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S O M M A R I O
M A G A Z I N E
TAV Numero 198 GIUGNO 2010
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L’EDITORIALE DI LUCIANO ROSSI
Direttore: Luciano Rossi
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VIRGINIA D’ORO, ENNIO QUASI
Direttore Responsabile: Luigi Agnelli Coordinatore Redazionale: Massimiliano Naldoni (maxnaldoni@alice.it) Direzione e Redazione Federazione Italiana Tiro a Volo Viale Tiziano 74 00196 Roma Tel. 06/36858469 Fax 06/36858138 E-mail: redazione@fitav.it Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale se non autorizzata. Aut. del Tribunale di Roma n.111 del 17 marzo 1994
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IL MONDIALE IN DIRETTA E’ UN’ALTRA COSA…
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L’AZZURRO E’ DI MODA
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LA COPPA DEI CAMPIONI E’ DI FOLIGNO
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TOP TEN D’ESTATE
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MARCO INNOCENTI IN TRICOLORE
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CASCATA DELLE MARMORE è ANCORA CAPITALE
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IN CORPORE SANO
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QUI PIEMONTE, A VOI STUDIO
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ATTI UFFICIALI
In copertina: Virginia Orlando è la nuova campionessa del mondo di Skeet delle Juniores: la diciannovenne di Montalbano Jonico ha conquistato brillantemente il titolo iridato al confronto di Monaco precedendo la statunitense Grinnell e la cinese Zhang
SPONSOR FEDERALI Munizioni Baschieri & Pellagri Cheddite Fiocchi Munizioni Nobel Sport Italia
Macchine Fab Mattarelli Mec System Liano Rossini
Armi Pietro Beretta Perazzi Armi Rizzini
Eliche Rodenghi Tiro a Volo Lazio
Piattelli Eurotarget Mattarelli Laporte Abbigliamento Castellani Gestione Gare Hard Soft
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E D I T O R I A L E
Un mondo porta a porta Il Vicepresidente della Issf Luciano Rossi con il suo omologo Gary Anderson e con l’Executive Director dell’Issf Franz Schreiber.
Quello del contatto porta a porta è un concetto che per lungo tempo è stato forse anche un po’ denigrato, eppure mai come in questo nostro mondo in cui ha preso piede la globalizzazione; in cui l’informazione sembra immediatamente in ritardo se non è, come suol dirsi, in tempo reale; in cui tutto si aggiorna in tempi rapidissimi; in un mondo di questo genere, dicevo, curiosamente il contatto porta a porta è tornato prepotentemente attuale ed è stato fortemente rivalutato. Anche a me piace riscoprire questo concetto e far ruotare il mio Editoriale intorno a quello, perché descrive bene quel sentimento di umanità che sembra essersi un po’ smarrita da quando il virtuale è divenuto orizzonte e parametro di tutto. Non è un caso che in queste pagine abbia voluto corredare questo mio intervento con una serie di immagini che, lungi dal trasmettere un senso di solennità e di fredda distanza, sono invece il segno della mia precisa volontà di vivere pienamente tutta la genuina umanità del nostro sport del tiro in ogni circostanza. Si comprende bene che nel corso del Campionato del Mondo di Monaco, in quel ruolo di Vicepresidente dell’Issf che sono onorato di svolgere, sono stato chiamato a distribuire premi e congratulazioni a molti campioni e mi sono sentito sempre sinceramente gratificato dalla possibilità di partecipare della gioia di tanti vincitori. Ma nello stesso tempo auspico che anche dalle immagini che pubblichiamo emerga chiaramente una mia cifra distintiva: quella mia costante volontà di far prevalere sulla formalità dei ruoli e delle situazioni la capacità di sentirsi, tutti e tutti insieme, parte di un’unica grande famiglia. Quel concetto del contatto porta a porta che ho voluto rispolverare coincide pienamente con questa visione. E’ un concetto che può essere significativamente applicato anche alle tecniche più moderne di comunicazione. Che cosa è l’utilizzo ampio dei social network come Facebook nella piattaforma di internet se non un contatto porta a porta che ognuno di noi realizza in autonomia nell’ambito di una grande collettività ? Questo ci suggerisce dunque che ognuno di noi può assumersi l’incarico, gravoso e piacevole nello stesso tempo, di farsi interprete di forme varie di comunicazione per promuovere il nostro mondo del tiro a volo. Nella forma più ampia e istituzionale ci stiamo adeguando potentemente ai criteri più moderni della comunicazione: le dirette televisive delle finali del Mondiale di Monaco hanno permesso a moltissimi appassionati di vivere le emozioni che tutti noi siamo abituati a sperimentare per altre discipline più diffuse e popolari. E’ segno che stiamo recuperando terreno nei confronti appunto di altri sport senza rinunciare alle prerogative più tipiche del nostro sport e 2
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senza rinunciare alle nostre radici culturali. Vogliamo e sappiamo adeguarci senza snaturare il nostro sport. Assistere alle gesta dei nostri campioni in diretta Tv significa anche inaugurare e promuovere un modo vivace di vivere le proprie passioni sportive e mi piace immaginare che migliaia di appassionati siano stati incollati al video durante il Mondiale di Monaco esprimendo vivacemente il loro entusiasmo – e magari qualche mugugno per un risultato non favorevole – come avviene nel caso di altri grandi riti collettivi che saldano l’anima sportiva più autentica del nostro Paese. Vivere collettivamente le gesta dei nostri campioni significa anche rafforzare la nostra funzione sociale. E il nostro sport deve insistentemente rafforzare quel ruolo. Dobbiamo intrattenere contatti a tutto campo per accreditarci presso tutti gli strati sociali e presso tutti gli ambienti della società in cui viviamo. In questo modo il quotidiano grande sforzo di tutti noi, volontari dello sport del tiro a volo, può ottenere il risultato più efficace. Anche perché c’è ancora molta strada da fare. Penso ai grandi risultati che otteniamo da sempre in senso agonistico grazie ad un’accurata programmazione tecnico-atletico-agonistica che si avvale del lavoro concertato di tutti gli ambiti della nostra Federazione; penso al grande sforzo che stiamo compiendo in favore delle discipline non olimpiche i cui specialisti nelle settimane più recenti, e perfino nel momento in cui scrivo, mietono allori in lungo e in largo; penso inoltre alla valida risposta che abbiamo saputo dare in tema di tutela ambientale e di conquista dell’eco-compatibilità del nostro sport. Ma nello stesso tempo devo soffermarmi anche sul tema della qualità offerta dalla nostra impiantistica e constatare che, qua 4
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Il Presidente della Fitav Luciano Rossi, nel suo ruolo istituzionale di Vicepresidente dell’Issf, consegna i riconoscimenti ad alcuni atleti e a responsabili organizzativi del Campionato del Mondo di Monaco
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e là, sotto questo profilo qualche ritardo si avverte. L’ampliamento del numero dei praticanti che è il nostro costante traguardo è determinato inevitabilmente dalla capacità delle nostre strutture di attrarre gli stessi. A tutti i nostri dirigenti societari siamo immensamente grati per aver profuso e per continuare a profondere le loro risorse, le loro energie, il loro tempo. Ma dobbiamo continuare ad essere consapevoli che il tema della qualità del servizio offerto al Tesserato è assolutamente centrale nell’opera di sviluppo e di crescita che stiamo compiendo e andremo a compiere nel prossimo futuro. Non siamo stati certo alla finestra, come si dice comunemente, a livello istituzionale. La Fitav ha destinato un milione di Euro per la riqualificazione degli impianti e sono centosettantanove i sodalizi che hanno ottenuto contributi a vario titolo per l’adeguamento alle norme di tutela ambientale e quindi, come conseguenza diretta, per valorizzare la propria struttura, per incrementare la propria attività e per innalzare il numero dei frequentatori dell’impianto. Quello che abbiamo compiuto è in realtà poi un volano importante per l’economia in senso generale, perché l’investimento di un milione di Euro che abbiamo deliberato ha successivamente generato lavoro per molti milioni di Euro che i dirigenti delle Società hanno voluto profondere in aggiunta al contributo ricevuto. Ma le nostre strutture potrebbero progredire ulteriormente utilizzando ad esempio risorse che sono regolarmente disponibili a livello locale per l’impiantistica sportiva. Accreditarci presso tutti gli strati della nostra società significa appunto convincersi del pieno diritto di esistere e di progredire attraverso contributi importanti a cui abbiamo il pieno diritto di accedere. Ho esordito parlando di un mondo che nei suoi aspetti più tecnologici e innovativi torna a scoprire, quasi paradossalmente, il valore del contatto porta a porta. Noi che in fondo ci sentiamo più umani rispetto ai tempi virtuali in cui viviamo, abbiamo l’opportunità di muoverci con maggiore familiarità in questo genere di contatto con il mondo esterno. E’ tempo dunque di promuovere quel contatto per far crescere e far progredire il nostro sport e il suo ruolo nella società. Luciano Rossi
CA MPIONATO DEL MONDO
VIRGINIA D’ORO, ENNIO QUASI... è Virginia Orlando la nuova campionessa del mondo di Skeet delle Juniores. Ennio Falco compone una gara straordinaria ma può soltanto sfiorare il successo al termine di uno spareggio-fiume che lo oppone al russo Shomin: per l’azzurro si tratta incredibilmente del quarto argento mondiale della carriera, ma quell’argento vale anche la carta olimpica per Londra 2012. 6
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a sinistra: Virginia Orlando ha conquistato il titolo mondiale tra le Juniores dello Skeet precedendo l’americana Jaiden Grinnell e la cinese Yue Zhang. sopra: Ennio Falco ha conquistato un pregiatissimo secondo posto e la carta olimpica nella sfida che ha visto trionfare il russo Valery Shomin, mentre la medaglia di bronzo è andata al cipriota Georgios Achilleos.
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l più profondo significato olimpico della sfida mondiale di Monaco di Baviera lo ha probabilmente espresso Andrea Benelli al termine dello spareggio che ha opposto Ennio Falco a Valery Shomin e che ha visto il russo prevalere di misura dopo un estenuante serie di lanci. Ennio, il più forte sei sempre te..! Nel silenzioso clamore (o se preferite attingere ad un altro scaffale del supermercato degli ossimori, diciamo pure: nel silenzio assordante) che segue curiosamente ogni sfida concitata, quella frase scolpita da Andrea Benelli mentre si complimentava con Ennio Falco stringendogli la mano ha sintetizzato davvero tutta la gara e insieme tutta la carriera di Ennio Falco. Quella che è alle spalle, ma anche quella, ovviamente, che è invece fatta di sfide che ancora attendono Ennio. Già, perché potremmo anche dire che Falco è costretto a continuare ad essere il più forte di tutti fino a quando non riuscirà a centrare quel titolo mondiale inseguito da
sempre e sfiorato un sacco di volte. E allora (senza voler per forza portare Ennio sul lettino del dottor Freud, sia beninteso) quel Mondiale mai catturato e davvero troppe volte sfuggito per un soffio sembra essere il continuo pretesto per potersi rimettere in gioco, per prepararsi alla sfida successiva senza il rischio di appagamenti, per poter essere insomma ancora e sempre il più forte. Quattro secondi posti al Campionato del Mondo in meno di quindici anni sembrano davvero troppo per andare a comporre un quadro di casualità. Vorremmo immaginare che Ennio si diverta a non vincere per non dover mai dire: ho vinto tutto, posso anche prendermela un po’ più con comodo. Ma invece è certo che Ennio sarebbe stato volentieri d’oro in più di una occasione in cui è stato d’argento. Se poi fosse come quando i ragazzi di una volta, giocando a pallone in strada, decretavano che ogni tre pali si concedesse il rigore, allora Ennio sarebbe già TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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sulla strada del secondo alloro iridato. Invece no. Nello sport ai massimi livelli non funziona così e non c’è nessuna pietra filosofale in grado di trasformare quattro medaglie d’argento in una medaglia d’oro. Ma resta indiscutibilmente la grandissima impresa di Ennio Falco al Mondiale bavarese. Perché l’olimpionico di Atlanta ha veramente dato prova ancora una volta di essere un combattente straordinario in grado di produrre, dopo venticinque anni di carriera ai più alti livelli, un risultato tecnico prodigioso. Basti considerare che l’unico errore di Ennio, prima dello zero al ventiduesimo piattello di
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spareggio, è soltanto quello commesso alla pedana 2 della prima serie. Dopo nemmeno cinque lanci del Mondiale di Monaco Ennio Falco si ritrova con uno zero sulla lavagna e quello che potrebbe tradursi, nel caso di un altro atleta, in un elemento di forte pressione psicologica negativa, per il capuano si traduce nello stimolo a non commettere più nemmeno un errore. Ennio conclude con 24 centri quella serie ma successivamente colleziona soltanto serie piene e approda al traguardo della quinta frazione di gara con un bagaglio incredibile di 124 centri su 125. Il problema, per dirla semplicisticamen-
Sopra e nella pagina a fianco: Ennio Falco.
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te, è che anche Valery Shomin sulla stessa distanza di gara compie un percorso analogo lasciando volar via senza danni soltanto un bersaglio al secondo round e pertanto il trentanovenne tiratore russo si assicura il diritto di partecipare alla finale con lo stesso pregiatissimo punteggio del capuano. Alle spalle della coppia di testa peraltro premono nomi illustri con crediti non meno pregiati. A 123 stazionano infatti Georgios Achilleos e Antonakis Andreou - i due talenti ciprioti allenati dal Commissario Tecnico Andrea Benelli - l’americano Vincent Hancock e il danese Anders Golding di un altro coach ita-
liano: Pietro Genga. Per quello che i cronisti sportivi solitamente si dilettano a chiamare curioso gioco del destino, tre atleti che hanno condiviso la maglia azzurra in molte vittoriose occasioni - Ennio Falco, Andrea Benelli e Pietro Genga - ora si ritrovano dunque contemporaneamente sia in campo che in panchina con ruoli e funzioni diverse. Gli altri due azzurri convocati a Monaco da Francesco Fazi costeggiano la finale ma in quel porto non trovano approdo: Angelo Moscariello, chiamato alla grande prova da skeettista adulto, assembla un 120/125 che potrebbe anche essere un buon risultato
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a destra: Ennio Falco
Ennio Falco, Valerio Luchini e Angelo Moscariello hanno conquistato l’argento a squadre.
La gara femminile ha visto prevalere l’americana Kim Rhode davanti alla cinese Ning Wei e alla slovacca Danka Bartekova.
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altrove ma non a Hochbrueck con i talenti che ci sono in giro. E’ più omogenea (dal punto di vista della sequena dei punteggi) la gara di Valerio Luchini rispetto a quella del campano ma il 119 del Carabiniere romano si confonde nei punteggi di metà classifica. Ennio Falco, Angelo Moscariello e Valerio Luchini centrano tuttavia un bel secondo posto a squadre al Mondiale bavarese. Per l’oro non c’è niente da fare: il terzetto di Cipro è decisamente imbattibile e con il suo 363/375 si laurea meritatamente campione del mondo. Il team azzurro è secondo ad un solo piattello e precede di un’altra lunghezza la Francia di capitan Anthony Terras: l’exallievo di Bruno Rossetti. Spetterebbe dunque a Ennio rendere aureo per i Seniores azzurri questo Mondiale di Monaco e l’olimpionico di Atlanta questa 12
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volta sembra proprio essere nella disposizione giusta per conquistare un titolo che seguirebbe i tre secondi posti del 1997, del 2001 e del 2005. Shomin però non ha nessuna intenzione di mollare. I due continuano a fronteggiarsi a suon di centri perfetti nel corso di tutta la finale e non bastano le insidie della pedana 4 a sciogliere quel minaccioso stato di parità: dopo i venticinque bersagli della finale Ennio Falco e Valery Shomin infatti sono ancora in parità a quota 149/150. Frattanto per la medaglia di bronzo tutto si risolve in un derby cipriota: Georgios Achilleos e Antonakis Andreou chiudono a 148 e nello shoot off è Achilleos ad avere la meglio per 10 a 9. La sfida tra Shomin e Falco è invece una sorta di storia infinita e chi ha bene in mente le sfide più significative della storia recente del tiro a volo
Il podio delle Juniores di Skeet: l’azzurra Virginia Orlando occupa il gradino più alto davanti a Jaiden Grinnell e Yue Zhang.
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Il Vicepresidente dell’Issf Gary Anderson si complimenta con Daniele Ghelfi per la precisa direzione delle gare alla presenza del Vicepresidente della Issf Luciano Rossi e del Direttore Esecutivo dell’Issf Franz Schreiber.
non può non ricordare quello spareggiofiume che quasi venti anni fa oppose, sullo stesso campo di Monaco nel quale oggi si fronteggiano Falco e Shomin, Axel Wegner e Hennie Dompeling in una finale di Coppa del Mondo in cui il tedesco e l’olandese avevano concluso i 225 centri di programma incredibilmente senza errori. Anche Falco e Shomin sembrano voler procedere senza errori e compongono quasi un’altra intera serie con un ritmo infallibile. Poi è Ennio a mandare a vuoto un colpo al ventiduesimo piattello di quella sfida a due e Shomin è campione del mondo. Per Ennio c’è un altro argento mondiale: il quarto, appunto. Ma in compenso c’è una carta olimpica per Londra 2012 che vale oro e getta un riflesso dorato assolutamente luminoso. Una medaglia d’oro arriva tuttavia dal comparto delle Juniores ed è una formidabile Virginia Orlando a conquistarla. La diciotten-
ne di Montalbano Jonico è l’unica azzurrina che il Commissario Tecnico Francesco Fazi designa per la competizione bavarese, ma Virginia è assolutamente irresistibile. Apre le ostilità con un 24, supera il secondo round un po’ più faticosamente con un 22, ma con il brillante 24 della terza serie il titolo è suo. Con 70/75 la ragazza azzurra, il cui talento è cresciuto alla Società Policoro di Alberto Fattorini ed è poi esploso nelle ultime stagioni con alcune importanti partecipazioni internazionali, conquista il titolo mondiale staccando di due lunghezze l’americana Jaiden Grinnell e la cinese Yua Zhang. Le due ragazze definiscono la loro collocazione sul podio dopo un breve shoot-off che vede prevalere la Grinnell per 2 a 1. E’ un po’ meno luminoso il percorso bavarese degli azzurrini del comparto maschile. Nella gara vinta dal terzetto della Repubblica Ceca con il punteggio record di 357/375 davanti a Stati
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Uniti e Germania, Gabriele Rossetti, Tammaro Cassandro e Stefano Del Prete sono soltanto settimi con 337 bersagli all’attivo. Non brillano peraltro neanche le colleghe più grandi di Virginia Orlando. La sfida femminile di Monaco nello Skeet presenta una finale senza azzurre. La più vivace delle italiane dello Skeet è Chiara Cainero ma il 68/75 dell’olimpionica di Pechino non è sufficiente ad assicurarle un posto in finale. Ancora più lontane da quel traguardo Katiuscia Spada (che chiude con 66 centri all’attivo) e Diana Bacosi (60). Il titolo iridato del 2010 va ad una Kimberly Rhode assolutamente impeccabile. La californiana è virtualmente prima alla boa delle tre serie con un 72 condiviso anche dalla campionessa europea: la slovacca Danka Bartekova. Ma con un altro perfetto 25 l’olimpionica di Double Trap dei Giochi di Atlanta è prima con un poderoso 97. L’argento va alla cinese Ning Wei che è a sua volta impeccabile in finale e chiue a 96 precedendo di una lunghezza Danka Bartekova. Kim Rhode guida alla conquista del titolo mondiale anche la squadra degli Stati Uniti completata dalle altrettanto note Haley Dunn e Amber English. Con 205 le ragazze a stelle e strisce precedono la Cina e la Slovacchia. Chiara Cainero, Katiuscia Spada e Ciana Bacosi devono accontentarsi del sesto posto con 194 centri all’attivo.quarto posto con 86/100 nella competizione vinta dalla sammarinese Daniela Del Din (92) davanti all’indiana Seema Tomar (88) e alla russa Maria Volkova (87). Deborah Gelisio e Jessica Rossi, rimaste fuori dalla finale, hanno concluso rispettivamente a 66 e 65.designa per la competizione bavarese, ma Virginia è assolutamente irresistibile. Apre le ostilità con un 24, supera il secondo round un po’ più faticosamente con un 22, ma con il brillante 24 della terza serie il titolo è suo. Con 70/75 la ragazza azzurra, il cui talento è cresciuto alla Società Policoro di Alberto Fattorini ed è poi esploso nelle ultime stagioni con alcune importanti partecipazioni internazionali, conquista il titolo mondiale staccando 16
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di due lunghezze l’americana Jaiden Grinnell e la cinese Yua Zhang. Le due ragazze definiscono la loro collocazione sul podio dopo un breve shoot-off che vede prevalere la Grinnell per 2 a 1. E’ un po’ meno luminoso il percorso bavarese degli azzurrini del comparto maschile. Nella gara vinta dal terzetto della Repubblica Ceca con il punteggio record di 357/375 davanti a Stati Uniti e Germania, Gabriele Rossetti, Tammaro Cassandro e Stefano Del Prete sono soltanto settimi con 337 bersagli all’attivo. Non brillano peraltro neanche le colleghe più grandi di Virginia Orlando. La sfida femminile di Monaco nello Skeet presenta una finale senza azzurre. La più vivace delle italiane dello Skeet è Chiara Cainero ma il 68/75 dell’olimpionica di Pechino non è sufficiente ad assicurarle un posto in finale. Ancora più lontane da quel traguardo Katiuscia Spada (che chiude con 66 centri all’attivo) e Diana Bacosi (60). Il titolo iridato del 2010 va ad una Kimberly Rhode assolutamente impeccabile. La californiana è virtualmente prima alla boa delle tre serie con un 72 condiviso anche dalla campionessa europea: la slovacca Danka Bartekova. Ma con un altro perfetto 25 l’olimpionica di Double Trap dei Giochi di Atlanta è prima con un poderoso 97. L’argento va alla cinese Ning Wei che è a sua volta impeccabile in finale e chiue a 96 precedendo di una lunghezza Danka Bartekova. Kim Rhode guida alla conquista del titolo mondiale anche la squadra degli Stati Uniti completata dalle altrettanto note Haley Dunn e Amber English. Con 205 le ragazze a stelle e strisce precedono la Cina e la Slovacchia. Chiara Cainero, Katiuscia Spada e Ciana Bacosi devono accontentarsi del sesto posto con 194 centri all’attivo.quarto posto con 86/100 nella competizione vinta dalla sammarinese Daniela Del Din (92) davanti all’indiana Seema Tomar (88) e alla russa Maria Volkova (87). Deborah Gelisio e Jessica Rossi, rimaste fuori dalla finale, hanno concluso rispettivamente a 66 e 65.
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IL MONDIALE IN DIRETTA è UN’ALTRA COSA… Testo di Sabatino Durante
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uella di Monaco è stata la prima diretta integrale di un Mondiale. Speriamo sia l’inizio di un progetto nuovo. E’ stato faticoso mettere in piedi la “cosa”, avevamo ad un certo punto desistito, poi siamo arrivati al traguardo. Tutta farina del nostro sacco, ci teniamo a sottolinearlo, anche se in dirittura d’arrivo qualcuno si è accodato e ha provato anche a prendersi i meriti di quanto organizzato. Rai Sport, su nostra sollecitazione, si era convinta a mandare mezzi in Germania per produrre il Mondiale di tiro a volo e, visto la concomitanza, anche quello del tiro a segno. Poi strada facendo si sono unite altre forze, la Issf per esempio, altre nazioni e federazioni, e il sogno di avere la rassegna iridata tutta in diretta è diventata realtà. C’erano
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altre nazioni in collegamento off tube, ma sul posto solo Rai Sport, con Davide Novelli e il sottoscritto in postazione di commento. Da anni ci siamo con passione e, speriamo con un minimo di competenza, per raccontare le gesta di nostri campioni. Non sono mancate le difficoltà dell’ultimo momento, ma grazie al supporto di Leonardo De Mai della Orange e del tecnico Rai Daniele Camporeale siamo arrivati sino in fondo. Gli appassionati hanno potuto seguire per intero tutte le finali e chi ha voluto, con le numerose messe in onda programmate in replica, non si è perso nulla. Uno sforzo quello della TV di stato che chiude alla grande un impegno sempre costante negli anni ma soprattutto sempre più intenso e qualitativamente rilevante. Staremmo per dire: peccato per il risultato degli azzurri,
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non eccezionali come il solito. Non importa: nello sport si vince e si perde, l’importante è venirne fuori sempre con stile. Nel tiro a volo le vittorie e le sconfitte si vivono sempre con estremo equilibrio. L’anno scorso ci eravamo cimentati con le dirette dell’Europeo di Osjek fatte dagli studi di Roma, poi abbiamo vinto per miracolo l’avventura di dare da Maribor il Mondiale live o in differite di poche ore. I mezzi che io e Davide Novelli, giornalista della Rai, avevamo trovato sul posto erano davvero mezzi di fortuna. Con molta fortuna appunto e arrampicandoci sugli specchi avevamo raccontato un Mondiale ricco di medaglie e grandi emozioni. Quest’anno la tecnologia ci ha assistito di più, speriamo d’aver aperto un ciclo. Dalle dirette poi vengono più e migliori opportunità mediatiche. La Jessica Rossi da Mari-
bor fu catapultata, proprio dal palcoscenico di Rai Sport, sulle prime pagine dei giornali e dei tg più seguiti. Quest’anno è toccato a Ennio Falco prima emozionare molti telespettatori con la sua grandissima e sfortunata gara, poi a commentare e spiegare nella Ds (Domenica Sportiva) di Ferragosto il suo stato d’animo per il quarto argento iridato. Tutto è bene quel che finisce bene. E’ stato duro, speriamo però d’aver aperto un ciclo. Ci auguriamo che la Issf abbia finalmente capito, che non perda occasione per assicurare il segnale tv internazionale in ogni avvenimento del calendario e che imponga agli impianti e ai comitati organizzatore di garantire almeno il minimo necessario per lavorare alla stampa. Sembra una banalità, ma in questo ambiente quel minimo ancora non c’è. Così è se vi pare.
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F O S S A
U N I V E R S A L E
L’AZZURRO è DI MODA. Gli specialisti italiani della Fossa Universale fanno incetta di titoli al confronto continentale e a quello planetario. E’ Bianca Revello a dare il via ai successi italiani con la vittoria sulle pedane francesi di Lazenay, poi Gianluca Muoio e Giulia Pintor perfezionano l’impresa al Mondiale di Valle Aniene.
è
stata una stagione luminosissima per i colori azzurri nella Fossa Universale. E’ stata Bianca Revello a dare per prima
il segnale di un generale assalto ai titoli più importanti del calendario internazionale. La specialista ligure (ma sarebbe più opportuno parlare di eclettica dal momento che Bianca spazia con identica capacità dall’Universa22
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le all’Olimpica) al Campionato Europeo di Lazenay ha brillantemente regolato tutte le universaliste d’Europa: con 187 centri su 200 e una regolarità da manuale Bianca Revello si è infatti incoronata campionessa continentale con un piattello di vantaggio sulla spagnola Maria Metxaka Goikoetxea e con due piattelli di vantaggio sulla francese Marina Sauzet. Peraltro Bianca Revello ha guidato al successo anche il team completato da Ester Iannotti e Maria Carmela Petrella: le tre ragazze in azzurro hanno infatti collezionato 541 centri su 600 superando con ampiezza la formazione della Francia che si è insediata sul secondo gradino del podio con 520 davanti alla Gran Bretagna (518). Tra i Seniores il titolo continentale era stato appannaggio dell’inglese Edward Ling che in terra di Francia ha prodotto un monumentale 199/200, ma Luigi Viscovo a Lazenay è stato ottimo secondo con 197 davanti al francese Fernando Diniz (195). La bella prova di Luigi Viscovo ha permesso all’Italia di conquistare il titolo europeo a squadre. Il 197 di Viscovo sommato al 189 di Gianluca Muoio e al 187 di Marcello Tittarelli hanno prodotto un 573/600 che ha eletto il terzetto degli universalisti italiani campione d’Europa con due piattelli di vantaggio sulla Spagna e nove sulla Francia. Decisamente bella anche l’impresa degli azzurrini. Renzo Baldinotti si è laureato campione continentale degli under 20 con un solido 193/200, ma il suo compagno di squadra Enrico Moraglia ha centrato 191 bersagli e si è assicurato la possibilità di spareggiare per il secondo posto con
Bianca Revello ha conquistato il titolo europeo delle Ladies di Fossa Universale a Lazenay e ha inaugurato una stagione luminosissima per le insegne azzurre.
Gianluca Muoio (al centro) è stato il protagonista del comparto dei Seniores nella stagione 2010 di Fossa Universale: lo specialista azzuro si è laureato campione del mondo individuale a Valle Aniene ed ha artigliato con autorevolezza il titolo continentale e quello iridato a squadre in collaborazione con Luigi Viscovo e Marcello Tittarelli.
Dopo essersi laureate campionesse d’Europa, Bianca Revello, Ester Iannotti e Maria Carmela Petrella hanno vinto il titolo mondiale a Valle Aniene.
l’inglese Mark Shaw. Un’altra serie non è stata sufficiente per dirimere la contesa poiché i due ragazzi hanno concluso con 24 centri. E’ stato il successivo shoot-off all’americana a premiare per uno a zero Moraglia che si è così aggiudicato l’argento della manifestazione di Lazenay. Con il 186 di Benedetto Noto, gli azzurrini dell’Universale hanno ampiamente vinto il titolo a squadre: con 570/600 Baldinotti, Moraglia e Noto hanno preceduto di ben diciassette lunghezze Spagna e Gran Bretagna. Brillanti anche i Superveterani in abito azzurro: Graziano Giannerini si è laureato campione europeo con 190/200 davanti al francese Daniel Chayoux (188) e all’inglese William Jones (186), ma lo stesso Giannerini in collaborazione con Giuseppe Barsi e Aurelio Tezze ha conquistato il titolo a squadre: l’Italia ha totalizzato 559/600 ed ha preceduto largamente Francia e Gran Bretagna. Meno brillanti i Veterani: in quel comparto ha vinto l’inglese Kevin Borley con un poderoso 195/200 davanti al francese Joel Girard (194) e allo spagnolo Manuel Gonzalez Perez (192), mentre nel concorso a squadre la Gran Bretagna ha vinto con 566/600 davanti a Francia (553) e Portogallo (544). Soltanto quarta con 543 l’Italia di Lionello Masiero, Luciano Grilli e Natale Guerra. L’Europeo di Lazenay ha convinto gli azzurri dell’Universale delle loro grandi potenzialità e infatti la formazione dei Seniores che aveva dominato collettivamente in Francia ha ulteriormente confermato il proprio stato di
grazia all’impianto capitolino di Valle Aniene in cui si è celebrato il Campionato del Mondo della specialità. Gianluca Muoio è stato impeccabile e con una luminosa sequenza di 25 ha catturato il titolo planetario della cinque macchine con un brillante 197/200 che ha costretto al secondo gradino del podio il pur bravo spagnolo Javier Beristain (196). Un Marco Panizza ritrovato è stato il meritevole destinatario del terzo posto: l’ex enfantprodige della Fossa Olimpica ha autorevolmente conquistato la terza piazza del podio al Mondiale di Roma con 195 bersagli che hanno costretto alle prime posizioni fuori dal podio specialisti affermatissimi come Adriano Avveduto, Diego Puccio e Marcello Tittarelli. Trionfo dei colori azzurri anche nella gara a squadre: Gianluca Muoio, Luigi Viscovo e Marcello Tittarelli, dopo la conquista del titolo continentale a Lazenay, hanno perfezionato il bingo stagionale artigliando l’alloro planetario. Con 582/600 i Seniores azzurri hanno vinto con dieci piattelli di distacco sulla
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// l’azzurro è di moda.
Alla sfida europea di Lazenay le ragazze azzurre hanno preceduto Francia e Gran Bretagna.
Spagna e addirittura diciotto sui maestri della Gran Bretagna. Successo strepitoso dell’azzurro anche in ambito rosa. Giulia Pintor si è laureata campionessa del mondo dopo essere stata protagonista di uno spettacolare spareggio con la compagna di squadra Maria Carmela Petrella. Le due ragazze azzurre avevano concluso a 188 e nella prima serie di spareggio entrambe avevano totalizzato 23 centri. Soltanto nell’americana successiva Giulia Pintor vinceva con un autorevole 3 a 2. Terza era la spagnola Vanesa Majuelo con 182. La formazione che aveva già dominato a Lazenay ha vinto ancora a Valle Aniene: con 534/600 Maria Carmela Petrella, la campionessa europea Bianca Revello e Ester Iannotti hanno artigliato la medaglia d’oro davanti ala Francia (527) e alla Spagna (518). Tra gli Juniores ha vinto l’inglese Thomas Ward con 191 davanti allo spagnolo Enrique Fortes (190) che a sua volta ha preceduto l’inglese Mark Shaw (188), ma nel concorso a squadre sono stati gli azzurrini Renzo Baldinotti, Benedetto Noto e Enrico Moraglia a vincere con 548/600 davanti alla Spagna (546) e alla Gran Bretagna (537). Campioni del mondo anche i Veterani nella formazione scesa in campo a 24
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Valle Aniene: Lionello Masiero, Giorgio Ravera e Roberto Mazzei hanno vinto il titolo iridato con 555/600 e si sono lasciati alle spalle gli specialisti di Francia (542) e Gran Bretagna (540). Nel concorso individuale il campione europeo Kevin Borley è stato imbattibile: l’inglese ha totalizzato 191/200 ed ha preceduto un brillante Lionello Masiero, autore di 189 centri, e l’inglese David Thornley che ha assemblato 186 centri e in spareggio ha escluso dal podio Marco Vaccari. Il titolo mondiale dei Superveterani è di Giuseppe Barsi: a Valle Aniene lo specialista azzurro ha totalizzato 181 centri su 200 ed ha poi regolato in spareggio il francese Daniel Chayoux che aveva resistito all’assalto dell’italiano nella prima serie (22 centri per entrambi), ma si è arreso per 3 a 2 nello shoot off all’americana. A 181 era approdato anche Aurelio Tezze ma lo specialista veneto ha collezionato soltanto 21 centri nella serie di spareggio e si è assicurato un brillante bronzo. Giuseppe Barsi e Aurelio Tezze hanno conquistato anche il titolo a squadre: con il contributo dei 174 centri di Graziano Giannerini l’Italia dei Superveterani ha vinto con 536/600 davanti alla Francia (513) e alla Gran Bretagna (479).
C O M P A K
S P O R T I N G
LA COPPA DEI CAMPIONI è DI FOLIGNO Michael Spada, Filippo Boldrini e Fabio Fioriti conquistano il trofeo di Compak Sporting per i colori dello storico sodalizio di Casevecchie.
L
a Coppa dei Campioni di Compak Sporting del 2010 è di Foligno. Michael Spada, Filippo Boldrini e Fabio Fioriti hanno totalizzato 264 centri su 300 e si sono impossessati del prestigioso trofeo nella competizione che ha impegnato gli impianti di Carpignano Sesia. La sfida piemontese ha visto in lizza venticinque squadre per un tota-
da Angelo Chitto, Paolo Edoardo Bonardi e Carlo Sotgiu. Il Consigliere nazionale della Fitav Enzo Cito e Silvano Mana della Can sono intervenuti alla cerimonia di premiazione. Il Consigliere Cito ha elogiato la struttura ospitante e il suo Presidente Giovanni Tribolo, nonché il Coordinatore della gara Nazareno Gaglie, il Refes Luigi Russo e gli Ufficiali di
le di settantacinque atleti. Con il terzetto di Foligno saldamente al vertice è stato il team di San Martino di Rio Salso ad impossessarsi con autorità della medaglia d’argento: Mauro Bosi, Giuseppe Attisano e Filippo Ragni hanno totalizzato 246 centri e hanno costretto al terzo gradino del podio per l’ultima miglior serie la squadra di Fagnano Olona composta
Gara Adriano Contrini, Bruno Contrini, Salvatore Ferrara, Pasquale Follia, Rocco Ippolito, Antonio La Porta, Antonio Pio Martiri e Luigi Pastori.
Il podio della Coppa dei Campioni con Foligno al vertice davanti a San Martino e Fagnano Olona.
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TOP TEN D’ESTATE E’ il sodalizio romano ad aver catturato il maggior numero di Tessere ordinarie in prossimità del giro di boa della stagione 2010.
Valle Aniene ancora al top della Top Ten! Alla data del 28 agosto il sodalizio capitolino vanta 414 Tessere rilasciate e precede Cieli Aperti (361), Belvedere (285), Montecatini – Pieve a Nievole (274), Umbriaverde (253), Lazio (248), Traversa (247), Falco (239), La Fattoria (239), Olimpico Foligno (232) e Arlunese (223). Nella graduatoria stilata in 26
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base alla categoria di affiliazione, Valle Aniene (414) è naturalmente prima tra i sodalizi di Eccellenza davanti a Cieli Aperti (361) e Montecatini – Pieve a Nievole (274). In Prima categoria Belvedere (285) guida la classifica davanti a Umbriaverde (253) e Fagnano (218). In Seconda categoria è la Lazio a guidare la graduatoria con 248 Tessere davanti La Fat-
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F E D E R A L E
// top ten d’estate
toria (239) e Olimpico Foligno (232). In Terza categoria è saldo invece il primato di Traversa (247) davanti a Racconigi (147) e Randi (146). In Quarta categoria Porpetto ha il primato con 202 Tessere davanti a Le Tre Piume (162) e Aosta (133). In Quinta categoria Montoggio (141) precede Mattarona (108) e Alla Panoramica (106). Uno sguardo alla situazione dell’affiliazione alla data del 28 agosto dice che in un considerevole gruppo di Regioni tutte le Società già affiliate nel 2009 hanno completato la procedura di affiliazione per l’anno 2010 e in alcuni casi si è verificato addirittura un incoraggiante incremento. E’ il caso dell’Umbria in cui al 28 agosto 2010 sono affiliate 26 Società a fronte delle 23 del 2009; in Basilicata 13 contro le 12 del 2009; in Calabria 22 contro le 21 del 2009; in Emilia – Romagna 33 contro le 32 dell’anno passato e in Puglia sono 30 contro le 29 dell’anno passato. Tutte le Società affiliate nel 2009 hanno completato la loro procedura anche in Abruzzo (11), Campania (21), Molise (4), Valle d’Aosta (2). Nel 2010 in Sardegna hanno effettuato l’affiliazione 41 Società su 42, in Lombardia e in Piemonte 29 su 30, in Sicilia 45 su 46, in Veneto 19 su 20, nel Lazio 49 su 52, nelle Marche 24 su 26, in Toscana 18 su 20, in Liguria 14 su 16, nel Friuli – Venezia Giulia 5 su 6, in Trentino Alto Adige 1 su 2. Alla data del 28 agosto 2010 le Società affiliate alla Fitav a livello nazionale sono 436 contro le 445 Società affiliate alla data del 31 dicembre 2009 con una percentuale di allineamento al valore dell’anno passato del 97,98 %. Per quanto riguarda il Tesseramento, alla rilevazione del 28 agosto 2010 vantano un numero di Tesserati maggiore che nel 2009 la Valle d’Aosta (157 contro 128), la Lombardia (2.753 contro 2.710) e la Toscana (1.253 contro 1.247). Tra le altre Regioni la Lombardia è la Regione con il più alto tasso di rinnovo (peraltro prossimo al totale dell’anno precedente): il 99,63% pari a 2.700 Tessere su 2.710. Di seguito riportiamo l’elenco
Tessere Ordinarie
(aggiornato al 28 agosto 2010)
1. Valle Aniene 414 2. Cieli Aperti 361 3. Belvedere 285 4. Montecatini – Pieve a Nievole 274 5. Umbriaverde 253 6. Lazio 248 7. Traversa 247 8. Falco 239 9. 10. La Fattoria 239 11. Olimpico Foligno 232 12. Arlunese 223 Tessere Sostenitori
(aggiornato al 28 agosto 2010)
1. San Martino 1050 2. Cluana 724 3. Carignanese 527 4. Aosta 379 5. Montecatini – Pieve a Nievole 198 6. Castelfidardo 184 7. Aits 179 8. Tricolore 161 9. Valle Aniene 157 10. Pisa 151
delle Regioni indicando la percentuale, il dato relativo al 28 agosto 2010 e quello del 2009: Emilia-Romagna (96,93%) pari a 2.273 su 2.345; Umbria (95,50%) pari a 1.104 su 1.156; Lazio (94,39%) pari a 2.103 su 2.228; Basilicata (94,21%) pari a 228 su 242; Molise (92,49%) pari a 160 su 173; Marche (92,07%) pari a 1.138 su 1.236; Abruzzo (91,50%) pari a 538 su 588; Veneto (90,91%) pari a 1.891 su 2.080; Campania (90,07%) pari a 1.279 su 1.420; Friuli Venezia Giulia (89,96%) pari a 421 su 468; Sicilia (87,76%) pari a 1.896 su 2.163; Trentino Alto Adige (86,76%) pari a 59 su 68; Puglia (80,61%) pari a 1.272 su 1.578; Calabria (80,35%) pari a 728 su 906; Sardegna (79,28%) pari a 953 su 1.202; Liguria (77,91%) pari a 702 su 901. Alla data del 28 agosto 2010 i Tesserati a livello nazionale sono 22.369 contro i 24.377 del 31 dicembre 2009 con una percentuale di rinnovo pari al 91,76%. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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D O U B L E
T R A P
MARCO INNOCENTI IN TRICOLORE Anticipata dalla cristallina affermazione al Gran Premio di Manoppello, è arrivata anche la vittoria agli assoluti di Ponso per il doublista toscano che sta vivendo una nuova esaltante stagione agonistica. Scudetti anche per Nico Bizzoni e Alberto Bellini, per Paolo Sparamonti, Simone Vedovelli,Valter Veroli e Mario Barbieri.
Marco Innocenti al vertice del podio del Gran Premio di Manoppello davanti a Francesco D’Aniello e Antonino Barillà: il toscano ha vinto di nuovo agli assoluti di Cieli Aperti confermandosi il più brillante doublista in ambito nazionale.
è
Marco Innocenti il dominatore della stagione nazionale di Double Trap. Lo specialista toscano ha conquistato lo scudetto tricolore agli assoluti di Cieli Aperti dopo aver anticipato quella sua performance con la bella vittoria al Gran Premio di Manoppello a cui fanno riferimento le immagini che corredano questo articolo. In Abruzzo Marco era stato realmente incontenibile: con tre 48/50 si era assicurato la piattaforma più alta in solitudine e da lì aveva spiccato il volo verso la vittoria con un devastante (per gli avversari, s’intende) 49/50 di finale. Il suo 28
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193/200 dalle prerogative tecniche sicuramente internazionali ha fatto letteralmente il vuoto e Marco ha potuto assicurarsi la vittoria al Gran Premio abruzzese con ben sette bersagli di vantaggio su di uno dei più raffinati doublisti di tutti i tempi: Francesco D’Aniello. Per il terzo posto il Gran Premio di Manoppello ha fatto assistere ad uno shoot-off tra due giovani atleti destinati a crescere ancora. Con lo stesso punteggio di 183 hanno infatti concluso Antonino Barillà e Simone Camerini ed è stato il doublista di Villa San Giuseppe, in forza alla Marina Militare, a superare il to-
Nico Bizzoni ha vinto il Gran Premio di Manoppello precedendo Marco Vannucci e Simone Lattanzi ed ha poi riconfermato la sua superiorità agli assoluti di Cieli Aperti catturando lo scudetto di Prima categoria.
scano per 8 a 7. Ma la fama di vero e proprio gladiatore della pedana che contraddistingue Marco Innocenti è emersa pienamente al confronto nazionale di Cieli Aperti. Sulle pedane bergamasche Marco era entrato in finale con cinque piattelli di ritardo su Daniele Di Spigno. Nell’ultimo round ha tallonato da vicino il recordman delle Fiamme Oro, lo ha raggiunto a quota 187/200 e costringendolo allo shoot-off lo ha superato autorevolmente per 4 a 3. Ottimo terzo agli assoluti nella massima categoria si è rivelato Claudio Franzoni, autore di 186 centri e di un vittorioso shoot-off su Ferdinando Rossi conclusosi per
4 a 3 a favore appunto del bresciano. Anche Nico Bizzoni in Prima categoria ha dimostrato di avere pochi rivali. Esattamente come Marco Innocenti, dopo aver vinto il Gran Premio di Manoppello il giovane pontino ha conquistato anche il titolo tricolre in terra bergamasca. Con un significativo incremento qualitativo del suo punteggio, peraltro. A Manoppello 174 centri erano stati sufficienti a Bizzoni per precedere Marco Vannucci (173) e Simone Lattanzi (165). A Cieli Aperti Bizzoni totalizzava un brillante 183/200 e staccava Marco Vannucci di cinque lunghezze. Il bronzo andava ad Alessandro
Al Gran Premio di Manoppello Alessandro Chianese ha vinto nel Settore Giovanile precedendo Jacopo Trevisan e Umberto Isalberti.
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// marco innocenti in tricolore.
Lince (175). E’ Simone Vedovelli il vincitore del titolo tricolore del Settore Giovanile. Il tiratore lombardo è stato abile a recuperare posizioni nella finale degli assoluti di Cieli Aperti e a costringere allo spareggio un altro giovane esperto come Alessandro Chianese che aveva invece dominato al Gran Premio di Manoppello. Vedovelli e Chianese allo stand di Renato Lamera hanno infatti concluso con 176 centri all’attivo e l’azzurrino lombardo ha poi superato il napoletano per 8 a 7. In Abruzzo era stato invece appunto Chianese a cogliere invece una bella vittoria con un solido 188/200 davanti a Jacopo Trevisan (175) e Umberto Isalberti (172). Monica Girotto è stata la brillante vincitrice del Gran Premio di Manoppello tra i contendenti di Seconda categoria. Con 131/150 la specialista veneta ha preceduto Fabrizio Fabbri e Alberto Bellini che hanno concluso a quota 130 e si sono poi distribuiti sul podio in quell’ordine per effetto di un fulmineo spareggio. Agli assoluti di Cieli Aperti è stato però Alberto Bellini a catturare il titolo di Seconda categoria con un solido 143/150. Monica Girotto è stata ottima seconda con 132 davanti a Fabrizio Fabbri che ha colpito 125 bersagli ed ha escluso dal podio in shoot-of Luca Romagnoli e Bruno Maron. In Terza categoria Paolo Sparamonti si è laureato campione italiano sotto il cielo di Cieli Aperti con 120/150. Il tiratore umbro ha preceduto Raffaele Saladino (118) e Alessan-
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dro dall’Acqua che ha totalizzato 110 centri ed ha poi sconfitto in spareggio Gastone Maghini per 2 a 1. Al Gran Premio di Manoppello Sparamonti aveva totalizzato 127 centri ed aveva costretto ai gradini più bassi del podio Cosimo Damiano Abbondanza (123) e Antonio Albano (114). Agli assoluti di Cieli Aperti Valter Veroli ha vinto il titolo dei Veterani con 130 centri e sei lunghezze di Vantaggio su Elio Macario Pindo. Terzo è risultato Alfredo Passarelli con 116. Tra i Master ha vinto invece Mario Barbieri con 115/150 davanti a Piergiovanni Giagnoni (112) e Germano Di Spigno (106). Nella sfida che ha assegnato i titoli societari di Double Trap sulle pedane di Ponso è stato il team di Foligno a vincere la gara riservata ai sodalizi di Extra, Prima e Seconda categoria. Stefano Mezzetta, Emilio Cenci e Italo Scopetta si sono imposti con 337/360. Tra i club di Terza, Quarta e Quinta categoria il titolo è andato invece ai veneti dello Shooting Team Scaligero (Davide Cerchier, Jacopo e Walter Trevisan), autori di 341/360. Tra le formazioni dei Corpi dello Stato ha prevalso in terzetto delle Fiamme Oro (340/360) composto da Daniele di Spigno, Mauro De Filippis e Alessandro Belli. Il team delle Fiamme Oro ha vinto anche la Coppa dei Campioni della specialità nella successiva sfida che ha opposto Di Spigno, De Filippis e Belli al terzetto dello Shooting Team Scaligero.
Monica Girotto si è imposta tra i Seconda categoria al Gran Premio di Manoppello davanti a Fabrizio Fabbri e Alberto Bellini: è stato invece quest’ultimo a conquistare il titolo tricolore agli assoluti di Cieli Aperti L’umbro Paolo Sparamonti è stato il brillante vincitore del titolo tricolore di Terza categoria dopo aver prevalso brillantemente al Gran Premio Di Manoppello su Cosimo Damiano Abbondanza e Antonio Albano.
// minuto per minuto
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S K E E T
CASCATA DELLE MARMORE è ANCORA CAPITALE Il team del sodalizio umbro conquista il titolo tricolore nel gruppo A all’intersocietario della disciplina del Pull e del Mark, mentre nel gruppo B vincono con merito i campani de Le Dune.
Il podio del gruppo A con Cascata delle Marmore al vertice davanti a Montecatini-Pieve a Nievole e Arzachena.
P
ochi mesi addietro abbiamo parlato di Cascata delle Marmore come di una delle vere e proprie capitali italiane dello Skeet e prontamente gli alfieri del sodalizio del Presidente Ferdinando Donati hanno tenuto fede alla propria fama. Al Campionato delle Società di Skeet in programma alla Falco di Sant’Angelo in Formis il sestetto del sodalizio umbro ha catturato autorevolmente lo scudetto tricolore del gruppo A riservato alle Società di Extra, Prima, Seconda e Corpi dello Stato. Grazie alle belle prove di Ermanno Lanzi, Stefano Sebastiani, Riccardo Meriziola, Maurizio Pezzot, Luca Biscetti e Vladimiro Lurini il team di Cascata delle Marmore ha collezionato 558 centri su 600 ed ha preceduto di sette lunghezze i toscani di Montecatini – Pieve a Nievole capitanati nientemeno che dal Presidente Bruno Rossetti che nell’occasione ha gareggiato a fianco del figlio Gabriele e di Simone Torracchi, Piergiovanni Nesti, Simone Pastacaldi e Fabio Vallesi. Brillanti terzi
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i sardi di Arzachena: Antonello Pirina, Paolo Temporin, Stefano Muzzu, Mauro Dettori, Renato Vargiu e Danilo Digosciu hanno totalizzato 537 centri. Nel gruppo B riservato alle Società di Terza, Quarta e Quinta categoria la vittoria ha arriso a Le Dune. Giuseppe Belviso, Luca Rusciano, Massimiliano Riccardi, Vito Urgesi, Giuseppe Spina e Elippo Vellucci hanno totalizzato 549/600 ed hanno preceduto Ilva (540 centri assemblati da Giovanni Di Bari, Saverio Amoroso, Francesco Cito, Lorenzo Fortunato Colucci, Nicolino Galeone e Maurizo Simeone) e Bottaccia (527 centri realizzati da Alessandro Martella, Marco Bicchi, Ivano Santucci, Celso Giardini, Mario Aloi e Claudio Rampazzi).
Il podio del gruppo B con Le Dune davanti a Ilva e Bottaccia.
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// top ten: numeri di primavera
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C O R P O R E
S A N O
L’ALLENAMENTO DELLA STABILITà ATTRAVERSO L’INSTABILITà TESTO DI FABIO PARTIGIANI
Il tiro a volo appartiene agli sport di destrezza a scarso impegno muscolare (Dal Monte). E’uno sport statico, il corpo non viene sottoposto a nessun spostamento sui tre assi cartesiani, non ha fasi di volo, il busto effettua delle rotazioni, con angolazioni diverse a seconda della disciplina. I piedi sono saldamente ancorati al terreno. Quando il tiratore chiama il piattello deve sentire il fucile come parte di se stesso, deve essere un prolungamento del suo corpo. La posizione di attesa, sia nella fossa che nel double trap, viene effettuata con il fucile imbracciato alla spalla. Nello skeet, invece, la posizione di attesa è con il fucile sbracciato. Il tiratore imbraccia quando vede il piattello uscire da una delle due cabine.
Il Preparatore Atletico della Nazionale di tiro a volo (a destra) ritratto durante una delle fasi del recente Mondiale di Monaco con il Consigliere Federale Fiorenzo De Rosa.
Non penso di aver detto nulla di nuovo in fatto di tecnica. Ho voluto ricordare le tre posizioni di attesa per introdurre una importante capacità motoria: l’equilibrio. E’ considerata una capacità coordinativa speciale. Non mi soffermo a parlare delle capacità coordinative in quanto è stato già fatto ampiamente in articoli precedenti, però mi preme portare l’attenzione su quanto sia importante inserire nella programmazione annuale del tiratore delle sedute di allenamento per lo sviluppo, allievi del settore giovanile, e per il miglioramento, negli atleti di alta qualificazione, dell’equilibrio. Capacità Coordinative Speciali
CAPACITA’ DI EQUILIBRIO capacità di combinazione motoria
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capacità di differenziazione dinamica
capacità di orientamento
capacità di anticipazione
capacità di differenziazione spazio- temporale
fantasia motoria
è risaputo che il periodo critico (fasi sensibili) per lo sviluppo delle capacità coordinative si colloca nella fascia 6- 7/ 11 anni, anche se esistono significative differenze tra le varie capacità. Infatti, pur tenendo presente che ogni capacità non può svilupparsi indipendentemente dalle altre, a causa delle intense interazioni reciproche, è fondamentale fare svolgere agli allievi, soprattutto nella fascia considerata, attività multilaterale. Una insufficiente attività può comportare enormi difficoltà nello sviluppo delle capacità condizionali, fondamentali per raggiungere la massima forma sportiva, e di conseguenza, la migliore prestazione. E’ auspicabile che gli allievi che arrivano ai Centri di Avviamento allo Sport della Federazione Italiana Tiro a Volo abbiano svolto una sufficiente attivita’ motoria nella fase pre- puberale, altrimenti ci potrebbero essere delle difficoltà nel raggiungere i risultati sperati. È fondamentale la presenza del preparatore atletico durante le sedute di allenamento, per valutare il livello di sviluppo delle capacità motorie degli allievi, identificare le metodologie più idonee da intraprendere e, infine, programmare gli allenamenti con carichi di lavoro il più possibile personalizzati, tenendo conto del sesso e dell’età. Diagramma 2 Capacità Coordinative Speciali
Capacità Condizionali
Massima Forma Sportiva
Una delle moderne metodiche di allenamento per lo sviluppo ed il miglioramento dell’equilibrio è rappresentato dall’uso di un piccolo attrezzo chiamato “discosit”.
E’ un disco gonfiabile di gomma morbida del diametro di circa 40 cm. La parte superiore è formata da piccoli bottoncini morbidi, mentre quella inferiore è liscia. Del tutto simile alle “tavolette freeman”, ha un appoggio basculante, traslante, quindi instabile. Perfettamente adatto per il nostro scopo: sport statico (il tiro a volo), lavoro sull’instabilità per migliorare la stabilità e quindi l’equilibrio. Molti rimarranno increduli da questa affermazione ma è proprio così. E vi spiego il perchè. Ritengo che la preparazione fisica e muscolare debba avere un’ottica di globalita’: il cervello conosce i movimenti ( apprendimento- controllo- adattamento e trasformazione del gesto motorio) ma non i muscoli. E’ evidente come tutti i piccoli aggiustamenti che il corpo deve compiere per mantenere l’equilibrio, contraendo tutta la catena cinetica muscolare, permette di ottenere una risposta più intensa, più efficace, più focalizzata e quindi più allenante. Utilizzando il discosit, si possono eseguire esercizi di tonificazione muscolare senza affaticare le articolazioni, con benefici sia per la postura, l’equilibrio e la coordinazione. L’uso di questo piccolo attrezzo, già utilizzato da diversi atleti della squadra italiana di tiro a Massima Prestazione volo, è consigliato ad ogni individuo, al fine di ristabilire o migliorare la corretTAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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nella pagina affianco e a destra: Alcuni azzurri celebri mostrano l’utilizzo dei nuovi attrezzi introdotti da Partigiani nel programma di preparazione atletica.
ta percezione che l’organismo ha nei confronti del mondo esterno (propriocezione). A chi è rivolto il discosit? • alle donne che vogliono tonificare e rassodare i punti critici come: cosce, glutei; • agli sportivi per migliorare le loro prestazioni atletiche; • a chi ha subito un trauma soprattutto alla caviglia e al ginocchio; • a tutti coloro che vogliono provare un allenamento nuovo, divertente che non sovraccarica l’apparato scheletrico; • ai soggetti con qualche chilo in più che hanno la necessità di allenarsi ma allo stesso tempo non possono appesantire muscoli e strutture articolari. Come si usa Il tipo di allenamento che si può svolgere con questo attrezzo ha due posizioni di partenza: 1. in appoggio monopodalico; 2. in appoggio bi podalico. A loro volta, queste due combinazioni possono essere usate con: • occhi aperti, occhi chiusi; • piedi nudi o con le scarpe; • con l’ausilio di pesi, elastici o palle mediche. Perché è efficace? Migliora la stabilizzazione e la postura; I bottoncini morbidi, presente su una delle due superfici, permettono la spremitura del reticolo venoso sotto al piede con conseguente stimolazione della circolazione periferica degli arti inferiori. Ciò evita l’accumulo di scorie, con benefici notevoli per l’organismo( cellulite); Maggiore sinergia muscolare nell’esecuzione del gesto tecnico, con evidenti risultati positivi; Utilissimo nel recupero dopo trauma articolare.
Il discosit è entrato a far parte degli allenamenti di quasi tutti i tiratori della squadra italiana.
Nella seconda parte saranno inseriti dei programmi di allenamento con alcuni piccoli attrezzi: discosit, funicelle, palline da tennis. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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M I N U T O
P E R
M I N U T O
QUI PIEMONTE, A VOI STUDIO... Maurizio Agostini svetta al Gran Premio dei Prima categoria di Fossa Olimpica, ma scalpitano anche i nuovi campioni regionali di Fossa Universale. Il podio del Gran Premio di Carisio con Maurizio Agostini al vertice davanti a Roberto Cavagnoli e Cristian Filippi.
Maurizio Agostini ha vinto brillantemente il Gran Premio di Prima categoria in programma sulle pedane di Carisio e per l’occasione, a celebrare la bella sfida allo stand del Presidente Davide Lucchiari, è intervenuto anche il Consigliere Nazionale della Fitav Enzo Cito. Il Consigliere Cito ha sottolineato l’importanza di confronti agonistici del genere perché quelli da sempre saldano il territorio e le sue 38
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Società alla base dei praticanti delle categorie medio-alte. Anche il componente della Commissione Nazionale Arbitri Silvano Mana è intervenuto per verificare l’andamento della gara e relazionarne successivamente, ma già nel corso della cerimonia di premiazione Mana ha evidenziato la grande professionalità dimostrata dal pool arbitrale e dalla Segreteria dell’impianto e non ha esitato a pro-
// minuto per minuto
Il Consigliere Nazionale della Fitav Enzo Cito posa con il pool degli Ufficiali di Gara presenti a Carisio.
muovere a pieni voti l’operato del Presidente Davide Lucchiari, del Coordinatore Santo Falanga, del Refes Giuseppe Lombardo, degli Ufficiali di Gara Giancarlo Benorino, Carlo Cappa, Carlo Genesio, Giuseppe Maiocchi, Franco Meda, Carlo Tartaglia, Luciano Zanola e Bruno Zecca. La sfida di Carisio ha assistito ad un bel duello tra Maurizio Agostini e Roberto Cavagnoli. Era stato Cavagnoli a raggiungere la finale con il migior punteggio parziale: un solido 117/125 che gli consentiva di precedere di due lunghezze Agostini. Ma era quest’ultimo a brillare nella serie decisiva: Agostini totalizzava un luminoso 25/25 nell’ultimo round, agganciava Cavagnoli a 140/150, lo costringeva ad un combattuto shoot-off e si assicurava la vittoria per 9 a 8. Cristian Filippi era ottimo terzo con 139 davanti a Fabio Lorini (138), Giampiero Alasonatti (135 + 4) e Giampietro Belotti (135 + 3). Si è frattanto concluso il Campionato regionale del Piemonte di Fossa Universale e sono stati assegnati anche gli scudetti provinciali della Provincia Granda della stessa specialità. E’ stato l’impianto di Racconigi ad ospitare le fasi finali del confronto con la precisa direzione del respon-
sabile dei Campionati Gianfranco Vandanesi e la collaborazione dell’Ufficiale di Gara Carlo Cappa. Alla cerimonia di premiazione della manifestazione hanno partecipato il Presidente del Comitato regionale della Fitav Piemonte Pino Facchini il Consigliere regionale Valter Serranti, il Giudice unico Bruno Novarese e il Presidente della Società di Racconigi Pierfranco Allasia insieme all’Assessore allo sport della Città di Racconigi Valerio Oderda. Il titolo degli Eccellenza piemontesi della Fossa Universale è andato a Zaggia, quello di Prima a Suria, quello di Seconda a D. Bolognesi, quello di Terza a U. Cucinelli. Il migliore dei Veterani è stato Facchini e il vincitore del titolo regionale dei Master è stato Bonella. M. Tumiatti ha vinto tra gli Juniores, mentre il titolo delle Ladies è andato a Strà. Nella stessa occasione sono stati assegnati anche i titoli della Provincia di Cuneo: la cosiddetta Provincia Granda. Arese ha vinto tra gli Eccellenza e Suria tra i Prima. In Seconda categoria ha vinto Novarese, mentre il titolo di terza è andato a Minardi. Facchini ha vinto tra i Veterani e Benassi tra i Master. C. Ingaramo si è imposto tra gli Juniores e Strà tra le Ladies. TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
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AVVISO IMPORTANTE Tutti gli atleti (agonisti e amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci devono essere in possesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”. La “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti” deve essere presentata per Raccomandata A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del Coni (Stadio – Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo piano, 00194 Roma): •
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Per gli atleti non soggetti a TUE entro sette giorni lavorativi dalla data di sessione di prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo stesso (il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare); Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistematica appena possibile e sempre nel rispetto del codice WADA, nel momento in cui si inizia la somministrazione (sono interessati tutti gli Atleti anche quelli inseriti nell’RTP).
Si ribadisce che per gli Atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE per la “Richiesta di Esenzione ai fini Terapeutici”. Le suddette modulistiche sono presenti sul sito federale (www.fitav.it/documentazionestatutoeregolamenti/regolamentoantidoping). Sul medesimo sito sono consultabili le “Norme Sportive Antidoping”. Si raccomanda la massima attenzione e scrupolosità.
AVVISO A TUTTE LE SOCIETA’ La Federazione per effettuare con sicurezza e velocemente i pagamenti a vario titolo alle Società Sportive ad essa affiliate deve utilizzare lo strumento del bonifico bancario. E’ quindi necessario che le Società inviino urgentemente i propri dati bancari secondo il seguente schema registrandosi ai servizi web del sito www.fitav.it: Denominazione Società Intestatario del Conto Bancario Istituto di Credito Numero Conto Corrente
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LE ASSOCIAZIONI VENATORIE CONVENZIONATE CON LA FITAV F.I.D.C. Federazione Italiana della Caccia A.N.L.C. Associazione Nazionale Libera Caccia U.N. Enalcaccia P.T. (Unione Nazionale Enalcaccia Pesca e Tiro) ARCICACCIA A.N.U.U. (Associazione dei Migratoristi Italiani per la Conservazione dell’Ambiente Naturale) ITALCACCIA Associazione Venatoria C.P.A. (Associazione Caccia Pesca Ambiente Sports) A.C.V. Associazione Cacciatori Veneti U.C.S. Unione Cacciatori di Sardegna L.A.S.C. Sarda Caccia (Libera Associazione Sarda della Caccia) Associazione Cacciatori Sardi A.C.P. Caccia – Sardegna Insieme A.C.E.R. Associazione Cacciatori Emiliano – Romagnoli C.S.T. A.S.D. Caccia Sviluppo e Territorio A.C.L. Associazione Cacciatori Lombardi C.P.E. Caccia Pesca Ecologia Naturclub Sicilia L.C.S. Associazione Liberi Cacciatori Siciliani A.R.C.P. di Lombardia – Associazione Regionale Cacciatori e Pescatori della Lombardia Consiglio Siciliano della Caccia, della Pesca, dell’Ambiente, della Cinofilia, dello Sport
TAV MAGAZINE _ IL TIRO A VOLO
41
vince 11 medaglie ORO
D. Kostelecky (CZE) - Tra p Uomini Perazzi MX2000-8
W. Eller (USA) - Double Trap Uomini Perazzi MX2005
S. Makela (FIN) - Trap Don ne Perazzi MX2000-8
ARGENTO
G. Pellielo (ITA) - Trap Uom ini Perazzi MX8
Z. Stefecekova (SVK) - Tra p Donne Perazzi MX2000-8
T. Brovold (NOR) - Skeet Uomini Perazzi MX2000-8
BRONZO
A. Alipov (RUS) - Trap Uo mini Perazzi MX8
C. Cogdell (USA) - Trap Donne Perazzi MX2000-3
C. Brinker (GER) - Skeet Donne Perazzi MX2000-8
K. Rhode (USA) - Skeet Donne Perazzi MX12
B. Hu (CHN) - Double Tra p Uomini Perazzi MX2005