STTP Frank Mugisha – Diritti LGBTQIA+

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SPEAK TRUTH TO POWER FRANK MUGISHA DIRITTI LGBTQIA+
Frank Mugisha Lonnie Tague
©

FRANK MUGISHA

Dal 2007 Frank Mugisha è codiret tore di Sexual Minorities Uganda (SMUG), una coalizione di orga nizzazioni che lavorano per i diritti LGBTI. A causa del suo attivismo, Mugisha ha perso il lavoro, molti amici ed è stato rifiutato da molti membri della sua famiglia. Un collega nonché amico di Frank, David Kato, è sta to brutalmente ucciso nella sua casa dopo che la sua omosessualità era stata svelata da un quotidiano locale. Rimasto impassibile di fronte alle minacce di morte e violenze, Frank continua a lavorare per SMUG in favo re dei diritti delle minoranze ugandesi. Nel 2011 è stato insignito del Robert F. Kennedy Human Rights Award.

INTERVISTA

Avevo

sei o sette anni quando ho capito che ero attratto dalle per sone del mio stesso sesso. Cre devo di essere l’unico. C’erano un sacco di

DIRITTI LGBTQIA+

brutte parole per identificare gli omoses suali. Ma il modo in cui la gente mi si rivol geva non aveva niente a che fare con me. Io sono una brava persona. Non potevo dirlo a nessuno per paura che si rivolgessero a me con quelle brutte parole. Man mano che la mia consapevolezza cresceva, vedevo sempre più persone espulse da scuola solo per le voci sulla loro presunta omosessuali tà. E quando gli studenti espulsi tornavano a casa, i loro padri li minacciavano di mor te e le loro famiglie li cacciavano di casa. Qualche volta gli studenti omosessuali ve nivano mandati a vivere con i nonni nei vil

FRANK DIRITTI
IN UGANDA, NAZIONE DI 33 MILIONI DI PERSONE, FRANK MUGISHA È UNO DEI POCHI ATTIVISTI DICHIARATAMENTE OMOSESSUALE. IN QUALITÀ DI PORTAVOCE DEI DIRITTI DI PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSESSUALI E INTERSESSUALI (LGBTI), MUGISHA, AVVOCATO, LAVORA PER BLOCCARE IL DISEGNO DI LEGGE CONTRO L’OMOSESSUALITÀ.
«IN UGANDA LA DISCRIMINAZIONE COMINCIA NEL MOMENTO ESATTO IN CUI ESCI ALLO SCOPERTO E DICHIARI LA TUA OMOSESSUALITÀ»
3MARINA PISKLAKOVA – VIOLENZA DI GENERE
MUGISHA –
LGBTQIA+

laggi rurali dove finivano a lavorare la ter ra. E così terminava il loro ciclo scolastico. E la mia paura cresceva.

Avevo così tanti sogni. Volevo diventare un medico o un avvocato. Se fossi stato cac ciato da scuola non sarei mai potuto diven tare né un medico né un avvocato. E così decisi che non lo avrei mai detto a nessu no. E così indossai una maschera e finsi di essere come i miei compagni. Ho provato a cambiare la mia natura. Ho pregato Dio. Ma non funzionava. Quando avevo 14 anni decisi di confidarmi con qualcuno perché non ce la facevo più a tenermi tutto dentro. Lo dissi solo ai miei amici più cari, ma ne persi molti. E a scuola si diffuse la voce che ero omosessuale. E non potevo dire né sì né no. Mi limitai a rimanere in silenzio e a piangere. E così mi chiesero di presentarmi con i miei genitori.

Non dissi a mia madre che ero omoses suale, le dissi che a scuola credevano che lo fossi. Ma lei non mi fece domande. Venne a scuola, ed io venni escluso dall’incontro.

LONDRA: MARCIA DI SOLIDARIETÀ CON LA COMUNITÀ LGBTI DELL'UGANDA

Quando mi fecero partecipare all’incontro, la scuola disse che il mio rendimento era tra i migliori. Ero anche un rappresentan te di classe, così venni perdonato. E ciò mi fece sentire bene. Adesso lo sapevano e non mi avevano espulso. Così potevo dirlo a tutti. Lo dissi a mio fratello, e lui si mise a ridere. E per me fu positivo. Ma non tenne la cosa per sé e cominciò a dirlo in giro.

Un anno dopo mia madre mi portò a par lare con un leader religioso dell’Uganda e lui cominciò a citare i versetti della Bibbia. Non trovavo niente che mi potesse riguardare nelle strane cose che mi diceva. Io cercavo qualcuno che fosse in grado di dirmi qualco sa che avesse a che fare con il modo in cui mi sentivo. Dissi a mia madre che avrei voluto essere fatto di mattoni, perché i mattoni non sentono niente e sono forti – le case sono fatte di mattoni! Perché Dio non mi aveva fatto di un materiale resistente? Perché ero costretto a sopportare tutto questo? Io credo in Dio. Posso recitare tutto il rosario a me moria. Non sono mai stato un ribelle e non ho mai commesso peccati. Tutto ciò mi stava capitando perché non potevo controllarlo.

Questo è il motivo per cui ho tentato di cambiare la mia natura così disperata

Foto © Alisdare Hickson di Canterbury, Regno Unito.

mente. Perché credevo che l’omosessualità fosse peccato. Un amico mi disse che sarei andato all’inferno. Ed io mi domandai cosa potevo fare per cambiare le cose.

Quando cominciai a capire che non sa rei potuto cambiare e che amavo la mia re ligione, decisi che non avrei più ascoltato le dicerie delle persone, perché ciò che mi dicevano non corrispondeva a come mi sentivo. Ad un certo punto arrivai a pensa re che pregare mi facesse male, così smisi di pregare. Ma fu molto difficile cancellare la religione dalla mia testa da un momento all’altro. Sono fatto così.

NIGERIA CONGO ZAMBIA ANGOLA GABON

REP DEM CONGO CAMERUN

Diventare un attivista è stato un proces so graduale per me. Ogni volta che incon travo una persona ugandese e riuscivo a fargli cambiare idea sull’omosessualità mi spronava ad andare avanti. Devo lavorare molto duramente e far sentire la mia voce per creare un cambiamento. Forse su 33 milioni di ugandesi posso raggiungerne 7. Ad un certo punto potrò arrivare a 15 milio ni. E forse tra qualche anno qualcuno con tinuerà il lavoro da dove lo avrò lasciato io. Ma almeno avrò gettato le fondamenta per la comprensione.

Il solo fatto di apparire alla tv ugandese e di parlare chiaro aiuta molte persone ad accettarsi, a far loro capire che non sono soli al mondo. Sanno che là fuori c’è una voce che parla anche per loro. È da qui che prendo il mio coraggio, dalla consapevo lezza che ogni giorno della mia vita, ogni minuto della mia vita, faccio un po’ di diffe renza, ma che questa, seppur piccola, ha un grande impatto su tante persone differenti.

Per gli attivisti come me gli ugandesi rap presentano la sfida più grande. In Uganda la discriminazione comincia nel momento esatto in cui esci allo scoperto e dichiari la tua omosessualità. La famiglia e gli amici

ti rifiutano. I datori di lavoro ti licenziano. E non sai mai chi sarà il prossimo a mole starti, minacciarti, aggredirti in mezzo alla strada o perfino arrestarti. Non posso fare shopping, non so se sia sicuro prendere i mezzi pubblici. Prima di uscire di casa devo chiedermi “sarà sicuro?”, “posso an dare dove voglio o è meglio che rimanga a casa?”. Ogni giorno ricevo telefonate in cui vengo informato che un mio amico è stato arrestato o picchiato o cacciato di casa per il solo fatto di essere gay.

Ci sono molti omosessuali che sono stati arrestati in Uganda e torturati in prigione. Le persone vengono picchiate in mezzo alla strada. I guardiani irrompono nelle case di sospetti omosessuali e li picchiano o li portano in prigione riferendo alle auto rità della loro omosessualità. Le giovani le sbiche vengono stuprate dai propri parenti. La famiglia chiede a uno zio di stuprare la ragazza per insegnarle ad essere una don na. E la ragazza viene violentata quasi ogni notte. E molte ragazze sono costrette ad ab bandonare le famiglie perché non possono più vivere così, e così fuggono, spesso nel cuore della notte, senza alcuna meta.

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5MARINA PISKLAKOVA – VIOLENZA DI GENERE UGANDA KENIA ETIOPIA TANZANIA MADAGASCAR MOZAMBICO SUDAN DEL SUD SOMALIA
– DIRITTI LGBTQIA+

Quando i gay si rivolgono al servizio sa nitario nazionale vengono discriminati. Ho perso un amico che era malato di AIDS. È morto in un ospedale. Ma il vero motivo del suo decesso è che non ha avuto il coraggio di dire ai medici che era gay, perché se glie lo avesse detto lo avrebbero abbandonato a se stesso e non gli avrebbero rivolto la parola. Se lo avesse detto alla sua famiglia non lo avrebbero aiutato. Era in ospedale

da solo, così andai io a parlare con i me dici per assicurarmi che ricevesse le cure migliori. Ma la loro reazione non fu positi va. Lo spostarono dal letto al pavimento. Se non fosse stato per la paura e la discrimina zione, lui non sarebbe morto.

Uno dei motivi per cui facciamo attivi smo e chiediamo visibilità è quello di bloc care la pubblicazione delle liste dei presun ti omosessuali sui giornali. Se la stampa vuole vedere le nostre facce, siamo qui. Vi mostreremo i nostri volti e vi parleremo della nostra omosessualità, ma voi dovete smetterla di fare outing nei confronti di persone che non sono ancora pronte. La rivista “Red Pepper” aveva cominciato a fare outing: pubblicò una lista di persone presunte gay con i loro indirizzi ed i luoghi dove lavoravano. Ancora peggio fece la ri vista ugandese “Rolling Stone”, che pubbli cò i nomi, le fotografie con un titolo che so steneva che i gay dovessero essere uccisi.

IL SETTIMANALE UGANDESE ROLLING

ITALIA – SPEAK TRUTH TO POWER
6 ROBERT F. KENNEDY HUMAN RIGHTS
STONE PUBBLICÒ CENTO FOTO DI PERSONE GAY E LESBICHE CON ACCANTO LA SCRITTA “HANG THEM”, IMPICCATELI. PROTEZIONE COSTITUZIONALE PROTEZIONE AMPIA TUTELA SUL LUOGO DI LAVORO CRIMINALIZZAZIONE DE FACTO NESSUNA PROTEZ. NÉ CRIMINALIZZ. FINO A 8 ANNI DI RECLUSIONE DA 10 ANNI ALL’ERGASTOLO PENA DI MORTE © ILGA world, Dic. 2020 AFRICA: LEGGI SULL'ORIENTAMENTO SESSUALE

Quando l’articolo fu pubblicato, quasi tutti quelli che vi erano apparsi vennero mo lestati. Dovevamo fare qualsiasi cosa per fermarlo. Abbiamo chiesto e supplicato la stampa di rispettare le persone, ma ci han no ignorati. Così li abbiamo trascinati in tribunale. Fortunatamente, la Corte stabilì che pubblicare i nomi di persone presunte omosessuali è una violazione della privacy. “Rolling Stone” continua a pubblicare ar ticoli pieni di inesattezze, ma almeno non può più pubblicare nomi e fotografie.

Il mio collega David Kato è stato ucciso dopo che la sua fotografia venne pubblicata sulla rivista. È stato ucciso a casa sua, nel suo letto, nel cuore della notte. Nessuno sa chi è stato, né perché lo ha fatto. Ci pen so in continuazione. David una volta mi ha detto che non avrebbe potuto vivere senza fare l’attivista. Io non lo so se potrei vivere senza fare l’attivista. Affronto molte sfide, e tutte queste immagini mi tornano alla men te. Sono guidato da queste immagini. Sono guidato dalle storie delle persone che ho incontrato. E voglio vedere un cambiamen to nelle prossime ore.

Da un’intervista a rilasciata a Kerry Kennedy.

L’OMOTRANSFOBIA

Inmolti Stati membri dell’Unione Europea le persone lesbiche, gay, bi sessuali e transessuali (LGBT) sono costrette ad affrontare ogni giorno molti tipi di discriminazione. Pregiudizi ed igno ranza sull’omosessualità spesso alimenta

no atteggiamenti discriminatori ed aggres sivi nei confronti della comunità LGBT.

Una ricerca della Fundamental Rights Agency dell’Unione Europea (FRA) durata cinque anni e svolta nelle aree sia sociali che economiche, ha rilevato come le perso ne omosessuali siano oggetto di attacchi sia verbali che fisici e rimangano largamente invisibili a causa del timore di subire ritor sioni. Nel 2012 circa 93.000 persone LGBT hanno risposto a un questionario diramato dall’Unione Europea condotto dal FRA per rilevare le problematiche quotidiane che la comunità LGBT si trova a dover affronta re. Il questionario ha raccolto dati riferi bili alle esperienze dirette di crimini legati all’odio ed alla discriminazione patiti dalla comunità LGBT, unitamente al loro livello

FRANK MUGISHA DIRITTI
7MARINA PISKLAKOVA – VIOLENZA DI GENERE
LGBTQIA+
SULL’ARGOMENTO

di consapevolezza sui loro diritti. I risultati finali sono stati resi noti nel mese di mag gio 2013 e saranno ampliati da una ricerca supplementare sui pubblici ufficiali e le au torità in materia di istruzione, salute e giu risprudenza al fine di abbattere le barriere che bloccano il pieno riconoscimento dei diritti degli omosessuali.

A livello globale, i trattati delle Nazioni Unite hanno incluso l’orientamento ses suale e l’identità di genere nella lista aper ta di discriminaizoni per le convenzioni ONU. L’Unione Europea protegge le le sbiche, i gay, i bisessuali ed i transessuali attraverso una precisa normativa che però si limita alla non discriminazione sui luo ghi di lavoro. Le persone transessuali sono tutelate dalle discriminazioni basate sul sesso, anche se la legislazione europea si sta adeguando alla necessità di equiparare l’accesso ai servizi di base tra uomini e don ne anche in base alla decisione del singolo di avere un sesso piuttosto che un altro. La Carta Europea per i Diritti Fondamentali vieta le discriminazioni basate sull’orienta mento sessuale.

Dal sito della Fundamental Rights Agency (www.fra.europa.eu).

IREOS COMUNITÀ QUEER AUTOGESTITA IREOS

è un’associazione di volonta riato di e per gay, lesbiche, bisessua li, transgender, intersessuali nata nel 1997 a Firenze, dall’esperienza di una serie di persone (volontarie e volontari, profes sionisti e non) interessate a proseguire, con caratteri autonomi ma con lo stesso spirito, l’esperienza del consultorio per la salute che si era sviluppata negli anni precedenti all’interno dell’Arcigay Arcilesbica.

IREOS lavora sui temi della cultura, del la salute e del benessere della popolazione queer fiorentina e toscana, sui processi di auto-aiuto, auto-organizzazione ed “em

PAESI CON LEGGI CONTRO LA DISCRIMINAZIONE SUL LAVORO BASATA SULL'ORIENTAMENTO SESSUALE

© Wikimedia Commons, 2013

8 ROBERT F. KENNEDY HUMAN RIGHTS ITALIA – SPEAK TRUTH TO POWER ALTRE STORIE

powerment” della presenza gay, lesbica, bi sessuale e transgender nella comunità.

La finalità principale dell’associazio ne è quella di promuovere la solidarietà e l’accettazione della diversità attraverso la conoscenza dell’altro, stimolando il con fronto interculturale tra comunità queer fiorentina e il resto della città.

La definizione di IREOS come centro di servizi sottende una vocazione: fornire agli individui facenti parte di una minoran za sessuale ogni attività atta a promuovere una migliore qualità della vita e l’integra zione sociale, agendo indirettamente, ver so la popolazione in genere, con la promo zione di momenti di incontro, confronto e informazione.

IREOS è affiliato all’A.N.P.AS., Associa zione Nazionale Pubbliche Assistenze, e al Coordinamento Regionale Toscano Grup pi di Autoaiuto.

L’associazione gestisce un Consultorio della Salute, un Centro di Documentazio

M AT R IMONI O T R A P E RSON E D E L LO STESS O SESS O / U G U AG LIAN Z A M ATRIMONI AL E (in 13 Stati membri dell’UE)

UNION I R E GIST R AT E TR A PERSONE DELLO STESSO SESSO (in 8 Stati membri dell’UE)

N E SSU N R ICONOS C IMEN TO GIURIDICO PER LE COPPIE OMOSESSUALI (in 6 Stati membri dell’UE)

Fonte: "Riflettori puntati su: L’UE e l’uguaglianza LGBTI" © Unione europea, 2020

ne, con libri, pubblicazioni, video e altri documenti sulla cultura queer, promuove il Florence Queer Festival, rassegna interna zionale di cinema a tematica gay, lesbica e transgender, è sede PAAS_Punti di Acces si Assistito ad Internet, con due postazioni web gratuite con sistema operativo Linux, promuove incontri e presentazioni, ospita mostre artistiche.

FRANK MUGISHA DIRITTI

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LGBTQIA+ FR IE CY ES MT EL PT PL EE LV LT SK CZ AT HU SI HR DE NL IT DK RO BG BE LU FI SE

STRUMENTI DI RICERCA

BIBLIOGRAFIA:

HELLO, DADDY! Due uomini, tre figli, una famiglia felice di Claudio Rossi Marcelli, Mila no, Mondadori, 2011. L’omogenitorialità raccontata da chi la vive

LE COSE CAMBIANO. Storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita di Savage D., Miller T, Fava L. (a cura di), ISBN Ed., 2013.

FILMOGRAFIA

GLOBAL GAY di Remi Laine e Frédéric Martel (Francia, 2014).

I diritti dei gay nel mondo, tra accettazione e discriminazione.

CALL ME KUCHU, di Katherin Fairfax Wright e Ma lika Zohuali-Worrall, (USA 2013).

La storia dell’assassinio di Da vid Kato.

GOD LOVES UGANDA di Roger Ross Williams (USA 2013).

PHILADELPHIA di Jonathan Demme, USA 1993.

Il film tratta il delicato tema dell’AIDS, la malattia che rag giunse il culmine della sua dram maticità negli anni novanta.

IL NOSTRO VIAGGIO. Odissea nei diritti LGBT in Italia di Strazio Gabriele e Wrinkler Matteo, Ed. Mimesis 2015.

TUTTA UN’ALTRA STORIA. L’omosessualità dall’antichità al secondo dopoguerra di Giovanni Dall’Orto, Milano, Ed. Il Saggiatore, 2015.

GLOBAL GAY di Martel Frédéric, Torino Ed. Feltrinelli 2014.

TREVOR. Non sei sbagliato: sei come sei di Lecesne James, Milano, Ed. Rizzoli, 2014.

L’ALTRA PARTE DI ME Obber Cristina Ed. Piemme, 2012.

Il proselitismo fanatico religioso in Uganda e le discriminazioni contro i gay.

MILK di Gus Van Sant (USA, 2009).

La vita di Harvey Milk, primo gay dichiarato ad essere stato eletto ad una carica politica negli Stati Uniti, assassinato nel 1978.

PRIDE di Matthew Warchus (UK 2014). Londra, 1984.

Joe partecipa tra mille timidez ze e ritrosie al Gay Pride e si uni sce alla frangia più politicizzata del corteo, già proiettata sulla successiva battaglia in difesa dei minatori in sciopero contro i tagli della Thatcher. Guidati dal giovane Mark, i LGSM (Le sbians and Gays Support The Miners) cominciano il loro diffi cile percorso di protesta, che li conduce in Galles, nella remota comunità di Dulais. Superata l’iniziale ritrosia, tra attivisti gay e minatori nascerà una sincera amicizia.

SITOGRAFIA

COALIZIONE ITALIANA LIBERTÀ E DIRITTI CIVILI https://cild.eu Una coalizione di ONG italiane che lavora per la promozione dei diritti della comunità LGBTI ed il loro pieno riconoscimento.

RETE LENFORD www.retelenford.it La prima coalizione di avvocati che difendono cause di perso ne omosessuali.

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10
F.

ILGA www.ilga.org

Una federazione internaziona le di 1100 organizzazioni da 110 nazioni che si battono per i dirit ti della comunità LGBTI.

AMNESTY INTERNATIONAL www.amnesty.it Amnesty International è da anni attiva con campagne di sensibi lizzazione ed attività educative per il riconoscimento dei diritti LGBTI in Italia e nel mondo.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE

GENITORI DI OMOSESSUALI

www.agedonazionale.org

Associazione di genitori omo sessuali che si batte per i diritti dei propri figli.

FAMIGLIE ARCOBALENO www.famigliearcobaleno.org L’associazione di famiglie omogenitoriali.

RETE GENITORI RAINBOW www.genitorirainbow.it L’associazione di genitori gay che hanno avuto figli da unioni eterosessuali.

IREOS www.ireos.org Associazione culturale ed edu cativa fiorentina.

GLSEN www.glsen.org

The Gay, Lesbian &Straight Education Network lavora affin chè ogni studente veda garanti ti i propri diritti.

Human Rights Campaign www.hrc.org

Fondata nel 1980 negli Stati Uniti, è la più grande organizza zione che si batte per il ricono scimento dei diritti dei gay.

PARTECIPARE: DISCUSSIONE e ATTIVITÀ

ATTIVITÀ 1

Fate una ricerca su cosa dicono i Trattati Internazionali circa la discriminazione basata sull’o rientamento sessuale e rispon dete alle seguenti domande:

• In quali anni si è cominciato a parlare di discriminazioni basa te sull’orientamento sessuale?

• Cosa è stato fatto a livello na zionale, regionale e globale per migliorare le cose?

• Quali leggi esistono in Italia contro la discriminazione basa ta sull’orientamento sessuale?

ATTIVITÀ 2

Fate una ricerca sulla situazio ne dell’omotransfobia in italia.

ATTIVITÀ 3

Fate una ricerca su quali sono i Paesi nel mondo in cui esisto no leggi omofobiche e su cosa sono basate.

COSA PUOI FARE TU

A LIVELLO LOCALE

• In classe, organizzate una campagna contro l’omotran sfobia nella vostra scuola. Po tete prendere spunto dalle campagne di ILGA, Amnesty International e Human Rights Campaign.

A LIVELLO NAZIONALE

• Quali sono le organizzaizoni italiane che si occupano di con trastare l’omotransfobia? Unite vi ad una di loro a vostra scelta aderendo alla sua campagna e divulgatela attarverso i vostri social media.

A LIVELLO GLOBALE

• Esiste un’organizzazione che, nella vostra zona, si occupa di contrastare l’omotransfobia? Se sì, fate una ricerca su come lavora.

• Raccontate ai vostri compagni ed ai vostri genitori la situazione di reale pericolo in cui vivono i gay in molti Paesi del mondo e chiedete loro di firmare le pe tizioni online di organizzazioni come ILGA, Human Rights Cam paign e Amnesty International.

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