Rebibbia – Coraggio senza confini – Libretto di sala

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CORAGGIO SENZA CONFINI Spettacolo teatrale. Voci oltre il buio di Ariel Dorfman Regia: Associazione culturale Verbavolant & Associazione Nazionale Professionale Improteatro Tratto da: “Speak Truth to Power” di Kerry Kennedy | Traduzione: Alessandra Serra

Martedì 12 dicembre 2023. Teatro Casa Circondariale Roma Rebibbia N.C. “Raffaele Cinotti”, Roma


Il coraggio morale è merce più rara del coraggio in battaglia o dell’intelligenza. Tuttavia è la qualità essenziale, vitale per coloro che cercano di cambiare il mondo.

PH: Harry Benson

Robert F. Kennedy Università di Capetown, 6 giugno 1966

La Robert F. Kennedy Human Rights Italia

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a Robert F. Kennedy Human Rights, con sede a Washington DC, è un’organizzazione no profit creata nel 1968 dagli amici e familiari del Senatore Robert Francis Kennedy, per portarne avanti l’eredità morale e realizzare il suo sogno di un mondo più giusto e pacifico. Grazie ai diversi programmi e ad un’intensa attività di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani, il centro si rivolge alle future generazioni di donne e uomini, madri e padri, studenti e lavoratori. Attiva in Italia dal 2005 con due uffici (Firenze e Milano), la Robert F. Kennedy Human Rights Italia (RFK Italia) si occupa di: •

Formazione di docenti delle scuole di ogni ordine e grado e di attività educative nelle scuole attraverso i progetti “Speak Truth to Power – Coraggio senza confini” e la piatta-

forma online CivicAttiva (ente formatore ai sensi della Direttiva MIUR 170/2016); •

Progetti di inclusione socio lavorativa di migranti, rifugiati e richiedenti asilo;

Sostenere le comunità nei periodi di difficoltà, come accaduto durante la pandemia di Covid-19 e durante la guerra in Ucraina.

Il macro obiettivo delle attività di RFK Italia è quello di promuovere la cultura dei diritti umani, della pace e della legalità ispirandosi all’azione umana e politica del Senatore Robert Francis Kennedy e di contribuire, attraverso la collaborazione con istituzioni, aziende, enti del terzo settore, alla costruzione di ambienti scolastici e lavorativi altamente inclusivi e in grado di rispondere ai bisogni e alle sfide del nostro tempo.

www.rfkitalia.org Robert F. Kennedy Human Rights Italia | via Ghibellina, 12/A – 50122 Firenze | via Pattari 6 – 20122 Milano


PH: Barbara Cardini

Speak Truth to Power

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l progetto Speak Truth to Power (composto dal libro scritto da Kerry Kennedy, dal manuale educativo da esso tratto, dalla mostra fotografica che raccoglie i volti degli attivisti per i diritti umani intervistati da Kerry Kennedy e ritratti dal Premio Pulitzer Eddie Adams e dallo spettacolo teatrale scritto da Ariel Dorfman e tradotto in italiano da Alessandra Serra) viene lanciato in Italia per la prima volta nel 2004. “Speak Truth To Power: Coraggio Senza Confini” (STTP) è un vero e

proprio format, composto da un manuale didattico ispirato dalle storie degli attivisti intervistati, che suggerisce agli studenti a partire dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia e fino a tutte le secondarie di II grado, delle attività da svolgere nella vita quotidiana, per essere loro stessi dei difensori dei diritti umani. Il manuale educativo è disponibile sul sito: www.rfkitalia.org/sttp Le storie degli attivisti STTP sono un progetto, ma anche uno strumento essenziale per insegnare i

diritti umani nelle scuole: le storie di persone comuni capaci di azioni eccezionali, sono un esempio concreto di cosa significa applicare il diritto internazionale, gli articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani, ma anche la nostra Costituzione e le altre Carte internazionali, ovvero fare educazione civica. Identificandosi con gli attivisti, dando loro voce attraverso lo spettacolo teatrale, gli studenti e le studentesse si sentono ispirati e motivati ad agire per un comune orizzonte di bene.


DI REBIBBIA

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l contributo della comunità esterna, nella partecipazione alla vita dell’Istituto, è sempre più determinante e in linea con l’orientamento istituzionale e per la realizzazione dei percorsi del trattamento. Il lavoro è un elemento fondante del processo di reinserimento. Molteplici sono i progetti in essere, che forniscono al ristretto la possibilità di approccio ad attività professionalizzanti. È attivo già, dal mese di ottobre 2022, un laboratorio di Falegnameria nell’ambito del progetto Metamorfosi, finanziato da Arnoldo Mondadori, che ha assunto due detenuti e che lavora il legno delle barche degli scafisti per trasformarli in oggetti sacri. Esiste da diversi anni un Progetto di Digitalizzazione dei grandi Processi (Moro, NAR, Gelli, Ustica) finanziato da Cassa Ammende presso cui lavorano circa 12 detenuti, alcuni anche in regime di lavoro all’esterno presso Corte di Appello - Aula Bunker. Il mondo delle Cooperative sociali, ormai ben sperimentate, attraverso l’offerta lavorativa che forniscono, permettono ai detenuti lavoranti di poter acquisire professionalità spendibili nel mercato del lavoro. Ricordiamo la Torrefazione (gestita dalla Coop. Sociale Pantacoop) dove i detenuti apprendono il mestiere del Torrefattore nonché si specializzano nella riparazione tecnica delle macchine del caffè, il Servizio Catering del Centro Cottura gestito dalla Cooperativa Men at Work, il servizio CUP dell’Ospedale Bambino Gesù gestito dalla Cooperativa sociale E-team e l’attività di controllo Pedaggio Autostradale presso il Reparto di Alta Sicurezza. Un significativo progetto di reinserimento socio lavorativo è quello

previsto dall’Associazione Seconda Chance, grazie al quale vengono assunti detenuti che lavorano all’esterno presso realtà imprenditoriali (ristoranti, ditte di edilizia, ecc.). L’intermediazione di Seconda Chance mette in contatto l’offerta di lavoro da parte di datori di lavoro esterno e i detenuti preventivamente selezionati, la cui situazione giuridica, nonché il percorso intramurario attuato dai singoli, rende possibile l’ammissibilità a tale opportunità in un’ottica di concreto reinserimento socio lavorativo. In considerazione dello spirito risocializzante dell’iniziativa, si privilegiano i c.d. detenuti dimittendi o comunque coloro con termine della condanna al di sotto dei due anni. Nell’ambito dei percorsi formativi, oltre a essere assicurata la presenza della scuola in ogni ordine e grado, nonché i corsi Universitari, sono importanti anche altri progetti professionalizzanti quali quello del CESP Centro Studi Scuola Pubblica, che da anni si occupa del corso biblioteche innovative in Carcere presso la Biblioteca Centrale (corso di Biblioteconomia). Ad oggi risultano assunti n. 4 detenuti con mansioni di orientamento, catalogazione e classificazione. Ricordiamo anche il corso di Infor-

matica Cisco Base organizzato e gestito dall’Associazione Reoassunto, che prevede la formazione di circa 30 detenuti ai quali al termine del percorso sarà rilasciata certificazione spendibile. Abbiamo un Laboratorio Mestiere di Creare (corso Orafo) promosso dall’Accademia Arti e Restauro mirato alla produzione di una linea di merchandising istituzionale riferito alla storia e alle attribuzioni del Corpo di Polizia Penitenziaria. Un Laboratorio di Sartoria con l’Accademia Nazionale dei Sartori, un laboratorio sartoriale che vede impegnati i detenuti nella confezione di abiti da uomo di alta sartoria. È stato realizzato con la Fondazione Severino un corso di sommelier, coinvolgendo 30 detenuti ai quali è stato rilasciato un attestato. Attualmente, si svolge un programma dedicato all’apprendimento della lingua inglese. Le attività teatrali sono parte integrante dei percorsi trattamentali, in questo Istituto costituiscono un processo consolidato nel tempo con ottimi risultati. Sono attivi due percorsi teatrali per i detenuti comuni e per i detenuti del reparto A.S. portati avanti ormai da diversi anni dall’Associazione Teatrale la Ribalta. Grazie alle associazioni Gruppo ldee e Idee in movimento è promossa l’attività sportiva di diverso tipo dal calcio, dal Rugby alla Pallavolo. Anche il tennis è attivo con un corso promosso dalla F.I.P.T.

PH: Barbara Cardini

LE ATTIVITÀ STRUMENTALI


LO SPETTACOLO TEATRALE

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ucio Dalla è stato il primo ad aver curato lo spettacolo “Speak Truth to Power” portandolo in diverse città italiane: da Mantova negli stessi giorni del “Festival della Letteratura”, a Firenze, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, fino al Piccolo di Milano con un parterre de rois composto da giornalisti quali Gad Lerner, da cantanti come Niccolò Fabi, Fiorella Mannoia, Ron e Ornella Vanoni, attori di teatro come Piero Mazzarella, decano del Piccolo, Anna Boniauto, Piera Degli Esposti, Andrea Giordana, Enrico Loverso. E ancora Vittorio Sgarbi, Oliviero Toscani e molti altri, in un’operazione che ha saputo dimostrare come i diritti umani siano una priorità di tutti. Mimmo Calopresti ha curato la regia dello spettacolo messo in scena nella suggestiva cornice del Teatro Greco di Taormina durante il Taormina Film Festival, con il contributo di attori quali Silvio Orlando e Beppe Fiorello, successivamente Alessandro Preziosi ha curato l’edizione andata in scena al Teatro Pecci di Prato. Alessandro Preziosi ha realizzato lo spettacolo al Teatro Eliseo di Roma. Lo spettacolo è stato messo in scena anche da molte scuole che lo hanno portato sulla Nave della Legalità e hanno elaborato le storie degli attivisti coniugandole con i classici greci, come nello spettacolo sperimentale del liceo classico “Capitini” di La Spezia che ha sostituito il coro dell’Antigone con le voci dei defenders. Il testo è stato utilizzato anche come mezzo espressivo in un laboratorio di teatro sociale realizzato presso la scuola secondaria di II grado “Altiero Spinelli” di Sesto San Giovanni (Milano). La messa in scena di “Coraggio senza confini – Voci oltre il buio” di Ariel Dorfman presso il Teatro Casa

Circondariale Roma Rebibbia è realizzata con l’ausilio di una regia a più voci: Susanna Cantelmo, Alessandro Cassoni, Daniele Marcori. Hanno contribuito alla preparazione: Deborah Fedrigucci e Massimo Ceccovecchi. I registi hanno accolto e condiviso i suggerimenti dell’autore per la messa in scena e in pochi casi si sono discostati dai suoi consigli. Di seguito le note di regia per dare voce a ogni singolo regista per accompagnarvi in questo viaggio. Susanna Cantelmo Quello a cui assisterete è un lavoro sincero, uno spettacolo sì, ma senza finzione; è tutto reale, è tutto drammaticamente accaduto e gli attori, con naturalezza e senza costruzione saranno il veicolo per dare voce alle torture, alle violenze, agli abusi che nel tempo e in ogni luogo vengono reiterati. Voci che vogliono urlare l’orrore, voci che vogliono un mondo migliore e vogliono farne parte. Il senso della responsabilità, comunicata attraverso una frase ripetuta durante il lavoro “Se non lo facciamo noi chi lo fa?”, gli attori l’hanno sentita forte durante lo studio e l’obiettivo è che ognuno di noi se ne prenda una parte e non volti le spalle alle ingiustizie. “Anche nei momenti più bui, c’è stata sempre almeno una persona che si è fatta avanti per proteggerci”. Alessandro Cassoni È stato emozionante come i partecipanti abbiano empatizzato con le delicate tematiche del testo. Dare voce alle voci di altri non è semplice se non si matura una profonda consapevolezza umana e artistica, percorso che i nostri attori hanno concretizzato prova dopo prova.

Il loro lavoro intimo è stato un percorso di avvicinamento, di empatia nei confronti di ogni singola storia raccontata fino a creare un profondo legame tra loro e quella dei protagonisti. La loro voce è diventata un tutt’uno con le “voci nel buio”, dando loro corpo, anima e sostanza attraverso se stessa. Daniele Marcori A mano a mano che il lavoro andava avanti e si affinava l’intesa e la sintonia nel gruppo, grazie alle tematiche del testo da portare in scena, ma anche alla disponibilità e alla ricettività degli attori, si è fatta luce la consapevolezza che i protagonisti delle storie che andavamo a rappresentare avessero molti punti in comune con gli attori. I protagonisti sono maggiormente vittime, ma anche carnefici, osservatori, volontari, professionisti che si battono per difendere i più deboli. Per la prima volta questo testo non viene rappresentato da “attori neutri”, persone che dovevano interpretare sensazioni, ferite, speranze mai vissute prima. Stavolta chi ci consente di conoscere le terribili storie di abusi, di violenze, di privazione dei diritti umani è qualcuno che ha a che fare con vissuti simili. È molto strano accorgersi che questi “attori” siano carnefici e vittime allo stesso momento. È strano rapportarsi con loro, volendo prendere una posizione netta, chiara. Tutto si ribalta da un momento all’altro. Di sicuro sanno molto di più di altri rispetto al testo che andranno a mettere in scena. Molto di più. Con una stessa voce ringraziamo la Robert F. Kennedy Human Rights Italia che ci ha dato la possibilità di intraprendere questo percorso, l’associazione Verba Volant e l’associazione Nazionale Professionale Improteatro, generatrice di incontri. Un grazie di cuore a Carolina Rocha Barreto che ci ha seguiti passo passo. E il più sentito dei ringraziamenti va a tutti i partecipanti che sentono e credono a ogni singola parola che diranno.


GLI ATTORI

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n ringraziamento agli attori: Bogdan, Carlo, Fabio, Gianluca, Luca, Mario, Maurizio, Paolo e Stefano.

ed è affiliata all’associazione nazionale professionale Improteatro; collabora attivamente con tante altre associazioni sul territorio nazionale e romano, perfezionando il concetto di progettualità in rete e ottimizzando gli scambi formativi e di spettacolo a livello professionistico, amatoriale e a livello personale, nelle aziende e nelle scuole e in tutte le situazioni che richiedono lo sviluppo degli aspetti creativi e comunicativi.

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’associazione culturale VerbaVolant è nata a Roma nel 2003 e ha come obiettivo principale la diffusione dell’improvvisazione teatrale e delle arti sceniche in tutte le sue forme. Nel territorio romano sono presenti tre sedi, Zona Centro, Conca d’oro e Garbatella; l’associazione ha al suo interno un corpo docenti con esperienza ventennale, tutti validati SNIT (Scuola Nazionale di improvvisazione teatrale)

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’associazione Professionale Nazionale IMPROTEATRO promuove e diffonde l’arte dell’improvvisazione teatrale; al suo interno sia soci fisici sia associazioni teatrali affiliate, presenti e diffuse su tutto il territorio nazionale. Improteatro pro-

muove e tutela la figura professionale dell’Improvvisatore Teatrale ai sensi della Legge 4/2013, individuando le figure specialistiche di settore e definendo i relativi profili professionali, secondo i criteri indicati nell’European Qualification Framework (EQF) e i relativi livelli di qualificazione, aggiornandoli costantemente. Dal 2018 l’Associazione Professionale Improteatro è inserita nell’elenco del MISE delle Associazioni che rilasciano Attestato di Qualità e di qualificazione professionale dei servizi prestati dai soci. Dalla collaborazione tra formatori, associazioni affiliate di rappresentanza e Improteatro nasce il progetto SNIT© Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale, marchio registrato dal 2022. La SNIT offre un percorso didattico per l’acquisizione di competenze disciplinari attraverso lo studio delle tecniche teatrali, dei processi creativi e delle competenze trasversali connesse agli aspetti relazionali, le soft skills.

Il Progetto visivo di Barbara Cardini

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arbara Cardini ha realizzato le fotografie del percorso teatrale “Coraggio senza confini – Voci oltre il buio”, immortalando volti, espressioni e sentimenti. Le fotografie andranno a comporre una mostra che sarà ospitata alla Robert F. Kennedy International House of Human Rights di Firenze nella primavera 2024. Barbara Cardini è una fotogiornalista professionista. Collabora con varie riviste nazionali ed internazionali. Dal 2017 sta realizzando un long project negli istituti carcerari, prevalentemente maschili. L’intento è quello di capire cosa c’era al di là di quei cancelli, vedere con i suoi occhi, senza fidarsi del sentito dire. La frase di molti “buttate via le chiavi” la faceva inorridire. Il progetto “Persone dentro” le ha dato la possibilità di incontrare molte storie in giro per l’Italia. Storie che sono diventate una mostra fotografica. Nel 2020 è stata incaricata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di realizzare il calendario ufficiale del corpo della Polizia Penitenziaria. Oggi prosegue il suo viaggio in giro per l’Italia con l’idea di realizzare un libro che racconti ciò che si trova di là dal muro.


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