MaBeDo Magazine n°34 - Novembre 2017

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MaBeDo MAGAZINE n°34

MaBeDo MAGAZINE n°32

Magazine Magazine

CHEF Roberto Venturi

MADE IN ITALY Il Feudo Nico

REPORTAGE EVENTI

MOTORI

Oltrepò, Vini d’autore Guida Vini Plus 2018 AIS

Paviarally 2017


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MaBeDo EDITORIALE

T

ra i piaceri che regala l’inverno vi e’ la scusa di godersi una meritata pausa relax sul proprio divano o poltrona preferita, avvolti da una calda e soffice coperta lasciandosi trasportare da una piacevole lettura. Noi vi suggeriamo di leggere il nostro “MaBeDo Magazine” lasciando il freddo pungente fuori dalla finestra, ascoltando della buona musica, sorseggiando un the caldo o… perché no, gustando una squisita cioccolata con panna; del resto la prova costume è lontana! In questo numero di novembre, vi porteremo da “Charlot” a conoscere lo chef Roberto Venturi e la sua particolare e prelibata cucina, vi sorprenderemo raccontandovi che credere alle sfide apparentemente impossibili e’ la strada giusta per il raggiungimento del proprio successo. Si, perché grazie al Feudo Nico, in Oltrepo’ Pavese non ci sono solo vigneti ma anche uliveti. Come detto, uno dei piaceri dell’inverno e’ godersi il calore del proprio “nido”, un altro, e’ sognare e programmare un viaggio per i mesi estivi o per le imminenti festività natalizie. Cosi’ in questo numero vi portiamo ad assaporare pietanze tipiche dello Sri Lanka, un viaggio che regala un’esperienza sensoriale unica esaltata e valorizzata dai vini del nostro territorio rappresentati da Filippo Molinari. Continuano poi le serate “Oltrepo’, vini d’autore” che in questo mese hanno visto protagonisti i ristoranti “Prato Gaio” e “Colombi”. Potrete leggere degli eventi ai quali, con grande soddisfazione abbiamo, partecipato come “Presentazione Guida ViniPlus 2018” ed il “Merano Wine Festival”. Leggerete delle nuove “Stelle Michelin”, di Matteo Lunelli vincitore Brand Hero 2017, di Berna che abbiamo visitato e raccontato per voi ed infine, per gli appassionati di motori, “Pavia rally”! Lo staff di MaBeDo vi augura una Buona lettura e…. Buon viaggio!

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MaBeDo SOMMARIO IN COPERTINA: Roberto Venturi

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Roberto Venturi

MADE IN ITALY Il Feudo NIco

REPORTAGE EVENTI

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Merano Wine Festival 2017

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“Oltrepò, Vini d’autore”: - Prato Gaio - Rossetti & Scrivani - Ristorante Colombi - Terre d’Oltrepò - La Versa

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“Sri Lanka, ti presento l’Oltrepò” Ristorante i Sapori di Ceylon con l’az. Filippo Molinari

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Guida Michelin 2018

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Guida Vini Plus 2018 AIS Lombardia

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Matteo Lunelli premiato “Brand Hero”

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VIAGGI

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MONDO DEI MOTORI

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Alla scoperta di Berna

Pavia Rally 2017

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www.mabedo.it


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Gola, un “vizio” che si chiama Roberto Venturi di CRISTINA DINATALE

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Roberto Venturi - Chef e titolare del Ristorante Pizzeria “Charlot�

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MaBeDo CHEF

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bitudine: tendenza alla continuazione o ripetizione di un determinato comportamento. Ci sono persone abitudinarie e persone assolutamente non abitudinarie. Ci sono poi quelle persone che pur senza averle mai conosciute, per una qualche ragione e caratteristica, incrociano e segnano la tua vita. Ed è casualmente che abbiamo conosciuto Roberto Venturi, quando passando per Santa Giuletta in provincia di Pavia, spinti dalla fame e richiamati da un delizioso profumo di pane caldo, abbiamo deciso di pranzare al “Ristorante Pizzeria Charlot”. Creatività, colore, ecletticità, armonia, curiosità, intelligenza, passione… tutte caratteristiche queste appartenenti al ristorante “Charlot” ed allo sguardo vivace dello chef Roberto Venturi che insieme alla moglie Paola Ottaviani gestisce da oltre vent’anni questo splendido locale. Una volta entrati capiamo che quell’ottimo profumo di pane caldo non ha tradito la nostra scelta e la nostra voglia di sperimentare; prima delle ordinazioni, arriva sul tavolo del buonissimo pane casereccio abbinato ad olio evo di elevata ed indiscussa qualità e sale rosa dell’Himalaya in grani da macinare.

Roberto insieme alla moglie Paola

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Enrico e Luca Padroggi

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entre osserviamo il design scelto per il locale recentemente ristrutturato con gusto e raffinatezza arriva ad illustrarci i piatti proposti nel menu’ del giorno, lo stesso chef Venturi. É in questo momento che la nostra attenzione viene catturata; Roberto ha un sorriso contagioso, che mette a proprio agio ed una voce gentile che incanta quando spiega i piatti da lui pensati e realizzati. Capiamo subito che la nostra pausa pranzo si rivelerà essere un’esperienza sensoriale unica, originale, per niente banale. Capiamo che Roberto appartiene a quel tipo di persone che amano rompere le abitudini, che amano sperimentare la cucina “fusion”, che amano giocare con accostamenti nuovi, legati alla tradizione dei prodotti locali ed agli originali sapori esotici legati soprattutto alla tradizione asiatica; si, perché Roberto è realmente appassionato ed incuriosito dalle spezie agrumate, dolci, forti… provenienti da quei luoghi lontani che, ci confida, spera tanto di poter visitare di persona un giorno.

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MaBeDo CHEF

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oberto cura ogni dettaglio del suo lavoro, che è sbagliato definire tale visto che per lui è più una vocazione; pulizia e precisione sono la base del successo, ci spiega. Charlot non e’ solo ristorante ma anche pizzeria dove potrete assaporare pizze la cui pasta e’ resa digeribile da 48 ore di lievitazione e dalla attenta cottura nel forno a legna. Si sa che l’essere umano ama rompere le abitudini ma ama anche crearne di nuove; e noi questo mese, abbiamo abbracciato una nuova abitudine; una nuova abitudine che si chiama “Charlot”.

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Massimo Madama - la nuova generazione de “Il Feudo Nico�

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Una sfida che si chiama “Il Feudo Nico” |

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MaBeDo MADE IN ITALY

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na grossa vetrata, splendidi filari di vigne, un insolito uliveto, dolci e morbide colline, le mani forti di chi ama e protegge questa terra, lo sguardo sicuro di chi non ha scelto solo una professione ma ha scelto uno stile di vita, una filosofia, un’arte. Lo sguardo gioioso e saggio di chi ha scelto “Il Feudo Nico”; luogo ricco di suggestione fatto di vino, olio, cucina della tradizione.Siamo in Oltrepò’ Pavese, a Mornico Losana antico Borgo Medievale a circa 350 metri sul livello del mare. Siamo nel luogo in cui Emilio Madama e la moglie Maria Antonietta nel lontano 1825 hanno intrapreso un’avventura imprenditoriale radicata nella viticoltura e produzione vinicola,quell’avventura che nei decenni a seguire, sarebbe diventata l’avventura di altre sette generazioni.

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Gabriella, Edoardo e Massimo Madama

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iamo ancora agli inizi del mese di novembre, il sole è pallido ma sufficiente a far brillare i colori caldi di un autunno ormai alle porte; radio, chiacchiere, dolci morbide curve ed un paesaggio mozzafiato ci conducono fino a quest’azienda ricca di storia, aneddoti, ricordi e nuove sfide. Fatto di persone appassionate, unite, ricche d’amore che da decenni colorano e sostengono le mura di questo splendido luogo. É qui che abbiamo avuto il piacere di ritrovare Edoardo, Gabriella, Massimo Madama, attuali proprietari di questa piccola, grande azienda.

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assimo ci racconta che “Il Feudo Nico” e’ composto da 22 ettari di vigneto, 160 ulivi e 120 alberi da frutto. “Piantare ulivi e’ stato un azzardo; studiato, certo, ma pur sempre una dura sfida che ha richiesto numerose ore di lavoro e fatica fortunatamente premiate da un olio di qualità apprezzato e richiesto” ci spiega soddisfatto. Nel 1998 la famiglia Madama, ha costruito un meraviglioso ristorante dal design classico ed elegante governato da un grande camino funzionante e da un’immensa vetrata che regala ai commensali un panorama suggestivo ed incantevole. “ Il ristorante rappresenta per noi la vetrina del nostro lavoro quotidiano dove possiamo presentare e far assaporare i nostri prodotti: vino, salumi ed i piatti pensati e preparati da mia madre, Gabriella.” Quando chiediamo a Massimo quali sono i piatti più richiesti, i suoi occhi si illuminano di orgoglio e… credeteci, visto il profumo proveniente dalla cucina, capiamo bene il perché. “ Mia mamma prepara gli antipasti tipici della zona, con i prodotti di stagione, possibilmente di nostra produzione; poi proponiamo i ravioli di brasato ed il brasato d’asino e cinghiale e poi…. be’, venite e scopritelo voi”, ride.

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MaBeDo MADE IN ITALY

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“Il Feudo Nico” il lavoro scandisce le giornate di questa famiglia che come detto, da generazioni si impegna in nuove sfide; non solo vino e ristorazione ma anche prodotti di produzione propria che possono essere acquistati in azienda; a Natale ad esempio vengono confezionati cesti ricchi e sempre apprezzati. Chiediamo a Massimo ed ai suoi genitori se hanno un sogno nel cassetto, loro ci rispondono con un sorriso:” Una nuova sfida! Incrementare il turismo… chissa’ magari costruendo un paio di casette laggiù..”, il nostro sguardo segue la sua mano... speriamo presto di poter soggiornare in questo incantevole luogo da sogno.

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Merano Wine Festival 2017

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MaBeDo REPORTAGE EVENTI

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ovembre: la nebbia, il gelo, voglia di rimanere in casa. A meno che non avvenga qualcosa di realmente stimolante che ci conquisti ed emozioni. Noi di Mabedo, da sempre al vostro fianco sulle strade dell’eccellenza, vi portiamo alla scoperta del Merano Wine Festival, un posto unico nel suo genere, mecca per appassionati e intenditori di vino. Non un semplice Festival, il Merano WineFestival è il primo evento organizzato in Europa, che dal 1992 ha puntato in esclusiva sulla qualità selezionata in un ambiente elegante ed elitario. Inoltre è stato il primo festival a realizzare un percorso sensoriale con un unico calice, ed il primo evento in assoluto denominato WineFestival.

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l Merano WineFestival non è solo un evento; è un vero e proprio “think tank”, un forum di scambio di opinioni tra produttori, opinion leader, professionisti del settore e consumatori: un benchmark dell’eccellenza enogastronomica. Per celebrare questa 26esima edizione, svoltasi a Merano tra il 10 e il 14 Novembre, i numerosi presenti hanno trascorso cinque giornate piene di emozioni, contenuti, incontri con oltre 450 case vitivinicole, tra le migliori in Italia e nel mondo, quasi 200 artigiani del gusto, 15 chef di spicco. Insomma si è portuta assaporare l’essenza del mondo vinicolo, da sempre l’espressione delle eccellenze che il nostro paese ha da offrire. Ma non solo vino: infatti si è potuto degustare numerose prelibatezze all’interno della Chef Arena; qui rinomati chef a livello nazionale si sono confrontati su ingredienti, lavorazione e realizzazione di piatti della tradizione. Numerose le degustazioni guidate di eccellenze enologiche nazionali ed internazionali con lo scopo di creare cultura e sapere, anche per il fine benefico di questa edizione. Un’esperienza elettrizzante e di grandissimo livello, un’emozione continua tra calici e piatti gourmet.

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MaBeDo REPORTAGE EVENTI

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l Merano WineFestival è a tutti gli effetti un parco giochi per adulti in cerca di eccellenze assolute, un luogo unico dove i presenti hanno assissistito alla “Catwalk Champagne”, una sfilata di ben oltre 250 champagne di 80 aziende francesi tra le più famose. L’apoteosi della bollicina. E con i calici colmi di questo nettare noi di Mabedo, da sempre al vostro fianco sulle strade dell’eccellenza, facciamo un brindisi e vi aspettiamo al prossimo incontro.

Giovanna Prandini - Perla del Garda

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Luca Padroggi - La Piotta

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MaBeDo Card 2015

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MaBeDo REPORTAGE EVENTI

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Ristorante Prato Gaio Rossetti & Scrivani Roger Marchi, Giorgio Liberti, Michele Rossetti, Filippo Quaglini ed Emanuele Bottiroli

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’era una volta una famiglia; la famiglia Daprati, un’osteria, dei campi da bocce, le suggestive colline della Valle Versa. Era il 1890, era l’inizio di un’avventura, era l’inizio del Prato Gaio. Oggi è Giorgio Liberti insieme a Daniela Calvi a mantenere viva l’arte culinaria di questo splendido ristorante ricco di aneddoti, di storia, di poesia e del buon cibo della tradizione contadina. Ed è in questo luogo suggestivo che questo 10 novembre si è svolta l’ultima serata del ciclo “Oltrepò, Vini d’Autore”, manifestazione voluta ed organizzata da Filippo Quaglini di MaBeDo con la collaborazione di Emanuele Bottiroli, direttore del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese, e dal Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese.

Michele Rossetti, Emanuele Bottiroli, Filippo Quaglini

Roger Marchi

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Giorgio Liberti

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rotagonisti di questa serata i vini dell’azienda Rossetti e Scrivani, gestita da Michele e Fabio Rossetti insieme a Simona Scrivani, e i piatti studiati da Giorgio Liberti e preparati con cura e tanta passione dalla cuoca Daniela Calvi, affiancata da Miriam Bernini e Tao Kikuchi. A riempire le eleganti sale del Prato Gaio numerosi ospiti; noi di MaBeDo abbiamo avuto il piacere di condividere il tavolo con Michele Rossetti, Emanuele Bottiroli e Roger Marchi, che collabora con Giorgio Liberti all’organizzazione di eventi che vedono protagonista la “gaia Osteria”. In apertura del menù proposto una delicata e originale vellutata di castagne e borlotti con baccalà e spuma di caprino del Boscasso, accompagnata da Rossetti & Scrivani Pinot Nero Brut Nature. Ottimi i tortelli di zucca, la cui nota dolce è stata smorzata dall’inserimento di amaretti, mostarda di Voghera, funghi porcini secchi e dal Rossetti & Scrivani Pinot Nero Brut Nature. Protagonista del secondo è stato il guanciale di vitello cotto a bassa temperatura in vino bianco con purea di sedano rapa, il cui gusto è stato esaltato dal Rossetti & Scrivani Pinot Nero Brut Rosé e La Costaiola Pinot Nero in rosso 2015. Sublime il dolce autunnale: una zuppetta tiepida di cachi con infusione di cioccolato amaro e gelato alla cannella.

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REPORTAGE EVENTI

l menu, insolito e creativo, ha riscosso l’approvazione e un indiscusso successo da parte di tutti gli ospiti. Anche per quest’ultimo appuntamento, un tutto esaurito di successo ha garantito la riuscita di una splendida serata all’insegna del buon cibo, del buon vino e… della convivialità.

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Ristorante Colombi Terre d’Oltrepò - La Versa

Da sin. Filippo Quaglini, Emanuele Bottiroli, Luigi Colombi, Alessio Gaiaschi con la moglie Sara, Maria Rosa Colombi, Andrea Rossi con la moglie Ilaria

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FIlippo Quaglini con ALessio Gaiaschi e Luigi Colombi

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“Oltrepò’, vini d’autore” manifestazione voluta ed organizzata da MaBeDo, rappresentata da Filippo Quaglini coadiuvato da Emanuele Bottiroli direttore del Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese e dal Distretto dei Vini di Qualità, questo venerdì 24 novembre ha scelto come location per i vini della cantina “Terre d’Oltrepo’” il raffinato ed elegante ristorante Colombi, fondato e gestito da oltre cinquant’anni dalla stessa famiglia Colombi; disposto su due piani dalle sale ampie e climatizzate propone una cucina leggera pur mantenendo viva la tradizione oltrepadana composta da materie prime di stagione.

Maria Rosa Colombi

Emanuele Bottiroli

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vini scelti dalla cantina Terre d’Oltrepo’ rappresentata dal responsabile qualita’ Alessio Gaiaschi, sono stati il Testarossa 2009 di “La Versa” che è stato raccontato dall’enologo Andrea Rossi ed il Buttafuoco, Bonarda e Moscato “Sansaluto”; vini che hanno accompagnato ed esaltato il gusto e la creatività dei piatti proposti.

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l prelibato, curato ed originale Menù d’autore della serata ha previsto un Entrèe di gateau di verdure e carni bianche, Sformato di carciofi d’Albenga con vellutata al caprino e sbrisè al prezzemolo accompagnato dallo Spumante Metodo Classico Testarossa 2009, La Versa. A seguire un ottimo Risotto al radicchio tardivo e Buttafuoco con Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese Doc Sansaluto by Bronis. Per secondo Guancia di vitellone cotta a bassa temperatura con verdure di stagione glassate al fondo bruno con Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc Sansaluto by Bronis. Si conclude la cena con un caldo e squisito Tortino di mele di Soriasco con crema inglese impreziosito da O.P. Moscato Doc Sansaluto by Bronis. Impeccabile il servizio di Maria Rosa e la gentilezza del padre Luigi Colombi, ottimi i piatti ed i vini proposti… una splendida serata!

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Filippo Molinari, Jimmy Vithana e Filippo Quaglini

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“Sri Lanka, ti presento l’Oltrepò Pavese”

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“Sri Lanka, ti presento l’Oltrepò”, questo 22 Novembre, ha scelto di mettere in scena “Fusion”: uno spettacolo i cui protagonisti principali ovvero i vini della “Azienda Molinari” di Filippo Molinari, hanno incontrato ed esaltato gli esotici, speziati ed allo stesso tempo delicati piatti della cucina di “Sapori di Ceylon”, perla dell’Oceano Indiano, ristorante situato nel cuore del centro storico di Pavia dall’arredamento elegante e fedele alla tradizione. Molinari Vini è un’azienda vinicola, situata in provincia di Pavia, nel cuore dell’Oltrepò, gestita dal titolare Filippo Molinari, giovane imprenditore che scommettendo sulla semplicità e genuinità è riuscito ad ottenere vini di ottimo livello nei quali è riflesso tutto l’impegno, l’amore e l’attenzione che Filippo dedica alla coltivazione delle sue vigne.

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d accogliere gli ospiti della serata, Jimmy, proprietario del ristorante “Sapori di Ceylon”. Ciò che colpisce nell’immediato sono la gentilezza ed il sorriso di questo uomo, il cui sguardo trasmette “affetto”, calore famigliare, soddisfazione per i piatti preparati e curiosità nell’osservare le reazioni dei commensali nel gustare quanto proposto. Entrando nel locale, il profumo è ottimo ed i colori caldi dalle note dorate dell’arredamento contribuiscono a creare un ambiente confortevole ed avvolgente.

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l viaggio verso questa terra lontana, lo Sri Lanka, ha inizio con l’antipasto tipico di questa isola ovvero polpette vegetali in pastella, involtino di pesce, pane tipico e tris di salse abbinato a CALIX Pinot nero spumante VSQ. Si è proseguito poi con un piatto dalla personalità eclettica, seducente: Riso basmati cotto al vapore con verdure miste, bocconcini di pollo al curry tostato, lenticchie rosse, melanzane caramellate, bocconcini di maiale in agrodolce con fagiolini saltati abbinato a Sedici16 Riesling fermo IGP. Un piatto che ha permesso ai commensali di divertirsi sperimentando e testando la propria creatività nel ricercare gli accostamenti migliori, scoprendosi tradizionalisti o avventurieri. Spiedini di gamberi, pesce spada speziato accompagnati da zucca con curcuma e curry abbinato a Pinot nero rosato frizzante IGP, il secondo proposto. Abbiamo potuto assaporare il “Watalappan” dolce tipico al cucchiaio ed una torta a base di datteri e cocco abbinati a Moscato IGP. Questa cena “Sri Lanka, ti presento l’Oltrepò”, organizzata da MaBeDo e rappresentata da Filippo Quaglini, ha ottenuto un tutto esaurito! Il clima accogliente, il buon cibo ed il buon vino hanno permesso alle persone di condividere una serata gioviale, all’insegna della convivialità; una serata dal successo garantito!

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Ospitalità in Oltrepò

Il Castello di San Gaudenzio e Giorgi Wines ospitano il “Lamborghini Club Montecarlo” di CRISTINA DINATALE

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La Guida Michelin 2018

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l sogno segreto di tutti gli Chef, il premio più ambito, un riconoscimento di assoluta eccellenza da più di un secolo: stiamo parlando delle Stelle Michelin e della storica guida, indubbiamente considerata la più antica e fra le più affidabili. La guida, dall’inconfondibile copertina rossa, fu lanciata nel 1900 in occasione dell’Esposizione Universale dalla società produttrice di pneumatici Michelin, che ne è ancora oggi l’editore. La prima edizione fu realizzata dai fratelli André ed Édouard Michelin, con l’intento di essere un pratico e utile prontuario di consigli per i viaggiatori nel quale compaiono officine, hotel, itinerari. Ma allora non comparivano ancora i ristoranti, né venivano presi in considerazione. Bisognerà aspettare il 1926 per vedere brillare la prima stella Michelin come indice di qualità di uno specifico ristorante. È, finalmente, nel 1931 che arriveremo ad avere l’odierna classificazione che vede assegnare 1 Stella a un ristorante interessante ((très bon restaurant dans sa catégorie); 2 Stelle per un ristorante che merita una deviazione (excellente cuisine; mérite le détour); 3 Stelle per un ristorante che da solo vale di mettersi in viaggio, la meta ideale per intenditori e buongustai (cuisine exceptionnelle; vaut le voyage).

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Per vedere sbarcare questa storica guida nella nostra amata Penisola dobbiamo però aspettare il 1956, dove viene preso in esame il tratto stradale dalle Alpi a Siena. L’anno seguente verrà compresa, invece, l’intera Italia: per il modico prezzo di 1500 lire la guida Michelin si propone come un indirizzario stracolmo di simboli, strutturato seguendo l’ordine alfabetico delle città e non delle regioni. Il primo Chef Italiano a fregiarsi di ben 3 Stelle Michelin sarà, nel 1986, il celebre Gualtiero Marchesi col suo Ristorante di Via Bonvesin de La Riva a Milano. In Italia non sono certo pochi i ristoranti stellati, ma quelli che raggiungono l’eccellenza assoluta sono ancora meno di dieci. Ma quali sono i criteri di valutazione di questa celebre guida? Prima fra tutti la qualità delle materie prime, l’originalità e la personalità dei piatti, la padronanza delle tecniche culinarie, la continuità nel tempo e per concluderei il rapporto qualità prezzo. Una questione di assoluta difficoltà quella di decretare l’eccellenza, che spesso fa discutere e lascia dubbi. Anche quest’anno, infatti, la presentazione della Guida Michelin 2018, avvenuta a Parma, ha riservato colpi di scena e sorprese.

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ono 26, per l’appunto, le novità positive che riguardano gli Chef italiani: 22 nuove stelle, 3 nuovi due stelle, 1 nuovo tre stelle. Sicuramente forte l’emozione per lo Chef Norbert Niederkofler del St.Hubertus Rosa Alpina a San Cassiano, provincia di Bolzano, di ricevere la terza stella Michelin, un onore che viene condiviso solo con altri 8 ristoranti. Ma non solo buone notizie, ahimé, per i nostri Chef. Sono ben due gli Chef che si vedono togliere una stella (da 2 a 1, Ndr) :Claudio Sadler del ristorante Sadler di Milano e il famosissimo Carlo Cracco, che ha reagito con serenità annunciando i nuovi progetti e l’impegno di rimettersi al lavoro. Una continua sfida a colpi di opere d’arte gastronomiche, una gioia per tutti gli amanti dell’alta cucina: la Guida Michelin continua a tracciare i migliori sentieri del gusto, noi di Mabedo, da sempre al vostro fianco sulle strade dell’eccellenza, abbiamo cercato di raccontarvela.

Umberto De Martino nuova Stella Michelin

Norbert Niederkofler d di San Cassiano (Bolza

Due stelle Michelin a La

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del ristorante St. Hubertus ano)

Carlo Cracco

a Siriola a San Cassiano con Matteo Metullio

Claudio Sadler

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AIS Lombardia presenta la nuova

Guida Vini Plus 2018 Di CRISTINA DINATALE

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ilano, Westin Palace Hotel, siamo alla dodicesima edizione della Guida ViniPlus 2018 - Guida alle eccellenze vinicole lombarde di AIS Lombardia- che per quest’anno ha visto recensite 233 cantine; centoventiquattro il numero dei vini premiati con le Quattro Rose Camune, punteggio più alto che può essere assegnato ad un vino, cinquanta dei quali si sono aggiudicati i riconoscimenti speciali attribuiti con le Rose Oro, particolare riconoscimento per i vini prodotti da quelle aziende che mantengono una coerenza produttiva orientata alla valorizzazione del vitigno, della zona di produzione e della conseguente tipologia di vino.

Quest’anno la Guida ViniPlus ha visto crescere il livello dei campioni degustati guadagnandosi la fiducia ed il contributo della Regione Lombardia. Ogni cantina ha sottoposto al giudizio dei degustatori lombardi un numero massimo di quattro campioni valutati attraverso le degustazioni alla cieca e secondo la metodologia AIS. Novecento il totale dei campioni sottoposti a degustazione. La soddisfazione e l’orgoglio che si respira tra gli ospiti, i partecipanti ed i protagonisti e’ palpabile; la strada per ottenere tali premi non e’ stata sicuramente semplice ma ha segnato il traguardo di un duro e faticoso lavoro.

Giulia Thaler

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Filippo Quaglini con Fiorenzo Detti - Presidente AIS Lombardia

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spiegare l’importanza, lo scopo, i cambiamenti di questa nuova edizione Il presidente Ais Lombardia Fiorenzo Detti, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il Vice Presidente Regione Lombardia Fabrizio Sala, Assessore all’Agricoltura Regione Lombardia Gianni Fava, Responsabile Degustatori AIS Lombardia Luigi Bortolotti, il Curatore Guida ViniPlus Sebastiano Baldinu, il Giornalista enogastronomico Elio Ghisalberti ed il Presidente del Club Imprese storiche Alfredo Zini. Come spiegato da Roberto Maroni, il territorio Lombardo produce vini di ottima qualità che non possono essere caratterizzati solo per il loro sapore ma anche per la storia, passione, fatica e competenza di chi produce il cosiddetto “Nettare degli Dei”; questa e’ la ragione per la quale occorre raccontare, elogiare e far conoscere le caratteristiche dei vini investiti di tali premi.

I relatori salutano il pubblico

Roberto Maroni - Presidente di Regione Lombardia

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Elio Ghisalberti Fabrizio Sala - Vi


giornalista icepresidente di Regione Lombardia

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Roberto Maroni e Antonello Maietta - Presidente AIS

Luigi Bortolotti - Resp. Degustazioni AIS Lombardia

Alfredo Zini - Presidente del Club Imprese storiche

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a Guida Viniplus sarà, per tale ragione, omaggiata a più di 800 ristoranti della Lombardia dando la possibilità a tutte le 233 aziende recensite di farsi conoscere, di aprire le proprie porte ad un ampio pubblico di appassionati del settore non solo in Italia ma anche oltre i confini Europei. Fiorenzo Detti ha parlato poi, di come occorra restare sempre aggiornati, al passo coi tempi e con le nuove tecnologie; ecco quindi che nasce una nuova app web attraverso la quale si potra’ consultare la guida anche attraverso Smartphone, tablet e pc pur non rinunciando alla classica guida cartacea.

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Hosa

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am Eldin Abou Eleyoun Delegato AIS Milano

Umberto Quaquarini, Fabiano Giorgi con Elio Ghisalberti

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REPORTAGE EVENTI

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l termine della presentazione della Guida, si e’ potuto presenziare alla premiazione delle Cantine Vitivinicole tra cui le nostre cantine dello splendido territorio dell’Oltrepo’ Pavese di cui siamo molto fieri e con le quali siamo lieti di complimentarci. Stiamo parlando di importanti nomi come Giorgi, Monsupello, Quaquarini, Ca’ di Frara, Fratelli Agnes. Prima della conclusione di questo evento dall’organizzazione impeccabile, si e’ potuto degustare i vini premiati e presenti su questa splendida e preziosa Guida ViniPlus 2018 che siamo sicuri, sarà tra le più lette di questo 2018.

Filippo Quaglini con Antonello Maietta

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Detti e Bortolotti

Veronica Barri

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Piernicola Olmo - Tenuta il Bosco

Antonella Cribellati - Anteo

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Donatella Borgolano con il m


Da sin. Fabrizio Morandi Lisi - Armando Colombi (Dir. Consorzio CLub del Buttafuoco Storico) con Giulia, Umberto Quaquarini

marito - Tenuta Borgolano

Giovannella Fugazza - Castello di Luzzano Giovanna Brazzola - Cantina Montelio

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Fabiano Giorgi e Filippo Quaglini

Fabio Rossetti - Rossetti & Scrivani - La Costaiola

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Luca Bellani - CĂ di Frara

Achille Bergami - Enologo Tenuta Travaglino

Laura Castellani

Cristian Calatroni - Az. Calatroni

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Elio Ghisalberti, Michela Muratori (Villa Crespia) e Manuele Biava (Cantina Biava)

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Guida Viniplus 2018. Tutti i riconoscimenti Le 4 Rose Camune insignite del riconoscimento speciale “Rosa d’Oro” • BERGAMO EXENTHIA 2011 - Biava GOCCIO DI SOLE 2014 - Caminella MOSCATO DI SCANZO SERAFINO 2013 - Il Cipresso VALCALEPIO MOSCATO PASSITO DI GANDOSSO 2005 - Tallarini • BRESCIA LUGANA BORGHETTA RISERVA 2013 - Avanzi FRANCIACORTA EXTRA BRUT VENDEMMIA PAS OPERÉ 2010 - Bellavista FRANCIACORTA BRUT SATÈN PALAZZO LANA RISERVA 2008 - Berlucchi Guido FRANCIACORTA EXTRA BRUT CUVÉE ANNAMARIA CLEMENTI RISERVA 2007 - Ca’ del Bosco FRANCIACORTA EXTRA BRUT CUVÉE ANNAMARIA CLEMENTI ROSÉ RISERVA 2007 - Ca’ del Bosco FRANCIACORTA BRUT COLLEZIONE GRANDI CRU 2011 - Cavalleri VALTÈNESI ROSAMARA 2016 - Costaripa FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO 2012 - Faccoli FRANCIACORTA BRUT MILLEDÌ 2013 - Ferghettina FRANCIACORTA CUVÉE EXTRA BRUT NELSON CENCI - La Boscaiola - Vigneti Cenci FRANCIACORTA PAS DOSÉ BAIANA RISERVA 2008 - La Montina FRANCIACORTA BRUT MILLESIMATO SECOLO NOVO 2010 - Le Marchesine FRANCIACORTA BRUT CABOCHON 2012 - Monte Rossa FRANCIACORTA EXTRA BRUT EBB 2012 - Mosnel FRANCIACORTA PAS DOSÉ ROSÉ PAROSÉ 2011 - Mosnel SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA CAMPO DEL SOGLIO 2016 - Podere Selva Capuzza FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO GUALBERTO 2009 - Ricci Curbastro LUGANA LIMNE 2016 - Tenuta Roveglia FRANCIACORTA EXTRA BRUT COMARÌ DEL SALEM 2011 - Uberti FRANCIACORTA EXTRA BRUT QUINQUE CUVÉE 5 VENDEMMIE - Uberti FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO NUMERO ZERO - Villa Crespia FRANCIACORTA PAS DOSÉ ROSÉ BOKÈ NOIR 2013 - Villa Franciacorta

Villa Crespia

Biava

Mosnel

Villa Franciacorta

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Avanzi

Bellavista

Berlucchi Guido

La Montina

La Boscaiola - Vigneti Cenci

Le Marchesine

Il Cipresso

Bettini

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Giorgi

Francesco Quaquarini

• MANTOVA ALTO MINCIO MONTEVOLPE ROSSO 2013 - Bertagna GARDA RIESLING PARONI 2016 - La Prendina • PAVIA BONARDA DELL’OLTREPÒ PAVESE GAGGIARONE VIGNE VECCHIE 2015 - Alziati Annibale OLTREPÒ PAVESE ROSSO CAVARIOLA RISERVA 2013 - Bruno Verdi OLTREPÒ PAVESE BARBERA DODICIDODICI 2015 - Castello di Cigognola BUTTAFUOCO DELL’OLTREPÒ PAVESE STORICO VIGNA PREGANA 2012 - Francesco Quaquarini LOGHETTO 2016 - Fratelli Agnes PINOT NERO DELL’OLTREPÒ PAVESE GIORGIO ODERO 2014 - Frecciarossa OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT 1870 2013 - Giorgi OLTREPÒ PAVESE RIESLING VIGNA MARTINA 2016 - Isimbarda PINOT NERO METODO CLASSICO PAS DOSÉ NATURE - Monsupello ROSSO D’ASIA 2013 - Picchioni OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT ROSÉ CRUASÉ OLTRENERO - Tenuta Il Bosco CASTEGGIO BOHEMI RISERVA 2011 - Tenuta Le Fracce PINOT NERO DELL’OLTREPÒ PAVESE NOIR 2014 - Tenuta Mazzolino

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Bruno Verdi

Monsupello

F.Lli Agnes

Castello di Cigognola

Tenuta Le Fracce

Tenuta Mazzolino

• SONDRIO VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA ROCCE ROSSE RISERVA 2007 - Arpepe VALTELLINA SUPERIORE SANT’ANDREA RISERVA 2011 - Bettini SFORZATO DI VALTELLINA RONCO DEL PICCHIO 2013 - Fay SFORZATO DI VALTELLINA ALBAREDA 2015 - Mamete Prevostini SFORZATO DI VALTELLINA 2011 - Nera SFORZATO DI VALTELLINA SFURSAT CARLO NEGRI 2015 - Nino Negri SFORZATO DI VALTELLINA IL MONTESCALE 2011 - Nobili SFURSAT DI VALTELLINA FRUTTAIO CA’ RIZZIERI 2013 - Rainoldi Aldo VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA RISERVA 2012 - Triacca

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Le altre 4 Rose Camune • BERGAMO BERGAMASCA MOSCATO GIALLO LAURENZIO 2013 - Angelo Pecis METODO CLASSICO BRUT ROSÉ CRETARIUM - La Rocchetta - Podere Castel Merlo ROSSO DELLA BERGAMASCA DONNA MARTA ROSSO 2012 - Le Mojole IL PASSITO DI GIULIA 2015 - Magri Eligio VALCALEPIO ROSSO 2015 - Medolago Albani • BRESCIA FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO CLARO 2009 - Barboglio de Gaioncelli FRANCIACORTA BRUT ANIMANTE - Barone Pizzini FRANCIACORTA VENDEMMIA BRUT LA SCALA 2011 - Bellavista FRANCIACORTA BRUT SATÈN ‘61 - Berlucchi Guido FRANCIACORTA NATURE ‘61 2010 - Berlucchi Guido FRANCIACORTA BRUT ROSÉ ROSA ROSAE 2010 - Bersi Serlini FRANCIACORTA SATÈN CARPE DIEM 2013 - Bonfadini FRANCIACORTA EXTRA BRUT BOSCHEDÒR 2011 - Bosio FRANCIACORTA DOSAGE ZÉRO NOIR VINTAGE COLLECTION RISERVA 2008 - Ca’ del Bosco LUGANA MOLIN 2016 - Cà Maiol FRANCIACORTA BRUT CRU PERDU - Castello Bonomi FRANCIACORTA EXTRA BRUT ROSÉ MILLESIMATO 2012 - Castello di Gussago La Santissima FRANCIACORTA PAS DOSÉ 2012 - Cavalleri FRANCIACORTA BRUT SATÈN ZILIANI C MARIA MADDALENA CAVALIERI RISERVA 2010 - Chiara Ziliani FRANCIACORTA PAS DOSÉ MILLESIMATO ZILIANI C 2012 - Chiara Ziliani LUGANA MONTE LUPO 2016 - Cobue FRANCIACORTA EXTRA BRUT TERRE DUCCO - Conti Ducco FRANCIACORTA PAS DOSÉ 33 RISERVA 2010 - Ferghettina FRANCIACORTA NATURE FRECCIANERA NATURE 2013 - Fratelli Berlucchi FRANCIACORTA NATURE MILLESIMO 2011 - Gatti FRANCIACORTA BRUT ROSÉ - La Fiòca FRANCIACORTA EXTRA BRUT - Lantieri De Paratico FRANCIACORTA DOSAGGIO ZERO RISERVA 2009 - Lo Sparviere FRANCIACORTA BRUT ELECTO 2008 - Majolini FRANCIACORTA BRUT - Mirabella FRANCIACORTA EXTRA BRUT DEMETRA 2011 - Mirabella LUGANA IL LUGANA BIO 2016 - Pasini San Giovanni FRANCIACORTA BRUT MUSEUM RELEASE 2007 - Ricci Curbastro FRANCIACORTA PAS DOSÉ SOLORIVA - Riva di Franciacorta VALCAMONICA BIANCO PASSITO IL SANT 2015 - Rocche dei Vignali FRANCIACORTA BRUT NATURE 2011 - Ronco Calino LUGANA VIGNE DI CATULLO RISERVA 2014 - Tenuta Roveglia FRANCIACORTA NON DOSATO SUBLIMIS RISERVA 2009 - Uberti FRANCIACORTA BRUT ROSÉ BOKÈ 2013 - Villa Franciacorta LUGANA SERGIO ZENATO RISERVA 2014 - Zenato

Arpepe

Tenuta Roveglia

Nobili

Mamete Prevostini

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Tallarini

Nino Negri

Caminella

Faccoli

Rainoldi Aldo


Bertagna

Nera

• MANTOVA PROVINCIA DI MANTOVA LE FALME 2015 - Cantina Gozzi LAMBRUSCO MANTOVANO RAYS Cantine - Virgili Luigi ALTO MINCIO PASSITO LE CIME 2013 - Ricchi ALTO MINCIO MERLOT MONTE CERVO 2015 - Tenuta Maddalena • PAVIA OLTREPÒ PAVESE BARBERA SAN FRANCESCO 2015 - Alziati Annibale OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT RISERVA DEL POETA 2009 - Anteo OLTREPÒ PAVESE BARBERA CAMPO DEL MARRONE 2015 - Bruno Verdi PINOT NERO METODO CLASSICO BRUT OLTRE IL CLASSICO NATURE NOIR - Ca’ di Frara OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO ROSÉ DOSAGGIO ZERO NOREMA - Calatroni OLTREPÒ PAVESE BARBERA LA MAGA 2014 - Castello di Cigognola PROVINCIA DI PAVIA PINOT NERO COSTA DEL NERO 2015 - Conte Vistarino PROVINCIA DI PAVIA ROSSO POCULUM 2013 - Fratelli Agnes PINOT NERO METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO T.O.P.ZERO - Giorgi PROVINCIA DI PAVIA CROATINA GHIRO ROSSO D’INVERNO 2010 - Martilde BONARDA DELL’OLTREPÒ PAVESE LA GRANGIA 2016 - Montelio OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT CLASSESE 2011 - Monterucco PINOT NERO DELL’OLTREPÒ PAVESE 2014 - Picchi OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT ROCCAPIETRA 2010 - Scuropasso OLTREPÒ PAVESE RIESLING CAMPO DELLA FOJADA RISERVA 2013 - Travaglino PROVINCIA DI PAVIA MOSCATO PRESTIGIO ITALIANO 2016 - Vigne Olcru • SONDRIO VALTELLINA SUPERIORE MAROGGIA RISERVA 2013 - Assoviuno ROSSO LÉCIA 2013 - Berenika VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA LA PRIORA RISERVA 2010 - Caven SFORZATO DI VALTELLINA GENIO 2011 - Contadi Gasparotti SFURSAT DI VALTELLINA 2012 - Marsetti Alberto VALTELLINA SUPERIORE GRUMELLO 2012 - Marsetti Alberto VALTELLINA SUPERIORE INFERNO CARLO NEGRI 2014 - Nino Negri VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA 2014 - Nobili TERRAZZE RETICHE DI SONDRIO ROSSO N° 1 - NUMERO UNO 2014 - Plozza VALTELLINA SUPERIORE SASSELLA RISERVA 2013 - Rainoldi Aldo VALTELLINA SUPERIORE INFERNO UÌ 117 2013 - Rivetti&Lauro VALTELLINA SUPERIORE GRUMELLO 2013 - Rupi del Nebbiolo SFORZATO DI VALTELLINA INFINITO 2011 - Tenuta Scerscé TERRAZZE RETICHE DI SONDRIO IL MONASTERO 2013 - TriaccaD’INVERNO 2010 - Martilde BONARDA DELL’OLTREPÒ PAVESE LA GRANGIA 2016 - Montelio OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT CLASSESE 2011 - Monterucco PINOT NERO DELL’OLTREPÒ PAVESE 2014 - Picchi OLTREPÒ PAVESE METODO CLASSICO PINOT NERO BRUT ROCCAPIETRA 2010 - Scuropasso OLTREPÒ PAVESE RIESLING CAMPO DELLA FOJADA RISERVA 2013 - Travaglino PROVINCIA DI PAVIA MOSCATO PRESTIGIO ITALIANO 2016 - Vigne Olcru

Podere Selva Capuzza

Triacca

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Matteo Lunelli

è “Brand Hero” 2017 per Save the Brand Alle Cantine Ferrari il Premio “Radici del Made in Italy”

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ave the Brand 2017, evento alla sua quarta edizione organizzato da legalcommunity.it, ha premiato Matteo Lunelli, Presidente e Amministratore Delegato delle Cantine Ferrari, con il prestigioso riconoscimento “Brand Hero”, perché “artefice della crescita del brand delle famose Cantine, divenuto un’eccellenza assoluta del settore e un riferimento per le altre aziende del comparto”. Nel corso della stessa serata, il 28 novembre all’Hotel Four Season di Milano, alle Cantine Ferrari è stato attribuito il Premio “Radici del Made in Italy”, dedicato all’azienda che è sia distinta per performance, qualità delle lavorazioni, storicità e brand, con la seguente motivazione: “Ambasciatore del prestigio delle bollicine italiane nel mondo, Ferrari da anni ispira alla sostenibilità tutta la propria attività fino a ottenere la certificazione biologica di tutti i vigneti”. “Sono onorato di ricevere questi premi,” afferma Matteo Lunelli “ma il merito è sicuramente di tutto il team, una squadra affiatata con cui condivido una passione e il sogno di creare un vino che possa regalare emozioni uniche. È grazie a loro se oggi Ferrari è un brand leader, ambasciatore nel mondo dell’Arte di Vivere Italiana.” La cantina trentina è stata selezionata per questo riconoscimento fra le oltre mille aziende prese in esame da ICM Advisors nella ricerca “Fashion, Food, Furniture Brands - Il valore dei marchi delle aziende 3F”, focalizzata sulle realtà italiane di medie dimensioni che crescono due o tre volte più velocemente della media del loro settore e sono due volte più redditive. Dalla ricerca infatti è emerso che il brand può rappresentare dal 30% al 70% del valore totale degli asset immateriali e per le aziende leader dei settori 3F può essere il 30-40% del loro valore di mercato.

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Matteo Lunelli

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MaBeDo Card è una preziosa carta sconti che accompagna chi la possiede negli acquisti e che permette di risparmiare nelle attività convenzionate in tutta Italia. Il circuito MaBeDo Card è costituito da un insieme di strutture operanti sul territorio nazionale, principalmente dedicate all’enogastronomia, al tempo libero, al turismo, allo shopping e ai servizi. Ogni struttura ha una propria convenzione che consente al titolare della Card di ottenere lo sconto concordato con MaBeDo alla presentazione della tessera.

ALCUNE DELLE NOSTRE STRUTTURE CONVENZIONATE Agriturismi Agriturismo La Sorgente Castello di Luzzano Agriturismo Il Fienile Agriturismo Hermione Aziende Vinicole Cantina Scuropasso Ca’ di Frara Giorgi Vini La Parrocchiale Cascina Montagnola Molinari Vini Castello di Luzzano Az. Agr. Quaquarini Az. Agr. Finigeto Az. Agr. Monsupello Az. Agr. Rebollini Bruno & C. Azi. Agr. Anteo La Costaiola Bar e Caffetterie Pasticceria Bordoni Time Out Cafè Bar Cerere Cafè Il Ponte

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Benessere MaxFa Diffusion Stile&Bellezza Nuova Immagine New Style Acconciature Il Ricciolo by Monica Al mistero del capello by Tina Acconciature Sara Acconciature Gigi&Alessia Enoteche Oh...Perbacco Enoteca Regionale della Lombardia Enoteca Scooter Moda Wine All CRU Enoteca Gastronomia Paolino Hotel, B&B Le Stanze del Cardinale Galleria Arnaboldi Albergo Ristorante Selvatico Hotel Castello di San Gaudenzio Le Dimore La Locanda di Calvignano Ristoranti e Pizzerie Locanda del Carmine

Ristorante Pizzeria Quattro Ristorante Vigna del Pero Trattoria La Pesa Il Boss de le Balze Ostaria da’l Gondolièr Osteria del Naviglio Albergo Ristorante Selvatico Trattoria Da Lina La Locanda di Calvignano Locanda Vecchia Pavia al Mulino Hotel Castello di San Gaudenzio Ristorante Pizzeria Charlot Le Rubinie del Po Ristorante Pizzeria Palinuro Bierhaus – Ristorante bavarese Moya Japanese Restaurant

Ghezzi Car S.r.l. Scotti S.r.l. Winterass Assicurazioni e Investimenti Rilauto Maripa Omi Autolavaggio Axel Shopping Gioia Sport 3000 Ghelfi Paolo Rovati D’acqua e di vento Contrasti Illuminazione

Produttori Az. Agr. La Coccinella Servizi Agenzia Viaggi Bluvacanze Bardelli Service Banqueting Vittoria Banqueting Impresa Edile Merli Ratt Service Tecnoteam Studio Medico Marco Nugara Carrozzeria Novauto Autotrasporti De Giovanni Luigi

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Alla scoperta di Berna Di TITTI MIGLIAVACCA

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MaBeDo VIAGGI

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on l’arrivo dell’inverno il desiderio di neve , del Natale, dei paesaggi da cartolina si fanno sempre più intensi, insieme alla nostalgia del tempo della fanciullezza! I panorami incantati della

Svizzera

corrispondono a queste caratteristiche. Berna è la nostra meta . Città capitale della confederazione Elvetica dal 1848 con 135.000 abitanti circa.

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Centro storico Il suo centro storico iscritto dal 1983 nel patrimonio dell’UNESCO ha un peculiare aspetto medievale. Attorniato dall’AAR , fiume lungo 295 km che sfocia poi nel Reno, sembra quasi irreale … non si comprende se la città sia stata costruita all’interno della penisola o se l’AAR vista la bellezza di questo centro abbia deciso di circondarla delle sue acque. … l’uniformità dei tetti è spettacolare. La città fu fondata nel 1191 ed è una delle più grandiose testimonianze dell’urbanistica medievale in Europa.

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MaBeDo VIAGGI

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ironzolando per le vie affiancate da severi palazzi in pietra grigia si ha l’impressione di fare un viaggio nel tempo passato quando i cavalieri, impettiti nelle loro armature in sella ai cavalli, giocavano a fare la guerra e ancora quando gli esponenti della borghesia locale si aggiravano intorno alle fontane per incontrarsi e fare affari.

Percorrendo la via centrale si incontrano infatti una quantità di fontane risalenti alla metà del XVI secolo. Se ne contano più di 100, undici delle quali hanno conservato le statue originali con splendide figure allegoriche. Le fontane rappresentano la ricchezza della borghesia nell’epoca in cui esse svolgevano ruolo importante per l’approvvigionamento idrico della città, unitamente al ruscello che canalizzava l’acqua e che ancora oggi le collega l’una all’altra .

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MaBeDo VIAGGI

Bundeshaus Affacciato sulla piazza del BUNDES incontriamo il BUNDESHAUS o Palazzo federale È la sede del governo svizzero ma anche cuore pulsante del centro cittadino . La sua costruzione è terminata nel 1902 e fu progettato dall’architetto H. Auer. Vi si riunisce il Consiglio Federale ed il parlamento. La parte retrostante del palazzo si affaccia al lungofiume.

Berniches Historiches Museum Il museo storico di Berna è composto da quattro sezioni : una sezione dedicata alla storia della città dal Medioevo ai giorni nostri; una sezione archeologica con esposizione di reperti rinvenuti nella zona dall’età della pietra ad oggi; una sezione etnografica; una sezione dedicata al museo EINSTEN. Il grande Albert visse a Berna nel periodo in cui elaborò la sua teoria della relatività. Il museo ospita regolarmente anche mostre temporanee, attualmente si può ammirare “l’esercito di terracotta” cinese. L’amore per l’arte indirizza al Kunstmuseum

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Kunstmuseum La collezione del museo d’arte è tra le più importanti del Paese. Sono rappresentati il 300 italiano , l’arte svizzera dal XV secolo, la pittura internazionale del XIX e primi XX secolo con particolare interesse per Klee , Kandinsky, Picasso. Inoltre il museo presenta una collezione dell’arte contemporanea da Pollock ai giorni nostri.

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Tirana

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Munster- Cattedrale Sant Vinzenz

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l Munster è la cattedrale della città e la chiesa più importante della Svizzera.

Di stile architettonico tardogotico è monumento più impressionante della città. I lavori per la costruzione iniziarono al 1421, ma la torre del campanile alta 100 metri fu completata solo nel 1893. Nella lunetta del portale d’ingesso la rappresentazione del “Giudizio Universale” raffigura una folla di santi, beati e dannati, è composta da più di 200 figure in legno e pietra scolpita. Le più piccole risalgono al XV secolo e sono originali mentre le più gradi sono copie i cui originali sono custoditi nel Museo Storico. All’interno vi sono spettacolari vetrate risalenti al 1450. Una in particolare attira l’attenzione , è denominata “la danza della morte” : ogni soggetto rappresentato è accompagnato da uno scheletro o da un teschio. Sulla piazza del Munster si trova la fontana del Mosè del 1545

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Zentrum Paul Klee

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ltre il fiume, immerso nel verde al di là del centro storico, sorge il Centro PAUL KLEE inaugurato nel 2005 e dedicato alla persona e alle opere di Paul Klee (1879-1840) uno degli artisti più importanti del XX secolo. All’interno si possono ammirare 4.000 opere delle quasi 10.000 prodotte dall’artista che ha trascorso metà della sua vita a Berna. Le opere sono esposte a rotazione, ogni visita al museo non è mai come la precedente.

L’edificio ideato e progettato da Renzo Piano è disposto su un’isola verde da cui emergono 3 colline di vetro e acciaio.

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MaBeDo VIAGGI

Barengraben parco degli orsi

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Berna si allevano orsi fin dal 1513 e, fino al 1857, furono allevati in città. In seguito furono spostati nella FOSSA DEGLI ORSI e dal 2009 nel PARCO DEGLI ORSI. È il simbolo della città e la sua porta d’ingresso. La torre costruita tra il 1191 e il 1296 è stata ristrutturata in epoca tardo barocca. L’orologio del 1530 è il più grande nel suo genere della Svizzera.

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Torre dell’Orologio

È il simbolo della città e la sua porta d’ingresso. La torre costruita tra il 1191 e il 1296 è stata ristrutturata in epoca tardo barocca. L’orologio del 1530 è il più grande nel suo genere della Svizzera.

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MaBeDo VIAGGI

Gastronomia

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ioccolato e formaggio le specialità gastronomiche

più note. La gastronomia svizzera combina la cucina italiana, tedesca e francese e i suoi elementi base sono carne patate e formaggio. Uno dei piatti tipici è la fonduta di formaggi servita con pezzi di pane nella pentola di ceramica. Offerta in qualunque ristorante, bistrot o caffè. Da non dimenticare una fumante tazza di cioccolata calda spesso accompagnata con la panna.

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Mercatini di Natale Sulla piazza della cattedrale e tutt’intorno ad essa si svolge il profumatissimo mercatino di Natale. Con le luci, le merci, il sidro, il vin brulÊ, la cioccolata calda e molto altro ancora

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A 40 anni dalla fondazione

Paviarally ruggisce ancora Di PIERO VENTURA

Paviarally - 1978 - Malinverno-Zella Skoda 120S

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MaBeDo MOTORI

“C’era una volta…” così cominciano le favole ed in fondo questo racconto è un po’ una favola che narra di persone a cui la vita ha riservato una grande quantità di emozioni, a volte, purtroppo, anche un cupo dolore, ma fortunatamente molti, moltissimi sprazzi di felicità. Queste persone sono gli uomini della Paviarally.

Paviarally 1978 Negrini-Verri Simca Rally 2

Paviarally - 1978 Motta-Ventura Alfa Sud

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Paviarally 1979 Cesarino e Cino Bernini

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er molti anni queste emozioni, quella felicità data dall’amicizia e dal praticare quello sport che più li appassiona e unisce: l’Automobilismo, é rimasta chiusa nel cassetto dei ricordi. Un cassetto che solamente in questi ultimi tempi, a distanza di quattro decenni da quel lontano 1977, hanno deciso di riaprire. Ci sono volute tutte quelle chiavi che ognuno di loro ha custodito gelosamente per questi lunghi anni. Chiavi che oggi consentono di accedere e a quella scatola contenente le vecchie foto, in buona parte in bianco e nero che, bramosi di curiosità, si sono messi ad osservare attentamente per ritrovare i volti delle persone che il tempo ha magari diviso allontanandole l’un l’altra. Hanno trascorso lunghi momenti a fissarle e per ognuna delle foto che passavano tra le mani si apriva una via verso ricordi lontani. Erano consapevoli che ognuna di esse potesse riaccendere gioie immense, ma anche riaprire pesanti ferite. Persone, luoghi, cose, tutto ciò che ha fatto parte della loro vita era impresso in quelle immagini. hanno rivisto gli episodi che li avevano resi felici e che qualcuno aveva immortalato perché un giorno potessero ricordarsi chi fossero e cosa avevamo rappresentato. Era tutto lì, stampato in quelle foto o scritto in svolazzanti ritagli di giornali e li si sono accorti che ogni evento ha lasciato un segno indelebile. Alcune delle persone ritratte, oggi non ci sono più, ma il loro ricordo è sempre vivo, impresso nella memoria come se il tempo non fosse mai trascorso.

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MaBeDo MOTORI

Paviarally 1977

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MaBeDo MOTORI

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opo sbiaditi tentativi, è in questo 2017, che Paviarally, ha ripreso appieno il suo nuovo cammino che la vede impegnata nel settore delle competizioni riservate all’automobilismo storico, un ramo del motorismo sportivo in netto sviluppo. Come detto, tutto cominciò esattamente 40 anni fa, nei primi mesi del 1977, uno degli anni più difficili della nostra storia recente, uno dei cosiddetti “anni di piombo” come saranno definiti in seguito. Gli italiani si risvegliano con l’incubo delle BR, un incubo che non sfiora minimamente chi ama e vive di sport. Quella della Paviarally é una storia certamente non ultra titolata come quella di tante altre scuderie o team, tuttavia è una storia interessante non solo dal punto di vista sportivo, anche, se più specificatamente, dal punto di vista automobilistico, ma anche da quello umano e, addirittura, dal punto di vista pavese. Nata grazie all’iniziativa, alla tenace volontà ed alla passione automobilistica dell’indimenticato Cesarino Bernini, che con suo impegno personale, assieme ad uno scelto gruppo di risorta timidamente nel 2015 per volere dei figli Cino e Cristina, grazie all’impegno sportivo di Enzo Guardamagna, Germano Minotti, Piero Ventura, Carlo Verri e quello tecnico di Giorgio Fiorani. L’epilogo tragico di quell’anno, in cui Cino Bernini perse la vita nel corso del Rally 4 Regioni, ha dato forza agli amici di un tempo di stringersi nuovamente attorno al vecchio marchio, per far rivivere quel nome sotto il quale si sono vissuti momenti di grande amicizia. Ecco allora che ai già citati personaggi si uniscono Fulvio Negrini, Rodolfo Carrera, Natalino Perelli, Giuseppe Roveda, Massimo Zavoli, Nano Panzarasa, Adriana Rovida, Mario Ferrari, Walter Carena, Fabiana Zago e il preparatore Daniele Sperandio, tanto per citarne alcuni, con lo scopo di ridare vita alla Paviarally, impegnata, come dice il nome, in quella categoria che consente al maggior numero di appassionati di cimentarsi nell’eccitante agone delle corse automobilistiche.

2017 - ospiti al Gazebo Paviarally da sx i campioni europei Fabrizia Pons e Lucky Battistolli, Rodolfo Carrera, Francesco Castellazzi, Rudy Dalpozzo, Daniele Sperandio e Domenico Gregorelli

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Paviarally 2017 - Minotti, Zago, Carrera, Sperandio, Verri, Castellazzi, Gregorelli e Ventura

Momenti al gazebo Paviarally 2017 - La visita di Giorgio Vergnano Organizzatore della Grande Corsa.

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MaBeDo MOTORI Paviarally 2017 - la A112 di Domenico e Barbara Gregorelli

L

’anno del quarantesimo per la compagine pavese inizia l’8 gennaio a Chignolo Po, a pochi chilometri da Pavia, dove sorge il Circuito Internazionale Le Colline, un complesso che soddisfa le esigenze di chi ama la velocità su pista. Due le vetture; la Subaru di Sperandio e la Fulvia di Ventura che agguantano rispettivamente il primo e secondo posto di categoria. La stagione prosegue poi il 19 marzo a Lodi con la disputa del Memorial Castellotti, a cui hanno aderito 84 equipaggi a bordo di importanti vetture storiche, e dove i portacolori della Paviarally Verri-Ventura in gara con la piccola e scattante Fiat 595 Abarth del 1972 agguantano l’undicesima posizione assoluta. Il 2 aprile si disputa a Codevilla il Trofeo “Accendiamo i motori”. Verri-Negrini con la 595 chiudono al 9° posto assoluto e 2° di classe; Ventura-Sperandio con la Fulvia sono al 5° posto di categoria e Minotti-Zavoli con l’Opel Manta sono settimi. Altri buoni risultati giungono dai successivi impegni che portano alla manifestazione “clou” della stagione: il rally 4 Regioni, un evento di portata internazionale in cui la scuderia pavese si presenta con 5 equipaggi: Carrera-Sperandio con la Fiat 124 SS Abarth del 1971 Motore 4 cilindri in linea, 155 CV, 6600 giri/m, (con una vettura simile la squadra ufficiale Fiat si aggiudicò il campionato italiano rally nel 1970); Verri-Negrini con la Fiat 125 S del 1970 (1608 cc, 4 cilindri in linea, 135 cv, fu la prima vettura impiegata dalla casa torinese per cimentarsi nei rally; Ventura-Carena con la Fulvia Coupè 1.3 S Rally del 1969. Conosciuta con il nomignolo “leva lunga” gli appassionati raggruppano le Lancia Fulvia Coupé prodotte dal 1965 al 1970, che hanno appunto la leva del cambio lunga.

Paviarally 2017 - La Fulvia 1.3S di Ventura

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Paviarally 2017 - La Fulvia HF di Perelli


Paviarally 2017 - La Fiat 125 S di Verri (Biasioli)

Paviarally 2017 - L'Opel Manta GTE di Minotti

La Lancia Fulvia Coupé 4 cilindri a V, 1298 cc, divenne un “must” per la clientela giovane e sportiva e ad un certo punto le eccezionali qualità del telaio la spinsero a chiedere più potenza. Aumentata la coppia massima e alleggerita nel peso con l’applicazione di cofani e portiere in alluminio se ne ricavarono veri gioielli sportivi. Perelli-Roveda con la Fulvia HF 1.6 Fanalino, la Lancia produsse una serie limitata di vetture con caratteristiche avanzate da destinarsi alle attività agonistiche che vennero siglate HF. Le Fulvia HF furono dotate di motori più potenti e meglio finiti, con speciali alberi a camme e carburatori più grossi, una dotazione interna più spartana con sedili di tipo corsa, le carrozzerie alleggerite, prive di paraurti, con le parti mobili in alluminio e i finestrini in perspex.

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MaBeDo MOTORI

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lcuni modelli furono dotati di parafanghi allargati e gomme maggiorate. Il modello di punta è il 1.600 HF noto anche come Fanalone, così chiamato per i grossi fari abbaglianti, aprì le porte del successo nei Rally alla Lancia. L’ultima Coupé 1.600 HF è chiamata Fanalino, della quale esistono 2 versioni, una molto spartana denominata Corsa, priva di paraurti, e con gli interni del Fanalone. L’altra definita “lusso”; Domenico e Barbara Gregorelli su A112 Abarth 1049 cc. Nel 1977 la FIAT decise di organizzare un campionato monomarca. Denominato Campionato Autobianchi A 112 Abarth 70 HP, si rivelò una vera fucina di piloti, alcuni dei quali raggiunsero fama nazionale e internazionale, come Bettega , Cinotto e Cunico. Infine: Minotti-Zavoli su Opel Manta GT/E, 2000 cc del 1982. Tutte auto che fecero la storia dei rally e che oggi più che mai sono ammirate sui campi di gara. Con queste vetture, Paviarally é tornata a ruggire dopo 40 anni raccogliendo molte soddisfazioni. Non ultime, al rally “La Garnde Corsa” a Chieri, in cui con Fabiana Zago a sostituire Zavoli e Francesco Castellazzi a prendere il posto di Barbara Gregorelli, la squadra pavese ha fatto incetta di premi. Paviarally non é solo competizione, ma anche accoglienza, infatti, nei gazebo adibiti ad assistenza per le vetture in gara, ma spesso presi d’assalto da campioni e semplici appassionati, non è difficile trovare ottimi prodotti del nostro territorio quali: Bonarda, salame di Varzi, coppa nostrana e salame d’oca lomellino, tanto per citare qualcosa. Il tutto per ridare il sapore dei tempi andati in cui quegli stessi uomini vivevano tra sport, amicizia e goliardia.

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