LA SCOMPARSA DELLA CUCINA Autore: John B. Dancer Illustrazioni e copertina: Cecilia Mistrali © 2014 fermoeditore Via Cairoli 15 – Parma Sito web: www.fermoeditore.it E-mail: info@fermoeditore.it ISBN 978-88-6317-031-3 Riproduzione vietata – Tutti i diritti riservati Il presente file può essere utilizzato esclusivamente per finalità di carattere personale. Nessuna parte di questo e-book può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi formato o con qualsiasi mezzo elet tronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore. File non stampabile. Questo libro può essere acquistato in edizione cartacea su www.fermoeditore.it Segui Fermoeditore su Facebook
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Come negli scherzi musicali, dove le note sono vere e tutto il resto è fantasia, anche in questo scherzo gastronomico solo le note sono vere: il testo, per ora, è solo immaginazione o, forse, la prefigurazione di un futuro più o meno probabile o auspicabile.
INDICE PREFAZIONE LA GRANDE LEGGE LA TECNICA RIDUCE LO SPAZIO CUCINA E BAGNO NEL TERRITORIO BAGNO PRIVATO E CUCINA PUBBLICA ESOTISMO CULINARIO TRA MASCHILE E FEMMINILE EROTISMO TRA CUCINA E BAGNO DOVE ANDREMO?
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LA GRANDE LEGGE Il primo uomo fu una donna. All’alba dell’umanità, anzi un attimo prima di quel momento, in nessuna parte del globo esisteva una cucina, e nemmeno un suo embrione, mentre dappertutto c’erano bagni, anzi tutto il mondo era un bagno. A questi termini, almeno per ora, bisogna attribuire il più ampio significato possibile. La cucina non esisteva come ambiente, non esistevano procedimenti di preparazione e trattamento degli alimenti, né mezzi d’intervento sui cibi, e nemmeno il fuoco, primo iniziatore, base e marcatore tecnico-culturale della cucina. Invece tutto era bagno, in altre parole ambiente in cui lavarsi, compiere le funzioni eufemisticamente definite igieniche, svolgere attività fisiche solo in seguito assimilate alla ginnastica. Con la scoperta e l’uso del fuoco per fini alimentari (bastarono poche pietre per accoglierlo e alcuni rami da usare come spiedi) e la necessità dei primi uomini di fermarsi, anche se temporaneamente, nacque la Cucina, mentre il Bagno, o meglio quel che allora poteva essere ritenuto tale, iniziò a ridursi: dove si mangia non si svolgono attività igieniche. Fin dall’inizio dell’umanità, anzi proprio per il fatto di essere nata (gli animali, bisogna ripeterlo, non hanno Cucina), vediamo comparire l’effetto della Legge Fondamentale: la somma della cucina e del bagno è costante, come dalla formula C+B=K (C = Cucina; B = Bagno; K = costante che per comodità è stata posta uguale a 100) Questa legge regola tutta la storia dell’umanità e costituisce la base di un’ampia serie di sviluppi tecnologici e sociali che meritano la massima attenzione. La sua importanza è fondamentale e presente in tutta la storia umana, perciò alcuni esempi saranno sufficienti in quest’esposizione riassuntiva; ognuno potrà divertirsi a trovare altre verifiche, anche se ci sono alcune eccezioni che, come tali, hanno il pregio di confermare la regola. È stato facile documentare, nel lontanissimo passato dell’umanità, la presenza del fuoco e quindi della cucina, ma la comparsa di un bagno a quando risale? Qualche informazione al riguardo si potrà ricavare da un più approfondito studio dei coproliti1 umani. Una ricerca da eseguire rapidamente, prima del sorgere di movimenti a protezione della privacy dei nostri antichissimi progenitori2. Sullo stesso argomento bisogna ricordare che troviamo nella Bibbia la prima citazione letteraria di un gabinetto – parte essenziale del bagno – dove si prescrivono norme affinché l’accampamento (si parla di un popolo nomade o seminomade) non sia reso impuro.
I coproliti sono feci fossili, dal loro esame è possibile stabilire dove erano deposte e soprattutto cosa mangiava chi le produsse. Dobbiamo ai coproliti gran parte delle nostre conoscenze sull’alimentazione dei nostri lontani progenitori. 2 Nei paesi anglosassoni si è sviluppata una scienza che studia le immondizie quali indicatori culturali; il fisco ha inoltre provato a usare i residui solidi delle famiglie come redditometro, ma la magistratura ha escluso il metodo poiché lesivo della privacy. Recentemente si sono levate proteste anche sull’esposizione al pubblico delle mummie, e non è improbabile che si arrivi a ostacolare lo studio dei coproliti come indebita ingerenza negli affari privati, anzi intimi, dei nostri antenati. 1
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Il primo bagno, o il suo embrione, già con una certa connotazione tecnologica, è così descritto: «Avrai pure un luogo fuori del campo, dove andare per i tuoi bisogni; e nel tuo equipaggiamento devi aver pure una pala, con la quale scavare una buca in terra e poi, dopo esserti seduto, coprire i tuoi rifiuti» (Deuteronomio, 23, 13-14). Un’operazione, quella descritta, che nell’uomo è essenzialmente culturale e dev’essere insegnata, mentre in alcuni animali, come nel gatto, è di tipo istintivo. Il cane invece non se ne cura e la paletta detta igienica, anzi ecologica, è oggi imposta ai proprietari dei cani cittadini. È tuttavia esemplare la coevoluzione di cucina e bagno dal periodo medioevale ai nostri giorni. Nei castelli, dal Medioevo in poi, è facile trovare enormi cucine, mentre mancano i bagni; al massimo, dove ancora si conserva un arredamento, c’è una seggetta nella camera della castellana. Con ogni probabilità gli abitanti del castello utilizzavano dei vasi, e solo nei castelli più moderni compaiono dei camerini appesi alle pareti esterne, che permettono una libera caduta delle deiezioni nelle acque di recinzione e difesa o, in altri casi, si accumulano ai piedi del castello come prezioso e in questo caso nobile concime3. Come il castello si trasforma in palazzo le cucine tendono a ridursi, mentre iniziano a comparire piccole camere o camerini o cabinetti o gabinetti scarsamente attrezzati. Molto più vicino a noi, nel secolo scorso e ancora all’inizio di questo, nelle case di campagna la vasta cucina si accompagna a servizi igienici rudimentali, che vanno dalla capanna vicino al letamaio alla tinozza utilizzata in cucina per il bagno settimanale. In questi ultimi decenni l’evoluzione del rapporto tra cucina e bagno è rapidissima. Si passa dalla cucinona alla cucina con tinello, alla cucina abitabile, al cucinotto, per arrivare al punto di cottura e con le prospettive più o meno future della cucina diffusa e della cucina mobile. Insieme al semplice servizio igienico (si fa per dire...) accanto alla cucina, ci si continua a lavare in camera da letto con catino e brocca o direttamente in cucina, mentre nelle case di campagna ci si lava di fianco al pozzo. Compare poi la sala da bagno sempre più arredata, alla quale segue il doppio bagno (o doppi servizi) oggi indispensabile. Il bagno si attrezza sempre più, fino a comprendere vasca e doccia, sauna, doppio lavandino, bidet, tazza igienica e quant’altro sia ritenuto necessario; il tutto tende a occupare uno spazio sempre maggiore. Se accostiamo le due evoluzioni, della cucina e del bagno, vediamo che quando una diminuisce l’altra aumenta e la Legge Fondamentale (C + B = K) è assolutamente rispettata. Non solo, ma la Grande Legge (così chiamata per ottimi motivi) assume una sua specificazione - la prima di molte: VCp + VBp = K dove V sta per Volume, C per Cucina, B per Bagno, p per privato (siamo, infatti, all’interno della casa), oltre la solita K. Come già rilevato, gli esempi sopra riportati sono soltanto indicativi di una condizione quasi costante, uguale in ogni latitudine e in ogni secolo, indipendentemente dalla complessità della cucina e del bagno. Individuare una legge importante come quella ora presentata, con le sue molteplici e terribili conseguenze, comporta anche lo scoprirne, o almeno il tentare di scoprirne, le motivazioni profonde che stanno sotto o dietro. Chiunque abbia un po’ di dimestichezza con la ricerca scientifica conosce le discussioni circa l’interpretazione di leggi accettate da tutti e indiscutibili. Nessuno dubita della Legge di Gravità enunciata da Isaac Newton, ma perché esista, o abbia le caratteristiche con la quale fu e continua ad essere enunciata (e permanentemente controllata) è stato per lunghissimo tempo oggetto di un mistero che soltanto Albert Einstein ha iniziato a svelare. Abitudine antichissima: Ulisse, tornando alla sua Itaca, trova il proprio cane Argo che giace su di un mucchio di letame ammucchiato contro il muro del palazzo reale. 3
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Poiché per iniziare a capire una cosa semplice come la caduta delle mele dagli alberi ci sono voluti due geni del calibro di Newton ed Einstein, non possiamo pretendere di avere in un colpo solo e per opera di una sola persona sia l’enunciazione sia l’interpretazione completa della Grande Legge appena scoperta (C + B = K). Tuttavia alcune indiscrezioni sono possibili, ed è bene proporle prima di approfondire sviluppi e applicazioni della Legge in oggetto. L’individuo che stava per entrare in cucina fece il gran passo: non solo entrò nell’umanità, ma iniziò a ridurre l’area della pulizia e dell’igiene. Gli animali non fanno cucina, però dedicano molto tempo alla cura del proprio corpo: basta guardare come un gatto, domestico o selvatico, occupa la propria giornata, o le operazioni di canarini e pappagallini in gabbia. C’è stato uno spostamento d’aromi dal corpo al cibo? Questa domanda sul rapporto tra cucina e bagno, forse illuminante, non ha ancora ricevuto adeguata risposta; forti indizi ne rivelano una base di verità, e la indicano come possibile pista da seguire. Rimandando l’esame di quest’aspetto, può essere indicativo ricordare quanto già scoperto sulle strette connessioni fra taluni aromi di cucina (anzi d’alta gastronomia) e aromi corporali umani e animali, come per il tartufo4 Sempre a proposito del gran passo che attraverso il fuoco e la Cucina portò all'inizio dell’umanità, da chi fu compiuto? In altri termini, chi inventò la cucina: l’uomo o la donna? Molti indizi sono a favore della donna; potremmo perciò affermare: il primo uomo fu una donna. Questo giustificherebbe la difficoltà a trovare l’anello mancante, ma tale affermazione – a prima vista contraddittoria e ambigua come molte affermazioni scientifiche – se suffragata da altri indizi potrebbe meglio chiarire i rapporti tra cucina e bagno nell’evoluzione delle società umane, soprattutto dirci se all’evoluzione della cucina e del bagno l’uomo (vale a dire il maschio) partecipò in modo preminente con le sue tecniche.
Gli studi sugli aromi dei tartufi e soprattutto sul loro significato come feromoni sono stati iniziati da ricercatori tedeschi e soprattutto da Claus R. e Hoffmann B. (Experientia, 150,70,1971. In proposito vedi anche: G. Ballarini – Rischi e Virtù degli Alimenti – Calderini, Bologna, 1989; pag. 186-191). 4
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