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enerAGRIa

Il parco dell’energia della Val d’Agri


Proprietà letteraria riservata Editore 1a edizione: 2011 2a edizione 2012 Tutti i riferimenti ad aziende, istituzioni, enti e affini sono il frutto della ricerca degli studenti e quindi sono utilizzati in questa pubblicazione ad esclusivo scopo didattico-divulgativo. L’utilizzo di fotografie, mappe, illustrazioni e affini è anch’esso ad esclusivo uso illustrativo)

ISBN

Comune di Calvello

Comune di Gallicchio

Comune di Grumento Nova

Comune di Montemurro

Comune di Spinoso

Comune di Tramutola

Comune di Viggiano


Introduzione Parco dell’energia in Basilicata

6

6

Un parco dell’energia in Val d’Agri

Le energie

7

Capitolo 1 Basilicata: Natura, Cultura ed Energia La Basilicata e i parchi naturali

9 10

La Basilicata, la storia e la cultura

11

La Basilicata e il petrolio

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La Basilicata e le biomasse

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La Basilicata e il sole

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La Basilicata e il vento

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La Basilicata e l’acqua

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Sei comuni per il Parco dell’energia

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Le vie di comunicazione lucane

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Capitolo 2 Sopralluogo 25 Abstract 28 Il Percorso 30 Il Landmark 32 Le dinamo gioco 34 Gli empiria 35 Il cubotto 36

4

Capitolo 3 Le tappe

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Tappa 1

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Tappa 2

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Tappa 3

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Tappa 4

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Tappa 6

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Tappa 9, 10, 11

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Tappa 12

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Tappa 13

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Tappa 14

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Tappa 15

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Tappa 16

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Tappa 17

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Tappa 18

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Tappa 19

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Le tappe e il tour ridotto Spot, canale youtube e sito

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NTRO


Un parco dell’energia in Basilicata A livello nazionale ed internazionale la questione energetica sta assumendo un peso sempre più rilevante per la crisi dei modelli tradizionali di approvvigionamento, per la crescente attenzione del mondo alla sostenibilità ambientale e per le profonde innovazioni che stanno investendo tecnologie produttive e fonti di energia. - Circa l’80% dell’energia primaria utilizzata nel mondo proviene dai combustibili fossili (35% dal petrolio, 21,2% dal gas e 23,3% dal carbone). La disponibilità di queste risorse non è illimitata. - L’unica possibilità di una soluzione alla crisi energetica globale sono il risparmio energetico, la stabilizzazione dei consumi e le fonti rinnovabili, ovvero le fonti di energia che si ricostituiscono in un tempo paragonabile con il tempo del loro consumo. L’energia è un tema centrale per il futuro del mondo e per il domani dell’Italia. E’ necessario moltiplicare le iniziative di informazione sui temi energetici che oggi non possono prescindere dai concetti di sostenibilità e risparmio energetico. La Basilicata ha un legame molto stretto con l’energia e può essere considerata la regione simbolo dell’energia in Italia: - La Basilicata, con circa 32,35 milioni di barili di petrolio estratti nel 2007 (corrispondenti al 74,78% della produzione complessiva nazionale) è la principale regione per produzione di petrolio in Italia. - Le fonti rinnovabili contribuiscono in maniera determinante alla produzione di energia elettrica con circa il 31% della produzione totale regionale, essenzialmente per effetto dello sfruttamento dell’energia eolica e di quella idroelettrica. Questa centralità della Regione nel sistema energetico nazionale non si è ancora tradotta in autentica risorsa per la popolazione locale la quale ha percepito, fino ad oggi, soprattutto gli aspetti negativi di questa situazione (inquinamento ambientale, invasione del territorio) senza coglierne il potenziale di sviluppo e valorizzazione per la regione. E’ necessario quindi attivare iniziative di largo respiro sull’energia per “restituire”

6

il tema alla popolazione locale e per liberarne le potenzialità come fattore di sviluppo territoriale.

Un parco dell’energia in Val d’Agri La Val d’Agri è un territorio fondamentale per la produzione di energia nella regione, caratterizzato dalla presenza di diverse tipologie di fonti energetiche. […] […] Il Parco dell’Energia si prefigge tre grandi obiettivi: - Diventare un grande attrattore locale e un volano per lo sviluppo del territorio - Essere considerato un luogo di riferimento per apprendere l’uso sostenibile dell’energia e per sviluppare nuove soluzioni di risparmio energetico - Servire da strumento di riappropriazione del territorio, utilizzando l’energia come mezzo per dare valore alla regione. La principale chiave di lettura del parco è la ricerca di soluzioni ecocompatibili (non semplice sensibilizzazione ai temi ambientali) per la produzione e l’uso dell’energia: i visitatori del parco scopriranno tutti i mezzi a loro disposizione per agire positivamente in materia di produzione e consumi energetici, rispetto dell’ambiente naturale e sviluppo sostenibile e duraturo. Problematiche, queste, che investono tutti i settori della vita quotidiana: la casa, gli spostamenti, l‘alimentazione e gli altri tipi di consumo. Si vuole inoltre dimostrare come la ricerca pubblica, le sperimentazioni e l’elaborazione di nuovi prodotti da parte del settore privato contribuiscano a proporre nuove alternative per una migliore qualità di vita nel rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile. Il Parco, di livello internazionale, tratterà il tema delle eco-energie in modo innovativo, utilizzando strumenti di tipo ludico e pedagogico. Verrà realizzato seguendo tre principali elementi progettuali: - Didattica esperienziale - Spettacolarizzazione - Parco diffuso Il modello di Parco prescelto unisce gli elementi di rigore scientifico e di education di un museo scientifico con il coinvolgimento emotivo e il divertimento di un parco tematico. Dovrà inoltre rappresentare “la via italiana” alla realizzazione di un parco scientifico ricorrendo a soluzioni creative, originali ed efficienti per ricreare un ambiente unico e differenziante rispetto all’offerta nazionale e


Le energie

internazionale. L’obiettivo progettuale è quello di rendere emozionante la visita del Parco con il supporto di tecnologie specifiche, in particolare digitali (ambienti digitali sensibili e interattivi), ed utilizzando logiche di narrazione cinematografiche (multimedia, scenografie, ecc.). Il parco si inserisce all’interno di una rete di percorsi (pedonali e non) che creano un sistema di parco diffuso sul territorio, formato da punti strategici che abbiano come filo conduttore il tema energia. I percorsi suggeriti potranno ad esempio seguire logiche tematiche di apprendimento (visita ai luoghi di produzione), di sperimentazione (prova di veicoli a basso consumo/impatto), di approfondimento storico-culturale (le fonti energetiche del passato). I luoghi legati alla produzione di energia (Impianti di perforazione, Centro Olio per la raccolta ed il primo trattamento del petrolio, Diga del Pertusillo) costituiscono forti punti di attrazione e curiosità per i visitatori. L’obiettivo è quello di renderne la visita particolarmente coinvolgente. Si potranno, ad esempio, realizzare percorsi di visita che, grazie all’ausilio di tecnologie avanzate, consentiranno l’esplorazione di punti solitamente non accessibili al pubblico. Il tema della sostenibilità energetica ed il modello di Parco identificato si rivolgono naturalmente ad un target ampio e differenziato in cui ciascuna componente potrà trovare forti elementi di richiamo e interesse: - Scuole, con visite guidate e laboratori di approfondimento per studenti ed insegnanti

L’attuale diffusione della consapevolezza di una necessaria, ed urgente, trasformazione dei modelli di sviluppo e di gestione delle risorse energetiche ed ambientali, ha determinato il crescente interesse verso possibili soluzioni riguardanti gli stili di vita e l’educazione alla sostenibilità ambientale. Per quanto riguarda gli stili di vita, le più recenti disposizioni normative a livello nazionale, stanno infatti recependo un atteggiamento, diffuso in Europa e nel resto del mondo industrializzato e in via di sviluppo, di maggiore e condivisa sensibilità nei confronti delle trasformazioni in atto, per quanto concerne il crescente numero di dispositivi di uso quotidiano, ed il conseguente fabbisogno energetico. Tale sensibilità ha come obiettivo una strategia di riduzione degli impatti ambientali e delle emissioni nei processi di generazione, trasformazione ed utilizzo dell’energia. Di conseguenza emerge come centrale il ruolo dell’educazione ad una nuova sensibilità alle questioni della sostenibilità ambientale, soprattutto in termini di “educazione energetica”. Un’educazione ai consumi per crescere più consapevoli dal punto di vista dell’ambiente e della responsabilità verso il futuro. Le attuali modalità di integrazione architettonica dei dispositivi e sistemi consolidati per la produzione di energia da fonti rinnovabili non risulta a nostro avviso adeguata alla realizzazione di manufatti e paesaggi armonici con il paesaggio antropizzato, in particolare in area di interesse naturalistico ambientale. Nei casi

- Famiglie, con attività didattiche e ludiche mirate - Turisti e gruppi organizzati, con un’offerta turistica integrata che promuoverà la visita e la permanenza sul territorio - Esperti della materia e ricercatori, con workshop e convegni su tematiche di attualità scientifica.

migliori tali dispositivi sono celati, mentre sarebbe possibile pensare ad interventi reversibili, con alte potenzialità di trasformazione, aggiornamento e smaltimento. Proponiamo pertanto un Sistema Ambientale dell’Energia, attraverso una serie di interventi mirati, integrati al sistema paesaggistico e ambientale esistente, che si configurino come supporti e interfacce per la definizione di un percorso didattico percettivo dell’integrazione tra paesaggio naturale e paesaggio antropiz-

Andrea Granelli e Stefano Santini, fondatori di Kanso

zato dell’energia. [fonte: Energheia]

7


CAPITOLO 1 8


Basilicata: Natura, Cultura ed Energia

La Basilicata, svantaggiata dalla propria costituzione morfologica ed emarginata per lungo tempo dagli investimenti, nonché ancora oggi largamente sprovvista di importanti vie di comunicazione, è sempre stata considerata una delle regioni meno sviluppate del Paese. Il settore agricolo costituisce ancora oggi un caposaldo dell’economia regionale. La produzione di colture di pregio è relegata solo in alcuni territori regionali a causa dei condizionamenti esercitati dalla montuosità del territorio, dalla sua scarsa fertilità e dall’irregolarità delle precipitazioni. La riforma fondiaria, cominciata a partire dagli anni Cinquanta, assieme all’assegnazione di migliaia di case sparse e di terre ai braccianti, alle bonifiche e alle irrigazioni di vasti comprensori hanno contribuito allo sviluppo dell’agricoltura. La diffusione di tali opere ha però subito, nel corso del tempo, un rallentamento ed esse non sono oggi in grado di assicurare adeguate opportunità di sviluppo alle attività agricole, penalizzate anche dall’insufficienza delle strutture di commercializzazione. La loro localizzazione ha quindi determinato aree piuttosto differenziate per caratteristiche produttive: privilegiate risultano le valli dell’Agri e dell’Ofanto, oltre alla piana di Metaponto. Il settore primario, in ogni caso, dopo una fase di relativa modernizzazione, più intensa nella Piana di Metaponto, sembra avere raggiunto i propri limiti strutturali, in assenza di una efficiente rete di distribuzione commerciale e di promozione: ciò, in un quadro di forte concorrenza interregionale, ha di fatto ostacolato la creazione di nuove filiere produttive, relegando in ruoli marginali le stesse colture di qualità (1). L’industria presente sul territorio è per lo più legata alla produzione alimentare e al settore chimico. Nel 1993 ha rappresentato motivo di potenziamento dell’attività industriale e del suo indotto l’apertura a Menfi di uno stabilimento della FIAT. Il terziario è presente in piccola parte e soprattutto nell’ambito del turismo che, tuttavia, non è valorizzato per via delle poche infrastrutture presenti. Nonostante queste condizioni iniziali, la Basilicata, riconosciute le sue potenzialità, sta attuando un percorso di valorizzazione delle sue caratteristiche territoriali, cercando di sfruttare, nel maggiore rispetto possibile dell’ambiente, le sue caratteristiche.

9


La Basilicata e i parchi naturali

Il Parco di Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, istituito nel 1997, interessa 5 comuni a cavallo tra le province di Matera e di Potenza.

Nonostante la presenza di pozzi petroliferi e di gas e a diversi impianti per la

Infine nel 1990 nasce il Parco della Murgia Materana che si estende per circa

produzione di energie rinnovabili, la Basilicata ospita all’interno del suo territorio

6000 ettari all’estremità orientale della Basilicata.

diversi parchi nazionali e riserve naturalistiche. Infatti, a partire dagli anni Ottanta iniziano a nascere i primi Piani territoriali e paesaggistici, mostrando la vocazione

Vi sono poi altri parchi e riserve come il Parco archeologico storico naturale

ambientale della regione. Questi ultimi hanno rappresentato il primo importante

delle Chiese rupestri del Materano, la Riserva Difesa S.Biagio Montescaglioso,

passo verso il riconoscimento di una valenza ambientale e naturalistica del ter-

la Riserva Statale Rubbio, la Riserva Regionale Lago Laudemio, la Riserva Re-

ritorio e hanno di fatto aperto la strada verso l’istituzione di Parchi Nazionali,

gionale Abetina di Laurenzana, la Riserva Regionale Lago Pantano di Pignola,

regionali e riserve su tutto il territorio lucano (2).

la Riserva naturale orientata Bosco Pantano di Policoro, la Riserva Statale Meta-

Fra i più importanti vi è il Parco Nazionale del Pollino, istituito nel 1993. Esso

ponto, la Riserva Statale Marinella Stornara, la Riserva naturale orientata San

copre una superficie di 170 mila ettari che condivide con la Calabria.

Giuliano, la Riserva Statale Coste Castello, la Riserva Statale Agromonte Spac-

Vi è poi il Parco nazionale della Val d’Agri, nato nel 2006 , che, con un territorio

ciaboschi, la Riserva Statale I Pisconi, la Riserva Regionale Lago Piccolo di Mon-

di circa 70 mila ettari, include 29 comuni della regione e 9 comunità montane.

ticchio e Patrimonio Forestale Regionale e infine la Riserva Statale Grotticelle.

MATERA

Parco della Murgia e delle chiese rupestri

POTENZA

Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese

Basilicata Figura 01 - La Basilicata

10

Parco Nazionale del Pollino

Figura 02 - APT Basilicata; I parchi nazionali lucani; www.aptbasilicata.it/


La Basilicata, la storia e la cultura

Sebbene la Basilicata abbia una storia ricchissima e variegata, è l’età antica ad aver lasciato sul territorio l’impronta maggiore sia per numero di siti che per

La Basilicata fu abitata sin dal Paleolitico. In seguito si insediarono sul territorio

estensione.

colonie di Greci e dal 330 a.C. iniziò l’opera di colonizzazione da parte dei ro-

Esistono ben dieci aree archeologiche (l’area archeologica di Vaglio Basilicata,

mani. E fu proprio sotto il dominio romano che la via Appia venne prolungata fino

di Grumentum, di Venosa, di Heraclea, dell’Incoronata, di Metaponto, di Notarchi-

a Brindisi e nacquero le colonie di Potentia e Grumentum.

rico, di Civita, di Banzi e del Basileus) e undici musei archeologici (Museo delle

Nel Medievo la Basilicata vide il passaggio e la dominazione di Bizantini, Longo-

Antiche Genti di Lucania Vaglio Basilicata, Museo Archeologico Nazionale della

bardi, Saraceni e Normanni. Federico II di Svevia soggiornò a Melfi nel 1225 e

Basilicata “Dinu Adameşteanu”, Museo archeologico nazionale “Domenico Rido-

nel 1231, anno in cui vennero emanate le Constitutiones regni Siciliae (“Costitu-

la”, Museo archeologico nazionale del Melfese, Museo archeologico nazionale di

zioni di Melfi”), e, in quegli anni, venne costruito il castello di Lagopesole.

Metaponto, Museo archeologico nazionale di Muro Lucano, Museo archeologico

L’età moderna fu caratterizzata dalle lotte fra gli Angioini e le famiglie feudata-

provinciale di Potenza, la Mostra archeologica permanente nel Palazzo ducale

rie che li sostenevano (i Sanseverino, i Caracciolo e i Senarchia) e Carlo V di

di Tricarico, Museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri, Museo nazionale

Spagna di Borbone.

della Siritide e quello di Venosa) e sono già attivi degli itinerari tematici, come

Quando, nel 1735 Carlo V vinse sugli Angioini, la Basilicata entrò a far parte del

per la “Lucania archeologica” a cura della APT Basilicata (3).

Regno di Napoli.

Esistono poi altre tipologie di musei come il Museo della civiltà contadina di

Durante il Risorgimento anche la Lucania, come le altre regioni del Sud,

Aliano e Montescaglioso, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della

conobbe il fenomeno del brigantaggio, sviluppando un proprio fronte di lotta per

Basilicata, il MUSMA (Museo della scultura contemporanea Matera), il Museo

l’unificazione d’Italia: a Montemurro, il 14 agosto 1860, nella casa di campagna

della Tortura di Matera e la Pinacoteca provinciale di Potenza e quella D’Errico

della famiglia Marra, ancor prima che Garibaldi smuovesse la sua Spedizione dei

a Matera (4).

Mille, venne infatti proclamata l’Unità d’Italia. Il brigantaggio interessò in particolare le zone del Vulture-Melfese, rendendo la Basilicata il cuore della rivolta

La ricchezza di cultura, storia e bellezze naturalistiche fanno parte di quel milieu

antisabauda.

di cui si è parlato precedentemente, ma tutto ciò non basta. Devono svilupparsi

La storia contemporanea lucana è costellata da eventi catastrofici come i tre

altre condizioni per rendere la zona attrattiva e competitiva rispetto ad altre re-

terremoti del 1857, del 1907 e del 1980. Inoltre la presenza di zone malariche,

gioni d’Italia e d’Europa.

e la mancanza di infrastrutture, di lavoro, e di aiuti statali, come nel resto del

Ma la Basilicata nasconde anche altre potenzialità, tutte facenti parte

Mezzogiorno, portarono ad un vasto fenomeno di emigrazione. Solo negli anni

dell’ambito energia.

trenta del Novecento si realizzarono l’acquedotto e le più importanti vie di comunicazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale Matera fu la prima città italiana a insorgere contro i tedeschi occupanti. Nonostante l’apertura nel 1993 a Melfi dell’impianto industriale SATA, ove risiede uno dei più importanti stabilimenti FIAT d’Europa e la creazione di altre aziende collegate all’indotto come Tower Automotive e Magneti Marelli, il fenomeno di spopolamento progressivo della Basilicata non ha tuttora fine.

11


La Basilicata e il petrolio

produrre fino a circa 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Fra il 1939 e il 1947 si assistette alla perforazione da parte dell’Agip di

La Basilicata è un territorio ricco di giacimenti petroliferi e di gas. In Val d’Agri,

47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas, e 12 sterili. Non fu un caso

infatti, è situato il più grande giacimento dell’Europa continentale.

quindi che l’Agip, nel 1933, concentrò le proprie ricerche sperimentali sugli idro-

I lucani osservarono i primi segni della presenza di petrolio e gas già nel XV

carburi proprio in Basilicata e che realizzò i primi pozzi proprio in questa zona.

secolo sottoforma di lingue di fuoco, le cosiddette “fiaccole”, che segnavano il

Nel 1958 le ricerche petrolifere si spostano in Val Basento, nella zona compresa

bruciare di piccole riserve di metano.

tra Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico, dove l’Agip scopre un grande

Le prime fuoriuscite documentate risalgono al 1902, mentre è a partire dal 1920

giacimento di gas naturale.

che a Tramutola, paese della Val d’Agri, si verificano i primi affioramenti di petro-

Nel 1959 a Tramutola viene chiuso l’ultimo pozzo. I vecchi pozzi tramutolesi

lio nell’area dove ora sorge l’acquapark. Nella stessa area nel 1936 venne rin-

sono attualmente sotto i riflettori per una proposta alquanto innovativa che ipo-

venuto il primo grande giacimento.

tizza il riutilizzo dei pozzi, non più per estrarre petrolio, ma come mezzo per

Questo giacimento, collocato a qualche centinaia di metri di profondità arrivò a

sfruttare l’energia geotermica con nuove tecnologie tuttora allo studio da parte

Monte Verdese

MATERA POTENZA Cerro Falcone Caldarosa

POTENZA Garaguso Tempa Rossa Costa Molina

Monte Enoc Monte Alpi

Serra Pizzuta Il salice

Costa Molina

MAR JONIO

MAR TIRRENO

Figura 03 - PIEAR 2008 - Piano di Indirizzo Energetico Ambientale regionale - Giacimenti petrolio

12

MATERA

Policoro

MAR JONIO

MAR TIRRENO

Figura 04 - PIEAR 2008 - Piano di Indirizzo Energetico Ambientale regionale - Giacimenti gas


dell’Università della Basilicata.

La Basilicata e la biomassa

Negli anni Settanta a seguito della crisi energetica conseguente alla guerra in Kippur l’estrazione petrolifera riprende vigore.

Per troppo tempo a livello mondiale si è pensato che l’utilizzo dei boschi portasse

Negli anni Ottanta, dopo un programma di ricerca profonda, si ottennero i primi al loro impoverimento. Tuttavia negli ultimi 50 anni le aree boschive italiane sono successi incoraggianti e vennero così sfruttati i giacimenti di Costa Molina 1, duplicate, passando da 5 a 10 milioni di ettari, e con esse sono cresciute le Monte Alpi, di Cerro Falcone da parte di eni e di Tempa Rossa da parte di altre problematiche relative al delicato equilibrio dell’ecosistema forestale e al rischio compagnie. Infatti l’importanza dei giacimenti rinvenuti attirò negli anni molte so- incendi. Inoltre tali aree, a causa della scarsa manutenzione, hanno perso la loro cietà petrolifere di caratura internazionale come ENI, Fina, Enterprise Oil, Mobil attrattiva turistica, in quanto risultano difficilmente visitabili. e Texaco.

Una corretta gestione del patrimonio forestale creerebbe un rilancio turisti-

L’attività di perforazione ottenne risultati consistenti solo nel corso degli anni No- co dei boschi, diminuirebbe l’incidenza degli incendi, garantirebbe un ulteriore vanta. A questa fase detta di sviluppo dell’attività petrolifera in Lucania, risale a approvvigionamento energetico a basso impatto ambientale e creerebbe un partire dal 1996-1997 la messa in produzione dei quattro giacimenti di petrolio: comparto occupazionale importante per una popolazione come quella lucana, Monte Alpi, Monte Enoc-Volturino, Cerro Falcone e Costa Molina, rispetti- che soffre per la mancanza di lavoro. vamente situati nell’ambito delle concessioni Grumento Nova, Caldarosa, Volturino e Costa Molina 47. Inoltre ha inizio nel 1996 la costruzione del Centro Olio di Viggiano (5). Nel 1998 venne stipulato l’accordo fra Governo, Regione ed eni. Grazie ad esso la Basilicata, in cambio delle concessioni per lo sfruttamento di questa importante materia prima (una produzione stimata in 104.000 barili al giorno per vent’anni, pari al 10% del fabbisogno nazionale), otterrà dallo Stato investimenti infrastrutturali per accelerare lo sviluppo socio-economico della zona, oltre a benefici eco-

MATERA

nomici e occupazionali e a investimenti per la riqualificazione ambientale e la

POTENZA

salvaguardia dei suoi parchi naturali (6).

TITO

L’economia lucana, negli ultimi 20-30 anni si è quindi sviluppata proprio in virtù della presenza di petrolio e gas naturale. Nonostante ciò, la Basilicata, anche a

BRIENZA

causa dei discorsi sulla qualità ambientale e sulla fine delle risorse fossili,

ACCETTURA CALVELLO

negli ultimi anni si è avvicinata alle energie alternative, arricchendo il suo territorio con impianti eolici, idroelettrici, fotovoltaici, solari e per lo sfruttamento

MAR JONIO

delle biomasse. L’attenzione alle energie alternative, se pur iniziato una ventina di anni fa, ha assunto maggior rigore a seguito delle linee guida imposte dai protocolli di Kyoto,

LAURIA

firmati anche dall’Italia, per portare ad una quota del 20% la produzione di energia non derivante da idrocarburi e perciò non inquinante per l’atmosfera.

MAR TIRRENO

Figura 05 - Italia, localizzazioni progetti di sfruttamento biomasse

13


“Tuttavia la costruzione della filiera bosco-legno-energia non inizia dalla gestione

La Basilicata e il sole

del bosco ma dalla presenza sul territorio di caldaie a biomassa di nuova generazione che creano la domanda di materiale legnoso. Per questo il decollo

Il fotovoltaico è un altro sistema di produzione di energia alternativa che ultima-

di tale settore in Italia è legato in buona parte alle scelte delle amministrazioni

mente sta prendendo piede in Basilicata.

pubbliche, in particolare quelle comunali, che anche grazie all’ausilio di strumenti

Il territorio lucano ha un indice di irraggiamento solare annuo fra i più alti d’Italia;

finanziari in grado di alleggerire il peso dell’investimento iniziale, possono creare

inoltre la presenza di numerosi spazi aperti e di aree brulle difficili da coltivare

condizioni per l’installazione di mini reti di teleriscaldamento a servizio di edifici

potrebbe fornire lo spazio necessario all’installazione di queste centrali per lo

pubblici.” (7)

sfruttamento dell’energia solare. Nonostante ciò la Basilicata produce soltanto

La Basilicata, insieme a Calabria e Campania, ha aderito a due progetti inseriti nel

l’1%, su base nazionale, dei complessivi 193 GWh italiani.

PER (Programma Energetico Regionale) a cura del CEB (Centro d’Eccellenza

Inoltre, sul suo territorio, sono stati istallati solo lo 0,9% degli impianti nazionali.

per le Biomasse).

Le regioni del Nord, nonostante siano più svantaggiate per via del loro indice

Il progetto PROBIO è composto da 6 sottoprogetti che vanno dall’organizzazione delle competenze regionali in materia di energia da biomasse agricole forestali e zootecniche ad attività di aggiornamento e promozione per costituire nuove filiere bioenergetiche; dal creare nuove coltivazioni energetiche a scopo dimostraImpianti > 500 kW

tivo all’ideazione di progetti per la valorizzazione produttiva e ambientale della filiera bosco-legno; dall’organizzazione di strutture di raccolte di biomasse lignocellulosiche destinate a incrementare il ruolo del legno come sequestratore di CO2 e ad alimentare impianti di conversione energetica alla costituzione di una

BANZI ATELLA PESCOPAGANO IRSINA

impresa per la produzione e commercializzazione di pellet combustibili da le-

BELLA

gno e derivati; favorire il recupero ambientale e produttivo di terreni abbandonati tramite opportuni interventi di forestazione. Il progetto Ramses ha come obiettivo principale quello di valorizzare le biomasse ligno-cellulosiche per impieghi a piccola e a media scala riprendendo la gestione

BALVANO

SATRIANO

compresa attività di divulgazione e di sperimentazione e di attività di filiera: alla

TRICARICO FERRANDINA

ABRIOLA LAURENZANA CORLETO P.

PATERNO

VIGGIANO

MAR JONIO

S.GIORGIO

del progetto PROBIO ossia, da una parte l’individuazione dei soggetti politici per

CASTELLUCCIO

la creazione del Centro di Eccellenza delle Biomasse nella figura della Comunità

14

PISTICCI

SENISE

filiera cippato. Al momento le azioni già attuate fanno capo ai sottoprogetti 4 e 5

un sistema di teleriscaldamento che riscalderà le case popolari adiacenti.(8)

STIGLIANO GUARDIA P.

POMARICO

POLICORO

la Regione Calabria cura la filiera pellet; la Regione Campania si occupa della

una a pellet in edifici pubblici del comune di Calvello, oltre alla realizzazione di

S.MAURO F.

MONTESCAGLIOSO

GRUMENTO N.

Regione Basilicata spetta il compito di valorizzazione impianti dimostrativi;

Montana Collina Materana; dall’altra l’installazione di una caldaia a cippato e di

MATERA

S.CHIRICO M.

POTENZA

delle aree boschive, attivando filiere per incrementare posti di lavoro nelle aree marginali e introducendo colture erbacee per fini energetici. Nel progetto è

TOLVE

MAR TIRRENO

Figura 06 - GSE, aggiornato a marzo 2012 (Gestore Servizi Energetici)


di irraggiamento, hanno investito le loro risorse nel fotovoltaico e nel solare,

La Basilicata e il vento

consapevoli della necessità di integrare la normale attività economica con una ottimale produzione di energia pulita.

Il sistema di produzione di energia eolica, non comportando la creazione di fumi

E sempre di più, negli ultimi anni, le regioni italiane stanno capendo le potenzia-

di scarico e la produzione di sostanze tossiche di risulta, si propone come una

lità di questo tipo di energia, investendo un capitale sempre crescente. Prova

risorsa ideale che non contrasta con la naturale vocazione alla conservazione

ne è il fatto che la produzione degli impianti fotovoltaici in Italia ha raggiunto nel

ambientale della Basilicata.

2009 i 673,8 GWh con un incremento del 249% rispetto all’anno precedente.

Le direttive nazionali scaturite dal trattato di Kyoto prevedevano che in data 2010

Questo dato riguarda soprattutto le regioni meridionali: fra esse la regione più

la regione dovesse ospitare sul suo territorio 29 impianti eolici. Tuttavia, a causa

virtuosa si è dimostrata proprio la Basilicata che si attesta prima per crescita di

di diverse polemiche, il percorso di sviluppo dell’eolico ha incontrato un freno,

produzione di energia.

fermando a 13 il numero di impianti presenti sul territorio.

Non a caso negli ultimi anni le politiche territoriali lucane hanno favorito

“Siamo, quindi, di nuovo al solito dilemma fra necessità di sviluppo, quanto mai

l’installazione di impianti fotovoltaici, approvando un nuovo piano energetico

atteso soprattutto in questi anni, ed esigenze di tutela ambientale. Nella Val d’Agri

regionale che indica più chiare condizioni per la loro realizzazione (9). I più grandi parchi fotovoltaici lucani si trovano nella Valbasento (fra Orto del Tufo e Macchia di Ferrandina) e in Val d’Agri, proprio vicino al Centro Olio di

MELFI-Candela tozzi sud,34.5 MW,15

Viggiano. Infine dal 2010 è presente a Tito Scalo, comune limitrofo di Potenza, il più grande impianto fotovoltaico integrato d’Italia (10). A proposito di fotovoltaico integrato, così com’è successo per l’eolico, a chi lamentava l’assoluta mancanza estetica dei pannelli fotovoltaici e solari, si è

MASCHITO IPMaestrale,15.18 MW,24

risposto con il concorso “Designer Show”. Ideato e promosso dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, il concorso ha premiato, fra i 30 giovani designer, coloro che meglio hanno interpretato il rapporto tra energie rinnovabili e creatività, capacità tecnica e arte, proponendo soluzioni di alta qualità estetica e funzionalità. “Infatti, com’è noto, dal 2011 la struttura degli incentivi al fotovoltaico

AVIGLIANO IPMaestrale 15.18 MW,23

POTENZA

BRINDISI DI MONTAGNA acea electrabel,44 MW,22

cambia: sparisce la categoria ‘impianti semi-integrati’ e resta solo quella degli

FORENZA IPMaestrale,23.76 MW,36

VAGLIO edison energie speciali,12.3 MW,20

MATERA GROTTOLE FRI-EL,54 MW,27

CORLETO PERTICARA energia sud,9.35 MW, 11

integrati che diventa più restrittiva. L’impianto, insomma, per essere finanziato

GORGOGLIONE FRI-EL,3.3 MW,5

dovrà quasi confondersi con il resto dell’edificio e, per restare ben redditizio, le

MONTEMURRO FRI-EL,29.08 MW,36

sue componenti avranno bisogno di ottimo design, non più solo di ferramenta e carpenteria.” (11)

COLOBRARO ENEL GREEN POWER 2.55 MW,3

ROTONDELLA CRE,18 MW,12

MAR JONIO

MAR TIRRENO

Figura 07 - ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento - aggiornato al 2011

15


questo dibattito si è già riproposto, e con toni anche più accesi, con l’apertura

La Basilicata e l’acqua

delle campagne di estrazione petrolifera di Viggiano e, in tempi più recenti, di Corleto. Le differenze, però, sono tante ed è bene analizzare quali sono gli im-

Il sistema idrografico lucano è costituito da ben 5 fiumi con foce nel mar Jonio

patti sull’ambiente da parte dei sistemi di produzione di energia eolica.” (12)

(Bradano, Basento, Cavone, Agri e Sinni) , i cui bacini nel complesso si estendono

Fra le motivazioni dei detrattori dell’energia eolica vi sono:

su circa il 70% del territorio regionale, dall’Ofanto che sfocia nel mar Adriatico e

- l’impatto visivo che questi impianti hanno sul paesaggio

dal Sele che termina nel mar Tirreno. Il regime dei corsi d’acqua è tipicamente

- l’inquinamento elettromagnetico e sonoro (che però sarebbe un grosso pro-

torrentizio, caratterizzato da massime portate durante il periodo invernale e da un

blema solo nel caso di installazione di impianti eolici presso centri abitati)

regime di magra durante la stagione estiva.

- i possibili effetti sull’avifauna

Vi sono inoltre 5 laghi naturali (i due laghi di Monticchio localizzati, i laghi Lau-

Tuttavia lo sviluppo di questa fonte di energia, non solo contribuirebbe ad una

demio-Remmo, il Sirino e il Rotonda), ma la presenza di invasi artificiali è molto

maggiore indipendenza energetica della regione, ma gioverebbe anche allo

più consistente. Nel corso degli ultimi decenni, infatti, sono stati realizzati i princi-

stato occupazionale dei suoi abitanti.

pali invasi regionali come quelli di San Giuliano, Acerenza, Genzano, Pertusillo,

“La nostra regione ha bisogno di risorse per lo sviluppo costi quel che costi. È un dato di fatto che l’impianto dei parchi eolici fornisce proventi alle aree che ospitano queste strutture in forma di lavoro per la loro costruzione e di royalties annuali che vengono garantite dalle società che impiantano queste strutture.

Ofanto

Questa risposta potrebbe essere considerata sufficiente e dare ragione a chi è convinto che il nostro territorio possa per l’eolico e per altri tipi di insediamenti produttivi essere venduto (o svenduto). Se per le installazioni petrolifere questo scontro fra esigenze di tutela naturalistica e di sviluppo industriale rimane pressoché insanabile, nonostante lo studio di misure di risanamento dell’inquinamento prodotto dall’estrazione dell’oro nero, l’eolico offre una terza via”. (13) E questa terza via è affrontare la progettazione di questi impianti non solo da un

Bradano Sele Basento

punto di vista funzionale, ma anche estetico: “le

torri

potrebbero

diventare

addirittura

un

elemento

di

caratteriz-

zazione del paesaggio, soprattutto delle zone brulle, rocciose e senza altri elementi di rilievo, che solitamente ospitano gli aerogenerato-

Agri

ri. La ricerca di queste potenzialità legate al paesaggio è stato il tema

Cavone Mar Jonio

dominante di un concorso di progettazione indetto nel 2002 da Legambiente e Enel GreenPower per un complesso eolico da realizzare a Pescopagano. Le numerose proposte formulate da architetti e paesaggisti ricercavano

Sinni Noce

nuove soluzioni, dal design del singolo aerogeneratore, con il disegno di forme diverse e l‘analisi di colorazioni antiriflesso e mimetizzanti, a studi di carattere paesaggistico, evitando il loro inserimento casuale, ma studiando parallelismi e incroci con i crinali montuosi e con tracce del paesaggio come gli antichi tratturi.” (14)

16

Lao

Mar Tirreno

Figura 08 - AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata; www.adb.basilicata.it


Monte Cotugno, Rendina, Lampeggiano, Serra del Corvo e Ponte Fontanelle.

Il lago occupa una superficie di 75 km2, lo sbarramento ad arco gravità è lungo

Le principali risorse idriche sono intercettate mediante dighe o traverse, in modo

380 m ed alto 95 m. La sua realizzazione ha dato vita ad un invaso di 155 milioni

da assolvere alle esigenze di diversi settori. Esse vengono utilizzate infatti per

di m3 d’acqua in grado di rispondere ad un uso plurimo delle risorse idriche.

gli approvvigionamenti di acqua potabile e per l’irrigazione (di Basilicata, Ca-

Il paesaggio circostante è ricoperto da boschi che scendono fino alle sponde del

labria e Puglia), per la produzione di energia idroelettrica e in minima parte

lago (alcuni alberi perfino oltre, risultando parzialmente sommersi dalle acque). Il

anche per usi industriali.

lago è utilizzato per la pesca sportiva e per gare di canottaggio nazionale (16).

Dei nove principali invasi presenti sul territorio solo uno è utilizzato per la produ-

Nonostante lo sforzo attuato dalle politiche ambientali lucane, spesso, come si

zione di energia idroelettrica: il lago Pertusillo (15).

è già detto, lo sviluppo degli impianti per le energie alternative è osteggiato per

Il Lago di “Pietra del Pertusillo” è un lago artificiale situato nel territorio dei

varie motivazioni, fra cui l’impatto visivo e la deturpazione ambientale che

comuni di Grumento Nova, Montemurro e Spinoso. Esso è stato costruito tra

esse comporterebbero. Queste motivazioni sono però inconsistenti se si affronta

il 1957 e il 1962, a sbarramento del fiume Agri, con i fondi della Cassa del Mez-

il problema con occhi diversi.

zogiorno, la quale concesse all’ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasfor-

Si dà facilmente per scontato che i paesaggi della Basilicata siano tutti belli e

mazione fondiaria in Puglia e Lucania l’esecuzione dei lavori.

gradevoli, ma spesso essi sono intervallati da zone di degrado e in abbandono. Tutto ciò è causato da un progressivo allontanamento dalle campagne, dalla

Invasi artificiali Invasi naturali / laghi Torrenti/fiumi con centrale idroelettrica

Randina

OFANTO

Pertusillo / Unico Invaso artificiale con centrale idroelettrica

Lago Serra del Corvo/Basentello Genzano

BASENTO

POTENZA

Fantano SATRIANO Satriano di L., 250 kW centrale a acqua fluente

ai quali si aggiungono disboscamenti selvaggi, che provocano spesso movimenti

solo elemento paesaggistico ma anche fonte economica per la conservazione

MATERA

del paesaggio. Parte dei proventi delle torri eoliche potrebbero essere utilizzati

San Giuliano

per interventi di conservazione e miglioramento paesaggistico, ad esempio per finanziare un’opera di interramento progressivo dei cavi e dei tralicci dell’alta

Carrastra

tensione.” (17) Marsico Nuovo

CAOLO Tramutola, 692 kW centrale a acqua fluente

contenimento dei torrenti in cattivo stato se non caduti, fabbricati rurali in rovina,

Tuttavia, “Si potrebbe aprire una nuova fase in cui le torri eoliche siano non

BRADANO

Trivigno

Si può notare l’aumento costante di campagne e sentieri abbandonati, muri di

franosi incontrollabili.

Acerenza

SELE

mancanza di un vero e proprio piano paesaggistico ecc.

AGRI

Inoltre, come si è già detto, si potrebbe fare in modo che pale eoliche, pannelli PERTUSILLO Gallicchio, 39 MW centrale a sebatoio,

fotovoltaici, ecc. siano progettate pensando anche all’aspetto estetico e non solo

CAVONE MAR JONIO

Monte Cotugno

NOCE NOCE Lauria, 3 MW Cogliandrino SINNI NEMOLI Nemoli, 140 kW LAO CASTROCUCCO MERCURE Trecchina, 83 MW Viggianello, 1.2 MW centrale a sebatoio ROTONDA centrale a acqua fluente Rotonda, 800 kW MAR TIRRENO centrale a acqua fluente

Figura 09 - AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata + PIEAR 2008

a quello funzionale. E’ necessario mettere in atto un’azione creativa che porti anche all’innovazione dell’estetica dell’impianto della fonte di energia rinnovabile ed un modo nuovo di proporre ai più il loro impatto così forte. Nel caso del lago Pertusillo, per esempio, la diga, se in un primo momento era stata percepita come un elemento ingerente nel paesaggio, oggi è diventato un segno di caratterizzazione in positivo. Bisogna comunicare alle persone che abitano questi luoghi e che li vengono a

17


18

visitare, che gli impianti non violentano il territorio, ma lo potenziano e valorizzano.

Si tratta di spiegare le potenzialità a lungo termine di questi interventi. Spes-

Il percorso da intraprendere è quello di trasformare un paesaggio percepito come

so infatti ci si ferma a valutarne solo le conseguenze immediate, rimanendo ad

deturpato dagli impianti in un paesaggio gradevole, stimolando l’immaginario

uno stato di conoscenza troppo superficiale per essere veramente consapevoli.

positivo collettivo creando elementi di alta valenza estetica, non affini a se

Si tratta di comunicare alla gente, spesso restia alle innovazioni, i vantaggi che

stessi, ma dalle grandi potenzialità: essi sono in grado di creare un futuro migliore

deriveranno e le responsabilità che essi hanno nei confronti dell’ambiente e del

e di salvare l’uomo dal disastro energetico e ambientale.

mondo.

Più nel piccolo essi sono in grado di sviluppare nuove attività, nuovi posto di la-

Si tratta di chiarire che una scelta opportuna dei siti, una progettazione pae-

voro, nuove forme di economia e di turismo, ecc.

saggistica seria, competenti valutazioni di impatto ambientale e una po-

Per esempio il potenziamento di politiche che promuovono l’energia potrebbe

litica energetica mirata e integrata potrebbero fornire risorse energetiche

portare ad un nuovo tipo di turismo, il cosiddetto “turismo verde”.

ed economiche importanti.

“Il tanto evocato turismo legato alle bellezze naturali e architettoniche, così

Si tratta di illustrare che le varie energie, eolico, solare, fossili, biomassa,

sbandierato, quasi che fosse l’unica risorsa di sviluppo della Basilicata, non si

idroelettrico, ecc. sono capaci, e lo saranno sempre di più in futuro, di inte-

può applicare a tutto il territorio della regione, poiché, e questo sarebbe da chiari-

grarsi l’un l’altra e possono insieme far raggiungere alla Basilicata quello stato

re una volta per tutte, non sempre si hanno attrattive tali da poter giustificare

di indipendenza energetica tanto agognato da tutti i paesi del mondo. Perché

un afflusso turistico di una certa proporzione a livello numerico ed economico.”

indipendenza energetica significa ricchezza, garantisce la nascita di aziende

senza contare che “La conservazione e il rispetto del passato, delle tradizioni,

industriali e agricole e attira investimenti anche da fuori.

della storia, legata al solo mondo rurale non deve precludere lo sguardo a nuove

“È opportuno ricordare che anche un’economia basata solo sull’agricoltura,

strade per uno sviluppo futuro rischiando di diventare un’operazione folkloristica

sul turismo, sui beni monumentali ed archeologici non può prescindere

e nostalgica, poiché, come afferma Alberto Ferlenga in un suo recente editoriale

dall’approvvigionamento energetico. E avere energia elettrica e benzina a prezzi

sulla rivista Casabella, ‘congelare il passato equivale a stravolgerlo’.” (18)

ridotti, sarebbe davvero un incentivo che compenserebbe anche la posizione de-

Creare percorsi di conoscenza dell’energia ed itinerari dedicati, come per

centrata e la mancanza di infrastrutture che sono i secolari handicap del nostro

esempio far visitare il Centro Olio di Viggiano, le pale eoliche di Montemurro

territorio” (20). Si tratta,infine, di educare all’energia.

o la diga del lago Pertusillo, potrebbe essere la risposta ad un turismo un po’ di

A quanti vedono in questo discorso “una perdita del carattere della Lucania, ver-

nicchia come quello lucano, portando nuova linfa vitale alla regione.

rebbe da rispondere che proprio il tema dell’energia sta diventando una peculia-

La Val d’Agri, con il suo parco nazionale e il progetto per la realizzazione di un

rità della nostra regione. Prima gas, petrolio e centrali idroelettriche, ora eolico e

parco dell’energia può sviluppare, divulgare ed evolvere questo concetto.

solare, caratterizzano ormai da decenni la nostra regione.” (21)

“Invece di stare a discutere se impianti eolici o solari siano compatibili o meno

Basti pensare per esempio al film uscito recentemente “Basilicata coast to coast”.

con la creazione di questa zona di conservazione ambientale, si potrebbe av-

Il film, pur non ponendosi come spot promozionale della regione, dà un’immagine

viare un discorso più ampio e innovativo sul concetto di parco ambientale, come

della Basilicata caratterizzata da una forte vocazione ambientale. Il film, che

grande laboratorio in cui la natura non solo si preserva in modo diretto, ma anche

parla di quattro amici che da Maratea raggiungono Scanzano Jonico a piedi,

indirettamente potenziando e installando centri di produzione di energia pulita.” (19)

viaggiano sempre in compagnia di due pannelli fotovoltaici che utilizzano per

Si tratta di insegnare alla popolazione un nuovo modo di pensare e un nuovo

le esigenze primarie di energia, passando per posti come Montemurro sul cui

modo di vedere l’energia (rinnovabile e non) e le sue manifestazioni. Cioè, detta

sfondo vediamo le pale eoliche, o come la diga del Lago Pertusillo, o ancora

in modo un po’ naif, bisogna trasmettere la bellezza che si può celare dietro ad

per il paese fantasma Craco, o nel bel mezzo della processione della Madonna

una pala eolica o ad una distesa di pannelli fotovoltaici.

Nera di Viggiano.


Creare un Parco dell’Energia nella Val d’Agri significa scontrarsi con tutte

del Rosario e della S.S. Trinità, la chiesa di San Vito, il lavatoio e i palazzi signorili

queste realtà, fare emergere le potenzialità di quest’area geografica ed essere

come Palazzo Terzella. Inoltre è possibile vedere i resti dei vecchi mulini situati

capaci di comunicarle in un percorso esperienziale, didattico e divulgativo,

lungo il torrente Caolo. Infatti Tramutola ha una storia “fatta di acqua e petrolio”.

come già sottolineato dagli interventi precedenti.

In alcuni documenti risalenti al 1136 viene citato il primo mulino di Tramutola, che in seguito diventeranno 5, tutti situati al limite fra città e campagna. “Fondamentale all’epoca era acquisire il diritto di utilizzare le acque di un fiume o

Sei comuni per il Parco dell’energia

di un torrente, ovvero il diritto di costruire una chiusa che convogliasse parte delle risorse idriche in un canale artificiale”(23).

Il progetto per il Parco dell’Energia della Val d’Agri si sta focalizzando nell’area

Lo sfruttamento delle acque del torrente Caolo ha quindi comportato una fase

geografica che comprende i sei comuni di Tramutola, Calvello,Viggiano, Gru-

di ricchezza derivante dall’attività di molitura, ma anche dalla creazione di en-

mento Nova, Spinoso e Montemurro.

ergia elettrica: infatti negli anni Venti del Novecento, costruita in uno splendido

Ogni territorio può essere ricondotto ad una fonte di energia per la presenza

scenario ambientale, sfruttando una vicina sorgente con un portata di oltre mille

sul territorio di impianti specifici. Inoltre tutti e sei i comuni hanno un patrimonio

litri al secondo e a tutt’oggi in pieno funzionamento, nasce la centrale idroelettri-

artistico e culturale da visitare, che trova la sua massima espressione nel sito

ca dell’ENEL.

archeologico di Grumentum.

Affianco allo sfruttamento dell’energia idrica a partire dal 1902 (24) a Tramutola si verificano i primi affioramenti di petrolio nell’area dove ora sorge l’acquapark.

Tramutola

Negli anni 1933-34 eni inizia una serie di rilievi che porteranno, nel periodo 1939-

Il nome Tramutola deriva dal latino e significa “terra motola” o “terra imbevuta

1959, alla perforazione di 47 pozzi. Nel 1959 viene chiuso l’ultimo pozzo, ma a

d’acqua”.

seguito della crisi energetica conseguente alla guerra in Kippur l’estrazione

Il territorio fu abitato a partire dal X secolo dai Pelagi di cui si sono ritrovate nu-

petrolifera riprende vigore. Questa nuova intensificata attività ha portato alla

merose tracce come i castelli e il muro di cinta ancor oggi visibili. Ebbe origine

scoperta di nuove risorse e alla costruzione a metà degli anni Novanta del Cen-

come “pago” fondato dai profughi di Grumentum, distrutta dai Saraceni.

tro Olio di Viggiano (25).

Sempre durante l’invasione dei Saraceni, un gruppo di monaci di rito greco, si rifugiarono a Tramutola dando origine nel 1144 alla chiesa di san Pietro che il Ve-

Calvello

scovo di Marsico assegnò ai benedettini di Cava de’ Tirreni. In seguito Tramutola

Il paese, il cui nome deriverebbe dal latino “caro et vellus” (ossia carne e lana),

divenne giurisdizione feudale dell’abbazia di Cava de’ Tirreni e dopo ben 4 secoli

avrebbe origini greche e non medievali (almeno secondo Antonio Masini, artista

caratterizzati dalla dominazione dei Guarna, dei Sanseverino e dei Filangieri,

e studioso d’arte, che ritrovò diversi reperti di età greca nel territorio pedemon-

ritornò sotto il controllo dei benedettini e grazie a questi ultimi il paese conobbe

tano calvellese). In seguito, nel XII secolo, divenne roccaforte longobarda e poi

un periodo di ricchezza e produttività.

sveva. Nel XVII secolo divenne parte del Regno spagnolo di Napoli e, dal 1749,

Nel 1806, in seguito alla legge che aboliva la feudalità, l’Abbazia di Cava dei Tir-

del Regno delle due Sicilie.

reni, rinunciò a tutti i suoi diritti sul territorio. Il centro venne colpito gravemente

Si distinse nei moti rivoluzionari del 1799, e divenne il centro dell’insurrezione

dal terremoto del 16 dicembre 1857 che provocò molti morti e gran parte del cen-

lucana contro gli austriaci nel 1821. Il terremoto del 1857 provocò numerosi danni

tro abitato fu completamente distrutto. Il 14 agosto 1860 con l’arrivo di Garibaldi

alle abitazioni e al patrimonio storico-artistico. La mancanza di lavoro e di pro-

e la caduta del Regno borbonico, costruì un Governo provvisorio (22).

spettive portò numerosi giovani ad emigrare verso gli Stati Uniti e l’Argentina.

Passeggiando per il paese si possono visitare luoghi suggestivi come le chiese

Ciò nonostante è ancora possibile vedere, passeggiando per il paese, le sue nu-

19


merose eccelenze artistiche e culturali come il Castello, il monastero delle Tere-

migliori, legate alle risorse dell’agricoltura, del turismo e dell’energia

(26).

Infatti

siane, la Potentissima, il ponte di S.Antuono e i suggestivi rione di S.Nicola e

Calvello, paese della Val Camastra, nell’ultimo periodo è salita agli onori della

Quartiere Nobile.

cronaca grazie al suo impegno per creare una filiera del legno finalizzata allo

Nel corso degli anni Cinquanta e Sessanta l’emigrazione riprese, e solo oggi

sfruttamento dell’energia dalle biomasse.

il paese vive finalmente una stagione sociale ed economica dalle prospettive

Il suo territorio è coperto per il 40% di boschi di faggio, coltura particolarmente

Potentino Potentino POTENZA POTENZA

MATERA MATERA

Materano Materano VAL VALD’AGRI D’AGRI

VAL VAL D’AGRI D’AGRI VAL VALD’AGRI D’AGRI VAL VALD’AGRI D’AGRI Abriola Abriola

Potentino Potentino Calvello Calvello

Viggiano Viggiano Montemurro Montemurro

Tramutola Grumento GrumentoNova Nova VAL VALD’AGRI D’AGRI

Spinoso Spinoso

Figure 10, 11 e 12 - La Basilicata, Val d’Agri, la Fondovalle SS 598 e i paesi che interesseranno il Parco dell’energia

20


adatta alla creazione di cippato, pellet, ecc. Inoltre, la presenza di falegnamerie

Montemurro

e di una buona attività artigianale del legno, permetterebbe di ricavare, dai resi-

Il paese è famoso per il suo Parco eolico, costruito della società bolzanese Fri-El

dui di lavorazione, altro materiale utile a generare energia.

e che comprende 36 aerogeneratori per una potenza complessiva di 29,1 MW.

Particolarmente attenta all’educazione ambientale, già da tempo l’amministrazione

Anche Montemurro nacque a seguito delle incursioni saracene che distrussero

comunale in partnership con eni sta lavorando alla realizza-zione di un percorso

Grumentum. Nel Medievo il borgo appartenne al feudo Montescaglioso e insegui-

didattico, naturalistico e scientifico lungo circa 6 km con partenza dalla local-

to ai Sanseverino e ai Carafa. Fu qui che vide i natali Giacinto Albini, artefice

ità Cacciatizze, dove sorgeranno il Parco Avventura e due Centri didattico-

dell’insurrezione lucana, che consegnò la Basilicata a Garibaldi per unificarla

ricreativi, uno in località Cacciatizze (già attivo) e uno in località Autiero, dedi-

al resto d’Italia. I terremoti del 1857, del 1907 e del 1980 colpirono Montemurro

cati ai temi dell’energia e del territorio. I due centri saranno dotati di caldaie a

più violentemente del resto dei comuni circostanti, provocando un’ampia emigra-

biomassa per il riscaldamento dei locali. Inoltre, al Pala Camastra, centro sport-

zione, in gran parte transoceanica, che decimò il numero di abitanti. Emigrazione

ivo del comune, è stata installata una caldaia funzionante a pellet che servirà a

che continua tutt’oggi.

riscaldare anche la vicina casa famiglia. In previsione c’è anche la creazione di

Nonostante la sua storia travagliata da grandi calamità, nel centro storico vi sono

una linea di teleriscaldamento che scalderà le case popolari adiacenti (27).

numerosi edifici storici da visitare, come le Chiese di San Rocco e di S.Antonio e i palazzi Robilotta, DeFina e Parisi (28).

Viggiano Viggiano è oggi ricordato principalmente perché ospita nel suo territorio un Cen-

Spinoso

tro Olio Val d’Agri dell’eni per il trattamento del petrolio estratto dalle ampie

Spinoso è il comune ricordato per la diga sul lago di Pietra Pertusillo e quindi

riserve rinvenute nel sottosuolo della Val d’Agri. Ultimamente, proprio accanto al

per la sua diga e per la centrale idroelettrica, che si trova però nel territorio

Centro olio, è stato costruito un Parco fotovoltaico.

compreso fra Gallicchio e Missanello. Inoltre ha un meraviglioso centro storico,

Non di meno è un borgo dalle molteplici risorse: dalle arpe al culto mariano,

ricco di palazzi gentilizi realizzati fra il XVI e il XIX secolo, come palazzo Ranone,

dagli impianti sciistici ai siti archeologici. Sul territorio cittadino, infatti, vi sono

che ogni anno ospita “ArtEstate-Spinoso”, vernissage d’arte, scultura e cultura,

molteplici luoghi storici da visitare come la Chiesa Madre Santa Maria del De-

Palazzo storico, ecc. Il comune nacque nel Medievo, per poi passare dalla domi-

posito, i ruderi del Castello, la Basilica e il Sacro Monte di Viggiano, dove vi si

nazione dei Sanseverino alla repubblica partenopea. Durante il Risorgimento

svolge il culto della Madonna Nera. Antico villaggio di Grumentum, il paese si

partecipò alle lotte per l’unità d’Italia. Dagli anni Sessanta, l’attività principale

sviluppò in epoca medioevale come centro basiliano, e fu in seguito fortificata dai

di Spinoso è legata al Lago Pertusillo e quindi al turismo. Lungo le sponde il

Longobardi. Dominata per secoli dai Sanseverino, partecipò ai moti della repub-

comune ha realizzato aree attrezzate per i visitatori, sportivi e pescatori.

blica napoletana e più tardi prese parte ai moti preunitari. Agli inizi del Novecento

Il lago infatti è ricco di trote, anguille e carpe e costituisce un’attrattiva per i pe-

diventò famosa, anche fuori dell’Italia, per la fabbricazione degli strumenti mu-

scatori non solo locali.

sicali. Nonostante le prime perforazioni petrolifere e l’insediamento di industrie manifatturiere, la prima metà del Novecento fu caratterizzata dall’emigrazione.

Grumento Nova

Nel 1980, dopo il terremoto, ci fu un tentativo di ricostruzione industriale che non

Grumento Nova, per la sua vicinanza agli impianti di Viggiano e per la presenza

ebbe l’auspicato successo. Negli ultimi anni, grazie all’intervento degli enti locali,

di numerosi pozzi sul suo territorio, è legata anch’essa al petrolio e al gas natu-

è stato avviato un nuovo sviluppo industriale, mentre si sono fatte più concrete

rale, ma la sua fama più grande la deve al Parco archeologico di Grumentum.

le prospettive legate all’estrazione petrolifera e, non senza contraddizioni, quelle

Oltre al sito archeologico, che si trova un po’ distanziato dal vero e proprio borgo

turistiche associate alla valorizzazione ambientale.

di Grumento Nova, il comune offre altri luoghi interessanti da visitare come le

21


mura medievali, il Castello Giliberti e la chiesa neoclassica di Sant’Antonio.

onale e quella Jonica. Le altre linee presenti sul territorio sono ferrovie seconda-

Grumento Nova è uno dei più importanti centri storici della Lucania, noto sin

rie o a scartamento ridotto.

dalla II Guerra Punica. Dopo la distruzione di Grumentum da parte dei Sara-

Le vie stradali e autostradali più importanti sono l’A3 nel tratto che da La-

ceni nel 973, gli abitanti si stanziarono nelle zone circostanti fondando il borgo

gonegro va a Lauria e il Raccordo Autostradale RA05 che collega Sicignano a

di Grumento Nova. Dopo la dominazione normanna passò a quella sveva. Nel

Potenza. La strada statale 407 Basentana (SS 407) segue il corso del fiume

1870 venne acquistata dalla famiglia Giliberti che vi edificò il Castello, di cui oggi

Basento da Potenza a Metaponto. Essa unisce il Raccordo autostradale RA05

non restano che pochi ruderi. Il 1900 fu caratterizzato dall’abbandono delle terre

a Metaponto e fu costruita negli anni Sessanta insieme alle altre arterie di fon-

e dall’emigrazione e fu solo con la scoperta del petrolio in Val d’Agri, accanto

dovalle lucane per dare un impulso all’economia regionale. La Basentana si pre-

alla nascita dei “Patti territoriali” e alla opportunità di sviluppo dell’imprenditoria

senta attualmente con una capacità superiore al volume di traffico che abitual-

locale, che si sono creati in tempi recenti i presupposti per il rilancio economico.

mente vi transita. La strada statale 598, la Fondovalle dell’Agri inizia ad Atena Lucana in prossimità dello svincolo dell’Autostrada A3 e termina a Policoro, in Basilicata, in

Le vie di comunicazione lucane Per via del suo territorio montuoso la Lucania ha

Bari

poche vie di comunicazione. La regione è dotata soltanto di un piccolo aeroporto, l’Aviosuperfice Enrico Mattei a Pisticci realizzata

Roma

negli anni Sessanta, durante l’industrializzazione

POTENZA

della val Basento, e rimasto inutilizzato per molto tempo. Voluta da Enrico Mattei per spostarsi più velocemente da un sito dell’eni all’altro, si tratta di una semplice pista di atterraggio che viene utilizzata solo da piccoli aerei. Dal 2007 si sta studiando un proget-

Salerno

Taranto

A3 Atena lucana

Brienza

Viggano Policoro

to che prevede la costruzione di un aeroporto civile regionale e le infrastrutture ad esso collegate. Maratea, Pisticci e Policoro sono dotati di porti tu-

Brindisi

MATERA

Lauria

E90

ristici, ma nessuno di tipo industriale. La Basilicata è quasi completamente priva di ferrovie tanto che Matera non è neppure raggiunta da Trenitalia. Tuttavia vi sono importanti stazioni ferroviarie come Potenza centrale, Metaponto, Maratea che servono i tre principali assi: la ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto, la ferrovia Tirrenica Meridi-

22

Cosenza Figura 13 - Wikipedia; Le vie di comunicazioni lucane


prossimità dello svincolo della SS 106. Essa attraversa le province di Salerno, Potenza e Matera. La strada prende il nome dal fiume Agri in quanto segue il suo percorso fino alla foce. La strada statale 106 dir Jonica (SS 106 dir) è una strada statale che collega Palagiano alla frazione geografica di Chiatona. Su questa diramazione scorre il traffico proveniente dalla strada statale 100 di Gioia del Colle, dalla SS 7, nonché dall’autostrada A14, diretto verso la costa Jonica. La strada statale 7 Via Appia (SS 7) è una strada statale che segue il percorso dell’omonima via consolare romana e, come all’ora, collega Roma a Brindisi. I lavori per la costruzione dell’antica via Appia iniziarono nel 312 a.C., per volere del console Appio Claudio Cieco e collegava l’urbe a Capua. In epoche successive la strada venne poi man mano prolungata fino a Brindisi (29).

Note (1) Wikipedia (2) Ente Parco Nazionale Appennino Lucano Val D’agri Lagonegrese); Progetto di Educazione Ambientale “Il Parco nel nostro Futuro…”; www.parcoappenninolucano.it/ (3) Wikipedia (4) www.aptbasilicata.it/ (5) www.eni.com (6) A.DE STEFANO, G.PETRULLO; Le risorse del sottosuolo lucano: il petrolio; da Il territorio-Cultura; www.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/territorio/Territorio_DeStefano/petrolio.pdf (7) R.VOTTA; Considerazioni economiche sulla realizzazione di un impianto di riscaldamento alimentato a biomassa in una realtà interna della Basilicata (Calvello); Consiglio Regionale della Basilicata, maggio 2007 (8) CEB-Centro di Eccellenze di Bioenergie; LE BIOMASSE; (http://www.biomasse.basilicata.it/index.asp) (9) GSE, Gestore Servizi Energetici; Il Futuro Fotovoltaico; www.logicaenergetica.it/gse-le-tariffe-del2010-e-del-futuro-conto-energia/ (10) M. SCUDERI, Fotovoltaico Integrato: entrato in esercizio l’impianto da un MW a Tito Scalo (giovedì 14 gennaio 2010), da Società energetica lucana; www.societaenergeticalucana.it/opencms/ opencms/Notizie/notizia_0212.html (11) SORGENIA; Designer Show: occhi puntati sul fotovoltaico integrato (7 luglio 2010 alle 10:27 am); http://sorgenia.wordpress.com/2010/07/07/designer-show-occhi-puntati-sul-fotovoltaico-integrato/ (12) G.SAPONARA, Parole al vento. A proposito di energia alternativa; Redazione Akiris; www.sviluppovaldagri.it/akiris/articoli/25-003-06.pdf (13) Ibidem (14) Ibidem (15) AdB Basilicata, Autorità interregionale di Bacino della Basilicata; www.adb.basilicata.it/adb/struttura.asp (16) Wikipedia (17) G.SAPONARA; Parole al vento. A proposito di energia alternativa; Redazione Akiris; www.sviluppovaldagri.it/akiris/articoli/25-003-06.pdf (18) Ibidem (19) Ibidem (20) Ibidem (21) Ibidem (22) www.avmstudio.it/lucusnet/tramutola/421-storiatramutola.html (23) Regione Basilicata; a cura di I.Macaione, A.Sichenze; Architetture ecologiche, nel turismo, nel recupero, nelle città-natura della Basilicata; coll. Turismo, consumi, tempo libero; ed. Franco Angeli; Milano 1999 (24) M.Ferruzzi, L.Agresti, G.d’Ecclesiis, A.Boccia; LA VAL D’AGRI TRA PARCO E PETROLIO. Osservazioni e valutazioni sulle attività di ricerca ed estrazione petrolifera nell’area del Parco Nazionale della Val d’Agri; Dicembre 2000; pag.14 (25) Legambiente Onlus; DOSSIER VAL D’AGRI. Dal miraggio petrolio alla realtà del Parco; Giugno 2002 (26) Comune di Calvello; http://www.comune.calvello.pz.it/paese.html (27) Riformisti alternativi; UN PERCORSO TRA LE VALLI IN CERCA DI TESORI; (www.riformistialternativi.it/wp-content/uploads/2010/01/Speciale-Val-Camastra.pdf) (28) Conoscere la Basilicata, www. basilicatanet.it (29) Wikipedia

23


CAPITOLO 24

enerAGRIa


Sopralluogo

Arrivando dalla Strada Statale 598, in prossimità di Tramutola, se si arriva dalla Campania, o in prossimità di Spinoso, se si arriva dalle Puglie, si ha immediatamente l’immagine della torre del Centro olio, delle pale eoliche che si stagliano sulle colline e del lago Pertusillo che si adagia sul fondovalle. I sei comuni, arroccati sulle loro colline o distesi sui pendii, si scorgono dalla strada. Inoltre dai punti panoramici, sempre presenti nel centro di questi paesi, è possibile, con un solo colpo d’occhio, vedere in lontananza Grumento e il sito archeologico, Viggiano e subito sotto il centro olio e il parco fotovoltaico, Spinoso e il lago, Montemurro e le numerose pale eoliche. Proprio per questa sua conformazione, l’area si presenta già di per se come Parco, ossia come un territorio in cui le parti sembrano appattenersi e dialogare fra loro.

Foto realizzata a Grumento Nova

Calvello

Viggiano

Centro Oli

Parco fotovoltaico

Foto realizzata a Grumento Nova Montemurro

Spinoso Diga

Grumentum Tramutola

25


Foto realizzata a Grumento Nova 360 Viggiano

Centro Oli

Parco eolico

Montemurro

Parco fotovoltaico

Diga

Spinoso

Grumentum

Foto realizzata dal Parco eolico - Montemurro Centro Oli Diga

Parco fotovoltaico

Tramutola Calvello

Spinoso

Viggiano

Montemurro

Foto realizzata da Viggiano Spinoso

Parco eolico Montemurro

Diga

Lago Pertusillo

Grumento Nova

Grumentum Centro Oli

Tramutola

Parco fotovoltaico

Foto realizzata dalle pendici di Viggiano Grumento Nova

Grumentum Centro Oli Lago Pertusillo Centro Oli

Vedute d’insieme del Parco

26

enerAGRIa


FONTI ENERGETICHE E POI C

*

Calvello

Paesi e POI*

Idrocarburi storia

Fotovoltaico

Biomassa

Idrocarburi

V

Idroelettrico

Viggiano

Eolico

T

Storia

Tramutola

M G

Montemurro S

Grumento Nova Spinoso

*Point of Interest: punti di interesse turistici Vedute d’insieme del Parco_Mappa delle fonti energetiche (centrali, parchi e diga) sul territorio che interesserà il Parco

27


Abstract

28

enerAGRIa

Il Parco si pone l’obiettivo di valorizzare le risorse e l’identità del territorio, in particolare creando un network di comuni legati reciprocamente dalla presenza sul loro territorio di diverse fonti di energia. Un tempo la Val d’Agri veniva vista come luogo di turismo legato solo all’ambiente, o come territorio legato idealmente solo al petrolio. Oggi non è più così quindi il parco si pone l’obiettivo di divulgare la nuova natura “energetica” e culturale dell’area e di educare all’energia. Per far questo il parco è dotato di tre principali entità: - la prima è costituita dalle dinamo gioco. Esse sono i tradizionali giochi da parco, come il Dondolo o il Girello, che producono energia a partire dal movimento umano. Esse creano l’identità visiva e concettuale del parco, sono presenti al centro dei paesi considerati e hanno il ruolo di attirare l’attenzione di grandi e piccini e di spiegare che è possibile ricavare energia anche dagli esseri umani. Le dinamo giochi innescano il tour culturale all’interno del paese e hanno il ruolo di ritrovo per poi continuare il giro all’interno del parco dell’energia, andando a visitare i siti del centro olio, piuttosto che il parco fotovoltaico o le pale eoliche, ecc. - la seconda, empiria, è costituita dalle installazioni esperienziali dedicate al petrolio, al sole, al vento e all’acqua, alla biomassa e alle energie che da essi scaturiscono. Le installazioni sono anch’esse delle sorte di giostre che hanno il ruolo di far avvicinare con semplicità e curiosità le persone e far loro esperire, secondo una logica immediata di causa-effetto, come viene prodotta l’energia dalle fonti. - la terza, cubotto, costituisce una sorta di approfondimento. L’entità si presenta come un container al cui interno ogni parete contiene informazioni più specifiche rispetto alle fonti di energia, a come funzionano, a che bisogni riescono a soddisfare, alle abitudini energetiche degli italiani e a come è possibile limitare i consumi nelle nostre azioni quotidiane. Il parco è collegato principalmente dalla strada statale 598, lungo il cui percorso sono posizionati dei landmark con il compito di segnalare il territorio interessato dal parco. Lungo la statale, in corrispondenza di Tramutola, è possibile parcheggiare la macchina e salire a bordo di pulmini elettrici che porteranno i fruitori a visitare le varie tappe del parco. Infatti esso è costituito da 19 tappe, ognuna delle quali ospita una delle entità precedentemente esplicate. Il tour si conclude con una tappa al museo e al sito archeologico di Grumentum, con una mostra dedicata alla storia dell’energia, un ulteriore approfondimento che unisce la cultura artistica e storica alla cultura scientifica ed energetica del luogo. La sala del Castello di Sanseverino di Grumento Nova ospiterà invece mostre temporanee di opere artistiche, scientifiche e letterarie contemporanee dedicate all’energia.


Schizzo di funzionamento del Parco dell’Energia

29


Il percorso enerAGRIa è un parco tematico diffuso, cioè non presenta un unico nucleo, un unico edificio, ecc., ma le parti che lo compongono sono sparse su un territorio di 150 kmq. Il territorio è attraversato da una strada principale, la Statale 598, da cui si diramano le strade secondarie che portano ai paesi e ai parchi energetici. Il percorso del parco ha un ordine ben preciso: parte da Tramutola con la storia del petrolio e gli affioramenti, prosegue al centro olio per poi passare a Calvello e agli impianti che sfruttano le biomasse; in seguito si passa al parco fotovoltaico, a quello eolico e a quello idroelettrico, per concludersi con il parco archeologico di Grumentum, il suo museo e il Castello dei Sanseverino. L’excursus parte dalla fonte di energia più diffusa per scoprirne pregi, difetti, storia, produzione e consumi. Esso mostra che gli idrocarburi sono una fonte energetica esauribile e da qui la necessità di investire su nuove energie alternative, che possano aiutare a sfruttare gli idrocarburi in modo più consapevole e sostenibile. Il tour si conclude con una tappa al sito archeologico di Grumentum e al museo. Ciò vuole creare un collegamento fra presente e passato, fra ciò che siamo stati e ciò che siamo, fra come si utilizzava l’energia e come la si utilizza oggi. Si vuole così confrontare quanto l’uso delle fonti delle energie sia cambiato rispetto al nostro fabbisogno e ai nostri modi di consumo. Dal passato infatti è possibile recuperare e rivalutare modi ormai dimenticati di riutilizzare e riciclare materiali. Oppure è possibile osservare come si sono sviluppate alcune macchine che oggi sono usate per la produzione dell’energia alternativa, come i mulini ad acqua e a vento. Dalla SS 598, uscendo a Tramutola, si imbocca la SS 276 per arrivare al parcheggio dove parcheggiare e iniziare il tour. Quest’ultimo, in piazza del mercato si trova poco fuori dal vero centro storico e a 5 minuti a piedi da Palazzo Terzella.

30

enerAGRIa

In seguito, per arrivare alla fonte degli affioramenti, è necessario proseguire per la SS 276 verso Contrada Capanna o le indicazioni per l’aquapark Val d’Agri. Visitati gli affioramenti, si ritorna sulla SS 598 per uscire a Grumento Nova-area industriale e imboccare la SP 11 per raggiungere il Centro olio. Dalla SP 11, in prossimità della rotonda, si imbocca la Strada comunale Madonna di Viggiano e al bivio si prosegue per la SP 16, la Calvello-Marsicovetere. Seguendo il cartello “pista da sci Sellata-Pierfaone” e avanzando per 300 metri, sulla destra della strada, immerso in un bosco di faggi rigogliosi, sorge il centro didattico di Cacciatizze. Una volta visionato il centro e ripresa la SP 16, si raggiunge il centro di Calvello e il Pala Camastra. Allontanandosi da Cavello e percorrendo a ritroso il percorso, si torna al centro di Viggiano e avanzando a valle verso la zona industriale si ci imbatte nel parco fotovoltaico per poi ritornare sulla SS 598. Si prosegue per imboccare la SP 23 che arriva a Montemurro fin al parco eolico e, attraversando il paese come un anello, ci riporta alla fondovalle che, dopo qualche km, apre l’orizzonte alla diga del Lago Pertusillo. Proseguendo fino all’uscita di Gallicchio, imboccando una stradina laterale alla SS 598, si incontra la Centrale idroelettrica. A questo punto si inverte il senso di marcia e si ritorna verso la diga. Passando sopra a quest’ultima si giunge alla SS 106 per Spinoso che, incrociandosi con la SP 7 poco fuori al paese, riporta i visitatori sulla SS 598. La SP 103 porta a Grumentum e, proseguendo, a Grumento Nova. Dall’ultima tappa del parco si imbocca la SP 25 che riporterà sulla SS 598 all’uscita di Tramutola. Dalla descrizione precedente, è ovvia l’assoluta importanza della SS 598, grazie alla quale avvengono i principali spostamenti lungo il parco e da cui è possibile avere una veduta su tutte le componenti del parco. Proprio per questo si è scelto di posizionare i landmark soprattutto lungo questa via di comunicazione e di dar loro una funzione compatibile all’ambiente. Inoltre la loro veste grafica, riprende e comunica le peculiarità del parco. Un qualsiasi passante che si trovi a percorrere la SS 598, provenendo da Atena Lucana o da Policoro, dopo lunghi Km di una comune strada, vedrebbe comparire lungo la carreggiata i landmark che gli segnaleranno la parte di territorio su cui si sviluppa il parco. I landmark, posizionati ogni 2 km a sinistra e a destra della strada, sfalzati fra loro, sono il simbolo del parco. Essi sono presenti per 34 dei 133 km della SS 598, lì dove quest’ultima attraversa il territorio del parco. I landmark si ritrovano anche in corrispondenza delle aree dove sono posizionati i cubotti, gli empiria e le dinamo-giochi, ossia in tutti i punti di interesse del parco. Essi danno forza all’immagine coordinata e territoriale della Val d’Agri e di enerAGRIa.


Calvello biomassa Località Autiero

eolico

Centro Educazione Ambientale Località Cacciatizze

SP1

1

SP1 6

e n e

G A r

RIa

Viggiano

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia

Strada comunale Madonna di Viggiano

Gallicchio

SP 23

petrolio

SS276

SP11

Montemurro

Grumento Nova Area industriale

fotovoltaico

Campania

Lago Pertusillo SP7

SP25

Tramutola

SS1 06

SS2 76

diga

SS 598 Viggiano Grumento Nova Grumentum

SS 10 3

Tramutola

Puglia

idroelettrico

Spinoso

Strada località contrada Capanna

Grumento

Grumentum

Mappa del percorso del Parco con indicate le strade e l’asse principale delle percorrenze

31


landmark

Il landmark è un elemento la cui funzione è quella di comunicare il territorio proiettando all’esterno i suoi valori, la sua cultura, il suo modo di essere, la sintesi della sua identità. Un esempio eclatante ne è il Kilometro Rosso. Il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso,

landma rk

che sorge lungo l’autostrada A4 alle porte di Bergamo, è un ambiente organizzato che ospita aziende, centri di ricerca, laboratori, attività di produzione hightech e servizi all’innovazione. La sua presenza sull’autostrada è manifestata da questa parete rossa e lucida, dall’estetica hi-tech, che

SS 598

cela alle sue spalle i veri e propri centri di ricerca. Il landmark riprende il concetto di catalizzatore di energie, riproponendo la forma di un imbuto e il colore arancione. La grafica sul landmark riproduce delle linee curve convergenti che seguono l’andamento dell’imbuto, quasi a ricordare un fluido che scorre verso il basso e enerAGRIa

si incanala andando a nutrire la terra. La presenza del landmark lungo le vie di comunicazione, come la SS 598 e le strade che conducono ai paesi e ai parchi energetici, comunica l’appartenenza ad un’unica entità: il parco enerAGRIa. Esso assolve anche ad altre funzioni come raccogliere le acque piovane e produrre energia per alimentare la lampada al suo interno per l’illuminazione notturna, grazie al pannello fotovoltaico posto sulla sua sommità.

32

enerAGRIa

Visualizzazione dei landmark lungo la SS 598


e n e

G A r

RIa

Calvello biomassa

eolico Località Cacciatizze

Viggiano

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia Montemurro

petrolio

Gallicchio fotovoltaico

Campania

SS 598

diga

Lago Pertusillo

Tramutola

Puglia

idroelettrico

Spinoso

Grumento

Grumentum

Mappa concettuale della presenza dei landmark del Parco lungo il percorso, in particolare lungo l’asse principale (SS 598)

33


dinamo gioco La metafora dei Dinamo giochi prende vita dall’idea che l’uomo è fonte di ener-

in una melodia. Il Girello è invece un classico dei parchi gioco in tutto il mondo,

gia. Il movimento del corpo umano genera energie che spesso vanno disperse.

a questo modello è stata apportata solo una modifica che consente di caricare

Nel futuro si potrebbe invece pensare all’uomo come una delle fonti rinnovabili,

una batteria con il movimento, e di rendere visibile lo stato di carica e generare

capaci di produrre energia mentre svolge le attività quotidiane o di svago.

musica. Le Dinamo giochi hanno la possibilità di rappresentare una nuova tipo-

Il progetto denominato Dinamo giochi è costituito da due elementi principali:

logia di oggetto per i parchi gioco, in grado di produrre l’energia necessaria per

il Dondolo ed il Girello. Il Dondolo è costituito da un asse che oscilla, nel cui

alimentare, per esempio, un sistema di illuminazione o di diffusione sonora

giunto sono posizionate delle dinamo che trasformano l’energia dell’oscillazione

del parco stesso.

in energia sonora. In questo modo l’energia cinetica dell’”oscillare” si manifesta

girello

ener

AG

RIa

en

er

AG

RI

a

dondolo

AGR

ener

Ia

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

enerAGRIa

rAGRI

ene

a

Visualizzazione delle dinamo gioco nei parchi dei paesi. Essi permettono di esperire l’energia cinetica derivante dall’uomo e fungono da ritrovo per i gruppi di visita

34

enerAGRIa


empiria La metafora delle installazioni di Empiria prende vita dall’idea che la natura è

- ENIthingElse, è un’installazione che riutilizza i barili di petrolio trasformandoli

fonte di energia. Tutto, non solo il petrolio, può essere trasformato in energia

in panchine e punti di osservazione.

utile all’uomo. Anche sole, vento, acqua, terra sono capaci di produrne.

- Lamerenda, è una cucina all’aria aperta che trasforma l’energia solare in

Lo scopo di Empiria è mostrare in maniera partecipata la stretta correlazione fra

energia per cucinare e per refrigerare i cibi.

fenomeni naturali, l’azione dell’uomo e l’energia, in un contesto sostenibile.

- L’albero del vento, è una panchina “sonora” che, con la presenza di mini pale

Il progetto denominato Empiria è costituito da cinque elementi:

eoliche, sfrutta la forza del vento per generare musica.

- Biomax, è un sistema composto da una caldaia e da un deposito di legna, pellet

- La Coclea, è un meccanismo che permette all’acqua del lago di essere portata

e cippato che permette di sperimentare il potere calorifico dei tre combustibili

in quota e fatta ricadere su una turbina, generando suoni.

e di utilizzare le ceneri (pulite, senza sostanze chimiche al loro interno) per con-

Gli Empiria hanno la possibilità di rappresentare una nuova tipologia di oggetto

cimare gli alberelli di faggio che andranno a sostituire quelli tagliati per ottenere

per i parchi gioco, in grado di produrre l’energia necessaria per alimentarsi o

materiale da bruciare.

per creare un sistema di illuminazione o di diffusione sonora per il parco stesso.

biomax

la merenda

la coclea

ENIthingElse

ene rAGR

rAGR

rAGR

ene

ene

a

a

a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

enerAGR a

a RGArene

l’albero del vento

Visualizzazione degli empiria, gli strumenti che permettono di esperire le energie

35


cubotto Il cubotto è l’entità del Parco che permette un approfondimento didattico

I contenuti didattici del cubotto partono illustrando le potenzialità degli idrocar-

sull’energia. Inoltre è la parte dedicata all’educazione al risparmio energetico.

buri e del petrolio, analizzando consumi, produzioni e importazioni italiani.

Il cubotto è posizionato sempre in prossimità della fonte energetica che si sta

Da questa analisi risulta alquanto evidente la totale dipendenza dell’Italia

indagando ed è circondata da elementi di arredo urbano sviluppati in accordo con

dall’estero. Viene così, nei cubotti successivi, ventilata la necessità di ricorrere

le innovative tecnologie ecosostenibili e legate alle energie rinnovabili.

alle energie alternative e al loro sviluppo per affrancarsi sempre di più dal ricorrere al petrolio di importazione.

Ha le dimensioni di un container da 20 piedi sia in larghezza che in lunghezza, il

Si apre quindi il discorso verso una necessaria incursione delle fonti energe-

che significa che due cubotti smontati possono essere trasportati da un camion

tiche alternative nel panorama energetico futuro, in cui si vedranno crescere

da 40 piedi. La sua struttura e il suo assemblaggio è pensato per essere facil-

sempre più i consumi energetici e decrescere con maggiore velocità le riserve

mente montato e smontato, senza residui eccessivi durante la messa in opera.

di petrolio e idrocarburi. In quanto ancora lontani dall’affrancarci dalla dipenden-

Inoltre i materiali e le tecnologie utilizzate sono completamente ecosostenibili.

za dalle fonti energetiche tradizionali, si tenta di far capire l’importanza delle

A tal proposito si sono scelti materiali suggeriti da Material Connexion. Tutta la

nuove fonti energetiche alternative, descrivendone le potenzialità.

struttura risulta sovraelevata grazie a dei piedini telescopici in grado di adattarsi ai

Una parte del cubotto è dedicata all’equivalenza fra ciò che viene prodotto an-

dislivelli del terreno. Una rampa garantisce l’accessibilità a qualsiasi tipo di uten-

nualmente in Italia da una fonte di energia rinnovabile e il suo corrispettivo in

za. Il modulo è energeticamente autosufficiente grazie ai pannelli fotovoltaici

barili di petrolio. In seguito viene quantificato il numero di famiglie che quella

montati sul tetto. Inoltre i materiali di cui è costituito garantiscono un’ottima tenuta

fonte è in grado di soddisfare e che cosa alimenta all’interno delle loro case.

termica, sia in estate che in inverno.

Il cubotto è diviso quindi al suo interno in quattro zone didattiche. Ogni zona

cubotto

en

er

AG

RI

a

landmark

ener AGR Ia

enerAGRIa enerAGRIa

enerAGRIa

Visualizzazione dei cubotti. Essi permettono di usufruire e raccogliere maggiori informazioni rispetto all’energia che si sta esperendo

36

enerAGRIa


didattica è introdotta da una parete che presenta il titolo di ciò che verrà af-

il funzionamento della fonte energetica.

frontato. Le pareti sono curve per avvolgere il fruitore e rendere più completa

La terza parete presenta il numero di famiglie che la produzione annuale

l’esperienza. L’ambiente è caratterizzato da una penombra finalizzata a concen-

della fonte energetica riesce a soddisfare. La stima è realizzata sia per famiglie

trare l’attenzione del fruitore sulle zone di interesse illuminate.

composte da due persone, sia per famiglie composte da quattro persone. Inoltre

La prima parte si colloca all’ingresso del cubotto ed è caratterizzata da

un touchscreen permette di ricavare, inserendo i propri consumi, l’impronta eco-

un’ampia vetrata che mostra la fonte energetica di cui si sta parlando e che si

logica che ognuno di noi agisce sulla Terra.

trova all’esterno del cubotto.

L’ultima parete riproduce la stanza di una casa in prospetto con tutti gli elettro-

La seconda parte, nel caso del cubotto dedicato al petrolio, descrive con-

domestici e i loro consumi in Wh. Un quadro riassume la percentuale di energia

sumi e produzioni italiane, sottolineando, come già spiegato, la completa dipen-

che viene consumata in quella stanza rispetto al resto della casa.

denza energetica dall’estero. Nel caso degli altri cubotti, la seconda parete è

Al centro del cubotto, su un espositore, è in vista un modello esplicativo di una

dedicata all’equivalenza tra energia prodotta dalla fonte rinnovabile e barili di

parte dell’impianto o del meccanismo che genera l’energia (petrolio, biomas-

petrolio. Inoltre uno schermo dedicato mostra un filmato che spiega al fruitore

sa, solare, eolico o idroelettrico).

Visualizzazione 3D del cubotto

37


produzione idrocarburi consumi

t o t a le d ip e n d e n z a d a ll’e s t e ro

fonti alternative

produzione fonte in Italia

barili di petrolio equivalenti

q u a n t it Ă f a mig lie rif o rn it e

dettaglio sui consumi della famiglia singola

differenza conseguenza confronto

Diagramma contenuti cubotto 38

enerAGRIa

Diagramma dei contenuti del cubotto


contenuti 2.Video LED/totem a bassa energia con video dedicato alla spiegazione del funzionamento delle fonti energetiche

2.Parete dedicata alla fonte di energia. Viene equiparata la fonte di energia al numero di barili petrolio a cui corrisponde l’energia prodotta in un anno da quella fonte

1.Parete vetrata che si affaccia sul centro oli o sul parco fotovoltaico o sul parco eolico o sulla centrale idroelettrica.

2

5.Sul tavolino centrale è esposto un modello esplicativo di una parte dell’impianto o del meccanismo che genera l’energia (petrolio, solare, eolico o idroelettrico)

1

3

3.Touchscreen dedicato all’impronta ecologica. Inserendo i propri consumi è possibile ricavare quanteTerre ci vorrebbero per mantenere il proprio stile di vita 3.La parete riproduce il numero di famiglie che la produzione annuale della fonte energetica riesce a soddisfare. La stima è realizzata sia per famiglie composte da due persone, sia per famiglie composte da quattro persone.

4.La parete riproduce la stanza di una casa in prospetto con tutti gli elettrodomestici e i loro consumi in wh. Un quadro riassume la percentuale di energia che viene consumata in quella stanza rispetto al resto della casa.

5

4

4.Video dedicato ai metodi di risparmio energetico e di comportamenti consapevoli all’educazione all’energia,come lo switch off, ecc.

Ingresso Le pareti del cubotto spiegate per contenuti e aree

39


enerAGR a

Petrolio

Parete 1

Produzione Centro Olio Val d’Agri > 10353829,2 birili/anno

petrolio

gas

(milioni di barili)

(miliardi di m3)

prodotto

consumato

presente 617617

consumato consumato

39 39

prodotto prodotto

LOMBARDIA

PIE

MO

NTE

VENE

TO

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IL

IA

RO

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GN

A

AN A

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(diviso per regioni)

C AT LI SI

petrolio prodotto in Italia

BA

intro

A

ABR

UZZ

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MOLISE

enerAGR a

passato

SC

40

Produzione / Consumi annuali Il petrolio viene estratto dal sottosuolo dove si è accumulato nel corso del tempo geologico (svariati milioni di anni) nelle trappole petrolifere individuate durante la fase di esplorazione geofisica, principalmente tramite la prospezione sismica. La formazione del petrolio è ancora un processo non del tutto conosciuto. Si ritiene che la sostanza organica inglobata nei sedimenti in opportune condizioni di pressione e temperatura possa distillare le diverse tipologie di idrocarburi (gas, olio, cere, bitumi). Questo processo avviene nelle cosiddette rocce madri. Dopo la sua formazione gli idrocarburi tendono a migrare.

TO

Produzione/Consumi

Parete 2

PU MA

RE SICILIA

CAL

ABR

IA

GL

IA

futuro


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh *

4300 kwh *

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio camera da letto

11%

20 wh

wh 00 5 2 20 wh

intro consumo orario massimo degli elettrodomestici

41


enerAGR a

Terra

Parete 1

Produzione di energia idroelettrica Val d’Agri > 82353 barili/annui

Parete 2

Biomassa

Biomassa - Barile

42

enerAGR a

Il termine biomassa è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine animale e anche vegetale che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utilizzati per la produzione di energia. Pertanto tutti i combustibili fossili (petrolio, carbone, metano, ecc..) non possono essere considerati come biomassa. Le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto la CO2 emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento dell’anidride carbonica presente nell’ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe nell’atmosfera attraverso i normali processi degradativi della sostanza organica. L’utilizzo

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR AGRa a ener

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete33 Parete

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare "pianeta Terra" quanti servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete Parete44

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

consumo orario massimo degli elettrodomestici Consumo medio giardino

intro

27%

30 0w h

wh 0 3 5

wh 2500

00 16

wh

1400 wh

43 127


enerAGR a

Sole

Parete 1

Produzione di energia solare Val d’Agri > 3304,97 barili/annui

Parete 2

Fotovoltaico

Solare - Barile

44

enerAGR a

Questo tipo di centrale elettrica utilizza dei moduli fotovoltaici per convertire direttamente la luce solare in energia elettrica tramite l'effetto fotovoltaico, quindi è differente da qualunque altra centrale perchÊ non utilizza il gruppo turbina-alternatore Può avere un'efficienza compresa tra il 10 e il 15% a seconda delle caratteristiche tecniche dei componenti utilizzati, soprattutto dei moduli. I moduli con altissima efficienza tuttavia non vengono normalmente utilizzati in strutture estese come quelle di una centrale per via del loro elevato costo.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio cucina

10 00

intro

wh

30%

h 0w 0 5

wh 50

2750 w h

h 0w 0 20

wh 300

200 wh

consumo orario massimo degli elettrodomestici

45


enerAGR a

Vento

Parete 1

Produzione di energia eolica Val d’Agri > 33165,8 barili/annui

Parete 2

Eolico

Eolico - Barile

46

enerAGR a

L'energia eolica è il prodotto della conversione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o meccanica). Oggi viene per lo piÚ convertita in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali (come, ad esempio, nei mulini a vento). Prima tra tutte le energie rinnovabili per il rapporto costo/produzione, è stata la prima forma di energia rinnovabile scoperta dall'uomo dopo il fuoco.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a Limpronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

consumo orario massimo degli elettrodomestici

Consumo medio soggiorno

10 0

wh

3%

50

h 0w 0 4

wh

150 wh

intro

47


enerAGR a Parete 1

Acqua

Produzione di energia idroelettrica Val d’Agri > 82353 barili/annui

Parete 2

Idroelttrico

Idroelettrico - Barile

48

enerAGR a

L'energia idroelettrica è quel tipo di energia che sfrutta la trasformazione dell'energia potenziale gravitazionale (posseduta da masse d'acqua in quota) in energia cinetica nel superamento di un dislivello, la quale energia cinetica viene trasformata, grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in energia elettrica. L'energia idroelettrica viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate. Esistono vari tipi di diga: nelle centrali a salto si sfruttano grandi altezze di caduta disponibili nelle regioni montane. Nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano invece grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli.

intro Legenda >

= 100000 barili


enerAGR a

enerAGR a L’impronta ecologica

Parete 3

L’impronta ecologica L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produtproduttiva di mare e di terra necessaria per rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e per assorbire i rifiuti corrispondenti. Utilizzando l'impronta ecologica, è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita. Confrontando l'impronta di un individuo con la quantità di terra disponibile pro-capite (cioè il rapporto tra superficie totale e popolazione mondiale) si può capire se il livello di consumi del campione è sostenibile o meno.

legenda = 50000 famiglie * consumo medio annuo per famiglia italiana Calcolo effettuato sulla produzione nazionale di petrolio

2800 kwh*

4300 kwh*

intro

Parete 4

Come consumiamo

Come consumiamo Il consumo elettrico nazionale è determinato per il 24% dall’illuminazione e dall’uso energetico degli elettrodomestici. Seguendo alcuni consigli possiamo ottenere a basso costo ampi margini di risparmio. Un primo passo da fare è quello di rivedere le proprie abitudini, scegliendo i prodotti più adatti e più efficienti.I L’illuminazione spesso è nostra abitudine, nel passare da una stanza ad un’altra, lasciare la luce accesa. Spegnetela!! La TV ed il videoregistratore quando lasciati in stand-by (spenti col telecomando) possono arrivare a consumare la stessa quantità di energia elettrica necessaria per il loro uso.

Consumo medio bagno

29%

150 0w h 10 00 wh

h 0w 0 25 500 wh

h 0w 120

intro consumo orario massimo degli elettrodomestici

[fonte: dati statistici e contenuti a cura di Andrea Bellati e Benedetta Palazzo]

49


Girello

Dondolo

Cubotto

La merenda

ENIthingElse

Biomax

Albero del vento

Coclea

Le 3 entitĂ di enerAGRIa: Dinamo gioco, Empiria e Cubotti. Visualizzazione 3D

50


51

APITOLO 3


Le tappe

dove è possibile capire come esso funziona e come vengono trattati gli idrocarburi prima di essere trasportati in raffineria. La tappa 4 si dirige sulla montagna di Calvello: fra i suoi faggi sorge il centro didattico di Cacciatizze, dove si possono raccogliere informazioni sulla biomassa ed esperirne le potenzialità grazie a Biomax. In seguito si prosegue verso Calvello dove si osservano, oltre alle bellezze del paese, anche l’impianto a pellet e il teleriscaldamento della zona Pala Camastra. Ritornando a Viggiano sarà possibile visitarne i suoi beni artistici e culturali. Sempre a Viggiano la tappa 8 porterà i fruitori alla scoperta del Parco fotovoltaico per poi riposarsi a scelta in una delle tappe 9, 10 o 11, dove Lamerenda permetterà loro di ristorarsi. Il Parco eolico di Montemurro costituisce invece la tappa 12, mentre la visita al paese e alle sue chiese e palazzi signorili sono la tredicesima tappa. La tappa 14, “in movimento”, prevede la visione dal pulmino dell’imponente diga del Lago Pertusillo, per poi continuare alla volta della centrale idroelettrica nei pressi di Gallicchio (tappa 15). La tappa 16 è l’area picnic di Spinoso, dove i fruitori potranno fermarsi sulle rive del lago e giocare con Coclea, oppure riposarsi all’ombra degli alberi. La diciassettesima tappa è il centro di Spinoso, con il suo meraviglioso belvedere; proseguendo si arriva a Grumentum, dove è possibile visitare il parco archeologico e il museo, dedicati alla storia del luogo, ma anche alla storia dell’energia. Il tour si conclude alla sala del Castello dei Sanseverino a Grumento Nova, che spesso accoglie mostre temporanee, banchetti e presentazioni culturali. Tutto il giro mira a dare una visione completa delle potenzialità dell’area,

Il percorso per la visita del parco è stato pensato a tappe. Questo permette di decidere se realizzare il giro completo del parco o di effettuare solo il giro ridotto. Le tappe sono di 3 tipologie, ossia possono accogliere o gli elementi dinamo

giochi o le entità di emperia o i cubotti. Il giro completo consta di 19 tappe. Il punto di partenza si trova all’uscita di Tramutola, dove si può parcheggiare la propria automobile e salire sull’autobus. La prima tappa è il Palazzo Terzella dove è possibile ripercorrere le principali date della storia degli idrocarburi. La seconda tappa è la fonte, dove si osservano gli affioramenti di petrolio. Il tour prosegue al Centro Olio di Viggiano,

52

enerAGRIa

comprendendo un percorso non solo di interesse “energetico”, ma anche uno di tipo culturale, mirato a far conoscere usanze, costumi e cultura dei paesi che ospitano le fonti di energia sul loro territorio. L’organizzazione a percorsi, come un ganglio che connette i vari punti di una rete neuronale, ha la possibilità di innestare e legarsi ad altri percorsi già presenti nel territorio. Per esempio un fruitore che si trovasse a Viggiano per la famosa festa della Madonna, potrebbe scoprire durante il suo soggiorno l’esistenza del parco enerAGRIa e decidere di fermarsi qualche giorno in più per visitarlo; durante il percorso di enerAGRIa, trovandosi per esempio a Grumento, potrebbe scoprire che esistono percorsi dedicati all’archeologia lucana e decidere di fermarsi per visitare anche quella sfaccettatura della regione e così via.


6 biomassa Località Autiero

12 eolico

4 11 SP

Va l d ’ A g r i

Viggiano

parco dell’energia

7

Strada comunale Madonna di Viggiano

3 petrolio 8

S S 276

SP11

13 Montemurro

10 11

9

fotovoltaico

Campania

diga

SS 10 3

16

Lago Pertusillo

SP7

17 Spinoso

SP25

Tramutola

Strada località contrada Capanna

14

SS 598 SS 27 6

2

Gallicchio

1

SS 106

Località Cacciatizze

Calvello

SP 23

Centro Educazione Ambientale

5

SP 16

e n e

rA

Ia R G

Puglia

15 idroelettrico

19 18

Grumento

Grumentum

enerAGRIa - itinerario visita 1

Petrolio Tramutola

5

Calvello_Città

9

2

Tramutola_Città

6

10 Area picnic “Masseria Crisci”

3

Centro oli eni

Palacamastra_ Teleriscaldamento a cippato

4

Centro Educazione Ambientale Cacciatizze di Calvello

7

Viggiano_Città

8

Impianto fotovoltaico DSG-RE

13 Montemurro_Città

17 Spinoso_CIttà

11 Area picnic “La Romantica”

14 Diga Pertusillo, Spinoso 15 Gallicchio_Centrale idroelettric Agri/ENEL

12 Parco eolico FRI-EL

16 Spinoso_Area picnic

18 Grumentum_ Hub_Museo e sito archeologico 19 Grumento Nova_ Hub_Sala del Castello

Area picnic “La Quercia”

Itinerario di visita di enerAGRIa - tour completo

53


Tappa 1

La prima tappa è il Centro di Tramutola. Poco fuori dal centro storico, è possibile

Descrizione orario durata km

per visitare le sue bellezze, come il suggestivo lavatoio, ma soprattutto per rag-

Parcheggio – Palazzo Terzella

8.45 - 9.00

15’

giungere Palazzo Terzella. Una serie di landmark disposti lungo il percorso,

Visita Palazzo Terzella (storia petrolio)

9.00 - 9.30

30’

parcheggiare la proprio auto ed incamminarsi a piedi verso il nucleo del paese 1

guidano il visitatore verso la piazzetta dove sono posizionate le dinamo-gioco. La piazzetta introduce, a sua volta, all’ingresso di Palazzo Terzella. Qui è possibile, attraverso una mostra, acquisire informazioni sulla storia del petrolio in Italia e in Basilicata. Inoltre una sezione della mostra è dedicata ai manifesti e agli spot pubblicitari relativi ai prodotti petrolio e gas dagli anni ‘30 ai giorni nostri. Palazzo Terzella è un palazzo signorile del XVII secolo, in parte agibile e in parte da recuperare. I due suoi ingressi, uno in Via Vittorio Emanuele III e l’altro in Via Casaletto, confluiscono in uno stesso cortile da cui si articolano i

L’inizio del tour avviene ogni mezzora. Gli intervalli delle visite e delle soste si

flussi verso gli spazi interni. Proprio per questa caratteristica è risultato utile posi-

mantengono sostanzialmente uguali indipendentemente dall’ora di inizio del tour.

zionare al piano terra servizi al visitatore che possono essere utili anche ai non

Le strutture ricettive che si utilizzano durante il percorso variano in base a dove

fruitori della mostra: un bar/caffetteria, un bookshop specializzato su Tramutola

ci si trova nel momento si necessiti di mangiare e pernottare (si può per esempio

e sulla storia degli idrocarburi, infine la biglietteria/ingresso. Qui i singoli visita-

usufruire delle strutture ricettive nelle vicinanze in base a se si ci trova più vicino

tori potranno munirsi di biglietto mentre i partecipanti al tour enerAGRIa faranno

a Montemurro o a Viggiano, ecc.).

conoscenza con la loro guida.

Visualizzazione location Tappa 1 - Le dinamo gioco nel centro di Tramutola, davanti all’ingresso di Palazzo Terzella

54

enerAGR a


SS598 Viggiano 76 SS2

contrada capa

nna

1 2 P

Via i

cin

puc

Cap

Tramutola

Vi

al

e

Pr

in

10

ci

pe

U

be

rto

aG

Vi

m

P

Affioramenti petrolio

2.

Area pic-nic fiume

4

3.

Villa comunale

4.

Chiesa di San Vito

pe

1.

ep

ius

3

ini

zz

Ma

7

5.

Comune

6.

Palazzo Terzella

7.

Piazza XXIV Maggio Lavatoio

8.

Chiesa Madre SS. Rosario

9.

Chiesa Madre SS. TrinitĂ

6

5

8

9

10. Chiesa di S. Vito

Mappa luoghi interesse turistico-culturale Tramutola. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco Mappa deidei luoghi di di interesse turistico-culturale di di Montemurro.

XX

enerAGRIa

55


Palazzo Terzella - la mappa delle funzioni per area

bookshop

biglietteria wc

bar

Tappa 1 - Planimetria/funzioni piano terra di Palazzo Terzella - il piano terra accoglie tutti i servizi necessaria a un museo

56

enerAGR a


storia del petrolio

storia grafica

Tappa 1 - Planimetria/funzioni primo piano di Palazzo Terzella - il primo piano è dedicato all’esposizione

57


58

enerAGR a Tappa 1 - Planimetria dell’allestimento sulla storia del petrolio in Italia e in Basilicata

ita

lia

età

Mani rom petro festa ana nell’A lifere zioni utiliz ppen natu comb zate nino rali impe ustib come rmea ile bilizzed ante

XV

petro Mani seco lifere festa lo natuzioni nell’A (fiacc rali ppen ole) nino

1860

La vera comi storia quan ncia inizia do però del petro effim tive si assis solo lio econ ere impr te a dopo in Italia endit un l'Unit signi omic o di debo orialifiorire à, 1860 ficati o. La di le scavò da va fu prim impa , spess prov dueAchil intra a inizia tto o le profo incia pozz Donzpresa tiva una ndità di Parmi a Ozzaelli nel che kg prod di di petrouzion 32 a, dellano, in e 45 lio e giorn metr aliera i, con

di 25 nobi Il marc liare hese dom inavaGuid della la o Dalla zona polit Rosa Profe ica verso del di Salso econ , la cui ssore 1880 la fine Risor unive in maggomic famig degligime prov iore,o-soc lia nto Dalla rsitar incia ancoiale - fra anni di ideeRosa io di fu matedi Parm ra di forni della viole 1880 a libera un re fino profonte eruziSalso li e tipico matic a. ndità oni magg riform uom a, a 3.750 iore atrici o di di kg 308 gas - realiz ; il pozz di metr un pozz zò o fosseFu un petro i, lio in grad o al giorn battesegn o o zzato dei temp o. 'Trion i fo'.

1891

La strati comp grafia anco lessa erano ra stata deglie la geolo prob anco pienaAppe gia quin lema ra men nnin i Emili di, conctiche irriso lte te studinon , i mod ano, era entrala ricercnum ata prod esti non ta a erose ed migli uttiv incre fece sull'A petro men gross ppen lifera estra oram ità furon i prog nino ti l'indi ttiva ento o della ressi nuov vidua piutt della otten e estra i giaci zione osto tecni uti con che ca tte men il 1000 ti. e sfrut con tonn Nel tame ellate1891 nto sono di di olio

1902

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La scop in Basil erta 1902 icata del l’Ispe quan risalepetro Reale ttora do al lio comm mine to del relaz ission rario Corp o petro ione ò una liferi sui giaci tram men utole ti si

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1912

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la Socie(dice (SPI) tà mbr cessi stipu Petro e) prop one lò contrli d’Ital ricerc rietar con atti ia i 1922 di del a e i terrie /194 Fu petropresu lo sfrut ri per fascisdura 5 avere lifero nto bacintame la nte petro ta che il perio senza o nto gli radic lifera la esiti do di due alme cambpolit speraperò ica quell divernte ti iò che a socia se sotto Ann comp la spint mod avan le, Grazi i ‘30 del erniz zava di un onen a Porro e al perv regim zazio verso paes ti: e svolt si geolo alla icace e, che ne, e la ebbe go ricerc a conc quell guer rovin men Cesa a a) l'ideate segu scop a del ettuaun’im 1915 re gran ra come prese rì che petro le porta Gran Dura /1918 tra utile nte AN dezza strumdella ì (fino il nte inter nza delle lio. e il 30 giugde Guer della NI alla la preta in passa argill In breve di petro ‘20 della finì 31 ottob no Nazioento ra, 1932 all'es di ta e esser benz ercito re 1915 ne lio, come to venivla cui Diver 1918 prese e inter in ina e la realtà prese a il territ si studi marin e con dispo il 48% , (rocc nza preta nza come orio inter petro ia dovedi rocci ta dove l'avia nibile militaa le richie come va Nel Istitu geolo quell lucan essar zione reser lio) a ri l'Azie 1926 zione auto go e si form madr o del o ono il 50% supe ste AN voir non come a e Petro nda il Gove dell’A1926 di unore nel Guid raron dei famo il NI era di quan o li (AGIPGene rno GIP. appr studi 1932o Bona so ‘30 dispo rale istitu relli ofon “sulle ), con Italia o nibileto ricercche anda ì petro poss dito comp na Inizia a al vano territ lifere ibilità 1936 comm lmen iti Tram orio nel La nel Istitu (feb te l'AGIP idroc erciodalla prod setto utola di 1931 (Azie zione brai uzion re della princ si arbu di di petro ” Com nda dell'A o) espa ri. e 20.00 arriva comp busti Nazio NIC raffinipalm nse lio 0 tonn del Mon artec bili) nale alle azionente degli comm e ellate Il progtecat ipazicome Idrog oli enaz ercio e ini. one fu mine gran etto ione fra costr diosoindu rali Stato 1936 1936 strial a Bari uzion , e L’AGI perfo - 1947 grad e a e di e portò e dell'A di TramP scop pozz razio tonn o di Livor due alla NIC stabi Quel gas, i, di ne avio ellate prod no, ciasc utola re limen cui da parte qualc giaci . il giaci Le 2 a gas, a partie per all'anurre 120.0 uno 27 ricerc men ti, profo he men Migli re da auto no di e 12 a olio, dell’A to 00 in fino nditàcenti to collo Jabo orini he, coord gip steril 6 a matetrazio benz naia di olioa circa arrivò di cato aree li, si ed effet inate i. petro di 47 ine riali ne, lio metr all’an 1000 a metr a Luca di S. ester pove e tuate da Inizia i cubi no tonnprodurrei di ri con na e Ange o da Tram da Carlo prosp un giorn ed a ellate 1945 inter la ripreBrien lo Le cond utolaDante ezionforte alieri 800 Matt (30 del nazio sa za. Nel Fratt uce L'AGI alle con P, prim i in sviluppo di gas. Strao ei fu Apri cessòpetro nali degli dopoe, Savo Val scam guer ia socie a Nelle rdina nom le) svilu inveclio a e la cadu con 1939 d’Agr delle le in poch bi ppo ra, avreb inten rio inato a riflesla tecniprim tà amerEuro e i dell'A Com e pa, AN petrola conv i dollata dei di Porto ma be zioni sione ca prosp icane prezz NI GIP. missa Matt dovu lifero enien ri della annu ezion impo al del ‘40 . di to rio nella za barile i Napo a di Marg raffin impo In Italia sismi i a Ciavartanzei si fece liquidGove 450.0 hera, azion rtant ca zonaallo vi li scop posit ga, a del forte are rno Oil della 00 con e i impiasono erta e di gas Pianu ive giaci dellala Socie mezz Corp amer tonn una quali nti men del a Cavia l'azie ra cond tutte meta orati icana ellate pote quell o milio Pada otte le 1944 no gran tà, to più nzial o on scop nda, , di gas impoga (Lodi na. dall'A esplo scop de 1952 ne della Soconye quell ità e alla erta Matt Un di tonn pote Vacu o GIP razio erto nell'E rtant ) In ques - 1954 di Il giaci Occid metadi numei guidvolta nella ni urop e l’esito ti ellate nzial um salva nizza erosi ò l'AGIP puro che 46 pozzmen ental a per ta dell’idue all'anità di to zione altri per estra i prod contae. alla portala Pianu ntereanni di 12 il no del giaci 97%,ggon uttiv giaci alla ra sse o paes men di milia le potemeta rdi le cui meta i e Serigmen scop pada ti e di riserv no ti erta na con nzial no dimometr nano di Rave dei si sposl’inte della e gas i natu ità cubi utiliz , giaci nna econ straro ta in resse semb ra, mae petro men 1946 zandricerc 1953 bisogche Valle dell’A a petroomic no gran ravan le lio di ti per la scop Matt Pada gip sismi o il rileva he cui na far lifera AN di quan o far origi diver di Ragu erta co del alime ripar ei capis na. a riflesmen NI form ni sa sotto ntare tire 20 to ce ‘50 tità sfrut are milio sa, chedel giaci sione suolo con l’Itali di petro indu ni di avev men tabili il gas a aprir stria la tonn a gran lio to della ono di del de riserv ellate Nord di quellSiciliala strad e Inizia a a all'esorigi in Matt narie che della l’esplsud parti orien colar plora , dal energ ei crea Sicilia orazi zione 1953 etica l'imp 1953 e one tale. nazio resa si in mass delle quan grad chiam nale, della famigto servi o di iva erà picco lie va assic eni, urare ai a prezz la e e medallo bisog svilu ni più a quelli più una eni bassiia impr ppo i degli rispe esa, naziosolida acqu 1953 isisce inter oligo tto nale posiz 1962 La ricch nazio poli ione semp della ezzae inter re a nali Val dei nazio livell la prese di Stato Base giaci nale. o I segn nel nza nto men nuov territ dell’araffo ti diveni di ques orio ziendrza i La strad posti benz gono to di lavor benelucan a famo ina e, stazio prest popo so “caneSupe ni o, infra o ssere o. rcort di servi strutvisib lare la vitaa sei emag zio, ture,ili zamp giore mote quot idiane” comi con l. a dei ncia il lucan a i

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1956

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1959

1958

Le ricerc si spos he nella tano petro Ferra zona in lifere e Pom ndin compVal Base scop aricoa, Roto resa nto, di gas re un , dove ndell tra Grott Anch natu gran l’Agipa ole, “Il e la rale. de giaci dal Gatto rivist men dedicpoet Selva a azien to a Attili tico” servi a num dale zi all’ev erosio Bertodiret ta lucci ento

il presi (15 Anto dent lugli dell’I nio e dellao) Enric ndus Segn Repu di Ferrao Matttria i, il minis bblic Emili della a ndin ei o tro folla a, fanno Colo fra visita mbo l’accl ed AN amazal canti NI ione ere

Ann ‘60

L' Aviosi ‘60 Matt uper sessa ei è fice di Basil della nta, stata semp val dura realiz zata icata volut lice Base nte l'indu negli Enric nto. una a da pista Si strial anni o spos sua Enric di attertratta izzaz tamemagg o Matt ragg di una ione nto iore io ei tra perso nella che i siti nale stratefu ENI. rapid gia ità di di

1960

Veng giaci ono nella men scop erti della parte ti a Gagl Cam Sicilia orien iano, Vega mara come tale occid e in ta, Perla Mila, a ental quell Nilde 1962 a e e e Narc , Muo (27 Normcome iso. suo re Enric otto a schia aereo o bre) (PV), ntò priva Mattei. cui in un a Basca to si Il mai cause incid pè poco chiar non ente venn tempite, finofuron le o di espoero o a 1961 ritrov fa, quan esplo sizion A parti relitt sione e ati segn do di una re sull'o o, sull'a su a dal i da rete 1961 rolog nelloparti fino Grott di del la io di e cong a Bariole e meta costr Matt Ferra nodo uzion l’arte iunse e Mon ei ndin tti e con ria metaper la opol a, men quell prim i, a puglnifer di fibretre inizia a volta a iese, lucan stabi il regis tessil va a la prod (azie limen i di raccovenn ta Giuse nda to e sinte eni) petro ticheuzion ntaree incar ppe 1964 cons di Pisticlchim nelloe Ferra idera lucan nelle icato da ra ci ico Anic indu del to unoe “CH4 camp eni strial cinem dei Luca agne e deglia docu capo nia”, lavor anni men Sessa tario i nta

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Scop con pia del la cons la guer profoCana egue ra causa nda le di nte in Kipp1973 barile l’aum crisi Suez chius ur anni . Gli petro. Inizia ura Setta shocento a ripre del lifera una nta k petro prezz che energnder indu e cono liferi o del etich la ricerc l’Eurodegli e in a territ di risorspa ori sicur e i

1973

Nuov Pianu e scop nuov ra pada erte viene o giaci na. in nei trova men Un quell press to to a Cavo Provi o di i di Mod ncia Malo ena, ne di Bergssa in e 1977 amo Si conc la Guer lude La crisi rain in una si Kipp 1975 risols ur. del La prezzforte e fase alla di o delimpe petroguer “aust nnat petro a tecno liferara in erity Kipp lio svilu logic e l’inno ur, ” cons l’avvi ppo a nella vaziol’eme egue esplo o ad di giaci ricerc ne rgen nte AN za parti rativa una men a NI e quat re dal in nuov ti diede Ann ‘80 a camp tro 1975Basilicata ro nuov Ques i ‘80 , agna i perml’Agip , dove gran ti anni petro de turbo sono essi otten a ne di ricerc esplo lifero lenza carat del rativo . Ma a. nel terizz ad prezz , nonoin Italia merc ati lavoraume o del ato da stant lo ricerc o di ntare petro e sforz il mon a si prosp . Dopo lio, conticrollo o di Viggtagn spos ezion un nuò tò e sismilung destr iano,a prosp ai piedi o Molit o della pross icien dellaca, la suo erno strut ima te la temp -Tram tura al local fianc ità o da utola o Bona rileva relli ta a

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1981

sili

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l’inno rgen nelle vazio za petro giaci ricerc ne lifera una men he tecno e ricerc nuov ti diedee svilu logic dove he a camp ro ppo a avvio dei oper un eni in agna ad prim atori cons Basil orzio icatadi giaci o imposcop , re di Molin men rtant nel 1981 a 1 to, il e (Val pozz il d’Agr o Costa i)

1984

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1988

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La stess/198 intra a 9 porta presa camp altri all’in nel agna di Mondue divid 1981 e quell te giaci uazio da eni men (Valle o Alpi ti, ne di in Basil del di Temp(alta quell Sauro a Va d’Agri icata Ross ), entra a i) mbi

AN NI

Ann ‘90 i

Di gran ‘90 l’epo de tridim ca il impo tecno ensio“riliev rtanz perm logia nale”o sismi a fu detta ettev all’av , una co per a di situa gli angu strati zioni delle studi ardia L’atti grafic tetto intric are meg che ate otten vità he niche lio del i solo ne di perfo sotto e quan nel risult ati razio suolo giaci do corso cons ne . da men iniziò degli isten eni lo anni ti to in jointVal svilu d’Agr ppo ’90, -vent i, del ure oper con ato Shell

1996

Dal 1996 è impe in attivi gnateni di estra tà a di petro zione gas lio in Val natu e e Val d'Agrrale Cam i astra

1996

Nasc il Cente Mon ro a Viggte AlpiOlio iano

1998

Vien d'inte stipu

Regio nti lato L’acc ne sotto un Proto svilu ordo Basil scritt icata o da collo un ppo ENI . ENI barilimass della – Regio e Cent /giorimo di prod ne costr ro Oli no, 104.0 uzion preve l’amp 00 e fino de km uzion di Vigg 200 lo liame Vigg e ad di oleod sono 0 iano- dell’o iano, nto colle radd stati del Taran leodo la il Centgameotti inter petro oppi carat tto to comp ro nto aume lio, o del terizz ni, e di di 136 una dello nto da un prezz ati dal lessivOli, perdelle di rete gran svilu della prog o del o di uno posta 120 svilu zioni India di nazioppo richie ressiv km ppo con indu sta o dimin , ma ni per livell uzionda unacome strial e via inter o mon e della prog Cina di sfrut nazio diale prod ressive energ tame nale . Il dibat uzion a “picc ia nto si

1998

L’atti /199 italia vità 9 total na si petro perfo e infat inten lifera

1998 rati ti si sifica prod e 17 39 pozzsono . In Italia uzion nel 1999i nel circa na si e petro e giorn 130.0 attes liferala gassi o, e 00 ta su milia fera quell barili al rdi è di a di metrcirca i cubi17.5

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200

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Il Cent ro Olio petro Cent Mon lio ro Olio te viene Val Alpi 200 e veng diven 0 l’acq onoinvia d’Agr to i. Qui ta depo ua sepa e sitatotratta dal greg rati racco il alla suo invio nei to viene gio i gas lto serba misu e raffin l’olio e gas med vieneeria di iantetoi prim rato imm Taran oleod a del e distri esso to buzio nellamen otto tre ne naziorete di il nale

200

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200

Sono 6/2 di cui stati 008 giaci 34 perfo per men per raggrati 49 Nel cerca ti già iung pozz 2007 re nuovscop ere i,

local erti sfrut ità 37, e e tate non di cui riserv 15 200 e nel anco 10 e. Viene 1 2008 ra Esso comp altri della conv letato 40 Olio Val oglia D’Ag la l’oleo raffin al depo prod dotto ri stato eria uzion . sito dal garan prog eni di dellaCentro e 200 trasp tire ettat Taran la prod9 orto la sicuro per to ed di petro uzion del e’ a 42.6 lio e gregezza italia pari milio è amm gio. del na a circa ni al giorn di onta

da o, 116.7 barili ta campBasilicataderiv 12 , ante barili (con i offsh (74% Sicilia un ), peso ore (9%) del e Piem 13%) onte , (2%)

lia

ita

Palazzo Terzella - Primo piano


Al primo piano di Palazzo Terzella, una volta percorsa le scalinata, si incontra

quelli italiani si incrociano, così l’allestimento che ne è espressione è costituito

la sala dedicata alla storia del petrolio. Al centro, posto obliquamente, si svi-

da due elementi che si intersecano. Il pavimento originale della sala è coperto

luppa l’allestimento. Su un piano orizzontale di legno multistrato (esente da

da una struttura flottante, i cui moduli sono di linoleum, un materiale ecologico

formaldeide e collanti tossici), stampato rigorosamente con vernici ecologiche,

e naturale, molto resistente e capace di riprodurre qualsiasi texture o disegno.

sono riportate, lungo una timeline le date dei principali eventi storici che hanno

La grafica del pavimento riprende la sinuosità della timeline della storia lucana,

portato alla scoperta e all’uso degli idrocarburi.

linee energiche e colorate che creano un’estetica ispirata all’action painting.

La timeline contiene sia avvenimenti italiani che eventi riguardanti la Basilicata.

Anche i pannelli verticali hanno una forma volutamente dinamica: quadrilateri,

Questi ultimi sono contenuti in una nube arancione e le date si intersecano con

non quadrati o rettangoli, che con i loro vertici sfuggenti sembrano muoversi, ir-

dei pannelli verticali riportanti foto, dati, testi, immagini e documenti di approfon-

radiati da un’insolita energia.

dimento. A loro volta i pannelli verticali formano una cronologia della storia

Arrivati a conclusione del primo allestimento si è accolti in un’area di sosta con

del petrolio lucano che, seppur spezzata in diverse parti, risulta unita dalle linee

due grandi divani, che funge da stacco fra le due sale espositive.

tratteggiate disegnate sul pavimento e può essere letta separatamente e indi-

Infatti, subito dopo la pausa “meditativa” ci si immerge nella seconda sala

pendentemente dalla timeline italiana. I pannelli verticali sono realizzati con

(disegni a pagina 62). Quest’ultima ospita gli spot e le pubblicità sugli idrocarburi

il sistema Monavisa. Ecco che, così come nella storia reale gli eventi lucani e

dagli anni ‘30 a noi. 1891

1860

età romana Manifestazioni petrolifere naturali nell’Appennino utilizzate come combustibile ed impermeabilizzante

La stratigrafia e la geologia complessa degli Appennini non era ancora stata pienamente studiata ed erano ancora irrisolte numerose problematiche, la ricerca petrolifera quindi, concentrata sull'Appennino Emiliano, non fece grossi progressi e i modesti incrementi della produttività furono ottenuti con il miglioramento della tecnica estrattiva piuttosto che con l'individuazione e sfruttamento di nuovi giacimenti. Nel 1891 sono estratte 1000 tonnellate di olio

La vera storia del petrolio in Italia comincia però solo dopo l'Unità, quando si assiste a un fiorire di iniziative imprenditoriali, spesso effimere o di debole impatto economico. La prima iniziativa significativa fu intrapresa nel 1860 da Achille Donzelli che scavò due pozzi a Ozzano, in provincia di Parma, della profondità di 32 e 45 metri, con una produzione giornaliera di 25 kg di petrolio

1880 XV secolo Manifestazioni petrolifere naturali (fiaccole) nell’Appennino

Il marchese Guido Dalla Rosa, la cui famiglia nobiliare dominava la politica economico-sociale della zona di Salsomaggiore, ancora in provincia di Parma. Professore universitario di matematica, Dalla Rosa fu un tipico uomo del Risorgimento di idee liberali e riformatrici; verso la fine degli anni 1880 a Salsomaggiore realizzò - fra violente eruzioni di gas - un pozzo della profondità di 308 metri, in grado di fornire fino a 3.750 kg di petrolio al giorno. Fu un segno dei tempi che il pozzo fosse battezzato 'Trionfo'.

NOVECENTO Nell’’800 le produzioni modeste alimentavano piccole raffinerie, destinate a produrre 'petrolio lampante' per l'illuminazione pubblica e domestica. All'inizio del Novecento si andò affermando un nuovo tipo di consumo, quello dei motori a scoppio che si diffusero rapidamente per il trasporto civile e per uso agricolo e industriale

Tappa 1 - Rappresentazione della superficie orizzontale dell’allestimento che conterrà la timeline con lastoria del petrolio in Italia e in Basilicata

59


Gli spazi, divisi da pannelli posti a zig zag, creano diverse aree, ognuna delle

L’obiettivo è mostrare come l’uso dell’energia è cambiato, come le idee e le

quali espone la storia “grafica” di quegli anni. Sugli stessi pannelli è riportata la

convinzioni su di essa sono mutate. Tutto ciò può aiutare a ricostruire come sia-

gigantografia del numero che indica il decennio di cui si sta esponendo (anni ‘30,

mo arrivati alla nostra concezione e uso dell’energia e del petrolio.

anni ‘40, ecc). Attraverso un portale ricavato nel numero zero è possibile passare da un area all’altra, “attraversando il decennio”. Le pareti sono realizzate col sistema Monavisa, mentre il pavimento, seppur tecnicamente identico a quello della sala precedente, presenta un disegno diverso, creato da nuances che gradatamente si incrociano. I contenuti esposti sono di diversa natura: manifesti, brochure, fotografie storiche, fumetti, spot pubblicitari della televisione o del cinematografo, proiettati su parti di pareti o trasmessi da televisori LCD. La storia della pubblicità è importante perchè attraverso le immagini è imme-

basilicata

diato immedesimarsi nel “mood” del tempo.

atterizzati dal el prezzo del n progressivo a richiesta per via o industriale di ni come Cina e una progressiva della produzione a ale. Il dibattito e si è spostato allo di nuove fonti di ndividuazione del fero”

2000 (marzo) Numerosi giacimenti sono stati individuati come quelli presso l'Aquila, nel canale d'Otranto dove la nave dell'Agip (Agip Firenze) stà procedendo allo sfruttamento del giacimento che si trova ad 850 metri di profondità e produce circa 10.000 barili di olio al giorno

2000

o Olio Monte Alpi diventa entro Olio Val d’Agri. Qui il o viene inviato e raccolto e vengono separati i gas e acqua dal greggio e l’olio trattato viene misurato e ato nei serbatoi prima del nvio mediante oleodotto neria di Taranto mentre il ene immesso nella rete di distribuzione nazionale

60

enerAGR a

2006/2008 Sono stati perforati 49 pozzi, di cui 34 per raggiungere giacimenti già scoperti e 15 per cercare nuove riserve. Nel 2007 37, di cui 10 in località non ancora sfruttate e nel 2008 altri 40

2001

2009

Viene completato l’oleodotto. Esso convoglia la produzione della Val D’Agri dal Centro Olio al deposito della raffineria eni di Taranto ed e’ stato progettato per garantire la sicurezza del trasporto del greggio.

la produzione italiana di petrolio è ammontata a 42.6 milioni di barili, pari a circa 116.712 barili al giorno, derivante da Basilicata (74%), campi offshore (con un peso del 13%), Sicilia (9%) e Piemonte (2%)

italia

Tappa 1 - La timeline presenta delle parti bordate e campite in arancione. Esse raccolgono le date riguardanti la storia della Basilicata. In questi punti la superficie orizzontale è intersecata da pannelli verticali dedicati all’approfondimento della storia del petrolio in Basilicata


Diversi studi, infatti, interessarono il territorio lucano come quello del famoso geologo Guido Bonarelli autore nel 1932 di uno studio approfondito “sulle possibilità petrolifere nel territorio di Tramutola”

Secondo alcune leggende tramandate e testimoniate le popolazioni lucane assistevano fin dal XV secolo al manifestarsi di lingue di fuoco sui monti dell’Appennino; si trattava del fenomeno delle “fiaccole” che segnavano il bruciare del metano che fuoriusciva dalla terra, secondo una prassi accertata già all’epoca di Alessandro Volta (1778). La scoperta del petrolio in Basilicata risale al 1902 quando l’Ispettorato del Corpo Reale minerario commissionò una relazione sui giacimenti petroliferi tramutolesi. Nel dicembre del 1912 la Società Petroli d’Italia (SPI) stipulò contratti di cessione con i proprietari terrieri per la ricerca e lo sfruttamento del presunto bacino petrolifero senza però avere gli esiti sperati. Solo nel 1926 il governo affrontò concretamente la questione con l’istituzione dell’Agip, preoccupandosi in tal modo di risolvere il problema del petrolio in Italia.

La zona petrolifera considerata ha una superficie di pochi chilometri quadrati, ed occupa il fondo della parte settentrionale della stretta valle percorsa dal Rio del Cavolo, un’affluente destro dell’Agri, che scorre ad ovest di Tramutola , il quale dopo aver mantenuta una direzione media volge bruscamente,in quel gomito e più precisamente lungo la riva destra del fiume,si hanno piccole sorgenti subalvee dalle quali, assieme all’acqua, si vedono uscire con una certa frequenza bollicine di gas idrocarburi e gocce più o meno grandi di petrolio semileggero, di colore bruno ambraceo, molto ricco di sostanze lubrificanti e con odore nettamente aromatico, altre manifestazioni si riscontrano a sinistra del Rio Cavolo, lungo il corso del Fossatello, nelle vicinanze della Ramiera e allo sbocco della valle del Cavolo nella piana dell’Agri (da GUIDO BONARELLI, Giornale di geologia ,Vol. VI 1932 Bologna R. Museo Geologico G. Capellini)

1902 E’ chiaro come questi risultati tendessero ad aumentare senz’altro l’interesse petrolifero della zona tanto che l’attività di esplorazione registrò un progressivo sviluppo nel corso degli anni ’30, L’emergenza petrolifera e quando l’Agip colse un successo significativo in l’innovazione tecnologica nelle ricerche d’Agri con la scoperta nel 1936 del giacimento e sviluppo dei giacimenti diederoVal avvio di Tramutola. ad una nuova campagna di ricerche eni Quel in Basilicata, dove un consorzio di giacimento collocato a qualche centinaia di metri di profondità arrivò a produrre fino a circa operatori scopre nel 1981 il primo importante giacimento, il pozzo Costa 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri Molina 1, seguito dall’individuazionecubi dei giornalieri di gas. Fra il 1939 e il 1947 si giacimenti di Monte Alpi da parteassistette di alla perforazione da parte dell’Agip Agip nel 1988 (oggi gestito da eni) e di 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 Tempa Rossa, nel 1989, da parte di altre a gas, e 12 sterili. Le ricerche, coordinate da compagnie. Di grande importanza fu Carlo Migliorini professore di geologia per l’epoca il “rilievo sismico dell’Università di Firenze ed effettuate da tridimensionale”, una tecnica che Dante Jaboli, futuro capo del Servizio studi e permetteva di studiare meglio i dettagli Agip, si estero da Tramutola alle delle intricate situazioni tettoniche prospezioni e stratigrafiche del sottosuolo. La aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e possibilità di determinare conBrienza. Nel dopoguerra, con la ripresa degli scambi internazionali e la caduta dei precisione l’obiettivo minerarioprezzi del petrolio a pochi dollari al barile cessò invece la convenienza allo consentiva, tra l’altro, di poter sviluppo petrolifero nella zona. Questo periodo coincide pressoché con la fine di intervenire nella zona con un minor quella che potremmo definire la fase pionieristica dell’attività petrolifera in impatto ambientale. L’attività di perforazione ottenne risultati Basilicata. consistenti solo nel corso degli anni ’90. A questa fase detta di sviluppo dell’attività petrolifera in Lucania, risale a partire dal 1996-1997 la messa in produzione dei quattro giacimenti di petrolio: Monte Alpi, Monte Enoc-Volturino, Cerro Falcone e Costa Molina, rispettivamente situati nell’ambito delle concessioni Grumento Nova, Caldarosa, Volturino e Costa Molina 47. Ha inizio in questi anni la costruzione del Centro Oli di Viggiano.

1936 -1947 1996 - 1998

Nei giorni successivi alla tormentata fine della guerra civile in Italia, Enrico (1906-1952), e imprenditore, L’emergenza Matteipetrolifera partigiano nelle e membro l’innovazione tecnologica ricercheautorevole del CLNAI, venne incaricato e sviluppo dei giacimenti diedero avvio di liquidare le attività dell'Agip. Mattei ad una nuova campagna di ricerche enisceglie tuttavia disattendere questadi indicazione, per in Basilicata, di dove un consorzio conseguire un ilobiettivo operatori scopre nel 1981 primo che riteneva fondamentale: al Paese importante giacimento, il pozzogarantire Costa un'impresa energetica Molina 1, seguito dall’individuazione deinazionale, che dal 1953Alpi si chiamerà eni, in grado di giacimenti di Monte da parte di quanto serviva ai bisogni Agip nel 1988 assicurare (oggi gestito da eni) e delle famiglie e diallo Tempa Rossa, nel 1989, da parte altresviluppo della media impresa, compagnie. Dipiccola grandee importanza fu a prezzi più rispetto a sismico quelli degli oligopoli per l’epoca bassi il “rilievo internazionali. tridimensionale”, una tecnica che Dal 1946meglio l’interesse dell’Agip si sposta permetteva di studiare i dettagli Valle Padana. Mattei ecapisce che per delle intricate insituazioni tettoniche l’Italia bisogna alimentare stratigrafiche far delripartire sottosuolo. La il gas del sottosuolo la grande possibilità dicon determinare con industria precisione l’obiettivodel Nord. minerario Nel 1958 consentiva, tra l’altro, le diricerche poter petrolifere si spostano cosìun in minor Val Basento, nella intervenire nella zona con zona compresa Grottole, impatto ambientale. L’attività ditra perforazione Ferrandina, ottenne Rotondella risultati e Pomarico, dove l’Agip degli scopre consistenti solo nel corso anni un grande naturale. Ne parlano i ’90. A questa giacimento fase dettadidigas sviluppo giornali,inlaLucania, televisione. Anche la rivista dell’attività petrolifera risale Selvatico” diretta dal a partire dal aziendale 1996-1997 “IllaGatto messa in Bertolucci dedica produzione deipoeta quattroAttilio giacimenti di numerosi servizi all’evento. petrolio: Monte Alpi, Monte 15 luglio 1959 il presidente della Enoc-Volturino,Il Cerro Falcone e Costa Repubblica Antonio Segni, il ministro Molina, rispettivamente situati dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico nell’ambito delle concessioni Mattei fannoVolturino visita eal cantiere di Grumento Nova, Caldarosa, della Costa Molina Ferrandina, 47. Ha iniziofrain l’acclamazione questi folla. del Centro Oli di anni la costruzione Viggiano.li.

1932

1958 2009

Tappa 1 - Visualizzazione dei panneli verticali dedicati alla storia del petrolio in Basilicata. Le informazioni sono più approfondite e completate da immagini e video Foto tratte dall’esposizione permanente del Centro didattico Energia e Territorio di Calvello - località Cacciatizze e da www.eni.com

61


10

00 90 80 70 6 0 50 40 30

Palazzo Terzella - Primo piano dagli anni ‘30 a noi gli spot e le pubblicità sugli idrocarburi

il percorso tra i pannelli e le varie decadi

Tappa 1 - Planimetria dell-allestimento sulla storia della grafica che affiancò l’evolversi dell’uso degli idrocarburi

62

enerAGR a


anni

0

lo zero degli anni è il portale che introduce al pannello e al decennio successivo

5

anni

Tappa 1 - Visualizzazione in prospetto dell’allestimento dedicato alla mostra dedicata alla grafica. Manifesti, spot, frasi, illustrazioni e video vengono divisi per decadi Foto tratte dall’esposizione permanente del Centro didattico Energia e Territorio di Calvello - località Cacciatizze e da www.eni.com

63


Manifestazioni petrolifere superficiali Nella migrazione verso l’alto all’interno di rocce porose e permeabili, la risalita

In altri casi ancora la copertura impermeabile può essere erosa fino alla pro-

degli idrocarburi può essere interrotta da strati di rocce con permeabilità molto

fondità del serbatoio, ad esempio per incisione fluviale (figura 03).

bassa (rocce impermeabili) e, se gli strati hanno particolari conformazioni geo-

Le manifestazioni superficiali sono classificate principalmente in base allo stato

metriche (ad esempio a forma di cupola), essi si accumulano dando luogo a

fisico degli idrocarburi in: gassose, liquide e solide; le prime due sono general-

giacimenti significativi. Se, però, nella loro migrazione, gli idrocarburi non trova-

mente attribuibili a manifestazioni attive, caratterizzate da fuoriuscite continue

no alcun ostacolo, possono arrivare in superficie, dando luogo a manifestazioni,

di idrocarburi; quelle solide, invece, rappresentano il prodotto di accumuli verifi-

spesso piccole e non economicamente sfruttabili, le manifestazioni petrolifere

catisi in passato e rientrano, pertanto, in quelle fossili. Le manifestazioni gassose

superficiali. La loro presenza è dovuta alla risalita degli idrocarburi lungo frat-

sono, spesso associate a quelle liquide e sono facilmente identificabili se gli

ture che interrompono la copertura impermeabile (figura 02) o, in altri casi,

idrocarburi gorgogliano in acque, ad esempio, di rivoli come accade nella valle

per affioramento degli strati porosi e permeabili, all’interno dei quali essi si

del Rio Caolo, nel territorio di Tramutola, in cui gas naturale è associato a risalita

muovono verso l’alto (figura 01).

di olio di natura naftenica, di colore scuro e molto viscoso.

Figura 01

Figura 02

Figura 03 Gli affioramenti naturale di petrolio

FOCUS PETROLIO / AFFIORAMENTI NATURALI


Bolle di gas e fuoriuscita di petrolio

Lungo il rivolo d’acqua il petrolio si accumula nelle depressioni e rilascia uno strato di zolfo

Accumulo di petrolio

Il rivolo d’acqua raggiunge il fiume: è visibile un alone marrone di petrolio

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


Tramutola, nota per le prime estrazioni petrolifere in Val d’Agri, osserva tuttora

I greci, in particolare, crearono il mito del “fuoco greco”. Durante gli scontri via

fenomeni naturali di affioramento superficiale di petrolio.

mare, infatti, sfruttando le proprietà di combustione del petrolio greggio, davano

In generale gli affioramenti naturali, e quindi non derivanti da attività umane,

fuoco alle loro armi e le lanciavano contro le navi di legno degli avversari. Di

avvengono dalla notte dei tempi e sono oggi indagati per capire se il loro verifi-

tale strumento bellico ne parla anche Omero nell’Iliade quando descrive il fuoco

carsi può sottintendere una presenza più importante di petrolio o gas .

perenne derivante dall’incendio di frecce impregnate di petrolio che non si spe-

Tuttavia le tecnologie necessarie per una vera e propria attività di perforazione

gnevano in acqua.

sono molto recenti. Fino al XIX secolo infatti le popolazioni si imbattevano fortui-

A Roma, al petroleum (petrae – oleum, olio di roccia) si attribuirono virtù tera-

tamente in manifestazioni superficiali naturali e si limitavano a raccoglie il petrolio e a utilizzarlo per scopi come illuminazione, combustione, ecc. Di seguito si descrive più nel dettaglio la storia del petrolio, dalle sue prime manifestazioni superficiali e naturali all’ingegnerizzazione delle attività di sfruttamento.

peutiche miracolose. Plinio il Vecchio narra di casi in cui il bitume si era rivelato il rimedio curativo sovrano. Si arrestavano le emorragie, cicatrizzavano le ferite, guariva la tosse e l’asma, risanavano gli epilettici, i gottosi, i lebbrosi, si risolvevano i disturbi intestinali e le malattie degli occhi. Era utilizzato, poi, a Costantinopoli, come combustibile per il riscaldamento cen-

Cenni storici Il petrolio nell’età antica Gli affioramenti spontanei di petrolio, derivati dalla lunga decomposizione di organismi marini o terrestri sedimentati sotto strati di crosta terrestre non impermeabile, esistono fin dall’età antica, rendendo la materia prima di facile reperimento. Il geografo greco Strabone rivela che già durante la civiltà babilonese vi era l’abitudine di bruciare il bitume liquido nelle lampade a scopo di illuminazione. I maghi sumeri interrogavano il trasudamento e le emanazioni del gas libero per leggere il futuro. Assiri, Birmani, Aztechi, Incas, innescavano i loro fuochi votivi con il petrolio e lasciavano ardere sugli altari sacrificali granelli di incenso bituminoso.

trale ed il rifornimento dell’acqua calda delle terme, oltre che per l’illuminazione e come lubrificante per i carri. Per quanto concerne la Basilicata è facile ipotizzare la presenza in passato di importanti affioramenti superficiali. Tale ipotesi, non ancora attestata storicamente per mancanza di fonti e dati certi, ha tuttavia fondamento in considerazione degli importanti giacimenti petroliferi attuali della Valle dell’Agri. Secondo alcune leggende le popolazioni lucane hanno assistito fin dal XV secolo al manifestarsi di lingue di fuoco sui monti dell’Appennino; si trattava del fenomeno delle “fiaccole”, piccoli incendi che segnavano il bruciare del metano che fuoriusciva dalla terra, secondo una prassi accertata già all’epoca di Alessandro Volta. Dallo studio, dunque, improntato sulla versatilità di utilizzo del petrolio greggio affiorato spontaneamente sin dall’età antica, deriva il dato che questo sia risultato senza dubbio una delle principali fonti di energia primaria delle civiltà più avan-

Agli Incas è attribuita l’ideazione della prima raffineria, mediante un processo

zate, all’interno di un arco temporale molto esteso.

naturale. La raccolta della sostanza avveniva in grandi recipienti di terracotta che

Il primo sfruttamento di impronta industriale dei giacimenti superficiali ebbe inizio,

venivano esposti al calore solare, in modo tale che, al salire della temperatura, la soluzione liquida colava in recipienti sottostanti.

però, solo nel periodo rinascimentale, con l’adozione delle prime pratiche di distillazione, al fine di produrre lubrificanti e medicinali.

Gli Egizi, inoltre, utilizzavano il petrolio per la conservazione dei defunti.

La rivoluzione industriale, infine, apportando forti cambiamenti sociali ed eco-

In Asia Minore i Monti di Efesto potevano incendiarsi al solo avvicinarsi di una

nomici, ha stimolato la ricerca di nuove materie prime in grado di produrre com-

torcia ed i sassi e la sabbia dei ruscelli bruciavano nelle acque stesse.

bustione ad un costo minore. La necessità di olii lampanti, per lampade ad uso

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


prevalentemente domestico, ha determinato nel tempo un netto aumento della

grandi rifornimenti di carburanti. Fra il 1920 e il 1922 il commissariato dei com-

richiesta del petrolio greggio. Nel XIX sec. se ne è determinato, dunque, uno

bustibili del Regno d’Italia perforò un pozzo nel territorio di Tramutola che mani-

sfruttamento maggiore, per rispondere all’incremento di domanda, risolto con la

festò una notevole quantità di gas. Fu così che il Governo italiano capì di dover

costruzione dei primi pozzi petroliferi.

lavorare al fine di risolvere il problema dell’autosufficienza energetica e istituì, nel 1926, l’AGIP (l’Azienda Generale Italiana Petroli).

Dal 1800 ai giorni nostri La storia delle perforazioni petrolifere vere e proprie inizia con l’Unificazione d’Italia grazie ad una serie di iniziative imprenditoriali come quella intrapresa da Achille Donizelli il quale scavò, nel 1860, due pozzi (uno profondo 32 metri e l’altro 45) nei pressi di Parma con una produzione di 25 kg di petrolio giornaliero. Nello stesso periodo (1880) a Salsomaggiore anche il marchese Guido Dalla Rosa realizzò, fra violente eruzioni di gas, un pozzo, chiamato poi “Trionfo”, profondo 308 metri e in grado di produrre fino a 3750 kg di petrolio al giorno. Data la complessa stratigrafia e geologia degli Appennini, le ricerche in questa zona d’Italia non subirono miglioramenti fino a quando, nel 1891, vennero introdotte nuove tecniche di individuazione e sfruttamento dei giacimenti. L’Ottocento fu quindi caratterizzato da produzioni modeste che alimentavano piccole raffinerie.

Durante l’arco degli anni ’30, gli studi del geologo Cesare Porro portarono a scoprire che la presenza delle argille, prima interpretata come indicatore della presenza di petrolio, in realtà dimostrava l’esistenza di roccia madre (roccia dove si forma il petrolio) e non di un reservoir (ossia la formazione rocciosa in cui si deposita il petrolio). In Basilicata la ricerca di giacimenti continuarono grazie agli studi del geologo Guido Bonarelli che nel 1932 pubblicò il suo report intitolato “sulle possibilità petrolifere nel territorio di Tramutola”: “La zona petrolifera considerata ha una superficie di pochi chilometri quadrati, ed occupa il fondo della parte settentrionale della stretta valle percorsa dal Rio del Cavolo, un’affluente destro dell’Agri, che scorre ad ovest di Tramutola , il quale dopo aver mantenuta una direzione media volge bruscamente, in quel gomito e più precisamente lungo la riva destra del fiume, si hanno piccole sorgenti subalvee dalle quali, assieme all’acqua, si vedono uscire con una certa frequenza

Nel 1900 assistiamo al boom petrolifero. Nel 1902 infatti, a seguito dell’azione dell’Ispettorato del Corpo Reale minerario che commissionò una relazione sui giacimenti petroliferi tramutolesi, venne scoperto il petrolio in Basilicata. Quindi nel 1912 la Società Petroli d’Italia (SPI), stipulò con alcuni proprietari terrieri dei contratti di cessione per la ricerca e lo sfruttamento del bacino petrolifero lucano. Tuttavia le ricerche non ebbero i risultati sperati. Vi fu poi lo scoppio della Grande Guerra in cui aumentò esponenzialmente il consumo di petrolio: tra il giugno del 1915 e il 31 ottobre del 1918, l’esercito consumò benzina per più del 50% delle riserve disponibili. Durante il periodo fascista (1922-1945) la politica petrolifera cambiò radicalmente. Mussolini mirava alla modernizzazione di un Paese profondamente arretrato e che usciva da una guerra straziante. Inoltre la dottrina del Regime, che utilizzava la guerra come mezzo per raggiungere la grandezza, necessitava di

bollicine di gas idrocarburi e gocce più o meno grandi di petrolio semileggero, di colore bruno ambraceo, molto ricco di sostanze lubrificanti e con odore nettamente aromatico, altre manifestazioni si riscontrano a sinistra del Rio Cavolo, lungo il corso del Fossatello, nelle vicinanze della Ramiera e allo sbocco della valle del Cavolo nella piana dell’Agri “ (da Guido Bonarelli, Giornale di geologia ,Vol. VI 1932 Bologna R. Museo Geologico G. Capellini)

Nel 1933 l’AGIP ottenne i primi importanti permessi di ricerca ed eseguì numerosi studi geologici nel territorio lucano. I risultati ottenuti incoraggiarono l’interesse petrolifero e si concretizzarono con la scoperta di un cospicuo giacimento nel territorio di Tramutola nel 1937. Il giacimento, collocato a qualche centinaia di metri di profondità, arrivò a produrre fino a 1000 tonnellate di olio all’anno ed a 800 metri cubi giornalieri di gas. Iniziò così un forte sviluppo delle prospezioni in Val d’Agri. Nello stesso anno venne istituita l’ANIC (Azienda Nazionale Idrogenazione Com-

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


bustibili) come compartecipazione fra Stato e Montecatini. Vennero costruiti due

si rivolse al Nord. Mattei capì che per far ripartire l’Italia bisogna alimentare con il

stabilimenti, uno a Bari e l’altro a Livorno, ognuno in grado di produrre fino a

gas del sottosuolo la grande industria del Nord. Vennero così scoperti, fra il 1952

120.000 tonnellate l’anno di benzine avio e per l’autotrazione, a partire da mate-

e il 1954, i giacimenti di Ravenna e Serignano.

riali poveri. Il progetto industriale ebbe grande successo.

Intanto Mattei continuò a maturare il suo grande sogno: garantire al Paese

Alla fine degli anni ’30, l’AGIP intraprese la strada della ricerca e dell’innovazione

un’impresa energetica nazionale. Nel 1953 fondò quindi eni (Ente Nazionale

e fu prima in Europa a sviluppare e utilizzare, grazie anche alla collaborazione

Idrocarburi), in grado di assicurare approvvigionamento energetico sufficiente

di aziende americane, la tecnica della sismica a riflessione per le prospezioni.

alle famiglie, allo sviluppo della piccola e media impresa, offrendo prezzi più

Inoltre vi furono importanti sviluppi nelle tecnologie utilizzate per la raffinazione:

bassi rispetto ai concorrenti internazionali. Decise perciò di entrare in competi-

il modernissimo impianto di Porto Marghera raggiungeva una portata di 450.000

zione con le “Sette Sorelle”, le grandi imprese petrolifere che a tutt’oggi hanno

tonnellate e quello di Napoli, dell’americana Socony Vacuum Oil Corporation,

il monopolio mondiale del petrolio.

toccava la produzione di mezzo milione di tonnellate all’anno. Dunque l’Italia

Il decennio compreso tra il 1953 e il 1962 fu estremamente produttivo: nel ’53

presentava un territorio con importanti impianti preludendo ad importanti sviluppi nel campo dell’energia.

viene scoperto un giacimento da 20 milioni di tonnellate di petrolio a Ragusa aprendo all’esplorazione petrolifera della Sicilia; nel 1956 si rinviene un altro gia-

Fra il 1939 e il 1947 l’azione dell’AGIP si sviluppò notevolmente: vennero perfo-

cimento simile a quello di Ragusa a Gela; vengono scoperti giacimenti a Ga-

rati 47 pozzi, di cui 27 a olio, 6 a petrolio e gas, 2 a gas e 12 sterili. Le ricerche,

gliano, nella parte orientale della Sicilia come Mila, Cammarata, Perla e Vega e

coordinate da Carlo Migliorini professore di geologia dell’Università di Firenze ed

in quella occidentale come a Nilde, Norma e Narciso (1960); riprendono le attività

effettuate da Dante Jaboli, futuro capo del Servizio studi e prospezioni Agip, si

in Basilicata spostando le ricerche da Tramutola alla Val Basento nella zona di

estero da Tramutola alle aree di S. Angelo Le Fratte, Savoia Lucana e Brienza.

Grottole, Ferrandina, Rotondella e Pomarico dove l’AGIP ritrova un giacimento

Intanto, nel 1944, a Caviaga, nel lodigiano, AGIP rinvenne il più importante gia-

di gas naturale (1958). Quest’ultimo avvenimento ebbe una rilevanza sociale

cimento di gas dell’Europa occidentale. Il giacimento contava 46 pozzi produttivi

grandissima: ne parlarono molti giornali fra cui la rivista aziendale “Il Gatto Sel-

che estraevano metano puro per il 97% e le cui riserve di 12 miliardi di metri cubi

vatico” diretta dal poeta Attilio Bertolucci. Il 15 luglio del 1959 il presidente della

di metano dimostrarono le potenzialità economiche della ricerca petrolifera utiliz-

Repubblica Antonio Segni, il ministro dell’Industria Emilio Colombo ed Enrico

zando il metodo del rilevamento sismico a riflessione.

Mattei fecero visita al cantiere di Ferrandina, fra l’acclamazione della folla.

Con la fine della guerra e la caduta del regime fascista, il governo manifestò la

L’asse di interesse petrolifero si spostò dal Nord nuovamente al Sud. Nel 1960

volontà di liquidare l’AGIP. Infatti l’azienda, nata nel periodo e per volere delle

Mattei fece costruire l’aviosuperficie di Basilicata per muoversi più rapidamente

autorità fasciste, rappresentava un retaggio del recente passato. Il 30 Aprile 1945

nei suoi spostamenti e poter quindi essere più presente durante il processo di

fu così nominato Commissario Straordinario dell’AGIP Enrico Mattei. Mattei, che

industrializzazione della Val Basento, sintomo di un rinnovato interesse nel ter-

aveva il compito di liquidare la Società, capite le enormi potenzialità del giaci-

ritorio lucano.

mento rinvenuto a Caviaga e degli esiti delle esplorazioni nella Pianura Padana,

A partire dal 1961 partì la costruzione di una rete di metanodotti da Grottole e

salvò l’azienda e guidò il Paese verso la metanizzazione.

Ferrandina verso Bari e Monopoli e si diede il via alla produzione di fibre tessili e

Il Secondo Dopoguerra fu caratterizzato da una diminuzione dell’azione petroli-

sintetiche nello stabilimento petrolchimico ANIC di Pisticci.

fera nel territorio lucano, causato dalla caduta dei prezzi del petrolio, avveni-

Lungo tutto l’arco degli anni ’50 eni acquisì sempre più importanza a livello na-

mento che rese meno conveniente lo sviluppo petrolifero della zona. L’interesse

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


zionale e internazionale. “La ricchezza dei giacimenti della Val Basento rafforza

vole dei prezzi. Tuttavia gli sforzi esplorativi del Paese aumentarono. Con lunghi

la presenza dell’azienda di Stato nel territorio lucano. I segni di questo benessere

lavori di prospezioni sismiche, le ricerche petrolifere in Basilicata si spostarono ai

divengono presto visibili: nuovi posti di lavoro, infrastrutture, strade, stazioni di

piedi della montagna di Viggiano, lungo il fianco destro della struttura Moliterno-

servizio, motel. La benzina Supercortemaggiore con il famoso “cane a sei zam-

Tramutola rilevata nel 1932 da Bonarelli.

pe” comincia a popolare la vita quotidiana dei lucani.” (Energia e Territorio, Cacciatizze)

Nel 1981 l’emergenza petrolifera insieme allo sviluppo tecnologico nelle tecniche

La forsennata corsa di Mattei e eni si arrestò nel 1962: il 27 ottobre Enrico Mattei

di ricerca e sviluppo dei giacimenti diedero inizio ad una nuova campagna eni

a bordo del suo aereo privato si schiantò a Bascapè (PV). La morte, più che acci-

al Nord, a Villafortuna (1981) nei pressi di Novara (si scopre un giacimento, che

dentale, apparse subito esito di un attentato. Le indagini, svolte dall’Aeronautica

produce 61.000 barili al giorno) e una nuova campagna a Sud, in Basilicata, dove

militare italiana, non diedero nessun esito. Nel 1997, il ritrovamento di nuovi re-

un consorzio di operatori scoprì il primo importante giacimento con il pozzo Co-

perti e la possibilità di analizzarli con nuove tecnologie, portò alla riapertura del

sta Molina 1 in Val d’Agri, che porterà in seguito dall’individuazione dei giacimenti

caso. L’esito delle indagini giudiziarie questa volta dimostrò che l’aereo venne

di Monte Alpi (1988) e Tempa Rossa (1989).

abbattuto da una bomba di 150 grammi di tritolo inserita dietro al cruscotto che si

Lo sviluppo dell’attività mineraria recente ebbe inizio a partire dal 1984 quan-

sarebbe attivata nella fase di atterraggio. Non vennero mai trovati i responsabili o i mandanti dell’attentato.

do, l’AGIP prima, FINA e LASMO poi, ottennero dal Ministero dell’Industria il permesso di ricerca e la concessione di coltivazione Costa Molina (conferita il

(La tragica morte di Enrico Mattei nella ricostruzione di Giovanni Minoli ne “La Storia siamo noi“.)

15/6/1984). Sempre nel 1984, le compagnie Società Petrolifera Italiana e la Fiat

L’attività di eni e AGIP continuò senza più la guida di Enrico Mattei.

Rimi ottennero il permesso di ricerca Monte Sirino.

Nel 1964 il regista Giuseppe Ferrara realizzò CH4 Lucania, un documentario

Fra il 1986 e il 1988 vennero individuati i giacimenti di Cadarosa 1 e Monte Alpi

col compito di descrivere la campagne petrolifere della Basilicata, rimasto nella

1, denominati successivamente anche come Trend 1 e Trend 2.

storia come uno dei capolavori del cinema documentario.

Monte Alpi 1, costituito da tre culminazioni principali (le strutture di Monte Enoc e

Gli anni ’70 da un lato videro l’enorme espansione dello stabilimento ANIC di

Cerro Falcone a Est e una struttura minore a Sud denominata Costa Molina), fu

Pisticci, dall’altro una profonda crisi energetica. Infatti nel 1973 scoppiò la guerra del Kippur che portò alla chiusura del canale di Suez, l’impossibilità di importare petrolio dalle colonie e dai partner esteri e quindi un enorme incremento del prezzo al barile. Quelli furono gli anni dell’austerità energetica, dello shock petrolifero, che convinsero il Governo italiano e l’Europa a riportare la ricerca di fonti energetiche in territori più sicuri. Fu così che si riaprirono in Italia le campagne petrolifere nel Nord Italia, col ritrovamento di giaci-

individuato grazie al pozzo Monte Alpi 1, profondo 3.060 metri, contenente olio di buona qualità (37° API), con una portata di circa 1.700 barili/giorno, equivalenti a 85.000 tonnellate annue di greggio, e 64.000 m3/g di metano. Alla scoperta partecipò anche la società britannica Enterprise. Gli anni ’90 furono caratterizzati dall’avvento del rilievo sismico tridimensionale, una tecnologia innovativa che permetteva un maggiore dettaglio della tettonica e stratigrafia complessa del sottosuolo. Ciò permise di ottenere risultati consistenti

menti (1973) a Cavone (MO) e a Malossa (BG), e nel Sud Italia dove, a partire dal

anche grazie alla joint-venture fra eni e Shell.

1975, l’AGIP ottenne permessi di ricerca che portarono alla scoperta in Val d’Agri

La fase di sviluppo dell’attività petrolifera in Basilicata portò al rilascio di conces-

del più grande giacimento petrolifero d’Europa continentale.

sioni di coltivazione, quali Grumento Nova (conferita dal Ministero dell’Industria

Gli anni ’80 si aprirono con una notevole turbolenza del mercato petrolifero. Dopo

con decreto del 9/10/1990), Caldarosa (conferita dal Ministero dell’Industria con

l’impennata del prezzo al barile fra il ’73 e il ’77, il petrolio subì un crollo note-

decreto del 15/7/1991), Volturino (conferita dal Ministero dell’Industria con decreto del 27/12/1993) e, nel 1996, per la prima lavorazione del petrolio, venne

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


costruito il Centro Olio di Viggiano, con una capacità di trattamento di 1.200 m3/g

B. capacità di trattamento gas pari a 2.700.000 Nm3/g (su 4 linee+1 esistente);

di olio 300.000 m3/giorno di gas. Grazie ad alcune importanti innovazioni tecno-

C. capacità di trattamento e reiniezione H2O di strato pari a 3.000 m3/g.

logiche e all’applicazione di procedure specifiche, la produzione di olio e gas

Il trattamento prevede:

aumentò in efficienza e vide una diminuzione del proprio impatto sul territorio. In-

1. la stabilizzazione dell’olio per poterlo stoccare e quindi inviare tramite oleodot-

fatti vennero sperimentati l’impiego di postazioni “multi-well” con le quali è possi-

to a Taranto;

bile ricavare fino a tre pozzi nella stessa postazione; l’utilizzo di teste di pozzo al

2. il condizionamento del gas a specifica SNAM;

di sotto del piano di campagna per la riduzione dell’impatto paesaggistico; l’uso

3. trattamento degli effluenti gassosi con recupero di zolfo.

e la rifunzionalizzazione di piste esistenti per l’ottimizzazione dei tracciati delle condotte con la riduzione del movimento terra, delle emissioni e degli scarichi. Al

Con il D.I. 15/6/99 venne in seguito inglobata la concessione Costa Molina nella

termine dell’attività di perforazione vennero previsti e attuati interventi di “riquali-

concessione Caldarosa. Nel 1999, nell’area della Val d’Agri, di pertinenza delle

ficazione ambientale e vegetativa, basati su lavori di inerbimento e ripiantuma-

concessioni Grumento Nova, Volturino e Caldarosa, esistevano 24 pozzi, perfo-

zione parziale delle aree”. Alla fine della vita produttiva dei pozzi, le postazioni

rati a partire da 20 postazioni.

dovranno essere “completamente ripristinate secondo le condizioni preesistenti,

All’inizio del nuovo millennio vi furono novità sul fronte petrolifero anche in

sulla base di studi sulla biodiversità locale.” (Energia e Territorio, Cacciatizze)

Abruzzo, nel canale di Otranto, dove la nave Agip Firenze produceva circa 10.000

Nel 1998, il 18 novembre, la Regione Basilicata e ENI S.P.A. firmarono un pro-

barili di olio al giorno estraendolo ad una profondità di 850 metri.

tocollo di intenti in cui ENI S.P.A. si impegnò a contribuire ai costi di realizzazione

Nel 2001 le concessioni presenti in Val d’Agri erano due: Grumento Nova, delle

di progetti per la compensazione ambientale e per la promozione dello sviluppo sostenibile; a sostenere gli oneri per la realizzazione di un sistema di monitoraggio ambientale e il suo sostentamento per i successivi primi 15 anni di attività; a far fronte alle spese per la creazione di un Osservatorio ambientale; a versare royalties relative alle quattro concessioni dell’area denominata Trend 1; e infine, a costituire, con la Regione Basilicata, una società energetica regionale.

società ENI S.p.a. e Enterprise Oil Italiana S.p.a. di km2 398,39 risultante dall’unificazione tra le concessioni di Grumento Nova, Caldarosa e la porzione sud orientale della concessione Volturino con scadenza fissata al 26 ottobre 2019 e la concessione Volturino, ridotta da 348,37 km2 a 261,76 km2. Il Centro Olio Monte Alpi ebbe una nuova denominazione: Centro Olio Val d’Agri (COVA). Il trattamento del petrolio che qui avveniva e avviene tuttora,

Fra il 1998 e il 1999 l’attività petrolifera italiana si intensificò ulteriormente con

consiste nella separazione di acqua e gas dal greggio; l’olio che deriva da questa

la perforazione di 39 pozzi nel 1998 e 17 pozzi nel 1999. La produzione italiana

prima fase viene misurato e depositato nei serbatoi e in seguito inviato alla raffi-

si attestò sui 130.000 barili di petrolio al giorno e a 17.5 miliardi di metri cubi di

neria di Taranto, mentre il gas viene immesso nella rete di distribuzione nazio-

gas.

nale. Nello stesso anno venne completato l’oleodotto (136 km di lunghezza) che

Sempre nel 1999, grazie al Decreto VIA n°3560 venne concessa la compatibilità

convoglia la produzione della Val D’Agri dal Centro Olio al deposito della raffi-

ambientale per l’ampliamento dell’esistente Centro Olio Monte Alpi (denomi-

neria eni di Taranto, che venne denominato oleodotto Val d’Agri.

nato, a seguito dell’ampliamento, Centro Olio Val d’Agri) per consentire il trat-

Nel 2002 entrò in esercizio la seconda linea di produzione del COVA e nel 2004

tamento, in un unico centro, degli idrocarburi provenienti dalle Concessioni di

la terza linea.

Costa Molina, Caldarosa, Grumento Nova e Volturino.

Nuovi protagonisti consolidarono la propria presenza sul territorio lucano con la

Lo schema di sviluppo ipotizzato prevede la seguente configurazione: A. capacità di trattamento olio pari a 13.200 m3/g (su 4 linee + 1 esistente);

cessione, nel 2003, del 29% della titolarità della concessione Grumento Nova alla Società SHELL ITALIA E&P- S.p.A. da parte della società ENTERPRISE

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


OIL ITALIANA - S.p.A.

con la Prima Fermata Generale avvenuta dal 19 maggio e il 9 giugno 2011 del

Il restante 71% della concessione Grumento Nova nel 2005 venne accorpata alla

COVA. In questi 19 giorni si è proceduto alla ricertificazione decennale delle

concessione denominata Volturino, dando origine alla concessione Val d’Agri

apparecchiature a pressione presenti nello stabilimento. Il “Progetto di Ammo-

(intestata alle società ENI - S.p.A. e SHELL ITALIA E&P-S.p.A. con quote ri-

dernamento è focalizzato su interventi di manutenzione straordinaria e miglio-

spettivamente del 66% e 34% e con scadenza al 26 ottobre 2019).

ramento della funzionalità impiantistica e della flessibilità operativa, mediante

Nel 2006, a seguito del sensibile aumento delle estrazioni, aumentò anche la

l’adozione delle Migliori Tecnologie Disponibili (MTD) per un’ulteriore ottimiz-

produzione d’acqua. E’ stato così realizzato un secondo pozzo per la reiniezione

zazione dell’efficienza ambientale dello stabilimento in termini di rumore, emis-

per le acque di produzione. Allo stesso modo nel 2008 il pozzo Ma 9 Or è stato

sioni in atmosfera, emissioni odorigene, scarichi reflui.”

riadattato per la reiniezione delle acque di produzione separate al Centro Olio.

Il Report annuale 2011 sulle attività del 2010, prodotto dal Direzione Generale

A seguito dell’accordo sottoscritto nel 1998 fra Eni e Regione, nel 2007, accanto

per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Dipartimento per l’energia del Mini-

ad operazioni di monitoraggio e assessment del territorio, fu inaugurata la sede lucana della Fondazione eni Enrico Mattei (l’istituto di ricerca non profit sullo sviluppo sostenibile creato da eni nel 1989) nel territorio di Viggiano. Inoltre fu autorizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico l’esercizio definitivo del Cen-

stero dello Sviluppo Economico, riassume la produttività in questi termini: “Nell’anno 2010 la produzione di gas in Italia è stata sostanzialmente stabile (+0,4%) mentre si è incrementata per l’olio attestandosi su +13% rispetto all’anno precedente, ma confrontando i dati con la produzione al 31 dicembre dell’anno

tro Olio.

2008, si registra un decremento di circa il 12% per il gas e di circa il 3% per l’olio.“

L’attività di perforazione assunse un ulteriore accelerazione nel 2009, quando

Per capirne la portata di seguito sono riportate le quantità specifiche per gas e

vennero perforati ulteriori 39 pozzi. Inoltre, grazie all’avvento di nuove tecniche innovative, migliorò l’efficienza e la produttività dei pozzi vecchi e nuovi. Le nuove postazioni disponibili alla perforazione furono sottoposte agli stretti vincoli ambientali, a seguito della costituzione l’8 dicembre 2007, grazie a un Decreto del Presidente della Repubblica, del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano-Val d’Agri-Lagonegrese. Lo stato dei pozzi era il seguente: oltre ai pozzi già allacciati di Monte Alpi e Monte Enoc, nel settembre 2009 furono allacciati tre pozzi dell’area di Cerro Falcone: Agri 1, Cerro Falcone 6 e Cerro falcone 9. Vi erano poi 8 pozzi perforati in attesa dell’allacciamento al Centro Olio Val d’Agri. Ciò permise di raggiungere livelli di produzione di circa 78.000 bopd e 3.000.000

olio. La produzione di gas nel 2010 è stata di 7,94 miliardi Sm³. Un buon risultato conseguito grazie al progressivo esaurimento dei vecchi giacimenti nazionali in fase di coltivazione avanzata, sostituiti dai nuovi e più efficienti giacimenti del campo di gas Annamaria (piattaforme continentali fra Italia e Croazia frutto dello sfruttamento congiunto grazie ad una joint venture). La produzione di gas dell’impianto è pari a circa 0,8 MSm3. La produzione di petrolio si attesta sulle 5,08 milioni di tonnellate. L’82% circa della produzione nazionale proviene dalla terraferma dai campi della regione Basilicata e della Sicilia, mentre il contributo delle attività ubicate in mare è di circa

Sm3/giorno di gas.

il 14%. Inoltre, le estrazioni nella regione lucana potranno essere incrementate

Gli avvenimenti recenti e le previsioni future

estrazione avrà esito positivo.

Il progetto di ammodernamento del COVA, da realizzarsi in 10 mesi, da Feb-

Le previsioni per il futuro parlano di riserve di gas utilizzabili per altri 13 anni e

braio 2011 a Dicembre 2011, ha portato ad una serie di interventi per la manuten-

si attestano intorno a 92 miliardi di Sm3. Per la produzione d’olio si prevedono

zione e miglioramento dell’efficienza dell’impianto. Questo processo, realizzabile

168 milioni di tonnellate. Le maggiori riserve si trovano in terraferma per lo più

nella sua parte sostanziale solo in assenza di produzione, si è concretizzato

nel Sud d’Italia.

di un ulteriore 13% se l’iter autorizzativo per la realizzazione di nuovi progetti di

FOCUS PETROLIO / CENNI STORICI


Tappa2

Dopo l’immersione nella storia del petrolio, la visita prosegue verso la sorgente

Descrizione orario durata km

pressi del noto acquapark Val d’Agri. L’area è opporunamente segnalata con i

Palazzo Terzella Affioramenti naturali

9.30 - 9.40

10’

landmark che attirano l’attenzione dei visitatori.

Visita affioramenti naturali

9.40 - 10.10

30’

e la piscina, entrambe caratterizzate dagli affioramenti naturali di idrocarburi, nei

4

Le aree verdi delimitano il percorso calpestabile per la sosta e l’attraversamento del fruitore e funzionano anche come didascalia di ciò che si sta visitando. Esse sono il risultato di una colorazione dell’asfalto e, insieme ai landmark, caratterizzano l’area.

Visualizzazione location Tappa 2 - Il Belvedere di Viggiano allestito con ENIthingElse

72

enerAGR a


Tappa 3

La terza tappa è il Centro Olio eni, nella zona industriale di Viggiano.

Descrizione orario durata km

attirra l’attenzione dei visitatori.

Tramutola-Centro Oli Val d’Agri

10.10 – 10.30 20’

Il gruppo, prima di entrare nel Centro per effettuare la visita degli impianti, si

visita cubotto (idrocarburi)

10.30 – 11.00 30’

visita Centro Oli Val d’Agri (COVA)

11.00 – 11.30 30’

Il landmark posizionato al centro dell’area antistante all’ingresso del Centro olio 17

ferma nel cubotto per documentarsi sul petrolio, sulle sue caratteristiche, ecc. ed avere quindi un’infarinatura generale prima di effettuare la visita in cui assisterà a parti del processo di lavorazione della risorsa. Alcune poltrone, realizzate utilizzando barili di petrolio ormai vecchi per assolvere alla loro originale funzione, sono disposti intorno al cubotto e al landmark, in modo che i visitatori che per primi hanno ultimato la fruizione del cubotto possano aspettare il resto del gruppo seduti e osservando il panorama, chiacchierando. La visita all’interno del Centro deve avvenire sempre a bordo del pulmino per questioni di sicurezza. La visita del centro avrà quindi una durata standard e i visitatori all’uscita potranno avviarsi immediatamente verso la tappa successiva. Tutto intorno al cubotto sono presenti oggetti di arredo urbano con “vocazione” ecologica, ossia realizzati utilizzando tecnologie ad alta efficienza energetica o funzionanti mediante energia alternativa.

Visualizzazione location Tappa 3 - Il cubotto posizionato davanti al Centro Olio Val d’Agri (COVA)

73


Tappa 4

eni e con la quale si intende educare all’energia e alle nuove tecnologie ad essa

Descrizione orario durata km

All’esterno, nella parte retrostante all’ingresso, sono posizionati gli empiria

Centro Oli Val d’Agri Centro Educazione Ambientale

11.30 – 12.00 30’

dedicati alla biomassa, i Biomax.

visita Centro Educazione Ambientale (biomassa)

12.00 – 12.30 30’

collegate.

24

Inoltre, in una stanza dedicata, vi è la caldaia a cippato, la fonte del riscaldameno dell’edificio. L’ambiente è molto suggestivo per la sua bellezza naturalistica. A volte è possibile osservare gruppi di bovini che pascolano. Inoltre, qualche chilomentro più

La quarta tappa è Cacciatizze, nel cuore della montagna di Calvello, comune caratterizzato da interventi di recupero sostenibili con impianti a biomassa. Il viaggio si apre con la visita al Centro Educazione Ambientale, dove si apprendono i concetti chiave dell’energia a biomassa sia dall’allestimento permanente che dall’aula didattica dotata di strumenti interattivi per laboratori ludico-didattici destinati ai ragazzi.

in là, sulla stessa strada, è possibile visitare il parco botanico attiguo alla “Locanda del parco”. In realtà a tuttora è un piccolo spiazzo con alcune tipologie di alberi e relativa didascalia, ma sarebbe possibile recuperare e arrichire l’area al fine di creare uno spazio dedicato alle specie autoctone, spiegandone potenzialità da punto di vista della biomassa (capacità di riproduzione della pianta, potere calorifico, proprietà meccaniche del legno, ecc.).

Il portale di ingresso del Centro didattico riporta l’immagine coordinata del tour e le informazioni sul recupero dell’edificio. Infatti il 21 novembre 2009 è stato inaugurato questo centro con una mostra su “Energia e Territorio”, a cura di

Visualizzazione location Tappa 4 - Il Centro Didattico di Cacciatizze con gli Empiria Biomax

74

enerAGR a


Calvello 9 8

1.

Centro Didattico

2.

Parco Via Roma

3.

Municipio

4.

Arco

5.

Chiesa S.Giovanni B.

6.

Chiesa S. Francesco

7.

Chiesa S. Giuseppe

8.

Stele

9.

Chiesa SS. TrinitĂ

7

10

11

6

3

4

Via Roma

2

5

Corso

12

ldi

Gariba

Via C

apita

13 Via Calvello Marsicovetere

15 no P

P

orce

llini

Viale A

14

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ro

P

10. Castello

16

i laterra

fiume d

11. Chiesa S. Nicola

spogliatoi

12. Chiesa purgatorio 13. Ponte Vecchio

Ostello

14. Chiesa S.Antuono 15. Chiesa S. Maria del Plano 16. Palacamastra SP

co

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Mappadei deiluoghi luoghididiinteresse interesseturistico-culturale turistico-culturaledidiViggiano. Calvello. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco Mappa

75


La mostra permanente non è altro che lo stesso allestimento realizzato per l’interno dei cubotti, però adattato a una preesistenza. Strutture simili a installazioni di Alexander Calder espongono le specie legnose e danno informazioni rispetto alle loro caratteristiche. La sala attigua, dotata di stumenti interattivi, grazie alle sedute leggere e adattabili a varie altezze, può accogliere riunioni, proiezioni, performance in piccola scala (per esempio attori che inscenano delle storie per spiegare i concetti energetici ai più piccoli, denominate “Racconti intorno al camino”). L’allestimento è tutto realizzato con materiali naturali, nel rispetto dello “spirito del luogo”. Quindi le pareti espositive sono realizzate col sistema Monavisa, il soffitto è in legno, le luci sono caratterizzate da tecnologia a LED a basso consumo. Gli arredi,

Visualizzazione location Tappa 4 - Portale d’ingresso del Centro Didattico di Cacciatizze dedicato alla biomassa

creati dagli artigiani locali su disegno del progettista, sono in legno di faggio e dipinti con vernici naturali. Tutto quindi, dalla realizzazione degli allestimenti, alla spiegazione sul campo dell’energia a biomassa, ecc. parte da un’attenta analisi del luogo. La ricchezza di boschi di faggio di Calvello, la presenza sul territorio di artigiani del legno, un’attenzione particolare delle autorità locali per le energie alternative e per il rispetto dell’ambiente, il recupero di edifici esistenti invece della realizzazione di strutture ex novo. Tutto fa parte di un discorso più grande, un pensiero lungimirante, mirato alla conservazione ambientale, alla creazione di nuovi posti di lavoro, alla valorizzazione locale, alla creazione di quel milieu che renderà attrattivo il paese. Visualizzazione location Tappa 4 - L’allestimento dedicato alla biomassa realizzato con lo stesso metodo dei cubotti, adattato a una preesistenza

76

enerAGR a


Visualizzazione location Tappa 4 - L’aula didattica con le sedute regolabili e la lavagna LIM

77


6. Parete interattiva con LIM per lezioni frontali e giochi didattici

6

aula didattica

area cubotto

1

5

WC

WC

WC

2

4 3

Visualizzazione location Tappa 4 - Planimetria generale del Centro didatiico

78

enerAGR a


Esempio di disposizione posti a sedere per la lezione didattica “racconti attorno al camino”

Prospetto parete lavagna LIM

LEGENDA Modellino centrale termoelettrica a biomassa

1

TV plasma LCD o touchscreen e PC

3

Base di appoggio per modello

1

Segnaletica

1

Lavagna LIM - Riproduzione manifesti didattica energia

1

Scultura sospesa in essenze

4

Visualizzazione location Tappa 4 - Planimetria con secondo layout per l’aula didattica, prospetto della parete LIM

79


Tappa 5 Descrizione orario durata km Centro Educazione Ambientale Calvello centro

12.30 – 12.40 10’

visita Calvello centro

12.40 – 13.00 20’

8

La visita prosegue nel centro storico di Calvello. Vicino al municipio, sfruttando una piccola area belvedere, si è realizzato un parchetto che ospita dinamo-gioco e landmark.

Visualizzazione location Tappa 5 - Le dinamo-gioco nel centro storico di Calvello

80

enerAGRIa


Tappa 6

Sempre a Calvello, ma più in periferia, si trova il Pala Camastra, il centro spor-

Descrizione orario durata km

toi oltre ad un sistema di teleriscaldamento che dovrebbe interessare le case

visita Palacamastra di Calvello

popolari attigue e la futura casa famiglia, ex-carcere, ancora in fase di recupero

tivo del paese. Qui è stato realizzato un impianto a pellet che scalda gli spoglia13.00 – 13.20 20’

funzionale. Nelle vicinanze del centro sportivo, un largo marciapiede dotato di aiuole si rivela un buon luogo per posizionare i Biomax. In questo modo, anche grazie ai landmark, si sottolinea la presenza del sistema che il tour enerAGRIa vuole portare alla luce, e allo stesso tempo si crea una piazzola ludica che serva a sfruttare e rivitalizzare la “camminata”.

Visualizzazione location Tappa 6 - Aiuola allestita con gli empiria Biomax vicino al Pala Camastra di Calvello

81


Tappa 7

La settima tappa è il Centro di Viggiano.

Descrizione orario durata km

ritorio numerosi luoghi di interesse da visitare.

Palacamastra di Calvello Viggiano centro

13.20 – 13.55 35’

Il centro storico si raccoglie intorno al Santuario della Madonna di Viggiano, dove

Pranzo all’Hotel Arpa di Viggiano o a sacco nell’area dinamo-gioco Piazza Giuseppe Verdi

13.55 – 14.25 30’

Viggiano

14.25 – 14.45 20’

Il paese, come mostrato nella mappa della pagina successiva, conta sul suo ter-

25

si trova anche il Municipio e una splendida piazzetta-belvedere, da cui è possibile ammirare tutto il parco enerAGRIa, con i suoi comuni e i parchi (Centro oli, fotovoltaico, eolico), il lago e la diga. Il Belvedere è allestito con poltrone/panchine realizzate con i barili di petrolio

Visualizzazione location Tappa 7 - Il Belvedere di Viggiano allestito con ENIthingElse

82

enerAGRIa


1.

Villa San Felice

2.

Convento francescano

SP11

Viggiano 11

Sant’Antonio 3.

Belvedere

4.

Santuario Madonna

5.

Municipio

6.

Chiesa S. Sebastiano

7.

S. Rocco

8.

Monumento ai caduti

9.

Parco Giuseppe Verdi

10. Parco giochi 11.

9

Belvedere Stop pullman

Via Vitto rio Ema nuel e III

di Viggiano

10 12

8 7

12. Castello Feudale

5

6

4

SP11

3

SP11

2

1

SS5

98

SP11

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Viggiano. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

83


dismessi e delle postazioni “fotografiche”, ossia delle postazioni costituiti da barili

è l’area più frequentata del paese.

di petrolio forati in modo da ricavare l’inquadratura migliore per poter realizzare

Qui, nella piazzetta dedicata a Giuseppe Verdi è collocato il punto di raccolta dei

delle fotografie panoramiche “da cartolina” e sulla cui superficie e possibile ripor-

visitatori di enerAGRIa. Nella parte frontale della piazza, più adiacente alla stra-

tare delle informazioni su Viggiano e enerAGRIa.

da principale, è disposto il landmark. Alle giostre del parco giochi restrostante,

Questo allestimento riporta alla mente il legame storico di Viggiano con il petro-

si aggiungono le dinamo-gioco.

lio e vuole richiamare l’attenzione sulla possibile convivenza fra arte, natura e

Da qui si ripartirà alla volta della tappa 8.

attività industriali. La seconda area all’interno di Viggiano, dove si colloca l’altra parte dell’intervento,

Visualizzazione location Tappa 7 - Il parco giochi della Piazza Giuseppe Verdi di Viggiano allestito con le dinamo gioco

84

enerAGRIa


Tappa 8

Da Viggiano si arriva al Parco fotovoltaico.

Descrizione orario durata km

mini. Da quest’area è ben visibile il paese sul suo colle, ricordando l’appartenenza

Viggiano - Parco fotovoltaico

14.45 – 14.55 10’

del parco al territorio viggianese.

cubotto (fotovoltaico)

14.55 – 15.25 30’

Scesi dal pulmino, sotto una pensilina anch’essa realizzata con pannelli foto-

parco fotovoltaico Viggiano 5

15.25 – 15.40 15’

voltaici, si ci sposta verso il cubotto, stavolta dedicato all’energia solare.

L’ampio spiazzo davanti al Parco accoglie i visitatori e facilita le manovre dei pul8

Alcuni altri minuti vengono lasciati ai visitatori per avvicinarsi alle reti del parco e osservare da vicino i grandi pannelli fotovoltaici.

Visualizzazione location Tappa 8 - Il cubotto posizionato davanti al Parco fotovoltaico

85


Tappa 9-10-11

Si tratta, come già detto, di un tavolo solar cooking: l’energia ricavata dai pannelli fotovoltaici viene utilizzata per alimentare il fornello per riscaldare e

Descrizione orario durata km Parco fotovoltaico -La Grande Quercia 15.40 - 15.45

5’

3

Parco fotovoltaico - La Masseria Crisci 15.40 - 15.50

10’

6

Parco fotovoltaico - La Romantica

15.40 - 15.50

10’

6,5

sosta nell’area “lamerenda” scelta

15.50 - 17

1:10’

cucinare i cibi e un frigorifero per refrigerare le bevande. Le zone di sosta possono essere fruite anche durante la sera, grazie agli apparecchi illuminanti a batterie solari di cui è attrezzato. Le aree di sosta sono sempre in vicinanza di ristoranti e bar: l’area La Quercia è vicino al Bar La Grande Quercia; La Romantica fa parte dell’area all’aperto dell’omonimo ristorante; La Masseria Crisci ospita l’ingresso per l’area di sosta. L’idea è quella che bar e ristoranti siano gemellati al parco fornendo, per e-

Le tappe 9, 10 e 11 sono pensate per una sosta di riposo per i visitatori del parco. sempio, prodotti tipici, bibite e assistenza a coloro che decidano di usufruire de Sono una l’alternativa all’altra e funzionano come fossero degli Autogrill: qualora Lamerenda, e ospitare nei loro ristoranti coloro invece che deciderano mangiare un’area di sosta sia piena, è possibile fermarsi nell’altra.

al tavolo. In questo modo si potenzierebbe anche la pubblicizzazione dei pro-

Le aree di sosta sono degli spiazzi sulle rive del lago, con gli alberi a far ombra dotti locali. Queste strutture ricettive, opportunamente supportate, potrebbero sul perimetro, attrezzate con un’entità di Empiria: Lamerenda.

inoltre occuparsi della manutezione di queste aree e de Lamerenda.

Visualizzazione location Tappa 9, 10, 11 - Lamerenda inserita in una delle aree di sosta

86

enerAGR a


Tappa 12

Il Parco eolico si trova sulle colline più alte a Nord di Montemurro.

Descrizione orario durata km

gio. In un’ampio spiazzo, nella contrada San Vito e La Rossa, si trova il cubotto

La Grande Quercia - parco eolico

17.00 - 17.30

30’

17

dedicato all’energia eolica. Tutto intorno al cubotto gli Alberi del Vento fanno

La Masseria Crisci - parco eolico

17.00 - 17.20

20’

14

La Romantica - parco eolico

17.00 - 17.15

15’

11

L’area si presenta dominata da immensi campi coltivati a “pale eoliche” e forag-

cubotto (eolico) ed empiria alberovento 17.30 - 18.15

45’

risuonare melodie generate dal vento e sullo sfondo svettano le vere pale eoliche. Percorrendo le stradine sterrate a piedi è possibile avvicinarsi agli aerogeneratori, ma sempre con la supervisione delle guide del parco.

Visualizzazione location Tappa 12 - Il cubotto e gli alberi del vento posizionati davanti al Parco eolico

87


V o co an li gi eo ig co r Pa

Montemurro 1.

San Sebastiano

2.

Palazzo Delfina

3.

Largo S.Antonio

4.

Chiesa Madre

5.

Palazzo Robilotta

6.

Palazzo Parisi

7.

Municipio

8.

Casa Sinisgalli

9.

Palazzo Robilotta

SP

A

gr

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la

Belvedere Santa Maria Assunta

4 3

Parco Giochi 10. Palazzo Marra

2

11. Casa Padula

1

12. Casa Ragona 13. Piazza V Novembre

6

8

14. San Rocco

7

12

5

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11

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13

14

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Montemurro. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

88

enerAGRIa


Tappa 13 (tappa conclusiva del primo giorno di visita tour completo enerAGRIa)

Nonostante Montemurro sia stato devastato da ben tre terremoti, il suo territorio

Descrizione orario durata km

Come la bellissima piazza con il convento di Sant’Antonio o la chiesa di San

parco eolico - Montemurro

18.15 - 18.30

15’

Rocco in fondo al paese. La zona ricostruita di recente, come la piazza del muni-

visita Montemurro

18.30 - 19.00

30’

Montemurro - Hotel Park Grumentum

19.00 - 19.25

25’

- - fine del primo giorno di visita - cena e pernottamento 13:35’

10

è ricco di palazzi, chiese e monumenti che meritano una visita.

cipio e la piazza IV Novembre dove sorge il monumento ai caduti, sono le zone 15

più vissute dai montemurresi. Si è deciso quindi di collocare le dinamo-gioco nella piazza IV Novembre, dove vi è anche un belvedere sulla valle da una parte e sulle pale eoliche dall’altro.

Visualizzazione location Tappa 13 - Piazza IV novembre di Montemurro allestita con le dinamo gioco

89


Tappa 14

Partendo da Montemurro, lungo la Strada Statale 598 verso Taranto,

Descrizione orario durata km

E’ da questo punto che inizia la scoperta del funzionamento delle centrali

Hotel Park Grumentum Diga del Lago Pertusillo

9.00 - 9.10

10’

idroelettriche. La guida del parco spiega brevemente ai visitatori che dal pulmi-

visita Diga del Lago Pertusillo

9.10 - 9.20

10’

al’improvviso si apre il panorama sull’imponente diga del Lago Pertusillo.

9

no osservano la diga, il suo funzionamento e il suo scopo legato alla produzione dell’energia, ma anche all’irrigazione, alla pesca, ecc.

Fotografia Tappa 14 - Veduta della diga del Lago Pertusillo nel territorio di Spinoso

90

enerAGR a


Tappa 15

Una volta superata la diga si arriva alla Centrale idroelettrica nel territorio di

Descrizione orario durata km

montagne di Gallicchio, in cui l’acqua compie il salto necessario a produrre e-

Diga del Lago Pertusillo Centrale Idroelettrica Agri

9.20 - 9.30

10’

nergia elettrica. Più a valle, sotto la strada, si intravede la Centrale idroelettrica

cubotto (idroelettrico)

9.30 - 10.00

30’

visita Centrale Idroelettrica Agri

10.00 - 10.30

30’

Gallicchio. Dalla strada è possibile vedere il grande tubo, proveniente dalle

15

fra la macchia mediterranea. Sul piazzale antistante l’hotel Apogeo è sistemato il cubotto dedicato all’energia idroelettrica.

Visualizzazione location Tappa 15 - Il cubotto posizionato davanti alla Centrale idroelettrica

91


Tappa 16

Passando sopra la diga, si raggiunge Spinoso, con una prima sosta nell’area

Descrizione orario durata km

Sui prati dell’area picnic è possibile riposarsi oppure sedersi ai tavoli del bar a

Centrale Idroelettrica Agri Spinoso area picnic

10.30 - 10.50

20’

sosta (merenda), empiria: coclea

10.50 - 11.50

1:00’

è possibile esperire come l’acqua può produrre energia.

picnic sulle rive del lago Pertusillo.

22

prendersi un caffè. Sulle rive sono posizionati gli empiria coclea, grazia ai quali

Visualizzazione location Tappa 16 - Le coclea posizionate nell’area picnic di Spinoso

92

enerAGR a


Area

11

P ic -

S p i noso

N ic S tr a d

7

a a e x tr comu n a le

6

1.

San Rocco

2.

Santa Maria dei Termini

3.

Monumento ai caduti

4.

Municipio

5.

San Michele

6.

Chiesa Madre Santa

SS598 D ig a il lo P e rt u s

Maria Assunta 8 5

7.

Santa Maria Novi Velia

8.

Palazzo Ranone

9.

Palazzo Storico

10. Piazza Plebiscito 10

Belvedere

9

11. Area picnic

4

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1

3 SP

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San

Roc

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2

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Spinoso. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

93


Tappa 17

Spinoso è il paese che più di tutti viene associato al lago Pertusillo e la sua economia è basata proprio sul turismo legato ad esso.

Descrizione orario durata km

Dalla sua piazza principale, dal meraviglioso belvedere, è possibile ammirare la

Spinoso area picnic - Spinoso centro

11.50 - 11.55

5’

valle e il lago. La piazza è caratterizzata dalla presenza del Palazzo Vecchio.

visita Spinoso centro

11.55 - 12.55

1:00’

2

Ed è prorpio fra il belvedere e la piazza che insiste l’intervento delle dinamogioco e del landmark, ponendosi come cerniera tra storia, cultura e energia.

Visualizzazione location Tappa 17 - Il Belvedere di Spinoso allestito con le dinamo gioco e le sedute ENIthingElse

94

enerAGRIa


Visualizzazione location Tappa 17 - Il Belvedere di Spinoso allestito con le dinamo gioco e le sedute ENIthingElse

95


8 59 o SS ian gg Vi

G si r u to m ar e ch n eo t u lo m gi co

2

3 SP

4

5

25

1

P 6 7

Grumento

8 9

le di S apo Strada comu na

10

nara

11 12

1.

Castello Giliberti

2.

Sant’Antonio Martire

3.

Chiesa SS Rosario

4.

Bevedere + Municipio

5.

Museo Ecclesiale

6.

Scuderie Castello

13

Sanseverino 7.

parcheggio auto

8.

San Giuseppe

9.

Chiesa Santinfantino

14

10. Madonna della Clemenza 11. Belvedere 12. Parco giochi 13. Grumentum 14. Museo archeologico

Mappa dei luoghi di interesse turistico-culturale di Grumento Nova. Evidenziate con un rettangolo arancione vi sono i luoghi in cui sono allestitie le dinamo gioco

96

enerAGRIa


Tappa 18

Il tour energetico si arricchisce di suggestioni grazie alla visita al sito archeologico di Grumentum, dove è possibile ammirare i resti dell’antica città lucana e

Descrizione orario durata km

l’anfiteatro. Come interventi plug-in sul sito è possibile vedere i barili di petrolio

Spinoso centro Hotel Park Grumentum

12.55 - 13.15

20’

14

nella loro veste di postazioni per inquadrature fotografiche e come totem infor-

Spinoso centro Area picnic La Grande Quercia

12.55 - 13.15

20’

14

pranzo all’Hotel Park Grumentum o a La Grande Quercia

13.15 - 14.15

1:00’

H. Park Grumentum Parco Archeologico Grumentum

14.15 - 14.30

15’

9

La Grande Quercia Parco Archeologico Grumentum

14.15 - 14.30

15’

9

visita Parco Archeologico Grumentum 14.30 - 16.00

1:30’

visita Museo Archeologico Nazionale Grumentum

1:00’

16.00 - 17.00

mativi. In taluni casi sarà per esempio possibile allestire delle mostre sul “re-use design” utilizzando i barili come espositori e creando un collegamento ideale fra passato e presente, fra le usanze di riuso antiche (come l’uso delle antiche fondazioni e materiali per costruire i nuovi edifici) e quelle odierne.

Visualizzazione location Tappa 18 - Il Parco archeologico di Grumentum allestito con ENIthingElse

97


La fondazione del Museo Archeologico Nazionale dell’alta Val d’Agri fu voluta da Dinu Adamesteanu, primo Soprintendente della Basilicata. Costruito a partire dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, il primo nucleo del Museo è stato inaugurato il 15 dicembre 1995, al quale si aggiungeranno altri due corpi espositivi provvisti di deposito entro il 2012. Le esposizioni del Museo possono essere lette secondo un percorso tematico (insediamenti: protostoria, età romana; necropoli: età arcaica, classica, lucana, romana; culto: età lucana, romana e medievale) o per ambiti cronologici: a) Protostorico, b) età arcaica, classica ed ellenistica; c) età romana e medievale. La proposta è far diventare il museo anche un centro meeting e convegni per specialisti e non, dove è possibile attuare un ulteriore approfondimento non solo sulla storia, l’arte e la cultura del luogo, ma anche sulla storia dell’energia dalla preistoria ai nostri giorni, secondo un excursus filologico studiato da

esposizione storia del petrolio

intro mostra bookshop intro mostra area tavoli caffè

collezione attuale archeologica

caffè ticket

Planimetria location Tappa 18 - Il Museo archeologico di Grumentum allestito con proposta di riorganizzazione degli spazi, piano terra

98

enerAGRIa


archeologi e storici dell’energia. In vista dell’allargamento dello spazio espositivo si propone di riorganizzare il museo secondo le planimetrie presentate in queste pagine: il nucleo centrale dell’edificio presenta al piano seminterrato una sala meeting attrezzata con una piccola zona buffet e una biblioteca specializzata nel settore energia, mentre il piano terra accoglie la biglietteria, il bookshop, una caffetteria con la possibilità di sedersi ai tavoli sistemati lungo le grandi vetrate che si affacciano sull’area meeting. Le due ali aggiuntive costituite da due piani collegati fra loro e al corpo dell’edificio centrale e oggi ancora in costruzione, ospitano le collezioni. Quest’ultime sono di due tipi: la prima ospita i reperti già presenti nel museo e quelli che verranno rinvenuti durante gli scavi, l’altra ala ospita invece la collezione dedicata alla storia dell’energia. Naturalmente l’estetica del luogo rispecchia l’immagine co-

esposizione storia del petrolio

ordinata del parco enerAGRIa.

zona buffet

collezione attuale archeologica atrio

biblioteca specializzata dell’energia

wc

sala meeting

Planimetria location Tappa 18 - Il Museo archeologico di Grumentum allestito con proposta di riorganizzazione degli spazi, piano seminterrato

99


Tappa 19

Una visita merita anche Grumento Nova, con i suoi palazzi, le chiese, il belve-

Descrizione orario durata km

Ed è proprio nelle scuderie del Castello che si conclude il tour di enerAGRIa,

Grumentum - Grumento Nova

17.00 - 17.10

10’

nella sala che già oggi ospita eventi e mostre temporanee.

visita Grumento Nova

17.10 - 18.10

1:00’

Una mostra dedicata agli artisti locali o all’arte realizzata con materiali di riuso

Castello Sanseverino

18.10 - 19.00

50’

o la presentazione di un libro sull’energia o semplicemente un buffet sembra

Castello Sanseverino Parcheggio Tramutola

19.00 - 19.20

20’

dere sul Lago Pertusillo e il Castello dei Sanseverino. 6

13

essere il migliore dei modi di salutare i visitatori.

Visualizzazione location Tappa 19 - Le scuderie del Castello dei Sanseverino di Grumento Nova

100

enerAGRIa


Le tappe il tour ridotto

Al contrario di quel che avviene per il tour completo, il tour ridotto ha una durata di un solo giorno e tocca solo le tappe connesse più direttamente con l’energia, escludendo le visite ai paesi. Esso permette di fruire i cubotti; le empiria, ad eccezione delle dinamo-gioco. Le visite a Palazzo Terzella di Tramutola, al Centro didattico di Cacciatizze e al Parco archeologico con relativo museo di Grumentum sono temporalmente limitate. Sarà quindi compito della guida dare in una mezzora una spiegazione esauriente rimandando, per esempio, ad al sito internet di enerAGRIa, magari provvisto di aree e-learning, per approfondimenti su tutti gli argomenti energetici e storici. Tuttavia, nonostante le tempistiche brevi, nel tour ridotto sarà possibile visitare tutte le centrali: la caldaia a pellet di Cacciatizze, il COVA e il parco fotovoltaico Viggiano 5, il parco eolico di Montemurro, la Diga del Pertusillo, la centrale elettrica di Gallicchio. Il tutto, così come nel tour completo, si concluderà a Grumentum perchè capire come le fonti di energia si sono sviluppate finora può aiutare a capire come si evolveranno in futuro.

Tappa 1

Tappa 3

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Parcheggio - Palazzo Terzella

8.45 - 9.00

15’

Visita Palazzo Terzella (storia petrolio)

9.00 - 9.30

30’

1

Tramutola-Centro Oli Val d’Agri

9.30 – 9.50

20’

visita cubotto (idrocarburi)

9.50 – 10.20

30’

visita Centro Oli Val d’Agri (COVA)

10.20 – 10.50 30’

17

Tappa 4

Tappa 8

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Centro Oli Val d’Agri Centro Educazione Ambientale

10.50 – 11.20 30’

Calvello - Parco fotovoltaico

11.50 - 12.20

30’

visita Centro Educazione Ambientale (biomassa)

cubotto (fotovoltaico)

12.20 - 12.50

30’

11.20 – 11.50 30’

parco fotovoltaico Viggiano 5

12.50 - 13.05

15’

24

24

101


Tappa 9-10-11

Tappa 12

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

Parco fotovoltaico La Grande Quercia (lamerenda)

13.05 - 13.10

5’

3

La Grande Quercia – parco eolico

Parco fotovoltaico Hotel Park Grumentum

13.05 – 13.10 5’

Parco fotovoltaico La Masseria Crisci (lamerenda)

13.05 – 13.15 10’

14:25 – 14.55 30’

17

Hotel Park Grumentum – parco eolico 14:25 – 14.55 30’

17

3

La Masseria Crisci – parco eolico

14:25 – 14.45 20’

14

La Romantica – parco eolico

14:25 – 14.40 15’

11

6

cubotto (eolico) ed empiria alberovento

Tappa 14

Tappa 15

Descrizione orario durata km

Descrizione orario durata km

parco eolico - Diga del Lago Pertusillo 15.40 - 15.55

15’

visita Diga del Lago Pertusillo

10’

Diga del Lago Pertusillo Centrale Idroelettrica Agri

16.05 - 16.15

10’

cubotto (idroelettrico)

16.15 - 16.45

30’

visita Centrale Idroelettrica Agri

17.15 17.45

30’

15.55 - 16.05

10

Tappa 18 Descrizione orario durata km Centrale Idro. Agri Parco Archeologico Grumentum

17.45 - 18.30

45’

visita Parco Archeologico Grumentum 18.30- 19.00

30’

visita Museo Archeologico Nazionale Grumentum

45’

Conferenza / Buffet finale

102

14.55 – 15.40

enerAGRIa

19.00 - 19.45

32

15


n e

A r e

Ia R G 7 eolico

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia

S P2 3

Grumento Nova Area industriale

1 petrolio 3 fotovoltaico

9

Campania

diga

S S 10 3

Viggiano Grumento Nova Grumentum

SS 598

Puglia

10 idroelettrico

SP25

Lago Pertusillo

13

Grumentum

enerAGRIa - itinerario visita breve 1

Viggiano_Centro oli ENI

7

Montemurro_Parco eolico FRI-EL

10 Gallicchio_Centrale idroelettric Agri/ENEL

3

Viggiano_Impianto fotovoltaico DSG-RE

9

Spinoso_Diga Pertusillo, Casa di Guardia

13 Grumentum_Museo e sito archeologico

Itinerario di visita di enerAGRIa - tour ridotto

103


Tappa Tramutola

Tappa Viggiano

Affioramenti e storia del petrolio

Centro Olio Val d’Agri

Tappa Calvello Biomassa

Tappa Viggiano Energia solare

Tappa Montemurro

Tappa Spinoso

Energia Eolica

Energia idroelettrica /diga

Tappa Gallicchio

Tappa Grumentum

Energia idroelettrica /centrale

Energia della cultura

Tappa Grumento Nova Energia della cultura

Val d’Agri 104

enerAGRIa


spot, canale youtube e sito

105


fronte Il parco si pone l’obiettivo di valorizzare le risorse e l’identità del territorio, in particolare creando un network di comuni legati reciprocamente dalla presenza sul loro territorio di diverse fonti di energia. Prima la Val d’Agri veniva vista come luogo di turismo legato solo all’ambiente, o come territorio legato idealmente solo al petrolio. Oggi non è più cosi quindi il parco si pone l’obiettivo di divulgare la nuova natura “energetica” e culturale dell’area e di educare all’energia. Per far questo il parco è dotato di tre principali entità:

1. dinamo gioco. 2. empiria 3. cubotti Il parco è collegato principalmente dalla strada statale 598, lungo il cui percorso sono posizionati dei landmark con il compito di segnalare il territorio interessato dal parco. Lungo la statale, in corrispondenza di Tramutola, è possibile parcheggiare la macchina e salire a bordo di pulmini elettrici che porteranno i fruitori a visitare le varie tappe del parco. Infatti il parco è costituito da 19 tappe, ognuna delle quali ospita una delle entità precedentemente esplicate. Il tour si apre con una mostra sulla storia del petrolio a Tramutola e si conclude con una tappa al museo e al sito archeologico di Grumentum, con una mostra dedicata alla storia dell’energia, un ulteriore approfondimento che unisce la cultura artistica e storica alla cultura scientifica ed energetica del luogo. La sala del Castello di Sanseverino di Grumento Nova ospiterà invece mostre temporanee di opere artistiche, scientifiche e letterarie contemporanee dedicate all’energia.

enerAGRIa

enerAGRIa

IL PARCO DELL’ENERGIA DELLA VAL D’AGRI

retro Ia

5

Calvello

6 biomassa Località Autiero

12 eolico

4 11 SP

Viggiano

Va l d ’ A g r i

parco dell’energia

7

Strada comunale Madonna di Viggiano

SS2 7 6

SP 1 1

13 Montemurro

3 petrolio 8

10 11

9

fotovoltaico

Campania

diga

SS 598 SS1 03

SS27 6

Lago Pertusillo

Strada località contrada Capanna

1

16 SP 7

17 Spinoso

SP25

Tramutola

2

Gallicchio

14 SS10 6

Località Cacciatizze

SP2 3

Centro Educazione Ambientale

SP16

e en

R rAG

Puglia

15 idroelettrico

19 Grumento

18

Grumentum

enerAGRIa - itinerario visita 1

Tramutola_Città

5

Calvello_Città

9

2

Petrolio Tramutola

6

Centro oli eni

Palacamastra_ Teleriscaldamento a cippato

10 Area picnic “Masseria Crisci”

3 4

Centro Educazione Ambientale Cacciatizze di Calvello

7

Viggiano_Città

8

Impianto fotovoltaico DSG-RE

13 Montemurro_Città

17 Spinoso_CIttà

11 Area picnic “La Romantica”

14 Diga Pertusillo, Spinoso 15 Gallicchio_Centrale idroelettric Agri/ENEL

12 Parco eolico FRI-EL

16 Spinoso_Area picnic

18 Grumentum_ Hub_Museo e sito archeologico 19 Grumento Nova_ Hub_Sala del Castello

Area picnic “La Quercia”

Schizzi relativi alle t-shirt e alle felpe del personale didattico o delle guide

106

enerAGRIa


brochure, guide e merchandising

enerAGR a

enerAGR a

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Le felpe nelle varie versioni grafiche. Esse sono unisex.

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