L'abito lungo.

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L’abito lungo L’abito da sera è da sempre simbolo di eleganza e sontuosità. Un capo da sogno per tutte, dall’infanzia in poi.

S

i indossa per un’occasione speciale, ad una prima di cinema o a un galà a palazzo. È il pezzo forte che conclude ogni sfilata e l’attesa è sempre trepidante. Anche le fiabe non sono immuni a questo fascino e magici sono i topolini e gli uccellini incantati, che si trasformano in abili sarti e confezionano quello che è per antonomasia l’abito di sogno di ogni bambina. Gli anni 20 rivoluzionano il vestire della sera, la donna esalta la sua giovinezza con tutto ciò che è proibito e scandaloso. Per la prima volta nella storia il vestito da sera è corto quanto quello da giorno, si guarnisce di frange e perline di vetro sostenute solo da

spalline con scollature vertiginose sia davanti che dietro. In questi anni Vionnet fece moda creando abiti come fossero indumenti antichi, appoggiando pannelli di tessuto sapientemente attorcigliati. Negli anni 30 diventano punto di riferimento dive hollywoodiane quali Marlene Dietrich in L’Angelo azzurro o Greta Garbo in La modella con un fascino mascolino e raffinato. È l’ora dell’alta moda a Firenze: nel 1951 Emilio Pucci inaugura la prima sfilata di alta moda in cui troneggiano abiti da sera dal sapore esotico con stampe in seta prive di pieghe. Sono anche gli anni della dolce vita romana, da cui il magi-


strale film di Fellini. E appare un vestito nero lungo pensato per Anita Ekberg dalle sorelle Fontana, con gonna vaporosa che conteneva a stento le burrosità di un corpo generoso, icona di questi anni. Di tutt’altri volumi è invece il simbolo dell’eleganza di sempre: il tubino nero di Givenchy che cade perfettamente sul corpo esile di Audrey Hepburn di fronte alla gioielleria Tiffany. Correva l’anno 1961. Il modello è in raso nero italiano aperto sulla parte posteriore a scoprire le spalle impreziosito dal filo di perle e da guanti ton sur ton fino al gomito. Nel 1968 diviene famosa la collezione Bianca di Valentino, cui apparteneva l’abito da sposa di Jacqueline Kennedy per il matrimonio con l’armatore greco Aristotele Onassis. Gli anni dei figli dei fiori per la sera si tingono di rosso, quel rosso acceso firmato Valentino. Sono gli anni in cui il signor Garavani sceglie la “V” come segno di-


stintivo e Andy Warhol lo ritrae per celebrarlo. I suoi abiti fasciano corpi perfetti con profonde scollature tenute da fiocchi di paillettes o fiori, sono ricamati da pizzi e piume di struzzo della Parigi della Belle Epoque. Le modelle Isa Stoppi e Janette Christensen indossano abiti fiorati con cinture dĂŠcor e larghe balze sulle spalle. Una giovanissima Lady D, ancora goffa nei suoi modi di principessa triste, si scatena in un ballo sfrenato con John Travolta alla Casa Bianca. Indossa un vestito da Gran GalĂ blu notte, rastremato in fondo.


Federica Casillo


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