MaBeDo Magazine n°26 - Gen- Feb 2017

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magazine n.26

MONDO DEL VINO

Tradizione e innovazione

I vini genuini, naturali e bio dell’Azienda Agricola Quaquarini SOSTE GOLOSE

Accostamento cibo-vino accopiata eccellente

Arte dell’emozione e del gusto Al Cassinino EVENTI

Oltrepò, vini d’autore

“Qualità e identità locale nelle carte dei vini” MONDO DEI MOTORI Chignolo Po

Motor Classic Club e Pista le Colline, un connubio vincente.


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editoriale

Cari lettori di MaBeDo Magazine, inauguriamo l’anno con tanto entusiasmo, carica e nuove iniziative volte a rendere il nostro territorio sempre più valorizzato e apprezzato. Inauguriamo il 2017 con l’intervista al personaggio di questo primo numero: Edda Negri Mussolini, donna forte e piena di risorse. Come sempre non mancano il buon vino, buona cucina e eventi. Vi portiamo in Oltrepò per conoscere gli ottimi vini genuini, salutari e bio dell’Azienda Agricola Quaquarini proseguendo per i colli tortonesi alla scoperta del Birrificio Montegioco, tornando poi in città, a metà strada tra Pavia e Certosa per gustare i piatti sublimi del Ristorante Al Cassinino, regno della famiglia Cremonesi. Si continua con gli eventi del mese: le attese cene-racconto della rassegna “Oltrepò, Vini d’autore” nate da una collaborazione tra MaBeDo e Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese in partnership con il Distretto del Vino di Qualità. Grande successo per la prestigiosa Cantine Ferrari e The World’s 50 Best Restaurants che celebrano a Identità Golose l’Arte dell’Ospitalità. E ancora, una gita fuori porta a Montecarlo, I “giovedì” di MaBeDo con gli Apericena in Castello, Il Wedding day al Castello di San Gaudenzio e la presentazione delle guide “Slow Wine 2017” e “Osterie d’Italia” al Palazzo della Certosa di Cantù di Casteggio. Per gli amanti dei motori un bel reportage su Motor Classic Club e Pista le Colline di Chignolo Po, un connubio vincente.

Buona lettura!

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sommario In copertina Umberto e Maria Teresa Quaquarini

PERSONAGGIO

Versatilità, coraggio e ricordi

Edda Negri Mussolini

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MONDO DEL VINO

Tradizione e innovazione

I vini genuini, naturali e bio dell’Azienda Agricola Quaquarini

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MADE IN ITALY I colli tortonesi

Le birre di Montegioco

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SOSTE GOLOSE

Accostamento cibo-vino accopiata eccellente

Arte dell’emozione e del gusto Al Cassinino

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EVENTI

Oltrepò, vini d’autore

“Qualità e identità locale nelle carte dei vini” Cantine Ferrari e The World’s 50 Best Restaurants

Celebrata a Identità Golose l’Arte dell’Ospitalità

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GIta fuori porta

Una giornata da principi a Montecarlo I “giovedì” di MaBeDo

Apericena in Castello

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Wedding day al Castello di San Gaudenzio

Quando il sogno diventa realtà

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Alla certosa di Cantù di Casteggio il meglio del nostro territorio Presentate le guide Slow Wine 2017 e Osterie d’Italia

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MONDO DEI MOTORI

Chignolo Po

Motor Classic Club e Pista le Colline, un connubio vincente.

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personaggio

Versatilità, coraggio e ricordi

Edda Negri Mussolini Testo di Sara Giammona

È

un pomeriggio di Febbraio e tra i miei “compiti” lavorativi è in programma un’intervista telefonica. Io, per qualche assurdo motivo vado in agitazione quando mi trovo di fronte ad un telefono; così mi faccio coraggio, prendo un bel respiro e compongo il numero. Il telefono squilla e… mi risponde una voce pacata e tranquilla; mi presento timidamente e la mia interlocutrice con entusiasmo inizia a rispondere alle mie domande. Si tratta di Edda Negri Mussolini, nata a Forlì il 31 ottobre, classe ‘63, figlia dell’attore e conduttore televisivo Nando Pucci Negri e della conduttrice radiofonica Anna Maria Mussolini. Mi permetto di definirla una donna “versatile” in quanto la sua carriera è caratterizzata da diverse esperienze: collaborazioni per diversi programmi televisivi, sia come conduttrice che come autrice; ha curato l’animazione del pupazzo più amato dai bambini degli anni ‘90 (me compresa) Topo Gigio, lunga carriera come giornalista, ha intrapeso la strada da politico e ed è una scrittrice.

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L’addio

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Nel 2015 scrive il suo primo libro in collaborazione con Emma Moriconi dal titolo “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini” che è stato presentato nel giorno del suo compleanno a Riccione il 31 ottobre dello stesso anno. Ci soffermiamo a parlare di questo, la mia agitazione piano piano si tramuta in una piacevole tranquillità data dalla cordialità e disponibilità di Edda che mi racconta il grande successo ottenuto dal libro dedicato a sua nonna Rachele Guidi conosciuta da tutti come “Donna Rachele, la moglie del Duce”. Sono state circa 80 le presentazioni in tutta Italia, solo in Salento ha effettuato un tour di 9 giorni. Il libro ha venduto 8.000 copie. Le presentazioni sono state richieste da persone comuni, da biblioteche, associazioni, Comuni; tutto senza pubblicità da parte di giornali e tivù, ma solo con il supporto del “passa parola”e dei social network. Edda definisce “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini” un libro strano. Racchiude i ricordi di sua nonna insieme a una approfondita e obiettiva ricerca storica avvenuta attraverso lo studio e consultazione di archivi di stato. Chi lo ha letto, racconta Edda, confida di averlo consultato 2-3 volte e ci si emoziona sempre. Ad una presentazione un uomo ha confessato di essersi commosso, di aver pianto. Questo suscita in Edda grande soddisfazione in quanto ha raggiunto lo scopo: “far emergere la dimensione umana della storia; quella vera, capace di rendere unico e inedito il racconto. A parlare sono i sentimenti e le emozioni verso coloro che la Storia ci ha abituato a giudicare da un unico punto di vista”. Edda afferma che “desiderava scrivere un libro che parlasse di Lei, che per la maggior parte della gente è sempre stata Donna Rachele, ma che per lei era semplicemente sua nonna: in questo libro c’è la volontà di raccontare i suoi ricordi, le sue emozioni e i suoi dolori. Questo scritto è un omaggio a una donna straordinaria, che nella sua vita ha amato, sofferto e gioito insieme a un uomo che per gli altri era la Storia, ma per lei era suo marito, Benito Mussolini.”

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Emma Moriconi e Edda Negri Mussolini

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Le chiedo se ha progetti per il futuro e mi risponde che ha dei lavori in corso: due libri. Uno dedicato a suo padre Nando Pucci Negri e il secondo e piĂš complesso riguarda la famiglia materna, in particolare desidera raccontare la vita dello zio Bruno e la figura di suo nonno. Ringrazio Edda per la piacevole conversazione avvenuta, perchĂŠ ha stimolato in me alcune riflessioni e grazie alla sua capacitĂ di mettere a proprio agio le persone, mi ha aiutata a superare la mia strana fobia telefonica!

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UnipolSai Assicurazioni S.p.A. dal 1963 è la Compagnia assicurativa multiramo del Gruppo Unipol, leader in Italia nei rami Danni. Fortemente attiva anche nei rami Vita, UnipolSai è la più grande rete agenziale d’Italia, tramite la quale offre una gamma completa di soluzioni assicurative per la mobilità, la casa, il lavoro, la protezione, il risparmio.

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WINTERASS, Agenzia generale in Pavia della UnipolSai Assicurazioni, è legata alla città e alla provincia da 30 anni. In questi anni consolida il proprio portafoglio con quasi 10.000 clienti sia nella linea Persona oltre che nella linea Imprese e Professionisti. La missione è “ Proteggere i sogni dei clienti”, perchè costruire una vita serena per sè e per la famiglia, veder crescere la propria impresa o la propria professione, è il sogno di ognuno di Noi. La visione è la salvaguardia dell’interesse del Cliente come priorità iniziando con la ricerca accurata dei nostri dipendenti e collaboratori che operano con competenza e professionalità

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mondo del vino

Tradizione e innovazione

I vini genuini, naturali e bio dell’Azienda Agricola Quaquarini Testo e foto di Sara Giammona

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ra la quiete delle colline di Canneto Pavese in provincia di Pavia, troviamo l’Azienda Agricola Quaquarini Francesco che da ben tre generazioni si occupa di produzione vinicola. Oggi l’azienda è guidata da Francesco e dai figli Umberto e Maria Teresa. Umberto è enologo nonché creatore di ogni inconfondibile vino firmato Quaquarini; attivo in vigna e in cantina, segue con impegno, dedizione e attenzione ogni fase della lavorazione di ciascun vino. Ispirandosi al lavoro del padre Francesco, ha valorizzato la coltivazione di vitigni autoctoni, coniugando così tradizione e innovazione. Maria Teresa si occupa della comunicazione e marketing, coordina la rete commerciale e l’immagine aziendale; è la creatrice delle etichette dei vini. L’azienda Quaquarini è supportata dal prezioso lavoro di Frida Pifferi, moglie di Umberto, da Alessandra, Enrico e da uno staff davvero affiatato e appassionato. La prerogativa principale dell’azienda Quaquarini è quella di rispettare la terra, l’ambiente e il lavoro. E’ una vera e propria azienda-filiera del vino: partendo dalla delicata e manuale fase della coltivazione della vite e della vendemmia, passando per la cura e controllo accurato della produzione, arrivando alla messa in bottiglia e alla vendita del vino. Una realtà a conduzione familiare che produce vini della tradizione locale genuini e di alto livello, garantendo un ottimo rapporto qualitàprezzo.

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Umberto e Maria Teresa Quaquarini

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Filippo Quaglini con Enrico, Alessandra, Frida Pifferi, Maria Teresa e Umberto Quaquarini

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L’Azienda ha adottato da tempo uno stile etico e consapevole scegliendo di produrre dal 2002 vini biologici ( ha infatti ottenuto il certificato di agricoltura biologica dall’ente certificatore BIOS), attraverso l’uso di fertilizzanti organici di origine vegetale e/o animale, sostenendo la biodiversità e la ricerca scientifica con l’utilizzo della tecnologia per garantire elevati standard qualitativi per i propri vini, rispettando e mantenendo il paesaggio rurale; adotta la tecnica di inerbimento, ossia la presenza di un prato in vigna nelle coltivazioni delle proprie viti. Questa tecnica consente di creare una maturazione superiore dell’uva, migliorandone così la qualità e combattendo gli effetti erosivi del terreno. Ciò assicura al consumatore varietà di vini di alta qualità, a ridotto contenuto di solfiti , sostenibili e salutari. Tra i vini biologici prodotti troviamo la Bonarda “Riva di Sass”. Per questo l’Azienda Quaquarini ha ottenuto lo scorso 12 Novembre 2016 da SIMA (Società Italiana di Medicina Ambientale ) il premio AMBIART “Per tutto il lavoro dedicato a diffondere un ambientalismo etico e sostenibile in cui il rapporto tra uomo, natura e ambiente è un’opportunità per promuovere una cultura della prevenzione”.

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Azienda Agricola Quaquarini Via Casa Zambianchi, 26 27044 Canneto Pavese (PV) Tel 0385 60152 Fax 0385 262056 info@quaquarinifrancesco.it www.quaquarinifrancesco.it

L’Azienda Quaquarini è l’unica in Oltrepò Pavese ad aver ottenuto il certificato di appartenenza alla “Rete del lavoro agricolo di qualità” e il ministro Martina è stato gradito ospite in visita in cantina. Sono diversi i premi a livello nazionale ed internazionale che riconoscono all’Azienda Quaquarini la produzione di vini di ottima qualità, come il Decanter e The Global Pinot Noir Masters: quest’ultimo ha recentemente premiato l’azienda con la Medaglia di bronzo per il Pinot Nero “Blau” e per il Classese. L’azienda fa parte dell’Associazione Produttori del Classese che riunisce i più qualificati produttori di spumante Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese ed è tra i soci fondatori del prestigioso Club del Buttafuoco Storico. E ancora, socia del Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e della Strada del vino e dei sapori .

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made in Italy

I colli Tortonesi

Le birre di Montegioco Testo di Valerio Bergamini

“E

ogni mercoledì la damigella profumata mi dà un biglietto da cento corone perché la lasci sola col detenuto. E al giovedì le corone se ne sono già andate in tanta birra. E quand’è finita l’ora della visita la damigella esce col puzzo della galera sulle sue vesti eleganti; e il detenuto torna in cella col profumo della damigella sui suoi panni da galeotto. E io resto con l’odore di birra.” Quando Italo Calvino scriveva queste righe nel suo “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, era il 1979 e forse la birra che faceva bere al secondino non era ancora una di quelle dei microbirrifici o dei birrifici artigianali che stanno crescendo in questi ultimi anni. Basta cercare in rete per scoprire quanto è fiorente questo mondo. Non sempre le piccole produzioni sono sinonimo di qualità, tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, si possono trovare ottimi prodotti che contribuendo a diffondere la cultura della birra artigianale provocano non pochi fastidi alle lobby del settore. Non tanto per la quantità (la quota di mercato delle birre artigianali in Italia si aggira intorno al 3%), bensì per la crescita culturale dei consumatori cui sottende un inevitabile incremento qualitativo della domanda. E questo genera un grande vantaggio per il consumatore perché l’industria, cercando di accaparrarsi sempre l’immagine dell’artigiano, delle cose fatte bene e del mangiare e del bere giusto, è costretta a migliorarsi elevando la propria qualità.

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Fino a qualche tempo fa la domanda era “chiara o scura?” ma, adesso, si può scegliere tra aspra, fruttata, non filtrata, acida, barricata, cruda, amabile, speziata, dissetante ecc.. Ci sono anche birre alla banana, al latte, al pomodoro, al coriandolo, al sesamo, alla castagna, alle fragoline, ai mirtilli, alle pesche, alle ciliegie, ecc., fino alla quinoa! O, addirittura “alla pizza” (pensata per unire in un unico prodotto il più classico abbinamento culinario), con le ostriche (le Stout), al cioccolato (le Kriek), alla noce di palma (Mongozo) o alla Crème Brulée (di Southern Tier). È un elenco sorprendente ma a stupirsi non saranno i veri talebani della birra che sanno che può accoppiarsi con una gamma infinita di partner, così come può essere utilizzata per una varietà inesauribile di preparazioni culinarie. Vedasi per tutte la Colomba alla birra di Zago (Prata di Pordenone). In Italia il fenomeno è iniziato circa vent’anni fa con, fra gli altri, il Birrificio di Lambrate, il Birrificio Italiano di Lurago (Co) e Baladin di Teo Musso a Piozzo ma numerosi birrifici artigianali erano già presenti in Italia a cavallo tra le due guerre. Addirittura nel Regno Sabaudo era stato emanato un decreto che intimava ai birrifici fuori le mura di Torino di pagare una tassa per vendere entro le mura della città. Oggi le aziende di questo tipo nel nostro paese sono oltre un migliaio, tutte con una spiccata identità produttiva. Come sostiene il profeta della birra Lorenzo Dabove, in arte Kuaska, beer taster e titolare del Kuaska Instituut: “La birra artigianale unica non esiste. Ne esistono tante e differenti; sono il prolungamento della personalità del birraio”. La nuova tendenza brassicola (da brasserie, luogo di incontro tipico francese per gente di diversa estrazione sociale, accomunata dall’amore per la birra) ha come leitmotiv una grande libertà di espressione, scandita dal fatto che in Italia il fenomeno birra è stato per troppo tempo impantanato nella palude delle birre chiare, ambrate o scure. Nei micro birrifici, ad un certo punto, si è scatenata la creatività, l’inventiva e anche l’ingegno, sguinzagliato alla ricerca di sapori, aromi e profumi con cui personalizzare le proprie creazioni. Alcuni tra i birrai più ispirati hanno cominciato a produrre birre con le eccellenze dei loro territori come i chinotti di Savona, le fragole “Profumate” di Tortona, le pesche di Volpedo o le ciliegie, come la Bella di Garbagna. E, una volta scandagliato tutto lo scibile fruttifero e verdurifero, era abbastanza prevedibile una rispettabile incursione anche nel mondo del vino.

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Riccardo Franzosi

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In Piemonte, terra di grandi vini, è stato Riccardo Franzosi, del Birrificio Montegioco di Montegioco (Al) a spiccare il volo enologico con la sua Tibir fatta con il mosto di Timorasso, birra molto interessante apprezzata dai palati più raffinati e curiosi. Riccardo è un birraio nel senso più ampio del termine, eletto Birraio dell’Anno nel 2012 dal network Fermento Birra. Il premio è una sorta di “Pallone d’oro” della birra assegnato da 50 esperti che valutano il lavoro complessivo del birraio e non solo la qualità di una singola birra. Riccardo vive in una valle in cui i prodotti della natura, come salumi (Nobile del Giarolo), formaggi (Montebore di Mongiardino), pani e focacce, si fanno ancora come una volta finendo per dare una loro impronta anche alle birre che lui produce. È fortemente radicato nel suo territorio, da cui trae una gran parte degli ingredienti che poi si ritrovano nei suoi capolavori come la Mummia, famosa in tutto il mondo, che fermenta spontaneamente grazie ai lieviti presenti nell’aria della cantina dove asciugano anche salami, coppe e pancette. È un tipo che, nonostante il successo ottenuto con il suo lavoro, non smette mai di sminuirne la portata riconducendo tutta la sua filosofia produttiva al metodo cadrega, (sedia in gergo dialettale) col quale vorrebbe far intendere che si mette a sedere aspettando finchè i suoi frutti siano maturi. È vero che ai fenomeni della natura concede il tempo indispensabile, perché bisogna lasciare che facciano il loro corso senza forzature (“sennò le cose vengono male”) ma prima c’è tutto un lavoro di preparazione e di controlli proprio per consentirle di portare a maturazione i frutti, come lui li ha pensati. La sua formazione scolastica, che è culminata in un diploma di perito agrario, è alla base di un cammino che lo porterà ad accrescere la sua cultura in piena autonomia.

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Oggi, le birre prodotte a Montegioco, sono più di una cinquantina di tipi diversi, che vanno dai 4,5 ai 12,5 gradi. Una produzione di livello internazionale e una gamma ampia che attesta l’estrosità e la capacità di Riccardo, oltreché il suo attaccamento ai prodotti del territorio. Al momento in cui scrivo, sono quelle sotto riportate ma non è detto che, mentre compilo l’elenco, non ne venga alla luce un’altra: X-Mummia, La Mummia, T-Mummia, La Mummia Faro, La Mummia Rifermentata, Mac Mummia, Moscato d’Amburgo, Draco, Draco Cadrega, Dolii Raptor, Zorzona, Ciapalì, Runa Moro Nera (Ninja), Quarta Runa,Mac Runa,Runa Bianca, Demon Hunter, Bran, Dunkelrat, NèpiùNèmeno, Carsent, TiBir, Garbagnina, Garbagnina Barriquè, Open Mind, Rex Grue, Rex Grue (Metodo cadrega), Rex Grue Zymatore, Rat Fener, Tentatripel, Ratweizen, Missour, RurAle, RurAle Barriquè, Seclè, Makke Stout, Bran Menta, Bastarnà, Bran Reserva(Barrique Cuvée), Dolii Raptor (Calvados), Dolii Raptor Raptorbach, Fumigant, Mezzasegale, Magiuster, Off License Imperial Porter, Moroninia.

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Birrificio Montegioco Frazione Fabbrica 1 15050 Fabbrica (AL) Tel. +39 0131.029012 www.birrificiomontegioco.com

birraio@birrificiomontegioco.com

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soste golose

Accostamento cibo-vino accopiata eccellente

Arte dell’ emozione e del gusto Al Cassinino Testo e foto di Sara Giammona Testo di Valeria Portinari

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metà strada tra Pavia e Certosa, lungo il Naviglio si trova il Ristorante Al Cassinino, regno della famiglia Cremonesi dal 1 maggio del 1976. Capitanata da papà Agostino, “artista del gusto e delle emozioni, insieme ai figli Stefano ed Elisa. Bellezza, eleganza, classe, passione sono di casa. Al Cassinino si intraprende un viaggio fatto di cure ed emozioni: l’ambiente è intimo e romantico, il soffitto caratterizzato da travi in legno lo rende caldo e accogliente, i tavoli sono apparecchiati con stile impeccabile, impreziositi da eleganti candelabri, sottopiatti raffinati, posate in argento, bicchieri per i diversi vini. Seduti sulle poltrone comode, guardando l’acqua del naviglio che scorre dalle ampie finestre ci prepariamo a vivere un’esperienza memorabile.

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Stefano , Agostino ed Elisa Cremonesi

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La passione di papà Agostino per il vino ( iscritto all’ AIS dal 1983 e delegato dal ‘84 al ‘99, vincitore di diversi premi) ha contagiato i figli che sono entrambi sommelier (Elisa è laurata in enologia ed è delegata AIS della provincia di Pavia); per questo motivo il Ristorante Al Cassinino celebra al meglio l’accostamento vinocibo, esaltando quindi piatti tipici della tradizione nostrana ed internazionale con le migliori etichette d’Italia e del resto del mondo. Sono oltre 1700 le etichette presenti nella suggestiva e antica cantina del Ristorante. Una particolarità del Cassinino è la Carta dei Vini Invecchiati Speciali, i quali presentano una dettagliata descrizione del vino, della produzione e della storia della Cantina. Davvero notevole ed interessante! Ricerca e cura delle materie prime sono la base della cucina del Cassinino. I prodotti sono tutti Made in Italy, genuini e di produzione propria come pane, pasta, confetture e marmellate. I piatti che patron Agostino con l’aiuto di Elisa propongono, sono legati alla tipicità del territorio e vengono rivisitati con estro, fantasia e amore. Si segue il ritmo delle stagioni, per questo motivo il menù varia quasi tutti i giorni.

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BaccalĂ al carbone vegetale, salmone selvaggio e quattro tipi di funghi Carpaccio di cervo - foto di Cristian Tam

Mappamondo di fragole al semifreddo di crema con foglia d’oro

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Nido di bucatini con asparagi, gamberi e mazzancolle

Noi di MaBeDo abbiamo gustato un pranzo davvero squisito a base di pesce rigorosamente fresco, selezionato con cura direttamente da Agostino: per iniziare un mix di sapori di terra e mare con il baccalĂ al carbone vegetale, salmone selvaggio e quattro tipi di funghi, seguito da un nido di bucatini con asparagi, gamberi e mazzancolle. Per concludere il nostro palato è stato deliziato da un dolce strepitoso: mappamondo di fragole al semifreddo di crema con foglia d’oro, un dessert davvero creativo, particolare ed elegante.

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Cortesia, eleganza, ottima qualità del cibo. Sono questi i principali elementi che contraddistinguono questo ristorante. Ogni piatto ben presentato, perfettamente curato, un piacere per occhi e palato, dall’antipasto al dolce, con un’ampia possibilità di scelta dei vini. Servizio perfetto. Cos’altro aggiungere? Passione e dedizione per questo lavoro che viene tramandato di generazione in generazione.

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Ristorante Al Cassinino Via Cassinino , 1 - Pavia Tel. +39 0382 422097

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MaBeDo Card 2015

MaBeDo Card è la preziosa carta sconti che ti accompagna nei tuoi acquisti, aiutandoti a risparmiare nelle attivitĂ convenzionate in tutta Italia: dai ristoranti agli agriturismi, dall’abbigliamento agli articoli regalo, dalle strutture turistiche ai tour operator e tanto altro ancora. Diventa Partner del circuito MaBeDo e offri anche tu uno sconto ai titolari di MaBeDo Card. Unisciti a noi, abbiamo entrambi un obiettivo comune: aumentare la clientela e battere la concorrenza. Per info mabedo@mabedo.it.

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eventi

Oltrepò. vini d’autore

<<Qualità e identità locale nelle carte dei vini>> Testo di Emanuele Bottiroli

L’

Oltrepò Pavese merita più spazio e considerazione nelle carte dei vini della ristorazione, dalla provincia di Pavia alle grandi città italiane: si dice da una vita, ma ora si passa dalle parole ai fatti per arrivare a un posizionamento trainato da nuove consapevolezze. Al via «Oltrepò, vini d’autore», un ciclo di appuntamenti di stile nelle migliori attività ristorative di Pavese, Oltrepò e Lomellina. Il tour sarà progressivamente esteso alle grandi città, con particolare considerazione per la metropoli di Milano. L’iniziativa pensata da Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e Mabedo, che sarà media partner, vedrà l’alleanza con il Distretto del Vino di Qualità. Si darà vita nel corso dell’anno a un ciclo di cene-racconto, che vedranno protagonisti i produttori e le loro fatiche che si traducono in etichette di valore.

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Il Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Michele Rossetti, e il Presidente del Distretto del Vino di Qualità, Fabiano Giorgi, aggiungono: «E’ ora di tornare a rafforzare la presenza delle referenze di pregio dei nostri produttori di filiera in ristorazione, per generare valore aggiunto ma anche per fare immagine e comunicare in modo forte il senso di un’identità. Chi si siede a tavola in provincia di Pavia dev’essere accolto con una calice di Oltrepò Pavese. L’invito andrà poi esteso alla ristorazione delle grandi città italiane, per la storia che possiamo vantare in ambito vitivinicolo, oltre che spumantistico, che va presa e trasformata in patrimonio presente». Secondo questo spirito i produttori vitivinicoli del territorio vogliono riaccendere un dialogo con winelover ma anche, più semplicemente, con i buongustai alla ricerca di messaggi semplici e vini buoni, come quelli d’Oltrepò, che devono essere sempre più capillarmente presenti.

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Il primo appuntamento è già in agenda al Ristorante del Castello di San Gaudenzio di Cervesina per la serata del 10 Marzo. Il Menù sarà abbinato ai . L’intero calendario sarà promozionato attraverso stampa, web, mailing list selezionate e canali social, oltre che su Mabedo Magazine e PV Magazine. Ai partecipanti alle serate sarà distribuito un passaporto che, una volta collezionati una serie di timbri prendendo parte a quante più serate, consentirà di vincere una serie di premi. Inoltre chi si siederà a tavola sarà omaggiato della Mabedo Card, tessera fedeltà pensata per dare impulso e creare una comunione d’intenti tra le attività e le imprese che fanno della qualità e dello stile i loro tratti distintivi, nel mondo dell’agroalimentare e della ricettività.

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OLTREPO’

Vini d’autore !0 Marzo 2107

Castello di San Gaudenzio e Giorgi Wines Menù Torta salata ai carciofi spinosi su fonduta di fontina e prosciutto di Parma croccante

Vini “Top Zero”

Risotto Carnaroli con crema di zucca Bertagnina Riesling “Bandito” con code di gamberi profumato al basilico Pinot Nero Lombatina di vitello panata alle erbe aromatiche con salsa alla salvia vinificato in rosso Patate al forno “Monteroso” Tortina di pasta frolla con pere e cioccolato su salsa alla vaniglia e Moscato Caffè con pasticceria secca Distillati Giorgi €35 a persona.

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Moscato Spumante


OLTREPO’

Vini d’autore

Marzo 10 - Castello di San Gaudenzio - Cervesina 17 - Ristorante Sel vatico

- Rivanazzano

24 - Locanda della Pesa - Belgioioso 31 - Ristorante Colombi - Montù Beccaria

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eventi

Cantine Ferrari e The World’s 50 Best Restaurants

Celebrata a Identità Golose l’Arte dell’Ospitalità

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e Cantine Ferrari scelgono Identità Golose, di cui diventano da quest’anno main partner, per continuare il percorso di approfondimento sull’Arte dell’Ospitalità avviato nel 2016 in occasione dell’inizio della collaborazione con The World’s 50 Best Restaurants. Proprio nell’ambito della prestigiosa classifica che da oltre dieci anni definisce i trend della ristorazione internazionale, è stato istituito il Ferrari Trento Art of Hospitality Award, destinato al ristorante che, secondo i mille votanti del panel, si sia distinto per aver creato un’esperienza di accoglienza unica, capace di sorprendere e emozionare attraverso un servizio eccellente, un’atmosfera particolarmente piacevole e, in generale, un’ospitalità memorabile. Il premio è stato vinto nel 2016 dal newyorchese Eleven Madison Park. Il prossimo vincitore sarà proclamato il 5 aprile a Melbourne, in occasione della grande serata in cui si sveleranno i 50 migliori ristoranti al mondo. Forti del successo del convegno organizzato lo scorso anno a Palazzo Serbelloni, a Milano, dove illustri esponenti del mondo della ristorazione e dell’accoglienza italiana e internazionale si sono confrontati proprio sul tema dell’ospitalità, le Cantine Ferrari, in collaborazione con The World’s 50 Best Restaurants, ripropongono l’appuntamento scegliendo questa volta il palcoscenico di Identità Golose.

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Matteo e Camilla Lunelli

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Camilla Lunelli, Will Guidara, Daniel Humm, Matteo Lunelli e Massimo Bottura.

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Matteo Lunelli , Massimo Buttura e Camilla Lunelli

Una decisione dettata dalla convinzione che il congresso milanese rappresenti un punto di riferimento per la cucina d’autore in Italia e sia dunque la sede ideale per approfondire quella magica alchimia che risulta dal perfetto equilibrio tra servizio, accoglienza e convivialità. L’idea di valorizzare questi aspetti, e quindi il ruolo del personale di sala, nasce dal forte legame delle Cantine Ferrari con l’alta ristorazione, solo italiana prima e mondiale oggi, da sempre grande ambasciatrice delle bollicine Ferrari Trentodoc. Si coniuga inoltre perfettamente con lo stile di vita italiano che Ferrari rappresenta: un calice di bollicine è simbolo di accoglienza, e il brindisi è sinonimo di convivialità, due elementi che fanno storicamente parte della cultura e della tradizione italiana. Appuntamento, dunque, lunedì 6 marzo alle ore 13, quando sul palco dell’Auditorium di Identità Golose saliranno Massimo Bottura, vincitore della scorsa edizione di The World’s 50 Best Restaurants, Umberto Bombana, vincitore del premio alla carriera per l’Asia 2017, Søren Ledet, direttore e comproprietario di Geranium di Copenhagen, Marco Reitano, sommelier de La Pergola di Roma nonché presidente dell’Associazione “Noi di Sala” e Maurizio Saccani, direttore operations di Rocco Forte Hotels, accolti da Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari, da William Drew, group editor di The World’s 50 Best Restaurants e naturalmente dal fondatore di Identità Golose Paolo Marchi.

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Massimo Bottura e Matteo Lunelli

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In occasione di

Monferrato 2017 Tra i Castelli del Monferrato 2 Aprile 2017

Castello di Piovera Visita del piano terra del Castello Degustazione vini e prodotti tipici dell’Oltrepò Pavese a cura di MaBeDo

Costo € 13 comprensivo di tasca e bicchiere ricordo

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eventi

Gita fuori porta

Una giornata da principi a Montecarlo

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una mattina di metà Gennaio, in compagnia del sindaco di Cervesina Daniele Taramaschi, i dirigenti e titolari dello splendido Castello di San Gaudenzio, Andrea Bergaglio e Maurizio Marcone, siamo stati ospiti dall’’amico Raffaello, residente a Montecarlo. In questa occasione abbiamo stipulato un Gemallaggio con Montecarlo, comune di Cervesina, Castello di San Gaudenzio, Pista Tazio Nuvolari e MaBeDo. Ad arricchire questa splendida giornata è stata la visita in forma privata all’ Esposizione della Collezione di automobili d’epoca di S.A.S. il Principe di Monaco situata sulle Terrazze di Fontvieille, questa notevole esposizione raggruppa un centinaio di vetture di ogni epoca, prodotte dalle più grandi case automobilistiche d’Europa e d’America, oltre a sei carrozze, appartenenti a S.A.S. il Principe Ranieri III di Monaco. Ad accompagnarci durante il viaggio sono stati i vini sponsor della cantina F.lli Giorgi di Canneto Pavese che ci ha omaggiato di due magnum e un Jéroboam dell’eccellente Giorgi 1870, Gran cuvee storica metodo classico DOCG.

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Da sin. Gianmario Viola, Andrea Bergaglio, Raffaello Sernagiotto, Daniele Taramaschi, Maurizio Gatti e Maurizio Marcone

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Per pranzo ci siamo recati sul porto di Fontvieille, a Les Perles de Monte-Carlo, dove Brice Cachia e Fréderic Rouxeville, biologi di formazione, hanno intrapreso nel 2011 l’attività di affinazione di prodotti ittici, in una regione in cui la tradizione ostreicola è pressoché inesistente. Accomodati su panche di legno, in un’atmosfera intrisa d’autenticità, in quest’angolo di Bretagna ai piedi del Palazzo dei Principi Grimaldi, abbiamo scoperto prodotti d’eccezione in compagnia della responsabile delle sicurezza dell’esposizone della collezione d’ auto d’epoca Sophie Duval. Tappa fondamentale del nostro breve soggiorno presso l’ Officina della concessionaria Lamborghini dove noti personaggi italiani tengono le loro auto. Davvero un sogno per gli amanti dei motori. Concludiamo la nostra visita con un brindisi a Les Perles de Monte-Carlo; è stata una bellissima giornata e splendida occasione.

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Sophie Duval con FIlippo Quaglini

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Raffaello Sernagiotto e Maurizio Marcone

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I “giovedì” di MaBeDo

Apericena in Castello

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a giovedì 16 febbraio sono iniziati i “giovedì di MaBeDo”, nati dalla profonda amicizia e stima tra Filippo Quaglini e i dirigenti e titolari del Castello di San Gaudenzio. Vista la grande esperienza, passione e creatività di Filippo Quaglini nell’organizzazione di eventi, ogni giovedì sera nella suggestiva “cave” del Castello prendono forma gli Apericena in Castello: ottimi piatti preparati dalle preziose mani degli chef Stefano e Jari del ristorante del Castello vengono serviti al tavolo degli ospiti. Ad allietare la serata musica dal vivo interpretata dai migliori musicisti del panorama locale pavese come la giovane e bravissima Giulia Thaler cha ha inauguarato le serate, l’energico e coinvolgente Carlo Andreoli, l’ affiatato duo composto da Emilio Conca e Dario Mascherpa, il poliedrico Lele Baiardi e molti altri. Non prendete impegni e vi aspettiamo ogni giovedì sera a partire dalle ore 20.00 al Castello di San Gaudenzio per gli Apericena. Gusto e divertimento assicurato! Appuntamenti del mese di marzo: 2 - Emilio & Dario 9 - Giulia Thaler 16 - Lele Bauardi 23 - Emilio e Dario 30 - Carlo Andreoli Prenotazione obbligatoria: Castello 0383 3331 - MaBeDo 320 6990692

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Filippo Quaglini

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Giulia Thaler

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Alessandro Calvi, Elisabetta Fedegari e Filippo Fiorito Fezia

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Elisabetta Fedegari, Massimo Bergaglio, Filippo Quaglini e Giulia Thaler

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Carlo Andreoli

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Wedding day al Castello di San Gaudenzio

Quando il sogno diventa realtĂ

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omenica 26 febbraio il Castello di San Gaudenzio di Cervesina ha aperto le porte a tutti i futuri sposi che desiderano coronare il proprio sogno d’amore in un luogo dove appunto il “sogno diventa realtà”. Il Castello di San Gaudenzio è il posto ideale dove organizzare il proprio matrimonio. La Location è un suggestivo castello medievale, dotato di un parco antico, impreziosito da una romantica chiesetta e un raffinato ristorante; a disposizione una sala dedicata ai matrimoni civili. A tutto ciò aggiungete uno staff esperto, pronto a pianificare ogni dettaglio. Nulla viene lasciato al caso: scenografie, addobbi floreali, musiche, fotografie, tableau de mariage… Al wedding day al Castello di San Gaudenzio sono stati presentati tutti gli elementi necessari per rendere questo giorno davvero indimenticabile.

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Chef Stefano Zucchella e Jari Dacatra

I futuri sposi hanno avuto la possibilità di visitare la Chiesa, la sala per le unioni civili, hanno potuto degustare un’anticipo di rinfresco preparato con cura e grande capacità dai due chef del ristorante Stefano e Yari. Era presente il servizio fiori Wedding Service Gatti e figli. I viaggi per una luna di miele romantica e memorabile vengono consigliati e organizzati dalla signora Patrizia Maxerre. Per l’intrattenimento musicale c’è la grande professionalità di Giorgio Macellari e ad accompagnarvi durante la cerimonia la splendida ed emozionante voce della soprano Tomoko Okabe. A immortalare immagini, ricordi ed emozioni di questo giorno il compito viene affidato alla fotografa e architetto Giovanna Corti.

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Alla Certosa di Cantù di Casteggio il meglio del nostro territorio

Presentate le guide Slow Wine 2017 e Osterie d’Italia

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omenica 26 Febbraio si è tenuta presso il Palazzo della Certosa di Cantù a Casteggio (PV) la presentazione delle guide “Slow Wine 2017” e “Osterie d’Italia”. Presenti oltre 30 aziende vinicole dell’Oltrepò Pavese più alcuni ospiti provenienti dalle principali aree viticole della Lombardia. Ad accompagnare la degustazione dei vini 12 ritoranti selezionati dalla guida Osteria d’Italia. A presentare le due guide Teresio Nardi (fiduciario Slow Food Oltrepò Pavese), Paolo Camozzi (Slow Wine Lombardia), Fabio Giavedoni (Curatore Slow Wine), Silvia Tropea Montagnosi (Responsabile Osterie d’Italia Lombardia).

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Valeria Radici Kent di Frecciarossa

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Teresio Nardi

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Antonella Cribellati di Anteo Vini

Per tutti gli ospiti è stato possibile degustare oltre 70 vini e piatti tipici dell’Oltrepò a cura dei ristoranti selezionati dalla guide Osterie d’Italia al Banco di assaggio. Hanno partecipato per l’Oltrepò le aziende Castello di Stefanago, Percivalle, Barbacarlo, Cà Tessitori, Fiamberti, Andrea Picchioni, Quaquarini, Bruno Verdi, Frecciarossa, Davide Rovatti, Montelio, Mazzolino, Calatroni, Alberto Fiori, Monsupello, Cascina Gnocco, gruppo Oltrepò in Fermento; oltre l’Oltrepò le aziende Dirupi della Valtellina, La Costa e i produttori delle terre Lariane, Marangona dalla Lugana, Antonio Paniga da San Colombano. I ristoranti selezionati dalla Guida sono stati: Ristorante Pappa e Cena di Ponte Nizza, Ristorante Buscone di Varzi, Osteria del Campanile di Torrazza Coste, Osteria Fugazza di San Damiano al Colle, Osteria mondo piccolo di Santa Maria della Versa, Osteria dei Pescatori di Portalbera, Ristorante al casello di Retorbido, Ristorante la Frasca di Menconico, ristorante da Roberto di Barbianello, Ristorante Prato Gaio di Montecalvo Versiggia, Ristorante Selvatico di Rivanazzano Terme. L’ingresso era a offerta libera a sostegno dei territori colpiti dal terremoto.

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Danila e Baruffaldi del Castello di Stefanago

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MaBeDo Card è una preziosa carta sconti che accompagna chi la possiede negli acquisti e che permette di risparmiare nelle attività convenzionate in tutta Italia. Il circuito MaBeDo Card è costituito da un insieme di strutture operanti sul territorio nazionale, principalmente dedicate all’enogastronomia, al tempo libero, al turismo, allo shopping e ai servizi. Ogni struttura ha una propria convenzione che consente al titolare della Card di ottenere lo sconto concordato con MaBeDo alla presentazione della tessera.

ALCUNE DELLE NOSTRE STRUTTURE CONVENZIONATE Agriturismi Agriturismo La Sorgente Castello di Luzzano Agriturismo Il Fienile Agriturismo Hermione Aziende Vinicole Cantina Scuropasso Ca’ di Frara Giorgi Vini La Parrocchiale Cascina Montagnola Molinari Vini Castello di Luzzano Az. Agr. Quaquarini Az. Agr. Finigeto Az. Agr. Monsupello Az. Agr. Rebollini Bruno & C. Azi. Agr. Anteo La Costaiola Bar e Caffetterie Pasticceria Bordoni Time Out Cafè Bar Cerere Cafè Il Ponte

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Benessere MaxFa Diffusion Stile&Bellezza Nuova Immagine New Style Acconciature Il Ricciolo by Monica Al mistero del capello by Tina Acconciature Sara Acconciature Gigi&Alessia Enoteche Oh...Perbacco Enoteca Regionale della Lombardia Enoteca Scooter Moda Wine All CRU Enoteca Gastronomia Paolino Hotel, B&B Le Stanze del Cardinale Galleria Arnaboldi Albergo Ristorante Selvatico Hotel Castello di San Gaudenzio Le Dimore La Locanda di Calvignano Ristoranti e Pizzerie Locanda del Carmine

Ristorante Pizzeria Quattro Ristorante Vigna del Pero Trattoria La Pesa Il Boss de le Balze Ostaria da’l Gondolièr Osteria del Naviglio Albergo Ristorante Selvatico Trattoria Da Lina La Locanda di Calvignano Locanda Vecchia Pavia al Mulino Hotel Castello di San Gaudenzio Ristorante Pizzeria Charlot Le Rubinie del Po Ristorante Pizzeria Palinuro Bierhaus – Ristorante bavarese Moya Japanese Restaurant

Ghezzi Car S.r.l. Scotti S.r.l. Winterass Assicurazioni e Investimenti Rilauto Maripa Omi Autolavaggio Axel Shopping Gioia Sport 3000 Ghelfi Paolo Rovati D’acqua e di vento Contrasti Illuminazione

Produttori Az. Agr. La Coccinella Servizi Agenzia Viaggi Bluvacanze Bardelli Service Banqueting Vittoria Banqueting Impresa Edile Merli Ratt Service Tecnoteam Studio Medico Marco Nugara Carrozzeria Novauto Autotrasporti De Giovanni Luigi

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mondo dei motori

Chignolo Po

Motor Classic Club e Pista le Colline un connubio vincente. Testo di Piero Ventura

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Chignolo Po, a pochi chilometri da Pavia, sorge il Circuito Internazionale Le Colline, detto anche in modo bonario “la piccola Monza”, un complesso che soddisfa le esigenze di chi ama la velocità su pista. Non si sa da cosa derivi questo appellativo che è andato consolidandosi nel tempo, non certo per il tracciato. Molto probabilmente il tutto va associato alla vicinanza del monumentale Castello Procaccini. E’ comunque un autodromo adatto per chi vuole provare l’emozione di guidare una monoposto, una GT, oppure un’auto da rally, mentre una apposita pista soddisfa le esigenze dei Kartisti. Lo scorso 8 gennaio, dall’allacciamento di queste due piste, si è vissuta una grande giornata di sport a 4 ruote in occasione della finalissima del Challenge Grand Prix 2016 organizzato dal Motor Classic Club San Colombano e per la presentazione dell’edizione che lo stesso club promuove in questo 2017 sempre sulla Pista le Colline creando un connubio vincente con l’impianto di Chignolo, il tutto arricchito dalla presenza dell’ex F1 Jarno Trulli. La giornata, organizzata dal Motor Classic Club, è stata ricca di adrenalina, divertimento e piacevoli momenti di piena aggregazione vissuta tra fantastici amici-piloti, che hanno dato tutto in gara e non si sono poi risparmiati a tavola esaltando, se ancora ce ne fosse stato bisogno, il puro spirito sportivo che regna in questa serie. Anche se prima dell’atto finale le posizioni in alcune categorie erano consolidate, non sono mancati spunti agonistici di alto interesse.

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Roberto Violini premia Jarno Trulli Lancia Lambda

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Gregorelli-Castellazzi

Alfieri Maserati

Bindo, Ernesto e EttoreGTA Maserati Aresi-Bosi Alfa Romeo

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Maserati Tipo 26 Targa Florio 1926 Alfieri Maserati

Roberto Salvi, Opel Kadett

Ecco quindi i risultati scaturiti dalla Finalissima dello scorso 8 Gennaio 2017: Categoria Formulini: 1° Marangoni Guido 1.45.53 Num. 1; Categoria Proto; 1° Sarzi Sartori Marco Best Lap 1.35.16 Num. 2; Gruppo 1 (Fiat 500 Elaborate ), 1° Lobaccaro Giuseppe 2.07.14 Num. 4; 2° Bisconti 2.12.57 Num. 5; 3° Iottini Giovanni 2.13.04 Num. 3; Gruppo 2 Assoluta:1° Marangoni James 1.46.59 Fiat 127 Num 6, 2° Zeni Tristano 1.47.03 Renault R5 Num. 7; 3° Maffia Simone 1.48.50 Peugeot 206 Num. 9; 4° Macchione Nicola 1.59.12 Num. 8; Gruppo 3 Assoluta 1° Grassi Alessio 1.53.06 Citroen Saxo Num. 11, 2° Errico Francesco 1.54.59 Citroen Saxo Num. 10, 3° Salvi Roberto 1.56.32 Opel Kadett Num. 14; Gruppo 3 Special Assoluta, 1° Rebuffi Maurizio 1.50.05 Lancia Delta Num. 13, 2° Lavigna Mariano 1.52.77 Subaru Impreza Num. 12, 3° Maciocchi Fabio 2.03.80 Alfa Romeo 156 Num. 15; Regolarita’ Sport Con Tempo Imposto 2 Min. 30 Sec.1° Cossu Leonardo Alfa 33 2.29.97, 2° Arensi Alberto-Bosi Marco Alfa Gta 2.29.59, 3° Cigalino Alessio Opel Kadett 2.0 2.29.50, 4° Sperandio Daniele Subaru Impreza 2.31.10, 5° Bergamasco-Lazzari Alfa Romeo Giulia 2.31.06,6° Cira’ Domenico Subaru Impreza 2.31.15; Regolarita’ Sport Con Tempo Imposto 2 Min. 50 Sec.1° Gregorelli-Castellazzi A 112 2.50.05; 2° Ventura-Minotti Lancia Fulvia 1.3 Coupe’ 2.50.16; 3° Violini Roberto Renault Twingo 2.50.22; 4° Mendicino Tonino Alfa Romeo 164 2.52.45, 5° Vincenzino Lancia Delta 1300 2.55.28.

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Ventura-Minotti, Fulvia Coupè Maserati 26B

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Maserati 26B Posto di guida

Maserati Tipo 26 pedaliera

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Ma cos’è il Motor Classic Club San Colombano? Diciamo subito che si tratta di un’Associazione senza scopo di lucro costituita con regolare atto notarile nel 2006 da alcuni appassionati di moto ed auto d’epoca, con lo scopo principale di divulgarne la passione e la cultura del collezionismo storico per non disperdere, ma anzi, recuperare anche importanti valori del passato motoristico. Nel corso degli anni il Sodalizio, oltre al vero e proprio Club, ha creato una squadra corse denominata GFRT (Gigi Friends Racing Team) in ricordo e per mantenere sempre viva la passione di Luigicarlo (detto Gigi) Violini, figlio di uno dei promotori dell’Associazione, punto cardine della stessa, all’interno della quale è nata la sezione “Alzozero”, il dipartimento organizzativo, centro di studio e promozione di eventi motoristici e che si è formato sull’esperienza realizzativa della prima maratona internazionale per auto storiche del 2012: la Milano – Londra. E’ un club molto interessante sotto vari aspetti che abbracciano indistintamente la cultura dell’automobile e l’aspetto sportivo della stessa al quale possono aderire tutti coloro che, amanti delle auto d’ epoca, ma anche di moto, desiderano essere informati ed aggiornati sulle normative e su tutto ciò che concerne il pianeta motoristico d’epoca, dai restauri alle manifestazioni che spaziano dai semplici raduni sino alle gare di abilità e regolarità classica e sport per auto storiche a quelle di velocità in pista. Inoltre, i soci, come detto, possono trovare nel Club le risposte e le indicazioni sul restauro dei veicoli, ricevere ed individuare conoscenze per reperire particolari ricambi ed accessori, trovare risposte da esperti e specializzati nonché riparatori di varie componenti meccaniche, carrozzerie e tappezzerie. Le date del 2° CHALLENGE IN PISTA - GRAND PRIX MOTOR CLASSIC CLUB 2017 sono: 5 Marzo; 2 Aprile; 7 Maggio; 11 Giugno; 2 Luglio; 17 Settembre; 1 Ottobre; 29 Ottobre; 12 Novembre e 3 Dicembre con la Finalissima Grand Prix 2017, il tutto, come detto, si svolgerà sulla pista “Le Colline” di Chignolo Po, piccolo centro, che proprio come Monza (capitale dell’automobilismo mondiale, impreziosita dalla presenza della splendida Villa Reale), è dominato dal duecentesco Castello Procaccini, considerato tra i più belli della Lombardia, un edificio di grande prestigio, denominato e conosciuto nel mondo come la “Versailles della Lombardia” immerso nella campagna pavese.

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La Subaru di Mariano Lavigna

La Twingo di Robrto Violini

L’ingresso in pista del prototipo di Sarzi Sartori Maserati tipo 26 Scarico

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Guido Marangoni con il Formulino

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cerca collaboratori

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Pubbliredazionale N°26 Gennaio - Febbraio 2017 Tutti i diritti riservati, la riproduzione totale o parziale è vietata in qualsiasi forma. Realizzato da MaBeDo S.r.l. Responsabile: Filippo Quaglini Direttore Editoriale: Emanuele Bottiroli Grafica: Sara Giammona, Valeria Portinari Testi: Valerio Bergamini, Sara Giammona, Piero Ventura Web Manager: Sara Giammona, Valeria Portinari Web Hosting: Zeus Telematica


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