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A Casa di Babette Bina Ristorante di Puglia Chef Ferrari a La Dogana Cantina Morami MaBeDo Wine&Food Tour Speciale vinitaly
MaBeDo-Mangiare Bere Dormire
c/o Centro Commerciale Poli, C.so Cavour 18/20-27100 Pavia www.mabedo.it - Tel. 0382301373 - email: mabedo@mabedo.it
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EDITORIALE
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ina l m e n t e i l primo numero di MaBeDo Magazine è pronto! Il nostro pubbliredazionale punta a far conoscere le meraviglie enogastronomiche , turistiche e culturali. Saranno presentate le personalità, le aziende, gli agriturismi e gli eventi più gustosi e interessanti, puntando sull’Oltrepò Pavese, ma con un occhio di riguardo anche alle altre regioni
italiane. Su questo numero troverete ampio spazio dedicato a Vinitaly, ma soprattutto al nostro Wine&Food Tour: dieci cantine di spicco per dieci giornate sull’arco di due mesi. Inutile dirlo: noi vi aspettiamo numerosi!!! Piccola anticipazione sul prossimo numero: sarà dedicato, fra l’altro, a Cibus 2014: il Salone Internazionale.
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SOMMARIO SPECIALE RISTORANTI A Casa di Babette Cucina e Champagne
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Bina Ristorante di Puglia
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Chef Ferrari A La Dogana
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CANTINE D’ECCELLENZA Cantina Morami Castiglione del Lago
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TRA ARTE E MISTERO Il Castello di Pietro dal Verme Zavattarello
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SPECIALE WINE&FOOD TOUR Mabedo Wine&Food Tour Le migliori cantine d’Oltrepò
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SPECIALE VINITALY Vinitaly 2014 The World We Love
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A Casa di Babette cucina&champagne
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Casa di Babette. Il nome è già un programma e ci ricorda il ben noto libro di Karen Blixen o l’omonimo film di Axel Gabriel. A casa di Babette nasce dall’esperienza della Cuvée. L’obiettivo è uno solo ovvero far sentire a proprio agio gli avventori che qui giungono. Il posto è gestito e curato come fosse un piccolo scrigno: arredato secondo il gusto provenzale, ma allocato fra le verdi colline del Monferrato. Proprio per questo motivo, la filosofia che sta alla base della locanda permette di spaziare fra piatti della tradizione piemontese (monferrina in primis) accompagnandosi con i migliori Champagne tratti da piccoli vigneron francesi. L’immensa passione che anima i proprietari li ha portati a creare una carta Champagne accessibile a tutti grazie al concetto di produzione a km zero non tanto dettato dalla territorialità quanto dal rapporto che possono vantare con i loro produttori.
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li abbinamenti sono i più vari: taglieri di formaggi e salumi selezionati, alcuni piatti pensati appositamente per le bollicine, crostacei e molluschi freschissimi. È possibile ovviamente anche scegliere un menù completo che varia a seconda delle stagioni e del mercato. Altri piatti simbolo della tradizione monferrina: la pasta e fagioli, gli agnolotti De.Co. di Pontestura, i brasati e la bagna cauda (ma questa solo su prenotazione). Tuttavia il loro cuoco è decisamente eclettico quindi potrà proporre anche ricette che si muovono su tutto il territorio regionale. Due note interessanti: innanzitutto è possibile acquistare i prodotti gastronomici e i vini d’eccellenza che qui vengono utilizzati e, in secondo luogo, se lo si desidera, si può pernottare in una delle 12 camere, arredate sempre con gusto provenzale, della Locanda della Distilleria, che si trova nello stesso immobile.
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A Casa di Babette cucina &champagne via Isola, 2 Rosignano Monferrato (AL) 0142489705 3357406654 info@acasadibabette.it
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Bina
ristorante di Puglia
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ina, locale affascinante immerso nel verde della Valle d’Itria, nell’antico borgo di Locorotondo, Puglia. Un luogo che dona la sensazione di fare un salto nel passato, incorniciato dall’originaria struttura settecentesca, e sito in posizione strategica: pieno centro storico. Gli ospiti potranno degustare le loro pietanze sotto le volte a crociera all’interno dell’ambiente sotterraneo. La presenza di delicati tocchi di luce rende l’ambiente elegante, romantico, quasi magico. Il ristorante Bina si propone di offrire agli ospiti una vera e propria “filosofia del mangiar bene” e ci riesce appieno amalgamando gli originari sapori tipici pugliesi che confluiscono nella preparazione di antiche ricette.
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a signora Bina (diminutivo di Benedetta) grazie all’accurata selezione dei prodotti e alla preparazione di pasta fresca, offre sempre piatti deliziosi, nel pieno rispetto dei sapori genuini e della biocultura. Per questo, il locale offre
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menÚ stagionali ricchi di sapori freschi e piatti tipici, oltre ad un sempre presente e vario menÚ domenicale. Anche la cantina di Bina vuole essere un’esperienza plurisensoriale che si inserisce perfettamente nel carnet di vini tipici del territorio.
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Bina ristorante di puglia via Dottor Recchia, 44-50 70010 Locorotondo (Bari) 080 4311784 - 3454921863 info@binaristorante.it
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Chef Ferrari a La Dogana di Luzzano
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a mattinata è stata uggiosa e il nostro viaggio per le colline dell’Oltrepò Pavese ci ha condotto a La Dogana di Luzzano. Il motivo del nostro peregrinare si scopre in un nome “stellato”: Fabrizio Ferrari, precedentemente Executive Chef presso il Roof Garden all’Hotel San Marco. Avete presente quando, quasi per caso, capitate a casa di un vecchio amico e questi vi accoglie con una famigliarità e una gentilezza particolari, come se vi foste visti il giorno prima? Ecco. Questa è stata la nostra prima sensazione. Due chiacchiere al volo, il profumo del pane appena sfornato, il suono attutito di sottofondo di qualcuno che lavora “di là”. L’ambiente è rustico, ma emoziona, caldo e accogliente, ma non banale. Ci sediamo al tavolo, di fronte a un caminetto, vicino a una scala “da granaio” come se ne vedevano molte anni fa e si inizia a chiacchierare. Fabrizio è una scoperta. Gli chiediamo di parlare di sé e lui inizia a chiacchierare di letteratura, storia e della sua cucina, del suo partire da Pavia per andare a Bergamo a studiare e lavorare e tornare, poi, al suo piccolo mondo. Il concetto che per lui sta alla base di tutto è la valorizzazione del territorio a cui si può pervenire tornando alla radice (sociologica e non semplicemente antropologica) del piacere del cibo.
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arla di cucina pavese, di “cucina povera” e ride quando gli chiediamo cosa ne pensa di questa etichetta perché, in fondo, dice: “è stata appioppata da giornalisti (…) e i contadini (che sono diventati cuochi di corte) altro non erano che contadini, appunto, che partendo da prodotti della terra si sono via via specializzati e raffinati nella loro arte”. La loro cucina, così come quella di Fabrizio parte dunque da un punto radicale e diventa “aulica”, ma la cucina d’alto livello non può dimenticare il suo punto di partenza o perde se stessa. E allora si ritorna alle origini e si cerca la storia dietro alle ricette basandosi anche sulle opere letterarie e le ricerche storiche. Fra tutti, Fabrizio ci parla di Mino, Mino Milani ovviamente, e della sua scoperta (decisamente plausibile) sul tema “zuppa alla pavese” un piatto bistrattato dai bouffet de la gare. Questa zuppa, per lo scrittore, doveva basarsi su erbe di campo, uovo di giornata e tuberi dolci più che su un
brodo di carne di manzo. Da questa riflessione nasce l’“Uovo Perfetto - con crema di borragine e pane croccante al burro” del nostro chef. La sua interpretazione del piatto storico, accompagnato dalla particolarissima cucina tecno-emozionale di cui si fa promotore, completano la ricetta assieme alla qualità altissima degli ingredienti. I suoi meravigliosi piatti gli sono valsi La Stella Michelin. 27
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’ammirazione che ha mosso in noi, evidentemente traspare e lo diverte e ci permette quindi un assaggio dolciario: una crema di mascarpone con ridotto di malvasia La Sfacciata (produzione della vicina Tenuta vitivinicola Castello di Luzzano) e salsa di piccoli frutti il tutto accompagnato da un bicchiere della stessa malvasia. Indescrivibili entrambi. Delicati, dolci, ma non stucchevoli, l’abbinamento lievemente asprigno e ruvido della salsa amoreggia con la crema spumosa e la bollicina completa il tutto rendendo il quadro perfetto! Se volete una dritta per un menù speciale, noi consigliamo “per prova diretta”: gli gnocchetti con sugo di pomodoro e funghi, il rotolo di coniglio con verdure e la bonetta piemontese!
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La Dogana Fraz. Luzzano 27040 rovescala (Pavia)
0523 864961 dogana@castelloluzzano.it
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Cantina Morami
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a terra, la tradizione, la storia, da qui nasce la voglia della famiglia Morami di produrre vini preziosi, legati al territorio. A Castiglione del Lago, comune adagiato sulla riva occidentale del Lago Trasimeno, in provincia della splendida Perugia, ripercorrendo lunghi viali alberati, immersi nella campagna umbra si giunge ai casali Morami. Eleganti edifici del ‘700 ristrutturati e adibiti ad agriturismo diventano il luogo ideale in cui rilassarsi, godendosi la natura e magari un bicchiere di buon vino.
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ll’interno della proprietà, 11 ettari di terreno sono destinati alla coltura della vite che permette la produzione di vini d’eccellenza. Il Cardissa è prodotto con uve di Chardonnay al 100%, matura per 5 mesi in barrique di rovere francese e viene affinato per 12 mesi in bottiglia. Il Renaia rosso è prodotto con uve di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, sosta per 12 mesi in barrique di rovere francese
e passa i successivi 18 mesi in affinamento in bottiglia. Il Pratolungo bianco è prodotto con uve di Grechetto al 70 % e Viogner al 30%, presenta una espressione di fiori e frutta che ne fanno un vino fresco e piacevole. Il Podicerri rosso, prodotto con uve di sangiovese al 70% e Alicante al 30%, è di “pronta beva” e con profumi e complessità suadenti. 39
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Morami
Loc. Morami - Panicarola 06060 Castiglione del Lago (PG) tel. +39.075.9589107 morami@morami.it
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I misteri delCastello
Pietro dal Verme Zavattarello
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n ormai celebre avvelenamento, la leggenda di un’antica presenza, sedie spostate, strani rumori, porte aperte misteriosamente, spartiti scomparsi durante i concerti, voci maschili senza volto. Non solo importanti fatti storici hanno avuto luogo nel Castello Dal Verme di Zavattarello, ma anche eventi che restano tutt’ora senza una plausibile spiegazione: su di essi indagano da un anno i ricercatori del paranormale di hesperya, che hanno condotto diverse analisi scientifiche all’interno del maniero. 46
I risultati di queste indagini sono stati presentati lo scorso 29 marzo nel gremito salone dei convegni del castello di Zavattarello, nel corso dell’evento “I misteri del castello”. I ragazzi di hesperya hanno mostrato ciò che hanno potuto registrare nel corso dei sopralluoghi nel castello, suscitando numerose domande al pubblico: si è potuto approfondire in questo modo il metodo di lavoro dei ricercatori del paranormale, che preferiscono parlare di “anomalie” piuttosto che di “fantasmi” e che si servono di misuratori di campi elettromagnetici, geofoni, telecamere full spectrum e attrezzature sofisticate di cui sono state dimostrate le applicazioni pratiche.
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essun sensitivo nella squadra, dunque? No, ha risposto Stefano Urso, tech manager di hesperya: preferiamo affidarci alle prove tangibili, registrabili, misurabili. Peccato che, al momento attuale, non sia possibile determinare che cosa queste “anomalie” siano. Energie residue, buchi spazio-temporali, anime di defunti, proiezioni psichiche: queste e molte altre sono le teorie, ha spiegato Luca Maggini, tra i fondatori di hesperya. I ricercatori registrano le anomalie, escludono spiegazioni naturali e vanno avanti, in attesa di essere in grado di dire di più sull’origine dei fenomeni su cui indagano. Spesso si sente parlare di EVP: una sigla che sta per “Electronic Voice Phenomena”, ha spiegato Francesca Inverardi, ricercatrice recentemente uni-
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tasi al team, ossia “Fenomeni di voci elettroniche”. È così che vengono definite le voci incorporee che capita di registrare durante le indagini, che spesso vengono catturate dagli strumenti ma non udite a orecchio umano, in quanto le loro frequenze vanno oltre quelle percepibili dai nostri sensi. Spesso, ma non sempre, ha aggiunto Roberta Faliva, protagonista in prima persona dell’episodio più insolito delle indagini a Zavattarello. Salendo le scale durante un sopralluogo con i colleghi, si è infatti sentita chiamare per nome da una voce maschile, udita anche da altri del team: ma la telecamera che ha registrato la voce ha dimostrato che a parlare non era stato nessuno dei presenti. 49
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uali sono dunque le conclusioni? In realtà, ancora non ce ne sono: le indagini proseguono, i ragazzi di hesperya hanno mostrato nuovi strumenti e nuove tecnologie che intendono utilizzare prossimamente durante nuovi sopralluoghi. Tutto è ancora possibile, dunque. E la curiosità cresce. Ma al termine della conferenza, la notte è stata ancora lunga per i partecipanti a “I misteri del castello”: dopo la presentazione delle indagini scientifiche, c’è stato spazio anche per l’intrattenimento.
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musicisti del gruppo Faondail hanno accompagnato con le loro sonorità irlandesi un apericena a base di prodotti tipici locali e i ragazzi dell’Associazione Culturale Iannà Tampé hanno allestito la Sala della Magia, per intrattenere con giochi di prestigio e spettacoli di illusionismo. Infine, il pubblico è stato condotto alla scoperta dei luoghi protagonisti degli strani avvenimenti che sono entrati nella leggenda. Non una visita guidata, ma un tour del mistero, un vero e proprio viaggio per conoscere il lato misterioso e oscuro del Castello di Zavattarello. 51
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deato da Sara Rossi, scritto con la collaborazione di Simone Rossi e interpretato insieme con i ragazzi dell’Associazione Culturale Iannà Tampé, “L’ora innominabile della notte” si è protratto fin oltre la mezzanotte per guidare più di 200 persone alla scoperta della leggenda di Pietro Dal Verme, che si dice sia la presenza che aleggia ancora nella rocca, dopo essere stato assassinato dalla sua seconda moglie Chiara Sforza il 17 ottobre 1485. Un percorso molto emozionale, a detta degli stessi partecipanti, in cui è stato difficile distinguere tra suggestione e realtà, accompagnati dai protagonisti dei racconti più misteriosi. La seconda edizione di “I misteri del castello” si è conclusa, dunque, con un bilancio molto positivo: non solo si è registrato il tutto esaurito, ma anche l’impossibilità di accogliere quasi altre 200 persone che avrebbero voluto essere parte dell’evento. Gli organizzatori assicurano che, visto l’entusiasmo e l’interesse suscitato da questa iniziativa, presto sentiremo nuovamente parlare di “I misteri del castello”.
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iovedì 1° maggio parte la prima edizione del MaBeDo Wine&Food Tour. L’evento è ideato e organizzato da FQcommunication - MaBeDo in collaborazione con dieci cantine dell’Oltrepò Pavese e punterà i riflettori sulle migliori produzioni della zona. 56
L’articolazione copre dieci giornate su un arco di due mesi (dal 1° maggio al 29 giugno) e saremo ospiti itineranti di grandi e piccole cantine, imprenditori di fama internazionale, talenti emergenti e produttori di nicchia. Il sogno e l’obiettivo che accomuna tutti noi, in qualità di attori e interpreti di questo
evento, è la costante ricerca della qualità nella produzione vitivinicola. Questa ricerca non parte dal nulla, ma ha alle spalle una solida tradizione legata alla terra e si è sviluppata secondo le tecniche più avanzate senza tuttavia obliare le proprie radici. La full-immersion enogas-
tronomica che ci vedrà impegnati nelle prossime settimane ha anche l’obiettivo di esaltare e rilanciare il territorio pavese, da troppo tempo sottovalutato, non solo nell’ottica di Expò2015, ma proprio con la finalità di far conoscere al grande pubblico le potenzialità di questa meravigliosa terra. 57
Maggio
1 giovedì Tenuta Mazzolino Via Mazzolino, 26, 27050 Corvino S.Quirico (PV) 4 domenica Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco Fraz. Casa Nuova, 4, 27049 Zenevredo (PV) 11 domenica Azienda Agricola Anteo Località Chiesa, 27040, Rocca de’ Giorgi (PV) 18 domenica Azienda Agricola Quaquarini via Casa Zambianchi, 26, 27044, Canneto Pavese (PV)
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Giugno 1 domenica Azienda Agricola Antonio Dellabianca Piazza Case Nuove, 20, 27040, Pietra de’ Giorgi (PV) 2 lunedì Azienda Agricola Monsupello via San Lazzaro, 5, 27050, Torricella Verzate (PV) 8 domenica Castello di Luzzano Agriturismo Fraz. Luzzano, 27040, Rovescala (PV) 15 domenica Bertè e Cordini via Cairoli, 67, 27043 - Broni (PV) 22 domenica Azienda Agricola Diana via Roma, 63, 27040, castana (PV) 29 domenica Finigeto Azienda Vitivinicola Loc. Cella, 27040, Montalto Pavese (PV)
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Tenuta Mazzolino
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lla Tenuta Mazzolino il dr. Enrico Braggiotti è riuscito a creare un punto d’incontro sinergico fra antico e moderno costruendo un piccolo mondo per sé e la sua famiglia. La radice che unisce e aggrega tutti è l’amore per il buon bere. Non un semplice slogan, ma il vero leitmotiv per un’esistenza pienamente vissuta a contatto con la natura. L’unione non si ferma a questo: la passione e l’entusiasmo si fondono anche nel processo di vinificazione: non è semplicemente “l’insieme di parametri chimici e analitici corretti o la qualità dell’uva e la lavorazione conseguente, ma è l’essenza che nutre le radici dei vigneti di Pinot Nero, Chardonnay, Bonarda e Cabernet Sauvignon”. 61
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a tenuta Mazzolino sta diventando ormai famosa a livello nazionale per il suo Rosè ottenuto da uve Pinot Nero al 100% vinificate in rosa. Il “vino base” ottenuto con pressatura soffice delle uve intere, dopo una breve decantazione a bassa temperatura, viene avviato alla fermentazione. La primavera successiva viene effettuato il “tiraggio” con aggiunta di zucchero e lieviti al “vino base” per la “presa di spuma”. Il vino così imbottigliato è lasciato a riposare in cantina per un minimo di 18 mesi sui lieviti “sur lies”. Trascorso tale periodo le bottiglie vengono riposte su pupitres per la fase di “remuage”, effettuata manualmente. Alla fine con l’operazione del “dégorgement” o sboccatura viene aggiunta la “liqueur d’expédition” e messo in vendita. Ha colore rosa salmone scarico, brillante e cristallino; il profumo intenso e di buona complessità dal perlage fine, elegante e persistente. Il bouquet ampio e caratteristico con sentori di rosa, frutta esotica e pasticceria. In bocca si presenta inizialmente con una buona freschezza a cui segue una piacevole morbidezza e delicatezza che dona al prodotto un grande equilibrio. È consigliabile berlo a temperatura di 6°-7° come aperitivo. A 9°-10° si abbina molto bene con antipasti, primi piatti a base di pesce e piatti della cucina vegetariana.
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ituata sulle colline dell’Oltrepò Pavese, l’azienda agricola Eredi Cerutti Stocco nasce agli inizi del Novecento ed è inserita in una zona collinare meravigliosa fra i declivi coperti da vigneti e il biancospino che a tratti borda i confini, sembra di ri-immergersi nel passato. Dal 1948 è iniziata la coltivazione intensa della vite nell’azienda; si coltivano uve rosse come Croatina, Barbera, Uva Rara, Pinot e Cabernet e uve bianche come Riesling, Moscato, Malvasia e Chardonnay.Facilmente raggiungibile da Pavia, nei pressi di Zenevredo, l’Azienda è immersa in una proprietà di 10 ettari tutti coltivati a vigneti: zona da sempre votata alla viticoltura per il microclima che la investe, per il territorio e la tradizione vinicola ed enologica che accompagna queste terre. Nella cantina avviene la trasformazione del prodotto secondo le più tradizionali tecniche di vinificazione tramandate da tre generazioni e finalizzate alla produzione di vini di qualità a Docg e Igt.
Azienda Agricola Eredi Cerutti Stocco
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ono i proprietari stessi a venirci incontro e a condurci nella degustazione: ci sediamo al tavolo dentro la sala degustazione, stappano il RosĂŠ Incanto, prodotto da uve di Pinot Nero - Pinot I.G.T. Pr. PV (nero vinificato in rosa) e riempiono i bicchieri per circa un terzo per consentire un sufficiente arieggiamento e un ampio sviluppo dei profumi. Dopo avere osservato la limpidezza e il colore, un rosaceo
acceso e brillante, (elementi che già dicono molto sulle qualità di un vino), portiamo il bicchiere al naso. Un leggero pizzicorio di frizzantino ci stuzzica. Ripetiamo l’operazione dopo avere agitato leggermente il contenuto del bicchiere con movimento rotatorio per “liberare” i profumi più profondi del vino. 67
Azienda Agricola Anteo
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’Azienda Agricola Anteo nasce dalla Poesia e
dall’Impegno del signor Trento, padre di Antonella e Piero Cribellati che attualmente proseguono nel sogno di questa azienda. Anteo non è un nome scelto a caso, Anteo ha un’ascendenza mitologica: figlio della divinità terricola Gea, questo gigante sconfiggeva ogni nemico grazie all’energia trasmessagli dalla madre. Il paesaggio che circonda quest’azienda è incantevole: dando le spalle all’edificio principale, si apre la visione di una splendida sequenza ininterrotta di colline che arriva fino al Castello di Montalto e alla Rocca de’ Giorgi (piccolissimo borgo di origine altomedievale) e, quando sale la nebbiolina serale, sembra di essere immersi in un quadro di Leonardo da Vinci. È da segnalare che la struttura non è rimasta staticamente immutata senza aprirsi alcuno sbocco verso il settore della degustazione e del turismo. Già dal 2005, infatti, nella cantina di Anteo è stata creata e attrezzata un’area dedicata al ricevimento e all’accoglienza di enoturisti che vengono accompagnati alla scoperta dello spumante Metodo Classico con degustazione finale abbinata ai prodotti tipici dell’Oltrepò Pavese.
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a produzione vitivinicola si concentra quindi sul cru di Pinot Nero. L’O.P. M. Cl. Pinot Nero Brut Riserva del poeta 2006 (Pinot Nero 85%, Chardonnay 15%) si conferma, secondo Slow Wine 2014, come “uno dei riferimenti più centrati del Docg: è fragrante, profondo e contraddistinto da una buona setosità”. La guida Sparkle 2014 segnala una beva di taglio coinvolgente accompagnata da perlage fine e bel colore giallo oro. Le note sono ben fuse fra loro e riconoscono pasticceria, tostatura e frutta (mandorle, confet70
tate e candite). Bocca morbida e di bella cremosità. Perfetto con un filetto di orata saltato nel burro e succo d’arancia, servito con lamelle di mandorle leggermente tostate. La Vocazione di Anteo resta il Metodo Classico ottenuto da uve Pinot Nero con apporti limitati di Chardonnay e il Metodo Martinotti, in omaggio all’enologo piemontese Federico Martinotti che con dieci anni d’anticipo su Charmat aveva ideato la spumantizzazione in autoclave. 71
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’Azienda Agricola Quaquarini Francesco si trova a Monteveneroso, una piccola frazione nel comune di Canneto Pavese, raggiungibile da Milano in 50 minuti. I fondatori che hanno dato vita all’azienda sono Francesco e la moglie Liliana; oggi, pur essendo sempre presenti nelle scelte piÚ importanti, hanno passato il testimone, con orgoglio e fiducia, ai due figli. Umberto Quaquarini, dottore in enologia, si avvale di nozioni derivanti dal proprio background di studi per seguire con scrupolosa attenzione le fasi della creazione di ciascun prodotto. Maria Teresa, invece, di72
Azienda Agricola Quaquarini
rige il settore marketing, la distribuzione e il coordinamento della rete commerciale aziendale, avvalendosi della propria fantasia e del suo personale buon gusto. La scelta imprenditoriale vincente è quella di offrire vini di elevata gamma che si distinguano per un rapporto qualità/prezzo esemplare. Tra i prodotti più riconosciuti dell’azienda troviamo il Vigna Pregana, affinato in Barrique, dall’aroma pulito e delicato con sentori di frutta rossa; da non perdere anche il Classese Spumante Metodo Classico ottenuto da una particolare selezione clonale di Pinot Nero. 73
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a segnalare assolutamente: il Cruasè METODO CLASSICO (150 Brut, uve di Pinot Nero al 100%). Lo spumante ottenuto da una particolare selezione di Pinot Nero vinificato in rosa, seguendo con sapiente cura i sistemi tradizionali. Visivamente risulta di colore rosa acceso con leggere sfumature ramate, il profumo è piacevolmente intenso e rimanda alla fragranza “croccantina” della 74
crosta del pane a cui si intreccia un’elegante fragranza fruttata. Al gusto, questo spumante presenta un ottimo corpo dall’eccellente persistenza ed è caratterizzato da un perlage molto fine. La temperatura relativamente bassa di servizio (8°C) lo rende ottimo come aperitivo e, in particolare, nel più moderno e speciale connubio con pesce crudo nella formula sushi - sashimi. 75
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’azienda Dellabianca si trova nel comune di Pietra dè Giorgi sulla seconda cerchia di colline dell’Oltrepò Pavese. Le sue origini si possono far risalire alla fine del 1800 con nonno Ernesto il cui lavoro fu proseguito da papà Nino ed ora dal figlio Antonio. Il vino è prodotto secondo l’antica tradizione artigianale, supportata allo stesso tempo dalle moderne tecnologie: un mix che permette di coniugare da una parte una cura e un’attenzione profonda per la qualità, dall’altra l’innovazione e la ricerca continua dell’eccellenza di generazione in generazione. Per trascorrere un momento rilassante e rigenerante, l’azienda offre, adiacente alla cantina, un B&B recentemente ristrutturato situato in posizione strategica con vista panoramica sulle colline e sulla pianura Padana. 76
Azienda Agricola Antonio Dellabianca
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l Moscato DOC di Antonio Dellabianca Denominazione di Origine Controllata è un monovitigno moscato giallo proviene da vecchi vigneti guyot. La raccolta avviene a inizio settembre con selezione manuale delle uve e l’affinamento avviene in vasca per tre mesi, quindi in bottiglia per minimo 30 giorni. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati, l’aroma presenta note di fiori, frutta gialla e salvia con sapore aromatico, dolce, fresco, delicato. Servito fresco, si accompagna perfettamente sia col salato sia col dolce: con salumi come aperitivo, pasticceria secca, dolci al cucchiaio. 78
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Azienda Agricola Monsupello
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el 1893 vengono poste le basi dell’Azienda Agricola Monsupello, quando la famiglia Boatti si dedicava alla cura dei propri vigneti. Di padre in figlio l’azienda prosegue fino ad oggi ed ecco la prima sorpresa: Monsupello è tinta di rosa essendo condotta prevalentemente dalle donne di famiglia: la madre Carla, la figlia Laura e la nipote Carlotta. I 50 ettari della proprietà sono coltivati in modo da ottenere basse rese d’uva ad ettaro. L’impegno è quello di presentare vini strutturati ed armonici che emozionino il consumatore. L’azienda si trova nell’Oltrepò Pavese in prima fascia collinare. Quest’area presenta un microclima eccezionale e il terreno (calcareo - tufaceo) crea le condizioni ottimali per la produzione di uve d’altissima qualità. Prova ne sono i ripetuti premi che Gambero Rosso ha assegnato ai vini e all’Azienda (che può fregiarsi de “La Stella”) e i tre bicchieri al Monsupello Brut 2008 (Pinot Nero Brut Oltrepò Pavese D.O.C.). 81
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PLOMB CABERNET SAUVIGNON Oltrepò Pavese D.O.C. 2001. Il profumo, piacevolmente erbaceo con gradevoli note di peperone verde si accosta ad un sentore etereo e delicatamente speziato. Al palato è un vino secco, caldo, piacevolmente morbido caratterizzato da una lunga persistenza gusto olfattiva: un vino di grande eleganza dotato di un’ottima armonia. L’accostamento ideale è con la classica tagliata. Ottimo con scaloppine ai funghi porcini. 82
È un vino di carattere internazionale che ben si adatta ad ogni piatto austero; la bottiglia va stappata un’ora prima e il vino dev’essere posto in un decanter. Si servirà in ampi bicchieri al fine di permettere un’adeguata ossigenazione. Nota curiosa: Aplomb viene prodotto solo nelle migliori annate. Il suo debutto è stato il 2001. 83
Tenuta Castello di Luzzano
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l Castello di Luzzano può godere di un felice connubio con una cantina ben nota, non solo fra il grande pubblico, ma anche fra i VIP! I vini delle sorelle Fugazza (Maria Giulia e Giovannella) sono da sempre apprezzati da autentici esperti di fama mondiale, ma possono essere trovate anche sulle nostre tavol, per un evento speciale o per il piacere di tutti i giorni. L’azienda ormai viene segnalata come produttore di eccellenza da Nicolas Belfrage di “Master of Wine” e da Robert Parker di “Wine Advocate”. Il Castello di Luzzano offre non solo la possibilità di degustare ottimi vini, ma anche di passare delle vacanze nella tranquillità della campagna, fra i profumi dell’alloro, melograno e pitosforo in appartamenti che possono ospitare da 2 a 6 persone e mangiare in tre sale da pranzo per un massimo di 40 coperti.
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ogliamo segnalare, in particolare la malvasia “Sfacciataâ€? CP doc dei Colli Piacentini. Dolce, frizzante, dal colore giallo paglierino con profumo molto intenso, aromatico, persistente, fruttato, fragrante. Il sapore è pieno, aromatico, delicatamente dolce, suadente, di ottima persistenza. Ottimo a fine pasto, servito come dessert con dolci in genere e pasticceria secca. Eccellente fuori pasto, anche per il moderato contenuto alcolico.
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Bertè e Cordini
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el 1974 la famiglia Bertè e Cordini raccoglie un’importante eredità, proseguendo l’attività di un’azienda storica dell’Oltrepò Pavese fondata nel 1895 da Francesco Montagna, a Broni. In omaggio al fondatore, viene mantenuto il nome storico dell’azienda. Oggi, Natale, Mariella, Antonio, Luca, Marzia e Matteo continuano a scrivere la storia dell’azienda, mettendo a frutto i loro studi nelle diverse aree di competenza. Il loro lavoro consiste nella ricerca della massima qualità secondo un accurato progetto enologico che comprende la cura dei vigneti e la vinificazione rigorosa che rispetta al massimo le proprietà naturali
delle uve. L’azienda è situata a metà fra i comuni di Montù Beccaria e Zenevredo. La famiglia possiede 15 ettari di terreni argillosi e calcarei, che sono ricoperti da vigneti vecchi di 40-50 anni accanto ai quali ne sorgono alcuni di recente impianto. Punte di diamante della produzione sono la linea del “primo fiore” che comprende vini freschi e giovani e la linea dei “cru storici” fiore all’occhiello della produzione. Infine va segnalato il Metodo Classico Docg nelle sue differenti versioni e ovviamente la produzione di spumanti Moscato e Pinot Nero. 89
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a segnalare assolutamente: Il Cruasè Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé Docg da Vitigno pinot Nero 100%. La vinificazione in rosa avviene grazie a una spremitura soffice e progressiva delle uve, volta ad ottenere un mosto fiore rosato. La fermentazione avviene in vasche d’acciaio inox mentre il tirage o seconda fermentazione si ha in bottiglia e viene seguita da almeno 18 mesi di sosta sui lieviti. Dopo il degorgement, lo spumante così ottenuto sosta altri 3 mesi in bottiglia prima di essere
posto in vendita. Una volta aperto, la spuma risulta soffice e ricca e presenta un perlage fine e persistente. Il colore rosa è classico, brillante e cristallino e si sposa appieno col profumo floreale e fruttato con particolarissimi sentori di petali di rosa, fragola e fruttini rossi. Il gusto, fresco, complesso, ma armonico è ottimo per l’aperitivo oppure in abbinamento con antipasti di crostacei, secondi piatti a base di pesce o carni bianche. 91
Azienda Agricola Diana
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iana è un’azienda vitivinicola che nasce a Castana nel 1928, ad opera di Angelo Barozzi: agricoltore e produttore di eccellenti vini rossi. Dal 1970, il testimone passa al figlio Mario, che ottiene il riconoscimento DOC per il Buttafuoco, vino di punta dell’azienda. Dal 2007 l’azienda è stata ristrutturata da Giovanni, terza generazione di questa laboriosa famiglia. Diana vuole condividere la propria storia proponendo ai clienti un tour nella cantina per conoscere le generazioni di viticoltori, inebriarsi dei profumi della vendemmia e soprattutto per imparare ad amare l’eccellenza e l’unicità dei vini dell’Oltrepò Pavese. La produzione delle cantine Diana comprende vini tipici e novità: bianchi freschi e gradevoli, rossi brillanti e vivaci oppure corposi e importanti. La cantina è disposta su quattro livelli comunicanti: un percorso a ritroso che partendo dalla trasformazione dell’uva in vino e dall’affinamento in barrique e tonneau, arriva sino ai vigneti.
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uttafuoco Il Passionale, RISERVA Poggio della guerra Prodotto dalle vigne sotto la torre su un terreno con piena esposizione a sud. Maturo e caldo, dal corpo robusto: al naso è intensamente profumato, in bocca è morbido, rotondo e persistente. Si riconoscono note speziate di pepe nero e cuoio e rimandi aromatici di erbe officinali che raccontano la lunga permanenza in legno (24 mesi) e poi in bottiglia, eppure a sorpresa al palato è ancora molto fresco, con tannini puliti e equilibrati. La Riserva Buttafuoco Poggio della Guerra 2007 ha ottenuto il bollino Douja D’Or al Concorso di Asti del 2011. Il premio è ritornato in cantina trascorsi 60 anni dall’ottenimento del Diploma di merito per il Rosso Castana nel 1951, sempre prodotto dall’azienda.
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Azienda Vitivinicola Finigeto
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inigeto è un’azienda giovane e piena di iniziative, sorta sulle colline dell’Oltrepò Pavese nel Comune di Montalto. Nasce dalla tenacia di Aldo Dallavalle da sempre animato per la passione vitivinicola. Un esempio? L’idea ecosostenibile del progetto “Adotta un vigneto in Oltrepò e produci il tuo vino”! È questo un modo stimolante per conoscere un prodotto agricolo unico quale è il vino: imparando la storia, la cultura, le difficoltà per produrlo, le tecniche sempre più perfezionate in vigna e in cantina per giungere, infine, ai lusinghieri risultati finali che oggi fanno grande l’Oltrepò vinicolo nel mondo. L’azienda Finigeto è localizzata all’interno di un paesaggio invidiabile, dove il clima, la natura del terreno e l’eccellente esposizione al sole costituiscono condizioni ideali per la coltivazione della vite. 97
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ogliamo porre l’attenzione in particolare su BONARDA DOC OLTREPO PAVESE: un vino rosso vivace composto da Croatina 95% e Barbera al 5 % che è stato premiato con il “Douja D’Or” nel 2013 al 41° Concorso Nazionale dei Vini. Si è arrivati a questo vino attraverso una selezione accurata delle uve prodotte in vigneti localizzati in posizioni eccellenti all’interno dell’azienda e raccolte interamente a mano con giorni di ritardo rispetto all’epoca normale di vendemmia. Si è così ottenuto una migliore maturazione dell’uva sulla vite, con un conseguente arricchimento zuccherino e minor contenuto di acido. Questo vino, bevuto giovane, è leggermente abboccato, di buona struttura, fine
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ed elegante. Visivamente, nel bicchiere si presenta frizzante, rosso rubino con riflessi violacei; fragrante, persistente, in evidenza sentore di marasca e prugna all’olfatto e al gusto è asciutto, di corpo, lunga persistenza aromatica. Perfetto in abbinamento con salumi, primi piatti saporiti, piatti di carni rosse, brasati, eccellente su formaggi a media stagionatura. Il vino va servito in calici di tipo bordeaux grand cru ad una temperatura di 16°. Per esaltarne le caratteristiche si consiglia di stapparlo un’ora prima. Le bottiglie vanno conservate in posizione orizzontale al riparo dalla luce e in luoghi freschi. Essendo un vino frizzante di annata si consiglia di consumarlo al massimo entro 24 mesi.
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omenica 6 aprile ha preso il via Vinitaly 2014. L’evento, che si tiene annualmente a Verona ed è giunto alla sua 48° edizione, ha visto la presenza delle aziende dell’enogastronomia regionale italiana che più stanno puntando ad aprire il proprio mercato in Italia e all’estero. L’affluenza è alta con una buona percentuale sia di giovani sia di operatori del settore. MaBeDo è stato ospite prevalentemente dell’Oltrepò (per l’area Lombardia Palaexpo) e del Veneto (nella fattispecie dalla cantina Zonin). Le nostre teste di ponte in questa giornata all’insegna di Dioniso, sono le aziende vitivinicole Monsupello, Anteo, Castello di Luzzano, Bertè e Cordini, Quaquarini, Torti, Ca’ di Frara, Fiamberti, Giorgi, Travaglino, Ca’ del Gè; alcune delle quali saranno presenti nel nostro prossimo Wine&Food
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Tour. Qualche dritta? Noi abbiamo iniziato da Monsupello (6° tappa - 2 giugno 2014) con diverse degustazioni di classici (Spumante Nature, Brut Reserve, Mosaico, Podere la Borla, Sauvignon per citarne alcuni) accompagnati da salumi, pane o formaggio … la tipica “colazione contadina” pavese reinventata per l’occasione, ma la vera novità di quest’anno è Tango Wine che… no, noi non vi diciamo niente… provarlo è il MUST.
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e donne dello staff hanno poi richiesto a viva voce il Sangue di Giuda dell’azienda Quaquarini (4° tappa del Tour - 18 maggio 2014) che ancora una volta non si smentisce come migliore vino rosso su cui puntano i giovani. Umberto con la moglie Frida Piffer e la sorella Maria Teresa ci hanno accolti con tutto il calore tipico dell’Oltrepò. Altro classico, il Pinot nero vinificato in rosa di Ca’ di Frara che con un’intuizione veramente geniale ha deciso per un “gemellaggio” con una delle aziende aderenti a “Salumi da Re” (primo raduno nazionale di allevatori, norcini e salumieri che si terrà a Parma dal 12 al 14 aprile). Fra le donne del vino spicca Marzia di Bertè e Cordini di Broni (8° tappa - 15 giugno 2014) sempre sorridente e cortese che ci porta a degustare il suo Cruasè Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero Rosé Docg. Non possiamo poi non portare i nostri saluti alla Tenuta Castello di Luzzano (7° tappa - 8 giugno 2014) dove Giovannella Fugazza e Corinne Gazzola hanno
deliziato tutti noi con le loro malvasie dai nomi così particolari: Sfacciata e Ficcanaso e con i rossi: il Gutturnio Romeo e il Merlot Merloblù (nome che si ispira a uno degli elementi architettonici che caratterizzano il Castello). Lo stand più cool dell’Oltrepò è quello dell’azienda Tenimenti Torti: modulato come un grazioso dehor sui toni del bianco e del rosa, ha puntato sull’impatto di colore e l’arredo sofisticato spiccando fra gli altri stand, in generale più classici nella loro linearità. Novità di questo Vinitaly era infatti l’accoppiata Pinot Nero e vini spumanti vinificati in rosa col marchio internazionale Hello Kitty il cui logo campeggia appunto sulle bottiglie dell’azienda Torti. 109
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e Cantine Giorgi col loro intramontabile Pinot Nero sono un’altra sosta obbligata, così come lo è fermarsi alla Cantina Vitinicola La Versa che ha presentato un Pinot Spumante Millesimato di 25 anni il “1989” o degustare gli ottimi vini che la contessa Ottavia Vistarino ci ha offerto, accogliendoci con premura e amicizia. Obbligo assoluto il soffermarsi per una degustazione ponderata alla Tenuta Mazzolino sotto la direzione del grande enologo Jean Francois Coquard, grande esperto di pinot nero. Fra l’altro ci preme ricordare che proprio la prima tappa del nostro Wine&Food Tour (1° maggio 2014) partirà dalla Tenuta Mazzolino! L’ultima tappa del Tour (10 giugno 2014) invece è all’Azienda Agricola di Aldo Finigeto, che era presente 110
a Vinitaly nell’area del Movimento Turismo del Vino. Per l’azienda Anteo (3° tappa - 11 maggio 2014) erano presenti Piero Cribellati con le figlie e la sorella Antonella. Il loro stand è stato uno dei più gremiti grazie all’ospitalità che da sempre li . La Riserva del Poeta è andato letteralmente a ruba! Nell’Azienda Frecciarossa è stata proprio Valeria Radici Kent a presentarci un superbo OP Pinot Nero Giorgio Odero 2010, premiato con i tre bicchieri di Gambero Rosso! Mentre allo stand dell’Azienda Agricola Gravanago, abbiamo incontrato due nostri buoni amici: il proprietario, Paolo Goggi e l’amico Maurizio Gazzotti dell’Azienda Agricola Gazzotti di Montecalvo Versiggia. Fiamberti ha presentato il suo sublime Pinot Millesimato, festeggiando fra l’altro i duecento anni di storia della sua azienda! Un traguardo invidiabile per il leone rampante simbolo di questa famiglia! Infine, dobbiamo segnalare Le marchesine della Franciacorta che hanno puntato sul Franciacorta Satèn: vino prodotto da selezioni clonali di uva Chardonnay e dal profumo complesso di fiori di pesco, miele e nocciole. 111
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ra le altre regioni, quella che più ci ha colpito positivamente è stata l’Emilia-Romagna. Innegabile è stata l’atmosfera festosa che abbiamo percepito aggirandoci fra gli stand del settore. Tre nomi per tutti: l’azienda vitivinicola Fratelli Bonelli della Val Trebbia col loro Ortrugo; gli affettati di Baccanale che fra l’altro ha “decorato” il proprio stand con file e file di salami, coppe e prosciutti… (da rifarsi gli occhi e leccarsi i baffi!). Nel Veneto invece Zonin è stato uno degli stand migliori. L’azienda si può tranquillamente definire una colonna della produzione in Italia con nove tenute dislocate in sette regioni italiane 112
a più alta produzione vitivinicola e una decima a Barboursville Vineyards in Virginia (USA). Anche il Trentino Alto-Adige l’ha fatta da padrone: fra i vari spazi, quello che ci sentiamo di consigliare è l’azienda Letrari. È la signora Lucia ad accoglierci, gentile e disponibile, punta molto sulla produzione di bollicine e spumanti (uno per tutti: Brut Riserva Letrari, abbinato a… per noi il cioccolato aromatizzato peperoncino). 113
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olete anche una dritta sugli stand esteri da visitare? Noi abbiamo puntato sul Rhum di Cuba! Potrete scegliere fra cinque diverse gradazioni dal Ron Caney Blanco (ideale per cocktails) fino al Ron Caney Añejo 12 anni accompagnato da quadretti di cioccolato fondente con fave di cacao. Nella sezione Agrifood abbiamo incontrato “La Fabbrica della Pasta di Gragnano” (Campania) ovvero i produttori della Prima Pasta al Mondo con marchio IGP che, a nostro dire, con le bollicine si sposa benissimo! Qui si trova anche un altro stand gastronomico ad hoc per i più golosi, stavolta di dolci, è l’azienda dolciaria di Mauro 114
Quacquarini (Marche). Fra torroni, cioccolati e biscotteria assortita c’è realmente l’imbarazzo della scelta! Lo staff MaBeDo può inoltre fregiarsi dell’invito personale ricevuto dall’azienda Zonin per la cena di lunedì sera (7 aprile) che si è tenuta nel Salone Foresteria della Casa Vinicola Zonin a Gambellara. Ospiti di Alessandro Paoletti agente Zonin per la nostra provincia, abbiamo potuto godere, fra gli altri, della compagnia di Angelo Moroni, titolare della Pasticceria e Banqueting Vittoria, e di Ruben Citarella, proprietario de La Korte dei Sapori Persi enoteca winehouse, entrambi presenti nel cuore della Provincia Pavia. 115
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