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enerAGRIa

Il parco dell’energia della Val d’Agri


Proprietà letteraria riservata Editore edizione 2012 Tutti i riferimenti ad aziende, istituzioni, enti e affini sono il frutto della ricerca degli studenti e quindi sono utilizzati in questa pubblicazione ad esclusivo scopo didattico-divulgativo. L’utilizzo di fotografie, mappe, illustrazioni e affini è anch’esso ad esclusivo uso illustrativo)

ISBN

Comune di Calvello

Comune di Gallicchio

Comune di Grumento Nova

Comune di Montemurro

Comune di Spinoso

Comune di Tramutola

Comune di Viggiano


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NDICE


Introduzione Parco dell’energia in Basilicata

7

8

Un parco dell’energia in Val d’Agri

Capitolo 1

Capitolo 4 Sopralluogo 89 Abstract 92 Nome e logo 94 Il landmark e il percorso 101

Le energie

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L’uomo e l’energia cinetica

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Percorso

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La biomassa e la sua energia

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L’autobus e il personale didattico

110

Il sole e l’energia solare

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Divise del personale didattico e merchandaising

113

Il vento e l’energia eolica

32

L’acqua e l’energia idroelettrica

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Le tre entità: dinamo gioco, empiria, cubotto

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117

L’idrogeno e la sua energia

46

Capitolo 2 I Parchi Tematici Territoriali Reti città glocali per lo sviluppo La promozione del territorio La forma della comunicazione Le linee guida per la progettazione del Parco enerAGRIa

51 55 59 61 64

Capitolo 3 Basilicata: Natura, Cultura ed Energia La Basilicata e i parchi naturali

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La Basilicata, la storia e la cultura

73

La Basilicata e il petrolio

74

La Basilicata e le biomasse

76

La Basilicata e il sole

77

La Basilicata e il vento

78

La Basilicata e l’acqua

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Sei comuni per il Parco dell’energia

82

Le vie di comunicazione lucane

86

72

Landmark 102

dinamo gioco

empiria

123

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cubotto

Le tappe

170

Tappa 1

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Tappa 2

202

Tappa 3

204

Tappa 4

206

Tappa 5

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Tappa 6

216

Tappa 7

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Tappa 8

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Tappa 9, 10, 11

222

Tappa 12

224

Tappa 13

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Tappa 14

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Tappa 15

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Tappa 16

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Tappa 17

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Tappa 18

235

Tappa 19

238

Le tappe e il tour ridotto Sito Brochure Spot e canale youtube

239 242 246 249

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INTRO 6


Un parco dell’energia in Basilicata

A livello nazionale ed internazionale la questione energetica sta assumendo un peso sempre più rilevante per la crisi dei modelli tradizionali di approvvigionamento, per la crescente attenzione del mondo alla sostenibilità ambientale e per le profonde innovazioni che stanno investendo tecnologie produttive e fonti di energia. - Circa l’80% dell’energia primaria utilizzata nel mondo proviene dai combustibili fossili (35% dal petrolio, 21,2% dal gas e 23,3% dal carbone). La disponibilità di queste risorse non è illimitata. - L’unica possibilità di una soluzione alla crisi energetica globale sono il risparmio energetico, la stabilizzazione dei consumi e le fonti rinnovabili, ovvero le fonti di energia che si ricostituiscono in un tempo paragonabile con il tempo del loro consumo. L’energia è un tema centrale per il futuro del mondo e per il domani dell’Italia. E’ necessario moltiplicare le iniziative di informazione sui temi energetici che oggi non possono prescindere dai concetti di sostenibilità e risparmio energetico. La Basilicata ha un legame molto stretto con l’energia e può essere considerata la regione simbolo dell’energia in Italia: - La Basilicata, con circa 32,35 milioni di barili di petrolio estratti nel 2007 (corrispondenti al 74,78% della produzione complessiva nazionale) è la principale regione per produzione di petrolio in Italia. - Le fonti rinnovabili contribuiscono in maniera determinante alla produzione di energia elettrica con circa il 31% della produzione totale regionale, essenzialmente per effetto dello sfruttamento dell’energia eolica e di quella idroelettrica. Questa centralità della Regione nel sistema energetico nazionale non si è ancora tradotta in autentica risorsa per la popolazione locale la quale ha percepito, fino ad oggi, soprattutto gli aspetti negativi di questa situazione (inquinamento ambientale, invasione del territorio) senza coglierne il potenziale di sviluppo e valorizzazione per la regione. E’ necessario quindi attivare iniziative di largo respiro sull’energia per “restituire” il tema alla popolazione locale e per liberarne le potenzialità come fattore di sviluppo territoriale.

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Un parco dell’energia in Val d’Agri

per ricreare un ambiente unico e differenziante rispetto all’offerta nazionale e

La Val d’Agri è un territorio fondamentale per la produzione di energia nella

del Parco con il supporto di tecnologie specifiche, in particolare digitali

regione, caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie di fonti energetiche.

(ambienti digitali sensibili e interattivi), ed utilizzando logiche di narrazione

[…]

cinematografiche (multimedia, scenografie, ecc.).

[…] Il Parco dell’Energia si prefigge tre grandi obiettivi:

Il parco si inserisce all’interno di una rete di percorsi (pedonali e non) che

- Diventare un grande attrattore locale e un volano per lo sviluppo del territorio

creano un sistema di parco diffuso sul territorio, formato da punti strategici

- Essere considerato un luogo di riferimento per apprendere l’uso sostenibile

che abbiano come filo conduttore il tema energia. I percorsi suggeriti potranno

dell’energia e per sviluppare nuove soluzioni di risparmio energetico

ad esempio seguire logiche tematiche di apprendimento (visita ai luoghi di

- Servire da strumento di riappropriazione del territorio, utilizzando l’energia come

produzione), di sperimentazione (prova di veicoli a basso consumo/impatto), di

mezzo per dare valore alla regione.

approfondimento storico-culturale (le fonti energetiche del passato).

La principale chiave di lettura del parco è la ricerca di soluzioni ecocompatibili

I luoghi legati alla produzione di energia (Impianti di perforazione, Centro

(non semplice sensibilizzazione ai temi ambientali) per la produzione e l’uso

Olio per la raccolta ed il primo trattamento del petrolio, Diga del Pertusillo)

dell’energia: i visitatori del parco scopriranno tutti i mezzi a loro disposizione

costituiscono forti punti di attrazione e curiosità per i visitatori. L’obiettivo

per agire positivamente in materia di produzione e consumi energetici, rispetto

è quello di renderne la visita particolarmente coinvolgente. Si potranno,

dell’ambiente naturale e sviluppo sostenibile e duraturo. Problematiche, queste,

ad esempio, realizzare percorsi di visita che, grazie all’ausilio di tecnologie

che investono tutti i settori della vita quotidiana: la casa, gli spostamenti,

avanzate, consentiranno l’esplorazione di punti solitamente non accessibili

l‘alimentazione e gli altri tipi di consumo.

al pubblico.

internazionale. L’obiettivo progettuale è quello di rendere emozionante la visita

Si vuole inoltre dimostrare come la ricerca pubblica, le sperimentazioni e l’elaborazione di nuovi prodotti da parte del settore privato contribuiscano a

Il tema della sostenibilità energetica ed il modello di Parco identificato si rivolgono

proporre nuove alternative per una migliore qualità di vita nel rispetto dei principi

naturalmente ad un target ampio e differenziato in cui ciascuna componente

dello sviluppo sostenibile.

potrà trovare forti elementi di richiamo e interesse: - Scuole, con visite guidate e laboratori di approfondimento per studenti ed

Il Parco, di livello internazionale, tratterà il tema delle eco-energie in modo

insegnanti

innovativo, utilizzando strumenti di tipo ludico e pedagogico. Verrà realizzato

- Famiglie, con attività didattiche e ludiche mirate

seguendo tre principali elementi progettuali:

- Turisti e gruppi organizzati, con un’offerta turistica integrata che promuoverà

- Didattica esperienziale

la visita e la permanenza sul territorio

- Spettacolarizzazione

- Esperti della materia e ricercatori, con workshop e convegni su tematiche di

- Parco diffuso

attualità scientifica.

Il modello di Parco prescelto unisce gli elementi di rigore scientifico e di education di un museo scientifico con il coinvolgimento emotivo e il divertimento di un

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parco tematico. Dovrà inoltre rappresentare “la via italiana” alla realizzazione

Andrea Granelli e Stefano Santini,

di un parco scientifico ricorrendo a soluzioni creative, originali ed efficienti

fondatori di Kanso


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CAPITOLO 1 10

[fonte: Energheia]


Le energie

L’attuale diffusione della consapevolezza di una necessaria, ed urgente, trasformazione dei modelli di sviluppo e di gestione delle risorse energetiche ed ambientali, ha determinato il crescente interesse verso possibili soluzioni riguardanti gli stili di vita e l’educazione alla sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda gli stili di vita, le più recenti disposizioni normative a livello nazionale, stanno infatti recependo un atteggiamento, diffuso in Europa e nel resto del monto industrializzato e in via di sviluppo, di maggiore e condivisa sensibilità nei confronti delle trasformazioni in atto, per quanto concerne il crescente numero di dispositivi di uso quotidiano, ed il conseguente fabbisogno energetico. Tale sensibilità ha come obiettivo una strategia di riduzione degli impatti ambientali e delle emissioni nei processi di generazione, trasformazione ed utilizzo dell’energia. Di conseguenza emerge come centrale il ruolo dell’educazione ad una nuova sensibilità alle questioni della sostenibilità ambientale, soprattutto in termini di “educazione energetica”. Un’educazione ai consumi per crescere più consapevoli dal punto di vista dell’ambiente e della responsabilità verso il futuro. Le attuali modalità di integrazione architettonica dei dispositivi e sistemi consolidati per la produzione di energia da fonti rinnovabili non risulta a nostro avviso adeguata alla realizzazione di manufatti e paesaggi armonici con il paesaggio antropizzato, in particolare in area di interesse naturalistico ambientale. Nei casi migliori tali dispositivi sono celati, mentre sarebbe possibile pensare ad interventi reversibili, con alte potenzialità di trasformazione, aggiornamento e smaltimento. Proponiamo pertanto un Sistema Ambientale dell’Energia, attraverso una serie di interventi mirati, integrati al sistema paesaggistico e ambientale esistente, che si configurino come supporti e interfacce per la definizione di un percorso didattico percettivo dell’integrazione tra paesaggio naturale e paesaggio antropizzato dell’energia.

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L’uomo e l’energia cinetica

L’energia cinetica è l’energia che un corpo possiede in virtù del suo movimento. Tale concetto formalizza l’idea che un corpo in moto è in grado di compiere lavoro in quanto esso è in moto. L’energia cinetica di un punto materiale può essere espressa matematicamente dal semiprodotto della sua massa per il quadrato del modulo della sua velocità. L’energia cinetica dipende dal sistema inerziale di riferimento. In un sistema di riferimento stazionario l’energia cinetica assume un valore inferiore di quello assumibile in un sistema di riferimento in movimento. L’energia cinetica aggiuntiva è quella corrispondente all’energia cinetica di traslazione della massa m alla velocità v di spostamento del sistema inerziale di riferimento. In meccanica classica, l’energia cinetica di un corpo di massa m è il lavoro necessario per portarlo da una velocità iniziale nulla ad una velocità finale v. Questa definizione può essere formalizzata grazie a quello che storicamente prende il nome di “teorema delle forze vive”, oggi più noto come “teorema dell’energia cinetica”. Una importante considerazione di questi ultimi anni è il possibile utilizzo dell’energia scaturita dall’azione umana, dal movimento che tutti noi facciamo durante la giornata. Molta attenzione in questo contesto viene prestata a quelle particolari realtà, spesso legate alle metropoli, che vedono coinvolte enormi masse di essere umani, spesso impegnati nelle stesse attività. Un esempio possono essere i passaggi nelle stazioni metropolitane durante gli orari di punta, o il contesto di un concerto rock. Parallelamente a questi eventi a macroscala esistono poi micromovimenti, legati alla normale deambulazione per esempio, che opportunamente seguiti consentono di recuperare energie in piccole quantità, che risultano però stoccabili ed utili per device personali a basso consumo.

Human Dynamo HD-4.2 www.humandynamo.net

Human Dynamo è un attrezzo per esercizio fisico, da utilizzare in casa o in palestra, in grado di recuperare e stoccare l’energia prodotta dal movimento. Esiste sia in versione singola, sia in versione multipla con la quale, in spazi collettivi come una palestra, è possibile ottenere quantitativi sensibili di energia. Ogni attrezzo può produrre da 200 a 600 watt.

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Kinetic Energy

www.californiafitness.com Kinetic Energy è un dispositivo elettronico che permette di utilizzare le articolazioni come nodi in continuo movimento e da cui è possibile trarre energia. Questo progetto dell’australiana Wilma van Boxtel, è concepito come una semplice banda da allacciare alla caviglia o da indossare al braccio che trasforma l’energia cinetica del vostro movimento in energia elettrica. In caso di necessità così potrete collegare il vostro cellulare o qualsiasi gadget all’apposito connettore e camminare per ricaricarlo.

Sustainable Dance Club WATT - Rotterdam www.guardian.co.uk

Il progetto olandese, lanciato nel 2006, prevede di utilizzare l’energia prodotta dal movimento dei corpi umani durante il ballo, attraverso un pavimento generatore, per supportare l’enorme mole di energia necessaria per i locali notturni. Il locale è stato progettato per diminuire del 30% il consumo di energia e del 50% il consumo di acqua e la produzione di rifiuti. Al momento i 60 mq di pista generano solo 300 watt, appena sufficienti per i led colorati che la illuminano.

East Japan Railway Company

http://nubeals.blogspot.com/2007/12/passengers-create-electricity-at-mrt.html Il progetto prevede di “catturare” energia sfruttando il passaggio degli utenti attraverso i vari gate di accesso di metropolitane, treni, ecc. Il sistema si basa su elementi piezoelettrici integrati nel pavimento nelle aree di accesso. Questi elementi generano elettricità grazie al passaggio e alle vibrazioni. L’energia è poi stoccata in sistemi ad alta efficienza.

Hong Kong California Fitness “Powered by YOU” www.californiafitness.com

Il progetto prevede che una parte delle attività della palestra sia dedicata al programma “Powered by YOU”. Il programma, che sta diventando molto popolare, produce energia a partire dagli attrezzi per lo step, dalle cyclette e dai rulli da allenamento. L’energia umana, scaricata su questi attrezzi, viene trasformata in energia elettrica utile ad illuminare gli ambienti.

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La biomassa e la sua energia

Le fonti di energia da biomassa sono costituite dalle sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia. Alcune fonti come la legna non necessitano di subire trattamenti; altre come gli scarti vegetali o i rifiuti urbani devono essere processate in un digestore. Dalla fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come canna da zucchero, barbabietole e mais, spesso prodotti in quantità superiori al fabbisogno, si può ricavare l’etanolo o alcool etilico, che può essere utilizzato come combustibile per i motori a scoppio, in sostituzione della benzina. Dalle oleaginose (quali girasole, colza, soia) si può ottenere per spremitura il cosiddetto biodiesel. Tramite opportuno procedimento è inoltre possibile trasformare le biomasse di qualsiasi natura in BTL (Biomass to liquid), un biodiesel, ottenuto appunto da materiale organico di scarto o prodotto appositamente con colture dedicate. Lo sfruttamento di nessuna di queste fonti può comunque prescindere da valutazioni sull’EROEI complessivo, ossia sul rapporto tra energia ottenuta ed energia impiegata nella produzione. In alcuni paesi si stanno sperimentando coltivazioni pilotate di vegetali a crescita veloce da utilizzare per produrre energia, ad esempio per alimentare piccole centrali elettriche come già avviene negli USA, in India e in Giappone. Fra le sperimentazioni in corso si segnala la coltivazione di alcuni incroci ibridi del Miscanthus Giganteus detto “Miscanto”, un’erba graminacea alta fino a 4 m con una notevolissima redditività potenziale (60 tonnellate di materia secca per ettaro, equivalenti a circa 60 barili di petrolio). Secondo le stime dell’Environmental Research Institute del Galles, se il “Miscanto” venisse piantato sul 10% delle aree coltivabili europee potrebbe fornire fino al 9% dell’energia elettrica consumata dall’intero continente. In Italia le sperimentazioni sul Miscanto vengono condotte dall’ENEA in Sicilia. Oltre ai vegetali coltivati, anche i rifiuti vegetali e liquami di origine animale possono essere sottoposti a digestione o fermentazione anaerobica (cioè in assenza di ossigeno). La biomassa viene chiusa in un digestore (ad esempio realizzato con la tecnologia UASB) nel quale si sviluppano microorganismi che con la fermentazione dei rifiuti formano il cosiddetto biogas. Dopo trattamento depurativo,

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questo può essere usato come carburante, combustibile per il riscaldamento e

pianti, come quello di Dobbiaco, producono anche energia termoelettrica.

per la produzione di energia elettrica. Anche dai rifiuti raccolti nelle città si può

Sono presenti anche alcune altre piccole centrali al Nord Italia; presto sorgerà an-

ricavare energia.

che nel Mezzogiorno, nel Polo Industriale del Dittaino, a Enna, la prima centrale di questo genere. Essa garantisce energia economica alle imprese e ai civili.

Acquisisce sempre più importanza e ogni anno cresce la produzione di legna ecologica e biomassa secca ottenute dallo sfruttamento razionale delle foreste.

Lo sfruttamento delle biomasse, il cui unico problema a livello tecnico sarebbe

La biomassa secca e la legna ecologica per dirsi tali devono avere queste carat-

il potere calorifico moderato (circa la metà del carbone), è in realtà limitato da

teristiche:

determinati fattori strettamente legati alla loro natura:

- abbattimento di piante già morte senza intaccare alberi vivi

- disponibilità. Le biomasse non sono disponibili in ogni momento dell’anno.

- biomassa secca, foglie, rametti, scarti lavorazioni agricole, potature di parchi e

Basti pensare ad esempio a tutte quelle che derivano da colture stagionali, la cui

giardini, metodo del ramo bello annuale

raccolta avviene in un determinato periodo dell’anno. Anche il legno, che in via

- sfruttamento razionale delle foreste metodo della matricina per piccole strisce

teorica potrebbe essere disponibile tutto l’anno, di fatto viene tagliato prevalente-

di bosco o 1 pianta ogni 4

mente di inverno, poiché durante questa stagione esso contiene meno umidità.

- salvaguardia alberi secolari, generi protetti, boschi storici, habitat, ecosistema

Per questo motivo impianti di potenza alimentati a biomasse richiedono grandi

- lavorazione ecologica (sega a mano, sega elettrica, cippatrice elettrica, accetta,

zone per lo stoccaggio del materiale, che viene di fatto reso disponibile solo una

machete, scure)

volta l’anno.

- assenza di spese aggiuntive di costi energetici di trasporto via nave e via terra

- resa per ettaro. Al contrario dei combustibili tradizionali, che si trovano general-

per migliaia di chilometri

mente in giacimenti di grandi dimensioni, la produzione di biomasse avviene ge-

- retribuzione 25 € per ogni ora di lavoro applicata

neralmente su aree molto elevate. Questo è forse il principale limite allo sfruttamento delle biomasse. Si pensi che, volendo alimentare a biomasse l’impianto di

Un uso diffuso delle biomasse (segatura delle locali segherie ed anche pro-

generazione elettrica di Porto Tolle (4 gruppi da 660 MW, attualmente alimentato

dotte da ceppato di legni di scarso valore commerciale) lo si ha negli impianti

a carbone) sarebbe necessario dedicare alla coltura delle biomasse una superfi-

di teleriscaldamento, diffusi particolarmente in Val Pusteria. L’abbondanza della

cie maggiore dell’intera Pianura Padana.

materie prime e il lungo periodo invernale favoriscono tale utilizzo. Alcuni im-

Air X 400

www.caldaieabiomassa.it/ Caldaia in acciaio da arredo per riscaldamento a pellet ad elevata efficienza energetica, con funzionamento automatico e regolazione elettronica. Sistema di combustione con attivazione mediante iniezione di aria ad alta temperatura, bruciatore a tazza con convogliamento proporzionale del combustibile e dell’aria comburente. Pannello frontale con apertura in vetro per la visione della fiamma. Regime di funzionamento con modulazione lineare della potenza fornita gestito da centralina a microprocessore. Combustibile adatto: pellet asciutto di qualità secondo ONORM M7135, DIN, Swisspellet con diametro 6 mm e lunghezza 5-30 mm.

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MB Solo

www.lohe.com/ Caldaia a tiraggio naturale per legna, carbone e coke, ad alto rendimento, corpo caldaia in acciaio ST 37.2 con 7 mm di spessore saldato secondo le normative di legge, isolamento con 50 mm di lana di roccia, quadro elettrico incorporato, aria secondaria preriscaldata. Completa di scambiatore d’emergenza incorporato, come previsto dalla normativa vigente.

FACI - Caldaia a combustione mista www.facisas.com/

Caldaia realizzata con i migliori acciai, studiata e realizzata per utilizzare come combustibili materiali solidi allo stato granulare o in alternativa anche combustibili liquidi e gassosi. La struttura è autoportante e si sviluppa da un’intercapedine completamente piena d’acqua, dove è posta la camera di combustione di gran volume. Quest’ultima è costruita in modo che la fiamma ed i fumi bollenti vengano convogliati attraverso tubi di acqua, sfruttando fino al totale utilizzo la combustione, ottenendo di conseguenza il massimo rendimento ed un considerevole risparmio energetico.

Fröling FHG Turbo 3000 20kW www.froeling.com; www.biotermica.it/ Caldaia Fröling FHG Turbo 3000 - 20 kW con accumulatore da 1400 l provvisto internamente di bollitore per acqua calda sanitaria. Caricamento semplice dei pezzi di legna (lunghezza fino a 56 cm) e del cippato grossolano. Intervalli di aggiunta legna lunghi. Livello di efficienza elevato. Accensione pulita. Combustione ottimizzata grazie alla regolazione Lambda. Controllo di più circuiti di riscaldamento (fino a 4). Possibilità di integrazione con sistema a pannelli solari. Comoda pulizia dall’esterno mediante una robusta leva.

Fröling FHG Turbo 3000 30kW www.froeling.com; www.biotermica.it/

Impianto con caldaia a legna Fröling FHG Turbo 3000 - 30 kW con caldaia a gasolio in parallelo e accumulatore inerziale. L’accumulatore è provvisto di bollitore interno per acqua calda sanitaria e di scambiatore di calore collegato a collettori solari.

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Fröling FHG Turbo 3000 50kW

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.contryholiday.it/marchesi/ Impianto con caldaia Fröling FHG Turbo 3000 - 50 kW con accumulatore inerziale da 2000 l e bollitore da 300 l per la produzione di acqua calda sanitaria. (Agriturismo Marchesi - Santa Giuletta PV)

Fröling FHG Turbo ECO www.froeling.com/

Caricamento semplice con pezzi di legna da 1 a 3 m e cippato grossolano. Lunghi intervalli di ricarica. Livello di efficienza elevato. Accensione pulita. Consumo di legna ridotto, semplicità d’uso, facile estrazione della cenere e facili pulizie. La regolazione modulare del microprocessore Lambdatronic consente, anche in caso di comportamenti del camino non uniformi, di ottenere i migliori valori di combustione.

Fröling FHG Turbo ECO 15kW

www.froeling.com; www.biotermica.it/ Impianto con caldaia a legna Fröling FHG Turbo ECO 15 kW con accumulatore inerziale provvisto di bollitore interno per l’acqua calda sanitaria e scambiatore di calore collegato a collettori solari.

Fröling FHG Turbomatic www.froeling.com/

La caldaia Turbomatic Fröling è comoda, robusta, economica e sicura. Può utilizzare cippato, trucioli e pellet. Completamente automatica, sia che si tratti di cippato, di trucioli o di pellet, la Turbomatic si imposta automaticamente su ognuno di questi combustibili in totale sicurezza. Operazioni di trasporto, accensione, pulizia ed asportazione cenere completamente automatiche. Robusta, sicura e di lunga durata. Progetto di regolazione modulare che consente una facile combinazione con altri sistemi. Progettazione che consente agevoli interventi di assistenza.

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Fröling FHG Turbomatic 85kW

www.froeling.com; www.biotermica.it/ Impianto con caldaia Fröling Turbomatic 85 kW con accumulatore inerziale da 2000 l. (Agriturismo La Colorita - Endine Gaiano BG)

Fröling FHG Turbomatic 85kW

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.lemagnolie.com Caldaia a cippato Fröling Turbomatic 85 kW con accumulatore inerziale 2200 l, bollitore sanitario 1000 l e impianto solare a collettori sottovuoto. Combustibili utilizzati: potatura di ulivo, cippato di pino, pellet di vinaccia.

Fröling FHG Turbomatic 55kW

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.cascinadeglialemanni.it/ Centrale termica con caldaia a cippato Fröling Turbomatic 55 kW. Il locale caldaia e il silo del cippato sono stati realizzati sotto un porticato, utilizzato anche per lo stoccaggio stagionale del cippato. (Azienda agricola Cascina degli Alemanni, Gadesco CR)

Fröling FHG Turbomatic 55kW

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.cascinadeglialemanni.it/ Caldaia a cippato Fröling Turbomatic 55 kW. Sulla sinistra coclea di trasporto del cippato, canale di caduta e accenditore. Sulla destra box cenere, automatismi per il movimento della griglia e per la regolazione dell’aria. (Azienda agricola Cascina degli Alemanni, Gadesco CR)

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Fröling FHG P2

www.froeling.com; www.biotermica.it Con la caldaia a pellet P2 Fröling non ci si deve occupare quasi più di nulla. Due o tre volte all’anno si deve svuotare il contenitore per la cenere. Il trasporto del combustibile, l’accensione, la regolazione della combustione, la pulizia e l’asportazione della cenere sono operazioni completamente automatiche. La serranda tagliafiamma brevettata provvede a garantire la sicurezza dell’impianto. Modello vincitore del Premio Innovazione del ministero federale austriaco.

Fröling FHG Turbomat

www.froeling.com; www.biotermica.it La caldaia Turbomat ha un sistema di riscaldamento unico per la combustione (completamente automatica) di diversi materiali in legno. Combustione ottimale anche in caso di materiale umido. Emissioni ridotte al minimo. Pulizia automatica delle superfici riscaldanti. Livello di efficienza elevato. Emissioni di polveri ridotte. Adeguamento automatico alle diverse caratteristiche dei combustibili. Versione robusta che consente agevoli interventi di assistenza.

Fröling FHG Turbomat 150kW

www.froeling.com; www.biotermica.it Caldaia Fröling Turbomat 150 kW. In primo piano box per la raccolta della cenenre. Sulla destra si nota la coclea che trasporta il cippato dal silo di stoccaggio, il canale di caduta del combustibile e la “coclea stoker” che la trasporta in caldaia.

Fröling FHG Lambdamat www.froeling.com; www.biotermica.it La caldaia Lambdamat offre una tecnica di riscaldamento aveniristica per le esigenze più raffinate. Il suo sviluppo è stato possibile grazie all’applicazione di tecnologie ampiamente sperimentate. La moderna tecnica della griglia mobile determina una pulizia e un’asportazione automatica della cenere e quindi un utilizzo che non richiede in pratica alcuna manutenzione. La camera di combustione a turbolenza ad alta temperatura determina un livello di efficienza elevato e una combustione pulita e sicura. Combustione ottimale anche in caso di combustibili pesanti. Emissioni ridotte al minimo. Livello di efficienza elevato. Consumo di combustibile ridotto. Adeguamento automatico alle diverse caratteristiche dei combustibili.

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Fröling FHG Lambdamat 1000kW www.froeling.com; www.biotermica.it

Serbatoio interrato per lo stoccaggio del cippato per l’alimentazione di un impianto con caldaia.

Fröling FHG Lambdamat 150kW

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.lesorgive.it Caldaia Fröling Lambdamat 150 kW. Sul fianco della caldaia si notano: motore e riduttore per il movimento della griglia, servomotore per l’aria secondaria, depressometro focolare. (Agriturismo Le Sorgive. Solferino MN)

Fröling FHG Lambdamat 150kW www.froeling.com; www.biotermica.it

Centrale termica con caldaia Fröling Lambdamat 150 kW. L’impianto è realizzato sotto una tettoia. Il silo di stoccaggio del cippato è in lamiera metallica ed hal’autonomia di una settimana. Altro combustibile è conservato sotto la tettoia. In questa condizione di conservazione il cippato si essica rapidamente aumentando di molto il potere calorifico.

Estrattore di cippato

www.froeling.com; www.biotermica.it; www.lesorgive.it Estrattore di cippato a braccio articolato rotante. Questo dispositivo è adatto all’estrazione di cippato da un silo di stoccaggio a sezione circolare o quadrata. (Agriturismo Le Sorgive, Solferino MN)

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Il sole e l’energia solare

Per energia solare si intende l’energia, termica o elettrica, prodotta sfruttando direttamente l’energia irraggiata dal Sole (fonte rinnovabile) verso la Terra. In qualsiasi momento il Sole trasmette sull’orbita terrestre 1367 watt per m2. Tenendo conto del fatto che la Terra è una sfera che oltretutto ruota, l’irraggiamento solare medio è, alle latitudini europee, di circa 200 watt/m². Moltiplicando questa potenza media per metro quadro per la superficie dell’emisfero terrestre istante per istante esposto al sole si ottiene una potenza maggiore di 50 milioni di GW (un GW - gigawatt - è circa la potenza media di una grande centrale elettrica). La quantità di energia solare che arriva sul suolo terrestre è quindi enorme, circa diecimila volte superiore a tutta l’energia usata dall’umanità nel suo complesso, ma poco concentrata, nel senso che è necessario raccogliere energia da aree molto vaste per averne quantità significative, e piuttosto difficile da convertire in energia facilmente sfruttabile con efficienze accettabili. Per il suo sfruttamento occorrono prodotti in genere di costo elevato che rendono l’energia solare notevolmente costosa rispetto ad altri metodi di generazione dell’energia. Lo sviluppo di tecnologie che possano rendere economico l’uso dell’energia solare è un settore della ricerca molto attivo ma che, per adesso, non ha avuto risultati rivoluzionari. L’energia solare può essere utilizzata per generare elettricità (fotovoltaico) oppure per generare calore (solare termico). Tre sono le tecnologie principali per trasformare in energia sfruttabile l’energia del sole: - il pannello solare termico sfrutta i raggi solari per scaldare un liquido con speciali caratteristiche, contenuto nel suo interno, che cede calore, tramite uno scambiatore di calore, all’acqua contenuta in un serbatoio di accumulo. - il pannello solare a concentrazione sfrutta una serie di specchi parabolici a struttura lineare per concentrare i raggi solari su un tubo ricevitore in cui scorre un fluido termovettore o una serie di specchi piani che concentrano i raggi all’estremità di una torre in cui è posta una caldaia riempita di sali che per il calore fondono. In entrambi i casi “l’apparato ricevente” si riscalda a temperature molto elevate (400°C ~ 600°C) - il pannello fotovoltaico sfrutta le proprietà di particolari elementi semiconduttori per produrre energia elettrica quando sollecitati dalla luce. I collettori termici possono essere a circolazione naturale o forzata; i primi utilizzano del liquido contenuto nei pannelli per consentirne la circolazione

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all’interno del sistema pannello di calore. In questo caso il serbatoio di accumulo

di costi e sinergie con le stesse. Attualmente è stato realizzato un impianto con

che contiene lo scambiatore di calore deve trovarsi più in alto del pannello.

tali caratteristiche in Spagna ed è stato siglato un accordo di realizzazione di un

I sistemi a circolazione forzata utilizzano una pompa che fa circolare il fluido

impianto su scala industriale presso la centrale termoelettrica ENEL ubicata a

all’interno di scambiatore e pannello quando la temperatura del fluido all’interno

Priolo Gargallo (Siracusa).

del pannello è più alta di quella all’interno del serbatoio di accumulo, che, in questo

I pannelli solari fotovoltaici convertono la luce solare direttamente in energia

caso, si trova più in basso dei pannelli. Sistemi di questo tipo sono più complessi

elettrica. Questi pannelli sfruttano l’effetto fotoelettrico e hanno una efficienza

dal punto di vista dei controlli e delle apparecchiature impiegate (pompe, sensori

di conversione che arriva fino al 32,5% nelle celle da laboratorio. In pratica, una

di temperatura, valvole a tre vie, centraline di controllo), ma consentono di posi-

volta ottenuti i moduli dalle celle e i pannelli dai moduli e una volta montati in

zionare il serbatoio di accumulo, anche di grandi dimensioni, praticamente dove

sede, l’efficienza media è di circa il 12%. Questi pannelli non avendo parti mobili

si vuole, ad esempio a terra e non sul tetto dove problemi di peso ne rendereb-

o altro necessitano di pochissima manutenzione. In sostanza vanno puliti periodi-

bero difficile la collocazione.

camente. La durata operativa stimata dei pannelli fotovoltaici è di circa 30 anni. I

Il pannello solare a concentrazione concentra i raggi solari su un opportuno

difetti principali di questi impianti sono il costo dei pannelli e l’immagazzinamento

ricevitore; attualmente il tipo più usato è quello a specchi parabolici a struttura

dell’energia. Indicativamente, se si volesse produrre con sistemi fotovoltaici il

lineare che consente un orientamento monodimensionale (più economico) verso

10% dell’energia elettrica consumata in Italia, bisognerebbe investire 240 miliardi

il sole e l’utilizzo di un tubo ricevitore in cui è fatto scorrere un fluido termovettore

di euro solo per l’acquisto e la messa in opera dei pannelli (la stessa energia

per il successivo accumulo di energia in appositi serbatoi. Il vettore classico è

verrebbe erogata da 4 reattori nucleari che richiedono, invece, un investimento

costituito da olii minerali in grado di sopportare alte temperature.

di meno di 10 miliardi di euro per la sola costruzione, senza contare i costi dello

Nel 2001 l’ENEA ha avviato lo sviluppo del “progetto Archimede”, volto all’utilizzo

smaltimento delle scorie nucleari). Il secondo problema di questo genere di im-

di sali fusi anche negli impianti a specchi parabolici a struttura lineare. Essendo

pianto è che l’energia viene prodotta istantaneamente e non può essere imma-

necessaria una temperatura molto più alta di quella consentita dagli olii, si è

gazzinata in modo semplice. Grazie a una legislazione che prevede incentivi eco-

provveduto a progettare e realizzare tubi ricevitori in grado di sopportare tem-

nomici all’installazione di impianti fotovoltaici e la possibilità di vendere l’energia

perature maggiori di 600°C (contro quelle di 400°C massimi dei tubi in commer-

prodotta in eccesso al gestore della rete di trasmissione, la Germania è al primo

cio), ricoperti di un doppio strato CERMET (ceramica/metallo) depositato con

posto in Europa per la potenza elettrica prodotta da energia solare: tale quantità,

procedimento di sputtering. I sali fusi vengono accumulati in un grande serbatoio

però, soddisfa solamente meno dello 0,1% del fabbisogno nazionale tedesco ed

coibentato alla temperatura di 550°C. A tale temperatura è possibile immagazzi-

è del tutto insufficiente a sostenere il trend crescente della domanda energetica

nare energia per 1 kWh equivalente con appena 5 litri di sali fusi. Da tale serba-

(in Germania la prima fonte di produzione di energia elettrica è il carbone, con

toio i sali (un comune fertilizzante per agricoltura costituito da un 60% di nitrato

oltre il 50%, e al secondo posto c’è il nucleare con quasi il 30%).

di sodio (NaNO3) e un 40% di nitrato di potassio (KNO3)) vengono estratti e utiliz-

Analoghe iniziative, note come “Conto Energia” o “Feed-in tariff”, sono state in-

zati per produrre vapore surriscaldato. I sali utilizzati vengono accumulati in un

traprese da diversi stati europei ratificanti il Protocollo di Kyoto, tra cui anche

secondo serbatoio a temperatura più bassa (290°C). Ciò consente la genera-

l’Italia, mediante il Decreto Interministeriale 28/07/2005 pubblicato sulla Gazzetta

zione di vapore in modo svincolato dalla captazione dell’energia solare (di notte

Ufficiale n. 181 del 05/08/2005 e successivi aggiornamenti, comunemente noto

o con scarsa insolazione). L’impianto, lavorando ad una temperatura di regime

come “Decreto Conto Energia”.

di 550°C, consente la produzione di vapore alla stessa temperatura e pressione

Attualmente i pannelli solari vengono utilizzati per fornire acqua calda (solare

di quello utilizzato nelle centrali elettriche a coproduzione (turbina a gas e riuti-

termico) e riscaldamento ad abitazioni e piccoli complessi. Si è tentato di realiz-

lizzo dei gas di scarico per produrre vapore), consentendo consistenti riduzioni

zare centrali solari che, utilizzando turbine, convertissero il calore immagazzi-

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nato in energia elettrica ma questi esperimenti sono sostanzialmente falliti per

impianti ad energia solare in estate esso riesce a controbilanciare la maggiore

la bassa resa di queste centrali rapportate con gli alti costi di gestione e con la

domanda domestica dovuta ai condizionatori.

discontinuità della fornitura elettrica (si veda però quanto detto per i pannelli a concentrazione di ultima generazione). I pannelli fotovoltaici vengono utiliz-

Attualmente la maggior parte degli studi si concentrano su nuove generazioni

zati prevalentemente per alimentare dispositivi distanti dalle reti elettriche (sonde

di celle fotovoltaiche dotate di una maggior efficienza di quelle attuali o su celle

spaziali, ripetitori telefonici in alta montagna, ecc.) o con richieste energetiche

fotovoltaiche dotate di un’efficienza simile a quella delle celle attuali ma molto

talmente ridotte che un allacciamento alla rete elettrica risulterebbe antiecono-

più economiche. Studi più ambiziosi puntano alla realizzazione di centrali solari

mico (segnaletica stradale luminosa, parchimetri, ecc.) e sconveniente dal punto

orbitanti. Queste centrali dovrebbero raccogliere i raggi solari direttamente nello

di vista organizzativo. Ovviamente questi dispositivi devono essere dotati di ac-

spazio e trasmettere la potenza assorbita sulla Terra per mezzo di microonde o

cumulatori in grado di accumulare la corrente elettrica prodotta in eccesso du-

raggi laser. Gli attuali progetti di costruzione prevedono l’installazione di queste

rante la giornata per alimentare le apparecchiature durante le ore notturne e

centrali nel 2040.

durante i periodi nuvolosi.

La tecnologia fotovoltaica è indicata per produrre elettricità in zone isolate, me-

Con le attuali tecnologie i pannelli fotovoltaici sono sensibili anche alla radia-

diante la realizzazione di piccoli impianti. Attualmente l’evoluzione tecnologica

zione infrarossa (invisibile) dei raggi solari e dunque producono corrente anche

rende possibili anche impianti tipicamente energetici avvalendosi di sistemi ibridi,

in caso di tempo nuvoloso e pioggia.

come ad esempio fotovoltaico e termico.

La quantità d’energia erogata è tuttavia variabile e difficilmente prevedibile, que-

In tutto il mondo, sono attualmente allo studio nuove tecnologie e nuovi sistemi

sta discontinuità rende difficile soddisfare in ogni momento la domanda di cor-

per sfruttare l’energia del sole allo scopo di creare le prime vere centrali so-

rente, a meno di una produzione con un largo margine di sicurezza al di sopra

lari: citiamo ad esempio le centrali CRS, ossia Central Receiver System (es.

dei picchi annuali di domanda. Perciò il solare è un impianto intermittente che

progetto PS10), e la torre solare australiana realizzata dall’EnviroMission Ltd di

fornisce energia in modo discontinuo, essendo però il picco di produzione degli

Melbourne.

The Watercone

www.watercone.com Il Watercone è una unità conico, autoportante e impilabile, in policarbonato trasparente termoformabile, equipaggiato con un tappo a vite e dotato di un becco a punta e di un ripiegamento verso l’interno che permette la raccolta dell’acqua alla base. Tecnicamente parlando si tratta di un’ancora solare. La sua struttura in policarbonato, resistente ai raggi UV, può essere utlizzata per 5 anni ogni giorno. Il materiale è atossico, non infiammabile e riciclabile al 100%. La padella nera per l’acqua salata è realizzata con PC riciclato al 100%. Anche quando il Watercone diventa vecchio e opaco, può ancora essere utilizzato per raccogliere l’acqua piovana o come contenitore per altre merci.

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Set di faretti + Pannello solare www.ilportaledelsole.it/

Il set di tre faretti attrezzati con un pannello solare. Il pannello solare, di dimensioni 17 x 14 x 2 cm e sostenuto da terra con un picchetto di 11 cm di altezza, trasforma la luce del sole in elettricità, ricaricando le batterie. Ogni faretto è collegato al pannello ed alle batterie ricaricabili tramite un cavo lungo 3 m con la possibilità di collegare al pannello solo il numero dei faretti che si desidera utilizzare. Il vantaggio di avere il pannello solare separato consiste nel poter scegliere più liberamente la posizione dei faretti, che potranno essere collocati anche in ombra.

45 stelline per il giardino www.ilportaledelsole.it/

45 stelline per il giardino è un filo, composto appunto da 45 stelline luminose, alimentato da un pannello ad energia solare. Il pannello durante il giorno ricarica le batterie e la sera un sensore di luminosità fa accendere automaticamente le stelline, permettendoti di illuminare una siepe, un albero di Natale, una pianta da vaso, ecc. Le batterie completamente cariche consentono l’accensione continuativa delle stelline per circa 8 ore. Sulle batterie è inserito un interruttore on/off, per far accendere le luci solo quando necessario.

Iside

www.ilportaledelsole.it/ Iside è una lampada solare a led. Dotata di autonomia fino a 24 ore, può rimanere accesa tutta la notte anche durante la stagione invernale, se le batterie sono ben cariche. Il pannello da 1,5 W è in silicio amorfo per assicurare la miglior sensibilità alla luce diffusa e quindi una sufficiente ricarica anche in giornate di sole non pieno. La struttura solida ed elegante in acciaio verniciato nero è alta 138 cm. La lampada è composta da 10 led (5 a luce bianca + 5 led a luce ambra ad alta luminosità, con un minimo di 60.000 ore di funzionamento). Possibilità di ricarica anche tramite alimentatore a 220V (opzionale). Accensione automatica al tramonto con crepuscolare . Interruttore manuale di accensione e spegnimento. Completo di accumulatori al Ni Mh che vengono ricaricati con la luce del sole.

Lampioncino Universe www.ilportaledelsole.it/

Universe è un lampioncino con lampada fluorescente da 4 W e con 6h di autonomia. Grazie al sensore crepuscolare la lampada si accende automaticamente al calar del sole. Possibilità di installazione nel terreno o a parete. Fino a 7 ore di illuminazione notturna nel periodo estivo. Batterie ricaricabili. Lampada fluorescente da 4 W (140 lm, 35 lx a 0,3 mm). Pannello solare inclinabile da 1,2 Wp in silicio monocristallio. Struttura in materiale plastico resistente agli UV. Completa di accessori per il montaggio a parete e per il fissaggio a terra. Riflettore ad alta lucentezza. Interrutore per la messa in funzione. Interruttore per ridurre l’intensità luminosa. Ingresso per alimentatore di rete. Altezza da terra: 550mm. Diametro della testa: 240mm.

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Magnetic Umbrella Solar Light

www.gardeners.com; www.thegreenhead.com I faretti Magnetic Umbrella Solar Light sono resistenti agli agenti atmosferici e completamente indipendenti. Queste luci hanno una cella solare sul lato superiore dell’ombrello e 4 LED sul lato inferiore. Le due metà sono tenute insieme da due potenti magneti, cosicchè l’apparecchio può essere montato su un ombrello, una tenda o una superficie tessile di altro tipo. Ideale per ombrelloni e tende da sole.

Solar Shoki Lantern www.gaiam.com/

Shoki è una lanterna dall’estetica di ispirazione giapponese funzionante ad energia solare. Si accende automaticamente al calar della notte. I led di colore giallo sono racchiusi in un tessuto di nylon simile a carta, resistente alle intemperie. Include la batteria ricaricabile AAA e gancio in metallo.

Solar Mosquito Guard www.gaiam.com Solar Mosquito Guard è un dispositivo tascabile che emette suoni con onda ad alta frequenza che respinge alcune specie di zanzare. Include clip da cintura e portachiavi. La batteria si ricarica completamente in tre ore di luce solare.

Doccia solare www.piscina.it

Doccia ad acqua calda riscaldata con l’energia solare. Il piedistallo della doccia solare, costituito da un serbatoio ad effetto serra, una volta posto alla luce del sole per circa 2 ore, provoca il riscaldamento degli 8 litri di acqua in esso contenuti fino ad oltre 60° di temperatura. Da questo momento, miscelando opportunamente l’acqua caldissima con quella proveniente dal rubinetto, si possono ottenere più di 60 litri di acqua tiepida a circa 30° che permettono di fare una serie di piacevoli docce all’esterno. L Le docce ottenibili in sequenza sono circa 4 o 5, ma se vi sono intervalli di almeno 5 minuti tra un’erogazione e l’altra possono arrivare a 7 o 8. La doccia poi lasciata al sole si riscalda di nuovo rapidamente per cui le docce ottenibili nella giornata sono veramente numerose.

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Doccia solare RIO www.piscina.it

RIO è una doccia solare dotata di un selettore di getto a 4 posizioni e un serbatoio di 23 litri. L’acqua si riscalda grazie ad un captatore a 360° d’esposizione al sole; inoltre un miscelatore d’acqua (calda/fredda) porta l’acqua a una temperatura utile a poter essere usata dalla doccia.

Doccia solare in teck GIORDANO www.piscina.it

Giordano è una doccia solare con 20 litri di capacità, economica e facile da installare. Essa ha un sensore SOLTUB® che permette di catturare e di immagazzinare in maniera ottimale i raggi solari. La componentistica e le dimensioni di SOLTUB® sono state studiate per ottenere una resa ottimale nel periodo estivo. L’utilizzo di SOLTUB® va da Maggio ad Ottobre ed unicamente durante la giornata.Un millilitro di SOLTUB® produce circa 40 kW a stagione gratuitamente. Altezza 2,30 m.

Elio

www.termotend.com Elio è un essiccatore solare per alimenti, piante aromatiche ed officinali, particolarmente adatto ad un utilizzo famigliare o per piccole produzioni. Le sue caratteristiche lo rendono utile in tutte quelle attività di trattamento e di conservazione in cui si intenda mantenere la piena continuità dei processi di agricoltura biologica e biodinamica. L’impiego del policarbonato nelle pareti della camera di essiccazione, oltre a conferire ottime caratteristiche di robustezza e durata nel tempo, opera una buona schermatura dai raggi UVA, consentendo una buona conservazione delle caratteristiche cromatiche ed organolettiche dei prodotti. Elio è realizzato in legno e trattato con vernici pastello grezzo ed impregnanti ad acqua.

Didimo

www.ecoblog.it Didimo è un sistema abbinato ai pannelli fotovoltaici che produce contemporaneamente elettricità ed aria calda. L’aria, viene scaldata scorrendo al di sotto dei pannelli e viene convogliata nell’impianto di essiccazione. La temperatura dell’aria che esce da Didimo varia a seconda delle stagioni da 25° a 40° (l’aria in ingresso in estate è già a 29°-34°). Didimo è un tetto, è un sistema comodo e semplice di fissaggio di pannelli fotovoltaici, è un convogliatore di aria che raffreddando i pannelli fotovoltaici ne aumenta le loro prestazioni e in uscita l’aria è più calda e secca. Per ogni kW di energia elettrica prodotta si possono ricavare 4-5 kW termici. L’aria calda e secca prodotta da Didimo può essere utilizzata anche per l’essiccazione di erbe officinali e di fieno prodotti dalle aziende agricole.

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Parans Solar Light www.parans.com

Grazie a questo sistema la luce solare viene convogliata all’interno di un edificio grazie ad un sistema di fibre ottiche le cui estremità esterne sono esposte al sole, mentre quelle interne raccolgono la luce e la ridiffondono nell’edificio grazie alle Luminaries Parans. Il pannello solare Parans può essere applicato ad ogni tipo di copertura o in qualsiasi punto ben soleggiato. I cavi di fibre ottiche, con il loro diametro inferiore al cm, sono in grado di raggiungere ogni parte dell’edificio.

DAY RAY Flexible Daylight www.dayray.com

La tecnologia brevettata di DayRay flessibile della Daylighting ™ è costituita da fibre di polimeri flessibili che traportano la luce del giorno all’interno di un edificio. I collettori possono posizionarsi ovunque, su una parete esterna o su un tetto, e catturare la luce, anche nelle giornate nuvolose. I collettori di DayRay™ lavorano anche senza la luce diretta del sole e sono efficaci ovunque vi sia una fonte di luce naturale disponibile. L’installazione è semplice e ha un minimo impatto strutturale. I collettori, essendo molto compatti, possono essere montati su soffitti, pareti o pavimenti. Se si aggiunge al DayRay anche il suo schema di uscita è possibile integrare le luci artificiali e quella naturale con maggiore facilità.

SunHope Solar Balloons

www.inhabitat.com; www.geotectura.com/ Joseph Cory, di Geotectura ha realizzato questo sistema per ricavare energia sfruttando il cielo. In collaborazione con l’industria aerospaziale Technion e con il dottor Pini Gurfil, Cory ha sviluppato una serie di piattaforme riempite d’elio e rivestite in tessuto a cui sono state applicate celle fotovoltaiche solari. Soprannominato Sunhope, il progetto si sta dimostrando una grande promessa, come un sistema a basso costo d’implementazione, che sarebbe in grado di sfruttare l’energia solare, pur mantenendo una minuscola impronta ambientale.

Il basso impatto ambientale del sistema dipende dal fatto che, volando nei cieli, i palloni non occupano spazio terrestre utile all’agricoltura o ai boschi. Inoltre essi sono composti da tessuto, celle fotovoltaiche, un pannello di controllo, un cavo di alimentazione per l’elio e uno che trasporta l’energia accumulata. Per le sue caratteristiche potrebbe essere usato nel campo residenziale in quanto l’energia prodotta da uno o due palloni è in grado di soddisfare il fabbisogno di una casa e più palloni collegati insieme sono in grado di alimentare anche piccole comunità.

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CoolHeart Solar Balloons

www.inhabitat.com; www.coolearthsolar.com CoolHeart è un sistema di pannelli fotovoltaici galleggianti, resi lucidi per attirare maggiore luce solare ed ottenere una maggiore efficienza con un minor numero di materiali. Si tratta di un pallone leggero a forma di scodella che consente alla luce del sole di essere convogliata nel suo centro, dove si trovano i pannelli, senza dover seguire il movimento del sole durante il giorno. Il pallone è diviso in due parti: una realizzata con un materiale lucido come uno specchio, l’altra fatta di un polimero trasparente. I palloni sono posizionati in gruppo e convogliati così in un solo sistema di alimentazione.

La forma sferica del pallone assicura che, fino a quando il sole splende su di essa, la luce si concentra sulla cella solare. CoolEarth sostiene che, utilizzando questa tecnologia, si possa ottenere energia solare al costo del gas naturale. I palloni non sono stati pensati per uso residenziale, per via della loro dimensione che li rende poco maneggevoli per la maggior parte degli usi urbani.

BCK Solar Cooker

www.indexaward.dk; www.bcksolar.com.ar/ BCK Solar Cooker è un contenitore portatile usato per la cottura e la conservazione degli alimenti all’aperto, progettato da Javier Bertani, Castro Ezequiel & Kade Vera. Il design del prodotto rispetta i codici e il linguaggio della tipologia dei prodotti utilizzati per le attività di campeggio e outdoor, in questo modo l’utente può integrare gli aspetti funzionali del cooker con le operazioni in un ambiente naturale. Dal punto di vista funzionale, il prodotto ha il vantaggio di risolvere i diversi inconvenienti di cucinare all’aperto. Il cibo è facile da cucinare, e la pentola, che si riassembla in un solo prodotto, è trasportabile e molto pratica da usare.

Prometheus Solar Cooker www.solarenergyltd.net/

Il fornello è un piatto di 132 cm di diametro. La potenza del sole è concentrata all’interno del piatto grazie a 175 specchi piani. Il fornello si racchiude in una scatola da 52 cm di lato che pesa 5 kg e ci vuole un’ora per montarlo. Il fornello viene allineato ai raggi solari grazie ad un dispositivo di puntamento integrato e deve essere spostato circa ogni mezzora. Il forno può raggiungere temperature superiori ai 250 º C. Comportandosi quindi come un semplice forno elettrico, con tempi di cottura più o meno uguali, il fornello è realizzato da due superfici polimeriche resistenti all’acqua.

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Sport Solar Oven

www.gaiam.com; www.solarovens.org Sport Solar Oven è un kit per cucinare con l’energia solare, ideale da utilizzare in cortile, in campeggio, durante gite in barca e picnic. Esso è in grado di cuocere cibi in meno di 4 ore, anche con il cielo nuvoloso. Il kit comprende due vasi, un termometro da forno, un pastorizzatore, un indicatore dell’acqua e un ricettario.

Sun Oven

www.gaiam.com Il Sun Oven è un fornello solare portatile che pesa solo 21 kg. E’ molto robusto, rinforzato in fibra di vetro e con il coperchio in vetro temperato. Il riflettore si piega e si richiude su se stesso per un più facile trasporto. E’ completamente regolabile e viene fornito con un termometro incorporato. Le dimensioni interne del forno sono 14” x 14” x 9” e le temperature raggiungibili sono intorno ai 400° C. Dopo il preriscaldamento, il forno cucina una tazza di riso in 35 a 45 minuti.

The Hot Pot Simple Solar Cooker www.gaiam.com

Questo forno solare a basso costo e ad alte prestazioni è in grado di produrre temperature di cottura in meno di un’ora e può essere usato per un massimo di 6 ore. Ideale per prodotti da forno o stufati a cottura lenta, Hot Pot Simple Solar Cooker comprende una pentola di acciaio smaltato e un riflettore. I lati del riflettore sono in alluminio e sono orientabili per convogliare più facilmente i raggi solari. Il forno può raggiungere temperature fino a 350-400°.

Solar Sport Oven with reflector www.gaiam.com

Solar Sport Oven è un kit per cucinare con l’energia solare, ideale da utilizzare in cortile, in campeggio, durante gite in barca e picnic. Esso comprende due vasi, un riflettore solare (per un aumento della temperatura nelle giornate fredde o nuvolose), un termometro da forno, un pastorizzatore, un indicatore dell’acqua e un ricettario. Il Solar Sport Oven è facile da trasportare e da conservare. E’ costruito con bottiglie di plastica riciclata e alluminio. E’ efficiente, ecologico, conveniente e divertente all’uso. E’ appositamente progettato per mantenere costante e moderata (210-260 F) la temperatura di cottura, e può raggiungere temperature di 300 F in regioni equatoriali.

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Solar Cooker Camper’s Kit www.solarcookers.org

Solar Cooker Camper’s Kit è un kit da campeggio per cucinare con il sole, costituito da una pelle riflettente per convogliare i raggi solari.

Sunheater Solar Pool Heating System www.smartpool.com Sunheater Solar Pool Heating System è un sistema solare di riscaldamento per le piscine economico e di facile installazione. Usando la pompa della piscina, l’acqua viene pompata automaticamente attraverso il collettore solare. Mentre passa attraverso il collettore, l’acqua viene riscaldata. L’acqua riscaldata viene rinviata nella piscina, attraverso le inee di ritorno. Il sistema è fatto di polipropilene resistente che non arruginisce, non si corrode e non si squama. Il collettore è reversibile.

Veil Solar Shade www.buronorth.com Nato da un’iniziativa finanziata dal governo, il Veil Solar Shade è un concept di Buro North Studio pensato per i cortili delle scuole primarie australiane che mira ad integrare la raccolta dell’energia solare in una forma che sia al contempo pratica, in quanto fornisce ombra e raccoglie energia, ed evocativa. Il lato esterno del Veil Solar Shade è caratterizzato da una pelle dotata di cellule fotovoltaiche che viene sempre direzionato verso il sole. Infatti tutto il corpo dell’oggetto ruota seguendo l’andamento del sole. La parte inferiore del paralume è dotato di uno schermo che monitora ed indica istantaneamente la quantità di energia in fase di raccolta, indicando anche il corretto (LED verde) o scorretto (LED rosso) direzionamento delle celle fotovoltaiche e dell’oggetto stesso rispetto al sole.

Sunbrella

www.yankodesign.com Sunbrella prende ispirazione dalla forma dell’ombrellone, fornendo ombra, ma sulla sua superficie esterna è caratterizzata da cellule fotovoltaiche che raccolgono l’energia solare. Esso ha un diametro di 6’ e il suo pannello solare è in grado di produrre 282 W. Grazie ad un piccolo plug in è possibile integrare anche un piccolo ventilatore. Le parti sono tutte regolabili per facilitare l’orientamento verso i raggi solari del pannello e le celle solari spheral usate per il pannello sono molto durevoli, leggero e flessibile. Il Sunbrella è stato progettato per uso personale e per uso commerciale (hotel, ristoranti, ecc.).

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Il vento e l’energia eolica

L’energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia. Attualmente viene per lo più convertita in elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l’energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e preindustriali. Prima tra tutte le energie rinnovabili per il rapporto costo/produzione, è stata anche la prima fonte energetica rinnovabile usata dall’uomo. Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico: - generatori eolici ad asse verticale - generatori eolici ad asse orizzontale Essa è pensata tenendo presente sia una produzione centralizzata in impianti da porre in luoghi alti e ventilati, sia un eventuale decentramento energetico, per il quale ogni Comune ha impianti di piccola taglia, composti da un numero esiguo di pale (1-3 turbine da 3-4 MW) con le quali genera in loco l’energia consumata dai suoi abitanti. Il tempo di installazione di un impianto è molto breve; fatti i rilievi sul campo per misurare la velocità del vento e la potenza elettrica producibile, si tratta di trasportare le pale eoliche e fermarle nel terreno. Il tempo di progettazione e costruzione di altre centrali (idroelettriche, termoelettriche,ecc.) è superiore a 4 anni. Nonostante le intenzioni siano le migliori, la mancanza di una legge quadro o di un testo unico sulle energie eoliche, diversamente dal solare, è considerata una delle cause della lenta diffusione della tecnologia rispetto all’estero. Benché l’eolico sia l’energia meno costosa, non è né massicciamente richiesto dai produttori elettrici che potrebbero rivenderlo al costo del kWh attuale con maggiori profitti, né è la prima quantità d’energia ad essere venduta nella “Borsa elettrica” che pur abbina domanda e offerta di energia in base al prezzo del kWh elettrico (l’eolico, avendo il prezzo per kWh più basso e conveniente, dovrebbe collocarsi subito). I primi mulini a vento europei pompavano acqua o muovevano le macine per triturare i cereali. In Olanda erano utilizzati per pompare l’acqua dei “polder”, migliorando notevolmente il drenaggio dopo la costruzione delle dighe. I mulini olandesi, i più grandi del tempo, divennero e rimasero il simbolo della nazione. Questi mulini erano

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formati da telai in legno sui quali era fissata la tela che formava, così, delle vele

diale installata è quadruplicata.

spinte in rotazione dal vento. Nel corso del XIX secolo entrarono in funzione migliaia di mulini a vento sia in Europa, sia in America, soprattutto per scopi di

Per “minieolico” si intendono piccoli impianti, da installare in parchi o spiagge

irrigazione. In seguito, con l’invenzione delle macchine a vapore, vennero abban-

di fattorie, villaggi o ville. Per questi impianti casalinghi il prezzo di installazione

donati per il costo del carbone, allora a buon mercato.

risulta più elevato, attestandosi attorno ai 1500-3000 € al kW, questo perché il

Negli anni Settanta l’aumento dei costi energetici ha ridestato l’interesse per le

mercato di questo tipo di impianti è ancora poco sviluppato, anche a causa delle

macchine che utilizzano la forza del vento. Così molte nazioni hanno aumentato

normative che, a differenza degli impianti fotovoltaici, in quasi tutta Europa ne

i fondi per la ricerca e lo sviluppo dell’energia eolica.

disincentivano l’uso, sulla scia di un pensiero diffuso soprattutto nei decenni passati, che vedeva nelle turbine eoliche grossi problemi di impatto paesaggistico.

Grazie ai recenti sviluppi tecnologici l’energia eolica inizia ad essere economi-

Considerazione oggi in completo processo di revisione anche grazie all’intervento

camente vantaggiosa. Il costo di installazione dell’eolico è relativamente basso

di progettisti, designer e paesaggisti.

(intorno a 1,5 € per W) se raffrontato ad altre tecnologie come ad esempio il fotovoltaico (circa 5 € per W).

L’efficienza massima di un impianto eolico può essere calcolata utilizzando la

Al 2004, secondo l’International Energy Agency, il costo medio di produzione

“Legge di Betz”, che mostra come l’energia massima che un generatore qua-

dell’energia eolica sarebbe compreso tra 0,04-0,08 €/kWh, anche se stime più

lunque possa produrre (ad esempio una pala eolica) sia il 59,3% di quella pos-

recenti indicherebbero un costo ancora inferiore che farebbe presupporre nel

seduta dal vento che gli passa attraverso. Tale efficienza è molto difficile da rag-

breve termine un costo di 0,03 €/kWh del tutto concorrenziale rispetto ai costi

giungere, e un aerogeneratore con un’efficienza compresa tra il 40% al 50%

dell’energia generata da fonti convenzionali (negli ultimi dieci anni la riduzione

viene considerato ottimo.

del costo di produzione di energia da fonti eoliche si è attestata sul 30%-50% e si

Gli impianti eolici consentono grosse economie di scala, che abbattono il costo

prevede che la tendenza rimanga costante).

del chilowattora elettrico con l’utilizzo di pale lunghe ed efficienti dalla produzione di diversi megawatt ciascuna.

Attualmente il costo di installazione in Italia, facendo riferimento ad impianti con

Tali impianti hanno però un rilevante impatto ambientale, per quanto riguarda

una potenza nominale superiore ai 600 kW, varia tra gli 850 e i 1300 €/kW, il

il paesaggio. Una maggiore potenza elettrica in termini di megawatt significa

prezzo ovviamente varia secondo la complessità dell’orografia del terreno in cui

grossi risparmi sui costi di produzione, ma anche pale più lunghe e visibili da

l’impianto vada installato. Detto questo una centrale di 10 MW, allacciata quindi

grandi distanze. Un colore verde, nel tentativo di “mimetizzare” gli aerogeneratori

alla rete in AT, costerebbe tra gli 8 e i 13 milioni di euro, mentre per una centrale

all’interno del paesaggio, attenua in minima parte il problema, date le altezze

allacciata alla rete di MT (3-4 MW) il costo si comprime tra 0,9 e 1,2 milioni €/

degli impianti. Per questo motivo, nonostante la suddetta maggiore economicità

MW. Gli unici capitoli di spesa totale riguardano solamente l’installazione e la

ed efficienza degli impianti di grossa scala, per lo più si decide per una soluzione

manutenzione, essendo la fonte produttrice di energia (il vento) gratis.

di compromesso tra il ritorno economico, che spinge verso impianti più grandi, e

In relazione alla superficie occupata, una centrale eolica non toglie la possibi-

l’impatto paesaggistico.

lità di continuare le precedenti attività su quel terreno. In alcuni paesi come la Danimarca la corrente prodotta con questo sistema ha raggiunto lo straordinario

I generatori eolici a partire dal 1985 hanno migliorato drasticamente il rendimento,

obiettivo del 23% del fabbisogno nazionale. Altri stati all’avanguardia sono la

dimensioni e costi e continuano a farlo: ecco perché i numeri dati in seguito sono

Spagna 9% e la Germania 7%. L’Italia invece è settima nella classifica delle

da ritenersi provvisori. Tali generatori sono riusciti a passare da una produzione

nazioni con le maggiori capacità installate. Tra il 2000 e il 2006, la capacità mon-

di pochi kilowatt di potenza, a punte di 3 MW per i più efficienti e una produzione

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tipica del mercato attuale di 1,5 MW, con una velocità del vento minima di 3-4

chine molto più grandi di quelle attualmente prodotte: i requisiti statici e dinamici

m/s.

che bisogna rispettare non consentono di ipotizzare rotori con diametri molto

Un generatore sia ad asse verticale che orizzontale richiede una velocità mi-

superiori a 100 m e altezze di torre maggiori di 180 m.

nima del vento (cut-in) di 3-5 m/s ed eroga la potenza di progetto ad una velo-

Queste dimensioni, per altro, riguardano macchine per esclusiva installazione

cità del vento di 12-14 m/s. Ad elevate velocità (20-25 m/s, velocità di cut-off)

off-shore. Le macchine on-shore più grandi hanno diametri di rotore di 70 m e

l’aerogeneratore viene bloccato dal sistema frenante per ragioni di sicurezza.

altezze di torre di 130 m. In una macchina siffatta il raggio della base supera i

Il bloccaggio può avvenire con veri e propri freni che bloccano il rotore, o con

20 m. La velocità del vento cresce con la distanza dal suolo. Questa è la princi-

metodi che si basano sul fenomeno dello stallo e “nascondono le pale al vento”.

pale ragione per la quale i costruttori di aerogeneratori tradizionali spingono le

Esistono anche generatori a pale mobili che seguono l’inclinazione del vento,

torri a quote così elevate. La crescita dell’altezza, insieme al diametro del rotore

mantenendo costante la quantità di elettricità prodotta dall’aerogeneratore, e a

che essa rende possibile, sono la causa delle complicazioni statiche dell’intera

doppia elica, per raddoppiare la potenza elettrica prodotta. Non mancano ge-

macchina, che impone fondazioni complesse e costose e strategie sofisticate di

neratori silenziosi; il problema principale resta la dimensione delle pale e la man-

ricovero in caso di improvvise raffiche di vento troppo forte.

canza di generatori a “micropale” non visibili a occhio nudo che risolverebbero

Macchine eoliche ad asse verticale sono state concepite e realizzate fin dal 1920.

l’impatto negativo sul paesaggio.

La sostanziale minore efficienza rispetto a quelle con asse orizzontale (30%) ne

Una notevole potenza elettrica viene dissipata nel rotore che deve avere una

ha di fatto confinato l’impiego nei laboratori. L’unica installazione industriale oggi

velocità di 3000 giri/minuto per erogare una corrente alla frequenza di rete di 50

esistente è quella di Altamont Pass in California, realizzata dalla FloWind nel

hz. I giri al minuto dell’aerogeneratore sono molto variabili come lo è la velocità

1997. L’installazione è in fase di smantellamento, a causa delle difficoltà econo-

del vento; ma la frequenza di rete deve essere costante a 50 hz, perciò i rotori

miche del costruttore, che è in bancarotta.

vengono collegati a una serie di inverter prima di immettere l’energia in rete.

Negli ultimi tempi, tuttavia, si è cercato di ottimizzare molto queste macchine,

La cinematica del generatore eolico è caratterizzata da bassi attriti, assenza di

rendendole molto competitive: taluni asseriscono che gli ultimi prototipi, funzio-

surriscaldamento e di un sistema di refrigeranti (olio ed acqua) e un costo di ma-

nando in molte più ore l’anno rispetto a quelle ad asse orizzontale, hanno un

nutenzione pressoché nullo.

rendimento complessivo maggiore.

I principali produttori mondiali di aerogeneratori sono tedeschi e danesi: Vestas, Enercon, Siemens, Gamesa Eolica, GE Wind, Nordex, NedWind, Enron Wind.

Esiste in Italia un progetto radicalmente innovativo che consiste proprio in una

Sono circa 26 le aziende che producono gli aerogeneratori.

centrale eolica ad asse di rotazione verticale. Si tratta del “Kite Wind Generator” o “Kitegen”. Questo elimina tutti i problemi statici e dinamici che impediscono

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Generatori ad asse verticale

l’aumento della potenza (cioè delle dimensioni) ottenibile dagli aerogeneratori

Un generatore eolico ad asse verticale (VAWT - Vertical Axis Wind Turbines) è un

tradizionali.

tipo di macchina eolica contraddistinta da una ridotta quantità di parti mobili nella

Il problema di “catturare” il vento è risolto dall’idea di impiegare profili alari di

sua struttura, il che le conferisce un’alta resistenza alle forti raffiche di vento, e

potenza (Power Kites) solidali al perimetro della turbina. I profili alari di potenza

la possibilità di sfruttare qualsiasi direzione del vento senza doversi riorientare

volano secondo traiettorie prestabilite, che permettono di trasformare la forza

continuamente. È una macchina molto versatile, adatta all’uso domestico come

esercitata sui cavi in una coppia complessiva concorde che mette in rotazione le

alla produzione centralizzata di energia elettrica nell’ordine di gigawatt.

braccia di una giostra ad asse verticale. In pratica, i profili alari di potenza sono

Gli aerogeneratori tradizionali hanno, quasi senza eccezioni, l’asse di rotazione

le pale della turbina, che le consentono di ruotare intorno ad un asse verticale,

orizzontale. Questa caratteristica è il limite principale alla realizzazione di mac-

semplificando enormemente i problemi di fondazione e di rigidezza.


Ad agosto 2006 è stato costruito un primo prototipo dal nome Mobilegen.

in combinazione con altre fonti di energia, come l’idroelettrico, capaci di essere controllati. Tuttavia, nell’ambito di ampie reti di generatori, questo aspetto viene

Generatore ad asse orizzontale

smorzato.

Un generatore eolico ad asse orizzontale (HAWT - Horizontal Axis Wind Tur-

- recentemente, le autorità preposte al controllo del traffico aereo di alcuni pae-

bines) è formato da una torre in acciaio di altezze che si aggirano tra i 60 e i 100

si hanno avanzato delle perplessità circa l’installazione di nuovi parchi eolici:

m sulla cui sommità si trova un involucro (gondola) che contiene un generatore

essi sono in grado, in molti casi, di interferire con l’attività dei radar, i quali non

elettrico azionato da un rotore a pale lunghe circa 20 m (solitamente 2 o 3). Esso

riescono facilmente ad eliminare gli echi dovuti alle torri eoliche, a causa della

genera una potenza molto variabile: tipicamente 600 kW che equivale al fabbi-

loro elevata RCS (Radar Cross Section) e, soprattutto, delle pale in continua

sogno elettrico giornaliero di 500 famiglie.

rotazione che un sistema di telerilevamento può scambiare erroneamente per

Il mulino a vento è un esempio storico di generatore ad asse orizzontale. Come

velivoli in movimento.

i generatori ad asse verticale anche quelli ad asse orizzontale richiedono una velocità minima di 3-5 m/s ed erogano la potenza di progetto ad una velocità del vento di 12-14 m/s. Ad elevate velocità (20/25 m/s) l’aerogeneratore viene bloccato dal sistema frenante per ragioni di sicurezza. Gli aspetti negativi delle turbine eoliche sono diversi: - l’impatto ambientale, seppur rivalutato negli ultimi anni, è un grosso disincentivo all’istallazione di questo genere di impianti. Nella gran parte dei casi infatti i luoghi più ventosi risultano essere le cime ed i pendii di colline e montagne, spesso luoghi dove la natura viene protetta e dove gli impianti eolici risultano visibili anche da grande distanza, con un impatto paesaggistico in alcuni casi non tollerabile. Inoltre generano un lieve inquinamento acustico, che in ecosistemi delicati potrebbe influenzare la vita delle specie animali presenti. La turbina eolica fornisce potenze analoghe con un impatto paesaggistico molto più contenuto: di dimensioni molto più compatte, possiede un rotore e un numero elevato di micropale lunghe pochi centimetri. - è opinione diffusa che gli impianti eolici possano essere pericolosi per l’avifauna, uccidendo gli uccelli che vi volano in mezzo. In realtà, gli studi condotti hanno rilevato una mortalità bassissima e molto inferiore a quella causata dalle finestre dei normali edifici e dalle automobili. - un altro problema, per ora marginale, ma importante per produzioni in larga scala, è l’intermittenza (o “aleatorietà”) della potenza elettrica prodotta. Il vento, analogamente al Sole e differentemente dalle fonti di energia convenzionali, non fornisce energia continuamente ed omogeneamente e soprattutto non può essere controllato per adattare l’energia prodotta alla richiesta delle utenze, se non

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Air X 400

www.ecorete.it L’energia è prodotta grazie alle tre pale in fibra di carbonio per un diametro totale di 114 cm. Il prodotto non richiede una particolare manutenzione e può facilmente essere montato sopra un palo dal diametro di 48 mm circa. Il generatore eolico possiede un freno automatico che rallenta la rotazione delle pale in caso di vento particolarmente forte, evitando così danneggiamenti allo stesso. La notte i faretti si accendono automaticamente, grazie ad un sensore crepuscolare. Caratteristiche_Potenza max in uscita: 250 Wp, Tensione in uscita: 12V. Velocità del vento minima: 3 m/s. Diametro rotore: 114 cm. Regolatore di carica HRS913 per Rutland 913 a 12/24 V. Il controller HRS913 incorpora il regolatore per prevenire la sovraccarica della batteria. Possibilità di applicare un pannello solare fino 100 W.

Rutland 503

www.videomasteritalia.it Rutland 503 è un generatore eolico di semplice applicazione su palo. La turbina è una singola modellatura con 6 lame piane di sicurezza protette da un anello esterno. Costruito con materiali di uso marino è leggero, piccolo, sicuro ed efficiente più che mai per terra e mare. Caratteristiche_Potenza max in uscita: 60 Wp. Tensione in uscita: 12 V. Velocità del vento minima: 2,5 m/s. Diametro rotore: 510 mm. Peso: 3,5 Kg. Regolatore di carica HRS503. Il controller HRS503 incorpora il regolatore per prevenire la sovraccarica della batteria.

Rutland 913

www.videomasteritalia.it Rutland 913 è costruito con materiali resistenti ad alta affidabilità, anche sui mari. Inizia a rendere con una velocità del vento di appena 2,2 m/s. Dispone di protezione automatica in prolungate condizioni di vento forte, un unico modo di adattare le efficienti lame piane. Esso è un generatore eolico per terra e mare, utilizzabile anche in nautica. Caratteristiche_Potenza max in uscita: 250 Wp. Tensione in uscita: 12 V o versione a 24 V. Velocità del vento minima: 2,5 m/s. Diametro rotore: 910 mm. Peso: 10,5 Kg. Regolatore di carica HRS913: per Rutland 913 a 12/24 V. Il controller HRS913 incorpora il regolatore per prevenire la sovraccarica della batteria. Possibilità di applicare un pannello solare fino 100 W.

Southwest Air-Breeze www. Ilportaledelsole.it

Southwest Air-Breeze è un generatore eolico di ultima generazione, silenzioso, efficiente, adatto alle zone con poco vento. Caratteristiche_Potenza nominale: 200 W con vento a 12,5 m/sec (45 Km/h). Tensione 12 V. Produzione di energia: 30 kWh/ mese con vento a soli 18 Km/h. Massima velocità tollerata del vento: 177 Km/h. Velocità vento di avvio: 2,68 m/sec (10 Km/h). Pale: 3. Peso: 5,9 Kg , Dimensioni imballo 686 x 318 x 229 mm. Alternatore Brushless alta efficienza. Diametro rotore mm: 117 cm

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Quietrevolution – QR5 www.quietrevolution.co.uk

Il quietrevolution (QR) è stato progettato in risposta alla crescente domanda di turbine a vento che funzionano bene in ambiente urbano, dove il vento e le velocità sono più bassi e la direzione del vento cambia di frequente. L’elegante turbina elicoidale (twisted) assicura una buona prestazione e garanzia di soliditò anche con venti turbolenti. Un’attenzione particolare durante la progettazione della turbina è stata dedicata all’eliminazione del rumore e delle vibrazioni. Quietrevolution è compatto e facile da integrare. La manutenzione può essere limitata a un’ispezione annuale. Alcuni esemplari sono già installati in amministrazioni pubbliche, scuole e università. La notte i faretti si accendono automaticamente, grazie ad un sensore crepuscolare. Caratteristiche_Dimensioni fisiche: alta 5 m x 3,1 m di diametro. Generatore: azionamento diretto, integrati a livello meccanico, generatore sigillato con magneti permanenti. Controllo di potenza: il picco di potenza di monitoraggio ottimizza costantemente l’uscita della turbina per tutti i siti e windspeeds. Modalità di funzionamento: velocità massima del vento 16 m/s, velocità minima del vento 4,5 m/s Design vita: 25 anni (ispezioni annuali consigliate) Costruzione pale del rotore resina: fibra di carbonio e resina epossidica e bracci di connessione Freno di arresto: la frenata di velocità massima supera i 14m/s di velocità del vento, spegnimento automatico oltre la velocità massima del vento (oltre i 16 m/s). Montaggio a tetto: alberi 3.5 m / 6 m

Aero2Gen

www. elettrocenter.com Aero2Gen è un generatore eolico di semplice applicazione su palo. La turbina ha 5 lame piane e il diametro del rotore è di 580 mm

Energy Ball 2,5

www.bluminipower.it/ Energy Ball 2,5 è un aerogeneratore ad asse orizzontale pensato per l’utenza residenziale, per la piccola impresa agricola o di servizio. Esso è dotato di 8 pale, in vetroresina rinforzata, con rotazione antioraria (vista frontale). Caratteristiche_Potenza massima 2500 W. Velocità di rotazione variabile. Diametro rotore 1,98 m. Area spazzata: 3,1 m2. Generatore sincrono a magneti permanenti e flusso radiale. La torre è in tubolare autoportante, standard di 12 m (15 m opzionale).

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Energy Ball 0,5

www.bluminipower.it Energy Ball 0,5 è un aerogeneratore pensato per l’utenza residenziale, per la piccola impresa agricola o di servizio. Esso è dotato di 6 Pale, in vetroresina rinforzata, con rotazione antioraria (vista frontale). Caratteristiche_Potenza massima 500 W. Asse orizzontale. Velocità di rotazione variabile. Diametro rotore 110 cm Area spazzata 1 m2. Generatore sincrono a magneti permanenti e flusso radiale. La torre è in tubolare autoportante, standard di 9 m (11 m opzionale).

Maestrale Forza 20 www.bluminipower.it

Maestrale Forza 20 è un aerogeneratore pensato per l’utenza residenziale, per la piccola impresa agricola o di servizio. . Esso è dotato di 3 Pale, in materiale GFRP (tecnologia RTM), con rotazione oraria (vista frontale). Caratteristiche_Potenza nominale 20 kW. Asse orizzontale sopravento direct driver. Velocità di rotazione variabile. Diametro rotore 815 cm. Area spazzata 50,3 m2. Generatore sincrono a magneti permanenti e flusso assiale. La torre è in tubolare autoportante, standard di 18 m (12 m e 24 m opzionali).

Eolienne

www.corriere.it Eolienne è un microgeneratore eolico, ideato da Philippe Starck, da montare sul tetto di casa che riduce fino all’80% il fabbisogno energetico tradizionale. Il rendimento è ovviamente legato a molti fattori, primo fra tutti l’esposizione a venti. Prodotto da un’azienda italiana, la toscana Pramac, specializzata nella produzione di generatori elettrici e componenti per impianti fotovoltaici.

Laddermill

www.bluminipower.it Laddermill è un aquilone di 10 m2, in grado di impiegare le correnti eoliche ad alta quota per produrre energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 10 famiglie. l progetto dei ricercatori della University of Technology di Delft punta a sviluppare una tecnologia alternativa per incanalare l’energia delle correnti eoliche più potenti. Vengono sfruttate le qualità peculiari degli aquiloni tradizionali: un meccanismo a yo-yo permette di lasciare andare l’aquilone fino a oltre 800 m dal suolo, dove l’aria soffia a 7 m/s, e poi richiamarlo verso terra attraverso un cavo, creando energia attraverso la bobina su cui è avvolto il filo di controllo.

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Magenn Air Rotor System (MARS) www.magenn.com

Magenn Power MARS è una soluzione della Anywhere Wind Power ™ con notevoli vantaggi rispetto agli attuali e convenzionali sistemi di generatori eolici e sistemi di generatori diesel. I principali vantaggi sono: la distribuzione a livello mondiale, minori costi, migliore performance operativa e maggior salvaguardia ambientale. MARS è una turbina più leggera dell’aria, e che quindi fluttua in essa, che ruota su un asse orizzontale producendo energia elettrica. Questa energia elettrica viene trasferita lungo un cavo per essere utilizzata in tempo reale o per essere accumulata in un set di batterie per un uso successivo, o per essere collegata alla rete elettrica. MARS può fluttuare grazie all’elio che è contenuto nella sua camera d’aria e gli permette di salire ad una quota superiore rispetto alle turbine eoliche tradizionali. MARS cattura l’energia del vento disponibile da 6-100 m quasi ovunque.

Wind Belt Humdinger

www.humdingerwind.com; http://link.brightcove.com Wind Belt è l’invenzione del giovane californiano Shawn Frayne ed è sicuramente un congegno rivoluzionario. Piccolo, semplice ed economico permette di generare piccole quantità di energia anche con poco vento, condizione molto utile in quelle zone della terra dove gli elettrodotti sono inestistenti e dove le condizioni economiche non permettono installazioni di impianti eolici o fotovoltaici.

Wind Belt Humdinger

www.humdingerwind.com; http://link.brightcove.com Il principio è molto semplice e si basa sulle vibrazioni che il vento è capace di indurre in materiali sottili. Basti immaginare ai ponti che sotto l’effetto di un forte vento tendono sempre a vibrare. Frayne paragona la sua invenzione alle corde di uno strumento musicale che pizzicate vibrano. Ed è proprio da questa vibrazione, e con l’aiuto di due magneti e di due bobine, che WindBelt riesce a produrre energia.

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Wind Belt Humdinger

www.humdingerwind.com; http://link.brightcove.com Il principio è molto semplice e si basa sulle vibrazioni che il vento è capace di indurre in materiali sottili. Basti immaginare ai ponti, che sotto l’effetto di un forte vento tendono sempre a vibrare. Frayne paragona la sua invenzione alle corde di uno strumento musicale che pizzicate vibrano. Ed è proprio da questa vibrazione, e con l’aiuto di due magneti e di due bobine, che WindBelt riesce a produrre energia.

WNG - Windmill

www.inhabitat.com, www.indexaward.dk Wing è una turbina eolica portatile, di facile utilizzo e realizzata in un materiale simile alla tela ripiegabile. I progettisti, Ines Vlahović e Mladen Orešić, si sono ispirati ad un ombrellone, imitandone la forma. Quando la turbina eolica è in funzione, un piccolo generatore trasforma l’energia meccanica del vento in energia elettrica sufficiente a soddisfare i bisogni umani fondamentali. Piegato nella sua custodia, Wing è facilmente trasportabile e adatto ad uno stile di vita nomade.

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L’acqua e l’energia idroelettrica

L’energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell’energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d’acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica. L’energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli; per far questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime costante. L’acqua di un lago o di un bacino artificiale viene convogliata, attraverso condutture forzate, a valle trasformando così la sua energia potenziale in energia di pressione e cinetica grazie al distributore e alla turbina. L’energia cinetica viene poi trasformata attraverso il generatore elettrico, grazie al fenomeno dell’induzione elettromagnetica, in energia elettrica. Per permettere di immagazzinare energia e di averla a disposizione nel momento di maggiore richiesta, sono state messe a punto centrali idroelettriche di generazione e di pompaggio. Nelle centrali idroelettriche di pompaggio, l’acqua viene pompata nei serbatoi a monte sfruttando l’energia prodotta e non richiesta durante la notte cosicché di giorno, quando la richiesta di energia elettrica è maggiore, si può disporre di ulteriori masse d’acqua da cui produrre energia. Questi impianti permettono di immagazzinare energia nei momenti di disponibilità per utilizzarla nei momenti di bisogno. L’energia idroelettrica è una fonte di energia pulita (non vi sono emissioni) e rinnovabile, tuttavia la costruzione di dighe e grandi bacini artificiali, con l’allagamento di vasti terreni, può provocare lo sconvolgimento dell’ecosistema della zona con enormi danni ambientali, come è successo con la grande diga di Assuan in Egitto. La produzione di energia idroelettrica può avvenire anche attraverso lo sfruttamento del moto ondoso, delle maree e delle correnti marine. In questo caso si parla di energia mareomotrice.

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Turbina Pelton

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_Pelton Le Pelton sono turbine ad azione nelle quali uno o più ugelli (una turbina ad asse verticale può avere fino a sei ugelli, con una o due giranti) trasformano totalmente la pressione dell’acqua in energia cinetica. Ogni ugello crea un getto, la cui portata è regolata da una valvola a spillo. Solitamente sono dotate di un tegolo deflettore, che ha lo scopo di deviare il flusso dalle pale, in caso di brusco distacco di carico, in modo da evitare la fuga della turbina senza dover chiudere troppo velocemente la valvola di macchina, manovra che può causare colpi d’ariete intollerabili nella condotta. Il piano degli ugelli è sempre quello meridiano della girante. L’acqua abbandona le pale a velocità molto bassa (idealmente a velocità nulla) per cui la cassa, che contiene la ruota, non deve resistere a nessuna pressione e può quindi essere molto leggera.

Turbina Turgo

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_Pelton La Turgo è una turbina ad azione che può lavorare con salti tra i 15 ed i 300 m. Rispetto alla Pelton ha pale con forma e disposizione diverse ed il getto colpisce simultaneamente più pale, similmente alle turbine a vapore. Il volume d’acqua che una turbina Pelton può elaborare è limitato dal fatto che il flusso di ogni ugello possa interferire con quelli adiacenti, mentre la turbina Turgo non soffre di questo inconveniente. Il minor diametro necessario comporta, a parità di velocità periferica della girante, una maggiore velocità angolare, che consente quindi l’accoppiamento al generatore senza il moltiplicatore, con diminuzione dei costi ed aumento dell’affidabilità. Diffusa soprattutto in Europa, è consigliata per situazioni con notevole variazioni di afflussi ed acque torbide.

Turbina Cross - Flow

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_Pelton Turbina a flusso incrociato,viene anche chiamata turbina Banki-Michell o turbina Ossberger. Essa si utilizza con una gamma molto ampia di portate e salti tra 5 m e 200 m. Il suo rendimento massimo è inferiore all’87% e si mantiene costante quando la portata discende fino al 16% della nominale e può raggiungere una portata minima teorica inferiore al 10% della portata di progetto. L’acqua entra nella turbina attraverso un distributore e passa nel primo stadio della ruota, che funziona quasi completamente sommersa. Il flusso che abbandona il primo stadio cambia di direzione al centro della ruota e s’infila nel secondo stadio, totalmente ad azione. La ruota è costituita da due o più dischi paralleli, tra i quali si montano, vicino ai bordi, le pale, costituite da semplici lamiere piegate. Le ruote si prestano alla costruzione artigianale nei paesi in via di sviluppo, anche se non raggiungono i rendimenti dei gruppi realizzati con tecnologie appropriate. Il flusso che abbandona il primo stadio cambia di direzione al centro della ruota e s’infila nel secondo stadio, totalmente ad azione. La ruota è costituita da due o più dischi paralleli, tra i quali si montano, vicino ai bordi, le pale, costituite da semplici lamiere piegate. Queste ruote si prestano alla costruzione artigianale nei paesi in via di sviluppo, anche se non raggiungono i rendimenti dei gruppi realizzati con tecnologie appropriate.

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Turbina Kaplan ad elica

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_kaplan La turbina Kaplan è una turbina a reazione a flusso assiale, utilizzata generalmente per bassi salti (2-20 m). Le pale della ruota nella Kaplan sono sempre regolabili, mentre quelle del distributore possono essere fisse o regolabili. Quando sia le pale della turbina sia quelle del distributore sono regolabili, la turbina è una vera Kaplan; se sono regolabili solo le pale della ruota, la turbina è una semi-Kaplan. Le pale della ruota si muovono girando intorno ad un perno solidale con un sistema di bielle-manovelle collegate ad un tirante verticale (posto all’interno dell’albero cavo della turbina) che è azionato da un servomotore idraulico. Le turbine ad elica hanno distributore e ruota a pale fisse e sono utilizzate quando il salto e la portata sono praticamente costanti. La potenza massima oggi raggiunta è di circa 200.000 kW in alcune Kaplan impiegate in impianti brasiliani.

Turbina Kaplan ad elica - TURBINE A BULBO

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_bulbo La turbina a bulbo è una turbina a reazione che deriva dalla Kaplan, con il generatore ed il moltiplicatore (se esiste) contenuti in una cassa impermeabile, a forma di bulbo, immersa nell’acqua. Le turbine a bulbo sono quelle che vengono impiegate negli impianti che sfruttano il moto ondoso delle maree (es. La Rance in Francia).

Turbine Ghatta e MPPU www.energoclub.it

Ghatta è una turbina idraulica ad asse verticale tradizionale in molti paesi, fino agli anni Sessanta c’erano molti sistemi che adottavano questa turbina per azionare direttamente macchine utensili in piccoli laboratori artigiani anche in Italia. Attualmente viene ancora utilizzata in Nepal e altri paesi asiatici. La turbina è costruita in legno ed è di semplice realizzazione e manutenzione, questo ovviamente è a scapito del rendimento, la potenza è al massimo di 12 kW.

Dalla turbina Ghatta deriva la turbina MPPU (Multi-Purpose Power Unit), il nome deriva dalla molteplicità di usi alla quale originariamente era destinata, la realizzazione è relativamente semplice anche se tutti i componenti sono in acciao anziché in legno, i rendimenti sono migliori e la potenza è attorno ai 25 kW, è essenzialmente una soluzione a basso costo e ha la caratteristica di poter essere smontata e trasportata facilmente.

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Turbina Francis

www.energoclub.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Turbina_Francis La turbina Francis è una turbina a reazione a flusso radiale con distributore a pale regolabili e girante a pale fisse, molto utilizzata per i medi salti (vengono usate per salti compresi nell’intervallo 10-350 m). Nelle turbine Francis veloci, l’alimentazione è sempre radiale, mentre lo scarico dell’acqua è solitamente assiale; in queste turbine l’acqua si muove come in una condotta in pressione: attraverso il distributore (organo fisso) perviene alla ruota (organo mobile) alla quale cede la sua energia, senza entrare in nessun momento in contatto con l’atmosfera. Queste turbine non hanno molti vantaggi rispetto alle precedenti descritte e negli impianti di recente costruzione non vengono adottate se non in centrali di pompaggio nelle quali hanno funzione di produzione e di pompaggio.

Turbina a còclea (vite di Archimede) www.energoclub.it; www.ritz-atro.de

La còclea idraulica è conosciuta fin dall’antichita, come ruota o chiocciola di Archimede. Nuovo è il brevetto di utilizzazione della chiocciola di Archimede (invertendo il processo originario) per realizzare una turbina idroelettrica.

Le principali caratteristiche di questa tecnologia sono: - utilizzo di griglie a passo ampio grazie alla capacità della colclea di accettare materiali alluvionali e detriti di taglia superiore; - nessun utilizzo di strigliatori e quindi nessuna produzione di rifiuti da smaltire; - semplicità massima di installazione e di manutenzione; - bassi costi di impianto e gestione; - le turbine a coclea sono utilizzate per salti da 1 a 10 m e portate d’acqua da 0,5 a 5,5 m³/s; La caratteristica più importante di queste turbine è che, diversamente da Kaplan o Francis, continuano a funzionare anche con minime portate d’acqua, ciò le rende molto adatte per corsi d’acqua con portate irregolari.

Ruota idraulica – Ruota da sopra

www.magicoveneto.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_idraulica Le ruote idrauliche sono state le prime “turbine”. I sistemi di utilizzo erano tre a seconda del dislivello utilizzabile. Per la ruota da sopra, detta “a cassetta”, veniva sfruttato il peso dell’acqua e non la sua velocità o spinta. In questo sistema l’acqua viene temporaneamente immagazzinata in piccoli contenitori, le cassette per l’appunto, sulla parte superiore della ruota e svuotate al compimento del semigiro inferiore. Non sono necessari grandi volumi d’acqua, ma necessita di un dislivello almeno di poco superiore al diametro della ruota che deve essere di grandi dimensioni; richiede inoltre una tecnologia raffinata nella regolazione e convogliamento dell’acqua, come pure nella costruzione della ruota. Questo sistema è ormai quasi completamente in disuso in quanto altre turbine sono più efficienti e più economiche quando si ha la disponibilità di un salto. E’ possibile utilizzare questa tecnica anche in sistemi galeggianti, un tempo sul Po c’erano alcuni mulini natanti

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Ruota idraulica – Ruota da metà

www.magicoveneto.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_idraulica La ruota da metà, detta anche “di petto”, è utilizzata quando il dislivello del salto d’acqua non è sufficiente per alimentare dal “di sopra” la ruota. Si sfruttava quindi la velocità della piccola quantità d’acqua dovuta al piccolo salto. Attualmente è preferibile ad altre soluzioni quando il salto è inferiore al metro.

Ruota idraulica – Ruota da sotto

www.magicoveneto.it; http://it.wikipedia.org/wiki/Ruota_idraulica Nella ruota “da sotto”, detta anche “a palette”, l’acqua spinge le pale immerse nella corrente. Attualmente è l’unico sistema che permetta di utilizzare i corsi d’acqua dove non sia possibile avere un salto. Essa è adatta a grandi volumi d’acqua anche con poca velocità o a piccoli volumi d’acqua ma con buona velocità. La potenza erogabile viene valutata misurando il dislivello dell’acqua tra monte e valle ruota e la portata o considerando la coppia creata sull’albero dalla pressione H agente sul raggio efficace della ruota e la velocità di rotazione. Un tempo le palette della ruota erano dritte, nei modelli più recenti le pale hanno profilo curvilineo, per ridurre le perdite dovute alla resistenza dell’acqua all’uscita della pala stessa dall’immersione. E’ possibile utilizzare questa tecnica anche in sistemi galeggianti, un tempo sul Po c’erano alcuni mulini natanti.

Peace Turbine

www.euroenergie-net.de; www.rolf-keppler.de La Peace Turbine è una turbina congegnata per funzionare in correnti d’acqua, senza la necessità di usufruire di un salto, possono essere installate singolarmente o in serie sullo stesso asse, inoltre possono essere installate “in cascata” sullo stesso corso d’acqua ad una distanza che dipende dalla velocità della corrente stessa. L’installazione di queste turbine può essere fissa o galleggiante. Una singola turbina, con diametro di 1000 mm, immersa in una corrente d’acqua con velocità di 1 m/s sviluppa una potenza di 1 kW, se la velocità è di 2 m/s la potenza sviluppata è di 8 kW.

Aquair U.W.

www.ultraflexgroup.it La mini turbina AQUAIR sfrutta l’energia di un corso d’acqua, profondo almeno 400 mm, per produrre corrente elettrica. L’AQUAIR è in grado di erogare potenze fino a 100 W. Può anche essere installata sotto lo specchio di poppa di una imbarcazione a vela in quanto l’effetto frenante dell’AQUAIR è molto limitato. L’elica a tre pale, rivolta nel verso opposto al flusso dell’acqua, fa girare un motore a magneti permanenti in grado di produrre una corrente massima di 8 A a 12 V c.c.. quando la velocità dell’acqua è di 4 m/s. La mini turbina è stata utilizzata con successo anche a 10 m di profondità ed è in grado di generare fino a 2.4 kW al giorno: è l’energia richiesta, di norma, da una piccola abitazione isolata dalla rete elettrica.

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L’idrogeno e la sua energia

L’idrogeno (dal greco antico Uδωρ, hydor, “acqua”, e la radice γεν - di γίγνομαι, ghìghnomai, “generare”) è il primo elemento chimico della tavola periodica degli elementi, ha come simbolo H e come numero atomico 1. Allo stato elementare esiste sotto forma di molecola biatomica, H2, che a pressione atmosferica e a temperatura ambiente (298 K) è un gas incolore, inodore, altamente infiammabile. L’idrogeno è l’elemento più leggero e più abbondante di tutto l’universo. Risulta presente nell’acqua (11,19%) e in tutti i composti organici e organismi viventi. L’idrogeno forma composti con la maggior parte degli elementi, spesso anche per sintesi diretta. Le stelle sono principalmente composte di idrogeno nello stato di plasma. Questo elemento è usato nella produzione di ammoniaca, nell’idrogenazione degli oli vegetali, in aeronautica (nei dirigibili), come combustibile alternativo e, di recente, come riserva di energia nelle pile a combustibile. Il suo isotopo più comune (prozio) consiste di un singolo protone e di un elettrone. In condizioni normali di pressione e temperatura l’idrogeno ha un punto di ebollizione di soli 20,27 K e un punto di fusione di 14,02 K. Sottoposte a pressioni eccezionalmente alte, come quelle che si trovano al centro dei giganti gassosi (Giove ad esempio), le molecole perdono la loro identità e l’idrogeno diventa un metallo liquido. Al contrario, in condizioni di pressione estremamente bassa, le molecole H2 possono subire dissociazione se sottoposte a radiazione di opportuna frequenza e gli atomi individuali possono sopravvivere per un tempo sufficiente per esser rilevati. Nubi di H2 si formano e sono associate con la nascita delle stelle. Questo elemento gioca un ruolo vitale nel fornire energia all’universo, attraverso processi di fusione nucleare che rilasciano enormi quantità di energia tramite la combinazione di quattro atomi di idrogeno in uno di elio. Essendo il prozio il più semplice elemento chimico, è stato studiato dalla meccanica quantistica in maniera approfondita. Grandi quantità di idrogeno sono necessarie per applicazioni industriali, come nel processo “Haber-Bosch” per la produzione di ammoniaca, nell’idrogenazione dei grassi e degli oli, e nella produzione del metanolo. Altri processi nei quali viene utilizzato l’idrogeno sono: - idrodealchilazione - idrodesolforazione

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- idroraffinazione

liberata poi dalla combustione dell’idrogeno, ed in realtà è maggiore perché non

- nelle saldature

esiste macchina con rendimento pari al 100% durante il processo di estrazione.

- come combustibile per razzi - per la riduzione dei minerali metallici

Una conseguenza di solito negativa, ma a volte desiderata, dell’idrogeno è la sua azione infragilizzante sui metalli. Esso, a causa delle sue dimensioni atomiche

L’idrogeno liquido è usato inoltre nella ricerca criogenica, che comprende gli studi

ridotte, si fissa sugli atomi di ferro all’interno degli spazi interstiziali del reticolo

sulla superconduttività.

molecolare e contribuisce a ridurre di molto il valore di γs (energia di creazione di

Il trizio viene prodotto nei reattori nucleari ed è impiegato nella produzione delle

un’interfaccia), favorendo la rottura di un pezzo per fatica statica.

bombe all’idrogeno. Esso è anche usato come tracciante isotopico nelle bioscienze e in cinetica chimica, come sorgente di radiazione delle vernici fosforescenti. Essendo quasi quindici volte più leggero dell’aria, venne impiegato come agente per sollevare palloni aerostatici e dirigibili. Dopo il disastro dell’LZ 129 Hindenburg l’opinione pubblica si convinse che il gas fosse troppo pericoloso per continuare a usarlo in questo campo. Il deuterio è usato nelle applicazioni nucleari come moderatore per rallentare i neutroni, composti contenenti deuterio sono utilizzati in chimica e biologia. L’idrogeno può essere bruciato in motori a combustione interna, utilizzati su alcuni prototipi di auto. Le pile a combustibile sono un modo per ottenere elettricità dall’ossidazione dell’idrogeno senza passare dalla combustione diretta, e ottenere quindi maggiore efficienza in un futuro in cui la produzione di idrogeno avverrà utilizzando fonti rinnovabili e non più combustibili fossili. L’idrogeno non è una fonte di energia, ma un vettore energetico, che attualmente è oggetto di dibattito poiché la sua produzione è inefficiente dal punto di vista termodinamico e richiede un’energia maggiore di quella che consente di risparmiare se usato come combustibile. L’unico modo di usare l’idrogeno come fonte di energia è la fusione nucleare, che potenzialmente potrebbe risolvere i problemi energetici mondiali poiché piccole quantità di questo gas producono quantità enormi di energia. La fusione nucleare è però ancora oggetto di ricerca. La molecola d’acqua è più stabile e quindi meno energetica, dell’ossigeno e dell’idrogeno separati. I processi “naturali” portano un sistema da un’energia più alta ad una più bassa tramite una trasformazione. Per le leggi della termodinamica l’estrazione di idrogeno dall’acqua non può avvenire come reazione inversa a costo zero, cioè senza spendere lavoro. Qualsiasi metodo di estrazione comporta un costo che è pari all’energia

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Cella idrogeno - Reversibile Junior www.ecorete.it

Questo kit permette, grazie ad un’alimentazione esterna di produrre idrogeno ed ossigeno e poi, grazie alla stessa cella, di riconvertirlo in energia elettrica. Caratteristiche_Elettrolizzatore: 1 W. Potenza cella combustibile: 500 MW. Capacità serbatoi: 20 cm³ H2; 20 cm³ O2 Dimensioni: 126 x 92 x 70 mm. Peso: 172 g.

Cella idrogeno - Reversibile Junior Solare www.ecorete.it

Questo kit permette, grazie al pannellino solare incluso, di produrre idrogeno ed ossigeno e poi, grazie alla stessa cella, di riconvertirlo in energia elettrica. Contiene anche un piccolo motorino che gira sfruttando l’energia elettrica prodotta dalla cella a combustibile. Caratteristiche_Elettrolizzatore: 1 W . Potenza cella combustibile: 500 MW. Capacità serbatoi: 20 cm³ H2; 20 cm³ O2. Pannello Solare: 2 V / 260 MA. Dimensioni: 126 x 92 x 70 mm. Peso: 230 g.

Elettrolizzatore - PEM Junior www.ecorete.it L’elettrolizzatore PEM Junior 2014 è un elettrolizzatore realizzato con cella ad idrogeno di tipo PEM. Questo elettrolizzatore, grazie ad una sorgente di energia eletrica esterna non fornita, produce idrogeno ed ossigeno partendo da semplice acqua distillata. Idrogeno ed ossigeno vengono immagazzinati nei due piccoli serbatoi a fianco della cella combustibile. Caratteristiche_Elettrolizzatore: 1 W. Produzione Idrogeno: 4.3 cm³ /min. Produzione Ossigeno: 2.2 cm³ /min. Capacità serbatoi: 20 cm³ H2; 20 cm³ O2 Dimensioni: 200 x 120 x 90 mm. Peso: 260 g.

Elettrolizzatore - PEM Junior Solare www.ecorete.it

L’elettrolizzatore PEM Junior Solare 2014+2086 è un elettrolizzatore realizzato con cella ad idrogeno di tipo PEM. Questo elettrolizzatore, grazie al pannellino solare incluso, produce idrogeno ed ossigeno partendo da semplice acqua distillata. Idrogeno ed ossigeno vengono immagazzinati nei due piccoli serbatoi a fianco della cella combustibile. Caratteristiche_Elettrolizzatore: 1 W. Produzione Idrogeno: 4.3 cm³ /min. Produzione Ossigeno: 2.2 cm³ /min. Capacità serbatoi: 20 cm³ H2; 20 cm³ O2 Pannello Solare: 2 V / 260 MA Dimensioni: 200 x 120 x 90 mm. Peso: 285 g.

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Foto tratte dalla ricerca Energheia, Politecnico di Milano


CAPITOLO 50


I Parchi Tematici Territoriali

Le origini del parco tematico sono legate alle Grandi Esposizioni Internazionali che, dalla metà del XIX secolo, celebrano le innovazioni industriali e culturali, comunicando ottimismo nel progresso. Nel Novecento le Grandi Esposizioni Internazionali acquisiscono un’accezione più ludica e legata al divertimento. Infatti, i primi modelli di parchi divertimento, come Dreamland a Coney Island, nascono e proliferano durante queste fiere. Essi sono caratterizzati, nella loro organizzazione e struttura, da una serie di isole di divertimento, chiamate attrazioni, ognuna unica nel suo genere e fra cui il fruitore può scegliere. Ma il vero e proprio modello di parco a tema moderno nasce a metà degli anni Cinquanta a Disneyland, in California. Il famoso ideatore e produttore di cartoni animati, Walt Disney, si ispirò alle fiere per creare un luogo di divertimenti senza spazio e tempo, al limite tra il reale ed il fantastico, progettando un parco ispirato alla tradizione scenografica teatrale: dalle attrazioni si passa così ad “ambienti tematici” in cui i visitatori vengono immersi in nuove realtà, pianificate come in un copione. Ecco perché pensando al parco tematico spesso si associa un luogo dedicato al puro divertimento. Oggi invece, riferendosi al parco tematico, il divertimento è concepito come uno dei mezzi per raggiungere uno scopo più complesso. La contemporaneità, infatti, è l’era del “qui ed ora”, l’”era dell’accesso”, in cui il cittadino contemporaneo può accedere ad un enorme numero di informazioni attraverso l’utilizzo di vari mezzi di comunicazione, di cui il più importante è internet. In questi parchi assistiamo alla trasformazione di informazioni legate alle risorse ambientali e culturali in attrazioni di intrattenimento, creando spazi per la produzione e consumo della cultura e del tempo libero. Quindi il modello di parco tematico contemporaneo rimanda al concetto di valorizzazione del territorio che comprende risorse ambientali, culturali e turistiche. La valorizzazione del territorio consiste, per esempio, nel raggruppare e favorire la fruizione delle risorse culturali e naturali presenti nella città e nel suo territorio o rete di riferimento, sia in termini di “patrimoni” (monumenti, centri storici, siti archeologici, distretti industriali, ecc.) sia in termini di “attività” legate all’esperienza culturale (dal turismo al godimento di uno spettacolo teatrale, dall’ascolto di un concerto alla visita di un’esposizione). Il modello di parco, superando il legame ad un “tema specifico”, si evolve mutan-

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do verso un “dispositivo integrato” del sistema tematico nella dimensione ter-

ad un’esperienza estetica, d’intrattenimento e di evasione.

ritoriale.

Altra caratteristica saliente dei parchi contemporanei è nei suoi confini: essi sono

Diviene quindi sempre più difficile pretendere di dare una definizione unica al

sfumati, deboli, in continuo mutamento. Essi si rifanno alla nostra società carat-

parco tematico.

terizzata da limiti temporali e funzionali determinati da rapporti sempre più in-

Infatti, ultimamente la “tematizzazione” è stata applicata a qualsiasi ambiente,

definiti.

territorio o sistema di ambienti. In questo senso, sotto la definizione “parchi te-

Le attività del lavorare, apprendere, divertirsi, si rispecchiano in luoghi ad esse

matici” sono inseriti anche eventi culturali e commerciali, come le Biennali d’arte

adibiti e diventano spazi dai confini deboli, attraversabili ed indeterminati. I parchi

e particolari mall, che concentrano attività ed eventi a base tematica (1).

si aprono quindi ad un modello a disposizione spaziale diffusa che lega le diverse identità territoriali in reti culturali e di informazione.

I parchi tematici contemporanei presentano simultaneamente un carattere spet-

I parchi tematici - urbani o territoriali - assumono quindi un’importanza senza

tacolare, educativo e culturale detto “edutainment”. Il loro fine principale è infatti

precedenti nella civiltà contemporanea: essi sono formidabili produttori di econo-

quello di trasmettere i contenuti didattici e divulgativi attraverso l’”experience de-

mie legate non solo all’esposizione, ma anche all’educazione, al commercio ed

sign”.

alla ristorazione, fino a diventare essi stessi promotori ed attivatori di economie

L’”experience design” è un processo progettuale interdisciplinare che consente

territoriali.

di creare ambienti che massimizzino in maniera positiva le esperienze vissute da

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chi si trova al loro interno. “Perché le persone adorano vivere belle esperienze

Un emblematico caso studio in tal senso è il parco tematico “Futuroscope”, luogo

e perché le belle esperienze creano disponibilità e senso di appartenenza”, due

in cui il sapere scientifico e la ricerca si avvicinano all’“eduntainment”.

elementi che accrescono, attenzione, partecipazione e, in ambito economico e di

Il “Futuroscope” nasce a Vienne, cittadina poco lontana da Parigi, proprio in pros-

marketing, “il grado di fedeltà e il ritorno degli investimenti” (2).

simità del “Tecnopolo Futurescope”, luogo dell’innovazione.

Esso può essere quindi usato per trasmettere in maniera più incisiva dei con-

Esso consente ai visitatori di “vivere il futuro” attraverso nuove esperienze.

tenuti. Per esempio nella museografia contemporanea, l’esposizione non è più

Le attrazioni, rivolte a visitatori di ogni età, sono composte da giochi interattivi

basata sull’allestimento lineare classico e sulle didascalie didattiche, ma su un

azionati da console di ultima generazione, animazioni 3D e piattaforme robotiche

allestimento degli elementi in cui l’utente è immerso in una esperienza ludico-

di mobilità create con lo scopo di illustrare le più recenti innovazioni scientifiche.

didattica da cui trae insegnamento. Alcuni esempi sono gli allestimenti dei musei

A supporto dell’attività didattica del centro vi sono attori di fama internazionale

scientifici contemporanei della “Cité des Sciences et d’Industrie” del Parc de la

(CNDP, Cned, Esen, LP2I) che propongono un palinsesto di attività differenti:

Vilette a Parigi e la “Ciudad de las artes y las Ciencias” di Valencia.

didattica virtuale, concerti gratuiti e programmi istruttivi trasmessi via radio e TV

Riferendoci più specificatamente al nostro caso, i parchi tematici contempo-

(LP2I Futuroscope).

ranei propongono sempre più spesso un’offerta di educazione informale che si

Il “Tecnopolo Futurescope”, invece, è un modello di PST (parco scientifico tecno-

integra con quella scolastica, proponendosi come “centri di conoscenza territo-

logico) che si estende nel territorio in modo più ampio con il fine di valorizzare le

riale”, luoghi di interpretazione delle identità locali o della ricerca scientifica.

risorse universitarie e scientifiche locali.

Questi parchi sono caratterizzati dall’esperienza sensoriale: la natura diven-

Esso mette in comunicazioni le risorse del sapere del territorio con imprese già

ta esperienza gastronomica o arte visiva, l’archeologia si avvicina al gioco, la

esistenti o creandone di nuove. Spesso tutto ciò significa attirare aziende e capi-

scienza abbraccia l’”entertainment” accostandosi al linguaggio artistico. La

tale umano anche dall’esterno, generando una rete di interconnessioni globale.

“tematizzazione” avviene trasferendo una sceneggiatura, con un tema specifico,

Non a caso, in pochi anni dalla costruzione del “Tecnopolo”, Vienne è diventata

ad un percorso narrativo. Il fine è quello di integrare educazione ed informazione

la riserva del capitale intellettuale della regione. In queste aree lavorano 700


Parco Tematico e dell’innovazione

Parcheggi est. Strade Aree Verdi

TGV

Imprese / Servizi Formazione Resid.Temporanea - Risto Parco Tematico Residenze

CNED Audio

L’area totale: 112000 mq

Téléport5

Superficie lorda di pavimento: 63150 mq Il parco: 94.000 mq

2IP ICOMTEC

2 FRANCE TELECOM

CROUS Residence

3

Téléport1

Gymnase

7

6

FUTUROPOLIS

Park Plaza Europark

NOVOTEL ANTARES

CNED ENSMA

MOTEL IBIS

Téléport4

CNED

B-Laser

Campanile Aquatis

Téléport3

S.P.2 M.I.

ESPEMEN CCIV

du Park Studio Club

Matematique

Ginnasio Gemini

Holiday Inn

du Park

ESCEM AFPA

4

CEL

LEA

Ginnasio

Biblioteca Universitaria Labo Languages

Téléport2

1

Aerobase 1 Incubator

2

Aerobase 2 Incubator

3

Aerobase 3 Incubator

4

Futuropolis Incubator

5

Futurever Incubator

6

Asterama 2 Incubator Servizi ed uffici

7

Palazzo dei Congressi Centro Congressi

Figura 01 - BERNECOLI M.; Inn Parks, parchi dell’innovazione : un parco per l’innovazione di scienza e cultura a Milano-Bovisa; Tesi di Laurea in Disegno industriale degli interni; Relatore Andrea Branzi, correlatore Christian Galli; Politecnico di Milano, Facoltà del Design; Milano 2008

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ricercatori in una dozzina di laboratori, dove vengono svolti studi di aerodinami-

l’identità del sistema. Tutto ciò funziona se si riesce a trasferire la sceneggiatura

ca, aeronautica, combustione, detonazione, meccanica e fisica dei materiali,

narrativa all’ambiente ed ai media didattici in luoghi esperienziali (4).

biomeccanica, ecc.. Nei suoi laboratori, il “Tecnopolo” include nuove tecnologie

La fondazione e gestione del parco avviene tramite la costituzione associazioni,

per conseguire l’eccellenza nei settori di ricerca.

consorzi o fondazioni composte da enti statali, territoriali e privati presenti sul

Il “Futuroscope” e il “Tecnopolo” funzionano perché garantiscono ricerca e for-

territorio di riferimento preoccupati della valorizzazione dello stesso. Una volta

mazione, lavoro e tempo libero.

costituito il parco tematico si stimola la creazione di eventi, strutture ricettive,

L’idea di parco nasce nei primi anni Ottanta da Rene Monory, Presidente del

trasporti e comunicazione connesse alla fruizione dei beni. Il fine ultimo del parco

Consiglio generale di Vienne. Monory decide di costruire una cittadella del futuro

è fungere da elemento attrattivo per il turismo culturale specializzato e non; svi-

in mezzo alla campagna con l’obiettivo di creare condizioni favorevoli per lo svi-

luppare il senso di appartenenza e di partecipazione dei cittadini residenti nel

luppo rurale e il rilancio del territorio.

territorio; sviluppare l’imprenditoria nel settore dei servizi e delle infrastrutture;

Oltre al parco è stato necessario affrontare attività integrate, come la formazione

accrescere le attività professionali collegate; sviluppare la ricerca scientifica, la

ad alto livello e la creazione di luoghi per le imprese e di laboratori dalle nuove

didattica e l’informazione ambientale e culturale.

tecnologie. L’idea del presidente era creare una nuova atmosfera utile per lo svi-

Tutto ciò è applicato ad una città o ad una rete di città interconnesse e non è più

luppo, che non fosse paragonabile ad un’isola di eccellenza in un deserto intel-

legata ad una concezione rigida di territorio.

lettuale. Ecco perché è risultato fondamentale l’apporto del parco tematico “Futurescope”: esso, con le sue isole di apprendimento, ognuna diversa dall’altra, ha consentito di raggiunge e istruire quante più persone possibili anche diversissime tra loro, creando nuovi modi di pensare, innovazione e una popolazione, fatta non solo di specialisti, più consapevole del proprio sapere e delle proprie scelte. Partendo dalle positività presenti sul territorio, l’area rurale di 250 ettari a 10 km est di Poitiers ed il suo aeroporto, ad 80 minuti da Parigi con il TGV, viene quindi trasformata in una nuova cittadella del divertimento e dell’innovazione.

tico del design a Milano; tesi di dottorato di ricerca in Disegno industriale e Comunica¬zione multimediale; tutor Andrea Branzi, relatore Francesco Trabucco; Politecnico di Milano, Dipartimento di

Nato in pochi anni in un ambiente eccezionale e favorito dall’espansione del set-

Industrial design delle Arti della Comunicazione e della Moda; Milano 2004

tore delle telecomunicazioni avanzate è riuscito ad attirare 150 imprese specializ-

(2) IDEAS IN PROGRESS; http://www.ideasinprogress.it/content/cosè-lexperience-design

zate nelle nuove tecnologie, e favorire le relazioni con clienti fisici ed “e-business”.

(3) BERNECOLI M.; Inn Parks, parchi dell’innovazione: un parco per l’innovazione di scienza e cul-

Il sito si è attestato come punto di riferimento nazionale per la creazione di attività ad alto valore aggiunto (3). In conclusione, il parco tematico territoriale si può definire come un sistema

tura a Milano-Bovisa; Tesi di Laurea in Disegno industriale degli interni; Relatore Andrea Branzi, correlatore Christian Galli; Politecnico di Milano, Facoltà del Design; Milano 2008 (4) Per parco tematico intendiamo: “qualsiasi insieme territoriale comprendente strutture espositive e museali, ricettive, servizi e attività per il tempo libero, organizzato attraverso un progetto di comunicazione che prevede la “sceneggia-

territoriale composto da strutture fisiche (come allestimenti espositivi, strutture

tura” di un racconto basato su un tema specifico in grado di dare omogeneità all’intero sistema e di

museali e ricettive, aziende, elementi naturalistici e ambientali,ecc.) e da attività

comunicare al di fuori l’identità del sistema stesso.”

per il tempo libero, organizzate attraverso una comunicazione a “sceneggiatu-

da GALLI C.; Nuove forme museali per sistemi distrettuali del design italiano: ipotesi di parco tematico

ra” che racconta un tema specifico. Esso è costituito cioè da tutti quegli elementi che valorizzano il territorio e la sua identità. Infatti, il tema specifico del parco è ciò che lo rende omogeneo e comunica

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(1) GALLI C.; Nuove forme museali per sistemi distrettuali del design italiano: ipotesi di parco tema-

del design a Milano; tesi di dottorato di ricerca in Disegno industriale e Comunica¬zione multimediale; tutor Andrea Branzi, relatore Francesco Trabucco; Politecnico di Milano, Dipartimento di Industrial Design delle Arti della Comunicazione e della Moda; Milano 2004


Reti di città glocali per lo sviluppo

L’avvento dei nuovi media di comunicazione, e in primis di internet, ha generato nell’epoca contemporanea un cambiamento radicale non solo nel campo delle comunicazioni. Infatti, la struttura a rete legata alla rivoluzione dell’informazione, ha influenzato il modo di concepire e gestire l’economia, le relazioni internazionali e personali, fino a condizionare l’urbanizzazione. Grazie a questa rivoluzione, la comunicazione planetaria si è venuta a completare, rendendo possibile un’economia globale di mercati finanziari diffusi nel mondo, ma al contempo uniti a livello virtuale. Si è assistito ad un rapido passaggio da un’industria rigida, basata su rapporti gerarchici, ad attività e produzioni flessibili, dove le imprese multinazionali e le reti di aziende sono caratterizzate da rapporti orizzontali ed organizzate con un sistema reticolare di scambio di informazioni (finanziare e progettuali) dalle dimensioni globali. La nuova struttura a rete é asimmetrica, in quanto basata sul decentramento e sull’interdipendenza dei nodi di soggetti partecipanti (ognuno con un suo peso specifico), ed è un complesso mutevole in tempo reale. In questo sistema, i flussi finanziari, tecnologici, informativi e di marketing (creazione di immagine) hanno grande importanza: essi sono poco governabili, mettendo in crisi gli stati-nazione che, a causa della loro natura rigida, sono incapaci di governare i flussi globali nelle aree locali. Inoltre ogni città deve tenere conto anche dei flussi di persone: i “city users” (ovvero gli utilizzatori della città) sono individui che, senza essere ufficialmente residenti, fruiscono dei suoi servizi. Gli “users” sono classificabili per il loro periodo di permanenza: ad esempio i lavoratori e gli studenti pendolari usano la città negli orari lavorativi; vi sono poi i consumatori urbani che usano la città nel loro tempo libero; i viaggiatori d’affari e i turisti invece permangono in città in un periodo compreso tra qualche giorno a qualche settimana; e infine vi sono coloro attirati in città solo da eventi e manifestazioni in periodi particolari. Esistono infine i flussi migratori, composti da individui che, dalle aree povere del mondo, si spostano nelle metropoli in cerca di migliori condizioni di vita. Essi aumentano le differenze culturali e la pluralità di identità presenti e, in uno stato troppo centralizzato, rendono difficile la costruzione di un ponte tra sistema globale e le varie culture. Il Cardinal Martini tempo fa ci ha ricordato che: “la città è un patrimonio dell’umanità.

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Essa è stata creata e sussiste per tenere al riparo la pienezza di umanità da due

di cooperazione nelle politiche di trasporti e mobilità, telecomunicazione e so-

pericoli contrari e dissolutivi: quello del nomadismo, cioè della de situazione che

stenibilità ambientale.

disperde l’uomo, togliendogli un centro di identità; e quello della chiusura nel clan

Ogni città tende a favorire al suo interno le attività, i settori e le competenze

che lo identifica ma lo isterilisce dentro le pareti del noto. La città è invece luogo

che rappresentano l’eccellenza del proprio territorio e con essi si promuove

di un’identità che si ricostruisce continuamente a partire dal nuovo, dal diverso, e

all’esterno.

la sua natura incarna il coordinamento delle due tensioni che arricchiscono e ral-

In seguito, le città in rete si alleano stipulando programmi e progetti nell’interesse

legrano la vita dell’uomo: la fatica dell’apertura e la dolcezza del riconoscimento”.

comune e per il bene della regione-urbana, oppure colmando le reciproche man-

(1)

canze con lo scopo finale di vincere la concorrenza tra metropoli, rafforzare la

La società dell’informazione impone quindi di affrontare questi problemi a livello

propria posizione nel continente e nel mondo ed inoltre attirare flussi economici

locale, caso per caso, in base alla situazione temporanea dei vari flussi (flussi

e organizzazioni internazionali, offrendo una migliore qualità di vita rispetto alle

finanziari, tecnologici, informativi, migratori e di marketing) attraverso un modo

altre città (qualità intesa come varietà di attività, di strutture accessibili, di spazi

innovativo di gestire le città. Quest’ultime sono dotate di una minore rigidità ri-

pubblici con una ampia gamma di lavori, di servizi e di divertimenti) .

spetto alla vecchia concezione centralizzata del potere-Stato.

In Europa, con l’ausilio di strumenti telematici, esse possono scambiarsi infor-

E’ solo partendo dalle città, dalla specificità locale, che si riesce ad affrontare in

mazioni sui problemi e sulle politiche di gestione, cooperare a livello economico

seguito un problema globale.

e culturale e cercare di ottenere fondi dai governi e dall’Unione Europea.

Infatti, in un contesto di forte concorrenza mondiale e di crisi permanente, la valo-

Così come avviene nei sistemi informatici, il sistema urbano non segue più la

rizzazione delle città è da cogliere come un’opportunità per uno sviluppo costante

continuità territoriale e una gerarchia città-provincia-regione, ma segue una logi-

ed un adeguamento al nuovo.

ca diffusa e reticolare, fatta di legami orizzontali con gli altri nodi-città, siano essi

Pur essendo entità autonome, anche le città dipendono dall’andamento globale.

vicino o lontani.

Esse infatti per svilupparsi hanno bisogno di attirare investimenti dai flussi

Esso è strutturato in nodi - che sono i centri urbani - e in assi - ovvero i flussi di

dell’economia mondiale. Bisognerebbe quindi che ogni centro urbano avesse

merci, persone, capitali ed informazioni - che li collegano. Il territorio è quindi una

in primo luogo delle amministrazioni attive e “business oriented”, con una forte

rete di spazi interconnessi con punti forza nei nodi urbani.

capacità di iniziativa; e poi condizioni produttive, relazionali ed abitative che lo

Un’ulteriore riflessione va fatta sul modello di economia che queste reti di città

rendano attraente e competitivo.

hanno intrapreso.

Una città attraente ha in sé capacità di innovazione (istruzione professio-

Si tratta di un modello di economia diffuso e non più concentrato, basato sulla

nale e aggiornamento tecnologico), risorse umane qualificate, infrastrutture

distribuzione internodale dello sviluppo economico. Le reti cittadine, insieme a

adeguate e qualità socio-ambientali.

imprese appoggiate da organismi internazionali, cercano quindi di connettere i

Se da sola la “città attraente” è fortemente competitiva, lo diventa ancora di più

sistemi finanziari mondiali, divenendo strumenti di promozione di centri urbani,

quando entra a far parte di una rete di città. Le città in rete sono attori dinamici

ed inoltre allargando ed infittendo le relazioni per catalizzare lo sviluppo locale.

nella scena economica globale, capaci di negoziare con multinazionali e istitu-

Per venire in soccorso alla competizione globale tra città, si pensa ad uno svi-

zioni internazionali. Esse sono in grado di sostenersi ed innescare una reazione

luppo urbano ed economico gestito attraverso Piani Strategici che coinvolgono

a catena per la creazione di nuove attività e realtà economiche e culturali. Esse

eventi internazionali, strategie di promozione turistica, marketing territo-

sono capaci di creare sviluppo, ricchezza e innovazione.

riale e mobilitazione sociale per affermare una identità collettiva.

Un caso studio è “Eurocities”, associazione di città europee con la missione

L’identità permette alla città di promuoversi allo scopo di attirare imprese, inve-

d’incoraggiare lo scambio di competenze ed esperienze e di sviluppare azioni

stimenti, attività culturali e sportive. Essa prende esempio dalla cultura indu-


Figura 02 - M.FERRARIS; Sì, staccare...; da WIRED 06.10

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striale che rende spendibile la sua immagine all’esterno per ottenere dei vantaggi

In conclusione, è necessario creare sviluppo economico facendo collaborare fra

competitivi. Ecco perché la percezione dell’immagine di una città dall’esterno va

loro città diverse; creare collaborazione e connessioni enti diversi (come per e-

controllata fornendogli un’identità collettiva e un valore di marchio da trasmettere

sempio Eni, Fri-el, ecc) e le amministrazioni locali; coinvolgere la popolazione

anche ai suoi abitanti.

locale, istruendola come nel caso, per esempio, del Parco dell’energia.

Infatti, il processo di potenziamento di immagine si ripercuote anche verso

Tutto ciò contribuirà e creerà quell’identità culturale e territoriale e quelle condi-

l’interno fornendo ai cittadini ottimismo per il futuro e quindi migliori condizioni di

zioni sociali, politiche ed economiche che innescheranno una reazione a catena

sviluppo e di vita.

nello sviluppo della regione in cui viene pianificato l’intervento.

La creazione dell’identità può essere realizzata tramite la comunicazione e il marketing diretto o tramite eventi di grande importanza, oppure con la creazione di enti pubblici - privati, favorendo lo sviluppo di poli tecnologici, destinando sostegni finanziari ad imprese o con la costruzione di strutture a residenza temporanea; promuovendo campagne turistiche e progetti culturali. Il territorio sarà tanto più competitivo quanto più saranno efficienti sul suo territorio la mobilità, i servizi urbani di base, le risorse umane qualificate, il marketing territoriale, le infrastrutture per la coesione sociale, le organizzazioni di eventi su grande scala (culturali e sportivi) e la tensione all’innovazione. Una città ben sviluppata, con dei vantaggi competitivi acquisiti, guadagnerà anche un riposizionamento nella classifica delle città locali inserite come nodo del network globale (2). Anche la stessa città oggi non è più monocentrica come accadeva in passato, ma ha al suo interno una serie equivalente di poli attrattivi che possono essere centri commerciali, outlet, multisala, stazioni, aeroporti, interporto, centri terziari dell’interscambio, fiere, cittadelle universitarie, cittadelle della musica, stadi e i parchi a tema. Questi ultimi sono chiamati superluoghi e in quanto tali posseggono, secondo l’urbanista Jordi Borja, tutte le caratteristiche per divenire una nuovo polo attrattivo: - Intermodalità e accessibilità tramite vie di comunicazione - Funzioni di attrazione diverse, capaci di muovere la popolazione - Elementi fisici di visibilità. - Qualità dell’ambiente urbano e dello spazio pubblico - Un importante insediamento residenziale, al centro o intorno al superluogo - Un nome che ne richiama l’identità (3)

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(1) POGGIO A., BERRINI M.; GREENLIFE. Guida alla vita nelle città di domani; coll.Tascabili dell’ambiente; Edizioni Ambiente srl; Milano 2010; p.123 (2) M.CARTA; Next city: culture city; Meltemi Editore srl; Roma 2004 (3) J.BORIA, M.CASTELLO; La città globale. Sviluppo e contraddizioni delle metropoli nel terzo millennio; De Agostini; Novara 2002


La promozione del territorio

La globalizzazione economica e di mercato ha creato una nuova forma di competizione che non si consuma più solo fra soggetti imprenditoriali, ma anche fra territori. Il territorio è diventato, infatti, esso stesso soggetto economico che opera in un ambiente altamente competitivo. E’ necessario quindi che esso impari a confrontarsi e coordinarsi all’interno del mercato globale utilizzando forme di gestione e promozione finora riferite e utilizzate solo dal mondo industriale e dei servizi. Le nuove formule applicate al territorio danno vita al marketing territoriale. Quest’ultimo consiste in varie azioni volte a comunicare le ricchezze di un territorio, le sue vocazioni imprenditoriali, le opportunità localizzative, le possibilità di business che consentono di stimolare lo sviluppo economico sostenendo la nascita di imprese locali ed attraendo i capitali esterni al territorio. Il marketing territoriale si colloca quindi tra la promozione del territorio e lo stimolo allo sviluppo locale. Seguendo una visione strategica e differenziandosi con una offerta ben comunicata, il territorio potrà valorizzare la propria realtà turistico-culturale pianificando il proprio sviluppo nel futuro (1). Un territorio si differenzia con successo quando il suo posizionamento è: - chiaro, ossia individua con precisione un vantaggio differenziale per il target - consistente, ossia si basa su una differenza di valore per il cliente - credibile, ossia propone un vantaggio vicino all’idea che il cliente ha del territorio e della sua offerta - competitivo, ossia propone qualcosa di differente e migliore della concorrenza (2).

L’interesse principale dell’azione di marketing é l’incremento dell’attrattività del territorio in ragione dei notevoli ritorni d’immagine e di imposte. Il ritorno di immagine non è riferito solo ad un target esterno, ma anche alla stessa cittadinanza che riconosce la bontà dell’opera di valorizzazione e di incentivazione dello sviluppo “aperto” del territorio. Lo sviluppo del territorio, prodotti grazie ai “vantaggi localizzativi” e ad economie di tipo esterno, sviluppa maggiori profitti a cui corrispondono maggiori imposte e quindi capitali disponibili ad essere rinvestiti per la crescita territoriale. “L’attrattività del territorio è quindi fondamentale nel nuovo paradigma economico che si va delineando, nel quale le imprese si spostano con grande mobilità da una località all’altra per produrre beni/servizi o svolgere singole fasi del processo

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di produzione, alla ricerca sia di costi di produzione più bassi che di risorse più

Infine, marketing e design sono fortemente esposti a trend di natura culturale, so-

qualificate. Gli individui circolano sempre di più alla ricerca dei luoghi più attrattivi

ciale, economica, perciò soffrono di radicali e profondi cambiamenti di approcci,

e in grado di valorizzare maggiormente le proprie capacità lavorative, le proprie

metodologie e strumentazioni (4).

risorse individuali e finanziarie, il proprio tempo libero” (3).

Proprio per la loro flessibilità e adattabilità esse sono in grado di gestire la com-

Territori dotati di alcuni milieu creativi, ossia da potenzialità già presenti come

plessità.

possono essere patrimoni artistici, culturali, storici, ecc., possono diventare at-

Se il sistema complesso di forze presenti in un territorio viene coordinato in una

trattivi utilizzando questo potenziale per coprire più o meno efficacemente i buchi

unitarietà strategica è possibile la trasformazione della realtà del territorio e la

di una strategia frammentaria e non ben delineata. Nel caso di territori che invece

percezione che esso suscita.

non hanno patrimoni culturali sufficientemente presenti diventa vitale costruirsi, nell’ambito della moderna globalizzazione, una identità riconoscibile e desiderabile. Ancora, una buona capacità comunicativa è necessaria per la giusta guida allo sviluppo del territorio, coerente con le professionalità locali e tesa a valorizzare i carismi del territorio. La comunicazione territoriale è il flusso di attività con il quale il territorio proietta all’esterno i suoi valori, la sua cultura, il suo modo di essere, la sintesi della sua identità, creando una propria immagine spendibile e promuovibile all’esterno. I modi di comunicare sono differenti e vanno dallo slogan (lo spirito del luogo in una frase breve, flessibile, incisiva, riproducibile sui media, memorizzabile), al simbolo visivo (l’immagine del luogo in un logo o landmark noto, riconoscibile), al tematismo (modalità di fruizione del territorio differente, per esempio il turismo enologico), agli eventi (come il palio con cavalli di Siena). La comunicazione ed il marketing unite al design diventano insieme uno strumento prezioso nel definire strategie, azioni e progetti per lo sviluppo del territorio. Marketing e design sono infatti caratterizzate da una forte transdisciplinarietà. Esse attingono da bacini culturali propri della psicologia cognitiva, della sociologia, dell’etnografia, della semiotica e su tali basi costituiscono non “regole di condotta”, ma strumenti e metodi per interpretare la complessità e formulare pos-

(1) R.VATINNO; Un esempio di comunicazione: Il “Marketing Territoriale”; Master in Comunicazione e

sibili “risposte”. Inoltre esse assumono l’individuo al centro dell’azione, decodi-

Divulgazione Scientifica; Facoltà di Scienze delle Comunicazioni,;Università degli Studi di Teramo

ficandone specificità, bisogni, caratteristiche fisiche e psichiche: procedono per prospettive sistemiche, ossia considerano l’individuo cogliendo l’insieme delle relazioni che caratterizzano tale unità con altre unità che lo circondano (individui, oggetti, processi, ecc.).

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(2) L.GAVINELLI; Il piano di marketing territoriale, www.docenti.unimc.it (3) Il marketing del territorio: la nuova sfida del web; www.marketinginformatico.it/ (4) R.CERCOLA, C.CAUTELA; Cultura del progetto e marketing per lo sviluppo locale; Sistema Design Italia Magazine N. 02/2005


La forma della comunicazione

“Città, architettura, prodotti, non sono più universi sinergici, ma sistemi conflittuali e alternativi, che seguono logiche divergenti. Lo spazio urbano si sta trasformando in un sistema virtuale di informazioni, servizi, prodotti telematici e reti relazionali che prescindono dall’architettura come presenza costruita. Tutto ciò che si intende per architettura, infatti, si sta oggi trasformando in un esile diaframma attraversabile, in una sorta di schermo trasparente: quello delle reti e dei servizi urbani virtuali, quello degli spazi interni, dei sistemi operativi, della componentistica ambientale, flessibile e duttile, in grado di assecondare il continuo mutare delle funzioni produttive e sociali. Il termine ‘architectural link’ indica proprio questa natura perimetrale dell’architettura nell’era contemporanea, questo suo essere un’interfaccia tra due processi formativi delle dinamiche urbane, un filtro che deve essere pensato come una realtà fluida, attraversabile, reversibile; non più portatrice di metafore e di soluzioni definitive.” (1) L’avvento del computer, dell’informatica, di forme e strumenti digitali sempre più sofisticati, ha generato un cambiamento radicale nella visione del reale, determinando un utilizzo sempre meno intenso di strumenti materiali (carta stampata, oggetti e luoghi dalle grandi dimensioni e fisicità, ecc.) ed avvantaggiando invece gli strumenti immateriali (schermi, reti wireless, telefoni cellulari, ecc.). Questo mutamento sta infettando tutti i campi. In questo stato di cose l’architettura, in quanto rigida, statica e permanente, non è più utile come una volta a creare spazi e luoghi che trasmettano i contenuti della contemporaneità, qualunque essi siano: dall’arte alla scienza, dall’antropologia alla sociologia, dal tema dell’energia a quello della sostenibilità ambientale, ecc.. “Ecco emergere allora un sistema progettuale, relativo e possibilista, che realizza eventuali equilibri locali ma che non presuppone sintesi più estese; esso prevede la possibilità di esperimenti autonomi, e la molteplicità di modelli di sviluppo, sia locali che globali. Dunque ecco aprirsi uno scenario dove non è più l’architettura a interpretare e comunicare la realtà e i contenuti, ma è l’allestimento.” (2) L’allestimento è la più adatta fra le forme progettuali contemporanee. Le qualità che lo rendono particolarmente idoneo rispetto alle altre forme di progettazione sono diverse.

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Innanzi tutto esso permette la sperimentazione perché ha in sé il concetto di

La seconda sta nell’utilizzare forme astratte e pure sovrapposte all’esistente per

velocità, provvisorietà, flessibilità, instabilità, mutamento. Per le sue carat-

rendere il luogo riconoscibile nel presente, ossia rendendo leggibili quelle carat-

teristiche, e per il fatto di non dover essere abitato, l’allestimento rivendica gradi

teristiche e quell’identità che prima non venivano facilmente alla luce.

di maggior libertà rispetto all’architettura.

L’ultimo è il linguaggio dell’Inglobamento. In questo caso allestire significa agire

Ed è proprio per questo che esso è terreno fertile per la ricerca. Ecco allora che si

sullo spazio modificando l’esistente. Lo spazio diventa luogo di teatralizzazione

sperimenta interagendo in altri campi del sapere, unendoli, mischiandoli, creando

dello scontro tra contenuto e contenitore. L’intervento non è mai neutrale nei con-

nuove realtà.

fronti dello spazio e viceversa. C’è reciproca contaminazione e lo spazio allora si

L’allestimento, per via della sua trasversalità tematica e scalare, opera in di-

perturba, si stratifica.

verse situazioni prevedendo temi e grandezze molto diverse fra loro. Sovrap-

Ma esiste anche una declinazione di allestimento che tiene in considerazione la

ponendo ruoli, confini, temi, scale si demarcano e si sfumano le differenze fra

presenza dei nuovi media.

aperto e chiuso, fra aulico e quotidiano, fra perenne e provvisorio.

La Modernità Liquida delle reti, della virtualità, della tecnologia ha aiutato a

L’indeterminazione che ne deriva è comune sia all’allestimento che alla contem-

perseguire la poetica del vuoto.

poraneità.

L’apporto della tecnologia e del digitale nell’allestimento hanno portato ad enormi

Quindi nell’allestire si crea una zona di interferenza fra contenitore e contenuto,

evoluzioni e suggestioni, spendibili nel progetto e legate a strumenti differenti

fra territorio e messaggio che si vuole comunicare. L’uno contamina l’altro e vice-

come per esempio:

versa. Vi è un rapporto di reciproca valorizzazione e esaltazione. Ecco perché

- La luce, come elemento primario di ogni emozione, evocazione, apparizione.

compito fondamentale dell’allestire è anche, e soprattutto in rapporto alle preesi-

- La rappresentazione di numeri e parole. Isolati da completi contesti narrativi,

stenze, quello di rendere vivi e vivibili edifici storici o dismessi, zone naturali o,

nella loro estetica del frammento, danno luogo ad un orizzonte allestitivo che

come nel nostro caso, dedicati all’energia, allontanandoli dalla sola contempla-

pone più interrogativi che soluzioni.

zione, ma portandone alla luce le qualità intrinseche.

- Il valore proiettivo delle immagini che incartano la realtà. Per esempio edi-

Proprio per questa sua posizione intermedia fra contenuto e contenitore,

fici schermo, vetrine urbane, pelli digitali, ecc. generano effetti di stereo-realtà,

l’allestimento si pone come un linguaggio, come un traduttore, che gestisce il

ossia una realtà terza che è l’incontro tra la realtà stessa ed un’immagine bidi-

rapporto fra quello che è il contesto e l’intervento.

mensionale, creando innovazione (3).

Tuttavia tale linguaggio può declinarsi in diversi modi in base alla strategia che si

Alla luce di queste considerazioni appare evidente che le qualità di un intervento

prende in considerazione.

progettuale non devono necessariamente risiedere in un’architettura, ma dipen-

Il primo è il linguaggio del Palinsesto. In questo tipo d’azione si introduce una se-

dono piuttosto dalle possibilità aperte da un buon allestimento.

rie di frammenti che vanno ad aggiungersi senza clamori al contesto, valorizzan-

Infatti l’allestimento è dinamico e metamorfico a dispetto di un architettura statica

dolo. Così si disseminano indizi che chiamano l’osservatore all’interpretazione

e monumentale. Il primo parla il linguaggio della contemporaneità che altro non è

dello spazio.

che il linguaggio della trasformazione.

Il secondo è il linguaggio della Trasparenza. Esso ha un doppio registro in quan-

Un’architettura è fatta per durare e per resistere a società e contesti differenti.

to vi è una “pars destruens” e una “pars costruens”. La prima sta nel contrapporre

L’allestimento non ha questa pretesa. Esso, con la sua pur breve durata, ha

alla densità degli edifici architettonici o, in generale, al paesaggio antropizzato,

come scopo l’interpretazione della realtà, al fine di porsi come traduttore, come

la leggerezza dei telai e dei tralicci o l’inconsistenza di luci e proiezioni. Quindi

elemento di coesione fra differenti contesti spazio-temporali.

ad una città piena di segni e di memorie, per esempio, si contrappongono leg-

“Il nostro orizzonte e l’orizzonte di chi osserviamo devono cercare di avvicinarsi

gerezza e trasparenza dell’allestimento.

sempre di più. La difficoltà sta nel fatto che l’orizzonte non è mai dato una volta


per tutte, non conosce stabilità: quando ci muoviamo esso si muove con noi, e

L’allestimento infatti garantisce attraverso mezzi tecnologici, informatici e di in-

quando ci fermiamo rimanda sempre a un oltre, che non possiamo mai semplice-

terpretazione della realtà, un’ottima possibilità di creare spazi dalle forti qualità

mente abbracciare con uno sguardo.” (4)

esperienziali, in cui il contenuto viene percepito dal fruitore in modo più forte ed

Allestire è mostrare un orizzonte.

emozionante. Inoltre, per la sua natura provvisoria, esso può essere facilmente

Il racconto deve superare i formalismi e le astrazioni della didascalia: esso deve

modificato e i suoi contenuti possono essere aggiornati velocemente, caratte-

suggerire non spiegare, accennare non risolvere. Lasciare una traccia nella

ristica quanto mai utile per comunicare una materia, come quella energetica, in

mente, invisibile ma indelebile.

costante evoluzione.

Si sostituiscono così ai musei a alle architetture tematiche, percorsi che trasformano gli spazi espositivi in luoghi dove l’approfondimento di alcune materie

Infine, in un’ottica di sistema, l’allestimento è una forma che facilità

si articola in processi spazio-temporali ricchi di suggestioni. Qui la sensibilità

l’implementarietà della rete. Infatti, utilizzando lo stesso linguaggio del sistema

del progettista, dello spettatore e dell’intervento viene inserita in un flusso rela-

su un’altra entità, si ingloba quest’ultima al sistema stesso in modo facile e ve-

zionale che tende ad abbattere confini fisici e mentali.

loce, senza interventi invasivi o permanenti, ma con una modalità reversibile e

Prefigurare un sistema di allestimento significa avere la capacità di rappresentare

leggera. Le sue caratteristiche diventano particolarmente importanti soprattutto

più oggetti, insieme al proprio contesto, in modo tale che l’immagine della rappre-

quando si ha a che fare con un territorio vasto ed eterogeneo come quello del

sentazione, caratterizzata da un supporto materiale, venga completamente sosti-

Parco dell’energia.

tuita dall’immagine di un piano trasparente attraverso il quale si ha l’impressione

L’allestimento, nella sua accezione di installazione, può eleggersi ad elemento

di guardare uno spazio immaginario, che include tutti gli oggetti e la realtà e che

unificatore, può diventare landmark o un’entità di esso, creando quell’elemento

non è limitato, ma solo intersecato dai margini del quadro.

visivo e di comunicazione che unifica il territorio e ne trasmette l’identità.

Raccogliendo immagini, informazioni, desideri, ispirazioni ed immergendoli in sistemi interattivi, si creano luoghi e scenari che raccontano. Lo spazio che si viene a creare non è più uno spazio tradizionale, ma sono luoghi che Studio Azzurro chiama di condensazione: “È interessante considerarli dei veri e propri cicli di affreschi, capaci, in modo nuovo di sviluppare il proprio racconto e di inserirsi attivamente in un territorio sociale. Il sistema allestitivo che ha luogo qui, portato in altro ambito assume nuova forma non solo per la flessibilità del dispositivo ma anche per lo sviluppo del contenuto che va a dialogare con il nuovo spazio.” (5) (1) A. BRANZI, A. CHALMERS; Spazi della cultura, cultura degli spazi. Nuovi luoghi di produzione e

Utilizzare il linguaggio dell’allestimento piuttosto che quello dell’architettura corrisponde ad un enorme vantaggio nel caso del Parco dell’energia. Questo perché esso è il metodo più veloce, pratico ed efficace per rispondere alle esigenze dei tre principali elementi progettuali richiesti: - Didattica esperienziale - Spettacolarizzazione - Parco diffuso

consumo della cultura contemporanea; FrancoAngeli Editore; 2007 (2) ibidem (3) L. ALTARELLI; La città in allestimento da Allestire; Ed.Palombi editori, Roma 2005, Op.cit.10 (4) G. CAPASSO; Capware; http://www.capware.it/libro.htm (5) B. DI MARINO; Tracce, sguardi e altri pensieri. Studio Azzurro; Feltrinelli; Milano 2007; Op. cit. pag.49 [Fonte: Gli articoli del capitolo sono tratti dalle Tesi di Matteo Bernecoli e Caterina Verrone]

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Linee guida per la progettazione del parco enerAGRIa

Nella progettazione del parco enerAGRIa è stata applicata una tipologia innovativa di offerta turistica a carattere diffuso. Il parco tematico storicamente ha avuto una dislocazione spaziale diffusa, ma solo nella distribuzione delle attrazioni, nello stesso tempo confinate e circoscritte in un area chiusa. I terreni che ospitano i parchi solitamente si trovano in aree periferiche ed in caso di espansione vengono acquistate le aree adiacenti e confinanti. Il parco tematico circoscritto fa parte di quegli spazi fruiti dal turismo postmoderno, ovvero dei non-luoghi, che sono spazi non identitari, come definito dall’antropologo Marc Augè (1). Superando il concetto di spazio non-luogo, anonimo, globalizzato ed estraniato dal contesto locale, anche la forma del parco tematico può essere attualizzata. Un parco tematico nel contemporaneo può assumere la forma diffusa di offerta turistica, con attrazioni dislocate in un sistema aperto. Questa evoluzione del concetto di parco tematico può creare, grazie alla tematizzazione, un collante tra aree vaste, non andando ad agire sul singolo comune ma sviluppando un network tra comuni ed enti, valorizzando conseguentemente l’identità di un territorio e quindi ponendo l’accento sul local piuttosto che sul global. Il turista di riferimento di un parco tematico dalla forma diffusa sarà portato a calarsi all’interno di una realtà locale. “Il passaggio da progetto culturale a progetto territoriale è stato costruito sull’ipotesi che il parco può essere uno strumento di pianificazione territoriale e di progetto urbano, in quanto capace di creare organizzazione e forma del territorio partendo dalle risorse ambientali, culturali e naturali con cui vogliamo caratterizzare l’area.” (2) Si evidenzia che l’inserimento di un sistema parco tematico aperto e diffuso nel locale, ovvero territoriale, può potenzialmente portare sviluppo economico nel territorio che lo ospita, stimolando servizi correlati a supporto del parco, in analogia a quanto succede negli alberghi diffusi, ormai consolidata e nota forma diffusa di turismo ed ospitalità (3). Un sistema aperto inoltre è più facilmente espandibile rispetto all’ampliamento di un parco tematico circoscritto. Il parco tematico territoriale si può definire come un sistema territoriale composto da strutture fisiche (come allestimenti espositivi, strutture museali e ricettive, aziende, elementi naturalistici ed ambientali ecc. ) e da attività per il tempo

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libero, organizzate attraverso una comunicazione a “sceneggiatura” che racconta un tema specifico. Esso è costituito cioè da tutti quegli elementi che valorizzano il territorio e la sua identità. Infatti, il tema specifico del parco è ciò che lo rende omogeneo e comunica l’identità del sistema. Tutto ciò può funzionare se si riesce a trasferire la sceneggiatura narrativa all’ambiente ed ai media didattici in luoghi esperienziali (4). La fondazione e la gestione del parco può avvenire tramite la costituzione di associazioni, consorzi o fondazioni composte da enti statali, territoriali e privati presenti o legati al territorio di riferimento, preoccupati della valorizzazione dello stesso e coesi per una gestione unitaria coordinata. Una volta costituito il parco tematico territoriale si stimola la creazione di eventi, servizi come strutture ricettive e trasporti, promozione e marketing connessi alla fruizione dei beni territoriali. Il fine ultimo del parco è fungere da elemento attrattivo per il turismo, per sviluppare il senso di appartenenza e di partecipazione degli stessi cittadini residenti nel territorio, per sviluppare l’imprenditoria nel settore dei servizi e delle infrastrutture correlate, per ac-

crescere attività professionali e qualificate, sviluppare ricerca e didattica per la diffusione di informazioni culturali del territorio. La forma turistica diffusa del parco tematico supera con ciò la concezione rigida di parco circoscritto e globalizzato andando a costituire una forma flessibile di parco territoriale locale, legato da un tema pregnato dalla propria ed autentica identità. Per la definizione delle linee guida del progetto del parco tematico diffuso enerAGRIa, è stata analizzata un’altra tipologia di progettualità diffusa, quella degli alberghi-diffusi. Sono state individuate quindi le variabili e le indicazioni presenti nelle normative sugli alberghi diffusi,

ENTE

RIFERIMENTO LEGISLATIVO

Regione Sardegna

legge 12 agosto 1998, n. 27

Regione Friuli Venezia Giulia legge 16 gennaio 2002, n. 2

requisiti necessari per l’approvazione dei progetti di ospitalità diffusa da parte degli enti territoriali. Nella definizione di “Albergo diffuso” in comune tra tutte le norme tranne per la Basilicata, si prevede la

Regione Marche

legge 11 luglio 2006, n. 9

centralizzazione in un unico stabile dei servizi comuni

Regione Umbria

legge Regionale 27 dicembre 2006, n. 18

dell’ufficio ricevimento con portineria ed eventuale

Regione Emilia-Romagna

delibera della Giunta 4 maggio 2007, Delibera di Giunta Regionale n. 916/2007 (pubblicata sul BUR n. 141 del 18/09/2007

ristorazione e la diffusione nel territorio di una serie di

Regione Liguria

Regolamento regionale n. 5 del 25 ottobre 2007, Legge Regionale 21 marzo 2007 n 132007 n 13

Ogni norma regionale poi definisce quello che sono

Provincia di Trento

legge 15 novembre 2007, n. 20

Regione Toscana

Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 34, 20 agosto 2008

Regione Calabria

deliberazione n. 242, Legge regionale

Regione Lazio

norma del 2009, bozza del regolamento 14 febbraio 2008

Regione Molise

norma del 2009

Regione Basilicata

Legge Regionale n.6 del 4 giugno 2008

Regione Lombardia

Legge Regionale n. 8 del 09-02-2010

Regione Valle d'Aosta

Legge Regionale n. 1 del 16 febbraio 2011

Regione Veneto

Progetto di legge 23 novembre 2010

Regione Calabria

Legge regionale 5 aprile 2008, n. 8

unità abitative satelliti. delle condizioni per l’approvazione dei progetti presentati alla Giunta perché la struttura rientri nella tipologia di ospitalità dell’Albergo diffuso.

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Ogni regione adotta degli obblighi differenti, riassunti nell’illustrazione dello

tamente la giunta a valutare le caratteristiche dell’Albergo diffuso andando ad

Schema 01, che mostra le variabili che entrano in gioco per l’approvazione

analizzare le proposte di progetto per poi procedere all’esame per l’eventuale

degli alberghi-diffusi (ad esempio le distanze massime ed ubicazione delle unità

approvazione.

abitative dall’ufficio ricevimento con i servizi comuni). In alcune regioni è diret-

legenda e variabili Ux

classificazione

- numero minimo (ad es. 7)

- stelle minime 3,4 o 5

- locali richiesti (camera da letto, soggiorno servizi privati, arredi omogenei, cucina indipendente) - posti letto minimi (ad es. 80) - medesima identita’ interna/esterna - uniformita’ di facciata

U1 U2 UX d

unità abitative

U3

U6 U4

U5

G

- borgo albergo - affittacamere convenzionati - villaggio albergo - piu’ residenze turistico alberghiere

collocazione fisica

gestione unitaria - anche proprietari diversi

G

diversa forma

servizi centrali

- stesso comune o comuni limitrofi - centro storico, centro storico minore - luogo di interesse storico - comune non costiero - borgo o di interesse artistico - contesto urbano di pregio - area pedonale

tipo di servizi acessori - reception - sale ad uso comune (TV) - ristorante / bar - spazio vendita prodotti locali - somministrazione bevande

d

distanza minima tra servizi centrali e unità abitative - da 200m a 500m

Schema 01 - Condizioni e variabili delle leggi regionali italiane sugli AD

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Lo scopo comune a tutte le legislazioni risulta la valorizzazione e recupero di

modo rimarcare il recupero del patrimonio storico locale, come teorizzato da

immobili esistenti, la Regione Basilicata specifica la sua funzione di strumento

Giancarlo Dall’Ara (docente di marketing nel turismo presso l’Università di Pe-

di sviluppo basato sulla riqualificazione urbana. In molte leggi viene imposta la

rugia; fondatore e presidente dell’Associazione nazionale degli Alberghi Diffusi),

collocazione all’interno di centri urbani o centri storici, l’intenzione sembra in ogni

ideatore teorico del modello di ospitalità AD. Dall’Ara definisce il modello di

legenda e variabili G

gestione unitaria

tema e tipologia

- anche proprietari diversi

Tx

T1 T2 TX d

tappe attrazioni

- numero minimo - locali e servizi richiesti area espositiva, allestimenti omogenei, servizi pubblici - medesima identita’ interna/esterna - uniformita’ di facciata

diversa forma

- museo diffuso - percorsi ed itinerari

T3 collocazione fisica

servizi centrali

T6

- reception - biglietteria

T4

T5

- ludico-didattico - storico - scientifico - letterario

tipo di servizi acessori

G

- sale ad uso comune (TV) - ristorante / bar - spazio shop / store - somministrazione materiale didattico

d

- stesso comune o comuni limitrofi - patrimoni storici minori - luoghi di interesse storico - comune non costieri - lungo strade carrabili ed aree pedonali

landmark

- stessa forma per indicare ed unificare con l’immagine il territorio del parco

distanza minima tra servizi centrali ed attrazioni

Schema 02 - Linee guida per un parco tematico territoriale condizioni e variabili

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ospitalità diffusa come “un modello fortemente radicato nel territorio e nella sua cultura, componenti di base dei servizi ospitali offerti”. Secondo Dall’Ara l’idea dell’albergo diffuso si delinea intorno al 1985 e si concretizza negli anni Novanta superando la prima fase in cui era concepito come una rete di appartamenti ristrutturati, avvicinandosi quindi ad una impresa alberghiera dalla forma orizzontale e diffusa più vicina a una domanda di turismo, situata in un contesto storico di prestigio, con camere e servizi dislocati in edifici diversi ma vicini. Sulla base dello schema 01, si riportano le linee guida per la progettazione di un parco tematico territoriale, dal quale è stato possibile realizzare enerAGRIa. L’inserimento di un parco tematico-didattico diffuso sul tema dell’energia, aperto tutto l’anno, permette conseguentemente di destagionalizzare e diversificare l’offerta, andando possibilmente ad incidere su un area interna e non molto conosciuta come la Val d’Agri. I parchi tematici dedicati al turismo didatticoculturale attualmente presenti in Basilicata sono utili ad un turismo scolastico e culturale di nicchia, ma difatti prevedono una sola stagione di apertura nel periodo estivo. La conformazione diffusa a network inoltre lascia al turista la possibilità di scoprire altri percorsi di visita sconfinando nel patrimonio culturale e storico offerto dalla valle, nell’ottica di un ecoparco. Il parco tematico territoriale enerAGRIa è visto come un media per divulgare caratteristiche ed identità presenti ed eredità storiche, ed una eredità storica permane se la memoria viene tramandata ai più giovani. Facendo il parallelo sull’identità/eredità territoriale e quella personale, utilizzando le ultime parole di Tiziano Terzani, nelle indicazioni che lasciò a suo figlio per realizzare quello che poi sarebbe stato realizzato sotto forma di documentario: “Io parlo, ti racconto tutto quello che vuoi ma non ci sarò per finire il libro, se quello lo devi fare te, fallo in una maniera che comunichi ai giovani”

(1) M. AUGÈ, Disneyland e altri non-luoghi, Torino: Bollati Boringhieri, 1999 (2) M. IMPERIO, Ecolandia: gioco e complessità, 2003, 2.1 Come il progetto culturale Ecolandia diventa progetto urbano, di Manlio Vendittelli pag.1 (3) G. DALL’ARA, Manuale dell’albergo diffuso. L’idea, la gestione, il marketing dell’ospitalità diffusa, Franco Angeli, 2010 pag. 49 (4) C. GALLI, Nuove forme museali per sistemi distrettuali del design italiano: ipotesi di parco tematico del design a Milano, tesi di dottorato di ricerca in Disegno industriale e Comunicazione multimediale, Milano 2004 (5) T. TERZANI, Tutti i colori di una vita, Tiziano Terzani si racconta, in onda nel luglio 2006 su Raitre

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CAPITOLO 3 70


Basilicata: Natura, Cultura ed Energia

La Basilicata, svantaggiata dalla propria costituzione morfologica ed emarginata per lungo tempo dagli investimenti, nonché ancora oggi largamente sprovvista di importanti vie di comunicazione, è sempre stata considerata una delle regioni meno sviluppate del Paese. Il settore agricolo costituisce ancora oggi un caposaldo dell’economia regionale. La produzione di colture di pregio è relegata solo in alcuni territori regionali a causa dei condizionamenti esercitati dalla montuosità del territorio, dalla sua scarsa fertilità e dall’irregolarità delle precipitazioni. La riforma fondiaria, cominciata a partire dagli anni Cinquanta, assieme all’assegnazione di migliaia di case sparse e di terre ai braccianti, alle bonifiche e alle irrigazioni di vasti comprensori hanno contribuito allo sviluppo dell’agricoltura. La diffusione di tali opere ha però subito, nel corso del tempo, un rallentamento ed esse non sono oggi in grado di assicurare adeguate opportunità di sviluppo alle attività agricole, penalizzate anche dall’insufficienza delle strutture di commercializzazione. La loro localizzazione ha quindi determinato aree piuttosto differenziate per caratteristiche produttive: privilegiate risultano le valli dell’Agri e dell’Ofanto, oltre alla piana di Metaponto. Il settore primario, in ogni caso, dopo una fase di relativa modernizzazione, più intensa nella Piana di Metaponto, sembra avere raggiunto i propri limiti strutturali, in assenza di una efficiente rete di distribuzione commerciale e di promozione: ciò, in un quadro di forte concorrenza interregionale, ha di fatto ostacolato la creazione di nuove filiere produttive, relegando in ruoli marginali le stesse colture di qualità (1). L’industria presente sul territorio è per lo più legata alla produzione alimentare e al settore chimico. Nel 1993 ha rappresentato motivo di potenziamento dell’attività industriale e del suo indotto l’apertura a Menfi di uno stabilimento della FIAT. Il terziario è presente in piccola parte e soprattutto nell’ambito del turismo che, tuttavia, non è valorizzato per via delle poche infrastrutture presenti. Nonostante queste condizioni iniziali, la Basilicata, riconosciute le sue potenzialità, sta attuando un percorso di valorizzazione delle sue caratteristiche territoriali, cercando di sfruttare, nel maggiore rispetto possibile dell’ambiente, le sue caratteristiche.

71


La Basilicata e i parchi naturali

Il Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, istituito nel 1997, interessa 5 comuni a cavallo tra le province di Matera e di Potenza .

Nonostante la presenza di pozzi petroliferi e di gas e a diversi impianti per la

Infine nel 1990 nasce il Parco della Murgia Materana che si estende per circa

produzione di energie rinnovabili, la Basilicata ospita all’interno del suo territorio

6000 ettari all’estremità orientale della Basilicata.

diversi parchi nazionali e riserve naturalistiche. Infatti, a partire dagli anni Ottanta iniziano a nascere i primi Piani territoriali e paesaggistici, mostrando la vocazione

Vi sono poi altri parchi e riserve come il Parco archeologico storico naturale

ambientale della regione. Questi ultimi hanno rappresentato il primo importante

delle Chiese rupestri del Materano, la Riserva Difesa S.Biagio Montescaglioso,

passo verso il riconoscimento di una valenza ambientale e naturalistica del ter-

la Riserva Statale Rubbio, la Riserva Regionale Lago Laudemio, la Riserva Re-

ritorio e hanno di fatto aperto la strada verso l’istituzione di Parchi Nazionali,

gionale Abetina di Laurenzana, la Riserva Regionale Lago Pantano di Pignola,

regionali e riserve su tutto il territorio lucano (2).

la Riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, la Riserva Statale Meta-

Fra i più importanti vi è il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993. Esso

ponto, laRiserva Statale Marinella Stornara, la Riserva naturale orientata San

copre una superficie di 170 mila ettari che condivide con la Calabria.

Giuliano, la Riserva Statale Coste Castello, la Riserva Statale Agromonte Spac-

Vi è poi il Parco nazionale della Val d’Agri, nato nel 2006 , che, con un territorio

ciaboschi, la Riserva Statale I Pisconi, la Riserva Regionale Lago Piccolo di Mon-

di circa 70 mila ettari, include 29 comuni della regione e 9 comunità montane.

ticchio e Patrimonio Forestale Regionale e infine la Riserva Statale Grotticelle.

MATERA

Parco della Murgia e delle chiese rupestri

POTENZA

Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese

Basilicata Figura 01 - Wikipedia; La Basilicata

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Parco Nazionale del Pollino

Figura 02 - APT Basilicata; I parchi nazionali lucani; www.aptbasilicata.it/


La Basilicata, la storia e la cultura

Sebbene la Basilicata abbia una storia ricchissima e variegata, è l’età antica ad aver lasciato sul territorio l’impronta maggiore sia per numero di siti che per

La Basilicata fu abitata sin dal Paleolitico. In seguito si insediarono sul territorio

estensione.

colonie di Greci e dal 330 a.C. iniziò l’opera di colonizzazione da parte dei ro-

Esistono ben dieci aree archeologiche (l’area archeologica di Vaglio Basilicata,

mani. E fu proprio sotto il dominio romano che la via Appia venne prolungata fino

di Grumentum, di Venosa, di Heraclea, dell’Incoronata, di Metaponto, di Notarchi-

a Brindisi e nacquero le colonie di Potentia e Grumentum.

rico, di Civita, di Banzi e del Basileus) e undici musei archeologici (Museo delle

Nel Medievo la Basilicata vide il passaggio e la dominazione di Bizantini, Longo-

Antiche Genti di Lucania Vaglio Basilicata, Museo Archeologico Nazionale della

bardi, Saraceni e Normanni. Federico II di Svevia soggiornò a Melfi nel 1225 e

Basilicata “Dinu Adameşteanu”, Museo archeologico nazionale “Domenico Rido-

nel 1231, anno in cui vennero emanate le Constitutiones regni Siciliae (“Costitu-

la”, Museo archeologico nazionale del Melfese, Museo archeologico nazionale di

zioni di Melfi”), e, in quegli anni, venne costruito il castello di Lagopesole.

Metaponto, Museo archeologico nazionale di Muro Lucano, Museo archeologico

L’età moderna fu caratterizzata dalle lotte fra gli Angioini e le famiglie feudata-

provinciale di Potenza, la Mostra archeologica permanente nel Palazzo ducale

rie che li sostenevano (i Sanseverino, i Caracciolo e i Senarchia) e Carlo V di

di Tricarico, Museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri, museo nazionale

Spagna di Borbone.

della Siritide e quello di Venosa) e sono già attivi degli itinerari tematici, come

Quando, nel 1735 Carlo V vinse sugli Angioini, la Basilicata entrò a far parte del

per la “Lucania archeologica” a cura della APT Basilicata (3).

Regno di Napoli.

Esistono poi altre tipologie di musei come il Museo della civiltà contadina di

Durante il Risorgimento anche la Lucania, come le altre regioni del Sud,

Aliano e Montescaglioso, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della

conobbe il fenomeno del brigantaggio, sviluppando un proprio fronte di lotta per

Basilicata, il MUSMA (Museo della scultura contemporanea Matera), il Museo

l’unificazione d’Italia: a Montemurro, il 14 agosto 1860, nella casa di campagna

della Tortura di Matera e la Pinacoteca provinciale di Potenza e quella D’Errico

della famiglia Marra, ancor prima che Garibaldi smuovesse la sua Spedizione dei

a Matera (4).

Mille, venne infatti proclamata l’Unità d’Italia. Il brigantaggio interessò in particolare le zone del Vulture-Melfese, rendendo la Basilicata il cuore della rivolta

La ricchezza di cultura, storia e bellezze naturalistiche fanno parte di quel milieu

antisabauda.

di cui si è parlato precedentemente, ma tutto ciò non basta. Devono svilupparsi

La storia contemporanea lucana è costellata da eventi catastrofici come i tre

altre condizioni per rendere la zona attrattiva e competitiva rispetto ad altre re-

terremoti del 1857, del 1907 e del 1980. Inoltre la presenza di zone malariche,

gioni d’Italia e d’Europa.

e la mancanza di infrastrutture, di lavoro, e di aiuti statali, come nel resto del

Ma la Basilicata nasconde anche altre potenzialità, tutte facenti parte

mezzogiorno, portarono ad un vasto fenomeno di emigrazione. Solo negli anni

dell’ambito energia.

trenta del Novecento si realizzarono l’acquedotto e le più importanti vie di comunicazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale Matera fu la prima città italiana a insorgere contro i tedeschi occupanti. Nonostante l’apertura nel 1993 a Melfi dell’impianto industriale SATA, ove risiede uno dei più importanti stabilimenti FIAT d’Europa e la creazione di altre aziende collegate all’indotto come Tower Automotive e Magneti Marelli, il fenomeno di spopolamento progressivo della Basilicata non ha tuttora fine.

73


La Basilicata e il petrolio

produrre fino a circa 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Fra il 1939 e il 1947 si assistette alla perforazione da parte dell’Agip di

La Basilicata è un territorio ricco di giacimenti petroliferi e di gas. In Val d’Agri,

47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas, e 12 sterili. Non fu un caso

infatti, è situato il più grande giacimento dell’Europa continentale.

quindi che l’Agip, nel 1933, concentrò le proprie ricerche sperimentali sugli idro-

I lucani osservarono i primi segni della presenza di petrolio e gas già nel XV

carburi proprio in Basilicata e che realizzò i primi pozzi proprio in questa zona.

secolo sottoforma di lingue di fuoco, le cosiddette “fiaccole”, che segnavano il

Nel 1958 le ricerche petrolifere si spostano in Val Basento, nella zona compresa

bruciare di piccole riserve di metano.

tra Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico, dove l’Agip scopre un grande

Le prime fuoriuscite documentate risalgono al 1902,mentre è a partire dal 1920

giacimento di gas naturale.

che a Tramutola, paese della Val d’Agri, si verificano i primi affioramenti di petro-

Nel 1959 a Tramutola viene chiuso l’ultimo pozzo. I vecchi pozzi tramutolesi

lio nell’area dove ora sorge l’acquapark. Nella stessa area nel 1936 venne rin-

sono attualmente sotto i riflettori per una proposta al quanto innovativa che ipo-

venuto il primo grande giacimento.

tizza il riutilizzo dei pozzi, non più per estrarre petrolio, ma come mezzo per

Questo giacimento, collocato a qualche centinaia di metri di profondità arrivò a

sfruttare l’energia geotermica con nuove tecnologie tuttora allo studio da parte

Monte Verdese

MATERA POTENZA Cerro Falcone Caldarosa

POTENZA Garaguso Tempa Rossa Costa Molina

Monte Enoc Monte Alpi

Serra Pizzuta Il salice

Costa Molina

MAR JONIO

MAR TIRRENO

Figura 03 - PIEAR 2008 - Piano di Indirizzo Energetico Ambientale regionale - Giacimenti petrolio

74

MATERA

Policoro

MAR JONIO

MAR TIRRENO

Figura 04 - PIEAR 2008 - Piano di Indirizzo Energetico Ambientale regionale - Giacimenti gas


dell’Università della Basilicata. Negli anni Settanta a seguito della crisi energetica conseguente alla guerra in Kippur l’estrazione petrolifera riprende vigore. Negli anni Ottanta, dopo un programma di ricerca profonda, si ottennero i primi successi incoraggianti e vennero così sfruttati i giacimenti di Costa Molina 1, Monte Alpi, di Cerro Falcone da parte di eni e di Tempa Rossa da parte di altre compagnie. Infatti l’importanza dei giacimenti rinvenuti attirò negli anni molte società petrolifere di caratura internazionale come ENI, Fina, Enterprise Oil, Mobil e Texaco. L’attività di perforazione ottenne risultati consistenti solo nel corso degli anni Novanta. A questa fase detta di sviluppo dell’attività petrolifera in Lucania, risale a partire dal 1996-1997 la messa in produzione dei quattro giacimenti di petrolio: Monte Alpi, Monte Enoc-Volturino, Cerro Falcone e Costa Molina, rispettivamente situati nell’ambito delle concessioni Grumento Nova, Caldarosa, Volturino e Costa Molina 47. Inoltre ha inizio nel 1996 la costruzione del Centro Olio di Viggiano (5). Nel 1998 venne stipulato l’accordo fra Governo, Regione ed eni. Grazie ad esso la Basilicata, in cambio delle concessioni per lo sfruttamento di questa importante materia prima (una produzione stimata in 104.000 barili al giorno per vent’anni, pari al 10% del fabbisogno nazionale), otterrà dallo Stato investimenti infrastrutturali per accelerare lo sviluppo socio-economico della zona, oltre a benefici economici e occupazionali e a investimenti per la riqualificazione ambientale e la salvaguardia dei suoi parchi naturali (6). L’economia lucana, negli ultimi 20-30 anni si è quindi sviluppata proprio in virtù della presenza di petrolio e gas naturale. Nonostante ciò, la Basilicata, anche a causa dei discorsi sulla qualità ambientale e sulla fine delle risorse fossili, negli ultimi anni si è avvicinata alle energie alternative, arricchendo il suo territorio con impianti eolici, idroelettrici, fotovoltaici, solari e per lo sfruttamento delle biomasse.

Baragiano

Vetri di Potenza Savoia di L.

Brindisi di M. Tito

Pignola

S.Angelo le Fratte Satriano di L. Brienza

MATERA

POTENZA

Picerno

Abriola

Castelmezzano

Anzi

Sasso di C. Calvello

Laurenzana

Marsico Nuovo Marsicovetere

Corleto Perticara

Viggiano

Paterno

Guardia Perticara

Missanello Montemurro Armento Grumento Nova Gallicchio

Tramutola

S. Martino d’Agri Roccanova S.Arcangelo Sarconi Spinoso San Chirico R.

Moliterno

L’attenzione alle energie alternative, se pur iniziato una ventina di anni fa, ha assunto maggior rigore a seguito delle linee guida imposte dai protocolli di Kyoto, firmati anche dall’Italia, per portare ad una quota del 20% la produzione di energia non derivante da idrocarburi e perciò non inquinante per l’atmosfera.

Figura 04 - I comuni del petrolio

75


La Basilicata e la biomassa

“Tuttavia la costruzione della filiera bosco-legno-energia non inizia dalla gestione del bosco ma dalla presenza sul territorio di caldaie a biomassa di nuova gen-

Per troppo tempo a livello mondiale si è pensato che l’utilizzo dei boschi portasse

erazione che creano la domanda di materiale legnoso. Per questo il decollo di

al loro impoverimento. Tuttavia negli ultimi 50 anni le aree boschive italiane sono

tale settore in Italia è legato in buona parte alle scelte delle amministrazioni pub-

duplicate, passando da 5 a 10 milioni di ettari, e con esse sono cresciute le

bliche, in particolare quelle comunali, che anche grazie all’ausilio di strumenti

problematiche relative al delicato equilibrio dell’ecosistema forestale e al rischio

finanziari in grado di alleggerire il peso dell’investimento iniziale, possono creare

incendi. Inoltre tali aree, a causa della scarsa manutenzione, hanno perso la loro

condizioni per l’installazione di mini reti di teleriscaldamento a servizio di edifici

attrattiva turistica, in quanto risultano difficilmente visitabili.

pubblici.” (7)

Una corretta gestione del patrimonio forestale creerebbe un rilancio turisti-

La Basilicata, insieme a Calabria e Campania, ha aderito a due progetti inseriti nel

co dei boschi, diminuirebbe l’incidenza degli incendi, garantirebbe un ulteriore

PER (Programma Energetico Regionale) a cura del CEB (Centro d’Eccellenza

approvvigionamento energetico a basso impatto ambientale e creerebbe un

per le Biomasse).

comparto occupazionale importante per una popolazione come quella lucana,

Il progetto PROBIO è composto da 6 sottoprogetti che vanno dall’organizzazione

che soffre per la mancanza di lavoro.

delle competenze regionali in materia di energia da biomasse agricole forestali e zootecniche ad attività di aggiornamento e promozione per costituire nuove filiere bioenergetiche; dal creare nuove coltivazioni energetiche a scopo dimostrativo all’ideazione di progetti per la valorizzazione produttiva e ambientale della filiera bosco-legno; dall’organizzazione di strutture di raccolte di biomasse lignocellulosiche destinate a incrementare il ruolo del legno come sequestratore di CO2 e ad alimentare impianti di conversione energetica alla costituzione di una impresa per la produzione e commercializzazione di pellet combustibili da legno e derivati; favorire il recupero ambientale e produttivo di terreni abbandonati

MATERA

tramite opportuni interventi di forestazione.

POTENZA

Il progetto Ramses ha come obiettivo principale quello di valorizzare le biomasse

TITO BRIENZA

ligno-cellulosiche per impieghi a piccola e a media scala riprendendo la gestione

ACCETTURA

delle aree boschive, attivando filiere per incrementare posti di lavoro nelle aree

CALVELLO

marginali e introducendo colture erbacee per fini energetici. Nel progetto è compresa attività di divulgazione e di sperimentazione e di attività di filiera: alla MAR JONIO

Regione Basilicata spetta il compito di valorizzazione impianti dimostrativi; la Regione Calabria cura la filiera pellet; la Regione Campania si occupa della filiera cippato. Al momento le azioni già attuate fanno capo ai sottoprogetti 4 e 5

LAURIA

del progetto PROBIO ossia, da una parte l’individuazione dei soggetti politici per la creazione del Centro di Eccellenza delle Biomasse nella figura della Comunità Montana Collina Materana; dall’alta l’installazione di una caldaia a cippato e di

MAR TIRRENO

una a pellet in edifici pubblici del comune di Calvello, oltre alla realizzazione di Figura 05 - Italia, localizzazioni progetti di sfruttamento biomasse

76

un sistema di teleriscaldamento che riscalderà le case popolari adiacenti.(8)


La Basilicata e il sole

consapevoli della necessità di integrare la normale attività economica con una ottimale produzione di energia pulita.

Il fotovoltaico è un altro sistema di produzione di energia alternativa che ultima-

E sempre di più, negli ultimi anni, le regioni italiane stanno capendo le potenzia-

mente sta prendendo piede in Basilicata.

lità di questo tipo di energia, investendo un capitale sempre crescente. Prova

Il territorio lucano ha un indice di irraggiamento solare annuo fra i più alti d’Italia;

ne è il fatto che la produzione degli impianti fotovoltaici in Italia ha raggiunto nel

inoltre la presenza di numerosi spazi aperti e di aree brulle difficili da coltivare

2009 i 673,8 GWh con un incremento del 249% rispetto all’anno precedente.

potrebbe fornire lo spazio necessario all’installazione di queste centrali per lo

Questo dato riguarda soprattutto le regioni meridionali: fra esse la regione più

sfruttamento dell’energia solare. Nonostante ciò la Basilicata produce soltanto

virtuosa si è dimostrata proprio la Basilicata che si attesta la prima regione per

l’1%, su base nazionale, dei complessivi 193 GWh italiani.

crescita di produzione di energia.

Inoltre, sul suo territorio, sono stati istallati solo lo 0,9% degli impianti nazionali.

Non a caso negli ultimi anni le politiche territoriali lucane hanno favorito

Le regioni del Nord, nonostante siano più svantaggiate per via del loro indice

l’installazione di impianti fotovoltaici, approvando un nuovo piano energetico

di irraggiamento, hanno investito le loro risorse nel fotovoltaico e nel solare,

regionale che indica più chiare condizioni per la loro realizzazione (9). I più grandi parchi fotovoltaici lucani si trovano nella Valbasento (fra Orto del Tufo e Macchia di Ferrandina) e in Val d’Agri, proprio vicino al Centro Olio di Viggiano. Infine dal 2010 è presente a Tito Scalo, comune limitrofo di Potenza,

Impianti > 500 kW

il più grande impianto fotovoltaico integrato d’Italia (10). A proposito di fotovoltaico integrato, così com’è successo per l’eolico, a chi lamen-

BANZI

tava l’assoluta mancanza estetica dei pannelli fotovoltaici e solari, si è risposto

ATELLA

con il concorso “Designer Show”. Ideato e promosso dalla Camera di commercio

PESCOPAGANO IRSINA BELLA BALVANO

TOLVE

tecnica e arte, proponendo soluzioni di alta qualità estetica e funzionalità. “Infatti,

TRICARICO FERRANDINA

ABRIOLA LAURENZANA CORLETO P.

PATERNO

meglio hanno interpretato il rapporto tra energie rinnovabili e creatività, capacità

MATERA

S.CHIRICO M.

POTENZA

SATRIANO

di Monza e Brianza, il concorso ha premiato, fra i 30 giovani designer, coloro che

VIGGIANO

S.MAURO F.

STIGLIANO GUARDIA P.

MONTESCAGLIOSO

POMARICO

com’è noto, dal 2011 la struttura degli incentivi al fotovoltaico cambia: sparisce la categoria ‘impianti semi-integrati’ e resta solo quella degli integrati che diventa più restrittiva. L’impianto, insomma, per essere finanziato dovrà quasi confonder-

PISTICCI

si con il resto dell’edificio e, per restare ben redditizio, le sue componenti avranno bisogno di ottimo design, non più solo di ferramenta e carpenteria.” (11)

GRUMENTO N. POLICORO

MAR JONIO

SENISE S.GIORGIO CASTELLUCCIO

MAR TIRRENO

Figura 06 - GSE, aggiornato a marzo 2012 (Gestore Servizi Energetici)

77


La Basilicata e il vento

questo dibattito si è già riproposto, e con toni anche più accesi, con l’apertura delle campagne di estrazione petrolifera di Viggiano e, in tempi più recenti, di

Il sistema di produzione di energia eolica, non comportando la creazione di fumi

Corleto. Le differenze, però, sono tante ed è bene analizzare quali sono gli im-

di scarico e la produzione di sostanze tossiche di risulta, si propone come una

patti sull’ambiente da parte dei sistemi di produzione di energia eolica.” (12)

risorsa ideale che non contrasta con la naturale vocazione alla conservazione

Fra le motivazioni dei detrattori dell’energia eolica vi sono:

ambientale della Basilicata.

- l’impatto visivo che questi impianti hanno sul paesaggio

Le direttive nazionali scaturite dal trattato di Kyoto prevedevano che in data 2010

- l’inquinamento elettromagnetico e sonoro (che però sarebbe un grosso prob-

la regione dovesse ospitare sul suo territorio 29 impianti eolici. Tuttavia, a causa

lema solo nel caso di installazione di impianti eolici presso centri abitati)

di diverse polemiche, il percorso di sviluppo dell’eolico ha incontrato un freno,

- i possibili effetti sull’avifauna

fermando a 13 il numero di impianti presenti sul territorio.

Tuttavia lo sviluppo di questa fonte di energia, non solo contribuirebbe ad una

“Siamo, quindi, di nuovo al solito dilemma fra necessità di sviluppo, quanto mai

maggiore indipendenza energetica della regione, ma gioverebbe anche allo

atteso soprattutto in questi anni, ed esigenze di tutela ambientale. Nella Val d’Agri

stato occupazionale dei suoi abitanti. “La nostra regione ha bisogno di risorse per lo sviluppo costi quel che costi. È un dato di fatto che l’impianto dei parchi eolici fornisce proventi alle aree che ospitano queste strutture in forma di lavoro per la loro costruzione e di royalties

MELFI-Candela tozzi sud,34.5 MW,15

annuali che vengono garantite dalle società che impiantano queste strutture. Questa risposta potrebbe essere considerata sufficiente e dare ragione a chi è

MASCHITO IPMaestrale,15.18 MW,24

AVIGLIANO IPMaestrale 15.18 MW,23

POTENZA

BRINDISI DI MONTAGNA acea electrabel,44 MW,22

convinto che il nostro territorio possa per l’eolico e per altri tipi di insediamenti produttivi essere venduto (o svenduto). Se per le installazioni petrolifere questo

FORENZA IPMaestrale,23.76 MW,36

VAGLIO edison energie speciali,12.3 MW,20

scontro fra esigenze di tutela naturalistica e di sviluppo industriale rimane pressoché insanabile, nonostante lo studio di misure di risanamento dell’inquinamento

MATERA

prodotto dall’estrazione dell’oro nero, l’eolico offre una terza via”. (13)

GROTTOLE FRI-EL,54 MW,27

E questa terza via è affrontare la progettazione di questi impianti non solo da un punto di vista funzionale, ma anche estetico: “le torri potrebbero diventare addirittura un elemento di caratterizzazione del paesaggio, soprattutto delle

CORLETO PERTICARA energia sud,9.35 MW, 11

zone brulle, rocciose e senza altri elementi di rilievo, che solitamente ospitano

GORGOGLIONE FRI-EL,3.3 MW,5

gli aerogeneratori. La ricerca di queste potenzialità legate al paesaggio è stato

MONTEMURRO FRI-EL,29.08 MW,36 COLOBRARO ENEL GREEN POWER 2.55 MW,3

ROTONDELLA CRE,18 MW,12

MAR JONIO

il tema dominante di un concorso di progettazione indetto nel 2002 da Legambiente e Enel GreenPower per un complesso eolico da realizzare a Pescopagano. Le numerose proposte formulate da architetti e paesaggisti ricercavano nuove soluzioni, dal design del singolo aerogeneratore, con il disegno di forme diverse e l‘analisi di colorazioni antiriflesso e mimetizzanti, a studi di carattere

MAR TIRRENO

Figura 07 - ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento - aggiornato al 2011

78

paesaggi-stico, evitando il loro inserimento casuale, ma studiando parallelismi e incroci con i crinali montuosi e con tracce del paesaggio come gli antichi tratturi.” (14)


La Basilicata e l’acqua

Monte Cotugno, Rendina, Lampeggiano, Serra del Corvo e Ponte Fontanelle. Le principali risorse idriche sono intercettate mediante dighe o traverse , in

Il sistema idrografico lucano è costituito da ben 5 fiumi con foce nel mar Jonio

modo da assolvere alle esigenze di diversi settori. Esse vengono utilizzate infatti

(Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni) , i cui bacini nel complesso si estendono

per gli approvvigionamenti di acqua potabile e per l’irrigazione (di Basilicata,

su circa il 70% del territorio regionale, dall’Ofanto che sfocia nel mar Adriatico e

Calabria e Puglia), per la produzione di energia idroelettrica e in minima parte

dal Sele che termina nel mar Tirreno. Il regime dei corsi d’acqua è tipicamente

anche per usi industriali.

torrentizio, caratterizzato da massime portate durante il periodo invernale e da un

Dei nove principali invasi presenti sul territorio solo uno è utilizzato per la produ-

regime di magra durante la stagione estiva.

zione di energia idroelettrica: il lago Pertusillo (15).

Vi sono inoltre 5 laghi naturali (i due laghi di Monticchio localizzati, i laghi Lau-

Il Lago di “Pietra del Pertusillo” è un lago artificiale situato nel territorio dei

demio-Remmo, il Sirino e il Rotonda), ma la presenza di invasi artificiali è molto

comuni di Grumento Nova, Montemurro e Spinoso. Esso è stato costruito tra

più consistente. Nel corso degli ultimi decenni, infatti, sono stati realizzati i princi-

il 1957 e il 1962, a sbarramento del fiume Agri, con i fondi della Cassa del Mez-

pali invasi regionali come quelli di San Giuliano, Acerenza, Genzano, Pertusillo,

zogiorno, la quale concesse all’ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fon-diaria in Puglia e Lucania l’esecuzione dei lavori. Il lago occupa una superficie di 75 km2, lo sbarramento ad arco gravità è lungo 380 m ed alto 95 m. La sua realizzazione ha dato vita ad un invaso di 155 milioni di m3 d’acqua in grado di rispondere ad un uso plurimo delle risorse idriche.

Ofanto

Il paesaggio circostante è ricoperto da boschi che scendono fino alle sponde del lago (alcuni alberi perfino oltre, risultando parzialmente sommersi dalle acque). Il lago è utilizzato per la pesca sportiva e per gare di canottaggio nazionale (16). Nonostante lo sforzo attuato dalle politiche ambientali lucane, spesso, come si

Bradano

è già detto, lo sviluppo degli impianti per le energie alternative è osteggiato per

Sele

varie motivazioni, fra cui l’impatto visivo e la deturpazione ambientale che

Basento

esse comporterebbero. Queste motivazioni sono però inconsistenti se si affronta il problema con occhi diversi. Si dà facilmente per scontato che i paesaggi della Basilicata siano tutti belli e Agri

Cavone

gradevoli, ma spesso essi sono intervallati da zone di degrado e in abbandono. Mar Jonio

Sinni Noce

Lao

Mar Tirreno

Tutto ciò è causato da un progressivo allontanamento dalle campagne, dalla mancanza di un vero e proprio piano paesaggistico ecc. Si può notare l’aumento costante di campagne e sentieri abbandonati, muri di contenimento dei torrenti in cattivo stato se non caduti, fabbricati rurali in rovina, ai quali si aggiungono disboscamenti selvaggi, che provocano spesso movimenti franosi incontrollabili. Tuttavia, “Si potrebbe aprire una nuova fase in cui le torri eoliche siano non solo elemento paesaggistico ma anche fonte economica per la conservazione

Figura 08 - AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata; www.adb.basilicata.it

del paesaggio. Parte dei proventi delle torri eoliche potrebbero essere utilizzati

79


per interventi di conservazione e miglioramento paesaggistico, ad esempio per

Bisogna comunicare alle persone che abitano questi luoghi e che li vengono a

finanziare un’opera di interramento progressivo dei cavi e dei tralicci dell’alta

visitare, che gli impianti non violentano il territorio, ma lo potenziano e valorizzano.

tensione.” (17)

Il percorso da intraprendere è quello di trasformare un paesaggio percepito come

Inoltre, come si è già detto, si potrebbe fare in modo che pale eoliche, pannelli

deturpato dagli impianti in un paesaggio gradevole, stimolando l’immaginario

fotovoltaici, ecc. siano progettate pensando anche all’aspetto estetico e non solo

positivo collettivo creando elementi di alta valenza estetica, non affini a se

a quello funzionale.

stessi, ma dalle grandi potenzialità: essi sono in grado di creare un futuro migliore

E’ necessario mettere in atto un’azione creativa che porti anche all’innovazione

e di salvare l’uomo dal disastro energetico e ambientale.

dell’estetica dell’impianto della fonte di energia rinnovabile ed un modo nuovo

Più nel piccolo essi sono in grado di sviluppare nuove attività, nuovi posto di la-

di proporre ai più il loro impatto così forte.

voro, nuove forme di economia e di turismo, ecc.

Nel caso del lago Pertusillo, per esempio, la diga, se in un primo momento era

Per esempio il potenziamento di politiche che promuovono l’energia potrebbe

stata percepita come un elemento ingerente nel paesaggio, oggi è diventato un

portare ad un nuovo tipo di turismo, il cosiddetto “turismo verde”.

segno di caratterizzazione in positivo.

“Il tanto evocato turismo legato alle bellezze naturali e architettoniche, così sbandierato, quasi che fosse l’unica risorsa di sviluppo della Basilicata, non si può applicare a tutto il territorio della regione, poiché, e questo sarebbe da chiariInvasi artificiali Invasi naturali / laghi Torrenti/fiumi con centrale idroelettrica

Randina

OFANTO

Pertusillo / Unico Invaso artificiale con centrale idroelettrica

Lago Serra del Corvo/Basentello Genzano

BASENTO

POTENZA

Fantano SATRIANO Satriano di L., 250 kW centrale a acqua fluente

Creare percorsi di conoscenza dell’energia ed itinerari dedicati, come per

San Giuliano

esempio far visitare il Centro Olio di Viggiano, le pale eoliche di Montemurro o la diga del lago Pertusillo, potrebbe essere la risposta ad un turismo un po’ di

Carrastra

nicchia come quello lucano, portando nuova linfa vitale alla regione.

AGRI

La Val d’Agri, con il suo parco nazionale e il progetto per la realizzazione di un PERTUSILLO Gallicchio, 39 MW centrale a sebatoio,

parco dell’energia può sviluppare, divulgare ed evolvere questo concetto.

CAVONE MAR JONIO

Monte Cotugno

NOCE NOCE Lauria, 3 MW Cogliandrino SINNI NEMOLI Nemoli, 140 kW LAO CASTROCUCCO MERCURE Trecchina, 83 MW Viggianello, 1.2 MW centrale a sebatoio ROTONDA centrale a acqua fluente Rotonda, 800 kW MAR TIRRENO centrale a acqua fluente

Figura 09 - AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata + PIEAR 2008

80

della storia, legata al solo mondo rurale non deve precludere lo sguardo a nuove

sulla rivista Casabella, ‘congelare il passato equivale a stravolgerlo’.” (18)

MATERA

Marsico Nuovo

CAOLO Tramutola, 692 kW centrale a acqua fluente

senza contare che “La conservazione e il rispetto del passato, delle tradizioni,

e nostalgica, poiché, come afferma Alberto Ferlenga in un suo recente editoriale

BRADANO

Trivigno

un afflusso turistico di una certa proporzione a livello numerico ed economico.”

strade per uno sviluppo futuro rischiando di diventare un’operazione folkloristica

Acerenza

SELE

re una volta per tutte, non sempre si hanno attrattive tali da poter giustificare

“Invece di stare a discutere se impianti eolici o solari siano compatibili o meno con la creazione di questa zona di conservazione ambientale, si potrebbe avviare un discorso più ampio e innovativo sul concetto di parco ambientale, come grande laboratorio in cui la natura non solo si preserva in modo diretto, ma anche indirettamente potenziando e installando centri di produzione di energia pulita.” (19)

Si tratta di insegnare alla popolazione un nuovo modo di pensare e un nuovo modo di vedere l’energia (rinnovabile e non) e le sue manifestazioni. Cioè, detta


in modo un po’ naif, bisogna trasmettere la bellezza che si può celare dietro ad

ridotti, sarebbe davvero un incentivo che compenserebbe anche la posizione de-

una pala eolica o ad una distesa di pannelli fotovoltaici.

centrata e la mancanza di infrastrutture che sono i secolari handicap del nostro

Si tratta di spiegare le potenzialità a lungo termine di questi interventi. Spes-

territorio” (20). Si tratta,infine, di educare all’energia.

so infatti ci si ferma a valutarne solo le conseguenze immediate, rimanendo ad

A quanti vedono in questo discorso “una perdita del carattere della Lucania, ver-

uno stato di conoscenza troppo superficiale per essere veramente consapevoli.

rebbe da rispondere che proprio il tema dell’energia sta diventando una peculia-

Si tratta di comunicare alla gente, spesso restia alle innovazioni, i vantaggi che

rità della nostra regione. Prima gas, petrolio e centrali idroelettriche, ora eolico e

deriveranno e le responsabilità che essi hanno nei confronti dell’ambiente e del

solare, caratterizzano ormai da decenni la nostra regione.” (21)

mondo.

Basti pensare per esempio al film uscito recentemente “Basilicata coast to coast”.

Si tratta di chiarire che una scelta opportuna dei siti, una progettazione pae-

Il film, pur non ponendosi come spot promozionale della regione, dà un’immagine

saggistica seria, competenti valutazioni di impatto ambientale e una po-

della Basilicata caratterizzata da una forte vocazione ambientale. Il film, che

litica energetica mirata e integrata potrebbero fornire risorse energetiche

parla di quattro amici che da Maratea raggiungono Scanzano Jonico a piedi,

ed economiche importanti.

viaggiano sempre in compagnia di due pannelli fotovoltaici che utilizzano per

Si tratta di illustrare che le varie energie, eolico, solare, fossili, biomassa,

le esigenze primarie di energia, passando per posti come Montemurro sul cui

idroelettrico, ecc. sono capaci, e lo saranno sempre di più in futuro, di inte-

sfondo vediamo le pale eoliche, o come la diga del Lago Pertusillo, o ancora

grarsi l’un l’altra e possono insieme far raggiungere alla Basilicata quello stato

per il paese fantasma Craco, o nel bel mezzo della processione della Madonna

di indipendenza energetica tanto agognato da tutti i paesi del mondo. Perché

Nera di Viggiano.

indipendenza energetica significa ricchezza, garantisce la nascita di aziende industriali e agricole e attira investimenti anche da fuori.

Creare un Parco dell’Energia nella Val d’Agri significa scontrarsi con tutte

“È opportuno ricordare che anche un’economia basata solo sull’agricoltura,

queste realtà, fare emergere le potenzialità di quest’area geografica ed essere

sul turismo, sui beni monumentali ed archeologici non può prescindere

capaci di comunicarle in un percorso esperienziale, didattico e divulgativo,

dall’approvvigionamento energetico. E avere energia elettrica e benzina a prezzi

come già sottolineato dagli interventi precedenti.

Bacino

Corso d’acqua

Invaso

V. utile

Utilizzo della risorsa

(Mmc)

Ofanto Bradano

Basento Agri Sinni

T.Lampeggiano T.Rendina F.Bradano F.lla di Genzano T.Basentello T.Bradano T.Camastra F.Agri F.Sinni

Lampeggiano Rendina Aceranza Genzano Serra di Corvo San Giuliano Ponte Fontanelle Petusillo Monte Cotugno

4.6 22.8 38.4 56.1 28 107 22 145 450

irriguo, potabile irriguo, irriguo, potabile irriguo, potabile irriguo, irriguo, irriguo, potabile, industriale irriguo, potabile, idroelettrica irriguo, potabile, industriale

Tabella delle caratteristiche dei corsi d’acqua, dei bacini irrigui e del loro utilizzo della Basilicata Fonte: AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata; www.adb.basilicata.it

81


Sei comuni per il Parco dell’energia Ogni territorio può essere ricondotto ad una fonte di energia per la presenza sul Il progetto per il Parco dell’Energia della Val d’Agri si sta focalizzando nell’area

territorio di impianti specifici. Inoltre tutti e quattro i comuni hanno un patrimonio

geografica che comprende i sei comuni di Tramutola, Calvello,Viggiano, Gru-

artistico e culturale da visitare, che trova la sua massima espressione nel sito

mento Nova, Spinoso e Montemurro.

archeologico di Grumentum.

Potentino POTENZA

MATERA

Materano VAL D’AGRI

VAL D’AGRI VAL D’AGRI Baragiano

Vetri di Potenza

Potentino

Savoia di L.

Brindisi di M. Tito

Pignola

S.Angelo le Fratte Satriano di L. Brienza

MATERA

POTENZA

VAL D’AGRI Abriola

Picerno

Castelmezzano Calvello

Abriola

Anzi

Sasso di C. Calvello

Laurenzana

Marsico Nuovo Marsicovetere

Corleto Perticara

Viggiano

Paterno

Viggiano Guardia Perticara

Missanello Montemurro Armento Gallicchio

Tramutola

Montemurro

Grumento Nova

VAL D’AGRI

Grumento Novad’Agri Roccanova S.Arcangelo S. Martino Sarconi Moliterno

Spinoso

San Chirico R.

Spinoso

Figure 10, 11 e 12 - La Basilicata, Val d’Agri, la Fondovalle SS 598 e i paesi che interesseranno il Parco dell’energia

82


Tramutola

Sempre durante l’invasione dei Saraceni, un gruppo

Il nome Tramutola deriva dal latino e significa “terra motola” o “terra imbevuta d’acqua”.

di monaci di rito greco, si rifugiarono a Tramutola

Il territorio fu abitato a partire dal X secolo dai Pelagi di cui si sono ritrovate numerose tracce come i castelli

dando origine nel 1144 alla chiesa di san Pietro che

e il muro di cinta ancor oggi visibili. Ebbe origine come “pago” fondato dai profughi di Grumentum, distrutta

il Vescovo di Marsico assegnò ai benedettini di Cava

dai Saraceni.

de’ Tirreni. In seguito Tramutola divenne giurisdizione feudale dell’abbazia di Cava de’ Tirreni e dopo ben 4 secoli caratterizzati dalla dominazione dei Guarna, dei Sanseverino e dei Filangieri, ritornò sotto il controllo dei benedettini e grazie a questi ultimi il paese conobbe un periodo di ricchezza e produttività. Nel 1806, in seguito alla legge che aboliva la feudalità, l’Abbazia di Cava dei Tirreni, rinunciò a tutti i suoi

RA

erano

diritti sul territorio. Il centro venne colpito gravemente dal terremoto del 16 dicembre 1857 che provocò molti

VAL D’AGRI VAL D’AGRI

morti e gran parte del centro abitato fu completamente distrutto. Il 14 agosto 1860 con l’arrivo di Garibaldi e la caduta del Regno borbonico, costruì un Governo

VAL D’AGRI Abriola

provvisorio (22). Passeggiando per il paese si possono visitare luoghi suggestivi come le chiese del Rosario e della S.S.

Calvello

Trinità, la chiesa di San Vito, il lavatoio e i palazzi signorili come Palazzo Terzella. Inoltre è possibile vedere i resti dei vecchi mulini situati lungo il torrente Caolo. Infatti Tramutola ha una storia “fatta di acqua

Viggiano Montemurro

Tramutola Grumento Nova

e petrolio”. In alcuni documenti risalenti al 1136 vie-ne citato il primo mulino di Tramutola, che in seguito diventeranno 5, tutti situati al limite fra città e campagna.

Spinoso

“Fondamentale all’epoca era acquisire il diritto di utilizzare le acque di un fiume o di un torrente, ovvero il diritto di costruire una chiusa che convogliasse parte delle risorse idriche in un canale artificiale”(23). Lo sfruttamento delle acque del torrente Caolo ha quindi comportato una fase di ricchezza derivante

Figura 13 - Zoom sulla SS598 e i paesi che interessano il Parco

dall’attività di molitura, ma anche dalla creazione di

83


energia elettrica: infatti negli anni Venti del Novecento, costruita in uno splen-

adatta alla creazione di cippato, pellet, ecc. Inoltre, la presenza di falegnamerie

dido scenario ambientale, sfruttando una vicina sorgente con un portata di ol-

e di una buona attività artigianale del legno, permetterebbe di ricavare, dai residui

tre mille litri al secondo e a tutt’oggi in pieno funzionamento nasce la centrale

di lavorazione, altro materiale utile a ricavare energia.

idroelettrica dell’ENEL.

Particolarmente

Affianco allo sfruttamento dell’energia idrica a partire dal 1902 (24) a Tramutola

l’amministrazione comunale in partnership con eni sta lavorando alla realizza-

si verificano i primi affioramenti di petrolio nell’area dove ora sorge l’acquapark.

zione di un percorso didattico, naturalistico e scientifico lungo circa 6 km

Negli anni 1933-34 eni inizia una serie di rilievi che porteranno, nel periodo 1939-

con partenza dalla località Cacciatizze, dove sorgeranno il Parco Avventura e

1959, alla perforazione di 47 pozzi. Nel 1959 viene chiuso l’ultimo pozzo, ma a

due Centri didattico-ricreativi, uno in località Cacciatizze (già attivo) e uno in

seguito della crisi energetica conseguente alla guerra in Kippur l’estrazione

località Autiero, dedicati ai temi dell’energia e del territorio. I due centri saranno

petrolifera riprende vigore. Questa nuova intensificata attività ha portato alla

dotati di caldaie a biomassa per il riscaldamento dei locali. Inoltre, al Pala Ca-

scoperta di nuove risorse e alla costruzione a metà degli anni Novanta del Cen-

mastra, centro sportivo del comune, è stata installata una caldaia funzionante a

tro Olio di Viggiano (25).

pellet che servirà a riscaldare anche l’ostello della gioventù. In previsione c’è an-

attenta

all’educazione

ambientale,

già

da

tempo

che la creazione di una linea di teleriscaldamento che scalderà le case popolari Calvello

adiacenti (27).

Il paese, il cui nome deriverebbe dal latino “caro et vellus” (ossia carne e lana),

84

avrebbe origini greche e non medievali (almeno secondo Antonio Masini, artista

Viggiano

e studioso d’arte, che ritrovò diversi reperti di età greca nel territorio pedemon-

Viggiano è oggi ricordato principalmente perché ospita nel suo territorio un Cen-

tano calvellese). In seguito, nel XII secolo, divenne roccaforte longobarda e poi

tro Olio Val d’Agri dell’eni per il trattamento del petrolio estratto dalle ampie

sveva. Nel XVII secolo divenne parte del Regno spagnolo di Napoli e, dal 1749,

riserve rinvenute nel sottosuolo della Val d’Agri. Ultimamente, proprio accanto al

del Regno delle due Sicilie.

Centro olio, è stato costruito un Parco fotovoltaico.

Si distinse nei moti rivoluzionari del 1799, e divenne il centro dell’insurrezione

Non di meno è un borgo dalle molteplici risorse: dalle arpe al culto mariano,

lucana contro gli austriaci nel 1821. Il terremoto del 1857 provocò numerosi danni

dagli impianti sciistici ai siti archeologici. Sul territorio cittadino, infatti, vi sono

alle abitazioni e al patrimonio storico-artistico. La mancanza di lavoro e di pro-

molteplici luoghi storici da visitare come la Chiesa Madre Santa Maria del De-

spettive portò numerosi giovani ad emigrare verso gli Stati Uniti e l’Argentina.

posito, i ruderi del Castello, la Basilica e il Sacro Monte di Viggiano, dove vi si

Ciò nonostante è ancora possibile vedere, passeggiando per il paese, le sue

svolge il culto della Madonna Nera. Antico villaggio di Grumentum, il paese si

numerose eccelenze artistiche e culturali come il Castello, il monastero delle

sviluppò in epoca medioevale come centro basiliano, e fu in seguito fortificata dai

Teresiane, la Potentissima, il ponte di S.Antuono e i suggestivi rione di S.Nicola

Longobardi. Dominata per secoli dai Sanseverino, partecipò ai moti della repub-

e Quartiere Nobile.

blica napoletana e più tardi prese parte ai moti preunitari. Agli inizi del Novecento

Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta l’emigrazione riprese, e solo oggi

diventò famosa, anche fuori dell’Italia, per la fabbricazione degli strumenti mu-

il paese vive finalmente una stagione sociale ed economica dalle prospettive

sicali. Nonostante le prime perforazioni petrolifere e l’insediamento di industrie

migliori, legate alle risorse dell’agricoltura, del turismo e dell’energia

Infatti

manifatturiere, la prima metà del Novecento fu caratterizzata dall’emigrazione.

Calvello, paese della Val Camastra, nell’ultimo periodo è salita agli onori della

Nel 1980, dopo il terremoto, ci fu un tentativo di ricostruzione industriale che non

cronaca grazie al suo impegno per creare una filiera del legno finalizzata allo

ebbe l’auspicato successo. Negli ultimi anni, grazie all’intervento degli enti locali,

sfruttamento dell’energia dalle biomasse.

è stato avviato un nuovo sviluppo industriale, mentre si sono fatte più concrete

Il suo territorio è coperto per il 40% di boschi di faggio, coltura particolarmente

le prospettive legate all’estrazione petrolifera e, non senza contraddizioni, quelle

(26).


turistiche associate alla valorizzazione ambientale.

Oltre al sito archeologico, che si trova un po’ distanziato dal vero e proprio borgo di Grumento Nova, il comune offre altri luoghi interessanti da visitare come le

Montemurro

mura medievali, il Castello Giliberti e la chiesa neoclassica di Sant’Antonio.

Il paese è famoso per il suo Parco eolico, costruito della società bolzanese Fri-El

Grumento Nova è uno dei più importanti centri storici della Lucania, noto sin

e che comprende 36 aerogeneratori per una potenza complessiva di 29,1 MW.

dalla II Guerra Punica. Dopo la distruzione di Grumentum da parte dei Sara-

Anche Montemurro nacque a seguito delle incursioni saracene che distrussero

ceni nel 973, gli abitanti si stanziarono nelle zone circostanti fondando il borgo

Grumentum. Nel Medievo il borgo appartenne al feudo Montescaglioso e insegui-

di Grumento Nova. Dopo la dominazione normanna passò a quella sveva. Nel

to ai Sanseverino e ai Carafa. Fu qui che vide i natali Giacinto Albini, artefice

1870 venne acquistata dalla famiglia Giliberti che vi edificò il Castello, di cui oggi

dell’insurrezione lucana, che consegnò la Basilicata a Garibaldi per unificarla

non restano che pochi ruderi. Il 1900 fu caratterizzato dall’abbandono delle terre

al resto d’Italia. I terremoti del 1857, del 1907 e del 1980 colpirono Montemurro

e dall’emigrazione e fu solo con la scoperta del petrolio in Val d’Agri, accanto

più violentemente del resto dei comuni circostanti, provocando un’ampia emigra-

alla nascita dei “Patti territoriali” e alla opportunità di sviluppo dell’imprenditoria

zione, in gran parte transoceanica, che decimò il numero di abitanti. Emigrazione

locale, che si sono creati in tempi recenti i presupposti per il rilancio economico.

che continua tutt’oggi. Nonostante la sua storia travagliata da grandi calamità, nel centro storico vi sono numerosi edifici storici da visitare, come le Chiese di San Rocco e di S.Antonio e i palazzi Robilotta, DeFina e Parisi (28). Spinoso Spinoso è il comune ricordato per la diga sul lago di Pietra Pertusillo e quindi per la sua diga e per la centrale idroelettrica, che si trova però nel territorio compreso fra Gallicchio e Missanello. Inoltre ha un meraviglioso centro storico, ricco di palazzi gentilizi realizzati fra il XVI e il XIX secolo, come palazzo Ranone, che ogni anno ospita “ArtEstate-Spinoso”, vernissage d’arte, scultura e cultura, Palazzo storico, ecc. Il comune nacque nel Medievo, per poi passare dalla dominazione dei Sanseverino alla repubblica partenopea. Durante il Risorgimento partecipò alle lotte per l’unità d’Italia. Dagli anni Sessanta, l’attività principale di Spinoso è legata al Lago Pertusillo e quindi al turismo. Lungo le sponde il comune ha realizzato aree attrezzate per i visitatori, sportivi e pescatori. Il lago infatti è ricco di trote, anguille e carpe e costituisce un’attrattiva per i pescatori non solo locali. Grumento Nova Grumento Nova, per la sua vicinanza agli impianti di Viggiano e per la presenza di numerosi pozzi sul suo territorio, è legata anch’essa al petrolio e al gas naturale, ma la sua fama più grande la deve al Parco archeologico di Grumentum.

85


Le vie di comunicazione lucane

industriale. La Basilicata è quasi completamente priva di ferrovie tanto che Matera non

Per via del suo territorio montuoso la Lucania ha poche vie di comunicazione.

è neppure raggiunta da Trenitalia. Tuttavia vi sono importanti stazioni ferroviarie

La regione è dotata soltanto di un piccolo aeroporto, l’Aviosuperfice Enrico

come Potenza centrale, Metaponto, Maratea che servono i tre principali assi: la

Mattei a Pisticci realizzata negli anni Sessanta, durante l’industrializzazione della

ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto, la ferrovia Tirrenica Meridionale e quella

val Basento, e rimasto inutilizzato per molto tempo. Voluta da Enrico Mattei per

Jonica. Le altre linee presenti sul territorio sono ferrovie secondarie o a scarta-

spostarsi più velocemente da un sito dell’eni all’altro, si tratta di una semplice

mento ridotto.

pista di atterraggio che viene utilizzata solo da piccoli aerei. Dal 2007 si sta stu-

Le vie stradali e autostradali più importanti sono l’A3 nel tratto che da La-

diando un progetto che prevede la costruzione di un aeroporto civile regionale e

gonegro va a Lauria e il Raccordo Autostradale RA05 che collega Sicignano a

le infrastrutture ad esso collegate.

Potenza. La strada statale 407 Basentana (SS 407) segue il corso del fiume

Maratea, Pisticci e Policoro sono dotati di porti turistici, ma nessuno di tipo

Basento da Potenza a Metaponto. Essa unisce il Raccordo autostradale RA05

Bari

Roma POTENZA

Salerno

Roma

Taranto

A3 Atena lucana

Brienza

Viggano Policoro

Bari POTENZA

Salerno

MATERA

Brindisi

MATERA

Brindisi

Taranto

Lauria

E90

Cosenza

Cosenza Figura 14 - Wikipedia; Le vie di comunicazioni lucane

86


a Metaponto e fu costruita negli anni Sessanta insieme alle altre arterie di fon-

www.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/territorio/Territorio_DeStefano/petrolio.pdf

dovalle lucane per dare un impulso all’economia regionale. La Basentana si pre-

(7) R.VOTTA; Considerazioni economiche sulla realizzazione di un impianto di riscaldamento ali-

senta attualmente con una capacità superiore al volume di traffico che abitualmente vi transita. La strada statale 598, la Fondovalle dell’Agri inizia ad Atena Lucana in prossimità dello svincolo dell’Autostrada A3 e termina a Policoro, in Basilicata, in

mentato a biomassa in una realtà interna della Basilicata (Calvello); Consiglio Regionale della Basilicata, maggio 2007 (8) CEB-Centro di Eccellenze di Bioenergie; LE BIOMASSE; (http://www.biomasse.basilicata.it/index.asp) (9) GSE, Gestore Servizi Energetici; Il Futuro Fotovoltaico; www.logicaenergetica.it/gse-le-tariffe-del-

prossimità dello svincolo della SS 106. Essa attraversa le province di Salerno,

2010-e-del-futuro-conto-energia/

Potenza e Matera. La strada prende il nome dal fiume Agri in quanto segue il suo

(10) M. SCUDERI, Fotovoltaico Integrato: entrato in esercizio l’impianto da un MW a Tito Scalo (gio-

percorso fino alla foce.

vedì 14 gennaio 2010), da Società energetica lucana; www.societaenergeticalucana.it/opencms/

La strada statale 106 dir Jonica (SS 106 dir) è una strada statale che collega Palagiano alla frazione geografica di Chiatona. Su questa diramazione scorre il traffico proveniente dalla strada statale 100 di Gioia del Colle, dalla SS 7, nonché dall’autostrada A14, diretto verso la costa Jonica.

opencms/Notizie/notizia_0212.html (11) SORGENIA; Designer Show: occhi puntati sul fotovoltaico integrato (7 luglio 2010 alle 10:27 am); http://sorgenia.wordpress.com/2010/07/07/designer-show-occhi-puntati-sul-fotovoltaico-integrato/ (12) G.SAPONARA, Parole al vento. A proposito di energia alternativa; Redazione Akiris; www.sviluppovaldagri.it/akiris/articoli/25-003-06.pdf

La strada statale 7 Via Appia (SS 7) è una strada statale che segue il percorso

(13) Ibidem

dell’omonima via consolare romana e, come all’ora, collega Roma a Brindisi.

(14) Ibidem

I lavori per la costruzione dell’antica via Appia iniziarono nel 312 a.C., per volere

(15) AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata; www.adb.basilicata.it/adb/strut-

del console Appio Claudio Cieco e collegava l’urbe a Capua. In epoche successive la strada venne poi man mano prolungata fino a Brindisi (29).

tura.asp (16) Wikipedia (17) G.SAPONARA; Parole al vento. A proposito di energia alternativa; Redazione Akiris; www.sviluppovaldagri.it/akiris/articoli/25-003-06.pdf (18) Ibidem (19) Ibidem (20) Ibidem (21) Ibidem (22) www.avmstudio.it/lucusnet/tramutola/421-storiatramutola.html (23) Regione Basilicata; a cura di I.Macaione, A.Sichenze; Architetture ecologiche, nel turismo, nel recupero, nelle città-natura della Basilicata; coll. Turismo, consumi, tempo libero; ed. Franco Angeli; Milano 1999 (24) M.Ferruzzi, L.Agresti, G.d’Ecclesiis, A.Boccia; LA VAL D’AGRI TRA PARCO E PETROLIO. Osservazioni e valutazioni sulle attività di ricerca ed estrazione petrolifera nell’area del Parco Nazionale della Val d’Agri; Dicembre 2000; pag.14

(1) Wikipedia

(25) Legambiente Onlus; DOSSIER VAL D’AGRI. Dal miraggio petrolio alla realtà del Parco; Giugno

(2) Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val D’agri Lagonegrese); Progetto di Educazione Ambi-

2002

entale “Il Parco nel nostro Futuro…”; www.parcoappenninolucano.it/

(26) Comune di Calvello; http://www.comune.calvello.pz.it/paese.html

(3) Wikipedia

(27) Riformisti alternativi; UN PERCORSO TRA LE VALLI IN CERCA DI TESORI; (www.riformis-

(4) www.aptbasilicata.it/

tialternativi.it/wp-content/uploads/2010/01/Speciale-Val-Camastra.pdf)

(5) www.eni.com

(28) Conoscere la Basilicata, www. basilicatanet.it

(6) A.DE STEFANO, G.PETRULLO; Le risorse del sottosuolo lucano: il petrolio; da Il territorio-Cultura;

(29) Wikipedia

87


CAPITOLO 4 88

enerAGRIa


Sopralluogo

Arrivando dalla Strada Statale 598, in prossimità di Tramutola, se si arriva dalla Campania, o in prossimità di Spinoso, se si arriva dalle Puglie, si ha immediatamente l’immagine della torre del Centro olio, delle pale eoliche che si stagliano sulle colline e del lago Pertusillo che si adagia sul fondovalle. I sei comuni, arroccati sulle loro colline o distesi sui pendii, si scorgono dalla strada. Inoltre dai punti panoramici, sempre presenti nel centro di questi paesi, è possibile, con un solo colpo d’occhio, vedere in lontananza Grumento e il sito archeologico, Viggiano e subito sotto il centro olio e il parco fotovoltaico, Spinoso e il lago, Montemurro e le numerose pale eoliche. Proprio per questa sua conformazione, l’area si presenta già di per se come Parco, ossia come un territorio in cui le parti sembrano appattenersi e dialogare fra loro.

Foto realizzata a Grumento Nova

Calvello

Viggiano

Centro Oli

Parco fotovoltaico

Foto realizzata a Grumento Nova Montemurro

Spinoso Diga

Grumentum Tramutola

89


Foto 360realizzata a Grumento Nova Viggiano

Centro Oli

Parco eolico

Montemurro

Parco fotovoltaico

Diga

Spinoso

Grumentum

Foto realizzata dal Parco eolico - Montemurro Centro Oli Diga

Parco fotovoltaico

Tramutola Calvello

Spinoso

Viggiano

Montemurro

Foto realizzata da Viggiano Spinoso

Parco eolico Montemurro

Diga

Lago Pertusillo

Grumento Nova

Grumentum Centro Oli

Tramutola

Parco fotovoltaico

Foto realizzata dalle pendici di Viggiano Grumento Nova

Grumentum Centro Oli Lago Pertusillo Centro Oli

Vedute d’insieme del Parco

90

enerAGRIa


FONTI ENERGETICHE E POI C

*

Calvello

Paesi e POI*

Idrocarburi storia

Fotovoltaico

Biomassa

Idrocarburi

V

Idroelettrico

Viggiano

Eolico

T

Storia

Tramutola

M G

Montemurro S

Grumento Nova Spinoso

*Point of Interest: punti di interesse turistici Vedute d’insieme del Parco_Mappa delle fonti energetiche (centrali, parchi e diga) sul territorio che interesserà il Parco

91


Abstract

92

enerAGRIa

Il Parco si pone l’obiettivo di valorizzare le risorse e l’identità del territorio, in particolare creando un network di comuni legati reciprocamente dalla presenza sul loro territorio di diverse fonti di energia. Un tempo la Val d’Agri veniva vista come luogo di turismo legato solo all’ambiente, o come territorio legato idealmente solo al petrolio. Oggi non è più cosi quindi il parco si pone l’obiettivo di divulgare la nuova natura “energetica” e culturale dell’area e di educare all’energia. Per far questo il parco è dotato di tre principali entità: - la prima è costituita dalle dinamo gioco. Esse sono i tradizionali giochi da parco, come il Dondolo o il Girello, che producono energia a partire dal movimento umano. Esse creano l’identità visiva e concettuale del parco, sono presenti al centro dei paesi considerati e hanno il ruolo di attirare l’attenzione di grandi e piccini e di spiegare che è possibile ricavare energia anche dagli esseri umani. Le dinamo giochi innescano il tour culturale all’interno del paese e hanno il ruolo di ritrovo per poi continuare il giro all’interno del parco dell’energia, andando a visitare i siti del centro oli, piuttosto che il parco fotovoltaico o le pale eoliche, ecc. - la seconda, empiria, è costituita dalle installazioni esperienziali dedicate al petrolio, al sole, al vento e all’acqua, alla biomassa e alle energie che da essi scaturiscono. Le installazioni sono anch’esse delle sorte di giostre che hanno il ruolo di far avvicinare con semplicità e curiosità le persone e far loro esperire, secondo una logica immediata di causa-effetto, come viene prodotta l’energia dalle fonti. - la terza, cubotto, costituisce una sorta di approfondimento. L’entità si presenta come un container al cui interno ogni parete contiene informazioni più specifiche rispetto alle fonti di energia, a come funzionano, a che bisogni riescono a soddisfare, alle abitudini energetiche degli italiani e a come è possibile limitare i consumi nelle nostre azioni quotidiane. Il parco è collegato principalmente dalla strada statale 598, lungo il cui percorso sono posizionati dei landmark con il compito di segnalare il territorio interessato dal parco. Lungo la statale, in corrispondenza di Tramutola, è possibile parcheggiare la macchina e salire a bordo di pulmini elettrici che porteranno i fruitori a visitare le varie tappe del parco. Infatti esso è costituito da 19 tappe, ognuna delle quali ospita una delle entità precedentemente esplicate. Il tour si conclude con una tappa al museo e al sito archeologico di Grumentum, con una mostra dedicata alla storia dell’energia, un ulteriore approfondimento che unisce la cultura artistica e storica alla cultura scientifica ed energetica del luogo. La sala del Castello di Sanseverino di Grumento Nova ospiterà invece mostre temporanee di opere artistiche, scientifiche e letterarie contemporanee dedicate all’energia.


Schizzo di funzionamento del Parco dell’Energia

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Nome e logo

Il nome del parco deriva dall’unione di Val d’Agri e energia. Il concept del nome del parco e, conseguentemente, anche del logo e della grafica, deriva appunto dalla vocazione energetica della Basilicata e in particolar modo della Val d’Agri. Energia dal petrolio, dalle biomasse, dal sole, dal vento, dall’acqua, ma anche energia derivante dalle persone, dall’intelligenza e dalla cultura collettiva; dagli scambi di idee, concetti e relazioni che possono avvenire all’interno del parco. La grafica riprende la forma di un imbuto, a voler raccontare che tutte queste energie vengono convogliate nel parco nutrendo la terra, le attività e l’ingegno umani. Proprio per questo il logo è arancione intenso, colore che comunemente viene associato all’energia, al benessere, all’azione e al buonumore. Esso viene poi declinato in sei sottologhi dedicati ognuno a un tipo di energia diverso. I simboli e i colori scelti per rappresentare le fonti sono quelli iconograficamente più diffusi e associati a questo tipo di energie. Sarà quindi una foglia verde per la biomassa, un sole giallo per il fotovoltaico, una pala eolica azzurra per l’eolico, una goccia nell’acqua blu per l’idroelettrico, una fiamma verde petrolio per gli idrocarburi e una fiamma nell’acqua grigio per la storia e per le fuoriuscite di petrolio.

94

enerAGRIa


energia

Val d’Agri energia

enerAGRIa enerAGRIa enerAGRIa enerAGRIa enerAGRIa enerAGRIa

650 mm

minuscolo maiuscolo minuscolo

font > Sansation Regular dimension > 28 pt

X/Y = 1,444

stroke > 1 pt

stroke > 0,3 pt

dimension > 21 pt, stroke > 0 pt

450 mm

brush >

> minimo di leggibilità

enerAGRIa

2,5 mm

enerAGRIa

3,5 mm

enerAGRIa

4,7 mm

enerAGRIa

7 mm

enerAGRIa

10,7 mm

enerAGRIa

16 mm

Studio del logo, della grafica e del nome del Parco enerAGRIa

95


enerAGRIa enerAGRIa

C: 9 M: 23 Y: 100 K: 0

Logo, grafica e codici colore generali del Parco enerAGRIa

96

enerAGRIa


K: 0

enerAGR a enerAGR a

C: 40 M: 30 Y: 30 K: 0

enerAGR a enerAGR a

C: 35 M: 4 Y: 93 K: 0

Logo, grafica e codici colore del Parco enerAGRIa_Storia e affioramenti degli idrocarburi, Biomassa

97


enerAGR a enerAGR a

C: 72 M: 0 Y: 72 K: 0

enerAGR a enerAGR a

C: 3 M: 7 Y: 100 K: 0

Logo, grafica e codici colore del Parco enerAGRIa_Idrocarburi e solare

98

enerAGRIa


enerAGR a enerAGR a

C: 39 M: 0 Y: 2 K: 0

enerAGR a enerAGR a

C: 58 M: 0 Y: 37 K: 0

Logo, grafica e codici colore del Parco enerAGRIa_Eolico e idroelettrico

99


AG

ener

Ra

Ra

RIa

RIa

RIa

Ra

AG

ener

AG

ener

AG

ener

AG

ener

AG

ener

425cm 400 cm

SS 598

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

175 cm 140 cm 100 cm 80 cm

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

40 cm 30 cm

Il posizionamento dei loghi asseconda e rientra nel campo visivo medio di un adulto

gia a piedi. I loghi posizionati molto più in alto sono pensati per una visualizzazione

(140-180 cm) e di quello di un bambino in età scolare (80/100-140 cm) che passeg-

da distanze maggiori.

220 cm

enerAGR a

175 cm enerAGR a

rAGRI

ene

a

enerAGR a

120 cm 80 cm 55 cm

Principi di posizionamento dei logo e della grafica sugli elementi del Parco

100

enerAGRIa


Il landmark e il percorso

Il landmark è un elemento la cui funzione è quella di comunicare il territorio proiettando all’esterno i suoi valori, la sua cultura, il suo modo di essere, la sintesi della sua identità. Un esempio eclatante ne è il Kilometro Rosso. Il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, che sorge lungo l’autostrada A4 alle porte di Bergamo, è un ambiente organizzato che ospita aziende, centri di ricerca, laboratori, attività di produzione high-tech e servizi all’innovazione. La sua presenza sull’autostrada è manifestata da questa parete rossa e lucida, dall’estetica hi-tech, che cela alle sue spalle i veri e propri centri di ricerca.

Il Kilometro Rosso

Il Gasometro della Bovisa, Milano

Il Colosseo, Roma

101


Il landmark Il landmark riprende il concetto di catalizzatore di energie, riproponendo la forma di un imbuto e il colore arancione. La grafica sul landmark riproduce delle linee curve convergenti che seguono l’andamento dell’imbuto, quasi a ricordare un fluido che scorre verso il basso e si incanala andando a nutrire la terra. La presenza del landmark lungo le vie di comunicazione, come la SS 598 e le strade che conducono ai paesi e ai parchi energetici, comunica l’appartenenza ad un’unica entità: il parco enerAGRIa. Esso assolve anche ad altre funzioni come raccogliere le acque piovane e produrre energia per alimentare la lampada al suo interno per l’illuminazione notturna, grazie al pannello fotovoltaico posto sulla sua sommità.

102

enerAGRIa


enerAGRIa Faretto LED

enerAGRIa

Accumulatore inverter Accumulatore inverter

Faretto LED

H2O

rAG

ene

rAG

ene

rAG

ene

RIa

RIa

RIa

AG

ener

AG

ener

AG

ener

RIa

RIa

RIa

SS 598

H2O

4,5 m enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

SS 598 4,5 m

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

103


rAG ene

Pannello fotovoltaico 99,5 X 45,5 cm

AG RI

a

RIa

ene

rAG

RIa

RIa

rAG

en er

ene

enerAGRIa

Logo altezza visuale uomo medio

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

104


Il percorso enerAGRIa è un parco tematico diffuso, cioè non presenta un unico nucleo, un unico edificio, ecc., ma le parti che lo compongono sono sparse su un territorio di 150 kmq. Il territorio è attraversato da una strada principale, la Statale 598, da cui si diramano le strade secondarie che portano ai paesi e ai parchi energetici. Il percorso del parco ha un ordine ben preciso: parte da Tramutola con la storia del petrolio e gli affioramenti, prosegue al centro olio per poi passare a Calvello e agli impianti che sfruttano le biomasse; in seguito si passa al parco fotovoltaico, a quello eolico e a quello idroelettrico, per concludersi con il parco archeologico di Grumentum, il suo museo e il Castello dei Sanseverino. L’excursus parte dalla fonte di energia più diffusa per scoprirne pregi, difetti, storia, produzione e consumi. Esso mostra che gli idrocarburi sono una fonte energetica esauribile e da qui la necessità di investire su nuove energie alternative, che possano aiutare a sfruttare gli idrocarburi in modo più consapevole e sostenibile. Il tour si conclude con una tappa al sito archeologico di Grumentum e al museo. Ciò vuole creare un collegamento fra presente e passato, fra ciò che siamo stati e ciò che siamo, fra come si utilizzava l’energia e come la si utilizza oggi. Si vuole così confrontare quanto l’uso delle fonti delle energie sia cambiato rispetto al nostro fabbisogno e ai nostri modi di consumo. Dal passato infatti è possibile recuperare e rivalutare modi ormai dimenticati di riutilizzare e riciclare materiali. Oppure è possibile osservare come si sono sviluppate alcune macchine che oggi sono usate per la produzione dell’energia alternativa, come i mulini ad acqua e a vento. Dalla SS 598, uscendo a Tramutola, si imbocca la SS 276 per arrivare al parcheggio dove parcheggiare e iniziare il tour. Quest’ultimo, in piazza del mercato si trova poco fuori dal vero centro storico e a 5 minuti a piedi da Palazzo Terzella.

In seguito, per arrivare alla fonte degli affioramenti, è necessario proseguire per la SS 276 verso Contrada Capanna o le indicazioni per l’aquapark Val d’Agri. Visitati gli affioramenti, si ritorna sulla SS 598 per uscire a Grumento Nova-area industriale e imboccare la SP 11 per raggiungere il Centro olio. Dalla SP 11, in prossimità della rotonda, si imbocca la Strada comunale Madonna di Viggiano e al bivio si prosegue per la SP 16, la Calvello-Marsicovetere. Seguendo il cartello “pista da sci Sellata-Pierfaone” e avanzando per 300 metri, sulla destra della strada, immerso in un bosco di faggi rigogliosi, sorge il centro didattico di Cacciatizze. Una volta visionato il centro e ripresa la SP 16, si raggiunge il centro di Calvello e il Pala Camastra. Allontanandosi da Cavello e percorrendo a ritroso il percorso, si torna al centro di Viggiano e avanzando a valle verso la zona industriale si ci imbatte nel parco fotovoltaico per poi ritornare sulla SS 598. Si prosegue per imboccare la SP 23 che arriva a Montemurro fin al parco eolico e, attraversando il paese come un anello, ci riporta alla fondovalle che, dopo qualche km, apre l’orizzonte alla diga del Lago Pertusillo. Proseguendo fino all’uscita di Gallicchio, imboccando una stradina laterale alla SS 598, si incontra la Centrale idroelettrica. A questo punto si inverte il senso di marcia e si ritorna verso la diga. Passando sopra a quest’ultima si giunge alla SS 106 per Spinoso che, incrociandosi con la SP 7 poco fuori al paese, riporta i visitatori sulla SS 598. La SP 103 porta a Grumentum e, proseguendo, a Grumento Nova. Dall’ultima tappa del parco si imbocca la SP 25 che riporterà sulla SS 598 all’uscita di Tramutola. Dalla descrizione precedente, è ovvia l’assoluta importanza della SS 598, grazie alla quale avvengono i principali spostamenti lungo il parco e da cui è possibile avere una veduta su tutte le componenti del parco. Proprio per questo si è scelto di posizionare i landmark soprattutto lungo questa via di comunicazione e di dar loro una funzione compatibile all’ambiente. Inoltre la loro veste grafica, riprende e comunica le peculiarità del parco. Un qualsiasi passante che si trovi a percorrere la SS 598, provenendo da Atena Lucana o da Policoro, dopo lunghi Km di una comune strada, vedrebbe comparire lungo la carreggiata i landmark che gli segnaleranno la parte di territorio su cui si sviluppa il parco. I landmark, posizionati ogni 2 km a sinistra e a destra della strada, sfalzati fra loro, sono il simbolo del parco. Essi sono presenti per 34 dei 133 km della SS 598, lì dove quest’ultima attraversa il territorio del parco. I landmark si ritrovano anche in corrispondenza delle aree dove sono posizionati i cubotti, gli empiria e le dinamo-giochi, ossia in tutti i punti di interesse del parco. Essi danno forza all’immagine coordinata e territoriale della Val d’Agri e di enerAGRIa.

105


Calvello biomassa Località Autiero

eolico

Centro Educazione Ambientale Località Cacciatizze

SP1

1

SP1 6

e n e

G A r

RIa

Viggiano

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia

Strada comunale Madonna di Viggiano

Gallicchio

SP 23

petrolio

SS276

SP11

Montemurro

Grumento Nova Area industriale

fotovoltaico

Campania

Lago Pertusillo SP7

SP25

Tramutola

SS1 06

SS2 76

diga

SS 598 Viggiano Grumento Nova Grumentum

SS 10 3

Tramutola

Puglia

idroelettrico

Spinoso

Strada località contrada Capanna

Grumento

Grumentum

Mappa del percorso del Parco con indicate le strade e l’asse principale delle percorrenze

106

enerAGRIa


e n e

G A r

RIa

Calvello biomassa

eolico Località Cacciatizze

Viggiano

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia Montemurro

petrolio

Gallicchio fotovoltaico

Campania

SS 598

diga

Lago Pertusillo

Tramutola

Puglia

idroelettrico

Spinoso

Grumento

Grumentum

Mappa concettuale della presenza dei landmark del Parco lungo il percorso, in particolare lungo l’asse principale (SS 598)

107


Visualizzazione dei landmark sul percorso in prossimitĂ di Viggiano e del Centro oli

108

enerAGRIa


Visualizzazione dei landmark sul percorso in prossimitĂ di Viggiano e del Centro oli - notturno

109


L’autobus e il personale didattico Per raggiungere le varie tappe del percorso di enerAGRIa è necessario utilizzare un mezzo che, rispecchiando l’identità del parco, sia sensibile alle tematiche ambientali. Inoltre il mezzo di trasporto deve avere dimensioni ridotte ed una buona trazione. Infatti per raggiungere e attraversare i paesini si incontrano strade molto ripide e strette, a volte anche dissestate. Si è scelto quindi l’autobus Vivacity+. Esso rappresenta il mezzo ideale per transitare nei centri storici e nelle città di piccole e medie dimensioni ed in genere in ogni contesto urbano caratterizzato da difficile viabilità. Vivacity+ unisce, alle dimensioni contenute, elevate capacità di carico e i bassi consumi. I gruppi che dovrà trasportare sono eterogenei (da gruppi scolastici a famiglie, ecc.) e composti da 20-30 persone. In questo modo la visita risulta meno dispersiva e le guide potranno dedicarsi in modo completo ai visitatori. Le guide accompagneranno i visitatori lungo tutto il percorso per presentare le varie tappe e rimanere a disposizione dei fruitori per qualsiasi chiarimento; inoltre potranno coordinarsi con i luoghi di pernottamento e ristorazione per organizzare gli orari di arrivo e di partenza dei gruppi.

110

enerAGRIa


Vetri oscurati per termoregolare la temperatura interna e avere sempre la visuale sull’esterno senza fenomeni di abbagliamento

Logo del parco applicato con prespaziati

enerAGRIa

I L PA R C O D E L L A VA L D ’ A G R I 305 cm

La grafica sull’autobus riprende la forma dell’imbuto e i colori del logo del parco

Poltrone imbottite e rivestite in materiali naturali ed ecosostenibili

PASSEGGERI Seduti

12

12

12

In piedi

36

39

43

Carrozzella

1

--

--

Strapuntini

--

2

--

Servizio

1

1

1

TOTALI

50

54

56

200 - 235 cm

Motore elettrico o a GPL

790 cm

Tara con conducente 8500 kg

Prospetto e planimetria dell’autobus Vivacity +, con applicazione della grafica e del loghi, il colore degli interni e le principali caratteristiche tecniche

111


O PA R C

DE

ERG N E ’ L L

IA

’AG VAL D

RI

Visualizzazione dell’autobus Vivacity +, con applicazione della grafica e del logo

112

enerAGRIa


Divise del personale didattico e merchandaising Le guide potranno essere scelte fra studenti di facoltà umanistiche (lettere e filosofia, storia dell’arte, beni culturali, archeologia, ecc.) e scientifiche (scienze ambientali, biologia, ingegneria, ecc.) o fra studenti delle scuole medie superiori (turistici, tecnici, industriali, licei, ecc.) che vogliano svolgere tirocinio o stage per un periodo di tempo e acquisire esperienza nel loro campo. E’ anche possibile elaborare e presentare un piano all’Ufficio Nazionale Servizio Civile che preveda un programma di formazione di figure professionali quali divulgatori scientifici e guide del parco energetico. Le guide saranno riconoscibili ai visitatori dalla divisa: una felpa nelle stagioni più fredde o una t-shirt nelle stazioni più calde, che potranno anche essere vendute insieme ad altro merchandising di sponsorizzazione del parco. Schizzi relativi alle t-shirt e alle felpe del personale didattico o delle guide

113


enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGRIa

enerAGRIa

Le t-shirt nelle varie versioni grafiche. Esse sono pensate per maschi e per femmine.

114

enerAGRIa


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AG

Ra

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GR

Ia

Le felpe nelle varie versioni grafiche. Esse sono unisex.

115


Le tre entità: dinamo gioco empiria cubotto

Il progetto rappresenta un sistema di interventi ambientali finalizzati alla trasformazione dell’energia per una dimensione di immediata fruizione e condivisione. Le parti di questo sistema, pensate nella rispettiva autonomia funzionale, sono costituite da progetti con specifiche caratteristiche che in sinergia permettano di attivare un circuito didattico. Il percorso educativo nasce a partire dal principio di trasformazione dell’energia di cui si rendono espliciti la molteplicità di utilizzi, in forme diverse, come l’energia eolica, quella solare e quella stessa generata dall’azione umana. Il progetto si sviluppa e si evolve così in un ciclo virtuoso che permette di far funzionare un sistema ogni volta più ampio. Vivere l’esperienza di queste tappe significa prendere coscienza che l’origine dell’energia può essere molto più vicina a noi di quel che generalmente si crede: la natura e l’uomo possono essere, infatti, delle vere e proprie fonti energetiche. Questa è anche la ragione per cui si è pensato che la metafora del giardino solare e dell’albero eolico possano suggerire con immediatezza l’intima relazione tra natura e produzione energetica, così come i giochi dinamo e lamerenda portano alla diretta relazione con l’aspetto ludico-conviviale che distingue l’attività umana. Si può quindi cucinare con il sole, ascoltare con il vento, scoprire che giocando si può creare energia e che esiste un modo di generarla pulito come l’acqua….

116

enerAGRIa


dinamo gioco La metafora dei Dinamo giochi prende vita dall’idea che l’uomo è fonte di ener-

in una melodia. Il Girello è invece un classico dei parchi gioco in tutto il mondo,

gia. Il movimento del corpo umano genera energie che spesso vanno disperse.

a questo modello è stata apportata solo una modifica che consente di caricare

Nel futuro si potrebbe invece pensare all’uomo come una delle fonti rinnovabili,

una batteria con il movimento, e di rendere visibile lo stato di carica e generare

capaci di produrre energia mentre svolge le attività quotidiane o di svago.

musica. Le Dinamo giochi hanno la possibilità di rappresentare una nuova tipo-

Il progetto denominato Dinamo giochi è costituito da due elementi principali: il

logia di oggetto per i parchi gioco, in grado di produrre l’energia necessaria per

Dondolo ed il Girello. Il Dondolo è costituito un asse che oscilla, nel cui giunto

alimentare, per esempio, un sistema di illuminazione o di diffusione sonora

sono posizionate delle dinamo che trasformano l’energia dell’oscillazione in e-

del parco stesso.

nergia sonora. In questo modo l’energia cinetica dell’”oscillare” si manifesta

[fonte: Energheia]

117


dinamo gioco_il girello

enerAGRIa

Energia solare

enerAGRIa

Energia umana

2,31 enerAGRIa

0,4

enerAGRIa

1,9

SCALA 1:100

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

118

enerAGRIa

Scala 1:100

SCALA 1:20 Scala 1:20


enerAGRIa

enerAGRIa

119


dinamo gioco_il dondolo

enerAGRIa enerAGRIa enerener AGRIAGRI a a

0,79 0,79

3,04 3,04

1,22 1,22

1,35 1,35

SCALA 1:100

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: ambientazione Nella pagina seguente: - dettaglio del funzionamento - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

120

enerAGRIa

Ia rAGARGRIa ene r e n e


Dinamo

Casse acustiche

SCALA 1:201:20 Scala

121


enerAGRIa

Ia

AGR r e n

e

122

enerAGRIa


empiria La metafora delle installazioni di Empiria prende vita dall’idea che la natura è

- ENIthingElse, è un’installazione che riutilizza i barili di petrolio trasformandoli

fonte di energia. Tutto, non solo il petrolio, può essere trasformato in energia

in panchine e punti di osservazione.

utile all’uomo. Anche sole, vento, acqua, terra sono capaci di produrne.

- Lamerenda, è una cucina all’aria aperta che trasforma l’energia solare in en-

Lo scopo di Empiria è mostrare in maniera partecipata la stretta correlazione fra

ergia per cucinare e per refrigerare i cibi.

fenomeni naturali, l’azione dell’uomo e l’energia, in un contesto sostenibile.

- L’albero del vento, è una panchina “sonora” che, con la presenza di mini pale

Il progetto denominato Empiria è costituito da cinque elementi:

eoliche, sfrutta la forza del vento per generare musica.

- Biomax, è un sistema composto da una caldaia e da un deposito di legna, pellet

- La Coclea, è un meccanismo che permette all’acqua del lago di essere portata

e cippato che permette di sperimentare il potere calorifico dei tre combustibili

in quota e fatta ricadere su una turbina, generando suoni.

e di utilizzare le ceneri (pulite, senza sostanze chimiche al loro interno) per con-

Gli Empiria hanno la possibilità di rappresentare una nuova tipologia di oggetto

cimare gli alberelli di faggio che andranno a sostituire quelli tagliati per ottenere

per i parchi gioco, in grado di produrre l’energia necessaria per alimentarsi o

materiale da bruciare.

per creare un sistema di illuminazione o di diffusione sonora per il parco stesso.

biomax

la merenda

la coclea

ENIthingElse

rAGR

ene

rAGR ene

rAGR

ene

a

a

a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

a RGArene

l’albero del vento

123


Biomax Biomax consiste in una caldaia che brucia legno, pellet, cippato, scarti di falegnameria, ecc. La caldaia è poi collegata a un termometro che da informazioni rispetto al calore sprigionato. Inoltre, grazie a un doppio strato di vetro a bassa trasmissione di calore, è possibile osservare come funziona la caldaia. Le ceneri prodotte, dato che non contengono materiale nocivi in quanto derivano da materiali naturali non trattati, possono essere utilizzati per concimare gli alberelli di faggio che sostituiranno quelli tagliati per ottenere legna, pellet e cippato. Si vuole quindi insegnare un buon uso delle biomasse e farne capire le differenze. Infatti tagliare gli alberi non è sempre un male, in quanto spesso si tratta di manutenzione necessaria alla salute del bosco. Gli alberi malati marcendo emettono la CO2 che hanno accumulato nel corso della loro vita e quindi sono dannosi per la qualità dell’aria tanto quanto lo è bruciarne il loro legno.

124

enerAGR a


ener AGR a ener AGR a ener AGR a

3,95

1,5 PELLET

CIPPATO

0,3

ener AGR a

LEGNO

0,8

RGA rene

1,15 1,4

a

2,5

ener AGR a ener AGR a

0,6

0,87

0,87

0,87

1,15 1,15 1,4 1,4

LEGNO LEGNO PELLET PELLET CIPPATO CIPPATO

Nella pagina seguente: - dettaglio del funzionamento 3,95 0,6 -3,95 posizionamento della grafica e del logo del Parco 0,6 sull’oggetto

0,3 0,3

ener AGR a

ener AGR a

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: ambientazione

1,5

RGA raen eA rene RG

0,8 0,8

a

2,5 2,5

SCALA 1:100

0,87 0,87

0,87 0,87

0,87 0,87

125


faggi alberello di faggio concimato con la cenere derivata dalla combustione di legno, cippato o pellet

monitor per il rilevamento del potere calorifico e il suo corrispondente in watt

nastro trasportatore

a

contenitori di diverso volume contenenti legna, cippato e pellet

RGA rene

ener AGR a

cenere derivata dalla combustione di legno, cippato o pellet

stufa ibrida a legno, cippato o pellet

3,95

126

enerAGR a

0,6


ENIthingElse ENIthingElse è un progetto che verte sul riuso dei materiali di scarto. Il re-use design è il modo più virtuoso di fare progettazione sostenibile, riusare ciò che già abbiamo per evitare il consumo superfluo di energia. L’installazione è realizzata recuperando e lavorando il metallo di vecchi barili dismessi di carburante riutilizzati come punto di osservazione del territorio lucano o come panchine/ sedute. All’occorrenza i barili trasformati potranno essere utilizzati anche come espositori, magari di oggetti di Re-use design in occasione di mostre temporanee. Il petrolio, pur non essendo un’energia rinnovabile, può diventarlo a suo modo se si riciclano e riusano per altri scopi i prodotti che da esso derivano o che sono stati usati per il suo stoccaggio e per la sua produzione. [fonte: progetto ENIthingelse del workshop 1K€ Exhib-Design, a cura di Alessandro Biamonti, Cristiano Re, Andrea Bellati, Angela Ponzini; Facoltà del Design; Politecnico di Milano; a.a. 2009/2010]

127


enerAGR a enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

2,32 m

2,32 m

0,6 m

0,6 m

Ø 0,6 0,6 m m Ø 0,6 m

Ø 0,6 m

Ø 0,6 m

Ø 0,6 m Ø 0,6 m

0,6 m

SCALA 1:100

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

128

enerAGR a

Scala 1:100

Scala 1:100

Scala 1:20 SCALA 1:20 Scala 1:20


enerAGR a

enerAGR a

129


Lamerenda Lamerenda ruota attorno a due precise accezioni del termine energia, che riportano a concetti ancestrali: il sole ed il cibo. Il sole da sempre oggetto di venerazione e simbolo di energia. Il cibo, elemento vitale, oggetto di un istinto primordiale che lo lega alla vita. Quindi si tratta di una riflessione sulla più antica ed istintiva forma di energia, quella relazionata con la vita. Il progetto denominato Lamerenda è costituito dal tavolo solar cooker. Il tavolo ha la particolarità di utilizzare una sorta di ombrello solare per creare zone d’ombra e, al tempo stesso, incamerare energia utile per scaldare e/o raffreddare i cibi. Il progetto Lamerenda presenta molte potenzialità nelle situazioni conviviali in esterno, in quanto può inoltre essere attrezzato anche con apparecchi illuminanti a batterie solari. [fonte: Energheia]

130

enerAGR a


enerAGR a Energia solare

H 2O

Energia solare

Inverter accumulatore

Inverter accumulatore

enerAGR a

H 2O

4,5 m

forno o frigorifero 4,5 m

forno o frigorifero 0,94 m

1,2 m 0,94 m

4,2 m 4,2 m

1,2 m

SCALA 1:100

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

SCALA 1:20

131


enerAGR a

Ra

rAG ene

enerAGR a 132


L’Albero del vento Esso è un albero che, fra gli alberi, produca energia utilizzando una fonte rinnovabile e silenziosa. Tutti abbiamo vissuto l’esperienza del vento che passa tra i rami degli alberi, anzi spesso è proprio l’ondeggiare degli alberi che ci segnala la presenza del vento. Il progetto nasce pertanto dall’attenzione verso le potenzialità e le caratteristiche dell’energia eolica, come forza invisibile capace di generare energia, unite alla forma, a tutti familiare, dell’albero. Il progetto denominato Albero del Vento è costituito da una struttura metallica, sulla quale vengono installati mini generatori eolici di produzione corrente. L’energia generata dalle diverse mini-pale, viene poi convogliata in un unico cavo di uscita. Inoltre, attraverso l’utilizzo di un apposito display, potrebbe essere possibile misurare e monitorare l’energia prodotta. Si tratta di un disegno ambientale che prevede la presenza di più esemplari, potenzialmente differenziabili, relativamente a colori e finiture. [fonte: Energheia]

133


enerAGR a enerAGR a Energia eolica Energia eolica

Diffusore 1m

Diffusore 1m

6m 6m enerAGR a enerAGR a

accumulatore accumulatore

3,1 m 3,1 m

SCALA 1:100

inverter inverter

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

134

enerAGR a

Scala 1:100

Scala 1:100

SCALA 1:20 Scala 1:20 Scala 1:20


enerAGR a

135


La coclea La coclea nasce da una doppia osservazione: il termine coclea è utilizzato per indicare una parte dell’orecchio umano ed è inoltre uno dei modi in cui viene chiamata la vite infinita di Archimede. L’installazione utilizza quindi la vite e una turbina per creare energia, trasformandola in musica. Quando si ha a che fare con acque ferme, come nel nostro caso, per produrre energia è necessario avere una differenza di quota, ossia è necessario far compiere un salto all’acqua. Un fruitore del parco, mediante un volante, aziona la vite di Archimede, portando in quota l’acqua. Essa successivamente si raccoglie in un imbuto dotato di galeggiante. Una volta raggiunta la quantità d’acqua sufficiente, il galleggiante si alzerà facendo passare l’acqua. Essa cadrà su una turbina che trasformerà l’acqua in suono. Così il costante scorrere dell’acqua o lo scrosciare di una cascata saranno legati immediatamente, nella mente del fruitore, all’energia.

136

enerAGR a


enerAGR a enerAGR a Coclea idraulica

Coclea idraulica

Imbuto

Imbuto

Turbina

Turbina

1,95 1,2

1,95

Diffusore Diffusore

1,2

4,46 1,25

1,25

5,83

5,83

4,46

SCALA 1:100

In questa pagina: - in alto: logo e grafica - sopra: disegno tecnico con quote e ambientazione - di fianco: dettaglio del funzionamento Nella pagina seguente: - posizionamento della grafica e del logo del Parco sull’oggetto

Scala 1:100

Scala 1:100

Scala 1:20 SCALA 1:20 Scala 1:20

137


enerAGR a

138

enerAGR a


cubotto Il cubotto è l’entità del Parco che permette un approfondimento didattico

mente montato e smontato, senza residui eccessivi durante la messa in opera.

sull’energia. Inoltre è la parte dedicata all’educazione al risparmio energetico.

Inoltre i materiali e le tecnologie utilizzate sono completamente ecosostenibili.

Il cubotto è posizionato sempre in prossimità della fonte energetica che si sta

A tal proposito si sono scelti materiali suggeriti da Material Connexion. Tutta la

indagando ed è circondata da elementi di arredo urbano sviluppati in accordo con

struttura risulta sovraelevata grazie a dei piedini telescopici in grado di adattarsi ai

le innovative tecnologie ecosostenibili e legate alle energie rinnovabili.

dislivelli del terreno. Una rampa garantisce l’accessibilità a qualsiasi tipo di utenza. Il modulo è energeticamente autosufficiente grazie ai pannelli fotovoltaici

Ha le dimensioni di un container da 20 piedi sia in larghezza che in lunghezza, il

montati sul tetto. Inoltre i materiali di cui è costituito garantiscono un’ottima tenuta

che significa che due cubotti smontati possono essere trasportati da un camion

termica, sia in estate che in inverno.

da 40 piedi. La sua struttura e il suo assemblaggio è pensato per essere facil-

139


634

634 395

195

22

22

22

105

634 485

22

22

590

22

30

enerAGRIa 240

300

165

100

95

395

50

100

590

145

195

100

30 590 105

590 485

105

485

Prospetti e planimetrie quotate del cubotto, posizionamento della grafica, planimetria e organizzazione dell’allestimento interno

140

enerAGRIa


I contenuti didattici del cubotto partono illustrando le potenzialità degli idrocar-

L’ultima parete riproduce la stanza di una casa in prospetto con tutti gli elettro-

buri e del petrolio, analizzando consumi, produzioni e importazioni italiani.

domestici e i loro consumi in Wh. Un quadro riassume la percentuale di energia

Da questa analisi risulta alquanto evidente la totale dipendenza dell’Italia

che viene consumata in quella stanza rispetto al resto della casa.

dall’estero. Viene così, nei cubotti successivi, ventilata la necessità di ricorrere

Al centro del cubotto, su un espositore, è in vista un modello esplicativo di una

alle energie alternative e al loro sviluppo per affrancarsi sempre di più dal ricor-

parte dell’impianto o del meccanismo che genera l’energia (petrolio, biomas-

rere al petrolio di importazione.

sa, solare, eolico o idroelettrico).

Si apre quindi il discorso verso una necessaria incursione delle fonti energetiche alternative nel panorama energetico futuro, in cui si vedranno crescere sempre più i consumi energetici e decrescere con maggiore velocità le riserve di petrolio e idrocarburi. In quanto ancora lontani dall’affrancarci dalla dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali, si tenta di far capire l’importanza delle nuove fonti energetiche alternative, descrivendone le potenzialità. Una parte del cubotto è dedicata all’equivalenza fra ciò che viene prodotto annualmente in Italia da una fonte di energia rinnovabile e il suo corrispettivo in barili di petrolio. In seguito viene quantificato il numero di famiglie che quella fonte è in grado di soddisfare e che cosa alimenta all’interno delle loro case. Il cubotto è diviso quindi al suo interno in quattro zone didattiche. Ogni zona didattica è introdotta da una parete che presenta il titolo di ciò che verrà affrontato. Le pareti sono curve per avvolgere il fruitore e rendere più completa l’esperienza. L’ambiente è caratterizzato da una penombra finalizzata a concentrare l’attenzione del fruitore sulle zone di interesse illuminate. La prima parte si colloca all’ingresso del cubotto ed è caratterizzata da un’ampia vetrata che mostra la fonte energetica di cui si sta parlando e che si trova all’esterno del cubotto. La seconda parte, nel caso del cubotto dedicato al petrolio, descrive consumi e produzioni italiane, sottolineando, come già spiegato, la completa dipendenza energetica dall’estero. Nel caso degli altri cubotti, la seconda parete è dedicata all’equivalenza tra energia prodotta dalla fonte rinnovabile e barili di petrolio. Inoltre uno schermo dedicato mostra un filmato che spiega al fruitore il funzionamento della fonte energetica. La terza parete presenta il numero di famiglie che la produzione annuale della fonte energetica riesce a soddisfare. La stima è realizzata sia per famiglie composte da due persone, sia per famiglie composte da quattro persone. Inoltre un touchscreen permette di ricavare, inserendo i propri consumi, l’impronta ecologica che ognuno di noi agisce sulla Terra.

141


produzione idrocarburi consumi

t o t a le d ip e n d e n z a d a ll’e s t e ro

fonti alternative

produzione fonte in Italia

barili di petrolio equivalenti

q u a n t it Ă f a mig lie rif o rn it e

dettaglio sui consumi della famiglia singola

differenza conseguenza confronto

Diagramma contenuti cubotto 142

enerAGRIa

Diagramma dei contenuti del cubotto


contenuti 2.Video LED/totem a bassa energia con video dedicato alla spiegazione del funzionamento delle fonti energetiche

2.Parete dedicata alla fonte di energia. Viene equiparata la fonte di energia al numero di barili petrolio a cui corrisponde l’energia prodotta in un anno da quella fonte

1.Parete vetrata che si affaccia sul centro oli o sul parco fotovoltaico o sul parco eolico o sulla centrale idroelettrica.

2

5.Sul tavolino centrale è esposto un modello esplicativo di una parte dell’impianto o del meccanismo che genera l’energia (petrolio, solare, eolico o idroelettrico)

1

3

3.Touchscreen dedicato all’impronta ecologica. Inserendo i propri consumi è possibile ricavare quanteTerre ci vorrebbero per mantenere il proprio stile di vita 3.La parete riproduce il numero di famiglie che la produzione annuale della fonte energetica riesce a soddisfare. La stima è realizzata sia per famiglie composte da due persone, sia per famiglie composte da quattro persone.

4.La parete riproduce la stanza di una casa in prospetto con tutti gli elettrodomestici e i loro consumi in wh. Un quadro riassume la percentuale di energia che viene consumata in quella stanza rispetto al resto della casa.

5

4

4.Video dedicato ai metodi di risparmio energetico e di comportamenti consapevoli all’educazione all’energia,come lo switch off, ecc.

Ingresso Le pareti del cubotto spiegate per contenuti e aree

143


enerAGR a

Petrolio

Parete 1

Produzione Centro Olio Val d’Agri > 10353829,2 birili/anno

petrolio

gas

(milioni di barili)

(miliardi di m3)

prodotto

consumato

presente 617617

consumato consumato

39 39

prodotto prodotto

LOMBARDIA

PIE

MO

NTE

VENE

TO

EM

IL

IA

RO

MA

GN

A

AN A

MAR CHE

(diviso per regioni)

C AT LI SI

petrolio prodotto in Italia

BA

intro

A

ABR

UZZ

O

MOLISE

enerAGR a

passato

SC

144

Produzione / Consumi annuali Il petrolio viene estratto dal sottosuolo dove si è accumulato nel corso del tempo geologico (svariati milioni di anni) nelle trappole petrolifere individuate durante la fase di esplorazione geofisica, principalmente tramite la prospezione sismica. La formazione del petrolio è ancora un processo non del tutto conosciuto. Si ritiene che la sostanza organica inglobata nei sedimenti in opportune condizioni di pressione e temperatura possa distillare le diverse tipologie di idrocarburi (gas, olio, cere, bitumi). Questo processo avviene nelle cosiddette rocce madri. Dopo la sua formazione gli idrocarburi tendono a migrare.

TO

Produzione/Consumi

Parete 2

PU MA

RE SICILIA

CAL

ABR

IA

GL

IA

futuro


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh *

4300 kwh *

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio camera da letto

11%

20 wh

wh 00 5 2 20 wh

intro consumo orario massimo degli elettrodomestici

145


enerAGR a

Terra

Parete 1

Produzione di energia idroelettrica Val d’Agri > 82353 barili/annui

Parete 2

Biomassa

Biomassa - Barile

146

enerAGR a

Il termine biomassa è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine animale e anche vegetale che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utilizzati per la produzione di energia. Pertanto tutti i combustibili fossili (petrolio, carbone, metano, ecc..) non possono essere considerati come biomassa. Le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto la CO2 emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento dell’anidride carbonica presente nell’ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe nell’atmosfera attraverso i normali processi degradativi della sostanza organica. L’utilizzo

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR AGRa a ener

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete33 Parete

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare "pianeta Terra" quanti servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete Parete44

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

consumo orario massimo degli elettrodomestici Consumo medio giardino

intro

27%

30 0w h

wh 0 3 5

wh 2500

00 16

wh

1400 wh

147 127


enerAGR a

Sole

Parete 1

Produzione di energia solare Val d’Agri > 3304,97 barili/annui

Parete 2

Fotovoltaico

Solare - Barile

148

enerAGR a

Questo tipo di centrale elettrica utilizza dei moduli fotovoltaici per convertire direttamente la luce solare in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico, quindi è differente da qualunque altra centrale perchÊ non utilizza il gruppo turbina-alternatore Può avere un'efficienza compresa tra il 10 e il 15% a seconda delle caratteristiche tecniche dei componenti utilizzati, soprattutto dei moduli. I moduli con altissima efficienza tuttavia non vengono normalmente utilizzati in strutture estese come quelle di una centrale per via del loro elevato costo.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio cucina

10 00

intro

wh

30%

h 0w 0 5

wh 50

2750 w h

h 0w 0 20

wh 300

200 wh

consumo orario massimo degli elettrodomestici

149


enerAGR a

Vento

Parete 1

Produzione di energia eolica Val d’Agri > 33165,8 barili/annui

Parete 2

Eolico

Eolico - Barile

150

enerAGR a

L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o meccanica). Oggi viene per lo piÚ convertita in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali (come, ad esempio, nei mulini a vento). Prima tra tutte le energie rinnovabili per il rapporto costo/produzione, è stata la prima forma di energia rinnovabile scoperta dall'uomo dopo il fuoco.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a Limpronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

consumo orario massimo degli elettrodomestici

Consumo medio soggiorno

10 0

wh

3%

50

h 0w 0 4

wh

150 wh

intro

151


enerAGR a Parete 1

Acqua

Produzione di energia idroelettrica Val d’Agri > 82353 barili/annui

Parete 2

Idroelttrico

Idroelettrico - Barile

152

enerAGR a

L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d'acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica. L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio bagno

29%

150 0w h 10 00 wh

h 0w 0 25 500 wh

h 0w 120

intro consumo orario massimo degli elettrodomestici

[fonte: dati statistici e contenuti a cura di Andrea Bellati e Benedetta Palazzo]

153


154

Step_1

Step_2

Fondazioni in acciaio ed impianti

Struttura a griglia in materiale ricicliato GFC/NFC (Thomas) per la pavimentazione

enerAGRIa


struttura

Step_3

Step_4

Travetti in GFC/NFC tra la struttura a griglia del pavimento

Pavimentazione a pannelli in legno ricicliato Papyrus (HARO), isolante termoacustico e griglie pedonabili per la ventilazione

155


156

Step_5

Step_6

Montanti angolari in GFC/NFC

Telo ecosostenibile stampabile con telaio in acciaio (Monavisa) e vetrata continua di vetro pirolitico Stopsol (AGC Your glass)

enerAGRIa


Step_7

Step_8

Isolante in carta riciclata e trucioli di legno Isocell (Kefi)

Disposizione Isocell

157


158

Step_9

Step_10

Pannelli di rivestimento decorativo ed isolanti per uso esterno in gusci di mandorla e polimeri riciclati Duralmond

Telo stampabile Monavisa supportato da struttura a griglia in materiale ricicliato GFC/NFC (Thomas) per la copertura, illuminazione a basso consumo composta da led ad incasso

enerAGRIa


Step_11

Step_12

Copertura con isolante termoacustico e pannello fotovoltaico

Carter protettivo angolare in GFC/NFC

159


Duralmond®

www.duralmond.com Duralmond® è un materiale composito, ottenuto dall’unione di resine sintetiche e naturali, gusci di mandorle tritati ed altri additivi. Il Duralmond® è un materiale idoneo all’arredamento interni ed alla decorazione, può essere utilizzato anche all’esterno (deve essere però richiesta una verniciatura speciale ). E’ un materiale biodegradabile, riciclabile, leggero, idrorepellente (ideale per zone umide), con buone proprietà acustiche, buona resistenza al fuoco, buona resistenza a rottura e ai raggi UV. È disponibile in modelli standard, ma può essere personalizzato anche per piccole serie. Si installa facilmente.

Material ConneXion Milano

Isocell - K.E.F.I. spa www.kenaf-fiber.com

Isolante a base di fibre di cellulosa termofissate tridimensionalmente a cui viene aggiunta una fibra di rinforzo in poliestere e a richiesta un prodotto ignifugo. Le fibre di cellulosa disposte tridimensionalmente permettono al pannello di avere una maggiore resistenza anche con valori non elevati di densità. Isolcell è disponibile in comodi feltri in rotoli di diverso spessore da 20 kg/mc e in pannelli a densità più elevata, da 40 e 80 Kg/mc. Non contiene additivi inquinanti. E’ un prodotto facilmente riutilizzabile e di conseguenza anche in fase di smontaggio è completamente riciclabile, pertanto è ecosostenibile. Isolcell è un prodotto di facile e veloce installazione che lo rende particolarmente idoneo anche al fai da te. Isolcell risolve ogni problema di isolamento sia che si tratti di applicazioni in parete, pavimenti o nell’isolamento di tetti. MONAVISA ® www.monavisa.be Monavisa® è un materiale altamente tecnologico, costituito da una intelaiatura metallica e un tessuto teso. E’ partcolarmente utilizzato per realizzare e decorare pareti e soffitti. Tutti i tessuti MONAVISA® soddisfano i criteri Öko-Tex 100 standard, garantendo al consumatore che il prodotto non contiene sostanze nocive per la salute delle persone. Il metodo di produzione ad alta efficienza energetica non prevede l’uso di PVC. E’ noto che il tessuto ha una durata estremamente lunga e può essere completamente riciclato. Inoltre, il montaggio rapido produce pochi rifiuti e abbassa i costi di installazione. Per i tessuti stampati MONAVISA® sono utilizzati solo inchiostri UV, notevolmente più rispettosi dell’ambiente degli inchiostri a solvente. Inoltre, gli inchiostri UV hanno colori più brillanti e durevoli, oltre a creare immagini stampate antigraffio. I soffitti e le pareti Monavisa sono inoltre in grado di migliorare il comfort acustico.

160

enerAGRIa


materiali HARO - Celenio Papyrus www.celenio.com

Le piastrelle di legno Celenio sono realizzate con il nuovo materiale Harolith®. Con questo prodotto innovativo a base di legno, le piastrelle di legno tridimensionali nell’effetto pietra, ardesia e pelle vengono ottenute con uno speciale e complesso procedimento brevettato ad alta pressione che utilizza i residui lignei di altre lavorazioni. Un prodotto dalla vocazione ambientale, convalidato dalla verifica ispettiva EG Öko e certificata secondo DIN EN ISO 14001. Laddove i pavimenti in pietra si rompono, Celenio Papyrus, grazie al materiale Harolith®, conferisce alle piastrelle di legno elasticità ed infrangibilità.

Material ConneXion Milano

Thomas - Profili in GFC/CFC/NFC con tecnologia Radius-Pultrusion™ www. thomas-technik.com

La tecnologia Radius-Pultrusion™ permette la fabbricazione di profili continui rinforzati curvi o rettilinei a partire da fibre tessili, come il lino. E’ possibile ottenere qualsiasi tipo di forma e raggio di curvatura. I profili possono essere rinforzati con fibre unidirezionali senza fine o con reticoli bidimensionali, in caso si necessiti di maggiore resistenza a deformazione. I campi di applicazione vanno dalla realizzazione di prodotti, alla creazone di scheletri architettonici, dal campo del trasporto, alle applicazioni ingegneristiche. Sono degli ottimi sostituti dei profili in acciaio e allumio per prestazioni. Il loro metodo di produzione è ad alta efficienza energetica. Material ConneXion Milano

AGC Your glass - Stopsol www.yourglass.it

Stopsol è un vetro pirolitico a controllo solare. I vetri riflettenti garantiscono intimità e confort visivo, oltre ad effetti di rilessione. Le alte prestazioni di questo vetro permettono innumerevoli combinazioni dei livelli di controllo solare e di trasmissione luminosa. Il vetro è realizzato con deposito di ossidi metallici mediante pirolisi. E’ utilizzabile per diverse applicazioni: come vetro semplice, come vetrata isolante, come vetro stratificato o come vetro temprato e smaltato.

Material ConneXion Milano

161


Intorno ai cubotti è possibile osservare una serie di oggetti di arredo urbano

getico e alla massima efficienza energetica o che funzionanono avvalendosi

realizzati utilizzando tecnologie innovative che rispondono al risparmio ener-

dell’energia derivata da fonti rinnovabili.

S. VITO

BU

S

BU

S

BU

S

LARGO MERCATO

162

enerAGRIa

PARCHEGGIO AUTO / FERMATA AUTOBUS INIZIO PERCORSO TRAMUTOLA

Parcheggio auto/fermata autobus. Inizio del Tour - Tramutola


CAPO D'ACQUA

< SS 598

Esposizione Storia Petrolio

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Piazza Capitano

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Antonio Fortunato

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AREA STORIA PETROLIO / PALAZZO TERZELLA TRAMUTOLA Palazzo Terzella - Tramutola - Mostra storia del petrolio

163


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Centro Didattico

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< Calvello

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Viggiano >

AREA BIOMASSA / CENTRO DIDATTICO LOCALITA’ CACCIATIZZE

164

enerAGRIa

Calvello - Centro didatiico di Cacciatizze - area biomassa


Grumento Nova Area industriale

Grumento Nova

Viggiano

Bus Bus

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Bus

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P Bus PARCHEGGIO Parcheggio autobus e AUTO/FERMATA auto. Viggiano - uscitaAUTOBUS Grumento Nova area industriale INIZIO PERCORSO

Centro OLi

Bus

Bus CENRO OLI / CUBOTTO Area cubotto petrolio - parcheggio autobus - COVA (Centro Olio Val dAgri)

165


Parco fotovoltaico

Viggiano

Bu

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Parco eolico

Viggiano

Bus

Montemurro

Parco eolico

AREA PARCO FOTOVOLTAICO / CUBOTTO

AREA PARCO EOLICO CUBOTTO Area parco/ eolico / cubotto

Area parco fotovoltaico / cubotto

Campania

Puglia

Cantrale Idroelettrica

SS 598

Bus

Bus

Bus

166

enerAGRIa

Hotel APOGEO

AREA CENTRALE IDROELETTRICA CUBOTTO Area centrale idroelettrica / cubotto


Bus

legenda

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Grumento Nova

Bus P

P

P

P

P

P

P

167


Corona Solar Lights Green sunflower web.mac.com Corona è un sistema di illuminazione esterna a energia solare. Esso può essere picchettato a terra, attaccato a una parete, o semplicemente collocato su un tavolo. La cella fotovoltaica disposta all’interno di Corona raccoglie la luce solare e la trasforma in energia per alimentare il led che inizia ad emettere luce automaticamente al calare del sole. Corona è realizzato senza usare colle per il suo assemblaggio ne materiali accoppiati, rendendo semplice il suo riciclo.

SUNTELLITE - Illuminazione stradale fotovoltaica ZDNY-SL-LED30 http://ita.solar-sunny.com Illuminazione stradale alimentato da pannello fotovoltaico. Descrizione del prodotto: 1) modulo di celle fotovoltaica: 110 W/17.5, mono-cristallo/poli-cristallo; 2) batterie accumualtori: 12 V/100 AH, non è necessario fare la manutenzione, batteria acida al piombo ; 3) regolatore:12 Ve 15 A; 4) Sorgente di luce: LED da 30 W e 12 V; 5) temperatura di funzionamento: -40° a 70°; 6) palo della luce: tubo zincato a caldo,superficie verniciata; 7) altezza del palo: 6 m; 8) tempo di funzionamento: 8 ore quotidiane, 3-5 giornate nuvolose e piovose consecutive; 9) resitenza al vento: 150 km/h; 10) ambienti: adatta alle strade e ai cortili ; 11) il flusso luminoso: 2550 lm; 12) grado di illuminazione centrale: 18 lx; 13) la distanza delle barre di lampada: 20 m.

YCARO -Group_Jassens www.ntt-web.it

Pensilina modulare monofacciale in alluminio ed acciaio inox con copertura in Dibond e pareti di fondo in vetro integrata con pannello solare per alimentare pubblicità e display led che mostra gli orari degli arrivi dei prossimi mezzi. Design: Studio n’TT

168

enerAGRIa


Quietrevolution – QR5 www.quietrevolution.co.uk

Tripala eolica Wt1kw Microturbine eoliche ideate da Philippe Starck da installare sui tetti per produrre energia pulita.
 La turbina ad asse verticale permette più soluzioni stilistiche rispetto a quella ad asse orizzontale. Invece di un solo grande impianto, sul tetto si possono affiancare più microturbine piccole e silenziose. Il modello Revolutionair Wt1kw, a tre pale, fornisce 1 kW.

SOLARI UDINE - Il parcometro SPAZIO www.solari.it Il parcometro solare, per la gestione del traffico e della sosta, si adatta perfettamente al contesto ambientale e all’arredo urbano in cui è inserito. Gli utenti avranno a disposizione due modalità di pagamento: monete o tessere. Attraverso un modem GPRS il gestore potrà monitorare la rete di parcometri sia per quanto riguarda il loro funzionamento, sia per la raccolta dei dati statistici relativi all’utilizzo dei parcometri stessi.

Pensilina fotovoltaica per parcheggi-FvPowerpress http://sites.google.com/site/fvpowerpress/pensilina-fotovoltaica La pensilina produce energia e protegge gli automezzi dalle radiazioni solari ed agenti atmosferici.
 Potenza impianto: 3,96 kWp
 Superficie: 31 m2

[fonte: Energheia]

169


Le tappe

dove è possibile capire come esso funziona e come vengono trattati gli idrocarburi prima di essere trasportati in raffineria. La tappa 4 si dirige sulla montagna di Calvello: fra i suoi faggi sorge il centro didattico di Cacciatizze, dove si possono raccogliere informazioni sulla biomassa ed esperirne le potenzialità grazie a Biomax. In seguito si prosegue verso Calvello dove si osservano, oltre alle bellezze del paese, anche l’impianto a pellet e il teleriscaldamento della zona Pala Camastra. Ritornando a Viggiano sarà possibile visitarne i suoi beni artistici e culturali. Sempre a Viggiano la tappa 8 porterà i fruitori alla scoperta del Parco fotovoltaico per poi riposarsi a scelta in una delle tappe 9, 10 o 11, dove Lamerenda permetterà loro di ristorarsi. Il Parco eolico di Montemurro costituisce invece la tappa 12, mentre la visita al paese e alle sue chiese e palazzi signorili sono la tredicesima tappa. La tappa 14, “in movimento”, prevede la visione dal pulmino dell’imponente diga del Lago Pertusillo, per poi continuare alla volta della centrale idroelettrica nei pressi di Gallicchio (tappa 15). La tappa 16 è l’area picnic di Spinoso, dove i fruitori potranno fermarsi sulle rive del lago e giocare con Coclea, oppure riposarsi all’ombra degli alberi. La diciassettesima tappa è il centro di Spinoso, con il suo meraviglioso belvedere; proseguendo si arriva a Grumentum, dove è possibile visitare il parco archeologico e il museo, dedicati alla storia del luogo, ma anche alla storia dell’energia. Il tour si conclude alla sala del Castello dei Sanseverino a Grumento Nova, che spesso accoglie mostre temporanee, banchetti e presentazioni culturali. Tutto il giro mira a dare una visione completa delle potenzialità dell’area,

Il percorso per la visita del parco è stato pensato a tappe. Questo permette di decidere se realizzare il giro completo del parco o di effettuare solo il giro ridotto. Le tappe sono di 3 tipologie, ossia possono accogliere o gli elementi dinamo

giochi o le entità di emperia o i cubotti. Il giro completo consta di 19 tappe. Il punto di partenza si trova all’uscita di Tramutola, dove si può parcheggiare la propria automobile e salire sull’autobus. La prima tappa è il Palazzo Terzella dove è possibile ripercorrere le principali date della storia degli idrocarburi. La seconda tappa è la fonte, dove si osservano gli affioramenti di petrolio. Il tour prosegue al Centro Olio di Viggiano,

170

enerAGRIa

comprendendo un percorso non solo di interesse “energetico”, ma anche uno di tipo culturale, mirato a far conoscere usanze, costumi e cultura dei paesi che ospitano le fonti di energia sul loro territorio. L’organizzazione a percorsi, come un ganglio che connette i vari punti di una rete neuronale, ha la possibilità di innestare e legarsi ad altri percorsi già presenti nel territorio. Per esempio un fruitore che si trovasse a Viggiano per la famosa festa della Madonna, potrebbe scoprire durante il suo soggiorno l’esistenza del parco enerAGRIa e decidere di fermarsi qualche giorno in più per visitarlo; durante il percorso di enerAGRIa, trovandosi per esempio a Grumento, potrebbe scoprire che esistono percorsi dedicati all’archeologia lucana e decidere di fermarsi per visitare anche quella sfaccettatura della regione e così via.


6 biomassa Località Autiero

12 eolico

4 11 SP

Va l d ’ A g r i

Viggiano

parco dell’energia

7

Strada comunale Madonna di Viggiano

3 petrolio 8

S S 276

SP11

13 Montemurro

10 11

9

fotovoltaico

Campania

diga

SS 10 3

16

Lago Pertusillo

SP7

17 Spinoso

SP25

Tramutola

Strada località contrada Capanna

14

SS 598 SS 27 6

2

Gallicchio

1

SS 106

Località Cacciatizze

Calvello

SP 23

Centro Educazione Ambientale

5

SP 16

e n e

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Puglia

15 idroelettrico

19 18

Grumento

Grumentum

enerAGRIa - itinerario visita 1

Petrolio Tramutola

5

Calvello_Città

9

2

Tramutola_Città

6

10 Area picnic “Masseria Crisci”

3

Centro oli eni

Palacamastra_ Teleriscaldamento a cippato

4

Centro Educazione Ambientale Cacciatizze di Calvello

7

Viggiano_Città

8

Impianto fotovoltaico DSG-RE

13 Montemurro_Città

17 Spinoso_CIttà

11 Area picnic “La Romantica”

14 Diga Pertusillo, Spinoso 15 Gallicchio_Centrale idroelettric Agri/ENEL

12 Parco eolico FRI-EL

16 Spinoso_Area picnic

18 Grumentum_ Hub_Museo e sito archeologico 19 Grumento Nova_ Hub_Sala del Castello

Area picnic “La Quercia”

Itinerario di visita di enerAGRIa - tour completo

171


Tappa 1

La prima tappa è il Centro di Tramutola. Poco fuori dal centro storico, è possibile

Descrizione orario durata km

per visitare le sue bellezze, come il suggestivo lavatoio, ma soprattutto per rag-

Parcheggio – Palazzo Terzella

8.45 - 9.00

15’

giungere Palazzo Terzella. Una serie di landmark disposti lungo il percorso,

Visita Palazzo Terzella (storia petrolio)

9.00 - 9.30

30’

parcheggiare la proprio auto ed incamminarsi a piedi verso il nucleo del paese 1

guidano il visitatore verso la piazzetta dove sono posizionate le dinamo-gioco. La piazzetta introduce, a sua volta, all’ingresso di Palazzo Terzella. Qui è possibile, attraverso una mostra, acquisire informazioni sulla storia del petrolio in Italia e in Basilicata. Inoltre una sezione della mostra è dedicata ai manifesti e agli spot pubblicitari relativi ai prodotti petrolio e gas dagli anni ‘30 ai giorni nostri. Palazzo Terzella è un palazzo signorile del XVII secolo, in parte agibile e in parte da recuperare. I due suoi ingressi, uno in Via Vittorio Emanuele III e l’altro

L’inizio del tour avviene ogni mezzora. Gli intervalli delle visite e delle soste si

in Via Casaletto, confluiscono in uno stesso cortile da cui si articolano i flussi

mantengono sostanzialmente uguali indipendentemente dall’ora di inizio del tour.

versi gli spazi interni. Proprio per questa caratteristica è risultato utile posizionare

Le strutture ricettive che si utilizzano durante il percorso variano in base a dove

al piano terra servizi al visitatore che possono essere utili anche ai non fruitori

ci si trova nel momento si necessiti di mangiare e pernottare (si può per esempio

della mostra: un bar/caffetteria, un bookshop specializzato su Tramutola e sul-

usufruire delle strutture ricettive nelle vicinanze in base a se si ci trova più vicino

la storia degli idrocarburi, infine la biglietteria/ingresso. Qui i singoli visitatori

a Montemurro o a Viggiano, ecc.).

potranno munirsi di biglietto mentre i partecipanti al tour enerAGRIa faranno conoscenza con la loro guida.

Visualizzazione location Tappa 1 - Le dinamo gioco nel centro di Tramutola, davanti all’ingresso di Palazzo Terzella

172

enerAGR a


SS598 Viggiano 76 SS2

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Tramutola

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Affioramenti petrolio

2.

Area pic-nic fiume

4

3.

Villa comunale

4.

Chiesa di San Vito

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1.

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Ma

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5.

Comune

6.

Palazzo Terzella

7.

Piazza XXIV Maggio Lavatoio

8.

Chiesa Madre SS. Rosario

9.

Chiesa Madre SS. TrinitĂ

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5

8

9

10. Chiesa di S. Vito

Mappa luoghi interesse turistico-culturale Tramutola. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco Mappa deidei luoghi di di interesse turistico-culturale di di Montemurro.

XX

enerAGRIa

173


Palazzo Terzella - Piano terra/servizi

bookshop

biglietteria wc

bar

Tappa 1 - Planimetria/funzioni piano terra di Palazzo Terzella

174

enerAGR a


Palazzo Terzella - Primo piano/allestimenti

storia del petrolio

storia grafica

Tappa 1 - Planimetria/funzioni primo piano di Palazzo Terzella

175


176

enerAGR a

Allestimento - La storia del petrolio ita

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di 25 nobi Il marc liare hese dom inavaGuid della la o Dalla zona polit Rosa Profe ica verso del di Salso econ , la cui ssore 1880 la fine Risor unive in maggomic famig degligime prov iore,o-soc lia nto Dalla rsitar incia ancoiale - fra anni di ideeRosa io di fu matedi Parm ra di forni della viole 1880 a libera un re fino profonte eruziSalso li e tipico matic a. ndità oni magg riform uom a, a 3.750 iore atrici o di di kg 308 gas - realiz ; il pozz di metr un pozz zò o fosseFu un petro i, lio in grad o al giorn battesegn o o zzato dei temp o. 'Trion i fo'.

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Nel Fratt uce L'AGI alle con P, prim i in sviluppo di gas. Strao ei fu Apri cessòpetro nali degli dopoe, Savo Val scam guer ia socie a Nelle rdina nom le) svilu inveclio a e la cadu con 1939 d’Agr delle le in poch bi ppo ra, avreb inten rio inato a riflesla tecniprim tà amerEuro e i dell'A Com e pa, AN petrola conv i dollata dei di Porto ma be zioni sione ca prosp icane NI lifero enien ri al prezz annu impoMatt dovu del GIP. missa ‘40 . della ezion di to rio nella za barile i Napo a di Marg raffin impo In Italia sismi i a Ciavartanzei si fece liquidGove 450.0 hera, azion rtant ca zonaallo vi li scop posit ga, a del forte are rno Oil della 00 con e i impiasono erta e di gas Pianu ive giaci dellala Socie mezz Corp amer tonn una quali nti men del a Cavia l'azie ra cond tutte meta orati icana ellate pote quell o milio Pada otte le 1944 no gran tà, to più nzial o on scop nda, , di gas impoga (Lodi na. dall'A esplo scop de 1952 ne della Soconye quell ità e alla erta Matt Un di tonn pote Vacu o GIP razio erto nell'E rtant ) In ques - 1954 di Il giaci Occid metadi numei guidvolta nella ni urop e l’esito ti ellate nzial um salva nizza erosi ò l'AGIP puro che 46 pozzmen ental a per ta dell’idue all'anità di to zione altri per estra i prod contae. alla portala Pianu ntereanni di 12 il no del giaci 97%,ggon uttiv giaci alla ra sse o paes men di milia le potemeta rdi le cui meta i e Serigmen scop pada ti e di metr riserv no ti erta na con nzial no nano di dimo si Rave dei della sposl’interesse i cubi e natu gas ità utiliz , giaci nna econ straro ta in semb ra, mae petro men 1946 zandricerc 1953 bisogche Valle dell’A a petroomic no gran ravan le lio di ti per la scop Matt Pada gip sismi o il rileva he cui na far lifera AN di quan o far origi diver di Ragu erta co del alime ripar ei capis na. a riflesmen NI form ni sa sotto ntare tire 20 to ce ‘50 tità sfrut are milio sa, chedel giaci sione suolo con l’Itali di petro indu ni di avev men tabili a il aprir stria la gran gas lio tonn a to della ono di del de riserv ellate Nord di quellSiciliala strad e Inizia a a all'esorigi in Matt narie che della l’esplsud parti orien colar plora , dal energ ei crea Sicilia orazi zione 1953 etica l'imp 1953 e one tale. nazio resa si in mass delle quan grad chiam nale, della famigto servi o di iva erà picco lie va assic eni, urare ai a prezz la e e medallo bisog svilu ni più a quelli più una eni bassiia impr ppo i degli rispe esa, naziosolida acqu 1953 isisce inter oligo tto nale posiz 1962 La ricch nazio poli ione semp della ezzae inter re a nali Val dei nazio livell la prese di Stato Base giaci nale. o I segn nel nza nto men nuov territ dell’araffo ti diveni di ques orio ziendrza i La strad posti benz gono to di lavor benelucan a famo ina e, stazio prest popo so “caneSupe ni o, infra o ssere o. rcort di servi strutvisib lare la vitaa sei emag zio, ture,ili zamp giore mote quot idiane” comi con l. a dei ncia il lucan a i

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Nuov Pianu e scop nuov ra pada erte viene o giaci na. in nei trova men Un quell press to to a Cavo Provi o di i di Mod ncia Malo ena, ne di Bergssa in e amo

1975

La fase alla di petroguer “aust tecno liferara in erity Kipp svilu logic e l’inno ur, ” cons l’avvi ppo a nella vaziol’eme egue esplo o ad di giaci ricerc ne rgen nte za parti rativa una men a e quat re dal in nuov ti diede a camp tro 1975Basilicata ro nuov , agna i perml’Agip , dove essi otten a ne di ricerc a.

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1977

sili

Si conc la Guer lude La crisi rain in una si Kipp risols ur. del prezzforte e o delimpe nnat petro a lio

AN NI

Ann ‘80

Ques i ‘80 gran ti anni petro de turbo sono esplo lifero lenza carat del rativo . Ma nel terizz ad prezz , nonoin Italia merc ati lavoraume o del ato da stant lo ricerc o di ntare petro e sforz il mon a si prosp . Dopo lio, conticrollo o di Viggtagn spos ezion un nuò tò e sismilung destr iano,a prosp ai piedi o Molit o della pross icien dellaca, la suo erno strut ima te la temp -Tram tura al local fianc ità o da utola o Bona rileva relli ta a

ilic a

1981

L’eme

l’inno rgen nelle vazio za petro giaci ricerc ne lifera una men he tecno e ricerc nuov ti diedee svilu logic dove he a camp ro ppo a avvio dei oper un eni in agna ad prim atori cons Basil orzio icatadi giaci o imposcop , re di Molin men rtant nel 1981 a 1 to, il e (Val pozz il d’Agr o Costa i)

1984

Gran rives de impo di Villafte il giaci rtanz che ortun men a il più risult to a conti gran a esser (Nov e prod nent de giacie ara) barili uce ale d'Eur men al giorn61.00 opa to o 0

1988

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La stess/198 intra a 9 porta presa camp altri all’in nel agna di Mondue divid 1981 e quell te giaci uazio da eni men (Valle o Alpi ti, ne di in Basil del di Temp(alta quell Sauro a Va d’Agri icata Ross ), entra a i) mbi

AN NI

Ann ‘90 i

Di gran ‘90 l’epo de tridim ca il impo tecno ensio“riliev rtanz perm logia nale”o sismi a fu detta ettev all’av , una co per a di situa gli angu strati zioni delle studi ardia L’atti grafic tetto intric are meg che ate otten vità he niche lio del i solo ne di perfo sotto e quan nel risult ati razio suolo giaci do corso cons ne . da men iniziò degli isten eni lo anni ti to in jointVal svilu d’Agr ppo ’90, -vent i, del ure oper con ato Shell

1996

Dal 1996 è impe in attivi gnateni di estra tà a di petro zione gas lio in Val natu e e Val d'Agrrale Cam i astra

1996

Nasc il Cente Mon ro a Viggte AlpiOlio iano

1998

Vien d'inte stipu

Regio nti lato L’acc ne sotto un Proto svilu ordo Basil scritt icata o da collo un ppo ENI . ENI barilimass della – Regio e Cent /giorimo di prod ne costr ro Oli no, 104.0 uzion preve l’amp 00 e fino de km uzion di Vigg lo liame Vigg e ad di oleod iano- dell’o iano, nto colle del Taran leodo la il Centgameotti inter tto to comp ro nto ni, e di di 136 una lessivOli, perdelle di rete o di uno posta 120 svilu zioni km ppo con

1998

L’atti /199 italia vità 9 total na si petro perfo e infat inten lifera

1998 rati ti si sifica prod e 17 39 pozzsono . In Italia uzion nel 1999i nel circa na si e petro e giorn 130.0 attes liferala gassi o, e 00 ta su milia fera quell barili al rdi è di a di metrcirca i cubi17.5

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200

0-

200

sono 0 radd stati petro oppi carat aume lio, o del terizz dello nto da un prezz ati dal gran svilu della prog o del India di nazioppo richie ressiv indu sta o dimin , ma ni per livell uzionda unacome strial e via inter o mon e della prog Cina di sfrut nazio diale prod ressive energ tame nale . Il dibat uzion a “picc ia nto si

è tito e a o e all’in di nuovspostato AN petroliferodivid e fonti allo NI uazio ” ‘00 ne di del

Il Cent ro Olio petro Cent Mon lio ro Olio te viene Val Alpi 200 e veng diven 0 l’acq onoinvia d’Agr to i. Qui ta depo ua sepa e sitatotratta dal greg rati racco il alla suo invio nei to viene gio i gas lto serba misu e raffin l’olio e gas med vieneeria di iantetoi prim rato imm Taran oleod a del e distri esso to buzio nellamen otto tre ne naziorete di il nale

200

Num 0 (ma stati erosi rzo) press indiv giaci d'Otr o l'Aquiduat men dell'A anto ila, i cometi sono proce gip dove nel canaquell sfrut dend(Agip la nave le i che tame o allo Firen ze) profo si trovanto stà 10.00 ndità ad del giaci 0 barili e prod850 metrmento di olio uce i circadi al giorn o in

200

Sono 6/2 di cui stati 008 giaci 34 perfo per men per raggrati 49 Nel cerca ti già iung pozz 2007 re nuovscop ere

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local erti sfrut ità 37, e e tate non di cui riserv 15 200 e nel anco 10 e. Viene 1 2008 ra Esso comp altri della conv letato 40 Olio Val oglia D’Ag la l’oleo raffin al depo prod dotto ri stato eria uzion . sito dal garan prog eni di dellaCentro e 200 trasp tire ettat Taran la prod9 orto la sicuro per to ed di petro uzion del e’ a 42.6 lio e gregezza italia pari milio è amm gio. del na a circa ni al giorn di onta da o, 116.7 barili ta campBasilicataderiv 12 , ante barili (con i offsh (74% Sicilia un ), peso ore (9%) del e Piem 13%) onte , (2%)

lia

ita

Palazzo Terzella - Primo piano


Al primo piano di Palazzo Terzella, una volta percorsa le scalinata, si incontra

dei pannelli verticali riportanti foto, dati, testi, immagini e documenti di approfon-

la sala dedicata alla storia del petrolio. Al centro, posto obliquamente, si svi-

dimento. A loro volta i pannelli verticali formano una cronologia della storia

luppa l’allestimento. Su un piano orizzontale di legno multistrato (esente da

del petrolio lucano che, seppur spezzata in diverse parti, risulta unita dalle linee

formaldeide e collanti tossici), stampato rigorosamente con vernici ecologiche,

tratteggiate disegnate sul pavimento e può essere letta separatamente e indi-

sono riportate, lungo una timeline le date dei principali eventi storici che hanno

pendentemente dalla timeline italiana. I pannelli verticali sono realizzati con

portato alla scoperta e all’uso degli idrocarburi.

il sistema Monavisa. Ecco che, così come nella storia reale gli eventi lucani e

La timeline contiene sia avvenimenti italiani che eventi riguardanti la Basilicata.

quelli italiani si incrociano, così l’allestimento che ne è espressione è costituito

Questi ultimi sono contenuti in una nube arancione e le date si intersecano con

da due elementi che si intersecano. Il pavimento originale della sala è coperto

1891

1860

età romana Manifestazioni petrolifere naturali nell’Appennino utilizzate come combustibile ed impermeabilizzante

La stratigrafia e la geologia complessa degli Appennini non era ancora stata pienamente studiata ed erano ancora irrisolte numerose problematiche, la ricerca petrolifera quindi, concentrata sull'Appennino Emiliano, non fece grossi progressi e i modesti incrementi della produttività furono ottenuti con il miglioramento della tecnica estrattiva piuttosto che con l'individuazione e sfruttamento di nuovi giacimenti. Nel 1891 sono estratte 1000 tonnellate di olio

La vera storia del petrolio in Italia comincia però solo dopo l'Unità, quando si assiste a un fiorire di iniziative imprenditoriali, spesso effimere o di debole impatto economico. La prima iniziativa significativa fu intrapresa nel 1860 da Achille Donzelli che scavò due pozzi a Ozzano, in provincia di Parma, della profondità di 32 e 45 metri, con una produzione giornaliera di 25 kg di petrolio

1880 XV secolo Manifestazioni petrolifere naturali (fiaccole) nell’Appennino

Il marchese Guido Dalla Rosa, la cui famiglia nobiliare dominava la politica economico-sociale della zona di Salsomaggiore, ancora in provincia di Parma. Professore universitario di matematica, Dalla Rosa fu un tipico uomo del Risorgimento di idee liberali e riformatrici; verso la fine degli anni 1880 a Salsomaggiore realizzò - fra violente eruzioni di gas - un pozzo della profondità di 308 metri, in grado di fornire fino a 3.750 kg di petrolio al giorno. Fu un segno dei tempi che il pozzo fosse battezzato 'Trionfo'.

NOVECENTO Nell’’800 le produzioni modeste alimentavano piccole raffinerie, destinate a produrre 'petrolio lampante' per l'illuminazione pubblica e domestica. All'inizio del Novecento si andò affermando un nuovo tipo di consumo, quello dei motori a scoppio che si diffusero rapidamente per il trasporto civile e per uso agricolo e industriale

177


da una struttura flottante, i cui moduli sono di linoleum, un materiale ecologico

Arrivati a conclusione del primo allestimento si è accolti in un’area di sosta con

e naturale, molto resistente e capace di riprodurre qualsiasi texture o disegno.

due grandi divani, che funge da stacco fra le due sale espositive.

La grafica del pavimento riprende la sinuosità della timeline della storia lucana,

Infatti, subito dopo la pausa “meditativa” ci si immerge nella seconda sala

linee energiche e colorate che creano un’estetica ispirata all’action painting.

(disegni a pagina 186). Quest’ultima ospita gli spot e le pubblicità sugli idrocar-

Anche i pannelli verticali hanno una forma volutamente dinamica: quadrilateri,

buri dagli anni ‘30 a noi.

non quadrati o rettangoli, che con i loro vertici sfuggenti sembrano muoversi, ir-

Gli spazi, divisi da pannelli posti a zig zag, creano diverse aree, ognuna delle

radiati da un’insolita energia.

quali espone la storia “grafica” di quegli anni. Sugli stessi pannelli è riportata la

1902

1912 (dicembre)

La scoperta del petrolio in Basilicata risale al 1902 quando l’Ispettorato del Corpo Reale minerario commissionò una relazione sui giacimenti petroliferi tramutolesi

la Società Petroli d’Italia (SPI) stipulò contratti di cessione con i proprietari terrieri per la ricerca e lo sfruttamento del presunto bacino petrolifero senza però avere gli esiti sperati

1922/1945

Anni ‘30

Fu durante il periodo fascista che la politica petrolifera cambiò radicalmente sotto la spinta di due diverse componenti: quella sociale, di un paese che avanzava verso la modernizzazione, e quella del regime, che pervicacemente seguì (fino alla rovina) l'idea della guerra come strumento di grandezza della Nazione

Grazie al geologo Cesare Porro si ebbe un’importante svolta concettuale utile alla ricerca del petrolio. In breve scoprì che delle argille la cui presenza in passato veniva interpretata come presenza di petrolio, in realtà doveva essere interpretata come presenza di roccia madre (roccia dove si forma il petrolio) e non come reservoir

ANNI ‘20 1911

1915/1918

1926

1931

duzioni modeste iccole raffinerie, odurre 'petrolio r l'illuminazione estica. All'inizio vecento si andò un nuovo tipo di ello dei motori a che si diffusero e per il trasporto er uso agricolo e industriale

Grazie alle innovazioni nelle tecniche estrattive vengono estratte 10.000 tonnellate d’olio

Durante la Grande Guerra, tra il 30 giugno 1915 e il 31 ottobre 1918, finì all'esercito il 48% della benzina disponibile e con l'aviazione e la marina le richieste dei militari superarono il 50% di quanto era disponibile

Istituzione dell’AGIP. Nel 1926 il Governo istituì l'Azienda Generale Italiana Petroli (AGIP), con compiti che andavano dalla ricerca al commercio di idrocarburi. Inizialmente l'AGIP si espanse principalmente nel settore della raffinazione e del commercio degli oli minerali

La produzione di petrolio arriva alle 20.000 tonnellate

enerAGR a

Diversi studi interessarono il territorio lucano come quello del famoso geologo Guido Bonarelli autore nel 1932 di uno studio approfondito “sulle possibilità petrolifere nel territorio di Tramutola”

ANNI ‘30

NOVECENTO

178

1932

1936

L’AGIP scopre il giaci di Tramutola. Quel giacimento col qualche centinaia di profondità arrivò a p fino a circa 1000 ton di olio all’anno ed a metri cubi giornalier Inizia un forte svilup prospezioni in Val d’A


gigantografia del numero che indica il decennio di cui si sta esponendo (anni ‘30,

storiche, fumetti, spot pubblicitari della televisione o del cinematografo, proiettati

anni ‘40, ecc). Attraverso un portale ricavato nel numero zero è possibile passare

su parti di pareti o trasmessi da televisori LCD.

da un area all’altra, “attraversando il decennio”. Le pareti sono realizzate col

La storia della pubblicità è importante perchè attraverso le immagini è imme-

sistema Monavisa, mentre il pavimento, seppur tecnicamente identico a quello

diato immedesimarsi nel “mood” del tempo.

della sala precedente, presenta un disegno diverso, creato da nuances che gra-

L’obiettivo è mostrare come l’uso dell’energia è cambiato, come le idee e le

datamente si incrociano.

convinzioni su di essa sono mutate. Tutto ciò può aiutare a ricostruire come sia-

I contenuti esposti sono di diversa natura: manifesti, brochure, fotografie

mo arrivati alla nostra concezione e uso dell’energia e del petrolio.

1936 - 1947

1936 (febbraio)

studi interessarono orio lucano uello del famoso o Guido Bonarelli nel 1932 studio ondito ossibilità ere nel o di ola”

Istituzione dell'ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Combustibili) come compartecipazione fra Stato e Montecatini. Il progetto industriale dell'ANIC fu grandioso, e portò alla costruzione di due stabilimenti, a Bari e a Livorno, ciascuno in grado di produrre 120.000 tonnellate all'anno di benzine avio e per autotrazione, a partire da materiali poveri

perforazione da parte dell’Agip di 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas, e 12 sterili. Le ricerche, coordinate da Carlo Migliorini ed effettuate da Dante Jaboli, si estero da Tramutola alle aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e Brienza. Nel dopoguerra, con la ripresa degli scambi internazionali e la caduta dei prezzi del petrolio a pochi dollari al barile cessò invece la convenienza allo sviluppo petrolifero nella zona

1945 (30 Aprile) Mattei fu nominato Commissario Straordinario dell'AGIP. Nelle intenzioni del Governo avrebbe dovuto liquidare la Società, ma Mattei si fece forte della grande importanza del gas metano scoperto a Ciavaga, e di tutte le esplorazioni positive condotte dall'AGIP nella Pianura Padana. Un volta salvata l'azienda, Mattei guidò l'AGIP alla scoperta di numerosi altri giacimenti e alla metanizzazione del paese

ANNI ‘40 1936 L’AGIP scopre il giacimento di Tramutola. Quel giacimento collocato a qualche centinaia di metri di profondità arrivò a produrre fino a circa 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Inizia un forte sviluppo delle prospezioni in Val d’Agri

1939 L'AGIP, prima in Europa, conduce con società americane le prime prospezioni con la tecnica della sismica a riflessione. In Italia vi sono importanti impianti di raffinazione quali quello di Porto Marghera, con una potenzialità annua di 450.000 tonnellate, e quello di Napoli della americana Socony Vacuum Oil Corporation della potenzialità di mezzo milione di tonnellate all'anno

1952 - 1954

1953

In questi due anni l’esito dell’interesse per la Pianura padana porta alla scoperta dei giacimenti di Ravenna e Serignano, giacimenti con gas e petrolio di diversa natura, ma le cui origini sembravano far formare grandi quantità sfruttabili

la scopert di Ragusa 20 milion di petrolio aprirono l della Sicil di quella s Inizia l’esp della Sicil

ANNI ‘50 1944

1946

1953

scoperta a Caviaga (Lodi) del più importante giacimento di gas nell'Europa Occidentale. Il giacimento conta 46 pozzi produttivi che estraggono metano puro per il 97%, le cui riserve di 12 miliardi di metri cubi di metano dimostrarono le potenzialità economiche della ricerca petrolifera utilizzando il rilevamento sismico a riflessione

l’interesse dell’Agip si sposta in Valle Padana. Mattei capisce che per far ripartire l’Italia bisogna alimentare con il gas del sottosuolo la grande industria del Nord

Mattei crea l'impresa energetica nazionale, che dal 1953 si chiamerà eni, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa, a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali

179


1962 (27 ottobr 1953 la scoperta del giacimento di Ragusa, che aveva 20 milioni di tonnellate di petrolio di riserve originarie, aprirono la strada all'esplorazione della Sicilia in particolare di quella sud orientale. Inizia l’esplorazione massiva della Sicilia

Muore Enrico Matt suo aereo privato s schiantò a Bascapè (PV), in un incident cui cause non furo mai chiarite, fino a poco tempo fa, qu vennero ritrovati se di esposizione a esplosione su part relitto, sull'anello e sull'orologio di Ma

1960

1956

1959 (15 luglio)

Viene scoperto un giacimento a Gela con caratteristiche simili al giacimento di Ragusa

il presidente della Repubblica Antonio Segni, il ministro dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico Mattei fanno visita al cantiere di Ferrandina, fra l’acclamazione della folla

Vengono scoperti giacimenti a Gagliano, nella parte orientale della Sicilia come Mila, Cammarata, Perla e Vega e in quella occidentale come a Nilde, Norma e Narciso.

ANNI ‘60

1953

1953 - 1962

rea l'impresa ca nazionale, hiamerà eni, di assicurare va ai bisogni allo sviluppo edia impresa, bassi rispetto egli oligopoli nternazionali

eni acquisisce sempre più una solida posizione a livello nazionale e internazionale. La ricchezza dei giacimenti della Val Basento rafforza la presenza dell’azienda di Stato nel territorio lucano. I segni di questo benessere divengono presto visibili nuovi posti di lavoro, infrastrutture, strade, stazioni di servizio, motel. La benzina Supercortemaggiore con il famoso “cane a sei zampe” comincia a popolare la vita quotidiana dei lucani

180

enerAGR a

1958

Anni ‘60

1961

Le ricerche petrolifere si spostano in Val Basento, nella zona compresa tra Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico, dove l’Agip scopre un grande giacimento di gas naturale. Anche la rivista aziendale “Il Gatto Selvatico” diretta dal poeta Attilio Bertolucci dedica numerosi servizi all’evento

L' Aviosuperfice di Basilicata Enrico Mattei è stata realizzata negli anni sessanta, durante l'industrializzazione della val Basento. Si tratta di una semplice pista di atterraggio che fu voluta da Enrico Mattei nella strategia di una sua maggiore personale rapidità di spostamento tra i siti ENI.

A partire dal 1961 la costruzione di una rete di metanodotti da Grottole e Ferrandina, fino a Bari e Monopoli, congiunse per la prima volta l’arteria metanifera lucana con quella pugliese, mentre iniziava la produzione di fibre tessili e sintetiche nello stabilimento petrolchimico Anic (azienda eni) di Pisticci


1962 (27 ottobre)

1981

Muore Enrico Mattei. Il suo aereo privato si schiantò a Bascapè (PV), in un incidente le cui cause non furono mai chiarite, fino a poco tempo fa, quando vennero ritrovati segni di esposizione a esplosione su parti del relitto, sull'anello e sull'orologio di Mattei

ire dal 1961 la costruzione rete di metanodotti ottole e Ferrandina, Bari e Monopoli, unse per la prima volta a metanifera lucana uella pugliese, e iniziava la produzione e tessili e sintetiche nello mento petrolchimico Anic da eni) di Pisticci

1973

Anni ’70

Nuove scop erte in Pianura padana. Un nuovo giacimento viene trovato a Cavone nei pressi di Modena, e quello di Malossa in Provincia di Bergamo

Conosce grande espansione lo stabilimento Anic di Pisticci, specializzato nella realizzazione di fibre tessili e sintetiche

L’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nelle ricerche e sviluppo d giacimenti diedero avvio una nuova campagna di ricerche eni in Basilicata, dove un consorzio di operatori scopre nel 1981 primo importante giacimento, il pozzo Cost Molina 1 (Val d’Agri)

1977 Si conclude la Guerrain Kippur. La crisi si risolse in una forte impennata del prezzo del petrolio

ANNI ‘70

ANNI ‘80

1964

1973

il regista Giuseppe Ferrara venne incaricato da eni di raccontare nelle campagne lucane “CH4 Lucania”, considerato uno dei capolavori del cinema documentario industriale degli anni Sessanta

Scoppia la guerra in Kippur con la conseguente chiusura del Canale di Suez. Inizia una profonda crisi petrolifera che causa l’aumento del prezzo del barile. Gli shock petroliferi degli anni Settanta inducono l’Europa a riprendere la ricerca di risorse energetiche in territori sicuri

1975

Anni ‘80

La fase di “austerity” conseguente alla guerra in Kippur, l’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nella ricerca e sviluppo di giacimenti diedero l’avvio ad una nuova campagna esplorativa in Basilicata, dove a partire dal 1975, l’Agip ottenne quattro nuovi permessi di ricerca.

Questi anni sono caratterizzati da grande turbolenza nel mercato petrolifero. Ma in Italia lo sforzo esplorativo, nonostante il crollo del prezzo del petrolio, continuò ad aumentare. Dopo un lungo lavoro di prospezione sismica, la ricerca si spostò ai piedi della montagna prospiciente la località di Viggiano, prossima al fianco destro della struttura MoliternoTramutola rilevata a suo tempo da Bonarelli

181


1998 1981 L’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nelle ricerche e sviluppo dei giacimenti diedero avvio ad una nuova campagna di ricerche eni in Basilicata, dove un consorzio di operatori scopre nel 1981 il primo importante giacimento, il pozzo Costa Molina 1 (Val d’Agri)

1988/1989

1996

La stessa campagna intrapresa nel 1981 da eni porta all’individuazione di altri due giacimenti, quelli di Monte Alpi (alta Va d’Agri) e quello di Tempa Rossa (Valle del Sauro), entrambi in Basilicata

Dal 1996 eni è impegnata in attività di estrazione di petrolio e gas naturale in Val d'Agri e Val Camastra

ANNI ‘90

erizzati da mercato o sforzo il crollo ontinuò lungo smica, la della a località fianco oliternotempo

182

2000

Vien stipulato un Protocollo d'intenti sottoscritto da ENI e Regione Basilicata. L’accordo ENI – Regione prevede lo sviluppo della produzione fino ad un massimo di 104.000 barili/giorno, l’ampliamento del Centro Oli di Viggiano, la costruzione dell’oleodotto di 136 km Viggiano-Taranto e di una rete di oleodotti interni, di collegamento delle postazioni con il Centro Oli, per uno sviluppo complessivo di 120 km

sono stati caratterizzati dal raddoppio del prezzo del petrolio, da un progressivo aumento della richiesta per via dello sviluppo industriale di grandi nazioni come Cina e India, ma da una progressiva diminuzione della produzione a livello mondiale. Il dibattito internazionale si è spostato allo sfruttamento di nuove fonti di energia e all’individuazione del “picco petrolifero”

2000 - ANNI ‘00

1984

Anni ‘90

1996

1998/1999

Grande importanza riveste il giacimento di Villafortuna (Novara) che risulta essere il più grande giacimento continentale d'Europa e produce 61.000 barili al giorno

Di grande importanza fu per l’epoca il “rilievo sismico tridimensionale”, una tecnologia all’avanguardia che permetteva di studiare meglio i dettagli delle intricate situazioni tettoniche e stratigrafiche del sottosuolo. L’attività di perforazione ottenne risultati consistenti solo nel corso degli anni ’90, quando iniziò lo sviluppo del giacimento Val d’Agri, operato da eni in joint-venture con Shell

Nasce il Centro Olio Monte Alpi a Viggiano

L’attività petrolifera italiana si intensifica. In totale infatti si sono perforati 39 pozzi nel 1998 e 17 nel 1999 e la produzione petrolifera Italiana si attesta su circa 130.000 barili al giorno, e quella gassifera è di circa 17.5 miliardi di metri cubi

enerAGR a

2000 Il Centro Olio Monte Alpi diventa Centro Olio Val d’Agri. Qui il petrolio viene inviato e raccolto e vengono separati i gas e l’acqua dal greggio e l’olio trattato viene misurato e depositato nei serbatoi prima del suo invio mediante oleodotto alla raffineria di Taranto mentre il gas viene immesso nella rete di distribuzione nazionale

2000 (marzo

Numerosi giacim stati individuati presso l'Aquila, n d'Otranto dove l dell'Agip (Agip F procedendo allo mento del giacim trova ad 850 me profondità e pro 10.000 barili di o


basilicata

atterizzati dal l prezzo del n progressivo a richiesta per via o industriale di ni come Cina e una progressiva della produzione a ale. Il dibattito e si è spostato allo di nuove fonti di ndividuazione del fero”

2000

o Olio Monte Alpi diventa ntro Olio Val d’Agri. Qui il o viene inviato e raccolto vengono separati i gas e acqua dal greggio e l’olio trattato viene misurato e ato nei serbatoi prima del nvio mediante oleodotto neria di Taranto mentre il ene immesso nella rete di distribuzione nazionale

2000 (marzo) Numerosi giacimenti sono stati individuati come quelli presso l'Aquila, nel canale d'Otranto dove la nave dell'Agip (Agip Firenze) stà procedendo allo sfruttamento del giacimento che si trova ad 850 metri di profondità e produce circa 10.000 barili di olio al giorno

2006/2008 Sono stati perforati 49 pozzi, di cui 34 per raggiungere giacimenti già scoperti e 15 per cercare nuove riserve. Nel 2007 37, di cui 10 in località non ancora sfruttate e nel 2008 altri 40

2001

2009

Viene completato l’oleodotto. Esso convoglia la produzione della Val D’Agri dal Centro Olio al deposito della raffineria eni di Taranto ed e’ stato progettato per garantire la sicurezza del trasporto del greggio.

la produzione italiana di petrolio è ammontata a 42.6 milioni di barili, pari a circa 116.712 barili al giorno, derivante da Basilicata (74%), campi offshore (con un peso del 13%), Sicilia (9%) e Piemonte (2%)

italia

183


Diversi studi, infatti, interessarono il territorio lucano come quello del famoso geologo Guido Bonarelli autore nel 1932 di uno studio approfondito “sulle possibilità petrolifere nel territorio di Tramutola”

Secondo alcune leggende tramandate e testimoniate le popolazioni lucane assistevano fin dal XV secolo al manifestarsi di lingue di fuoco sui monti dell’Appennino; si trattava del fenomeno delle “fiaccole” che segnavano il bruciare del metano che fuoriusciva dalla terra, secondo una prassi accertata già all’epoca di Alessandro Volta (1778). La scoperta del petrolio in Basilicata risale al 1902 quando l’Ispettorato del Corpo Reale minerario commissionò una relazione sui giacimenti petroliferi tramutolesi. Nel dicembre del 1912 la Società Petroli d’Italia (SPI) stipulò contratti di cessione con i proprietari terrieri per la ricerca e lo sfruttamento del presunto bacino petrolifero senza però avere gli esiti sperati. Solo nel 1926 il governo affrontò concretamente la questione con l’istituzione dell’Agip, preoccupandosi in tal modo di risolvere il problema del petrolio in Italia.

La zona petrolifera considerata ha una superficie di pochi chilometri quadrati, ed occupa il fondo della parte settentrionale della stretta valle percorsa dal Rio del Cavolo, un’affluente destro dell’Agri, che scorre ad ovest di Tramutola , il quale dopo aver mantenuta una direzione media volge bruscamente,in quel gomito e più precisamente lungo la riva destra del fiume,si hanno piccole sorgenti subalvee dalle quali, assieme all’acqua, si vedono uscire con una certa frequenza bollicine di gas idrocarburi e gocce più o meno grandi di petrolio semileggero, di colore bruno ambraceo, molto ricco di sostanze lubrificanti e con odore nettamente aromatico, altre manifestazioni si riscontrano a sinistra del Rio Cavolo, lungo il corso del Fossatello, nelle vicinanze della Ramiera e allo sbocco della valle del Cavolo nella piana dell’Agri (da GUIDO BONARELLI, Giornale di geologia ,Vol. VI 1932 Bologna R. Museo Geologico G. Capellini)

1932

1902 E’ chiaro come questi risultati tendessero ad

Tra 1953 e 1962 eni acquisisce sempre più aumentare senz’altro una solida posizione a livello l’interesse nazionale e petrolifero della zona tanto l’attività esplorazione registrò un internazionale. La che ricchezza dei di giacimenti corso degli anni ’30, della progressivo Val Basento sviluppo rafforza lanel presenza quando l’Agipnel colse un successo dell’azienda di Stato territorio lucano. I significativo in segniVal di d’Agri questocon benessere divengono la scoperta nel 1936 del giacimento presto visibili: nuovi posti di lavoro, di Tramutola. infrastrutture, strade,collocato stazionia qualche di Quel giacimento centinaia di servizio, Laarrivòbenzina metri dimotel. profondità a produrre fino a circa Supercortemaggiore con il famoso 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri “cane a sei zampe” comincia a cubi la giornalieri di gas. il 1939 e il 1947 si popolare vita quotidiana dei Fra lucani.

assistette alla perforazione da parte dell’Agip

di 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6dia petrolio e gas, 2 A partire dal 1961 la costruzione gas, e 12 sterili.da LeGrottole ricerche, unaarete di metanodotti e coordinate da Ferrandina, fino a Bari eprofessore Monopoli, Carlo Migliorini di geologia congiunse per la diprima volta dell’Università Firenze ed effettuate da l’arteria lucana Dantemetanifera Jaboli, futuro capocon del Servizio studi e quella pugliese, mentre lo prospezioni Agip, si estero da Tramutola alle stabilimento petrolchimico Anic aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e (azienda eni) di Pisticci, sarebbe Brienza.divenuto Nel dopoguerra, con la ripresa degli scambi internazionali e la caduta dei presto un fiore prezzi delnella petrolio a pochi all’occhiello produzione di dollari al barile cessò invece la convenienza allo sviluppo nellanel zona. Questo periodo coincide pressoché con la fine di fibre tessilipetrolifero e sintetiche quella che potremmo definire la fase pionieristica dell’attività petrolifera in Mezzogiorno. Basilicata.

Nel 1964 il regista Giuseppe Ferrara venne incaricato da eni di raccontare nelle campagne lucane “CH4 Lucania”, considerato uno dei capolavori del cinema documentario industriale degli anni Sessanta.

1936 -1947 1964 184

enerAGR a

Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia, Enrico Mattei (1906-1952), imprenditore, partigiano e membro autorevole del CLNAI, venne incaricato di liquidare le attività dell'Agip. Mattei sceglie tuttavia di disattendere questa indicazione, per conseguire un obiettivo che riteneva fondamentale: garantire al Paese un'impresa energetica nazionale, che dal 1953 si chiamerà eni, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa, a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali. Dal 1946 l’interesse dell’Agip si sposta in Valle Padana. Mattei capisce che per far ripartire l’Italia bisogna alimentare con il gas del sottosuolo la grande industria del Nord. Nel 1958 le ricerche petrolifere si spostano così in Val Basento, nella zona compresa tra Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico, dove l’Agip scopre un grande giacimento di gas naturale. Ne parlano i giornali, la televisione. Anche la rivista aziendale “Il Gatto Selvatico” diretta dal poeta Attilio Bertolucci dedica numerosi servizi all’evento. Il 15 luglio 1959 il presidente della Repubblica Antonio Segni, il ministro dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico Mattei fanno visita al cantiere di Ferrandina, fra l’acclamazione della folla.

Nell’ottobre del 1973, in seguito alla guerra del Kippur fra Israele ed Egitto e alla chiusura del Canale di Suez, inizia una profonda crisi petrolifera che causa l’aumento del prezzo del barile. Gli shock petroliferi degli anni Settanta inducono l’Europa a riprendere la ricerca di risorse energetiche in territori sicuri. In questa fase detta di “austerity” l’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nella ricerca e sviluppo di giacimenti diedero l’avvio ad una nuova campagna esplorativa in Basilicata, dove a partire dal 1975, l’Agip ottenne quattro nuovi permessi di ricerca. Snam e Saipe (società di eni) iniziano la costruzione della rete di metanodotti Pisticci-Reggio Calabria. Proprio a Pisticci conosce grande espansione lo stabilimento Anic, leader nazionale sul fronte tecnologico, specializzato nella realizzazione di fibre tessili e sintetiche in euroacril. Anche gli anni ’80 furono caratterizzati da grande turbolenza nel mercato petrolifero. Ma in Italia lo sforzo esplorativo, nonostante il crollo del prezzo del petrolio, continuò ad aumentare. Dopo un lungo lavoro di prospezione sismica, la ricerca si spostò ai piedi della montagna prospiciente la località di Viggiano, prossima al fianco destro della struttura Moliterno-Tramutola rilevata a suo tempo da Bonarelli.

1958 1980


1932

1902 E’ chiaro come questi risultati tendessero ad aumentare senz’altro l’interesse petrolifero della zona tanto che l’attività di esplorazione registrò un progressivo sviluppo nel corso degli anni ’30, quando l’Agip colse un successo significativo in Val d’Agri con la scoperta nel 1936 del giacimento di Tramutola. Quel giacimento collocato a qualche centinaia di metri di profondità arrivò a produrre fino a circa 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Fra il 1939 e il 1947 si assistette alla perforazione da parte dell’Agip di 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas, e 12 sterili. Le ricerche, coordinate da Carlo Migliorini professore di geologia dell’Università di Firenze ed effettuate da Dante Jaboli, futuro capo del Servizio studi e prospezioni Agip, si estero da Tramutola alle aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e Brienza. Nel dopoguerra, con la ripresa degli scambi internazionali e la caduta dei prezzi del petrolio a pochi dollari al barile cessò invece la convenienza allo sviluppo petrolifero nella zona. Questo periodo coincide pressoché con la fine di quella che potremmo definire la fase pionieristica dell’attività petrolifera in Basilicata.

1936 -1947 L’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nelle ricerche e sviluppo dei giacimenti diedero avvio ad una nuova campagna di ricerche eni in Basilicata, dove un consorzio di operatori scopre nel 1981 il primo importante giacimento, il pozzo Costa Molina 1, seguito dall’individuazione dei giacimenti di Monte Alpi da parte di Agip nel 1988 (oggi gestito da eni) e Tempa Rossa, nel 1989, da parte di altre compagnie. Di grande importanza fu per l’epoca il “rilievo sismico tridimensionale”, una tecnica che permetteva di studiare meglio i dettagli delle intricate situazioni tettoniche e stratigrafiche del sottosuolo. La possibilità di determinare con precisione l’obiettivo minerario consentiva, tra l’altro, di poter intervenire nella zona con un minor impatto ambientale. L’attività di perforazione ottenne risultati consistenti solo nel corso degli anni ’90. A questa fase detta di sviluppo dell’attività petrolifera in Lucania, risale a partire dal 1996-1997 la messa in produzione dei quattro giacimenti di petrolio: Monte Alpi, Monte Enoc-Volturino, Cerro Falcone e Costa Molina, rispettivamente situati nell’ambito delle concessioni Grumento Nova, Caldarosa, Volturino e Costa Molina 47. Ha inizio in questi anni la costruzione del Centro Oli di Viggiano.

Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia, Enrico Mattei (1906-1952), imprenditore, partigiano e membro autorevole del CLNAI, venne incaricato di liquidare le attività dell'Agip. Mattei sceglie tuttavia di disattendere questa indicazione, per conseguire un obiettivo che riteneva fondamentale: garantire al Paese un'impresa energetica nazionale, che dal 1953 si chiamerà eni, in grado di assicurare quanto serviva ai bisogni delle famiglie e allo sviluppo della piccola e media impresa, a prezzi più bassi rispetto a quelli degli oligopoli internazionali. Dal 1946 l’interesse dell’Agip si sposta in Valle Padana. Mattei capisce che per far ripartire l’Italia bisogna alimentare con il gas del sottosuolo la grande industria del Nord. Nel 1958 le ricerche petrolifere si spostano così in Val Basento, nella zona compresa tra Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico, dove l’Agip scopre un grande giacimento di gas naturale. Ne parlano i giornali, la televisione. Anche la rivista aziendale “Il Gatto Selvatico” diretta dal poeta Attilio Bertolucci dedica numerosi servizi all’evento. Il 15 luglio 1959 il presidente della Repubblica Antonio Segni, il ministro dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico Mattei fanno visita al cantiere di Ferrandina, fra l’acclamazione della folla.

1958 L’emergenza petrolifera e l’innovazione tecnologica nelle ricerche e sviluppo dei giacimenti diedero avvio ad una nuova campagna di ricerche eni in Basilicata, dove un consorzio di operatori scopre nel 1981 il primo importante giacimento, il pozzo Costa Molina 1, seguito dall’individuazione dei giacimenti di Monte Alpi da parte di Agip nel 1988 (oggi gestito da eni) e Tempa Rossa, nel 1989, da parte di altre compagnie. Di grande importanza fu per l’epoca il “rilievo sismico tridimensionale”, una tecnica che permetteva di studiare meglio i dettagli delle intricate situazioni tettoniche e stratigrafiche del sottosuolo. La possibilità di determinare con precisione l’obiettivo minerario consentiva, tra l’altro, di poter intervenire nella zona con un minor impatto ambientale. L’attività di perforazione ottenne risultati consistenti solo nel corso degli anni ’90. A questa fase detta di sviluppo dell’attività petrolifera in Lucania, risale a partire dal 1996-1997 la messa in produzione dei quattro giacimenti di petrolio: Monte Alpi, Monte Enoc-Volturino, Cerro Falcone e Costa Molina, rispettivamente situati nell’ambito delle concessioni Grumento Nova, Caldarosa, Volturino e Costa Molina 47. Ha inizio in questi anni la costruzione del Centro Oli di Viggiano.li.

1996 - 1998

2009

Foto tratte dall’esposizione permanente del Centro didattico Energia e Territorio di Calvello - località Cacciatizze e da www.eni.com

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10

00 90 80 70 6 0 50 40 30 186

enerAGR a

Palazzo Terzella - Primo piano dagli anni ‘30 a noi gli spot e le pubblicitĂ sugli idrocarburi

il percorso tra i pannelli e le varie decadi


anni

0

lo zero degli anni è il portale che introduce al pannello e al decennio successivo

5

anni

Foto tratte dall’esposizione permanente del Centro didattico Energia e Territorio di Calvello - località Cacciatizze e da www.eni.com

187


Manifestazioni petrolifere superficiali Nella migrazione verso l’alto all’interno di rocce porose e permeabili, la risalita

In altri casi ancora la copertura impermeabile può essere erosa fino alla pro-

degli idrocarburi può essere interrotta da strati di rocce con permeabilità molto

fondità del serbatoio, ad esempio per incisione fluviale (figura 03).

bassa (rocce impermeabili) e, se gli strati hanno particolari conformazioni geo-

Le manifestazioni superficiali sono classificate principalmente in base allo stato

metriche (ad esempio a forma di cupola), essi si accumulano dando luogo a

fisico degli idrocarburi in: gassose, liquide e solide; le prime due sono general-

giacimenti significativi. Se, però, nella loro migrazione, gli idrocarburi non trova-

mente attribuibili a manifestazioni attive, caratterizzate da fuoriuscite continue

no alcun ostacolo, possono arrivare in superficie, dando luogo a manifestazioni,

di idrocarburi; quelle solide, invece, rappresentano il prodotto di accumuli verifi-

spesso piccole e non economicamente sfruttabili, le manifestazioni petrolifere

catisi in passato e rientrano, pertanto, in quelle fossili. Le manifestazioni gassose

superficiali. La loro presenza è dovuta alla risalita degli idrocarburi lungo frat-

sono, spesso associate a quelle liquide e sono facilmente identificabili se gli

ture che interrompono la copertura impermeabile (figura 02) o, in altri casi,

idrocarburi gorgogliano in acque, ad esempio, di rivoli come accade nella valle

per affioramento degli strati porosi e permeabili, all’interno dei quali essi si

del Rio Caolo, nel territorio di Tramutola, in cui gas naturale è associato a risalita

muovono verso l’alto (figura 01).

di olio di natura naftenica, di colore scuro e molto viscoso.

Figura 01

Figura 02

Figura 03 Gli affioramenti naturale di petrolio

FOCUS PETROLIO / AFFIORAMENTI NATURALI


Bolle di gas e fuoriuscita di petrolio

Lungo il rivolo d’acqua il petrolio si accumula nelle depressioni e rilascia uno strato di zolfo

Accumulo di petrolio

Il rivolo d’acqua raggiunge il fiume: è visibile un alone marrone di petrolio

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


Tramutola, nota per le prime estrazioni petrolifere in Val d’Agri, osserva tuttora

I greci, in particolare, crearono il mito del “fuoco greco”. Durante gli scontri via

fenomeni naturali di affioramento superficiale di petrolio.

mare, infatti, sfruttando le proprietà di combustione del petrolio greggio, davano

In generale gli affioramenti naturali, e quindi non derivanti da attività umane,

fuoco alle loro armi e le lanciavano contro le navi di legno degli avversari. Di

avvengono dalla notte dei tempi e sono oggi indagati per capire se il loro verifi-

tale strumento bellico ne parla anche Omero nell’Iliade quando descrive il fuoco

carsi può sottintendere una presenza più importante di petrolio o gas .

perenne derivante dall’incendio di frecce impregnate di petrolio che non si spe-

Tuttavia le tecnologie necessarie per una vera e propria attività di perforazione

gnevano in acqua.

sono molto recenti. Fino al XIX secolo infatti le popolazioni si imbattevano fortuit-

A Roma, al petroleum (petrae – oleum,olio di roccia) si attribuirono virtù tera-

amente in manifestazioni superficiali naturali e si limitavano a raccoglie il petrolio e a utilizzarlo per scopi come illuminazione, combustione, ecc. Di seguito si descrive più nel dettaglio la storia del petrolio, dalle sue prime manife-stazioni superficiali e naturali all’ingegnerizzazione delle attività di sfruttamento.

peutiche miracolose. Plinio il Vecchio narra di casi in cui il bitume si era rivelato il rimedio curativo sovrano. Si arrestavano le emorragie, cicatrizzavano le ferite, guariva la tosse e l’asma, risanavano gli epilettici, i gottosi, i lebbrosi, si risolvevano i disturbi intestinali e le malattie degli occhi. Era utilizzato, poi, a Costantinopoli, come combustibile per il riscaldamento cen-

Cenni storici Il petrolio nell’età antica

trale ed il rifornimento dell’acqua calda delle terme, oltre che per l’illuminazione

Gli affioramenti spontanei di petrolio, derivati dalla lunga decomposizione di

portanti affioramenti superficiali. Tale ipotesi, non ancora attestata storicamente

organismi marini o terrestri sedimentati sotto strati di crosta terrestre non imper-

per mancanza di fonti e dati certi, ha tuttavia fondamento in considerazione de-

meabile, esistono fin dall’età antica, rendendo la materia prima di facile reperi-

gli importanti giacimenti petroliferi attuali della Valle dell’Agri. Secondo alcune

mento.

leggende le popolazioni lucane hanno assistito fin dal XV secolo al manifestarsi

Il geografo greco Strabone rivela che già durante la civiltà babilonese vi era

di lingue di fuoco sui monti dell’Appennino; si trattava del fenomeno delle “fiacco-

l’abitudine di bruciare il bitume liquido nelle lampade a scopo di illuminazione.

e come lubrificante per i carri. Per quanto concerne la Basilicata è facile ipotizzare la presenza in passato di im-

le”, piccoli incendi che segnavano il bruciare del metano che fuoriusciva dalla

I maghi sumeri interrogavano il trasudamento e le emanazioni del gas libero per

terra, secondo una prassi accertata già all’epoca di Alessandro Volta.

leggere il futuro.

Dallo studio, dunque, improntato sulla versatilità di utilizzo del petrolio greggio af-

Assiri, Birmani, Aztechi, Incas, innescavano i loro fuochi votivi con il petrolio e

fiorato spontaneamente sin dall’età antica, deriva il dato che questo sia risultato

lasciavano ardere sugli altari sacrificali granelli di incenso bituminoso. Agli Incas è attribuita l’ideazione della prima raffineria, mediante un processo naturale. La raccolta della sostanza avveniva in grandi recipienti di terracotta che venivano esposti al calore solare, in modo tale che, al salire della temperatura, la

senza dubbio una delle principali fonti di energia primaria delle civiltà più avanzate, all’interno di un arco temporale molto esteso. Il primo sfruttamento di impronta industriale dei giacimenti superficiali ebbe inizio, però, solo nel periodo rinascimentale, con l’adozione delle prime pratiche di

soluzione liquida colava in recipienti sottostanti.

distillazione, al fine di produrre lubrificanti e medicinali.

Gli Egizi, inoltre, utilizzavano il petrolio per la conservazione dei defunti.

La rivoluzione industriale, infine, apportando forti cambiamenti sociali ed eco-

In Asia Minore i Monti di Efesto potevano incendiarsi al solo avvicinarsi di una torcia ed i sassi e la sabbia dei ruscelli bruciavano nelle acque stesse.

nomici, ha stimolato la ricerca di nuove materie prime in grado di produrre combustione ad un costo minore. La necessità di olii lampanti, per lampade ad uso

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


prevalentemente domestico, ha determinato nel tempo un netto aumento della

grandi rifornimenti di carburanti. Fra il 1920 e il 1922 il commissariato dei com-

richiesta del petrolio greggio. Nel XIX sec. se ne è determinato, dunque, uno

bustibili del Regno d’Italia perforò un pozzo nel territorio di Tramutola che mani-

sfruttamento maggiore, per rispondere all’incremento di domanda, risolto con la

festò una notevole quantità di gas. Fu così che il Governo italiano capì di dover

costruzione dei primi pozzi petroliferi.

lavorare al fine di risolvere il problema dell’autosufficienza energetica e istituì, nel 1926, l’AGIP (l’Azienda Generale Italiana Petroli).

Dal 1800 ai giorni nostri La storia delle perforazioni petrolifere vere e proprie inizia con l’Unificazione d’Italia grazie ad una serie di iniziative imprenditoriali come quella intrapresa da Achille Donizelli il quale scavò, nel 1860, due pozzi (uno profondo 32 metri e l’altro 45) nei pressi di Parma con una produzione di 25 kg di petrolio giornaliero. Nello stesso periodo (1880) a Salsomaggiore anche il marchese Guido Dalla Rosa realizzò, fra violente eruzioni di gas, un pozzo, chiamato poi “Trionfo”, profondo 308 metri e in grado di produrre fino a 3750 kg di petrolio al giorno. Data la complessa stratigrafia e geologia degli Appennini, le ricerche in questa zona d’Italia non subirono miglioramenti fino a quando, nel 1891, vennero introdotte nuove tecniche di individuazione e sfruttamento dei giacimenti. L’Ottocento fu quindi caratterizzato da produzioni modeste che alimentavano piccole raffinerie.

Durante l’arco degli anni ’30, gli studi del geologo Cesare Porro portarono a scoprire che la presenza delle argille, prima interpretata come indicatore della presenza di petrolio, in realtà dimostrava l’esistenza di roccia madre (roccia dove si forma il petrolio) e non di un reservoir (ossia la formazione rocciosa in cui si deposita il petrolio). In Basilicata la ricerca di giacimenti continuarono grazie agli studi del geologo Guido Bonarelli che nel 1932 pubblicò il suo report intitolato “sulle possibilità petrolifere nel territorio di Tramutola”: “La zona petrolifera considerata ha una superficie di pochi chilometri quadrati, ed occupa il fondo della parte settentrionale della stretta valle percorsa dal Rio del Cavolo, un’affluente destro dell’Agri, che scorre ad ovest di Tramutola , il quale dopo aver mantenuta una direzione media volge bruscamente,in quel gomito e più precisamente lungo la riva destra del fiume,si hanno piccole sorgenti subalvee dalle quali, assieme all’acqua, si vedono uscire con una certa frequenza

Nel 1900 assistiamo al boom petrolifero. Nel 1902 infatti, a seguito dell’azione dell’Ispettorato del Corpo Reale minerario che commissionò una relazione sui giacimenti petroliferi tramutolesi, venne scoperto il petrolio in Basilicata. Quindi nel 1912 la Società Petroli d’Italia (SPI), stipulò con alcuni proprietari terrieri dei contratti di cessione per la ricerca e lo sfruttamento del bacino petrolifero lucano. Tuttavia le ricerche non ebbero i risultati sperati. Vi fu poi lo scoppio della Grande Guerra in cui aumentò esponenzialmente il consumo di petrolio: tra il giugno del 1915 e il 31 ottobre del 1918, l’esercito consumò benzina per più del 50% delle riserve disponibili. Durante il periodo fascista (1922-1945) la politica petrolifera cambiò radicalmente. Mussolini mirava alla modernizzazione di un Paese profondamente arretrato e che usciva da una guerra straziante. Inoltre la dottrina del Regime, che utilizzava la guerra come mezzo per raggiungere la grandezza, necessitava di

bollicine di gas idrocarburi e gocce più o meno grandi di petrolio semileggero, di colore bruno ambraceo, molto ricco di sostanze lubrificanti e con odore nettamente aromatico, altre manifestazioni si riscontrano a sinistra del Rio Cavolo, lungo il corso del Fossatello, nelle vicinanze della Ramiera e allo sbocco della valle del Cavolo nella piana dell’Agri “ (da Guido Bonarelli, Giornale di geologia ,Vol. VI 1932 Bologna R. Museo Geologico G. Capellini)

Nel 1933 l’AGIP ottenne i primi importanti permessi di ricerca ed eseguì numerosi studi geologici nel territorio lucano. I risultati ottenuti incoraggiarono l’interesse petrolifero e si concretizzarono con la scoperta di un cospicuo giacimento nel territorio di Tramutola nel 1937. Il giacimento, collocato a qualche centinaia di metri di profondità, arrivò a produrre fino a 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Iniziò così un forte sviluppo delle prospezioni in Val d’Agri. Nello stesso anno venne istituita l’ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Com-

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


bustibili) come compartecipazione fra Stato e Montecatini. Vennero costruiti due stabilimenti, uno a Bari e l’altro a Livorno, ognuno in grado di produrre fino a 120000 tonnellate l’anno di benzine avio e per l’autotrazione, a partire da materiali poveri. Il progetto industriale ebbe grande successo. Alla fine degli anni ’30, l’AGIP intraprese la strada della ricerca e dell’innovazione e fu prima in Europa a sviluppare e utilizzare, grazie anche alla collaborazione di aziende americane, la tecnica della sismica a riflessione per le prospezioni. Inoltre vi furono importanti sviluppi nelle tecnologie utilizzate per la raffinazione: il modernissimo impianto di Porto Marghera raggiungeva una portata di 450000 tonnellate e quello di Napoli, dell’americana Socony Vacuum Oil Corporation, toccava la produzione di mezzo milione di tonnellate all’anno. Dunque l’Italia presentava un territorio con importanti impianti preludendo ad importanti sviluppi nel campo dell’energia. Fra il 1939 e il 1947 l’azione dell’AGIP si sviluppò notevolmente: vennero perforati 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas e 12 sterili. Le ricerche, coordinate da Carlo Migliorini professore di geologia dell’Università di Firenze ed

Cantiere di un pozzo petrolifero anni ‘40 - da mostra “Energia per i saperi”, Proloco Tramutola

effettuate da Dante Jaboli, futuro capo del Servizio studi e prospezioni Agip, si estero da Tramutola alle aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e Brienza. Intanto, nel 1944, a Caviaga, nel lodigiano, AGIP rinvenne il più importante giacimento di gas dell’Europa occidentale. Il giacimento contava 46 pozzi produttivi che estraevano metano puro per il 97% e le cui riserve di 12 miliardi di metri cubi di metano dimostrarono le potenzialità economiche della ricerca petrolifera utilizzando il metodo del rilevamento sismico a riflessione. Con la fine della guerra e la caduta del regime fascista, il governo manifestò la volontà di liquidare l’AGIP. Infatti l’azienda, nata nel periodo e per volere delle autorità fasciste, rappresentava un retaggio del recente passato. Il 30 Aprile 1945 fu così nominato Commissario Straordinario dell’AGIP Enrico Mattei. Mattei, che aveva il compito di liquidare la Società, capite le enormi potenzialità del giacimento rinvenuto a Caviaga e degli esiti delle esplorazioni nella Pianura Padana, salvò l’azienda e guidò il Paese verso la metanizzazione. Il Secondo Dopoguerra fu caratterizzato da una diminuzione dell’azione petrolifera nel territorio lucano, causato dalla caduta dei prezzi del petrolio, avvenimento che rese meno conveniente lo sviluppo petrolifero della zona. L’interesse

Cantiere di un pozzo petrolifero anni ‘40 - da mostra “Energia per i saperi”, Proloco Tramutola

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


Cantiere di un pozzo petrolifero anni ‘40 - da mostra “Energia per i saperi”, Proloco Tramutola

Cantiere di un pozzo petrolifero anni ‘40 - da mostra “Energia per i saperi”, Proloco Tramutola

Torre di perforazione anni ‘40 realizzata inegno

Le foto

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


Cantiere di perforazione anni ‘50 a Tramutola

Torre di perforazione anni ‘40

Torre di perforazione anni ‘50


si rivolse al Nord. Mattei capì che per far ripartire l’Italia bisogna alimentare con il gas del sottosuolo la grande industria del Nord. Vennero così scoperti, fra il 1952 e il 1954, i giacimenti di Ravenna e Serignano. Intanto Mattei continuò a maturare il suo grande sogno: garantire al Paese un’impresa energetica nazionale. Nel 1953 fondò quindi eni (Ente Nazionale Idrocarburi), in grado di assicurare approvvigionamento energetico sufficiente alle famiglie, allo sviluppo della piccola e media impresa, offrendo prezzi più bassi rispetto ai concorrenti internazionali. Decise perciò di entrare in competizione con le “Sette Sorelle”, le grandi imprese petrolifere che a tutt’oggi hanno il monopolio mondiale del petrolio. Il decennio compreso tra il 1953 e il 1962 fu estremamente produttivo: nel ’53 viene scoperto un giacimento da 20 milioni di tonnellate di petrolio a Ragusa aprendo all’esplorazione petrolifera della Sicilia; nel 1956 si rinviene un altro giacimento simile a quello di Ragusa a Gela; vengono scoperti giacimenti a Gagliano, nella parte orientale della Sicilia come Mila, Cammarata, Perla e Vega e in quella occidentale come a Nilde, Norma e Narciso (1960); riprendono le attività

Enrico Mattei - da sito eni

in Basilicata spostando le ricerche da Tramutola alla Val Basento nella zona di Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico dove l’AGIP ritrova un giacimento di gas naturale (1958). Quest’ultimo avvenimento ebbe una rilevanza sociale grandissima: ne parlarono molti giornali fra cui la rivista aziendale “Il Gatto Selvatico” diretta dal poeta Attilio Bertolucci. Il 15 luglio del 1959 il presidente della Repubblica Antonio Segni, il ministro dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico Mattei fecero visita al cantiere di Ferrandina, fra l’acclamazione della folla. L’asse di interesse petrolifero si spostò dal Nord nuovamente al Sud. Nel 1960 Mattei fece costruire l’aviosuperficie di Basilicata per spostarsi più rapidamente nei suoi spostamenti e poter quindi essere più presente durante il processo di industrializzazione della Val Basento, sintomo di un rinnovato interesse nel territorio lucano. A partire dal 1961 partì la costruzione di una rete di metanodotti da Grottole e Ferrandina verso Bari e Monopoli e si diede il via alla produzione di fibre tessili e sintetiche nello stabilimento petrolchimico ANIC di Pisticci. Lungo tutto l’arco degli anni ’50 eni acquisì sempre più importanza a livello nazionale e internazionale. “La ricchezza dei giacimenti della Val Basento rafforza

Antonio Segni, Emilio Colombo ed Enrico Mattei a Ferrandina - da sito eni


la presenza dell’azienda di Stato nel territorio lucano. I segni di questo benessere divengono presto visibili: nuovi posti di lavoro, infrastrutture, strade, stazioni di servizio, motel. La benzina Supercortemaggiore con il famoso “cane a sei zampe” comincia a popolare la vita quotidiana dei lucani.” (Mostra Cacciatizze) La forsennata corsa di Mattei e eni si arrestò nel 1962: il 27 ottobre Enrico Mattei a bordo del suo aereo privato si schiantò a Bascapè (PV). La morte, più che accidentale, apparse subito esito di un attentato. Le indagini, svolte dall’Aeronautica militare italiana, non diedero nessun esito. Nel 1997, il ritrovamento di nuovi reperti e la possibilità di analizzarli con nuove tecnologie, portò alla riapertura del caso. L’esito delle indagini giudiziarie questa volta dimostrò che l’aereo venne abbattuto da una bomba di 150 grammi di tritolo inserita dietro al cruscotto che si sarebbe attivata nella fase di atterraggio. Non vennero mai trovati i responsabili o i mandanti dell’attentato. (La tragica morte di Enrico Mattei nella ricostruzione di Giovanni Minoli ne “La Storia siamo noi“.)

L’attività di eni e AGIP continuò senza più la guida di Enrico Mattei. Nel 1964 il regista Giuseppe Ferrara realizzò CH4 Lucania, un documentario col

ANIC Pisticci - sito eni

compito di descrivere la campagne petrolifere della Basilicata, rimasto nella sto-

lavori di prospezioni sismiche, le ricerche petrolifere in Basilicata si spostarono ai

ria come uno dei capolavori del cinema documentario.

piedi della montagna di Viggiano, lungo il fianco destro della struttura Moliterno-

Gli anni ’70 da un lato videro l’enorme espansione dello stabilimento ANIC di

Tramutola rilevata nel 1932 da Bonarelli.

Pisticci, dall’altro una profonda crisi energetica.

Nel 1981 l’emergenza petrolifera insieme allo sviluppo tecnologico nelle tecniche

Infatti nel 1973 scoppiò la guerra del Kippur che portò alla chiusura del canale di

di ricerca e sviluppo dei giacimenti diedero inizio ad una nuova campagna eni

Suez, l’impossibilità di importare petrolio dalle colonie e dai partner esteri e quin-

al Nord, a Villafortuna (1981) nei pressi di Novara (si scopre un giacimento, che

di un enorme incremento del prezzo al barile. Quelli furono gli anni dell’austerità

produce 61000 barili al giorno) e una nuova campagna a Sud, in Basilicata, dove

energetica, dello shock petrolifero, che convinsero il Governo italiano e l’Europa

un consorzio di operatori scoprì il primo importante giacimento con il pozzo Co-

a riportare la ricerca di fonti energetiche in territori più sicuri. Fu così che si ri-

sta Molina 1 in Val d’Agri, che porterà in seguito dall’individuazione dei giacimenti

aprirono in Italia le campagne petrolifere nel Nord Italia, col ritrovamento di gia-

di Monte Alpi (1988) e Tempa Rossa (1989).

cimenti (1973) a Cavone (MO) e a Malossa (BG), e nel Sud Italia dove, a partire

Lo sviluppo dell’attività mineraria recente ebbe inizio a partire dal 1984 quan-

dal 1975, l’AGIP ottenne permessi di ricerca che portarono alla scoperta in Val d’Agri del più grande giacimento petrolifero d’Europa continentale.

do, l’AGIP prima, FINA e LASMO poi, ottennero dal Ministero dell’Industria il permesso di ricerca e la concessione di coltivazione Costa Molina (conferita il

Gli anni ’80 si aprirono con una notevole turbolenza del mercato petrolifero. Dopo

15/6/1984). Sempre nel 1984, le compagnie Società Petrolifera Italiana e la Fiat

l’impennata del prezzo al barile fra il ’73 e il ’77, il petrolio subì un crollo note-

Rimi ottennero il permesso di ricerca Monte Sirino.

vole dei prezzi. Tuttavia gli sforzi esplorativi del Paese aumentarono. Con lunghi

Fra il 1986 e il 1988 vennero individuati i giacimenti di Cadarosa 1 e Monte Alpi


1, denominati successivamente anche come Trend 1 e Trend 2. Monte Alpi 1, costituito da tre culminazioni principali (le strutture di Monte Enoc e Cerro Falcone a Est e una struttura minore a Sud denominata Costa Molina), fu individuato grazie al pozzo Monte Alpi 1, profondo 3.060 metri, contenente olio di buona qualità (37° API), con una portata di circa 1.700 barili/giorno, equivalenti a 85.000 tonnellate annue di greggio, e 64.000 m3/g di metano. Alla scoperta partecipò anche la società britannica Enterprise. Gli anni ’90 furono caratterizzati dall’avvento del rilievo sismico tridimensionale, una tecnologia innovativa che permetteva un maggiore dettaglio della tettonica e stratigrafia complessa del sottosuolo. Ciò permise di ottenere risultati consistenti anche grazie alla joint-venture fra eni e Shell. La fase di sviluppo dell’attività petrolifera in Basilicata portò al rilascio di concessioni di coltivazione, quali Grumento Nova (conferita dal Ministero dell’Industria con decreto del 9/10/1990), Caldarosa (conferita dal Ministero dell’Industria con decreto del 15/7/1991), Volturino (conferita dal Ministero dell’Industria con decreto del 27/12/1993) e, nel 1996, per la prima lavorazione del petrolio, venne costruito il Centro Olio di Viggiano, con una capacità di trattamento di 1.200 m3/g di olio 300.000 m3/giorno di gas. Grazie ad alcune importanti innovazioni tecnologiche e all’applicazione di procedure specifiche, la produzione di olio e gas aumentò in efficienza e vide una diminuzione del proprio impatto sul territorio. Infatti vennero sperimentati l’impiego di postazioni “multi-well” con le quali è possibile ricavare fino a tre pozzi nella stessa postazione; l’utilizzo di teste di pozzo al di sotto del piano di campagna per la riduzione dell’impatto paesaggistico; l’uso e la rifunzionalizzazione di piste esistenti per l’ottimizzazione dei tracciati delle condotte con la riduzione del movimento terra, delle emissioni e degli scarichi. Al termine dell’attività di perforazione vennero previsti e attuati interventi di “riqualificazione ambientale e vegetativa, basati su lavori di inerbimento e ripiantumazione parziale delle aree”. Alla fine della vita produttiva dei pozzi, le postazioni dovranno essere “completamente ripristinate secondo le condizioni preesistenti, sulla base di studi sulla biodiversità locale.” (mostra Cacciatizze) Nel 1998, il 18 novembre, la Regione Basilicata e ENI S.P.A. firmarono un protocollo di intenti in cui ENI S.P.A. si impegnò a contribuire ai costi di realizzazione Torre di perforazione AGIP - sito eni

di progetti per la compensazione ambientale e per la promozione dello sviluppo Foto tratte da www.eni.com e per concessione della Proloco di Tramutola


Il Centro Olio Val d’Agri

sostenibile; a sostenere gli oneri per la realizzazione di un sistema di monitor-

nato, a seguito dell’ampliamento, Centro Olio Val d’Agri) per consentire il trat-

aggio ambientale e il suo sostentamento per i successivi primi 15 anni di attività;

tamento, in un unico centro, degli idrocarburi provenienti dalle Concessioni di

a far fronte alle spese per la creazione di un Osservatorio ambientale; a versare

Costa Molina, Caldarosa, Grumento Nova e Volturino.

royalties relative alle quattro concessioni dell’area denominata Trend 1; e infine,

Lo schema di sviluppo ipotizzato prevede la seguente configurazione:

a costituire, con la Regione Basilicata, una società energetica regionale.

A. capacità di trattamento olio pari a 13.200 m3/g (su 4 linee + 1 esistente);

Fra il 1998 e il 1999 l’attività petrolifera italiana si intensificò ulteriormente con la perforazione di 39 pozzi nel 1998 e 17 pozzi nel 1999. La produzione italiana si attestò sui 130.000 barili di petrolio al giorno e a 17.5 miliardi di metri cubi di gas. Sempre nel 1999, grazie al Decreto VIA n°3560 venne concessa la compatibilità ambientale per l’ampliamento dell’esistente Centro Olio Monte Alpi (denomi-

B. capacità di trattamento gas pari a 2.700.000 Nm3/g (su 4 linee+1 esistente); C. capacità di trattamento e reiniezione H2O di strato pari a 3.000 m3/g. Il trattamento prevede: 1. la stabilizzazione dell’olio per poterlo stoccare e quindi inviare tramite oleodotto a Taranto; 2. il condizionamento del gas a specifica SNAM; 3. trattamento degli effluenti gassosi con recupero di zolfo.


produzione d’acqua. E’ stato così realizzato un secondo pozzo per la reiniezione Con il D.I. 15/6/99 venne in seguito inglobata la concessione Costa Molina nella

per le acque di produzione. Allo stesso modo nel 2008 il pozzo Ma 9 Or è stato

concessione Caldarosa. Nel 1999, nell’area della Val d’Agri, di pertinenza delle

riadattato per la reiniezione delle acque di produzione separate al Centro Olio.

concessioni Grumento Nova, Volturino e Caldarosa, esistevano 24 pozzi, perfo-

A seguito dell’accordo sottoscritto nel 1998 fra Eni e Regione, nel 2007, accanto

rati a partire da 20 postazioni.

ad operazioni di monitoraggio e assessment del territorio, fu inaugurata la sede

All’inizio del nuovo millennio vi furono novità sul fronte petrolifero anche in Abru-

lucana della Fondazione eni Enrico Mattei (l’istituto di ricerca non profit sullo

zzo, nel canale di Otranto, dove la nave Agip Firenze produceva circa 10.000

sviluppo sostenibile creato da eni nel 1989) nel territorio di Viggiano. Inoltre fu

barili di olio al giorno estraendolo ad una profondità di 850 metri.

autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico l’esercizio definitivo del Cen-

Nel 2001 le concessioni presenti in Val d’Agri erano due: Grumento Nova, delle

tro Olio.

società ENI S.p.a. e Enterprise Oil Italiana S.p.a. di km2 398,39 risultante

L’attività di perforazione assunse un ulteriore accelerazione nel 2009, quando

dall’unificazione tra le concessioni di Grumento Nova, Caldarosa e la porzione

vennero perforati ulteriori 39 pozzi. Inoltre, grazie all’avvento di nuove tecniche

sud orientale della concessione Volturino con scadenza fissata al 26 ottobre 2019

innovative, migliorò l’efficienza e la produttività dei pozzi vecchi e nuovi. Le

e la concessione Volturino, ridotta da km 348,37 a km 261,76.

nuove postazioni disponibili alla perforazione furono sottoposte agli stretti vincoli

Il Centro Olio Monte Alpi ebbe una nuova denominazione: Centro Olio Val

ambientali, a seguito della costituzione l’8 dicembre 2007, grazie a un Decreto

d’Agri (COVA). Il trattamento del petrolio che qui avveniva e avviene tuttora,

del Presidente della Repubblica, del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val

consiste nella separazione di acqua e gas dal greggio; l’olio che deriva da questa

d’Agri-Lagonegrese. Lo stato dei pozzi era il seguente: oltre ai pozzi già allac-

prima fase viene misurato e depositato nei serbatoi e in seguito inviato alla raffi-

ciati di Monte Alpi e Monte Enoc, nel settembre 2009 furono allacciati tre pozzi

neria di Taranto, mentre il gas viene immesso nella rete di distribuzione nazio-

dell’area di Cerro Falcone: Agri 1, Cerro Falcone 6 e Cerro falcone 9. Vi erano

nale. Nello stesso anno venne completato l’oleodotto (136 km di lunghezza) che

poi 8 pozzi perforati in attesa dell’allacciamento al Centro Olio Val d’Agri. Ciò

convoglia la produzione della Val D’Agri dal Centro Olio al deposito della raffi-

permise di raggiungere livelli di produzione di circa 78. 000 bopd e 3.000.000

neria eni di Taranto, che venne denominato oleodotto Val d’Agri.

Sm3/giorno di gas.

2

2

Nel 2002 entrò in esercizio la seconda linea di produzione del COVA e nel 2004 la terza linea. Nuovi protagonisti consolidarono la propria presenza sul territorio lucano con la cessione, nel 2003, del 29% della titolarità della concessione Grumento Nova alla Società SHELL ITALIA E&P- S.p.A. da parte della società ENTERPRISE OIL ITALIANA - S.p.A. Il restante 71% della concessione Grumento Nova nel 2005 venne accorpata alla concessione denominata Volturino, dando origine alla concessione Val d’Agri (intestata alle società ENI - S.p.A. e SHELL ITALIA E&P-S.p.A. con quote rispettivamente del 66% e 34% e con scadenza al 26 ottobre 2019). Nel 2006, a seguito del sensibile aumento delle estrazioni, aumentò anche la

Gli avvenimenti recenti e le previsioni future Il progetto di ammodernamento del COVA, da realizzarsi in 10 mesi, da Febbraio 2011 a Dicembre 2011, ha portato ad una serie di interventi per la manutenzione e miglioramento dell’efficienza dell’impianto. Questo processo, realizzabile nella sua parte sostanziale solo in assenza di produzione, si è concretizzato con la Prima Fermata Generale avvenuta dal 19 maggio e il 9 giugno 2011 del COVA. In questi 19 giorni si è proceduto alla ricertificazione decennale delle apparecchiature a pressione presenti nello stabilimento. Il “Progetto di Ammodernamento è focalizzato su interventi di manutenzione straordinaria e miglioramento della funzionalità impiantistica e della flessibilità operativa, mediante l’adozione delle Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) per un’ulteriore ottimiz-


zazione dell’efficienza ambientale dello stabilimento in termini di rumore, emissioni in atmosfera, emissioni odorigene, scarichi reflui.” (osservatorio) Il Report annuale 2011 sulle attività del 2010, prodotto dal Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Dipartimento per l’energia del Ministero dello Sviluppo Economico, riassume la produttività in questi termini: “Nell’anno 2010 la produzione di gas in Italia è stata sostanzialmente stabile (+0,4%) mentre si è incrementata per l’olio attestandosi su +13% rispetto all’anno precedente, ma confrontando i dati con la produzione al 31 dicembre dell’anno 2008, si registra un decremento di circa il 12% per il gas e di circa il 3% per l’olio. “ Per capirne la portata di seguito sono riportate le quantità specifiche per gas e olio. La produzione di gas nel 2010 è stata di 7,94 miliardi Sm³. Un buon risultato conseguito grazie al progressivo esaurimento dei vecchi giacimenti nazionali in fase di coltivazione avanzata, sostituiti dai nuovi e più efficienti giacimenti del campo di gas Annamaria (piattaforme continentali fra Italia e Croazia frutto dello sfruttamento congiunto grazie ad una joint venture). La produzione di gas dell’impianto è pari a circa 0,8 MSm3. La produzione di petrolio si attesta sulle 5,08 milioni di tonnellate. L’82% circa della produzione nazionale proviene dalla terraferma dai campi della regione Basilicata e della Sicilia, mentre il contributo delle attività ubicate in mare è di circa il 14%. Inoltre, le estrazioni nella regione lucana potranno essere incrementate di un ulteriore 13% se l’iter autorizzativo per la realizzazione di nuovi progetti di estrazione avrà esito positivo. Le previsioni per il futuro parlano di riserve di gas utilizzabili per altri 13 anni e si attestano intorno a 92 miliardi di Sm3. Per la produzione d’olio si prevedono 168 milioni di tonnellate. Le maggiori riserve si trovano in terraferma per lo più nel Sud d’Italia.


Nella pagina accanto: Prima Fermata Generale - manutezione della fiaccola del Centro Olio Sopra: Prima Fermata Generale - manutezione torre Claus del Centro Olio


Tappa2

Dopo l’immersione nella storia del petrolio, la visita prosegue verso la sorgente

Descrizione orario durata km

pressi del noto acquapark Val d’Agri. L’area è opporunamente segnalata con i

Palazzo Terzella Affioramenti naturali

9.30 - 9.40

10’

landmark che attirano l’attenzione dei visitatori.

Visita affioramenti naturali

9.40 - 10.10

30’

e la piscina, entrambe caratterizzate dagli affioramenti naturali di idrocarburi, nei

4

Le aree verdi delimitano il percorso calpestabile per la sosta e l’attraversamento del fruitore e funzionano anche come didascalia di ciò che si sta visitando. Esse sono il risultato di una colorazione dell’asfalto e, insieme ai landmark, caratterizzano l’area.

Visualizzazione location Tappa 2 - Il Belvedere di Viggiano allestito con ENIthingElse

202

enerAGR a


Visualizzazione location Tappa 2 - Il Belvedere di Viggiano allestito con ENIthingElse

203


Tappa 3

La terza tappa è il Centro Olio eni, nella zona industriale di Viggiano.

Descrizione orario durata km

attirra l’attenzione dei visitatori.

Tramutola-Centro Oli Val d’Agri

10.10 – 10.30 20’

Il gruppo, prima di entrare nel Centro per effettuare la visita degli impianti, si

visita cubotto (idrocarburi)

10.30 – 11.00 30’

visita Centro Oli Val d’Agri (COVA)

11.00 – 11.30 30’

Il landmark posizionato al centro dell’area antistante all’ingresso del Centro olio 17

ferma nel cubotto per documentarsi sul petrolio, sulle sue caratteristiche, ecc. ed avere quindi un’infarinatura generale prima di effettuare la visita in cui assisterà a parti del processo di lavorazione della risorsa. Alcune poltrone, realizzate utilizzando barili di petrolio ormai vecchi per assolvere alla loro originale funzione, sono disposti intorno al cubotto e al landmark, in modo che i visitatori che per primi hanno ultimato la fruizione del cubotto possano aspettare il resto del gruppo seduti e osservando il panorama, chiacchierando. La visita all’interno del Centro deve avvenire sempre a bordo del pulmino per questioni di sicurezza. La visita del centro avrà quindi una durata standard e i visitatori all’uscita potranno avviarsi immediatamente verso la tappa successiva. Tutto intorno al cubotto sono presenti oggetti di arredo urbano con “vocazione” ecologica, ossia realizzati utilizzando tecnologie ad alta efficienza energetica o funzionanti mediante energia alternativa.

Visualizzazione location Tappa 3 - Il cubotto posizionato davanti al Centro Olio Val d’Agri (COVA)

204

enerAGR a


Viggiano

Mo Individuazione su mappa del Centro Olio Val d’Agri (COVA) e di alcuni pozzi

S

205


Tappa 4

La quarta tappa è Cacciatizze, nel cuore della montagna di Calvello, comune

Descrizione orario durata km

Il viaggio si apre con la visita al Centro Educazione Ambientale, dove si ap-

Centro Oli Val d’Agri Centro Educazione Ambientale

prendono i concetti chiave dell’energia a biomassa sia dall’allestimento per11.30 – 12.00 30’

visita Centro Educazione Ambientale (biomassa)

12.00 – 12.30 30’

caratterizzato da interventi di recupero sostenibili con impianti a biomassa.

24

manente che dall’aula didattica dotata di strumenti interattivi per laboratori ludico-didattici destinati ai ragazzi. Il portale di ingresso del Centro didattico riporta l’immagine coordinata del tour e le informazioni sul recupero dell’edificio. Infatti il 21 novembre 2009 è stato inaugurato questo centro con una mostra su “Energia e Territorio”, a cura di eni e con la quale si intende educare all’energia e alle nuove tecnologie ad essa collegate. All’esterno, nella parte retrostante all’ingresso, sono posizionati gli empiria dedicati alla biomassa, i Biomax. Inoltre, in una stanza dedicata, vi è la caldaia a cippato, la fonte del riscaldameno dell’edificio. L’ambiente è molto suggestivo per la sua bellezza naturalistica. A volte è possibile osservare gruppi di bovini che pascolano. Inoltre, qualche chilomentro più in là, sulla stessa strada, è possibile visitare il parco botanico attiguo alla “Locanda

Visualizzazione location Tappa 4 - Il Centro Didattico di Cacciatizze con gli Empiria Biomax

206

enerAGR a


Calvello 9 8

1.

Centro Didattico

2.

Parco Via Roma

3.

Municipio

4.

Arco

5.

Chiesa S.Giovanni B.

6.

Chiesa S. Francesco

7.

Chiesa S. Giuseppe

8.

Stele

9.

Chiesa SS. TrinitĂ

7

10

11

6

3

4

Via Roma

2

5

Corso

12

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Gariba

Via C

apita

13 Via Calvello Marsicovetere

15 no P

P

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Viale A

14

ldo Mo

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P

10. Castello

16

i laterra

fiume d

11. Chiesa S. Nicola

spogliatoi

12. Chiesa purgatorio 13. Ponte Vecchio

Ostello

14. Chiesa S.Antuono 15. Chiesa S. Maria del Plano 16. Palacamastra SP

co

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Mappadei deiluoghi luoghididiinteresse interesseturistico-culturale turistico-culturaledidiViggiano. Calvello. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco Mappa

207


del parco”. In realtà a tuttora è un piccolo spiazzo con alcune tipologie di alberi e relativa didascalia, ma sarebbe possibile recuperare e arrichire l’area al fine di creare uno spazio dedicato alle specie autoctone, spiegandone potenzialità da punto di vista della biomassa (capacità di riproduzione della pianta, potere calorifico, proprietà meccaniche del legno, ecc.).

Visualizzazione location Tappa 4 - Portale d’ingresso del Centro Didattico di Cacciatizze dedicato alla biomassa

208

enerAGR a


La mostra permanente non è altro che lo stesso allestimento realizzato per

L’allestimento è tutto realizzato con materiali naturali, nel rispetto dello “spirito

l’interno dei cubotti, però adattato a una preesistenza.

del luogo”. Quindi le pareti espositive sono realizzate col sistema Monavisa, il

Strutture simili a installazioni di Alexander Calder espongono le specie legnose e

soffitto è in legno, le luci sono caratterizzate da tecnologia a LED a basso con-

danno informazioni rispetto alle loro caratteristiche.

sumo. Gli arredi, creati dagli artigiani locali su disegno del progettista, sono in

La sala attigua, dotata di stumenti interattivi, grazie alle sedute leggere e adat-

legno di faggio e dipinti con vernici naturali.

tabili a varie altezze, può accogliere riunioni, proiezioni, performance in piccola

Tutto quindi, dalla realizzazione degli allestimenti, alla spiegazione sul campo

scala (per esempio attori che inscenano delle storie per spiegare i concetti ener-

dell’energia a biomassa, ecc. parte da un’attenta analisi del luogo. La ricchezza

getici ai più piccoli, denominate “Racconti intorno al camino”).

di boschi di faggio di Calvello, la presenza sul territorio di artigiani del legno,

Visualizzazione location Tappa 4 - L’allestimento dedicato alla biomassa realizzato con lo stesso metodo dei cubotti, adattato a una preesistenza

209


6. Parete interattiva con LIM per lezioni frontali e giochi didattici

6

aula didattica

area cubotto

1

5

WC

WC

WC

2

4 3

Visualizzazione location Tappa 4 - Planimetria generale del Centro didatiico

210

enerAGR a


Esempio di disposizione posti a sedere per la lezione didattica “racconti attorno al camino”

Prospetto parete lavagna LIM

LEGENDA Modellino centrale termoelettrica a biomassa

1

TV plasma LCD o touchscreen e PC

3

Base di appoggio per modello

1

Segnaletica

1

Lavagna LIM - Riproduzione manifesti didattica energia

1

Scultura sospesa in essenze

4

Visualizzazione location Tappa 4 - Planimetria con secondo layout per l’aula didattica, prospetto della parete LIM

211


un’attenzione particolare delle autorità locali per le energie alternative e per il rispetto dell’ambiente, il recupero di edifici esistenti invece della realizzazione di strutture ex novo. Tutto fa parte di un discorso più grande, un pensiero lungimirante, mirato alla conservazione ambientale, alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla valorizzazione locale, alla creazione di quel milieu che renderà attrattivo il paese.

Visualizzazione location Tappa 4 - I pannelli espositori, le installazioni alla Calder per l’esposizione delle varie tipologie di legno

212

enerAGR a


Visualizzazione location Tappa 4 - L’aula didattica con le sedute regolabili e la lavagna LIM

213


Visualizzazione location Tappa 4 - L’aula didattica con le sedute regolabili e la lavagna LIM - controcampo

214

enerAGR a


Tappa 5

La visita prosegue nel centro storico di Calvello. Vicino al municipio, sfruttando

Descrizione orario durata km

co e landmark.

una piccola area belvedere, si è realizzato un parchetto che ospita dinamo-gio-

Centro Educazione Ambientale Calvello centro

12.30 – 12.40 10’

visita Calvello centro

12.40 – 13.00 20’

8

Visualizzazione location Tappa 5 - Le dinamo-gioco nel centro storico di Calvello

215


Tappa 6

Sempre a Calvello, ma più in periferia, si trova il Pala Camastra, il centro sportivo del paese. Qui è stato realizzato un impianto a pellet che scalda gli spo-

Descrizione orario durata km

gliatoi oltre ad un sistema di teleriscaldamento che dovrebbe interessare le

visita Palacamastra di Calvello

case popolari attigue e il futuro ostello, ex-carcere, ancora in fase di recupero

13.00 – 13.20 20’

funzionale. Nelle vicinanze del centro sportivo, un largo marciapiede dotato di aiuole si rivela un buon luogo per posizionare i Biomax. In questo modo, anche grazie ai landmark, si sottolinea la presenza del sistema che il tour enerAGRIa vuole portare alla luce, e allo stesso tempo si crea una piazzola ludica che serva a sfruttare e rivitalizzare la “camminata”.

Visualizzazione location Tappa 6 - Aiuola allestita con gli empiria Biomax vicino al Pala Camastra di Calvello

216

enerAGR a


Tappa 7

La settima tappa è il Centro di Viggiano.

Descrizione orario durata km

ritorio numerosi luoghi di interesse da visitare.

Palacamastra di Calvello Viggiano centro

13.20 – 13.55 35’

Il centro storico si raccoglie intorno al Santuario della Madonna di Viggiano, dove

Pranzo all’Hotel Arpa di Viggiano o a sacco nell’area dinamo-gioco Piazza Giuseppe Verdi

13.55 – 14.25 30’

Viggiano

14.25 – 14.45 20’

Il paese, come mostrato nella mappa della pagina successiva, conta sul suo ter-

25

si trova anche il Municipio e una splendida piazzetta-belvedere, da cui è possibile ammirare tutto il parco enerAGRIa, con i suoi comuni e i parchi (Centro oli, fotovoltaico, eolico), il lago e la diga. Il Belvedere è allestito con poltrone/panchine realizzate con i barili di petrolio

Visualizzazione location Tappa 7 - Il Belvedere di Viggiano allestito con ENIthingElse

217


1.

Villa San Felice

2.

Convento francescano

SP11

Viggiano 11

Sant’Antonio 3.

Belvedere

4.

Santuario Madonna

5.

Municipio

6.

Chiesa S. Sebastiano

7.

S. Rocco

8.

Monumento ai caduti

9.

Parco Giuseppe Verdi

10. Parco giochi 11.

9

Belvedere Stop pullman

Via Vitto rio Ema nuel e III

di Viggiano

10 12

8 7

12. Castello Feudale

5

6

4

SP11

3

SP11

2

1

SS5

98

SP11

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Viggiano. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

218

enerAGRIa


dismessi e delle postazioni “fotografiche”, ossia delle postazioni costituiti da barili

è l’area più frequentata del paese.

di petrolio forati in modo da ricavare l’inquadratura migliore per poter realizzare

Qui, nella piazzetta dedicata a Giuseppe Verdi è collocato il punto di raccolta dei

delle fotografie panoramiche “da cartolina” e sulla cui superficie e possibile ripor-

visitatori di enerAGRIa. Nella parte frontale della piazza, più adiacente alla stra-

tare delle informazioni su Viggiano e enerAGRIa.

da principale, è disposto il landmark. Alle giostre del parco giochi restrostante,

Questo allestimento riporta alla mente il legame storico di Viggiano con il petro-

si aggiungono le dinamo-gioco.

lio e vuole richiamare l’attenzione sulla possibile convivenza fra arte, natura e

Da qui si ripartirà alla volta della tappa 8.

attività industriali. La seconda area all’interno di Viggiano, dove si colloca l’altra parte dell’intervento,

Visualizzazione location Tappa 7 - Il parco giochi della Piazza Giuseppe Verdi di Viggiano allestito con le dinamo gioco

219


Tappa 8

Da Viggiano si arriva al Parco fotovoltaico.

Descrizione orario durata km

mini. Da quest’area è ben visibile il paese sul suo colle, ricordando l’appartenenza

Viggiano - Parco fotovoltaico

14.45 – 14.55 10’

del parco al territorio viggianese.

cubotto (fotovoltaico)

14.55 – 15.25 30’

Scesi dal pulmino, sotto una pensilina anch’essa realizzata con pannelli foto-

parco fotovoltaico Viggiano 5

15.25 – 15.40 15’

voltaici, si ci sposta verso il cubotto, stavolta dedicato all’energia solare.

L’ampio spiazzo davanti al Parco accoglie i visitatori e facilita le manovre dei pul8

Alcuni altri minuti vengono lasciati ai visitatori per avvicinarsi alle reti del parco e osservare da vicino i grandi pannelli fotovoltaici.

Visualizzazione location Tappa 8 - Il cubotto posizionato davanti al Parco fotovoltaico

220

enerAGR a


Visualizzazione location Tappa 8 - Ciò che si vede dal cubotto (Parco fotovoltaico e Viggiano in lontananza)

221


Tappa 9-10-11

Le tappe 9, 10 e 11 sono pensate per una sosta di riposo per i visitatori del parco. Sono una l’alternativa all’altra e funzionano come fossero degli Autogrill: qualora

Descrizione orario durata km

un’area di sosta sia piena, è possibile fermarsi nell’altra.

Parco fotovoltaico -La Grande Quercia 15.40 - 15.45

5’

3

Le aree di sosta sono degli spiazzi sulle rive del lago, con gli alberi a far ombra

Parco fotovoltaico - La Masseria Crisci 15.40 - 15.50

10’

6

Parco fotovoltaico - La Romantica

15.40 - 15.50

10’

6,5

sosta nell’area “lamerenda” scelta

15.50 - 17

1:10’

sul perimetro, attrezzate con un’entità di Empiria: Lamerenda. Si tratta, come già detto, di un tavolo solar cooking: l’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici viene utilizzata per alimentare il fornello per riscaldare e cucinare i cibi e un frigorifero per refrigerare le bevande. Le zone di sosta possono essere fruite anche durante la sera, grazie agli apparecchi illuminanti a batterie solari di cui è attrezzato. Le aree di sosta sono sempre in vicinanza di ristoranti e bar: l’area La Quercia è vicino al Bar La Grande Quercia; La Romantica fa parte dell’area all’aperto dell’omonimo ristorante; La Masseria Crisci ospita l’ingresso per l’area di sosta. L’idea è quella che bar e ristoranti siano gemellati al parco fornendo, per esempio, prodotti tipici, bibite e assistenza a coloro che decidano di usufruire de Lamerenda, e ospitare nei loro ristoranti coloro invece che deciderano mangiare al tavolo. In questo modo si potenzierebbe anche la pubblicizzazione dei prodotti locali. Queste strutture ricettive, opportunamente supportate, potrebbero inoltre occuparsi della manutezione di queste aree e de Lamerenda.

Fotografia location Tappa 9 - La Grande Quercia

Fotografia location Tappa 10 - La Romantica

222

enerAGR a

Fotografia location Tappa 11 - La Masseria Crisci


Visualizzazione location Tappa 9, 10, 11 - Lamerenda inserita in una delle aree di sosta

223


Tappa 12

Il Parco eolico si trova sulle colline più alte a Nord di Montemurro.

Descrizione orario durata km

gio. In un’ampio spiazzo, nella contrada San Vito e La Rossa, si trova il cubotto

La Grande Quercia - parco eolico

17.00 - 17.30

30’

17

dedicato all’energia eolica. Tutto intorno al cubotto gli Alberi del Vento fanno

La Masseria Crisci - parco eolico

17.00 - 17.20

20’

14

La Romantica - parco eolico

17.00 - 17.15

15’

11

L’area si presenta dominata da immensi campi coltivati a “pale eoliche” e forag-

cubotto (eolico) ed empiria alberovento 17.30 - 18.15

45’

risuonare melodie generate dal vento e sullo sfondo svettano le vere pale eoliche. Percorrendo le stradine sterrate a piedi è possibile avvicinarsi agli aerogeneratori, ma sempre con la supervisione delle guide del parco.

Visualizzazione location Tappa 12 - Il cubotto e gli alberi del vento posizionati davanti al Parco eolico

224

enerAGR a


Visualizzazione location Tappa 12 - Ciò che si vede dal cubotto (Parco eolico)

225


V o co an li gi eo ig co r Pa

Montemurro 1.

San Sebastiano

2.

Palazzo Delfina

3.

Largo S.Antonio

4.

Chiesa Madre

5.

Palazzo Robilotta

6.

Palazzo Parisi

7.

Municipio

8.

Casa Sinisgalli

9.

Palazzo Robilotta

SP

A

gr

i-P

er

go

la

Belvedere Santa Maria Assunta

4 3

Parco Giochi 10. Palazzo Marra

2

11. Casa Padula

1

12. Casa Ragona 13. Piazza V Novembre

6

8

14. San Rocco

7

12

5

P

SP di M o n te m

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11

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10 SS

9

13

14

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Montemurro. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

226

enerAGRIa


Tappa 13 (tappa conclusiva del primo giorno di visita tour completo enerAGRIa)

Nonostante Montemurro sia stato devastato da ben tre terremoti, il suo territorio

Descrizione orario durata km

Come la bellissima piazza con il convento di Sant’Antonio o la chiesa di San

parco eolico - Montemurro

18.15 - 18.30

15’

Rocco in fondo al paese. La zona ricostruita di recente, come la piazza del muni-

visita Montemurro

18.30 - 19.00

30’

Montemurro - Hotel Park Grumentum

19.00 - 19.25

25’

- - fine del primo giorno di visita - cena e pernottamento

10

è ricco di palazzi, chiese e monumenti che meritano una visita.

cipio e la piazza IV Novembre dove sorge il monumento ai caduti, sono le zone 15

più vissute dai montemurresi. Si è deciso quindi di collocare le dinamo-gioco nella piazza IV Novembre, dove vi è anche un belvedere sulla valle da una parte

13:35’

e sulle pale eoliche dall’altro.

Visualizzazione location Tappa 13 - Piazza IV novembre di Montemurro allestita con le dinamo gioco

227


Tappa 14

Partendo da Montemurro, lungo la Strada Statale 598 verso Taranto,

Descrizione orario durata km

E’ da questo punto che inizia la scoperta del funzionamento delle centrali

Hotel Park Grumentum Diga del Lago Pertusillo

9.00 - 9.10

10’

idroelettriche. La guida del parco spiega brevemente ai visitatori che dal pulmi-

visita Diga del Lago Pertusillo

9.10 - 9.20

10’

al’improvviso si apre il panorama sull’imponente diga del Lago Pertusillo.

9

no osservano la diga, il suo funzionamento e il suo scopo legato alla produzione dell’energia, ma anche all’irrigazione, alla pesca, ecc.

Fotografia Tappa 14 - Veduta della diga del Lago Pertusillo nel territorio di Spinoso

228

enerAGR a


Tappa 15

Una volta superata la diga si arriva alla Centrale idroelettrica nel territorio di

Descrizione orario durata km

montagne di Gallicchio, in cui l’acqua compie il salto necessario a produrre e-

Diga del Lago Pertusillo Centrale Idroelettrica Agri

9.20 - 9.30

10’

nergia elettrica. Più a valle, sotto la strada, si intravede la Centrale idroelettrica

cubotto (idroelettrico)

9.30 - 10.00

30’

visita Centrale Idroelettrica Agri

10.00 - 10.30

30’

Gallicchio. Dalla strada è possibile vedere il grande tubo, proveniente dalle

15

fra la macchia mediterranea. Sul piazzale antistante l’hotel Apogeo è sistemato il cubotto dedicato all’energia idroelettrica.

Visualizzazione location Tappa 15 - Il cubotto posizionato davanti alla Centrale idroelettrica

229


Tappa 16

Passando sopra la diga, si raggiunge Spinoso, con una prima sosta nell’area

Descrizione orario durata km

Sui prati dell’area picnic è possibile riposarsi oppure sedersi ai tavoli del bar a

Centrale Idroelettrica Agri Spinoso area picnic

10.30 - 10.50

20’

sosta (merenda), empiria: coclea

10.50 - 11.50

1:00’

è possibile esperire come l’acqua può produrre energia.

picnic sulle rive del lago Pertusillo.

22

prendersi un caffè. Sulle rive sono posizionati gli empiria coclea, grazia ai quali

Visualizzazione location Tappa 16 - Le coclea posizionate nell’area picnic di Spinoso

230

enerAGR a


Area

11

P ic -

S p i noso

N ic S tr a d

7

a a e x tr comu n a le

6

1.

San Rocco

2.

Santa Maria dei Termini

3.

Monumento ai caduti

4.

Municipio

5.

San Michele

6.

Chiesa Madre Santa

SS598 D ig a il lo P e rt u s

Maria Assunta 8 5

7.

Santa Maria Novi Velia

8.

Palazzo Ranone

9.

Palazzo Storico

10. Piazza Plebiscito 10

Belvedere

9

11. Area picnic

4

Vi

Sa rco ni Gru me nto

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7

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1

3 SP

SP

7

Via

San

Roc

co

2

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Spinoso. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

231


Tappa 17

Spinoso è il paese che più di tutti viene associato al lago Pertusillo e la sua economia è basata proprio sul turismo legato ad esso.

Descrizione orario durata km

Dalla sua piazza principale, dal meraviglioso belvedere, è possibile ammirare la

Spinoso area picnic - Spinoso centro

11.50 - 11.55

5’

valle e il lago. La piazza è caratterizzata dalla presenza del Palazzo Vecchio.

visita Spinoso centro

11.55 - 12.55

1:00’

2

Ed è prorpio fra il belvedere e la piazza che insiste l’intervento delle dinamogioco e del landmark, ponendosi come cerniera tra storia, cultura e energia.

Visualizzazione location Tappa 17 - Il Belvedere di Spinoso allestito con le dinamo gioco e le sedute ENIthingElse

232

enerAGRIa


Visualizzazione location Tappa 17 - Il Belvedere di Spinoso allestito con le dinamo gioco e le sedute ENIthingElse

233


8 59 o SS ian gg Vi

G si r u to m ar e ch n eo t u lo m gi co

2

3 SP

4

5

25

1

P 6 7

Grumento

8 9

le di S apo Strada comu na

10

nara

11 12

1.

Castello Giliberti

2.

Sant’Antonio Martire

3.

Chiesa SS Rosario

4.

Bevedere + Municipio

5.

Museo Ecclesiale

6.

Scuderie Castello

13

Sanseverino 7.

parcheggio auto

8.

San Giuseppe

9.

Chiesa Santinfantino

14

10. Madonna della Clemenza 11. Belvedere 12. Parco giochi 13. Grumentum 14. Museo archeologico

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Grumento Nova. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

234

enerAGRIa


Tappa 18

Il tour energetico si arricchisce di suggestioni grazie alla visita al sito archeologico di Grumentum, dove è possibile ammirare i resti dell’antica città lucana e

Descrizione orario durata km

l’anfiteatro. Come interventi plug-in sul sito è possibile vedere i barili di petrolio

Spinoso centro Hotel Park Grumentum

12.55 - 13.15

20’

14

nella loro veste di postazioni per inquadrature fotografiche e come totem infor-

Spinoso centro Area picnic La Grande Quercia

12.55 - 13.15

20’

14

pranzo all’Hotel Park Grumentum o a La Grande Quercia

13.15 - 14.15

1:00’

H. Park Grumentum Parco Archeologico Grumentum

14.15 - 14.30

15’

9

La Grande Quercia Parco Archeologico Grumentum

14.15 - 14.30

15’

9

visita Parco Archeologico Grumentum 14.30 - 16.00

1:30’

visita Museo Archeologico Nazionale Grumentum

1:00’

16.00 - 17.00

mativi. In taluni casi sarà per esempio possibile allestire delle mostre sul “re-use design” utilizzando i barili come espositori e creando un collegamento ideale fra passato e presente, fra le usanze di riuso antiche (come l’uso delle antiche fondazioni e materiali per costruire i nuovi edifici) e quelle odierne.

Visualizzazione location Tappa 18 - Il Parco archeologico di Grumentum allestito con ENIthingElse

235


La fondazione del Museo Archeologico Nazionale dell’alta Val d’Agri fu voluta da Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente della Basilicata. Costruito a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, il primo nucleo del Museo è stato inaugurato il 15 dicembre 1995, al quale si aggiungeranno altri due corpi espositivi provvisti di deposito entro il 2012. Le esposizioni del Museo possono essere lette secondo un percorso tematico (insediamenti: protostoria, età romana; necropoli: età arcaica, classica, lucana, romana; culto: età lucana, romana e medievale) o per ambiti cronologici: a) Protostorico, b) età arcaica, classica ed ellenistica; c) età romana e medievale. La proposta è far diventare il museo anche un centro meeting e convegni per specialisti e non, dove è possibile attuare un ulteriore approfondimento non solo sulla storia, l’arte e la cultura del luogo, ma anche sulla storia dell’energia dalla preistoria ai nostri giorni, secondo un excursus filologico studiato da arche-

esposizione storia del petrolio

intro mostra bookshop intro mostra area tavoli caffè

collezione attuale archeologica

caffè ticket

Planimetria location Tappa 18 - Il Museo archeologico di Grumentum allestito con proposta di riorganizzazione degli spazi, piano terra

236

enerAGRIa


ologi e storici dell’energia. In vista dell’allargamento dello spazio espositivo si propone di riorganizzare il museo secondo le planimetrie presentate in queste pagine: il nucleo centrale dell’edificio presenta al piano seminterrato una sala meeting attrezzata con una piccola zona buffet e una biblioteca specializzata nel settore energia, mentre il piano terra accoglie la biglietteria, il bookshop, una caffetteria con la possibilità di sedersi ai tavoli sistemati lungo le grandi vetrate che si affacciano sull’area meeting. Le due ali aggiuntive costituite da due piani collegati fra loro e al corpo dell’edificio centrale e oggi ancora in costruzione, ospitano le collezioni. Quest’ultime sono di due tipi: la prima ospita i reperti già presenti nel museo e quelli che verranno rinvenuti durante gli scavi, l’altra ala ospita invece la collezione dedicata alla storia dell’energia.

esposizione storia del petrolio

Naturalmente l’estetica del luogo rispecchia l’immagine coordinata del parco

enerAGRIa.

zona buffet

collezione attuale archeologica atrio

biblioteca specializzata dell’energia

wc

sala meeting

Planimetria location Tappa 18 - Il Museo archeologico di Grumentum allestito con proposta di riorganizzazione degli spazi, piano seminterrato

237


Tappa 19

Una visita merita anche Grumento Nova, con i suoi palazzi, le chiese, il belve-

Descrizione orario durata km

Ed è proprio nelle scuderie del Castello che si conclude il tour di enerAGRIa,

Grumentum - Grumento Nova

17.00 - 17.10

10’

nella sala che già oggi ospita eventi e mostre temporanee.

visita Grumento Nova

17.10 - 18.10

1:00’

Una mostra dedicata agli artisti locali o all’arte realizzata con materiali di riuso

Castello Sanseverino

18.10 - 19.00

50’

o la presentazione di un libro sull’energia o semplicemente un buffet sembra

Castello Sanseverino Parcheggio Tramutola

19.00 - 19.20

20’

dere sul Lago Pertusillo e il Castello dei Sanseverino. 6

13

essere il migliore dei modi di salutare i visitatori.

Visualizzazione location Tappa 19 - Le scuderie del Castello dei Sanseverino di Grumento Nova

238

enerAGRIa


Le tappe il tour ridotto

Al contrario di quel che avviene per il tour completo, il tour ridotto ha una durata di un solo giorno e tocca solo le tappe connesse più direttamente con l’energia, escludendo le visite ai paesi. Esso permette di fruire i cubotti; le empiria, ad eccezione delle dinamo-gioco. Le visite a Palazzo Terzella di Tramutola, al Centro didattico di Cacciatizze e al Parco archeologico con relativo museo di Grumentum sono temporalmente limitate. Sarà quindi compito della guida dare in una mezzora una spiegazione esauriente rimandando, per esempio, ad al sito internet di enerAGRIa, magari provvisto di aree e-learning, per approfondimenti su tutti gli argomenti energetici e storici. Tuttavia, nonostante le tempistiche brevi, nel tour ridotto sarà possibile visitare tutte le centrali: la caldaia a pellet di Cacciatizze, il COVA e il parco fotovoltaico Viggiano 5, il parco eolico di Montemurro, la Diga del Pertusillo, la centrale elettrica di Gallicchio. Il tutto, così come nel tour completo, si concluderà a Grumentum perchè capire come le fonti di energia si sono sviluppate finora può aiutare a capire come si evolveranno in futuro.

Tappa 1

Tappa 3

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Parcheggio - Palazzo Terzella

8.45 - 9.00

15’

Visita Palazzo Terzella (storia petrolio)

9.00 - 9.30

30’

1

Tramutola-Centro Oli Val d’Agri

9.30 – 9.50

20’

visita cubotto (idrocarburi)

9.50 – 10.20

30’

visita Centro Oli Val d’Agri (COVA)

10.20 – 10.50 30’

17

Tappa 4

Tappa 8

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Centro Oli Val d’Agri Centro Educazione Ambientale

10.50 – 11.20 30’

Calvello - Parco fotovoltaico

11.50 - 12.20

30’

visita Centro Educazione Ambientale (biomassa)

cubotto (fotovoltaico)

12.20 - 12.50

30’

11.20 – 11.50 30’

parco fotovoltaico Viggiano 5

12.50 - 13.05

15’

24

24

239


Tappa 9-10-11

Tappa 12

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Parco fotovoltaico La Grande Quercia (lamerenda)

13.05 - 13.10

5’

3

La Grande Quercia – parco eolico

Parco fotovoltaico Hotel Park Grumentum

13.05 – 13.10 5’

Parco fotovoltaico La Masseria Crisci (lamerenda)

13.05 – 13.15 10’

14:25 – 14.55 30’

17

Hotel Park Grumentum – parco eolico 14:25 – 14.55 30’

17

3

La Masseria Crisci – parco eolico

14:25 – 14.45 20’

14

La Romantica – parco eolico

14:25 – 14.40 15’

11

6

cubotto (eolico) ed empiria alberovento

Tappa 14

Tappa 15

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

parco eolico - Diga del Lago Pertusillo 15.40 - 15.55

15’

visita Diga del Lago Pertusillo

10’

Diga del Lago Pertusillo Centrale Idroelettrica Agri

16.05 - 16.15

10’

cubotto (idroelettrico)

16.15 - 16.45

30’

visita Centrale Idroelettrica Agri

17.15 17.45

30’

15.55 - 16.05

10

Tappa 18 Descrizione orario durata km Centrale Idro. Agri Parco Archeologico Grumentum

17.45 - 18.30

45’

visita Parco Archeologico Grumentum 18.30- 19.00

30’

visita Museo Archeologico Nazionale Grumentum

45’

Conferenza / Buffet finale

240

14.55 – 15.40

enerAGRIa

19.00 - 19.45

32

15


n e

A r e

Ia R G 7 eolico

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia

S P2 3

Grumento Nova Area industriale

1 petrolio 3 fotovoltaico

9

Campania

diga

S S 10 3

Viggiano Grumento Nova Grumentum

SS 598

Puglia

10 idroelettrico

SP25

Lago Pertusillo

13

Grumentum

enerAGRIa - itinerario visita breve 1

Viggiano_Centro oli ENI

7

Montemurro_Parco eolico FRI-EL

10 Gallicchio_Centrale idroelettric Agri/ENEL

3

Viggiano_Impianto fotovoltaico DSG-RE

9

Spinoso_Diga Pertusillo, Casa di Guardia

13 Grumentum_Museo e sito archeologico

Itinerario di visita di enerAGRIa - tour ridotto

241


242

enerAGRIa


sito

243


244

enerAGRIa


sito

245


e risorse are le alorizz un v i o d d n o iv rea l’obiett lare c partico si pone dalla Il parco mente orio, in a it c rr ro te ip c l . e re d ti e tà a g en rgia l’identi uni le fonti di mo di com diverse s i ri d rk tu o o i ri d ito go netw me luo loro terr legato za sul vista co presen rritorio veniva te ri g e ’A m d co al V o la , a nte Prim ll’ambie solo a . biettivo legato one l’o petrolio l a lo o s rco si p le a te p n il e i d cultura idealm osi quin etica” e è più c “energ n o ra n tu i a g n Og nuova : rgia. lgare la li entità all’ene di divu rincipa ducare e i di tre p d e to a ta o re d ’a è dell il parco questo Per far gioco.

mo 1. dina iria p 2. em a a strad tti o b u c nte dall 3. osiipalme p c n o ri n p o gato orso s è colle ui perc gnalare Il parco go il c o di se n lu , m 8 la o c pit 59 il n le o u ta c L ngo sta ndmark parco. la il i s a e s d d o p zionati tola, è ressato di o inte i Tramu ri d o o a rd it z o rr n b e il te ispond salire a rr e o a c in a in h it re , c statale ori a vis la mac o i fruit ggiare n e n h stio ra rc c e a bile p arco è he port fatti il p lettrici c una e In i a . it in o p rc s lm a o pu e del p e quali p ll p e d ta ur si a e to le vari , ognun cate. Il te espli 9 tappe n 1 lio a e a o m d tr e te o n tuit a del p recede ri p to s tà ti a useo ll n u delle e pa al m ostra s una tap una m n una n o o c n c o e c apre onclud ntum, un la e si c Grume , i to ia d u m rg o e ic ra n g T rcheolo a dell’e ra a ri u lt to o u s it c s e al isce la ta alla erche un dedica n e to a n d tr e e s a mo ndim cientific approfo ultura s ulteriore a alla c c ri to s ae rumento artistic no di G go. nseveri del luo a nee di a S c i ra ti d o e p o g ll tre tem l Caste s e o d m la ontema La s invece erarie c e e lett h ospiterà c fi a ti v n o N e, scie rtistich nergia. opere a ate all’e ic d e d e e n ra AGRI po

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ittà tola_C Tramu la amuto Tr lio o tr 2 Pe eni li o o tr bientale n ne Am 3 Ce ucazio lvello a ntro Ed 4 Ce cciatizze di C Ca

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ittà lvello_C 5 Ca ppato stra_ lacamaldamento a ci a P 6 a Telerisc tà it _C SG-RE giano ltaico D 7 Vig fotovo pianto Im 8

aQ icnic “L sci” Area p eria Cri “Mass ic n ” ic p a mantica o R 10 Are a “L a picnic L E I11 Are R o F rco eolic 12 Pa

9

ittà urro_C ontem so NEL 13 M , Spino Agri/E ertusillo P elettric a ig ale idro tr 14 D n e _C llicchio nic 15 Ga rea pic inoso_A 16 Sp

_CIttà pinoso ico 17 S heolog tum_ rumen seo e sito arc G 18 u Hub_M _ a to Nov stello rumen 19 G _Sala del Ca Hub

retro 247


Tappa Tramutola

Tappa Viggiano

Affioramenti e storia del petrolio

Centro Olio Val d’Agri

Tappa Calvello Biomassa

Tappa Viggiano Energia solare

Tappa Montemurro

Tappa Spinoso

Energia Eolica

Energia idroelettrica /diga

Tappa Gallicchio

Tappa Grumentum

Energia idroelettrica /centrale

Energia della cultura

Tappa Grumento Nova Energia della cultura

Val d’Agri 248

enerAGRIa


spot e canale youtube

249


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