Magazine 20

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magazine n.20

PERSONAGGIO

Fantasia e creatività

Il mondo magico di Gianni Cella MONDO DEL VINO

Dall’ambizione di una grande donna, la realizzazione di un grande progetto

Il Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini SOSTE GOLOSE

Talento, creatività e un pizzico di tradizione

La ricetta vincente di Giuseppe Iannotti OSPITALITÀ

Sull’isola di Ischia, un’icona di ospitalità ad altissimi livelli

Albergo della Regina Isabella EVENTI

L’avventura (fotografica) di una notte tra le calle di Venezia

Dal Tramonto all’Alba

“Incontri di Stile” all’Enoteca Regionale

Quando il gusto è eccellenza


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editoriale Questo mese vi regaliamo una buona dose di creatività con le originali opere di Gianni Cella. Donatella Cinelli Colombini ci apre le porte delle sue tenute, il Casato Prime Donne e la Fattoria del Colle, quest’ultima racchiude anche un meraviglioso agriturismo. Il Boscasso, con i suoi ottimi formaggi artigianali, è protagonista della rubrica Made in Italy mentre per una sosta golosa vi portiamo da Krèsios, nel Beneventano, ad assaggiare le opere d’arte culinaria di Giuseppe Iannotti. Icona di ospitalità ad altissimi livelli, anche l’Albergo della Regina Isabella è sulle pagine del nostro magazine di giugno. Gli eventi, passati e futuri, sono tutti da scoprire per qualche ottimo spunto per le vostre serate estive. Chiude lo speciale motori di Piero Ventura sul Rally 4 regioni storico. Buona lettura!

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sommario

PERSONAGGIO

Fantasia e creatività

Il mondo magico di Gianni Cella

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MONDO DEL VINO

Dall’ambizione di una grande donna, la realizzazione di un grande progetto

Il Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini

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MADE IN ITALY

Una passione per la natura diventata scelta di vita

Le capre, i formaggi e la creatività dell’azienda agricola Il Boscasso

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SOSTE GOLOSE

Talento, creatività e un pizzico di tradizione

La ricetta vincente di Giuseppe Iannotti

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OSPITALITÀ

Sull’isola di Ischia, un’icona di ospitalità ad altissimi livelli

Albergo della Regina Isabella

Tradizione e storia in una villa del ‘500 immersa nella campagna senese

Innamorarsi della Toscana a Fattoria del Colle

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EVENTI

L’avventura (fotografica) di una notte tra le calle di Venezia

Dal Tramonto all’Alba

“Incontri di Stile” all’Enoteca Regionale

Quando il gusto è eccellenza

Torna l’eccellenza vinicola al Castello di San Gaudenzio

Bollicine sotto le Stelle

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Punta, Tira e Ammira!

Dal Medioevo ai giorni nostri, la tradizione del tiro a Lonato Al Castello di Spessa di Capriva vanno in scena i sapori autentici del Friuli Venezia Giulia

Dinner show tra le vigne del Collio

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MONDO DEI MOTORI

Torna la corsa più spettacolare dell’Oltrepò

Rally 4 regioni: Musti out, vince Canzian

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personaggio

Fantasia e creativitĂ

Il mondo magico di Gianni Cella

Testo di Valeria Portinari

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avese DOC, Gianni Cella è un visionario della vita, un artista prolifico, polimorfo e caleidoscopico. Dopo aver studiato all’Accademia di Brera, mette in scena la sua prima mostra personale nel 1983, alla Galleria Diagramma di Milano, alla quale ne seguiranno numerose altre in Italia e all’estero. Negli anni ottanta si unisce al gruppo Plumcake, una compagnia di artisti intelligenti e fuori dagli schemi, con i quali sviluppa il proprio universo post pop, un po’ edonistico, fino al 2000. Cella si ispira ad un mondo cartoonoso e giocoso, che rivela però una certa ironia agrodolce. Le opere sono sculture che rappresentano stereotipi della figuratività popolare, personaggi grotteschi che mettono in risalto l’aspetto più sfacciato e crudo della società. L’artista è ispirato dal gioco ma anche dal consumismo, utilizza colori saturi ed un aspetto che appare quasi gommoso, elementi che celano una attenzione costante verso la società. Cammina sul filo del surreale e ricerca uno spiazzamento che porti l’osservatore a riflettere sui messaggi importanti racchiusi nelle sculture e nel loro immaginario; la comunicazione è semplice e mai banale, ricca di spunti per pensare e prendere autocoscienza delle cose.

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Una delle mostre più recenti di Gianni Cella è quella realizzata alla Galleria Melesi di Lecco, intitolata Spirito del Lago. La mostra è una vera e propria collezione di esserini colorati e divertenti, creature che richiamano il mondo allegro dei fumetti e dell’infanzia, personaggi improbabili che sembrano avere un’origine aliena e che guardano l’osservatore come se quello diverso fosse lui. La mostra è un omaggio al paesaggio di Lecco e, su di una grande parete, le 23 opere che danno il titolo all’esposizione collegano il tema del lago a quello più ampio dell’acqua come origine della vita.

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L’acqua è quindi l’habitat di queste creature impossibili, tra cui si trovano anche Adamo ed Eva e i Fratellini Pollock, ed è il luogo adatto in cui scatenare la fantasia per interpretare gli oggetti ritornando un po’ bambini. In questa mostra emerge tutta la capacità narrativa di Gianni Cella, in grado di trasportare lo spettatore in un mondo quasi onirico fatto di forme e colori, che allontana la mente dalle ansie della nostra società.

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mondo del vino

Dall’ambizione di una grande donna, la realizzazione di un grande progetto

Il Casato Prime Donne di Donatella Cinelli Colombini Testo di Valeria Portinari

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iscendente da uno degli storici casati del Brunello, Donatella Cinelli Colombini è una donna di grande carattere, ambiziosa, da sempre orientata al futuro ed alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse. Dopo aver lasciato l’azienda di famiglia, nel 1998 crea due preziose tenute dalla ristrutturazione delle proprietà dei genitori: il Casato Prime Donne a Montalcino e la Fattoria del Colle a Trequanda. Il Casato Prime Donne, come si può già intuire dal nome, è la prima cantina italiana gestita totalmente da donne. Il progetto è nato nel ‘98 da una richiesta fatta da Donatella Cinelli Colombini all’Istituto Agrario Ricasoli di Siena per una brava enotecnica donna, allora mal volute come cantiniere capo. Da questa discriminazione nasce l’idea di creare una cantina con un organico di sole donne per dimostrare che la passione e l’intelligenza sono gli elementi fondamentali per la produzione di grandi vini. Tra le donne coinvolte nel progetto ci sono anche la cantiniera Barbara Magnani e la consulente Enologa Valerie Lavigne. All’interno dell’azienda lavorano ovviamente anche uomini dal momento che si basa su valori contrari ad ogni discriminazione.

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La bottaia della cantina, situata al centro dei vigneti in un edificio del Cinquecento, è affrescata dei racconti di Montalcino. I 13 ettari di Sangiovese sono percorsi da un sentiero di trekking costellato da opere di arte contemporanea e dediche delle vincitrici del Premio Casato Prime Donne. Quest’ultima è un’importante iniziativa legata al progetto, un premio che viene assegnato annualmente a giornalisti e fotografi che meglio raccontano e promuovono il territorio di Montalcino e ad un personaggio femminile di particolare rilievo. Per quanto riguarda i vini del Casato, il Brunello Prime Donne è un vino a lungo invecchiamento dedicato al pubblico femminile, nato in un periodo in cui gli esperti assaggiatori erano tutti uomini e che nonostante ciò si è fatto strada ottenendo un grande successo di critica e di pubblico a livello internazionale.

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La seconda Tenuta realizzata da Donatella Cinelli Colombini si trova invece a sud del Chianti e porta il nome di Fattoria del Colle. Qui vengono coltivati e prodotti doc Orcia e Chianti superiore e Supertuscan IGT Toscana. La bottaia si trova nel sotterraneo della villa, datata 1592 e ancora oggi abitata dalla stessa Donatella. Il vino di punta di questa cantina è il Cenerentola, un rosso elegante ed armonioso che contiene Sangiovese e Foglia Tonda, un vitigno tradizionalmente coltivato nella zona fin dall’antichità che è stato riscoperto e valorizzato proprio all’interno di questo vino. Fattoria del Colle è anche uno splendido agriturismo immerso nel verde.

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Casato Prime Donne Cantina LocalitĂ Casato, 17 53024 Montalcino (SI) Tel. +39 0577 849421 casato@cinellicolombini.it www.cinellicolombini.it

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Violante Gardini

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Donatella Cinelli Colombini

Tra le iniziative di Donatella Cinelli Colombini c’è anche il “Movimento del turismo del vino”, fondato nel 1993 e l’invenzione di “Cantine Aperte”, la giornata oggi diffusa nazionalmente di degustazione in cantina aperta al pubblico di professionisti ed appassionati. Tra i numerosi riconoscimenti, nel 2014 è stata nominata Cavaliere della Repubblica Italiana ed è ora Presidente Nazionale delle Donne del Vino 2016-2019. I vini delle aziende Cinelli Colombini sono commercializzati ed apprezzati in 31 Paesi del mondo e sono seguiti dalla figlia di Donatella, Violante Gardini, il futuro dell’azienda.

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made in Italy

Una passione per la natura diventata scelta di vita

Le capre, i formaggi e la creatività dell’azienda agricola Il Boscasso Testo di Valeria Portinari

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l Boscasso si trova a 600 metri sulle colline dell’Oltrepò Pavese, circondato da campi di grano ed erba medica, dove i pascoli prendono il posto dei vigneti per creare morbide distese verdi. L’azienda nasce nel 1998 quando i proprietari, Maria Chiara Onida e Aldo Galbiati, decidono di dedicarsi alla natura provando a realizzare quella che poi si è trasformata in una scelta di vita: un allevamento di capre per produrre latte e formaggio secondo precisi criteri di qualità, con passione e fantasia. Si tratta quindi di un’attività a conduzione familiare, che si occupa di tutte le fasi della produzione, dalla raccolta del fieno, all’allevamento delle capre, al confezionamento e commercializzazione dei formaggi.

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Nella grande stalla di quasi 300mq sono oggi presenti 60 capre in lattazione, 16 primipare e 3 becchi di razza Camosciata delle Alpi, scelta per l’alto livello produttivo e la qualità del latte prodotto. Le capre vengono allevate con metodo intensivo ed accoppiate programmaticamente per migliorare la genetica dei nascituri. All’interno dell’azienda è presente anche un caseificio con bollino CE diviso in due zone, una di lavorazione lattica e una di lavorazione presamica. Tutto il latte prodotto viene utilizzato per produrre ottimi formaggi freschi e stagionati. Il Boscasso produce anche una crema viso e corpo ed una pasta dentifricia a base di colostro, il primo latte prodotto dalla mammella dopo il parto. Questo serve per dare il primo nutrimento al cucciolo ed è una fonte di fattori immunitari e di crescita, proteine, grassi, vitamine e sali minerali; tutte sostanze che, unite ad ingredienti di origine vegetale, vanno a comporre un preparato ottimo per la nostra salute e bellezza.

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Maria Chiara Onida

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In azienda è possibile degustare i prodotti, tutti i weekend da aprile a novembre, mentre è del 2002 la dotazione di una cucina professionale per creare pasti a base di latte e carne di capra. Il menu, stagionale, prevede antipasto, primo e dolce artigianali, tra cui le Crepes di grano saraceno farcite con caprino fresco ed erbe aromatiche su un letto di insalata mista o le Lasagne con caprino e trevisana o ancora il “Caprineve”, crema dolce di cagliata di latte di capra con frutta fresca. Su richiesta vengono proposti anche squisiti piatti di carne di capra mentre il pane è fatto in casa con farina di mais, cereali, segale, fichi o uvetta. L’azienda è aperta al pubblico per visite alla stalla e alle capre, degustazioni e un contatto diretto con chi produce i formaggi.

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Azienda Agricola IL BOSCASSO Località Boscasso 27040 - Ruino (PV) Tel. 0385-955906 Cell. 338-8680179 info@ilboscasso.it www.ilboscasso.it

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soste golose

Talento, creativitĂ e un pizzico di tradizione

La ricetta vincente di Giuseppe Iannotti

Testo di Valeria Portinari foto di Marco Varoli

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oi di MaBeDo lo abbiamo conosciuto a Milano, durante una visita al Taste Festival 2016, ed abbiamo assaggiato la sua celebre (e deliziosa) Triglia 35. Lui, Giuseppe Iannotti, è un giovane chef di grande talento che ha fatto della sua passione la sua vita. Dietro ai fornelli ci sta da quando aveva 6 anni e la sua formazione è da autodidatta. Definisce la propria una cucina “di ricerca, piena di ispirazione, fantasia ed estemporaneità” alla quale si dedica a 360°. In uno scenario in cui gli chef alla ribalta sono giovani, belli e buoni comunicatori, pronti a cavalcare l’onda della ribalta, Giuseppe Iannotti fa invece parte di quei piccoli - grandi imprenditori che ogni giorno portano avanti la propria attività con sacrifici e tanta passione, per mantenere sempre al massimo livello la qualità della propria offerta. Giuseppe apre il suo ristorante nel 2007, a soli 24 anni, creando di fatto dal nulla un’attività che nel tempo lo ha ripagato di tutte le risorse investite.

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Krèsios si trova oggi a Telese Terme, in un casolare di pietra che racchiude al suo interno un ambiente elegante e moderno, luminoso e minimal, in cui ogni dettaglio contribuisce a dare un valore aggiunto all’insieme. L’atmosfera è rilassante ed accogliente, con colori tenui che donano luminosità allo spazio mentre all’area esterna vi si accede tramite un porticato climatizzato e un’aia che aprono la vista ai cinque ettari di vigneto che si distendono attorno al ristorante. Un locale polifunzionale che che ospita un bistrot, un cafè, un food store, una cantina e un piccolo hotel di due camere e due suite. Il forte legame che lega Giuseppe Iannotti al territorio ed alle sue tradizioni lo porta a cercare prima di tutto un riscontro all’interno della sua terra, il Sannio, la cornice perfetta per Krèsios.

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Lo chef ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui “Giovane dell’anno” per l’Espresso e il “Premio vent’anni” di San Pellegrino, ma il traguardo più importante lo raggiunge nel 2013 con la prima stella Michelin. La sua cucina ricercata e proiettata verso il futuro è allo stesso tempo fortemente radicata nella tradizione; i piatti sono creativi e innovativi, presentati con grande originalità e maestria, e riescono a soddisfare tutti i desideri degli amanti della cucina gourmet rendendo l’offerta ristorativa di Krèsios perfetta per soddisfare i palati più esigenti ed esperti. Giuseppe Iannotti ha lavorato e lavora costantemente per raggiungere i più alti livelli di qualità nel panorama gastronomico italiano, mettendo amore e passione in ogni ricetta, realizzando con dedizione i propri menù e utilizzando il meglio che ha da offrire la nostra terra, perchè importantissima è la ricerca di materie prime d’eccellenza, sia in Italia che all’estero.

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Krèsios

via San Giovanni, 59 82037 Telese Terme Tel./Fax +39 0824 94072 info@kresios.com www.kresios.it


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Lo staff di Krèsios al completo

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Lo studio continuo e la sperimentazione sono ciò che lo distingue e lo ha fatto entrare nell’olimpo degli chef italiani, pur rimanendo una persona concreta con i piedi ben saldi a terra. La sua creatura, il Krèsios è nato in provincia di Benevento ma dal 2016 ha aperto anche a Barcellona, nella splendida ed elegante cornice del Mercer Hotel. Una nuova, stimolante, sfida per lo chef che si è fatto strada esportando il Made in Italy ma anche e soprattutto il Made in Sud al di fuori dall’Italia, per far conoscere ed apprezzare i nostri gusti e sapori modellati sapientemente per creare vere e proprie opere d’arte culinaria.

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ospitalità

Sull’isola di Ischia, un’icona di ospitalità ad altissimi livelli

Albergo della Regina Isabella

Testo di Valeria Portinari

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n uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo, l’Isola di Ischia, precisamente nel comune di Lacco Ameno, celebre per le sue antiche terme, sorge uno dei più maestosi e meravigliosi hotel d’Italia. L’Albergo della Regina Isabella è stato costruito negli anni ‘50 da Angelo Rizzoli che, incantato dalla bellezza dell’isola, fece ampliare le Terme della Regina Isabella e realizzare il complesso alberghiero, rilanciando di fatto il turismo di Ischia e rendendola così meta principale della mondanità. Da qui sono passati personaggi come Liz Taylor, Maria Callas, Alberto Sordi e Andrea Bocelli, per citarne alcuni. Il clima dell’isola è dolce e temperato e permette soggiorni tranquilli ed esclusivi in ogni stagione dell’anno. L’Albergo si trova in riva al mare, immerso nel verde al centro di una baia nella quale regnano il silenzio e la quiete, ed è suddiviso in tre corpi: Regina Isabella, Sporting e Royal.

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Ciò che caratterizza questo gioiello di ospitalità è la cura di ogni dettaglio, dall’arredamento ai servizi personalizzati per ogni cliente. Gli interni, in stile anni ‘50, sono arricchiti da elementi moderni e quadri contemporanei, che contribuiscono nell’insieme a creare l’atmosfera elegante ed armoniosa che caratterizza ogni spazio sia interno che esterno. Architettura e arredamento testimoniano una cultura fondata su un’attenta ricerca estetica, dalla luminosità degli ambienti, alla scelta dei colori pastello, dai pavimenti con ceramiche di Capodimonte alle maioliche dipinte a mano, ai lampadari in vetro di Murano. Le quattro grandi sale dell’hotel, la Sala Azzurra, la Sala Pinetina, la Sala delle Carte e la Sala degli Agrumi, possono accogliere da 30 a 150 persone e vi è inoltre un altro importante spazio immerso nel parco adibito a centro congressi da 500 posti. All’interno dell’Albergo, gli ospiti possono trovare quattro piscine, tra interne ed esterne, con acqua di mare o acqua termale, riscaldate e non, ognuna con peculiarità che le rendono il luogo perfetto per il relax e la rigenerazione di corpo e mente.

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Oltre alle piscine, l’Albergo della Regina Isabella offre molteplici soluzioni per lo svago e lo sport tra cui una boutique interna, campi da tennis, una palestra e moli attrezzati con sdraio e ombrelloni con accesso diretto alla spiaggia. A disposizione degli ospiti c’è l’elegante Magnum 53 per un viaggio nei dintorni dell’isola ma è anche possibile attraccare il proprio yacht. Delle 128 camere dell’Albergo, 27 sono Luxury Accomodations, e nel rispetto della tradizione di ospitalità offrono tutte il massimo livello di comfort. Suite e camere sono ripartite all’interno dei tre corpi architettonici, sono arredate con cura in puro stile mediterraneo e godono ognuna di una vista spettacolare, che sia sul Golfo di Napoli, sulla baia privata, sul mare, sul giardino o sulla piazzetta di Lacco Ameno.

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Un luogo maestoso e rinomato come l’Albergo della Regina Isabella non può che avere un’offerta ristorativa di altissimo livello, con tre ristoranti gestiti dall’Executive Chef stellato Pasquale Palamaro. Ognuno con vista mozzafiato sul mare, il ristorante Dolce Vita, il ristorante Sporting e il ristorante gourmet Indaco offrono squisiti piatti della tradizione mediterranea, accompagnati dalle etichette più pregiate. Incentrate per lo più su ricette a base di pesce fresco, le portate dei vari menù riescono ad accontentare i palati più esigenti e raffinati, con cucina napoletana, salutista, tradizionale e creativa. Le materie prime sono solo ed esclusivamente di primissima qualità e provengono sia dal territorio isolano che dall’orto privato, dal quale escono anche deliziose primizie di stagione. Per gli amanti del piacere e del relax o degli aperitivi, l’Albergo dispone di tre accoglienti Bar, Regina Isabella, Sporting e Life, in cui sorseggiare un ottimo drink, fare uno spuntino o godere di una rilassante tisana. Durante la rassegna Summer Dinners, nel ristorante Indaco da giugno a settembre, vengono offerti menù preparati a quattro mani dallo chef Palamaro e da giovani cuochi talentuosi della cucina meridionale.

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L’Albergo della Regina Isabella si trova spesso al centro di importanti eventi mondani e culturali che animano la vita dell’isola, tra cui il Premio Ischia Internazionale di Gionalismo o il Global Film Music&Fest, oltre ad organizzare due appuntamenti fissi annuali: il Gran Galà di Ferragosto e di San Silvestro. Come già accennato, il comune di Lacco Ameno è celebre per le sue antiche terme, che già nell’epoca della Roma imperiale venivano utilizzate come luogo di cura e soggiorno, tra i più frequentati di allora. Oggi le acque termali sono a disposizione degli ospiti dell’Albergo all’interno della Spa, in cui una equipe medica è pronta a creare personalizzati percorsi rigenerativi e di benessere. Le acque vengono definite multiattive per le loro diverse qualità. Nella Spa è possibile anche usufruire dei fanghi e dei trattamenti di massaggi e fitness.

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L’Albergo della Regina Isabella è il luogo ideale per chi desidera una vacanza perfetta, nella quale godere dei più alti livelli di ospitalità, ristorazione e benessere. Un luogo in cui rigenerarsi staccando la spina dal caos del quotidiano per immergersi nella natura di una delle isole più meravigliose d’Italia, senza rinunciare al divertimento e agli appuntamenti mondani, allo sport e allo svago. Un luogo in cui respirare appieno l’atmosfera mediterranea che avvolge ogni spazio di questo celebre albergo ricco di storia e di tradizione italiana.

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L’Albergo della Regina Isabella Piazza Santa Restituta, 1 80076 Lacco Ameno - Ischia (Na) Tel. +39 081 994322 info@reginaisabella.it www.reginaisabella.com

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ospitalitĂ

Tradizione e storia in una villa del ‘500 immersa nella campagna senese

Innamorarsi della Toscana a Fattoria del Colle Testo di Valeria Portinari

foto di Leslie Brienza

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ome già anticipato in questo numero, Donatella Cinelli Colombini nel 1998 ha creato due splendide tenute nel cuore della campagna Toscana. Una di queste è Fattoria del Colle, una proprietà che conta 336 ettari di terreno tra vigneti, oliveti, campi di cereali e riserve per la raccolta dei tartufi, situata a sud del Chianti, precisamente a Trequanda. Un agriturismo tipicamente toscano che si sviluppa come un borgo attorno alla villa padronale del 1500 ancora abitata dai proprietari. Le case dei contadini sono state trasformate in camere, appartamenti e ville ad uso turistico, con un interior design sapientemente creato da mobili di piccolo antiquariato. Piccoli gioielli di ospitalità incastonati in uno dei paesaggi più belli della Toscana. L’effetto che se ne ha è quello di un ambiente autentico e intimo, comfortevole ma non lussuoso, con tutte le comodità di casa.

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foto di Leslie Brienza

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foto di Leslie Brienza

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foto di Leslie Brienza

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All’interno della villa cinquecentesca è possibile soggiornare nella storica camera che fu del Granduca di Toscana e della sua amante Isabella, per gli ospiti amanti dell’esclusività e della storia, incuriositi dall’atmosfera romantica che avvolge questo ambiente con il soffitto affrescato e la vista panoramica sulla Val d’Orcia e le Crete Senesi. All’interno del borgo si trovano anche il ristorante Osteria di Donatella, la cantina con il punto vendita del Brunello e l’area benessere con la spa. Ogni elemento all’interno di Fattoria del Colle è fatto per regalare agli ospiti un’esperienza unica. Ogni giorno viene organizzata almeno un’attività, dai corsi di cucina alle visite guidate in cantina, degustazioni, assaggi e percorsi naturalistici, trekking ed attività sportive come il tennis e la mountain bike. In cantina è poi possibile apprezzare il Chianti Superiore, le Doc Orcia Cenerentola e Leone Rosso, il Supertuscan Il Drago e Le 8 Colombe, il Vin santo, il Passito e gli altri vini che provengono dai 18 ettari di vigneto dell’azienda. Per immergersi completamente in questo scorcio di Toscana e godere della bellezza dei paesaggi, della natura, dei prodotti della terra e di tutto ciò che fa di questo agriturismo un angolo di Paradiso in provincia di Siena non resta che mettersi in viaggio e partire.

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foto di Leslie Brienza

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Fattoria del Colle Cantina - Agriturismo - Ristorante LocalitĂ Colle 53020 Trequanda (SI) Tel. +39 0577 662108 info@cinellicolombini.it www.cinellicolombini.it

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Vi aspettiamo a Rocca de’ Giorgi! www.contevistarino.it

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Foto di Lucia Tuoto

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eventi

L’avventura (fotografica) di una notte tra le calle di Venezia

Dal Tramonto all’Alba Testo e foto di Valeria Portinari

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arco Tortato lo abbiamo conosciuto nel numero di gennaio di MaBeDo Magazine, quando vi abbiamo parlato del suo lavoro, delle sue foto e dei suoi progetti fotografici. In questo numero vi portiamo invece a scoprire il suo Workshop “Dal tramonto all’alba”, uscita che Marco organizza periodicamente per gruppi di fotografi/ amatori/aspiranti tali per studiare, capire ed immortalare tutte le sfumature che si susseguono nelle ore tra il calare del sole e l’aurora. Parto alla volta di Venezia il 28 maggio, zaino in spalla e tanta voglia di fare, il ritrovo è sotto il leone di San Marco alle 18.30 per prendere il battello e spostarci a San Giorgio, appena di fronte. Il gruppo conta 15/16 persone, più o meno attrezzate, ma tutte animate da grande entusiasmo per l’avventura che ci aspetta. C’è chi lo ha già fatto e chi, come me, è alla sua prima esperienza. Pochi minuti sull’acqua e siamo sul sagrato della Basilica di San Giorgio, giusto in tempo per una breve spiegazione tecnica prima di immergerci in un mondo fatto di aperture, tempi, lunghezze focali, luce e colore.

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Ben presto ci accorgiamo di non essere soli: allineati insieme a noi con l’obiettivo rivolto verso la Basilica della Salute, ci sono altri fotografi attrezzati fino ai denti, pronti a scattare. Il sole inizia a scendere, sono ormai le 19 passate e si cerca di capire l’impostazione adatta per cogliere tutti i bagliori dell’ora d’oro. Il tempo è stato incerto fino all’ultimo e nonostante qualche preoccupazione iniziale per la buona riuscita degli scatti con il cielo parzialmente velato, ci rendiamo conto in fretta che in realtà si può giocare in tanti modi con colori e riflessi. Una coppia di neo sposini orientali spezza la nostra “linea di tiro”, creando anche un ottimo espediente per giocare con i diversi piani di messa a fuoco. Segue l’ora magica, che ci regala un cielo rosato che sfuma nei colori sempre più caldi dell’arancione e del rosso. Le luci della città iniziano a fare capolino tra gli edifici, come animaletti che si svegliano timidamente dal letargo, e si fanno sempre più brillanti e luminose. È l’ora delle lunghe esposizioni, in cui i colori del cielo risaltano lo skyline della città che allo stesso tempo è puntellata da piccole stelline che ne impreziosiscono i dettagli. Il mare diventa seta e i motoscafi sono affascinanti scie luminose colorate che danno un tocco inaspettato al panorama. Il sole scende sempre di più e si nasconde dietro le case, lasciando spazio all’ora blu, quel momento in cui le tonalità fredde del ciano e del viola prendono il posto di quelle calde del rosso e del giallo fino a sfociare nel buio della notte. Qualche scatto ancora ed è tempo di ritornare verso il centro.

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Dopo cena raggiungiamo di nuovo Piazza San Marco per immortalarne le particolarità, i giochi di luce sulla facciata e sui disegni della pavimentazione. Le gondole attraccate al molo sono l’ottimo spunto per dei contrasti creativi e originali. Dopo una pausa il tour riparte tra le calle, con tappe in cui la lunga esposizione è quasi d’obbligo, stretti canali nei quali si riflettono le barche immobili attraccate vicino alle abitazioni. La notte ci porta sul Ponte dell’Accademia e lungo le Fondamenta Zattere ai Gesuiti per qualche altra lunga esposizione tra i canali veneziani.

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Ultima tappa, Punta della Dogana, dove aspettiamo l’alba recuperando un po’ di stanchezza e preparandoci per lo sprint finale. Quella che si presenta, dalle 7 in poi, è un’alba dai colori tenui e poetici, che lascia spazio al sole splendente che inizia a scaldarci dentro e fuori riflettendosi nelle onde del Grand Canal. Lascio Venezia nella mattinata del 29 maggio, con la macchina completamente scarica ed un enorme bagaglio di foto. È stata un’esperienza unica, che da fotografa ho apprezzato in ogni minuto; Venezia è magica ad ogni ora, ma c’è un momento in cui si trasforma e ti lascia completamente senza fiato. I prossimi appuntamenti con Marco Tortato e il suo workshop saranno il 2-3 e 16-17 luglio, sempre a Venezia.

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Il gruppo del workshop al completo - foto di Marco Tortato

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eventi

“Incontri di Stile” all’Enoteca Regionale

Quando il gusto è eccellenza Testo di Emanuele Bottiroli

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n calice di Pinot nero Metodo Classico da intenditori, firmato da Ballabio e Monsupello, in abbinamento a caviale e storione lombardo dell’azienda agricola Pisani Dossi. Una serata di gala per una platea esclusiva nell’antico cortile della prima Enoteca Regionale di Lombardia, a Cassino Po di Broni. Giovedì 23 giugno l’elegante ristorante estivo all’aperto, affidato alla gestione di Filippo Arsi, ha ospitato il debutto di “Incontri di Stile”, un ciclo di appuntamenti per celebrare il meglio delle produzioni spumantistiche e vitivinicole dell’Oltrepò Pavese in acccoppiata con una selezione di prelibati sapori lombardi. Regista della serata Mattia Nevelli, scelto come coordinatore del calendario degli eventi estivi di degustazione. Prima una curata carrellata di finger food, poi un menu alla carta tutto a base di caviale e storione​a cura degli chef Silvano Vanzulli e Daniele Mascherini​ . Una cena per diffondere la cultura del Pinot nero d’Oltrepò e della qualità dei sapori lombardi. Le aspettative del pubblico, fra i quali molti giovani winelovers, non sono state tradite.

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Molto curato il servizio, suggestivo il colpo d’occhio e ottima la scelta di accompagnare la serata con un piacevole sottofondo di musica dal vivo con Giovanni Ardizzone, Francesco Lodigiani, Stefano Pavan, Davide Nascimbene, Ricky Fortin e Andrea Verdi. Ai tavoli molti giornalisti e Francesco Beghi, wine blogger e degustatore del Gambero Rosso. Grandi i consensi ottenuti dal Metodo Classico “Farfalla” di Ballabio (Casteggio), dal millesimato e dal rosé di casa Monsupello (Torricella Verzate). Due nomi, due marchi storici. Monsupello, fondata nel 1893, è la pluripremiata cantina dello spumante classico d’Oltrepò che nasce dal Pinot nero e dall’eredità filosofica, tecnica ed enologica dell’indimenticato Carlo Boatti. Nel 2001 la Monsupello portò in Oltrepò Pavese, sempre con il Nature, il primo Tre Bicchieri. Da allora i Tre Bicchieri della Monsupello sono cresciuti fino a quota 13: dal plurimedagliato “Nature” (90% Pinot nero, 10% Chardonnay) al “Ca’ del Tava”, dal rosé al “Classese”. Nel 2015 il “Nature” ha vinto il premio “Bollicine dell’Anno” del Gambero Rosso, come miglior spumante italiano. Merito di una famiglia forte di scelte coerenti, ma anche di un team affiatato: dal giovane e caparbio direttore-enologo Marco Bertelegni, per arrivare al capo cantiniere Luigi Perduca, perito agrario cresciuto da Carlo Boatti, che dietro le quinte ne custodisce e tramanda il pensiero.

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Carla Boatti, Filippo Quaglini, Marco Bertelegni, Francesco Beghè, Emanuele Bottiroli, Mariella Mariotti con

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n ospiti

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Grandi consensi alla prima serata di “Incontri di Stile” anche per Ballabio, fondata nel 1905 da Angelo Ballabio, nome oggi sinonimo della grande enologia di qualità. Con 60 ettari vitati e 100mila bottiglie prodotte all’anno, attualmente l’impresa di Casteggio appartiene alla famiglia Nevelli che, dopo aver attrezzato la cantina delle più moderne tecnologie, ha con decisione intrapreso la strada della spumantistica, al fine di trasformare l’azienda Ballabio in un punto di riferimento indiscusso per ciò che riguarda la produzione delle bollicine di Pinot nero. Lo spumante “Farfalla”, Tre Bicchieri Gambero Rosso nel 2016, è l’unico in Oltrepò Pavese a fregiarsi di una carta etica, come lo Champagne Bollinger, faro mondiale del Pinot nero Metodo Classico. All’Enoteca Regionale di Lombardia un Oltrepò che non ti aspetti.

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Da sin. Marco Bertelegni, Francesco Beghè, Pier Boatti. In piedi Mattia Nevelli e Filippo Arsi

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eventi

Torna l’eccellenza vinicola al Castello di San Gaudenzio

Bollicine sotto le Stelle

Testo di Emanuele Bottiroli

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n debutto in grande stile per “Bollicine Sotto Le Stelle”, il nuovo format ideato e organizzato da MaBeDo, nell’incantevole cornice del cortile del Castello di San Gaudenzio della famiglia Bergaglio, a Cervesina. Venerdì 24 giugno protagoniste della cenadegustazione le bollicine Pinot nero Metodo Classico di Ballabio (Casteggio), Ca’ di Frara (Mornico Losana) e Monsupello (Torricella Verzate), in abbinamento a un menu speciale creato per l’occasione dallo chef Mauro Ridolfi.

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In primo piano Alessandro Pantoli ed Elisabetta Fedegari, sullo sfondo Andrea Bergaglio con la moglie Annalisa e Maurizio Marcone con la moglie Maria Teresa

È stato il direttore del Castello, Maurizio Marcone, ad aprire la serata con un saluto di benvenuto che poi lasciato posto alle delizie in tavola. Si è partiti con tre speciali antipasti: piccola torta salata alle cozze e peperoni rossi; millefoglie croccante di pasta brisé, salmone marinato e pesto di rucola; Makisushi di riso selvaggio, crema di patate e pesce spada affumicato. Poi il primo piatto: maccheroncini al pettine, crema di zucchine, i suoi fiori, vongole veraci e bottarga. Di secondo scaloppa di branzino avvolta nelle melanzane, dadolata di pomodoro, olive e burrata Campana. Per chiudere in bellezza è arrivato il dessert: clafoutisse alle fragole con gelato al fior di latte. Una serata per celebrare tre aziende spumantistiche di fama nazionale che fanno della ricerca, dalla vigna alla bottiglia, il loro tratto distintivo. Gli spumanti Metodo Classico dell’Oltrepò Pavese serviti nel corso della serata a un pubblico altamente selezionato sono la poesia del Pinot nero delle colline dell’Oltrepò Pavese, coltivato su una superficie di 3mila ettari.

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Gian Marco Bianchi e i suoi ospiti

Stefano Villani con la moglie e altri ospiti

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Gianni Zanetta, Cinzia Zucchella, Carla Boatti, Mattia Nevelli, Emanuele Bottiroli

Ospiti della cena

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La zona di produzione delle uve destinate all’elaborazione di questo pregiato spumante comprende la fascia vitivinicola collinare dell’Oltrepò Pavese. I primi impianti di Pinot nero risalgono al 1850 a opera del Conte Carlo Giorgi di Vistarino, che nel 1865 a Rocca de’ Giorgi spumantizza, per la prima volta in Italia, con il Metodo Classico. La tradizione è continuata fino ad oggi con il riconoscimento, a livello nazionale, dell’Oltrepò quale territorio d’eccellenza per la produzione di spumante Metodo Classico da uve Pinot nero. Di qui la scelta di MaBeDo di celebrare questa eccellenza, che è identità territoriale, nel corso di una serie di appuntamenti molto curati e pensati per un pubblico che in un calice cerca piacevolezza, finezza e cultura.

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Carla Boatti e Mattia Nevelli

Filippo Quaglini e lo chef Mauro Ridolfi

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Pier Boatti con Gianni Zanetta


Gabriele Marchesi, Gian Marco Bianchi e Giummi

Gentile ospite

Avv. Claudia Sclavi

Gentile ospite

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bollicine sotto le stelle

VenerdĂŹ 22 luglio 2016 - ore 20.30 con le bollicine di

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MenĂš

a cura dello Chef Mauro Ridolfi Antipasti

Crema di patate leggermente affumicata con polpo alla Catalana Code di gambero, pizzetta di micca di Voghera e riduzione al Campari Capasanta gratinata alla Provenzale

Primo piatto Tonnarelli di pasta fresca con ragout di pesci di scoglio

Secondo piatto Medaglioni di pesce spada, spaghetti di verdura e salsa al salmoriglio

Dessert Cheesecake di ricotta al Mojito con salsa ai frutti di bosco Caffè - Acque minerali Spumanti delle Cantine F.lli Giorgi - Canneto Pavese

INFO E PRENOTAZIONI 320 6990692 - 0383 3331

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eventi

Punta, Tira e Ammira!

Dal Medioevo ai giorni nostri, la tradizione del tiro a Lonato Testo di Valeria Portinari

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ra le strade di Lonato del Garda, provincia di Brescia, il 9 luglio si terrà un percorso inedito e molto interessante che ci porterà a viaggiare nel tempo. Dedicato a grandi e piccoli, questo viaggio porterà a ripercorrere la storia della tradizione del tiro, dal Medioevo ai giorni nostri, attraverso giochi e passatempi che vanno dai più antichi (tiro con l’arco, cerbottana, lancio dell’anello, balestra e freccette) ai più moderni come il tiro a volo elettronico. Dieci stazioni collocate tra il Parco della Rocca Visconteo-Veneta, l’antica Cittadella e Piazza dei Martiri della Libertà, ognuna con un tema diverso e animatori in costume d’epoca che accoglieranno i visitatori per sperimentare, conoscere e divertirsi con i giochi proposti al grido di “Punta, tira e ammira!” L’evento, intitolato Am(mira) Lonato, viene organizzato in occasione dei Campionati Europei di Tiro a Volo, che si terranno dal 4 al 12 luglio nella cittadina bresciana, ultimo appuntamento internazionale prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ai quali parteciperanno oltre 400 atleti di 40 nazioni. La giornata culminerà alle 22.30, quando un’ideale rottura di un piattello inaugurerà l’incendio della Torre Civica, uno spettacolo pirotecnico che lascerà senza fiato tutti i presenti.

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Castello di Spessa foto di A. Bacchella

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eventi

Al Castello di Spessa di Capriva vanno in scena i sapori autentici del Friuli Venezia Giulia

Dinner show tra le vigne del Collio

Testo di Valeria Portinari

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foto di A. Della Rossa

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fissato per martedì 12 luglio il Dinner Show incluso nella rassegna estiva dei Concerti del Gusto 2016 di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. Al Castello di Spessa di Capriva del Friuli andranno in scena le più raffinate proposte culinarie della regione, in un contesto suggestivo nel cuore del Collio Goriziano immerso nelle vigne. Quindici produttori daranno il via alla serata con svariate prelibatezze per poi iniziare il percorso vero e proprio lungo le 20 tappe firmate dagli chef di altrettanti ristoranti del territorio che cucineranno in diretta ricette creative e gustose, inclusi piatti speciali per celiaci e vegetariani. Accanto ad ogni chef, 20 vignaioli proporranno abbinamenti in grado di esaltare al meglio i sapori delle pietanze. Durante la cena-spettacolo ci sarà occasione anche per degustare prodotti, dolci, gelati, caffè e distillati degli artigiani del gusto, partner dei ristoratori di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. La serata inizierà alle 20 con entrata consentita fino alle 21 e in chiusura ciascuno degli chef proporrà la propria interpretazione del dolce estivo. Per tutti gli amanti dell’enogastronomia di qualità e dei prodotti tipici, ad una serata così sarebbe davvero un peccato mancare.

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foto di A. Della Rossa

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mondo dei motori

Torna la corsa più spettacolare dell’Oltrepò

Rally 4 regioni: Musti out, vince Canzian Testo di Piero Ventura Nella gara organizzata da Aci Pavia, il leader provvisorio esce di strada nell’ultimo tratto cronometrato e spiana la strada alla prima vittoria in carriera del giovane avversario.

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ALICE TERME (PV) – Un Rally 4 Regioni, fiore all’occhiello del nostro Oltrepo, ha confermato la sua fama di gara thrilling nella quale bisogna aspettare la bandiera a scacchi per conoscere il risultato. Ne sanno qualcosa i vogheresi Matteo e Claudia Musti, (Porsche Carrera RS), passati al comando sulla quarta delle 11 prove in programma e rimasti in testa alla gara fino alla partenza dell’ultima speciale con 46”1 di vantaggio sulla Porsche SC 3.0 di Riccardo Canzian-Matteo Nobili, prima di uscire di strada ad un paio di chilometri dalla fine della speciale Cecima-3 vanificando i sogni di vittoria di questa edizione 2016 del Rally 4 Regioni Storico. Il successo va così al 21enne di Broni, Riccardo Canzian, che dopo aver dominato le prove in notturna del venerdì, ha dovuto subire il ritorno di Matteo Musti, scatenato nelle prove di sabato, che lo hanno visto primeggiare in sette delle nove disputate. Confermano la seconda piazza dello scorso anno i cugini lariani Enrico ed Emma Melli, che hanno sofferto in modo particolare nelle due prove di venerdì sera disputate alla luce dei fari, per poi essere gli unici a riuscire ad inserirsi nella lotta fra Musti e Canzian.

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Camilla Sgorbati e Chantal Galli

La Stratos di Piero Gobbi e Silvia Gallotti

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La Lancia Rally 037 di Covini-Brega

Il terzo gradino del podio è stato conquistato dall’Over 70 Italo Ferrara con alle note Gabriele Bobbio sulla Lancia Delta, autori di una gara perfetta e senza sbavature, in continuo crescendo fino a concludere sul podio. A seguire l’altra Delta di Carlo Falcone-Pietro Ometto, che ha preceduto la Porsche di Massimo Voltolini-Alessandro Corsini. Ottimo il sesto posto assoluto e primo tra gli equipaggi femminili in gara di Isabella Bignardi con Elena Migliorini su Porsche 911. Una classifica, quella femminile, che ha visto al secondo posto un altro equipaggio di prestigio, quello formato dall’elvetica Chantal Galli in coppia con la piacentina Camilla Sgorbati su Lancia Delta (undicesime assolute) e dalle locali Arianna Corallo e Claudia Spagnolo, che nonostante mille traversie sono riuscite a portare al traguardo la non facile Bmw 318S in 32esima posizione. Al 7° posto nella classifica assoluta troviamo poi Antonio Madama ed Ennio Venturini con l’Opel Kadett Gt/e, primi di classe davanti al forte pilota veneto Luca Cattilino con Migliorini su di una vettura gemella.

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Claudia, Filippo e Matteo Musti

La Porsche 911 di Bignardi-Migliorini

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Festeggiamenti per i vincitori Canzian-Nobili

Nono posto per la Porsche 911 di “Mgm”-Torlasco che precedono un’altra vettura di Stoccarda condotta da un equipaggio storico, formato da Filippo Musti e Francesco Fiori. Da segnalare l’importante e positivo ritorno alle competizioni di Antonio Contento e Anna Sabadin culminato con il 12° posto assoluto e la vittoria di classe ottenuti con l’Opel Manta Gt/e. Fra i ritiri illustri, invece, oltre a quello di Matteo e Claudia Musti, segnaliamo anche quelli di Luca Ambrosoli-Corrado Viviani, Porsche 911SC, che hanno rotto il pedale della frizione ad inizio della Ps di Oramala nel primo passaggio della giornata di sabato; Zippo Zivian –KK Cadore che hanno bruciato la centralina della loro Audi Quattro al termine della Oramala-2, Federico Ormezzano-Betty Tognana,

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Talbot Lotus, distratti da un calo di potenza del motore che li ha portati in un fuori strada sulla Oramala-2, Alessandro Ghezzi-Agostino Benenti, Porsche 911, fermati da un problema meccanico alla loro Porsche 911 sull’ultima prova speciale e Giuseppe CoviniAndrea Brega, che hanno rotto la frizione della loro Lancia 037 al termine di Oramala-1. Alla fine, tutti contenti, piloti, organizzatori e pubblico. Come in tutte le cose, l’obiettivo di chi crede in ciò che fa, è migliorarsi e gli organizzatori sono già al lavoro per eliminare quelle piccole sbavature che in un grande evento possono emergere, anche se non per negligenza organizzativa ma per scarsa professionalità mostrata da gruppi esterni imposti da regole assurde.

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Pubbliredazionale N°20 Giugno 2016 Tutti i diritti riservati, la riproduzione totale o parziale è vietata in qualsiasi forma. Realizzato da MaBeDo S.r.l. Responsabile: Filippo Quaglini Redattore: Valeria Portinari Grafica: Valeria Portinari Testi: Valeria Portinari, Piero Ventura Web Manager: Valeria Portinari Web Hosting: Zeus Telematica



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