magazine n.30
Magazine
PERSONAGGIO
Stefano Bressani, sogni di stoffa
CITTÁ D’ARTE Piacenza
ITINERARI PER IL WEEKEND Alla scoperta dell’Oltrepò
MONDO DEI MOTORI
Dal 5 al 8 luglio rivive il Rally 4 Regioni
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editoriale
Cari Lettori di Mabedo Magazine, eccoci finalmente arrivati a Giugno: caldo, zanzare, voglia di vacanze. Noi di Mabedo abbiamo preparato per voi un numero esplosivo con nuove freschissime rubriche! Avete voglia di un Week End a Piacenza o volete fare un giro sulle colline dell’Oltrepò? Mabedo Magazine inaugura due nuove rubriche pensate apposta per voi. E poi i viaggi: due appassionanti reportage dall’Uzbekistan e da New York. MaBedo Magazine, come sempre, è anche cultura: il personaggio di questo mese è l’artista pavese Stefano Bressani con la magia delle sue stoffe e alcune sorprendenti novità che ci vedono coinvolti. Moltissimi gli eventi raccontati per voi: si va dal Festival Franciacorta d’Estate all’emozionante concerto dei New Trolls a Cervesina; dalla scoperta della Cantina Ca’ d’Or a una serata di Pizza Gourmet sulle colline dell’Oltrepò; e ancora il decimo raduno internazionale di BMW Moto storiche e il resoconto della prima delle serate al Castello Visconteo di Pavia che ha visto protagonista il comico Giuseppe Giacobazzi. Tutto questo e molto altro su questo nuovo numero di Giugno... Mabedo Magazine sempre con voi sulla strada dell’eccellenza. Continuate a seguirci, sapremo ancora stupirvi.
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sommario Stefano Bressani Il Sarto dell’Arte - Foto di Stefano Giorgi
PERSONAGGIO
Stefano Bressani, sogni di stoffa
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CITTÁ D’ARTE Piacenza
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DESIGN
Davide Groppi:luce, passione, emozione Il light designer che ha illuminato il Guercino
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ITINERARI PER IL WEEKEND Alla scoperta dell’Oltrepò
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EVENTI
Festival d’Estate
Franciacorta
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Cantina Cà d’Or
Bollicine da sogno
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10° raduno internazionale moto BMW storiche - 10° nel 100° -
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Le Robinie Bistrot
Pizza Gourmet
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Notte New Trolls a Cervesina (PV)
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L’estate in Castello si apre con Giuseppe Giacobazzi Umorismo, risate e riflessioni sul futuro
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VIAGGI Uzbekistan
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New York
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MONDO DEI MOTORI Dal 5 al 8 luglio rivive il Rally 4 Regioni
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personaggio
Stefano Bressani, sogni di stoffa Testo di Martino Merlo
U
n cappello a cilindro e un paio di forbici: ecco, il suo biglietto da visita. Ma c’è ben oltre dietro alla simbologia di questi due oggetti. Stefano Bressani è a tutti gli effetti un artista dal talento innato che ha saputo sconvolgere il mondo dell’arte con una tecnica completamente nuova, di cui è padre fondatore. Nato a Pavia nel 1973, Stefano Bressani colpisce con la sua arte vitaminica, un’ esplosione di colori che raggiungono e tentano chi osserva. Un modo nuovo di fare arte, si diceva, dove i colori sono quelli delle stoffe che l’artista sceglie nei luoghi più diversi e poi ricompone per dare vita a nuove creazioni uniche e originali, che cercano la terza dimensione, sfidano le prospettive e inducono gli spettatori a perdersi all’interno di nuove realtà cromatiche, dove nulla è come sembra. Una magia verrebbe da dire, direttamente estratta dal cilindro. Invece l’arte di Stefano Bressani è frutto di una lunga ricerca di perfezionamento di una tecnica che lui stesso ha paragonato a un intervento di chirurgia estetica per l’importanza dei dettagli e la precisione necessaria a raggiungere l’obiettivo voluto: lo stupore. Sono passati diversi anni ormai dalla sua prima mostra, nel 2008, al Caffé Teatro di Pavia e le soddisfazioni non sono certo mancate, specialmente negli ultimi due anni. Lo scorso anno infatti ha visto Stefano Bressani ricevere la benemerenza di San Siro da parte della città di Pavia, segno di gratitudine per avere portato il nome della città e la sua arte nel mondo.
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Stefano Bressani Il Sarto dell’Arte - Foto di Stefano Giorgi
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Il Maestro Stefano Bressani con l’opera che è stata in mostra con Picasso - Foto di Juljan Rushaj - 2015
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Skultoflower in Arsenale di Venezia sede internazionale della Biennale Premio Arte Laguna vincitore del Premio speciale OPEN19 - Inaugurazione 25 marzo 2017
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SKULTOFLOWER Collezione permanente Museo del parco di Portofino Foto di Riccardo Tenca - 2016
E poi molte mostre e le esposizioni. Qui non possiamo certo non ricordare l’esposizione, nel 2016, all’interno della Collezione Permanente del Museo del Parco di Portofino (una delle più grandi e importanti collezioni di sculture all’aperto d’Europa, che vede fra le molte opere anche un lavoro di Lucio Fontana), a cura della critica d’arte Serena Mormino, che lo ha definito «l’amico immaginario che tutti vorremmo avere». Sempre nel 2016 grandi soddisfazioni per il premio speciale Arte Laguna, ottenuto con la meravigliosa Skultoflower , all’interno di Open19, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni a Venezia.
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Skultoflower sul molo di Molino Stucky Venezia sede Internazionale Hilton per OPEN19 Foto di Stefano Bressani - 2016
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Il 2017 è arrivato con un’altra importantissima mostra, Picasso Re Loaded ospitata in due sedi a Vercelli, tra cui una è stata distaccamento del celebre museo Peggy Guggenheim. Questa esposizione, che in poco più di due mesi ha segnato più di 5000 ingressi, vuole essere per Bressani un omaggio a Picasso, Maestro della scomposizione e fonte costante di ispirazione per l’artista pavese. Infine, sempre a Pavia, il Maestro Bressani, artista degli stracci, accompagnato dalla sua curatrice e critica d’arte Serena Mormino e da Rodolfo Faldini (presidente di «Pavia città Sana»), ha recentemente tenuto una Lectio Magistralis nella Sala Conferenze del Broletto di fronte ad un pubblico numeroso e partecipe.
Lectio magistralis Stefano Bresa Serena Mormino critico e curatr onorario Centro Culturale pavia Picasso Re Loaded - Verso il Cielo Ex Chiesa di San Vittore Vercelli Foto di Andrea Cherchi - 2017
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ani Broletto Pavia con rice e Rodolfo Faldini presidente a CittĂ Sana - Foto di Marco Bargigia
Picasso Re Loaded scorcio della mostra Spazio Arca Vercelli Foto di Andrea Cherchi - 2017
Lectio Magistralis di Stefano Bressani 15 Giu 2017 sala Conferenze palazzo Broletto Pavia Foto di Marco Bargigia
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Skultoflower e la figlia dell’Artista Abigail Bressani sotto l’albero di Jesse in Arca Vercelli 2017 Foto di Andrea Cherchi
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Noi di Mabedo da tempo seguiamo l’affascinante sviluppo dell’arte di Stefano Bressani, artista che ci ha regalato grandi emozioni con i loghi delle manifestazioni «Oltrepò, vini d’autore» e «Bollicine in castello». Un artista che è davvero capace di stupire e continua a farlo, in costante perfezionamento e crescita artistica. Noi di Mabedo abbiamo in cantiere con Bressani un’importante collaborazione, che vi vedrà coinvolti nei prossimi mesi. Siete curiosi? Continuate a seguirci. Noi di Mabedo, sempre sulla strada dell’eccellenza, chissà cosa tireremo fuori dal cilindro...
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Picasso Re Loaded di Stefano Bressani Vercelli Spazio Arca 1 Apr-18 Giu 2017 Foto di Andrea Cherchi-2017
www.stefanobressani.com
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città d’arte
Piacenza Testo di Silvia Brigada
L
a città di Piacenza nasconde tesori e bellezze uniche, palazzi meravigliosi e chiese antichissime tanto da aggiudicarsi l’appellativo di “città delle cento chiese”… pronti a trascorrere con noi un indimenticabile weekend? Seguiteci!
Partiamo dal cuore pulsante della città, in pieno centro storico: Piazza Cavalli, magica e scenografica. Il nome deriva dalle due grandi statue equestri in bronzo di epoca barocca che dominano lo spazio. Le due sculture rappresentano, a destra, Ranuccio Farnese (1620) e a sinistra Alessandro Farnese (1625), opere dell’artista Francesco Mochi. La piazza racconta la Piacenza medievale, centro economico e politico di grande importanza per tutto il XII e XIII secolo. Qui si affacciano il Palazzo Gotico (1281) in stile gotico lombardo, con loggiato, aperto da trifore e quadrifore, fatto erigere dall’allora Signore della città Alberto Scoto. Poco oltre si svelano Piazza dei Mercanti (1676, con l’ex Collegio dei Mercanti) e la Piazzetta delle Grida, dal respiro medievale. Sul alto opposto della piazza si affaccia il Palazzo del Governatore (1787), in stile neoclassico (da notare le bellissime meridiane!), oggi sede della Camera di Commercio.
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Piazza Cavalli - Statua equestre e Palazzo Gotico
Umberto e Maria Teresa Quaquarini
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Piazza Cavalli
Proseguendo, sulla destra e alla fine di un’ampia scalinata, si trova la Chiesa di San Francesco, uno dei capolavori romanico – gotici di Piacenza. La chiesa risale al XIII secolo e presenta la tipica facciata a capanna terminante con tre guglie, scandita da contrafforti, rosone centrale e oculi laterali a vento, come era consuetudine negli edifici religiosi coevi di bassa Lombardia ed Emilia. Internamente è di particolare suggestione il deambulatorio che gira attorno al presbiterio, con quattro absidi.
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Percorrendo via XX settembre con i suoi negozi e gli eleganti palazzi, si arriva in Piazza Duomo, graziosa e ricca di storia, progettata all’inizio del Medioevo e ampliata nel Cinquecento. Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, fu costruito nel 1122 sulle basi di un edificio religioso precedente risalente all’ 825, e concluso solo nel 1232. Si tratta di uno dei massimi esempi di architettura medievale in Italia: la bella facciata romanica in marmo rosa di Verona e arenaria piacentina è tripartita da costoloni e abbellita da un grande rosone centrale; i tre ingressi sono sottolineati da protiri doppi sorretti da curiosi telamoni e altre creature mostruose della “foresta di simboli” medievale, nonché, al centro, da due leoni stirofori.
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Palzzo Vescovile e Duomo
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Guercino Affreschi della Cupola del Duomo di Piacenza, 1926 Guercino -“Cleopatra morente”
L’interno è grande e possente, diviso in tre navate scandite da enormi pilastri: ora fate attenzione ed aguzzate la vista, proprio nei pilastri troverete le formelle delle corporazioni medievali che sovvenzionavano la costruzione della chiesa! Il Duomo presenta anche un ciclo di affreschi cinque e secenteschi di rara maestria: immagini di Santi ed episodi di vita cristiana provengono dalla scuola di Lodovico Carracci, ma anche del Procaccini e delle meravigliose Sibille e Profeti sugli spicchi della cupola, opera di Guercino (oggetto di recenti studi e di una fortunatissima mostra). Adiacente al Duomo, sul lato sinistro, si trova il Palazzo Vescovile. Degna di visita è anche la Chiesa di Sant’Antonio, sita nella piazza omonima, fondata nel IV secolo e rifatta nel 1004, a croce greca. Nel XIV secolo è stato aggiunto il curioso pronao, detto “del Paradico”, in stile gotico.
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Guercino “La Sibilla”
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Piacenza accoglie orgogliosa anche il Teatro Municipale il cui progetto risale al 1803 e che presenta una bella ed aggraziata facciata neoclassica; all’interno, riccamente decorato, il pubblico può godersi i tanti spettacoli proposti dalla stagione teatrale da quattro ordini di palchi e dalla galleria. Qui si esibirono grandi maestri quali Paganini e Toscanini. Chi visita Piacenza non può prescindere dalla visita al palazzo storico per eccellenza, dove è conservata la storia, il fasto e le collezioni artistiche della città: Palazzo Farnese. Il grandioso edificio che oggi ammiriamo fu voluto nel 1558 da Ottavio Farnese e dalla di lui consorte Margherita d’Austria, come luogo dove celebrare la potenza, il mecenatismo e la ricchezza della famiglia, i cosiddetti “Fasti Farnesiani”. Il progetto attuale risale al 1561, quando la direzione dei lavori passò al Vignola. Malgrado la grandiosità della struttura, il progetto originale non fu mai concluso. A seguito dell’estinzione della famiglia Farnese, nel 1731, il palazzo passò ai Borbone, che in parte smembrarono la collezione d’arte farnesiana; dopo diverse traversie, Palazzo Farnese dal 1988 è proprietà statale e dato oggi in concessione al Comune di Piacenza, che ha qui la sua sede dei Musei Civici. Vi consigliamo vivamente una visita al Museo Archeologico, nella parte inferiore del palazzo, dove sono conservati reperti rinvenuti che attestano la presenza dell’uomo già nel Paleolitico e Neolitico nel territorio, nonché testimonianze dell’antichissima Placentia romana. Curiosità: una piccola stanza è dedicata un reperto più importante, il cosiddetto Fegato Etrusco, manufatto bronzeo (rinvenuto nelle campagne di Gossolengo nel 1877) che rappresenta un fegato ovino realizzato in Etruria settentrionale tra il II e I secolo AC e che presenta tantissimi simboli … riuscite a decifrarne qualcuno?
Interno del Teatro Municipale
Teatro Municipale
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Palazzo Farnese
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Proseguite la visita alla Pinacoteca, una ricca collezione d’arte che accoglie il pregevole tondo botticelliano della Madonna adorante con Bambino; il Museo del Risorgimento, il Museo delle Carrozze (uno dei più completi sul territorio nazionale, secondo solo alla collezione del Quirinale!) e l’Arsenale di Stato. Se amate l’arte del Novecento non lasciate Piacenza prima di aver visitato la Galleria Ricci Oddi, recentemente restaurata e che vi accoglierà con un nuovo e interessante allestimento. La galleria, inaugurata nel 1931, fu progettata dall’Architetto Arata nell’ex Convento di San Siro per accogliere la collezione d’arte di Giuseppe Ricci Oddi che, alla sua morte, donò al Comune, che continua ad incrementare la galleria con nuove acquisizioni. Si conservano opere pittoriche e scultoree di Fattori, Lega, Signorini, Medardo Rosso, Pelizza da Volpedo, Carrà, Boccioni, De Pisis …
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Tra le “cento chiese” di Piacenza, vi segnaliamo anche la Chiesa di San Sisto (XI secolo) fondata dalla regina longobarda Angilberga e ricostruita dai Benedettini nel 1499 in stile rinascimentale; conserva all’interno opere del Procaccini. La Chiesa di Santa Maria della Campagna (1522) è decorata opere cinquecentesche e secentesche di Pordenone, Campi, Procaccini, Crespi e Guercino; la Chiesa di San Sepolcro, la Chiesa di San Giovanni in Canale, l’Auditorium di Sant’Ilario (ricavato nell’omonima chiesa del XII secolo), la Chiesa di San Pietro, costruita nel 1584 dai Gesuiti su un edificio precedente che sorgeva nell’area del foro romano. Adiacente si trova la Biblioteca Comunale Passerini Landi, ricavata nell’ex convento gesuita: nell’ingresso rinascimentale si può vedere lo stemma araldico dei Farnese, che sosteneva i Gesuiti. La Biblioteca, fondata nel 1774 da Ferdinando di Borbone, contiene manoscritti e codici miniati come il Salterio dell’imperatrice Angilberga (826) con caratteri aurei su pergamena.
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Il complesso di San Lazzaro e il Collegio Alberoni, invece, sorgono sull’antico Hospitale, tappa dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Nel Settecento il Cardinale Giulio Alberoni, uomo politico e di cultura, fece costruire il collegio con fini educativi e culturali. Oggi nel complesso si trovano diversi centri studi, il Museo Alberoniano (presente in collezione anche l’Ecce Homo di Antonello da Messina), la Chiesa di San Lazzaro (1718) e la sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra i palazzi storici, in Piazza del Tribunale, vi sono Palazzo Landi (XV secolo) progettato da Giovanni Battagio e decorato da Agostino De Fondulis, e l’elegantissimo Palazzo Costa (1688), decorato dal Bibiena.
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Gastronomia: gli amanti della buona tavola non saranno delusi dalla cucina piacentina, ricca e varia! A partire dai salumi piacentini D.O.P., il salame, la coppa e la pancetta, continuando con i formaggi, come il grana padano, provolone, ricotta e robiola accompagnati dall’immancabile gnocco fritto. Dopo l’ antipasto potete gustare i tradizionali primi piatti della cucina piacentina: gli anolini di stracotto serviti nel classico brodo di carne, i tortelli con la coda (dalla forma caratteristica che contiene un ripieno a base di ricotta e erbette), la zuppa di ceci, pisarei e fasÜ, piccoli gnocchetti di farina e pane grattugiato serviti con un sugo di fagioli. La cucina piacentina, come larga parte della cucina emiliana, offre anche diversi secondi piatti a base di carne, come la picula ad cavà l e la coppa arrosto.
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E, per finire in dolcezza, lo zabaione in scodella, le ciambelline e i turtlitt (sorta di tortelli con marmellata e frutta secca). La tradizione vitivinicola dei colli piacentini ha tradizione antichissima; noi vi consigliamo un assaggio di Gutturnio, Ortugo e Malvasia! Il nostro weekend a Piacenza si conclude qui ‌ alla prossima!
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design
Davide Groppi: luce, passione, emozione
Il light designer che ha illuminato il Guercino Testo di Valeria Portinari
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lasse 1963, Davide Groppi inizia nel 1985 a lavorare come disegnatore meccanico, ma è nel 1988 che comincia ad inventare, costruire e vendere lampade, partendo da un piccolissimo laboratorio nel centro storico di Piacenza. Le lampade, come lui stesso racconta, gli hanno sempre dato la possibilità di esprimere la propria personalità e di fare qualcosa di vero. I suoi progetti sono originali e riconoscibili, arrivano dal cuore e dal cervello. Il sogno di poter fare ciò per cui Davide ha sempre lottato sembra prendere forma nel 1994, dopo l’incontro con Maddalena De Padova, che acquista 40 pezzi della lampada Baloo e li espone tutti insieme nello spazio di Corso Venezia in occasione del Salone del Mobile di Milano. Da quel momento Davide Groppi diventa un nome conosciuto a livello internazionale, grazie alle numerose collaborazioni con persone ed aziende (come Boffi, Mutina, Paola Lenti, Agatha Ruiz De La Prada e Christofle) che hanno fatto arrivare le sue lampade in tutto il mondo. Lampade e progetti di luce in cui semplicità, leggerezza, emozione ed invenzione sono le componenti fondamentali.
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Sampei
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Nulla
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Tetatet Flute
Le sue ispirazioni si trovano nell’arte, nel ready-made, nella magia, nella voglia di fare le cose con le mani o nel desiderio di giocare e scherzare con la luce. Per Davide Groppi la luce è una meravigliosa occasione per sedurre ed emozionare. Le lampade di Davide Groppi si trovano in abitazioni, negozi, musei e alberghi di tutto il mondo; alcuni dei più importanti chef stellati come Massimo Bottura, Massimiliano Alajmo, Moreno Cedroni, Giancarlo Perbellini hanno scelto la sua luce per i loro ristoranti. Il lavoro di Davide Groppi è stato più volte riconosciuto e premiato nel corso degli anni. Ha ricevuto il premio Edida nel 2011 per la lampada Sampei, il Premio Design Plus nel 2014 per la lampada Neuro, il doppio XXIII ADI Compasso d’Oro (il più prestigioso premio di design al mondo) nel 2014 per le lampade Nulla e Sampei e la Menzione d’Onore Compasso d’Oro ADI a Tetatet nel 2016.
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Davide Groppi è stato chiamato a portare una nuova luce sulle opere del maestro del Seicento emiliano, Giovanni Francesco Barbieri soprannominato il Guercino, nella mostra dedicata all’artista programmata dal 4 marzo al 4 giugno a Piacenza. I 20 capolavori nella cappella ducale del Palazzo Farnese ed il ciclo di affreschi nella cupola del Duomo sono stati illuminati mediante proiettori a diodi luminosi e ad alta resa cromatica, realizzati su misura e disposti lungo il perimetro della parte superiore della cupola. Il risultato è una illuminazione “neutra” dello spazio, in cui i sei profeti di Guercino, le lunette con gli episodi dell’infanzia di Gesù, le meravigliose Sibille ed il tamburo tornano a splendere nei loro colori, nei chiaroscuri e nella loro maestà. Davide Groppi ha utilizzato per l’occasione un sofisticato sistema domotico mediante il quale l’utente abilitato poteva avviare, tramite la luce, un vero e proprio racconto della decorazione, con l’accensione in sequenza delle varie opere pittoriche, dalle vele più antiche del Morazzone, ai profeti del Guercino, sino alle lunette e al fregio. “Quello che abbiamo cercato di fare nella cupola del Duomo di Piacenza è proprio questo, costruire un racconto che ci permetta di capire e di pensare che la luce non è solo visione, ma anche comunicazione, emozione, incanto.” Davide Groppi
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UnipolSai Assicurazioni S.p.A. dal 1963 è la Compagnia assicurativa multiramo del Gruppo Unipol, leader in Italia nei rami Danni. Fortemente attiva anche nei rami Vita, UnipolSai è la più grande rete agenziale d’Italia, tramite la quale offre una gamma completa di soluzioni assicurative per la mobilità, la casa, il lavoro, la protezione, il risparmio.
UnipolSai Assicurazioni ha vinto il primo posto Oro tra i 7 competitor valutati nel 2015, per l’ottima qualità del servizio offerto ai propri clienti dagli Agenti, superando Generali e Allianz. Un riconoscimento che testimonia la grande qualità e professionalità della rete agenziale UnipolSai, premiata dai clienti per il miglior livello di servizio in assoluto. Il Gruppo Unipol è il primo gruppo assicurativo nel mercato italiano nel ramo danni, tra i primi dieci in Europa. Unipol adotta una strategia di offerta integrata, a copertura dell’intera gamma dei prodotti assicurativi e finanziari, ed è particolarmente attiva nei settori della previdenza integrativa e della salute.
WINTERASS, Agenzia generale in Pavia della UnipolSai Assicurazioni, è legata alla città e alla provincia da 30 anni. In questi anni consolida il proprio portafoglio con quasi 10.000 clienti sia nella linea Persona oltre che nella linea Imprese e Professionisti. La missione è “ Proteggere i sogni dei clienti”, perchè costruire una vita serena per sè e per la famiglia, veder crescere la propria impresa o la propria professione, è il sogno di ognuno di Noi. La visione è la salvaguardia dell’interesse del Cliente come priorità iniziando con la ricerca accurata dei nostri dipendenti e collaboratori che operano con competenza e professionalità
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itinerari per il weekend
ALLA SCOPERTA DELL’OLTREPO’ Testo di Martino Merlo Testo di Valeria Portinari
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on l’arrivo dei primi caldi e dell’afa la vita in città diventa sempre più impegnativa da affrontare. Per non parlare delle zanzare, della movida, della stanchezza di fine stagione. Allora ecco che noi di Mabedo abbiamo pensato a un breve itinerario rigenerante alla scoperta delle bellezze dell’Oltrepò Pavese. Si tratta, infatti, di una terra dal paesaggio incredibilmente vario e interessante: dai campi a perdita d’occhio che ricoprono la pianura a sud del Po alle dolci colline ricoperte di vigne, fino alle alture del sud, coronate da fitti boschi di querce e di acacie.
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VIsta su Godiasco Salice Terme - Foto Aerea di Flavio Chiesa
Una terra attraversata da sentieri cicloturistici ed escursionistici, da una Strada del Vino e dei Sapori e, come se non bastasse, arricchita dal potere curativo delle sorgenti termali che sgorgano a Salice Terme e Rivanazzano; qui, da qualche anno, oltre ai benefìci delle acque calde sono stati scoperti anche quelli che derivano dall’impiego cosmetico e terapeutico dell’ottimo vino locale e dei suoi polifenoli, autentica fonte di benessere ed elisir di giovinezza. Ma andiamo con ordine. Posto al centro dell’Italia del Nord, nella zona più a sud della Lombardia, è facilmente raggiungibile da Milano, Torino, Genova, Bologna e Verona che distano mediamente non più di 120 km.
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Per il nostro finesettimana abbiamo scelto come base lo splendido Castello di San Gaudenzio, a Cervesina, nel cuore dell’Oltrepò, ottima base per gite ed escursioni. Il Castello di San Gaudenzio è un raffinato hotel a 4 stelle, dotato di piscina, ricavato all’interno di un autentico castello del XIV secolo, che dispone di 45 camere dotate di tutti i moderni comfort, ma che negli arredi e colori rimandano agli interni cinque-seicenteschi. Grande attenzione e cura per i dettagli, dunque. Splendido ed evocativo per una passeggiata rilassante anche il parco che circonda il castello e lo immerge in uno scenario ricco di natura. E allora platani, abeti, frassini, magnolie e pioppi, disegnano chiaroscuri seducenti e tracciano sentieri in cui è piacevole inoltrarsi e aiuole contornate da mirto e cespugli da fiore. Alla maniera dei più suggestivi giardini rinascimentali, vi si trovano statue, una pergola e un tempietto, sempre immersi nella vegetazione e sempre allusivi alla natura e ai suoi frutti. Per la prima serata decidiamo di cenare al ristorante del Castello di San Gaudenzio, dove eleganza e tradizione si fondono, dunque, nella bella sala al pian terreno e nell’ampio salone dei banchetti che possono ospitare, rispettivamente, fino a 130 e 150 commensali.
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I singoli tavoli, da non oltre dieci posti, sono approntati con tovaglie, porcellane e argenti, in perfetta armonia con lo stile del luogo. Vasta la selezione dei piatti, molto curati e preparati dalla passione di chef qualificati. Per iniziare una gustosa scaloppa di lingua di vitello su cavolo con una salsa dolce forte, decisamente interessante, seguita da un delizioso risotto Carnaroli profumato alle erbe con creste di gallo e fegatini. Come dessert abbiamo apprezzato un ottimo semifreddo alla granella di torrone con scaglie di cioccolato fondente. Da non dimenticare anche l’ampia offerta di vini e bollicine del territorio. Dopo esserci rilassati nel silenzio del parco decidiamo di concederci al sonno, domani ci aspetta una giornata carica di emozioni.
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Sabato Dopo una ricca e gustosa colazione consumata al Castello di San Gaudenzio decidiamo di concederci una parentesi di quiete e di verde e di partire alla scoperta della Valle Staffora. Chi si reca in questa zona, anche il turista di passaggio, avverte l’intimo legame che unisce gli elementi naturali con la storia millenaria del luogo ed una cultura che affonda le proprie radici in epoca preromana. Il paesaggio che si presenta, appartiene a quella fascia compresa tra il fondovalle e la montagna, che si estende in lunghezza in direzione nord-sud fino al fiume Trebbia. Il continuo intersecarsi di valli e vallette, solcate da torrenti più o meno ricchi d’acqua, crea vedute paesaggistiche sempre diverse e spesso contrastanti tra loro nelle forme e nei colori. Un territorio decisamente suggestivo che offre diverse possibilità e luoghi di interesse naturalistico, storico e enogastronomico. Noi di MaBedo abbiamo visitato la Pieve di San Zaccaria. Situata nella frazione Giarone, di Godiasco, la Pieve di San Zaccaria fu probabilmente edificata dai maestri comacini nella prima metà del XII secolo. Caduta in stato di abbandono nel corso degli ultimi secoli, sconsacrata e adibita a cascinale, nel corso del Novecento è stata sapientemente restaurata e riportata alla sua originaria bellezza. La facciata e la controfacciata sono decorate con fasce alternate di arenaria e laterizi. Il portale ed i capitelli interni presentano bassorilievi in arenaria proveniente dalle cave dell’Oltrepò e ricordano moltissimo quelli delle chiese di Pavia.
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Pieve di San Zaccaria
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Shopping
Pranzo
Dopo avere nutrito lo spirito è il momento di pensare anche al piacere del corpo. A questo proposito merita decisamente una tappa al salumificio GranVarzi che produce salumi di altissima qualità, fra i quali spicca l’eccellente salame di Varzi DOP, una prelibatezza realizzata a mano con i migliori tagli di carne di suini italiani, stagionato con le particolari correnti che provengono dal non lontano Mar Ligure.
Per il pranzo segnaliamo il caratteristico ristorante “Il Giarone”, che spicca per l’eccellente cucina della Lady Chef Antonella Pasi, talento sicuro ai fornelli e proprietaria di questo bel ristorante dall’atmosfera accogliente e molto intima, in un ambiente suggestivo e ben curato. Ottimo il risotto alle erbette e il pollo con le mele, davvero succulento. Il tutto accompagnato da una buona Bonarda, della cantina Cabanon.
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Merenda - Shopping Per chi avesse ancora un languorino, per una gustosa merenda, consigliamo la “Degusteria Magrotti”, a Montesegale, luogo molto accogliente dove si possono assaggiare e acquistare i prodotti del Salumificio Magrotti, che si contraddistingue per la produzione di eccellenti salumi ( Salame di Varzi, Filzetta, Mundiőla- sono alcuni dei salumi crudi- per non parlare degli ottimi salumi cotti), secondo la più antica tradizione artigianale dell’Oltrepò Pavese.
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Castello di Montesegale
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Il tempo di un caffè e siamo già in viaggio alla volta del trecentesco Castello di Montesegale. Sorto sulla preesistente rocca del XII secolo, il castello domina dall’alto il paese e si presenta come un austero complesso di corti e corpi di fabbrica stratificatosi nel corso dei secoli e cinto da mura merlate cinte da massicce torri quadrate. L’edificio dal 1985 è sede del Museo d’Arte Contemporanea ed al suo interno è allestita una galleria d’arte permanente con opere di Bartolini, Brindisi, Crippa, Gattuso, Schifano e Treccani. Tra le altre strutture da visitare a Montesegale spiccano gli edifici religiosi. La Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, risalente al XVI secolo, e la piccolissima chiesetta di Zuccarello, interamente costruita di sassi nel 1651. Per i golosi, oltre al già citato salame di Varzi DOP che allieta i palati di tutto il territorio, non possiamo non segnalarvi il gustosissimo Pansegale, ricco di frutta secca (noci, mandorle, nocciole e fichi secchi) e la Trêsa, un pane di pasta dura ottenuto attraverso la lavorazione manuale, una lievitazione lenta su assi di legno e una cottura in forni di terracotta. Per questo motivo Montesegale da anni fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Pane.
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Veduta di Fortunago
Palazzo Municipale Verso sera ci dirigiamo alla volta di Fortunago, un piccolo, meraviglioso borgo il cui centro storico spicca per l’uso di materiali locali, quali la pietra e il cotto. Di origine romana, ma già presente nell’alto Medioevo, il paese fu capoluogo di un grande marchesato, dal 1548 proprietà dei Malaspina e durato fino alla fine del Settecento. Su un colle, a dominare il borgo, c’era il castello, di cui oggi rimangono solo i resti. Sulla collina si trova anche una chiesa del 1644. La parte antica di Fortunago è ancora ben conservata, grazie ai continui interventi di ristrutturazione e manutenzione. Le case sono arroccate sul pendio ripido di un colle, con la chiesa ed il palazzo del comune che dominano dall’alto. Sulle viuzze, strette e chiuse tra antichi muri in pietra, si affacciano caratteristiche case in sasso con davanzali, logge, balconi e giardini fioriti.
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Cena Per la cena ci affidiamo alle cure dello Chef Danilo Nembrini del Ristorante-Albergo “La Pineta”. Il locale, con due ampie sale, una interna ed una esterna, è molto ben curato ed arioso. I piatti sono abbondanti e realizzati con prodotti freschi e di qualità. Deliziosi i ravioli della tradizione e la faraona al rosmarino, accompagnati da un interessante Riesling Dop, della cantina Rebollini di Borgoratto Mormorolo. Ottimo anche il tris di dolci, realizzati dalla fantasia dello chef, e da noi giustamente festeggiati con un calice di Extrà, finissimo spumante di Pinot Noir, della cantina Finigeto, di Montalto Pavese. Inoltre, sopra al ristorante ci sono ben nove stanze, grandi e luminose, con ampie finestre panoramiche, pronte ad accogliere i visitatori nell’incantevole centro storico di Fortunago.
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Domenica Ci svegliamo presto, dopo un’ottima dormita, e decidiamo di rinfrescarci le idee con un tuffo nella piscina del Castello di San Gaudenzio. Per questa giornata decidiamo di andare a fare colazione nella vicina Casteggio, che ogni domenica ospita nella sua piazza principale un grande mercato. Andare al mercato di Casteggio è un po’ come concedersi una gita in un’altra epoca: trovi tutto il paese la domenica mattina al mercato, dagli anziani che discutono a voce alta davanti al giornale, alle ragazze eleganti sottobraccio, alle famiglie in cerca di qualcosa di buono per il pranzo della domenicale. D’altronde per chi vuole rilassarsi e al tempo stesso trovare qualche occasione a buon prezzo è un appuntamento irrinunciabile. Il mercato è attivo dagli anni 50, e si estende per quasi tutto il centro, dalla raffinata piazza Cavour in stile liberty, fino a piazza Dante e si respira un’aria colorata, rumorosa e allegra. Qui si trova di tutto: capi di abbigliamento dai più economici a quelli di ottima qualità, articoli per la casa, padelle, bigiotteria, mobili, vasellame, fiori. Una menzione speciale lo merita il bancone della Luigina, situato proprio vicino alla fontana: oltre a bellissimi arredi per la casa, offre un’ampia scelta di biancheria di marca a ottimo prezzo. In fondo alla piazza si aprono le file dei banconi della frutta e verdura freschissima e i carretti della gastronomia che diffondono un profumo irresistibile di pollo e pesce fritto. Per chi fosse interessato, al limitare del mercato c’è anche un banchetto di libri usati dove si possono trovare classici e libri di più recente edizione a un costo contenuto. Concluso il giro della piazza, si imbocca via Roma occupato dai banchi dei produttori locali: qui si possono acquistare riso, salame di Varzi, brasadè,formaggio, miele a tanti altri prodotti di alta qualità a km zero. Si conclude il tour del mercato in piazza Dante occupata da altri banconi di vestiti e calzature.
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Veduta di Casteggio - Il Pistornile
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Merenda - Aperitivo - Shopping
Merenda - Aperitivo - Shopping
Non lontano dalla piazza si trova l’ “Enoteca Scooter Moda”, dove decidiamo di fermarci per gustare gli ottimi pancake preparati a mano in un ambiente spazioso e moderno, ricavato direttamente da quella che era a tutti gli effetti un’officina per scooter e moto. Molta simpatia e cordialità in questo locale nato nel 2015, con l’intento di creare uno spazio dedicato alla vendita, alla degustazione e alla conoscenza dei vini dell’Oltrepò, con una particolare attenzione anche ai produttori emergenti.
Dopo una passeggiata al Pistornile, un dolce pendio sul quale si trova la parte più antica di Casteggio, decidiamo di concederci un po’ di compere nel caratteristico “Oh... Perbacco”, che offre una vasta selezione di vini dell’Oltrepò e francesi, gustosi formaggi e saporiti salumi, oltre a una ricca scelta di prodotti artigianali della zona come conserve, mostarda, funghi. La sera questo piccolo bistrot, dall’aria rustica, ma curato in ogni dettaglio (si pensi che i lampadari sono ricavati da barattoli per le conserve) si anima nel dehor che sboccia sulla piazza, diventando un luogo piacevole dove passare la serata o l’aperitivo.
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Merenda - Aperitivo - Shopping
Pranzo
Altro negozio di notevole interesse è l’enogastronomia “Il pane di Rosa”, che offre una vasta gamma di prodotti tipici dell’Oltrepò. Se state cercando un posto per le vostre idee regalo, “Il pane di Rosa” fa decisamente al caso vostro. Infatti i proprietari Rosa e Giampiero, estremamente gentili e premurosi nei confronti dei clienti, sapranno consigliarvi per la realizzazione di cesti enogastronomici unici e di qualità, e stimolare il vostro appetito con assaggi e degustazioni di prodotti tipici del territorio.
Per il pranzo ci dirigiamo a colpo sicuro al Ristorante “Pizzeria Charlot”, situato a Santa Giuletta, che ci accoglie in un ambiente confortevole e luminoso. Sotto la guida illuminata dello Chef Roberto Venturi il ristorante Charlot offre una serie di piatti innovativi e realizzati con materie prime di altissima qualità. Per l’occasione, noi di Mabedo, ci siamo lasciati incantare da un gustosissimo spaghettone di Gragnano con pomodorini, olive leccine, pesce spada e pan gratin. Oltre ad un talento e una fantasia innegabili nella realizzazione dei piatti è da riconoscere allo Chef Venturi una fortissima passione per il cliente, al quale illustra e racconta le proprie creazioni culinarie, rendendolo partecipe di una più completa esperienza gastronomica.
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Castello di Mornico Losana
Deliziati da un ottimo pranzo ci concediamo un buon caffè, prima di rimetterci in viaggio in direzione di Mornico Losana, un piccolo ma suggestivo borgo situato sulle prime colline dell’Oltrepò, a sud di Pavia, a circa trecento metri di altitudine. Il nome Mornico deriverebbe, secondo lo storico vogherese Maragliano, da quello della casata Neco, della quale se ne attesta l’esistenza in documenti che risalgono al lontano 1600. Molto evocativo il Castello di Mornico Losana, risalente al 1190, che oggi si presenta come uno splendido palazzo di abitazione, adibito a location per eventi. Il Castello domina la collina e si erge in tutta la sua altezza una torre merlata il cui aspetto attuale risale alla fine del XIX secolo. Pregevoli opere d’arte sono contenute all’interno del Castello, tra cui molti quadri del XVIII secolo e uno scalone marmoreo che domina l’atrio.
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Merenda - Shopping
Cantina - Ristorante
I più golosi non possono certo lasciarsi scappare una specialità di Mornico Losana: le ciambelle. Questo biscotto tipico dell’Oltrepò è realizzato con prodotti semplici e genuini ( uova, zucchero, burro, farina, sale, lievito e un pizzico di vaniglia) ed è delizioso da accostare ai vini del territorio. La produzione di questo dolce è portata avanti, secondo tradizione, dal 1956, dai Fratelli Calvi, con la stessa dedizione e seguendo l’autentica ricetta che regala un sapore e una fragranza unici.
Sempre a Mornico Losana decidiamo di visitare la Cantina “Il Feudo Nico”, un’azienda vinicola storica, fondata nel 1825 da Francesco Madama, che generazioni produce eccellenti vini in Oltrepò Pavese. Fra gli eccellenti vini della Cantina “Il Feudo Nico” spiccano l’inconfondibile “Maria Antonietta Cuvée”, una perla della spumantistica italiana; il “Riesling Superiore -Vigna Palasco-” , il “Pinot Nero -Vigna Spiaggi-” ed un “Cabernet Sauvignon -Vigna Ronchi-”. Inoltre nel 1998 con la decisione di creare una vetrina permanente del loro lavoro nasce il ristorante, luogo ideale per degustare ottimi prodotti tipici secondo la stagionalità.
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Cantina Ritornando verso Casteggio non possiamo non fermarci in località Crotesi per degustare e acquistare alcune bottiglie della Cantina Guerci, fondata nel 1924 e divenuta una realtà estremamente interessante per gli appassionati del buon vino. Degno di nota il loro “Vignole”, una Barbera ferma, dal colore rosso rubino intenso fatta macerare sulle bucce per 15 giorni e affinata per almeno 24 mesi. Per gli appassionati di bollicine, invece segnaliamo l’ottimo spumante metodo classico “222 A.C”, ottenuto da uve Pinot nero, dal sapore armonico e piacevolmente persistente. Anche le grappe non mancano all’appello con la possibilità di scegliere fra grappa di Bonarda, Moscato e Barbera.
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Le Terme di Salice
Piscina Termale - Terme di Salice
Quando il sole tramonta ci dirigiamo verso l’elegante e vivace Salice Terme, frazione di Godiasco, rinomata per le sue acque miracolose e benefiche, dove si respira un’aria di vacanza e vero relax. Numerosi i locali alla moda, i ristoranti e gli alberghi in questa località divenuta una delle mete più frequentate dagli amanti del benessere. Notevole il contesto paesaggistico, con il parco secolare delle Terme di Salice, con tigli, querce, platani, aceri, fra cui si trova anche la quercia preferita dalla poetessa Ada Negri, che qui amava rilassarsi e scrivere.
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Piscina all’interno del Parco di Salice Terme
Parco di Salice Terme
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Aperitivo Per gli amanti dei lounge, a Salice Terme, segnaliamo “L’Officina”, locale molto animato, curato nel dettaglio e frequentato da giovani con la voglia di divertirsi. Meta ideale per un aperitivo fresco con ottimi cocktails e un ricco buffet, il locale si trasforma in un suggestivo disco club dove scatenarsi fino a tarda notte con le selezioni musicali dei migliori Dj. Cena Per la cena, invece, la nostra scelta cade sul Ristorante Ca’Vegia, ricavato in un antico casale dell’ottocento, che offre in un meraviglioso contesto una grande cucina capace di soddisfare i palati più diversi. Piatti ottimi e ben presentati dallo Chef Reduan Gargoubi, in un’atmosfera elegante e raffinata, dove nulla è lasciato al caso, a partire dal gustoso pane fatto in casa. Noi di MaBeDo ci siamo fatti tentare dagli ottimi “Tajarin “24 tuorli” con crudo-cotto di mare ed olio nuovo” e da un indimenticabile piccione servito con ben tre cotture (coscia in tempura; sopra coscia confit; petto alla francese). Davvero speciale come dessert la “Torta paesana con spuma vaniglia Bourbon e salsa Domori 72%”. Ottimo locale che ogni venerdì si contraddistingue anche per uno spettacolo di musica dal vivo per allietare il dopocena.
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Scende la notte in Oltrepò - Foto di Daniele Marioli
Cosa aggiungere, allora? Quando si stanno accendendo le prime luci serali ci scopriamo a sorridere per tutte le bellezze che abbiamo potuto incontrare nel magico Oltrepò, in questo lungo week-end. Noi di MaBeDo abbiamo provato a raccontarle per voi, come sempre al vostro fianco, sulla strada dell’eccellenza.
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MaBeDo Card 2015
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Festival d’Estate
Franciacorta
Foto franciacorta.net
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n uno splendido week-end alle porte dell’estate, il 17 e il 18 giugno, la Franciacorta è stata una volta di più lo scenario di uno degli appuntamenti più amati dai wine lovers, il Festival d’Estate. Molte le novità dell’edizione 2017, a cominciare dal gustoso antipasto di Aspettando il Festival d’Estate, che si è svolto dal 2 al 16 giugno con un fitto e vario calendario di eventi, tra food&wine, arte e cultura, sport e natura. In questa terra di grandi vini, dove l’ospitalità e l’accoglienza sono un’arte, il Festival d’Estate si è riproposto come un’occasione unica per scoprire il Franciacorta e la Franciacorta, attraverso i suoi protagonisti, dai vignaioli ai ristoratori, dai produttori agroalimentari ai distillatori. Per due settimane le cantine e tutte le strutture ricettive della Strada del Franciacorta hanno aperto le porte a numerosi visitatori per visite e degustazioni, all’insegna dell’eccellenza italiana. Noi di MaBeDo, sempre sulle strade del gusto, non potevamo perderci un evento così eccezionale.
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Il fine settimana del 17 e 18 giugno è stato il cuore pulsante del Festival d’Estate. Sabato 17 le cantine hanno organizzato alcuni eventi a tema, visite guidate e degustazioni. La giornata, costellata da emozionanti incontri e assaggi, si è conclusa all’insegna di un grande evento che ha coinvolto anche i ristoranti, le trattorie, i winebar della Strada del Franciacorta, ciascuno dei quali ha proposto un suo personalissimo Menu Festival, creato per l’occasione utilizzando prodotti del territorio. Noi di MaBeDo abbiamo particolarmente apprezzato le bollicine della Cantina Ca’ D’OR, che ha sede a Timoline di Cortefranca (Bs), con il suo eccellente Franciacorta D.O.C.G Montenapoleone, elegante ed armonico al palato e dalla personalità e ben definita.
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Domenica 18, lo storico e scenografico Palazzo Monti della Corte di Nigoline di Corte Franca, fra le più suggestive dimore nobiliari franciacortine, ha fatto da cornice ad un raffinato Brunch Pic nic con piatti d’autore a base di prodotti del territorio abbinati a Franciacorta. Fra le portate da segnalare degli ottimi ravioli di tinca ripiena, con burro di malga e formaggella camuna, preparati dallo Chef Ennio Zanoletti dell’Hostaria Uva Rara . Il tutto annaffiato da un meraviglioso “Berlucchi Cuvée Imperiale Brut”, inconfondibile al palato e punto di riferimento per gli amanti delle bollicine Made in Italy. Nei Banchi d’assaggio si è potuto degustare varie tipologie di Franciacorta, con la presenza di oltre 50 cantine. Decisamente è stata un’occasione unica per conoscere da vicino i produttori e per degustarne i vini sotto la loro guida competente.
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Poi verso sera un grande aperitivo per chiudere in Festival in bellezza dove i protagonisti del Festival Franciacorta d’Estate hanno incontrato un numeroso pubblico fra musica, dj set e un grande banco d’assaggio di Franciacorta in abbinamento a un aperitivo dedicato ai classici sapori dei prodotti del territorio, con gustosi piatti d’autore. In questa occasione ci siamo concessi un delizioso risotto alle fragole con sfumature di Franciacorta Rose’, preparato dallo Chef Alberto Bittu della Trattoria del Gallo. Quando il sole tramonta, a segnare una giornata decisamente riuscita e da ricordare, brindiamo ancora con un calice dell’esclusivo Blanc de Blancs, di casa Ca’ OR, dalla bollicina fine e persistente e dalle nuances esotiche. Un fine settimana davvero piacevole, allietato dai migliori vini della Franciacorta. Noi di Mabedo, non vediamo l’ora di ripetere questa esperienza. Continuate a seguirci. Vi aspettiamo.
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Cantina Cà d’Or
Bollicine da Sogno
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opo la felice esperienza di Bollicine in Castello, svoltasi al Castello di S. Gaudenzio, lo staff di MaBeDo è stato ospite delle cantine Ca’ D’OR, marchio storico del made in Italy, che ha sede a Timoline di Cortefranca (BS), nel Borgo Santa Giulia. L’Azienda Ca’ D’OR si distingue per la produzione di raffinati vini di alta qualità lavorati in purezza con metodologie naturali dirette al biologico e nati da due prestigiosi territori autoctoni, le colline moreniche della Franciacorta (Lago d’Iseo – Brescia) e le pendici dei Monti Lessini (Lago di Garda – Verona). I pregiati vini sono contenuti in bottiglie dal design esclusivo, tra bellezza e funzionalità, decorate con una preziosa maschera, simbolo indelebile dell’antica storia del marchio Ca’ d’Or, le cui origini sono datate al 1501, e di quella eleganza, propria dello stile di antiche nobili famiglie di conti italiani.
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Dopo una visita all’azienda e alle cantine siamo stati deliziati da una prelibata cena a base di pesce presso il Ristorante S.Giulia. Ottimi piatti e personale impeccabile; il tutto accompagnato dalle inconfondibili bollicine di Réserve Franciacorta Montenapoleone , fiore all’occhiello della produzione Ca’ D’OR, elegante ed armonico brut, 80% Pinot Nero – 20% Chardonnay, dalla personalità complessa. È stata sicuramente un’esperienza molto intensa, un’incontro felice con uno dei migliori produttori italiani. Ma del resto, lo sapete, noi di MaBeDo siamo sempre alla ricerca dell’eccellenza.
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10° Raduno Internazionale Moto BMW Storiche – 10° nel 100°Foto cortesia Alfonso D’Aiola
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a tradizione continua: il 16, 17 e 18 Giugno 2017 si è tenuto il 10° Raduno Internazionale Moto BMW Storiche – 10° nel 100°.
Alfonso D’Aloia con Guido Portinari di QUELLI CHE LE STORICHE, vero patron di questa manifestazione, hanno messo a punto un programma ricco di contenuti, suggestioni, divertimento e relax. Grazie al fondamentale appoggio della Concessionaria BMW Motorrad Milano e della collaborazione del BMW Motorrad Club Visconteo, di BMW Motorrad Federclub Italia, del Boxer Club Vicenza, e del CMAE (Club Milanese Automotoveicoli d’Epoca) è stato possibile realizzare quello che è da considerarsi un vero e proprio evento nel folto calendario delle manifestazioni dedicate al motorismo d’epoca, tanto che si può annoverare tra gli altri anche il Patrocinio della Regione Lombardia.
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Concessionaria BMW Motorrad di Milano
Le gloriose e rombanti BMW hanno percorso circa 250 km in tre giorni , solcando tracciati attentamente selezionati e particolarmente suggestivi. Il raduno riservato alle BMW ante 1987 è iniziato il venerdì nel piazzale di fronte al concessionario BMW Milano in viale dei Missaglia che ha curato l’accoglienza, con iscrizione dei partecipanti, visita alla concessionaria e offerta di un ricco buffet. Presenti già un gran numero di prestigiose moto provenienti da tutta Italia e dall’estero: erano più di 40, tutte perfettamente funzionanti si sono avviate, percorrendo le suggestive strade della bassa milanese sino a costeggiare l’argine del Po’, alla volta di Castel S. Gaudenzio a Cervesina, prestigioso quartier generale della manifestazione. Relax e poi cena nella bellissima sala delle colonne: l’accoglienza e la bellezza del posto ha permesso a tutti i partecipanti di concludere questa prima giornata con grande soddisfazione.
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Il sabato 17 è stata la giornata più importante del raduno: al gruppo si sono aggiunti altri motociclisti per affrontare il tour nell’Oltrepo’ Pavese con visita all’Abbazia di S.Alberto di Butrio, Valle verde e Cecima. In tutto le moto erano 82, delle quali 27 ante 1969, e di queste ben 7 anteguerra! E i partecipanti iscritti 102. Erano praticamente rappresentati quasi tutti i modelli prodotti da BMW: da rimarcare una R42 e una R47del 1927, due R 52 del 1928 e una R57 del 1929, E ancora ben due R5 del1937, una R68 del 1954, sei R69S una decina di /5 e tre 90S. Tutte vere icone del marchio! Senza dimenticare i Sidecar: erano ben sei dal 1938 (R71) al 1969 (R60/2). Questi sono i numeri della manifestazione probabilmente più importante che si sia mai svolta in Italia dedicata alle moto BMW d’epoca.
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Tappa al Castello San Gaudenzio di Cervesina (PV)
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Eremo di Sant’Alberto di Butrio
Tappa a Cecima
Da Cecima, dopo aver pranzato all’aperto nell’Agriturismo “La Piazzetta”, la comitiva (una moto in fila all’altra formava una colonna di 2 km, vuoi per la distanza di sicurezza, visti i freni “d’epoca”, vuoi per il grande numero) raggiungeva il Motodromo a Castelletto di Branduzzo per effettuare una prova di abilità in Pista, con tanto di classifica finale. In circuito la parte della regina l’ha fatta una rarissima moto da corsa (pare che ce ne siano solo due al mondo) del 1928, 750 cc, valvole in testa e basamento in magnesio: una chicca strepitosa! Dopo una giornata così intensa è stato particolarmente apprezzato l’aperitivoconcerto con la Frigia’s Band sotto la tensostruttura nel parco del Castello di San Gaudenzio: musica, aperitivo, le moto più prestigiose esposte (tra le quali una R32 del 1923 ottimamente conservata), una location affascinante. Grandi emozioni. La cena di gala è stata la cornice per le premiazioni e riconoscimenti a conclusione di una giornata che verrà a lungo ricordata.
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Pranzo all’Agriturismo “La Piazzetta
Motodromo - Castelletto di Branduzzo
a� Cecima
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Frigia’s Band
Graziosa Ospite
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Diego Rivoli e Alfonso D’
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’Aloia
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Tappa al Castello di Bereguardo
La Domenica mattina la carovana è stata accolta dall’azienda vinicola “Montelio”, con visita alle cantine e immancabile degustazione, per poi affrontare le strade del parco del Ticino sino al Castello di Bereguardo, accolti da Sindaco e Pro Loco con un ricco aperitivo e concludere la manifestazione presso la Cascina Caiella per il …. ristoro finale… Nell’ambito della tre giorni si è svolto “Concorso di Eleganza” con la premiazione delle motociclette conservate o restaurate più conformi all’originale: la vincitrice è stata la R47 del 1927 di Fulvio Allasio Come detto questa è la decima edizione di un raduno ideato e voluto da un gruppo di veri appassionati ed intenditori e che è giunto alla piena maturità, tanto da poter essere considerato, come già ribadito, il più importante raduno BMW d’epoca che si tiene in Italia. Ma l’importanza non ha mutato lo spirito di amicizia e di allegria che continua ad accompagnare competenza e passione dei partecipanti. Questi sono infatti gli ingredienti che sono stati supportati dagli sponsor, in particolare P&T Insurance Broker, MA-FRA e F.lli MORO, che hanno compreso, sostenuto e reso possibile l’iniziativa.
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Cascina Caiella
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Le Robinie Bistrot
Serata Pizza Gourmet
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ate caso di trovarvi il primo giorno d’estate in un luogo magico come «Le Robinie Bistrot», a Montescano, aggiungete della buona musica selezionata da un DJ giovane e appassionato come DJ Ala, completate il tutto con il sapore delizioso di una pizza preparata in un forno a legna direttamente montato su un Ape… ecco, avrete sicuramente una serata imperdibile. Noi di Mabedo, sempre sulle strade del gusto, non potevamo lasciarci sfuggire questa occasione: Pizza Gourmet, realizzata in collaborazione con O’Scugnizzo.
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Vincenzo Nese
Ottime e saporite le pizze di Vincenzo Nese, pizzaiolo verace ed esperto, realizzate secondo tradizione e cotte nel forno a legna. Da sogno la pizza «Scugnizzo», condita con mozzarella fiordilatte campano, alici di Cetara e una grattata di limone della Costiera Amalfitana. Il tutto in una location incantevole, nel cuore dell’Oltrepò, allietata da una leggera brezza che sembra arrivare direttamente dal mare, come se fossimo sulle prime colline di Saint Tropez. Deliziosa anche la pizza «Romana rivisitata», con mozzarella fior di latte campano, pomodoro giallo del Piennolo, capperi di Pantelleria, acciughe e olive nere. Una bella serata all’insegna del gusto, l’ideale per festeggiare l’arrivo dell’estate. Noi di MaBeDo, sempre al vostro fianco alla ricerca dell’eccellenza, non potevamo certamente mancare.
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Maria Rosa Colombi
Fabio
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DJ Ala
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Notte New Trolls a Cervesina (PV) Testo di D.B.
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Il SIndaco di Cervesina Daniele Taramaschi e la vice Sindaco Daniela Sartori
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Cervesina, nel cuore dell’Oltrepò Pavese, sabato 24 Giugno si è svolto un altro capitolo di una lunga storia all’insegna della migliore musica italiana. Una serata indimenticabile che ha visto piazza Vittorio Emanuele II gremita da più di 1000 persone, accorse per celebrare 50 anni di una delle band più significative del panorama Rock nazionale. Il pubblico attentissimo e visibilmente emozionato non si è fatto pregare per cantare i più grandi successi di questa band che ha segnato in modo indelebile il modo di fare musica. Allora ecco che Gianni Belleno, Ricky Belloni, Nico Di Palo, Giorgio Usai, insieme ad Andrea Cervetto e Alex Polifrone, hanno dato vita ad uno show entusiasmante, carico di energia e ricco di emozioni.
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Un repertorio di grandi brani che spaziano dalla musica pop alla canzone d’autore, passando per i molti successi di grande impatto emotivo. Si va da “Una carezza nella sera”, un pezzo dolce, romantico, al capolavoro assoluto del 1971 “Concerto grosso per i New Trolls, opera rivoluzionaria scritta dal musicista Luis Enriquez Bacalov ed eseguita dai New Trolls in stile progressive. E poi come non ricordare “Signore, io sono Irish”, meravigliosa canzone con testo del poeta Riccardo Mannerini e riarrangiata dal mitico Fabrizio De Andrè, che arriva direttamente dal loro concept album “Senza orario senza bandiera”. E ancora molti successi che in 50 anni di storia musicale hanno fatto cantare generazioni di amanti della buona musica. Ma un pezzo fra tutti infiamma il pubblico e quando attaccano le note di “Una miniera”, cavallo di battaglia della band guidata da Di Palo, l’emozione raggiunge le stelle. Una serata imperdibile, pubblico entusiasta e una band ancora in ottima forma, che ha anche colto l’occasione per tributare un commosso ricordo al bassista Giorgio D’Adamo.
Giorgio Usai
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Ricky Belloni e Gianni Belleno
Andrea Cervetto
Nico Di Palo
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Non nasconde la sua soddisfazione il sindaco di Cervesina Daniele Taramaschi che, sull’onda del grande successo dello scorso anno che ha visto la partecipazione di Drupi, continua a organizzare splendidi eventi all’insegna della migliore musica. Noi di Mabedo, sempre sulla strada dell’eccellenza, non potevamo certamente perderci una serata così.
Ricky Belloni e Daniele Taramschi
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Sindaco, VIce Sindaco, Nico Di Palo con la Pro Loco di Cervesina
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MaBeDo Card è una preziosa carta sconti che accompagna chi la possiede negli acquisti e che permette di risparmiare nelle attività convenzionate in tutta Italia. Il circuito MaBeDo Card è costituito da un insieme di strutture operanti sul territorio nazionale, principalmente dedicate all’enogastronomia, al tempo libero, al turismo, allo shopping e ai servizi. Ogni struttura ha una propria convenzione che consente al titolare della Card di ottenere lo sconto concordato con MaBeDo alla presentazione della tessera.
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Ristorante Pizzeria Quattro Ristorante Vigna del Pero Trattoria La Pesa Il Boss de le Balze Ostaria da’l Gondolièr Osteria del Naviglio Albergo Ristorante Selvatico Trattoria Da Lina La Locanda di Calvignano Locanda Vecchia Pavia al Mulino Hotel Castello di San Gaudenzio Ristorante Pizzeria Charlot Le Rubinie del Po Ristorante Pizzeria Palinuro Bierhaus – Ristorante bavarese Moya Japanese Restaurant
Ghezzi Car S.r.l. Scotti S.r.l. Winterass Assicurazioni e Investimenti Rilauto Maripa Omi Autolavaggio Axel Shopping Gioia Sport 3000 Ghelfi Paolo Rovati D’acqua e di vento Contrasti Illuminazione
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L’Estate in Castello si apre con Giuseppe Giacobazzi
Umorismo, risate e riflessioni sul futu Testo e foto di Valeria Portinari
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i intitola “Estate in Castello” la rassegna dedicata alla musica e al teatro iniziata il 23 giugno nel cortile del Castello Visconteo di Pavia e che andrà avanti fino al 16 luglio. Cinque gli appuntamenti che animeranno le serate pavesi: da Giuseppe Giacobazzi, il comico che ha iniziato a farsi strada anni fa dal palco di Zelig, a Le Luci della Centrale Elettrica; da Paola Turci, con il suo tour “Il Secondo Cuore”, ad Andrea Pucci a Giovanni Allevi, che chiuderà la rassegna. “Estate in Castello” è una bellissima iniziativa voluta e realizzata dall’Assessorato Cultura del Comune di Pavia e dalla Fondazione Teatro Fraschini in collaborazione con Promoter PV, con lo scopo di portare cultura e valorizzare un luogo simbolo della città di Pavia. L’onore di “aprire le danze” lo ha avuto Giuseppe Giacobazzi, che ha portato sul palco del Castello il suo spettacolo “Io ci sarò”. Il comico bolognese ha intrattenuto i presenti per oltre due ore con uno show divertente e unico, nel quale ha affrontato i principali temi della nostra cultura e della nostra società in modo ironico e mai banale.
Giuseppe Giacobazzi
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Il comico si auto definisce un genitore anziano di 54 anni con una figlia di 4 ed è proprio questa la premessa sulla quale si fonda il concetto del suo spettacolo. “Io ci sarò” è una sorta di racconto della vita di Giacobazzi ai suoi nipoti, quelli che non sa se conoscerà mai e in che modo. Ogni show è registrato e il comico si rivolge ad un ipotetico “tesoro”, che tra qualche decina d’anni lo rivedrà in video, raccontando aneddoti del passato, del presente e di un immaginario futuro. Giacobazzi scherza sulla tecnologia di oggi e di ieri, sullo smartphone, sui supereroi e sui personaggi della TV; ironizza sulle tematiche che tutti affrontiamo quotidianamente e lo fa senza criticare ma trovando sempre il lato divertente delle cose e delle situazioni.
Due ore di divertimento ma anche una sorta di riflessione sui rapporti tra le diverse generazioni. Quelle di ieri sempre di più si devono adeguare alla rapidità di cambiamento di quelle di oggi, pur mantenendo definiti i rispettivi ruoli. I nonni sono e saranno sempre le guide dei nipoti, quelli che raccontano il proprio vissuto, le proprie esperienze e danno consigli che quasi sicuramente verranno ignorati. Con la sua narrazione fatta di battute e di sano umorismo, Giuseppe Giacobazzi cerca di creare questo rapporto nonno-nipote, uscendo dagli schemi dell’interazione tradizionale per raccontarsi allo stesso tempo ad un pubblico più ampio, quello che ha scelto di essere parte dei suoi spettacoli.
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Dopo Pavia, il comico romagnolo sarà a Cervia il primo luglio per poi proseguire con altre due date estive e ritrovare i suoi spettatori in autunno. Noi di MaBeDo abbiamo molto apprezzato lo spettacolo e vi consigliamo di non perdere l’occasione di vedere Giacobazzi dal vivo. “Per immaginarmi di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare ad usare, se non il loro linguaggio, perlomeno le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie. Quindi ho pensato di lasciare un “videomessaggio” che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti. E per farlo, l’unico modo che conosco è farlo davanti ad un pubblico” – Giuseppe Giacobazzi
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Le prossime date di Io Ci sarò 1 luglio Cervia (Ra), Piazza Garibaldi 4 agosto Cattolica, Arena della Regina - POSTICIPATO al 23 agosto 21 agosto Forte dei Marmi, Villa Bertelli 14 ottobre Cremona, Teatro Ponchielli 21 ottobre Varese, Teatro Openjobmetis 26 e 27 ottobre Bologna, Europauditorium 9 novembre Pescara, Teatro Massimo 24 e 25 novembre Saronno, Teatro Giuditta Pasta 1 dicembre Brescia, Palabanco 1 febbraio Alessandria, Cinema Teatro Alessandrino 20 aprile Montecatini, Teatro Verdi 15, 16 e 17 maggio Milano, Teatro Nazionale CheBanca!
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viaggi
Viaggio in Uzbekistan Testo di Titti Migliavacca
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Samarcanda
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Tamerlano Arrivando a Samarcanda sul primo rondò di accesso alla città troneggia una statua gigantesca: è quella di Tamerlano o Timur Barlas o Timur –I-Lang (Timur lo zoppo) così chiamato perché da fanciullo, sorpreso a rubare una pecora, era stato azzoppato dalla freccia di un pastore. Timur si proclamava l’erede di Gengis Khan Di origine mongolo turca era nato a Kesh nel 1336 e alla metà degli anni ’90 aveva già conquistato un enorme territorio che andava dal Mar Caspio, al Caucaso al lago d’Aral. Per aiutare il popolo Turkmeno che invocava la sua protezione decise di sferrare l’attacco all’impero ottomano. La personalità di Tamerlano risulta complessa e di difficile interpretazione: creò da solo le proprie fortune proponendosi in modo contradditorio , ora mite, generoso tollerante e saggio ora crudele, sanguinario e malvagio. Fu il conquistatore più spietato della fine del Medioevo esprimendo tuttavia incoerenze abissali: proibì il consumo di vino ubriacandosi regolarmente, promosse ogni possibile tensione intellettuale pur essendo rozzo analfabeta; fece demolire straordinarie testimonianze urbanistiche ed artistiche per erigerne di altrettanto superbe; distrusse la cultura dei popoli conquistati e incoraggiò lettere, scienze ed arti; basò il suo dominio sulla distruzione e sul saccheggio ma protesse la ceramica colorata e risparmiò i migliori artigiani; fece erigere favolosi monumenti utilizzando schiavi. Mori a Otrar nel 1405.
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Statua di Timur
Statua di Timur
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Samarcanda Gli Sciti, popolo nomade furono i primi a stanziarsi nella regione. Successivamente Ciro il Grande fece di Samarcanda la capitale di una nuova satrapia la Sogdiana, più tardi conquistata da Alessandro Magno. Dopo varie dominazioni la città nel 712 fu conquistata dagli arabi che vi fondarono la prima moschea. Nel corso degli anni seguenti alcuni prigionieri cinesi svelarono agli arabi il segreto della fabbricazione della carta. Ancora oggi infatti in città si lavora un tipo di carta utilizzando i rami di gelso lasciati privi di foglie dai bachi. Più tardi Samarcanda fiori sotto la dinastia dei Samanidi; nel 1220 Gengis Khan la conquistò mettendola a ferro e fuoco e nel 1370 Tamerlano fece di Samarcanda la capitale de suo vasto impero. Sotto i suoi successori i Temuridi la città si arricchì di splendidi edifici che ne determinarono la gloria ancora vivida ai giorni nostri. Nel1868 i Russi presero il dominio della città abbattendo le vecchie mura e facendo della cittadella il loro quartier generale, successivamente la città fu dominata dai bolscevichi Samarcanda è stata proclamata “patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco nel 2001.
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Piazza Registan
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Ulug Bek
Ulug Bek Era il nipote e successore di Timur, fu grandissimo sovrano di Samarcanda e finissimo astronomo. Si impegnò moltissimo per trasformare la città di Samarcanda nel centro intellettuale dell’impero Timuride. Sulla piazza Registan fece edificare la famosa Università (Madrasa di Ulug Bek) invitandovi a studiare matematici e astronomi musulmani. I suoi interessi personali riguardavano l’astronomia e allo scopo fece costruire un grandissimo osservatorio astronomico Utilizzando il sestante Fahri che aveva un raggio di circa 36 metri fece osservazioni e misure della posizione degli astri con una precisione mai raggiunta prima e a lungo ineguagliata. Compilò quel che è considerato il più grande catalogo di stelle pubblicato a Oxford nel 1665 da Thomas Hyde. Determinò la lunghezza dell’anno siderale servendosi di un goniometro alto 50 metri.
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Osservatorio Astronomico
Piazza REGISTAN Il Registan è il cuore dell’antica città di Samarcanda, il nome significa “deserto” o “luogo di sabbia”; era la Piazza Pubblica, l’ espressione più significativa della dinastia Timuride, luogo commerciale e di proclamazioni reali annunciate da squilli di enormi tubi in rame chiamati “dzharchis” . Su tre dei lati della Piazza sono situate altrettante Madrase; la Madrasa di Ulug Bek, la più antica decorata con temi astronomici, al cui interno si possono visitare le celle per gli studenti e le aule per le lezioni. Le altre due , di Shir Dar e di Tilla-Kari sono state terminate intorno al VII secolo: i mosaici raffigurano temi mutuati dal mondo naturale e animale.
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Piazza Registan
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Necropoli Shahi Zindah “il re vivente” La tomba di Kusama Ibn Abbas, cugino del Profeta Maometto, è il monumento più antico del sito. Kusama arrivò a Samarcanda nel 676 per diffondere la religione islamica e fu ucciso dai pagani mentre pregava. Secondo la leggenda tuttavia Kusama ha lasciato questo mondo vivo e continua a vivere nella cripta sotto la moschea in cui pregava. Per questa ragione il popolo iniziò a chiamarlo “il re vivente”. Si incominciò a venerarlo e la sua tomba divenne meta di pellegrinaggi. Pian piano intorno al suo mausoleo il cimitero crebbe. I potenti volevano un posto vicino al santo e si formò così una via di Mausolei coperti di piastrelle rivestite da smalti.
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La Moschea di Bibi Khanum È la moschea più grande dell’Asia Centrale e deriva il suo nome da quello della moglie preferita da Amir Temur. È tutta blu e turchese e alla sua costruzione sono legate alcune leggende tra cui quella della nascita del “chador”. Al centro del cortile fu posto un mastodontico leggio in marmo grigio della Mongolia su cui per secoli fu appoggiato il più grande, il più antico, il più prezioso Corano del mondo, portato a Samarcanda dal cugino di Maometto. Il Corano, portato in Russia al tempo della dominazione zarista, è stato restituito da una decina di anni ed è oggi conservato nel museo di Tashkent. Mausoleo di Tamerlano Gur-i-Amir (tomba del re) Il mausoleo fu originariamente eretto per il nipote prediletto e designato erede di Tamerlano, Muhammad Sultan. All’esterno è caratterizzato dai tipici minareti e dalle cupole blu, ma l’interno è spettacolare ; la stanza che ospita le spoglie di Amir- Temur, dei suoi figli e dei suoi nipoti è decorata in oro; la tomba di Temur di colore grigio scuro situata nel mezzo della stanza è costituita da un unico pezzo di giada tra i più grandi al mondo e le altre tombe sono di onice e marmo.
Moschea di Bibi Khanum
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Moschea di Bibi Khanum
Mausoleo di Tamerlano
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Mercato I colori, gli odori e i sapori di un mondo antico, la gente dalla faccia simpatica con il sorriso dorato stampato sulle labbra, con la voglia di una fotografia insieme ai turisti, le carrozzelle a guisa di bancarella, i pochi prodotti dei contadini, le spezie variopinte e profumate, l’atmosfera di un mondo sempre uguale a se stesso in una metropoli che corre: questo e molto altro è il mercato di Samarcanda. Proprio alle spalle della mistica e acculturata Piazza Registan sospeso tra la tradizione e la modernità. Khiva Alle porte del deserto, cinta da mura monumentali, città museo quasi completamente disabitata ma integra , nel 1991 dichiarata “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco. La leggenda narra che Khiva sia nata quando Sem, figlio di Noè, scavò un pozzo nella zona. Che la città esistesse come fortezza minore e stazione commerciale dove si arrivava o da cui si partiva per un estenuante viaggio nel deserto è storicamente provata fin dal VII secolo. Divenne capitale dell’impero Timuride all’inizio del XVI secolo ed era il centro di un fiorente mercato degli schiavi. L’atmosfera che si respira è quasi surreale: le case di argilla, il colore ocra declinato in tutte le sue sfumature , le vie non selciate, i monumenti uno a ridosso dell’altro, creano la sensazione di trovarsi nella pagina di un libro di storia. Gli antichi riti fanno ancora parte della vita quotidiana per gli abitanti. Alla sera riposare sui “baldacchini” ricoperti di “suzani” colorati e ricamati, tutti insieme, mente i bambini giocano, chiacchierando piacevolmente con i vicini è parte di questi riti. Fare il pane è un’altra tradizione: come farlo è trasmesso di generazione in generazione e vengono utilizzati forni di argilla per la cottura. Sul pane è spesso raffigurato il sole, venerato ai tempi di Zarathustra come simbolo di pace, buona volontà e felicità: i medesimi simboli che si riscontrano sugli edifici religiosi a testimoniare i legami di Khiva con lo zoroastrismo e con il suo essere centro di scambio di cultura, filosofia e religione.
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Khiva
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eventi
Viaggio a New York Testo di Titti Migliavacca
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Le origini Credere che l’isola di Manhattan sia stata venduta dalla tribù degli indiani Lenate agli Olandesi per il corrispettivo di 24 o 25 dollari risulta oggi un po’ difficile! Eppure … è andata proprio così : fu fondata nel 1624 dagli Olandesi che la chiamarono New Amsterdam . In verità il primo esploratore europeo a giungere a Manhattan era stato l’italiano Giovanni da Verrazzano nel 1524. Nessuna meraviglia dunque quando il ponte che collega Staten Island a Brooklyn , zone ad alta concentrazione abitativa di Italiani , inaugurato nel 1964, fu intitolato proprio alla memoria del grande esploratore originario di Greve in Chianti . All’epoca dell’inaugurazione era il ponte ad arco sospeso più lungo del mondo.
Il Ponte di Brooklyn
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La storia Nel 1624 l’inglese Henry Hudson, al servizio della compagnia olandese delle Indie, tornò sulle stesse terre , le acquistò e le prime famiglie vi si trasferirono. Tuttavia gli Inglesi poco dopo si presero il territorio scacciando gli Olandesi e ribattezzando il luogo New York in onore del Duca di York. A loro volta però gli inglesi, a causa della loro avidità nello sfruttamento delle Colonie, furono scacciati con la Guerra d’Indipendenza.
Manhattan
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Nell’800 iniziarono le prime ondate di immigrati principalmente dall’Irlanda e dalla Germania in fuga dall’Europa con la speranza di una vita migliore. In pochi anni la popolazione aumentò fino a toccare la cifra di 3.000.000, aumentarono purtroppo anche corruzione e violenza. La crescita della popolazione favorì la nascita di nuovi quartieri residenziali nella parte più alta dell’isola e con l’invenzione della lampadina arrivarono l’illuminazione e la costruzione del ponte di Brooklyn, che collega Brooklyn a Lower Manhattan, ultimata nel 1883. Fu il primo ponte sospeso costruito in acciaio e detenne per molto tempo il primato di sospeso più lungo del mondo.
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Iniziò l’era del jazz, la nascita dei locali clandestini e del proibizionismo, l’importanza di Wall Street, fino al 1929 quando con il crollo della Borsa moltissimi investitori si trovarono sul lastrico dall’oggi al domani. New York divenne capitale dell’emarginazione, della gente che aveva perso il lavoro e sperava in precari impieghi a giornata, dei poveri, delle case popolari, dei mercati all’aperto, delle bande giovanili, dei mendicanti, delle famiglie che vendevano mele per strada. Fu grandissimo esperimento di convivenza quasi sempre rissosa e vendicativa. Il New Deal del Presidente Roosevelt risollevò le sorti della città e paradossalmente durante quegli anni della crisi furono costruiti alcuni tra i più importanti grattacieli: Empire State Building, Chrysler Building, Rockefeller Centre.
Empire State Building
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Chrysler Building
Rockefeller Centre
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Durante il Boom economico degli anni ’60 e ’70 New York riguadagnò la sua posizione di spicco nel campo degli affari e della finanza , dell’arte e dello spettacolo ma si verificarono anche alte tensioni fra immigrati di differenti nazionalità e violenti conflitti razziali che fecero rivivere alla città periodi di crisi. A partire dagli anni ’80 New York divenne celebre per il gran numero di artisti, le produzioni di Broadway, la vita notturna , trend che, anche grazie a Sindaci capaci e intraprendenti come Giuliani e Bloomberg, solo per citarne alcuni, non si è mai interrotto.
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La grande mela Varie le interpretazioni che si danno alla nascita dell’appellativo “ Grande Mela” riferendosi a New York: la prima citazione fu quella di Edward Martin nel 1909 che nella prefazione del libro “The Wayfarer to New York” descriveva la città come un melo, con radici che affondano nella valle del Mississipi, di cui il frutto è New York. Negli anni ’30 i musicisti che da New Orleans venivano ad esibirsi nei grandi teatri di New York avevano un “groppo in gola” che chiamavano “Big Apple” per l’emozione che li attanagliava prima della performance. E ancora gli stallieri nordafricani si riferivano all’ippodromo di NY come a “Big Apple”. Ai cavalli venivano date mele dopo la corsa; in slang apple significa denaro e big apple significa premio in denaro. Il giornalista sportivo Fitz Gerald utilizzò spesso l’espressione “Big Apple” nella sua rubrica di ippica. Possiamo prendere per buone tutte queste interpretazioni, fatto sta che negli anni ’70 nella campagna per la promozione turistica della città venne utilizzata l’immagine di una mela che fu anche stampata sulla maggior parte dei souvenir e negli anni ’90 il sindaco Giuliani attribuì l’invenzione di “BIG APPLE” a Fitz Gerald denominando “Big Apple Corner “ la casa in cui il giornalista abitò.
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New York oggi New York è costituita da 5 Distretti : Mahnattan, Brooklyn, Queens, Bronx e Staten Island e ha una popolazione di circa 9 milioni di abitanti. Si dice che non si fermi mai ed è vero: i mezzi di trasporto pubblici funzionano h 24, i cantieri sono aperti a ciclo continuo e moltissime attività commerciali, farmacie in testa, sono aperte sempre senza interruzioni. In qualsiasi stagione dell’anno , ogni giorno e notte della settimana passando da Times Square si ha l’impressione che tutta la vita sia lì. Sarà il baluginare ininterrotto degli innumerevoli ledwall, saranno negozi e ristoranti sempre pronti ad offrire i loro servizi, sarà l’impressionante folla di turisti sorridenti e vocianti, saranno gli spettatori che uscendo dai teatri di Broadway si accalcano nei locali per la cena … La città offre più di 2500 attrazioni turistiche, ce n’è per tutti e tutti i gusti; ciò che colpisce maggiormente sono le opere d’arte a cielo aperto, i musei di arte moderna e contemporanea, i quartieri decadenti che vengono recuperati e diventano immediatamente cool e frequentatissimi, i “baracchini” che all’angolo quasi di ogni isolato servono “Hot Dogs”, la caparbietà della gente di stazionare tutto il giorno davanti alla Trump Tower con cartelli tipo “Trump non sei il mio Presidente”. Queens
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Brooklyn
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La città è capace di rinnovarsi continuamente demolendo e ricostruendo . La tendenza della municipalità è quella di rinnovare senza alterare l’essenza del luoghi, tuttavia sostituire edifici obsoleti con nuove costruzioni opera di famosi architetti è molto comune , il denominatore è crescere, modificare, creare con la voglia di divertimento, vita, moda e mondanità. Questa tendenza si vede principalmente nel Meatpacking District, storico quartiere di macellai; se ne contavano infatti più di 250 fino alla metà del secolo scorso: ne sono rimasti pochissimi ed ora il quartiere,vivacissimo di notte, è il più trendy e alla moda della città frequentato dal jet set internazionale, da modelle, attrici e personaggi famosi. Ha molto contribuito a questa trasformazione il recupero della “Highline”. Si tratta di un parco ricavato dal binario morto del tratto di ferrovia sopraelevata che fino agli anni ‘ 60 del secolo scorso trasportava in città le carni lavorate nei macelli. Passeggiata piacevolissima, dalla 10th alla 34th, tra grattacieli, vecchi magazzini e Hudson River. Proprio ai piedi dell’Highline ecco il nuovo Whitney Museum progettato da Renzo Piano . il museo è dedicato all’arte moderna e contemporanea americana. L’ingresso dell’edificio è spazio aperto tutt’uno con l’ingresso dell’Highline.
Whitney Museum
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Highline
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La Statua della LibertĂ
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mondo dei motori
Dal 5 al 8 luglio rivive il Rally 4 Regioni Testo di Piero Ventura
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inalmente anche in provincia di Pavia (e in quelle limitrofi) arriva un rally storico della durezza di un tempo che fu, simile al “Giru de Corsica Historic”, al “Rally del Marocco” e al “Sardaigne Historic Rally”. Dalla geniale mente di Yves Loubet (ex pilota Lancia, oggi a capo del YL. Historic Rally & Events) entusiasmato dai racconti del suo amico JeanClaude Andruet, vincitore del 4 Regioni 1981 al termine di una straordinaria rimonta su Pregliasco al Circuito di Cecima, e dall’ottimo lavoro portato avanti dal Presidente Aci Pavia, Marino Scabini, ecco che nasce una nuova creatura: il Rally 4 Regioni Historic Classic. L’attenzione che la YL.Historic Rally & Events ha posto sul 4 Regioni non è casuale, infatti la gara pavese è internazionalmente conosciuta per un feeling particolare che la lega agli albori del rallysmo moderno, prova di riserva del mondiale 1976, perenne teatro di sfide interminabili, è sempre stata seguita da un pubblico immenso e competente, generoso e pronto ad applaudire le imprese dei vari Lampinen, Munari, Ballestrieri, Paganelli, Darniche, Beghuin, Carello, Bettega, Andruet, Biasion, Vudafieri, Ormezzano ecc. La sua storica durezza, le interminabili ronde e l’inimitabile Circuito di Cecima fanno parte della più bella favola che i solisti del controsterzo abbiano saputo scrivere sulle strade che si snodano tra le alture appenniniche le quali abbracciano gli angoli più belli delle colline di Lombardia, Liguria, Emilia e Piemonte.
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Roberto Violini premia Jarno Trulli Lancia Lambda
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Con il Rally 4 Regioni 2017, per il quale negli anni ruggenti si fermava l’intero Oltrepo e tutte le zone limitrofi con scuole e posti di lavori disertati per poter assistere ai passaggi di Munari, Paganelli, Ballestrieri, Verini, Cambiaghi e altri ancora… si vuole ritornare al passato con quattro giornate di prove speciali su fondo asfaltato e impegnativo, più di 900 chilometri di gara di cui quasi 300 di prove cronometrate. Un’avventura entusiasmante tra motori e piloti, organizzatori e appassionati. Di giorno e di notte, alla luce del sole e dei potenti proiettori allo jodio, per “vivere” la coinvolgente bellezza dell’edizione 2017 del Rally 4 Regioni in programma dal 5 al 8 luglio. Sarà un rally per tutti, per i professionisti e per gli appassionati. E’ la formula più interessante degli ultimi anni. Sempre più persone infatti vogliono avvicinarsi a questo tipo di esperienze. Mettersi alla prova, verificare i propri limiti, misurarsi con difficoltà e con situazioni lontane dall’ordinaria quotidianità dei rally attuali.
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Ma abbiamo pensato anche a chi non vuole allontanarsi troppo dalla tradizionalità di questi ultimi tempi, ed ecco che al fianco del più impegnativo Rally 4 Regioni Historic Classic, c’è il classico Rally 4 Regioni Storico con i suoi 2 giorni di gara (venerdì sera e sabato) di 252 chilometri (di cui 97 di Prove Speciali), insomma, ce né per tutti i gusti”. Dunque, la novità di quest’anno in casa Aci Pavia consiste in “Due rally storici in uno”. Infatti, per la prima volta assisteremo ad un rally storico al cui interno vivrà un secondo rally storico. Entrambe le manifestazioni, sia quella a carattere internazionale di 4 giorni, che quella nazionale di due giorni, saranno aperte alla Categoria Regolarità Sport.
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Cadelazzi
CODEVILLA
Pianetta
Barisonzo
SP1
Cà De Perotti Fornace Galà
SP203
SP126
T. STAFFORA
RETORBIDO Garlazzolo Di Sopra
SS461 SS461
SP1
Cascina Spalla
RIVANAZZANO TERME
Nebiolo Inferiore Colombara
Mondondone
SP92
SP138
SALICE TERME
Cà Bussolini San Paolo
Gomo
SP104
Frascate
SP100
Biagasco
SS461
Ramata Rivabella
Risaia
SP135
SS461
Cosola
Musigliano
Madonnina
Selva Superiore
Ronco
Cascine
Restegassi Fontanelle
Dernice Vigana
Magroforte Inferiore
MONTACUTO
Serra
Serbaro
SP115
SP110
Zebedassi Streppasese Merlassino SP115
Pessinate BORGO Campana ADORNO Semega
Pallavicino
Il programma prevede, dopo le verifiche tecnico-sportive a Salice Terme nella giornata di Mercoledi 5 luglio, il via del Rally Historic Classic dalla centralissima “strada Nuova” a Pavia alle ore 19, per concludersi a Salce Terme alle ore 21,00, dopo aver disputato la prova spettacolo di Castelletto di Branduzzo.
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MonteforteM
T.
SP91
Bastardini Remenaglia Ponte Del Molino SP100
Cella
SP91
Castellaro
Selvapiana
Morigliassi Ciossa Brentassi Frinti
Costiolo Forotondo Caldini
SP115
Costa Merlassino
Arborelle
Costa Dei Ferrai Gregassi
Giarolo
SP110
Pareto
Pradaglia
Benegassi
SP123
San Michele
FABBRICA CURONE SP100
Giara
Solarolo
SP18
SP91
Canova
Colombassi
Bregni
Vigoponzo
NIVIONE
SP100
Poldini
SP122
Fontana di Nivione
Valle di Nivione
Codevico
SAN SEBASTIANO CURONE
VARZI
Casa Bertella
Castagnola
GREMIASCO Principessa T. CURONE
SP155
Dego
Stemigliano
Rosar
Albareto
SS461
SS461
Casa Galeotti
Cascina Guardamonte
SP100
San Gaudenzio
Sagliano
Torretta
Mola
BRIGNANO FRASCATA
SP155
Celletta
PONTE BAGNARIA CRENNA Lazzuola Casa Massone
SERRA DEL MONTE
SP100
SANT’ ALBANO
Oramala
Livelli Altre Case
T. STAFFORA
SP7
SP155
Vignola
Spizzirò
San Ponzo Semola
Poggio Ferrato
Abbadia Sant’alberto Panzini
Pizzocorno
Molino Del Conte
Monticelli
Moglie
SP7
SP62
MONPERONE
SP7
Casa Minchino
PONTE NIZZA
CECIMA
Nizza Superiore
Predomino
Lumello
Casa Lucchelli
SP158
VAL DI NIZZA
Casa Selvino
Costiola
San Giorgio
SP110
Montac
Pratolungo
Sala Superiore
SP118
Poggio
SP158
Sant’eusebio
Sanguignano
Piumesana
San Vittore T. CURONE
Cappelletta
SP184
SP184
SP146
SP105
Castello di Pozzol Groppo
SP2
MONTESEGALE
SP184
San DesiderioSan Giovanni
Monastero
Villa Cavalieri Galeazzi
SP74
Zuccarello
POZZOL GROPPO Casa Lucchi SP105
Pogiolo Cà Fracce
SP184
Monticelli
SP106
Inveraghi
FORTUNAGO
SP184
Stallara
GODIASCO
Zebedo
Gravanago Colombara
Boiolo
BORGORATTO MORMOROLO
SP169
Cencerate
Gaminara
ROCCA SUSELLA
Bertignana
Cà Bernocchi
Arpesina SCHIZZOLA NORD
Murisasco
SP1
SP3
SP203
Cà Percivalle
Trebbio Sant’antonino
Cà Nova Sturla Chiusani
Pontecarme Mol
Staghiglione SP126
Piana
SP51
Priolo
Pragate
Buffalora
Lunassi Montecapraro
elo lgheto
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GOLFERENZOCà Albertini
Cerchiara
SP72
SP201
Villa Cà Del Fosso Donega
Canavera Cà Del Zerbo
Cà Del Matto
Cà Nova Moncasacco
2 Stadera 4
Bilegno Casa Galvani Casanova Genepreto
R
Pradaglia Caminata
Costa Trentini
SP45bis
Bivio Carmine
Ronchi
Trebecco Casa Marchese
Casa Rubero Fontanasso San Silverio
Calghera Le Moline CasaVALVERDE Andrini
Ossenisio Valle di Sotto
ZAVATTARELLO Casa Stefanone Casale
Bozzola
Cà Dei Forlini
Prelevara
SP70
Casa Rocchi
SP34
Caprile Casella
Casale
SS412
Ozio Costaiola
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Casa Casa Casa Crevani Colombini
Torretta Casa Fiori Casa Cabano Pietragavina
PECORARA
Panigà Bregni
Cà Del Diavolo
Vallerenzo Peschiera
Casa Lazzarello Costalta
Casa Gabbione Lazzati
Crocetta Perducco
Tovazza Pradelle
Rossone
SP34
Bazzari
SS412
SP7
Morasco
Roncaglie
Case Comaschi
Montemartino
NIBBIANO
SS412 LAGO MOLATO
SP7
ra
Case Rebuffi
SP45bis
Cà Vannone
Casa D’agosto
cuto
SP40
Carmine
Brugneto
TORRE DEGLI ALBERI
SP45
SP412R
Fontana
POMETO
SP201
SP38
SP44
SP45
Colombara
Canevino
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Tassara
SP40
Caseo
Scagni
SP45
Volpara
Casa Picchi
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Cognoli
CICOGNI
ROMAGNESE Grazzi
Santa Cristina
SP208
Bognassi
SS412
Canedo
San Pietro Casasco
SP186
San Martino
T. STAFFORA
Carro
Bosmenso
SS461
Collegio Vigomarito Riva
Canova SP39
SP186
Casa Matti
MENCONICO
Pianelli
SS412
Cadelmonte Gorazze
SP34
Casarone Valle
SP186
Sala
Moglia Dei Larbani
SANTA MARGHERITA DI STAFFORA
Casanova Di Sinistra
SP17
Pozzallo
SS461 La Residenza
Varsaia
Corrobiolo
Montemartino
Bersanino
SS461
SP34
Cà Di Sopra
SP69
Le Campore
BOBBIO
Caminata SP45
Cegni SP90
SP186
Fego
Casone
Valformosa
SP16
Mogliazze
Terme di Bobbio
Pregola
SP48
SP131
SP89
BRALLO DI PREGOLA Bralello
San Cristoforo Feligara
SP45 T. TREBBIA
San Salvatore
SP88
Bocco
Colleri
Marcos GT 1650 -Abitacolo
|
181
Cascina Spalla
RIVANAZZANO TERME
Murisasco
SP138
SP92
ROCCA SUSELLA
SALICE TERME
La gara riprenderà giovedì mattina alle 9,00 da Salice, per affrontare le 4 prove in programma su tratti storici quali: Golferenzo- Pometo, prima di sconfinare in Emilia per la prova di Pecorara, mentre l’arrivo della prima vettura a Salice Terme è previsto per le ore 17,30. Sono 9 invece le prove speciali in programma venerdì 7 luglio: Cecima, Castellaro, Passo Penice da ripetere più volte e il finale di tappa a Pozzolgroppo. I concorrenti si muoveranno alle ore 09,00, mentre a Salice Terme si darà inizio alle verifiche tecnico-sportive degli equipaggi iscritti al Rally 4 Regioni Storico Nazionale che si accoderà all’Historic Classic sulla Prova di Pozzolgroppo.
Stallara
GODIASCO SS461
Monticelli
POZZOL GROPPO Casa Lucchi SP106
Monastero
Casa Lucchelli
Poggio
Molino Del Conte Vignola
Cosola
SP100
Spizzirò
BAGN
Mola
12
Cascina Guardamonte
Musigliano
Madonnina
Selva Superiore
Stemigliano
Principessa T. CURONE
GREMIASCO Colombassi
Ronco
SP100
Codevico
SAN SEBASTIANO CURONE
Cascine
Giara
Poldini
SP122
Dernice
Restegassi Fontanelle
Vigana
Solarolo
Prada Magroforte Inferiore Cos Fe
MONTACUTO
Benegassi
Gre
Bregni Giarolo
SP110
|
SS461
SERRA DEL MONTE
SP110
182
Pizzocorno
T. STAFFORA
9
SP123
Mog
SP7
San Ponzo Semola
SP100
Vigoponzo
SP7
Casa Minchino
PONTE NIZZA
SP62
6
San Gaudenzio
Predomino
SP135
MONPERONE
SP146
Casa Selvino
Lumello
SS461
Ramata Rivabella
San Giorgio
Sanguignano
Costiola
Biagasco
San Vittore
SP118
Fra
SP184
CECIMA
SP100
MONTESEG
Piumesana
Castello di Pozzol Groppo
T. CURONE
SP184
Sala Superiore
San DesiderioSan Giovanni
SP105
SP105
Pogiolo Cà Fracce
SP184
Bertignana
14
Colombara
Cà Bussolini San Paolo
Gomo
SP104
Cencera
Gaminara
Cà Nova Sturla Chiusani
Serbaro
SP115
BORGORATTO MORMOROLO
SP169
Canavera
Zebedo
ate
Inveraghi
NORD
Cà Del Zerbo
FORTUNAGO
Gravanago
o
Scagni SP203
GALE
SP184
ascate
SP158
Sant’eusebio
Brugneto
Zuccarello Pratolungo Nizza Superiore Risaia
SP7
Rosara
Albareto
Valle di Nivione
SP18
sta Dei errai Serra
egassi
SP100
San Pietro Casasco
SP186
San MonteforteMartino
T. STAFFORA
SP91
Carro
Cella
SP91
Selvapiana
Morigliassi Costiolo Forotondo
Casa Pilla
Pre
PECORARA SP70
Cap Casella
Casale
SS412
Vallerenz Peschi
Casa Lazzarello Costalta
Casa Lazzati
Ozio Costaiola
Cognoli
Casa Casa Crevani
Casa Picchi
CICOGNI
ROMAGNESE Grazzi
10 13
SS412
Canedo
11
Collegio
Casa Matti Vigomarito Riva
Canova SP39
SS461
Pian
SS412
Cadelmonte SP34
Valle
Sala
Moglia Dei Larbani
SANTA MARGHERITA DI STAFFORA
SP69
Cà Di Sopra
Le Campore
Caminata
Cegni SP90
Pozzallo
Casarone
SP186
Casanova Di Sinistra
SP17
SP34
SS461 La Residenza Gorazze
Varsaia
Corrobiolo
Montemartino
Castellaro
7
SS461
SP186
Bersanino
Ciossa Brentassi Frinti
Casa Rocchi
MENCONICO
Bosmenso
FABBRICA CURONE SP100 Bastardini Remenaglia Ponte Del Molino
Bregni
C
SP208
Canova Pareto
Panigà
Bognassi
SP91
San Michele
Gabbione
SS412
Casa Colombini
8
NIVIONE
Castagnola
Crocetta Perducco
Tovazza Pradelle
Casa Bertella Fontana di Nivione
SP34
Cà Dei Forlini
Santa Cristina
VARZI
SS461
Dego
aglia
ZAVATTARELLO Casa Stefanone Casale
SP155
PONTE NARIA CRENNA Lazzuola SS461
Morasco
Roncaglie
Bazzari
Torretta Casa Fiori Casa Cabano Pietragavina
Celletta
Livelli Altre Case
Ossenisio Valle di Sotto
Rossone
SP155
Casa Galeotti
Casa Rubero Fontanasso San Silverio
R
Bozzola
Oramala
Sagliano
Ronchi
Trebecco Casa Marchese
CasaVALVERDE Andrini
SANT’ ALBANO
SP155
Abbadia Sant’alberto Panzini
LAGO MOLATO
Montemartino
NIBBIANO
SS412
Le Moline
Poggio Ferrato
glie
SP45bis
Bivio Carmine
Calghera
VAL DI NIZZA
Monticelli
Pradaglia Caminata
SP7
SP158
Casa Galvani Casan Genepreto
Cà Vannone
Casa D’agosto
Montacuto
6
RUINO
Stadera
Carmine
TORRE Costa DEGLI ALBERI Trentini
Cappelletta
SP184
SP201
Cà Nova Moncasacco
SP38
Villa Cavalieri Galeazzi
SP74
Cà Del Matto
SP48
SP186
Fego
Casone
SP89
Mogliazze
Pregola
|
183
B
NORD
SP51
T. STAFFORA
Tutti assieme per il gran finale sabato 8 luglio con partenza da Salice Terme alle ore 09,30 per affrontare le ultime 7 prove speciali, tra cui la spettacolare Rocca Susella, da ripetere due volte, la classica Oramala da percorrere tre volte così come i 7 chilometri della “Pozzolgroppo”. Due saranno i riordini previsti, entrambi all’Iper Montebello. Tutto questo fino all’emozione finale dell’arrivo del primo concorrente a Salice nel viale delle Terme alle ore 19.
RETOR
SS461
SP1
RIVANAZZANO TERME SP1
SALIC
SP104
Monticelli
POZZOL GROPPO SP105
SP106
17
M
Castel G
20 San Vittore T. CURONE
SP100
Ra Rivabe
MONP
SP118
San Giorgio Poggio
SP110
SP100
Cosola
BRIGNAN FRASCA
S
San Gaudenzio
SP12
184
|
D
R Cadelazzi
CODEVILLA
Pragate
Buffalora
SP126
Piana
SP1
RBIDO
Pianetta
Barisonzo Nebiolo Inferiore Colombara
Mondondone Garlazzolo Di Sopra
Arpesina
SP138
CE TERME
Colombara
Cà Bussolini San Paolo
Gomo
Casa Lucchi
Sanguignano
SP7
SS461
CECIMA
amata ella
SP135
Pizzocorno
NO ATA
BAGNARIA
Selva Superiore T. CURONE
Ronco
SAN SEBASTIANO CURONE
Dernice
Restegassi Fontanelle
Vigana Vigoponzo
Bregni
Santa Cristina
SP18
SP91
San Michele
Pareto
SP91
FABBRICA CURONE
Solarolo
Pradaglia
Magroforte Inferiore Costa Dei Ferrai
MONTACUTO
Benegassi
Serra Gregassi
SP100
Ciossa
Carro
Bosmenso Bersanino
Bastardini Remenaglia Ponte Del Molino Morigliassi
San Pietro Casasco
SP186
T. STAFFORA
Canova
Colombassi
Giara
SP208
Bognassi
San MonteforteMartino
SP100
Poldini
22
NIVIONE
SP100
Cascine
Casa Fiori Casa Cabano Pietragavina
VARZI
Fontana di Nivione
Valle di Nivione
Codevico
Rossone
19
Casa Bertella
Castagnola
GREMIASCO Principessa
SP7
SP155
Dego
Stemigliano
ZAVATTARELLO
Bozzola
21Rosara
Albareto
SS461
Cascina Guardamonte Musigliano
Celletta
PONTE CRENNA Lazzuola
Casa Massone SS461 Torretta Casa Galeotti
Mola
16
Oramala
Livelli Altre Case
CasaVALVERDE Andrini
SANT’ ALBANO
SP155
Sagliano
Spizzirò
SERRA DEL MONTE
SP7
SP155
SS461
T. STAFFORA
Madonnina
Poggio Ferrato
Molino Del Conte Vignola
San Ponzo Semola
o
Monticelli
Abbadia Sant’alberto Panzini
SP7
SP62
PERONE
Nizza Superiore
Calghera
VAL DI NIZZA
Moglie
Casa Minchino
PONTE NIZZA
SP158
Pratolungo
SP7
Casa D’agosto
Montacuto
Risaia Lumello
Casa Lucchelli
SP100
SP158
SP146
Predomino
Costiola
Brugneto
TORRE Costa DEGLI ALBERI Trentini
Cappelletta
SP184
Sant’eusebio
Casa Selvino
Piumesana
Biagasco
llo di Pozzol Groppo
SP184
Frascate
Sala Superiore
San DesiderioSan Giovanni
Scagni SP203
MONTESEGALE
SP184
SP105
Monastero
Villa Cavalieri Galeazzi
SP74
Zuccarello
SS461
Cà Del Zerbo
FORTUNAGO
Pogiolo Cà Fracce
SP184
Bertignana
Inveraghi
SP184
Stallara
GODIASCO
Canavera
Zebedo
Gravanago
ROCCA SUSELLA
Villa Cà Del Fosso Donega
BORGORATTO MORMOROLO
SP169
Cencerate
Gaminara
SP72
Cà Bernocchi
15 18
Murisasco
SP92
SP38
SP203
Cà Percivalle
Trebbio Sant’antonino
Cà Nova Sturla Chiusani
Cà De Perotti Fornace Galà
SP203
SP126
SCHIZZOLA
Cascina Spalla
Pontecarmelo Molgheto
Staghiglione
SP91
Selvapiana
Cella
Castellaro
Casanova Di Sinistra
Canova SP186
Montemartino SP186
Sala
SANTA MARGHERITA DI STAFFORA
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185
Marcos GT 1800 - Abitacolo
186
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Marcos GT xylon - Abitacolo
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Mabedo è un portale online di promozione territoriale e turistica da oltre dieci anni. Il numero di visitatori sul nostro portale e sui nostri social, elevato ed in continua crescita, rappresenta un riscontro importante al nostro impegno per fornire un servizio informativo di qualità e professionalità elevate. Vogliamo ora ampliare e rafforzare la nostra rete commerciale. Ricerchiamo, pertanto, persone di elevata professionalità, specializzate nella vendita di SPAZI PUBBLICITARI e REDAZIONALI, capaci di porsi nei confronti della clientela anche come consulenti di comunicazione.
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Caratteristiche richieste: · Diploma di scuola superiore o laurea; · L’esperienza commerciale nella vendita di spazi pubblicitari e siti web con particolare riferimento ai settori del turismo e dell’enogastronomia costituirà titolo preferenziale; · Monomandatario o Plurimandatario con interessante portafoglio clienti; · Massima affidabilità e serietà; · Empatia e capacità di stabilire relazioni efficaci, durature, costruttive; · Conoscenza dei principali pacchetti informatici; · Domicilio nell’area commerciale assegnata. Il lavoro da svolgere prevede le seguenti attività: · Sviluppare il portafoglio clienti nell’area assegnata; · Essere in grado di proporsi come consulente per la comunicazione Internet degli stessi. Provvigioni di sicuro interesse. Area di lavoro: Provincia o Regione italiana. I candidati interessati come Agenti o Rappresentanti sono invitati a spedire il proprio curriculum vitae con foto inviando una e-mail a mabedo@mabedo.it o chiamando il numero 0382 1543534 il lunedì dalle 9.30 alle 12.30
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Pubbliredazionale N°26 Giugno 2017
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