FEDERICA D O L C I ARCHITETTO LAUREATA IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA U R B A N A
P R O G E T T I
S E L E Z I O N A T I
SAGRERA. STRATIFIED FLOWS MEASURE THE LANDSCAPE Architecture of urban relation
2011
DOPO EXPO 2015: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA
RILIEVO E PROGETTO DI RIUSO DELLA CARTHUSIANA E DEI RUSTICI ALL’INTERNO DELLA CERTOSA DI PAVIA MUSEO DELLE ARCHEOLOGIE ROMANE
2012
SCAMBIATORE TERRITORIALE TIROCINIO PRESSO FONDAZIONE MANGIAROTTI
ABITARE IL LIMITE una nuova soglia per Manhattan _Tesi di Laurea Magistrale ASSISTENTE ALLA DIDATTICA
2013
CONCORSO PER IL NUOVO CENTRO CIVICO DELLA CITTÀ DI ERBIL_Stage presso A.R.S. Progetti
STAGE PRESO ONE-WORKS
ABILITAZIONE ALLA PROFESIONE DI ARCHITETTO
CORSO 3DS MAX DESIGN PRESSO ABEA FORM
2014
PROGETTO RESTYLING GIARDINO AZIENDA FEMA
PROGETTORESTYLINGGIARDINOAZIENDA
Luogo: BERGAMO _ ITALIA Anno: Ottobre 2013 - Marzo 2014 Lavoro autonomo
PROGETTO RESTYLING GIARDINO AZIENDA
C’
A
C
B’
IMMAGINE STATO DI FATTO
A’
B
PLANIMETRIA GENERALE 0 1
2
5
SEZIONE A-A’
Il Progetto consiste nella riqualificazione del giardino dell’azienda Fema, situata nella zona industriale Galeazze a Cortenuova (BG). La committenza ha richiesto di introdurre una fontana nel progetto di restyling del giardino. Allo stato di fatto, l’area, esposta a nord, è composta da un parcheggio e da una zona prativa a cui fanno da sfondo tre pini secolari. Il progetto ha riconsiderato l’assetto spaziale nella logica di una nuova organizzazione degli spazi che pongono la nuova fontana come fulcro della composizione. La fontana, posta in posizione baricentrica, definisce differenti aree funzionali, enfatizzate anche attraverso l’uso di materiali diversi; confina, infatti, da un lato con il percorso pedonale pavimentato con lastre di pietra calcarea lime black, e dall’altro con una piazzetta, luogo di sosta, pavimentata con lastre di pietra quarzarenaria gaia grigio fiammata. Come contrappunto alla fontana, in posizione diametralmente opposta è prevista una grande panca in legno che fornisce una prospettiva privilegiata da dove osservare i giochi d’acqua della fontana. L’area in corrispondenza della seduta in legno assume quindi la funzione di area relax e solarium, trovandosi nella zona più soleggiata del giardino.
SEZIONE B-B’- SCALA 1:100
SEZIONE C-C’ - SCALA1 :100
MATERIALI
Rivestimento percorso lamiera d’acciao zincata verniciata con colore ral pedonale: Pietra calcarea lime black a spacco 9004 calibrato (lati segati). Dimensioni lastre: spessore 2cm larghezza 30 lunghezza variabile 50-60-70cm posata a
Rivestimento piazzetta fontana Listoni di legno ipé di e percorso pedonale: pietra sezione 19x99mm e quarzarenaria gaia grigio lunghezze miste posato a fiammata. Dimensioni lastre: cassero allineato spessore 2cm larghezza 30 lunghezza variabile 50-60-70cm posata a correre
SEZIONE A-A’- SCALA 1:20
SEZIONE B-B’- SCALA 1:20
SEZIONE C-C’- SCALA 1:20
B’
C C’
A
A’ B
Fontana L’idea progettuale è stata di riproporre in chiave scultorea ciò che l’azienda produce. L’azienda opera nel settore della carpenteria metallica medio-pesante, fabbricando come componenti principali grandi cilindri cavi in acciaio al carbonio, chiamati tronchi di virola. L’elemento dominante della fontana è infatti definito da due semivirole accoppiate al cui interno scorre l’acqua che, fuoriuscendo, chiude il cerchio della virola e definisce una cascata. La semivirola è prodotta direttamente dall’azienda attraverso diverse fasi di lavorazione: le lamiere d’acciaio vengono sottoposte a taglio con pantografo, molatura/sbavatura e calandratura. I diversi componenti vengono successivamente saldati e, una volta assemblati in un unico elemento, questo viene sabbiato, verniciato e infine trattato con antiruggine per consentirne l’immersione. L’elemento virola è posizionato in modo da definire due vasche: una anteriore caratterizzata dalla cascata, ben visibile dall’ingresso; l’altra posteriore caratterizzata da getti d’acqua colonnari.
DETTAGLIO SCALA 1:10
1.pa v i me nt a z i onei nl a s t r edi pi e t r al i mebl a c k ;2.me ns ol ape rpos api e t r as u c or dol o f ont a nae s e g ui t ai na c c i a i oi nox ; 3. c a na l er a c c ol t aa c quaf ont a na ; 4. c or dol oi n c l s a r ma t o; 5. ma l t adi pos a ; 6. g hi a i e o; 7. ba s ev a s c ai nl a s t r adi f e r r os p. 1c m; 8. ba s e s a g oma t ai nc l s pe ra l l og g i of ont a na ;9.g e o dis o of onda z i oni ;10. t e r r e no; 11. l oc a l e i mpi a n
ESPLOSO ASSONOMETRICO SCALA 1:100
e l e me nt of ont a na“ onda ”o e nut oa r a v e r s ot a g l i ode l l e l a s t r edi f e r r oc onpa nt og r a f o, mol a t ur a / s ba v a t ur a , c a l a ndr a t ur a , s a l da t ur ade i di v e r s i c ompone n, s a bbi a t ur a de l l ’ e l e me nt oa s s e mbl a t oev e r ni c i a t ur aa nr ug g i nepe r c ons e nr nel ’ i mme r s i one
di s t r i but or ei na c c i a i oi noxc on3fil edi ug e l l i di di a me t r o5mmpe rc r e a r e“ s i pa r i o d’ a c qua ” ba s ev a s c af ont a nao e nut aa r a v e r s o t a g l i odi unal a mi e r adi f e r r oc on pa nt og r a f o, s a bbi a t ur aev e r ni c i a t ur ape r c ons e nr ne l ’ i mme r s i one
v a s c adi r a c c ol t a
t uba z i onea l l og g i a t ai n v a noi s pe z i ona bi l e v a nopa s s a g g i ot uba z i oni i s pe z i ona bi l e
ba s ea ppog g i of ont a naondai nc l s
SEZIONE A-A’
SEZIONE B-B’
PIANTA INGRESSO
STATO DI FATTO INGRESSO
Allo stato di fatto, una volta oltrepassato il cancello d’ingresso, ci si trova uno spazio asfaltato adibito a parcheggio. Il progetto prevede separazione tra ingresso pedonale e carrabile inserendo un muretto in calcestruzzo bianco che indirizza lo sguardo del visitatore verso la fontana. L’ingresso pedonale è caratterizzato da una pensilina costituita da una lamiera tamburata, un nuovo cancello in lamiera verniciata e un corsello d’ingresso pavimentato con pietra scura.
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La scelta delle essenze è avvenuta in seguito ad un approfondito studio in merito all’esposizione e alla funzione delle rispettive aree piantumante, al fine di dare un’immagine elegante ed armoniosamente inserita all’interno dell’intero progetto. La scelta è ricaduta su arbusti e piante sempreverdi, aggiungendo un tocco di colore grazie alle tonalità violacee della lavanda, del rosmarino prostrato e delle viole, che legano con le cromie della pietra grigia e del legno.
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BUXUS FAULKNER
LIGUSTRUM JAPONICO
AGAPANTUS
LAVANDA
BAMBÙ
1L’area ai piedi dell’edificio, attualmente pavimentata con lastre di calcestruzzo, data la posizione particolarmente ombreggiata, viene pavimentata a ghiaia e allestita con grandi fioriere metalliche contenenti bossi sempreverdi (Buxus faulkner) di diverse dimensioni. 2- Lungo l’area prospiciente la strada vengono alloggiati una siepe di ligustrum japonico e piante di bambù in vaso, in modo da nascondere alla vista la strada esterna.
3- All’ingresso, il progetto prevede un’aiuola costituita da 3 cipressi toscani di diverse altezze e una bordura mista con arbusti di rosmarino prostrato, lavanda ed erbacee perenni della specie agapantuhs.
ROSMARINO PROSTRATO
CIPRESSI TOSCANI
VIOLA
LIRIOPE
NUOVA GUINEA
PACHISANDRA
4- Intorno ai tre pini preesistenti viene definito un bordo alto 50 cm in modo da creare delle sedute. L’aiuola che viene ricavata alla base delle alberature, viene piantumata con la pachisandra, pianta tappezzante sempreverde, e con diverse erbacee perenni: liriope, viola e nuova guinea, che hanno rispettivamente fioriture in autunno, inverno e primavera, in modo da garantire una macchia di colore in ogni stagione.
I L L UMI NAZ I ONEPANCHI NA: t ubi l edpercr ear eun’ i l l umi naz i onei ndi r et t al ungo i l per i met r odel l epanchi nei nl egno
I L L UMI NAZI ONEF ONT ANA: f ar et t i s ubacquei per l ’ i l l umi naz i onedel l af ont ana f ar et t i s ubacquei apavi ment oper i l l umi naz i onez ampi l l i
I L L UMI NAZ I ONEPERCORS F ar et t ia i ncas s o a pa per cor s opedonal e
RSO PEDNAL E: pavi ment ol ungo i l
I L L UMI NZI ONEEDI F I CI O,I NST AL L AZ I ONEEPI NI F ar et t ida gi ar di no a f ocal er egol abi l e da appl i car eal l ’ i ngr es s oeper
I L L UMI NAZ I ONEI NGRESSO: appar ecchi ocal pes t abi l edai l l umi naz i onea t er r a
ABITARE IL LIMITE UNA NUOVA SOGLIA PER MANHATTAN
Luogo: NEW YORK CITY_ USA Anno: Marzo/Luglio 2012 Tesi di Laurea Magistrale
G R U P P O D I L A V O R O : D’apolito Alessandra, Dolci Federica, Giordanelli Dario T U T O R S : Bertelli Guya, Dall’Asta Juan Carlos
MANHATTAN E SISTEMA TERRITORIALE
Il lavoro di tesi usa come pretesto un concorso per studenti organizzato da Archmedium che prevedeva la progettazione di un teatro e di spazi culturali a New York, in un’area al limite ovest dell’isola, West Side Yard. Il percorso progettuale si è svolto seguendo tre fasi successive: lettura del luogo, strategia di intervento e progetto architettonico. Inizialmente si è svolta un’indagine sue nelle dell’area, specifica trasformazioni e nella forma urbana, considerando la sua posizione liminare rispetto all’isola. Dopo le premesse del bando di concorso e la lettura dell’area di intervento nella quale si è riconosciuto l’elemento fondamentale dell’High Line, sono state approfondite le istanze della associazione “The Friend’s of High Line” che attraverso un nuovo bando propongono la riqualificazione della terza sezione dell’infrastruttura. Considerate e interpretate le condizioni, si è definita una strategia progettuale che avesse l’obiettivo di ricomporre l’area, definendo un nuovo limite della città che, attraverso il rapporto con il fiume, generi una nuova soglia urbana, diventando un approdo da terra e dall’acqua. Il programma funzionale è stato ampliato e organizzato definendo gli elementi dello spazio e la loro correlazione reciproca. La scelta di proporre la figura del teatro non solo come luogo di rappresentazione ma anche come spazio di relazione e di aggregazione esprime la volontà di risarcire un’area abbandonata definendo un ruolo urbano forte, anche sociale e culturale. Nella fase progettuale si è tenuto conto del rapporto con l’infrastruttura ma anche con la natura. Infatti, benché non si rinaturalizzazione, una di tratti presenza forte la per soprattutto infrastrutturale nell’area, il progetto lavora in dialettica con gli elementi naturali del verde e dell’acqua.
SPAZI EDIFICATI Gli spazi edificati mostrano nella loro organizzazione in isolati, le quattro fasi principali di crescita della struttura urbana. La punta estremamente meridionale è costituita dai primi isolati di origine coloniale che sono sorti in modo spontaneo e irregolare. Il secondo layer è costituito dagli isolati che hanno proseguito a definire i sentieri originali indiani(come Broadway). Infine il layer che costituisce l’ultima espansione urbana andando a coprire l’intera isola di Manhattan fino a nord consiste nella griglia del 1811 definisce isolati rettangolari definiti dal fitto reticolo viario. CENTRAL PARK E GLI SPAZI APERTI DELLA CITTA’ Mai considerati nel progetto della città, perché ritenuti non necessari e sostituibili con la mitigazione ambientale del mare, gli spazi aperti nella città di Manhattan avevano dimensioni minime i insufficienti. La creazione degli spazi aperti e i parchi pubblici non avvenne mai con le proporzioni e le modalità proposte dalla Commissione nel 1811. La mancanza di verde e la sempre crescente congestione dell’isola pose al centro del dibattito politico la questione del parco e nel 1853 Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux disegnano Central Park. Si tratta di un gigantesco spazio rettangolare posizionato nell’Uptown ed occupa 150 isolati rappresentando il principale spazio verde per la città, sia dal punto di vista della natura che dal punto di vista dell’aggregazione sociale. La Griglia newyorkese dimostra definitivamente di aver assoggettato tutto il territorio e la natura: “I suoi laghi sono artificiali, i suoi alberi tra-piantati, i suoi imprevisti progettati, i suoi episodi sostenuti da un’infrastruttura invisibile che ne controlla l’assemblaggio.” (R.Koolhaas, 1978). Infine una tipologia di spazi aperti caratteristica di Manhattan è costituita da una serie di spazi di forma triangolare che nascono dalla intersezione della maglia regolare con le vie diagonali che si sovrappongono. Si pensi a un modello dello spazio pubblico di Manhattan, Times Square: la sua forma non ha a che fare con la concezione europea di piazza, ma ha una funzione di snodo, di passaggio, di fulcro di attività e immagini. SPAZI DI RELAZIONE - the Streets Fondamentali nella morfologia del tessuto urbano sono le strade antiche preesistenti e resistenti alla griglia: Middle Road (l’attuale Fifth Avenue), Broadway e Bowery (già tracciate nei sentieri dell’insediamento indiano).
SPAZI COSTRUITI
MORFOLOGIA DI MANHATTAN
DENSITÀ
SPAZI APERTI
MARGINI
SPAZI DI RELAZIONE
GRIGLIA
VISTA 1 - DALL’EMPIRE STATE BUINDING
VISTA 2 - WEST SIDE YARD
HIGH LINE ATTRAVERSA GLI STORICI QUARTIERI INDUSTRIALI
VISTA 3 - VEGETAZIONE TRA I BINARI
VISTA 4 - HIGH LINE DAL WEST SIDE YARD
HIGH LINE ELEMENTO DI RIGENERAZIONE URBANA
INQUADRAMENTO AREA DI PROGETTO MIDTOWN - CHELSEA WEST SIDE YARD
PRIMA DEL 1934 LA STRADA DELLA MORTE
1934-1980 HIGH LINE
1980-2006 NATURA CONQUISTA L’HIGH LINE
2006-OGGI HIGH LINE: NUOVO PARCO URBANO
STRATEGIA_ La strategia definita ha come primo obiettivo quello di inserirsi attivamente nel processo di artificializzazione dei margini dell’isola e di rigenerazione della costa. Si tratta quindi di recuperare uno spazio che fino ad ora è rimasto marginale, degradato, escluso dalla città. Nelle intenzioni strategiche questo spazio non è un limite, una linea, una conclusione, bensì diventa il vero luogo del progetto. Da sempre la città portuale(quale New York è fin dalle sue origini) si mette in relazione con il mare attraverso l’elemento del molo, ovvero una costruzione artificiale situata sull’acqua che si protende dalla terraferma e la cui funzione principale è quella di fungere da ormeggio alle imbarcazioni al riparo dal moto ondoso. E’ quindi l’High Line che si trasforma, devia il suo percorso e lascia il vecchio tracciato introspettivo che circonda West Side Yard per proseguire verso il fiume, disegnando una nuova linea di costa che interagisce con l’acqua e diventa un punto di scambio fondamentale: dalla città verso l’Hudson River, e dal fiume verso l’High Line. PAESAGGIO ORIZZONTALE_ A Manhattan, la città emblema della verticalità, la strategia prevede che l’intervento generi un molo, costituendo un paesaggio orizzontale, quasi evocando la figura del grattacielo orizzontale. Questo non sta a significare la volontà di agire in antitesi con il contesto, bensì la reinterpretazione dello spazio di relazione della città, che è rappresentato, a Manhattan, proprio dai basamenti degli edifici. Dunque ci si pone strategicamente in dialogo con la dimensione orizzontale, la dimensione dello spazio relazionale, attraverso l’elemento dell’High Line che termina nell’area di progetto. L’high line è un elemento orizzontale a sviluppo longitudinale, sopraelevato di 8 metri dalla quota della città. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema lineare, che si inserisce in continuità con il sistema dell'high line, riprendendone la misura in pianta e in sezione, ma moltiplicandone il modulo, dilatandolo fino a raggiungere la dimensione dell’isolato, per poter funzionare in un’area differente rispetto a quella in cui si è trovata ad interagire: l’high line infatti non si trova più contenuta dagli edifici ma si trova in un ampio spazio aperto, il west side Yard. Il sistema lineare è scandito in sequenze differenti, ma caratterizzate da spazi per lo spettacolo. La posizione baricentrica, che mette in contatto l’Hudon river park, il punto terminale dell'high line e la Penn station, vero e propria porta di ingresso a Manhattan, permette di generare un novo punto di aggregazione all’interno della città.
THE HIGH LINE DEVIA IL SUO PERCORSO
NUOVO APPRODO NEL SISTEMA DEI MOLI
SISTEMA RECUPERA MISURA ISOLATO MANHATTIANO
MEMORIA DEL MARGINE PRIMA DEL PROCESSO DI ARTIFICIALIZZAZIONE
STRATEGIA PROGETTUALE
LIVELLO +8m teatro della città - torre scenica teatro olografico -palco teatro navigante - concert hall teatro verticale - palco LIVELLO +4m spazi commerciali scuola di musica scuola di danza teatro della città - caffetteria biblioteca teatro olografico - caffetteria concert hall teatro navigante
LIVELLO 0m spazi espositivi spazi commerciali scuola di musica suola di danza teatro della città- palco biblioteca teatro olografico - camerini
LIVELLO -8m bosco
Il progetto di tesi si inserisce attivamente nel dibattito architettonico e culturale del teatro contemporaneo. Il teatro, luogo di rappresentazione e spazio culturale, rappresentativo di epoche e società, attraversa nel tempo soglie di trasformazione che lo modificano e mostrano questioni diverse ponendo dibattiti architettonici importanti. La tendenza contemporanea è quella di creare spazi sempre più neutri: scene indifferenti, che non si pongono nessun obiettivo se non quello di ospitare, nel loro spazio, rappresentazioni svariate. Il teatro però, nella storia, non è rimasto statico dall’architettura greca ad oggi. Ci sono stati infatti momenti in cui la volontà è stata quella, per esempio nel teatro barocco, di introdurre novità, cambiare le impostazioni strutturali del teatro, instaurando nuove relazioni tra gli elementi, e generando diverse interazioni tra lo spazio del palco e lo spazio della platea.
TEATRO VERTICALE
TEATRO TRADIZIONALE
TEATRO OLOGRAFICO
TEATRO NAVIGANTE
TEATRO VERTICALE
TEATRO TRADIZIONALE
TEATRO OLOGRAFICO
TEATRO NAVIGANTE
“Di fronte al Welfare Palace Hotel, la zattera dei costruttivisti si scontra con la zattera della Medusa: l’ottimismo contro il pessimismo. Il ferro della piscina affonda nella plastica della scultura come un coltello nel burro.” (R.Koolhaas, 1978)
“Il progetto per il Teatro del Mondo si caratterizza da tre fatti, l’avere uno spazio usabile preciso anche se non precisato, il collocarsi come volume secondo la forma dei movimenti Veneziani,essere sull’acqua. Appare evidente come essere sull’acqua sia la sua caratteristica principale, una zattera, una barca: il limite o confine della costruzione di Venezia.” (Aldo Rossi, 1980)
TEATRO NAVIGANTE
SAGRERA.
STRATIFIED
FLOWS
Luogo:BARCELLONA_SPAGNA Anno: Marzo/LUglio 2009 Progettazione Architettonica 1
BARCELONA VERTICAL LANDSCAPE DESIGN OF A NEWLANDMARK G R U P P O D I L A V O R O : D’apolito Alessandra, Dolci Federica T U T O R S : Bertelli Guya, Dall’Asta Juan Carlos, Rovetta Germano
Pubblicato in "Urban section. A newskylineforBarcelona” di Guya Bertelli e Juan Carlos Dall'Asta, Maggioli editore, Milano, 2011 Progetto Biennale
esposto Europea
alla sesta del Paesaggio
SAGRERA. STRATIFIED FLOWS
La rete ad alta velocità di Barcellona trova il suo consolidamento nella zona chiamata "Sagrera". Situata sul lato nord della megalopoli catalana, al termine dell'espansione del piano regolatore di Cerdà, in prossimità del fiume Besos e del Parco della Trinitat, Sagrera ripercorre il percorso antico del meridiano diretto verso il confine con la Francia. L'area, compresa nel distretto di San Andreu IX, oggi è oggetto di un enorme trasformazione grazie al progetto di riqualificazione dell’architetto Frank O. Gehry . L'area ha la forma di una linea retta, esattamente parallela al tracciato della Meridiana sull'asse del Carrer del Clot, ed è collegata direttamente alla Plaça de les Glories Catalanes e al Parco de la Ciutadela. La lettura in sequenza di Sagrera, Plaça de les Glories Catalanes e Parco de la Ciutadela mostra un assetto urbano di una città nuova. Il progetto mantiene lo stesso concetto e forma del masterplan del Gehry, la morfologia lineare scorre portando gli abitanti dalla stazione dell’alta velocità al centro di Barcellona attraverso percorsi e spazi pubblici. Il grattacielo si pone in corrispondenza del ponte di Calatrava e lo rende partecipe al progetto. La forma del grattacielo, sottolineando livelli dell'edificio, crea un senso di dinamismo tra varie funzioni.
BINARI
S P A Z I OP U B B L I C O
CONNESSIONE
INTERFERENZA
CONCEPT
SAGRERA.STRATIFICATED FLOWS_10
MORFOLOGIA
CONNESSIONI
AREA DI SAGRERA
MASTERPLAN
SUOLI ARTIFICIALI
COMPOSIZIONE DI SUOLI
STRUTTURA
VOLUMI
esempio di alloggio all’interno della torre MAXIALLOGGIO PER 20 PERSONE
SEZIONE
PIANTE
SCAMBIATORE TERRITORIALE
Luogo:MILANO_ITALIA Anno: Ottobre 2011/ Febbraio 2012 Laboratorio di progettazione e costruzione architettonica G R U P P O D I L A V O R O : D’apolito Alessandra, Dolci Federica, Giordanelli Dario T U T O R S : Mangiarotti Anna, Paoletti Ingrid, Diluzio Givanni, Chiesa Giancarlo
SCAMBIATORE TERRITORIALE
DOPO EXPO 2015: P R O G E T T O D I R I Q U A L I F I C A Z I O N E U R B A N A
Luogo: MILANO _ ITALIA Anno: Ottobre 2009/Febbraio 2010 Laboratorio di Urbanistica TEAM GROUP: Dolci Federica D’apolito Alessandra G R U P PGi Oordan D Lio A V O R O : elI li Dar D’apolito Alessandra, Dolci Federica, G tS t: i Mang M a r t a , Ga iordanelli Dario Ti Ur To OR i a r o t ti Ann T U Paol T Orid R S : etti Ing Erba Valeria, Divita Stefano, Rolla Sandro
DOPO EXPO 2015: PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE URBANA
Nell’area nord-ovest di Milano, dove la periferia della città sembra fondersi con i comuni di Rho, Pero e Baranzate, si collocano le due aree interessate rispettivamente dal progetto dell’Expo 2015 e da quello del nuovo insediamento residenziale, commerciale e direzionale di Cascina Merlata. L’EXPO 2015 Il progetto di Expo 2015 è stato fortemente criticato su più fronti, dalla mancanza di risorse economiche per la realizzazione all’elevato impatto ambientale (consumo di suolo e risorse) dell’intervento, a partire dalla sua collocazione: un’area interclusa da infrastrutture che rendono difficilmente permeabile la zona, oltre ad essere fortemente impattanti dal punto di vista visivo e acustico. Si può subito notare, infatti, come da est a ovest scorra l’autostrada A4 Milano-Torino, da sud-est a nord-ovest la linea ferroviaria Milano-Torino (ora anche TAV) e l’autostrada A8 Milano-Laghi(che forma una “forbice” intersecandosi con la A4). L’area Expo è infine chiusa sul lato ovest dalla SS33 del Sempione, che, passando accanto al nuovo polo fieristico di Rho-Pero, scorre verso nord-est congiungendosi con la SP233 Varesina. CASCINA MERLATA L’area Expo sarà poi integrata, a sud, con l’area di Cascina Merlata, delimitata a nord dall’autostrada A4, a sud da via Gallarate, a ovest dall’area produttiva di Pero e ad est dal Cimitero Maggiore di Milano. Qui è previsto un intervento di sviluppo immobiliare promosso da Euromilano che comprende un nuovo insediamento residenziale, commerciale e direzionale che, dapprima verrà utilizzato per alloggiare gli addetti ai lavori dell’evento e, successivamente, sarà destinato ad ospitare quote di residenza sociale.
INQUADRAMENTO TERRITORIALE
SISTEMA INSEDIATIVO
SISTEMA AMBIENTALE
SISTEMA INFRASTRUTTURALE
AREA PROGETTO
POLARITÀ
ENERGIA GENERATA DA POLARITÀ
INTERAZIONE TRA POLARITÀ
PLANIVOLUMETRICO AREA EXPO
MASTERPLAN AREA EXPO
MASTERPLAN AREA DI CASCINA MERLATA
PLANIVOLUMETRICO AREA CASCINA MERLATA
SERVIZI EXPO: 1 - Municipio 2 - centro civico 3 - scuola elementare 4 - scuola dell’infanzia 5 - biblioteca pubblica 6 - spazi espositivi 7 - chiesa 8 - oratorio 9 - scuola media 10 - theatro 11 - asilo nido SERVIZI A SCALA TERRITORIALE centro sportivo SERVIZI CASCINA MERLATA : 1 - spazi espositivi 2 - biblioteca pubblica 3 - scuola media 4 - asilo nido 5 - scuola dell’infanzia 6 - scuola elementare 7 - teatro civico 8 - Chiesa 9 - oratorio 10 - ludoteca e mediateca civica 11 - attrezzature per il parco
TERZIARIO
APPROFONDIMENTO SPAZIO PUBBLICO NELL’AREA DI CASCINA MERLATA
COMMERCIALE RESIDENZE
RESID.&COMMERC. PRODUTTIVO
PERCORSI PEDONALI VERDE PUBBLICO VERDE AGRICOLO
PRODUTTIVO/RICERCA RICETTIVO
RILIEVO E PROGETTO DI RIUSO DEI RUSTICI E DELLA CARTHUSIANA ALL’INTERNO DELLA CERTOSA DI PAVIA
Luogo: PAVIA_ITALIA Anno: Marzo/luglio 2011 Laboratorio di progettazione: R e s t a u r o G R U P P O D I L A V O R O : D’apolito Alessandra, Dolci Federica, Giordanelli Dario T U T O R S : Bellini Amedeo ,Galli Letizia, Pellegatta Cristina, Luce Fabio
RILIEVO E PROGETTO DI RIUSO DEI RUSTICI E DELLA CARTHUSIANA ALL’INTERNO DELLA CERTOSA DI PAVIA
La Certosa di Pavia è un complesso monumentale ad alta attrattiva turistica. Il prestigio culturale è unito ad un paesaggio agricolo di grande fascino; tuttavia sono presenti degli elementi di criticità che offuscano la qualità generale di fruizione del bene. PROGETTO DI RIUSO il progetto di riuso della Certosa di Pavia ha la volontà di potenziare la funzione turistica del complesso procedendo con la rigenerazione e la conseguente fruizione di spazi attualmente non utilizzati e in via di degrado. Le funzioni che vengono instaurate diventano rievocative del passato agrico lo e naturale della Certosa. Oltre a funzionalizzare aree che ospitano attività di laboratorio e attività espositive coadiuvate da aree di accoglienza dei visitatori, la scelta è quella di aprire il parco agricolo al pubblico. I percorsi all’interno dei campi sono di grande interesse e potenzialmente potrebbero diventare un’attrattiva complementare al percorso di visita attuale in quanto si possono godere scorci particolarmente interessanti dell’insieme architettonico. La peschiera e il pergolato sono in condizioni di abbandono ma potrebbero diventare forti punti di attrazione se riqualificati e tornare ad essere elementi di pregio del parco agricolo della Certosa. Tutta la parte dei cosiddetti rustici della Certosa è oggi sottoutilizzata o abbandonata; un tempo luogo di lavoro per maestranze artigianali molto qualificate, che si occupavano delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria, è oggi in attesa di un riuso compati bile con l’eccezionalità del contesto. Le proposte di riuso dell'interno dell'edificio sono le seguenti SCUDERIE: gli ambienti delle scuderie ospiteranno di nuovo i cavalli utilizzati per il traino della vettura che percorrere il tratto stazione-Certosa e come attrazione per i turisti. AGRITURISMO: aperto sulla corte dei rustici un agriturismo attirerà i visitatori per godere dei prodotti coltivati nei campi della Certosa NEGOZIO E BOOKSHOP: il negozio di erboristeria dei frati è molto frequentato dai visitatori. Un bookshop fornito di ampia bibliografia sulla Certosa potrebbe essere un ulteriore elemento di qualità per i visitatori LABORATORI MEDIATECA CON TESTI PREZIOSI DELLA COLLEZIONE DELLA CERTOSA: gli ambienti prestigiosi della Cathusiana saranno allestiti con terminali per la visualizzazione multimediale dei testi rari custoditi in Certosa. La sala conferenze offrirà spazi per le riunioni e i seminari specialistici.
SCUDERIE AGRITURISMO BOOKSHOP LABORATORI MEDIATECA CON TESTI PREZIOSI DELLA COLLEZIONE DELLA CERTOSA
RILIEVO ARCHITETTONICO DELLA CARTHUSIANA La sala conferenze della Carthusiana è stata sottoposta a rilievo longimetrico diretto, rilievo fotografico ed è infine è stata restituita digitalmente con le creazione di modelli bidimensionali e tridimensionali.
MEASURE THE LANDSCAPE Architecture of urban relation
Luogo: PIACENZA_ITALIA Anno: Agosto/Settembre 2010 Workshop internazionale: OC-”OPEN CITY” FROM LANDSCAPE TO EXTERIOR DESIGN
G R U P P O D I L A V O R O : Beri Mattia, D’apolito Alessandra, Dolci Federica, GalliFrancesco,LeantilarosaAlessandro,Montoro Salcedo Ana, Raffa ALessandro, Piemonti Derek, Roncancio Juan Carlos, Vernoos Omid, Zohair Mo T U T O R S : BitsianisGiorgos,Dall’AstaJuanCarlos,Ezechieli Carlo, Gomez Arciniegas Carlos, Previtali Andrea
Pubblicato in "OC Open City. International Summer School” di Guya Bertelli e Juan Carlos Dall'Asta, Maggioli editore, Milano, 2011 Workshop internazionale “Open City_ from landscape to exterior design”. Vincitore primo premio
MEASURE THE LANDSCAPE Architecture of urban relation
LETTURA DEL LUOGO Il percorso del progetto comincia con la lettura analitica della città e del suo contesto e l’individuazione di tre elementi che guidano alla prima interpretazione della città: il fiume, le mura storiche e l’autostrada. L’autostrada sembra essere la protagonista della scena: essa scandisce il ritmo del percorso adiacente. INTENZIONI PROGETTUALI L’elemento infrastrutturale, data la sua forte identità, diventa il principio ordinatore del progetto. L’autostrada organizza il territorio e diventa la linea che coordina gli spazi. L’autostrada è l’elemento longitudinale che viene scandito da eventi e connessioni che lo intercettano trasversalmente definendo una serie sequenze. Nel sistema di spazi individuati l’area più forte è quella adiacente alla stazione, sia per l’importante ruolo funzionale che può ricoprire, sia perchè sembra completare l’anello delle antiche mura. L’intervento si esprime in un unico gesto lineare che connette la città e il fiume. Il progetto infatti si ancora alle tracce delle mura della città da cui assume l’energia che crea una tensione verso il fiume. Lo studio delle mappe storiche e geografiche evidenzia l’elemento di acqua come una presenza storica determinante. Anche nell’area di progetto l’acqua assume un ruolo fondamentale per lo sviluppo del luogo. La giacitura e la posizione del canale Rifiuto hanno infatti organizzato l’insediamento industriale che per necessità produttive e funzionali ha assunto il fiume come elemento di fondazione. Per queste ragioni il progetto assume come giacitura la direzione del canale. Lo spessore dell’intervento è misurato dalla dimensione del ring della città di cui si pone come proseguimento. LA COMPOSIZIONE Il progetto si concentra su un'unica fascia che rappresenta un nuovo brano di città e si impone in modo forte sul contesto. L’intervento si identifica in una sequenza di eventi che scandiscono lo spazio e corrispondono a diversi scenari: la stazione, l’hotel, l’housing e le attività culturali. Ognuno di questi intervalli corrisponde ad un diverso paradigma ed è composto da elementi diversi che organizzano gli spazi e generano sistemi evidentemente differenti.
TEATRO E MIRADOR
SPAZI PUBBLICI
RIUTILIZZO CULTURALE
RESIDENZE SPECIALI
SOVRAPPASSO STAZIONE stazione e hotel
MUSEO ARCHEOLOGICO ROMANO
Luogo: VILLA ADRIANA_TIVOLI_ITALIA Anno: Agosto/Settembre 2011 Seminario Internazionale di museografia a Villa Adriana: PREMIO DI ARCHITETTURA E A R C H E O L O G I A “GIAMBATTISTA PIRANESI” G R U P P O D I L A V O R O D’apolito Alessandra, Dolci Federica, Lavault Juliette, Nmtu Diana, Riboni Chiara T U T O R S : Caliari PierFederico, Scelsi Walter
IX edizione del Seminario internazionale “Premio Piranesi Prix de Rome” . Vincitore menzione FIABA
MUSEO ARCHEOLOGICO ROMANO
IL PROGETTO DEL MUSEO IMPERIALE ROMANO Oggetto del concorso è la creazione del Museo Imperiale Romano, ossia un museo di nuova generazione, dispiegato geograficamente secondo i punti sensibili della grande architettura imperiale romana, a villa adriana a Tivoli e alle terme di Caracalla a Roma. Il museo è organizzato secondo una duplice modalità di presentazione dei conte nuti: A- MODALITÀ MATERIALE, caratterizzata da un progetto museografico di tipo classico, che prevede la progettazione di un involucro architettonico e la collocazione di una collezione di reperti fisici, originali o riproduzioni. La sua collocazione è a Villa Adriana, internamente al sedime archeologico. Precisamente il progetto è collo cato all’interno del Pretorio e delle Grandi terme. Il progetto prevede la ricostruzione dei margini per farne vivere l’internità. Si costruisce un edificio a L, di cui un’ala è collocata alla sommità del Pretorio, in cui si inserisce il visitor certer contenente spazi espositivi, caffetteria e bookshop. Inoltre si ripristina un percorso espositivo coperto che ricostituisce l’antico perimetro della palestra romana. B- MODALITÀ IMMATERIALE, caratterizzata da un progetto allestitivo basato sul rapporto monumento e installazione effimera. Non prevede una collezione fisica delle opere, ma un dispiegamento di contenuti organizzati in format mutevole che coinvolge in particolare le arti contemporanee performative e il teatro. La sua collocazione è presso le Terme di Caracalla a Roma. Il progetto immateriale si pone in antitesi rispetto a quello materiale, infatti in questo caso il progetto di uno spazio per lo spettacolo è posto all’interno di uno spazio ellittico in cui i margini sono ben definiti e in cui lo spazio interno non può essere fruibile dai visitatori. L’obiettivo è far percepire anche lo spazio interno dell’archeologia nonostante sia visibile solo dall’esterno. Ciò è possibile insediando al centro dell’ellissi l’installazione caratterizzata da pereti specchiate che riflettono l’archeologia all’esterno e portano l’elemento naturale che circonda le terme all’interno dell’ellisse così da diventare parte della scena degli spettacoli che avverranno all’interno dell’ellisse.
“Construire c’est collaborer avec la Terre: c’est mettre una maque humaine sur un paysage qui sera modifié a jamais.” Marguerite Yourcenaire, “Mémoires d’adrien”
VILLA ADRIANA
TERME DI CARACALLA
PIANTA LIVELLO PALESTRA
PIANTA LIVELLO MUSEO
PIANTA LIVELLO VISITOR CENTER
PLANIVOLUMETRICO
SCHIZZO DEL PERCORSO ESPOSITIVO PROGETTATO ALL’INTERNO DELL’ANTICA PALESTRA ROMANA
VISTA DAL VISITOR CENTER
SCHIZZO DEL PERCORSO ESPOSITIVO PROGETTATO ALL’INTERNO DELL’ANTICA PALESTRA ROMANA
VISTA DEL VISITOR CENTER
TERME DI CARACALLA PROGETTO BASATO SULLA RELAZIONE TRA IL MONUMENTO E L’INSTALLAZIONE EFFIMERA
AREA DELLE TERME DI CARACALLA
VISTA DIURNA DELL’INSTALLAZIONE SCULTOREA PER SPETTACOLI
VISTA NOTTURNA DELL’INSTALLAZIONE SCULTOREA PER SPETTACOLI
NUOVO CENTRO CIVICO PER ERBIL
Luogo: ERBIL _ IRAQ Anno: Dicembre 2012 Concorso di idee per larealizzazione del centro civico di Erbil elaborato durante lo stage presso A.R.S. P rogetti TEAM GROUP: Dolci Federica D’apolito Alessandra Giordanelli Dario
TUTORS: Mangiarotti Anna Paoletti Ingrid
C A P I G R U P P O : Daniele Fanciullaccci (Chief Executive), Patrizia Barucco (Direttore della Cultura e Unità Beni Culturali), Antonio Tripodi (Ufficio Tecnico)
Il progetto del nuovo centro civico per la città di Erbil si basa sui principi della tradizione locale. Il lotto è situato in un’area di scarsa qualità architettonica lungo una delle principali arterie urbane, quindi facilmente accessibile, ma allo stesso tempo molto trafficata. Il progetto prevede un impianto a corte che contiene spazi per la collettività facendo diventare il centro civico un vero polo attrattore ed elemento qualificante dell’area. La struttura contiene un teatro e spazi annessi: camerini, sale prova per ballerini e musicisti, un bar e uffici. Il concept riprendere gli elementi della tradizione. I tipici prospetti chiusi verso l’ambiente esterno per ripararsi dagli sguardi estranei vengono riproposti per schermare l’intorno con un muro di mattoni (materiale utilizzato nell’architettura locale) che nasconde nella sua trama piccoli fori per permettere il passaggio della luce reinterpretando le mashrabiye, aperture schermate da una grata in legno. Il prospetto interno, al contrario, è vetrato permettendo a coloro che svolgono le attività di guardare verso la corte interna vero e proprio snodo e luogo della vita sociale. La sala per lo spettacolo si differenzia del resto dell’impianto come elemento dominante. Il foyer, a una doppia altezza, è caratterizzato da un’ampia vetrata che permette una visuale verso la cittadella di Erbil.
RENDER INTERNO 3DS MAX DESIGN
Luogo: MILANO _ Anno: Luglio Corso 3ds Max Design
ITALIA 2013
TEAM GROUP: Dolci Federica D’apolito Alessandra Giordanelli Dario TUTORS: Mangiarotti Anna Paoletti Ingrid
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f.m.dolci@gmail.com
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L I N K E D I N : http://www.linkedin.com/in/federicadolci