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DAKAR CLASSIC & DAKAR 2021 MISSIONE COMPIUTA!
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UN VERO URAGANO DI EMOZIONI DALLA PRIMA ALL’ULTIMA TAPPA. LA PRIMA EDIZIONE DELLA DAKAR CLASSIC (CORSA CON LA FORMULA DELLA REGOLARITÀ) CI HA REGALATO UN ECCELLENTE PIAZZAMENTO FINALE DEI PORTACOLORI FIF CARCHERI E MUSI, CHE HANNO PORTATO LA NISSAN PATROL DELLA SQUADRA CORSE ANGELO CAFFI AL 7° POSTO ASSOLUTO E QUARTO DI CLASSE. LA DAKAR CLASSIC SI È CORSA IN GRAN PARTE “AFFIANCATA” ALLA DAKAR VERA E PROPRIA, CHE HA VISTO UNA GRANDE BATTAGLIA NELLE PRIME POSIZIONI ED È STATA VINTA PER L’ENNESIMA VOLTA DAL FRANCESE PETERHANSEL, SULLA MINI JCW BUGGY
Missione compiuta! La prima partecipazione di Luciano Carcheri e Roberto Musi (Squadra Corse Angelo Caffi) al rallyraid più famoso del mondo si è conclusa il 15 gennaio sulla pedana di arrivo di Jeddah, dopo 11 durissime tappe (per oltre 3.000 chilometri cronometrati), paesaggi mozzafiato ed un turbine di emozioni senza fine. L’equipaggio è tornato alla Dakar dopo tanti anni di assenza nella categoria Classic, portando in gara la medesima Nissan Patrol con cui Carcheri gareggiò nel 1998. Ai due portacolori FIF è riuscita in un’impresa clamorosa, raggiungendo il settimo posto assoluto, il quarto in Gruppo H2, primo della Classe H2.8 nonché primi team italiano all’arrivo. Un risultato prestigioso, ad un soffio dal podio, giunto al termine di due settimane intense, dure e tecniche durante le quali Luciano e Roberto ha dovuto imparare l’arte della regolarità, destreggiandosi lungo le piste della penisola arabica tra navigazione, GPS, controlli di media e precisione al centesimo di secondo. Carcheri e Musi, che hanno corso senza l’ausilio di assistenza e provvedendo autonomamente ad ogni intervento meccanico sull’auto, hanno raggiunto la pedana di Jeddah senza nascondere la loro emozione. E, vale la pena sottolinearlo, si è trattato di un’avventura che ha avuto i contorni
DAKAR CLASSIC I primi otto all’arrivo
1. Douton-Etienne (FRA)
BuggySunhill
2. Donatiu-Puig (SPA)
Mitsubishi Montero V6
3. Harichoury-Fertin-Correia (FRA)
Renault 420DCI
4. Revuelta-Sanchez Hernandez (SPA)
Toyota Land Cruiser
5. Verdaguer-Verdaguer (FRA)
BuggySunhill
6. Lacarrau-Quemin (FRA)
Toyota Proto KDJ95 7. Carcheri-Musi (ITA)
Nissan Patrol 8. Boet-Rabell (SPA)
Mercedes Unimog
Un totale di 310 veicoli hanno preso il via alla Dakar 2021: 108 moto, 67 auto, 58 UTV, 42 camion, 26 classici e 21 quad. Sono stati invece 206 veicoli a completare l’intero rally di 7.646 km da Jeddah e ritorno (con 4.767 km di prove speciali cronometrate). Alla fine sono stati contati 104 abbandoni prima del traguardo, con 19 “rientri” nel rally secondo le regole della Dakar Experience. Il 2021 ha visto la seconda vittoria consecutiva alla Dakar per Mini e la sesta in assoluto dalla sua prima vittoria nel 2012
Con la 14a vittoria Stéphane Peterhansel ha stracciato ogni record. Il francese vanta ora otto successi al volante di
un’auto e sei in moto: “Sono al settimo cielo per la vittoria -
ha dichiarato Peterhansel dopo
l’arrivo - E ‘stata un’edizione davvero dura e c’è sempre tanta pressione quando sei il leader per così tanto tempo. Avevamo tutto da perdere ma abbiamo fatto una gara davvero precisa, quasi perfetta… è una bella sensazione avere Edouard Boulanger seduto accanto a me. Questa è stata la sua prima Dakar su una vettura top e ha fatto un ottimo lavoro“
delle Dakar di un’epoca passata, quando dopo le tappe erano le torce ad illuminare la notte, tra controlli di rito ed interventi disperati su auto e moto per cercare di non arrendersi.
Nel corso della prima settimana tutto è filato liscio fino alla comparsa (nell’ultima giornata prima del riposo) di un problema con il tubo che porta il fluido all’attuatore della frizione. L’esperta mano di Musi ha rimesso tutto in ordine e, da quel momento, la Patrol ha girato come un orologio svizzero. Nelle ultime due tappe un piccolo tubicino dei freni si è danneggiato rischiando di complicare la vita al duo italiano che però è intervenuto in tempo, mentre nella penultima tappa una leggera divagazione e un problema con il mozzo anteriore hanno privato la vettura della trazione anteriore. La pesante Patrol se l’è dovuta quindi cavare contando sulla sola trazione posteriore, non uno scherzo per l’equipaggio: “Il problema è probabilmente al mozzo anteriore - aveva commentato Carcheri a fine tappa - ma faremo un controllo rapido per capire se è riparabile. Arrivati a questo punto non importa se con quattro ruote motrici o solo una: l’obiettivo è il traguardo di Jeddah e la nostra determinazione resterà al 101% fino a quell preciso istante”… è il fascino della Dakar, non sai mai cosa potrà accadere nell’attimo successivo.
Ma a quel punto la linea d’arrivo era davvero dietro l’angolo e con una prestazione, attenta e di grande solidità Luciano e Roberto hanno trionfalmente tagliato il traguardo finale.
“Ce l’abbiamo fatta! - le parole di Carcheri all’arrivo - E’ stata un gara stupenda, non sapevo cosa aspettarmi da questa Dakar in Arabia Saudita, ma sono rimasto davvero colpito. Il territorio è molto vario, abbiamo incontrato ogni terreno, ogni condizione. Ci sono sicuramente tutte le situazioni per una gara degna del nome che porta… e non escludo che questa esperienza si possa ripetere”.
Da parte sua Musi non nasconde il suo entusiasmo: “Abbiamo raggiunto un risultato che prima di partire non era per nulla scontato. Era necessario imparare in fretta, per noi la formula della regolarità era completamente nuova, quindi abbiamo dovuto capire come funziona prima di applicarla. La formula a mio avviso è riuscitissima e credo che la Classic abbia l’opportunità di crescere molto nei prossimi anni. La voglia di riprovarci è fortissima”.
Un momento chiave per la gara di Carcheri e Musi è stata la tappa del 7 gennaio, che ha portato all’ingresso in “top ten”. Sulle veloci piste di quella tappa il duo italiano ha riscontrato non poche difficoltà, soprattutto perché le note del road-book cartaceo e quelle indicate dalla strumentazione digitale non coincidevano. Questo fatto ha rimescolato in maniera piuttosto importante la classifica, ma la determinazione e la freddezza con cui Carcheri e Musi hanno affrontato l’imprevisto ha consentito loro un importante balzo in avanti in classifica
Sebbene alla fine si sia dovuto accontentare del secondo posto, Nasser Al-Attiyah è ora l’unico pilota nella storia che sia riuscito a vincere almeno una tappa in 14 edizioni consecutive. Navigato da Mathieu Baumel, Nasser (su Toyota Hilux) ha finito a 13’51” da Peterhansel, dopo dodici tappe tiratissime. Nasser e Mathieu hanno registrato cinque vittorie di tappa e un’ulteriore vittoria di tappa per Toyota è stata conquistata
da Giniel de Villiers. “Questo è un risultato fantastico per noi - ha detto alla fine Al-Attiyah - con la Toyota Hilux che vince ancora una volta nella categoria delle quattro ruote motrici. Sono davvero orgoglioso del team e desidero ringraziare l’intera Toyota Gazoo Racing per il duro lavoro svolto”
DAKAR 2021 – IL PODIO AUTO
1. Stéphane Peterhansel / Edouard Boulanger (FRA)
X-Raid Mini, in 44h28m11s 2. Nasser Al-Attiyah / Matthieu Baumel (QAT/FRA)
Toyota Gazoo, +00h13m51s 3. Carlos Sainz / Lucas Cruz (SPA)
X-Raid Mini, +01h00m57s
CAMION
1. Dmitry Sotnikov / Ruslan Akhmadeev / Ilgiz Akhmetzianov (RUS)
Kamaz Master, in 48h23m21s 2. Anton Shibalov / Dmitrii Nikitin / Ivan Tatarinov (RUS)
Kamaz Master, +00h39m38s 3. Ayrat Mardeev / Dmitrii Svistunov / Akhmet Galiautdinov (RUS)
Kamaz Master, +01h14m35s
VEICOLI LEGGERI
1. Chaleco Lopez (CILE) Can-Am in 53h41m02s 2. Austin Jones (USA) Can-Am, +00h17m23s 3. Aron Domzala (POL) Can-Am, +00h51m53s