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Giugno 2010 _ n째 195
S O M M A R I O
M A G A Z I N E
TAV Numero 195 GIUGNO 2010
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L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI
Direttore: Luciano Rossi
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CHIARA D’INGHILTERRA
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AZZURRINI SENZA FRENI
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PROSSIMA FERMATA: UMBRIAVERDE
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PATRIZIO CARRARO SVETTA AL GRAND PRIX
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FUOCO E FIAMME IN PEDANA
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GIALLO E’ IL COLORE DEL SUCCESSO
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IL TIRO A VOLO IN TV
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LA CINETECA DEL TIRATORE
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LA CARTUCCIA D’ORO E’ DI CRISTIAN FUSTI
Direttore Responsabile: Luigi Agnelli Coordinatore Redazionale: Massimiliano Naldoni (maxnaldoni@alice.it) Direzione e Redazione Federazione Italiana Tiro a Volo Viale Tiziano 74 00196 Roma Tel. 06/36858469 Fax 06/36858138 E-mail: redazione@fitav.it Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata. Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994 In copertina: Un’istantanea che è soprattutto un’anticipazione dell’ampio servizio sul Gran Premio Internazionale riservato agli Juniores di Porpetto che uscirà sul prossimo numero. Alla sfida friulana gli azzurrini di tutti i comparti (che nella foto posano infatti con i dirigenti italiani) hanno infatti dominato ribadendo quella supremazia nell’ambito under 20 che avevano già manifestato con autorevolezza al Gran Prix di Suhl.
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QUI PIEMONTE, A VOI STUDIO…
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QUI LOMBARDIA, A VOI STUDIO…
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VALLE ANIENE AL TOP DELLA TOP TEN
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IN CORPORE SANO
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QUI MARCHE, A VOI STUDIO…
ATTI UFFICIALI
SPONSOR FEDERALI Munizioni Baschieri & Pellagri Cheddite Fiocchi Munizioni Nobel Sport Italia
Macchine Fab Mattarelli Mec System Liano Rossini
Armi Pietro Beretta Perazzi Armi Rizzini
Eliche Rodenghi Tiro a Volo Lazio
Piattelli Eurotarget Mattarelli Abbigliamento Castellani Gestione Gare Hard Soft
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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E D I T O R I A L E
COLTIVANDO UN GIARDINO CHIAMATO TIRO A VOLO. Scrivo queste note in maniera estemporanea, come fossero impressioni di prima mano dopo aver vissuto alcune delle giornate della prova di Coppa del Mondo di Lonato. Oltre naturalmente alle grandi emozioni che ci hanno trasmesso i campioni di tutto il mondo all’opera sulle pedane del Concaverde (con un pensiero particolare, naturalmente, alla strepitosa impresa del nostro azzurro Mauro De Filippis e alla tenacia di Rodolfo Viganò: entrambi protagonisti di un duello davvero esaltante nella Fossa Olimpica, ma anche al luminoso argento di Katiuscia Spada nello Skeet); oltre a tutto questo, dicevo, è certamente il forte impatto emotivo che ho ricevuto nel corso del convegno dedicato alla eco-compatibilità del tiro a volo e alle norme di trasporto degli attrezzi da tiro a dettarmi le impressioni più incisive e più forti. Il convegno che si è svolto infatti a Lonato ha assistito quest’anno all’intervento di personaggi autorevolissimi che provengono da ambiti molto diversi. Abbiamo invitato alti esponenti dei due rami del Parlamento italiano, accademici di chiara fama, tecnici con una lunga esperienza sulle problematiche specifiche, dirigenti delle maggiori associazioni di categoria, alti rappresentanti del mondo industriale del settore. E insieme a loro è stato presente al completo il Collegio Tecnico Giuridico della Fitav con tutto il suo grande bagaglio di esperienze, di conoscenze e di capacità. Credo di poter affermare senza tema di smentita che mai prima d’ora erano state messe a confronto voci così autorevoli e mai prima d’ora si era composta magicamente – mi si passi il termine che è dettato appunto dall’entusiasmo e non certo dal trionfalismo – un’assise che riunisse sfere operative così diverse, certo, ma in varie forme fortemente connesse l’una con l’altra. Già, ecco che cosa principalmente ha colpito il mio immaginario, ecco che cosa ha scatenato il mio entusiasmo ed ha innescato una serie di vivide emozioni. Proprio il fatto che questa nostra iniziativa abbia inaugurato un circolo virtuoso di contatti tra tutte quelle realtà che vogliono non soltanto che il tiro a volo rivendichi il suo diritto ad esistere, ma possa crescere, svilupparsi, fortificarsi. Il mondo industriale e quello politico, il mondo scientifico-accademico e quello della prassi quotidiana della gestione dell’impiantistica, la sfera dei media e quella dei dirigenti territoriali e societari che misurano sul campo il peso, spesso opprimente, di una regolamentazione della materia ancora qua e là lacunosa. Tutti i rappresentanti di questi ambiti si sono confrontati in una giornata di lavori in cui sono state avanzate tante proposte e altrettante interpretazioni, timori e speranze, aspirazioni future e vincoli attuali. Insomma, splendidi sogni e desideri legittimi da un lato, e qualche piccolo incubo dall’altro: potremmo dire per concedersi una divagazione blandamente poetica. Non può non esaltarmi il fatto che tutto questo sia avvenuto all’ombra delle rinnovate strutture del Concaverde che stavano ospitando la quarta prova del circuito Issf della stagione 2010. Una competizione, quella di Lonato, che ha fatto registrare più di un primato: innanzitutto il record delle presenze con settecento atleti provenienti da settantanove nazioni dei cinque continenti. Ma anche il record sul piano della comunicazione perché la Rai ha coperto le cinque finali con altrettante accurate dirette televisive. Senza dimenticare la copertura dell’evento da parte di organi di informazione di vario tipo: quotidiani e periodici
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// editoriale
di settore, reti televisive e siti internet. Dicevo che non può che esaltarmi che il convegno abbia coinciso con un grande evento agonistico, perché in sostanza nel corso di quella straordinaria giornata di confronto e dibattito, di che cosa si è parlato se non intensamente proprio di tiro a volo ? Ma come ogni splendida idea, anche il tiro a volo ha bisogno di essere calato nelle realtà specifiche del mondo in cui viviamo ed è certo che il futuro dello sport che più amiamo passa indiscutibilmente per l’adeguamento capillare dello stesso alle norme ambientali e alle norme di sicurezza. Proprio pochi mesi fa (e, come si ricorderà, ne ho fatto oggetto di alcuni miei interventi accorati) abbiamo corso il rischio che l’introduzione di rigidissime norme relative al trasporto aereo impedisse di fatto agli atleti del tiro a volo di imbarcare sui vettori aerei i loro fucili e le loro munizioni. Si sarebbe trattato di un fenomeno devastante per la calendarizzazione della preparazione agonistica in vista dei grandi appuntamenti della stagione e, in un’ottica più ampia, in vista delle Olimpiadi di Londra che ormai appaiono lì dietro l’angolo. Ma sappiamo anche che l’assenza di una definizione legislativa organica e universale della tutela ambientale pone altrettanti ostacoli all’attività dei nostri impianti e dei nostri atleti, collocandoci spesso di fronte a situazioni a dir poco paradossali. Sono convinto che con il convegno di Lonato simbolicamente e tangibilmente abbiamo inviato il miglior messaggio che potevano inviare. Non potrà esserci in futuro uno spettacolo agonistico come quello offerto da Lonato 2010 senza che quello stesso spettacolo (e di conseguenza l’opera di tutti coloro che sono artefici e autori di quello ai differenti livelli) non sia anche un modello consolidato di rispetto di tutto il complesso normativo che disciplina il nostro sport. E’ un monito (mi si passi di nuovo il vocabolo a suo modo un po’ solenne che tuttavia calza perfettamente) che inviamo a noi stessi e a tutto il mondo. Fare altrimenti sarebbe un po’ come pretendere che un giardino totalmente incolto ci doni fiori bellissimi. E’ invece proprio dedicando ogni nostro sforzo alla cura di quel giardino che potremo farvi prosperare i fiori più belli. A proposito del nostro mondo e del nostro sport possiamo formulare la stessa considerazione che abbiamo appena formulato a proposito del giardino. Il tiro a volo è un grande, accogliente e ridente giardino di cui vogliamo continuare a beneficiare. Anzi, vorremmo che di quel giardino fossero sempre più numerosi gli estimatori e che semmai divenissero estimatori convinti proprio coloro che ieri e oggi sono stati talvolta nostri fieri avversari (e talvolta anche denigratori). Ma per lavorare in favore di quel giardino, occorre che ci si rivolga con sempre maggiore attenzione a tutto quel complesso normativo che regola i rapporti all’interno di un mondo sempre più attento alle interazioni. Con il convegno di Lonato e con quelli di quel genere che seguiranno, siamo convinti di aver reso ancora una volta un grande servizio alla causa di quel giardino che si chiama tiro a volo. Luciano Rossi
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C I R C U I T O
I S S F
CHIARA D’INGHILTERRA L’olimpionica friulana consegue il risultato più pregiato nella prova di Coppa del Mondo di Dorset precedendo nella gara di Skeet la beniamina di casa Elena Allen e Ning Wei. Potremmo dire: quanto è lontana l’Inghilterra dalla Cina! E non sarebbe una considerazione soltanto geografica, ma piuttosto una valutazione connessa alle molteplici vicende che hanno caratterizzato i due più recenti episodi del circuito di Coppa del Mondo. Ci eravamo lasciati con le ceneri del vulcano islandese che avevano paralizzato il traffico aereo in buona parte dell’emisfero settentrionale: ma soprattutto avevano provocato non pochi disagi agli azzurri impegnati nella prova di Coppa del Mondo di Pechino. Come si ricorderà, la Nazionale di Fossa Olimpica non aveva potuto raggiungere la capitale cinese dopo giorni di attesa e la selezione del Double Trap era stata costretta a prendere la via del ritorno senza aver gareggiato. Vediamo dunque di tracciare un breve riepilogo di quella manche del circuito Issf che ha assistito tuttavia alla brillante conquista della medaglia di bronzo da parte di Luigi Agostino Lodde. Lo skeettista sardo del Commissario Tecnico Francesco Fazi sulle pedane dello stand olimpico di Pechino ha condotto una gara di altissimo contenuto tecnico e agonistico. Dopo un 23 non stellare al primo round, lo specialista di Ozieri ha piazzato un 25, un 24 e altre due serie piene e si è inserito nel lotto dei finalisti con un pregiato 122/125 che gli ha attribuito il secondo posto provvisorio a pari punteggio con Mikola Milchev, l’olimpionico ucraino di Sydney 2000. Il vertice della graduatoria era occupato dal norvegese Tore Brovold che aveva assemblato un poderoso 124/125. Meno brillanti gli altri skeettisti di Fazi in questa occasione: Andrea Filippetti si era infatti fermato a 119 e il giovane Andrea Sacchetti si era attestato a 117. Lodde in finale era autore di una pregevole prova: mandava a vuoto un colpo alla pedana 4, ma completava 4
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il semicerchio con 24 centri e poiché anche Milchev aveva commesso un errore, l’azzurro e l’ucraino si trovavano ancora a pari a quota 146. Non c’era niente da fare invece per la medaglia d’oro che era appannaggio meritatissimo di Tore Brovold, autore in Cina di un galattico 149/150. A dirla tutta, poco conta che nello shoot – off per le due piazze d’onore Lodde si sia arreso per 2 a 1 a Milchev ed abbia dunque ottenuto la medaglia di bronzo.
Chiara Cainero al vertice del podio dello Skeet femminile alla World Cup del Dorset con la seconda classificata Ning Wei e la terza Elena Allen
// chiara d’inghilterra
Un’istantanea di Chiara d’Inghilterra dopo la conquista della medaglia d’oro alla terza prova del circuito Issf
La prestazione dello skeettista sassarese convocato da Fazi per la manche di Pechino è infatti un traguardo prestigioso che descrive con tratto netto tutte le potenzialità di un atleta pronto per occupare sempre più spesso il vertice dei podi nelle gare internazionali. Un po’ meno luminosa è stata la prova delle skeettiste azzurre. Nella gara che ha assistito alla vittoria di Kimberly Rhode con uno spettacolare 98/100, Katiuscia Spada, con 69 centri su 75, è stata la migliore delle azzurre ma il suo punteggio non è stato sufficiente per far guadagnare alla specialista umbra un posto in finale. Virginia Orlando ha concluso con 65 centri all’attivo e Adriana Fattorini con 58. La gara di Double Trap (alla quale, come si è detto, gli specialisti italiani non hanno partecipato) è stata caratterizzata dal successo rotondo del cinese Junjie Mo che ha totalizzato 191/200 ed ha preceduto l’australiano Russell Mark (187) e Rashid Al-Athba (185 + 6) del Qatar. Nella Fossa Olimpica maschile è stato l’australiano Adam Vella a centrare la vittoria con 143/150 davanti al russo Alexey Alipov (139) e allo statunitense Ryan Hadden (138). Nel comparto femminile del Trap ha vinto invece Yingzi Liu con 91/100 davanti alla giapponese Keiko Suzu (90) e alla slovacca Zuzana Stefecekova (89). Ma come suggerisce il titolo regale che abbiamo scelto per questo articolo, nella successiva manche di Coppa del Mondo, quella britannica del Dorset, è stata Chiara Cainero a centrare il risultato più prestigioso: la vittoria netta nel comparto in rosa dello Skeet. La definizione di regina dello Skeet mondiale Chiara se l’è guadagnata anche prima dei Giochi di Pechino e ovviamente l’ha definitivamente consolidata proprio con l’impresa del 2008, tuttavia la friulana ha confermato anche successivamente di saper centrare in ogni stagione dei traguardi di grande valore. Nel 2009 la Cainero trionfò alla World Cup quasi italiana di San Marino e quest’anno ha dato prova del suo Skeet raffinatissimo nella verde regione del Dorset. Alla boa delle tre serie non era
stata peraltro l’azzurra a comporre il risultato migliore: con 72/75 era infatti la cinese Ning Wei a guidare la graduatoria e Chiara doveva inseguire ad un piattello allo stesso livello raggiunto da Kim Rhode, davanti all’inglese Elena Allen, alla thailandese Sutija Jiewcha-
loemmit e alla cipriota Andri Eleftheriou. In finale era però proprio l’azzurra a gestire nel modo migliore le insidie dei bersagli inglesi. Non riusciva ad intercettare due piattelli alla pedana 4, ma con 23 centri di finale agganciava a 94 Ning Wei, la costringeva dunque allo shoot – off e la superava con un secco 1 a 0 proclamandosi regina d’Inghilterra. Con
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la medaglia d’argento al collo di Ning Wei era Elena Allen ad assicurarsi il bronzo con 93 centri. Delle compagne di squadra di Chiara Cainero, Simona Scocchetti sforava l’ingresso in finale con un solido 69/75, mentre concludeva con 66 centri all’attivo Katiuscia Spada. Nelle altre sfide gli azzurri non hanno ottenuto posizioni altrettanto prestigiose. Aveva assemblato una gara quasi perfetta Giovanni Pellielo nei cinque round di selezione del Trap, ma una finale un po’ pallida ha impedito al campione vercellese di accedere al podio. Con 123/125 Johnny guidava infatti la graduatoria provvisoria davanti ai 122 del cinese Xiaokai Yu e del campione olimpico ceko David Kostelecki. Ma dalla finale Pellielo usciva con 16 centri e concludeva al sesto posto con 139/150. La palma della vittoria andava al russo Alexei Alipov che totalizzava 144 centri e precedeva Yu e Kostelecki che concludevano a 143 e si distribuivano poi sul podio in quell’ordine per effetto di un breve shoot-off. Erminio Frasca chiudeva l’esperienza britannica con 120/125 e Massimo Fabbrizi con 119. Nella sfida per il conseguimento dell’mqs Giulio Fioravanti collezionava 115 centri su 125. Nel Double Trap soltanto Francesco D’Aniello ha centrato l’ingresso in finale: con 141/150 e 39/50 in finale il campione nettunese ha totalizzato complessivamente 180 centri su 200 che lo hanno indicato come sesto classificato nella gara vinta dal cinese Qiang Pan, autore di un poderoso 193/200, davanti al russo Vitaly Fokeev (190) e all’americano Jeffrey Holguin (189). Daniele Di Spigno ha concluso la gara con 140/150 e Giuseppe Ciavaglia con 128. Di pregio il 138/150 totalizzato da Ferdinando Rossi nella gara valida per l’mqs. Nella stessa gara Antonino Barillà ha chiuso a quota 134. Nella gara di Skeet vinta dal cipriota Georgios Achilleos (146/150) davanti al greco Efthimios Mitas (145 + 4) e al russo Valery Shomin (145 + 3), Valerio Luchini si è fermato a 116/125, Cristian Eleuteri a 114 e Ennio Falco a 112. Marco Sablone, in corsa per l’mqs, si è attestato a 113. Nel Trap femminile il risultato 6
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migliore è stato quello di Giulia Iannotti. La specialista di Vallo della Lucania ha concluso al quarto posto con 86/100 nella competizione vinta dalla sammarinese Daniela Del Din (92) davanti all’indiana Seema Tomar (88) e alla russa Maria Volkova (87). Deborah Gelisio e Jessica Rossi, rimaste fuori dalla finale, hanno concluso rispettivamente a 66 e 65.
Il podio dello Skeet maschile alla World Cup di Pechino: Luigi Agostino Lodde è brillantemente trerzo alle spalle di Tore Brovod e Mikola Milchev.
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AZZURRINI SENZA FRENI Al Grand Prix di Suhl la formazione selezionata dal Tecnico Generale del Settore Giovanile Luciano Giovannetti miete titoli in tutti i comparti: di grande pregio le prove di Martina Bartolomei, Danny Baiesi e Virginia Orlando.
Il Grand Prix internazionale di Suhl è una passerella tradizionalmente felice per i giovani talenti del tiravolismo italiano: è stato proprio sulle pedane del celebre impianto della Turin-
mondo degli Juniores in shoot – off per 4 a 3. Di buon livello anche la prova degli altri tre azzurrini della Fossa Olimpica condotti da Luciano Giovannetti nella trasferta di Suhl:
gia che si rivelò in maniera esplosiva il talento di Jessica Rossi nella primavera di tre anni fa. Ma anche l’edizione del 2010 (la sedicesima della sua storia) della competizione tedesca riservata agli under 20 ha donato al tricolore una messe di medaglie. Nella Fossa Olimpica Danny Baiesi ha vinto la gara individuale ma il podio è stato letteralmente monopolizzato dagli azzurri. Con il tiratore ravennate al vertice del podio con il suo potente 139/150, è stato infatti un altro tiratore della città dei mosaici, Manuel Casadio, a fregiarsi della medaglia d’argento. Casadio ha terminato la gara con 137 come Valerio Grazini ed è stato poi abile a regolare il viterbese campione del
Marco Mattioli si è infatti attestato al quinto posto con 132/150, mentre Andrea Miotto e Matteo Marcellini, pur non centrando il traguardo dell’accesso al lotto dei finalisti, hanno assemblato rispettivamente 115 e 114 bersagli. Danny Baiesi, Manuel Casadio e Valerio Grazini hanno naturalmente dominato in maniera trionfale nella sfida a squadre, ma sul podio delle nazioni alle spalle dei vincitori si sono collocati gli altri tre azzurri Mattioli, Miotto e Marcellini. Vittoria schiacciante anche in ambito femminile. Martina Bartolomei – habituée del primo gradino del podio di Suhl – ha vinto la sfida in rosa della Fossa Olimpica con un
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Martina Bartolomei ha vinto brillantemente la gara di Fossa Olimpica.
Virginia Orlando si è assicurata la medaglia d’oro nella gara di Skeet.
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pregiato 94/100 ed ha preceduto le latinensi Jessica Bartoli (90/100) e Giulia D’Annizzo (89/100). Pur non riuscendo ad accedere ad un posto sul podio si è ritagliata un ottimo quarto posto anche Daniela Mazzocchi con un solido 89/100, mentre sono rimaste fuori dal lotto delle finaliste Silvana Stanco (61/75) e Federica Aquilini (58/75). Nella gara per nazioni Martina Bartolomei, Jessica Bartoli e Daniela Mazzocchi hanno conquistato l’oro, mentre Giulia D’Annizzo, Federica Aquilini e Silvana Stanco si sono aggiudicate un presti-
gioso argento. Un po’ meno agevole la gara per gli azzurrini dello Skeet. Nel comparto maschile il migliore dei giovani atleti condotti in Germania da Luciano Giovannetti e dal Consigliere nazionale delegato al Settore Giovanile Italo Mastrangelo è stato Angelo Moscariello. Il tiratore avellinese ha conquistato una prestigiosa medaglia di bronzo con un ottimo 143/150. La medaglia d’oro è andata meritatamente al russo Alexander Zemlin che ha podotto un prodigioso 147 e l’argento è stato appannaggio del tedesco Sven Korte (144). Pur non coronata da successo in ambito individuale, la prova degli altri azzurrini dello Skeet ha prodotto un buon risultato a livello collettivo: se Tammaro Cassandro, con il suo 114/125, e Michael Palmieri con il suo 101/125, non sono infatti riusciti a centrare l’ingresso in finale, in collaborazione con Moscariello il campano e il marchigiano si sono assicurati un brillante argento a squadre. Bella vittoria invece di Virginia Orlando nel comparto femminile dello Skeet: la tiratrice di Matera ha colpito 87 bersagli su 100 e nello shoot off che l’ha opposta alla svedese Frida Saeldegard ha agevolmente superato la skeettista scandinava per 2 a 1. In collaborazione con Mhabel Becchi e Nausica Cirillo Virginia Orlando ha anche conquistato la medaglia d’argento nella gara a squadre alle spalle delle coetanee della Russia.
Il podio della gara maschile di Fossa Olimpica: Danny Baiesi ha occupato la sede più alta davanti a Manuel Casadio e Valerio Grazini.
Mhabel Becchi, Nausica Cirillo e Virginia Orlando hanno conquistato l’argento a squadre nella gara di Skeet.
Angelo Moscariello ha conquistato la medaglia di bronzo nello Skeet alle spalle del russo Zemlin e del tedesco Korte.
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PROSSIMA FERMATA: UMBRIAVERDE Dopo il Piemonte e la Lombardia, sarà l’Umbria ad ospitare il 4 e 5 settembre gli assoluti di tiro a volo per atleti disabili nella elegante e tecnicamente ineccepibile cornice dello stand tuderte. Lo scorso 6 maggio presso il Tav Umbriaverde di Massa Martana si è svolta un’importante riunione del Comitato regionale Fitav dell’Umbria presieduto da Ermanno Cicioni. All’ordine del giorno c’è stato il piano per l’organizzazione del prossimo Campionato Italiano per Disabili: il terzo dopo Racconigi 2008 e Cieli Aperti 2009, in programma proprio nello stand tuderte il 4 e 5 settembre prossimi. Alla riunione del comitato umbro ha partecipato anche il Vicepresidente vicario della Fitav, con delega ai disabili, Emanuela Bonomi Croce. L’intento della Federazione Italiana Tiro a Volo è quello di far divenire l’Italia la nazione leader nel tiro a volo per i disabili, visto che nel resto del mondo non c’è la stessa sensibilità e la stessa predisposizione nell’organizzare gare di livello per gli atleti portatori di handicap. L’accumulo di esperienza dopo le edizioni 2008 e 2009 e le unanimemente riconosciute capacità organizzative del Comitato regionale umbro Fitav sono la base migliore per fare di Umbriaverde 2010 un torneo modello, che possa essere da paradigma per i prossimi campionati, non solo nazionali. Infatti, la professionalità che verrà
La Vicepresidente della Fitav Emanuele Croce Bonomi posa con il Presidente del Coni Umbria Valentino Conti, con il Consigliere Fitav Walter Gattavilla, con Paolo Taddei, Francesco Emanuele e Domenico Ignozza
messa in campo a Massa Martana vuole essere il trampolino di lancio e il biglietto da visita per riuscire ad organizzare nel nostro Paese, in un prossimo futuro, il torneo continentale e, perché no, quello mondiale di categoria. A conferma dell’importanza della buona riuscita della manifestazione settembrina, in occasione della riunione del consiglio direttivo regionale sono intervenuti anche i vertici dello sport umbro, oltre al consigliere nazionale Fitav Walter Gattavilla: il presidente del Coni Umbria, Valentino Conti; il presidente del Comitato provinciale perugino del Coni, Domenico Ignozza; il Presidente regionale del Cip (Comitato Italiano Paralimpico), Francesco Emanuele; il Vicepresidente del comitato provinciale perugino del Coni, Paolo Taddei.
di Daniele Binucci
in basso: Ancora la Vicepresidente Emanuela Croce Bonomi e Ermanno Cicioni, al centro, con Claudio Americani, Gino Menghini, Moreno Cosimetti, Roberto Sparnaccini, Walter Gattavilla, Franco Favetta, Gianpaolo Francia, Remo Stafisso e Marino Cipriani
Comitato regionale umbro Fitav Presidente: Ermanno Cicioni Vicepresidente e Consigliere regionale: Roberto Sparnaccini (delegato nazionale Fitav per i disabili) Consigliere regionale: Moreno Cosimetti (segretario) Consigliere regionale: Franco Favetta Consigliere regionale: Remo Stafisso Delegato Perugia: Gino Menghini Delegato Terni: Gianpaolo Francia Car (Commissario Arbitri Regionale): Marino Cipriani Delegato regionale per i disabili: Claudio Americani
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PATRIZIO CARRARO SVETTA AL GRAN PRIX Nella competizione internazionale di Fossa Universale a Le tre piume è lo specialista veneto a precedere Roberto Coppiello e Luigi Viscovo nella classifica generale.Vincono anche Bianca Revello, lo junior Marco Battisti, il Seconda Roberto Armani e il Terza Marco Bottarel, il Veterano spagnolo Manuel Gonzales Perez e il Master Aurelio Tezze. centrato il successo costringendo Coppiello (autore di 21 centri) al secondo gradino del podio. Supplemento di gara anche per l’assegnazione della medaglia di bronzo: hanno concluso infatti a quota 190 sia Luigi Viscovo, che Mauro Rossetti e Giampaolo Micheletti e nella sfida per l’ultimo posto disponibile sul podio di Agna è stato il campano Viscovo a svettare sugli altri con un brillante 24/25. Nella categoria congiunta Eccellenza e Prima è stato invece Roberto Coppiello a svettare su Patrizio Carraro e Giampaolo Micheletti. Tra le Ladies è stata Bianca Revello a conquistare la vittoria allo stand del presidente Mario Carli. La specialista ligure ha collezionato 169 centri su 200 ed ha
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ono scesi in lizza in più di centoventi sulle pedane padovane di Agna per il Gran prix d’Italia di fossa universale e il migliore si è rivelato Patrizio Carraro. Tuttavia per lo specialista veneto non si è trattato di una vera e propria passeggiata perché alla quota di 191 bersagli su 200 Carraro ha dovuto condividere il pianerottolo del piano più alto della graduatoria con il conterraneo Roberto Coppiello. Carraro però è stato decisamente più brillante nella serie di spareggio che ha deciso l’assegnazione della medaglia d’oro del Gran prix: con 24/25 ha
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La sfida per il primato assoluto ha visto Patrizio Carraro precedere Roberto Coppiello e Luigi Viscovo.
Il podio della graduatoria relativa alla qualifica congiunta Eccellenza e Prima: Roberto Coppiello precede Patrizio Carraro e Gianpaolo Micheletti.
Sopra: In Seconda categoria Roberto Armani ha preceduto Carlo Ambreck e Emilio Gallitto.
a destra: In Terza categoria Marco Bottarel ha vinto davanti a Cristiano Soffiati e Paolo Cont.
Bianca Revello ha vinto tra le Ladies precedendo Maria Carmela Petrella e Francesca Sella
Tra gli Juniores Marco Battisti ha preceduto Renzo Baldinotti e Davide Meistro.
Lo spagnolo Manuel Gonzales Perez ha vinto tra i Veterani precedendo Lionelo Masiero e Luciano Grilli.
Aurelio Tezze si è imposto tra i Master regolando Graziano Giannerini e Franco Santinello.
preceduto di tre lunghezze l’abruzzese Maria Carmela Petrella. Francesca Sella ha tenuto alto il vessillo delle universaliste del Veneto andando ad aggiudicarsi onorevolmente la medaglia di bronzo con 162 bersagli utili. Tra gli under 20 è stato il marchigiano Marco Battisti ad assicurarsi la vittoria con 185 centri. Di misura Battisti ha preceduto il toscano Renzo Baldinotti, figura emergente del tiravolismo toscano, mentre la medaglia di bronzo è stata appannaggio del ligure Davide Meistro (175). Il piacentino Roberto Armani ha vinto nella graduatoria riservata ai Seconda categoria con 186/200. La medaglia d’argento è stata appannaggio del lodigiano Carlo Ambreck che ha mandato in frantumi 182 bersagli ed ha preceduto di misura il siracusano Emilio Gallitto. Il trevigiano Marco Bottarel ha vinto in Terza categoria per effetto di un solido 185/200 che ha lasciato il secondo posto al veronese Cristiano Soffiati (182). Paolo Cont di Gorizia si è reso meritevole della medaglia di bronzo grazie a 178 centri. Con il pregiatissimo punteggio di 189/200 lo spagnolo Manuel Gonzales Perez si è aggiudicato la vittoria tra i Veterani. Il secondo posto sul podio di Agna è stato appannaggio del veneziano Lionello Masiero che ha totalizzato 188 centri ed ha preceduto Luciano Grilli di Città di Castello (186). Il vicentino Aurelio Tezze ha vinto nella sfida riservata ai Master. Con 182/200 Tezze ha preceduto il savonese Graziano Giannerini (180) e il padovano Franco Santinello (177). TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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FUOCO E FIAMME IN PEDANA Al “Cluana” di Civitanova Marche i Vigili del Fuoco celebrano il loro annuale confronto ed è il forlivese Cristian Graziani a dominare la sfida individuale della massima categoria e a favorire la vittoria della squadra dell’Emilia-Romagna con un formidabile Andrea Castellani e con Mauro Orlandini. E’ stato Cristian Graziani il mattatore dell’ottava edizione del Campionato italiano di Fossa Olimpica riservato ai Vigili del Fuoco. Il tiratore del Comando di Forlì ha dominato infatti la graduatoria degli Eccellenza e Prima categoria ed ha favorito la vittoria del terzet-
to dell’Emilia – Romagna nel combattutissimo confronto a squadre. Con 110/125 Graziani si era già impossessato del vertice della graduatoria individuale e precedeva di una lunghezza Marcello De Colle e Orazio Finocchiaro. Nel round finale i suoi inseguitori erano tenaci, ma Graziani piazzava un solido 22 a presidio del suo primato. Con 132/150 il vigile del fuoco forlivese era primo con un piattello di vantaggio sul friulano De Colle e due su Finocchiaro. Nella loro scia si sono inseriti Renzo Pizzinato (127), Adamo Baglione (122) e Ettore Valentino (121). Ma Cristian Graziani ha contribuito anche a condurre al successo la squadra dell’Emilia – Romagna. Il suo 110 ha dato solidità al punteggio complessivo del terzetto che ha avuto in Mauro Orlandini una colonna da 99 centri, ma che ha eletto Andrea Castellani vero leader. Il Seconda ca-
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tegoria ha infatti totalizzato 115 centri alla boa delle cinque serie ed è grazie al suo luminoso punteggio che il team dell’Emilia – Romagna ha centrato agevolmente la vittoria: con 324/375 gli emiliano – romagnoli hanno staccato di undici centri il team di Udine composto da Marcello De Colle, Paolo Cont e Michele Petroccia. Al terzo posto si è insediata la squadra della Sicilia: Enrico Moncada, Orazio Finocchiaro e Biagio Carrieri hanno totalizzato 308 centri ed hanno escluso dal podio il Piemonte (297) e il Friuli – Venezia Giulia (292). In Seconda categoria naturalmente Andrea Castellani ha dominato senza difficoltà. Con 115/125 il tiratore di Ravenna aveva già inflitto un distacco alla Coppi a tutti suoi avversari. E con il bel 23 della finale Castellani si è laureato
Il gruppo dei partecipanti al Campionato di Civitanova Marche con le autorità del Corpo.
sotto: Cristian Graziani ha preceduto Marcello De Colle e Orazio Finocchiaro sul podio della graduatoria di Eccellenza e Prima categoria.
// tiravolisti in pedana
campione della qualifica con 138/150 davanti ad un vivace Pietro Paolo Cenna (123) del Comando di Torino e a Lorenzo Tanganelli (122) del Comando di Siena. Massimo Giovine e Salvatore Molinaro (119) si sono insediati al quarto posto davanti a Flavio Frassine (115). In Terza categoria il siciliano Enrico Moncada ha vinto ma soltanto dopo aver costretto alla resa in shoot – off Demetrio Condello. I due tiratori avevano infatti concluso con 133 ed è stato Moncada ad imporsi ai rigori per 3 a 2. Pascal Gasbarro del Comando di Campobasso si è assicurato la medaglia di bronzo con 129 ed ha escluso dal podio Paolo Cont (128), Fabio Frittaion e Giuseppe Ragusa (124). Con 129 è stato invece Antonio Corvatta a spuntarla nella qualifica Veterani e Master. Il tiratore marchigiano ha costretto alle sedi più basse del podio Biagio Mecca (127) e Mauro Orlandini (116). a destra: Enrico Moncada ha vinto in Terza categoria davanti a Demetrio Condello e Pascal Gasbarro.
Nella sfida a squadra l’Emilia – Romana ha preceduto Udine e Sicilia.
Tra i Veterani e Master Antonio Corvatta ha preceduto Biagio Mecca e Mauro Orlandini.
Le autorità presenti alla cerimonia di premiazione e alcuni tiratori premiati.
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GIALLO E’ IL COLORE DEL SUCCESSO E’ proprio quella tonalità che distingue infatti da anni i giovani talenti forgiati dal Centro di Avviamento allo Sport del Concaverde ed è certo che gli allievi di Silvio Grande e Walter Miotto mietono ormai sistematicamente allori sulle pedane di tutta la penisola. Ad ogni gara nazionale del Settore Giovanile da diversi anni sono sempre più numerosi i ragazzi con giubbino di colore giallo: sono gli atleti del Centro di Avviamento allo Sport del Concaverde di Lonato. I responsabili organizzativi del Cas della Società bresciana sono Silvio Grande e Walter Miotto ed è proprio a loro che abbiamo chiesto di ripercorrere la storia del Cas dell’impianto tiravolistico italiano più noto all’estero. Vediamo allora come è stato strutturato fino dall’inizio il Cas del Concaverde. Nel 2005 - racconta Silvio Grande - gestivo l’organizzazione del Cas già da diversi anni. Il supporto tecnico era assicurato da Franco Tognazzi e da Zdenka Ratek, mentre tutta la parte organizzativa, il reperimento degli atleti e il reperimento delle risorse era di mia competenza, pur essendo appoggiato finanziariamente dalla Società Trap Concaverde . Ma il mio pallino era di costruire un Settore Giovanile vero a proprio con una struttura gestionale tipica dei settori sportivi più avanzati quali il calcio, il basket , la pallavolo. E’ in questa fase che matura l’incontro con Walter Miotto che in quel momento era solo il genitore di un ragazzo da poco iscritto. Di ritorno dalla prima gara della stagione inizia uno scambio di idee tra di noi. Abbiamo cominciato a porci degli obiettivi e a interrogarci sulla strada che poteva essere percorsa per arrivarci. Essendo completamente a digiuno di organizzazione di strutture sportive avanzate a livello professionistico e non trovando nelle società di tiro a volo un esempio di organizzazione valida da cui prendere spunto, siamo andati a vedere quello che fanno 20
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gli altri sport, visitando le società professionistiche più importanti del bresciano. E cosa avete capito da questo giro di informazione? Che ovviamente deve esserci un team di persone e che ciascuna di esse si deve far carico di un settore specifico e ne deve avere le competenze. Inoltre servono risorse importanti che vengono reperite attraverso degli sponsor che vogliono promuoversi attraverso questo sport. Non è certo un’eresia dire che la disciplina del tiro a volo non è uno sport conosciuto. Come fate dunque ad arruolare nuovi ragazzi? Anche in questo caso abbiamo discusso insieme per valutare le strade da seguire. Abbiamo subito abbandonato la pista scolastica che in passato non aveva mai portato risultati apprezzabili. Quindi abbiamo deciso di seguire due strade: quella attraverso i giornali e le televisioni locali per una divulgazione generale, e quella fieristica che ci permette di avere un contatto diretto con i soggetti già predisposti a praticare questo sport. A quali manifestazioni fieristiche avete partecipato? La prima, dice ancora Silvio Grande, è stata EXA 2009 di Brescia che ci ha permesso di contattare non solo ragazzi bresciani ma giovani di tutta l’Italia. Successivamente abbiamo partecipato alla Fiera della Caccia di Montichiari, con un grosso impegno da parte di un nostro sponsor che ha compartecipato alle spese di uno stand molto importante, mentre la Fitav ci ha aiutati fornendoci il simulatore di tiro e qualche gadget
Tutti i ragazzi e le ragazze di Lonato che hanno partecipato alla finale del Campionato italiano del Settore Giovanile posano con i responsabili del Cas Concaverde e con alcuni dirigenti territoriali e del Settore Giovanile della Fitav.
Silvio Grande
Walter Miotto
da distribuire ai visitatori. Abbiamo raccolto circa 80 nominativi, e quasi tutti hanno partecipato agli Open Day che abbiamo programmato la settimana dopo la manifestazione fieristica raccogliendo una quindicina di nuovi atleti iscritti al Cas.
Silvio Grande con alcuni ragazzi del Cas del Concaverde alla trasmissione Veramente domenica del canale Telecolor.
re della caccia sempre nelle zone a noi limitrofe. E come vengono reperite invece le risorse finanziarie? Per riuscire a far avere un ritorno di immagine ai nostri sponsor abbiamo costruito un “prodotto” che abbiamo utilizzato come veicolo pubblicitario. Il “prodotto” in questione è l’immagine della nostra squadra, attraverso la nostra divisa ufficiale ed il nostro storico e inconfondibile giubbino giallo con gli sponsor ben visibili. Questa immagine viene divulgata sui media locali (giornali, radio, televisioni) assicurando una visibilità abbastanza frequente ai nostri sponsor. Passiamo ora alla parte sportiva, come organizzate gli allenamenti? Il Trap Concaverde ci mette a disposizione due campi tutti i martedì, i giovedì e le domeniche mattina. Ogni seduta di allenamento viene seguita da almeno due dei tre istruttori del nostro staff tecnico. Ringraziamo il Trap Concaverde che ci fornisce gratuitamente i campi ed i piattelli necessari per un buon allenamento.
Si tratta dunque di esperienze destinate a ripetersi. Abbiamo già fatto EXA 2010 insieme alla Federazione Italiana Tiro a Volo partecipando come Cas Nazionale. Sicuramente rifaremo la Fiera della Caccia di Montichiari ed altre due o tre fieTAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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Valerio Luchini
Francesco Fazi, Commisario Tecnico
Zdenka Ratek con i ragazzi che hanno vinto la Coppa Italia 2008 di Double Trap.
del resto sono arrivati, non possiamo che essere soddisfatti e gratificati per il lavoro svolto.
E cosa fate per partecipare alle gare? Avendo un gruppo di atleti numeroso ed un gruppo altrettanto numeroso di accompagnatori, dobbiamo programmare con anticipo il trasferimento, che viene fatto sempre con il pullman, ed il pernottamento in hotel. Tutto questo, per gli atleti ed i tecnici, è naturalmente a spese del Cas Concaverde. Risultati sportivi ottenuti? Il nostro primo obiettivo è quello di formare dei ragazzi appassionati a questo sport in modo da creare un serbatoio di praticanti futuri che garantiscano la continuità della pratica tiravolistica. Detto questo, se poi arrivano dei risultati, come 22
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Quali obiettivi futuri avete? Insomma, per dirla in soldoni, dove volete arrivare? Già oggi siamo la prima Società italiana per numero di ragazzi partecipanti alle gare nazionali del Settore Giovanile. Siamo convinti, e questo è il nostro obiettivo, che possiamo crescere ancora raddoppiando entro i prossimi tre anni il numero dei tesserati. Ovviamente dovremo crescere strutturalmente, inserendo nello staff nuove persone per le mansioni attualmente scoperte o coperte parzialmente. In questo modo potremmo supportare la crescita del Cas. Concaverde di Lonato del Garda e guardare a orizzonti sempre più alti e lontani.
I medagliati del Campionato italiano del Settore Giovanile del 2009 con gli istruttori e i dirigenti del Cas di Lonato.
Elena Miotto e Liliana Vicini allo stand allestito alla Fiera della Caccia di Montichiari del 2009. Liliana Vicini e Silvio Grande allo stand allestito dalla Società Concaverde a EXA 2010.
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IL TIRO A VOLO? LO VEDO IN TV! Ecco il calendario dei passaggi televisivi Rai del tiro a volo nei prossimi mesi della stagione 2010. 07 - 16/06 4° Prova Coppa del Mondo Lonato (Italia) Fossa Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Skeet Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Double trap 1 produzioni da 40 min circa 04/07 3° GRAN PREMIO DOUBLE TRAP ASD TAV S. UBERTO Manoppello Scalo (PE) 1 produzioni da 40 min circa 01 - 10/07 Campionato d’Europa Kazan (Russia) Fossa Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Skeet Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Double trap 1 produzioni da 40 min circa 10 - 11/07 3° GRAN PREMIO ECC.-LADY-JUNIOR FOSSA OLIMPICA TAV MADONNA DEL BOSCO Conselice (RA) 1 produzioni da 40 min circa 18/07 CRITERIUM CAS Fossa /Skeet/Double trap ASD TAV VALLE ANIENE Lunghezza (Roma) 1 produzioni da 40 min circa 24 - 25/07 3° GRAN PREMIO ECC.-1-2-3-LADY-S.G. SKEET ISSF ASD TAV ARZACHENA Loc. Lu Lioni, snc Arzachena (Sassari) 1 produzioni da 80 min circa
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4 - 5/09 CAMPIONATO ITALIANO IND. LE ECC.ZA - LADYJUNIOR FOSSA OLIMPICA ASS. SPORT. TRAP CONCAVERDE Lonato(BS) 1 produzioni da 80 min circa (30) 16 - 23/09 Finale Coppa del Mondo Istanbul (Turchia) Fossa Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Skeet Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Double trap 1 produzioni da 40 min circa
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25 - 26/09 CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE ECC.ZA -1-2-3-LADY-S.G. SKEET ISSF GR. SP. T.V. MADONNA DEL BOSCO Conselice (Ravenna) 1 produzioni da 80 min circa (34) Proprio perché al momento si dà quasi certa la possibilità della Issf, la Federazione internazionale di tiro, di una diretta totale dell’avvenimento comunico il calendario agonistico. 29/07 – 11/08 50° Campionato del Mondo Monaco di Baviera (Germania)
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Sabato 31/07 - ore 17.00 Finale Fossa Femminile 1 produzioni da 40 - 45 min circa Martedì 03/8 - ore 17.00 Finale Fossa Maschile 1 produzioni da 40 - 45 min circa
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25/07 CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE DOUBLE TRAP ASD TAV CIELI APERTI Cologno al Serio (BG) 1 produzioni da 40 min circa (26) 29/07 - 11/08 50° Campionato del Mondo Monaco di Baviera (Germania)
Fossa Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Skeet Maschile e Femminile 1 produzioni da 80 min circa Double trap 1 produzioni da 40 min circa
Giovedì 05/08 – ore 18.30 Finale Double trap 1 produzioni da 40 - 45 min circa Sabato 07/08 – ore 16.00 Finale Skeet Femminile 1 produzioni da 40 - 45 min circa Martedì 10/08 – ore 16.00 Finale Skeet Maschile 1 produzioni da 40 - 45 min circa
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LA CINETECA DEL TIRATORE La Cineteca del Tiratore è uno spazio che vuole unire tiro a volo e cinema. Vuole accomunare questi due fenomeni attraverso la semplice aspirazione di proporre il commento di un film da parte di un nome celebre del mondo tiravolistico. Dopo il debutto con Le Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, questa volta l’occhio critico di Maria Sole Santasilia commenta per IL TIRO A VOLO due opere molto diverse: l’intimista/sentimentale Cosavogliodipiù e il colossal storico Robin Hood. E nel secondo caso la critica si trasforma in un interessante botta e risposta con l’azzurra Erica Marchini.
Cosavogliodipiù di Maria Sole Santasilia Una sopravvalutata Alba Rohrvacher, bruttina alla Meryl Streep ma non altrettanto brava, lavora presso un ufficio assicurativo e si invaghisce del cameriere di una società di catering, Pier Francesco Favino, incontrato per caso durante una cena. Tra un imbarazzo e l’altro i due iniziano una rovente relazione sessuale che presto si trasformerà in un amore, reso impossibile dalle situazioni familiari dei due innamorati. La donna ha da anni una relazione stabile con un adorabile compagno e l’uomo ha moglie e due figli. Il film segna il ritorno alla regia di Silvio Soldini che monta una pellicola fatta di inquadrature quasi sempre claustrofobiche. I personaggi principali e di contorno, rappresentano gente comune, che vive in case arredate Ikea, in una città come tante e con problemi di tutti i giorni. Cosavogliodipiù (tutt’attaccato), questo il titolo del film, potrà essere ricordato al più per le scene di sesso fra i due protagonisti laddove il nudo integrale, come spesso avviene, è solo appannaggio della figura femminile. E, come spesso avviene, è la donna che trova il coraggio di scegliere, sia quando è pronta a lasciare il convivente sia quando decide di abbandonare l’amante. E se i due attori principali non brillano per la loro interpretazione, i coprotagonisti Fabio Troiano e Giuseppe Battiston sono molto bravi a recitare l’uno nel ruolo di amico e l’altro in quello di fidanzato della donna. Cosavogliamodipiù? Per esempio emozionarci quando ci raccontano una storia di amore disperato e passionale..
Robin Hood di Maria Sole Santasilia
Altro film degno di nota uscito nelle scorse settimane è senz’altro Robin Hood del regista Ridley Scott, lo stesso de Il Gladiatore e del cult Blade Runner. Ho trovato questo film montato magistralmente dal premio oscar Pietro Scalia ma, comunque, a tratti noioso. Russel Crowe sembra or ora uscito dai panni di Massimo Decimo Meridio per vestire quelli del leggendario fuori legge di Sherwood. Il ghigno malinconico è rimasto il medesimo. Abituati ad un Robin Hood più soft, questo è più avvezzo alle guerre sanguinarie ma la storia è quella dell’arciere di Riccardo Cuor di Leone che, morto il re, solo un giorno diventerà il ladro in calzamaglia. Anche la giovane tiratrice azzurra, Erica Marchini ha visto il film e le chiediamo dunque un parere: Cosa ti ha colpito di questo Robin Hood? Il fatto che, a differenza di tutti gli altri film, narra di come è nata la leggenda del principe dei ladri. Robin Hood che, ruba ai ricchi per dare ai poveri, che vive nella foresta insieme ai suoi, si vede solo alla fine. I costumi ti sono piaciuti? Sì molto, così come anche la ricostruzione storica dell’Inghilterra medievale e la storia d’amore fra Robin e Lady Marion. In questo film non manca niente: azione, storia e sentimento.. Qual è il messaggio che Ridley Scott ha voluto dare? Il messaggio è sintetizzato nella frase di Robin Hood quando dice che bisogna lottare fino a diventare leoni.. Un po’ quello che bisognerebbe fare anche gareggiando nel tiro a volo! TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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CRISTIAN FUSTI CONQUISTA L’ORO DELLA FIOCCHI Al Concaverde il Seconda categoria vicentino è artefice di una gara impeccabile e nel barrage per il prestigioso trofeo messo in palio dall’azienda lariana regola Johnny Pellielo Risponde al nome di Cristian Fusti il protagonista del Golden Trap Fiocchi 2010. E’ stato infatti il trentaseienne vicentino a sbaragliare tutta la folta concorrenza al Concaverde di
Lonato e ad aggiudicarsi la Cartuccia d’oro con una serie impeccabile di shoot off che ha permesso questa volta al Seconda categoria di mettere letteralmente all’angolo Giovanni Pellielo. Fusti non è nuovo a imprese del genere, perché già nel 2005 si era aggiudicato il prestigioso trofeo messo in palio dall’Azienda di Lecco e in quell’occasione aveva palesato la sua grinta di combattente della pedana componendo un solido 24 di shoot off e poi superando in duello Luigi Maggiori. Questa volta invece l’en plein della serie conclusiva ha permesso al trentaseienne di Lonigo di vincere in assoluta solitudine. Alla maniera dei grandi campioni: tant’è che lo stesso Johnny Pellielo, che è un fuoriclasse in pedana ma è anche campione di fair-play, immediatamente dopo la sfida conclusiva ha riconosciuto a Fusti doti agonistiche non comuni e la possibilità di svettare ancora in gare sempre più importanti. Una profezia davvero non da 26
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poco quella del Johnny nazionale che elegge Cristian Fusti al ruolo di outsider di lusso del panorama tiravolistico italiano di questo 2010. Peraltro, è fuori discussione che Fusti miri sapientemente a traguardi importanti pur senza perdere di vista quella che potremmo definire la straordinaria normalità dell’agonismo di tutti i giorni. Sono operaio specializzato in un’officina meccanica del Vicentino – dice infatti Fusti – ed è certo che, pur dedicandomi per alcuni mesi dell’anno al tiro a volo che è il mio sport preferito, devo fare i conti con uno stipendio che non potrebbe mai permettermi di svolgere quel genere di attività che fanno invece alcuni specialisti del panorama italiano del Trap. Scelgo le mie gare, mi preparo per quelle e cerco di centrare l’obiettivo. Una strategia, quella enunciata da Cristian Fusti, che ha indubbiamente prodotto ottimi risultati dal momento che il tiratore veneto, oltre ad artigliare per due volte il prestigioso trofeo della Fiocchi nel giro di cinque stagioni, nel 2009 ha anche vinto trionfalmente il Grandeuropa Perazzi con un perfetto 25 di finale. Ma come accade spesso, per ogni vittoria importante insieme al talento ci sono anche strumenti tecnicamente eccellenti.
Il Direttore commerciale di Fiocchi Munizioni Marzio Maccacaro, Roberto Sparnaccini, Coordinatore nazionale dei responsabili regionali del tiravolismo disabile della Fitav, e il Coordinatore tecnico nazionale Marco Bianchi posano con il gruppo dei tiratori disabili che hanno partecipato alla gara di Lonato e con i campioni Jessica Rossi, Francesco D’Aniello e Giovanni Pellielo
sotto: I duellanti della sfida di Lonato: Cristian Fusti e Giovanni Pellielo.
Il podio delle squadre
a destra: Cristian Fusti riceve la Cartuccia d’oro dal Direttore commerciale di Fiocchi Munizioni Marzio Maccacaro.
Giovanni Pellielo, vincitore della Cartuccia d’argento.
Franco Testa e Ivan Rossi, vincitori della Cartuccia d’argento
Piena soddisfazione per il risultato complessivo di questa edizione 2010 del Golden Trap Fiocchi l’ha espressa anche il Direttore commerciale dell’Azienda lariana, Marzio Maccacaro. Con circa cinquecento presenze alla competizione di Lonato Fiocchi Munizioni ha dimostrato ancora una volta di saper creare un grande evento agonistico che esercita un forte richiamo presso tutto il panorama degli specialisti di Trap. E ribadisco che il successo di un tiratore come Cristian Fusti incontra perfettamente la nostra filosofia aziendale: i nostri appuntamenti agonistici vogliono essere infatti un traguardo tangibile per tutti i praticanti. E’ appunto perseguendo una strategia aziendale che guarda a tutti i livelli agonistici dei praticanti che intendiamo estendere l’attività di base e questo programma incontra certamente il gradimento della Federazione Italiana Tiro a Volo e delle Società che coinvolgiamo nei nostri diversi progetti, promuovendo anche il nostro marchio che è una vera e propria bandiera del made in Italy del settore. Con Cristian Fusti vincitore, a suo modo un po’ outsider, del trofeo di maggior valore, sono stati alcuni nomi noti invece a conquistare le cartucce d’argento. Protagonista della gara del primo giorno del Golden Trap Fiocchi 2010 è stato infatti Giovanni Pellielo, mentre Ivan Rossi e Franco Testa si sono assicurati i trofei del secondo giorno. Con il team Black Mamba di un inedito capitan Daniele Di Spigno (che nell’occasione, da fuoriclasse e recordman di Double Trap si è trasformato in valente specialista di Fossa Olimpica) sul gradino più alto del podio delle squadre, è stato il Team Tabina ad aggiudicarsi il secondo posto davanti al Team Folloni. Nei confronti riservati alle singole categorie, Franco Testa ha svettato tra gli Eccellenza, Gian Piero Ala-
sonatti tra i Prima categoria, Enrico Rossi tra i Seconda e Pier Angelo Facchini tra i Terza. L’iridata Jessica Rossi ha fatto sua la vittoria nella gara delle Ladies, mentre Andrea Vezzoli è stato il più brillante degli Juniores. Sante Lami e Dino Del Degan hanno svettato invece rispettivamente tra i Veterani e i Master.
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QUI PIEMONTE, A VOI STUDIO… All’impianto di Cameri il Campionato Nazionale di Fossa Olimpica dell’Aeronautica Militare vede in assoluta evidenza il Maresciallo di Prima Classe Carlo Casu di Elmas.
Sono scesi in lizza in quarantadue allo stand dell’aeroporto di Cameri per contendersi i posti di preminenza nella sesta edizione del Campionato nazionale di tiro a volo dell’Aeronautica Militare. Il primo classificato assoluto della bella sfida piemontese che ha richiamato specialisti in “blu” più o meno da tutte le Regioni italiane è stato il Maresciallo di Prima Classe Carlo Casu dell’Aeroporto cagliaritano di Elmas: il tiratore sardo ha confezionato un solido 115/125. La competizione si inserisce nel contesto dei numerosi eventi sportivi promossi dall’Aeronautica Militare. La folta partecipazione di atleti alla competizione di Cameri e l’attenzione rivolta ad essa dai vertici dell’Arma dimostra che il tiro a volo è avvertito con sempre maggiore convinzione dalle Forze Armate come un 28
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elemento di formazione professionale oltre che strettamente ludico. Con il Presidente del Comitato regionale Fitav del Piemonte Pino Facchini, alla manifestazione è intervenuto anche il comandante dell’Aeroporto di Cameri, il Colonnello Alessandro Tudini. La competizione di Cameri ha assegnato anche i titoli per categoria. In Prima categoria ha vinto il Tenente Colonnello Massimo Croce (Comando Logistico di Roma) davanti al Primo Maresciallo Agostino Paciotti (S.M.A. Roma) e al Maresciallo Luciano Mario (Q.G. del C.S.A. Centocelle). In Seconda categoria si è imposto il Maresciallo Maurizio Toma (3° R.M.V. Treviso) davanti al Tenente Giacomo Saracino (36° Stormo, Gioia del Colle) e al Maresciallo Salvatore Semeraro (COFA, Poggio Renatico). In Terza categoria è stato
Il Maresciallo di Prima Classe Carlo Casu durante le fasi di gara della sfida di Cameri.
// minuto per minuto
Il Maresciallo di Prima Classe Carlo Casu riceve i complimenti del comandante dell’Aeroporto di Cameri, il Colonnello Alessandro Tudini.
Un gruppo di partecipanti alla competizione di Cameri posa con il Colonnello Tudini.
naturalmente il Maresciallo di Prima Classe Carlo Casu del Distaccamento Aeroportuale di Elmas a svettare precedendo il Primo A. O. Fabrizio Rinaldi (2° Reparto Genio A.M. Ciampino) e il Maresciallo di Prima Classe Francesco Gai (17° Stormo, Furbara). Il Colonnello Medoro Lollo ha vinto la gara del Personale in congedo. Tra le squadre si è invece imposto il Comando Logistico davanti al Comando Squadra Aerea e alle squadre miste del Comando Operativo delle Forze Aeree e del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare.
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QUI LOMBARDIA, A VOI STUDIO… Un’interessante iniziativa di promozione del tiro a volo è stata condotta allo stand mantovano di Castelgoffredo ed ha coinvolto ragazze e ragazzi della scuola media. di GIORGIO STECCANELLA
Temi del fare e del sapere da decenni vedono protagonisti studenti e docenti in tutti gli Istituti di ogni ordine e grado nei cosiddetti “progetti” scolastici. Spesso, questi approfondimenti si svolgono anche al di fuori delle aule, per toccare con mano e scoprire quanto si cela dietro questa o quella attività, in modo decisamente più comprensibile e diretto. In questo caso parliamo della disciplina olimpica del tiro a volo, che tante medaglie, sia a cinque cerchi che iridate e continentali continua a regalare all’Italia, per indagare sui collegamenti che uno sport ha nel mondo del lavoro, del turismo e, in particolare, sull’educazione al profondo rispetto di se stessi e degli altri. Valori essenziali per una crescita sociale, matura e consapevole da scoprire insieme, a far da filo conduttore del Progetto: Lo sport olimpico del Tiro a Volo e i suoi collegamenti al mondo del lavoro nel settore armiero. Le finalità del progetto sono quelle di educare la persona a comportamenti responsabili e l’avvicinamento a un’attività 30
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lavorativa particolarmente qualificata in terra lombarda, che vanta aziende di caratura planetaria nel settore. A raccogliere la proposta della delegata della Federazione Italiana Tiro a Volo della
Alcuni momenti dell’incontro che ha coinvolto ragazzi e ragazze delle scuole medie alla Società di Castelgoffredo.
// minuto per minuto
provincia di Mantova Laura Chitò, sono stati i professori Francesco Abramo e Livio Bergamini, rispettivamente insegnanti di Tecnologia e Attività Motoria presso la Scuola Media “Virgilio” dell’Istituto Comprensivo di Castelgoffredo in provincia di Mantova. Ad aderire a questi cinque incontri formativi, che si concluderanno con la consegna di un attestato di partecipazione, ventiquattro giovani allievi e allieve delle classi prime, seconda e terza media che, oltre alle famiglie, hanno interessato anche l’assistente di supporto della media “Virgilio” Mirella Rotundo. Di fatto, lo sport del Tiro a Volo, altro non è che la copertina di questo progetto, visto che nel corso degli appuntamenti, che settimanalmente si sono svolti nel centro di Tiro a Volo San Fruttuoso di Castelgoffredo con il maestro di tiro federale Fausto Chitò, si è parlato molto di tecnologia, materiali e di conoscenza delle proprie qualità, al fine di maturare la consapevolezza dei propri limiti e capacità, nel rispetto delle regole. Step by step, ovvero un passo alla volta, prima di una visita, già programmata con i responsabili della fabbrica più antica del mondo, la Beretta Armi S.p.a. di Gardone Val Trompia (BS) dove, oltre a poter visitare il famoso museo, questi studenti potranno rendersi conto di come un attrezzo sportivo, il fucile da tiro al piattello in questo caso, si crea e si personalizza, fino a poter
diventare una vera e propria opera d’arte, quando è arricchito e abbellito da preziose incisioni. Per il momento, il maestro federale di tiro Fausto Chitò, ha spiegato agli studenti quali e quanti sono i materiali che, una volta assemblati, diventano fucili, con una attenta disamina sulla funzione di ciascuna delle parti che lo compongono. Qualità del legno, dell’acciaio e i diversi calibri, passando dalla chiave di apertura alla bascula. Per stemperare questa fase prettamente nozionistica, si è passati poi in pedana, dove il giovane tiratore di Ghedi Simone Vedovelli, diciottenne azzurrino del Centro di Avviamento allo Sport del San Fruttuoso, e il trentino Dario Bortolotti, classe 1951, hanno dato una dimostrazione pratica del comportamento in pedana che lo sportivo, seguendo rigide regole, deve adottare sempre, sia in fase di allenamento che di gara. Allenamento, che non è solo quello di colpire un piattello, ma continua fuori dal campo con attività motorie, siano esse a secco come la palestra, in piscina o su altri campi da gioco come, ad esempio, il tennis. Nel tiro a volo, il primo avversario è se stessi ed ecco quindi, che l’acquisire una elevato standard di autocontrollo e la piena coscienza di quanto ti accade intorno, è indispensabile. La parola d’ordine, nello sport del tiro a volo è dunque: rispetto, rispetto, rispetto! TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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VALLE ANIENE AL TOP DELLA TOP TEN E’ il sodalizio romano ad aver catturato il maggior numero di Tessere ordinarie in prossimità del giro di boa della stagione 2010.
Valle Aniene è al top della Top Ten nella vendemmia delle Tessere federali ordinarie. Alla data del 22 maggio 2010 il sodalizio capitolino vanta 361 Tessere rilasciate e precede Cieli Aperti (325), Belvedere (268), Montecatini – Pieve a Nievole (255), Umbriaverde (232), Falco (230), Olimpico Foligno (224), Traversa 32
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e La Fattoria (223), Lazio (219), Arlunese (208). Nella graduatoria stilata in base alla categoria di affiliazione, Valle Aniene (361) è naturalmente prima tra i sodalizi di Eccellenza davanti a Cieli Aperti (325) e Montecatini – Pieve a Nievole (255). In Prima categoria Belvedere (268) guida la classifica davanti a
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// top ten: numeri di primavera
Umbriaverde (232) e Giorgio Rosatti (207). In Seconda categoria è il Club Olimpico Foligno (224) a condurre davanti a La Fattoria (223) e Lazio (219). In Terza categoria Traversa (223) occupa il vertice davanti a Randi (138) e Racconigi (136). In Quarta categoria Porpetto ha il primato con 196 Tessere davanti a Le Tre Piume (155) e Aosta (130). In Quinta categoria Montoggio (118) precede Mattarona e Alla Panoramica (103). Uno sguardo alla situazione dell’affiliazione alla data del 22 maggio dice che in un considerevole gruppo di Regioni tutte le Società già affiliate nel 2009 hanno completato la procedura di affiliazione per l’anno 2010. In alcuni casi si è verificato addirittura un incoraggiante incremento. In Umbria sono affiliate 25 Società a fronte delle 23 del 2009; in Basilicata 13 contro le 12 del 2009; in Emilia – Romagna 33 contro le 32 dell’anno passato e in Puglia sono 30 contro le 29 dell’anno passato. Tutte le Società affiliate nel 2009 hanno completato la loro procedura anche in Abruzzo (11), Calabria (21), Molise (4), Valle d’Aosta (2). Nel 2010 in Sardegna hanno effettuato l’affiliazione 41 Società su 42, in Lombardia e in Piemonte 29 su 30, in Sicilia 45 su 46, in Campania 20 su 21, in Veneto 19 su 20, nel Lazio 49 su 52, nelle Marche 24 su 26, in Toscana 18 su 20, in Liguria 14 su 16, nel Friuli – Venezia Giulia 5 su 6, in Trentino Alto Adige 1 su 2. Alla data del 22 maggio 2010 le Società affiliate alla Fitav a livello nazionale sono 433 contro le 445 Società affiliate alla data del 31 dicembre 2009 con una quota di allineamento al valore dell’anno passato del 97,30 %. Qualche ritardo anche nel Tesseramento. Soltanto la Valle d’Aosta alla rilevazione del 22 maggio vanta un numero di Tesserati maggiore che nel 2009 (150 contro 128). Tra le altre Regioni la Lombardia è la Regione con il più alto tasso di rinnovo: il 95,02% pari a 2.575 Tessere su 2.710. Di seguito riportiamo l’elenco delle Regioni indicando la percentuale, il dato relativo al 22 maggio 2010 e quello
Tessere Ordinarie
(aggiornato al 22 maggio 2010)
Valle Aniene 361 Cieli Aperti 325 Belvedere 268 Montecatini – Pieve a Nievole 255 Umbriaverde 232 Falco 230 Olimpico Foligno 224 Traversa La Fattoria 223 10. Lazio 219 11. Arlunese 208 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
Tessere Sostenitori
(aggiornato al 22 maggio 2010)
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
11.
Cluana 614 Carignanese 527 Aosta 361 Montecatini – Pieve a Nievole 182 Aits 179 Castelfidardo 169 Pisa 151 Acquaviva 149 Falco Porpetto 109 Tricolore 97
del 2009: Toscana (93,34%) pari a 1.164 su 1.247; Emilia-Romagna (90,32%) pari a 2.118 su 2.345; Basilicata (89,67%) pari a 217 su 242; Umbria (89,36%) pari a 1.033 su 1.156; Molise (88,44%) pari a 153 su 173; Piemonte (87,58%) pari a 1.347 su 1538; Lazio (86,94%) pari a 1.937 su 2.228; Marche (86,41%) pari a 1.068 su 1.236; Veneto (85,96%) pari a 1.788 su 2.080; Abruzzo (84,18%) pari a 495 su 588; Friuli Venezia Giulia (82,91%) pari a 388 su 468; Campania (81,55%) pari a 1.158 su 1.420; Sicilia (81,28%) pari a 1.758 su 2.163; Trentino Alto Adige (77,94%) pari a 53 su 68; Puglia (72,69%) pari a 1.147 su 1.578; Calabria (71,30%) pari a 646 su 906; Sardegna (71,13%) pari a 855 su 1.202; Liguria (70,81%) pari a 638 su 901. Alla data del 22 maggio 2010 i Tesserati a livello nazionale sono 20.688 contro i 24.377 del 31 dicembre 2009 con una percentuale di rinnovo pari all’84,87%. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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I N
C O R P O R E
S A N O
L’IMPORTANZA DELLO STRETCHING NELL’ALLENAMENTO SPORTIVO TESTO DI FABIO PARTIGIANI
Nello sport lo stretching assume un’importanza basilare in quanto è proprio grazie a questo particolare sistema di allungamento/allenamento che il praticante raggiungerà la massima (ovviamente individuale) flessibilità muscolare. ORIGINI DELLO STRETCHING La parola “stretching” è un termine che proviene dall’inglese “to stretch” che in italiano significa allungamento. E’ una metodica che consiste nell’allungamento muscolare e nella mobilizzazione delle articolazioni attraverso l’esecuzione di esercizi di stiramento, semplici o complessi, con lo scopo di: • •
mantenere il corpo in uno stato di forma ottimale; prevenire i traumi, sia muscolari sia articolari.
Lo stretching è arrivato in Europa e in Italia da oltre oceano, sulla scia della ginnastica aerobica. Quello più conosciuto è quello codificato da Bob Anderson. Gli esercizi di stretching sollecitano, oltre alle fibre muscolari, il tessuto connettivo (tendini, fasce, ecc.) presente nella struttura contrattile. Il tessuto connettivo è estensibile (può essere allungato), ma se non viene regolarmente sollecitato con l’esercizio fisico, in breve tempo perde questa caratteristica essenziale. Parlando di stretching è anche d’obbligo parlare della mobilità articolare (conosciuta anche come flessibilità, estensibilità): è la capacità di compiere movimenti ampi ed al massimo della estensione fisiologica consentita dalle articolazioni. Questa capacità è condizionata: • Dalla struttura ossea dell’articolazione; • Dalle sue componenti anatomiche e funzionali (grado di estensibilità dei legamenti, tendini, muscoli); • Dalla temperatura dell’ambiente; • Dal livello di riscaldamento del corpo. È importante ricordare che le fibre muscolari si adattano rapidamente a qualsiasi situazione. Tipi di stretching Non esiste una sola forma di stretching, anche se quello più conosciuto è, come già detto, quello di Bob Anderson. Prendiamo in considerazione quelli più conosciuti. STRETCHING BALISTICO È il primo tipo di allungamento conosciuto e in genere non viene più utilizzato nei protocolli di allenamento perché è pericoloso in quanto fa attivare nel muscolo il riflesso da stiramento (riflesso incondizionato che ordina al muscolo di reagire ad una 34
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tensione brusca con una rapida contrazione, con elevato rischio di trauma muscolare). Il metodo è molto semplice: si arriva in posizione di allungamento e poi si inizia a molleggiare. Molti lettori si metteranno a ridere di questa metodica di allenamento ma purtroppo, ancora oggi, si vedono nelle palestre e nei campi di atletica, soggetti che praticano questa forma di allungamento!! È importante essere seguiti da istruttori professionalmente preparati per evitare di incorrere in questi gravi errori che possono generare lesioni a livello muscolare talvolta anche irreversibili.
STRETCHING STATICO È il sistema di stretching più conosciuto. Questa metodica, con le sue posizioni e il suo modo di respirare, prende spunto dallo yoga e fonda la sua pratica in esercizi di stiramento muscolare allo scopo di mantenere il corpo in uno stato ottimale di forma fisica. Si raggiunge l’allungamento muscolare tramite posizioni di massima flessione, estensione o torsione. Queste posizioni devono essere raggiunte lentamente in modo da non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso da stiramento. Raggiunta la posizione va mantenuta per un tempo da 30 a 40 secondi; è importante che l’estensione non superi la soglia del dolore. Principi dello stretching statico: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
riscaldamento generale prima dello stretching; abbigliamento comodo; ambiente non rumoroso; allungamento costante senza molleggi da 10 a 40 secondi; mai oltrepassare la soglia del dolore; suolo non freddo; massima concentrazione; non confrontarsi con gli altri; controllo della respirazione; alternare l’estensione dei muscoli agonisti con quelli antagonisti; 11. programma razionale, meglio se sviluppato da personale qualificato. P.N.F. (STRETCHING PROPRIOCETTIVO) La P.N.F. (Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation) è una metodica di allungamento muscolare nata in ambito riabilitativo, ma che attualmente si sta diffondendo anche in ambito sportivo. Questa pratica trova impiego in tutte le situazioni in cui viene compromessa (per infortunio, allenamenti errati o blocchi della mobilità) l’estensibilità muscolare. METODOLOGIA DELLA P.N.F. La pratica di questo protocollo è la stessa per ogni muscolo: • assumere lentamente, grazie ad una forza esterna (che può essere il peso corporeo, l’aiuto di un’altra persona o un vincolo come il muro) la posizione di allungamento muscolare massima e mantenerla per 5”; • contrazione isometrica (cioè senza movimento dei capi articolari) contro la forza esterna per la durata di 6-20”; alcuni autori riportano come l’intensità della contrazione debba essere massimale, altri submassimale. E’ comunque preferibile un’intensità submassimale poiché produce gli stessi effetti e comporta probabilmente un minor rischio di infortunio; • breve rilasciamento per 2”; • allungare successivamente lo stesso muscolo per 15-30”; • ripetere i punti 1-4 un’altra volta. E’ fondamentale non esagerare con gli allungamenti e le contrazioni; in altre parole, mai forzare oltre la soglia del medio fastidio muscolare. Infatti, la contrazione muscolare isometrica a muscolo allungato induce uno stimolo molto intenso, mentre il successivo allungamento provoca un rilasciamento che, in teoria, permette
un’ulteriore distensibilità del muscolo. Gli stimoli indotti con questa metodica inducono, con il passare delle sedute, adattamenti (cioè modificazioni permanenti) che portano al miglioramento dell’estensibilità muscolare. L’ utilizzo degli esercizi di stretching ha seguito il percorso tipico delle mode, ma la loro introduzione ha rappresentato un utile progresso per le diverse fasi della preparazione atletica. Ormai da quasi un decennio le varie forme di stretching sono utilizzate da tutti e in modo indiscriminato da atleti praticanti differenti discipline, siano esse di potenza, di resistenza o di destrezza come il tiro a volo. Il suo impiego è ormai una prassi consolidata, senza particolari distinzioni, sia per le sedute di allenamento che per le fasi di training immediatamente precedenti la competizione. Ultimamente, però, molte evidenze scientifiche sembrano fornire indicazioni di giustificato dubbio rispetto a ciò che è sostenuto dalle consuetudini di uso metodologico suggerite da allenatori e preparatori. Questo non significa che d’ora in avanti si debbano ripudiare in blocco gli esercizi di allungamento, ma è ragionevole dare ad alcuni quesiti una giusta risposta. Eccone alcuni: • Gli esercizi di stretching sono utili o recano danno alla “salute“ dell’atleta ? La loro esecuzione è di fondamentale importanza purchè il protocollo sia corretto e segua i fondamenti della teoria e metodologia dell’allenamento. • Vi sono differenti modalità di esecuzione degli esercizi di stretching per quanto riguarda l’intensità e la durata ? Le modalità di esecuzione devono essere corrette e rispettare i vari protocolli evidenziati. • Gli esercizi di stretching sono utili alla fase di riscaldamento ? Sono utili se rispettano la catena cinematica (i gruppi muscolari) del gesto della disciplina praticata. • Gli esercizi di stretching sono utili o recano danno alla prestazione ? E’ importante adattare le varie metodiche di allungamento alla disciplina sportiva praticata per evitare di incorrere in errori che potrebbero pregiudicare la prestazione. • L’aspetto applicativo è lo stesso per gli atleti di tutte le discipline (per esempio maratoneti e tiratori)? Indubbiamente è fondamentale considerare la disciplina praticata: ci sono alcuni esercizi che possono essere comuni a tutti gli sport, mentre altri sono personalizzati alla disciplina praticata. • Si debbono utilizzare i medesimi esercizi sia per le diverse sedute di allenamento che per la competizione ? Gli esercizi sono gli stessi; l’importante è rispettare il protocollo di esecuzione per non creare uno stato di affaticamento tale da pregiudicare la gara. • E’ meglio dedicare un’intera seduta allo stretching e collocarla in un giorno differente da quello per l’allenamento tecnico ? Le nuove teorie indicano l’importanza di dedicare una seduta settimanale allo stretching. Questa seduta è chiamata “di scarico”, per rigenerare l’organismo e renderlo pronto ai successivi sforzi. • Inoltre, i muscoli che non rivestono importanza primaria per la competizione (ad esempio quelli degli arti inferiori per un tiratore) possono essere “stirati”? Per il tiratore è importante eseguire esercizi di allungamento anche per quei gruppi muscolari non impegnati direttamente nel gesto tecnico. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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L’utilità degli esercizi di stretching prima e dopo la performance sportiva. Quale beneficio comporta l’introduzione degli esercizi di stiramento durante la fase di preparazione (riscaldamento pre-gara) alla competizione? 1. innalzare la temperatura dei muscoli stirati; 2. miglioramento della performance in seguito agli esercizi di allungamento; 3. prevenire gli infortuni muscolari.
scopo di esprimere un parere sull’efficacia dello stretching quale mezzo di prevenzione degli infortuni muscolari : gli autori hanno individuato sei ricerche affidabili. Cinque di queste non hanno dimostrato alcun effetto significativo degli esercizi di allungamento per la prevenzione degli infortuni. In conclusione, tutti gli autori esprimono il loro parere circa il fatto che le spiegazioni fisiologiche che dovrebbero giustificare l’efficacia dello stretching per la prevenzione degli infortuni non sono per nulla evidenti.
1° L’effetto degli esercizi di stretching sull’aumento della temperatura muscolare. L’innalzamento della temperatura interna del muscolo dipende dal suo grado di vascolarizzazione; l’esercizio muscolare, attraverso un’alternanza di contrazioni e decontrazioni, permette al muscolo di svolgere un’azione di pompa che ha come conseguenza il miglioramento della circolazione sanguigna. Secondo Mastérovoi un’alternanza di contrazioni concentriche contro una media resistenza, costituirebbe il mezzo più adatto ad innalzare la temperatura del muscolo. Ma cosa accade durante un esercizio di stiramento muscolare? Alter ( 1996 ) ha dimostrato che gli stiramenti provocano nel muscolo delle tensioni elevate che comportano una interruzione dell’irrorazione sanguigna : esattamente il contrario dell’effetto vascolarizzate ricercato. Quando si alternano azioni di stiramento e contrazione, il passaggio del sangue avviene durante le fasi di rilasciamento e quindi la contrazione isometrica non sembra il miglior mezzo per stimolare l’effetto della pompa muscolare. Per questo scopo il protocollo di Mastérovoi sembrerebbe il più efficace.
Quanto espresso dagli autori rivoluziona quanto finora si pensava circa gli effetti positivi dello stretching. Cerchiamo di dare una spiegazione logica a quanto sopra affermato. I motivi sono due:
2° Esercizi di stretching e performance. Attualmente ci sono a disposizione ricerche che dimostrerebbero la pericolosità degli esercizi di stretching utilizzati nella fase di riscaldamento pre-gara. Questi risultati sembrerebbero dimostrare gli effetti negativi degli esercizi di stiramento rispetto alle prestazioni di velocità ( Wiemann e Klee 2000 ), forza resistente ( Kokkonen e coll. 2000 ) e soprattutto nella capacità di salto in elevazione ( Henning 1994 ). Recentemente Shrier ( 2004 ) ha pubblicato una review su stretching e performance nella quale si afferma che l’uso degli esercizi di allungamento durante la fase di riscaldamento risulterebbero avere una influenza negativa sulla capacità di salto verticale e sulla forza. Viceversa, l’uso costante in allenamento degli esercizi di stretching sembrerebbe influire positivamente sul miglioramento della forza e della velocità; ciò è dovuto al fatto che gli esercizi di allungamento rappresentano un lavoro muscolare che rivela effetti a lungo termine. è quindi importante inserire nelle sedute di allenamento esercitazioni di mobilità articolare ed elasticità muscolare. 3° Il ruolo degli esercizi di stretching nella prevenzione degli infortuni muscolari. Molti ritengono che l’uso degli esercizi di stretching nel riscaldamento sia fondamentale per prevenire gli incidenti muscolari. Ma le conclusioni di numerose ricerche contraddicono questa affermazione. Shier (1999) in una review molto documentata ha constatato che lo stretching prima dell’esercizio non riduce affatto il rischio di incidenti muscolari. Lally (1994) ha dimostrato, su seicento atleti maratoneti, che il numero di incidenti muscolari registrati risultava superiore (35%) nel gruppo dei soggetti che aveva utilizzato gli esercizi di stretching. Thacker e coll. (2004) hanno valutato i riferimenti scientifici, disponibili in letteratura, allo 36
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•
L’effetto antalgico degli esercizi di stretching:
“ L’effetto antalgico” fa riferimento all’aumento della cosiddetta “ capacità di tollerare ” lo stiramento muscolare. In altre parole la spiegazione risiede nel fatto che il soggetto che pratica lo stretching riesce a migliorare la sua mobilità articolare in quanto l’allenamento agli stiramenti lo abitua a sopportare meglio il disagio dovuto all’esercizio di allungamento ( stretch-tolerance). L’atleta quindi si “allunga” di più di ciò che è abituato a fare ( i suoi recettori del dolore vengono inibiti ) e così rischia di subire un incidente muscolare nel momento della sua attività specifica. •
I microtraumi causati dagli esercizi di stretching:
E’ dimostrato in uno studio di Wiemann e Klee ( 2000 ) che gli stiramenti passivi sottopongono i muscoli interessati a tensioni talvolta equivalenti a tensioni muscolari massimali : le strutture elastiche del sarcomero sono molto sollecitate e aumenta la possibilità che subiscono dei microtraumi, con conseguente rischio per la gara. Quanto esposto fino adesso ci porta inevitabilmente a formulare la seguente domanda: è utile o no effettuare gli esercizi di stretching prima della competizione? Non bisogna farci prendere da inutili allarmismi. Ci sono degli sport in cui questo protocollo non è valido e sono gli sport di potenza (sollevamento pesi, alcune discipline dell’atletica leggera). Negli sport che invece necessitano di movimenti caratterizzati da angoli di lavoro superiori ai 90 gradi ( ginnastica artistica, ginnastica ritmica, nuoto sincronizzato...) sfuggono a questa regola: in questi casi bisogna utilizzare queste tecniche per permettere all’atleta di raggiungere senza rischi ampiezze di movimento consone al modello prestativo della sua disciplina. Negli sport di destrezza a scarso impegno muscolare (tiro a volo, tiro a segno, tiro con l’arco) è consigliato, ma possiamo anche dire obbligatorio, sia a livello giovanile che di squadra nazionale, effettuare degli appropriati esercizi di allungamento muscolare (ginnastica pre-pedana), il più possibile personalizzati alle caratteristiche individuali dell’atleta.
TIPI DI STRETCHING Stretching Balistico
Stretching Statico
P.N.F.
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P E R
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QUI MARCHE, A VOI STUDIO… Il fabrianese Augusto Checchi e Daniele Malatino di Montecosaro sono stati protagonisti della diciannovesima edizione del Memorial Carlo Rossi a San Martino di Rio Salso. Daniele Malatino ha vinto il prestigioso trofeo in palio nella diciannovesima edizione del Memorial Carlo Rossi.
Si è svolto sulle pedane della Società Tiro a Volo San Martino di Rio Salso uno degli appuntamenti più prestigiosi dell’attività tiravolistica marchigiana: il Memorial Carlo Rossi, gara di Fossa Olimpica giunta alla sua diciannovesima edizione. Anche quest’anno grande partecipazione: alla sfida hanno preso parte ben centosessanta tiratori provenienti da molte Regioni italiane. Al termine dei due giorni ha prevalso per differenza zeri con 49 centri su 50 il fabrianese Augusto Checchi sul Master fanese Alberino Baldarelli. I due contendenti sono stati seguiti da cinque atleti con 48/50: Albino Del Baldo, Stefano Vitali, Luciano Sorci, Walter Cesauri e Alessandro Proto. Hanno totalizzato 47 centri Federico Marinozzi, Stefano Bacchelli, Daniele Malatino, Marcello Tittarelli, Bruno Gobbi, Davide Biserna, Giuseppe Mercurio Pasquale Antolini, 38
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Osvaldo Papa, Sandro Perugini e Massimo Piermattei. Alla finale per l’assegnazione della coppa del Diciannovesimo memorial Carlo Rossi accedevano i migliori risultati di ogni categoria e si ritrovavano così insieme in pedana Simone Bulgherini, Alberino Baldarelli, Daniele Malatino, Augusto Checchi, Stefano Vitali e Albino Del Baldo. Sulla distanza degli ulteriori venticinque piattelli e dopo un barrage all’americana particolarmente intenso, ha prevalso il tiratore di Montecosaro Daniele Malatino. Nella sfida valida per il quattordicesimo Trofeo Club San Martino ha vinto la formazione di Fabriano (Walter Cesauri, Massimo Piermattei, Augusto Checchi) con 144 su 150 davanti al 140 di Castelfidardo (Osvaldo Papa, Luigi Agostinelli, Bruno Gobbu), mentre la terza piazza con 139 è andata al terzetto del Team Erreci (Albino
// minuto per minuto
I finalisti del barrage per l’assegnazione del trofeo intitolato a Carlo Rossi.
Del Baldo, Ermanno Laghi, Davide Biserna). Perfetta come sempre l’organizzazione sotto la direzione del Coordinatore internazionale Bruno Nobilini affiancato dai Direttori di Tiro Agostino Rossi, Giorgio Pieretti, Giuliano Gasperini e Loris Rapa nonché dalla segreteria
condotta da Elena Pacassoni. Sono intervenuti alla premiazione il Consigliere Regionale Fitav Riccardo Rossi, il Presidente Regionale Fitav Ivano Campetella ed il Vice Presidente della Società Italino Mulazzani.
Nel ricordo di Jessica Grande successo per la prima edizione del Memorial Jessica Magnini in programma sulle pedane di Foligno. Alla manifestazione hanno partecipato centosettanta tiratori provenienti da molte Regioni d’Italia. Raitre ha dedicato un lungo servizio alla gara con la cronaca della manifestazione intercalata da numerose interviste alle compagne di scuola di Jessica, presenti sul campo con una t-shirt che riproduceva la sua effigie sorridente. Eccellenti i risultati ottenuti: il successo è andato al giovane romano Marco Mattioli che con un secco 25 su 25 si è imposto sull’iridato viterbese Valerio Grazini. Mattioli si è aggiudicato un bellissimo fucile automatico messo in palio dall’Azienda Renato Gamba di Brescia unitamente al trofeo Jessica Magnini messo in palio dalla Società Tiro a Volo Foligno. Nell’altro barrage per tiratori di Seconda e Terza categoria, Veterani e Master si è imposto il tiratore locale Maurizio Donnini che si è aggiudicato un fucile automatico messo il palio da Ferdinando Rossi. Hanno svolto il ruolo importantissimo di sponsor della manifestazione l’Azienda Renato Gamba, la Farmacia Betti di Spoleto, l’Associazione Nazionale Libera Caccia, la Meccanotecnica Umbra, lo Studio medico Check up, il Comune di Campello, l’Azienda Rizzini, la Società Tiro a Volo Foligno e a titolo privato Ferdinando Rossi, Fabio Taddei e ancora il Tendificio Petrini Mario, gli Amici e le Amiche di Jessica, il Forno di Massimo Pallini. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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A T T I
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AVVISO IMPORTANTE Tutti gli atleti (agonisti e amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci devono essere in possesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”. La “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti” deve essere presentata per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del Coni (Stadio – Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma): •
•
Per gli atleti non soggetti a TUE entro sette giorni lavorativi dalla data di sessione di prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo stesso (il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare); Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistematica appena possibile e sempre nel rispetto del codice WADA, nel momento in cui si inizia la somministrazione (sono interessati tutti gli Atleti anche quelli inseriti nell’RTP).
Si ribadisce che per gli Atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE per la “Richiesta di Esenzione ai fini Terapeutici”. Le suddette modulistiche sono presenti sul sito federale (www.fitav.it/documentazionestatutoeregolamenti/regolamentoantidoping). Sul medesimo sito sono consultabili le “Norme Sportive Antidoping”. Si raccomanda la massima attenzione e scrupolosità.
AVVISO A TUTTE LE SOCIETA’ La Federazione per effettuare con sicurezza e velocemente i pagamenti a vario titolo alle Società Sportive ad essa affiliate deve utilizzare lo strumento del bonifico bancario. E’ quindi necessario che le Società inviino urgentemente i propri dati bancari secondo il seguente schema registrandosi ai servizi web del sito www.fitav.it: Denominazione Società Intestatario del Conto Bancario Istituto di Credito Numero Conto Corrente
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Inviando gli stessi via mail all’indirizzo amministrazione@fitav.it o via Fax al n. 06 3233791
LE ASSOCIAZIONI VENATORIE CONVENZIONATE CON LA FITAV F.I.D.C. Federazione Italiana della Caccia A.N.L.C. Associazione Nazionale Libera Caccia U.N. Enalcaccia P.T. (Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro) ARCICACCIA A.N.U.U. (Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente Naturale) ITALCACCIA Associazione Venatoria C.P.A. (Associazione Caccia Pesca Ambiente Sports) A.C.V. Associazione Cacciatori Veneti U.C.S. Unione Cacciatori di Sardegna L.A.S.C. Sarda Caccia (Libera Associazione Sarda della Caccia) Associazione Cacciatori Sardi A.C.P. Caccia – Sardegna Insieme A.C.E.R. Associazione Cacciatori Emiliano – Romagnoli C.S.T. A.S.D. Caccia Sviluppo e Territorio A.C.L. Associazione Cacciatori Lombardi C.P.E. Caccia Pesca Ecologia Naturclub Sicilia L.C.S. Associazione Liberi Cacciatori Siciliani A.R.C.P. di Lombardia – Associazione Regionale Cacciatori e Pescatori della Lombardia Consiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilia, dello Sport
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vince 11 medaglie ORO
D. Kostelecky (CZE) - Tra p Uomini Perazzi MX2000-8
W. Eller (USA) - Double Trap Uomini Perazzi MX2005
S. Makela (FIN) - Trap Don ne Perazzi MX2000-8
ARGENTO
G. Pellielo (ITA) - Trap Uom ini Perazzi MX8
Z. Stefecekova (SVK) - Tra p Donne Perazzi MX2000-8
T. Brovold (NOR) - Skeet Uomini Perazzi MX2000-8
BRONZO
A. Alipov (RUS) - Trap Uo mini Perazzi MX8
C. Cogdell (USA) - Trap Donne Perazzi MX2000-3
C. Brinker (GER) - Skeet Donne Perazzi MX2000-8
K. Rhode (USA) - Skeet Donne Perazzi MX12
B. Hu (CHN) - Double Tra p Uomini Perazzi MX2005