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TRA FANGO E NEVE

TRA FANGO E NEVE

Le lunghe piste polverose, la magia del deserto, i magnifici siti archeologici con incisioni e dipinti rupestri, l’impagabile sensazione di guidare su dune di sabbia spettacolari, senza rinunciare al buon mangiare (e al buon bere) anche nei bivacchi serali. Può un fuoristradista chiedere di più?

Ero lì, seduto sulla sabbia ad ammirare il sole che tramontava, allungando le ombre dei cespugli gialli e tingendo di rosa la sabbia dorata.

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Anche le rocce che sovrastavano il nostro campo avevano assunto un colorito rossastro. Intorno il silenzio del deserto, interrotto da deboli folate di vento. Che pace, che sensazione di libertà immerso in quella natura selvaggia e così affascinante.

Ero in quel posto meraviglioso perché qualche mese prima, in occasione della festa per i 25 anni del club Dimensione Fuoristrada di Roma, capitanato da Silvio Capparella, avevo visto lo stand di PK Off Road con i fratelli Pisanu. Avevano un Toyota LJ70 allestito per i lunghi viaggi e ne pubblicizzavano uno in Algeria. Dopo aver avuto delle bellissime esperienze in Tunisia e Marocco e dopo aver programmato un tour in Mauritania, stavo pensando che avrei visitato molto volentieri anche l’Algeria. Ed ora ero lì a godermi uno spettacolo meraviglioso ed inebriante.

Siamo partiti dal porto di Genova per motivi logistici e siamo sbarcati a Tunisi dopo poco più di 30 ore di un viaggio con un mare calmissimo. Durante la traversata abbiamo fatto amicizia con i nostri compagni di viaggio.

Oltre ai componenti dell’associazione organizzatrice, costituita da Giampaolo, Silvio e Claudio, rispettivamente alla guida di un Toyota LJ70, di un Iveco Daily 4x4 che trasportava cibo, attrezzatura meccanica e pezzi di ricambio, oltre a due passeggeri, Paolo e Donatella, e di un Nissan Patrol GR Y60, nel gruppo c’ero io alla guida della mia vecchia ranocchia, una Toyota KZJ90 GX, Agostino alla guida di un bellissimo Toyota LC100, Giancarlo e Riccardo alla guida di un Ford Ranger, il gigante Alessandro su una Land Rover Defender 110 pick up e, infine, il quasi naturalizzato algerino Fabio, anche lui su Toyota LJ70.

Dopo lo sbarco ed il disbrigo delle pratiche doganali, la prima tappa è stata Hammamet, dove abbiamo cenato benissimo nel ristorante di Nino, un palermitano trapiantato lì, che ci ha deliziato con piatti siciliani prelibati, dall’antipasto al dolce. La mattina seguente, fatto il pieno alle nostre 4x4, pagando un terzo rispetto al nostro amato Bel Paese, abbiamo iniziato l’attraversamento da nord-est ad ovest per raggiungere il posto di frontiera con l’Algeria.

Il viaggio è durato l’intera giornata, passando per Gafsa, Tozeur e Nefta, dove abbiamo trascorso una notte molto fredda in un campeggio, per poi attraversare la frontiera il mattino seguente. Le pratiche per entrare in Algeria, effettuate con l’aiuto delle nostre guide locali, hanno richiesto qualche ora, poi siamo passati per Taleb Larbi ed abbiamo proseguito per El Oued, dove abbiamo trascorso la fine dell’anno e pernottato.

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