MATTEO BUCCOLI
ABITARE LA CRISI Analisi delle nuove tendenze abitative in relazione alla situazione di crisi globale del xx secolo
Sustanible Happiness Version
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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTÁ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria Edile
ABITARE LA CRISI Analisi delle nuove tendenze abitative in relazione alla situazione di crisi globale del xx secolo
Relatore: Prof.ssa Cesarina Siddi
Tesi di Laurea di: Matteo Buccoli
Controrelatore: Prof.Gianraffaele Loddo
Anno Accademico 2008/2009
INDICE TESTUALE
LA CRISI GLOBALE E L’ARCHITETTURA La crisi economica ed ecologica come stimolo per lo sviluppo di nuove architetture
2
Contesto sociale e nascita di una coscienza collettiva
10
Dati sui consumi energetici mondiali
14
Dati sui consumi medi di un edificio
16
In che modo un progettista può dare il suo contributo?
18
CULTURA DELL’ILLEGALE Cultura dell’illegale
20
DIY: strumento anticrisi del costruire
22
Recetas Urbanas: architettura pirata
28
STILI ABITATIVI SQUAT
30
SQUAT: approcci legislativi
34
Neonomadismo
36
Homeless
42
Co-housing
44
Il caso Savorengo Ker
48
Influenze bilaterali tra arte e architettura
50
INDICE ICONOGRAFICO
James&Mau | infinisky | 2010
3
Mario Cucinella | Casa 100K | 2009
5
Darmstadt University | Solar House | Decathlon | 2007
9
Far Architects | Wall House | 2009
11
A. Claus, G.Pils | Pallet House | 2008
13
Sustain Design Studio | TRIO | 2010
15
R. Maoul, S. Maoul | Landscape House | 2006
17
Rice University | ZeroW House | 2007
19
Santiago Cirugeda | Illegal Housing | 2000
21
Stefan Eberstadt | Rucksack House | 2009
23
Santiago Cirugeda | Casa Rompicabeza | 2007
25
Oliver Bishop | English Skip | 2009
27
Santiago Cirugeda | Roof Housing | 2008
29
Santiago Cirugeda | Casa Insetto | 2001
31
Tham & Videgard Hansson arkitekt | Harad Tree Hotel | 2009
32
Studio Asslinger | Fincube | 2009
35
Pieta Linda Auttila | Wood Wisa Hotel | 2009
37
Hangar Design Group | Joshua Three | 2009
39
Sean Godsell | Bench Park | 2002
41
Electroland |Senza potersi nascondere | 2005
43
Lambert Kamps | Giostra trasportatrice | 2002
51
Balestra Berlin, Modular Beat | Kubik bar | 2006
53
Kevin Cyr | Camper Bike | 2008
55
INDICE TESTUALE
ARCHITETTURA D’EMERGENZA
56
ARCHITETTURA DEI CONTAINER intro
68
Perché il container?
68
1 modulo, infinte soluzioni
70
Caratteristiche
70
Il container come soluzione ai problemi moderni dell’abitare
74
Sviluppo
76
Soluzione Universale
80
Bibliografia Sitografia
84 88
COHOUSING
INDICE ICONOGRAFICO
Quayside Village
45
Swan’s Market
45
Cotati
45
Silver Spring
47
Emeryville
47
Hamilton Hill
47
Gemeenschappelijk wonen project
49
Older women’s CoHo
49
Ibsgaarden cohousing project
49
Architettura d’emergenza Shigeru Ban | Emergency House | 1995
57
Sean Godsell | Future Shack | 1987
59
Liu Jaikum | Rebirth Brick | 2003
61
Studio Orta | Tenda Rifugio | 2005
61
Studio Graft | Pink Tend
63
Tradizione Iraqena | Casa Kahlili
63
I-beam New York | Pallet House
65
Hoenes | Can House
67
Alfred Heineken | WoBo
67
Architettura dei container Robert Humble and Joel Egan | C320 STUDIO | 2006
69
P. Stankey, S. Stankey | Stankey Cabin | 2007
73
Keith Dewey | Zigloo | 2005
75
Atelier Workshop | Port a Bach | 2007
77
Bark Studio | All terrain Cabin | 2008
79
Bark Studio | Ecopod | 2009
81
Upcycle living | Container House | 2009
83
La crisi economica ed ecologica come stimolo per lo sviluppo di nuove architetture
risorse naturali limitate, ossia non fossili, di rigenerarsi. Con gli attuali ritmi di consumo di carburanti fossili l’uomo moderno, consuma in maniera poco lungimirante ciò che la Terra gli dà a disposizione. Lo sviluppo economico globale e la nascita del libero mercato possono essere visti forse come alcune delle cause scatenanti della crisi globale che stiamo vivendo in questa nostra epoca, in cui il guadagno
Per affrontare questo argomento, e cioè analizzare le
facile è il vero propulsore e “credo” religioso che
cause e le conseguenze di quelli che sono stati gli atteg-
l’uomo prende in considerazione. Questo sviluppo
giamenti e le attitudini di una società consumistica che
economico, decisamente complesso, ha plasmato il
hanno portato ad una situazione di crisi globale, bisogna
nostro modo di vivere basando lo sviluppo industria-
partire dal semplice presupposto che la terra, e di conse-
le su una politica tecnologico–energetica che ha in-
guenza l’essere umano, vive secondo principi di equili-
fluenzato in maniera significativa il nostro modo di
brio molto delicati che se rispettati consentono una cor-
crescere, di muoverci, di lavorare, e, cosa che ci in-
retta esistenza priva delle conseguenze spiacevoli che si
teressa particolarmente in questa tesi, DI ABITARE.
trovano ora nella sezione “problemi urgenti da risolve-
Petrolio e cemento sono tra i principali protagoni-
re” delle scrivanie di molti esperti di settore, nel nostro
sti della crisi che stiamo vivendo e che in questo
caso l’architettura e l’ingegneria, e che in attesa di solu-
lavoro cercano di essere sostituiti da valide alterna-
zione bussano ed entrano prepotentemente nelle nostre
tive. Questi due materiali figli orgogliosi del ‘900,
vite facendoci capire che i nostri stili di vita, abitativi o
e, scusate il gioco di parole, carburante e struttura
consumistici che siano, necessitano di qualche modifica.
di quella che è l’economia che tanto ci preoccupa
Analizzando in particolare il ‘900, possiamo nota-
quando andiamo a leggere i giornali e le notizie su
re quanto rapidamente l’uomo si sia evoluto in tutti i
internet sono i protagonisti indiscussi L’uomo ne ha
suoi campi come prima mai era avvenuto nella storia
abusato tanto, ha costruito intere città di cemento
dell’umanità; questo sviluppo velocissimo ha in ma-
ultrafuturistiche (così ci hanno fatto credere) le ha
niera più o meno consapevole spezzato l’equilibrio
riempite di automobili e di impianti di riscaldamen-
che teneva in armonia il globo in tutte le sue infinte
to dagli altissimi consumi, e ci ha vissuto orgo-
sfaccettature alterando i cicli che davano il tempo alle
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James&Mau Infinisky 2010
Costruita a Curacavi (Cile) Per un totale di 79.000€, questa modesta casa è composta da due container da 40’ e da due container da 20’. L’uso di pallet sull’esterno della casa oltre a migliorare l’estetica creando una piacevole texture acquisisce funzione di schermo solare permettendo un raffrescamento naturale degli ambienti. Oltre a delle vetrate che separano gli ambienti sono presenti dei pannelli pieghevoli che all’occorrenza diventano pergolati a servizio della veranda. Il riscaldamento è affidato all’energia geotermica.
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glioso senza porsi il dubbio, e spesso senza informarsi,
giore concretizzazione di idee che perdono quell’uto-
che questo stile di abitare potesse essere dannoso per
picità che spesso ha caratterizzato i progetti legati
il nostro ecosistema. Ed è stato dannoso sul serio, sia
all’ultima metà del secolo passato, che in molti casi
per i nostri portafogli che per l’ambiente che abitiamo:
percepiva l’abitante astratto dal suo contesto sociale e
il secolo scorso ha peccato di poca lungimiranza, non
gli dava soluzioni dai costi bassi ma dall’improbabile
ha guardato al futuro dei suoi nipoti e ha consumato
qualità abitativa. (vedi il quartiere ZEN di V.Gregotti)
tutto quello che poteva consumare creando quella che
I progetti contemporanei si rapportano con le necessità
oggi viviamo con i termini di crisi economica, crisi
strettamente reali che la nostra società presenta sotto
ecologica, crisi energetica, crisi abitativa. In questa tesi
le sue più svariate forme, si propongono piani di rias-
verranno presentati progetti che propongono soluzioni
setto degli slum, si analizza il fenomeno neonomade
architettoniche agli svariati problemi che queste crisi
e si propongono soluzioni per chi da nomade ritorna
hanno portato, considerando argomento di discussio-
ad essere attaccato ad un luogo, si affronta il problema
ne principale la modifica del concetto di abitare, por-
dell’abusivismo edilizio dovuto alla mancanza di risor-
tando quindi a nuove problematiche architettoniche
se territoriali ed economiche e si propongono soluzioni
di non facile approccio. Ogni soluzione proposta avrà
per chi un tetto non l’ha mai avuto. Abitare oggi ha tanti
un denominatore comune basato sull’innovazione tec-
significati: rapportarsi ad un luogo al quale non siamo
nologica di stampo ambientalista, si parlerà quindi di
più sicuri di appartenere, andare alla ricerca di uno spa-
progetti ecosostenibili, riciclo e riutilizzo dei materiali,
zio che ci faccia sentire al sicuro, o sentirsi a casa in
sfruttamento di energie rinnovabili, cercando soluzioni
spazi che generalmente non vengono definiti come tali.
concrete a quei problemi che nascono nel momento in
Il rapporto Crisi-abitare risulta quindi uno dei fattori
cui si un progetto. Il lavoro del progettista oggi è ba-
che un progettista deve analizzare a fondo per riuscire
sato su una parola che si chiama sostenibilità, intesa
a creare architetture (e non architetture) che riescano
come la capacità di sfruttare le risorse esistenti senza
a integrarsi perfettamente sia con quello che è l’am-
compromettere il futuro delle prossime generazioni..
biente circostante che quelli che sono i grossi cam-
Numerose sono le soluzioni proposte dai vari proget-
biamenti attitudinali dell’abitare che quest’evoluzione
tisti internazionali, i quali affrontano sfide edilizie con
ha comportato. Gli stili abitativi si diventano diretta
crescente sensibilità nei confronti dell’abitante che
conseguenza degli stili di vita, i ritmi sempre più ve-
sarà occupato dalle loro creazioni; si crea una mag-
loci e caratterizzati da una diminuzione delle distanze
4
Mario Cucinella Casa 100K 2009
Una realizzazione capace di restituire il senso di piacere dell’abitazione e ripagare il costo dell’investimento con l’energia che è in grado di autoprodurre. La ricerca è finalizzata alla realizzazione di una casa da 100 mq a Zero emissioni di CO2, grazie all’impiantistica fotovoltaica integrata architettonicamente, all’utilizzo di superfici captanti energia solare per i mesi invernali, circolazione interna dell’aria per quelli estivi, e a tutte le strategie passive adottabili per rendere l’edificio una macchina bioclimatica. Il contenimento dei costi di realizzazione è invece affidato all’impiego di prefabbricazione leggera e flessibile: elementi strutturali, apparati tecnici, attrezzature mobili come pareti/pannelli scorrevoli-smontabili-curvabili per la divisione interna degli alloggi; sistemi di chiusura o tamponamenti monoblocco fatti di componenti sostituibili che possano diversificare
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territoriali dovuta a una maggiore rapidità logistica in
formarsi di una società basata su tale modello consumi-
cui il concetto di spazio muta radicalmente. Abitare
stico è sicuramente la relazione che si basa sul concetto
oggi significa riuscire a trovare un ambiente domesti-
che l’uomo contemporaneo ha di benessere. Quest’idea,
co confortevole nel quale ci si senta a proprio agio, si
nata con la rivoluzione industriale, si presenta come un
avverta senso di protezione, si trovi la dimensione giu-
articolato insieme di visioni, aspettative, criteri di giu-
sta nella quale si possa vivere serenamente. L’obiettivo
dizio in continuo adattamento, ma con un persistente
del progettista non si limita nel creare un sistema abi-
tratto comune: quello di collegare il benessere atteso e
tativo che rispetti le necessità umane, ma consiste nel
percepito alla disponibilità di una crescente quantità di
creare un sistema abitativo che sia rispettoso dell’am-
prodotti. Oggi sappiamo che quest’idea porta ad un con-
biente. ma anche del sistema economico che lo genera.
sumo di risorse intrinsecamente insostenibile: pertanto,
Il contesto crisi diventa quindi una nuova sfida che porta
dati i limiti del pianeta e l’ormai abitudine allo stile di
il problema ecologico/economico a diventare soluzione
vita dagli standard sempre più elevati, si potrebbe pro-
stessa del problema : viene modificata la morfologia
porre un cambiamento che propone il passaggio dalla
edilizia: vengono utilizzati materiali riciclabili, si cer-
produzione di beni alla produzione di servizi, permetten-
ca di utilizzare risorse locali, vengono varate leggi che
do così un controllo mirato della produzione industriale
impongono l’utilizzo di fonti di energia sostenibile. La
per evitare saturazioni di mercato e conseguenti giacen-
progettazione sostenibile che dovrà tener presente un
ze di materiali, e consentendo uno sviluppo economico
continuo aumento dell’urbanizzazione imposto dalla ri-
adeguato e coerente con i principi della sostenibilità.
levante crescita demografica e soprattutto dovrà rispet-
Il concetto “famiglia”è poi un altro importante fatto-
tare i cicli naturali imposti dal pianeta tramite una mo-
re che ha stravolto la concezione odierna dell’atto di
difica dell’approccio consumistico che propone un’idea
abitare: se prima i progettisti dovevano confrontarsi
di benessere basata sulla quantità e non sulla qualità del
con i bisogni domestici di una classica famiglia nucle-
consumo; dovrà riassettare il mercato con una rivolu-
are, ossia genitori e due figli, ora ci si ritrova davanti
zione che presuppone una produzione non di beni di
ad una varietà di richiesta dovuta a quei cambiamen-
consumo ma di servizi offerti ai cittadini, curando le
ti sociali che hanno portato ad una ripartizione della
infrastrutture e basandole su un utilizzo democratico sia
popolazione in una varietà non sempre prevedibile
dal punto di vista della fruizione stessa che dal punto
di situazioni abitative: single, coppie senza figli, fa-
di vista energetico. Uno dei motivi che ha portato al
miglie nucleari, collettive giovanili e senili, co-hou-
6
l’aspetto esterno, ma anche garantire un’estensione di quello interno (balconi, terrazzini, logge, eccetera). Il tutto inserito in un framework che costituisca l’ossatura base non invasiva di uno schema aggregativo di abitazioni monofamiliari. Si arriva cosÏ al risultato di una casa componibile che consente di liberare progetti, aspirazioni e stili abitativi diversi.
7
sing, neonomadismo, workaholic, squatters, slum. Ecco quindi che si delineano una molteplicitĂ di situazioni che sottolineano quelle che sono le conseguene architettoniche del rapporto abitare-crisi che vengono trattate in questo lavoro.
8
Darmstadt University Solar House Decathlon 2007
Il team di lavoro ha voluto ridurre le energie senza diminuire il comfort creando un sistema energetico rigenerativo. I futuri proprietari non solo risparmieranno sul gasolio necessario per il riscaldamento ma eviteranno di aumentare il riscaldamento globale e l’inquinamento, potranno inoltre guadagnare soldi dalla vendita di energia prodotta in eccesso e non consumata dalla struttura. Il concept design è stato basato su due elementi principali: 1) la stratificazione: come in una cipolla ci sono due strati principali attorno ad un nucleo, il più esterno provvede all’ombreggiatura, alla protezione dalle intemperie e alla generazione di energia tramite pannelli fotovoltaici, lo strato interno provvede invece all’isolamento. 2) piattaforma : la casa poggia su un doppio piano elevato, che contribuisce ad un maggior isolamento ed ospita la zona impianti.
9
Contesto sociale e nascita di una coscienza collettiva
la commissione per lo sviluppo e per l’ambiente (World Commission on Environment and Development) istituita su iniziativa di Giappone e Svezia che creò tramite il rapporto Brundtland il volume intitolato “Our common future” dimostrando crescente interesse nell’argomento ma producendo poche concretizzazioni dal punto di vista attuativo. Il primo passo significativo dal punto di vista di re-
Ad oggi sono stati firmati più di 200 trattati relativi
alizzazione concreta di provvedimenti ambientali si
all’ambiente e i primi risalgono alla metà del secolo
ebbe con la Conferenza di Toronto nel 1988 durante
scorso, la prima importante conferenza cha ha trattato
la quale vennero proposti una riduzione di CO2 del
temi relativi allo sviluppo sostenibile è la Conferenza
20% e un miglioramento dell’efficienza energetica
delle Nazioni Unite sull’ambiente umano tenutasi a
del 10% entro il 2005.
Stoccolma nel 1972, i risultati ottenuti in questa con-
La più nota conferenza internazionale sui temi am-
ferenza risultano essere importanti perché rappresen-
bientali è probabilmente quella svoltasi a Rio de Ja-
tano l’inizio di un’ecodiplomazia sui temi di sviluppo
neiro nel 1992, il nome della conferenza fu UNCED
umano, fra i principali obiettivi raggiunti va segnalata
(United Nations Conference on Environmental and
la nascita dell’ Unep (United Nations environmental
Development) durante la quale venne redatta la di-
programme) organo che cominciò a monitorare e a cata-
chiarazione di Rio, composta da 27 principi relativi
logare l’attività industriale umana attivando in parallelo
all’integrazione fra sviluppo e ambiente, l’obiettivo
programmi di ricerca ambientale. Nel 1979 venne tenu-
principale fu quello di giungere alla firma di una
ta la Conferenza di Ginevra durante la quale la consa-
Carta della Terra, documento che chiarisse diritti e
pevolezza governativa sui temi ambientali era cresciuta
doveri di ogni stato rispetto ai temi dell’ambiente
enormemente rispetto a Stoccolma, il principale risul-
tentando timidamente di porre sanzioni nel caso le
tato di tale conferenza fu la nascita di un programma
nazioni che avessero firmato il trattato non si fosse-
specifico sul clima (World Climate Programme) e l’ap-
ro attenuti ai limiti imposti, tentativo che sfumò nel
provazione di un primo protocollo sull’inquinamento
momento in cui nessuno stato firmò il trattato.
atmosferico transnazionale, firmato dai paesi europei
Tra tutti i trattati e le conferenze finora citate quello
e dagli Stati Uniti; quattro anni dopo, nel 1983, nasce
più attuale è sicuramente quello che riguarda il Pro-
10
Far Architects Wall House 2009
Il progetto si allontana completamente dalla diffusa equivalenza casa = scatola protettiva e i suoi progettisti sembrano non avvertire quella paura preconcetta di sperimentare in essa materiali e forme non pienamente metabolizzati dal tempo e dalle abitudini. Una rete di polietilene e un tessuto di poliestere intrecciato con nastri di alluminio, una scocca continua di lastre di policarbonato alveolare interrotta da grandi vetrate scorrevoli, una serie di chiusure verticali e piastre orizzontali di compensato di legno, tavolati per casseforme e travi di legno lamellare e, infine, un piccolo e unico nucleo di calcestruzzo armato: questi sono gli elementi costruttivi messi in gioco che evocano in maniera contemporanea il sistema costruttivo della tenda.
11
tocollo di Kyoto, il trattato prevede l’obbligo in capo
strializzazione.
ai paesi industrializzati di operare una riduzione delle
Queste politiche di contenimento delle emissioni di
emissioni di elementi inquinanti (biossido di carbonio
gas serra e dei consumi energetici per quanto pos-
ed altri cinque gas serra, ovvero metano, ossido di dia-
sano essere conseguenza di una presa di coscienza
zoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoruro
della drammaticità della situazione ecologica che
di zolfo) in una misura non inferiore al 5% rispetto alle
stiamo vivendo, ha sollevato diverse discussioni
emissioni registrate nel 1990 — considerato come anno
sulla loro reale applicazione che gruppi come Gre-
base — nel periodo 2008-2012. Perché il trattato potes-
enpeace non hanno esitato a mettere in evidenza
se entrare in vigore, si richiedeva che fosse ratificato da
tramite plateali dimostranze.
non meno di 55 nazioni firmatarie e che le nazioni che
Si trova però un reale riscontro almeno per quanto
lo avessero ratificato producessero almeno il 55% del-
riguarda la progettazione edilizia e civile: la Comu-
le emissioni inquinanti; quest’ultima condizione è stata
nità Europea ha infatti emanato tutte le direttive che
raggiunta solo nel novembre del 2004, quando anche la
regolano il contenimento dei consumi energetici e
Russia ha perfezionato la sua adesione. Tra i paesi non
che l’Italia tra il 2005 e il 2009 con dei decreti at-
aderenti figurano gli USA, cioè i responsabili del 36,2%
tuativi che promuovono la qualità edilizia e l’utiliz-
del totale delle emissioni (annuncio del marzo 2001). In
zo di fonti di energia rinnovabile.
principio, il presidente Bill Clinton aveva firmato il Protocollo durante gli ultimi mesi del suo mandato, ma George W. Bush, poco tempo dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, ritirò l’adesione inizialmente sottoscritta. Tutti questi trattati dimostrano sicuramente un impegno e una presa di coscienza in continuo aumento da parte delle istituzioni politiche internazionali, dovute soprattutto alla costante sensibilizzazione da parte della Commissione Intergovernativa sul Cambiamento Climatico (IPCC) che costantemente aggiorna i dati e propone tramite modelli matematici quali possono essere le conseguenza future associate alla costante e crescente indu-
12
A. Claus, G.Pils Pallet House 2008
Interamente costruita tramite l’utilizzo dei Pallet questa ambiziosa architettura cerca di ottenere la massima efficenza con il minimo costo- si parla di 10000€ per una casa di 60 mq - . La struttura prevede due layer di pallet per pareti esterne e solai adeguatamente rinforzate e isolate tramite l’utilizzo di schiume polimeriche, le aperture sono presenti sui due lati corti dell’unico parallelepipedo che compone l’edificio tramite vetrate scorrevoli, le pareti divisorie, anch’esse realizzate in pallet sono ridotte al minimo indispensabile . L’acqua piovana viene incanalata tramite un sistema di raccolta per essere riutilizzato nei servizi igienici e l’elettricità viene fornita da pannelli fotovoltaici sistemati sulla copertura. Quest’architettura è un perfetto esempio di come ci si possa continuamente reinventare sfruttando materiali non convenzionali.
13
Dati sui consumi energetici mondiali
sumato circa il 30% dei giacimenti naturali aumentando le emissioni di anidride del 35%, quantità che in condizioni normali (ossia in condizioni di verde in assenza di disboscamento e in assenza totale di emissioni di origine umana) la Terra riassorbirebbe in 200 anni. Ovviamente i consumi sono destinati ad aumentare, considerando che attualmente i paesi in via di sviluppo come India e Cina aumenteranno
da un dato che dovrebbe far ragionare il lettore Partiamo
le proprie tecnologie e quindi il consumo energeti-
sulle potenzialità delle energie rinnovabili e per avere
co procapite contribuendo ad accelerare le emissio-
un’idea sulle dimensioni del problema: il calore e la
ni di gas serra dello 0,6% annuo.
luce che la Terra riceve dal Sole sono pari a circa 15.000 volte l’energia che l’uomo produce commercialmente utilizzando il petrolio e altre fonti di energia fossile. L’effetto serra è un fenomeno cruciale per la nostra vita, se non ci fosse la temperatura dell’atmosfera sarebbe di -18 ° , l’anidride carbonica, il vapore acqueo,il metano, e altri gas serra assorbono le radiazioni infrarosse riflesse dalla superficie terrestre e le riflettono su di essa, una specie di climatizzatore di serie che da 650.000 anni mantiene il valore dell’anidride carbonica (CO2) pari a 280 pmv (parti per milione in volume). Tutti sappiamo che la CO2 è stata tenuta a bada dagli oceani e dalle piante tramite la fotosintesi clorofilliana, piante che dopo la morte si stratificano e creano in condizioni chimico fisiche ideali i giacimenti fossili di energia (carbone, metano), seguendo quindi cicli di vita naturali dalle risorse abbondanti ma limitate. In 150 anni, ossia dall’inizio della rivoluzione industriale, l’uomo ha con-
14
Sustain Design Studio TRIO 2010
TRIO è un’architettura prefabbricata modulare disegnata per avere una ventilazione passiva e raffrescamento estivo tramite finsestre sui lati Est e Ovest così come la facciata finestrata a Sud cerca di mantenere caldo l’ambiente in inverno. La casa è provvista anche di un sistema di riscaldmaneto delle acque privo di cisterna, sistema illuminotecnico ad alta efficenza e un integrato sistema HVAC che riduce l’energia laddove possibile. Realizzata con legno certificato FSC e finiture prive di Formaldeide. Questo sistema edilizio a bassissimo impatto ambientale è provvisto anche all’occorrenza di alloggi per installare facilmente pannelli solari e sistema di minieolico per permettere una edificazione fuori dalle reti energetiche, rendendola totalmente autosufficiente.
15
Dati sui consumi medi di un edificio
in interni civili. Quindi, sul 100% di energia finale consumato in casa, soltanto il 2% serve all’illuminazione, il 5% per cucinare e per gli elettrodomestici, mentre il 15% per il rifornimento di acqua calda e il 78% per il riscaldamento, se poi si ha un impianto di rinfrescamento/condizionamento estivo si deve aggiungere un buon 25% in più di consumi energetici . Attualmente in Italia il fabbisogno ener-
I dati relativi ai consumi energetici nel settore dell’edi-
getico negli edifici complessivo è quantificabile
lizia sono piuttosto allarmanti, infatti il 40% della do-
mediamente in 300 kWh/m² anno, come già detto
manda energetica dell’Unione Europea è rappresentato
buona parte di questa energia è termica (riscalda-
dal settore edile e in Italia la percentuale sale al 45%,
mento locali e acqua calda) per cui buona parte è
con un incremento annuo dei consumi del 2%. Se con-
persa come dispersioni termiche verso l’ambiente.
sideriamo poi che i cittadini dell’unione europea tra-
Per capire la situazione italiana basta confrontare i
scorrono il 90% della loro vita all’interno di un edificio,
consumi energetici degli edifici in Italia, Svezia e
cercare di migliorare le prestazioni energetiche ed il
Germania. In Svezia lo standard per l’isolamento
comfort di abitazioni e uffici dovrebbe essere la nuo-
termico degli edifici non autorizza perdite di calo-
va priorità del settore. Il 31% dell’energia elettrica e il
re superiori a 60 kWh al metro quadro all’anno. In
44% dell’energia termica (combustibili) vengono utiliz-
Germania le perdite sono mediamente di 200 kWh
zati in ambito residenziale, in uffici e aree commerciali.
al metro quadro all’anno. In Italia si raggiungono
Buona parte di queste fonti energetiche sono destinate
punte di 500 kWh/m2/anno! Se l’Italia si allineas-
alla climatizzazione dei locali (riscaldamento inverna-
se agli standard svedesi il riscaldamento degli am-
le e rinfrescamento estivo). Altra voce importante di
bienti nel nostro paese scenderebbe dal 30% al 4%
spesa energetica è rappresentata dagli elettrodomestici
degli attuali consumi energetici. Se ci limitassimo
ed apparati elettrici ed elettronici come tv radio, com-
agli standard tedeschi si ridurrebbe a circa il 12%.
puter ecc. Anche i frigoriferi hanno una considerevole
Da notare che la Germania e ancor più la Svezia
necessità di energia mentre l’illuminazione rappresenta
sono molto più a Nord, con temperature inverna-
una piccola quota dei consumi totali (circa il 2%) ma
li più basse quindi con una situazione ancor più
non irrilevante, in quanto rappresenta comunque il 15%
difficile da gestire dal punto di vista progettuale.
dei costi dell’energia elettrica mediamente consumata
16
R. Maoul, S. Maoul Landscape House 2006
Pensata per avere il minor impatto ambientale questo gioiello d’architettura prefabbricata sfrutta al massimo tutte le tecnologie sostenibili: è dotata di un sistema di louvre che tramite uno studio delle inclinazioni controlla sia l’illuminazione degli interni che il riscaldamento solare passivo. Sulla copertura sono installati collettori fotovoltaici ad alta efficienza per il fabbisogno energetico. La caratteristica maggiore di questo progetto è l’attenzione rivolta al sistema di raccolta acque studiato per ridurre al minimo i consumi e gli sprechi: la cucina e il bagno sono equipaggiati con rubinetteria a basso flusso, le toilette utilizzano la tecnologia a secco. Le acque piovane raccolte vengono convogliate sotto il tetto e vengono riscaldate da pannelli solari che sfruttano il calore oltre che per i servizi igienici anche per il riscaldamento invernale. E’ inoltre provvista di un depuratore per l’acqua potabile.
17
In che modo un progettista può dare il suo contributo?
energia e schermando la casa dall’irraggiamento solare, corpi scala e cavedi studiati per migliorare la ventilazione naturale e il raffrescamento passivo dell’edificio (ovvero senza utilizzo di climatizzatori), isolamenti in fibra naturale studiati in base all’esposizione al freddo, tetti giardino, sistemi tecnologici di climatizzazione ad altissima efficienza che abbattono contemporaneamente costi ed emis-
Fisica tecnica. MOLTISSIMA fisica tecnica. La pro-
sioni di Co2. Il contributo che può dare un proget-
gettazione sostenibile di strutture civili e archiettoniche
tista oggi è decisamente incisivo e può portare ad
contemporanee riesce ad esprimersi appieno quando la
altissimi risultati.
composizione formale dell’edificio si sposa con i prin-
La difficoltà che incontra la progettazione sosteni-
cipi fisici che caratterizzano lo stato dei luoghi. La stan-
bile ha diverse cause: costruire un sistema edilizio
dardizzazione del progetto edilizio dei decenni scorsi ha
dotato di tale tecnologia alza sensibilmente i costi
portato ad un annullamento delle considerazioni preli-
iniziali (costi che vengono ammortizzati nel giro
minari che hanno caratterizzato da sempre il processo
di 15 anni di vita dell’edificio), disinformazione di
progettuale compromettendone la qualità costruttiva.
massa, politiche energetiche che non favoriscono
Attualmente un progetto degno di un’etichetta sostenibi-
le energie rinnovabili, scarsa preparazione tecnica
le basa la sua qualità su un’attenta analisi della situazio-
delle imprese costruttrici fanno il resto.
ne climatica in cui dovrà sorgere l’opera, quest’analisi
Tra i doveri di un progettista deve esserci anche la
prende in considerazione illuminazione naturale, espo-
volontà di promuovere la sostenibilità anche attra-
sizione all’irraggiamento solare, ai venti, temperature
verso campagne di informazione sociale che faccia-
medie, umidità, tipologia del terreno; distanza dagli altri
no comprendere al committente l’importanza che
edifici; queste caratteristiche assai variabili da regione
tale approccio ha sia nei confronti dei costi (argo-
vengono studiate per ottenere un prodotto edilizio che
mento maggiromente ascoltato durante le riunioni)
permetta di ridurre le dispersioni termiche e i consumi
che in quelli dell’ecologia mondiale.(il committen-
energetici a livelli fino a pochi anni or sono pura fan-
te sta ancora pensando al costo).
tascienza: case esposte a Sud dotate di pannelli fotovoltaici che seguono il movimento del sole producendo
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Rice University ZeroW House 2007
Disegnata per essere integrata in un quartiere nella città di Houston che ospita famiglie disagiate quest’abitazione ha una caratteristica che la rende del tutto esclusiva: produce quattro volte l’energia che serve per soddisfare le esigenze di una famiglia. La tecnologia che la contraddistingue è una combinazione di pannelli fotovoltaici ad alta efficenza e una scelta accurata dell’impianto illuminotecnico: all’esterno viene usata la tecnologia Galvalume che si contraddistingue per oltre che per i bassissimi consumi anche per una manutenzione necessaria praticamente nulla; all’interno regna la tecnologia LED, che sommata in potenza alle lampade esterne non raggiunge i 200W. Sono stati utilizzati materiali totalmente riciclati e ad alta riciclabilità come il pavimento interamento realizzato in bamboo e sono preseni delle piante che favoriscono il raffrescamento passivo.
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Cultura dell’illegale
dovrebbe essere un diritto universale: un tetto sotto cui vivere. In questo drammatico scenario ci sono stati governi e associazioni che hanno affrontato il problema in maniera diretta studiando soluzioni lungimiranti che permettano non solo al problema di sparire ma che ne eviti anche il riformarsi. L’illegalità abitativa non coinvolge però solamen-
Se per una parte della popolazione mondiale la paro la illegale porta subito ad un pensiero negativo legato
te chi un tetto non ce l’ha, ma ingloba anche tut-
ad un crimine di qualsiasi genere, nel campo architet-
ampliano i propri nuclei abitativi venendo meno
tonico questa viene legata all’abusivismo edilizio, per
alle leggi urbanistiche. Le conseguenze di questi
una sempre maggiore parte di popolazione l’illegalità
abusi edilizi possono avere conseguenze dirette e
architettonica costituisce l’unica speranza di poter dare
indirette di gravità diversamente rilevanti sul con-
un riparo alla propria persona e alla propria famiglia.
testo circostante sia dal punto di vista sociale che
Illegalità abitativa si traduce in diversi modi che vengo-
territoriale, si pensi ad esempio i danni indiretti di
no accomunati dall’atto di occupare un territorio senza
costruzioni abusive in località a rischio di alluvio-
autorizzazioni, si parla quindi dei complessi di baracche
ne, le condizioni igienico sanitarie e la potenzialità
che si creano attorno alle metropoli, o dall’occupazione
dello sviluppo di malattie presente nelle baraccopo-
di abitazioni esistenti generalmente disabitate, in que-
li costruite in metropoli come San Paolo e Bombay,
sto caso ci si imbatte nel fenomeno dello squatting, in
ai danni ambientali dei cosiddetti ecomostri frutto
altri casi si parla di abusivismo edilizio; questi sono al-
di speculazioni edilizie. Questi esempi dimostrano
cuni dei risultati di una crisi globale che costringe in
come anche nell’ambito dell’edilizia l’illegalità di-
maniera decisamente poco democratica una persona ad
viene causa e conseguenza di una crisi di carattere
entrare nell’illegalità abitativa. Questi fenomeni appena
globale che necessita di un rapido intervento da
descritti non solo rappresentano una piaga sociale che
parte non solo dei progettisti, ma da parte di tutte la
fotografa un disagio abitativo che sta caratterizzando
popolazione coinvolta o no in questo fenomeno.
l’intero pianeta, ma rappresentano una diretta sconfitta delle politiche di amministrazione territoriale che si ritrovano incapaci di dare ad una popolazione ciò che
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ti quelli che si ritrovano in condizioni precarie e
Santiago Cirugeda Illegal Housing 2000
Non si può costruire sulla terrazza? Non importa, fallo lo stesso, ma fallo in maniera che non ti trovino. Questo è il messaggio celato dietro i consigli dati da un professionista - che ovviamente si dissocia dall’utilizzo che farete dei suoi saggi suggerimenti- su come relizzare un abuso edilizio fatto ad arte nella propria terrazza. E’ semplice: cominciate riparando la terrazza dagli sguardi indiscreti tramite una barriera realizzata con canne o altro materiale opaco o semiopaco, portate su tutto il materiale durante la notte, durante i lavori non utilizzate strumenti meccanici che producano rumori tipici del cantiere, quindi dopo aver realizzato il vostro nuovo mini appartamento illegale analizzate il vostro terrazzo e create una copertura dello stesso tipo e colore per evitare i controlli aerei. Rimboccatevi le maniche, buon lavoro a tutti!
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DIY: strumento anticrisi del costruire
cominciava a costruirsi la propria capanna un po’ a casaccio con l’aiuto dei componenti della sua società, oggi giorno chi decide di costruirsi casa da solo deve seguire innanzitutto precise leggi urbanistiche per evitare di creare il caos nella maglia di distribuzione degli edifici, poi deve rispettare leggi antisismiche, leggi sul risparmio energetico, sulla sicurezza della stabilità degli edifici, sul comfort
Do it yourself, acronimo di D.I.Y. rappresenta in inglese
acustico, sull’impiantistica, insomma… da solo
quello che noi italiani chiamiamo Fai da tè, ovvero l’ar-
non ce la potrebbe proprio fare a meno che non sia
te di costruirsi un qualsiasi oggetto, nel nostro caso ar-
un super genio plurilaureato! Quindi oggigiorno
chitettura e manufatti edili, tramite attrezzatura propria
tutto il rituale sociale dell’autocostruzione è an-
e usando nient’altro che le proprie capacità manuali.
dato quasi completamente perduto, in parte questa
L’architettura è nata basandosi su questo tipo di attività
perdita è dovuta al cambiamento sociale che vede
in cui ognuno provvedeva tramite conoscenze popolari
una settorializzazione professionale dell’individuo,
tramandate dalla propria cultura architettonica locale e
il quale tende sempre maggiormente ad avere una
partendo dai materiali che la natura gli metteva a di-
cultura professionale monotematica che occupa la
sposizione per creare uno spazio abitativo nel quale po-
maggior parte delle giornate, e che tende ad occu-
tersi stabilire insieme alla propria famiglia diventando
pare il tempo libero, visto sempre più come un bene
quindi parte di una comunità. Questa attività, persa con
di lusso, riposandosi, dedicando tempo alla fami-
il sorgere delle aziende costruttrici e dell’industrializ-
glia o svagandosi nei più disparati modi. Tuttavia
zazione dell’edilizia, rappresentava un vero e proprio
il D.I.Y. nell’edilizia , e in Europa, principalmente
rituale sociale che rendeva gli abitanti consapevoli della
in Germania e in Olanda, è un fenomeno che sta
propria identità territoriale e realmente proprietari orgo-
prendendo piede.
gliosi di un prodotto frutto di un’esperienza pragmatica
Ma come mai questo ritorno al fai da te? Ovvia-
che contribuiva ad aumentare un proprio bagaglio tecni-
mente c’è di mezzo la crisi. Inizialmente quest’at-
ca, culturale e sociale, rendendoli veramente “padroni”
tività, che fino a vent’anni fa per un abitante medio
di un’abitazione. Ovviamente i tempi sono cambiati, e
poteva essere circoscritta nell’ambito hobbistico,
se prima in un villaggio tribale un membro della tribù
con scopo ultimo quindi quello dello svago, negli
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Stefan Eberstadt Rucksack House 2009
Il bavarese Stefan Eberstadt ha voluto trasmettere un euforico entusiasmo costruttivo con la realizzazione della Rucksack House, la casa zaino. Una scultura walk-in itinerante appesa alla facciata di un edificio ed ancorata al tetto con dei tiranti d’acciaio. È un’aggiunta architettonica di nove metri quadrati che è stata “agganciata” a diversi edifici in Germania . L’installazione testimonia la protesta dei cittadini nei confronti della mancanza di spazio nelle loro case , diventando bandiera sia del caro prezzi delle case che della rivalutazione degli spazi domestici.
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ultimi anni, complice la crescente crisi e il continuo
per far fronte ad altre spese che altrimenti non si
aumento dei costi della manodopera specializzata, ha
sarebbero potute affrontare. Quest’attività oggi si
cominciato a prendere una piega più pragmatica che
evolve spostando l’oggetto del D.I.Y. dai semplici
vede l’applicazione del D.I.Y a partire da piccoli la-
lavori domestici all’intero involucro abitativo. Co-
vori di manutenzione domestica come l’imbiancatu-
struire una casa oggi è un lusso che molti nuclei
ra delle mura domestiche, la riparazione del tubo del
familiari non possono permettersi di affrontare, e
lavandino, l’arrangiamento dei mobili, trasformando
continuare a vivere sotto affitto con continue paure
quindi figure come l’impiegato medio, che arrivava al
di sfratti o aumento delle rate mensili è una realtà
a cambiare una lampadina, in un pseudo tutmassimo
che attanaglia centinaia di migliaia di famiglie che
tofare che riacquisisce la maggior parte delle volte in
continuano a sognare un tetto sotto il quale vivere
maniera un po’ forzata le basi di una manualità arti-
tranquilli. Come risolvere quindi il problema casa?
gianale, e di conseguenza in parte un controllo psicolo-
In Europa, in particolare in Olanda e in Germania,
gico dell’ambiente domestico riappropriandosi di quei
si è deciso di affrontare il problema di petto risco-
piccoli doveri che classicamente si addicono all’uomo
prendo il valore dell’autocostruirsi un’abitazione
di casa, diventando spesso argomento di discussione
utilizzando un metodo che permetta di manternere
nei salotti maschili e stuzzicando quindi il mercato dei
alta la qualità del prodotto edilizio. il meccanismo è
prodotti che permettono tale attività – chi non ricorda
il seguente: gli interessati all’autocostruzione si riu-
la televendita che vede protagonista l’impiegato che in
niscono in cooperative e collaborano personalmen-
giacca e cravatta utilizza quei magici pennelli in spu-
te alla realizzazione dell’opera, la qualcosa abbatte
gna per imbiancare la casa senza sporcare minimamente
sensibilmente i costi, anche di oltre il 50%. Qualche
il pavimento, facendo un lavoro di altissimo livello in
esperienza parla di 80-90 mila euro per una casa di
pochissimo tempo e divertendosi tantissimo, o del car-
90mq più posto macchina in villette a schiera. Un
pentiere in camicia quadrettata che, con l’utilizzo di un
costo sensibilmente inferiore al valore dalla casa,
solo strumento di lavoro con 2500 accessori può ese-
pertanto, interamente mutuabile. L’opera viene re-
guire qualsiasi lavoro domestico evitando un salasso-
alizzata con il lavoro esclusivo dei futuri residen-
permettendo quindi un notevole risparmio economico,
ti, attuali soci della cooperativa, che si impegnano
complice di un sensibile aumento dei costi della mano-
(con la collaborazione di tutti i componenti della
dopera specializzata, che potrà essere quindi utilizzato
propria famiglia) a fornire un certo numero di ore
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Santiago Cirugeda Casa Rompicabeza 2007
Per far fronte ai vuoti urbani creati dall’impedimento di nuove edificazioni nel centro storico di Siviglia, dopo un’attento studio del piano urbanistico è stato studiato un piano “d’attacco urbano” che senza violare la legge permetta la creazione di nuovi spazi d’aggregazione laddove prima regnava la decadenza. Viene così installata una struttura completamente smontabile creata con materiali interamente recuperati da cantrieri abbandonati o da discariche. La struttura, formalmente abusiva risulta perfettamente a norma sotto tutti i profili: elettrico, igienico-sanitario e non viola nessuna proprietà in quanto lo spazio viene regolarmente affittato. I vantaggi di quest’operazione sono evidenti: viene data nuova vita sociale a spazi destinati ad accumulare immondizia e a creare ambienti fatiscenti, il proprietario terriero riesce a sfruttare e ad ottenere guadagno.
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di lavoro durante i giorni festivi, il sabato, la domeni-
L’autocostruzione favorisce una maggiore consape-
ca, i periodi di ferie. L’immobile viene realizzato nel
volezza della propria identità locale ristabilendo un
pieno rispetto di tutta la normativa vigente (sicurezza,
contatto luogo fisico con l’ambiente in cui egli andrà
autorizzazioni) sotto la guida di personale specializzato.
a vivere, e creando durante l’atto della costruzione
Le conseguenze di questo fenomeno sono molteplici e
un’idea di comunità con tutti i propri futuri vicini
sicuramente tutte positive: oltre al notevole risparmio
di casa che hanno collaborato nella costruzione dei
economico, si crea una ritualizzazione del costruire che
lotti, abbattendo di conseguenza quell’astrattismo
infonde nel futuro abitante un legame affettivo di no-
sociale che spesso si vive nelle grandi metropoli in
tevole importanza verso la propria casa, questo infatti
cui si prova senso di isolamento anche se circondati
risulta molto più solido rispetto ad un utente che trova
da una folla e diventando anche un potentissimo
la casa già pronta, infatti oltre ad aver speso come la
strumento che demolisce il senso di diffidenza e
maggior parte delle volte accade i propri risparmi di una
di disinteresse nei confronti dei propri vicini .
vita, sempre più spesso nemmeno sufficienti a coprire l’acconto, si trova a spendere ciò che oggigiorno viene considerato uno dei più difficili beni di lusso da possedere: le ore libere del tempo, faticando fisicamente e psicologicamente e vedendo nascere e crescere quello che poi sarà il suo ambiente nel quale potrà vivere pensando orgoglioso “l’ho costruita io con il sudore della fronte”, portando quindi l’abitante ad avere un maggior rispetto per l’ambiente domestico e una maggiora cura nei suoi confronti. L’autocostruzione quindi diventa un efficace strumento per combattere il caro prezzi, il che è già un grosso traguardo per una democratizzazione dell’abitare; questo fenomeno ha dei risvolti importantissimi sotto il profilo sociale: diventa infatti un potenziale strumento per combattere quei fenomeni che nelle metropoli si va diffondendo: la perdita di valori sociali.
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Oliver Bishop English Skip 2009
L’inventiva e l’iniziativa contraddistingue un’altro porgetto di protesta che basa tutte le sue sfaccettature in un unico elemnto: un contenitore di immondizia. L’artista trasforma questo elemento prendento come spunto la mancanza di spazi e di strutture generlamente di connotazione elitaria e la regala ai quartieri popolari che altrimenti difficilmente potrebbero ottenere tali servizi. Il “cassonetto”, mantenendo la sua forma esterna si trasforma tramite semplici accorgimenti tecnici in piscina, oasi verde, skatepark, campo da minigolf. L’installazione tende a promuovere quindi una democratizzazione dei servizi diventando vettore di una protesta che oltre a celebrare la rivalutazione dei materiali edilizi non convenzionali diventa aggregatore sociale e opera d’arte.
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Recetas Urbanas :
quell’invasività che è diventata causa del problema.
architettura pirata
che rende agli abitanti gli spazi inutilizzati della
Il progettista diventa un Robin Hood territoriale, città e difende parti della città significative per il benessere del cittadino, si osservi ad esempio il caso del “insecto”: struttura metallica monoposto studiata per la difesa del viale alberato di Siviglia al quale i cittadini non hanno assolutamente voluto
Il tema dell’illegalità diventa argomento di ricerca da
rinunciare, impedendo quindi il loro abbattimento.
parte dei progettisti, ne è un esempio il caso del progetto
Questo approccio non si limita però solo agli in-
iberico “Recetas Urbanas” ad opera di Santiago Ciruge-
terventi sull’esistente, ma è sensibile anche ad altri
da, che identifica l’illegalità come componente culturale
temi di carattere sociale, si cercano soluzioni per
caratteristica del progetto; Cirugeda la destruttura e la
gli homeless e per tutte le vittime sociali che ven-
ricompone plasmando progetti che per quanto possano
gono private di un abitazione cercando nuovi sche-
formalmente rappresentare un’illegalità che ha spesso
mi abitativi che fuggono dalle tradizioni edilizie,
caratterizzato lo spazio urbano, risultano astutamente
si crea quindi un obiettivo principale che vede il
legali e offrono soluzioni di integrazione architettoni-
benessere sociale al centro del pensiero architetto-
ca laddove il piano urbanistico impedisce un qualsia-
nico democratizzando l’architettura, offrendo quin-
si intervento. Questi progetti, alternativi, innovativi e
di soluzioni low-cost che alzino il benessere abi-
decisamente rivoluzionari rappresentano una valida
tativo senza alterare significativamente l’ambiente
iniziativa che diventa in qualche modo bandiera di un
urbano, ma modificandolo nelle sue parti malsane.
movimento architettonico che si ribella a quei vincoli posti dalla legge sottolineandone nella maggior parte dei casi l’inutilità delle stesse, e dimostrando quanto combattere l’illegalità, in questo caso l’abuso edilizio, sia una battaglia da affrontare non tanto creando leggi ad hoc e inasprendo pene, ma ridefinendo gli interventi edilizi, ristabilendo criteri di carattere formale basati sull’utilizzo di materiali non convenzionali per evitare
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Santiago Cirugeda Roof Housing 2008
Il progetto è destinato a quelle persone, che siano essi gruppi di amici o nuclei familiari, che non avendo ingenti disponibiltà economiche si affidano alla disponibilità di un collettivo di coinquilini di uno stesso edificio che mettono a disposizione il tetto terrazza del proprio palazzo. La struttura è costrutia a secco utilizzando travi di acciaio, assi di legno e altrie finiture low cost, è completamente smontabile in maniera tale da assicurarne la massima legalità nei confronti del piano urbanistico ed è una chance che oltre a creare una nuova soluzione abitativa anticrisi mette crea una nuova sfida sociale basata sulla tolleranza e l’altruismo.
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SQUAT
tativa che crea un disagio a una popolazione che si trova in difficoltà finanziarie, ma diventa anche simbolo di un’economia che non riesce a trasformare le risorse in possesso, creando una situazione paradossale che vede ingenti quantità di popolazione in strada e migliaia di edifici disabitati. Si pensi ad esempio alle recentissime crisi dei mutui sub prime americana che ha portato migliaia di per-
Un aspetto interessante legato al fenomeno dell’abita-
sone in strada, neo senzatetto che si ritrovano ad
re in relazione alla crisi economica è il fenomeno dello
occupare fabbrica ed edifici pubblici dismessi, e
Squatting, termine inglese che definisce quell’azione
la ancora più recente e clamorosa crisi legata alla
volta ad occupare in modo abusivo e illegale una pro-
sconsiderata urbanizzazione di Dubai, che si ri-
prietà pubblica o privata, spinti da necessità economi-
trova con un debito di svariati miliardi di dollari
che che non consentono di acquistare una casa o paga-
nei confronti delle banche, edifici bellissimi ul-
re un affitto oppure spinti da motivazioni ideologiche
tratecnologici ma vuoti poichè privi di acquirenti
e talvolta politiche. La nascita di questa attività non è
dati i prezzi d’acquisto esageratamente alti, e la
facilmente identificabile con una data o un periodo sto-
presenza concomitante di quantità ingenti di edi-
rico preciso in quanto presumibilmente l’occupazione
fici totalmente disabitati e di migliaia di persone
risulta una delle caratteristiche dell’abitare umano, ma
che si ritrovano senza un tetto sotto il quale vivere.
può essere forse associato alla nascita del concetto di
Le conseguenze sociali ed economiche sono state
proprietà privata di un immobile, l’illegalità di questa
l’aumento del fenomeno di case occupate da squat-
attività diventa infatti conseguenza della rivendicazione
ters e l’aumento degli homeless da una parte, la
di proprietà di un immobile da parte di un privato o di
recessione finanziaria con conseguenze per l’intero
un’istituzione pubblica nei confronti degli occupanti,
mercato globale dall’altra. L’approccio architetto-
che privi di un riparo o di un luogo dove svolgere atti-
nico-sociale in questo contesto è stato affrontato in
vità sociali e politiche, occupano una qualsiasi proprietà
maniera differente nelle diverse parti del mondo, gli
abitativa che risulta sgombera per i più svariati motivi.
esempi più eclatanti e diametralmente opposti che
Lo squatting, o più in generale occupazione, risulta
si possono citare, riguardano le città di New York e
quindi un segnale che indica non solo una carenza abi-
di Berlino: la prima è la città nella quale si riscon-
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Santiago Cirugeda Casa Insetto 2001
Siviglia, quartiere di Alemada: il comune decide che quel bel viale alberato tanto amato dalla comunità non dovrà più esistere in quanto è già pronto un bel progetto per il riassetto urbanistico del quale i cittadini non sono mai stati informati. Si forma così il gruppo Alemada Viva, che studia un piano di sovversione urbana per evitare lo scempio naturale : una struttura metallica monoposto studiata per essere agganciata agli alberi del viale senza che questi subiscano danni, pronta quindi ad ospitare l’onesto cittadino che protesterà attivamente al contrasto dell’abuso urbanistico. Lo scudo è studiato per resistere agli idranti della polizia e ai proiettili di gomma, è previsto inoltre una feritoia per consentire una “difesa attiva” dell’occupante.
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tra il numero maggiore di presenze di squatters, questo
di carattere popolare con conseguente impatto am-
record è dovuto alle conseguenze della crisi finanziaria
bientale dovuto alla cementificazione. L’esempio
che ha segnato dall’inizio degli anni ’70 la chiusura di
europeo berlinese rappresenta invece la risposta
molte sedi aziendali rimaste sfitte, di capannoni indu-
diametralmente opposta rispetto a quella scelta
striali, di palazzi rimasti senza affittuari; questi luoghi
dal governo newyorkese, Berlino infatti dal ’95 ha
divennero abitazione di disagiati sociali, di studenti,
adottato una dura politica di sgombero per gli occu-
artisti e attivisti politici di stampo generalmente “anar-
panti degli squat esistenti, lasciando così insoluto
chico”, che occupavano questi spazi creando non solo
sia il problema sociale che economico. Il fenomeno
dedite non a semplici dormitori, ma creanabitazioni
appena descritto, viste le disastrose situazioni fi-
do talvolta centri culturali, laboratori artistici e sedi per
nanziare e sociali che il mondo sta affrontando in
comizi politici; il problema che dovette affrontare la
questo periodo, sono sicuramente destinate a salire,
metropoli americana fu quella quindi di riuscire a tro-
l’esempio newyorkese appena descritto potrebbe
vare un giusto compromesso per evitare di mandare in
essere una delle soluzioni migliori proposte, ma
strada ulteriore popolazione e non lasciare scontenti i
deve essere messo in relazione alla disponibilità
proprietari degli edifici occupati. Il caso newyorkese è
dei proprietari degli alloggi, diventando quindi una
scoppiato nel settembre 2002. Il comune della Grande
scommessa sociale dall’esito incerto. E’ importan-
Mela, sotto l’amministrazione di Mike Bloomberg per
te infatti non considereare solamente le strutture
far fronte alla messa in regola degli edifici, ha fatto una
che si potrebbero realizzare ma considerare quelle
proposta agli occupanti: comprare gli appartamenti al
esistenti non sfruttate e ripensarle anche per utiliz-
prezzo simbolico di un dollaro, in cambio i coinquilini
zi finali per le quali non sono state disegnate di-
“legalizzati” si sono impegnati a pagare a rate la ristrut-
ventando quindi non più locali dismessi pronti ad
turazione, risolvendo quindi in un’unica manovra un
accumulare sporcizia e polvere e dando un riparo
grosso problema sociale e finanziario, e contribuendo
precario a disadattati ma diventando nella miglio-
allo stesso tempo a creare una nuova economia basata
re delle ipotesi accoglienti centri all’avanguar-
sul recupero e il ripensamento dell’ edilizia esistente,
dia sia dal punto di vista tecnologico che sociale.
favorendone nuovi utilizzi di carattere sociale e privato, evitando quindi il progredire dell’aumento della superficie urbana dovuto ad un possibile piano edilizio
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Tham & Videgard Hansson arkitekt Harad Tree Hotel 2009
Questa piccola stanza viene concepita per diventare completamente invisibile .Realizzata in alluminio specchiato all’esterno e in legno all’interno ospita fino a 3 persone per brevi soggiorni in mezzo alla natura. Una casa sull’albero per adulti che covano questo desiderio da anni.
33
SQUAT
regolano i diritti dei cittadini, in questo caso ad
approcci legislativi
e si appellano all’art. N°54 del Codice Penale , il
avere possesso di una casa entro la quale vivere, quale appellandosi allo stato di necessità creatosi diventa automaticamente impunibile dalla legge e gli dà il diritto a rimanere occupante dell’abitazione; tuttavia le sentenze della corte di cassazione
In termini legali ogni Stato decide di creare una propria legge a riguardo, non esiste infatti una legislatura della
a riguardo sono piuttosto varie e incoerenti, l’ap-
Comunità Europea che regola il fenomeno tramite leg-
due principali motivi: l’occupante deve dimostrare
gi. In Europa ci sono legislature differenti che diventano
di essersi ritrovato in una situazione che mettesse
quindi cartina tornasole delle politiche sociali adottate
in pericolo, direttamente o in questo caso indiret-
nei confronti di popolazione disagiata e dei proprietari
tamente, la sua salute fisica e quella dei suoi fa-
edilizi che si vedono privati delle loro proprietà, queste
miliari coinvolti nell’occupazione dell’immobile.
politiche infatti si differenziano tra loro per le modalità e le tempistiche di intervento, spesso lunghissime che permettono all’occupante di prendere il tempo necessario (a volte anni) per riuscire a trovarsi un nuovo alloggio da occupare e che terminano quasi sempre con lo sfratto; oppure adottando una politica piuttosto indifferente in cui la legge non si occupa del caso lasciando la soluzione della questione nei confronti dei diretti interessati, proprietario edilizio e occupante ,che dovranno quindi trovare accordi privati; altre volte ancora la legge interviene tempestivamente tramite intervento delle forze dell’ordine che provvedono all’esecuzione dello sfratto. In Italia i casi di occupazione illegittima sono numerosi e vengono trattati direttamente dalla legge che segue principalmente gli articoli costituzionali che
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pello all’art.54 risulta infatti spesso invalidato per
Art. 54 Codice Penale Stato di necessita’ : Non e’ punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessita’ di salvare se’ od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, ne’altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo. Questa disposizione non si applica a chi ha un particolare dovere giuridico di esporsi al pericolo. Art. 633 Codice Penale Invasione di terreni o edifici : Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, e’ punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da lire duecentomila a due milioni. Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d’ufficio, se il fatto e’ commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi. La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche se lo stato di necessità e’ determinato dall’altrui minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi l’ha costretta a commetterlo.
Studio Asslinger Fincube 2009
Lo studio tedesco Asslinger ha creato questo concetto modulare, sostenibile e trasportabile a basso consumo energetico, sviluppato nel Nord Italia, è relizzato interamente con legno locale, questo spazio ha una visuale panoramica a 360° grazie alla sua doppia facciata, interna vetrata ed esterna ralizzata con dei louvre lignei. Il design è minimale e si integra perfettamente nella natura.
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NEO-NOMADISMO
energie sfruttando le risorse locali senza la minima intenzione di stazionare a lungo se non per il tempo necessario a consumare tutte le risorse che c’erano a disposizione, in attesa di rimettersi in viaggio per il prossimo luogo da sfruttare. Il luogo non esercitava quindi nessuna attrazione sull’uomo che non sentiva nessuna necessità di crearsi un rifugio stabile, “l’edilizia nomade” si basava quindi tutta la
Uno degli stili di vita che va sempre più affermando-
sua filosofia sul costruire rifugi temporanei, facili
si e che si annovera tra gli stili di vita contemporanei
da trasportare, semplici da montare, e che fossero
più attuali è sicuramente individuabile in quello che
realizzabili sfruttando le risorse locali a disposi-
viene definito “neo-nomadismo”. L’origine di questa
zione. Nascono architetture mobili, indentificabili
volontà di spostarsi periodicamente e con metodicità
inizialmente nelle tende che assumono le varian-
ha origini antichissime, l’uomo è stato infatti a lungo
ti morfologiche più differenti che assecondano le
tempo nomade prima di riuscire a trovare il luogo in
geografie in cui esse vengono create. Questi valori
cui riuscire a stanziarsi,è da osservare infatti che il fine
architettonici, dimenticati soprattutto a causa delle
ultimo del nomadismo primitivo, è sempre stato quel-
attenzioni progettuali volte a garantire maggiore
lo di sedentarizzarsi, ovvero di trovare il luogo più
qualità alle architetture locali, vengono riscoperti
adatto dove stabilire le proprie radici. Il fattore che ha
con la nascita del neo nomadismo, fenomeno che
determinato la fine del nomadismo primitivo è stato di
trae le sue origini in gran parte da quello stesso fat-
stampo tecnologico, l’uomo infatti sperimenta l’espe-
tore che portò l’uomo ad attaccarsi al luogo: l’evo-
rienza del coltivare, smette di viaggiare per trovare
luzione tecnologica, che accompagnata alle con-
pascoli migliori per il proprio bestiame o per trovare
seguenze dell’evoluzione economica e sociale ha
nuovi branchi di cacciagione e si lega al territorio in
risvegliato nell’uomo un istinto viaggiatore che lo
quanto fonte primaria di sostentamento, di conseguenza
ha portato a stabilire una nuova relazione con il luo-
si ritrova a non dover più creare accampamenti tempo-
go che da lungo tempo lo accoglieva stabilmente.
ranei in cui abitare con il proprio clan, in cui il luogo
Le differenze con il nomade tradizionale sono
diventava scenario temporaneo di vita quotidiana, un
però notevoli sia dal punto di vista abitativo che
antichissimo autogrill in cui ci si ferma per recuperare
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Pieta Linda Auttila Wood Wisa Hotel 2009
Una scultura abitabile pensata per offrire ospitalità, interamente realizzata in legno, lambisce l’acqua come fosse una barca arenata. Un’architettura eloquente, dunque. Che coniuga sperimentazione ed etica alla ricerca di nuove forme di abitabilità. In primo piano: il legno, usato indifferentemente sia come materiale da costruzione che come elemento decorativo. Questo Hotel nomade di 40 mq viaggerà per le coste europee diventando simbolo dell’evoluzione dell’abitare moderno.
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dal punto di vista sociale ed antropologico, le recenti
tenenza e di estraneità” (Giordano, 2002, p.52).
evoluzioni logistiche hanno creato infatti una nuova
La pratica nomade è stata da sempre una delle al-
concezione spaziale: con l’aumentare della velocità e
ternative dell’essere umano, tra la scelta di essere
dei costi di trasporto i viaggi che prima si svolgevano
mobile o stabile. Ora è come se questi due fattori si
in tempi assai lunghi richiedevano impegno fisico, pre-
compenetrassero. È come dire che la nostra attuale
disposizione mentale e un onere sicuramente altissimo
sedentarietà è ad alto tasso di nomadismo. Il neo
rispetto a quello che siamo abituati a preventivare og-
nomade infatti è spesso caratterizzato da un attac-
gigiorno; bisognava organizzare carovane e pensare a
camento al luogo, il quale coincide generalmente
dove e come organizzare le soste di viaggio con i re-
con il luogo di nascita e crescita, quello in cui si
lativi alloggi; il nomade affrontava un vero e proprio
formano i primi affetti e nei quali ci si riconosce
viaggio che procurava esperienze ed emozioni che ac-
come autoctono, che riesce a vivere grazie alle nuo-
crescevano il bagaglio tecnico culturale dell’uomo in
ve tecnologie a sua disposizione che gli permetto-
tutto il suo iter, venendo a contatto con differenti culture
no di ricreare un ambiente domestico virtuale che
e usanze e ampliando quindi i propri orizzonti e per-
crea un surrogato di vita locale in qualsiasi parte
cependo il viaggio in un rapporto spazio tempo estre-
del globo, si pensi ad esempio ad una videochia-
mamente dilatato che consentiva di viverlo non solo
mata su skype, ai social network, agli mms. Il neo
come uno spostamento da un punto A ad un punto B.
nomade si riconfigura nella maggior parte dei casi
Il neonomade ha ben poco in comune con il viaggia-
come elemento che si identifica in un mondo che
tore tradizionale. Si parla di compenetrazione tra no-
può essere abbracciato nel suo intero lasciando in-
made e stanziale, ma in questo caso, anche di globale
tatte la sua identità locale. Significa quindi spostarsi
e locale, formando quel concetto di “glocale”, molto
in uno spazio reale rimanendo sempre allacciati alle
in voga (perché molto calzante) nella società contem-
persone e ai luoghi che hanno un significato simbo-
poranea in cui questa ibridazione sta diventando di
lico ed emozionale e sfrutta quindi l’accorciamento
giorno in giorno più forte: “Occorre farsi stranieri al
spaziale dovuto allo sviluppo delle tecnologie di
proprio luogo, abitatori del confine, saccheggiatori
comunicazione, denotando quindi un nuovo ap-
delle immagini fluttuanti, che non rimangono, costrut-
proccio mentale e fisico nell’atto dello spostarsi.
tori di testi mobili, portatori – ancora una volta – di
L’architettura in questo contesto risulta altamente
una duplicità fatta di curiosità e di nostalgia, di appar-
influenzata da questa componente emozionale che
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Hangar Design Group Joshua Three 2009
I 34 mq di questa soluzione a doppia falda sono stati studiati nei minimi dettagli per permettere l’alloggio di 3-4 persone. E’ composto da una living con cucina dalla quale parte un corridoio che porta alle camere da letto e ai servizi. I materiali, la forma e le coperture di lastre in acciaio, zinco e titanio richiamano le tradizionali costruzioni montane, il legno a doghe riveste tutte le superfici interne, dando calore e spazialità agli ambienti.
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investe il viaggiatore, il quale sente la necessità di ritro-
micro spazi versatili e orientati a soddisfare le più
vare nel suo nuovo ambiente domestico dislocato nelle
alte esigenze di comfort, vengono studiati spa-
varie parti del globo quelle stesse ambientazioni che è
zi standard che ricreano il medesimo spazion in
abituato a riconoscere come “focolare domestico”, ma
molteplici parti del mondo dando la sensazione
che gli permetta allo stesso tempo di poter adempiere
all’ospite di trovarsi sempre a casa, si crea quin-
ai quei doveri che il suo stile di vita lavorativo impone,
di una nuova concezione di abitare che esula dagli
si pensi ai musicisti affermati a livello internazionale
standard del nomade classico: il neonomade non si
che in tournè dal giovedì al lunedì vanno ad abitare il
accontenta più di una tenda che lo ripari dal freddo,
mondo, accolti da strutture che cercano sempre di più
ma pretende dal progetto uno standard abitativo al-
di “far sentire a casa il cliente”, o che nei casi più esa-
tissimo che gli consenta di soddisfare tutte quelle
gerati si spostano attraverso i continenti tramite delle
esigenze che la vita stazionaria gli aveva regalato.
vere e proprie case mobili che spesso superano in qualità anche le case tradizionali di un qualsiasi abitante medio, diventando quasi una lumaca che momentaneamente (e spesso anche definitivamente) circoscrive il proprio ambiente domestico non tanto tramite uno spazio geografico quanto ad un contesto che ne caratterizza i suoi spostamenti; può capitare infatti che il neonomade si senta a casa in aeroporto, in albergo, nei suoi mezzi mobili, e che identifichi i suoi affetti nello staff che lo accompagna durante le sue giornate lavorative. L’attenzione del progettista nei confronti di questa nuova figura abitativa basa quindi il suo paradigma costruttivo tanto sulla mobilità spaziale dell’abitazione quanto sulla stabilità delle interconnessioni con lo spazio circostante, il luogo abitativo conseguentemente perde la sua fisicità radicata nello spazio e si creano architetture ibride come Hotel nomadi, si studiano
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Sean Godsell Bench Park 2002
Regalato dall’architetto alla citta di Melbourne, contraddistinta da un altissimo numero di homeless che vagano per la città , questo progetto analizza le abitudini di questo ramo sociale e ne sfrutta la sua peculiarità : una panchina portabile che una volta trovato il posto dove si vuole dormire si apre e diventa un giaciglio monoposto che ripara dalle intemperie.
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HOMELESS
denotando la forte intolleranza nei confronti di chi non si conforma o non riesce a conformarsi ad uno stile di vita “standard”. Fortunatamente nel campo dell’architettura il fenomeno non è rimasto inosservato ma è stato oggetto di diversi studi di progetto che osservando il fenomeno nelle sue caratteristiche principali: precarietà igienica, identificazione di uno spazio abitativo con un non luogo, esposizione
La crisi economica insieme a fattori di tipo sociale e
costante alle intemperie, tendenza all’isolamento,
sanitario ha creato un fenomeno tristemente conosciu-
propongono soluzioni interessanti che anche se non
to da tutti noi, si tratta dei cosiddetti senzatetto, questa
risolvono il problema alla base almeno si preoccu-
categoria di persone, che rientrano in nella categoria dei
pano di arginare quelle che sono le difficoltà che
Neonomadi si caratterizzano per l’estrema precarietà
queste persone devono affrontare.
delle loro condizioni abitative, questi infatti non avendo
I progetti che maggiormente trovano successo nel
un’abitazione stabile vivono in ambienti non classifi-
campo homeless fanno del non attaccamento al luo-
cabili come case standard, ma identificano come casa
go un punto forte dell’architettura dei senzatetto:
spazi anomali e non architettonicamente definiti come
le soluzioni progettuali individuali (ovvero che il
tali: nei porticati e sotto ponti, nelle panchine dei parchi
senzatetto porta sempre con sè) devono essere tra-
e nelle piazze, nelle stazioni e quando riescono a trovare
sportabili, facili da montare, leggere, economiche,
un posto libero si affidano ad associazioni umanitarie o
riparabili, riciclabili: nascono involucri gonfiabili
associazioni cattoliche. L’atteggiamento sociale e archi-
che proteggono dalle intemperie e che si possono
tettonico nei confronti di questi membri disadattati della
trasportare in uno zainetto; carrelli della spesa tipici
società varia parecchio: da una parte esiste una totale in-
della realtà dei senzatetto che si evolvono in piccole
differenza che non si preoccupa di pensare ad una solu-
camere spartane. Esistono poi soluzioni che sfrutta-
zione funzionale che cerchi in qualche modo almeno di
no elementi di architettura pubblica che cerca di ac-
arginare il problema, dall’altra esistono anche soluzioni
cogliere l’homeless ridefinendo la sua architettura
che cercano di nascondere il fenomeno – in Veneto sono
come le panchine snodabili: queste sono costituite
state installate in diverse città le panchine “antibarbo-
da due elementi incernierati che smontati creano un
ne”, ossia con un terzo bracciolo al centro della panca-
riparo temporaneo.
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Electroland Senza potersi nascondere 2005
Il progetto è un atto umanitario e una provocazione sociale allo stesso tempo. Costruito utilizzando una struttura gonfiabile di colori sgargianti questa piccola sistemazione a forma un bozzolo nel quale il senzatetto, fruitore finale di questo progetto, potrà accomodarsi evitando di rimanere esposto alle intemperie. Il titolo di questa architettura è abbastanza elusivo, la denuncia pubblica è atta a mettere in evidenza una piaga sociale che lascia indifferente molti di noi, i suoi colori sgargianti e la sua forma organica spiccano infatti tra il grigiore del cemento portando subito il cittadino a notarne l’esistenza e quindi ad accorgersi del problema.
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Cohousing
i contatti e le relazioni sociali – sia il progetto di comunità: cosa e come condividere, come gestire i servizi e gli spazi comuni. Le motivazioni che portano alla coresidenza sono l’aspirazione a ritrovare dimensioni perdute di socialità, di aiuto reciproco e di buon vicinato e contemporaneamente il desiderio di ridurre la complessità della vita, dello stress e dei costi di gestione delle attività quotidiane.
Il cohousing non è un’utopia ma l’esperienza quotidia-
Le 10 caratteristiche più comuni del cohousing
na di migliaia di persone in tutto il mondo che hanno
Ogni progetto di cohousing ha una storia diversa e
scelto di vivere in una comunità residenziale a servizi
proprie caratteristiche, ma vi sono anche molti tratti
condivisi, è un fenomeno abitativo che nasce in Scan-
in comune:
dinavia negli anni ‘60, ed è oggi diffuso specialmente
1. PROGETTAZIONE PARTECIPATA:
in Danimarca, Svezia, Olanda, Inghilterra, Stati Uniti,
I futuri abitanti partecipano direttamente alla pro-
Canada, Australia, Giappone. Le comunità di cohou-
gettazione del “villaggio” in cui andranno ad abitare
sing combinano l’autonomia dell’abitazione privata con
scegliendo i servizi da condividere e come gestirli
i vantaggi di servizi, risorse e spazi condivisi (microni-
2. VICINATO ELETTIVO:
di, laboratori per il fai da te, auto in comune, palestre,
La comunità di cohousing sono elettive: aggregano
stanze per gli ospiti, orti e giardini...) con benefici dal
persone dalle esperienze differenti, che scelgono di
punto di vista sia sociale che ambientale. Tipicamente
formare un gruppo promotore e si consolidano con
consistono in un insediamento di 20-40 unità abitative,
la formazione di una visione comune condivisa.
per famiglie e single, che si sono scelti tra loro e hanno
3. COMUNITÀ NON IDEOLOGICHE:
deciso di vivere come una “comunità di vicinato” per
Non ci sono principi ideologici, religiosi o sociali alla
poi dar vita – attraverso un processo di progettazione
base del formarsi di comunità di coresidenza, cosi’
partecipata - alla realizzazione di un ‘villaggio’ dove
come non ci sono vincoli specifici all’uscita dalla stessa
coesistono spazi privati (la propria abitazione) e spazi
4. GESTIONE LOCALE:
comuni (i servizi condivisi).
Le comunità di cohouser sono amministrate diretta-
La progettazione partecipata riguarda sia il progetto
mente dagli abitanti, che si occupano anche di or-
edilizio vero e proprio – dove il design stesso facilita
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Quayside Village Lower Lonsdale Canada
Swan’s Market Oakland California
Cotati California
Non lontano da Vancouver, inserita in uno splendido paesaggio e in un contesto commerciale attivo, una palazzina multiculturale e multigenerazionale, dotata di un cortile interno nel quale il design ha incorporato piante preesistenti, un piccolo orto comune, un’area per il compostaggio, uffici, stanze per gli ospiti, sale da pranzo condivise...
In pieno centro città, un ex-mercato ristrutturato ospita 22 unità di abitazione per gruppi familiari e singles che vivono l’intensità della quotidianità della metropoli e condividono una sala e una cucina per incontri, una palestra, un hobby room, una lavanderia e una stanza per gli ospiti.
A un’ora da San Francisco, un comunità votata alla sostenibilità ambientale e alla qualità della vita, che condivide una lavanderia, spazi per gli incontri e gestisce quattro spazi negozi su strada
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ganizzare i lavori di manutenzione e della gestione degli
9. PRIVACY:
spazi comuni.
L’idea del co-housing permette di coniugare i benefici della condivisione di alcuni spazi e attività
5. STRUTTURA NON GERARCHICA:
comuni, mantenendo l’individualità della propria
Nelle comunità di co-housing si definiscono responsa-
abitazione e dei propri tempi di vita.
bilità e ruoli di gestione degli spazi e delle risorse condivise (in genere in relazione agli interessi e alle compe-
10. BENEFICI ECONOMICI:
tenze delle persone) ma nessuno esercita alcuna autorità
La condivisione di beni e servizi consente di ri-
sugli altri membri; le decisioni sono prese sulle base del
sparmiare sul costo della vita perché si riducono gli
consenso.
sprechi, il ricorso a servizi esterni, il costo dei beni acquistati collettivamente.
6. SICUREZZA: Il cohousing offre la garanzia di un ambiente sicuro, con forme alte di socialità e collaborazione, particolarmente idoneo per la crescita dei bambini e per la sicurezza dei più anziani. 7. DESIGN E SPAZI PER LA SOCIALITÀ Il design degli spazi facilita lo sviluppo dei rapporti di vicinato e incrementa il senso di appartenenza ad una comunità. 8. SERVIZI A VALORE AGGIUNTO: La formula del co-housing, indipendentemente dalla tipologia abitativa, consente di accedere, attraverso la condivisione, a beni e servizi che per il singolo individuo hanno costi economici alti.
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Eastern village Cohousing Silver Spring Washington DC
Doyle street Emeryville California
Pinakarri Community Hamilton Hill Australia
Un agglomerato di 56 unità di condomini che variano dai 50 ai 180 mq, fra Washington e Silver Spring, nasconde una comunità urbana che condivide stanze per lo yoga, spazi gioco e biblioteche, una grande sala per cenare insieme, terrazze ricche di verde.
Un vecchio capannone industriale in un quartiere periferico, vicino alla famosa università di Berkeley, è stato trasformato e riadattato in loft privati e spazi comuni da un un gruppo di residenti americani e da alcuni ricercatori giapponesi
Il primo cohousing australiano, caratterizzato da una forte volontà di rispetto dell’ambiente. Il progetto punta sulle forme di utilizzo dell’energia solare passiva, sullo sviluppo di coltivazioni in permacultura, sul compostaggio dei rifiuti, sull’utilizzo di energie rinnovabili
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Il caso Savorengo Ker
luogo che molte volte trova come principale ostacolo la difficoltà di integrazione culturale. Lo studio crea quindi un tavolo di lavoro che decide di studiare le tecniche costruttive nomadi caratterizzate da un sapere di origine più empirica che tecnica, e di dare a questa popolazione un supporto tecnicotecnologico studiando un modello abitativo che potesse essere un’ideale spazio abitativo che potesse
Ker è un episodio di autocostruzione che racSavorengo
dare una nuova speranza di integrazione non solo
coglie in sé non solo un esempio di architettura del tipo
sociale, ma anche architettonica. Il risultato dello
Do It Yourself, ma rappresenta un esempio di collabo-
studio è quindi una struttura in legno dai costi ridot-
razione e integrazione sociale che mette in discussione
tissimi, realizzata interamente dalla comunità rom
pregiudizi culturali sulle tradizioni dell’abitare nomade.
conl a partecipazione di tutti i membri della società,
L’episodio architettonico vede la capitale italiana, più
uomini donne e bambini, che coordinati dai tecni-
precisamente il campo nomade Casilino 900, scenario
ci stalker in concomitanza con i capocantieri rom
di un’iniziativa presa dallo studio architettonico Stalker
ricreano un momento dall’alto contenuto simboli-
in collaborazione con l’Università di Roma TRE, che
co. Questa rappresenta una soluzione alternativa a
per far fronte al caos abitativo nomade contraddistinto
quella dei container, unica al momento adottata dal-
da un’irregolarità e una precarietà abitativa decide di
le amministrazioni locali nazionali, e rappresenta
instaurare una collaborazione tra il suo studio e quelli
un passo in avanti della comunità nell’abbattimen-
che possono essere definiti i capi cantiere dell’architet-
to delle barriere sociali che si alzano nel momento
tura nomade. Etimologicamente nomade porta subito
in cui si riscontra una diversità culturale.
all’idea di mobilità, di non attaccamento al luogo, di
La casa Savorengo Ker è stata incendiata nel set-
flessibilità e molto spesso di precarietà, questa collabo-
tembre 2010.
razione mette in discussione questo paradigma di architettura in quanto ai giorni nostri questa popolazione si è quasi interamente lasciata alle spalle queste abitudini per abbracciare uno stile di vita occidentalizzato caratterizzato da un’identità spaziale e da un attaccamento al
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Gemeenschappelijk wonen project Nieuwegein Paesi Bassi
Older women’s CoHo Londra Gran Bretagna
Ibsgaarden cohousing project Roskilde
Nei Paesi Bassi, il più grande progetto di coabitazione: 190 persone, 26 case condivise (stanze in comune per studiare, lavorare, dormire...) e 21 appartamenti, un ristorante, un negozio dell’usato, giardini e spazi per praticare degli sport, un pub aperto fino all’una di notte a cui possono accedere gli abitanti e i loro amici…
A Londra il cohousing per signore anziane, desiderose di partecipare ad una forma di convivenza attiva, basata sull’aiuto reciproco e la volontà di mettere in compartecipazione conoscenze e capacità.
La Danimarca, patria del cohousing, ospita un villaggio di 21 appartamenti e una grande casa condivisa, dalla costruzione di tipo tradizionale
Danimarca
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Influenze bilaterali tra arte e architettura
emozioni che partono anticamente dalla necessità di provare quel senso di sicurezza e di protezione che l’uomo trovava nei primi periodi della sua esistenza nelle caverne, a quelle emozioni che, pur sempre radicate nel DNA umano, si evolvono con l’aumentare del bagaglio culturale e tecnologico che accompagnano il progredire del sapere umano, e che si traducono nel senso del bello, del piacevole,
Dopo aver letto le definizioni di architettura dei più
dell’accogliente, nel senso di armonia che riesce a
illustri architetti che hanno caratterizzato l’epoca del
creare un ambiente psicologicamente sano e fisica-
costruire si evince che parlare di arte e architettura in
mente salutare; un’opera d’arte che diventa frutto di
termini separati è inesatto e riduttivo in quanto l’archi-
un’ispirazione, scintilla d’intelligenza che decodifi-
tettura, considerata disciplina a tutti gli effetti, rappre-
ca l’ambiente circostante e ne rimescola il contenu-
senta un’arte a se stante che inconsciamente incorpora
to fisico basandosi su rapporti spaziali che identifi-
tutte le arti che l’uomo è stato in grado di sviluppare, di-
cano l’armonia del momento. L’architetto diventa
ventando un contenitore poliedrico d’arte e arte stessa.
un artista che con la sua tavolozza materialistica e
Parlare di arte e architettura significa quindi non parlare
tecnologica segue questa ispirazione che viene gui-
di due temi separati, ma di due sottoinsiemi di un unico
data da un’insieme di scienze tecniche che ne rego-
elemento che si scambiano reciprocamente significati
lano struttura, luci, composizione, garantendo quin-
e simboli creando spazi, immagini, suoni, percorsi fi-
di tramite precisi parametri la sicurezza, la stabilità
sici ed immaginari che diventano causa ed effetto delle
e rendendo gli ambienti salutari partendo dal più
complesse dinamiche della società in cui viviamo.
piccolo arredo domestico fino a creare, stanze, case,
Il sapiente sviluppo concettuale di un pensiero archi-
paesi, città, metropoli che diventano quadro e carti-
tettonico nasce forse come nasce un’opera d’arte, con
na tornasole del gusto del momento vissuto, collo-
la differenza sostanziale che l’architettura subisce una
cando quindi il progettista in una classe artistica di
spinta motivazionale dovuta a una richiesta funziona-
livello superiore rispetto alle arti plastiche e visive.
le che si traduce inizialmente nel dare riparo all’esse-
L’architetto si confronta quindi con delle responsa-
re umano, e in una fase più evoluta cerca di suscitare
bilità che coinvolgono direttamente il committente
nell’abitante tutte le emozioni che l’abitare comporta,
finale in una maniera molto più significativa rispet-
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Lambert Kamps Giostra trasportatrice Ponte Gonfiabile 2002 Questa idea, creata per un festival d’arte in Norvegia, consisite in una struttura gonfiabile che ospita fino a dodici persone e ha il compito di fare la spola tra due sponde di un fiume. L’idea di fondo è quella di creare una nuova infrastruttura diversa dai soliti messi che siamo abituati a vedere emette in evidenza l’ecologicità dell’installazione. Questa infatti permette un risparmio netto sui carburanti che sarebbero stati necessari per rifornire una navetta che avrebbe compiuto lo stesso lavoro. Dello stesso concetto un’altra sua opera che consiste sempre in un collegamento infrastrutturale basato sulla teconologia di teli gonfiabili: un ponte che collega due sponde di un fiume.
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to all’artista, se questo infatti deve colpire il proprio
di progettazione e la sua facilitazione da parte delle
committente con il proprio stile e suscitare un emozione
tecnologie, è possibile tramite elaborati software
ed un pensiero particolare, l’architetto oltre a soddisfare
capire immediatamente se una struttura, che può
queste due esigenze, deve garantire un ambiente psi-
essere frutto delle più bislacche fantasie di forma,
cologicamente sano che favorisca le esperienze sociali
possa reggersi in piedi e sopportare tutti i carichi
occupandosi di organizzare nel migliore dei modi strut-
che una struttura civile deve sopportare seguendo
ture e infrastrutture che diventano solo apparentemente
le leggi della fisica e le restrizioni delle leggi strut-
una mera scenografia delle nostre azioni quotidiane, ma
turali imposte dalle normative, si pensi agli edifici
pura risorsa di stimoli, frutto di uno scambio diventano
di Gehry, che servendosi di tecnologie avanzate di
empatico che avviene inconsciamente tra uomo e am-
progettazione riesce a capire in tempi sicuramente
biente spaziale. Queste strutture e infrastrutture risulta-
ristretti rispetto a decenni fa, se quelle sue strutture
no quindi un autoritratto di una società che dimostra a se
dalle forme accattivanti siano traducibili in real-
stessa quanto risulta evoluta, capace di relazionarsi con
tà architettoniche capaci di stupire lo spettatore e
le risorse naturali e attenta ai propri bisogni che siano
l’abitante della metropoli moderna tanto quanto le
essi fisici, energetici, sociali .
sculture di Balla abbiano affascinare a loro tempo i
Se prima questo scambio empatico di idee risultava uni-
visitatori dei musei modernisti.
laterale a favore dell’architettura - si pensi ad esempio
Si pensi a quanto il cinema possa essere stato se-
quanto le opere di artisti come Picasso, Tatlin, Male-
dotto dall’architettura futurista – ilm come Blade
vich, Theo Von Dohesburg possano aver influenzato
Runner, che stupiva lo spettatore proponendo mo-
architetti come Van Der Rohe e Le corbusier nei primi
delli urbanistici e architettonici ultrafuturistici che
decenni del XX secolo - dalla metà del secolo scorso,
non si discostano eccessivamente da quelli che può
ma soprattutto in questi ultimi decenni di evoluzione
visitare un qualsiasi turista che entra oggi a Tokyo
tecnologica particolarmente fertile e in sempre più ve-
– e quanto questa sia stata a sua volta influenzate
loce crescita sia possibile creare uno scambio quasi alla
dalle visionarie forme che abili sceneggiatori sia-
pari tra le più differenti e innovative arti “analogiche”
no riusciti a mettere in piedi grazie ai sempre più
e “digitali”. Un esempio semplice ma efficace che può
spettacolari effetti speciali, è curioso a tal proposito
rendere l’idea di quello che è stato il passo in avanti che
l’edificio progettato da Rem Koohlas che, ispiran-
ha reso possibile questo scambio alla pari è la velocità
dosi a Star Wars prende come forma base per un
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Balestra Berlin, Modular Beat Kubic Bar 2006
Perfetto esempio di ripensamento di materiale non tradizionale associato all’idea di riciclo e impatto ambientale minimo, i Kubic Bar sono dei locali notturni itineranti creati utilizzando come modulo base cisterne d’acqua da 1000 litri. Le cisterne vengono allineate e impilate per creare ambienti aperti che ospitano eventi musicali elettronici nelle maggiori capitali europee. Caratteristica peculiare è infatti la sua modularità nomade e l’estetica accattivante data dalle luci all’interno delle cisterne modulate in base alla musica suonata. Il Kubik è un locale itinerante simbolo di un design ecosostenibile.
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Hotel a Dubai la nave spaziale Dead Star. Facendo un
pretazione dell’abitare contemporaneo, aprendo
parallelo l’architettura può essere paragonata all’arte
quindi nuove porte all’evolversi dell’architettura
della fotografia, che cristallizza tramite le sue opere
e proponendo quindi nuove soluzioni ai problemi
l’istante vissuto memorizzando nelle scelte strutturali
dell’abitare moderno.
e compositive quelle che sono le caratteristiche della città, le sue scelte compositive che rispecchiano il gusto ideologico e tecnologico del momento, permettendo una costante visione del suo divenire al cittadino che la città, il quale, così come viene sfogliato un attraversa album fotografico della propria giovinezza, evoca nel cittadino spettatore-attore quelle emozioni e sensazioni che si provano nel ricordarsi come si è stati, come ci si vestiva, cosa si provava in quel periodo, che nell’album-città si traducono negli stili abitativi che venivano proposti dal modus vivendi del momento, evidenziando quelle che possono essere le inadeguatezze contemporanee che l’abitare odierno si ritrova ad affrontare o mostrando quali scelte mettono in luce l’architetto che era riuscito a prevedere e a tradurre quelle che sono le esigenze che il nostro vivere pone e permettendo ora di capire quale potrebbe essere il futuro architettonico migliore che ci si potrebbe augurare. L’arte diventa quindi una risorsa che gioca un ruolo strategico anche in questo periodo di crisi globale, è infatti uno strumento grazie al quale si possono travalicare quei limiti puramente concettuali che si formano durante l’evolversi degli stili architettonici diventando quindi un nuovo strumento d’osservazione e di inter-
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Kevin Cyr Camper Bike 2008
Un’unità mobile che unisce due elementi di trasporto mai pensati associabili fin’ora: bicicletta e roulotte. Questo microscpazio studiato alla perfezione per adattarsi alla vita nomade di questo street artist newyorkese è facilmente associabile a quello che può essere lo stile di vita di una lumaca fatta eccezione per la rapidità di spostamento. Una casa simbiotica che si fonde perfettamente con il fruitore rendondola accessiorio indispensabile.
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Architettura d’emergenza
pio è passata da 189 a 900 chilometri quadrati tra il 1930 e il 1988, Bangkok da 67 chilometri quadrati a fine anni cinquanta a 426 nella metà degli anni novanta) e che spesso non riescono a svolgere alla perfezione tutte le loro funzioni strutturali e sociali rispecchiando quella che diviene con l’aumentare del benessere e dello sviluppo tecnologico una situazione economico sociale fortemente sbilancia-
Da secoli l’architettura e l’ingegneria hanno avuto l’im-
ta: così come si crea uno sbilancio tra ignoranza e
portante compito di darci ambienti sicuri e confortevoli
cultura, ricchezza e povertà, si crea anche uno sbi-
nei quali svolgere le attività che da sempre hanno ca-
lancio urbanistico che crea quartieri residenziali e
ratterizzato l’esistenza umana : dormire, lavorare , stu-
baraccopoli. La metropoli viene quindi sottoposta
diare, pregare, creare famiglie. Questi involucri creati
ad un continuo stato di crisi che scatena emergenze
con i più vari materiali e caratterizzati da una morfolo-
architettoniche alle quali i progettisti tenteranno di
gia stabile e duratura nascevano appunto dall’esigenza
dare risposta anche tramite soluzioni progettuali di
umana di creare una stabilità territoriale e sociale che
tipo microscopico.
rispecchiasse quello che le stile di vita del ‘900 rappre-
Queste crisi, che mettono in discussione il fenome-
senta come mai prima d’ora nella storia dell’uomo, os-
no dell’abitare creando degli sbilanciamenti econo-
sia uno stile di tipo abitudinario, caratterizzato dall’ab-
mico sociali, spostano i problemi architettonici met-
bandono del nomadismo e da un attaccamento al luogo
tendo in dubbio il paradigma da sempre preso come
in cui l’abitante riesca a costruire una sua vita personale
esempio dai professionisti del settore , esempio di
composta principalmente da un lavoro stabile, una fa-
comprovata soluzione in risposta ai problemi legati
miglia unita e nel quale possa svolgere tutte le attività
agli stili abitativi comuni basati sulla sedentarietà
ricreative e di culto, dove possa sentirsi protetto, parte
industriale, i quali richiedevano appunto durabili-
di una comunità e ingranaggio di un sistema complesso.
tà, stabilità e sicurezza e mettendo in evidenza che
Questi involucri creano così le città metropolitane: ma-
questo non è più l’unica soluzione che soddisfa la
cro architetture che ospitano ingenti quantità di utenti e
richiesta sempre differente dell’utente. Dall’inizio
che tendono a crescere a velocità smisurata e mai vista
del secolo scorso tecnologia, l’industrializzazione
prima d’ora (San Paolo del Brasile per fare un esem-
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Shigeru Ban Emergency House 1995
Il terremoto del 1995 a Kobe in Giappone è stato per Shigeru Ban, architetto noto per il suo utilizzo del cartone, un’occazione per poter dare una nuova abitazione a tutte quelle persone che mesi dopo il terremoto si trovavano ancora accampati nei parchi vicino alle loro case distrutte. L’abitazione consiste in un nucleo di 16mq facilissima da trasportare e da montare realizzato tramite l’utilizzo di tubi cavi di cartone trattato per resistere all’acuqa e in minima parte al fuoco per la realizzazione delle pareti, le fondazioni sono realizzate utilizzando casse di birra riempite di sabbia . La copertura è strutturate per rimanere aperta in estate per permettere la giusta ventilazione e chiusa in inverno per isolare.
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e l’ampliamento dei centri abitativi sono andati di pari
ve l’asso di tempo, riparo e assistenza a coloro che
passo creando una sempre maggiore fuga dalle campa-
si trovano nello stato di emergenza. Fortunatamente
gne e conseguente sovraffollamento degli spazi urbani.
questa situazione è eccezionale, almeno nei Paesi
Le crisi possono avere cause umane o naturali: stiamo
industrializzati e che in genere tende a risolversi e
parlando di conflitti bellici, attacchi terroristici, stermini
a lasciare il posto ad una condizione di normalità
di massa, terremoti, tsunami, alluvioni, desertificazione,
entro tempi brevi. Nei Paesi meno avvantaggiati lo
e fenomeni di più moderna concezione come nomadi-
stato di emergenza è purtroppo molte volte la nor-
smo e neonomadismo, immigrazione, globalizzazione,
malità. Basti pensare alle epidemie, alle carestie,
fusione di culture dalle differenti abitudini e scompensi
allo spostamento di un gran numero di persone
economici su scala internazionale; queste cause appena
che scappano da conflitti, agli eventi naturali non
elencate sono spesso correlate le une alle altre, e per la
previsti e che colpiscono territori non attrezzati per
maggior parte sono in ogni caso riconducibili a negli-
affrontare tali situazioni, ecc
genze sociali, economiche ed ecologiche che scatenano
Emergenza molte volte non è solo una situazione
conseguenze spesso sottovalutate da tutti gli esperti dei
eccezionale nei paesi in via di sviluppo, molte volte
settori dirigenziali che creano quello che viene defini-
questa si viene a formare anche nei paesi di mag-
to come “gruppo di scelta” che pianifica e indirizza lo
giore sviluppo come gli Stati Uniti , sotto diverse
sviluppo mondiale sempre più a favore dei paesi indu-
forme che non rappresentano come definito prima
strializzati.
una situazione di pericolo imprevista, ma bensì
Il progettista si ritrova quindi a dover rispondere in pri-
come una regola alla quale è sottoposta una grossa
mo luogo a un’emergenza: Ma cos’è una emergenza? E
fetta di popolazione e che viene messa in evidenza
soprattutto quali sono i diversi approcci per l’emergenza
ogni qual volta ci si imbatte nell’ambito dell’acqui-
nell’ambito architettonico? Dal vocabolario della lingua
sto della prima casa, la quale ha spesso costi troppo
italiana di Nicola Zingarelli: Emergenza: circostanza o
elevati rispetto a quello che è il reddito annuo pro
eventualità imprevista, specialmente pericolosa. Quindi
capite medio, oppure riguardo l’accoglienza di im-
un’emergenza è un evento in genere imprevisto e pe-
migrati clandestini sempre più in fuga da situazioni
ricoloso, che richie l’ausilio dell’architettura, in questa
disagiate. Questa emergenza spesso non viene per-
tesi le soluzioni architettoniche emergenziali analizzate
cepita come tale ma come una situazione che esiste
riguardano in genere la possibilità di dare, entro un bre-
alla quale prima o poi si troverà rimedio.
58
Sean Godsell Future Shack 1987
Questo prototipo d’architettura mobile, uno dei primi nel suo genere, oltre ad essere potenzialmente destinata a chi preferisce non legare con con il territorio è destinata anche ad offrire soccorso abitativo a chi si ritrova vittima di disagi ambientali come terremoti e tsunami o a popolazioni vittime di disagi sociali come migrazione di massa. . Si tratta di un’architettura dei container: il modulo utilizzato è quello di 20’, i lati corti sono apribili, sono situati quì ingresso e aperture per la luce. Le fondazioni necessarie sono minime, E’ dotato di una copertura che provvede all’ombreggiatura e gli interni sono rifiniti in legno compensato.
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Si affronta quindi con il passare del secolo uno stra-
di creare alloggi provvisori per i soldati. La prima
volgimento del concetto di emergenza. Durante i primi
emergenza affrontata dal design risale al primo
conflitti bellici era il creare alloggi provvisori per sol-
dopoguerra. Nel 1917, in Francia, sono state eret-
dati, alloggi per sfollati e rifugiati di guerra, riguardava
te delle case di legno (demontable wooden house)
l’accoglienza dei profughi di guerra, soprattutto doveva
completamente assemblabili a secco per i rifugiati
affrontare lo scenario di distruzione provocato dall’au-
della Grande Guerra. Nella seconda guerra mondia-
mentare della potenza delle armi, scenari che si presen-
le furono molte le case d’emergenza progettate per
tavano sotto forma di città rase al suolo, edifici sventra-
gli sfollati. Lo straordinario architetto finlandese
ti, bruciati, resi completamente inutilizzabili dall’uomo
Alvar Aalto progettò un rifugio di emergenza tem-
che si ritrova in ambienti poco sicuri, inospitali e deci-
poraneo in grado di essere trasportato e utilizzato
samente malsani. Nonostante la situazione catastrofica
da quattro famiglie con un sistema di riscaldamento
creatasi questa tipologia di emergenza poteva essere
centralizzato e nel 1945 la US Federal Public Hou-
considerata temporanea e risolvibile con la riedificazio-
sing Autority degli Stati Uniti preparò circa 30.000
ne e il riassestamento del territorio urbano, ricreando
nuclei prefabbricati temporanei di prima emergen-
dalla base quella che è la città, ma ripetendo un processo
za da spedire in Gran Bretagna. Mentre nella pri-
edilizio costruttivo basato quindi sulle stesse caratteri-
ma parte del secolo scorso il design d’emergenza
stiche precedenti e rimarcando quindi quelle che pote-
ha avuto come luogo privilegiato l’Europa, a causa
vano essere le lacune progettuali già evidenziate.
dei danni dei due conflitti mondiali, oggi sperimen-
I primi esempi di risposta architettonica sono quindi
ta le sue potenzialità in paesi più disagiati come
riconducibili ai conflitti bellici mondiali, il primo ad
l’Africa. Nel 1936 Wally Byam costruì la prima
occuparsi di queste tipologie abitative fu Jean Prouvé,
roulotte aerodinamica, la Durham Portable House,
fabbro francese (architetto mancato, non riuscì a stu-
che costava tra i 1˙500 e i 3˙000 dollari, che non
diare per problemi economici) che nel 1939 propose al
solo imitava la casa convenzionale, ma fu anche
Ministere de l’Armée la costruzione di 300 baracche in
precursore del “double-wide”, cioè poteva essere
due moduli, quadrati 4x4m e rettangolari 4x6m, entram-
trasportata in due parti e assemblata in loco come
bi smontabili con la struttura portante a vista rivestita in
singola abitazione (in genere hanno dimensioni che
pannelli di legno; questi moduli rappresentano le pri-
possono raggiungere i 9 metri di larghezza e i 27 di
me produzioni in serie di case realizzate con l’obiettivo
lunghezza). La casa mobile non fu il solo successo
60
Liu Jaikum Rebirth Brick 2003
Architettura d’emergenza non significa solo pensare a creare un ripare a situazioni di precarietà abitativa ma significa riconsiderare per intero anche i materiali non convenzionali edili. Questo mattone nasce dai detriti formatisi dopo il terremoto di Sichuan in Cina
Studio Orta Tenda Rifugio
Quest’architettura tremporanea in movimento è una vera e propria opera d’arte realizzata però per avere una funzione reale: può fungere da primo ripare per situazioni emergenziali, diventare in caso di necessità diversi capi d’abbigliamento o sacco a pelo.
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delle abitazioni prodotte per la grande massa in Ameri-
dere a fornire un riparo alle persone, possono essere
ca prima della Seconda Guerra Mondiale. Tra il 1908 e
abitazioni, luoghi di lavoro, spazi per la collettività,
il 1940 il venditore americano Sears, Roebuck and Co.
comunque tutti temporanei. L’utilizzo degli shelter
Vendette più di 100˙000 case dal proprio catalogo. Le
diventa comune dopo la Seconda Guerra Mondiale:
case venivano vendute in più di 30˙000 parti, complete
per la prima volta nella storia il numero dei civili
di istruzioni di assemblaggio e due alberi per il giardino
morti superò quello dei soldati, la distruzione delle
e per un breve periodo queste case offrirono una valida
città e dei paesi non aveva precedenti e praticamen-
alternativa alle costruzioni tradizionali. Le case poteva-
te tutta l’Europa doveva essere ricostruita. Da que-
no essere acquistate a un prezzo che andava da 650 $
sto momento in poi l’attenzione dei progettisti si
per le più piccole, da fino a 1˙000 $ per le medie; in più
spostò sui rifugi di emergenza, i quali divennero la
la società garantiva che “un uomo di medie capacità”
priorità per dare un tetto ai milioni di sfollati.Ven-
poteva costruire con il kit a disposizione, la casa in soli
nero sviluppate numerose strutture modulari e indu-
90 giorni
strailmente producibili con risultati sicuramente in-
L’architettura dell’emergenza contemporanea è preva-
teressanti dal punto di vista archietttonico ma poco
lentemente legata agli shelter (solitamente hanno un
funzionali per quanto riguarda i trasporti , merita
aspetto simile ad un container per il trasporto ma sono
attenzione il Pavillon 6x6. quest’ultima unità abita-
costituiti da profili metallici saldati, e sul soffitto in
tiva fu concepita per rispondere alle richieste di 450
grado di fornire protezione dagli sbalzi di temperatu-
abitazioni provvisorie avanzata dal Ministero della
ra esterne ed una o più porte per l’accesso). Il termine
Ricostruzione francese. La possibilità dell’assem-
inglese, tradotto “rifugio”, che viene definito in Tents:
blaggio da parte di pochi uomini e a secco permet-
A Giude to the use of the family tents in humanitarian
teva che questi rifugi fossero disponibili in breve
relief (2002) edito dall’Office for the Coordination of
tempo e senza aggiunta di altri materiali oltre quelli
Humanitarian Affair dell’ONU come “an habitable, co-
che uscivano dalla fabbrica produttrice. La copertu-
vered living space”, inteso non solo come un tetto, un
ra si poggiava su puntoni in lamiera che costituiva-
riparo, ma come spazio in grado di contenere comfort,
no la struttura principale e veniva successivamente
accessori e possibilità di accedere facilmente ai servizi
controsoffittata. Il pavimento era in legno, sollevato
essenziali per la sopravvivenza. Gli shelter in genere
da terra e sostenuto da una intelaiatura metallica.
sono dei sistemi assemblati a secco che devono provve-
Gli elementi di chiusura verticale erano pannelli di
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Studio Graft Pink Tend
Quello che lo studio cerca di sottolineare con ques’opera architettonica, oltre a dare ripare agli sfollati di New Orleans vittime dell’uragano Katrina, è catturare l’attenzione dei media mondiali sull’importanza della precarietà edilizia americana totalmente impreparata ad affrontare situazioni emergenziali
Tradizione Iraqena Casa Khalili
Facili da realizzare in qualsiasi parte della terra, la casa Kahlili sfrutta le risorse naturali presenti in loco e permette tramite una semplicissima tecnica di posa di costruire case di primo soccorso utilizzando camere d’aria piene di terra.
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legno con anima di alluminio. Interessante, anche sotto
nessione di parti a loro volta assemblate in fabbrica.
l’ottica della diversità culturale tra Europa ed America,
La ricerca volgeva verso il superamento delle rigide
è notare come nel continente americano tra il 1940 e
schematizzazioni determinate dalla produzione in-
il 1945 circa otto milioni di persone hanno trovato un
dustriale con la volontà di giungere a combinazioni
nuovo alloggio con il programma edilizio nazionale
flessibili dei vari elementi costituenti l’alloggio ga-
della National Housing Agency che comprendeva va-
rantendo flessibilità e modificabilità. Scriveva Wa-
rie tipologie quali: trailers, mobile houses, demounta-
chsmann: “Lo sviluppo del modulo degli elementi
bles, dormitories, temporary houses, ecc. Gli Stati Uniti
delle superfici universali viene determinato in so-
sono i pionieri nella progettazione e creaziod’America
stanza da due condizioni opposte. Mentre un ele-
ni di case o semplici “shelter” montabili in poco tempo
mento di costruzione dovrebbe venire dimensionato
e trasportabili. Le linee di ricerca principali erano due:
il più grande possibile, per avere un minor numero
quella di Richard Buckminster Fuller che utilizzava le
di giunzioni, che sono pur sempre i punti più deboli,
industrie che si stavano via via convertendo dalla pro-
è necessario nello stesso tempo che esso sia il più
duzione bellica e quella dalle varie agenzie per la casa
piccolo possibile, perché la sua maggiore o minore
che proponevano delle case facilmente trasportabili
utilità dipende dalla sua capacità di adattamento in
generalmente di legno. Nel secondo caso, identificato
relazione ad infinite combinazioni, sia al momento
dall’alloggio unifamiliare in legno come la portable
della progettazione che dell’applicazione”.
unit cottage della TVA, (Tennessee Valley Authority),
Nel 1945 negli Stati Uniti la US Federal Public
la sperimentazione avveniva tutta in fabbrica e le fasi di
Housing Autority preparò circa 30˙000 abitazio-
montaggio che potevano essere più complicate per l’ac-
ni temporanee prefabbricate di prima emergenza
quirente venivano eseguite già in fase di produzione.
da spedire in Gran Bretagna. Le piombature e i
Walter Gropius, durante la sua esperienza ad Harvard
fissaggi venivano spediti assieme alla struttura, ma
intraprese una prestigiosa collaborazione con la General
non venivano forniti gli arredi interni.
Panel Corporation; insieme a Wachsmann condussero
Proprio perché le situazioni di crisi non sono stret-
una formulazione più matura ed esaustiva del sistema
tamente prevedibili e gli scenari possono essere
strutturale prefabbricato. La loro interpretazione delle
innumerevoli, gli shelter che possono essere ideali
strategie connesse con la prefabbricazione intendeva ri-
per le situazioni emergenziali devono rispondere
spondere all’assemblaggio della struttura tramite la con-
alle seguenti caratteristiche: devono essere facil-
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I-beam New York Pallet House
Il modulo abitativo utilizza come struttura e modulo costruttivo dei comuni bancali di legno, molto facilmente reperibili nelle zone ove arrrivano dei cargo con aiuti umanitari. Soluzione alternativa alle tendopoli, la struttura abitativa d’emergenza può anche evolvere in una struttura residenziale temporanea per più lunghi periodi se combinata con l’utilizzo di altri materiali reperibili sul posto: teli catramati, calcinacci, fango, terra, legno, cemento, lamiere, schiume espanse, gommapiuma, materiali utili per migliorare l’isolamento e prevenire la penetrazione dell’acqua. Un esempio concreto di riutilizzo dei bancali, molto efficace in termini di comunicazione per quanto riguarda la sensibilizzazione al riciclo e al riuso dei materiali
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mente trasportabili, trasformabili, flessibili ed adattabili. Trasportabilità, come possibilità di insediamento in luoghi di volta in volta differenti; trasformabilità, come attitudine a cambiare configurazione rispetto alle diverse condizioni ambientali; trasportabilità e trasformabilità insieme, come risposta a modalità d’uso in continua evoluzione, flessibili nella possibilità che ci sia un cambio di destinaizone d’uso e adattabili alle varie situa zioni ambientali che si possono generare in un contesto emergenziale. In generale si può dire che l’architettura trasportabile, ha come oggetto l’architettura progettata per essere spostata; l’architettura trasformabile, riguarda l’architettura in grado di modificare il proprio assetto.
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Hoenes Can House
Ciò che per l’occidente è immondezza per un paese del terzo mondo si trasforma risorsa, questo progetto, denuncia dell’emergenza ambientale, mette in risalto l’idea di fondo secondo la quale qualsiasi materiale di scarto può avere una seconda vita e diventare architettura.
Alfred Heineken WoBo (World Bottle) 1960! Perché buttar via un oggetto che potrebbe avere una seconda vita ed essere impiegato come materiale da costruzione? Un’intuizione geniale abbandonata per mancanza di mercato: creare bottigliedi birra dalla sezione quadrata che dopo l’utilizzo tradizionale acquistano una nuova vita diventando mattoni. Un intuizione prematura che rende perfettemante l’diea del concetto di materiale non convenzionale per l’edilizia.
67
intro
Perché il container?
In relazione a quanto scritto fin’ora sui problemi abitativi
L’architettura dei container e l’I.S.O. container
legati alla crisi globale e allo sviluppo di nuovi modi di
condividono le stesse caratteristiche : sono prefab-
relazionarsi con il territorio esiste un tipo di architettura
bricati, compatti, robusti, resistenti alle intemperie,
che riesce nella sua semplicità concettuale ad assumere
possono essere stabili o temporanei. La produzio-
soluzioni formali e funzionali per le questioni sull’abita-
ne di massa di questi container rende questo tipo
re elencate fino a questo punto. Si tratta dell’architettura
di architettura affidabile, ed è anche provato che è
dei container, branchia dell’architettura giovanissima e
enviromental-friendly: ricicla e riusa la sovrappro-
sempre più di moda tra i soggetti di ricerca degli studiosi.
duzione industriale risultato dello sbilanciamento del commercio con l’oriente. Il comune denominatore dei container è sempre lo stesso (il container standard ISO), ma i risultati del processo progettuale sono estremamente vari e di alta qualità.
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Robert Humble and Joel Egan C320 STUDIO 2006
Situato su un lotto a fianco all’Enumclaw, Washington, C320, un efficiente casa trasportabile, fu costruita inizialmente come bungalow estemporaneo. L’unità composta da due container può ospitare due persone ed è stata progettata per rimanere scollegata da tutti i tipi di impianti. I due container sono affiancati e traslati longitudinalmente di 1,8 m, creando uno spazio centrale che diventa soggiorno e zona pasti sparando i due container che diventano rispettivamente bagno e camera da letto. L’interno è decisamente luminoso, l’ambiente è illuminato dai lati corti che diventano finestre a tutt’altezza e da un portellone scorrevole composto da vetrate su una parte longitudinale che dà sulla living room.
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Un modulo, infinte soluzioni
Caratteristiche
Prima o poi gli architetti avrebbero avuto avviso di un
I C. hanno diverse caratteristiche che ne rendono
perfetto sistema di lego giganti che, dopo aver viaggia-
conveniente il suo uso in architettura: è prefabbri-
to attorno al mondo, approdassero nei porti formando
cato, economico, prodotto in massa, facilmente tra-
dei veri e propri quartieri. Il collegamento associativo
sportabile tramite tutti i mezzi disponibili (aria, gom-
con l’archiettura è ovvio. Gli architetti hanno aspettato
ma, ferro, acqua), è duraturo, riciclabile e riusabile.
a lungo una soluzione architetturale low cost , special-
piuttosto comuni ed economici, solitamente un C.
mente nell’ambito dell’housing che fosse modulare,
da 20 piedi usato costa intorno ai 1000 € mentre
di facile trasporto, prefabbricato e prodotto in massa.
uno nuovo costa sui 3000€. Usare i C. da traspor-
Questo potenziale sistema costruttivo, che ebbe i suoi
to come componente edilizio risulta nella maggior
primi prototipi nella seconda metà del secolo scorso,
parte dei casi meno costoso e più conveniente ri-
faticò ad affermarsi in quanto nel periodo in cui venne
spetto all’architettura tradizionale per la soluzione
proposta l’idea era troppo rivoluzionaria e limitata ad
di problemi edilizi. Il basso costo di questo tipo di
un numero ristretto di persone, il mercato in quel pe-
costruzioni è anche dovuto al suo sistema di natu-
riodo proponeva infatti modelli prefabbricati dai costi
ra modulare, che permette alla struttura di essere
inferiori e caratterizzati da una maggiore qualità dei
deassemblata, spostata e riassemblata velocemente
comfort impedendone quindi una produzione di massa
e con facilità. Questa caratteristica permette alla
e diventando oggetto di studio da parte di ricercatori.
casa di essere costruita gradualmente, assecondan-
Ma l’ISO container, compagno e figlio della globaliz-
do le necessità abitative di chi le abita ed evolven-
zazione, sta diventando a tutti gli effetti un potenziale
dosi insieme al corso di vita di chi la occupa. La
componente edilizio cosmopolitano che riesce grazie
robustezza del guscio esterno si presta alle modi-
alla sua natura modulare e alle sue caratteristiche intrin-
fiche fatte in opera e sfida le peggiori condizioni
seche a diventare tutto quello che un progettista vuole.
ambientali, caldo, freddo, acquazzoni e grandina-
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L’interno è rivestito in legno compensato, contrastando con l’esterno, il quale è stato lasciato nelle sue fattezze originali – la lamiera non è stata toccata minimamente, presenta la sua vernice industriale originale e numero di serie del container per sottolinearne la sua provenienza – Questa architettura mira infatti a non stupire esteticamente quanto progettualmente : utilizza pannelli solari, fotovoltaici ed è ottimizzata per utilizzare l’acqua piovana, è stata realizzata con materiali atossici e ha un’interessante caratteristica che ne annulla in totale l’impatto ambientale : può essere montata e smontata in un’ora senza lasciare la minima traccia della sua presenza.
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te, venti forti e altre intemperie. Queste caratteristiche
in c.a, un esempio di tale rapidità di edificazione è
sono pienamente assorbite dall’architettura dei C..
il London Riversite Building (16,145 sq ft) è stato
Nel momento in cui ci si è resi conto di dover smuo-
tirato su in meno di una settimana. Diversi progetti,
vere la nostra coscienza ed avere maggior rispetto nei
principalmente i più piccoli e concettuali, tendono
confronti dell’ambiente, un ulteriore vantaggio è stato
ad essere energeticamente autosufficienti e privi di
il fatto che il C. è largamente riciclabile e riutilizzabile,
allaccio alle reti grazie all’utilizzo di pannelli solari
questo infatti essendo composto per il 90% di acciaio
e l’utilizzo di acque di raccolta. Attenzione speciale
rientra perfettamente nei cicli di riciclaggio del metal-
è anche posta sull’arredamento spesso utilizzato in
lo e nel caso non dovesse venire riciclato, le sue parti
coerenza con questo tipo di architettura: vengono
risultano perfettamente riadattabili per altri utilizzi nel
sovente utilizzati materiali eco friendly.
campo architettonico. Inoltre, se gli edifici vengono
L’architettura dei C. tuttavia ha anche dei lati
costruiti con i C., l’utilizzo degli altri materiali edilizi
meno accattivanti con i quali gli architetti e gli in-
viene drasticamente ridotto. Tutte queste caratteristiche
gegneri si sono dovuti confrontare: questi hanno
si conformano perfettamente con quelle che sono le 3
bisogno infatti di essere isolati termicamente ed
R del concept design: REUSE, RECYCLE, REDUCE.
acusticamente, la tecnologia edilizia odierna per-
Le costruzioni composte da C. generalmente non han-
mette però di affrontare queste difficoltà con meno
no bisogno di scavi di fondazione, il ché riduce l’im-
difficoltà rispetto ai decenni passati, vengono ad
patto ambientale sul sito in quanto non viene alterata
esempio utilizzati manti di isolamento a base ce-
la natura dell’ambiente, non vengono utilizzati mezzi
ramica utilizzati prima nell’ambito aerospaziale
che produrrebbero inquinamento acustico e ambienta-
che permette di ottenere le condizioni di isolamen-
le, vengono ridotti i costi d’impresa in quanto non si
to necessarie con il minimo utilizzo di materiale.
dovrebbero affittare né i mezzi di scavo né pagare gli
I carichi termici possono essere ridotti anche at-
operai specializzati in questo tipo di lavoro. Questo ge-
traverso l’aggiunta di gusci protettivi che spesso
nere di architetture sono veloci da montare: edifici di
svolgono anche la funzione di protezione contro
modeste dimensioni possono essere assemblate nell’ar-
le forze fisiche esterne. Questi gusci sono ovvia-
co di una sola giornata mentre edifici di scala maggio-
mente resi impermeabili e permettono un’aerazio-
re hanno tempi di costruzione in ogni caso ridottissimi
ne della costruzione tramite appropriati sistema di
rispetto a quelli che può avere una struttura composta
ventilazione. Per quanto riguarda l’illuminazione,
72
P. Stankey, S. Stankey Stankey Cabin 2007
Stankey cabin : Situata in una prateria a circa due ore da Twin Cities, Minnesota, in una piccola comunità chiamata Holyoke, lo Stankey Cabin è un perfetto esempio di casa auto costruita con l’utilizzo dei conteriner da trasporto. l’architettura consiste in 2 container da 20 piedi affiancati sul lato lungo e distanziati della misura di un ulteriore container, creando uno spazio centrale che si sopraeleva di un piano.Il tutto è sopraelevato e appoggiato su dei piccoli moli, l’accesso è consentito da una scalinata che porta all’atrio centrale. Gli ambienti si dividono in cucina, zona pranzo, soggiorno, lavanderia e doppia camera da letto.
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vengono applicati dei tagli alla lamiera sui quali ven-
che ad un’architettura in sé, celavano un potente
gono sistemati senza difficoltà tecniche finestre e porte.
concept e mettevano in risalto le caratteristiche tipiche dei C., come mobilità e natura cosmopolita, così come il suo spaziale ascetismo e l’arredamento interno quasi sempre minimalista ( Future Shack, S.Godsell) i cui proto-utenti erano quelli così chiamati “nomadi urbani”. Ma dopo l’architettura dei C. proseguì oltre e quan-
do i tradizionali materiali da costruzione entrarono
Il container come soluzione ai problemi moderni dell’abitare
a far parte del processo di costruzione e ne resero il disegno più vicino a quello che era il classico approccio architettonico, la cerchia dei potenziali utenti si allargò. Nel futuro le case C. ci si aspetta diventino sempre meno sperimentali e più simili a quelle che sono le odierne case prefabbricate
L’architettura dei C. testimonia uno sviluppo di proces-
disponibili nel mercato. Ciò che sembra spingere
so edilizio e analisi dei problemi con il metodo del tipo
l’architettura dei C. a crescere è la sovrapproduzio-
Bottom-up, che gli architetti riuscirono a intraprende-
ne, ci sono C. inutilizzati in ogni parte del pianeta,
re solo in una successiva fase dello sviluppo di questo
ciò grazie allo sbilanciamento del commercio tra
settore. Questa compatta e resistente scatola di metallo,
occidente ed oriente, posto in cui vengono prodotti
che resiste a intemperie, incendi, terremoti e altri tipi
la maggior parte di questi. L’occidente importa più
di inconvenienze, venne inizialmente utilizzata per far
C. di quanti ne esporti, rispedirne uno vuoto costa
fronte ad emergenze abitative primarie, come catastrofi
$900 ed è spesso più economico comprare un nuo-
ambientali, specialmente nei paesi del terzo mondo que-
vo C. in oriente (principale fonte di produzione )
sto diviene quasi spontaneamente riparo, magazzino e
piuttosto che rispedire il proprio C. da riempire. Il
scudo per popolazioni disagiate.
risultato è che nei porti occidentali si viene a forma-
A primo impatto, i primi progetti che utilizzavano i C.
re un’accatastamento di C. vuoti. Nella sua ricerca
erano più vicini ad un manifesto architetturale piuttosto
“Shipping C.s as buildings elements” J.D. Smith
74
Keith Dewey Zigloo 2005
In un piccolo lotto di Fernwood Village, Victoria BC , è situato lo Zigloo Domestique. Questa costruzione unifamiliare dà spunto a tutti i fan dell’autocostruzione che vorrebbero utilizzare containers per creare la propria abitazione. L’ architetto Keith Dewey ha basato il suo Zigloo sul concept design delle 3 R: l’uso di container da trasporto ( Riciclo, riuso) e l’utilizzo moderato di materiali (riduzione), costruendo lo Zigloo con solo un terzo del legno necessario per costruire una tipica casa canadese (canadian wooden frame house ). Utilizza otto container, disposti su tre livelli , che poggiano su una base di cemento priva di solaio che da vita alla lavanderia, al bagno e alla zona relax. Il piano sopraelevato ospita il soggiorno, la cucina e la zona pranzo, mentre un ulteriore bagno e le camere da notte si trovano nel piano superiore.
suppone ci siano circa 125000 C. abbandonati solo in Gran Bretagna e circa 700.000 in USA. Questi occupa-
Sviluppo
no spazio e sono un potenziale danno ambientale e gli operatori portuali cercano di sbarazzarsene rivendendoli a bassi costi. Partendo da uno dei punti fermi dell’etica architettonica, è giusto che un architetto non crei il problema, ma si preoccupi di trovare una soluzione. In parallelo all’evoluzione del C., gli studi progettistici si di dare a questo nuovo blocco edilizio tutte occuparono
L’architettura dei C. spazia su diversi campi e con-
le possibili sfaccettature, partendo dall’housing, fino al
tinua ad evolversi in direzioni diverse. L’attuale
dare riparo all’esercito o a sistemare per periodi brevi o
interesse popolare per la prefabbricazione edilizia
meno brevi persone vittime di disagi ambientali, sociali
e le sempre più numerose aziende di conversione
ed economici. Queste architetture vennero inizialmente
di C. in sistemi edilizi testimonia il fatto che l’ar-
disegnate per un mercato che ha bassi standard esteti-
chitettura dei C. è una realtà attuale che sta con-
ci, mettendo come primo obiettivo quello di ottenere
quistando una fetta sempre maggiore di mercato,
una struttura efficiente e dai costi ridotti. Oggigiorno
le motivazioni di questa continua crescita è dovuta
l’architettura dei C., sia quella autoprodotta che quella
alla grossa disponibilità di materia prima (C.) che
prodotta industrialmente, include: moduli d’emergenza,
risiede inutilizzata nei vari porti e alla continua
scuole, case urbane e rurali, uffici e studi professionali,
ricerca da parte dei progettisti sul miglioramento
negozi, cliniche mediche, stazioni radar, atelier, merca-
dei comfort abitativi di questo tipo di costruzioni.
ti, spazi espositivi, saloni, arte astratta, ponti, bars, risto-
Il commercio globale continuerà infatti a produrre
ranti, garages, hotels, campus, asili nido, gallerie, musei.
C. monouso creando una continua e crescente richiesta di questi prodotti, ma questo crescere numero non è ovviamente la garanzia di un cambio radicale di progettazione su scala globale a favore dei C.. L’architettura dei C. continuerà comunque a migliorare e ad evolversi, portando in ogni caso significativi cambiamenti nella qualità costruttiva di questa branchia del costruire. Si ritiene comunque
76
Atelier Workshop Port a Bach 2007
L’episodio racchiude tutte le caratteristiche che contraddistinguono i vantaggi di questa nuova architettura: è mobile, prefabbricata, pronta all’uso, mobile, autosufficiente. Quando è disabitato il Port-a-bach appare come un normalissimo container, mentre quando è abitato uno dei suoi lati lunghi ruota su una cerniera bassa creando un piccolo terrazzino e mostrando una facciata interamente vetrata, gli interni sono rifiniti in legno creando una piacevole ambiente confortevole, è provvisto inoltre di un guscio di tela che oltre a proteggere la privacy degli occupanti crea anche uno scudo termico. Ospita fino a quattro persone e risulta un perfetto prototipo accolto dalla comunità neozelandese in sostituzione all’archietipo di bach tradizionale.
77
che i vantaggi che riguardano questo modo di costruire
globale, il sostantivo C. deriva dal verbo inglese “to
rimangano temporaneamente la prefabbricazione e la
contain” (contenere) denotando quindi la sua fun-
velocità di posa in opera, così come la produzione di
zione primaria (contenere oggetti di viaria natura)
massa e in parte anche l’aspetto economico. Ma è anche
. Solo una piccola parte dei C. viene utilizzata per
possibile che possano cambiare anche i materiali che
creare ambienti vivibili.In generale, l’ISO C. consi-
compongono i C.. Così come mostra il trend odierno,
ste in una struttura d’acciaio con pareti e copertu-
un altro elemento cruciale nel business edilizio a parte
ra superiore in lamiera, e una chiusura orzziontale
i costi, sia il consumo energetico e la coscienza eco-
di base costituita da acciaio e assi di legno. Con il
logica. E’ possibile che l’acciaio venga sostituito con
passare degli anni i C. sono andati sempre più sem-
un altro materiale che possa consumare meno energia
plificandosi eliminando ogni possibile ridondanza
e dispendio di lavoro, che sia riciclabile e riutilizzabi-
strutturale. Il risultato è uno spazio pronto all’uso
le come e più dell’acciaio. Ci sono diversi scenari che
pronto per essere architettonicamente modificato.
si prospettano per quest’architettura, tutti coerenti con il trend della società attuale. In parallelo con gli ultimi vantaggi dell’industria automobilistica poter comperare case via Internet potrebbe diventare semplice così come lo è comperare un’auto. I clienti tramite i comuni browser troverebbero le camere di cui avrebbero bisogno e tramite i consigli di un architetto in linea riceverebbero i consigli necessari per migliorare le proprie abitazioni. Saranno disponibili modelli di case C. già pronte e i clienti potranno comperare indipendentemente moduli singoli da integrare con il tempo ad altri moduli in linea con quella che è la necessità dell’utente. A discapito dei numerosi vantaggi, l’architettura dei C. deve affrontare però quello che è forse il problema più grande e difficoltoso: il pregiudizio. L’ISO C. è una scatola d’acciaio figlia del commercio
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Bark Studio All terrain Cabin 2008
E’ un’architettura studiata per poter essere situata in qualsiasi parte del globo, con o senza allacci alle reti di servizio, studiata per avere il minimo impatto ambientale e per sfruttare tutte le risorse naturali disponibili.
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Conclusioni:
di case dello studente (temphousing/keetwonen),
Soluzione universale
che scelgono quest’elemento per rappresentare al
studi professionali e uffici (Freitag office tower) meglio la loro volontà di abbandonare la tradizione edilizia nella piena consapevolezza della propria responsabilità sociale a favore di un minore impatto ambientale e di un utilizzo intelligente delle risorse nascoste che la società e l’industria ci offrono.
Il container risulta oggi forse una di quelle soluzioni
Scegliere il container oggi significa quindi af-
prima viste come utopiche e concettuali poi concreta-
fermarsi cittadini del mondo, liberi di scegliere
mente realizzate che si proponevano per dare risposta a
la propria natura abitativa in base al proprio stile
quelle che sono oggi le problematiche discusse sull’abi-
di vita, senza l’obbligo di standardizzarsi a scelte
tare contemporaneo. Il fatto che questo modulo sia fi-
pre-impostate e dando sfogo all’immaginazione,
glio della società globale in cui viviamo non è un caso,
estendendo quello che è il proprio modo di pensare,
questo infatti non è nient’altro che l’alter ego di quello
un prolungamento fisico del proprio Se che non ha
che è l’uomo nella società : un elemento contenitore che
niente da invidiare alle proposte edilizie di stampo
viaggia per il mondo diventando vettore e contenuto di
tradizionale. Il Container diventa quindi solamente
culture differenti che si scambiano oggetti, informazio-
un Macro LEGO che ognuno di noi decide di mon-
ni, musica, arte, che si danno supporto emergenziale,
tare assecondando le proprie esigenze, trasforman-
che condividono tutto ciò che si può condividere. La sua
do ciò che è sempre stato simbolo di globalizzazio-
natura metallica, modulare, veloce e facile da trasporta-
ne in un mezzo standard che grazie alle personalità
re, si plasma perfettamente con le necessità moderne,
diverse e differenti dei progettisti assume forme
variando da elemento singolo, mobile e senza luogo
sempre più differenti ed evolute, trasformandosi
(Future Shack) a blocco complesso e stabile che affer-
quindi grazie ad una nuova visione astuta ed intu-
ma il suo essere solo affiancato ad altri suoi simili, dan-
itiva dell’uomo postmoderno in un nuovo mezzo
do la possibilità di identificarsi con lo spazio circostan-
di espressione della cultura dell’abitare, dimenti-
te, affermando un attaccamento al luogo che nel quale
candosi della sua natura che lo stava portando ad
si identifica e si riconosce abbandonando la sua origine
essere potenziale immondizia, scarto di una società
nomade priva di origine e destinazione; si formano quin-
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Bark Studio Ecopod 2009
Come tutte le architetture dei container mira ad ottenere un impatto ambientale bassissimo ed un notevole rispetto per l’ambiente, è formato da quattro moduli da 20’ che formano un’unità abitativa ideale per una famiglia di quattro persone. Interamente realizzato con materiali eco friendly ed è dotato delle migliori tecnologie sostenibili per riuscire a sistemarlo in qualsiasi lotto e rimanere indipendente sia dal punto di vista energetico che idrico.
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consumistica che ritrova in esso una nuova fonte d’ispi-
ne, la terza epoca vede un minimo abbattimento dei
razione, non più oggetto da scartare, si abbandonano
pregiudizi popolari nei confronti di questo nuovo
tutti i pregiudizi, si rivaluta l’oggetto in se, si analizza
protagonista architettonico, si creano strutture mi-
nella sua forma e se ne rivalutano i contenuti. L’oggetto
ste, aumenta la scala di progetto e il numero di
diventa soggetto del problema abitare contemporaneo e
utenti coinvolti e le sperimentazioni riguardanti
subisce la metamorfosi evolutiva risultante dal prodot-
sia le destinazioni d’uso che la composizione in sé.
to di diverse metafasi progettuali: rivalutare, ripensare, modulare, personalizzare e infine finalmente abitare. La versatilità architettonica dei container risulta limitata solo in proporzione alla fantasia del progettista individuando un problema architettonico che sia di tipo sociale o tecnico, esistono tantissimi tipi di progetti che utilizzano questo modulo come soluzione progettuale, sono infatti numerosi quelli che si occupano di emergenza architettonica, che sia essa di primo aiuto alle popolazioni vittime di disagi ambientali come uragani e terremoti o di quelli sociali come la storia evolutiva dell’architettura dei container nell’ambito dell’housing vedere tre principali periodi di evoluzione: un primo periodo in cui si cercava di concentrare un’unica abitazione in un singolo modulo, generalmente destinato a quella fetta di popolazione che rientrava nei canoni dei neo nomadi urbani, dopo di chè il container venne adocchiato da architetti e designer, i quali sedotti dalle capacità già abbondantemente citate cominciarono a creare piccole residenze composte da più moduli aumentando la qualità del progetto e superando e sperimentando nuovi limiti dell’autocostruzio-
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Upcycle living Container House 2009
Per meno di 100000$ quest’abitazione di 120mq rappresenta una possibilità di casa per molte famiglie che hanno problemi di budget.
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RINGRAZIAMENTI: tutti quelli che mi hanno aiutato dandomi informazioni su articoli, libri, mostre, serate, after, saggi brevi e lunghi, workshop. In particolare ringrazio la mia famiglia per il supporto e per la pazienza che ha avuto, e un grandissimo ringraziamento all’altra mia famiglia, ossia tutte quelle persone che mi hanno tirato su il morale e dato grinta nell’affrontare questa via Crucis che sembrava non dover finire: Il gruppo Terapia : I coniugi Terapia Sara &Marco, Deborina, Leo, Alessia,Enrica, I coniugi Pisano&Franca, Teo&Fabia, Francesca, Sara, Pier, Mitcholotto, Luca Lilli; Silvia :), Simone “ArpXp” Deiana, le Music Is My Boyfriend Sara, Alberto e Marco Mei, Mauro Nonne, Daniele Deiana ed Edoardo Pisu, Fr3nk Benessere, Tunno Power, Dusty Kid, Claudio Ara (uoooo), Basstation&Il Micro, Ferlin, Spedi, L’aperipiso, Il Poetto, Il ritual, le feste coi baffi, Marcellino&Michele, e Mirbone.La redbull, l’Absolut e l’Acutil Fast Energy. e
lo studio GMC
Tutti i colleghi e amici del corso di studi: Elias (e suo padre per il vino), Kitt, Andrea Pia, Giomos, Christian, Cugino, Enrica, Deio, Spada, Cristina, Giuseppe e le sue Lucky Strike. Ringrazio poi la mia relatrice di tesi Cesarina Siddi per la fiducia che ha riposto nel mio lavoro e per la grinta e la passione che è riuscita a trasmettermi durante questo periodo. Un particolare ringraziamento va al team di Sustanible Happiness per il sopporto che mi hanno dato e per la possibilità di condividere il frutto del mio lavoro :)
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