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Speciale itinerari per viaggiatori
Alla scoperta dell’Oltrepò Testo di Martino Merlo Testo di Valeria Portinari
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on l’arrivo dei primi caldi e dell’afa la vita in città diventa sempre più impegnativa da affrontare. Per non parlare delle zanzare, della movida, della stanchezza di fine stagione. Allora ecco che noi di Mabedo abbiamo pensato a un breve itinerario rigenerante alla scoperta delle bellezze dell’Oltrepò Pavese. Si tratta, infatti, di una terra dal paesaggio incredibilmente vario e interessante: dai campi a perdita d’occhio che ricoprono la pianura a sud del Po alle dolci colline ricoperte di vigne, fino alle alture del sud, coronate da fitti boschi di querce e di acacie.
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VIsta su Godiasco Salice Terme - Foto Aerea di Flavio Chiesa
Una terra attraversata da sentieri cicloturistici ed escursionistici, da una Strada del Vino e dei Sapori e, come se non bastasse, arricchita dal potere curativo delle sorgenti termali che sgorgano a Salice Terme e Rivanazzano; qui, da qualche anno, oltre ai benefìci delle acque calde sono stati scoperti anche quelli che derivano dall’impiego cosmetico e terapeutico dell’ottimo vino locale e dei suoi polifenoli, autentica fonte di benessere ed elisir di giovinezza. Ma andiamo con ordine. Posto al centro dell’Italia del Nord, nella zona più a sud della Lombardia, è facilmente raggiungibile da Milano, Torino, Genova, Bologna e Verona che distano mediamente non più di 120 km.
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Per il nostro finesettimana abbiamo scelto come base lo splendido Castello di San Gaudenzio, a Cervesina, nel cuore dell’Oltrepò, ottima base per gite ed escursioni. Il Castello di San Gaudenzio è un raffinato hotel a 4 stelle, dotato di piscina, ricavato all’interno di un autentico castello del XIV secolo, che dispone di 45 camere dotate di tutti i moderni comfort, ma che negli arredi e colori rimandano agli interni cinque-seicenteschi. Grande attenzione e cura per i dettagli, dunque. Splendido ed evocativo per una passeggiata rilassante anche il parco che circonda il castello e lo immerge in uno scenario ricco di natura. E allora platani, abeti, frassini, magnolie e pioppi, disegnano chiaroscuri seducenti e tracciano sentieri in cui è piacevole inoltrarsi e aiuole contornate da mirto e cespugli da fiore. Alla maniera dei più suggestivi giardini rinascimentali, vi si trovano statue, una pergola e un tempietto, sempre immersi nella vegetazione e sempre allusivi alla natura e ai suoi frutti. Per la prima serata decidiamo di cenare al ristorante del Castello di San Gaudenzio, dove eleganza e tradizione si fondono, dunque, nella bella sala al pian terreno e nell’ampio salone dei banchetti che possono ospitare, rispettivamente, fino a 130 e 150 commensali.
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I singoli tavoli, da non oltre dieci posti, sono approntati con tovaglie, porcellane e argenti, in perfetta armonia con lo stile del luogo. Vasta la selezione dei piatti, molto curati e preparati dalla passione di chef qualificati. Per iniziare una gustosa scaloppa di lingua di vitello su cavolo con una salsa dolce forte, decisamente interessante, seguita da un delizioso risotto Carnaroli profumato alle erbe con creste di gallo e fegatini. Come dessert abbiamo apprezzato un ottimo semifreddo alla granella di torrone con scaglie di cioccolato fondente. Da non dimenticare anche l’ampia offerta di vini e bollicine del territorio. Dopo esserci rilassati nel silenzio del parco decidiamo di concederci al sonno, domani ci aspetta una giornata carica di emozioni.
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Sabato Dopo una ricca e gustosa colazione consumata al Castello di San Gaudenzio decidiamo di concederci una parentesi di quiete e di verde e di partire alla scoperta della Valle Staffora. Chi si reca in questa zona, anche il turista di passaggio, avverte l’intimo legame che unisce gli elementi naturali con la storia millenaria del luogo ed una cultura che affonda le proprie radici in epoca preromana. Il paesaggio che si presenta, appartiene a quella fascia compresa tra il fondovalle e la montagna, che si estende in lunghezza in direzione nord-sud fino al fiume Trebbia. Il continuo intersecarsi di valli e vallette, solcate da torrenti più o meno ricchi d’acqua, crea vedute paesaggistiche sempre diverse e spesso contrastanti tra loro nelle forme e nei colori. Un territorio decisamente suggestivo che offre diverse possibilità e luoghi di interesse naturalistico, storico e enogastronomico. Noi di MaBedo abbiamo visitato la Pieve di San Zaccaria. Situata nella frazione Giarone, di Godiasco, la Pieve di San Zaccaria fu probabilmente edificata dai maestri comacini nella prima metà del XII secolo. Caduta in stato di abbandono nel corso degli ultimi secoli, sconsacrata e adibita a cascinale, nel corso del Novecento è stata sapientemente restaurata e riportata alla sua originaria bellezza. La facciata e la controfacciata sono decorate con fasce alternate di arenaria e laterizi. Il portale ed i capitelli interni presentano bassorilievi in arenaria proveniente dalle cave dell’Oltrepò e ricordano moltissimo quelli delle chiese di Pavia.
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Pieve di San Zaccaria
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Shopping
Pranzo
Dopo avere nutrito lo spirito è il momento di pensare anche al piacere del corpo. A questo proposito merita decisamente una tappa al salumificio GranVarzi che produce salumi di altissima qualità, fra i quali spicca l’eccellente salame di Varzi DOP, una prelibatezza realizzata a mano con i migliori tagli di carne di suini italiani, stagionato con le particolari correnti che provengono dal non lontano Mar Ligure.
Per il pranzo segnaliamo il caratteristico ristorante “Il Giarone”, che spicca per l’eccellente cucina della Lady Chef Antonella Pasi, talento sicuro ai fornelli e proprietaria di questo bel ristorante dall’atmosfera accogliente e molto intima, in un ambiente suggestivo e ben curato. Ottimo il risotto alle erbette e il pollo con le mele, davvero succulento. Il tutto accompagnato da una buona Bonarda, della cantina Cabanon.
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Merenda - Shopping Per chi avesse ancora un languorino, per una gustosa merenda, consigliamo la “Degusteria Magrotti”, a Montesegale, luogo molto accogliente dove si possono assaggiare e acquistare i prodotti del Salumificio Magrotti, che si contraddistingue per la produzione di eccellenti salumi ( Salame di Varzi, Filzetta, Mundiőla- sono alcuni dei salumi crudi- per non parlare degli ottimi salumi cotti), secondo la più antica tradizione artigianale dell’Oltrepò Pavese.
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Castello di Montesegale
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Il tempo di un caffè e siamo già in viaggio alla volta del trecentesco Castello di Montesegale. Sorto sulla preesistente rocca del XII secolo, il castello domina dall’alto il paese e si presenta come un austero complesso di corti e corpi di fabbrica stratificatosi nel corso dei secoli e cinto da mura merlate cinte da massicce torri quadrate. L’edificio dal 1985 è sede del Museo d’Arte Contemporanea ed al suo interno è allestita una galleria d’arte permanente con opere di Bartolini, Brindisi, Crippa, Gattuso, Schifano e Treccani. Tra le altre strutture da visitare a Montesegale spiccano gli edifici religiosi. La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, risalente al XVI secolo, e la piccolissima chiesetta di Zuccarello, interamente costruita di sassi nel 1651. Per i golosi, oltre al già citato salame di Varzi DOP che allieta i palati di tutto il territorio, non possiamo non segnalarvi il gustosissimo Pansegale, ricco di frutta secca (noci, mandorle, nocciole e fichi secchi) e la Trêsa, un pane di pasta dura ottenuto attraverso la lavorazione manuale, una lievitazione lenta su assi di legno e una cottura in forni di terracotta. Per questo motivo Montesegale da anni fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Pane.
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Veduta di Fortunago
Palazzo Municipale Verso sera ci dirigiamo alla volta di Fortunago, un piccolo, meraviglioso borgo il cui centro storico spicca per l’uso di materiali locali, quali la pietra e il cotto. Di origine romana, ma già presente nell’alto Medioevo, il paese fu capoluogo di un grande marchesato, dal 1548 proprietà dei Malaspina e durato fino alla fine del Settecento. Su un colle, a dominare il borgo, c’era il castello, di cui oggi rimangono solo i resti. Sulla collina si trova anche una chiesa del 1644. La parte antica di Fortunago è ancora ben conservata, grazie ai continui interventi di ristrutturazione e manutenzione. Le case sono arroccate sul pendio ripido di un colle, con la chiesa ed il palazzo del comune che dominano dall’alto. Sulle viuzze, strette e chiuse tra antichi muri in pietra, si affacciano caratteristiche case in sasso con davanzali, logge, balconi e giardini fioriti.
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Cena Per la cena ci affidiamo alle cure dello Chef Danilo Nembrini del Ristorante-Albergo “La Pineta”. Il locale, con due ampie sale, una interna ed una esterna, è molto ben curato ed arioso. I piatti sono abbondanti e realizzati con prodotti freschi e di qualità. Deliziosi i ravioli della tradizione e la faraona al rosmarino, accompagnati da un interessante Riesling Dop, della cantina Rebollini di Borgoratto Mormorolo. Ottimo anche il tris di dolci, realizzati dalla fantasia dello chef, e da noi giustamente festeggiati con un calice di Extrà, finissimo spumante di Pinot Noir, della cantina Finigeto, di Montalto Pavese. Inoltre, sopra al ristorante ci sono ben nove stanze, grandi e luminose, con ampie finestre panoramiche, pronte ad accogliere i visitatori nell’incantevole centro storico di Fortunago.
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Domenica Ci svegliamo presto, dopo un’ottima dormita, e decidiamo di rinfrescarci le idee con un tuffo nella piscina del Castello di San Gaudenzio. Per questa giornata decidiamo di andare a fare colazione nella vicina Casteggio, che ogni domenica ospita nella sua piazza principale un grande mercato. Andare al mercato di Casteggio è un po’ come concedersi una gita in un’altra epoca: trovi tutto il paese la domenica mattina al mercato, dagli anziani che discutono a voce alta davanti al giornale, alle ragazze eleganti sottobraccio, alle famiglie in cerca di qualcosa di buono per il pranzo della domenicale. D’altronde per chi vuole rilassarsi e al tempo stesso trovare qualche occasione a buon prezzo è un appuntamento irrinunciabile. Il mercato è attivo dagli anni 50, e si estende per quasi tutto il centro, dalla raffinata piazza Cavour in stile liberty, fino a piazza Dante e si respira un’aria colorata, rumorosa e allegra. Qui si trova di tutto: capi di abbigliamento dai più economici a quelli di ottima qualità, articoli per la casa, padelle, bigiotteria, mobili, vasellame, fiori. Una menzione speciale lo merita il bancone della Luigina, situato proprio vicino alla fontana: oltre a bellissimi arredi per la casa, offre un’ampia scelta di biancheria di marca a ottimo prezzo. In fondo alla piazza si aprono le file dei banconi della frutta e verdura freschissima e i carretti della gastronomia che diffondono un profumo irresistibile di pollo e pesce fritto. Per chi fosse interessato, al limitare del mercato c’è anche un banchetto di libri usati dove si possono trovare classici e libri di più recente edizione a un costo contenuto. Concluso il giro della piazza, si imbocca via Roma occupato dai banchi dei produttori locali: qui si possono acquistare riso, salame di Varzi, brasadè,formaggio, miele a tanti altri prodotti di alta qualità a km zero. Si conclude il tour del mercato in piazza Dante occupata da altri banconi di vestiti e calzature.
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Veduta di Casteggio - Il Pistornile
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Merenda - Aperitivo - Shopping
Merenda - Aperitivo - Shopping
Non lontano dalla piazza si trova l’ “Enoteca Scooter Moda”, dove decidiamo di fermarci per gustare gli ottimi pancake preparati a mano in un ambiente spazioso e moderno, ricavato direttamente da quella che era a tutti gli effetti un’officina per scooter e moto. Molta simpatia e cordialità in questo locale nato nel 2015, con l’intento di creare uno spazio dedicato alla vendita, alla degustazione e alla conoscenza dei vini dell’Oltrepò, con una particolare attenzione anche ai produttori emergenti.
Dopo una passeggiata al Pistornile, un dolce pendio sul quale si trova la parte più antica di Casteggio, decidiamo di concederci un po’ di compere nel caratteristico “Oh... Perbacco”, che offre una vasta selezione di vini dell’Oltrepò e francesi, gustosi formaggi e saporiti salumi, oltre a una ricca scelta di prodotti artigianali della zona come conserve, mostarda, funghi. La sera questo piccolo bistrot, dall’aria rustica, ma curato in ogni dettaglio (si pensi che i lampadari sono ricavati da barattoli per le conserve) si anima nel dehor che sboccia sulla piazza, diventando un luogo piacevole dove passare la serata o l’aperitivo.
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Merenda - Aperitivo - Shopping
Pranzo
Altro negozio di notevole interesse è l’enogastronomia “Il pane di Rosa”, che offre una vasta gamma di prodotti tipici dell’Oltrepò. Se state cercando un posto per le vostre idee regalo, “Il pane di Rosa” fa decisamente al caso vostro. Infatti i proprietari Rosa e Giampiero, estremamente gentili e premurosi nei confronti dei clienti, sapranno consigliarvi per la realizzazione di cesti enogastronomici unici e di qualità, e stimolare il vostro appetito con assaggi e degustazioni di prodotti tipici del territorio.
Per il pranzo ci dirigiamo a colpo sicuro al Ristorante “Pizzeria Charlot”, situato a Santa Giuletta, che ci accoglie in un ambiente confortevole e luminoso. Sotto la guida illuminata dello Chef Roberto Venturi il ristorante Charlot offre una serie di piatti innovativi e realizzati con materie prime di altissima qualità. Per l’occasione, noi di Mabedo, ci siamo lasciati incantare da un gustosissimo spaghettone di Gragnano con pomodorini, olive leccine, pesce spada e pan gratin. Oltre ad un talento e una fantasia innegabili nella realizzazione dei piatti è da riconoscere allo Chef Venturi una fortissima passione per il cliente, al quale illustra e racconta le proprie creazioni culinarie, rendendolo partecipe di una più completa esperienza gastronomica.
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Castello di Mornico Losana
Deliziati da un ottimo pranzo ci concediamo un buon caffè, prima di rimetterci in viaggio in direzione di Mornico Losana, un piccolo ma suggestivo borgo situato sulle prime colline dell’Oltrepò, a sud di Pavia, a circa trecento metri di altitudine. Il nome Mornico deriverebbe, secondo lo storico vogherese Maragliano, da quello della casata Neco, della quale se ne attesta l’esistenza in documenti che risalgono al lontano 1600. Molto evocativo il Castello di Mornico Losana, risalente al 1190, che oggi si presenta come uno splendido palazzo di abitazione, adibito a location per eventi. Il Castello domina la collina e si erge in tutta la sua altezza una torre merlata il cui aspetto attuale risale alla fine del XIX secolo. Pregevoli opere d’arte sono contenute all’interno del Castello, tra cui molti quadri del XVIII secolo e uno scalone marmoreo che domina l’atrio.
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Merenda - Shopping
Cantina - Ristorante
I più golosi non possono certo lasciarsi scappare una specialità di Mornico Losana: le ciambelle. Questo biscotto tipico dell’Oltrepò è realizzato con prodotti semplici e genuini ( uova, zucchero, burro, farina, sale, lievito e un pizzico di vaniglia) ed è delizioso da accostare ai vini del territorio. La produzione di questo dolce è portata avanti, secondo tradizione, dal 1956, dai Fratelli Calvi, con la stessa dedizione e seguendo l’autentica ricetta che regala un sapore e una fragranza unici.
Sempre a Mornico Losana decidiamo di visitare la Cantina “Il Feudo Nico”, un’azienda vinicola storica, fondata nel 1825 da Francesco Madama, che generazioni produce eccellenti vini in Oltrepò Pavese. Fra gli eccellenti vini della Cantina “Il Feudo Nico” spiccano l’inconfondibile “Maria Antonietta Cuvée”, una perla della spumantistica italiana; il “Riesling Superiore -Vigna Palasco-” , il “Pinot Nero -Vigna Spiaggi-” ed un “Cabernet Sauvignon -Vigna Ronchi-”. Inoltre nel 1998 con la decisione di creare una vetrina permanente del loro lavoro nasce il ristorante, luogo ideale per degustare ottimi prodotti tipici secondo la stagionalità.
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Cantina Ritornando verso Casteggio non possiamo non fermarci in località Crotesi per degustare e acquistare alcune bottiglie della Cantina Guerci, fondata nel 1924 e divenuta una realtà estremamente interessante per gli appassionati del buon vino. Degno di nota il loro “Vignole”, una Barbera ferma, dal colore rosso rubino intenso fatta macerare sulle bucce per 15 giorni e affinata per almeno 24 mesi. Per gli appassionati di bollicine, invece segnaliamo l’ottimo spumante metodo classico “222 A.C”, ottenuto da uve Pinot nero, dal sapore armonico e piacevolmente persistente. Anche le grappe non mancano all’appello con la possibilità di scegliere fra grappa di Bonarda, Moscato e Barbera.
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Le Terme di Salice
Piscina Termale - Terme di Salice
Quando il sole tramonta ci dirigiamo verso l’elegante e vivace Salice Terme, frazione di Godiasco, rinomata per le sue acque miracolose e benefiche, dove si respira un’aria di vacanza e vero relax. Numerosi i locali alla moda, i ristoranti e gli alberghi in questa località divenuta una delle mete più frequentate dagli amanti del benessere. Notevole il contesto paesaggistico, con il parco secolare delle Terme di Salice, con tigli, querce, platani, aceri, fra cui si trova anche la quercia preferita dalla poetessa Ada Negri, che qui amava rilassarsi e scrivere.
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Piscina all’interno del Parco di Salice Terme
Parco di Salice Terme
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Aperitivo Per gli amanti dei lounge, a Salice Terme, segnaliamo “L’Officina”, locale molto animato, curato nel dettaglio e frequentato da giovani con la voglia di divertirsi. Meta ideale per un aperitivo fresco con ottimi cocktails e un ricco buffet, il locale si trasforma in un suggestivo disco club dove scatenarsi fino a tarda notte con le selezioni musicali dei migliori Dj. Cena Per la cena, invece, la nostra scelta cade sul Ristorante Ca’Vegia, ricavato in un antico casale dell’ottocento, che offre in un meraviglioso contesto una grande cucina capace di soddisfare i palati più diversi. Piatti ottimi e ben presentati dallo Chef Reduan Gargoubi, in un’atmosfera elegante e raffinata, dove nulla è lasciato al caso, a partire dal gustoso pane fatto in casa. Noi di MaBeDo ci siamo fatti tentare dagli ottimi “Tajarin “24 tuorli” con crudo-cotto di mare ed olio nuovo” e da un indimenticabile piccione servito con ben tre cotture (coscia in tempura; sopra coscia confit; petto alla francese). Davvero speciale come dessert la “Torta paesana con spuma vaniglia Bourbon e salsa Domori 72%”. Ottimo locale che ogni venerdì si contraddistingue anche per uno spettacolo di musica dal vivo per allietare il dopocena.
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Scende la notte in Oltrepò - Foto di Daniele Marioli
Cosa aggiungere, allora? Quando si stanno accendendo le prime luci serali ci scopriamo a sorridere per tutte le bellezze che abbiamo potuto incontrare nel magico Oltrepò, in questo lungo week-end. Noi di MaBeDo abbiamo provato a raccontarle per voi, come sempre al vostro fianco, sulla strada dell’eccellenza.
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Numero Speciale MaBeDo Magazine Giugno 2017
Tutti i diritti riservati, la riproduzione totale o parziale è vietata in qualsiasi forma. Realizzato da MaBeDo S.r.l. Responsabile: Filippo Quaglini Redattore: Martino Merlo Direttore Editoriale: Emanuele Bottiroli Grafica: Sara Giammona