Pavia e Non Solo Magazine - Maggio 2019

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N°04 - Maggio 2019 In Copertina: Alberto Bosi, titolare dell’Agriturismo Casa Galli, Loc. Albareto, Ziano Piacentino

Mantovani Wine Il Glamour arriva in Oltrepò

Colori e Sapori della Valle Versa Gita a cavallo Agriturismo Ca’ de Figo tra natura, benessere e sapori d’Oltrepò

Ziano Piacentino Alla scoperta delle tradizioni

Il Dipingiatore Un giovane artista emergente

Austriaci in Oltrepò Piatti tipici, eventi, sport e non solo!



Filippo Quaglini

Direttore responsabile

Veronica Marigo

Designer e redattrice

Piero Ventura

Giornalista sportivo

Lucia Tuoto

Collaboratrice

Elisa Ajelli Giornalista

Simona Novarini Food Bloger

Micol Piazza

Collaboratrice

di NON SOLO PAVIA magazine

la REDAZIONE




Intro Chi è Pavia Panoramica Personaggi News e curiositĂ

Spettacolo Letteratura e Arte Musica Teatri e Cinema Personaggi, Gruppi Artisti e mostre Scrittori e libri Patrimonio artistico


SOMMARIO INTERATTIVO Clicca sui MACRO argomenti

Scopri il Territorio Sagre ed eventi Piatti tipici e ricette Scopri i Comuni Personaggi Aziende del mese Gite e Weekend

Divertirsi Gite fuori porta Night Life, movida, locali Sport e aria aperta Motori ed esposizioni Benessere Moda


Intro

Pavia e i suoi territori Clicca sull’articolo

Isa Maggi

L’Europa che verrà è donna


Non Solo Pavia Magazine vuole essere un giornale fresco,

divertente e che porti i lettori alla scoperta dei gioielli di questo territorio. Scopriremo insieme tutto ciò che la città di Pavia, L’Oltrepò, la Lomellina e il Basso Pavese hanno da offrire.

Parleremo spesso di cibo: spazieremo dal salame di Varzi

a quello d’oca di Mortara, dal peperone di Voghera alla micca di Stradella, dal riso agli agnolotti alla mostarda. Il tutto senza dimenticare, naturalmente, il buon vino. In questo territorio sono davvero tanti i vini di qualità e pian piano vi porteremo a scoprire le aziende vitivinicole e i produttori locali.

E ancora lo sport… calcio, pallavolo, basket e altri sport cosid-

detti minori troveranno spazio sulle pagine del nostro giornale. Vi terremo aggiornati sulle sagre di paese… la primavera sta arrivando e gli eventi saranno tanti e tutti davvero imperdibili. Ma soprattutto, vi porteremo a conoscere nel dettaglio tutto il territorio.

Parleremo dell’Oltrepò e dei suoi innumerevoli castelli, dei parchi e dei musei, della Lomellina e del suo riso: nella zona è diffusa, infatti, la coltura di questo prodotto, come testimoniato dalla Sala Contrattazione Merci di Mortara, la più importante in Italia per quanto riguarda la compravendita del riso. E ancora del Basso Pavese con i suoi tanti comuni. Intervisteremo i Sindaci, parleremo con personaggi illustri del

territorio e ascolteremo le persone che vogliono raccontare una storia... per fare storia! Vi porteremo con noi in questo viaggio lungo questo meraviglioso territorio e promettiamo di farvi scoprire sempre qualche bella novità, qualche aneddoto speciale, qualche curiosità ancora da portare alla luce.



VIA TURATI, 32 27028 SAN MARTINO SICCOMARIO - PV TEL. 0382 498817 - FAX 0382 558364 VIA GAZZANIGA, 2 27043 BRONI - PV TEL. 0382 56080 - FAX 0385 250341 broni@cometpavia.it LARGO 1° MAGGIO, 38 27026 GARLASCO - PV TEL./FAX 0382 810684 garlasco@cometpavia.it


OTTO MARZO TUTTO L'ANNO EDIZIONE 2019 Rubrica a cura di Isa Maggi

(Sportello Donna, Stati Generali delle Donne con il Patrocinio della Commissione Europea e della Provincia di Pavia)

A Pavia il tasso di disoccupazione femminile ha superato il 13% e quello delle inattive è ancora più alto. Ma non possiamo più lasciarci andare al pessimismo. Ritrovare fiducia nel futuro è una condizione necessaria perché senza questa spinta è difficile riuscire ad andare oltre la crisi e costruire nuovi scenari. NON CERCARE LAVORO, CREALO! CHIAMACI AL 366 2554736 PER INIZIARE PERCORSI DI ORIENTAMENTO ATTIVO AL LAVORO


Per tutto l'anno in locali disseminati a Pavia e in Provincia, in collaborazioni con professionisti/e ed associazioni, è attivo uno Sportello di Ascolto per Donne e Uomini con una serie di specialiste/i per svolgere attività di accoglienza, ascolto, assistenza in particolare a donne in fragilità economico e sociale, vittime di violenza, rifugiate e richiedenti asilo.

Per tutto l'anno svolgiamo attivitĂ di incontro fra chi offre lavoro e chi cerca lavoro. Badanti, baby-sitter referenziate (anche condivise, come le badanti di condominio), collaboratrici domestiche, segretarie on line, educatrici, operatrici sanitari, colf e assistenti sociali. Ma anche artigiane, sarte, svuota cantine, stiratrici, cuoche a domicilio,addetti all'acquisto e consegna di spesa e farmaci a domicilio. Ci sono anche pet e flower sitter, docenti di musicoterapia e arte terapia, fotoceramica, fisioterapiste, lezioni di inglese, russo, francese. Assistenza per i compiti e lezioni di latino, matematica, scienze e filosofia. Lezioni di chitarra, creazione di siti web e molto altro.


UNA NUOVA IDEA DI CITTÀ E DI EUROPA Quali sono le nostre responsabilità per contrastare il cambiamento climatico? Il 16 maggio scorso a Roma, in Exco, l'importante vetrina internazionale sulla cooperazione, abbiamo presentato il Patto delle Donne per il clima e l'ambiente e abbiamo dato vita ad una nuova tappa nel lungo viaggio delle donne da #matera2019 verso #fiume2020 per sottolineare ancora una volta il ruolo fondamentale delle donne per affrontare le grandi sfide che il Pianeta impone.

Referente per il Patto delle donne per il clima o l'ambiente è Claudia Laricchia, Presidente Nazionale della Commissione Ambiente e Innovazione della Federazione Italiana Diritti Umani e Direttrice del Dipartimento Relazioni Istituzionali e Accordi internazionali del Future Food Institute, nonché climate leader del The Climate Reality Project fondato da Al Gore.


Coordinatrice nazionale è Isa Maggi. Per far sÏ che il cambiamento richiesto a gran voce cominci e che si passi dalla protesta alla proposta, bisogna prima di tutto partire dai nostri stili di vita! Ecco 8 buone pratiche per vivere bene, promuovere l a giustizia climatica e salvare il pianeta! #piccoligestiquotidiani #climatechange #siamoancoraintempo #giustiziaclimatica

Occorre partire dal cibo per sviluppare un cambio di paradigma in chiave circolare. Ogni anno utilizziamo miliardi di tonnellate di risorse naturali per produrre beni di consumo ma aria, acqua, minerali, suolo, foreste non sono inesauribili. Abbiamo da tempo una riflessione su ciò che sprechiamo e gettiamo via, sul riuso di materiali e oggetti per preservare il pianeta dal sovra sfruttamento.


Il problema è globale e bisogna cambiare mentalità, sia i governi sia i singoli cittadini. Possiamo partire dal cibo per innescare il passaggio da un modello predatorio a un modello rigenerativo, rifacendosi alle dinamiche di funzionamento della natura che non generano e conoscono la categoria di “rifiuto”.

Il sistema produttivo lineare crea un’illusione di abbondanza. L’uso indiscriminato di risorse naturali senza considerare la loro capacità rigenerativa ola quantità rimasta disponibile, specie nel caso di quelle non rinnovabili, non è più perseguibile, né accettabile. Anno dopo anno, l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’impronta ecologica umana supera il limite posto dalla biocapacità terrestre, cade in anticipo. Nel 2018 è stato il primo agosto: mai così presto da quando si è iniziato a calcolarlo negli anni 70. È dunque sempre più evidente l’insostenibilità del modello take-make-dispose ed è sempre più evidente che il genere umano debba con urgenza adottare un cambio di passo verso la piena consapevolezza che la sua esistenza è interconnessa e dipende dalla salvaguardia degli ecosistemi naturali.

Non si tratta solo di ridurre gli sprechi trovando una nuova destinazione d’uso a un sottoprodotto o a un rifiuto, di privilegiare l’utilizzo di materie prime seconde provenienti da filiere di recupero che ne preservino la qualità, né di riprogettare in modo più efficiente ed efficace i flussi di materia ed energia che concorrono alla sua produzione, mantenendo il più a lungo possibile il valore degli alimenti e delle risorse. Occorre partire dal cibo per sviluppare un cambio di paradigma in chiave circolare. Dobbiamo riportare l’attenzione alle comunità, alla qualità delle relazioni e alla sostanza dei comportamenti. Significa cioè non solo occuparsi di ciò che ci tiene in vita, ma esplorare territori complessi che attengono alla socialità, all’identità personale e pubblica, alla spiritualità di ciascun essere umano.

Significa riconoscere il ruolo centrale del cibo per la nostra sopravvivenza e sostenibilità del nostro pianeta, il suo valore per la salute, il benessere e la prosperità dell’uomo.

Una sfida sì, ma non un’utopia.


Investire nei diritti delle donne e nel diritto umano all’ambiente è l'azione più urgente e intelligente per proteggere la Madre Terra e vedere le generazioni future vivere secondo principi di uguaglianza, in pace e dignità. Investire diritti delle donne e nel diritto umano STATInei GENERALI DELLE DONNE all’ambiente è l'impegno principale per un mondo più sostenibile, Coordinatrice nazionale Isa Maggi democratico e inclusivo che sia in grado di affrontare le grandi sfide dell'umanità, connesse conper quelle ambientali. Referentetutte del Patto delle donne il clima e l’ambiente Claudia Laricchia #unpattoperledonne èSeguici adesso anche #unpattodelledonneperilclima su Facebook STATI GENERALI DELLE DONNE

"Il futuro che vogliamo include le donne”. Il futuro che vogliamo è di donne impegnate per il clima e l’ambiente.

Per aderire al patto mandare mail a isa.maggi.statigeneralidonne@gmail.com

#openFuture #openwomen


Scopri il Territorio Clicca sugli articoli

Mantovani Wine Il Glamour arriva in Oltrepò

Castello di San Gaudenzio Scopri tutti i servizi

Esperienze One Day Trip

Un calendario ricco di degustazioni in Oltrepò

Cantine Aperte In Oltrepò

Solo vino e Lumache

L’agriturismo Il Guscio scopre l’az. agr. Valdamonte


Pietra de’Giorgi Il raccondo del vino nei passi della Bibbia

Austriaci in Oltrepò

Gita a Cà de Figo Una giornata a cavallo tra i colli dell’alto Oltrepò Pavese

Pane di Rosa

La gastronomia per eccellenza in Oltrepò

Valle Versa Gita culturale ed enogastronomica

Raduno 500 in Cantina Maggi Francesco


COS’È ONE DAY TRIP AND MORE? One day trip sta nascendo per una necessità di viaggiare in modo diverso, andare oltre allo stereotipo di un territorio, scoprendo la vera identità, la vera anima di un luogo. Dobbiamo ricordare che le città nascono dall’emigrazione dai campi, e quei sentieri che hanno portato a creare questi nuclei di gente, servizi e comunicaizone esistono ancora, e necessitano di essere riscoperti e raccontati!

Vogliamo raccontare i profumi, i sapori, i colori dei paesaggi e delle architetture storiche che si ergono maestosamente da secoli, ma non solo, vogliamo soprattutto

conoscere la vita vera, le storie di famiglie, piccoli imprenditori, commercianti, che da sempre collaborano per la salvaguardia dell’economia locale. Vogliamo spingere i viaggiatori a ricordare e condividere emozioni.

Seguite le nostre ESPERIENZE in Oltrepò!!


Quello in cui crediamo Sosteniamo le nuove generazioni che vogliono trasformare le vecchie tradizioni tramandate dai nonni e dai genitori in qualcosa di unico e sorprendente, i giovani hanno voglia di fare, comunicare e creare innovazione, mantenendo l’amore per la tradizioneusando prodotti locali o a km zero.

Crediamo nella TRIP THERAPY, il benessere che suscita una giornata rilassante composta da attività sportive, culturali ma soprattutto enogastronomiche, per una totale immersione in un territorio che soffre di solitudine, perchè non sempre luogo di turismo acclamato.

E NOI SIAMO QUI PER CREARE NUOVI ITINERARI ESPERIENZIALI, PER SCOPRIRE LA VERA ITALIA!

Segliete un viaggio, fuggite dalle vostre città per vivere una giornata o un weekend unici! Itinerari del gusto, per chi ama la natura e la vuole osservare lentamente prendendo una bicicletta o camminando tra i sentieri di una volta, passeggiando tra le vie meno conosciute delle città, sedendosi in ristoranti tipici, locali storici, scoprendo negozi che raccontano il vero territorio locale!

SCOPRICI: www.onedaytripandmore.com FB: One Day Trip And More e-mail: onedaytripandmore@gmail.com


WINE

EXPERIENCE ONE DAY TRIP OLTREPÒ

AZIENDA AGRICOLA MAGGI FRANCESCO

Cantina Maggi Francesco capitanata dal giovane ed intraprendente Marco, diventato Presidente del Consorzio del Buttafuoco Storico e attivo sostenitore di tutto l’Oltrepò Pavese! Scoprirete la storia di una famiglia con la passione per la viticoltura e delle tradizioni, assaggerete il frutto di lunghi processi di vinificazione degustando anche formaggi, salumi locali accompagnati con la classica fetta di miccone!

Consorzio Buttafuoco Classic Tour:

Durata tour: mezza giornata, 40€ a persona

Degustazione Buttafuoco in vigna: Durata tour: 3 ore, 30€ a persona

Degustazione Buttafuoco in cantina: Durata tour: 2 ore, 25€ a persona

Degustazione 5 vini a scelta in cantina: Durata tour: 2 ore, 20€ a persona

Canneto pavese (PV), Frazione Costiolo 87 Tel. 0385 60 233 - info@maggifrancesco.it www.maggifrancesco.it


INTRODUZIONE: Un grande interesse per il turismo lento ed esperienziale, che non porta lontano, non raggiunge mete esotiche, non promette il giro del mondo... ma di conoscere i luoghi della tradizione delle Province! Pavia e non solo Magazine vuole promuovere questo movimento partendo dal proprio territorio, creando un network tra itinerari, soste del gusto ed esperienze sensoriali che coinvolgeranno corpo e mente! Verrete catapultati nella vera vita di chi lavora nel settore agroalimentare e vinicolo, scoprendo dove nasce il prodotto che andrete a degustare!

GIORGI WINES

Entrate nel mondo della famiglia Giorgi, dalle vigne storiche alla cantina che ha reso l'Oltrepò famoso in tutt'Italia! Degustate un'ampia scelta di vini nell'elegante enoteca per essere immersi in un ambiente familiare e rilassatevi con gli amici davanti ad un selezionato tagliere di salumi e formaggi locali.

Degustazione in enoteca:

Durata esperienza: 1 ora, 15€ a persona (dal martedì alla domenica, possibilità di ingresso libero)

Visita vigna, cantina e degustazione in enoteca:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona (dal martedì al venerdì, per gruppi oltre le 10 persone prenotare la disponibilità anche per il weekend) Canneto Pavese (PV), Frazione Camponoce 39/A Tel. 0385 262151 - info@giorgi-wines.it www.giorgi-wines.it


AZIENDA AGRICOLA QUAQUARINI FRANCESCO

Il rispetto per la natura ed il lavoro in vigna abbracciano uno stile completamente biologico e sostenibile... degustate vini di alta qualità, buoni anche per la salute!

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 1 ora, 5€ a persona 2 vini che più caratterizzano l’identità dell’azienda: Bonarda, Sangue di Giuda, Spumante, Buttafuoco. (dal 2 marzo al 30 aprile, tutti i sabati e domeniche presso il punto vendita in Fraz. Beria 2/A, su prenotazione)

Degustazione con passeggiata in vigna:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona 4 vini che più caratterizzano l’identità dell’azienda: Bonarda, Sangue di Giuda, Spumante, Buttafuoco, in abbinamento a salumi e formaggi tipici. (10/15 persone, su prenotazione). Canneto pavese (PV), Via Casa Zambianchi 26 Tel. 0385 60152 - info@quaquarinifrancesco.it www.quaquarinifrancesco.it

FIAMBERTI VINI

Riscopri i sapori di vigne storiche e selezionate della famiglia Fiamberti, fondatori del Club Buttafuoco Storico e autentici apapssionati del mondo della viticiltura. Degusta nella cantina storica i vini che più caratterizzano l’oltrepò Pavese, in abbinamento a salumi tradizionali.

Degustazione vini Buttafuoco Storico: Durata esperienza: 2 ore, 25€ a persona DA SETTEMBRE

Degustazione 5 vini a scelta:

Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona DA SETTEMBRE Canneto Pavese (PV), Via della Chiesa, 17 Tel. 0385 88019


IL GIORNO DEL BUTTAFUOCO STORICO

SCOLLINANDO 16 GIUGNO 2019

Camminata di 10 km circa tra i vigneti del Buttafuoco Storico scandita in tappe, dove si potranno assaggiare gustose prelibatezze accompagnate dai vini del Club. Il Ritrovo è al Club del Buttafuoco Storico in Piazzetta del Buttafuoco Storico (ex Fraz. Vigalone 106) Canneto Pavese, con partenza dei gruppi a partire dalle ore 9.00. Contributo per partecipazione: Adulti: Euro 45,00 pp - On-line Euro 40,00 pp dai 6 ai 17 anni: Euro 35,00 pp - On-line Euro 30,00 pp per informazioni tel. 0385.60154 - info@buttafuocostorico.com www.buttafuocostorico.com


Degustazione vini Classic e salumi: Durata esperienza: 3 ore, 20€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Degustazione vini Premium e salumi: Durata esperienza: 3 ore, 25€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Da Giugno a Settembre è possibile immergersi nel verde delle colline. Durata passeggiata: 1 ora, compreso nel prezzo dell'esperienza scelta.

AZIENDA AGRICOLA IL MOLINO DI ROVESCALA

Vivi una vera esperienza enogastronomica di campagna, circondati di genuinità ed ospitalità della famiglia Passerini. Scopri e degusta i prodotti di loro produzione, ritrovando quei sapori unici di tradizione e passione!

Degustazione vini Classic:

Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

Degustazione vini Premium:

Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona, OGNI DOMENICA DA APRILE A OTTOBRE

TENUTA RICCARDI

Nel mezzo dell'Oltrepò, in cima alle dolci colline dove la vista si perde a 360°. Degustazioni di vini classici, senza solfiti, fermi o bollicine... vini che rappresentano l'azienda dal 1912!

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Visita vigna e degustazione in cantina: Durata esperienza: 3 ore, 15€ a persona (da maggio a settembre)

Santa Maria della Versa (PV), Loc. Casino di Soriasco 1 Tel. 0385 79319 - 338 7312195 - info@tenutariccardi.it www.tenutariccardi.com

Loc. Molino/Rovescala (PV), Cascina Molino, 2 Cell. Daniele 339 4739924, Alberto 339 6631660 info@ilmolinodirovescala.it


APPUNTAMENTI DURANTE L’ANNO:

SOCIETÀ AGRICOLA GUERCI

Tra città e prima collina, tra lavoro, degustazioni e feste della tradizione, la famiglia Guerci conduce con passione l'Azienda dal 1924. Unione, calore e solarità sono i punti di forza per riuscire a catturare l'attenzione degli amanti del gusto locale.

Degustazione in cantina:

Durata esperienza: 2/3 ore, 5€ a persona (sempre aperti, domenica pomeriggio su prenotazione)

Ultima domenica di Febbraio: LA POLENTA INCONTRA IL VINO ROSSO Maggio: CANTINE APERTE, DEGUSTAZIONE CON RISOTTATA 3 domeniche di Settembre: CANTINE APERTE IN VENDEMMIA, soprattutto per bambini 2 incontri per la Festa di S. Martino: CANTINE APERTE

Passeggiata in vigna in base alla stagione e meteo Casteggio (PV), Località Crotesi, 20 Tel. 0383 82725 - info@guercivini.it www.guercivini.it

AZIENDA AGRICOLA PARAVELLA

Prime colline dell'Oltrepò Pavese, ricche di storia e passione per il vino. La famiglia Paravella vi saprà accompagnare in questo viaggio di scoperta della loro "routine", interagendo con i sapori tradizionali di salumi e formaggi, dandovi l'opportunità di scoprire l'anima dell'azienda.

Sunday Tasting:

Una domenica al mese, da aprile a settembre, la cantina Paravella è aperta per accompagnarvi in un tour enogastronomico da dove tutto ha inizio. Passeggiata tra le vigne per poi degustare i vini in abbinamento a salumi e formaggi locali. Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona

Stradella (PV), Fraz. Cassinello Tel. 338 5318705 - paravella@libero.it www.paravellavini.com


AZIENDA AGRICOLA LUCA CIOCCHI

Tra gioventù che ha portato una ventata d’aria fresca e colore e la tradizione che afferma i gusti tipici del territorio, scoprite la degustazione in vigna con gli eccellenti vini di Rovescala, famosa per il Bonarda e i salumi di produzione dell’azienda!

Degustazione con passeggiata:

Passeggiata tra i vigneti, con degustazione dei vini dell’azienda accompagnata da taglieri di salumi Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

Rovescala (PV), Via Giglielmo Marconi 9 Tel. 0385 241826

TENUTA BORGOLANO

Scoprite la cura per la coltivazione di vitigni autoctoni dell'Oltrepò Pavese. Punto di forza dell'azienda il Pinot Nero, ma anche la Croatina, Barbera, Riesling e Malvasia. Fatevi accogliere nell'elegante area degustazione per essere immersi in sapori di famiglia!

Degustazione tra storia e relax:

Fatevi coinvolgere dalla passione per il mondo della viticoltura e conoscenze enologiche esposte da esperti sommelier. Visitate la vigna (quando il tempo lo permette), la cantina e rilassatevi nell’ampia e luminosa area dedicata alle degustazioni di vini della Tenuta Borgolano e prodotti locali. Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona Montescano (PV), Via Pianazza 44/46, info@tenutaborgolano.it, www.tenutaborgolano.it


LA VERSA

Scoprite il gusto della tradizione La Versa, il sapore autentico dello Spumante Millesimanto, nato proprio qui, in Valle Versa. Un racconto fatto di qualità e maestria dai giovani enologi, che vi faranno immergere nel passato, dal 1905 fino ad oggi passando a scoprire le antiche mura che custodiscono il segreto dell’azienda.

Degustazione La Versa:

Visita nella cantina storica, con degustazione i n abbinamento salumi e formaggi tipici della zona. Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona (min 10 persone)

Santa Maria della Versa (PV), via F. Crispi, 15 Tel. 0385 7984 – info@laversa.it – www.laversa.it

AZIENDA AGRICOLA TORTI L’ELEGANZA DEL VINO

Immergetevi in una famiglia che vi conquisterà il cuore, in un'atmosfera rilassante ed avvolgente. Location uniche che fanno sognare eventi all'aperto, degustazioni eleganti, dove non può mai mancare il prestigioso vino Torti Wines!

Classic experience:

Visita guidata in barricaia e azienda con un’accurata descrizione e un coinvolgente racconto della storia della famiglia e dei propri prodotti. Degustazione 4 vini: 2 rossi, 1 vino bianco, 1 metodo Charmat; accompagnati da salumi e formaggi tipici della zona. Durata esperienza: 2 ore, 25€ a persona

Esperienza con visita nei filari:

35€ a persona (in base alla stagione e meteo)

Eventi con catering in azienda:

E’ possibile organizzare eventi privati presso le nostre location suggestive e intime. Gradita la prenotazione anticipata. Prezzo da concordare in base alle vostre richieste.

Le nostre location:

Veranda panoramica, barricaia, giardino con portico in villa immersa nei filari (solo esterno in stagione estiva).

Montecalvo Versiggia (PV) Fraz. Castelrotto 6 - Tel. 0385 951000 torti@tortiwinepinotnero.com www.tortiwinepinotnero.com


TENUTA QUVESTRA

APPUNTAMENTI:

Nel nostro podere si sublimano la vocazione vinicola del territorio, l’esperienza imprenditoriale e l’entusiasmo nel produrre vini di eccellente qualità.

Wine Tour

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 5 vini accompagnati da una selezione di Salumi e formaggi locali, pane e focaccia di nostra produzione Durata: 90 min, 18€ a persona

Degustazione in botte

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 3 vini accompagnati da una selezione di Salumi e formaggi locali, pane e focaccia di nostra produzione

WINE TOUR PASQUETTA DEGUSTAZIONI WINE&FOOD 25 APRILE CANTINE APERTE MAGGIO FESTA DI SAN MARTINO NOVEMBRE

Durata: 90 min, 15€ a persona

Wine Tour Gourmet

Si inizia tra i vigneti, per poi visitare la cantina e la barricaia. Degustazione di 3 vini accompagnati da una elezione di Salumi e formaggi locali, torta salata, bruschetta, frittata, pane e focaccia di nostra produzione Durata: 90 min, 20€ a persona

AZIENDA AGRICOLA E AGRITURISTICA VALDAMONTE

Scoprite i tradizionali vini dell'Oltrepò rivisitati dalla mente del giovane Alberto che non tralascia nessuna informazione tramandata dai nonni. Vivi a contatto con una nuova realtà che racconta divinamente il territorio locale.

Degustazione 3 calici, salumi e formaggi: Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Santa Maria della Versa (PV) Località Case Nuove, 9 Cell. 347 6014109 info@quvestra.it www.quvestra.com

DA GIUGNO A SETTEMBRE è possibile immergersi nel verde delle colline, passeggiare tra i vigneti e degustare all'aria aperta i vini dell'azienda Valdamonte. Durata passeggiata: 1 ora, compreso nel prezzo dell'esperienza scelta.

Degustazione 3 calici, salumi d’oca: Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona

DEGUSTAZIONE CON TAGLIERE COMPLETO: 20€ a persona Degustazione 5 calici, salumi e formaggi: Durata esperienza: 2 ore, 15€ a persona

Degustazione 5 calici, salumi d’oca: Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

DEGUSTAZIONE CON TAGLIERE COMPLETO: 30€ a persona

Santa Maria della Versa (PV) Fraz. Valdamonte, 58 Tel. 0385 79665 - Cell: 333 8176256 (Alberto) Agriturismo: Cell. 334 7851225 (Carola) info@valdamonte.it - www.valdamonte.it


RICETTE A BASE DI LUMACHE ALLEVATE A KM ZERO,

FOCACCIA E PIZZA COTTE NEL FORNO A LEGNA, PASTE, RAVIOLI E SECONDI PIATTI DI CARNE DELLA TRADIZIONE DELLA NONNA. EVENTI, MUSICA, COMPLEANNI E TANTO ALTRO!

Via Borgo San Calogero 5 - Verrua Po - PV

Info e prenotazioni: 328 0454759


FOOD

EXPERIENCE ONE DAY TRIP OLTREPÃ’

Zuppa alla Pavese, Ristorante Bazzini, Canneto Pavese


SE SEDERVI AD UN TAVOLO A MANGIARE NON VI BASTA PIÙ, SE OGNI VOLTA CHE ORDINATE UN PIATTO VI DOMANDATE COME È STATO PREPARATO, QUALE RICETTA SEGRETA È STATA UTILIZZATA... PERCHÈ AMMETTETELO, A CASA NON VERRÀ MAI UGUALE! SCOPRITE LE AZIENDE AGRICOLE, I ROSTORANTI E GLI AGRITURISMI CHE VI SVELERANNO QUELLO CHE PER LORO È LA SOLITA ROUTINE... MA PER VOI UN’ESPERIENZA UNICA A CONTATTO CON LA NATURA E LE MATERIE PRIME GENUINE!

RISTORANTE BAZZINI

Un successo strepitoso al Ristorante Bazzini, corsi di cucina alla portata di tutti, capitanati dalla simpaticissima Food Blogger di Giallozafferano Simona Novarini. Partecipate numerosi... per saperne sempre una in più!

Corsi di cucina:

Trascorri una serata in compagnia e divertimento con amici o nuove persone con la passione per le ricette casalinghe, spiegate con un pizzico di creatività in più! Durata esperienza: 2/3 ore, 30€ a persona Prossimamente le nuove date!

Canneto Pavese (PV), Via Roma 11 Tel: 0385.88018 - info@ristorantebazzini.com www.ristorantebazzini.com Aperto pranzo e cena dal martedì alla domenica. Chiuso il lunedì


AGRITURISMO IL GUSCIO

Impara a cucinare gli ottimi piatti della tradizione della Famiglia Calvi dell'Agriturismo Il Guscio, scopri la vita di campagna e l’allevamento di lumache!

Ricette a base di lumache:

Visita all’allevamento di lumache in giardino e preparazione di 3 diverse ricette: lumache fritte, spiedini di lumache, lumache trifolate. Durata esperienza: 2 ore di preparazione + degustazione, 30€ a persona

Filetto di maialino cotto sotto brace:

impara la ricetta segreta della nonna di Maurizio, un filetto di maialino tenerissimo avvolto in un panno di cotone bagnato nella birra e cotto sotto brace. Durata esperienza: 1 ora di preparazione + degustazione, 20€ a persona

Scopri la vera pizza fatta in casa: un forno a legna

in salotto per sfornare pane, focacce e pizza ogni giorno! Impara da Lucia e dai figli come impastare e sfornare! Durata esperienza: 2 ore di preparazione + degustazione, 15€ a persona

AGRICOLA STELLA

In una cascina lontana lontana, nel mezzo della campagna rigogliosa, tra le acque dello Scrivia e del Po, esiste una ragazza speciale che ha saputo cogliere la magia della frutta e verdura ed intrappolarla in vasetti super colorati! Vivi una degustazione ricca di sapori unici e nuovi!

Degustazione prodotti:

Accoglienza in Cascina Marchesa, Claudia vi farà assaggiare le sue proposte di marmellini e sottaceti accompagnati da salumi e formaggi della zona, raccontando l’importanza del naturale e Km 0; in collaborazione con diverse cantine vinicole. Per concludere in dolcezza scoprite un nuovo modo di fare merenda con le sue marmellate! Durata esperienza: 2/3 ore, 10€ a persona Isola Sant’Antonio (AL), Cascina Monte Marchesa 16 Tel. 0131 19523558 - agristellaclaudia@gmail.com www.agricolastella.eu

Verrua Po (PV) Via Borgo San Calogero 5 Tel. 328 0454759 Aperto il venerdì, sabato e domenica per pranzo e cena


LA MONTEMARZINA

Montemarzino (AL), Fraz. Reguardia 6 Fausto: 331 2188983 - Marco: 3409320548 faustosavio71@gmail.com www.lamontemarzina.com

Dai piedi della collina, a Volpedo, si sale verso Montemarzino, la terra della frutta. Un'esperienza immersa nella natura con i giovani dell'Azienda La Montemarzina, degustazioni appetitose da assaporare all'aria aperta...

Degustazione in Azienda:

ampio buffet con degustazione frutta sciroppata e spalmabile abbinata a salumi e formaggi, con dimostrazione in laboratorio. Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Degustazione in tour: passeggiata tra i campi in fiore o tra gli alberi con frutta pronta da cogliere (dipende dalla stagione), visita in laboratorio dell’Azienda La Montemarzina, ultima tappa in cima alla collina di Montemarzino per una degustazione nella piazza panoramica: ampio buffet con frutta sciroppata e spalmabile in abbinamento a salumi, formaggi e vini. Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona

AZIENDA AGRICOLA SIMONE REPOSI

Scopri il gusto dei prodotti genuini di campagna, respira aria che solo lontano dalla città si trova, incontra la famiglia Reposi ed ascolta il racconto della loro quotidianità: animali, frutta e verdura! Verrai rapito dall'entusiasmo delle cose semplici!

Degustazione prodotti dell’azienda:

Una degustazione che inizia in mezzo al campo, assaporando il profumo dei fiori o della frutta che matura sugli alberi. Conserve, miele, salumi, prodotti dell’orto e del pollaio, saranno accompagnati da vini locali in partnership con l’azienda Reposi. Durata esperienza: 2 ore, 10€ a persona

Degustazione prodotti dell’azienda con prodotti locali: Durata esperienza: 2 ore, 20€ a persona Bivio Carmine (PV), via Carmine 33 Tel. 339 6512878 aziendagricolareposi@libero.it


Austriaci in Oltrepò Veronica Marigo


Agneta Kreischer

Un grande onore per noi di One Day Trip organizzare un tour nel nostro amato Oltrepò. Non per turisti locali, e nemmeno italiani che vengono da lontano, ma bensì per un gruppo di austriaci appassionati di territori della tradizione! Agneta, una simpatica e frizzante donna di Linz, che per passione organizza gite in Italia, e solo in Italia! Perchè lei dice di sentirsi italiana dentro e di amare tutto ciò che è italiano, dalla mentalità alla tradizione enogastronimica e culturale... su queste ultime le posso dare pienamente ragione, sulla prima avrei qualcosa da ridire, eheheh... ma in questi giorni di inizio primavera, tutto sembra più bello anche per noi!



Floriana Daturi

Attendiamo che il Pullman si riempi e dal centro di Pavia li conduciamo fino in Oltrepò, circumnavigando tutta la provincia e arrivando fino a Stradella per poi salire a Canneto, dove è d'obbligo la sosta al Salumificio del fratelli Daturi, un vero e proprio tempio del gusto, della tradizione e cura per la materia prima. Prodotti di altissima qualità, seguiti all'origine e lavorati a mano, con tecniche di cottura lenta, a basse temperature per conservare ogni sapore all'interno della carne: spalla cotta, salamino, salame di testa... Per poi passare ai crudi con diverse stagionature: salame, cacciatorini, prosciutto crudo, coppa, pancetta... Tutte queste leccornie vengono offerte sul rustico tavolo per le degustazioni, senza far mancare i croccanti e gustosi ciccioli! Mentre il gruppo numeroso di simpatici austriaci assaggiano, ridono, osservano, chiedono, l’indaffarata Floriana Daturi è impegnata a confezionare tantissimi pacchetti regalo... destinazione Austria!


La Signora Coppa SALUMIFICIO F.LLI DATURI Strada Provinciale 201 n. 26, Canneto Pavese (PV) Tel. 0385 262415 - salumidaturi@virgilio.it www.salumificiodaturi.it


Un Signor Vino

Solo da Daturi



Ma i salumi si sposano perfettamente con gli ottimi vini del “vicino di casa” Giorgi, che li accoglie con un buffet ricco di cose buone e per la prima volta in questa primavera un po' instabile, ci si può rilassare all'aperto! Bollicine, rosati ma anche vini rossi e strutturati vengono apprezzati dal gruppo di austriaci. Le donne brindano in continuazione con spumanti invece c'è chi non vuole sentire parlare di frizzante e si lascia consigliare dagli esperti dell'enoteca Giorgi per poter scoprire il nuovo mondo dei vini dell'Oltrepò!


Armando Colombi


Speriamo che non siano troppo brilli, anche se alcuni non smettono più di ridere, per incamminarci verso la sede del Buttafuoco Storico, un Club che dal 1996 ha riunito 14 viticoltori battaglieri e con una grande preparazione alle spalle per poter divulgare questo grande vino rosso che sa racchiudere dentro la sè tanta storia, passione e gli aromi di uve autoctone del territorio! L’uvaggio del Buttafuoco storico é così composto: 50 % Croatina che apporta la struttura polifenolica, il colore e i sentori di frutta rossa; 25% Barbera che forma con la sua acidità la spina dorsale del vino e permette una maggiore estrazione dalle vinacce della Croatina; infine per la restante parte Ughetta di Canneto e Uva Rara che arricchiscono questo vino di note di eleganza e di piacevole austerità.



L’alta qualità dei vini nasce nel vigneto e viene portata a compimento in cantina. Consapevoli di questo, Giorgi Vini ha valorizzato i vecchi vigneti di famiglia e, quindi, selezionato ed acquisito nuovi appezzamenti di terreno, badando c he l’esposizione e la composizione del terreno, sempre in alta collina, fossero ideali per ciascun tipo di vitigno.

BUTTAFUOCO STORICO O.P. Doc 2009 UVAGGIO Barbera 45% Croatina 45% Uva Rara 5% Vespolina 5% GRADAZIONE ALCOLICA 14,5% vol. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE Visive: Rosso granata con sfumature aranciate Olfattive: Netto, intenso, delicato, strutturato, con netti sentori fruttati Gustative: Asciutto, di corpo, piacevole sapidità e buona la persistenza aromatica TEMPERATURA DI SERVIZIO 18°C.


La sede del Club del Buttafuoco Storico è un luogo affascinante, una vera cantina con mattoni a vista e soffitto a volte, un'esposizione di quadri sempre presente che cambia a rotazione di nuovi artisti afferma la grande passione per l'arte sotto ogni forma, facendo risaltare le bottiglie illuminate da faretti, da ammirare ma anche da degustare! Ancora mai provato, oltre a diverse annate di Buttafuoco, Armando Colombi, ci fa assaggiare il Chinato, un elegante vino da meditazione risultato dell’infusione del Buttafuoco Storico “I Vignaioli del Buttafuoco Storico” con erbe officinali in cui predomina la china calissaya, genziana, rabarbaro, cardamomo, arancio amaro, arancio dolce, cannella, chiodi di garofano. Insomma, una vera e propria immersione nelle tradizioni dell'Oltrepò!


Sede del Club Buttafuoco Storico



“Vigna Sacca del Prete”

Buttafuoco Storico Vigna Sacca del Prete Vino fermo da invecchiamento. È un ambizioso vino rosso, unico, peculiarità di una vigna tradizionalmente vocata per esposizione, giacitura, terreno e microclima. Questo vino si pregia del marchio del Club del Buttafuoco Storico, che può essere ottenuto solo in presenza del punteggio minimo di 80 centesimi assegnato da una commissione di tecnici, in sintonia con la scheda dell’Union Internationale des Oenologues. VITIGNI Croatina (60%) Barbera (30%) Ughetta di Canneto (5%) Uva rara (5%) AFFINAMENTO 36 mesi in legno 12 mesi in bottiglia IN DEGUSTAZIONE Colore rosso rubino intenso; profumo complesso con note di frutta rossa sotto spirito, spezie, caffè e sentori balsamici; in bocca è caldo, di gran corpo e struttura. ABBINAMENTI Bene su piatti di selvaggina e carni rosse. Ottimo con bolliti, brasati e stufati, da provare anche con formaggi a media stagionatura. Da servirsi a 18 °C.



Buttafuoco Storico 2005 “Vigna Costera” Il vino ha maturato in botti di legno per 16 mesi e si affinato in bottiglia per circa 10 mesi prima della vendita che può avvenire solo dopo il conseguimento del parere positivo d ella commisione di cantina e comunque non prima dei 36 mesi dalla raccolta delle uve. COLORE Di colore rosso rubino carico,è brillante con buona viscosità PROFUMO Al naso è fine, intenso, pulito con delicati sentori di frutta rossa, ciliege e prugne nonchè di spezie e minerali SAPORE Al palato è molto strutturato, con un buon equilibrio, grande personalità e lunga persistenza GRADAZIONE: 14,5 % VOL. ACCOSTAMENTI Ottimo con i primi con sugo di carne, brasati, ma anche con bolliti non troppo grassi, carni rosse e formaggi stagionati TEMPERATURA DI SERVIZIO Va servito ad una temperatura di 18/20°C



“Vigna Pregana”

Dalla zona più tipica dell’Oltrepò ha origine il Buttafuoco. Ottenuto con uve Barbera, Croatina e Ughetta di Canneto è un vino di forte personalità: pieno, rotondo, armonico e gradevolmente maturo. Affinato in piccoli fusti di legno.

Categoria: Buttafuoco Storico DENOMINAZIONE Buttafuoco D.O.C. VITIGNO 55% Croatina, 30% Barbera, 15% Ughetta di Canneto FORMATO 75cl GRADAZIONE 14% vol TEMPERATURA DI SERVIZIO 16°C – 18°C ABBINAMENTI Perfetto con carni rosse, cacciagione e formaggi a pasta dura. CARATTERISTICHE Vino Biologico Agricoltura UE

bio

L’Azienda Agricola Quaquarini Francesco ha ottenuto il certificato di Agricoltura Biologica dall’Ente Certificatore Bios. Una scelta etica e consapevole: scegliere il biologico significa abbracciare e favorire uno stile di vita sostenibile, per sé e per gli altri, nell’ottica di un futuro migliore per tutti.



Laura, Patrizia e Dino Torti

Il giorno dopo invece siamo diretti a scoprire tutto l'entusiasmo della Famiglia Torti (azienda agricola Torti, L'Eleganza del Vino) che immancabilmente ci fa trovare un tavolo imbandito di leccornie: salumi di Varzi ma anche brasato cucinato con amore da Laura e salamino fumante con polenta! Un ottimo servizio che prosegue con le appassionanti spiegazioni di Patrizia in Barricaia, per far capire più da vicino il grande lavoro che c'è dietro ad un sorso di vino. Un'accurata selezione di uve vanno a caratterizzare la persistenza e la sapidità dei vini Torti l'Eleganza del Vino, un lavoro che nasce dalla passione di papà Dino e mamma Giusy, che hanno condotto l'azienda in modo molto umile e strettamente famigliare, fino ad arrivare ai giorni di oggi, ed un'esportazione di oltre il 60% all'estero: dall'America al medio oriente, fino ad arrivare alle tavole della Cina con la veste di Hello Kitty! Ma l'interno è puramente Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese!




Agneta Kreischer, Filippo Quaglini e Patrizia Torti


Le sorelle Laura e Patrizia portano all'azienda uno spirito solare, festoso e frizzante ma con una grande preparazione e professionalità che proviene dalla tradizione di famiglia. Questo grande carattere viene espresso anche all'interno delle bottiglie che ammaliano il gruppo di austriaci, dallo spumante metodo Charmat al fermo Pinot Nero vinificato in bianco, fino ad arrivare ai dolci Bonarda e agli strutturati Barbera sia barricati che non... e capiamo di averli persi quando le bottiglie iniziano a vagare tra di loro, servendosi l'uno con l'altro, ridacchiando: “Altro giro!”, con quel forte accento tedesco! Anche oggi mi sembrano soddisfatti per la scoperta di nuovi vini e sapori autentici, ma Agneta blocca tutti perchè l'ultima tappa della giornata è destinata all'affascinante Certosa di Pavia. Il tempo grigio e piovoso promette solo di continuare a ridere, scherzare e bere in tutto il comfort dell'accoglienza di casa Torti, sempre un piacere restare in compagni di questa deliziosa famiglia! Ma non c'è tempo, tutti sul pullman e si riparte!!



L'ultima cena alla Pavese, ma con un pizzico di classe in piĂš la dedichiamo alla Korte dei Sapori Persi. Entriamo in un luogo storico, a due passi dal Castello Visconteo, il ristorante e wine house ridona uno splendore tutto moderno ad un antico ostello medievale.


Agneta Kreischer


Roberto e Rita con i figli Alfonso e Vincenzo ci accolgono con sorrisi spumeggianti e ci fanno accomodare nella saletta tutta dedicata a noi, intima, elegante e raffinata; tavoli in legno, mattoni a vista, quadri dai colori vivaci, accostati con metodo e forte senso artistico, bene si inseriscono nel contesto del locale arricchito da pregiate bottiglie di vino esposte. Infatti stasera, con un menù primaverile a base di pesce e verdure di stagione, non possono mancare i vini proveniente dalla magnifica cantina, che con le sue 1200 etichette italiane ed estere, risulta senza dubbio una tra le più fornite e ricercate dell’intera provincia. Roberto non può mancare l'occasione di parlare dei prodotti di nicchia come l’olio extra vergine d’oliva, entusiasmando le signore con un semplice assaggio su crostini di pane!



La nostra mission, dopo questa emozionante esperienza è quella di proseguire questo percorso di promozione del territorio partendo da Pavia e provincia per raccontare le mete enogastronimici di nicchia sia di lunga tradizione che di nuova generazione!

Nella pagina fotografica: In alto a sinistra: Alfonso e Vincenzo, accanto i genitori Rita e Roberto con Vincenzo. Nella foto in basso a destra: Agneta, lo Chef Riccardo Biancardi e Filippo Quaglini.


Solo Vino e Lumache Veronica Marigo

L’agriturismo Il Guscio scopre i ragazzi dell’azienda agricola Valdamonte, per una serata dedicata a due eccellenze del territorio: lumache e vino!


Carola e Alberto dell’azienda agricola Valdamonte con al centro Maurizio dell’agriturismo Il Guscio.


Scopri l’agriturismo Il Guscio su: onedaytripandmore.com

Abbiamo parlato tanto dell'agriturismo Il Guscio, e non ci stancheremo mai di raccontare quanto speciale sia questo luogo, o meglio quanto sia divertente passare qualche ora insieme alla famiglia Calvi!


La musica non può mai mancare, Maurizio non può dimenticarsi di sfoggiare tra i tavoli il suo cartello “CHIUSO PER GNOLA” e vietato stare seduti, perchè questo non è un ristorante e nemmeno una sala dove si mangia e basta, ma si vive, si scherza e si canta! Il forno a legna è in salotto, così come il camino con la brace, destinati agli interessantissimi show cooking del padrone di casa e dei figli che sfornano una focaccia alle lumache dopo l'altra! Osservare è bene, non assaggiare è reato! Ma state pur tranquilli che vi vedrete sventolare qualche fetta di salame sotto il naso e noterete i cuoricini negli occhi di Maurizio mentre vi dice: “Fai un test, fai un test!”.


CittĂ del Vino e del B


Bonarda

ROVESCALA Scoprite l’Oltrepò Pavese




La famiglia Calvi ci segue negli eventi prendendo alla lettera la nostra filosofia: collaborare con i giovani!

I genitori danno spazio ai figli, per dar loro modo di crearsi l'indipendenza da piccoli imprenditori, lasciando spazio alle loro passioni: dalla musica ai videogiochi! Ma ancora non gli basta, perchè la collaborazione con i giovani è stimolante e penso che sia uno scambio reciproco molto utile.


Abbiamo visto degustazioni con il nuovo presidente del Buttafuoco Storico Marco Maggi, dell'azienda agricola Maggi Francesco, abbiamo conosciuto il frizzante Simone Bevilacqua della Tenuta Quvestra e stasera siamo di nuovo al Guscio per degustare una cena solo lumache in abbinamento ai vini dell'azienda agricola Valdamonte.

Alberto e Carola, una coppia giovanissima che ha voluto prendere in mano le redini dell'azienda di famiglia. Le menti consapevoli e preparate dello zio e dei genitori fondano le basi per arrivare all'innovazione e alla creativitĂ dei due giovani, che da quest'anno hanno voluto osare, spingendo la produzione del primo Riesling!


Scopri l’az. agr. Valdamonte su: onedaytripandmore.com

Questa sera potremo assaggiare un Brut 100% Pinot, il Bonarda e i due cavalli di battaglia: il rosso e il bianco 347 m.s.l.m. Il rosso è una miscela di Barbera (80%) e Croatina (20%), con dei riflessi limpidi color rubino, dai sentori speziati e fruttati, caldi, avvolgenti, al palato molto setoso e persistente.

Il Riesling 347 m.s.l.m. è un'esplosione di energia fresca, che invade narici e palato di aromi floreali e di frutta esotica, il colore giallo dorato ammalia lo sguardo e sprigiona tutta la sua mineralità.




Vini che si accompagnano benissimo all'antipasto di lumache fritte, focaccia cotta nel forno a legna, lumache alla Borgogna per poi passare ai primi sfiziosi come il risotto in crema di zucchine e lumache, ravioli burro e salvia con ripieno di lumache. I secondi sono piĂš saporiti, ma esaltano sempre la delicatezza della materia prima simbolo dell'agriturismo: lumache trifolate, spiedini di lumache e pancetta, crocchette di patate e lumache.

Pochi fronzoli, tanti ingredienti donati dalla terra assolutamente km zero! Il tutto condito dalla musica dal vivo, da portate che non finiscono mai, dai bis e tris di vino, perchè anche gli assaggi nel bicchiere sembrano non finire mai! E qui si spiega il cartello “CHIUSO PER GNOLAâ€?!


Veronica Marigo

Super Marco e le mini car


Marco Maggi, dell’azienda agricola Maggi Francesco e Cesare Grignani, Presidente del Fiat 500 Club Oltrepò Pavese.


Come si può accomunare un raduno di sportive auto 500 d'epoca e la cantina Maggi Francesco? Semplice, la genuinità e la vivacità del nuovo pilota dell'azienda Marco Maggi coinvolgono a pieno gli animi passionali e colorati dei pazzi scatenati del Fiat 500 Club Italia!

40 bellissime, scintillanti, ruggenti e variopinte auto che hanno segnato la storia; vintage ma in ottimo stato, ancora disinvolte salgono le ripide colline che portano sulle cime di Montescano, per incontrare una ricca degustazione tutta casalinga, rustica, che esprime la tradizione di questo territorio: mangiare e bere bene in ottima compagnia.


Marco Maggi e la moglie Simona

Una domenica dove il primo sole di primavera inoltrata si fa sentire, ma ancora di piĂš i clacson a sirena o con musichette strambe delle piccole 500 che da lontano sembrano modellini, e si fanno sempre piĂš chiassose quando rallentano per essere parcheggiate ed ammirate!

Marco e tutta la sua famiglia sono impegnati a preparare la risottata di funghi e pasta di salame per le oltre 100 persone della giornata, per poi intrattenere gli ospiti con la sua disinvolta parlantina alla pavese, raccontando la storia della sua cantina e l'origine dei suoi vini!




Nelle pagina a fianco: il nostro Direttore di Non Solo Pavia Magazine Filippo Quaglini e Marco Maggi. Sotto: i titolari Flavio e Milagros della Locanda Bedo di Broni


Un ragazzo che la sa lunga, tanto quanto la sua statura, amante della natura e dello sport all'aria aperta come il ciclismo da fuori strada, promotore delle bellezze naturalistiche del territorio, da un anno Presidente del Club del Buttafuoco Storico, che ha come scopo la valorizzazione di questo prodotto simbolo dell'Oltrepò!

Un giovane uomo che sa palare ma sa anche agire, sa costruire e sa unire gli animi un po' turbolenti che, in passato, hanno purtroppo allontanato tanti progetti volti all'unione delle cantine.


Marco e tutta la sua squadra sono arrivati a Milano, per festeggiare il compleanno del Buttafuoco Storico, nell'elegante Westing Palace, sono volati a Londra, per far conoscere un autentico prodotto italiano di nicchia, ancora sudato, difficile da essere capito ed apprezzato. Un vino rosso, intenso, potente, raccontato con leggerezza e magia da un giovane che ha saputo ascoltare dal passato e reinterpretare la sua versione con successo.

Marco, un personaggio che sa collaborare con i big dell'Oltrepò, come Fabiano Giorgi, creando una stima ed intesa reciproca, arricchendo il proprio bagaglio culturale ed aprire la mente verso nuove sfide e nuovi progetti.




MANTOVANI WINE, IL GLAMOUR ARRIVA IN OLTREPÃ’ Veronica Marigo


Un incontro quasi casuale, dopo la raffica di stand del Vinitaly dedicati alle cantine più note d'Italia, leggermente brilla per gli assaggi di bollicine della Franciacorta, mi soffermo su questo nuovo nome che spunta tra i big dell'Oltrepò Pavese:

Mantovani Wine. Preoccupata di fare brutta figura per non averli mai sentiti nominare, mi avvicino e subito mi accolgono due splendidi giovani uomini dagli occhi azzurrissimi, Vittorio e Massimiliano. Mi presento e loro risolvono all'istante il mio dubbio presentandosi da soli: “Ciao, noi siamo una nuova cantina di Mornico, e siamo qui al Vinitaly con i primi nostri due vini! Rubrum e Niveum, un Bonarda e un Riesling!”. Ovviamente la mia scelta cade sul rosso, perchè dopo l'invasione di spumanti dal fascino festaiolo, il mio palato richiede toni decisamente più riposati. Un assaggio veloce, tra la consueta folla della prima domenica del Vinitaly, ho dovuto dedicare troppo poco tempo alla scoperta di questi nuovi produttori dell'Oltrepò, e allora ho deciso di approfondire il discorso seguendoli per un anno con interviste, fotografie ed eventi di degustazione da vivere inseme; passo dopo passo per essere presente alla nascita ed il lancio di nuovi prodotti! Vittorio e la moglie Laura, originari di Arconate in provincia di Milano, lui gestisce un'impresa sociale di case per anziani, lei interior designer con lo scopo di abbellire strutture normalmente molto spoglie e asettiche, infatti la si può notare in tutto il suo fascino glamour e con una precisa attenzione per i dettagli. Massimiliano invece, un ragazzo giovanissimo, cugino di Vittorio, sta studiando all'università per diventare imprenditore agricolo.


Brindisi con amici. In piedi da sinistra: Vittorio, Laura e Massimiliano



Vittorio ed il papà Mario negli anni hanno dato vita ad una vera e propria collezione di bottiglie, gelosamente custodite nella cantina di famiglia; vini provenienti dai loro viaggi o da visite programmate in aziende vinicole... insomma una ricerca approfondita che diventa una passione. Ad accomunare i tre ragazzi è una sorta di coincidenza, l'occasione che sta rendendo un sogno realtà, quello di aver trovato il territorio giusto nel momento giusto durante un'asta. Mornico Losana, una vigna di nemmeno 2 ettari abbandonata da più di 10 anni, per dare vita alla prima vendemmia 2018 dell'azienda Mantovani Wine!

Vittorio mi racconta che aver ridato vita alla vigna è stata un'esperienza emozionante, ancora non può credere alla magia del terreno che dona quei frutti in attesa di essere trasformati in una sostanza deliziosa che sa comunicare ed ammaliare. Successivamente viene acquisito, anch'esso all'asta, il terreno sottostante per poter ampliare la vigna a 4 ettari e permettere ai progetti futuri di continuare a crescere, cominciando dalla ristrutturazione della Cascina Merizzolo, abbandonata e bisognosa di nuovo splendore. Vittorio mi confida: “Per questi primi anni non avremo la cantina, così ci simo appoggiati a Feudo Nico, che con gentilezza e professionalità ci ha permesso una lavorazione e imbottigliamento di alto livello a stretto contatto con i nostri enologi”.




Tornando alla prima esperienza del Vinitaly, per una piccola cantina sconosciuta e artigianale, Vittorio racconta, è stata un'emozione unica e un'esperienza coraggiosa presentarsi tra gli stand dei grandi nomi dell'Oltrepò, alcuni affermati da più di un secolo. Ma finalmente qualcosa di nuovo! Mantovani Wine vuole comunicare in modo diverso, un'azienda di piccole dimensioni che sappia esprimere alta qualità e ricerca.

Bonarda e Riesling, simboli dell'Oltrepò Pavese, ottima scelta oppure scelta azzardata? Due nuovi vini sono nati in Oltrepò Pavese, ragazzi “stranieri” che vogliono esprimere eleganza, raffinatezza, innovazione e rispetto per le tradizioni di una terra ricca di storia.



Il Riesling Italico

Niveum

ritrova i suoi terroir prediletti proprio a Oliva Gessi, a un km da Mornico; non è un vino facile soprattutto per il grado acidità molto alto, e ultimamente lontano dai gusti che la moda sta dettando. Ma per un uvaggio simbolo di queste colline, Vittorio con il prezioso affiancamento dell'enologo, ha saputo risvegliare tutta la freschezza, sapidità e sentori fruttati di un prodotto tipico che stava rischiando di non essere più capito.

Il Bonarda fermo

Rubrum esprime tutto il calore d'inverno, il calore tra la nebbia, della vita in cascina su queste splendide colline che trasudano tradizione. Per una massima espressione la scelta è caduta su una vinificazione ferma, e Vittorio dopo il primo assaggio è stato colpito dall'amabilità di questo prodotto. E lo ripete più volte, con un tono sognante e fiero: “In questo Bonarda, la prima cosa che mi colpisce è l'amabilità, che sa esprimere perfettamente tutte le sfumature della terra”.


“Non vogliamo fare il classico per poterlo vendere, ma vogliamo creare dei vini che esprimano perfettamente tutto ciò che li circonda”. Questi ragazzi hanno una marcia in più, o meglio hanno una mente diversa, aperta, ricca di idee, di ricerca per poter arrivare a creare qualcosa di innovativo, partendo da un terreno vocato che da sempre esprime tradizione.

La prossima sfida? Il Pinot Nero!


Agriturismo Ca’ de Figo Veronica Marigo

Una giornata a cavallo!


Un cavallo, forte, potente, bello, è la proiezione dei sogni che la gente fa di se stessa, e ci permette di fuggire dalla nostra esistenza quotidiana. (Pam Brown)


Per tutti gli appassionati di equitazione, ma con una voglia di libertà in più è difficile trovare, soprattutto in città, delle esperienze escursionistiche a cavallo! Per me quel brivido è essenziale, è una sensazione di assoluta sintonia tra uomo, cavallo e ambiente; poter cavalcare, anche a ritmo di passo, un maestoso animale, ci dà la possibilità di osservare il mondo da un altro punto di vista. Certo, per me che sono stata in Oregon, nel lontano far west, uscire a fare una passeggiata nel quartiere a cavallo, oppure attraversare la strada e galoppare sulle immense spiagge dell’Oceano Pacifico, era all’ordine del giorno.


UNA VERA E PROPRIA OASI NATURALISTICA, DOVE E’ POSSIBILE VIVERE UN’ESPERIENZA UNICA A CONTATTO CON SE STESSI.



Ma qui da noi? A Pavia e nella sua provincia dove possiamo trovare questa emozione? Tanti sono i maneggi, i centri ippici che a giudizio mio sono troppo “per bene”; giustissimo seguire tutte le regole, affascinanti sono i fantini rigorosamente vestiti con nemmeno un capello fuori posto, cavalli lucidi e profumati che saltano perfettamente gli ostacoli, che percorrono ogni giorno lo stesso perimetro e i cavalieri con loro. Ma io sto cercando qualcosa di diverso, qualcosa che sia impolverato, vero, naturale, voglio sentire l’odore di stalla e il vento tra i capelli, voglio potermi guardare attorno e non vedere in continuazione lo stesso muro. Uomo e cavallo sono stati creati per esplorare, per viaggiare, per arrivare lontano e sentire il sole che scotta la pelle (o la pioggia che cade)... Se arrivate nel favoloso borgo medievale di Varzi e salite la collina verso l’agriturismo Cà de’Figo potrete essere immersi in un vero e proprio ranch all’americana! Vi accoglierà Martina, una ragazza energica che non teme la polvere, amante dei suoi cavalli e della natura, sempre attorniata dai simpatici ed energici cagnolini di razza Australian Cattle Dog!

IL MITICO FAR WEST AMERICANO NEL VICINO OLTREPÒ PAVESE!


Immerso nel verde della Valle Staffora, quando la strada dimentica l’asfalto, parcheggiate l’auto e dimenticatevi del traffico, qui siamo nel mezzo di interminabili sentieri, che attraversano i borghi dell’alto Oltrepò tra le foreste incontaminate, sentieri che possono raggiungere anche il mare, perchè da qui passava la famosa via del Sale!

Non pensate che a cavallo tutto sia più facile, i pericoli sono dietro ogni passo, e Martina vi informerà su tutti i movimenti e “manovre” da poter fare con il cavallo quando si presenteranno salite o pendenze, oppure quando il sentiero si presenterà roccioso e faticoso per il cavallo. Se siete degli esperti cavalieri ed amazzoni è un altro discorso, ma è bellissimo poter arrivare anche al cuore di chi non ha mai provato queste sensazioni di assoluta libertà e soprattutto per i bambini sarà un’esperienza indimenticabile!

I comandi sono facilissimi, in una mano tenetevi al corno della sella all’americana, dall’altra tenete le redini che si presentano sotto forma di semplice corda, e spostate leggermente la mano a destra o sinistra in base a dove volete andare. Per aumentare il passo un leggero colpetto con le gambe, per fermarsi tirare le redini.

Semplice no?


Allora perchè non fermarsi al centro benessere dell’agriturismo, un vero gioiello con sauna finlandese, bagno turco, idromassaggio riscaldato interno ed esterno che si affaccia sulla valle per godersi un tramonto in pieno relax... e per i più insaziabili, vi attenderà una cena ricca di specialità tipiche dell’Oltrepò!

Non abbiate timore, tutti i cavalli del ranch sono “pigrissimi” e molto docili, alcuni affamati, quindi non vi spaventate se ogni tanto abbassano il musone per brucare un po’ di erba fresca! Ma non è ancora ora di fare lo spuntino, tanta strada c’è ancora per completare l’escursione a cavallo con annessa una degustazione enogastronomica! Eh si, perchè come dei veri forestieri, ogni tanto bisogna fermarsi in qualche locanda e fare rifornimento!! Dopo una giornata di escursione, non vi sentirete più le gambe e vi sembrerà di avere fatto più passi voi che il cavallo, che ovviamente per lui è stato un semplice giochetto da ragazzi!


i love you

castello di san gaudenzio un autentico castello del XIV secolo con oasi verde immersa nel cuore dell’Oltrepò Pavese. Un resort accogliente ed un ristorante raffinato, per celebrare i vostri momenti speciali e far diventare realtà un sogno! scoprite di più: www.hcsg.it



location raffinata con una cucina d’artista


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Relax meditazione cenimonie meeting gusto

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IL PANE DI ROSA ENOGASTRONOMIA

Questa è la nostra colazione in Oltrepò


La nostra storia nasce nel 1981, grazie all'ispirazione di Rosa e Giampiero nell'aprire una piccola panetteria in centro a Casteggio. Oggi, dopo trent'anni, siamo cresciuti insieme a Voi... Non tutti hanno la fortuna di vivere in un territorio ricco di cose buone come l’Oltrepò; il pendolare è vittima della fretta e della colazione lampo, o addirittura è costretto al digiuno o alle barrette volanti che si trovano in fondo alla borsetta... Ma la colazione è davvero importante? G l i studi ci rivelano che la parola “colazione” ha origini francesi e latine ed indicavavano il pasto veloce che riuniva alla conversazione. Una pausa, un inizio alle faccende lavorative della gironata, un modo per salutare chi ci sta attorno, risvegliandosi insieme e condividere il momento. E chi meglio di Pane di Rosa, storica gastronimia situata in Oltrepò, dove i ritmi frenetici sono ancora poco sentiti, è riuscito a far diventare la colazione un rito di gusto, morbidezze ed aromi da capogiro? Qui troverete dolcezze di stagione e tipiche della zona, brioche farcite di creme di tutti i tipi, frutta freschissima, baci di dama da inzuppare nel tè, e tantissime proposte di piccola pasticceria per un pensiero romantico o per celebrare i vostri eventi!

CONTATTI: Via Emilia, 100 - Casteggio (PV) losirosa@ilpanedirosa.191.it www.ilpanedirosa.com


GenuinitĂ di prodotti fatti a mano con materie prime del territorio. Profumo di dolci e pane, per una colazione sfiziosa, per cominciare la giornata con piĂš gusto!


Cantinone Medievale Pietra de’Giorgi


Il Vino nella Bibbia Veronica Marigo


Chi di noi non ha mai pensato quando si trova davanti ad un buon bicchiere di vino quale sapere antico si nasconde in quel millenario procedimento, in quella sostanza che riecheggia tempi passati. La mia mente inizia a viaggiare sino all'impero romano, ai grandi imperatori ritratti in famosi quadri o anche semplicemente ai baccanali greci. E quella che si è svolta oggi, all'interno delle suggestive mura del Cantinone Medievale di Pietra de'Giorgi, è una serata che ha come tema, appunto, il vino e la storia tramite il libro dei libri, la Bibbia.


Relatori di eccezione sono lo storico Fabio Lombardi che, con grande scioltezza, riesce ad immedesimarsi nei vari personaggi presenti nel testo, riuscendo a far entrare tutti gli ospiti presenti in un mondo lontano in cui l’eco giunge fino a noi tramite questo prodotto che è il vino, e Mario Maffi enologo di fama internazionale che si lascia andare in un excursus di accadimenti storici legati al vino e al territorio dell’Oltrepò che hanno dato vita all’eccellenza di cui oggi siamo testimoni diretti. Soffermandosi su quei carismatici personaggi del mondo clericale, che per centinaia di anni hanno dominato i territori dell'uva. Ascoltando i racconti biblici sono rimasta sorpresa dalla quantità di riferimenti, descrizioni e proverbi, che hanno a che fare col mondo del vino all’interno di un libro così familiare

ma evidentemente ancora pieno di mistero e scoperta. Ad esempio racconta Lombardi in Genesi, dove alcune pagine sono dedicate alla descrizione dei primi effetti del vino sul personaggio di Noè: una volta sconfitta la terribile catastrofe, in un momento di quiete, fu sorpreso dal figlio avvolto dall'ebbrezza del bere completamente nudo. Si deduce che era già nota la piantumazione della vigna e non tramite impollinazione, ma questo passo biblico esprime i primi effetti negativi del piacere bevendo vino, infatti il figlio di Noè, da quel momento cominciò a rispettare meno il padre. Nella foto da destra: Il Sindaco Gianmaria Testori, Mario Maffi, Il Presidente del Serra Club Valle Scrivia Natalino Trojelli e Don Luca Zanbianchi


Parlando di Israele, nel capitolo 5 Isaia, era già forte l'attenzione verso il terreno dedicato alla viticoltura, perchè la vigna veniva definita del Signore. Passione e dedizione era dedicata al terreno volto alla coltivazione dell'uva, per il vigneto venivano selezionati i terreni migliori, protetto da cure assidue per impedire agli insetti, siccità, grandine di danneggiarlo, e si narra un'approfondita conoscenza riguardo le potature... Anche nel libro di Neemia si descrive questa forte devozione verso il lavoro nel vigneto, di instancabili lavoratori che non potevano fermarsi perchè seguivano i tempi della natura: dalla vendemmia, alla pigiatura fino ai travasi. La contrarietà di Neemia per questi ritmi lavorativi era per il non rispetto del riposo del sabato.

In piedi nella foto in alto: Lo storico Fabio Lombardi


Da qui si sviluppano tecniche sempre più affinate per quanto riguarda i travasi, che turbano la tranquillità del vino ma ne accentuano i sapori. La fermentazione statica non rende mai un buon vino. Nel capitolo 31 di Sirac si approfondisce l'utilizzo consapevole del vino, calcando l'attenzione su questa discussione: “Non fare lo spavaldo con il vino, perchè il vino ha mandato l'uomo in rovina. Fin dall'inizio è stato creato per la gioia degli uomini, allegria del cuore e gioia dell'animo, è il vino bevuto a tempo e a misura”. Ben noti erano gli effetti psicologici e fisici del vino, e i benefici verso la salute. Una lettera da San Paolo a Timoteo, accentua il consiglio di cambiare lo stile alimentare attribuendo al vino il valore di un farmaco: “Non bere soltanto acqua per i tuoi problemi di stomaco”. Una sana alimentazione con un consumo moderato di vini rossi, fin da allora era risaputo che portava ad un beneficio dell'animo, predisponendo il nostro organismo a funzionare meglio.

Gli studi dicono che il vino ha anche proprietà antisettiche e disinfettanti, citate nella parabola del buon samaritano, che soccorre un giudeo malmenato dai briganti, ignorato anche da sacerdoti di passaggio. Invece il samaritano in viaggio ne ebbe compassione, ne medicò le ferite con vino ed olio. Il vino grazie al contenuto alcolico ed acido esercita un'azione disinfettante e detergente per eliminare i batteri, sopratutto i vini rossi e strutturati contengono una buona dose di tannino, quella sensazione astringente, che favorisce la cicatrizzazione. Invece l'olio veniva utilizzato per evitare di far seccare troppo la ferita.


Il pane diventa il corpo e il vino il sangue di Cristo in forza della consacrazione, una grande importanza simbolica sia per la somiglianza di colore che per il movimento della pigiatura vista come uccisione del grappolo d'uva. Il pane è un umile alimento, il vino invece è la più nobile delle bevande, posti agli estremi delle esigenze alimentari umane, inviano alla convivialità e alla comunione che si stabilisce attorno alla tavola. Il sangue, cioè la vita, viene associato al concetto di vino, mentre il bisogno quotidiano del pane, ricalca molto da vicino il paragone della materialità della carne e intangibilità della spiritualità. Solo Gesù poteva infondere una simile vastità di significati in un semplice gesto di spezzare il pane e bere da un calice di vino.


Conclusioni ironiche da parte del giovane Don Luca Zambianchi, che introduce il suo discorso con una barzelletta per alleggerire i discorsi impeccabili e molto pregni di ricerche e significati. Un evento che avrebbe avuto bisogno di una spinta in più, di una comunicazione più ampia per raggiungere non solo le persone del luogo, ma tanti appassionati di storia e non solo! Abbiamo bisogno dei giovani, dei bambini curiosi che riescono sempre a rompere il ghiaccio con domande curiose ed interessanti, per dare il via a dibattiti interattivi tra gli studiosi e gli ospiti. Ma soprattutto, dopo due ore a parlare di vino, avremmo tanto apprezzato ascoltare chi si sta impegnando nel presente a continuare questa lunga storia: i nostri viticoltori dell’Oltrepò!

Sopra Mario Maffi e Filippo Quaglini, sotto Don Luca


Tanti ospiti in azienda agricola Torti, l’Eleganza del Vino


Cantine Aperte Veronica Marigo

Oltrepò


Non molto fortunato è stato l’evento di Cantine Aperte quest’anno, soprattutto nelle colline dell’Oltrepò Pavese, avvolto, per tutto il mese di maggio da una interminabile perturbazione, portando freddo quasi invernale, venti forti, acquazzoni, grandine e addirittura neve sulle vette del Monte Lesima.

Ma questo non può fermare la voglia dei nostri vignaioli di accogliere tantissimi ospiti nelle loro cantine, offrendo degustazioni dei loro vini e prodotti locali come salumi, formaggi e dolci fatti in casa.

Torti


Sfidando il maltempo ci dirigiamo verso Montecalvo Versiggia dove ci aspettano impazienti le sorelle Torti, dell’azienda agricola Torti, l’Eleganza del Vino. Laura è impegnata nelle degustazione aiutata da amici e famigliari, invece Patrizia e papà Dino sono immersi nelle vigne con ospiti che vengono da molto lontano: dal Giappone!!

Un mix di lingue diverse, accenti diversi, persone di tutte le età con un unico scopo, degustare l’ottimo vino dell'azienda Torti, l'Eleganza del Vino e passare un pomeriggio in allegria.

Finalmente, dopo quasi un'ora, ci si incontra tutti, ci scambiamo baci e abbracci mentre arriva altra gente, sia del posto che proveniente da altre parti d'Italia e del mondo come Inghilterra e Brasile!

Una famiglia sempre unita, che crede nel lavoro tramandato da generazioni, un percorso faticoso ma anche stimolante, a contatto con la natura e tante persone... anzi con il mondo intero!

o n i V l e d a z n a g e l l’E



L’atmosfera in casa Torti fa sempre dimenticare il tempo che passa e il grigiore fuori, perché si percepisce solo calore, felicità e profumi di buon cibo preparato con amore da Laura come: salamino caldo e polenta, brasato fumante e salumi tipici di Varzi!!! Il tutto ovviamente accompagnato dallo spumante Casaleggio Metodo Charmat e Rosè, bianchi strutturati fermi 100% Pinot Nero ed infine i rossi Bonarda e Barbera, corposi e profumati.

Non può mancare il tour in barricaia, dove sta ancora riposando l'attesissimo Metodo Classico, una cantina ricca di storia e sapienza, tramandata dal grande Dino, cuore dell'azienda ma ora capitanata dalle spumeggianti e creative figlie Patrizia e Laura!



a s r e V a L Un altro importante incontro ci attende in azienda la Versa, dove si darà luogo ad una degustazione verticale di quattro annate storiche: 1985, '86, '88 e '91. Bollicine che hanno tanto da raccontare, che conservano tutti gli aromi dei lieviti che hanno riposato per parecchio tempo, quasi come se fossero dei relitti in fondo al mare, ora possono sprigionarsi nell'aria e diffondersi nelle narici e poi inondare il palato. Aromi tostati simili al caffè che sembrano una magia nell'osservare la limpidezza del colore paglierino delicato, quasi trasparente.

Accenniamo alcune curiosità storiche di questa grande cantina La versa, visto che stiamo degustando il passato: Antonio Giuseppe Denari, fondatore e primo presidente del Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese, presidente e cofondatore dell’Associazione dei Consorzi dei Vini Lombardi, presidente dell’Istituto Spumante Classico Italiano e dal 1971 al 1994 fu presidente della Cantina La Versa. Tra i primi a valorizzare il territorio dell’Oltrepò, intuendo il grande potenziale del Pinot Nero, in particolare come base spumantistica. Grazie alla sua guida di oltre vent’anni, è riuscito a portare lo Spumante La Versa nei posti più esclusivi e anche all’estero. Il presidente Pertini brindò con lo Spumante La Versa, sui voli Alitalia era presente il Brut e poi il lancio della “partnership” del Testarossa con Ferrari.



Edificio storico dell’azienda La Versa, e la statua in memoria di Cesare Gustavo Faravelli, fondatore della cantina nel 1905



Il Presidente di Terre d’Oltrepò Andrea Giorgi con la Sommelier e Filippo Quaglini

Ma ora veniamo al nostro viaggio alla scoperta di questa maestosa azienda, che da anni arricchisce il territorio della Val Versa, rendendola famosa in tutto il mondo. Un edificio imponente, come se fosse la porta storica del paese di Santa Maria della Versa, ci dà il benvenuto in questa magica terra del vino Pinot Nero. Scendiamo nella culla del vino, sotto terra, nei caveau, dove per mesi avvengono diverse fasi di fermentazione, attendendo anni per avere un prodotto finale dal sentore unico, che racconta l’annata, la terra, la tipologia dell’uva, il clima, l’aria ed infine la sua lunga sosta in bottiglia.

Una bottiglia esprime tutta se stessa in fase di apertura, finalmente può esalare ed esaltare tutti i profumi rimasti imprigionati in questo prezioso liquido effervescente. E come farsi sfuggire un ultimo assaggio del nuovo “rinato”, il famoso e storico Testarossa annata 2008!


Enoteca Regionale della Lombardia


La Sommelier Laura Sterza di Giorgi Wine

Prima che arrivi la sera abbiamo un'ultima sosta importante, all'Enoteca Regionale della Lombardia, dove ci aspettano i nostri “fans” viticoltori delle aziende: Giorgi Wines, Fiamberti, Maggi Francesco, Quaquarini, Paravella e Anteo ma sono presenti tantissime altre illustri cantine dell'Oltrepò.

Nella pagina a fianco dall’alto, i vini: Paravella, Fiamberti e Quaquarini


Dall’alto: Piero Cribellati e una fan dei vini dell’Oltrepò. Roberta fa degustare il Buttafioco Storico della cantina Maggi Francesco Sempre presente Nicolò Borelli, un giovane che sta avendo molto successo con i suoi gelati artigianali!


Ragazze che si stanno avvicinando al mondo del vino, iniziando dai big dell’Oltrepò!

Noto con piacere la stragrande maggioranza di giovani: coppie, gruppi di amici e ragazze che con interesse e disinvoltura osservano, degustano e conversano, per iniziare ad arricchire il loro bagaglio che fonda le tradizioni di questa terra del vino. Anche tra le aziende vedo tanti visi giovani, sommelier ma anche produttori che hanno deciso di intraprendere questa stimolante strada o semplicemente seguire le orme di famiglia. Una giornata uggiosa, ma intensa e ricca di emozioni, a contatto con il vero territorio: quello creato dalle persone che ci vivono e credono in esso, capaci di creare un bene prezioso e condividerlo con tutti noi.


Oltrepò

Vista delle colline da Montecalvo Versiggia Frazione Castelrotto


Colori e Sapori della Valle Versa Veronica Marigo


Per la prima volta mi sento turista a casa mia, perchè le zone dell’Oltrepò sembrano infinite, e per la prima volta mi trovo a percorrere terre inesplorate. Mi fermo a fare colazione al Dolce di Stradella, per fare rifornimento di zuccheri in questa giornata calda e afosa di inizio estate.

Una tranquilla passeggiata tra le vie osservando i negozietti, cattura la mia attenzione La Femme Boutique: ha uno stile molto elegante e non riesco a stare a guardare, così entro per farmi contagiare dai nuovi capi estivi … ed infine mi ritrovo davanti al Museo della fisarmonica che mi prometto di tornarci! Mi metto in marcia verso l’Azienda Agricola Paravella, a pochi minuti dalla Pianura Padana, iniziando ad osservare l’orizzonte da un altro punto di vista. Con un’espansione di oltre 15 ettari di terreno, l’azienda Paravella riesce a coinvolgere i suoi visitatori a 360 gradi, circondandolo di colori, gusti e sapori della tradizione con ottime degustazioni.

Federica Barbieri di La femme Boutique Nella pagina a fianco: Matteo Paravella


Proseguendo per Canneto Pavese, a dare il benvenuto è la tondeggiante chiesetta di San Marcellino, Pietro ed Erasmo che si erge maestosa dagli anni del 1700, invece di fronte dal 2939 possiamo trovare lo storico ristorante Bazzini, che dall’anno scorso (2017) brilla di nuovo di luce propria grazie ad un rinnovamento, mantenendo l’amore per la tradizione! Se vi trovate in zona all’ora di pranzo o cena e volete scoprire delle ricette uniche che gli abitanti di Canneto non svelano a nessuno, Bazzini è il posto che fa per voi!



DOLCE BAR•ENOTECA

Caffè Concerto dall’8 giugno al 3 agosto

Stradella


Da Bazzini solo piatti della tradizione, a partire dalla semplice ma gustosa zuppa alla pavese fino agli elaborati bata lavar, dei ravuoloni ripieni di brasato che devono passare le rigide linee guida dell’associazione! E vietato riprodurli al di fuori dei confini di Canneto Pavese!


Chiesa di San Marcellino, Pietro ed Erasmo

L’atmosfera è pacifica, qualche passo più avanti si ramificano le viette che seguono la cresta della prima collina, e tutto attorno vigneti a perdita d’occhio, circondati dal suono delle cicale che cambia di intensità ma non cessa mai. Non mi sembra vero che a neanche venti minuti dalla città, dal traffico e dagli odori urbani, ci sia questa natura che si interseca alle coltivazioni dell’uomo e in quei metri di terra libera si esalta arrampicandosi sui lampioni e avanza come onde di rovi sui cigli delle strade emanando profumi intensi di erbe selvatiche e fiori di campagna.


Giulio Fiamberti dell’azienda Fiamberti Wine


La famosa veduta su Canneto Pavese

Avvicinandomi alle case sembra che il tempo si sia fermato, gli anziani passeggiano silenziosi e solitari scambiando saluti sorridenti, le famiglie lavorano in giardino, nei campi si sente in lontananza un trattore che mantiene in ordine il vigneto, una folata di vento porta un aroma di legna bruciata facendomi credere di essere in una terra di montagna lontana anni luce. Prima di lasciare le terre del famoso Buttafuoco Storico mi fermo a salutare il simpatico e sempre ospitale Giulio Fiamberti (nella foto in alto a sinistra), dell’azienda Fiamberti Wine, e non perdo occasione di visitare la cantina storica e assaporare qualche vino ancora in attesa di essere imbottigliati, ma già strutturati e di forte carattere.


L’Oltrepò e i suoi grandi personaggi del vino. Dall’alto a sinistra: Fabiano Giorgi dell’azienda Giorgi Wine Umberto e Maria Teresa Quaquarini dell’azienda agricola Quaquarini Francesco Marco Maggi dell’azienda agricola Maggi Francesco Donatella Quaroni con il cugino Alessandro Fiamberti della Tenuta Borgolano Nella pagina accanto: il Presidente dell’azienda Terre d’Oltrepò Andrea Giorgi


Il mio percorso prosegue verso Montescano, immerso a 360° nelle colline, ovunque mi giri ho attorno terra fertile che dona sapori della tradizione vinicola, caratteristica di questa zona. Ed infatti non mancano vigne dai nomi conosciuti in tutto il mondo, ma alcune nascenti o più di nicchia, che una giornata come oggi può servire per degustare e conoscere persone nuove.

In questa zona c’è l’imbarazzo della scelta di cantine e degustazioni, quindi vi lascio la scelta dei migliori: Giorgi Wines, Az. Agr. Biologica Quaquarini Francesco, Az.Agr. Maggi Francesco, oppure non molto distante troverete la Tenuta Borgolano immersa nelle colline di Montescano, ma è d’obbligo una sosta al samunificio Daturi, anche solo per respirare la genuinità di un luogo accogliente e deliziarmi il palato di qualche assaggio che ovviamente porto via con me! Mi dirigo a Santa Maria della Versa, un paese vivo, trafficato, quasi industriale. A dare il benvenuto ai visitatori è l’Azienda Vinicola La Versa, che dal 1905 dona notorietà alla valle. All’ingresso dell’azienda vi è un’enoteca elegante per avere una panoramica dei prodotti storici ma anche i nuovi arrivi come il Testarossa e i vini di Terre d’Oltrepò.



Il piccolo centro è invaso dal mercato che amplifica la percezione di essere immersi nella quotidianità collinare, il dialetto è all’ordine del giorno, le persone passeggiano con le loro buste della spesa contenenti pane appena sfornato che invade le strade, e col naso all’insù a seguire la scia profumata di farine lievitate e calde arrivo al Panificio Pasticceria B&A, piccola bottega che segue ancora i ritmi della tradizione, ma grazie alla giovane coppia, la creatività non può mancare! Dopo essermi distratta dall’inebriante profumo di pane, proseguo per le vie del vino, incontrando famiglie affiatate ed unite, che lavorano in simbiosi con la terra fertile dell’Oltrepò, seguendo stagione dopo stagione i frutti che regaleranno vini unici da degustare: Azienda Agricola Torti, L’eleganza del vino, Tenuta Riccardi e Tenuta Quvestra. Nella pagina accanto: Miriam e Simone della Tenuta Quvestra, Manuele della Tenuta Riccardi, e i ragazzi della panetteria e pastificio B&A. In questa pagina: Dino e Giusy Torti



Diceva un giorno il pero all’uva: “Oh, disgraziata, tu morirai schiacciata!” L’uva rispose: “È vero: ma all’uom che mi calpesta fo poi girar la testa”. (L. Carrier)



L’ora di pranzo si fa sentire, le campane della graziosa chiesetta gialla di Santa Maria risuona i suoi dodici rintocchi, propagandosi in tutta la valle come se fosse un effetto domino per tutte le altre chiese, che non sono sempre coordinate al secondo. Dopo neanche quindici minuti di strada stretta, sconnessa, che sale, che gira e rigira su e giù per le colline, in lontananza vedo il borgo medievale, compatto e maestoso di Golferenzo, un piccolo centro ricco di storia ed ora attrazione di parecchi eventi street food and wine grazie anche all’Associazione SaxBere: si definiscono un gruppo di “lucidi sognatori”, uniti per l’amore del proprio paese, e riscrivo testuali parole del loro sito, perchè è la filosofia che stiamo adottando anche noi di One Day Trip: “Abbiamo sempre pensato che quella dei piccoli paesi non è, come ha definito qualcuno “un’Italia minore”, ma piuttosto un’Italia migliore, da far riscoprire con ogni mezzo! Quindi a tutti voi visitatori di Golferenzo, state sintonizzati su sugli eventi sulla pagina FB di Saxbere!

Passeggio tra le stradine di pietra, baciate dal sole mai roventi, una leggera brezza smuove i profumi di cibo che provengono dalle cucine, sento anche il trambusto di piatti e pentole e vorrei tanto citofonare per unirmi al tavolo! Non posso resistere oltre, la collina fa venire troppo voglia di buon cibo locale e casalingo e su suggerimento di amici mi dirigo all’Agriturismo Crevani. Mi accoglie il proprietario seduto fuori in giardino a leggere il giornale, apro la porta come se fosse una casa privata, ed è proprio quello che volevo trovare: un ambiente familiare, persone sorridenti che propongono il piatto del giorno e niente di più. Solo un riparo, veri sapori tramandati nei secoli, assaporare ed essere felice con l’essenziale: cibo fatto a mano e un buon vino della casa. Alla sera del venerdì, o nei weekend consiglio anche il Ristorante Pizzeria dell’Olmo Napoleonico, un altro gioiello nel cuore dell’Oltrepò che con fantasia e tradizione coinvolge i propri clienti con sapori rustici.


L'esposizione è stata sistemata in un vecchio edificio, annesso alla chiesa parrocchiale di S. Alessandro, un tempo adibito a canonica e in seguito a scuola elementare.

Ora basta pensare solo all’enogastronomia locale, ci vuole un po’ di cultura! Consiglio di visitare il Museo del Cavatappi, che si trova sul colle più alto di Montecalvo Versiggia, capace di catturare l’attenzione di appassionati del vino e non solo, perchè si può ammirare un favoloso panorama dalla terrazza del museo!

Leggermente rallentata dalla piacevolezza della giornata e dalla pancia ancora piena proseguo il mio viaggio verso Volpara, anche questo piccolo borgo di circa 125 abitanti è una sede storica di grande aziende vinicole. L’ultima tappa della giornata è Canevino, un piccolo cimelio antico incastonato tra i vigneti, che un tempo apparteneva all’Abbazia di San Colombano di Bobbio, infatti si trova sulla storica via di San Colombano che univa le città di Bobbio e Pavia con la Francia.


Ai piedi delle prime case percorro una lunga scalinata che conduce alla chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta, che si erge piĂš alta di tutti su un rilievo che mostra a 360° un panorama a perdita d’occhio, tra colline coltivate e silenzio della natura, entrando in quel mondo misterioso della religione unita alla solitudine, preghiera e storia medievale.


Le bellezze rimaste intatte nei millenni, le vie di un tempo che hanno dato vita a questi piccoli centri abitati, rendono questa terra silenziosa un’attrazione da scoprire, grazie anche agli agriturismi che ci fanno vivere la tradizione e le aziende agricole e vitivinicole che raccontano il gusto della terra con un estratto molto speciale: il vino dell’Oltrepò.

Chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta



Non si può tornare a casa senza un souvenir, magari qualcosa che non rimarrà per sempre su una mensola del salotto a fare polvere, ma sarà un piacere da deliziare in compagnia! Perchè non immergersi in una realtà prettamente agricola, circondata da colline coltivate biologicamente dall’Azienda Agricola Simone Reposi. Un giovane che sta continuando la tradizione di famiglia ottenendo grandissimi risultati per l’accurata attenzione per i suoi animali, il frutteto, i campi, ed infine per i prodotti finali: conserve, miele e raccolto!


Per chi ha ancora voglia di assaporare qualcosa di speciale, scostandosi dalla tradizione pavese, può trovare O’Scugnizzo a Stradella, un giovane appassionato di pizza gourmet e sapori della sua terra: la Costiera Amalfitana!


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Il Dipingiatore Un artista con il desiderio di insegnare il ritratto.



Il Dipingiatore Veronica Marigo

Chi di voi lettori ha mai sentito parlare del Dipingiatore? Se andate a cercare questa parola sul dizionario, state pure certi di non trovare nessun risultato, ma solamente il suo profilo facebook con la raccolta dei suoi disegni. Andrea Ventura, in arte Dipingiatore, un nome di fantasia che racconta la storia di un artista semplice, buono, sensibile e critico verso se stesso, sempre alla ricerca di perfezionare le sue abilità. Partiamo dal 2011, quando Andrea, allievo del grande pittore pavese Rosario Ticli, viene chiamato a partecipare ad un importante concorso. Tempo, anima, cuore e soprattutto tecnica vengono riassunti in un bellissimo disegno a carboncino che ritrae il simbolo più noto di Pavia: il Ponte Vecchio (nella foto accanto). Andrea non sta più nella pelle, la premiazione è vicina, ma il suo nome non viene chiamato. Quale è stata la spiegazione dei grandi maestri della giuria? Il disegno non può essere valutato perchè è una stampa. Penso proprio che Andrea abbia scatenato le furie dell'inferno, ma solo nella sua mente, perchè da ragazzo sereno e pacato non lo vedo proprio tirare il collo a quei personaggi che tanto dicono di conoscere l'arte. Un rifiuto che fa riflettere però. Gaia, la bimba di soli 3 anni assorbe le tensioni di mamma e papà per l'ingiusto accaduto, rielabora le emozioni provate per il concorso non vinto, per giorni è assorta nei pensieri e atteggiamenti strani, Andrea la sorprende con un pennello in mano imbevuto di acqua, mentre dipinge le porte nella sua fantasia... Andrea le chiede: “Ma cosa stai facendo?” Gaia: “Faccio il dipingiatore come te!”


Da quel momento nulla lo può fermare, grande lavoratore di giorno e artista di notte e nel weekend, non rinuncia alle mostre in collettiva, alle dimostrazioni dal vivo e ai corsi per chi vuole avvicinarsi al mondo dell'arte, ma soprattutto del ritratto. A casa, il Dipingiatore, migliora le sue tecniche su una scrivania in un angolo della sala, perchè tutto il resto è invaso dai giochi dei due bimbi, ma soddisfatto mi dice: “Per sviluppare grandi passioni non è necessario un grande spazio”.

Questa grande passione per il disegno la vuole diffondere, ha voglia di insegnare a dei futuri artisti come si crea un viso e tantissime tecniche classiche ma anche sperimentate da lui stesso! Il primo quesito all'inizio della lezione è: “Qual'è il più facile da disegnare? Un anziano, una ragazza o un bambino?”



Un viso segnato dal tempo, con molti segni e chiaro-scuri è molto più facile, una ragazza inizia a diventare complessa per le sfumature del viso, invece un bambino o neonato è veramente difficile perchè la pelle candida crea sfumature leggere e i tratti distintivi sono poco accennati, si possono notare solamente le piccole narici e le fessurine degli occhi.

Tratto e sfumature, queste sono le due grandi categorie che creano le basi per un ritratto. Una tecnica antica usata per i paesaggi era la camera oscura, successivamente le proiezioni usate anche da Leonardo, consistevano di riflettere sagome di persone sui muri, per dare vita a maestosi affreschi. La griglia serve per scomporre le parti del viso e riprodurne una copia, per poi arrivare alle proiezioni digitali o ai tavoli luminosi, molto più utilizzati dagli illustratori. Ed ora arriviamo al metodo dipingiatore: una costruzione fatta a mano, che permette ad un vetro di agire come un delicato specchio per riflettere una foto speculare sul foglio. Non avete la minima idea di come si possa disegnare un volto in questo modo? Benissimo, seguite il Dipingiatore nei suoi corsi e iniziate da un tratto a matita, per poi sfoderare tutte le vostre abilità di sfumatura a carboncino, che permette ai volumi di uscire e caratterizzare la somiglianza del soggetto.

Imparerete la tecnica della sanguigna, del carboncino bianco su foglio nero, del pastello colorato su tavola di legno.



o n ci on rb a C a ic cn te y, er n on C n ea S re to ia g in ip D el d vi ie ll a li deg


La “china lavata” invece è una tecnica sperimentata da Andrea, che utilizza la candeggina per creare delle macchie simile all'acquerello, ma l'effetto finale apparirà solo dopo qualche minuto (nella foto a lato). Una volta che sperimenterete le tecniche libere, create dalle vostre sensazioni, senza dare troppo peso alle vostre abilità, passerete allo studio dell'acquerello classico e quello al caffè. Quest'ultimo si può definire anche tecnica mista perchè vede l'utilizzo di un tratto disegnato a china tinta sanguigna e colori acquerello, un po' di tempera bianca per risaltare i riflessi di luce ed il risultato finale è un capolavoro unico (foto a lato del tram). Man mano che diventerete più bravi, il Dipingiatore vi illustrerà le tecniche del dry brush per ottenere dei ritratti dalle sfumature morbide con dettagli più raffinati oppure vi farà realizzare dei disegni in china classica per poi passare a quella veloce, spontanea, dove poche macchie andranno a comporre un volto dall'effetto molto artistico, quasi astratto (nella foto sotto).


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Il Dipingiatore in versione fumetto

Secondo voi i fumetti sono semplici da realizzare? E perchè allora tenere la tecnica dell'illustrazione alla fine? Dal disegno a matita fino all'utilizzo di supporti digitali non è per niente un gioco; dietro al mondo dell'illustrazione si celano artisti con la “A” maiuscola, capaci di realizzare un corpo umano dallo scheletro fino ai suoi movimenti quotidiani...

Il fumetto non è che la sintesi grafica e fantasy degli studi anatomici e fisionomici.

! ! ! ! ! i t t u t a o n g e s i d Buon


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o n i t n e c a Ziano Pi

Per tutti quelli che vivono in città , dalle metropoli come Milano, alle cittadine anch'esse avvolte da un ritmo frenetico della routine giornaliera e da ore di punta dove è impossibile respirare. I palazzi appaiono come funghi, la primavera avanza e non siamo in grado di percepire la natura che cresce, respirandone i profumi e il senso di libertà . Noi cittadini siamo in una sfera di cemento, case, auto, strade e muri che ostacolano la visione dell'orizzonte, chiudendoci nel nostro piccolo mondo, impedendo ai nostri occhi, ma soprattutto alla nostra mente di vedere la bellezza di questa stagione in cui tutto rinasce.


Proseguite dritto, fino a Castel San Giovanni, e appena potete salite verso la Val Tidone, che vi condurrà dolcemente sulle sue affascinanti colline piacentine.

Fatevi cullare dalle strade che salgono e scendono, un attimo siete ai piedi delle vigne che si aprono verso il cielo e l'attimo dopo siete sulla cresta ad ammirare il paesaggio che si estende a 360°: da una parte la Pianura Padana fino ad arrivare alle Alpi, dall'altra colline a perdita d'occhio, attorno a noi vigneti e piccoli borghi incontaminati ricchi di tradizione... in attesa di essere scoperti!

Un'esperienza unica ed indimenticabile è stato l'incontro con Alberto Bosi, un vero piacentino DOC! Per trovarlo e vivere il momento del pranzo o di un evento, dovete raggiungere Ziano Piacentino, seguire le indicazioni per Seminò e successivamente arrivare ad Albareto, una piccola frazione di circa 90 abitanti, dove alle 11 del mattino si respira già un'aria appetitosa. Suono il campanello dell'Agriturismo Casa Galli e nessuno mi apre alla porta, perchè in cucina la musica non manca mai, e immagino le ragazze attente a cucinare con il sorriso sulle labbra ondeggiando sulle note musicali.

Alberto Bosi


Tutto ciò che osservo mi trasmette allegria e serenità, dal gatto che si stiracchia sotto la panchina alle rose che stanno sbocciando... fino alla voce roca che interrompe il ritmo: “Ma qualcuno ha suonato il campanello?”. Ed ecco che arriva Alberto, un uomo dall'aspetto burbero e minaccioso, ma conoscendolo e una volta seduti con un buon bicchiere di Ortrugo si dimostra molto legato alla sua famiglia, alle tradizioni e con un profondo amore per tutto ciò che viene servito in tavola!!


Mi racconta che dal 1932 al 1992 in questo edificio rustico di proprietà della nonna paterna, c'erano dei semplici affittuari e dopo di loro si è dovuto decidere se vendere tutto oppure inventarsi qualcosa per far rivivere questo grande complesso. Nei primi anni novanta, in questi piccoli paesi cominciava ad arrivare il concetto di agriturismo, cosÏ Alberto si iscrisse ad un'associazione per intraprendere la carriera di imprenditore agricolo a titolo principale, successivamente fece il corso per diventare operatore agrituristico e finalmente il progetto prese vita. Da allora mai si è fermato, prima con i lavori di ristrutturazione ottenendo anche delle camere per il pernottamento, scelta vincente che con gli anni è stata apprezzata da numerosissimi ospiti, fino ad essere considerato un'eccellenza nel campo della ristorazione tipica piacentina!


Un agriturismo nel cuore dei colli piacentini dove non possono mancare 15 ettari di vigneti autoctoni come l'Ortrugo e uve Barbera e Bonarda, miscela che da origine al Gutturnio. Non chiedete altro che acqua o vino, perchè Alberto non vuole sentire parlare di bibite o di birra!

Quattro ragazze sempre operative che creano e fanno vivere una vera esperienza del gusto, armate di santa pazienza e dedizione sanno preparare ottimi piatti della tradizione capaci di valorizzare il territorio, grazie anche alle materie prime d'eccellenza e la cura della lavorazione fatta rigorosamente a mano!

n i i n a M pasta!



Profumatissimi tortelli con la coda dalla pasta sottilissima che si scioglie in bocca per arrivare ad un ricco ripieno di ricotta e spinaci setoso ed aromatico, pisarei e fasò come da tradizione: fatti con il pane raffermo e inumiditi da una vellutata di fagioli che unisce gradevolmente il piatto, un tempo considerato dei poveri, ma ora una delizia per il palato, e credetemi, le porzioni sono abbondanti ma è impossibile fermarsi! Un piatto rigorosamente invernale sono gli agnolini in brodo con ripieno di stracotto e Parmigiano Reggiano... questa delizia la rimandiamo tra qualche mese! Per i secondi, mi racconta Alberto, che si affida ad un esperto della carne, per poter poi cucinare sia le carni bianche come pollo, faraona, tacchino ed anatra oppure costine di maiale, coppa arrosto, stinco... il tutto accompagnato da patate deliziose e verdure sott'olio della casa! Anche i dolci sono fatti a mano: crostate alla marmellata, torte alla frutta... uone da mangiare e belle da fotografare!

‘

u n e M


All'esterno, da due anni, sono stati ristrutturati anche i portici che aumentano la capienza degli ospiti, un'attrazione che ha destato molto interesse soprattutto per l'organizzazione di cerimonie come cresime, comunioni e anche matrimoni. Momenti di puro svago all'aria aperta, che con semplici addobbi o addirittura carrozze e cavalli, rendono questa location ancora piĂš magica!

Alberto, mi svela che ha concordato un contratto di comodato d'uso con il Comune di Ziano Piacentino, dove il sindaco può sposare le coppie proprio qui, sotto il porticato! Un valore aggiunto sia per l'agriturismo che per le coppie e tutti gli invitati: una volta sposati, si fanno pochi passi per dirigersi sotto al portico con l'aperitivo e brindare in allegria, per poi sedersi comodamente per il pranzo! Un vero percorso sotto lo stesso tetto.


Un posto c'è sempre per tutti, perchè Alberto potrà cedervi il suo tavolo riunioni nella saletta con il camino, richiestissima per i gruppi che vogliono il loro “privè” e gustarsi lle squisite ricette della tradizione. Ma io ho preferito il rustico salone, dalle travi e mattoni a vista, un tempo antiche mura di un castello o casa padronale, perchè si può ancora notare la classica pendenza verso l'esterno.

Ogni angolo è affascinante, ogni piatto è prelibato, i sorrisi, gli abbracci e le risate non mancheranno di certo, perchè verrete accolti da Alberto e le ragazze come se foste amici da sempre!






Antica Trattoria del Tempio , i r o p a s i d a t s e f a n U ! a c i s u m a t n a t e i n o tradizi Veronica Marigo



Il viaggio alla scoperta dei colli della provincia di Ziano Piacentino continua verso un borgo dalla storia molto antica. Le prime notizie storiche risalgono intorno all'anno 833 in pieno medioevo, dove, nel cuore verde e collinare della a Val Tidone, sorge la piccola località di Vicobarone. Ai piedi della graziosa Chiesa Parrocchiale di San Colombano, che domina il borgo, è situato un luogo per gli amanti della cucina tradizionale piacentina, ma con uno spirito giovane e frizzante! Sto parlando dell'Antica Trattoria del Tempio, gestita dal 1999 dalla simpatica coppia Moreno e Katia, che mi raccontano: “Abbiamo trovato l'ambiente giusto; al piano di sopra, dove un tempo c'erano gli alloggi per gli ospiti, ora abitiamo noi, e qui, al piano terra è conservata intatta la storica locanda, mantenendo clientela e piatti originali. Non possono mai mancare gli agnolini, i pisarei e i tortelli, ma ogni tanto dobbiamo aggiungere qualcosa di nuovo, anche per dare un tocco di personalità in più”.


Una giovane coppia originaria del luogo, attenta alle tradizioni ma con un'energia nuova tutta da vivere, perchè non si può perdere Moreno che lancia il cappello da chef per unirsi alla band della serata oppure passeggia tra i tavoli sfoggiando la sua fisarmonica, allietando gli ospiti con qualche melodia popolare. Un ambiente rustico, caldo, semplice, molto accogliente e con un pizzico di creatività country, infatti non passano di certo inosservate le sedute del piano bar sotto forma di sella di cavallo stile far west! Nel retro un ampio giardino dedicato agli ospiti che hanno voglia di rilassarsi all'aria aperta, all'ombra dei grandi pini, alberi, arbusti e fiori da creare un'oasi di fresco verde; per i bambini e ragazzi invece è dedicato uno spazio speciale, la sala giochi, proprio come un tempo, quando la gente del borgo si riuniva all'interno di queste mura.

Katia e Moreno


Un ambiente rustico, caldo, semplice, molto accogliente e con un pizzico di creativitĂ country.


Un luogo di aggregazione sociale, quindi, che non smette di esserlo, perchè in programma per l'estate ci saranno tantissime serate musicali ed eventi, ma soprattutto la bellissima partnership tra la trattoria e il Podere Casale, altro bellissimo edificio storico che si trova proprio qui a fianco, permette una speciale degustazione di piatti estivi e poi un tuffo rilassante in piscina, dove durante la settimana vi sembrerà di essere voi i padroni di casa!




Una coccola creata dalla genuinità delle persone, dall'accoglienza di queste antiche mura in veste moderna e dagli ottimi piatti fatti a mano e con passione. Pisarei e fasò come la tradizione comanda, tortelli delicati dalla pasta sottilissima e con un ripieno ricco e morbido, secondi di carne saporiti e super teneri in abbinamento ai vini delle cantine “vicine di casa” ma anche di tutta la valle! Una completa immersione in questo territorio ricco di cultura e autenticità, non ancora invaso dal turismo di massa, ma una perla che brilla tutta da scoprire, ammirare, fotografare e vivere! Sì perchè le colline piacentine sono rilassanti e possono essere percorse sia in bicicletta che a piedi, e devo dire che dopo una bella mangiata al Tempio una bella passeggiata ci vuole proprio!


La Ricetta di Simona Novarini Food Blogger di Giallo Zafferano. Seguitela su “La Cucina di Lice”!



Ricette che parlano del territorio, che profumano di casa e di ricordi. Una cucina semplice ma raffinata come la nostra dolce Simona!


Panzerotti Piacentini AVETE MAI GUSTATO I PANZEROTTI PIACENTINI?!

SONO UN GUSTOSISSIMO PRIMO PIATTO TIPICO DELLA TRADIZIONE PIACENTINA CHE UN TEMPO SI PREPARAVA PER LE GRANDI OCCASIONI E PER I GIORNI DI FESTA. MENTRE SONO IN FORNO A GRATINARE SPRIGIONANO UN PROFUMO MOLTO INVITANTE E DI CERTO VI VERRÀ L’ACQUOLINA IN BOCCA! IL SUCCESSO È ASSICURATO!!! ORA PASSIAMO ALLA RICETTA…

INGREDIENTI PER 4/6 PERSONE 4 uova intere 1/2 litro di latte 8 cucchiai di farina un pizzico di sale 30 g di burro

PER IL RIPIENO:

450 g di ricotta romana fresca 100 g di parmigiano reggiano grattugiato 1 manciata abbondante di erbette o spinaci lessati e ben strizzati 1 rosso d’uovo sale q.b. besciamella morbida q.b. per ricoprire i panzerotti parmigiano reggiano grattugiato q.b. per spolverizzare


Panzerotti Piacentini PREPARAZIONE • Mettete le uova in una ciotola e sbattetele con l’aiuto di una frusta, poi unite la farina passata a setaccio, un pizzico di sale e continuando a mescolare unite il latte poco alla volta. • Mescolate accuratamente con la frusta fino a che avrete sciolto ogni eventuale grumo, ed infine aggiungete il burro fatto sciogliere e raffreddare precedentemente. • Con il composto ora preparate le crespelle utilizzando una crepiére apposita e facendole cuocere per circa 1 minuto per lato. • Se non siete in possesso di una crepiére, scaldate una padella antiaderente leggermente unta dopodiché toglietela dal fuoco e versate un piccolo mestolo di pastella. • Muovete la padella ruotandola leggermente in modo di distribuire la pastella uniformemente. • Ora riposizionate sul fuoco e fate cuocere la crespella a fiamma media per circa un minuto poi girate velocemente la crespella sull’altro lato con l’aiuto di una spatolina e ultimate la cottura. • A questo punto fate scivolare la crespella su un piatto. Procedete a cuocere le altre crespelle ungendo ogni volta la padella. • Mettete in una ciotola la ricotta romana, il parmigiano grattugiato, le erbette o gli spinaci, il rosso d’uovo, il sale e mescolate per amalgamare bene il tutto. • Stendete ora sulla superficie delle crepelle il ripieno appena preparato poi arrotolatele su se stesse come per creare dei cannoli ed infine tagliatele a rondelle alte circa 3/4 cm. • Imburrate una pirofila e disponetevi all’interno le rondelle appena tagliate mettendole in piedi. • Arrivati a questo punto versate sulla superficie la besciamella e cospargete con parmigiano reggiano grattugiato. • Mettete in forno preriscaldato a 200 °C e fateli cuocere per circa 20/25 minuti. I vostri panzerotti piacentini sono pronti da servire…

n o u B

!

to i t e p Ap



la ferraia

di Roberto Manara Veronica Marigo

Un'azienda modernissima e curatissima nei minimi dettagli, con una storia molto affascinante che narra la nascita della famiglia Manara, una delle piĂš antiche che opera sin dagli anni '30 nel mondo della viticoltura nel favoloso territorio di Ziano Piacentino, piĂš precisamente nella localitĂ di Vicomarino.


Roberto Manara



Ad accogliermi è Roberto Manara, seconda generazione che ha preso in mano le redini dell'azienda di famiglia, portando le antiche tradizioni e conoscenze del vino in un mondo tutto nuovo, quello della tecnologia. Mi racconta che fin da bambino ha vissuto a stretto contatto con la sua terra, e ironicamente scherza: “Eh si, al posto di andare a giocare a calcio con gli amici, ero sempre in vigna a lavorare!â€?.

Il padre di Roberto, Vito, prima di fondare la sua azienda agricola era capo cantiniere dell'Enopolio, situato all'interno delle mura del castello, l'ingresso al paese, un luogo in cui si lavoravano le uve trasformandole in vino e dove è nato il primo Gutturnio. Il signor Vito Manara , dopo una lunga esperienza a contatto con il mondo della viticoltura, decise di creare qualcosa di suo, da pochi ettari destinati alla produzione del Gutturnio, fu il primo a depositare il nome di questo vino, simbolo della zona, sulla sua etichetta.





Ora Roberto e il fratello si dedicano a ben 55 ettari di terreno tutti coltivati a vigneto, dando una nuova luce all'azienda agricola La Ferraia, promuovendo prodotti di qualità e curando le esigenze del territorio: dalle adeguate densità d'impianto con le giuste rese per ettaro, fino all'attenzione di interpretare le personalità, qualità ed aromi del vitigno.

Non possono quindi mancare i vini autoctoni come il Gutturnio, il Malvasia e l'Ortrugo, ma stanno avendo molto successo anche le produzioni di vini internazionali come il Grì 100% Sauvignon, il Brigà, un vino rosso 50% Merlot e 50 % Cabernet Sauvignon. Simbolo dell'azienda è il Gutturnio Classico Superiore, fermo e secco, dal colore rubino scintillante, che inebria di profumi freschi, fruttati, con netto sentore di frutti di bosco e marasca, al palato molto ricco, pieno ed equilibrato. Affascina anche l'etichetta, un antico progetto del papà, che rinforza l'immagine di questo grande vino rosso.



La cantina in pieno lavoro ed il signor Simone colto di sorpresa, grande lavoratore e amico di famiglia



Ma all'azienda La Ferraia piace anche osare, sperimentare e donare leggerezza a questi vini cosÏ importanti, lanciando una linea di Spumanti metodo Charmat molto particolari tutti da scoprire, senza farsi mancare i due Metodi Classici: un Premiere Couvee e un Dosage Zero. La cantina è uno spettacolo, ampia, operativa, moderna, dove tutti i vini prendono vita, dalla vendemmia, all'affinamento in acciaio per i vini frizzanti, mentre per i vini fermi e strutturati vengono utilizzate le barriques di primo e secondo passaggio. Dalla vigna alla cantina, una strada a senso unico, che unisce il prezioso frutto dell'uva ad un prodotto di altissima qualità , perchè tutto il processo di vinificazione e imbottigliamento viene svolto esclusivamente in azienda.


, o n i v o n o v e b n o n i r o t i d n e t n i i r I ve i t e r g e s i l o a n a D t r s o a d a u v Sal deg


&

Cantina Savini La Volpe e l’Uva Veronica Marigo

La bellezza di un panorama diviso a metĂ , da una parte l'estensione della Pianura Padana che fa intravedere le Alpi nelle giornate piĂš limpide, dall'altra colline vitate che arrivano a sfiorare vere e proprie montagne ricche di boschi incontaminati.



Osservare dall'alto le città che sembrano cosÏ lontane e silenziose, immersi in una tranquillità quasi surreale, attraversata da una singola strada che percorre tutta la cresta della collina fino al piccolo paese di Montalbo. La chiesa di San Cristoforo da il benvenuto ai visitatori presentandosi in una veste ottagonale molto affascinante, e nelle giornate di pieno sole la cupola si accende in tutto il suo bagliore ramato. A fare da guardiano è il castello, che si erge disinvolto tra le abitazioni in pietra, ancora oggi perfettamente ben conservato, attrazione notevole per i visitatori nei giorni di sagre ed eventi. Tutt'intorno si possono notare tantissime vigne che danno vita a molte escursioni naturalistiche e stradine che uniscono i vari paesi.



CANTINA SAVINI

Conosco un viticoltore del posto, di nuova generazione, Paolo Savini, 40 anni appena compiuti, che vuole continuare le antiche tradizioni tramandate dal nonno Franco che negli anni '30 fondò la sua azienda, situata proprio qui, a Montalbo, uno dei borghi più suggestivi dei sette colli del territorio di Ziano Piacentino. L'esplosività di Paolo è contagiosa, trasmette forza e dinamicità, un giovane uomo instancabile e con una forte devozione per la viticoltura. Mi racconta che per fare questo lavoro bisogna avere una vocazione, sentirlo nella pancia e nell'anima per potersi immergere completamente in quello che è sentimento e quello che è realtà e fatica.

“Penso sempre alle mie viti, anche mentre mi sono sposato, perfino adesso che sto parlando con te, sto pensando a quello che devo fare oggi pomeriggio in cantina”. Ma così, dice, si sente realizzato.



Paolo è così, è super dinamico ma sempre attento a tutto ciò che lo circonda, sempre con la battuta pronta, sa come mettere a proprio agio i suoi ospiti. La Cantina Savini gode di un'eccezionale esposizione a 360°, ideale per i vini rossi come Gutturnio, Barbera e Bonarda e per dei bianchi profumati come Ortrugo e Malvasia; 30 ettari vitati che hanno visto la forza e le fatiche del nonno, del padre e ora del giovane Paolo, che sta seguendo le stesse impronte ma con una frizzantezza gioiosa di chi ha sempre voglia di divertirsi. Questa forte personalità la esprimono anche i suoi vini come l'importante e austero Gutturnio Superiore, una miscela di annate migliori, oppure un amabile lievemente frizzante Gutturnio classico di annata. Non possono mancare il Bonarda, il Barbera, l'Ortrugo ed un elegante ed intenso Pinot Noir Rosè, per rinfrescare l'anima ed ammaliare la vista per quei toni rossi aranciati brillanti. Le bollicine Metodo Charmat vengono dedicate alla giovanissima moglie Lucia, da cui prende il nome il Pinot 100% extra dry molto floreale e fresco dai sentori aromatici.



Ma non è tutto, con la decisione di ampliarsi e creare l'agriturismo La Volpe e l'Uva, ha dato la possibilità di esprimere tutto se stesso e le sue idee di enogastronomia piacentina.



I visitatori possono degustare comodamente seduti, i vini della cantina, serviti e riveriti dall'attento Antonio, gestore della cucina e inventore di tante ricette! La rustica ma raffinata sala rivestita di bancali e bottiglie, illuminata da una luce calda ed intima crea un'atmosfera accogliente e piacevole, adatta per iniziare a rilassarsi e consultare il menĂš. D'obbligo sono i salumi selezionati del territorio, che come ammette scherzando Paolo: “Non sono a km zero, ma km 5â€?, accompagnati da una speciale insalata russa fatta in casa.



Pochi ma semplici piatti come i tortelli piacentini, i pisarei e fasò, le tagliatelle fatte a mano al ragÚ e le carni arrosto come la coppa di maiale, le costine, la faraona con patate, o selvaggina in umido molto appetitosa e saporita. Insomma un luogo dove non si rimane mai con la bocca asciutta e la pancia vuota, ma soprattutto verrete avvolti da una piacevole solarità ed energia positiva di tutto lo staff e da incontri casuali di anziani del posto che rallegrano il locale con qualche battuta in dialetto!



Torre Fornello E i vini unici di Enrico Sgorbati Veronica Marigo



Non è un caso se abbiamo scelto il territorio di Ziano Piacentino, per scoprire, insieme a voi, tantissime storie tra cultura, arte, tradizioni ed enogastronomia locale. Ogni borgo ha i suoi misteri, le sue leggende e i suoi ricordi che solo i padroni di casa custodiscono intatti, tramandati da generazione in generazione, diventando oggi storia vivente, ed incontrando la nostra curiosità e voglia di raccontare si possono lasciare andare in discorsi infiniti, dove il tempo non esiste più, anzi veniamo noi stessi catapultati in un'altra dimensione temporale. Avvolto da un fascino austero e silenzioso si presenta l'ingresso di Torre Fornello, un brand nato nel 1998 da un giovane cresciuto tra le vigne di famiglia, che ha voluto dare una svolta alla propria azienda. Incontro Enrico Sgorbati, un uomo mite, dai toni eleganti e pacati, che conserva un interminabile sapere e con interesse ascolto l'inizio del suo racconto: “Nulla in questi storici edifici sono stati demoliti, ma solamente ristrutturati, perchè, da mie ricerche storiche, queste mura risalgono al 1400, un tempo destinate alle scuderie e ai signori dell'antico Piemonte. Nel 1970 invece, tutto questo fu acquistato da mio nonno, che utilizzava i terreni solo per coltivare la vigna, lasciando chiusi per anni tutti gli immensi e affascinanti edifici. Nel 1992 entrai a far parte dell'azienda, ma non mi bastava più fare del vino, avevo voglia di creare qualcosa di mio!”


Tutti i terreni dell'azienda Torre Fornello sono di tipologia calcarei e argillosi, i primi ideali per le uve bianche dai sentori minerali, gli altri per donare alle uve rosse molta corposità e pienezza.

Enrico lavorò per tre anni sotto gli accurati insegnamenti dell'azienda La Pernice, con l'unico scopo di immagazzinare più informazioni possibili ed avvicinarsi sia al mondo della produzione di vino che quella commerciale.

Capì che il vino è un mondo a parte, non esistono solo “frizzantini” come si usa sulle tavole di queste zone, ma per affrontare un mercato internazionale bisogna creare vini con tanta personalità.


Vigne forti e biologiche che si autogestiscono grazie ai terreni fertili e al clima favorevole, dove non viene effettuato il diserbo e nemmeno la concimatura. La fantastica esposizione e le dolci colline consentono una maggior presenza di luce durante la giornata; infatti i terreni di Ziano Piacentino sono famosi per i suoi vini profumati e puliti, dai sentori fruttati e decisi, anche grazie alle correnti fresche che arrivano dal Monte Penice, rinfrescando le notti di fondo valle.



La cantina si trova al di sotto di 3 metri dalla strada, perchè Enrico l'ha voluta nascondere il piÚ possibile per non deturpare il paesaggio dell'edificio storico... un'attenzione quasi maniacale per quanto riguarda tutta la progettazione dell'architettura ma anche per il suo vino, raccontando meticolosamente ogni passaggio, ogni modifica da lui inventata per imprimere ancora di piÚ la sua personalità in un prodotto che nasce dalla terra ma viene coltivato da menti esperte.

L'atmosfera in barricaia si presenta buia, umida, antica, dove riposa il Gutturnio Superiore e altri vini strutturati, che prenderanno forma solo dopo le degustazioni alla cieca per capire i gusti prediletti che andranno a creare il vino perfetto, equilibrato, unico.



ZU

Zu, vino nato da un esperimento, che doveva rimanere in cantina, ma apprezzatissimo da un cliente di Caserta, il quale consigliò ad Enrico di attribuirgli il nome della vigna: Zu, antico mappale dove sono coltivate le sue uve, un nome quasi arcaico che nasce dalle viscere della terra. Un vino giovane dalle forti sensazioni, note vinose e sanguigne si sprigionano al palato, unendosi a sentori di cuoio e carne arrosto, che solitamente si acquisisce a contatto con il legno.

Zu, un vino ribelle, che non ha mai visto l'ombra del legno, è pronto ad essere degustato in un breve periodo, ma con molta calma, bisognoso di meditazione.


Il destino ama gli intrepidi!

Quante volte abbiamo detto: “No, no io non ci riuscire mai”! oppure “io sono troppo pauroso” e ancora “cose da matti, non ci penso neanche”! Lucia Tuoto


Pensieri limitanti. Sono così tante le situazioni in cui, senza nemmeno accorgercene, ci auto limitiamo e quindi impediamo a noi stessi di fare esperienze che potrebbero arricchirci. Le motivazioni sono diverse, a volte sono radicate dentro di noi e manco sappiamo il perché, a volte ci sono state trasmesse dalle persone molto vicino a noi, a volte “ho sempre ragionato così”! Il punto è che tutte queste “scuse”, ti impediscono di VIVERE un’esperienza ARRICCHENTE quale quella del VOLO LIBERO. Chiediamoci realmente quanto c’è di NOSTRO nelle frasi sopracitate, e quanto c’è di ALTRO.

Qui a destra: Lucia Tuoto, fotografa e amante del volo.



Vale davvero la pena rinunciare ad un’emozione? Vale davvero la pena limitare un desiderio? Vale davvero la pena lasciare ad altri…?

Io voglio volare, io voglio emozione, io voglio sentire il vento in faccia, io voglio ascoltare l’aria, io voglio guardare il mondo da un altro punto di vista. Io voglio esserci. Sapete dove trovarmi… ci vediamo in decollo! ;-)

CONTATTI: Cell. 327 6854788 e-mail: luciatuotophoto@gmail.com Instagram: @LUCEGIUSTA


1971 - il sindaco di Pavia, Angelo Biancardi, dalla piazza Ghislieri, da il via al 1° Rally 4 Regioni alla vettura n° 1, la Lancia Fulvia di Barbasio-Sodano


IL RALLY 4 REGIONI TORNA A PAVIA Piero Ventura


1974 - i vincitori Sandro Munari e Mario Mannucci su Lancia Stratos


Interessanti novità animeranno il “Rally” nell’edizione 2019 che apre le porte anche alle vetture moderne. L’edizione numero 22 del Rally 4 Regioni, scatterà da dove ha mosso i primi passi della sua lunga e gloriosa storia iniziata nel lontano 1971, ovvero da Pavia. La città millenaria ospiterà il prossimo 5 luglio la partenza ufficiale del Rally, che lasciata la location di Salice Terme, fulcro della manifestazione per molti anni, tornerà ad essere nuovamente sede iniziale dell’evento dopo le edizioni del 1971 -72 - 73 – 74 – 84 – 86 – 2015 e 2017. Quarantotto anni fa, con il benestare dell’amministrazione comunale, che vide di buon occhio l’iniziativa, capace di portare alcune centinaia di addetti ai lavori tra piloti, copiloti, tecnici, meccanici, parenti e amici di questi a riempire alberghi e ristoranti della città, la cerimonia di partenza si tenne nell’ampia piazza della città che i pavesi chiamano comunemente “Piazza del Papa”, ma che in effetti risponde al nome di Piazza Ghislieri e prese appunto il nome da San Pio V Ghislieri, battagliero pontefice della controriforma, che fece costruire l'omonimo collegio universitario alla fine del XVI secolo. Piazza in cui campeggia una statua barocca che ricorda l'illustre pontefice (da lì, appunto, il nome semplificato e sbrigativo di “Piazza del Papa”).


1979 - i vincitori Bettega-Perissinot Nella pagina a fianco: 1981 la Ferrari 308 dei vincitori Andruet-Emanuelli

Ci fu un grande seguito di pubblico che dalla piazza, ben disposto sui lati delle vie, fece da cornice ai concorrenti sino alla periferia della cittĂ , prima che questi prendessero la direzione Belgioioso, Santa Cristina, Pieve Porto Morone, Spessa Po, Stradella, Santa Maria della Versa, Martinasca, per affrontare le prove sul versante piacentino transitando per Pometo, Caminata, Nibbiano, Pecorara, ecc. Erano i primi chilometri dei 1650 in programma divisi in due tappe.


Quando si scrive del Rally 4 Regioni, é però doveroso ricordare brevemente le vicende di questo evento che più di ogni altro ha contribuito a scrivere la storia del rallysmo in Italia. Come detto, nato nel 1971, la manifestazione è stata punto di forza nel calendario del torneo tricolore e continentale rally sino al 1986. In questo spazio temporale, l’albo d’oro é firmato da nomi che solo sentirli pronunciare fanno venire la pelle d’oca agli amanti di un rallysmo puro e romantico.


A 54

N

SP 235

PAVIA

Copiano

SP 235

Albuzzano Groppello Cairoli

E

O

Chiavica

A 54

REGIONI

SP 234

2019

S A7

Dorno

Sairano Zinasco Nuovo

Pieve Albignola

San Martino Siccomario

SP 596

Linarolo

SP 617

SP 412

Belgioioso

SP 234

Corteolona e Genzone

Cava Manara

Zinasco Vecchio

ME

FIU

FIUME

PO

PO

SP 617

Verrua Po

SP 35

A7

Campospinoso SP 617

A 21

SP 10

Cervesina

Castelletti di Branduzzo

SP 35

Pinarolo Po

A 21

Broni

PA ZR

STRADELLA LEGENDA Trasferimento Prova Speciale

SP 10

Redavalle

Montescano

Fine Prova Speciale

Montù Beccaria

Controllo Timbro

R Riordino Service Zone RSZ Remote Fornello Rovescala PA Parco Assistenza ZR Zona RifornimentoZiano

SP 10

CASTEGGIO

R RSZ ZR

La grande

A 21

DI AR

Partenza

AR

MB LO

Santa maria della Versa

ILI

Montalto Pavese

EM

1 2

2018 - la Lancia 037 di Covini-Brega

A

Lirio

SP 10

Voghera

Piacentin

NA

Silvano Pietra

Start Prova Speciale

SP 201

AG

A 21

OM

SP 1

Arrivo

5 luglio 2019


SP 617

STRADELLA

REGIONI

A 21

2019

Pinarolo Po SP 35

A 21

SP 10

PA ZR

Broni

SP 201

A 21

Redavalle

Verzate

Montù Beccaria

Montescano SP 201

SP 10

SP 46

Torricella V.

A

SP 46

AR

DI

SP 44

Villa fornace

SP 70

SP 42

SP 198

N

SP 42

Golferenzo

E

O

Volpara

SP 201

S

SP 45

LEGENDA Trasferimento Prova Speciale

Borgoratto Mormorolo

SP 198 SP 201

Start Prova Speciale

Fortunago

Fine Prova Speciale Controllo Timbro

R PA ZR

Riordino Parco Assistenza Zona Rifornimento

Partenza

Torre degli Alberi

Bivio Carmine

Ruino

SP 412 R

Nibbiano

4

Arrivo

EM

ILI

5 luglio 2019

SP 412 R

LO

MB

AR

AR

7

DIA

OM

AG

NA

A GN MA RO

Santa Maria della Versa

A

SP 188

5 8

SP 189

MB

Montalto Pavese

Castello

no

Torrone

R

ILI

6

LO

3

SP 172

EM

Oliva Gessi


1984 - Partenza dal Ponte Vecchio dei vincitori Vudafieri-Pirollo (Lancia 037)


La prima edizione della gara è vinta dal campione finlandese Simo Lampinen navigato da Davenport sulla Fulvia HF ufficiale. In seconda e terza posizione troviamo altri due equipaggi Lancia: Ballestrieri-Bernacchini e Barbasio-Sodano, mentre quarti su Fiat 124 Spyder c’é il primo equipaggio dello squadrone Fiat, quello formato da Trombotto-Enrico Negli anni a seguire ci sono poi state le seguenti vittorie: 1972 Paganelli-Russo (Fiat 124 Spyder), 1973 Ballestrieri-Maiga (Lancia Fulvia HF), 1974 Munari-Mannucci (Lancia Stratos), 1975 Munari-Mannucci (Lancia-Stratos), 1976 Darniche-Mahè (Lancia Stratos), 1977 Dariniche-Mahè (Lancia Stratos), 1978 Carello-Perissinot (Lancia Stratos), 1979 Bettega-Perissinot (Fiat 131 Abarth), 1980 Beguine-Lenne (Porsche 911), 1981 Andruet-Emanuelli (Ferrari 308 GTB), 1982 Lucky-Penariol (Opel Ascona 400), 1983 Biasion-Siviero (Lancia Rally 037), 1984 Vudafieri-Pirollo (Lancia Rally 037), 1985 non disputato, 1986 Ormezzano-Mello (Toyota Corolla). Da quel lontano 1971 quando il rally pavese vide la luce, i tempi sono cambiati, così come le strade, i regolamenti, le auto, la gente e l’interesse globale. Nei primi anni ‘70, i rally di prestigio in Italia si contavano sulle punta delle dita di una mano. Per i giovani gli svaghi erano pochi, i soldi anche, non c’era Internet e la gente incuriosita (molta addirittura non sapeva a cosa stesse assistendo) si riversava sui percorsi di gara raggiunti magari in bicicletta o con traballanti “motorini”.


2012 - i vincitori Musti-Biglieri (Barbetta) Nella pagina a fianco: 2016 - i vincitori Canzian-Nobili

Oggi fortunatamente non é più così; tutti hanno l’automobile, le riviste specializzate abbondano, non mancano le TV che bene o male se ne occupano, tutti navigano sul Web, hanno a disposizione più di una soluzione per trascorrere la serata, le folle oceaniche che prendevano d’assalto Rocca Susella, Oramala o Cecima non ci sono più, ora solo i grandi appassionati, s’incamminano sulle prove speciali per vedere i passaggi dei concorrenti. Dopo una pausa di 25 anni il Rally 4 Regioni é stato riproposto nel 2011 con la denominazione di 4 Regioni Amarcord e la formula della Regolarità Sport in cui a vincere fu Maurizio Senna con la Bmw 2002Ti. L’anno seguente, in versione Rally Storico c’é il successo di Matteo Musti con la Porsche 911. Matteo é figlio di Filippo, che il 4 Regioni, quello originale, lo disputò parecchie volte andando vicino al successo nel 1986. Altri 24 mesi di pausa e poi, il nuovo presidente di Aci Pavia, Marino Scabini, rilancia la gara tanto cara agli


appassionati pavesi. Nel 2015 a vincere sono Biosa-Mancuso (Porsche 911), nel 2016 Canzian-Nobili (Porsche 911), nel 2017 e 2018, a seguito dell’accordo con l’organizzatore francese Yves Loube (excampione europeo Rally con la Lancia), il 4 Regioni si presenta in doppia veste, quella Internazionale, assai più lunga, con al via numerosi concorrenti stranieri: francesi, belgi, svizzeri, portoghesi, argentini e arabi, vinta in entrambe le edizioni da Matteo e Claudia Musti e quella nazionale, basata su due giornate di gara, vinta nel ‘17 da Buscone-Maggi (Lancia Delta Integrale) e nel ‘18 da Ghezzi-Benenti (Porsche 911).


2018- L’Alfa Romeo Turbo Delta di Mariotti-Sanesi


Chiusa a fine della stagione scorsa l’esperienza con l’organizzatore transalpino, in questo 2019 sarà nuovamente il salotto buono di Pavia, Piazza della Vittoria, ad ospitare il Rally 4 Regioni che si presenta con importanti novità. Anzitutto, la competizione abbandonerà la formula delle due gare (internazionale e nazionale attuata in questi ultimi due anni) per fondersi in un unico evento e uniformarsi alle normative nazionali.

La vera grande novità sta nel fatto che il Rally 4 Regioni 2019 si presenta agli sportivi in doppia versione, sia storica che moderna, due aspetti apparentemente in netto contrasto tra loro ma che ben si amalgamano nella realtà attuale. Due eventi, che pur rimanendo ben distinti si consumeranno sullo stesso percorso: Il Rally 4 Regioni Storico, con le sue vetture che hanno scritto capitoli dell’epoca d’oro dei rally, é aperto, oltre ai protagonisti del rally, anche quelli della Regolarità Sport.

La versione moderna invece, definita: Rally 4 Regioni Trofeo Valleversa, vedrà invece impegnate le splendide e veloci vetture protagoniste oggi dei massimi campionati e trofei di settore. Come detto in precedenza, il Rally, oltre allo spettacolo sportivo agonistico, produce lavoro, commercio e turismo, argomentazioni ben più importanti di qualche piccolo e temporaneo disagio alla comune viabilità che questo evento può arrecare e questo, molti amministratori lo hanno capito offrendo la disponibilità del proprio territorio ad ospitare fasi della manifestazione. La gara entrerà nel vivo venerdì 5 luglio con un prologo molto spettacolare nei pressi di Csateggio basato su di una prova speciale da ripetere (la prima volta da correre alla luce del giorno e la seconda con la luce dei fari come un tempo), denominata “Città di Casteggio”, per concludersi (dopo il riordino notturno a Stradella), nella giornata di sabato, quando i partecipanti avranno percorso i rimanenti 3 tratti cronometrati da ripetere: PS3-6 Oliva Gessi, PS4-7 Diga Valtidone e PS 5-8 Valdamonte. Dopo le verifiche sportive e tecniche di equipaggi e mezzi a Stradella, la carovana si trasferirà a Pavia per la cerimonia di partenza. Stradella tornerà a ad essere il fulcro della manifestazione già dalla tarda serata di venerdì e per tutta la giornata di sabato 5 luglio e ospiterà infatti: Direzione Gara, Parco Assistenza, Riordino e Arrivo finale previsto per le 20,30. L’automobile Club Provinciale e i responsabili della Scuderia Piloti Oltrepo, stanno lavorando gomito a gomito per offrire agli appassionati pavesi un prodotto rallystico a 360°, nonostante ciò, non sono mancate le critiche dei soliti disfattisti, paladini del “tutto sbagliato, tutto da rifare”. Guai se venissero a mancare…


2019 Una modernissima Skoda Fabia R5 che vedremo in gara nel 1° rally 4 Regioni per vetture moderne


Al di là di tutto questo, che se ne dica e senza aggrapparci a fantasmi del passato, a ragione o a torto, si può ritenere che la formula dei rally storici attuali sia giusta e ovviamente, come in tutte le cose, anche migliorabile. Essa oggi permette, attraverso le sue vetture, di ricordare ai più romantici i fasti di un rallysmo che non c’é più e parallelamente consente di far conoscere alcuni cenni di storia motoristica alle giovani leve. Il rally storico é una sorta di museo itinerante, nonostante quasi tutte le vetture che lo compongono non possiedono più l’anima e il cuore di un tempo, ma un cuore trapiantato, va comunque bene così. Pertanto, é assurdo pretendere che il rally 4 Regioni sia ancora come un tempo; neppure noi lo siamo. Ben venga quindi il 4 Regioni, un sapore antico nel contesto di uno show moderno del quale, che se ne parli bene o se ne parli male, il blasone lo conserva tutt’ora nonostante gli scettici.


Finalmente ESTATE!

L’estate è alle porte, ed ogni anno sembra che i TG rispolverino i copioni dell’anno precedente: sarà l’estate più torrida degli ultimi 20 anni! E noi lavoratori chiusi in ufficio sotto l’arietta fresca del condizionatore pensiamo: e nei weekend all’aria aperta come faremo? Ci scioglieremo? Boccheggeremo?

O peggio: quest’estate che faremo a Pavia? Ditemi la verità, quanti pensano di scappare, di andare al mare o in montagna, mete esotiche, crociere... non capisco perchè dopo un lungo inverno, basta che qualcuno pronunci le due parole temute

“estate torrida” che il primo pensiero (ve lo leggo nella mente) è andare a immergere i piedi in una fessura sul ghiaccio fatta da un eschimese. Siamo esagerati, le notizie sono esagerate, a tal punto che ci dimentichiamo chi è costretto a rimanere o chi vuole rimanere. Non voglio pensare ai “rimasti” come a quei poveri che staranno chiusi in casa per due mesi col timore di prendersi un’insolazione sotto il sole cocente delle 13. Voglio pensare che Pavia possa regalarci qualcosa di interessante anche nelle estati più calde...


SIAMO DONNE... Veronica Marigo

Partiamo dal concetto che noi donne affrontiamo il periodo pre-estate un po’ da nevrotiche, addocchiamo i nuovi arrivi nei negozi che vendono costumi da bagno e immaginiamo di provare quello esposto in vetrina, quello micro, quello a triangolo con i fiocchetti affetta ciccia... ecco l’ho detto: ci immaginiamo di provarlo, ma questo non deve frenare la nostra fantasia, perchè il nostro modello sarà sicuramente all’interno.

Leggo un titolo di una rivista di benessere: come scegliere il costume perfetto adatto al proprio fisico... E come si fa? Chi è il genio che lo indovina? Chi ci sta consigliando è al nostro fianco a supportarci durante questo terribile momento? Non so perchè, anche alle più magre e palestrate, ho sentito dire: ma questo specchio mi ingrassa, a casa non sono così.

Ecco il problema: come ci vediamo? Ma soprattutto come viviamo il nostro fisico? A parere mio non dobbiamo perdere due taglie per l’arrivo dell’estate mangiando uno striminzito yogurt acido in pausa pranzo o barrette dietetiche sbavando alle vetrine dei bar, questa è una tortura per corpo e mente, causa malessere e malumore.

Dobbiamo alimentare la salute dall’interno, tutto l’anno, o almeno mesi prima per poter sfoggiare un corpo sano e che ci renda fiere di essere donne. E sottolineo: corpo salutare, non perfetto. Perchè il costume perfetto è quello che aderisce alle nostre imperfezioni e soprattutto che calzi a pennello con la nostra mente.


Style

L’unico consiglio che posso darvi che ho imparato negli anni è indossare ciò che vogliamo a patto di non doverci lamentare e la parola chiave è comodità. COMODITÀ NON VUOL DIRE SCARPE SPORTIVE, CIABATTONE, ABITONI LARGHI O TUTE DA GINNASTICA, COMODITÀ PER ME SIGNIFICA ESPRIMERE AL MEGLIO IL NOSTRO COMFORT, IL NOSTRO BENESSERE E SENTIRSI A PROPRIO AGIO, COMINCIANDO DAL NOSTRO BIGLIETTO DA VISITA PIÙ VISIBILE, LO STRATO CHE NON FA PARTE DI NOI, MA È DIVENTATO PARTE DI NOI: L’ABBIGLIAMENTO.


Come racconta Liliana (57 anni, 2 figli ormai grandi, che lavora in casa famiglia in provincia di Pavia), che non uscirebbe mai di casa senza trucco e senza un paio di scarpe col tacco, dalle zeppe ai sandaletti di raso aperti in punta, un piedino di fata che sembra danzare, e quelle ciglia a ventaglio che sprigionano femminilità e sensualità. Io so che non potrei mai camminare per una giornata intera sui tacchi, o meglio riuscirei, ma la sera sarei con i piedi gonfi e doloranti, maledicendo l’invenzione delle scarpe col tacco. E non vale più la scusa sono bassa ho bisogno dei tacchi, questo bisogno di altezza è mancanza di autostima, la testa alta la possiamo tenere anche con un bellissimo sandalo flat che circonda la caviglia con un fiocco o con strass luccicanti.

Mariko, ragazza di 30 anni, lavoratrice instancabile che viaggia tra Como, Lugano e Roma come designer, afferra il mio messaggio dicendo: “Non amo particolarmente l’estate, anche se qualche passeggiata in riva al lago o in città, coperta di antizanzare, è sempre bello, soprattutto quando le giornate si allungano e la cosa positiva è che mi posso vestire leggera, basta una vestina e dei sandali in cui posso far respirare il mio corpo e sentirmi più vicina all’aria”. Queste due donne, inconsciamente, hanno colto nel segno il mio credo, ed è quello di fare qualcosa da sempre o cambiare per noi stesse. Non hanno minimamente menzionato: mi trucco perchè a mio marito piace oppure mi scopro per farmi notare.


Il piacere di essere noi stesse! Quindi, ricapitolando, siete taglie forti? Formose e amate il vostro corpo? Nessuno vi vieta di indossare tacchi vertiginosi e vestiti attillati o costumi che scoprono il vostro corpo, l’importante è sentirsi a proprio agio, non barcollate sui tacchi, non fate uscire ogni ben di Dio da scollature o in vita, non fasciate, non soffocate, non costringete il vostro corpo. Una bellissima canotta scollata va d’accordissimo con una voluminosa gonna lunga a balze o quei freschissimi pantaloni da odalisca e dei sandali flat alla schiava. Ma non dimentichiamoci delle magre, delle piatte, delle basse: vestiti corti, leggeri, fermati in vita da una cintura gioiello, leggins o senza, zeppe o sandaletti, uno zainetto o borsa a tracolla e via che siete pronte. E quelle alte? magre o robuste che siate, osate! Avete la fortuna di avere l’altezza a consolare la vostra poca fiducia in voi stesse, fate uscire il vostro portamento da dea con vestiti lunghissimi, pantaloni voluminosi o a sigaretta che se partono dalla vita sembreranno interminabili! Giuliana (56 anni, 2 figli, impiegata di Pavia) mi ricorda una cosa, dicendo: “Con l’estate finalmente rispolvero la bicicletta oppure la sera, davanti alla tv, saltello sulla pedana elastica per sentire beneficio alla circolazione delle gambe; quando le scopro indossando una gonna, pantaloncini corti o anche il costume uso un fondotinta a lunga tenuta waterproof per nascondere le venuzze”.


Make Up

Anche il make-up è importante, scegliere prodotti adatti alle temperature estive, che non si sciolgono rischiando di sembrare delle grottesche maschere di cera colata (scherzo ovviamente). Giuliana usa il fondotinta non per il viso ma per le gambe, perchè con il problema dei tanti capillari in vista, si sente a suo agio coprirli, e ci tengo a consigliarvi una crema ad effetto fresco e idratante, o ancora meglio una crema gel per non sentirci troppo appiccicose, e poi potete stendere il fondotinta a lunga tenuta no transfer. Importantissimi sono anche gli occhi, zona estremamente delicata e umida d’estate: mascara waterproof è un must, così come le matite, e non lasciatevi affascinare dai nuovi ombretti cremosi che si vanno a

ficcare nelle pieghette delle palpebre, io consiglio un velo di ombretto compatto o cotto illuminante, colorato o neutro, dipende dal vostro stile! Ma prima del trucco, sapete meglio di me che non dobbiamo trascurare la pelle, che con l’arrivo del caldo inizia a sudare, ingrassare, inglobando tutto l’inquinamento inimmaginabile che ci circonda, come fosse colla per le mosche. Ogni anno miete vittime l’allergia, ogni anno gli starnuti che aumentano potrebbero essere la nuova causa di inquinamento atmosferico, mentre queste sconosciute allergie colpiscono chiunque, e variano da quelle alimentari a quelle respiratorie fino ad arrivare alla nostra pelle.


Diciamo che la pelle, il nostro involucro, il nostro scudo si sta indebolendo sempre di più, risente dello stress psicofisico e psicosomatico, reagisce agli agenti atmosferici impazziti, cerca di non farsi attaccare dallo smog creando strati di sebo in eccesso che per noi sono: che schifo ho la faccia lucida! Da allergica, so che all’arrivo della primavera e poi dell’estate, il mio fisico subirà il trauma di essere reattivo, vulnerabile, indebolito e quindi vi consiglio di non peggiorare la situazione con i famosi detergenti chimici e super esfolianti! Per rimuovere accuratamente il make-up waterproof, senza risultare un panda dalla pelle arrossata uso un semplice olio neutro per le pelli sensibili (anche quello per i bambini), perchè come la buona chimica della polarità insegna: olio toglie olio, e veramente con una semplice passata di dischetto di cotone, i quasi indelebili eyeliner e mascara si sciolgono che è un piacere. Invece per una pulizia del viso dolce e antibatterica, esfoliante, idratante e mettiamoci anche astringente è racchiusa in un cocktail facilissimo e rapidissimo che si trova in tutte le cucine: una tazza da tè, olio extravergine, miele, succo di mezzo limone, zucchero. Amalgamare il tutto e accarezzare il viso ed il corpo con un massaggio lieve e circolare. Consiglio di risciacquare solo con acqua, ma per chi non ama troppo la sensazione di idratazione leggermente unta potrebbe usare un sapone non sapone, sgrassante naturale, facilmente reperibile in erboristeria.


Pelle

Io il sapone non lo uso perchè voglio lasciare l’idratazione naturale dell’olio extravergine, senza aggiungere altre creme alla mia pelle, per lasciarla rigenerare e respirare durante la notte, senza l’aiuto di altri prodotti. Perchè quando stendiamo una crema sulla pelle del nostro viso, stiamo stendendo più di 10 ingredienti (quando va bene) inutili, ma utili solamente al mantenimento chimico della crema. Di notte la pelle lavora e riacquista il proprio equilibrio, infatti sbagliatissima la detersione mattutina, consiglio una crema leggera, a rapido assorbimento e opacizzante per essere pronte per accogliere la base del nostro make-up preferito!

E di abbronzatura ne parliamo? No basta, sono stufa di prendere il sole, di cuocermi sul lettino a bordo piscina, sulla sabbia, in giardino. La mia pelle piange soprattutto dopo le prime esposizioni al sole e odio quella sensazione di pelle bollente che tira per tutta la notte. Quest’anno andrò in Sicilia e non voglio prendere il sole. Come sarà possobile? Il sole lo sto prendendo anche ora, lo prendo alla fermata dell’autobus, passeggiando a piedi e in bici, lo prendo quando curo le mie piante aromatiche in veranda e perchè allora non proteggermi già da subito? Mi piace sdraiarmi per qualche istante sulla sdraio, catturare il calore dei raggi solari tanto sognati quest’inverno, ma non voglio scottarmi o avere quell’abbronzatura da salamella arrostita troppo.


Voglio avere una pelle sana e mediterranea, cercando una crema protezione solare che non profumi troppo di “spiaggia”, da poter usare tutti i giorni su viso, collo, decolltè e braccia; gesto importantissimo anche per le pelli chiare! E poi, quando mi esporrò al sole per un godurioso tuffo in mare userò una protezione molto alta, e la mia abbronzatura risulterà spontanea!


a r u t a z n o r b b A Mi soffermo un attimo e mi interrogo sul perchè non mi rivolgo ai maschietti, semplice, perchè ho perso le speranze di consigliare l’uso di creme ai signori. Ce l’ho messa tutta credetemi, ma le risposte sono sempre le stesse, del tipo: la crema mi da fastidio. Una frase semplice, non troppo articolata, ma precisa, diretta, una semplice non motivazione, che mi fa cadere le braccia. Come mio papà, 58enne che soffre di vitiligine in stadio avanzato, ormai estesa su tutto il corpo, ha una pelle sottile e fragile, che si scotta facilmente e molto pericolosa per l’insorgenza di tumori cutanei. Soluzione? Mia mamma che lo insegue per tutta casa con la crema protezione totale spray e gliela spalma prima che lui scappi ed esca per andare al lavoro. Questo per me significa amore. Quando l’amore e la cura che abbiamo per l’altro è più forte di quello che ne abbia l’altro per se stesso.

Lasciamo perdere l’abbronzatura forzata, perchè anche sotto l’ombrellone i raggi passano e ci colorano delicatamente, rispettiamo la nostra pelle con creme giuste e alimentazione appropriata! E qui inserisco il saggio messaggio di Silvia, giovane donna di 35 anni, nata e cresciuta a Pavia, amante dell’estate ma da qualche mese ibernata in Irlanda per lavoro: “Non amo molto la prova costume, penso che la società dovrebbe smettere di creare ansia inutile specialmente nelle donne, all’inizio di ogni estate. Ogni donna dovrebbe sentirsi sempre libera nel proprio corpo. Detto ciò, credo che una sana alimentazione sia la base di tutto, (specialmente per i pigri come me che fanno poco sport). Io personalmente non mangio carne, assumo più frutta e verdura e preparo piatti “unici” come dell’ottimo cous cous o dell’insalata di riso che mi evitano di mangiare pane. Cerco di bere un po’ di più, specialmente bevande senza zucchero magari fatte in casa con limone, basilico o cetriolo. E per il pasto più importante, la colazione: uno yogurt con muesli e frutta oppure uno smoothie energetico”. Dopo questo messaggio non posso che avvicinarmi al tema dieta, che non significa privarsi di cibo, ma: quantità di alimenti che una persona assume in equilibrio al proprio metabolismo e apporto calorico giornaliero.


FARE DIETA NON SIGNIFICA NON MANGIARE! Faccio un breve riassunto per chiarire l’importanza dei due macro insiemi di fibra alimentare vegetale e la non fibra, quindi tutti i tipi di carne. La fibra alimentare è una componente degli alimenti derivata dalle piante non digeribile dallo stomaco e dall’intestino tenue. È invece parzialmente digeribile dal colon. Sebbene sia priva di valore nutrizionale per l’uomo, la sua presenza nella dieta è fondamentale per la salute.

Gran parte della fibra alimentare fa parte della classe dei carboidrati, ma non solo, è presente in: frutta, verdura, legumi secchi, cereali, pane integrale, pasta integrale, frutta secca... e pur non potendosi considerare un nutriente, la fibra alimentare esercita effetti di tipo funzionale e metabolico che le fanno ritenere un’importante componente della dieta umana. Oltre che all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della funzionalità intestinale e dei disturbi ad essa associati, l’introduzione di fibra con gli alimenti è stata messa in relazione alla riduzione


del rischio per importanti malattie cronico-degenerative, in particolare i tumori al colon-retto, il diabete e le malattie cardiovascolari. Il fabbisogno giornaliero di assunzione di fibre è stato stabilito intorno al 30% al giorno, per un individuo adulto, ricordando che il 45/40% è riservato ai carboidrati, il 10/15% alle proteine (animali o vegetali) e il 20/30% ai grassi (molto meglio se insaturi). Quindi assumendo la dose giornaliera consigliata, perchè come diceva Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelsus o Paracelso, medico alchimista svizzero nell’epoca del 1500: «Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.», possiamo trarre molti benefici da questa fibra alimentare: rallenta e diminuisce l’assimilazione dei nutrienti, aumenta il senso di sazietà, migliora la mobilità intestinale, riduce l’indice glicemico dei carboidrati, riduce il rischio di malattie cardiovascolari e di tumore al colon... Ma per svariati motivi, durante la nostra vita, assumiamo anche alimenti privi di fibra alimentare, rallentando la mobilità intestinale, come: carni rosse o bianche, pesci e crostacei, latticini e uova (questi ultimi ricchi di proteine e grassi). In rete leggo: è chiaro che una dieta di questo tipo va fatta sotto rigoroso controllo medico perchè può avere l’effetto collaterale di indurre una stipsi dolorosa e complessa da superare. Ma non penso proprio di andare ad assumere tutti i giorni alimenti privi di fibra alimentare, almeno per amor proprio e riguardo per il mio portafoglio! Non facciamo i tragici, e poi chi ha tempo di andare dal medico per farsi prescrivere una dieta adatta per ogni esigenza? Esistono il buon senso e i famosi detti di una volta, alzi la mano chi non smette di recitarle ancora: una mela al giorno toglie il medico di torno!!


a e n a r r e t i d e M

Esiste la dieta mediterranea la quale fa riferimento ad alimenti che vengono coltivati e allevati in tutti i territori bagnati dal Mar Mediterraneo, e non solo quelli italiani (anche se siamo i più bravi in cucina!). I principi fondamentali, utili sia sul piano salutistico che ambientale, sono chilometro zero, prodotti di stagione, biodiversità e attività fisica. Gli alimenti vengono assunti seguendo uno schema basato sulla costruzione di una piramide divisa in tre livelli (pasti principali, consumo giornaliero e consumo settimanale) e ad ogni livello viene inserito l’alimento con la porzione suggerita. Alla base ci sono cereali, preferibilmente integrali, frutta e verdura. A un livello superiore si trovano latte e latticini, legumi, pesce, uova, pollame, carne rossa e una piccola parte dedicata ai dolci, perchè senza quelli saremmo tristissimi! La dieta mediterranea non vieta nulla, ma consiglia di mangiare di tutto un po’, come recitava ad ogni pasto mio nonno quando ero piccola, di fare una sana attività fisica in relazione al proprio lavoro o vita attiva o sedentaria e importantissima la convivialità, cioè il mangiare insieme, perchè l’uomo non è fatto solo di materia ma anche di mente, come dicevano i latini: mens sana in corpore sano.

LA DIETA MEDITERRANEA NON VIETA NULLA, MA CONSIGLIA DI MANGIARE DI TUTTO UN PO’.


Vegetariana

E quanti di voi si chiedono spiegazioni sulla dieta vegetariana?

Ormai si sente ovunque, e molti la seguono già da anni, c’è chi si sente rinascere, chi lo fa per una filosofia ambientalista e chi non rinuncerebbe mai ad una bella pasta al ragù o a una grigliata in riva a Ticino con gli amici (anche se è vietato accendere il fuoco!). Non c’è giusto o sbagliato, c’è la scelta, c’è la motivazione, c’è un obiettivo personale e non discutibile. Leggo solo che non è consigliata ai bambini e adolescenti (da 0 a 15 anni), come è sconsigliata la carne o troppa carne agli anziani. Il nostro fisico cambia, si evolve, subisce traumi, dobbiamo assecondarlo ma anche saperlo domare. Noi non siamo gli esecutori di richieste, ma dobbiamo avere il potere e il buon senso di alimentare il nostro corpo nella maniera corretta. Se ai vegetariani o vegani mancherà la vitamina B12 e il ferro, rischiando l’anemia, lo andranno a cercare accuratamente in alcuni alimenti vegetali o assumeranno integratori.

AD OGNI DECISIONE NE CONSEGUE, SECONDO ME, LA CONSAPEVOLEZZA DEL CAMBIAMENTO.


Poco tempo fa invece ho sentito parlare di dieta eubiotica e mi sono subito interessata e documentata a riguardo. La associo ad una dieta salutistica a basso impatto ambientale, attenta al consumo di alimenti che mantengano la propria integrità quando mangiati crudi, quindi devono essere rigorosamente biologici, biodinamici, locali e di stagione; meglio se siete in possesso di un orto, o se da domani toglierete i gerani e le surfinie dai vostri vasi e comincerete a coltivare pomodorini, fragole, cespugli di lattuga e piante aromatiche come ho fatto io. La dieta eubiotica consiglia il monopiatto, o piatto unico, contenente proteine (solo una volta a settimana di origine animale), carboidrati, verdure, frutta secca e latticini. Non sarete dei buoni eubiotici se non eliminerete i dolci (per questo punto correggo in ridurre dai), caffè, alcool, fumo ed infine droghe. Ecco dimenticatevi di questa dieta se siete dipendenti da questi ultimi peccati umani. Ma tutto sommato la trovo una dieta interessante e se davvero state pensando di informarvi di piÚ per seguirla, il risultato sarà sicuramente un corpo e mente rigenerati, sani senza troppe rinunce.

a c i t o i b u E


Ma quindi, possiamo perdere peso ed essere in forma per la prova costume seguendo queste diete che non vietano nulla? Ci risponde il Dott. Marco Ballaera esperto in “Scienza e Cultura dell’alimentazione”: “I chili non bisogna perderli solo d’estate, diciamo pure che non dobbiamo prenderli in nessun periodo. I consigli possono essere utili ma cosa è giusto o sbagliato lo sappiamo già. Quando esageriamo a nutrirci si dice che MANGIAMO, invece quando ci moderiamo allora si dice che ci ALIMENTIAMO.

Quindi prima di tutto dobbiamo chiederci se “viviamo per mangiare? O mangiamo per vivere?” Esistono diete che fanno perdere velocemente peso ma non adatte al nostro corpo che è soggetto sia a stress fisiologico che psichico e poi non facili da seguire e quindi facili da interrompere.

Seguire una dieta impone l’individuo a interrompere le proprie abitudini. Il cambiamento mette paura. Ma la richiesta di perdere peso dove sta? Nelle persone che ci vogliono in normopeso? O nel nostro corpo che ci chiede salute? Lo so che è ovvia la risposta e anche voi la sapete, ma ci credete davvero? Se avete elaborato un’autocoscienza allora siete pronti ad affrontare il percorso che vi porterà non a perdere peso ma a stare meglio, perché questo è l’obiettivo che vi permetterà di conseguenza a perdere peso.


Un percorso semplice che non stravolge tanto la vostra vita è quella di continuare ad assumere gli stessi alimenti di prima con un piccolo accorgimento: • evitare le bevande zuccherate e gassate, NO ZUCCHERO BIANCO, possibilmente miele o zucchero di canna INTEGRALE; • una porzione di dolce solo la domenica; • nei momenti di fame lontano dai pasti NO SNACK ma frutta o verdura senza controllare le porzioni; • sorseggiare ogni 10-15 minuti acqua, senza aspettare l’arrivo della sete. • ridurre la quantità del pasto alle porzione cui siete abituati di almeno ¼ • se non siete abituati alle palestre o alle corse, è sufficiente una semplice camminata per un tragitto di almeno mezz’ora al giorno, evitare il divano, l’ascensore e camminare più spesso, quindi evitare la troppa comodità. • Nei momenti di crisi, “voglia di dolci”, assumere frutta. • ultima regola da seguire, sempre e ad ogni costo, è quella di non dire o pensare mai “solo per questa volta”. Se esci dal binario anche per una sola volta allora hai già finito il tuo percorso salutistico. Ricorda che lo fai per te stesso.”


Con le lunghe esposizioni al sole volute o no, con l’aumento dell’afa e del caldo anche il fisico ne risente, soprattutto pelle e capelli, e quel senso di spossatezza che sembra non andarsene anche da appena svegli. Dott. Ballaera, lei cosa consiglia?

“Frutta, verdura e acqua sono l’unica soluzione. Sono le nostre armi e armature che ci difendono giorno dopo giorno sia dai vari fenomeni climatici e dagli inquinanti che introduciamo nella natura. Frutta e verdura possibilmente biologica e di stagione senza andare troppo alla ricerca di frutti esotici o poco rintracciabili, la forza dei frutti sta nella loro colorazione e più variamo questo fattore più protetto sarà il nostro corpo. I fitocomposti utili a combattere i RADICALI LIBERI, che disturbano il regolare funzionamento delle cellule. • rosso (licopene, antocianine). Es. pomodori, anguria, arancia rossa, barbabietola rossa, ciliegia, fragola. Molti dei vegetali di questo gruppo sono anche ricchi di vitamina C • giallo-arancio (β-carotene, flavonoidi). Es. albicocca, arancia, carota, cachi, mandarino, melone, nespola, peperone, pesca, zucca • verde (clorofilla, carotenoidi). Es. bieta, broccoletti, broccoli, carciofo, cicoria, cima di rapa, indivia, kiwi, lattuga, prezzemolo, spinaci, zucchina • blu-viola (antocianine, carotenoidi). Es. fico, frutti di bosco, melanzana, prugna, radicchio, uva nera • bianco (quercetina). Es. aglio, cipolla, porro, cavoli, finocchio, sedano L’utilizzo di questi alimenti è necessario per tutte le fasce di età (bambino, adolescente, adulto, terza età), nelle diverse condizioni fisiologiche (gestante e nutrice), sportivi. Curare l’aspetto interiore del nostro corpo è la missione prioritaria che di riflesso ci porterà ad avere un corpo più SANO e più “bello” anche fuori: capelli, pelle, problemi di disfunzioni ormonali, articolazioni, sbalzi di umore, ecc…”.


Leggo interessata il messaggio di Stefania (52 anni, casalinga, di Costa Montefedele nell’Oltrepò Pavese): “L’estate non è la mia stagione preferita... non sopporto il caldo e per dirla tutta vivrei alla grande al Polo Nord! Ma alcuni aspetti dell’estate non hanno eguali: la colonna sonora per esempio. Il canto delle cicale, il richiamo dei cuculi e delle civette, il cinguettio delle rondini e degli storni; ecco, qui nell’Oltrepò Pavese, nel verde dei filari delle viti, le notti estive sono leggermente più fresche che in città e spesso diventano anche “magiche”, quando si ha la fortuna di veder comparire le lucciole nel proprio giardino, coi loro speciali ed intermittenti bagliori. E poi diciamola tutta: l’estate porta con sé le vacanze... quindi come non aspettarla con ansia?” Infatti concordo con Stefania, abbiamo la fortuna di essere circondati da posti magnifici, a neanche mezz’ora dalla città troviamo la natura, colline coltivate, borghi medievali dimenticati. Con l’arrivo dell’estate mi viene più voglia di vivere il mio territorio, vastissimo e ricchissimo di iniziative per tutti i gusti! Possiamo goderci un rilassante pomeriggio in piscine super attrezzate, che coinvolgono con onde e balli di gruppo in acqua o accontentarci di qualche piscina solitaria, tranquilla, nel verde delle colline, lontana dall’afa pavese e zanzare. Possiamo prenderci cura di noi stessi senza muovere un muscolo in centri estetici specializzati o Spa con acque termali, finendo la giornata in bellezza con un aperitivo in compagnia. Per i più sportivi invece, possiamo assaporare la nostra terra ricca di profumi e colori con una bella escursione a cavallo, in canoa sul Ticino o semplicemente prendere la mountain bike e seguire i percorsi di cicloturismo in pianura ma anche tra le nostre colline!


La palestra è sempre un ottimo mantenimento per corpo e mente, ma ora usciamo! Viviamo! Il corpo ha bisogno di abiti leggeri, come la mente di libertà. L’essere umano immagazzina energia chimica grazie agli alimenti che abbiamo detto poco fa, soprattutto è contenuta in grassi e carboidrati. Anche a riposo il corpo consuma energia per il funzionamento vitale degli organi, così come ogni gesto che compiamo durante la giornata. Ipotizzo una routine giornaliera (per esempio la mia): mi alzo, mi preparo, esco di casa, guido fino a Milano, otto ore seduta in ufficio intervallata da piccole pause merenda e pranzo, torno a casa, cena e stop. Dormita e via di seguito.

Così per un anno intero, e quindi capisco il mio bisogno “animalesco” di voler uscire di casa. Anche per una semplice corsa in campagna, che comporta un consumo calorico di circa il 5/7% in più rispetto alla corsa sul tapis roulant, questo perchè intervengono una serie di fattori come il vento, l’inclinazione del terreno, il sentiero accidentato. Inoltre gli imprevisti o le mille cose che catturano il nostro sguardo che il percorso outdoor inevitabilmente comporta, rendono l’attività molto stimolante.


Fare sport all’aperto migliora anche l’umore, che incide sulla linea. E come? Tutto merito della serotonina, l’ormone dell’umore, che regola anche il senso di soddisfazione e serenità, contribuendo a gestire al meglio la sensazione di sazietà, evitando la fame nervosa, ma facendo venire una gran voglia di cose buone!! L’attività a cavallo, come la canoa, la bicicletta, la corsa, il nuoto, sono attività a stretto contatto con gli elementi naturali ma anche all’imprevisto. La nostra attenzione, i nostri muscoli, le nostre capacità cognitive sono sveglie ed interagiscono involontariamente tra loro per attivare al meglio i movimenti fisici, mentre noi dobbiamo solo bearci di tutta la bellezza che ci circonda! Molte palestre inoltre, organizzano corsi di yoga, pilates, nordic walking e tanti altri all’aperto... Allora via la pigrizia, basta veramente poco per essere felici ed in forma!

! e t a t s e a n o u B



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