Corriere del Salone 2010

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Anno II numero 2 - Firenze

Il Corriere del Salone Firenze, 11-12-13 Novembre 2010

Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze

11-12-13 Novembre, Stazione Leopolda. La seconda edizione. Intervista

Il Salone è stato realizzato con il Patrocinio di

Bruno Santi

IL SALONE MOTORE DELLE SINERGIE TRA ISTITUZIONI

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Ministero degli Esteri, Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, ICE - Istituto nazionale per il Commercio Estero, ICOMOS Comitato Nazionale Italiano, ENIT Agenzia Nazionale del Turismo, CNA Costruzioni, Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, Fondazione Romualdo del Bianco, Life Beyond Tourism

Quest’anno, in occasione della seconda edizione del Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, la redazione del Corriere ha voluto incontrare e discorrere con il Professor Bruno Santi, storico dell’arte di grande esperienza nel campo della tutela dei beni culturali in Italia, già soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, nonché figura di riferimento all’interno dell’organigramma del Salone, nell’ambito del quale è coordinatore del Comitato esecutivo. Nell’arricchente intervista si è conversato del Salone e degli aspetti cruciali legati al restauro e alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale italiano. CONTINUA A PAG. 8

Con il contributo e la collaborazione di: ATAF Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, Consiglio Regionale della Toscana, Eden Rock Resort, Edizioni Paideia Firenze, Federalberghi - Aia, Associazione di Imprese Alberghiere di Firenze e Provincia, Palazzo Spinelli per L’arte e il Restauro Associazione No Profit, Gruppo Miraglia - Servizio Catering, Hotel Tornabuoni Beacci, Hotel Loggiato dei Serviti, Istituti Paritari Cavour Pacinotti, La Bottega dei Fiori di Firenze - www.fiorit.it, Mirabili srl, Quid Communications

Con la partecipazione di: Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures, APT Agenzia per il Turismo di Firenze, Artedata srl, Associazione Prorestauro Italia per il Restauro e la Conservazione dei Beni Culturali, Centro per l’arte contemporanea - Luigi Pecci di Prato, Firenze Parcheggi, FIRPA. Feria Internacional de Conservación y Restauración del Patrimonio, Florens 2010 Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali di Firenze, Friends of Florence, Kermes La rivista del Restauro, Il Serchio Service Srl, Litografia IP, Museo H.P. Horne di Firenze, Nardini Editore - Nardini Press sr.l., OMA Osservatorio dei Mestieri d’Arte Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, Soprintendenza Archivistica per la Toscana, Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana, Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia, Prato, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Ufficio Stampa della Provincia di Firenze, Comando Provinciale VV.F. Firenze

Speciale

La figura del restauratore RIUSCIREMO A DARE UN PO’ DI RAZIONALITÀ AL CAOS? La questione che ormai da diversi mesi impegna in un modo o nell’altro coloro che in Italia vivono nel restauro, è quella dell’accreditamento dei restauratori al fine di poter affidare loro commesse pubbliche. Era facile prevedere, e in effetti molti lo avevano intuito da lungo tempo, che al momento di affrontare l’argomento si sarebbe scoperchiato un pentolone dal quale sarebbero usciti veleni di ogni sorta. Quando i problemi si lasciano incancrenire per decenni, e non si hanno le capacità tecniche, la volontà politica e l’intenzione specifica di risolverli, li vedremo ingigantire e divenire sempre più incontrollabili. Il Ministero per i Beni Culturali, fondato nel 1975 da Giovanni Spadolini con la promessa e l’impegno di assumere una qualificazione altamente tecnica, si è da subito caratterizzato invece per un accentuato burocratismo e per la mortificazione delle componenti tecnicoscientifiche; e chi ha memoria ricorda alcune persone di primo piano nell’Amministrazione che cedettero le armi e alzarono bandiera bianca andandosene anzi tempo, da Oreste Ferrari (dell’Istituto per il Catalogo) a Giovanni

Urbani (dell’Istituto Centrale del Restauro). Nel nostro settore specifico, una questione cruciale come l’insegnamento del restauro, con tutto ciò che comporta sulla qualità degli interventi compiuti sul nostro patrimonio artistico, rimaneva irrisolta e diventava preda di meccanismi impazziti, in cui scuole, insegnanti, formazione, allievi, rimanevano categorie al cui interno era possibile tutto e il suo contrario. Il meccanismo ragionevole degli accordi Vernola-Mayer del 1983, con Scuole regionali affidate al controllo e all’indirizzo degli Istituti a carattere nazionale, rimane anch’esso soltanto un ricordo per chi ha memoria. E in ogni caso, dal momento che in Italia l’insegnamento è libero, sarebbe stato necessario stabilire un meccanismo di accreditamento per le scuole private, secondo parametri facilmente individuabili (qualificazione degli insegnati, disponibilità logistiche, curriculum degli studi, ecc.). Ugualmente, andava risolta la questione del livello di studi corrispondente alla figura professionale del restauratore e delle professionalità intermedie. CONTINUA A PAG. 3


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Corriere del Salone 2010 by Francesco Luglio - Issuu