CONTROCOPERTINA
UNA CASCATA (DELLE MARMORE) DI SCUDETTI. È Cascata delle Marmore la Società che si è laureata campione d’Italia della massima categoria all’intersocietario di Fossa Olimpica del 25 settembre. Il coach Daniele Lucidi ha guidato alla conquista dello scudetto della Serie A del Trap sulle pedane aretine di Bellavista il team composto da Alessandro Nesbitt, Enrico Mosconi, Mauro Andreuzzi, Luigi Spadini, Alessio Roccetti e Giuseppino Contessa che nella circostanza hanno assemblato il vertice qualitativo di tutte le sedi del confronto: 544/600. Tra i sodalizi di Seconda categoria in gara a Bologna ha vinto il team di Pisa, tra quelli di Terza in lizza a Lonato ha svettato Il Campanile di Mesero, mentre Aosta ha prevalso tra i club di Quarta categoria a Valle Aniene. Nel prossimo numero de IL TIRO A VOLO pubblicheremo un ampio speciale dedicato a tutte le Società protagoniste della sfida.
S O M M A R I O
M A G A Z I N E
TAV Numero 211 Ottobre 2011 Direttore: Luciano Rossi Direttore Responsabile: Luigi Agnelli Coordinatore Redazionale: Massimiliano Naldoni (maxnaldoni@alice.it)
Direzione e Redazione Federazione Italiana Tiro a Volo Viale Tiziano 74 00196 Roma Tel. 06 45235200 Fax 06 3233791 E-mail: redazione@fitav.it Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata. Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994
In copertina: Massimo possibile. Ovvero quello che ha compiuto Fabbrizi conquistando il secondo titolo iridato della sua carriera nella Fossa Olimpica a Belgrado con una pioggia di record. E proprio del neo-campione del mondo Massimo Fabbrizi, dei suoi primati e delle grandi imprese di altri suoi colleghi (primi fra tutti Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò che con il Carabiniere marchigiano si sono aggiudicati l’alloro iridato a squadre con un altro record strepitoso) parliamo diffusamente in questo fascicolo.
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L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI
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FABBRIZI, L’UOMO DEI RECORD
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UMBRIA IN FESTA
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OLIMPIA E IL MONDO
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DA ACQUASPARTA ALLE PARALIMPIADI
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SHENZEN, I NUMERI CHE CONTANO
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DI QUA E DI LA’ DALLE ALPI
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LUDWIG VINCE ALLA VECCHIA MANIERA
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COTA E BARBIERI IN TRICOLORE
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L’UMBRIA COLPISCE ANCORA
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ATTI UFFICIALI
I TIRAVOLISTI PER L’AVIS Il binomio tra Avis e Sport è da sempre un punto di forza e ritenuto portavoce di valori ed etica. È per questo che, nell’ambito del progetto “Scelta di Vita Progetto di Salute” all’insegna dello slogan “Centra l’obiettivo:diventa Donatore Periodico”, il Presidente Luciano Rossi, con la collaborazione di Avis Regionale Umbria, ha disposto l’organizzazione della Prima Manifestazione Regionale “FITAV per AVIS” a sostegno della promozione della donazione di sangue negli ambiti sportivi. L’evento si è svolto nei giorni 20 e 21 agosto presso i campi di tiro della Società TAV Umbriaverde. Alla presenza del Presidente del Comitato Regionale FITAV Ermanno Cicioni e del Delegato Provinciale FITAV Roberto Sparnaccini, hanno gareggiato settantasei atleti che si sono sfidati all’insegna della solidarietà, sotto un caldo torrido. La gara è stata egregiamente diretta dal Coordinatore Mauro Labella coadiuvato dai Direttori di gara Lezzi, Cosimetti, Pantalla e Malafoglia. Nella classifica degli Eccellenza ha svettato Leonardo Brozzetti, mentre tra i Prima categoria ha vinto Marco Casagrande Moretti. Danilo Palazzoni ha vinto tra i Seconda categoria e Maurizio Donnini è stato il migliore dei Terza. La vittoria ha arriso anche a Jessica Filippi, all’under 20 Lorenzo Buratta e al Veterano Mauro Schiavolini.
SPONSOR FEDERALI Munizioni Baschieri & Pellagri Cheddite Fiocchi Munizioni Nobel Sport Italia Armi Pietro Beretta Perazzi Armi Rizzini
Macchine Fab Eliche Rodenghi Tiro a Volo Lazio Abbigliamento Castellani
Piattelli Eurotarget Laporte Mattarelli Gestione Gare Hard Soft Elettronica Progetti
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E D I T O R I A L E
TUTTI INSIEME VIGOROSAMENTE Da qualche tempo, come avranno notato molti di voi, mi piace dedicare questo mio intervento a riflessioni suggerite dall’effetto emotivo di manifestazioni o eventi che sono appena accaduti. L’immediatezza che ci offre lo strumento della rete mi permette di stabilire un dialogo con voi lettori che è qualcosa di simile ad una telefonata. È, insomma, un po’ come se ci intrattenessimo tutti insieme al telefono un lunedì mattina, ciascuno frattanto nel proprio ruolo professionale o privato, per commentare la gara a cui abbiamo partecipato o a cui abbiamo assistito il giorno precedente. Ebbene, quando molti di voi leggeranno questo mio nuovo intervento sarà trascorsa appena una settimana dal Campionato delle Società di Fossa Olimpica e dagli Assoluti di Skeet che hanno interessato cinque grandi strutture del nostro Paese (Concaverde, Bologna, Bellavista, Valle Aniene e Montecatini – Pieve a Nievole) e addirittura pochi giorni – poche ore, mi verrebbe da dire - dal confronto, ancora di Trap, riservato alle Forze Armate e ai Corpi dello Stato sulle pedane di Umbriaverde. In tutte queste competizioni, direttamente o attraverso le impressioni che altri mi hanno trasmesso, ho piacevolmente constatato quel rinnovato piacere di gareggiare insieme che avevo rintracciato già in molti episodi agonistici dell’estate. Il confronto intersocietario di Fossa Olimpica, che è indubbiamente tra i momenti agonistici più alti e importanti del nostro calendario, ha dato prova di quanta energia positiva sia rintracciabile nei dirigenti societari e nei tantissimi appassionati che sono andati a comporre le formazioni in gara. Come i miei lettori sanno bene, nel mio ruolo istituzionale concentro volentieri il mio sguardo sulle rose, ma devo individuare inevitabilmente anche qualche spina, laddove qualche spina ci sia. E in una bella manifestazione come il Campionato delle Società di Trap che nella giornata di domenica 25 settembre ha visto concorrere in sedi diverse più di ottocento atleti sotto le insegne di più di centotrenta sodalizi, qualche assenza, per così dire illustre, ha prodotto una lieve ombra che – sono certo – gli interessati sapranno prontamente neutralizzare alla prima occasione utile. Sta di fatto, però, che quella tendenza positiva che avevo appunto individuato già in numerosi episodi agonistici dell’estate continua a proiettare il suo benefico effetto su questo scorcio di fine calendario. È l’espressione di una energia che dovremo indirizzare nella maniera giusta per compiere quel salto di qualità che auspico da tempo. Perché, come ho avuto occasione di sottolineare altre volte, quell’entusiasmo di tutti noi che si sta di nuovo vigorosamente manifestando appunto sotto forma di vera e propria euforia agonistica e di piacevole aggregazione, deve anche tradursi in uno sforzo consapevole e concertato di innalzamento della qualità delle strutture e dei servizi offerti. E questo impulso deve essere altrettanto vigoroso. Deve manifestarsi proprio con quel vigore con cui in questi anni abbiamo dato impulso all’adeguamento alle norme di tutela ambientale e con cui abbiamo promosso, ad esempio, l’attività presso l’ambito dei tiravolisti disabili o presso gli specialisti in divisa delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato ottenendo i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ma potrei estendere l’esempio all’ambito giovanile (particolarmente vitale, come ci hanno dimostrato i grandi eventi agonistici di questi ultimi mesi); al comparto femminile di ogni specialità; alle discipline non olimpiche, che stanno riscuotendo un gradimento altissimo tra gli appassionati italiani, perché riescono a coniugare perfettamente (e sappiamo che si tratta di una prerogativa da sempre tipica del nostro spot tiravolistico) l’aspetto quasi prossimo alla professionalità con quello invece spiccatamente ludico. Ebbene, è certo che di qualunque ambito si parli, si rintraccia attualmente una grande vitalità. Ma, ribadisco, è una vitalità che occorre continuare a impiegare anche sul fronte dell’implementazione della qualità delle strutture e dei servizi. Occorre alimentare questa tendenza dove già essa è stata avviata. Occorre
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introdurla laddove invece ancora non siano state profuse in maniera convinta energie e risorse. È indiscutibile che il nostro futuro è determinato dalla nostra capacità di continuare a conseguire grandi successi agonistici e dalla nostra capacità di ottenere piena visibilità, ma nessuno di noi può immaginare il futuro del movimento tiravolistico senza l’incremento della qualità delle strutture e dei servizi che esse possono offrire all’appassionato. L’imperativo dei prossimi mesi sarà proprio dirigere quell’energia su questa strada. il Presidente Luciano Rossi Podio tesserati società per categoria di affiliazione al 14 Settembre 2011 CATEGORIA I Nome Società A.S.D.T.A.V. VALLE ANIENE A.S.D. TAV CIELI APERTI TAV MONTECATINI-P.A NIEVO A.S.D. TAV UMBRIAVERDE
CATEGORIA II Tessere 443 378 264 264
CATEGORIA III Nome Società ASD TAV CIRC. LA FATTORIA A.S.D. TAV STAND TRAVERSA A.S.D. T.A V. ARLUNESE
Nome Società A.S.TAV G.ROSATTI - PONSO A.S.D. TAV FAGNANO SOC. T.A.V. S. UBERTO
Tessere 217 199 195
CATEGORIA IV Tessere 227 209 208
Nome Società A.D. C.C. SP. TAV AOSTA A.S.D. TAV GENOVA UCS SOC. TAV TRICOLORE
Tessere 130 109 103
Podio tessere sostenitori società per categoria di affiliazione al 14 Settembre 2011 CATEGORIA I Nome Società A.S.D. T.A V. PISANA A.S.D.T.A.V. VALLE ANIENE TAV MONTECATINI-P.A NIEVO
CATEGORIA II Tessere 618 463 156
CATEGORIA III Nome Società SOC. TAV CLUANA A.S.D. TAV CA’ DEI BOSCHI A.S.D. TAV CORI GIULIANELLO
Nome Società A.S.D. TAV CASTELFIDARDO A.S.D. TAV S. UMBERTO A.S.D. TAV CASTELLANO
CATEGORIA IV Tessere 190 71 70
Nome Società A.D. C.C. SP. TAV AOSTA A.S.D. TAV AITS A.S.D. TAV TRICOLORE
Tessere Ordinarie
Tessere Sostenitori
(aggiornato al 14 SETTEMBRE 2011)
(aggiornato al 14 SETTEMBRE 2011)
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Tessere 743 339 117
Valle Aniene 443 Cieli Aperti 378 Montecatini Pieve a Nievole 264 Umbriaverde 264 Lazio 256 Belvedere 254 La Fattoria 227 Giorgio Rosati - Ponso 217 Falco 212 Traversa 209 Arlunense 208
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Tessere 600 209 205
Castelfidardo 743 Pisana 618 Aosta 600 Valle Aniene 463 S. Uberto 339 Aits 209 Tricolore 205 Cluana 190 Montecatini Pieve a Nievole 156 Falco 118 TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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C A M P I O N ATO D E L M O N D O
FABBRIZI, L’UOMO DEI RECORD! Con una pioggia di primati il Carabiniere di Monteprandone conquista a Belgrado il titolo iridato individuale di Fossa Olimpica e in collaborazione con Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò stabilisce un altro record e artiglia anche l’alloro collettivo. Nello Skeet vincono il titolo planetario a squadre gli azzurrini Tammaro Cassandro (che è brillantemente secondo nella gara individuale), Gabriele Rossetti e Vincenzo Grizi e sono d’argento anche i loro coetanei del Trap e ancora le ragazze dello Skeet.
Stessa spiaggia, stesso mare. Già, perché il Campionato Europeo di Belgrado delle discipline olimpiche si era concluso da poche settimane quando molti degli specialisti azzurri già impegnati nella sfida continentale sono tornati proprio nella capitale serba per la competizione iridata. D’accordo, si dirà, nel caso di Belgrado parlare di stessa spiaggia e di stesso mare è un po’ fuori luogo, ma in forza del responso della sfida il lettore saprà perdonarci anche questa forzatura geografica.
MASSIMO POSSIBILE Lo strillo che abbiamo scelto per la copertina di questo numero, oltre a giocare inevitabilmente con il nome di Fabbrizi, la dice lunga sulle potenzialità che il marchigiano ha saputo esprimere al Mondiale di Belgrado. Che il Carabiniere di Monteprandone fosse stato già il più veemente dei tre moschettieri designati dal Commissario Tecnico Albano Pera per l’Europeo di agosto è un dato certo, ma al confronto iridato Fabbrizi ha saputo trasformare quella che un mese prima era stata una prova di ottima fattura in un vero e proprio capolavoro. Se questo non è il Massimo possibile… A Belgrado Fabbrizi vince il secondo titolo iridato della carriera (dopo quello di Lonato del 2005) e condisce questa vittoria con una pioggia di primati che promuovono definitivamente a buon diritto il marchigiano tra i più forti specialisti italiani del Trap di tutti i tempi. Alla boa delle cinque serie di selezione Massimo riesce a comporre un punteggio che nessun altro dei contendenti in gara a Kovilovo è in grado di 4
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assemblare. È un rotondo 125/125 quello che Massimo compone per conquistare la finale del confronto iridato: un punteggio che non lascia spazio ad equivoci sullo stato di grazia del suo autore. E che permette al Carabiniere picenate di uguagliare il primato che fissò Johnny Pellielo il 1° aprile del 1994 sulle pedane allora ancora fresche di vernice dell’Olympic Shooting Complex di Larnaca. Ma c’è un duplice legame che lega il recente exploit di Fabrizi a Kovilovo con quello di un giovanissimo ma già esuberante Pellielo a Latsia. Perché l’uno e l’altro fuoriclasse – insieme a quel grandissimo specialista, abile solista e affidabile uomo di squadra che è Rodolfo Viganò - hanno contribuito a comporre il punteggio che ha attribuito il titolo iridato al team di Albano Pera con un altro prodigioso record. Il 369/375 che Massimo Fabbrizi, Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò assemblano a Belgrado è infatti superiore di un piattello al record che resisteva da ben sedici: quel 368 che composero lo stesso Pellielo, Marco Venturini e Marcello Tittarelli ancora a Cipro (altro storico playground da primati come
“Soltanto un mese fa su queste colonne avevamo scritto a proposito del Campionato Europeo: “la lezione per il Mondiale è chiara: a Kovilovo vince chi non sbaglia niente o quasi, ma nelle canne degli azzurri di Pera questa capacità di stare nei paraggi della perfezione c’è davvero tutta e al confronto iridato qualità tecnico-agonistica e piazzamento potranno coincidere”. Al Mondiale Fabbrizi ha davvero saputo tradurre in realtà tangibile - e in oro sonante - quelle potenzialità espresse appunto al confronto continentale”.
Massimo Fabbrizi
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del resto Kovilovo) in occasione del Mondiale del 1995. E con il 122 che hanno collezionato sia Johhny (23 – 24 – 25 – 25 – 25) che Rudi (25 – 25 – 25 – 24 – 23), anche il piemontese e il lombardo possono essere della partita in finale a condizione però che superino le forche caudine dello shoot-out a sette che si richiede per l’accesso al sestetto. Già, Kovilovo è anche questo. Allo stand di Belgrado infatti soltanto il galattico e ineccepibile 125 di Fabbrizi e l’altrettanto sontuoso
124 del Carneade polacco Jaromir Wojtasiewicz sono promossi immediatamente alla finale. Ma Pelielo e Viganò entrano determinatissimi nella sfida per l’accesso alla finale e altrettanto determinati ne escono assicurandosi i posti nel sestetto che diviene così per il 50% italiano. L’altro 50% se lo aggiudicano l’olimpionico di Pechino David Kostelecky e il francese Stephane Clamens, assieme al già qualificato Wojtasiewicz. In finale Massimo Fabbrizi prosegue con quel Sopra. Il podio del Trap individuale: Massimo Fabbrizi ha conquistato il titolo iridato individuale precedendo il ceco David Kostelecki e il francese Stephane Clamens (Archivio ISSF). Il Commissario Tecnico Albano Pera esulta sul podio di Belgrado con Massimo Fabbrizi, Giovanni Pellielo e Rodolfo Viganò per la conquista trionfale del titolo a squadre (Archivio ISSF).
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ritmo solido e sicuro che gli ha permesso di completare senza macchie le cinque serie di selezione. Al quinto lancio della finale commette il primo errore della gara, ma quello zero sarà l’unica imperfezione di una gara assolutamente perfetta. Con altri ventiquattro centri Massimo totalizza un maestoso 149/150 che gli consente di uguagliare anche il record planetario sulle sei serie e di aggiudicarsi il titolo mondiale. Soltanto un mese fa su queste colonne avevamo scritto a proposito del Campionato Europeo: La lezione per il Mondiale è chiara: a Kovilovo vince chi non sbaglia niente o quasi, ma nelle canne degli azzurri di Pera questa capacità di
stare nei paraggi della perfezione c’è davvero tutta e al confronto iridato qualità tecnico-agonistica e piazzamento potranno coincidere. Al Mondiale Fabbrizi ha davvero saputo tradurre in realtà tangibile – e in oro sonante – quelle potenzialità espresse appunto al confronto continentale. Quanto agli inseguitori del fuoriclasse azzurro, Kostelecky, autore a sua volta di un ottimo 24 per il totale di 146, è meritatamente secondo e su podio di Belgrado si assicura un posto anche quel Clamens (145) che a Kovilovo ha sempre saputo esprimersi al meglio. Johnny Pellielo totalizza un 22 e conclude al quarto posto con 144 mentre Rudi Viganò è sesto con 141.
I CANNIBALI MORDONO ANCORA.
cere e tornare a vincere sullo stesso terreno nel giro di poche settimane è impresa che non riesce neppure agli dei dell’Olimpo agonistico. E infatti del resto nessuno dei campioni europei di agosto è riuscito a brillare nello stesso modo al Mondiale di settembre. Un argento a squadre che in questo caso pesa – in termini di risultato – come fosse oro la dice sufficientemente lunga sul valore di questi tre giovanissimi azzurri. Ammesso poi che servisse una tale conferma. A livello individuale è il kuwaitiano Talal Alrashidi a laurearsi campione
Gli azzurrini che a Kovilovo erano stati campionissimi d’Europa in agosto, al Mondiale artigliano un prezioso argento. Valerio Grazini (120), Giulio Fioravanti (119) e Carlo Mancarella (117) totalizzano 356/375 e devono cedere alla Russia l’alloro mondiale soltanto in forza dell’ultima serie. Nessuno dica per questo che i “cannibali” dell’Europeo non hanno saputo replicare al Mondiale. VinValerio Grazini, Carlo Mancarella e Giulio Fioravanti hanno centrato la conquista della medaglia d’argento nel concorso a squadre con lo stesso punteggio dei coetanei russi primi classificati
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Albano Pera festeggiato dalle Juniores Silvana Stanco, Alessia Montanino e Alessia Iezzi che hanno conquistato l’argento a squadre.
del mondo con il maiuscolo punteggio di 122/125 davanti al neozelandese Allan Jack Norwood (121) e al russo Maksim Smykov che totalizza 120 esclude dal podio in shoot-off proprio Grazini. È indubbiamente meno brillante la prova delle ragazze: nella gara che laurea campionessa del mondo la cinese Yingzi Liu con 95/100 davanti a Zuzana Stefecekova (92) e Elena Tkach (90), Jessica Rossi (70), Giulia Iannotti (69) e Deborah Gelisio (68) sono lontane dalla finale e devono accontentarsi del quinto posto collettivo con 207. Vince la Russia con lo stesso 213/225 che attribuisce il secondo posto alla Francia davanti al 211 della Cina. È una bella prova invece quella delle azzurrine Alessia Iezzi, Silvana Stanco e Alessia Montanino che tra le Juniores sono seconde con 191/225 alle spalle degli Stati Uniti (201). A livello individuale Alessia Iezzi (24 – 22 – 22) sfiora addirittura l’impresa: la ragazza abruzzese conclude la gara di Belgrado (un vero e proprio debutto ufficiale per la figlia d’arte di Antonello Iezzi, impegnata in precedenza in alcune gare internazionali importanti ma circoscrite all’ambito giovanile) con 68/75 e se non può ambire al titolo che è stato frattanto appannaggio dell’americana Janessa Jo Beaman, si trova a spareggiare per le altre medaglie con la turca Safiye Sariturk e con l’australiana Kelly Coogan. La pressione
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psicologica gioca un brutto tiro ad Alessia che è esclusa dalla corsa al primo lancio dello shoot – off: sarà poi la Sariturk del coach italiano Diego Gasperini a conquistare l’argento davanti alla Coogan. Silvana Stanco che aveva già testato l’impianto di Belgrado all’Europeo conclude a quota 63 e Alessia Montanino a 60.
LUMINOSO TAMMARO È senza dubbio un po’ pallida la prova degli specialisti azzurri del Double Trap al Mondiale. Ma, senza voler individuare attenuanti a tutti i costi, è pur vero che, proprio come dicevamo prima a proposito degli azzurini della Fossa Olimpica, ripetere risultati di pregio nello stesso impianto in cui soltanto poche settimane prima si è offerto una performance di qualità è impresa ardua. Al Mondiale Di Spigno & Soci non riescono indubbiamente a replicare l’ottimo lavoro compiuto in occasione della rassegna continentale. Nella gara individuale vinta dal cinese Jun Li che ha colpito 194 bersagli su 200 come il tedesco Andreas Loew e poi ha superato in shoot-off il suo avversario, Francesco D’Aniello conclude al dodicesimo posto con 144/150. Daniele Di Spigno chiude
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Tammaro Cassandro ha conquistato brillantemente l’argento individuale e ha favorito il trionfo collettivo tra gli under 20 dello Skeet.
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a 142 e Alessandro Chianese a 139. Il 425/450 collezionato collettivamente dagli italiani del Commisario Tecnico Mirco Cenci attribuisce soltanto il settimo posto. La vittoria arride alla Cina che totalizza 432/450 e precede la Russia per la miglior ultima serie il Kuwait (431). Non brilla neppure il comparto degli under 20: Jacopo Trevisan e Simone Vedovelli concludono a 139 e Andrea Vescovi si ferma a 138. Non basta per aspirare alle medaglie. L’oro va allo statunitense William Crawford che produce il punteggio record di 147/150 e precede il russo Artem Nekrasov che
scatenato dei Fazi Boys. Il nipote di Ennio Falco totalizza un pregevolissimo 121/125 (24 – 25 – 25 – 23 – 24) e si assicura un posto in vetta alla classifica con altri tre contendenti: il russo Anatoly Fedorov, il tedesco Gerrit Wuelpern e il ceco Frantisek Kadlec. Nello shoot-off Cassandro costringe alla resa prima Kadlec e poi Wuelpern, ma in quello spareggio che diviene gradualmente lungo quasi quanto un’altra intera serie deve poi cedere il titolo al russo Fedorov per 20 a 19. È decisamente di pregio anche la gara dell’altro parente d’arte incluso nel team Il podio degli Juniores di Skeet con il russo Anatoly Fedorov al vertice davanti a Tammaro Cassandro e al tedesco Gerrit Wuelpert (Archivio ISSF).
Deborah Gelisio
intercetta 144 piattelli e in shoot-off costringe al terzo posto per 4 a 3 il campione uscente Asher Noria. Collettivamente i ragazzi di Cenci totalizzano 416/450, ma il podio è di Stati Uniti (428), Russia (420) e India (419). Brillano invece – e di luce abbagliante – i giovanissimi del Commissario Tecnico Francesco Fazi. Tammaro Cassandro, Gabriele Rossetti e Vincenzo Grizi conquistano nello Skeet il titolo mondiale per nazioni con un 360/375 che, oltre a essere primato planetario, stacca di quattro piattelli i giovani portacolori della Repubblica Ceca. Ed è sicuramente Tammaro Cassandro il più 10
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azzurro: Gabriele Rossetti, figlio di quel Bruno campione del mondo in azzurro nel 1991 e nel 1994, totalizza 120 centri con una sequenza di pregiata regolarità: 25 – 23 – 23 – 24 – 25. Preziosissimo per il trionfo di squadra anche il 119 assemblato dal latino Vincenzo Grizi con 24 – 22 – 24 – 24 – 25. Ma conquistano un pregevolissimo argento anche le ragazze dello Skeet. Katiuscia Spada (72), Chiara Cainero (70) e Simona Scocchetti (69) totalizzano un ottimo 211/225 che a Kovilovo assegna il secondo posto davanti alla Slovacchia (208). Per il titolo non c’è niente da fare: sono le “aliene” (per
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dirla con una efficace definizione coniata simpaticamente dalle azzurre) della Cina ad assicurarsi il titolo con il punteggio record di 216. Nella sfida individuale che laurea campionessa del mondo la tedesca Christine Wenzel autrice di 98 centri davanti a Ning Wei (97 + 8) e Kim Rhode (97 + 7), la regolarisima Katiuscia Spada, che nelle serie di selezione fotocopia due volte il 24 di esordio, è sesta con 95. Distribuiti a metà classifica i Seniores azzurri: con Luigi Agostino Lodde a 122 (24 – 25 – 25 – 24 – 24), Ennio Falco a 121 (24 – 24 – 23
– 25 – 25) e Valerio Luchini a 120 (24 – 24 – 25 – 25 – 22) non c’è niente da fare per il concorso individuale che esclude addirittura dalla finale un esercito di 123 e assegna il titolo allo spagnolo Juan Josè Aramburu che totaliza 149/150 e con altri dodici centri di spareggio costringe alle sedi più basse del podio il norvegese Tore Brovold e Abdullah Alrashidi, campionissimo degli anni Novanta. Nella sfida a squadre vince la Russia con 367/375 davanti alla Danimarca (366) e agli Emirati Arabi Uniti (366). L’Italia è decima con 363.
Vincenzo Grizi, Gabriele Rossetti e Tammaro Cassandro esultano sul podio delle squadre degli Juniores di Skeet (Archivio ISSF).
Chiara Cainero, Simona Scocchetti e Katiuscia Spada con il Commissario Tecnico Francesco Fazi mostrano la prestigiosa medaglia d’argento catturata nel concorso a squadre.
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L’ E S TAT E D E L T I R O A V O LO
UMBRIA IN FESTA. Il Mondiale di Compak Sporting a Foligno che ha attribuito la corona planetaria degli Juniores a Marco Battisti e il Memorial Nando Rossi di Fossa Olimpica che ha visto in evidenza nomi altisonanti come quelli di Massimo Fabbrizi, Jessica Rossi e Simone Lorenzo Prosperi sono stati gli episodi più significativi dell’estate tiravolistica del cuore verde d’Italia.
Umbria in festa è stato lo slogan che ha sintetizzato l’estate tiravolistica del cuore verde d’Italia. Indubbiamente mai definizione è stata più adatta per descrivere quel turbinio di raffinate prestazioni tecniche, di efficienza organizzativa e di emozioni che ha caratterizzato appunto le più importanti riunioni tiravolistiche dell’estate umbra: il Campionato del Mondo di Compak Sporting a Foligno e il Memorial Nando Rossi di Fossa Olimpica che ha interessato gli impianti di Umbriaverde e Cascata delle Marmore. Il confronto iridato 14
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di Compak Sporting ha sancito la definitiva affermazione di un giovanissimo campione destinato a svolgere il ruolo di leader planetario della disciplina per lungo tempo e il suo nome è Marco Battisti. A Foligno lo specialista pesarese ha totalizzato 193/200 e ha dominato nel concorso riservato agli under 20, ma ha sfiorato anche l’ingresso tra i medagliati della classifica Scratch. Il diciannovenne azzurro (25 – 21 – 25 – 24 – 25 – 25 – 25 – 23) ha conquistato la vetta della graduatoria degli Juniores precedendo il francese Guillaume Gay che
Marco Battisti è il campione del mondo degli Juniores di Compak Sporting: sul podio di Foligno il pesarese ha preceduto il francese Giullaume Gay e lo spagnolo Javier Gonzalez Lopez.
Il Sindaco di Foligno Nando Mismetti introduce la cerimonia di apertura del Mondiale di Compak Sporting.
Daniele Di Spigno
Il Presidente della Fitav Luciano Rossi posa con lo staff che ha curato impeccabilmente l’organizzazione del Campionato del Mondo di Compak Sporting che ha fatto registrare più di seicento contendenti.
si è assicurato l’argento con 191 davanti al 190 dello spagnolo Javier Gonzales Lopez. Tutt’altro che sbiadita la prova di altri azzurrini in gara: Emanuele Venturini ha concluso al quinto posto con 185, Simone Tronti è risultato ottavo con 180 e Mattia Cecchetti dodicesimo con 178. Proprio in
collaborazione con Simone Tronti e Mattia Cecchetti, Marco Battisti ha trainato il team alla conquista dell’argento collettivo. Il titolo iridato è andato alla Francia: i tre giovanissimi “galletti” hanno totalizzato 554 centri e hanno preceduto l’Italia di quattro lunghezze e la Danimarca di nove.
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Come si è accennato Daniele Di Spigno in apertura, Marco Battisti ha sfiorato l’impresa a Foligno (un po’ come era già accaduto a Tallinn in occasione della rassegna continentale): con 193/200 il pesarese ha infatti guadagnato il diritto di accedere al podio della classifica Scratch. Con 195 erano lo spagnolo Cristobal Josè Jimenez Martinez e il russo Konstantin Lelikov a contendersi il primato, ma l’azzurro era appaiato al forte francese Cristophe Auvret a quota 193. E il transalpino ha dovuto profondere tutta la sua classe e la sua esperienza per superare Battisti. Dopo una serie di spareggio i due specialisti si sono ritrovati ancora in parità con 21 centri e soltanto lo shoot-off all’americana ha infine promosso il francese al terzo gradino del podio della classifica Scratch. In tal modo il podio della classifica Scratch ha coinciso perfettamente con quello della graduatoria dei Seniores. Non distantissimi dalla zona medaglie alcuni degli italiani in gara: Veniero Spada è risultato sesto con 191/200, mentre Andrea Cittadini, Mauro Bosi e Massimo Grieco si sono attestati a 189. Un po’ meno 16
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luminosa la prova degli azzurri in gara per il concorso iridato per nazioni. Enrico De Tomasi (186), Daniele Valeri (184) e Michael Spada (181) si sono classificati soltanto sesti. Al vertice della graduatoria si è collocata la Francia di capitan Auvret con 568/600 davanti al Portogallo (565) e alla Spagna (564). Brillantissima invece la prova delle
Martina Maruzzo, Carla Flammini e Katia Vaghi hanno conquistato il titolo mondiale in rosa di Compak Sporting. Marco Battisti è stato il traino del team azzurro completato da Simone Tronti e Mattia Cecchetti che ha conquistato il secondo posto nel concorso per nazioni.
// umbria in festa
Tra i Seniores lo spagnolo Cristobal Josè Jimenez Martinez si è assicurato il titolo di campione del mondo davanti al russo Konstantin Lelikov e al francese Cristophe Auvret.
ragazze in azzurro: Martina Maruzzo (che con 179/200 si è assicurata un brillante quarto posto individuale), Carla Flammini (173) e Katia Vaghi (167) hanno vinto il titolo mondiale con il punteggio di 519/600 e hanno preceduto i team di Spagna (513) e Portogallo (496). Il titolo individuale è stato appannaggio dell’inglese Cheryl Hall che ha totalizzato un pregevole 189/200 e ha preceduto la russa Inna Aleksandrova (186) e la spagnola Beatriz Laparra Cuenca (184). Sono autori di una bella vittoria collettiva anche i Veterani azzurri: Giovanni Zamboni (183), Carlo Duranti (176) e Salvatore Valentini (173) conquistano il titolo a squadre con un 532/600 che stacca ampiamente tutti gli avversari: la Francia conclude al secondo posto con 514 e il Sudafrica si assicura il terzo posto con 472. Nella gara individuale Giovanni Zamboni
non riesce a contrastare la carica agonistica dell’olandese Tie Franke che è campione del mondo con 185, ma si aggiudica un prestigioso argento intercettando 183 piattelli e superando in spareggio (23 a 20) il francese Jean-Francois Loyen. Sono interpreti di un compak di alto livello anche i Superveterani in abito azzurro. Eugenio Bruscolini (177) conquista l’argento alle spalle dello svizzero Alain Reyna (179). Ottimo terzo è Ottorino Rovetta (171). Bruscolini e Rovetta, in collaborazione con Gianfranco Corradi (162), totalizzano 510 centri e nel confronto a squadre precedono la Francia (480). La festa dell’estate umbra si è poi proiettata sulle fasi conclusive della terza edizione del Memorial Nando Rossi: la sfida di Fossa Olimpica indetta per commemorare il celeberrimo Vicepresidente della Fitav degli anni
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// umbria in festa
Trai Veterani l’olandese Tie Franke ha vinto precedendo l’azzurro Giovanni Zamboni e il francese Jean-Francois Loyen. Tra i Superveterani lo svizzero Alain Reyna ha vinto davanti agli italiani Eugenio Bruscolini e Ottorino Rovetta. Simone Lorenzo Prosperi, vincitore della terza edizione del Memorial Nando Rossi, mostra orgogliosamente il trofeo conquistato a Umbriaverde insieme all’intera famiglia Rossi. Jessica Rossi ha vinto il Sei Nazioni precedendo la britannica Sparey e la sammarinese Santolini. Massimo Fabbrizi è stato il dominatore del triangolare maschile davanti agli indiani Singh e Chenai. Luca Miotto si è aggiudicato il prestigioso fucile messo in palio dalla Perazzi: riceve il premio dal Sindaco di Massa Martana Maria Pia Bruscolotti e dal Presidente del Coni Umbria Valentino Conti .
Settanta che quest’anno ha fatto registrare quattrocentocinquanta tiratori che si sono misurati sulle pedane di Umbriaverde e di Cascata delle Marmore. La classifica di maggioranza che assegna il trofeo intitolato a Nando Rossi ha premiato questa volta Simone Lorenzo Prosperi. Il giovane tiratore di Artena ha voluto rispettare una tradizione consolidata in passato dagli altrettanto illustri vincitori del trofeo (Massimo Fabbrizi e Mauro De Filippis) e ha donato generosamente il prestigioso premio alla famiglia Rossi per consentire di lasciarlo in esposizione nei locali della struttura umbra nell’arco dell’intera stagione
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agonistica. Il Sei Nazioni femminile ha visto svettare Jessica Rossi: la fuoriclasse di Crevalcore ha completato la serie finale con 24 centri e ha preceduto la britannica Esme Florence Sparey e la sammarinese Marina Santolini. Nel triangolare Italia – India – Turchia è stato invece Massimo Fabbrizi a centrare il risultato tecnico più elevato: con un perfetto 25 lo specialista marchigiano ha preceduto di misura gli indiani Mansher Singh e Kynan Chenai. Nel barrage per il fucile Perazzi MX8 a svettare su nomi altisonanti è stato invece brillantemente il bresciano Luca Miotto.
V E R SO
LO N D R A
2012
OLIMPIA E IL MONDO Nel percorso di avvicinamento alle prossime competizioni olimpiche, qualche cenno storico e a seguire, sui prossimi numeri, un faccia a faccia con quelli che saranno i protagonisti del tiro a volo di Londra 2012. Testo di SIMONA PARISELLA
Pare che a vincere i primi Giochi Olimpici, nel 776 a.c., sia stato un cuoco di nome Coroibo, nell’unica specialità di allora: la corsa su una distanza di 190 metri. Sono trascorsi quasi tre millenni e il fascino di Olimpia, la città della Grecia antica che ospitò dal 776 a.c. al 393 d.c. le 292 edizioni dei Giochi Olimpici dell’antichità, resta intatto e si prepara a riaffiorare tra poco meno di un anno nella regale Londra. A metà tra leggenda e storia, lo svolgimento dei Giochi Olimpici è strettamente legato al corso degli eventi: dall’interruzione della “festa pagana” imposta dal Cristianesimo allorché divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano, alle sospensioni legate ai due eventi bellici che impedirono lo svolgimento dei Giochi Olimpici dell’era moderna a inizio e metà del secolo scorso, l’andamento delle Olimpiadi è andato di pari passo con la storia e con i progressi dell’umanità. Fu il barone Pierre de Coubertin a volere fortemente il rinnovamento degli antichi Giochi Olimpici, per avvicinare le nazioni, permettendo loro di confrontarsi sportivamente, nel modo più pacifico, leale e ludico. Da allora, ed era il 1896 ad Atene, ogni quattro anni si rinnova l’appuntamento
internazionale dei Giochi, che scandiscono il tempo, denominando Olimpiade proprio gli anni che intercorrono tra una manifestazione sportiva e la successiva. Sono tanti ormai i miti dello sport legati ai Giochi Olimpici, e tanti i simboli che li caratterizzano. Negli anni c’è stato infatti un susseguirsi di medaglie commemorative, francobolli, locandine e manifesti celebrativi dei Giochi. Di volta in volta rami di ulivo, fiaccole rappresentanti il sacro fuoco olimpico, figure di atleti hanno affiancato i colori e le immagini dei luoghi simbolo dei Paesi che dal 1896 al 2008 hanno ospitato i Giochi, dalla Grecia alla Cina. E così allo slogan Jeux Olympiques si è alternato quello Olympic Games, a quello Olympiska Spelen si è avvicendato quello Olympische Spiele. Ma il vero emblema, onnipresente, ha i colori del mondo, ossia i colori utilizzati in tutte le bandiere del mondo, da tutte le nazioni della Terra: azzurro, giallo, nero, verde e rosso sono i colori dei cinque cerchi intrecciati, che rappresentano l’unione dei cinque continenti e l’incontro degli atleti di tutto il mondo, ognuno dei quali è chiamato ad arrivare Citius! Altius! Fortius! Più veloce, più in alto, più forte! TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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C A M P I O N A T O
D I S A B I L I
DA ACQUASPARTA VERSO LE PARALIMPIADI. All’impianto umbro si laureano campioni italiani Giorgio Marrozzini, Paolo Bortolin, Oreste Lai e Andrea Zambon. Nel parallelo Gran Premio internazionale il neozelandese Anthony Ivan Brodgen ha vinto nel comparto Sitting e nel comparto Standing ha svettato Giorgio Marrozzini.
L’inaugurazione di una comoda passerella che conduce dalla club-house dell’impianto di Acquasparta alle pedane del sodalizio umbro ha fatto da prologo al Campionato Italiano di Fossa Olimpica per tiratori disabili. Il taglio del nastro della struttura è stato solennemente demandato alla Vicepresidente della Federazione Italiana Tiro a Volo Emanuela Croce Bonomi che ha operato fattivamente in questi anni per 20
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lo sviluppo del comparto e che ha seguito l’intera manifestazione insieme al Presidente Federale. La costruzione della passerella per i tiratori disabili ha anche coinciso con l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche nel sodalizio umbro. La pista creata appositamente per i tiravolisti con disabilità ha un’estensione complessiva di 170 metri e permette l’accesso a tutti i campi della struttura del Presidente
La Vicepresidente della Fitav Emanuela Croce Bonomi inaugura ufficialmente la passerella di Acquasparta con il Presidente Luciano Rossi e alcuni dirigenti regionali.
Giorgio Marrozzini ha vinto il titolo della qualifica Standing1 precedendo Fernando Bulgheroni e Santo Falanga. Paolo Bortolin ha invece vinto agevolmente nella qualifica Standing2 davanti a Giancarlo Cicala e Elio Spadoni. Oreste Lai ha vinto lo scudetto nella qualifica Sitting1 precedendo Pietro Boem e Omar Radaelli.
Ferdinando Donati. Il tiro a volo ha fatto passi da gigante in ambito paralimpico nelle ultime stagioni e la vitalità agonistica dimostrata dai contendenti in occasione della sfida di Acquasparta ha confermato la vera e propria euforia che domina il settore impegnato a conseguire il futuro riconoscimento di una disciplina alle Paralimpiadi. Nella qualifica Standing1 la competizione di Acquasparta ha eletto campione italiano Giorgio Marrozzini. Il tiratore marchigiano si era impossessato del vertice della classifica già alla boa dei centoventicinque piattelli con un solido 107 che gli permetteva di precedere di misura Fernando Bulgheroni. Con 104
inseguiva Denis Chiarotti davanti ai 102 di Santo Falanga e Giuliano Berlato. In finale era proprio Falanga a tentare l’aggancio della lepre Marrozzini: un poderoso 24 permetteva al milanese di raggiungere quota 126 con ampie chance di medaglia. Marrozini era abile però a conservare il vantaggio: con 21 centri riusciva ad attestarsi in solitudine a quota 128 e ad assicurarsi lo scudetto stagionale davanti al 127 di Fernando Bulgheroni. Con l’euforia della grande prova era Santo Falanga ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo: dopo aver costretto allo shoot-off Denis Chiarotti, superava il suo avversario con un rapido 1 a 0. È Paolo Bortolin il campione italiano della
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// da acquasparta verso le paraolimpiadi
Andrea Zambon ha vinto nel comparto Sitting2 davanti a Angelo Columbanu e Gian Marco Fadda. .Il Gran Premio internazionale ha visto svettare Anthony Ivan Brodgen davanti a Oreste Lai e al finlandese Juha Myllymaky. Nel Gran Premio internazionale riservato al comparto Standing è stato Giorgio Marrozzini a vincere davanti a Fernando Bulgheroni e a Denis Chiarotti. Nel Memorial Claudio Americani il vincitore Santo Falanga ha donato il trofeo alla famiglia del noto tiratore disabile scomparso nella scorsa stagione.
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Il gruppo dei tiratori disabili italiani e stranieri che ha preso parte alla riunione di Acquasparta.
qualifica Standing2. Già alla boa delle cinque serie il tiratore friulano poteva vantare un ampio vantaggio: con il suo 101 precedeva di cinque lunghezze il suo inseguitore più vivace: Giancarlo Cicala. Con il 117 conclusivo Bortolin si laureava campione italiano e precedeva sul podio lo stesso Giancarlo Cicala (113) e Elio Spadoni (93). Tra i tiratori del comparto Sitting1 è stato Oreste Lai a riconquistare autorevolmente il titolo: lo specialista cagliaritano ha occupato il vertice della graduatoria con 97 centri e il vantaggio di otto bersagli su Pietro Boem. In finale Lai ha colpito 22 piattelli e ha addirittura incrementato il suo vantaggio
su tutti gli inseguitori. Oreste Lai si è così aggiudicato lo scudetto tricolore del 2011 con 119 centri davanti a Pietro Boem (109) e a Omar Radaelli (101). Nella loro scia si sono inseriti Bruno Busti (91) e Massimiliano Manca (68). Andrea Zambon è invece il campione italiano del 2011 della qualifica Sitting2. Il tiratore veneto, che già aveva preso un largo vantaggio alla boa delle cinque serie, ha concluso in vetta alla graduatoria al traguardo finale con 106. La medaglia d’argento è andata a Angelo Columbanu (90) e quella di bronzo a Gian Marco Fadda (89).
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U N I V E R S I A D E
SHENZEN, I NUMERI CHE CONTANO. Nella ventiseiesima edizione delle Universiadi gli azzurri conquistano tre ori e due bronzi: Marco Panizza e Giancarlo Tazza sono i protagonisti in tricolore.
Tammaro Cassandro
“Starts Here”: inizia da qui. E’ questo lo slogan che ha accompagnato i partecipanti alla ventiseiesima Universiade estiva fin dal primo passo mosso a Shenzhen. Nell’intenzione dei suoi inventori, uno studente di Nanchang ed un cittadino di Canton, “starts here” simboleggia la passione che hanno i giovani nell’iniziare qualcosa di nuovo e, soprattutto, l’inizio di una campagna di riforma culturale e di apertura della Cina verso il resto del Mondo. 24
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Gabriele Rossetti
Ed è proprio sulla scia dell’ondata di novità e rivoluzione che questa città della Cina meridionale ha accolto con 26 mila volontari gli oltre 12 mila atleti provenienti da 150 nazioni per quindici giorni di gare. Numeri importanti, da record, esattamente come quelli dei risultati che, per la compagine Italiana guidata dal Consigliere Federale Gianluigi Gualini e dai Tecnici Luciano Giovannetti e Pierluigi Pescosolido, sono stati particolarmente positivi. Procedendo
I ragazzi della Fossa Olimpica con il gigantesco logo del’Universiade di Shenzen.
Il podio della Fossa Olimpica maschile con Marco Panizza al vertice davanti al polacco Trzebinski e all’altro azzurro Simone Lorenzo Prosperi.
con ordine, i primi a scendere in pedana sono stati gli specialisti di Fossa Olimpica. Nel comparto femminile si è imposta la tedesca Jana Beckman che vince l’oro con 94/100, seguita dal’australiana Catherine Skinner, argento con 93, e dalla koreana Gee Eun Kang, bronzo con 92. In una gara caratterizzata da punteggi alti le azzurre Erica Marchini (Vigili del Fuoco) di Cigliano (Vercelli), studentessa di Lingue e Letterature Straniere all’Università di Torino, Marina Moioli (Fiamme Oro) di Azzano San Paolo (Bergamo), futuro Ingegnere Civile del Politecnico di Milano, ed Erica Profumo di Genova, iscritta alla Facoltà di Scienze Biologiche dell’Università del Piemonte Orientale, non sono riuscite ad imporsi come avrebbero voluto e, sicuramente, come avrebbero meritato. Vincenzo Grizi e Marina Erica Marchini Moioli hanno concluso a quota 69/75, mentre Erica Profumo si è attestata a 65. Sicuramente meglio il comparto maschile. In questo caso l’Italia e gli azzurri l’hanno fatta da padroni. Marco Panizza, ventisei anni di Alessandria, studente di Scienze Biologiche all’Università Amedeo Avogadro – Piemonte Orientale e componente del Gruppo Sportivo delle Fiamme Azzurre, dopo aver conquistato la finale con 123/125, nella serie decisiva ha tenuto il ritmo superando tutti con 146/150 e conquistando l’oro. In finale anche Simone Lorenzo Prosperi (Fiamme Oro) di Artena (Roma), studente di
Scienze Motorie presso l’Università degli Studi del Foro Italico di Roma e vincitore dell’Oro alle Universiadi di Bangkok nel 2007. Alla fine dei piattelli regolamentari il poliziotto è riuscito ad agganciare il polacco Trzebinski a quota 144, costringendolo ad uno shoot-off per l’argento ed il bronzo. Purtroppo un errore nel primo piattello lo ha costretto in terza posizione. Bene anche nel concorso a squadre. Panizza e Prosperi, aiutati dal 118/125 di Andrea Miotto (Vigili del Fuoco) di Ciliverghe (Brescia), studente di Scienze Politiche all’Università di Parma, hanno conquistato l’oro a squadre con il punteggio totale di 363/375, nuovo record della manifestazione, davanti ai padroni di casa cinesi, argento con 357 , ed ai colleghi
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// shezen, i numeri che contano
Le azzurre Erica Profumo, Marina Moioli e Erica Marchini ritratte durante una pausa di gara dell’Universiade di Shenzen. Marco Panizza, Simone Lorenzo Prosperi e Andrea Miotto al vertice del podio delle squadre di Fossa Olimpica.
polacchi, bronzo con 349. Passando allo Skeet, anche in questo caso il comparto femminile non ha centrato l’obiettivo medaglie. In una gara vinta dalla slovacca Monika Zemkova con 96/100+6, davanti alla connazionale Danka Bartekova, argento con 96+5, e alla cinese Xiumin Yu, bronzo con 94, le nostre azzurre hanno pagato caro il debutto in una competizione internazionale. Nausica Cirillo, ventunenne di Milano, studentessa di Farmacia all’Università di Pavia, ha chiuso in sedicesima posizione con lo score di 61/75, mentre Mhabel Becchi, venti anni di Marcaria (Mantova), iscritta al primo anno della Facoltà di Mediazione Linguistica dell’Università di Pavia, si è fermata a quota 57 in diciottesima posizione. Esattamente come nella Fossa Olimpica, anche in questo caso il risultato migliore è arrivato dal comparto degli uomini. sopra: Protagonista dell’impresa Giancarlo Tazza, L’Avvocato Giuseppe La Sala, ventitreenne di Caserta, componente Presidente nazionale dell’Anciu, del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro riceve un omaggio dal Consiglieere iscritto terzo nazionale al della Fitav anno Gianluigidella Facoltà di Ingegneria Civile di Aversa (Caserta). D’altro Gualini nel corso della serata conviviale. canto non poteva essere diversamente. Come già dimostrato nel 2008 a Pechino 26
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quando vinse i mondiali universitari, per Giancarlo, nato l’8/8/88, la Cina è un paese fortunato. Qui, infatti, l’8 è il numero degli immortali. Scaramanzia a parte, Tazza ha dato prova di essere un campione di livello. Entrato in finale con l’ottimo punteggio di 124/125, ad un piattello dal record del mondo, il casertano si è complicato la vita in finale sbagliando due piattelli e chiudendo a quota 147/150, pari merito con Ralf Buchheim. Nello spareggio con il tedesco, che agli Europei di Kazan 2010 lasciò giù dal
// shezen, i numeri che contano
Giancarlo Tazza ha svettato autorevolmente nella gara di Skeet. Un prestigioso argento è maturato per i doublisti azzurri Alessandro Chianese, Ferdinando Rossi e Antonino Barillà.
podio l’olimpionico Ennio Falco, ad avere la meglio è stato l’azzurro che con un 2 a 1 si è messo al collo un meritatissimo oro. Numeri non proprio da sogno quelli realizzati dagli altri due italiani in gara. Stefano Battaglia di Bergamo, dove studia legge, si è fermato in diciassettesima posizione con 111 e Giancarlo Grimaldi di Crispano (Napoli), studente di Giurisprudenza nel capoluogo campano, non è andato oltre il ventunesimo posto con 109. L’ultima medaglia della delegazione azzurra di tiro a volo è arrivata dal Double Trap. Ferdinando Rossi (Marina Militare) di Montefalco (Perugia), iscritto alla laurea specialistica in Economia Politica nel capoluogo umbro, è stato l’unico dei nostri a conquistare la finale. Purtroppo nella serie decisiva un po’ di sfortuna e qualche regalo di troppo agli avversari non gli hanno permesso di recuperare lo svantaggio nei confronti del terzetto leader: il russo Furasyev, oro con 193/200, il cinese Qiang Pan, argento con 192, ed il coreano Sung Jin Hwang, bronzo con 191. Per l’azzurro un dignitoso sesto posto con 183 accompagnato dalla medaglia di bronzo a squadre conquistata insieme ad Alessandro Chianese (Marina Militare) di Casandrino (Napoli), studente di Giurisprudenza alla Seconda Università di Napoli, e Antonino
Barillà (Marina Militare) di Villa San Giuseppe (Reggio Calabria), laureato quest’anno in Ingegneria Civile all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Soddisfazione, quindi, per la seconda partecipazione del tiro a volo italiano ad una Universiade (la prima fu a Bangkok nel 2007). I tre ori conquistati dagli azzurri, sommati ai quattro vinti dai cugini del tiro a segno, hanno contribuito in maniera determinante a regalare all’Italia il sesto posto nel medagliere generale, risultato storico per il CUSI, Centro Sportivo Universitario Italiano. Il prossimo appuntamento per gli Universitari sarà con i Mondiali Universitari 2012 a Kazan in Russia, sede delle Universiadi Estive del 2013. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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FOSSA UNIVERSALE
La formazione azzurra che ha partecipato al Mondiale di Ychoux posa con il Consigliere Federale Roberto Manno.
DI QUA E DI Là DALLE ALPI Al Campionato del Mondo di Ychoux Bianca Revello, Sabrina Panzeri e Nadia Righetti conquistano il titolo mondiale in una sfida che ha visto anche altri azzurri in evidenza nelle varie categorie. Nella sfida tutta italiana di Lonato per il titolo intersocietario e per la Coppa dei Campioni erano state invece le formazioni venete La Fattoria e Le Tre Piume ad assicurarsi gli allori più prestigiosi.
Cinque macchine colorate d’azzurro e di rosa. Sono infatti Bianca Revello, Sabrina Panzeri e Nadia Righetti a comporre la prova più significativa al Mondiale di Fossa Universale di Ychoux. Nella sede francese non lontana da Bordeaux le ragazze italiane dominano e infliggono distacchi pesante. Bianca Revello è la più brillante del gruppo: tra le universaliste in rosa e azzurro la specialista ligure intercetta 181 piattelli su 200 e pone le solide basi per la vittoria a cui contribuiscono il 175 di Nadia Righetti e il 174 di Sabrina Panzeri. Con 530/600 le azzurre svettano precedendo di diciannove piattelli le colleghe della Gran Bretagna e addirittura di più di trenta le specialiste di Francia. Non è sufficiente il pregevole 181/200 a proiettare Bianca Revello nei piani alti della classifica del confronto iridato di Ychoux: nella sfida che vede la ligure al sesto posto a vincere è la spagnola Vanesa Majuelo che confeziona un poderoso 187 e liquida poi in spareggio la belga Anne Focan. Ci sono però altre importanti medaglie per il team azzurro guidato in terra d’Aquitania dal Consigliere Federale Roberto Manno. Renzo Baldinotti è infatti abile a ritagliarsi un doppio argento. L’universalista toscano è secondo nella gara individuale: colpisce 190 piattelli su 200 e se non può minacciare il perfetto 194 che ha attribuito il titolo mondiale al francese Fabien Ferrer, conquista autorevolmente il secondo posto superando per 24 a 22 nello spareggio l’inglese Mark Shaw che conclude allo stesso livello. Ma Baldinotti è anche artefice del prestigioso secondo posto a squadre che il team azzurro conquista grazie al prezioso contributo di
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// di qua e di là dalle alpi
Enrico Moraglia (187) e Roberto Baldinotti (177). Con 554 gli azzurrini dell’Universale sono superati soltanto dai forti coetanei francesi (559). C’è un importante terzo posto per i Seniores d’Italia nel concorso per nazioni. Il 192/200 di Mauro Ferri aggiunto al 189 di Mario De Donato e al 187 di Ivan Rossi produce il punteggio collettivo di 568/600. I portacolori italiani sfiorano l’impresa perché Gran Bretagna e Spagna assemblano appena un piattello in più: è l’ultima miglior serie ad assegnare ai britannici l’alloro iridato a squadre della massima categoria. Nella gara individuale è Mauro Ferri l’italiano più brillante ma il 192 del lombardo è il nono punteggio della competizione di 30
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Ychoux. Si laurea campione del mondo lo spagnolo Gregorio Fuentes Manzano con un galattico 199/200 davanti ai 195 dei francesi Tony Careme e Samuel Tavernier-Capin. E un’altra importante medaglia di bronzo matura per il team dei Veterani: il 187/200 di Graziano Tognoni costituisce la base solida a cui si aggiungono il 185 di Lionello Masiero e il 180 di Stefano Bocci. Con 552 gli azzurri sono terzi ma con lo stesso punteggio degli spagnoli che possono vantare una migliore ultima serie. Il titolo va alla Francia che assembla 563 centri. A livello individuale il campione del mondo dei Veterani è il belga Jacques Dagneau che totalizza 191 come il francese Alain Barriere e supera poi
dall’alto: Bianca Revello, Sabrina Panzeri e Nadia Righetti al vertice del podio della gara a squadre delle Ladies. Mauro Ferri, Mario De Donato e Ivan Rossi hanno centrato la conquista della medaglia di bronzo a squadre tra i Seniores. Importante medaglia d’argento per gli Juniores Renzo e Roberto Baldinotti e Enrico Moraglia.
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Il Presidente de La Fattoria di Mira Urano Torquato Sartori posa con il Consigliere Vincenzo Cito e il terzetto della formazione veneziana che ha conquistato la Coppa dei Campioni 2011 di Fossa Universale.
Graziano Tognoni, Stefano Bocci e Lionello Masiero hanno artigliato autorevolmente la medaglia di bronzo tra i Veterani. Aurelio Tezze, Marco Vaccari e Graziano Giannerini si sono assicurati la medaglia d’argento tra i Superveterani. Tutto il team del sodalizio veneziano celebra la prestigiosa vittoria del Concaverde.
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l’avversario in spareggio. E’ d’argento invece la medaglia che conquistano i Superveterani Aurelio Tezze (185), Marco Vaccari (184) e Graziano Giannerini (176). Con il totale di 545/600 i Superveterani d’Italia sono superati soltanto dal team di casa che totalizza 554. Il transalpino Daniel Chayoux è campione del mondo della categoria con 193 davanti al 190 dell’inglese John Wynn, ma Tezze è abile a ritagliarsi un posto sul podio: lo specialista veneto colleziona 185 centri e supera poi in spareggio il portoghese Francisco Rodriguez aggiudicandosi il bronzo. Successo tutto veneto al Campionato delle Società di Fossa Universale sulle pedane di Lonato: la sfida del Concaverde ha anche assegnato la Coppa dei Campioni del 2011. I veneziani de La Fattoria del Presidente Urano Torquato Sartori hanno riconquistato autorevolmente il trofeo che si erano aggiudicati nella stagione precedente dopo aver artigliato il titolo delle formazioni del gruppo B (Società di Terza e Quarta categoria) e dopo aver superato il terzetto de Le Tre Piume di Agna del Presidente Mario Carli che si era aggiudicato invece il titolo del gruppo A (Società di Prima e 32
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Seconda categoria e Corpi dello Stato). Nel gruppo A la vittoria dei padovani di Agna è stata rotonda: Pierluigi D’Imperio, autore di uno splendido 98, Roberto Rossi (96) e Giampaolo Micheletti (95) hanno totalizzato 289/300 e hanno superato di cinque lunghezze i Vigili del Fuoco di capitan Adriano Avveduto (95) che questa volta ha avuto come compagni di viaggio Giovanni Pietro Mereu (95) e Enrico Moncada (94). Il team di Zevio con una forte anima partenopea ha conquistato il terzo posto: al 283 della Società veronese hanno contribuito lo stellare 100 di Luigi Viscovo, il 95 di Mario De Donato e l’88 di Aurelio Tezze. Nel gruppo B invece La Fattoria l’ha spuntata di misura. Alessandro Camisotti (autore di un solidissimo 98), Patrizio Carraro (96) e Lionello Masiero (94) hanno totalizzato 288/300 e appunto per un piattello hanno costretto al secondo gradino del podio l’Arlunese di Ismaele Mariani (97), Danilo Aceto (97) e Marco Del Picco (93). Il bronzo è andato agli emiliani de Il Mulino (284) i cui colori sono stati difesi da Ivan Rossi (97), Davide Venturi (96) e Daniele Silvagni (91). Nella sfida conclusiva per la Coppa dei Campioni sono stati i portacolori de La Fattoria a riconquistare il trofeo superando nel confronto diretto i tre specialisti di Agna.
Il podio del gruppo A con il terzetto de Le Tre Piume di Agna davanti a Vigili del Fuoco e Zevio. Il podio del gruppo B con La Fattoria di Mira al vertice davanti a Arlunese e Il Mulino. Il Presidente del sodalizio di Agna posa con gli autori della vittoria nel gruppo A.
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S K E E T
LUDWIG VINCE ALLA VECCHIA MANIERA Il tiratore partenopeo è campione italiano di Skeet con formula Fitav sulle pedane della Falco. Ludovico Di Maio ha vinto il titolo italiano di Skeet con formula Fitav tra gli Eccellenza precedendo Maurizo Carrara e Fabrizio Nascetti.
sotto: Tammaro Cassandro ha vinto in Prima categoria davanti a Vincenzo Grizi e Michael Palmieri. In Seconda categoria Eros Marcellini ha conquistato lo scudetto davanti a Iacopo Di Grazia e Mariano Laezza.
Ludovico Di Maio è il campione italiano 2011 degli Eccellenza nello Skeet con la formula Fitav: una suggestiva galoppata di duecento piattelli. Il tiratore partenopeo ha concluso la gara sulle pedane della Falco con 193/200 (24 – 25 – 22 – 25 – 24 – 25 – 24 – 24) e si è assicurato la vittoria nella massima divisione precedendo Maurizio Carrara e Fabrizio Nascetti che hanno condotto a termine la competizione con il credito di 191 piattelli e si sono poi distribuiti sul podio in quell’ordine per effetto di uno shootoff (6 a 5 per il toscano). Sandro Bellini ha concluso con 190 davanti al 188 di Gianluca Campanella e al 185 di Mauro Mazzoleni. In Prima categoria ha vinto Tammaro Cassandro: il giovane Junior ha totalizzato un superbo 195/200 (24 – 25 – 24 – 24 – 23
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– 25 – 25 – 25) e ha preceduto di quattro lunghezze il suo compagno di squadra della Nazionale Vincenzo Grizi. Michael Palmieri e Giancarlo Grimaldi hanno totalizzato 188 ed è stato il marchigiano ad aggiudicarsi la medaglia di bronzo in shoot-off (2 a 0 per Palmieri). Con 187 hanno concluso Maurizio Borgi e Vito Urgesi davanti al 185 di Stefano Sebastiani, Luca Rusciano e Domenico Simeone. Il campione di Seconda categoria è invece Eros Marcellini: il tiratore latino ha completato le
In Terza categoria Vito Di Renzo ha vinto precedendo Gennaro Roma e Antonio Morandini. Tra i Veterani Alfredo Petroni ha vinto davanti a Giovanni Pietro Salvatori Malasomma e Silvano Piazzoli. Enzo Rossetti ha vinto tra i master davanti a Roberto Lepri e Aurelio Galateri di Genola.
otto serie con il credito di 187 come Iacopo Di Grazia ed ha poi superato il giovane avversario toscano in spareggio per 2 a 1. La medaglia di bronzo è andata a Mariano Laezza, autore di 182 centri, davanti ai 181 di Aldo Mauri, Vito Giosa e Pasqualino Corridore. Vito Di Renzo ha vinto il titolo di Terza categoria: lo skeettista abruzzese ha concluso a quota 182 come Gennaro Roma e poi ha superato l’avversario campano per 2 a 1. Con 180 ha artigliato la medaglia d’oro Antonio Morandini. Alfedo Petroni si è laureato campione dei Veterani con 187/200 davanti a Giovanni Pietro Salvatori Malasomma (183) e Silvano Piazzoli (182). Il campione stagionale dei Master è invece Enzo Rossetti che ha colpito 183 bersagli e ha preceduto Roberto Lepri (171) e Aurelio Galateri di Genola (158).
Saeed Almaktoum vince il Memorial Nember e Bosio. Il principe degli Emirati Saeed Al Maktoum ha vinto il Memorial Adriano Nember e il Trofeo Leardo Bosio di Skeet al Concaverde. Lo skeettista del Golfo nella massima categoria ha preceduto il toscano Sandro Bellini e il lombardo Mauro Mazzoleni. In Prima categoria l’ha spuntata Sebastiano Ambruoso davanti a Piergiovanni Nesti e Eugenio Corti. In Seconda ha prevalso invece Gianni Candiago davanti a Ennio Quadranti e Danilo Rizzini. Il Terza Corrado Innocente ha regolato Alfredo Cartella e Pasquale La Rocca. Tra i Veterani ha vinto Franco Guarino davanti a Nazzareno Ferlinghetti e a Marco Allasia. Giovanni Gattoni ha svettato invece tra i Master superando Giuseppe Vialetto e Giancarlo Innocenti. Con Mhabel Becchi al vertice della classifica femminile, è stato invece Eugenio Ferrari a vincere la gara degli Juniores.
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FOS S A
O L I M P I C A
COTA E BARBIERI IN TRICOLORE Si celebra a Pecetto di Valenza la sfida che laurea i campioni italiani stagionali dei Veterani e dei Master: tra le formazioni è Arluno a svettare grazie alle prove di Mantoan, Pavan e Faini.
È Roberto Cota il campione italiano 2011 di Fossa Olimpica nella qualifica Veterani. Il tiratore pugliese ha vinto agevolmente lo scudetto sulle pedane di Pecetto di Valenza. Con 118/125 Cota era già ampiamente al vertice della graduatoria alla boa delle cinque serie ed aveva conquistato il posto di preminenza in finale insieme a Alberto Strona e Arcangelo Ligato (116), Alberto De Pietri e Olimpio Diaceri (115) e Luciano Grilli (113). In finale Cota si limitava a controllare gli avversari: con 22 centri il suo punteggio era proiettato a quota 140 e quel risultato conferiva al tiratore pugliese il titolo nazionale della stagione. A 139 si 36
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attestavano Alberto De Pietri (che era stato autore di un poderoso balzo in avanti grazie al pregiato 24 della finale) e Alberto Strona: nello shoot-off che ne seguiva era proprio De Pietri a conquistare velocemente l’argento con un secco 1 a 0. Olimpio Diaceri era quinto con 138 davanti al 137 di Luciano Grilli. Nel confronto piemontese che ha visto concorrere più di centosessanta tiratori e ventisette squadre, a svolgere il ruolo di Coordinatore è stato l’esperto Santo Falanga, affiancato nell’occasione dal Refes Giuseppe Martin e dai Direttori di Tiro Raffaele Parodi, Massimo Piccioli, Claudio Fabbrini, Rita Sabatino, Franco
Il Consigliere Federale Enzo Cito, il Presidente del Comitato Fitav del Piemonte Pino Facchini, il Coordinatore Santo Falanga e Giandomenico Gregori posano con il pool degli Ufficiali di Gara impegnati nella gara di Pecetto di Valenza.
Il podio dei Veterani con Roberto Cota davanti a Alberto De Pietri e Alberto Strona. Mario Barbieri ha vinto il titolo dei Master davanti a Lorenzo Montagna e Marco Vaccari. Il podio delle squadre: Arluno precede Pecetto e Uboldo.
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Meda, Giuseppe Imperiale, Bruno Zecca e Giancarlo Benorino. Tra i Master Mario Barbieri si è assicurato brillantemente lo scudetto intercettando 136 piattelli. Alla boa delle cinque serie il tiratore lombardo conduceva già la gara con ampio margine su tutti gli avversari grazie ai suoi 116 bersagli utili. Sul podio di Pecetto Mario Barbieri si è infine insediato sul gradino più alto precedendo Lorenzo Montagna e Marco Vaccari che hanno concluso a quota 135 e si sono distribuiti poi in quell’ordine per effetto di un fulmineo shoot-off. Nella scia dei medagliati, Giuseppe Paolo Laviola ha Pagina 1
totalizzato 134 e ha preceduto i 132 di Giuseppe Passaponti e Michele Nolasco. Nel confronto riservato alle squadre Arluno ha vinto al fotofinish: sia il terzetto lombardo composto da Renzo Mantoan, Dino Pavan e Giuseppe Faini che quello della Società ospitante formato da Roberto Bolognesi, Mario Gatti e Giovanni Arnaldi hanno totalizzato infatti 337/375. Soltanto l’ultima miglior serie dei lombardi (69 a 68) ha permesso ad Arluno di aggiudicarsi lo scudetto. Sul terzo gradino del podio sono saliti i portacolori di Uboldo (Mario Barbieri, Marco Vaccari, Marco Pillinini) con 335.
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D O U B L E
T R A P
L’UMBRIA COLPISCE ANCORA È il sestetto del cuore verde d’Italia a vincere il Trofeo delle Regioni di Double Trap sulle pedane lombarde di Castelgoffredo.
Vince a mani basse - per dirla con una locuzione del ciclismo - l’Umbria del Double Trap al Trofeo delle Regioni di Castelgoffredo. Con 580/720 i portacolori del cuore verde d’Italia hanno conquistato il titolo stagionale precedendo i quotatissimi team del Veneto e delle Marche. Il prima categoria Alessandro Lince è stato la locomotiva del gruppo umbro: con 104/120 ha vinto la sfida interna al team precedendo Italo Scopetta (102), Emilio Cenci (98), Edoardo Rossi (95), Stefano Mezzetta (91) e Giacomo Nulli Fori (90). Al traguardo delle quattro serie gli umbri hanno preceduto di cinque lunghezze i campioni in carica del Veneto e i portacolori delle Marche. Il 38
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team euganeo ha poi conquistato la medaglia d’argento in barrage per 152 a 144. Vittorio Frapporti (104) è stato il leader del Veneto ed è stato validamente affiancato nell’occasione da Monica Girotto (101), Lionello Masiero (108), Erik Businaro (96), Ercole Buffoli (94) e Giambattista Viola (82). Per la formazione delle Marche che ha conquistato meritatamente la medaglia di bronzo hanno gareggiato Roberto Zalocco (101), Eugenio Rinaldoni (99), Stefano Rossini (96), Fausto Uguccioni (94), Dardo De Carlonis (93) e Valter Veroli (92). Nella scia delle tre formazioni medagliate si sono inserite il Lazio (552), l’Emilia - Romagna (551), il Piemonte-Valle d’Aosta (517), la Lombardia (509).
Il podio del Trofeo delle Regioni di Double Trap con l’Umbria davanti al Veneto e alle Marche.
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A T T I
U F F I C I A L I
AVVISO IMPORTANTE Tutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere in possesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT). La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma): • - Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni lavorativi dalla data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo deputato al controllo della documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare. • - Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui si inizia la somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini dei Controlli (RTP). Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE. Nel caso in cui il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione può avere validità retroattiva. Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.fitav.it , cliccare sul link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale sinistra fino alla voce Antidoping e cliccarla. Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità. Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio Antidoping FITAV al numero 06.45235213.
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