa rubrica, cercheremo di mettere a confronto l’approccio adottato nei due settori. Esamineremo, in particolare, alcuni benefici che i retailer

CARLO GIULIANO, PROJ EC T MANAGER AXIANTE

italiani del grocery stanno ottenendo dall’ottimizzazione degli assortimenti e quali vantaggi potrebbero trarne anche i distributori del mondo Horeca.

1 . M IGL IORAM E NTO D E L L’E S P E R IE NZA DE L CLI E N T E L’ottimizzazione assortimentale permette ai rivenditori di comprendere meglio i desideri e le preferenze dei clienti. Attraverso l’analisi dei dati di vendita e dei comportamenti d’acquisto, i rivenditori possono identificare i prodotti più richiesti e garantire che siano sempre disponibili. Questo porta

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

a una migliore esperienza

ai desideri del consumatore

del cliente, poiché i consu-

finale, senza impegnare spazio

matori trovano facilmente

per prodotti che rischiano di

ciò che cercano e sono più

deperire.

propensi a tornare per ulteriori acquisti. Nel canale Horeca abbiamo a disposizione le stesse informazioni e lo stesso obiettivo nei confronti del consumatore finale; i risultati dell’analisi si riflettono sul mix di prodotti proposto dal distributore all’esercente.

2 . RID UZ ION E D E LLO SPREC O Uno dei problemi comuni nel settore alimentare è lo spreco di prodotti deperibili. L’ottimizzazione assortimentale consente di evitare l’eccesso di inventario di prodotti che hanno una bassa domanda o stanno per scadere. Ciò contribuisce a ridurre gli sprechi alimentari e a migliorare la redditività dell’esercizio. In base ai dati di vendita, quindi, assieme alle altre informazioni provenienti dal mercato, possiamo identificare quali prodotti deperibili è prevedibile che l’esercizio consumi e in quali quantità, guidandolo ad ottimizzare l’occupazione degli spazi a magazzino.

4 . ADAT TA M E N TO AL L E T E N D E N Z E D I M E RCATO Il mercato alimentare è in continua evoluzione, con nuove tendenze e preferenze dei consumatori che emergono regolarmente. I rivenditori che adottano l’ottimizzazione assortimentale possono reagire più rapidamente a queste tendenze, introducendo nuovi prodotti e rimuovendo quelli obsoleti o meno richiesti. Nell’ambito Horeca, il distributore deve sempre declinare la propria proposta prendendo in considerazione i cambiamenti nei gusti del consumatore finale, trovando una corrispondenza con le condizioni più favorevoli e i vincoli derivanti dalla contrattazione con i fornitori.

3 . AUMEN TO DELLE VENDI TE E D E LL A RED D ITI VI TÀ Con una selezione di prodotti più mirata e una migliore gestione degli spazi sugli scaffali, i retailer riescono ad aumentare le vendite e la redditività. L’ottimizzazione assortimentale permette di concentrarsi su prodotti ad alta redditività e di promuoverli in modo più efficace. Anche nell’ambito Horeca, in particolare negli esercizi più piccoli, l’occupazione del magazzino è un fattore determinante e richiede di essere valutato nel dettaglio, al fine di rispondere sempre

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determinare la quantità ottimale di prodotti da ordinare e il momento migliore per farlo, evitando così eccessi di inventario che richiedono spazi di stoccaggio costosi e che possono diventare obsoleti. Allo stesso modo il grossista ha interesse ad analizzare i dati di vendita dei prodotti, i tempi di permanenza degli stessi nel punto vendita e la frequenza degli ordini, così da essere in grado di consegnare il quantitativo giusto di merce. I vincoli determinati dagli spazi a magazzino vanno tenuti in considerazione, con un processo di replenishment, da parte dei distributori, che sia commisurato all’effettiva domanda. *Nelle prossime puntate della rubrica esamineremo alcune modalità per il governo di questi 5 fattori e come i software possano venire in-

5. M AG G IORE EF F I CI ENZA OPERATI VA Grazie al processo di ottimizzazione, i rivenditori possono migliorare la gestione degli spazi sugli scaffali e la gestione dell’inventario. Questo si traduce in una maggiore efficienza operativa, con meno sprechi di risorse e una riduzione dei costi di stoccaggio. Nella Gdo i singoli negozi, utilizzando algoritmi avanzati, possono

contro nell’ottenimento dei migliori risultati.

C H I È AX IANTE ?

È un Business Innovation Integrator che supporta le aziende, locali e internazionali, nella trasformazione digitale. Axiante opera attraverso business unit dedicate: Digital, che crea soluzioni digitali uniche per ogni realtà, grazie a uno sviluppo software di eccellenza; Integra, che analizza contesti operativi complessi, progetta e gestisce soluzioni integrate per grandi organizzazioni; Retail, scelta da otto dei primi dieci retailer italiani; Stream, dedicata all’Intelligent Finance; Data Driven, pensata per supportare le organizzazioni alle prese con una molteplicità di dati distribuiti su più ambienti eterogenei. www.axiante.com

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DA L L E A Z I E N D E / FO N T E P LOS E

B E VA N D E D ’ EC C E L L E N Z A IN ES C LU SI VA PE R I D I ST R I B U TOR I , FONTE PLOSE PROPONE UN ’OF F ERTA DI B EVA N D E PR E M I U M, NATURAL I , BI O E DI MASSI MA QUA LITÀ

F

onte Plose è il partner ideale per grossisti

sostenibile che imbottiglia esclusivamente in vetro

e operatori Horeca grazie alla sua varietà di

e lavora rispettando rigidi standard ecologici.

prodotti che consente di coprire i diversi mo-

menti di consumo e le differenti esigenze dei locali:

UN PLUS PER I DISTRIBUTORI

si va dall’acqua Plose che accompagna i pasti (in va-

Il sistema di magazzino e consegna di Fonte Plose

ri formati per rispondere alle necessità di servizio),

consente inoltre ai grossisti di effettuare ordini fles-

ai succhi BioPlose serviti in caffetterie, pasticcerie,

sibili sia nelle numeriche di pezzi sia nelle tipo-

hotel di livello, le bibite frizzanti BioPlose in alter-

logie di prodotti, facilitando lo stoccaggio presso i

nativa alle classiche bevande dissetanti e i the freddi,

clienti pur mantenendo la possibilità di avere un’of-

tutti biologici senza conservanti senza coloranti e

ferta varia e completa. Le dimensioni aziendali e la

realizzati con materie prime di categoria superiore.

sua organizzazione di vendita permettono inoltre di

L’introduzione della linea Alpex permette anche di

essere sempre vicino al cliente, rapidi nelle risposte

supportare i locali serali, i cocktail bar e tutti i punti vendita horeca che preparano l’happy hour; i nuovi aperitivi analcolici ALPEX

e di supporto nei confronti degli agenti e dei consumatori finali.

rispondono alla sempre più marcata tendenza verso i drink no/

I NUOVI LANCI

low alcohol e, nonostante in questi mesi ci sia nel comparto una

Fonte Plose regolarmente propone prodotti nuovi e sempre in linea

flessione nei consumi generalizzata, il brand Alpex continua a cre-

con le tendenze e le richieste dei suoi clienti. Il 2023 è stato partico-

scere di una percentuale a due cifre.

larmente ricco grazie a una serie di lanci importanti che vanno da-

GARANZIA DI QUALITÀ

gli aperitivi analcolici Alpex, alla Cola e Cola Zero, al rinnovo di formato della Tea Collection VAP (questa linea ha ricevuto inoltre

Grazie alla riconosciuta fama di Fonte Plose di azienda storica ita-

importanti riconoscimenti come migliori the pesca e the verde nel

liana votata alla qualità e garanzia di affidabilità, l’operatore ha degli

settore). L’uscita di Hugo e G&T Alpex, che con ALPEX SPRITZ forma-

strumenti interessanti nei confronti dei clienti che

no un trio di aperitivi analcolici ready to drink di facile

possono proporre prodotti esclusivi (non sono

e sicura esecuzione, ha permesso di coprire perfet-

presenti in grande distribuzione), originali e quan-

tamente il trend in crescita dell’aperitivo analcolico. www.acquaplose.com | www.alpexdrinks.com

to più genuini possibili, oltre a essere un’azienda

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I N T E RV I STA / M A N AG E R

È TEMPO DI BILANCI (E NON SOLO) FO R M A Z I O N E P RO F E S S I O N A L E , M A ST E RC L A S S E D E D U C AT I O N A L , B R A N D A M B A S S A D O R D E D I C A T I E U N A N U O VA L I N E A D I P R O D O T T I . E C C O T U T T E L E N O V I T À I N C A S A I L L VA S A R O N N O DI MATTEO CIOFFI

I

l gin si conferma in tutta la sua forza.

Illva Saronno pianifica investimenti e azioni

Il whisky è tornato sotto i riflettori ed

su questi tre binari lungo i quali scorrono

è nuovamente pronto a conquistare un

alcuni spirit presenti nel suo portafoglio.

ruolo da protagonista al bancone. Il rum,

Scelte e decisioni che tengono conto e

dal canto suo, sta dettando le basi per

ascoltano quelle che sono le indicazioni fornite

un pronto riscatto, puntando sulla varietà

dai distributori e grossisti partner della storica

organolettica che può sprigionare. Il Gruppo

azienda lombarda. Un rapporto di filiera che si alimenta e consolida attraverso rapporti sempre più stretti di reciproca collaborazione, come conferma in questa intervista a GBI Claudio Giuliano, Marketing Manger Italia Spirits Illva Saronno, che ribadisce la necessaria opportunità di avere come partner società di distribuzione preparate e realmente conoscitrici delle marche che vendono agli esercenti dell’on-trade. Per questa ragione, sono stati intensificati i corsi di formazione professionali, nei quali giocano un ruolo

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GBI

LA DISTRIBUZIONE HORECA

pertinente le figure dei brand ambassador,

con una forte dinamicità del canale Horeca.

autentiche guide e dispensatori di consigli

Proprio da questa parte del paese spesso ci

su come sviluppare al meglio le potenzialità

accorgiamo della nascita di nuovi trend di

organolettiche dei prodotti e allinearli a quelle

consumo nell’on-trade.

che sono le tendenze vincenti del momento. Tendenze che, come dichiarato sempre dal responsabile Illva Saronno del portafoglio di distillati e liquori, in ambito miscelazione stanno attualmente ridando lustro ai grandi classici, così come favoriscono i twist, a patto che non rivoluzionino la ricetta da cui prendono spunto. Un po’ più in disparte, invece, il food pairing a base di cocktail, che il manager ritiene ancora essere un processo in divenire e miglioramento.

CO M E AVETE S TRUT TU R ATO L A VOS TR A RETE VE N D ITA PE R L’I N G ROSSO? Ragionando sul fronte degli spirits, ci avvaliamo di una divisione commerciale composta da sei persone, rispettivamente responsabili dell’area Nord Ovest, Nord Est, Centro e Sud Italia. In particolare, per quanto riguarda la copertura del mercato nella zona meridionale, possiamo contare su due altri area manager rispettivamente con esclusiva specializzazione su Puglia e Sicilia. Questa scelta deriva da una duplice ragione: si tratta di regioni italiane molto vaste a livello territoriale e

L A VE N D ITA D I PRO D OT TI S PI RIT S E LI Q U O RI PREVE D E CH E L A FI LI E R A CO N OSC A LE PECU LIARITÀ D I CI Ò CH E S I VA A PRO P O RRE AG LI E S E RCE NTI D E L FU O RI C A SA . I N Q U E S T’OT TI C A , CO M E O RGAN IZZATE L A FO RM A ZI O N E PRO FE SS I O NALE? In due diverse fasi che però, al tempo stesso, sono complementari l’una all’altra. In un primo momento, inviamo i nostri brand ambassador a spiegare e approfondire le varie referenze che rappresentano alla forza vendita dell’ingrosso. Dopodiché, sono gli stessi distributori, sempre affiancati dai nostri ambasciatori di marca, che incontrano i clienti per fornire dettagliatamente le caratteristiche dei prodotti e quella che è la loro storia, ma anche dare utili consigli su come servire e miscelare al meglio gli spirits, così come usare al meglio la valenza strategica dei vari social, diventati oggi dei veri e propri biglietti da visita dei singoli brand e locali. 51


GBI

LA DISTRIBUZIONE HORECA

I N S I E M E AI D I S TRI B UTO RI , PIAN I FI C ATE AT TIVITÀ E I N IZIATIVE PRO M OZI O NALI? Assolutamente sì, la sinergia contempla anche questo aspetto. Per questo mi rifaccio alla domanda precedente, ribadendo l’importanza di conoscere molto bene l’essenza organolettica del prodotto, perché solo così è possibile attuare politiche di vendita vincenti e con adeguate azioni promozionali. LE REALTÀ DISTRIBUTIVE SONO BUSSOLE PER COGLIERE LE VARIE TENDENZE DI CONSUMO. E COSA DICONO OGGI? Che le categorie più gettonate continuano a ribadire la loro posizione sul mercato. Mi riferisco in primis al gin che, nonostante si ritrovi sulla cresta dell’onda da tante stagioni, continua a crescere. Detto questo, tra i nuovi

OP E RAZIONE S OSTE NIB IL ITÀ

Lo scorso luglio, il Gruppo Illva Saronno ha presentato il suo primo bilancio di sostenibilità. Un report molto atteso per l’azienda, fortemente interessata e impegnata a ribadire il suo sforzo a favore dell’ambiente. Numerosi, quindi, gli eco-obiettivi raggiunti. Innanzitutto, l’azienda, grazie all’adozione dei tetti con impianti di generazione solare e l’uso di energia al 100% rinnovabile, ha ridotto del 57% le emissioni di anidride carbonica, nel periodo tra l’inizio del 2021 e la fine del primo semestre 2023. Il report ha poi confermato che verrà completata la Diagnosi Energetica partita a inizio anno con la società DSS, che analizzerà tutti i siti produttivi del gruppo individuando le aree di possibile risparmio energetico al fine di migliorare ulteriormente la performance energetica di ognuna. Particolare attenzione anche nei confronti degli sprechi con la ferma intenzione di completare le valutazioni del progetto di circolarità degli scarti plastici con il traguardo dichiarato di implementarlo in tutti i siti di Illva Saronno entro il 2025. Dal punto di vista della comunicazione, invece, si segnala la volontà del management di promuovere attività mirate a favorire un consumo responsabile di bevande alcoliche. Entro la fine del 2023, verranno poi riviste sia la Politica della Qualità che quella di Risk Management, per aggiornarle all’evoluzione dei mercati e per integrare i temi Esg in linea con il percorso di sostenibilità avviato dall’azienda. Sempre per fine anno, Illva Saronno Holding attende di ricevere la certificazione ISO 9001, a cui si aggiungeranno, fra due anni, anche la ISO 14001 e la ISO 45001.

trend stiamo seguendo con attenzione il rum. Questo distillato, dopo avere vissuto una fase di stanca, durante la quale lo si utilizzava per i soliti cocktail senza occuparsi troppo di puntare sulla sua varietà organolettica, oggi sta rialzando la testa e registrando un interesse sempre più crescente con quelle referenze che definisco ‘melting pot’, ovvero create dal blend di più prodotti, ma anche da diversi

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GBI

LA DISTRIBUZIONE HORECA

metodi di affinamento e di invecchiamento

A essere sincero, se parliamo di cocktail bar

in botti variegate. Il risultato porta a un’enfasi

non vedo tutta questa necessità del pairing.

del gusto, crea varietà e cocktail innovativi.

Penso sia meglio concentrarci su piccoli abbinamenti food che non siano invasivi nel

RI MAN E N D O SU L RU M , S TA PE R ARRIVARE SU L M E RC ATO U NA N OVITÀ CH E N O N CO N OSCE CO N FI N I . In effetti, è proprio così. Illva Saronno sta per avviare la commercializzazione in Italia di una nuova linea chiamata Origins che fa capo al brand Rump@blic. Si tratta di tre rum prodotti con tecniche di affinamento e invecchiamento, nonché provenienza territoriale, diverse tra loro, traendo rispettivamente origine organolettica dal Ghana&Eswatini, dalla Tailandia&Filippine e dalla Spagna&Venezuela. Inoltre, per la linea Sicilian Legacy (invecchiata in botti di Marsala Florio) andremo a sostituire la referenza Barbados, con una limited edition 100% Jamaica. S I PARL A D I I N N OVA ZI O N E D E LL A M IXO LO GY, MA L’AV VE NTO RE M O D E RN O COSA S TA CE RC AN D O O G G I AL BAN CO N E? È diventato curioso anche dopo l’esperienza del Covid. È dunque alla ricerca di nuove sensazioni di gusto, senza però appellarsi a long drink complicati ed elaborati. Piacciono i nomi noti di cocktail che hanno firmato la storia della miscelazione, se ne accettano i twist, ma con cautela, nel senso che le variazioni di ricette sono apprezzate, a condizione che non stravolgano quella che è l’essenza di base del cocktail da cui traggono ispirazione. VE N IAM O AL PAI RI N G TR A CI BO E CO CKTAI L: S E N E PARL A DA PARECCH I AN N I , MA L’I M PRESS I O N E È CH E I TE M PI N O N S IAN O AN CO R A MATU RI . È D’ACCO RD O?

profilo aromatico del drink. È vero che, oggi, molti esercizi pubblici hanno esigenza di creare nuove forme di consumo e aumentare i margini di profitto, però il sodalizio tra il mondo della mixology e quello della cucina non è ancora giunto a definitivo compimento. Anche in questo caso suggerisco un approccio dettato dalla semplicità. Esistono comunque degli accostamenti che prediligo, come per esempio il Disaronno Fizz in accompagnamento alla pizza o il Gin Tonic da sorseggiare assaporando piccole tartine a base di pesce crudo o cotto, che ben si sposano anche con un perfetto Daiquiri.

M ASTE RC L AS S E D E D UC ATIO N A L

È al cuore verde della verde Irlanda, in una terra incontaminata e baciata da temperature ideali per produrre whiskey, che Illva Saronno ha rivolto un’attenzione particolare. Il gruppo ha infatti deciso di intensificare i suoi investimenti a favore di The Busker, brand con il quale l’azienda intende conquistare quote sul mercato internazionale, ma anche in Italia dove, fino al termine del 2023, proseguiranno masterclass ed educational legate a questa marca, coinvolgendo un centinaio di locali italiani. Durante questi incontri, i due master ambassador di The Busker, Emanuele Michelangeli e Federico Cassini, spiegheranno a esercenti e avventori, ma anche a tutta la forza distributiva di Illva Saronno, le peculiarità organolettiche delle quattro referenze presenti in portafoglio (tre single malt e un blended), il loro impiego ideale nella miscelazione, oltre a soffermarsi sui principali elementi storici e fatti curiosi che caratterizzano la distilleria che li produce, oggi tra le più grandi presenti in Irlanda. Alle quattro referenze se ne aggiungerà poi una quinta, il cui lancio in Italia è previsto per l’inizio del prossimo anno.


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

CO N S O R Z I /C . D. A .

I N N O VA T I V I P E R S C E L T A G L I A C C O R D I Q U A D R O C O N L ’ I N D U S T R I A S O N O S O L O U N A PA R T E D E L L AV O R O D E L T E A M G U I D A T O D A L D I R E T T O R E G E N E R A L E L U C I O R O N C O R O N I . C H E N E G L I A N N I H A S V I L U P PA T O U N A S E R I E D I S E R V I Z I A VA L O R E A G G I U N T O , A F AV O R E D I S O C I E F O R N I T O R I DI DOMENICO APICELLA

C

ome si fa capire se un’idea

digitale, della comunicazione, della sostenibilità.

è buona? Semplice: basta

Perché l’innovazione non è solo necessaria, è

vedere se qualcuno te la

obbligatoria”.

copia. Nei suoi 35 anni di

PARTIAM O DAI NUM E R I: C H I È il Consorzio Distributori Alimentari (C.D.A.) C . D. A. OGGI? ha seguito questa piccola regola, ponendosi Un consorzio che raccoglie 82 aziende, con come obiettivo l’essere la un fatturato consolidato di realtà più imitata nel mondo circa 800 milioni nel 2022. della distribuzione Horeca. Rappresentiamo il 25% del Con un’aggiunta recente, come mercato a valore e il 18% a spiega il Direttore Generale volume. Siamo il più grande Lucio Roncoroni, che ha consorzio in termini di giro vissuto in prima persona gran d’affari, ma non siamo primi parte di quella storia, visto sotto il profilo della numeroche è in C.D.A. da trent’anni: sità della compagine sociale. “Essere anche il consorzio E non intendiamo diventarLUCIO RONCORONI, più innovativo, sul fronte del lo, nel senso che non stiamo D I R E T TO R E G E N E R A L E C . D . A .

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vita, festeggiati in ottobre,


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

investendo nello sviluppo associativo. In merito a questo tema, se è vero che i vantaggi per un’azienda di entrare a far parte di un consorzio sono molteplici, è anche vero che questo di per sé non aggiunge peso commerciale e nemmeno politico ai consorzi in quanto tali e nemmeno aiuta il comparto dei distributori a valorizzare e accreditare la categoria come elemento fondamentale della filiera Horeca.

IN COSA I NVESTI TE ALLORA? In innovazione. Il primo grande salto lo abbiamo fatto nel 2003, quando abbiamo costruito il nostro data warehouse acquisendo tutti i dati dai soci. Una delle idee che ci hanno copiato, a testimonianza del fatto che funziona. In totale i soci C.D.A. hanno 85mila clienti, 58mila dei quali appartengono al mondo Horeca. Gli altri – che noi definiamo non Horeca – sono suddivisi tra comunità, mense, altri grossisti e dettaglio tradizionale. Il data warehouse raccoglie tutte le informazioni di ciascun cliente, fino ad arrivare alla singola fatturazione. Grazie a una struttura composta da quattro persone, sappiamo fornire al socio o all’industria una lettura e un’interpretazione puntuale di tutto il venduto, che per il 95% è beverage, mentre il restante 5% è food. IL DATA WAR EHOU SE È UN VANTAGGI O COMPETI T IVO? Certo: ha cambiato il rapporto con i soci, che ricevono un servizio di grande valore e hanno

un quadro preciso delle performance della loro azienda, e ha rivoluzionato le relazioni a monte, con i fornitori. L’altro passaggio fondamentale, infatti, è stato condividere l’informazione. Oggi noi realizziamo corsi destinati ai produttori per spiegare come utilizzare al meglio il nostro data warehouse. E non ci siamo fermati, proponendo Smart Horeca.

IN C OSA C ONS ISTE ? I dati che alimentano il data warehouse ci arrivano mensilmente e sono disponibili a distanza di dieci giorni. Con Smart Horeca i dati di vendita – comprensivi di qualsiasi informazione, relativa per esempio ad assortimenti, dilazioni di pagamento e così via – sono disponibili in tempo reale. Posso decidere un’attività promozionale, valutarne l’andamento nei primi due giorni e il terzo decidere se e come proseguirla. QUAL E SARÀ IL P ROS S IM O PAS S O? L’intelligenza artificiale. Abbiamo avviato una collaborazione con lo Iulm Ai Lab e confidiamo in un tempo ragionevolmente breve di vederne i primi risultati. Le informazioni che circolano oggi sul canale fuori casa, qualsiasi sia la loro

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

provenienza, sono sostanzialmente dei con-

direttamente con i fornitori. È ovvio che

suntivi sull’andamento del mercato nei mesi

il confronto e la condivisione con i nostri

precedenti. L’idea è utilizzare l’intelligenza arti-

associati su questo tema sono continui e

ficiale per incrociare lo storico ultradecennale

costanti. Circa 15 anni fa, internamente al

di dati di vendita del nostro data warehouse

consorzio ci eravamo posti una domanda: se

con una serie di variabili – per esempio le tem-

C.D.A. non dovesse chiudere accordi com-

perature meteorologiche, il traffico automo-

merciali con il mondo produttivo, i nostri

bilistico e quello telefonico, cioè la maggiore

associati resterebbero comunque nel con-

concentrazione di persone in determinate aree

sorzio? E l’industria, senza chiudere accordi

– e provare quindi a prevedere gli andamenti

con noi, continuerebbe a seguirci nel nostro

futuri. Sarà un totale cambio di prospettiva.

percorso? La risposta è stata: sì, a condizione che C.D.A. potesse offrire ad entrambe

E GLI ACCOR DI CON L’I NDU STR I A? Li facciamo e continueremo a farli. Sono 65 le aziende di rilevanza nazionale – per un’incidenza pari all’80% del fatturato consolidato di C.D.A. – con cui trattiamo le condizioni di fine anno, legate al raggiungimento degli

obiettivi di fatturato o volumi. Sempre con questi produttori, tra dicembre e febbraio definiamo il calendario promozionale a favore dei nostri soci e una serie di attività commerciali, come l’incentivazione della forza vendita o lo sviluppo del brand.

LA NEGOZIAZIONE È AFFIDATA A COMMISSIONI DI SOCI? No, il consorzio dispone di una struttura di 16 persone delle quali tre si relazionano

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le parti quei servizi di cui c’era e ci sarebbe stato bisogno. In quel momento C.D.A. stava alzando il livello generale dell’organizzazione definendo il percorso che lo avrebbe caratterizzato strategicamente e impegnato operativamente per tutti gli anni successivi.

C OM E C H IUD E R E TE IL 2 02 3? Io valuto due aspetti: fatturato e volumi. Nel primo semestre siamo tornati su percentuali di crescita del giro d’affari paragonabili al prepandemia, con +12,58% a valore e +0,32% a volume rispetto al pari periodo 2022. Migliori sono stati i risultati se prendiamo in esame il solo canale Horeca, dove abbiamo registrato +15,27% a valore e +5,36% a volume. Attenzione: dobbiamo ovviamente ricordare che tali performance sono rapportate ad un 2022 che tutti hanno considerato eccezionale. La birra ha perso circa quattro punti percentuali, hanno tenuto meglio i superalcolici – pur senza raggiungere i picchi straordinari dello scorso anno – e i vini, di maggiore qualità rispetto agli ultimi anni. A salire, sempre nel primo semestre, sono state soprattutto le vendite di acqua e bibite gassate, il che non trova giustificazione nell’andamento climatico. Temo che la spiegazione stia nel fatto che sono categorie “povere” e questo dovrebbe far riflettere tutti sui prezzi


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

al consumo – a mio avviso eccessivi – che troppo spesso vediamo nel fuori casa. Penso che chiuderemo l’anno con un incremento a valore compreso tra l’8 e il 10%, mentre a volume, se andiamo a pari, vorrà dire che siamo stati bravi.

QUAL È I L R EGALO CHE C.D.A.SI FA PER I SU OI 3 5 ANNI ? Un docufilm sul ruolo del distributore di bevande, in collaborazione con l’università IULM e con il consorzio AASTER. Il ruolo del distributore di bevande è ancora misconosciuto – dai consumatori e non solo da loro – e questo docufilm è un modo per far sapere quanto siamo importanti per la filiera Horeca. I primi a dover acquisire consapevolezza sono però proprio i distributori, perché se pensi di essere solo uno che trasporta casse, allora non solo non avrai giustizia per il lavoro che fai, ma sei destinato ad essere fatto fuori dal mercato.

inizieranno a capire come integrare nei processi di gestione aziendale la sostenibilità, che consideriamo un problema di tutti e da affrontare ognuno per la parte che gli compete. A pensarla come C.D.A. nella distribuzione Horeca per ora sono in pochi, ma l’idea non solo è buona, bensì è un passo obbligato per tutto il mondo delle imprese. Speriamo ce la imitino anche stavolta e non per potercene vantare, ma per aggiungere un ulteriore tassello mirato a dare maggiore spessore e

ANCHE L A SOSTENI BI LITÀ R I ENTRA NEL PERCORS O D I CONSAPEVOLEZZA? Assolutamente sì: C.D.A. collabora con l’associazione no profit Planet Life Economy Foundation, di cui fa parte, e la società Right Hub. Lo scorso anno abbiamo sottoscritto un codice etico, che regola i rapporti con i dipendenti e i fornitori, mentre ora stiamo lavorando per certificare la carbon footprint della sede nazionale di Agrate Brianza. Una volta calcolata l’impronta di carbonio, quindi le emissioni di gas serra in atmosfera legate a tutte le attività dei nostri uffici e del personale, andremo a ridurla o a compensarla. C’è poi un percorso più lungo, che attiene all’evoluzione dei soci del consorzio. Cinque tra loro hanno il ruolo di pionieri e per primi

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credibilità al ruolo del singolo distributore di bevande e alla categoria tutta.

C ONS OR ZIO D ISTR IB UTOR I A LI M E N TA RI (C . D. A. )

Sede: Viale Colleoni, 23 Centro Direzionale Colleoni 20864 Agrate Brianza - MB Tel. 039 6058279 www.cdaweb.it Anno di costituzione: 1988 Fatturato 2022: 800 milioni di euro Presidente: Pasquale Cippone Area di influenza: nazionale Numero di punti vendita serviti: 85.000 Fonte: dati aziendali


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LA DISTRIBUZIONE HORECA

DALLE AZIENDE/FORST

M E DAG L I A D ’ O RO P E R F O R ST 0,0 % L A P R I M A B I R R A A L 0,0 % D I A LC O L DA L L ’ A LT O A D I G E È STATA P R E M I ATA C O N I L R I C O N O S C I M E N T O I N T E R N A Z I O N A L E A I “ W O R L D B E E R AWA R D S 2 02 3 ”

I

“World Beer Awards” rappresentano un riconoscimento

varietà di prodotti di altissima qualità ai nostri clienti con

globale di grande prestigio celebrato da oltre 10 anni nel

passione e massimo impegno”.

Regno Unito. “TheDrinksReport.com”, la rivista online

La birra chiara senza alcol FORST 0,0% è riuscita a raggiun-

più rinomata nel settore delle bevande, assegna annualmente

gere i primi posti del podio grazie al suo sapore pieno:

questi titoli prestigiosi ai migliori a livello internazionale

100% FORST - 0,0% alcol. Questa specialità conquista

nelle rispettive categorie. Una giuria competente compo-

tutti gli amanti della birra, gli sportivi e le persone con

sta da barman, giornalisti, ambasciatori di marca, consulenti

uno stile di vita attivo con piacevoli note di luppolo e un

e acquirenti degusta le specialità liquide in modo anonimo

gusto pieno e bilanciato. Si distingue per il basso conte-

e le valuta successivamente secondo i criteri più elevati.

nuto calorico, la freschezza rigenerante e la schiuma fine.

C O R AG G I O S A E S P O RT I VA P E R N AT U R A

Birra FORST ha lavorato intensamente per anni alla realizzazione di questa birra senza alcol, con l’obiettivo chiaro di creare un prodotto sincero. Una specialità FORST che

Un impegno instancabile e la ricerca dei massimi stan-

si distingue dalla legislazione italiana. Secondo la legge

dard di qualità e produzione, sempre in armonia con la

italiana, infatti, una “birra senza alcol” può contenere

tradizione, la natura e la tecnologia.

fino al 1,2% di alcol.

“Tutto questo contrad-

L’ambizione di Birra FORST

distingue le specialità di

era quella di produrre una

birra FORST – afferma

birra con un contenuto

Cellina von Mannstein

alcolico dello 0,0%. Con

di Birra FORST - E con

il lancio di FORST 0,0% alla

FORST 0,0% offriamo

fine del 2019, Birra FORST

tutto il gusto con uno

è riuscita a produrre una

spensierato 0,0% di al-

birra rara senza alcol che

col. Questo riconosci-

si distingue a livello mon-

mento significativo da

diale per il suo autentico

parte della giuria ci in-

e inconfondibile sapore di

coraggia nella nostra mis-

birra. Questo è ora con-

sione. Siamo fermamente

fermato anche dal premio

determinati a continuare

World Beer Award. www.forst.it

a offrire e preservare una

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

F O C U S / R A P P O RTO C E N S I S

IL BELLO DELL A MOVIDA LA CONCENTRAZIONE DI LOCALI E AVVENTORI È UNA RISORSA ECONOMICA E SOCIALE, A PATTO DI GESTIRLA VALORIZZANDO LA PROFESSIONALITÀ DI TUTTI GLI ATTORI DELLA FILIERA. A COMINCIARE DAI DISTRIBUTORI HORECA

I

l tema è ritornato di attualità, alla luce di una recente sentenza

fuori casa. In pratica, i Comuni possono essere condannati sia al

della Corte di Cassazione. La Movida – o meglio MalaMovida,

risarcimento del danno sofferto dal privato in conseguenza delle

come fu definita del Censis un decennio fa – è un fenome-

immissioni di rumore nocive sia ad agire al fine di riportarle nei li-

no preoccupante e insidioso per la filiera del fuori casa.

miti di tollerabilità. Per correre ai ripari, il Comune di Milano ha

Intervenendo la scorsa primavera nel lungo contenzioso in atto

già annunciato un nuovo Regolamento per la disciplina delle

tra il Comune di Brescia e una coppia di residenti del centro città, i

attività di somministrazione, vendita e consumo di alimenti

giudici supremi hanno riconosciuto la responsabilità di questi en-

e bevande e c’è da pensare che altre città grandi e piccole ne

ti locali relativamente alle situazioni di degrado della socialità del

seguiranno l’esempio, così da tutelarsi dall’accusa di inattività

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GBI

che potrebbe aprire le porte alle richieste di risarcimento da parte degli abitanti.

FIG. 1 - A COSA PENSANO GLI ITALIANI QUANDO SENTONO IL TERMINE MOVIDA (VAL.%) Se le dico Movida, Lei pensa ad una cosa: 50,8

LA DISTRIBUZIONE HORECA

fuori casa come settore e nei suoi attori principali. Infatti, l’83,4% dichiara che con gestori di locali con appropriata professionali-

42,9

L’OPINIO N E tà è possibile organizzare senza eccessi e in sicurezza anche la D E I C O N SUMATOR I Il precedente riferimento al Censis Movida (si veda fig.2). Secondo i non è casuale, perché la Movida è ricercatori del Censis occorre uscire 6,2 un tema ricorrente nel secondo presto dalla visione demonizzante Rapporto Censis-Italgrob, di cui della Movida e dalle conseguenti Non so cosa sia Positiva, a luoghi della citta Negativa, a luoghi dove ci sono troppi locali, persone dove si puo passeggiare, GBI ha pubblicato alcuni estratti penalizzazioni degli operatori del the si ubriacano, rumore mangiare, bere, stare eccessivo, posti da cui insieme con amici negli scorsi numeri (si veda GBI settore, attivando un approccio stare lontano n.201 pag.10 e GBI n.202 pag. 50). sistemico nell’affrontare le critiFonte: indagine Censis, 2022 cità, coinvolgendo i diversi attori Innanzitutto, il Rapporto ricorda istituzionali, politici ed economici della filiera, condividendo scelte come la Movida è un termine importato dalla Madrid degli anni Ottanta, per indicare l’affollamento festoso di persone in contesti e interventi. Troppo spesso la filiera del fuori casa viene lasciaurbani connotati da una presenza intensa di luoghi del fuori casa. ta sola ad affrontare situazioni che invece rinviano anche alle La Movida, quindi, all’origine richiamava una fenomenologia sociale responsabilità di altri soggetti relativamente ad un’adeguata positiva, fatta di divertimento, incontri, cibo e bevande consuorganizzazione e gestione dei territori, non tanto sotto il profilo mate insieme. Poi, progressivamente, il termine ha cominciato ad dell’ordine pubblico, quanto su quello della creazione di dimensioni essere associato anche al suo opposto, vale a dire a fenomeni di infrastrutturali materiali e immateriali di prevenzione delle cause degrado, ubriachezza, molestie, violenza. di fondo dei fenomeni degradati e patologici della MalaMovida. Il Rapporto sottolinea quanto sia importante che i protagonisti della Ma qual è l’opinione degli italiani? Il 50,8% ha dichiarato che filiera, a cominciare dalla distribuzione Horeca che è così vitale per quando sente la parola Movida pensa a una cosa positiva, in particolare a luoghi della città dove si può passeggiare, manl’attuale configurazione e tenuta della filiera stessa, entrino in gioco giare, bere, stare insieme con amici (si veda fig.1). Condividono nei luoghi istituzionali da cui dipende l’evoluzione delle modalità tale positiva visione della Movida: il 57,4% degli uomini e il 44,7% di gestione dei luoghi della Movida. Si tratta di un salto di qualità, delle donne; il 59,9% dei giovani, il 55,5% degli adulti e il 35,6% dein primo luogo istituzionale, di riconoscimento degli stakeholder gli anziani; il 43% dei possessori di al massimo la licenza media, il e, tra questi, attori come la distribuzione Horeca, che per col55,6% dei diplomati e il 61,8% dei laureati; il 57,4% degli alti reddilocazione, capacità, esperienza e tipo di rapporto consolidato ti e il 43,2% dei redditi bassi. Dati con la molteplicità delle piccole imprese del fuori casa, possono che confermano come nei vari FIG. 2 - ITALIANI CONVINTI CHE LA MOVIDA POSSA ESSERE ORGANIZZATA IN SICUREZZA E SENZA ECCESSI DA GESTORI apportare risorse ed energie imgruppi sociali sia prevalente, o DI LOCALI PROFESSIONALI E COMPETENTI (VAL.%) portanti, contribuendo ad organizcomunque alta, la quota che al Con gestori di locali professionali a possibile organizzare termine Movida reagisce positizare una Movida finalmente ricosenza eccessi e in sicurezza anche la Movida vamente e anche tra gli anziani, i nosciuta per quel che è: una risorsa No 16,6 più negativi, oltre un terzo fa proper l’economia e per la società. pria questa propensione. I TA LIAN I FID UCI OSI N E L FUO RI C ASA Nella percezione della Movida gioca molto la fiducia degli italiani nel

Sì 83,4

Clicca qui per scaricare il Rapporto Censis completo

Fonte: indagine Censis, 2022

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LA DISTRIBUZIONE HORECA

I T A L G R O B /A F D B

NUOVE RISORSE UMANE PER L’HORECA C REA R E VA LO R E AT T RAVE RSO L A FOR MAZI ONE DE I G I OVA NI C HE L AVO R E RA N N O N E L SE TTOR E H OR ECA. QU E STA L A MISSION DEL C O RS O PRO M OS S O DA AFDB I N COL L ABORAZI ON E CON L A LU I S S BU SI NE SS SCH OOL DI ROMA D I M A R I A E L E N A D I PAC E

N

on si ferma il Master in Horeca Trade

strumenti necessari per la gestione dei processi di creazione

Management di AFDB in collaborazione con

di valore per il cliente finale dei prodotti da consumo ex-

la Luiss Business School, che lo scorso 5 set-

tradomestico (Horeca). Tale processo passa attraverso azioni

tembre ha “salutato” gli studenti della sesta

coordinate tra tutti gli operatori della filiera, ovvero produttori,

edizione del Major (2021/2022) con la con-

grossisti, distributori ed esercenti”.

segna dei diplomi. Dodici ragazzi che hanno scelto di investire nell’alta formazione specializzata in un settore che oggi più che mai deve affrontare cambiamenti impensabili e reinventarsi. “Il Major in Ho.Re.Ca. Trade Management – spiega Febo Leondini, Presidente di AFDB – fornisce ai partecipanti gli

62

DA QUANTO TE M P O E S ISTE I L M A ST E R E C OM E S I È E VOLUTO NE L TE MP O? Il Master, come tale, esiste da otto anni, ma non va dimenticata l’esperienza complessiva di AFDB che patrocina il corso a diversi livelli da circa 20 anni.


GBI

Q UA L I SON O LE COMPETENZE CHE SV ILUPPA E QUALI GLI OBI ETTI VI D E L C O RSO?

LA DISTRIBUZIONE HORECA

grado di interpretare correttamente il fenomeno dei con-

SAPPIAMO CHE SOLO ALCUNI RAGAZZI ENTRANO IN AZIENDE DI DISTRIBUZIONE, MOLTI SI ORIENTANO PIÙ VERSO L’INDUSTRIA. COME MAI, NON SONO ABBASTANZA ATTRATTIVE LE SOCIETÀ DI DISTRIBUZIONE?

sumi Fuori Casa e di intuirne i possibili sviluppi sulla base

Non direi, penso piuttosto che trattandosi, le aziende di distri-

delle conoscenze acquisite sia in aula che nelle esperienze

buzione, di realtà familiari, siano meno disposte ad assumere in

successive.

ruoli apicali, anche raggiungibili attraverso un percorso di avvici-

Gli obiettivi del corso sono quelli di formare persone in

namento più o meno lungo, persone senza discendenza diretta.

I L MAST ER IN MAR K ETI NG MANAGE M E NT È C A RAT T ERIZZATO DALL A PR ESENZA D I 6 MA JOR… AFDB patrocina la major in Trade Management dei consumi Fuori Casa. Gli obiettivi del Master sono di fornire ai partecipanti gli strumenti di analisi della domanda e del comportamento dei consumatori nell’era dei big data e delle comunicazioni sociali che avvengono tra individui offline e online. Il Master è in grado di trasmettere competenze in termini di trade marketing e gestione dei rapporti con i partner di filiera, grazie anche alla capacità di sfruttare adeguatamente le opportunità messe a disposizione dalle nuove tecnologie. Q UA L I C O MPETENZE H A NNO I RAGAZZI UN A VO LTA T E RMIN ATO IL MASTER? Il Major forma figure professionali in grado di operare nel settore della produzione e distribuzione dei prodotti food and beverage da consumo extradomestico. I partecipanti al Programma acquisiscono le competenze professionali necessarie per operare nel settore, traendo vantaggio dall’interazione costante con esponenti di aziende e associazioni partner. In definitiva, al termine del corso i ragazzi sono in grado di analizzare e comprendere il fenomeno socio-economico dei consumi fuori casa. Che non vuol dire che sappiano tutto, attenzione, solo che hanno affrontato un percorso di studi specialistico.

C H E C ONTR IB UTO, INV EC E , P OT RE BBE RO DAR E I RAGAZZI D E L M ASTE R A LLO SV ILUP P O D E L B US INE S S ALL’ I N G ROS S O? Da tempo sostengo che il disallineamento tra competenze proposte dalle università e quelle richieste dalle imprese, sia responsabilità di queste ultime. Abbiamo davanti, da un lato, la generazione più preparata di sempre, dall’altro quella più sottopagata e sottoimpiegata dalla fine degli anni ‘70. Il problema non è nel percorso di studio, ma nel mancato aggiornamento dei modelli organizzativi e operativi delle imprese. QUAL È L A P E RC E N T UA LE FE M M I N I LE CH E S I IS C R IV E A L M A ST E R? Il mondo dell’Horeca, credo ancora per retaggi sociali e

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culturali degli anni ’50, fatica a svi-

– è asfissiante, allora poco; se, invece,

luppare integrazione di genere. Non

ci sono aperture, allora è fondamentale.

dimentichiamo, per esempio, che ancora oggi nella distribuzione, gli imprenditori mediamente hanno più di 60 anni e sono cresciuti, di solito, a pane e oratorio negli anni ’70, quando le rivendicazioni femminili erano demonizzate come estremismi da evitare, e oggi, forse, è anche peggio… Al momento solo raramente superiamo il 20% di presenza femminile.

Q UA NT E D ON NE RE STAN O A L AVORAR E N E LL’H O REC A? Tra le ragazze che hanno frequentato il Master negli ultimi anni, direi quasi tutte. P OS SIA MO D IRE CHE I L SET TO RE COMI NCI A A USC IRE DALL A LOGI CA I N CUI SI PEN SA A QU ESTO C O ME UN C O MPARTO P R E T TAMEN T E MASCHI LE? Complessivamente direi di no, se analizziamo la distribuzione. Per quanto riguarda l’industria, ad eccezione di alcune funzioni, invece, qualcosa sta cambiando. Q UA NTO RIT IE NE S I A IMPO RTA NTE L A FORMAZ IONE A L L’IN T ERNO DELLE A Z IEN D E C H E OPERANO N E LL’A MB ITO D E LL’ING ROSSO H O RECA? Al solito: se l’impronta paterna, o comunque del boomer al comando – e poco cambia che sia tale o un early X

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C H E RUOLO P OT RE BBE RO AV E R E I C O N S O RZ I ? Il ruolo dei Consorzi dipenderà da co-

COSA M ANC A IN QUE STE I MP R E S E E IN C H E M OD O POTR E B B E RO ATTRAR R E QUE STI GIOVANI AP P E NA L AUR E ATI? Sono due le risposte da dare. Le imprese di distribuzione, per vincoli dimensionali e\o di stili di direzione, mancano di prospettive di carriera e, spesso, di livelli retributivi appetibili; le imprese industriali, e il riferimento va alle multinazionali, ovviamente, sono decisamente più vantaggiose in termini salariali, anche se permangono degli ostacoli notevoli sulle possibilità di avanzamento organizzativo.

me gli Associati riusciranno a gestire i rapporti all’interno del canale, spostando l’asse a un futuro ecosistema di piattaforme di servizi. I Consorzi, non dimentichiamolo mai, sono sì corpi intermedi, ma dipendono dal volere della base.

FAC C IAM O U N BI L A N CI O P R E S E NTE E F U T U RO D E L M ASTE R? Al momento siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma sappiamo bene che, stanti i vincoli definiti più sopra, il futuro ci riserva la necessità di ripensare alcuni meccanismi operativi.


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IL DISTRIBUTORE INVISIBILE

“NON MI SERVE SAPERE” A PRO N U N CIARE Q U ESTA FR A S E , I N U N FI LM D I I N G MAR B E RG MAN , È L A M O RTE . N O I POSS IAM O D E DU RN E CH E A SS E RVI RE L A CO N OSCE NZA ALL’UTI LITÀ È U N ’A ZI O N E M O RTI FE R A . E DU N Q U E L A FO RMA ZI O N E , AN CH E N E LL A D I STRI B UZI O N E , HA U N VALO RE S E HA CO M E O B I ET TIVO CREARE L’ESS E RE U MAN O M I G LI O RE POSS I B I LE E N O N L’I M PRE N D ITO RE PE RFET TO DI FEBO LEONDINI

N

el film Il Settimo Sigillo, Ingmar Bergman manda in scena la grande partita (a scacchi, nel caso specifico) tra l’essere umano e il suo destino. Si tratta, però, di una partita dialogata, perché noi non siamo solo azioni, ma anche pensiero. In questa visione complementare va inquadrato il continuo movimento dialettico tra la Morte e il Cavaliere, Antonius Block, protagonista del film. Siamo alla fine della partita e la Morte, barando (e la precisazione è importante), dà scacco matto al Cavaliere; Antonius Block è battuto ma non vinto e così inizia l’ultimo scambio con la sua antagonista chiedendole, visto che sarà suo per sempre, di svelargli i suoi segreti e ottenendo, di rimando, una risposta disarmante: “Io non ho alcun segreto da svelare”. “Allora non sai niente”, ribatte Antonius, “Non mi serve sapere”, conclude la Morte. D UE INTE R P R E TAZIONI

Il dialogo merita un approfondimento, soprattutto qualora si voglia introdurre, anche solo superficialmente, l’argomento dell’istruzione, di cui la formazione costituisce un sottoinsieme. La battuta conclusiva della Nera Signora, infatti, si presta ad almeno due diverse interpretazioni. La prima, più semplice, si richiama all’ineluttabilità della Morte che, nella sua conclusione, sembra riaffermare il suo ruolo di eliminatrice senza tempo; non rileva cosa ci sia prima e cosa dopo, il suo intervento è acronico e definitivo. In questo senso, la Morte esegue un compito, rispetta le regole (per dirla con un’espressione tanto infelice quanto di

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moda), è la prosopopea dell’etica della convinzione di matrice weberiana. Ma c’è una seconda, e più interessante, esegesi che, per essere compresa, richiede una precisa contestualizzazione della conclusione del dialogo citato più sopra. Se, infatti, è la Morte a sostenere che non le serve sapere, allora significa che asservire la conoscenza all’utilità è azione mortifera. Chiunque altro avesse espresso la stessa affermazione l’avrebbe resa equivoca, ma se è la Morte a farlo allora si crea un corto circuito logico tale per cui il soggetto parlante decreta con la sua stessa affermazione la fine dell’azione di cui è protagonista e che è sottesa al verbo espresso. Il sapere servile non serve alla Morte che, proprio perché tale, ne decreta la fine. E questa conclusione è particolarmente importante quando si affronta l’argomento della formazione. I L PRO C ESSO EDU CATI VO

La formazione, intesa come insieme di attività didattiche finalizzate a preparare una persona a svolgere determinati mestieri o professioni, è l’esempio più calzante di asservimento del sapere ad una utilità specifica. In questo senso, allora, parlare di formazione come valore in sé, e quindi disgiunta da una visione educativa di respiro più ampio tesa a sviluppare l’individuo in modo completo e armonioso, è azione mortifera e sbagliata, contrariamente alla vulgata modaiola e superficiale. Aziendalizzare il sapere, dare valore alla conoscenza solo quando questa sia trasformabile

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in competenza, significa costruire un modello sociale basato su ottimi esecutori acefali di regole dettate da altri, poco importa se questi siano algoritmi o esseri umani. Detto in altri termini, la formazione si fa, l’istruzione si agisce; la prima ha il suo risultato al di fuori del faber, concretizzandosi in un prodotto, una regola, una professione; la seconda si completa all’interno dell’opera dell’agens, divenendo parte attiva della soggettività dell’azione stessa. Da quanto sopra potrebbe nascere la tentazione di condannare senza appello i processi formativi. Ovviamente questa posizione non ha ragione di essere accolta, anzi è profondamente fuorviante. Ciò che qui si sta sostenendo è che la formazione per potersi esprimere al meglio deve essere un elemento, e non l’Elemento, di un processo educativo più ampio, nel quale il soggetto sia visto come un fine e non come un mezzo; in cui, cioè, l’elemento discriminante sulla base del quale decidere se e quali conoscenze trasmettere non sia il Van (valore attuale netto) o il Tir (tasso interno di rendimento) riconosciuti dal mercato alle stesse, ma la consapevolezza della costruzione del futuro inteso in senso lato. OLTR E IL C ONTO EC ONO M I CO

Se davvero vogliamo creare i presupposti per una crescita professionale della distribuzione, allora, forse e per assurdo, abbiamo bisogno di più istruzione e meno formazione. L’obiettivo non è creare l’imprenditore perfetto, ma l’essere umano migliore possibile. Solo in questo modo, per quanto strano possa sembrare, potremmo aspirare a correggere le storture di un sistema che sta mostrando una serie di limiti insuperabili se affrontati con le logiche di trasmissione di un sapere sostanzialmente sempre uguale a se stesso e di brevissimo orizzonte; quello del conto economico.

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I DIST R I B U TO RI HO REC A PE R D O N O U N AMIC O

L

orenzo Cagnoni, il Presidente di Italian Exhibition Group, non è più fra noi. Aveva 84 anni. Ci lascia una figura

che ha fatto la storia delle attività fieristiche in Italia e non solo.

C I L ASC IA C ARMINE RO B USTE LLI, STO RIC O DIRETTO RE DI AMI

Cagnoni è stato un politico, amministratore pubblico, imprenditore e manager, ma è stato anzitutto un grande innovatore e, per certi versi, un visionario, capace di imprese mirabili, quasi impossibili, come ad esempio avviare quel processo, ancora in corso, che aveva e ha l’obiettivo di sprovincializzare e modernizzare Rimini, da capitale del turismo estivo a riferimento europeo dell’ospitalità per 12 mesi all’anno. Cagnoni è stato così il protagonista e l’artefice del rilancio e del consolidamento della Fiera di Rimini, guidandola per decenni, sotto la sua presidenza è stato realizzato un nuovo quartiere fieristico nel 2001 e un nuovo Palacongressi nel 2011. Nel 2016 è diventato presidente di Italian Exhibition Group, società nata dalla fusione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza. Una creatura questa oggi viva e forte e che porterà sempre con sé il prezioso imprinting di Lorenzo Cagnoni. Un grande. Alla sua famiglia le sentite condoglianze di tutti i distributori Horeca Italiani.

U

n malore improvviso ha stroncato Carmine Robustelli (Direttore di AMI) all’interno della sua abitazione. Un Manager esemplare, un uomo del mercato e protagonista

indiscusso degli ultimi trent’anni della Distribuzione “Italgrob e i distributori Horeca Italiani lo ricorderanno sempre con affetto e gratitudine. È ben nota, infatti, l’amicizia e la stima che ha sempre avuto verso Italgrob e verso i dirigenti che negli anni si sono succeduti in Federazione, a cominciare dal presidente Giuseppe Cuzziol”. (Antonio Portaccio)

Horeca.

Aveva solo 64 anni. Una grande perdita per la sua famiglia anzitutto, ma anche per la grande famiglia del beverage italiano, produttori e distributori dai quali Carmine era conosciuto e stimato.

“Sono onorato e orgoglioso di aver collaborato con lui in più occasioni avendo il privilegio di apprezzare la sua competenza e soprattutto la sua squisita cordialità. Cagnoni si rapportava sempre con quei tratti umani che lo rendevano una persona luminosa e speciale, era sempre diretto e fattivo con lui si parlava la lingua della concretezza, come quando abbiamo condiviso di unire la nostra manifestazione - International Horeca Meeting - nel più ampio contesto di Beer&Food Attraction” (Dino Di Marino).

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Lo ricordiamo come un grande professionista, ma soprattutto come un grande uomo, una persona ricca di umanità. Nel corso della sua carriera ha operato sempre con successo nel mondo delle acque minerali. La Federazione Italgrob a nome di tutti i distributori italiani si accomuna nel dolore con la famiglia di Carmine con una preghiera e un ricordo affettuoso.


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O RGA N I G R A M M A

A N TO N I O P O RTACC I O P RES I DE N T E

ANDREA MENICI PAST PRESIDENT

VINCENZO CASO PAST P R ESID E NT

DINO DI MARINO DI RE T TO RE G E N E RA L E

CLAUDIA RIZZA S E G R E T E R I A I TA LG ROB

CONSIGLIO GENERALE

G A E TA N O A L I P R A N D I CONSIGLIERE NAZIONALE

PAO L A G I ACC H E RO CONSIGLIERE NAZIONALE

L U C A D E S I E RO CONSIGLIERE NAZIONALE

M A S S I M O L A TO R R E CONSIGLIERE NAZIONALE

GIUSEPPE BOVIER CONSIGLIERE NAZIONALE

ASS EM B LEA :

STA F F TEC NI CO:

DE L EG H E SPECIALI:

COMPOSTA DAI PRESIDENTI DEI CONSORZI FEDERATI, REFERENTI GRUPPI IMPRESE NAZIONALI E DAGLI ASSOCIATI INDIPENDENTI.

GRUPPO DI LAVORO COMPOSTO DA TECNICI DELLA DISTRIBUZIONE.

FEBO LEONDINI: PRESIDENTE AFDB E RESPONSABILE DEL CENTRO STUDI ITALGROB.

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IDE NTIT Y Italgrob, è l’associazione nazionale di riferimento che raggruppa tutti i Distributori e le associazioni consortili che operano nel fuori casa Italiano. A seguito dell’evoluzione del mercato e della stessa categoria, la sua identità si è meglio esplicitata con la dizione: Federazione Italiana Distributori Horeca.

MISSION La sua mission principale è quella di rappresentare i distributori del settore Horeca, tutti accumunati dallo svolgere lo stesso servizio di fornitura e supporto specialistico/informativo al punto vendita.

VIS I O N Gli obiettivi di Italgrob, e nello specifico per quanto concerne il piano quadriennale, sono quelli di misurarsi in tre distinte aree di azione, contestuali alla propria mission. • POLITICO ECONOMICO SOCIALE • SINDACALE • ATTIVITÀ DI SERVIZI A SUPPORTO DELLA DISTRIBUZIONE FOOD & BEVERAGE CHE OPERA SUL MERCATO HORECA

IHM

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G BI NE WS

INTERNATIONAL HORECA MEETING L’unico evento dedicato agli operatori della filiera horeca (produttori, distributori e pubblici esercizi) e alle aziende produttrici del mondo Horeca.

GBI Magazine è l’organo ufficiale di ITALGROB. È il punto di riferimento per tutti i distributori di food&beverage che operano sul mercato nazionale nel canale Horeca.

GBI NEWS è il portale, collegato al Magazine GBI, ricco di notizie del settore Fuori Casa, aggiornate in tempo reale, a cui si affiancano una serie di newsletter dedicate a tutti i distributori e agli altri interlocutori della filiera Horeca.

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ISCRIZION I A ITA LG RO B DA PA RTE DI IMPRESE IND I P E N D E N TI : Anche i distributori non facenti parte dei consorzi federati possono iscriversi alla Federazione acquisendo una serie di vantaggiosi diritti: • Usufruire di particolari convenzioni stipulate direttamente dalla Federazione e di tutte le convenzioni stipulate dal Sistema Confindustria • Ricevere la rivista GBI, i bollettini economico-fiscali e i notiziari sugli avvenimenti del mercato • Pubblicare articoli della propria azienda sul sito italgrob.it e/o sulla rivista GBI e il portale GBI NEWS • Avere consulenza diretta nei casi di vertenze importanti con le Istituzioni locali (Comune, Regione, Sindacati, ecc)

P E R U LT E R I O R I I N F O R M A Z I O N I NON ESITATE A CONTATTARCI: 06.5913090 | segreteria@italgrob.it | www.italgrob.it

SITO ITALGROB.IT è il sito ufficiale della Federazione. Un punto di riferimento per tutte le notizie istituzionali di Italgrob.

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n. 203 ottobre - novembre 2023 www.gbinews.it

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AGGIORNATE IN TEMPO REALE

REDAZIONE Giorgio Albonetti • Direttore Responsabile Maria Elena Dipace • Coordinamento Editoriale m.dipace@lswr.it – tel: 345 0316665 Domenico Apicella • Redazione d.apicella@lswr.it – tel: 349 3100181 Collaboratori • Maddalena Baldini, Angela Borghi, Dino Di Marino, Manuela Falchero, Antonio Faralla, Franco Metta, Anna Muzio, Carlo Giuliano, Antonio Portaccio PUBBLICITÀ Costantino Cialfi • Direttore Commerciale c.cialfi@lswr.it – tel. +39 3466705086 Giorgio Lomuoio • Sales Manager Area Horeca g.lomuoio @lswr.it – tel: 335 7884503 Elena Cotos • Ufficio Traffico e.cotos@lswr.it – tel: 340 1367901 SERVIZIO ABBONAMENTI abbonamenti.quine@lswr.it – Tel. 02 864105 Abbonamento annuale 30 € (6 numeri e annuario) PRODUZIONE

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Antonio Iovene a.iovene@lswr.it Progetto grafico: Debora Morabito, Edra Spa Grafica e impaginazione: Life sh.p.k. Stampa: Faenza Group – Faenza (Ra) Editore

Quine Srl Sede legale Via Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it - info@quine.it - tel. 02 864105 Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 12191 del 29/10/2005. Registrazione del Tribunale di Milano n°437 del 16/12/78 in corso di variazione. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono.

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Dal 1777 Petrus è il padre di tutti gli amari. Petrus Boonekamp prende il nome dal liquorista che inventò la sua ricetta utilizzando solo erbe e spezie che arrivavano da tutto il mondo nei porti Olandesi. Oggi come allora la sua ricetta segreta non prevede neanche un granello di zucchero. Perché ci sono amari solo di nome, Petrus è l’amaro di fatto.

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